Elena Orsini e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 22: differenze tra le pagine

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{{citazione|Si tiene per certo che la badessa di Castro ha parturito uno putto, dicesi il padre esser il vescovo|Lettera di Pietro Ceuli agente dei Farnese al duca Ottavio, 9 settembre 1573}}
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{{Bio
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|Nome = Elena
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|Cognome = Orsini
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|PostCognomeVirgola = o '''Porzia'''
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|Sesso = M
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|LuogoNascita = Pitigliano
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|GiornoMeseNascita =
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|AnnoNascita = 1545
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|LuogoMorte = Roma
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|GiornoMeseMorte =
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|AnnoMorte = 1574
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|Epoca =
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 13 |voce = Presidenti di club calcistici europei plurivincitori di trofei confederali e interconfederali |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 2 }}
|Attività = religioso
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|Nazionalità = italiano
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|FineIncipit = la storia della sua vita ispirò [[Stendhal]] nel racconto breve [[La badessa di Castro]] pubblicato nel 1839.<ref>{{cita web|url=http://federiconovaro.eu/stendhal-la-badessa-di-castro/|titolo=Stendhal, La badessa di Castro|editore=FN editoria|accesso=4 marzo 2019}}</ref>
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Scuba and Nitrox Safety International |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |durata = un giorno |multipla = }}
}}
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== Biografia ==
'''Porzia Orsini''' era nata a [[Pitigliano]], figlia del conte Giovan Francesco [[Orsini]]. Indirizzata solo dodicenne alla vita monacale dalla zia paterna [[Gerolama Orsini|Gerolama]], (madre del cardinale [[Ranuccio Farnese (cardinale)|Ranuccio Farnese]]), entrò nel convento delle Visita<ione di Viterbo nel 1557, prendendo i voti nel 1558 con il nome di Elena<ref>{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/fondo-edifici-culto/le-chiese/chiesa-della-visitazione-della-beata-vergine-nota-come-monastero-della|titolo=Chiesa della Visitazione (nota come monastero delle Duchesse)|editore=Ministero dell'Inerno|accesso=6 marzo 2019}}</ref>. Probabilmente la giovane dovette accettare contro la propria volontà, quando deciso da altri per lei, considerando che il monastero di Castro era stato fondato dalla zia. Inoltre la giovane doveva essere allonanata dalle situazioni violente che viveva la famiglia.
<br>Grazie alle sue nobili origini nel 1565 fu nominata badessa e trasferita l'anno successivo, con le sue consorelle, nel monastero di [[Castro (Lazio)|Castro]] che era amministrato dal cugino cardinale nominato agli inizi dell'anno vescovo della [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|diocesi di Sabina]] e successivamente di Castro a cui apparteneva il monastero ma che improvvisamente morì il 29 ottobre del medesimo anno<ref>{{cita libro|autore=Edoardo del Vecchio|titolo=I Farnese|editore=Istituto di Studi Romani Editore|città=Roma|anno=1972}}</ref>.
 
Poco distante dal monastero vi era la sede della curia vescovile e nel 1569 vi si insediò il nuovo vescovo: [[Francesco Cittadini]].
 
Il monastero e la cittadina si trovavano in un grave stato di abbandono. Nel 1537 la cittadina era stata eretta a capitale del ducato di [[Pier Luigi Farnese]] dal [[papa Paolo III|papa Farnese Paolo III]]. Quando nel 1545 il Farnese fu nominato [[Ducato di Parma e Piacenza|duca di Parma e Piacenza]] si allontanò da Castro, lasciando inultimate opere e costruzioni<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/pier-luigi-farnese-duca-di-parma-e-di-piacenza_(Dizionario-Biografico)|autore=Giampiero Brunelli|titolo=Pier Luigi Farnese|acceso=5 marzo 2019}}</ref>. La località era inoltre conosciuta come malsana, anche se il vescovo nella sua corripondeza cercava di informare il papa dell'ottima salute che godeva lui e quanti vivevano il territorio. Per risolvere queste diverse problematiche nel 1571 i due porsonaggi iniziarono a frequentarsi<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/cultura/17_novembre_27/saggio-lisa-roscioni-il-mulino-stendhal-cinquecento-stato-chiesa-80d30422-d382-11e7-8de2-d9fed093f9f2.shtml|titolo=Uno scandalo banale in convento che divenne un mito anticlericale|autore=Paolo Mieli|editore=Corriere|accesso=6 marzo 2019}}</ref>.
=== Il fatto e le conseguenze ===
Fu una lettera di Pietro Ceuli agente dei Farnese e indirizzata al duca [[Ottavio Farnese|Ottavio]] del 9 settembre 1573 a denuciare la nascita di un bambino (probabilmente maschio) nel convento figlio della badessa Orsini e del vescovo Cittadini. Le lotte che da tempo contrappomevano la famiglia Orsini che godeva della protezione della famiglia Medici, dai Farnese, fece che di questa denuncia si interessò direttamente il vescovo [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro Farnese]] interessato alle proprietà di Pitigliano. Questi fece arrestare il servitore del vescovo Cittadini Cesare Del Bene cercando comunque di coprire le colpe della badessa sua lontana parente, ma questo gli causò l'accusa di essere amante di una nobildonna sempre di Castro.
==== testimonianze ====
Il processo che si tenne nel biennio successivo, raccolse non poche testimonianze. Fu così rilevato che nell'inverno del 1572 molti furono i contatti fra i due imputati tanto da essere nominato ''come un formicaro'', con un intenso scambio di doni e favori. Era infatti premura del vescovo mandare alla badessa ''limoncelli, melangoli, amandole con la guscia, pollastrelli e starne'' che ricambiava con cibarie cucinate nel monastero, e con il lavaggio di ''lenzole, camisce et altre sorte di panni''.<ref>{{cita|Mieli|p 175}}</ref>
 
La badessa all'interrogatorio però subito si mostrò reticente a dichiarare le sue colpe, mentre il Cittadini dichiarandosi innocente, accusava la Orsini di essere bugiarda. La delusione della donna le fece dichiarare ogni cosa a cui seguirono parole di pietà del vescovo {{citazione|Signora abbadessa [...] vi ho onorata da sorella santamente, come havete ardine di mettermi questa calummia tanto a torto, che non è vero né principio, né mezzo, né fine di quello che impolpate me et vui lo sapere?}}
Quello fu l'ultimo incontro dei due amanti. La giovane donne fu mandata nel convento di santa Marta a Roma dove morì forse di dolore per non aver potuto vedere il suo bambino o forse avvelenata. Il vescovo venne deposto, ma si trovarono ben sedici testimoni a sua discolpa. Il processo terminò nel maggio del 1574 dal papa Gregorio XIII che probabilmente temeva l'ampliarsi dello scandalo o forse perchè ormai la giovane monaca era deceduta.<ref>{{cita|Mieli|p 176-177}}</ref>
 
=== La documentazione ===
I documenti relativi al processo intitolato ''Inquisitionis Processus contra Elenam Orsini Abbatissam de Castro, pro fornicatione cum Episcopo Castrensi'' che si svolse negli ani dal 1573 al 1574 dal tribunale dell' ''Auditor Camerae'' che trattava i casi relativi agli uomini di chiesa, e non come si pensava da quello dell'''Inquisizione'', sono conservati presso la [[British Library]]. <br>Il processo trattava di un caso illecito di ''stuprum'' di una donna non coniugata ma consenziente con un alto prelato. I documenti furono sottratti dagli archivi del tribunale romano nel [[XIX secolo]] e messi a disposizione di Teresa Caetani duchessa di [[Sermoneta]] che probabilmente li fece visionare a Stendhal<ref>Lo scrittore confermò di aver visto gli atti processuali relativi i fatti di Castro del XVI secolo</ref> che ne rimase colpito, e che sviluppò in un racconto breve. I documenti furono proposti anche a [[Walter Scott]] ma data la sua situazione precaria di salute non potè studiarli.<ref>{{cita web|url=https://www.letture.org/la-badessa-di-castro-storia-di-uno-scandalo-lisa-roscioni/|titolo=La badessa di Castro storia di uno scandalo|editore=Letture.org|accesso=6 marzo 2019}}</ref>
 
Gli atti divennero di proprietà di [[Guglielmo Libri Carucci dalla Sommaja|Guglielmo Libri]] che per motivi di illegalità si era rifugiato a Londra e che li mise sul mercato dell'antiquariato. Nel 1859 furono messi all'asta della casa d'asta [[Sotheby's]] e acquistati dalla British Library che era diretta da [[Antonio Panizzi]] di origini italiane e che li conserva.<ref>{{cita|Mieli|p 172}}</ref>
 
== Letteratura ==
* {{cita libro|autore=Stendhal|titolo=La badessa di Castro|anno=1839}}
 
== Cinema ==
Dal racconto di Stendhal sono tratti:
* La badessa di Castro, film del 1974, diretto dal regista Armando Crispino e interpretato, fra gli altri, da Pier Paolo Capponi, Barbara Bouchet e Mara Venier;
* Il falco e la colomba, una miniserie televisiva in 6 puntate trasmessa nel 2009 su Canale 5 diretta da Giorgio Serafini, che ha come protagonisti Giulio Berruti nel ruolo del brigante Branciforte e Cosima Coppola nel ruolo di Elena di Campireali.
 
== Note ==
<references/>
== Bibliogafia ==
* {{cita libro|autore=Lisa Roscioni|titolo=La badessa di Castro. Storia di uno scandalo|editore=Mulino|anno=2017|cid=Roscioni}}
* {{cita libro|autore=Paolo Mieli|titolo=Elena orsini lo scandalo della badessa|editore=Rozzoli|anno=2018|cid=Mieli}}
 
== Collegame esterni ==
* {{cita web|url=http://www.stmoderna.it/Rassegna-Stampa/DettagliQuotidiani.aspx?id=15887|titolo=Una giovane badessa e il vescovo lo scandalo che ispirò Stendhal Una storia vera del1572 ricostruita in base a documenti d'epoca Fu amore o violenza? Comunque alla fine pagò solo la ragazza|editore=Storia moderna}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|letteratura|storia}}