Energia nucleare in Vietnam e Ondata di freddo del gennaio 1985: differenze tra le pagine

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Il '''gennaio 1985''' è stato uno dei mesi più freddi della storia in [[Italia]] e in molte aree dell'[[Europa]] dal punto di vista [[meteorologia|meteorologico]], con [[temperatura dell'aria|temperature]] ovunque abbondantemente al di sotto delle medie stagionali fino al giorno 17 per l'[[ondata di freddo]] che la caratterizzò assieme all'[[nevicata del 1985|omonima concomitante "nevicata del secolo"]] nel nord Italia.
{{Mappa di localizzazione+|VNM|float=right|width=400|places=
{{Mappa di localizzazione~|VNM|label=[[Centrale nucleare di Ninh Thuan|Ninh Thuan]]|lat=11.75|long=108.833333|mark=Blue pog.svg}}
|caption=[[Centrale elettronucleare|Centrali elettronucleari]] in [[Vietnam]].<br />{{simbolo|Red pog.svg|8}} In funzione<br />{{simbolo|Green pog.svg|8}} In costruzione<br />{{simbolo|Blue pog.svg|8}} Future<br />{{simbolo|Orange pog.svg|8}} In arresto a lungo termine<br />{{simbolo|Purple pog.svg|8}} Chiuse<br />{{simbolo|Black pog.svg|8}} Cancellate}}
 
== Dicembre 1984: inizio d'inverno con temperature insolitamente miti ==
Nel [[2010]] l''''energia nucleare in Vietnam''' ha generato lo 0% dell'[[energia elettrica]] prodotta in totale nel Paese<ref>{{en}}[http://www.iaea.org/dbpage/images/share.jpg ''IAEA - PRIS database - Nuclear Power Plant Information - Nuclear Share in Electricity Generation''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101203154347/http://www.iaea.org/dbpage/images/share.jpg |data=3 dicembre 2010 }}.</ref>, al momento non ci sono reattori commerciali funzionanti ma è in avanzata fase di discussione la costruzione del primo reattore.
Nella prima parte del [[dicembre]] [[1984]], l'[[anticiclone]] russo-siberiano non si spinse oltre il [[mar Caspio]] mentre in [[Europa occidentale]] permanevano condizione d'alta pressione con centro sui [[Penisola balcanica|Balcani]], che determinava in tutta [[Italia]] temperature sensibilmente superiori alle medie stagionali. Perfino in [[Scandinavia]], le temperature scendevano difficilmente sotto lo zero per un vigoroso flusso di correnti miti sud-occidentali che raggiungevano anche le alte [[latitudine|latitudini]] europee (isoterme a 1500 metri del [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841201.gif 1], [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841208.gif 8] e [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841214.gif 14 dicembre]).
Ad esempio martedì 11 dicembre [[Stazione meteorologica di Torino Caselle|Torino Caselle]] registrò una massima di +17,6&nbsp;°C, una massima che sembrava più tipica di [[marzo]] o [[aprile]] che non di dicembre (per dicembre la massima normale è di circa di +7&nbsp;°C).
 
Nell'ultima parte del mese, si approfondì un'intensa depressione a est della [[Sicilia]] (isobare del [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00119841225.gif 25 dicembre]), che determinò insistenti piogge torrenziali sulle regioni joniche e in [[Basilicata]], con [[neve]] sui relativi rilievi e nelle zone interne della [[Puglia]]; l'aria fredda richiamata da questa bassa pressione portò la neve anche in [[Lombardia]] (15&nbsp;– 20&nbsp;cm).
==Programma nucleare futuro==
L'economia del [[Vietnam]] è da molti anni in rapida espansione, questo ha comportato un rapido aumento della domanda elettrica<ref>[http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/VNELEC.pdf IEA - Electricity generation by fuel]</ref>, a causa dell'insufficienza delle risorse idriche e per non aumentare le importazioni di [[combustibili fossili]], si stanno intraprendendo alcuni studi di fattibilità per la costituzione di un programma nucleare nazionale. Già all'inizio degli [[anni 1980]] furono fatti due studi preliminari, questi decretarono che l'[[energia nucleare]] poteva essere una fonte per il continuo aumento della domanda interna.<ref Name=vietnam/>
 
Sembrava probabile che l'[[Aria artica continentale|aria polare]] dell'anticiclone-russo siberiano potesse entrare dalla [[bora|porta della bora]] direttamente nel [[Mar Mediterraneo]], dove avrebbe colpito soprattutto le regioni adriatiche.
Nel febbraio [[2006]] fu annunciato un programma di 2000 [[Megawatt|MW]] di potenza operativa nel [[2020]]. L'obiettivo fu successivamente confermato nel [[2007]], che alzava l'obiettivo a 8000&nbsp;MW per il [[2025]], con il [[Centrale nucleare di Ninh Thuan|primo impianto]] previsto nella [[provincia di Ninh Thuan]]. La legislazione sul nucleare è stata approvata nel [[2008]], mentre tutta la struttura legale e di controllo è in costituzione.<ref Name=vietnam/>
 
== 1°-4 gennaio: aria artica sull'Italia ==
Nell'ottobre [[2010]] è stato fatto un accordo con la [[Atomstroyexport]] per la costruzione dell'impianto di [[Centrale nucleare di Ninh Thuan|Ninh Thuan]], in cui è prevista la costruzione di due reattori [[Reattore nucleare VVER1000|VVER1000]] o [[Reattore nucleare VVER1200|VVER1200]], la cui costruzione è prevista iniziare nel [[2014]], mentre l'entrata in funzione è prevista nel [[2020]]. La [[Rosatom]] ha confermato che, secondo la sua politica di fornitura di tecnologia nucleare a paesi non dotati di [[armamento nucleare]], è disponibile a fornire tutto il [[combustibile nucleare]] per l'intera vita dell'impianto ed a ritirarlo quando esausto, oltre alla disponibilità a finanziare economicamente il primo impianto. Lo stesso giorno è stato siglato un simile accordo con il [[giappone]] per la costruzione di un secondo impianto, sempre nella [[provincia di Ninh Thuan]], che dovrebbe entrare in funzione per il [[2025]]. Gli altri impianti sono previsti a [[Centrale nucleare di Phuoc Dinh|Phuoc Dinh]] ed a [[Centrale nucleare di Vinh Hai|Vinh Hai]], mentre gli altri nelle province di [[provincia di Quang Ngai|Quang Ngai]], [[provincia di Binh Dinh|Binh Dinh]] e [[provincia di Phu Yen|Phu Yen]].<ref Name=vietnam/>
Nei primi giorni del [[gennaio]] [[1985]], lo scenario meteorologico europeo cambiò. Un improvviso riscaldamento della [[stratosfera]] (''[[stratwarming]]'') provocò un rapido riscaldamento dell'aria sovrastante alla [[Groenlandia]]. Questo causò la rottura del [[vortice polare]], al cui posto si formò un'insolita area di pressioni alte e livellate, in congiungimento con l'[[Anticiclone delle Azzorre]] che si dispose in senso meridiano fino a raggiungere il [[Polo nord]]. A questo punto l'[[aria artica marittima]], fredda e umida, poté giungere sul Mediterraneo scendendo lungo il lato occidentale del continente europeo ed entrando in Europa occidentale a più riprese attraverso la [[valle del Rodano]], grazie ad un'area di bassa pressione che si stava approfondendo sui [[Paesi Bassi]].
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850101.gif 1º gennaio] il tempo risultava stabile e soleggiato sulle regioni settentrionali, sulla [[Toscana]], sull'Alto [[Lazio]] e sulla [[Sardegna]], con ventilazione da debole a moderata nord-orientale, temperature minime quasi ovunque prossime allo zero e massime tra i 5 e i 10&nbsp;°C. Sulle regioni del medio e basso versante adriatico, sul [[Lazio meridionale]] e su tutte le regioni meridionali il cielo si presentò da parzialmente nuvoloso a molto nuvoloso con piogge e nevicate sparse, anche a quote molto basse.
==Ciclo del combustibile==
Per gli impianti russi, tutto il ciclo del combustibile sarà supplito dalla [[russia]], non sono quindi previsti impianti per questi reattori.<ref Name=vietnam/>
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850102.gif 2 gennaio] l'aria artica, proveniente dal [[Mare di Kara]] in [[Russia]] settentrionale cominciò a scendere verso l'Europa. Le temperature scesero repentinamente in modo vistoso: [[giorno di ghiaccio]] a [[Bolzano]] e [[Torino]], che registrarono massime rispettivamente di -1,8&nbsp;°C e -1&nbsp;°C. Intanto fronti freddi collegati all'aria artica cominciavano a scendere dalla Scandinavia, portando condizioni di tempo perturbato sull'Italia. Neve con accumulo di 2&nbsp;cm a [[Grosseto]] (non accadeva dal [[1963]]), su quasi tutte le zone interne peninsulari e lungo tutta la costa adriatica.
==Reattori di ricerca==
Tutti gli studi sui reattori di ricerca derivano da accordi di cooperazione con la russia, è presente un unico reattore di ricerca, quello di [[Reattore di ricerca Da Lat|Da Lat]], costruito dal [[1980]] questo è andato a sostituire un reattore americano smantellato all'inizio degli [[anni 1970]] durante la [[guerra del Vietnam]]. Nel [[2007]] gli [[Stati Uniti]] hanno fornito assistenza per la conversione del reattore all'utilizzo di uranio a basso arricchimento.<ref Name=vietnam/>
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850103.gif 3 gennaio] s'intensificò il freddo. A [[Torino]] la minima crollò a -10,5&nbsp;°C. In nottata, nevicò addirittura sull'[[Isola d'Elba]] e sul suo capoluogo [[Portoferraio]].
==Gestione dei rifiuti e depositi geologici==
Non sono presenti nel paese depositi geologici o temporanei per i [[rifiuti radioattivi]].
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850104.gif 4 gennaio], temperature basse su tutta l'Europa e l'Italia, ma non da primato. Tuttavia insistettero le nevicate sulla [[Toscana]] nord-occidentale (compresa la [[Costa apuana]] e la [[Versilia]]), sulla [[Sardegna]] (ad [[Alghero]], dove non accadeva dal [[1971]]) e anche sui rilievi dell'[[Isola d'Ischia]]. Nella stessa giornata, vennero completamente imbiancate anche la [[Corsica]] e le [[isole Baleari]].
==Produzione di uranio==
Il [[Vietnam]] non è un produttore di uranio. Ha modeste risorse uranifere, quantificate in 6400t di [[Uranio]] a <130[[Dollaro americano|$]]/[[Chilogrammo|kg]] nel ''"Red Book"'' del [[2007]].<ref>{{en}} [http://browse.oecdbookshop.org/oecd/pdfs/browseit/6608031E.PDF Uranium 2007: Resources, Production and Demand]</ref>
 
== 5-9 gennaio: grandi nevicate su gran parte d'Italia ==
La ricerca di uranio nel paese è uno degli obiettivi di sviluppo dell'indipendenza energetica nel futuro. Sono stati fatti dei piani di estrazione nella [[provincia di Quang Nam]], dove sono speculate 8000t di [[uranio]].<ref Name=vietnam/>
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850105.gif 5 gennaio] un'irruzione di aria artica molto fredda colpì in pieno l'Italia, passando prima attraverso la porta del [[Rodano]] e poi anche quella della [[Bora]]. Il contrasto tra l'aria fredda e quella assai più calda del [[mar Mediterraneo]] provocò nevicate su tutta la [[Toscana]] centro-settentrionale (comprese [[Firenze]] e [[Pisa]]) e anche a [[Bordighera]], in [[Liguria]]; mentre a [[Trieste]] la [[bora]] raggiunse i 100&nbsp;km/h, a [[Città di Castello]] la neve raggiunse i 100&nbsp;cm. Il [[Veneto]] e la [[Sardegna]], a parte qualche zona, vennero coperti di neve. Qualche fiocco arrivò anche a [[Ragusa]], nella [[Sicilia]] meridionale.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850106.gif 6 gennaio] una perturbazione di origine africana raggiunse il [[Lazio]] e l'Italia centro-meridionale richiamando aria calda da sud che strisciò sopra l'aria gelida. Questo provocò intense nevicate lungo il litorale tirrenico laziale, compresa [[Roma]], nelle [[Marche]], in [[Abruzzo]], [[Molise]], [[Campania]], [[Puglia]], [[Calabria]], [[Basilicata]] e anche sull'isola d'Ischia. Insolita e suggestiva fu la neve con accumulo a [[Orbetello]] e [[Civitavecchia]] che, statisticamente, vivono questo evento assai raramente.<br />Lo stesso sistema nuvoloso, prima di raggiungere l'Italia centro-meridionale, aveva portato nuove nevicate anche lungo le coste mediterranee della [[Spagna]] e della [[Francia]] e perfino in [[Marocco]], [[Algeria]] e [[Tunisia]], sui cui altopiani vi fu un accumulo di quasi un metro. Particolarmente colpite da nevicate eccezionali furono [[Marsiglia]] e [[Barcellona]]. Nel capoluogo catalano la coltre di neve rimane sul suolo più di una settimana, cosa non vista dall'800. Proprio in [[Piazza San Pietro]] a Roma viene ricordato l'[[Angelus]] celebrato da [[Papa Giovanni Paolo II]] sotto la neve.<ref>[http://meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/Quell-Angelus-sotto-la-neve-6-gennaio-1985/35920/ Quell'Angelus sotto la neve: 6 gennaio 1985 - Previsioni Meteolive.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Centrali elettronucleari ==
 
Tutti i dati della tabella sono aggiornati a novembre [[2010]]
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850107.gif 7 gennaio], crollò la temperatura a [[Stazione meteorologica di Genova-Sestri Ponente|Genova]], [[Trieste]], rispettivamente con -6,8&nbsp;°C, -8&nbsp;°C, città che raramente hanno minime molto basse a causa dello scarso fenomeno dell'irraggiamento notturno; record storico anche alla [[stazione meteorologica di Albenga]] con -12,4&nbsp;°C e presso la [[stazione meteorologica di Capo Mele]] con -4,5&nbsp;°C, mentre nella Riviera di Levante [[La Spezia]] registrò una temperatura minima di -7&nbsp;°C<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.annali.apat.gov.it/site/it-IT/annali/ge198501025_47536.html?cmbCompartimenti=Genova&cmbAnni=1985&cmbSezioni=1&pagina=25&Page=1 Riepilogo termometrico annuale della stazione idrologica di La Spezia] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. A Roma e ad [[Aosta]] le temperature minime furono rispettivamente di -8&nbsp;°C e -16,4&nbsp;°C. In montagna le temperature furono da primato: -21,4&nbsp;°C sul [[Monte Cimone (Appennino)|Monte Cimone]] e -33&nbsp;°C a Fusine di [[Tarvisio]] in [[Friuli]]. Il [[lago di Massaciuccoli]], in [[Versilia]], [[ghiaccio|gelò]] completamente a causa delle temperature bassissime (-15&nbsp;°C nei dintorni di [[Lucca]]).
{|class="wikitable" width="100%" style="text-align:center;"
 
|bgcolor=#deefad colspan="7" |'''Reattori operativi'''<ref name="IAEA">{{collegamento interrotto|1=[http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.powrea.htm?country=VN&sort=Reactor.Status,&sortlong=By%20Status AIEA: Nuclear Power Reactors in Vietnam] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
L'[http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850108.gif 8 gennaio] continuarono le nevicate su [[Toscana]], [[Lazio]], [[Umbria]], [[Campania]] e [[pianura padana]] centro-orientale; temperature gelide su [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] (-30,0&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Dobbiaco]] e -15&nbsp;°C a [[Bolzano]]), in [[Veneto]] (-23&nbsp;°C a [[Cortina d'Ampezzo]], -27&nbsp;°C a [[Santo Stefano di Cadore]] e -31&nbsp;°C sul [[Passo Pordoi]]) e in [[Irpinia]] (-18&nbsp;°C). Cominciarono a gelare fiumi come il [[Po]], l'[[Arno]] e alcuni fiumi marchigiani. Nella [[Romagna Toscana]] furono raggiunti -26,0&nbsp;°C di temperatura minima presso la stazione idrologica di [[Firenzuola]]: tale dato risulta essere il valore ufficiale più basso registrato presso le varie stazioni meteorologiche della [[Toscana]] dall'inizio delle relative serie storiche.<ref>[http://193.206.192.243/annali/ Annali idrologici: compartimento di Bologna, Pisa e Roma] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110810152536/http://193.206.192.243/annali/ |data=10 agosto 2011 }}</ref>
|-
Più a sud, la [[stazione meteorologica di Foggia Amendola]] raggiunse il record assoluto di -10,4&nbsp;°C.
| '''Centrale'''
 
| '''Potenza netta'''<br /><small>([[Megawatt|MW]])</small>
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850109.gif 9 gennaio] la coltre di neve raggiunse i 40&nbsp;cm su Firenze<ref>[http://www.aeris.toscana.it/articles.asp?id=5 Aeris - Articoli: La Neve a Firenze<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722055600/http://www.aeris.toscana.it/articles.asp?id=5 |data=22 luglio 2011 }}</ref> e ben 80&nbsp;cm in [[val di Cecina]]. A [[Bologna]], caddero 30&nbsp;cm di neve in poche ore. Ancora neve su [[Roma]], [[L'Aquila]], dove ormai il manto bianco superava i 50&nbsp;cm, e anche su [[Napoli]] (10&nbsp;cm), a [[Capri (Italia)|Capri]] e lungo tutte le coste della [[Campania]]. Neve storica a [[Cagliari]] (dove il giorno precedente venne rilevata una minima di -2&nbsp;°C<ref>{{cita web|url=http://www.tutiempo.net/clima/Cagliari_Elmas/01-1985/165600.htm|titolo=Riepilogio mensile della stazione meteorologica di Cagliari Elmas AM}}</ref>) e su tutta la [[Sardegna]] che apparve completamente imbiancata fin sulle coste. L'Isola venne investita da tormente di neve e in molte località poste a quote collinari si raggiunsero i 50–60&nbsp;cm di manto nevoso, mentre nei paesi più alti si accumulo' circa un metro di neve; accumuli consistenti si ebbero anche nelle zone pianeggianti dell'Isola. Da segnalare lo storico record di freddo di -2,0&nbsp;°C lungo la costa orientale sarda presso la [[stazione meteorologica di Capo Bellavista]], che solo in occasione delle più violente ondate di freddo riesce a scendere al di sotto dello zero.
| '''Tipologia'''
 
| '''Inizio costruzione'''
Nel corso della mattinata, si aprirono le prime schiarite in Toscana e sull'Italia settentrionale, che furono la causa dell'intenso raffreddamento durante le notti successive. La giornata si concludeva in serata con la [[neve]] che, con alcuni fiocchi, raggiungeva anche il litorale della [[Sicilia]], presso Punta Raisi,<ref>{{cita web|url=http://www.tutiempo.net/clima/Palermo_Punta_Raisi/01-1985/164050.htm|titolo=Neve segnalata a Palermo Punta Raisi il 9 gennaio 1985}}</ref> e nella [[Conca d'Oro]], a seguito di un brusco abbassamento di temperatura. Mentre praticamente tutta l'Europa era nel [[gelo]], in [[Groenlandia]] era "estate": [[Nuuk]] registrò una minima di 0&nbsp;°C e una massima di ben 9,6&nbsp;°C<ref>[http://www.tutiempo.net/clima/Godthaab_Nuuk/01-1985/42500.htm Clima en Godthaab / Nuuk durante Enero de 1985 - datos climáticos históricos<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
| '''Allacciamento alla rete'''
 
| '''Produzione commerciale'''
== 10-13 gennaio: Italia centrale ed Emilia-Romagna nel gelo ==
| '''Dismissione'''<br /><small>(prevista)</small>
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850110.gif 10 gennaio] furono toccati i -23,4&nbsp;°C dalla [[stazione meteorologica di Parma Panocchia]]<ref>{{cita web|url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/parma-panocchia/|titolo=Parma Panocchia: record mensili dal 1985|editore=climaintoscana.altervista.org}}</ref>;, mentre la [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]] raggiunse lo storico record di freddo di -22,0&nbsp;°C. Notevoli anche i -16&nbsp;°C a Firenze (un primato che sarà presto battuto), i -15&nbsp;°C di [[Pontedera]] e i -10&nbsp;°C di [[Follonica]]<ref>{{cita web|url=http://www.idropisa.it/supporto/download/annali/annale_idrologico_1985_parte_prima.pdf|titolo=Annale idrologico del 1985 parte I relativo al compartimento di Pisa}}</ref>. Nella [[Liguria]] di levante la [[stazione meteorologica di Sarzana-Luni]] fece registrare lo storico record di -9,0&nbsp;°C. Il responsabile era l'effetto [[albedo]], ovvero la perdita di calore per irraggiamento dovuto alla spessa copertura nevosa.
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| colspan="7" | <small>Totale: 0 reattori per complessivi 0 [[Megawatt|MW]]</small>
L'[http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850111.gif 11 gennaio] a [[Firenze]] la temperatura minima all'[[aeroporto di Firenze-Peretola|aeroporto di Peretola]] precipitò a -22,2&nbsp;°C, mentre l'[[Osservatorio Ximeniano]] in città registrò -11&nbsp;°C. Le massime furono rispettivamente di -0,4&nbsp;°C e -1,2&nbsp;°C. L'[[Arno]] ghiacciò completamente; la [[stazione meteorologica di Arezzo Molin Bianco]] scese a -20,2&nbsp;°C; presso la [[stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria]] il termometro scese a -12,8&nbsp;°C.
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In [[Pianura padana]], la [[stazione meteorologica di Brescia Ghedi]] scese a -19,4&nbsp;°C stabilendo così il nuovo record assoluto di freddo, mentre la [[stazione meteorologica di Verona Villafranca]] raggiunse una temperatura minima di -18,4&nbsp;°C eguagliando lo storico record del 15 febbraio [[1956]]. Gelo storico anche in [[Emilia-Romagna]], con la temperatura minima assoluta di -24,8&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di San Pietro Capofiume]]<ref>{{cita web|url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/san-pietro-capofiume/|titolo=San Pietro Capofiume: record mensili dal 1985|editore=climaintoscana.altervista.org}}</ref>; minima assoluta di -19,4&nbsp;°C anche alla [[stazione meteorologica di Ferrara San Luca]]; ad [[Anzola dell'Emilia]] la temperatura minima scese invece "soltanto" a -14,5&nbsp;°C, ben lontana sia dal record storico di -26,2&nbsp;°C del 15 febbraio [[1956]] che dal record mensile di -19,6&nbsp;°C del 25 gennaio [[1963]].
|bgcolor=#adebef colspan=7 align=center|'''Reattori in costruzione'''<ref name="IAEA"/>
 
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Più a sud, freddo molto intenso anche a [[L'Aquila]] con -23,4&nbsp;°C, a [[Rieti]] con -20,0&nbsp;°C, a [[Frosinone]] con -19,0&nbsp;°C, a [[Guidonia Montecelio]] con -14,0&nbsp;°C e a [[Grosseto]] con -13,2&nbsp;°C presso l'aeroporto e con -10,0&nbsp;°C nel centro cittadino. La [[stazione meteorologica di Roma Ciampino]] fece registrare lo storico record di -11,0&nbsp;°C e quella di [[stazione meteorologica di Roma Urbe|Roma Urbe]] scese a -9,8&nbsp;°C; sul litorale laziale, record assoluto di -7,8&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Roma Fiumicino]].
| '''Centrale'''
 
| '''Potenza netta'''<br /><small>([[Megawatt|MW]])</small>
Nella stessa giornata, la neve cadde anche sul tratto costiero jonico a valle della città di [[Catanzaro]], che a sua volta venne interessata da accumuli nevosi.
| '''Tipologia'''
 
| '''Inizio costruzione'''
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850112.gif 12 gennaio], complice il cielo sereno e l'effetto [[albedo]], a [[Aeroporto di Firenze-Peretola|Firenze-Peretola]] si raggiunsero i -23,2&nbsp;°C<ref>[http://www.mherrera.org/temp.htm Extreme Temperatures Around the World- world highest lowest temperatures<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, mentre l'[[Osservatorio Ximeniano]] nel centro cittadino registrò "soltanto" -10,6&nbsp;°C grazie all'effetto isola di calore. Presso la [[stazione meteorologica di Pisa San Giusto]] la temperatura scese al record storico di -13,8&nbsp;°C, mentre a Lucca la minima arrivò a -13,4&nbsp;°C. Più a sud, la [[stazione meteorologica di Viterbo]] fece registrare lo storico record di -12,7&nbsp;°C. In [[Romagna]] vennero registrate le minime assolute storiche di -19,0&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Forlì]], di -17,2&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Rimini Miramare]] e di -16,5&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Cervia]]; la [[stazione meteorologica di Ravenna Punta Marina]] scese a -13,8&nbsp;°C, facendo registrare il record mensile di [[gennaio]], a soli 0,2&nbsp;°C dal record assoluto del 15 febbraio [[1956]].
| '''Allacciamento alla rete'''<br /><small>(prevista)</small>
 
| '''Produzione commerciale'''<br /><small>(prevista)</small>
Gelo anche in [[Francia]], con -17&nbsp;°C a [[Marsiglia]], e in [[Spagna]], con -10&nbsp;°C nei dintorni di [[Barcellona]] a seguito di un accumulo di quasi 50&nbsp;cm di neve nei giorni precedenti. Nel frattempo, nel corso della giornata si verificò un graduale aumento della nuvolosità sulle [[Alpi Occidentali]] e sulla [[Riviera di Ponente]], per l'avvicinarsi di un nuovo corpo nuvoloso sui cui effetti nei giorni successivi le previsioni erano discordanti: alcuni modelli prevedevano l'arrivo di un'altra massa d'aria fredda con nevicate in pianura su tutta la penisola, altri prevedevano la risalita di aria calda con un sensibile aumento delle temperature e precipitazioni nevose soltanto dalle quote collinari in su.
| '''Costo'''<br /><small>(stimato)</small>
 
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Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850113.gif 13 gennaio] l'attesa perturbazione giunse sull'Italia. Mentre la [[Sardegna]] era già uscita dalla morsa del gelo e nella vicina [[Corsica]] i venti di [[scirocco]] facevano salire le temperature fino ai 15&nbsp;°C di [[Ajaccio]] e ai 10&nbsp;°C di [[Bastia]], a Bologna la minima era di -14&nbsp;°C e a Milano di -12&nbsp;°C. Ricominciò a nevicare su tutta la Toscana centro-settentrionale: a Firenze 8&nbsp;cm di neve con la minima di -13,4&nbsp;°C, a Pisa 5&nbsp;cm di neve con la minima di -9&nbsp;°C. Tuttavia, la precipitazione cominciò a rallentare d'intensità e, spostandosi verso la zona meridionale della regione e il [[Lazio]], iniziava addirittura a cadere sotto forma di [[pioggia]] (in serata massima di 9&nbsp;°C a Grosseto). Nel frattempo, le nevicate si spostavano sulla [[Liguria]] e su tutta la pianura padana, fino ad allora poco interessata.
| colspan="7" | <small>Totale: 0 reattori per complessivi 0 [[Megawatt|MW]]</small>
 
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== 14-17 gennaio: nevicate eccezionali sull'Italia settentrionale e piogge intense al centro-sud ==
|bgcolor=#adb5ef colspan="7" |'''Reattori pianificati ed in fase di proposta'''<ref Name=vietnam>{{en}} [[World Nuclear Association|WNA]] - [http://www.world-nuclear.org/info/inf102.html Emerging Nuclear Energy Countries] <small>Pagina aggiornata alla versione di Novembre 2010</small></ref>
{{vedi anche|Nevicata del 1985}}
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[[File:Temperature minime 1985.png|thumb|Temperature minime registrate in alcune città italiane nel gennaio 1985.]]
| colspan="7" | <small>Totale programmati: 2 reattori per complessivi 2.000 [[Megawatt|MW]]<br />Totale proposti: 12 reattori per complessivi 13.000&nbsp;MW</small>
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850114.gif 14], il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850115.gif 15], il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850116.gif 16 gennaio] si scatenò sull'[[Italia Settentrionale]], per l'azione di un [[ciclone]] centrato sul mare della [[Corsica]] che fece strisciare aria calda africana sopra l'aria fredda presente al suolo, un'autentica bufera di neve, considerata dagli abitanti come la "[[nevicata del 1985|nevicata del secolo]]<ref>Roberto Meda, Filippo Ricciardi, Gabriele Asnaghi, [http://www.nimbus.it/meteoshop/Estratti/nimbus3536/35NeveMi.pdf "1985-2005: vent'anni dalla nevicata del secolo a Milano"], Nimbus n. 35-36, [[Società Meteorologica Italiana]] (SMI), 2005</ref>". Nei primi due giorni caddero 20&nbsp;cm di neve a [[Genova]], 30&nbsp;cm a [[Verona]] e [[Venezia]], 40&nbsp;cm a [[Udine]], [[Treviso]] e [[Padova]], 55&nbsp;cm [[Vicenza]], 60&nbsp;cm a [[Belluno]], 62&nbsp;cm a [[Varese]] e 65&nbsp;cm a [[Como]]; la sera c'erano 70&nbsp;cm a [[Milano]] e addirittura 130&nbsp;cm a [[Trento]], mentre l'alta [[Valtellina]] con [[Bormio]] (dove a fine mese si sarebbero svolti i mondiali di [[sci]]) non vedeva ancora un fiocco. Intanto era già iniziato il riscaldamento che aveva già portato piogge in Toscana e nel Veneto, ma la neve continuò a cadere in alcune zone anche il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850117.gif giorno] successivo, portando l'accumulo totale a 100&nbsp;cm a Milano, 110&nbsp;cm a Como e a 150&nbsp;cm a Trento.
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|bgcolor=#efdead colspan=7|'''Reattori dismessi'''<ref name="IAEA"/>
Sulle regioni centro-meridionali furono invece le abbondanti piogge, anche a carattere temporalesco, a caratterizzare lo scenario meteorologico, monitorato continuamente dagli esperti per il rischio alluvioni, amplificato dallo scioglimento delle nevi precedentemente accumulate.
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| colspan="7" | <small>Nessuno</small>
== L'eccezionalità del periodo di freddo ==
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L'eccezionalità del gennaio 1985 può essere evidenziata sia nei valori minimi di temperatura raggiunti che, per molte località, sono i primati storici, sia per le nevicate che hanno interessato zone dove tali eventi sono più unici che rari.
| bgcolor=#FFFFDD colspan="7" | <small>'''NOTE''':</small>
 
*<small> La normativa in vigore prevede la possibilità di sostituzione e/o aumento del parco reattori al termine del ciclo vitale degli impianti ancora in funzione.</small>
Nel centro-sud, le nevicate in pianura e lungo le fasce costiere interessano solitamente il versante adriatico e il sud peninsulare durante la discesa di aria fredda da nord-est, mentre il versante tirrenico centro-settentrionale rimane riparato dallo spartiacque [[appennini]]co che lascia il cielo sereno o poco nuvoloso con venti sostenuti di [[tramontana]] o [[grecale]].
|}
 
Per assistere alle nevicate in pianura sul versante occidentale, deve verificarsi una situazione eccezionale come quella del gennaio 1985, con l'aria calda proveniente da ovest o da sud che scorre sopra la preesistente aria gelida al suolo (''cuscino freddo''). In queste condizioni, le temperature si mantengono prossime allo zero sia al livello del mare dove tende a scendere l'aria gelida, che alle quote superiori dove l'aria calda fa risalire le temperature che altrimenti sarebbero di gran lunga inferiori. Questa situazione, grazie anche all'umidità del Mediterraneo, determina nevicate intense a tutte le quote, pianure comprese.
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=1511|titolo=E venne il grande gelo: dettagliata cronaca del gennaio 1985|accesso=19 aprile 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070515182615/http://www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=1511|dataarchivio=15 maggio 2007|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www-pub.iaea.org/MTCD/Publications/PDF/RDS_2-36_web.pdf|IAEA - Nuclear Power Reactors in the World, 2016 edition|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=pMQG3P06S5k&feature=related|titolo=Previsioni meteorologiche e servizi dei telegiornali sul gennaio 1985}}
* {{cita web|http://www.world-nuclear.org/info/inf102.html|Emerging Nuclear Energy Countries|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=3mEY7O5A40c&feature=related|titolo=Immagini del satellite Meteosat dal 1° al 17 gennaio 1985}}
* {{en}}http://www.iaea.org/programmes/a2/ Database di tutti i reattori al mondo
* {{cita web | 1 = http://www.meteo.it/Meteorologia-Neve/Il-freddo-in-Italia-le-nevicate-del-1956-e-1985/content/it/1-707-305332-57769 | 2 = Una pagina su Meteo.it | accesso = 7 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121017053458/http://www.meteo.it/Meteorologia-Neve/Il-freddo-in-Italia-le-nevicate-del-1956-e-1985/content/it/1-707-305332-57769 | dataarchivio = 17 ottobre 2012 | urlmorto = sì }}
 
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