Sistema di assistenza sociale nello Stato Pontificio e Ondata di freddo del gennaio 1985: differenze tra le pagine

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Il '''gennaio 1985''' è stato uno dei mesi più freddi della storia in [[Italia]] e in molte aree dell'[[Europa]] dal punto di vista [[meteorologia|meteorologico]], con [[temperatura dell'aria|temperature]] ovunque abbondantemente al di sotto delle medie stagionali fino al giorno 17 per l'[[ondata di freddo]] che la caratterizzò assieme all'[[nevicata del 1985|omonima concomitante "nevicata del secolo"]] nel nord Italia.
Il '''Sistema di assistenza sociale nello Stato Pontificio''' si componeva di un insieme eterogeneo di diversi istituti autonomi, nati inizialmente già nell'[[VIII secolo]] per ospitare i pellegrini e per arginare il fenomeno della povertà. Se pure il carattere delle diverse istituzioni era di tipo privato, in molti casi l'ospitalità era necessariamente gratuita, dato l'alto numero di indigenti: tali istituzioni venivano sostenute dai privati stessi tramite supporti caritatevoli, come lasciti testamentari e donazioni, ma anche sotto forma di aiuto prestato in prima persona. In diversi casi, gli enti si erano dotati di rendite proprie, come terreni, tenute agricole e proprietà immobiliari urbane, con il fine di coprire il più possibile le proprie spese, rivolgendosi alla fiscalità generale in misura minore o in casi eccezionali.
 
== Dicembre 1984: inizio d'inverno con temperature insolitamente miti ==
== Contesto generale ==
Nella prima parte del [[dicembre]] [[1984]], l'[[anticiclone]] russo-siberiano non si spinse oltre il [[mar Caspio]] mentre in [[Europa occidentale]] permanevano condizione d'alta pressione con centro sui [[Penisola balcanica|Balcani]], che determinava in tutta [[Italia]] temperature sensibilmente superiori alle medie stagionali. Perfino in [[Scandinavia]], le temperature scendevano difficilmente sotto lo zero per un vigoroso flusso di correnti miti sud-occidentali che raggiungevano anche le alte [[latitudine|latitudini]] europee (isoterme a 1500 metri del [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841201.gif 1], [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841208.gif 8] e [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00219841214.gif 14 dicembre]).
Nello [[Stato Pontificio]] ([[VIII secolo]] - [[1870]]) non esisteva uno [[stato sociale]] in senso moderno, ovvero come parte essenziale di uno [[stato di diritto]], ma era tuttavia presente un "sistema di assistenza sociale"<ref>Groppi, op. cit., 1994.</ref>, che coinvolgeva una rete di numerosi soggetti pubblici e privati. Anche nel caso dello Stato Pontificio infatti, è da considerare un falso mito la credenza che la famiglia fosse l'unico struttura di assistenza disponibile, come ormai accettato da diversi studi specifici<ref>''Mutamenti della famiglia nei paesi occidentali'', Atti del Convegno, op.cit., 1994</ref>. L'assistenza era, piuttosto, quella di uno "stato di [[carità]]", dove numerosi soggetti soprattutto privati concorrevano ad essa con elargizioni a vario titolo (compresi lasciti, ecc.). Se alcuni studiosi puntualizzano che la differenza generale tra "stato di diritto" e "stato di carità" si pone nell'universalità dei diritti del primo<ref>Baldwin, Peter, ''The politics of social solidarity: class bases of the European welfare state'', 1875-1975. Cambridge University Press, 1990.</ref>, è stato anche osservato che la carità cristiana in particolare enfatizzava anche in quel contesto il carattere di universalità, per cui non mancavano enti assistenziali che riportavano, anche a livello statutario, la esplicita non discriminazione di sesso, classe sociale, provenienza o religione, come in particolare l'[[Ospedale di San Giacomo degli Incurabili]] a Roma<ref>Morichini, op.cit., vol.1, p.80.</ref>.
Ad esempio martedì 11 dicembre [[Stazione meteorologica di Torino Caselle|Torino Caselle]] registrò una massima di +17,6&nbsp;°C, una massima che sembrava più tipica di [[marzo]] o [[aprile]] che non di dicembre (per dicembre la massima normale è di circa di +7&nbsp;°C).
 
Nell'ultima parte del mese, si approfondì un'intensa depressione a est della [[Sicilia]] (isobare del [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1984/Rrea00119841225.gif 25 dicembre]), che determinò insistenti piogge torrenziali sulle regioni joniche e in [[Basilicata]], con [[neve]] sui relativi rilievi e nelle zone interne della [[Puglia]]; l'aria fredda richiamata da questa bassa pressione portò la neve anche in [[Lombardia]] (15&nbsp;– 20&nbsp;cm).
I vari istituti di carattere assistenziale (opere pie, conservatorii, ospedali, ospizi, ecc.) si sviluppano fin dal [[Medioevo]] con caratteri individuali molto differenziati l'uno dell'altro e dotati di una grande autonomia e discrezionalità. Un primo tentativo di accentrare e regolare questi istituti in modo uniforme avvenne nel periodo napoleonico, indirizzo esauritosi con il ritorno a Roma di [[Papa Pio VII|Pio VII]]: in seguito, un altro tentativo avvenne per iniziativa di [[Papa Leone XII|Leone XII]] (''[[motu proprio]]'' del 14 novembre 1826), ma incontrando continuamente forti resistenze ancora in pieno periodo post-unitario, fino alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]].
 
Sembrava probabile che l'[[Aria artica continentale|aria polare]] dell'anticiclone-russo siberiano potesse entrare dalla [[bora|porta della bora]] direttamente nel [[Mar Mediterraneo]], dove avrebbe colpito soprattutto le regioni adriatiche.
== Le Opere Pie ==
{{vedi anche|Opera pia}}
Le Opere Pie erano istituzioni private con finalità di assistenza agli strati più bassi della società. Tipicamente, queste si finanziavano da lasciti e donazioni private con vincoli di destinazione a specifici fini assistenziali.
 
== 1°-4 gennaio: aria artica sull'Italia ==
I destinatari sono tipicamente gli esposti (il più antico era la Casa degli Esposti di Santo Spirito in Saxia), gli orfani ([[Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande|Ospizio Aspostolico di San Michele]], a partire dal [[XVII secolo]], che comprendeva anche le altre categorie, l'Ospizio degli Orfanelli di Santa Maria in Aquiro<ref>[http://www.isma.roma.it/storia.asp ISMA: Storia]</ref>, [[Giovanni Borgi#L'Ospizio di Tata Giovanni|Ospizio di Tata Giovanni]], ecc.), gli anziani e le vedove. Altri istituti erano destinati ai poveri (Ospizio di Santa Galla, Ospizio di San Luigi, ecc.).
Nei primi giorni del [[gennaio]] [[1985]], lo scenario meteorologico europeo cambiò. Un improvviso riscaldamento della [[stratosfera]] (''[[stratwarming]]'') provocò un rapido riscaldamento dell'aria sovrastante alla [[Groenlandia]]. Questo causò la rottura del [[vortice polare]], al cui posto si formò un'insolita area di pressioni alte e livellate, in congiungimento con l'[[Anticiclone delle Azzorre]] che si dispose in senso meridiano fino a raggiungere il [[Polo nord]]. A questo punto l'[[aria artica marittima]], fredda e umida, poté giungere sul Mediterraneo scendendo lungo il lato occidentale del continente europeo ed entrando in Europa occidentale a più riprese attraverso la [[valle del Rodano]], grazie ad un'area di bassa pressione che si stava approfondendo sui [[Paesi Bassi]].
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850101.gif 1º gennaio] il tempo risultava stabile e soleggiato sulle regioni settentrionali, sulla [[Toscana]], sull'Alto [[Lazio]] e sulla [[Sardegna]], con ventilazione da debole a moderata nord-orientale, temperature minime quasi ovunque prossime allo zero e massime tra i 5 e i 10&nbsp;°C. Sulle regioni del medio e basso versante adriatico, sul [[Lazio meridionale]] e su tutte le regioni meridionali il cielo si presentò da parzialmente nuvoloso a molto nuvoloso con piogge e nevicate sparse, anche a quote molto basse.
Alcuni enti avevano avevano più destinatari: ad esempio, a Bologna l'[[Ex Ospedale degli Innocenti|Ospedale degli Innocenti]] ospitava tanto gli orfani che le giovani madri nei primi mesi di vita dei figli.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850102.gif 2 gennaio] l'aria artica, proveniente dal [[Mare di Kara]] in [[Russia]] settentrionale cominciò a scendere verso l'Europa. Le temperature scesero repentinamente in modo vistoso: [[giorno di ghiaccio]] a [[Bolzano]] e [[Torino]], che registrarono massime rispettivamente di -1,8&nbsp;°C e -1&nbsp;°C. Intanto fronti freddi collegati all'aria artica cominciavano a scendere dalla Scandinavia, portando condizioni di tempo perturbato sull'Italia. Neve con accumulo di 2&nbsp;cm a [[Grosseto]] (non accadeva dal [[1963]]), su quasi tutte le zone interne peninsulari e lungo tutta la costa adriatica.
== L'ospedalità ==
[[File:Borgo - Santo Spirito in Sassia 00972-3.JPG|thumb|upright|right|L'ex Arcispedale Santo Spirito in Sassia nel quartiere Borgo. Fondato nell'VIII secolo, è il più antico ospedale di Roma.]]
[[File:Archiospedale Santo Spirito - free from taxes.png|thumb|Esenzione fiscale totale dell'Archiospedale di Santo Spirito al fine del supporto agli infermi da parte di Leone X.]]
[[File:Roma_S_spirito_in_S_(45).JPG|thumb|[[Ruota degli esposti]] a Santo Spirito in Sassia]]
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850103.gif 3 gennaio] s'intensificò il freddo. A [[Torino]] la minima crollò a -10,5&nbsp;°C. In nottata, nevicò addirittura sull'[[Isola d'Elba]] e sul suo capoluogo [[Portoferraio]].
L'ospedalità pontificia ha una origine molto lontana del tempo: il più antico ospedale a Roma, capitale del futuro Stato della Chiesa, è [[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia|Santo Spirito in Saxia]], che vede la luce intorno all'[[VIII secolo]]: esso si rivolgeva primariamente ai pellegrini provenienti dalle isole britanniche. A tale primo istituto, ispirato ai principi della carità cristiana, ne seguirono altri nel corso del [[Medioevo]]: essi erano sostenuti finanziariamente da lasciti e rendite di origine privata e, secondariamente, dalla fiscalità generale.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850104.gif 4 gennaio], temperature basse su tutta l'Europa e l'Italia, ma non da primato. Tuttavia insistettero le nevicate sulla [[Toscana]] nord-occidentale (compresa la [[Costa apuana]] e la [[Versilia]]), sulla [[Sardegna]] (ad [[Alghero]], dove non accadeva dal [[1971]]) e anche sui rilievi dell'[[Isola d'Ischia]]. Nella stessa giornata, vennero completamente imbiancate anche la [[Corsica]] e le [[isole Baleari]].
L'assistenza gratuita dei forestieri rimase gratuita per tutta l'esistenza dello stato: con i comuni esisteva tipicamente un rapporto di reciprocità mutua nei rimborsi<ref>Lefebvre, ''C. Gregorio XVI'', Vol. 1, Gregorian Biblical BookShop, 1948, p. 91.</ref>.
 
== 5-9 gennaio: grandi nevicate su gran parte d'Italia ==
L'offerta ospedaliera era molto variegata. Infatti, esistevano ospedali:
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850105.gif 5 gennaio] un'irruzione di aria artica molto fredda colpì in pieno l'Italia, passando prima attraverso la porta del [[Rodano]] e poi anche quella della [[Bora]]. Il contrasto tra l'aria fredda e quella assai più calda del [[mar Mediterraneo]] provocò nevicate su tutta la [[Toscana]] centro-settentrionale (comprese [[Firenze]] e [[Pisa]]) e anche a [[Bordighera]], in [[Liguria]]; mentre a [[Trieste]] la [[bora]] raggiunse i 100&nbsp;km/h, a [[Città di Castello]] la neve raggiunse i 100&nbsp;cm. Il [[Veneto]] e la [[Sardegna]], a parte qualche zona, vennero coperti di neve. Qualche fiocco arrivò anche a [[Ragusa]], nella [[Sicilia]] meridionale.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850106.gif 6 gennaio] una perturbazione di origine africana raggiunse il [[Lazio]] e l'Italia centro-meridionale richiamando aria calda da sud che strisciò sopra l'aria gelida. Questo provocò intense nevicate lungo il litorale tirrenico laziale, compresa [[Roma]], nelle [[Marche]], in [[Abruzzo]], [[Molise]], [[Campania]], [[Puglia]], [[Calabria]], [[Basilicata]] e anche sull'isola d'Ischia. Insolita e suggestiva fu la neve con accumulo a [[Orbetello]] e [[Civitavecchia]] che, statisticamente, vivono questo evento assai raramente.<br />Lo stesso sistema nuvoloso, prima di raggiungere l'Italia centro-meridionale, aveva portato nuove nevicate anche lungo le coste mediterranee della [[Spagna]] e della [[Francia]] e perfino in [[Marocco]], [[Algeria]] e [[Tunisia]], sui cui altopiani vi fu un accumulo di quasi un metro. Particolarmente colpite da nevicate eccezionali furono [[Marsiglia]] e [[Barcellona]]. Nel capoluogo catalano la coltre di neve rimane sul suolo più di una settimana, cosa non vista dall'800. Proprio in [[Piazza San Pietro]] a Roma viene ricordato l'[[Angelus]] celebrato da [[Papa Giovanni Paolo II]] sotto la neve.<ref>[http://meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/Quell-Angelus-sotto-la-neve-6-gennaio-1985/35920/ Quell'Angelus sotto la neve: 6 gennaio 1985 - Previsioni Meteolive.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* per malati generici (a volte con specializzazioni), a volte insieme a pellegrini, e/o per malati incurabili;
* "nazionali", riservati a certe nazionalità (ad esempio, per spagnoli, polacchi, ecc.);
* "particolari", ovvero specifici per alcuni mestieri, che si riunivano fin dal Medioevo in corporazioni con proprie università (ad es. fornari, speziali, ecc.)<ref>Stefani, op. cit., 1856.</ref>.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850107.gif 7 gennaio], crollò la temperatura a [[Stazione meteorologica di Genova-Sestri Ponente|Genova]], [[Trieste]], rispettivamente con -6,8&nbsp;°C, -8&nbsp;°C, città che raramente hanno minime molto basse a causa dello scarso fenomeno dell'irraggiamento notturno; record storico anche alla [[stazione meteorologica di Albenga]] con -12,4&nbsp;°C e presso la [[stazione meteorologica di Capo Mele]] con -4,5&nbsp;°C, mentre nella Riviera di Levante [[La Spezia]] registrò una temperatura minima di -7&nbsp;°C<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.annali.apat.gov.it/site/it-IT/annali/ge198501025_47536.html?cmbCompartimenti=Genova&cmbAnni=1985&cmbSezioni=1&pagina=25&Page=1 Riepilogo termometrico annuale della stazione idrologica di La Spezia] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. A Roma e ad [[Aosta]] le temperature minime furono rispettivamente di -8&nbsp;°C e -16,4&nbsp;°C. In montagna le temperature furono da primato: -21,4&nbsp;°C sul [[Monte Cimone (Appennino)|Monte Cimone]] e -33&nbsp;°C a Fusine di [[Tarvisio]] in [[Friuli]]. Il [[lago di Massaciuccoli]], in [[Versilia]], [[ghiaccio|gelò]] completamente a causa delle temperature bassissime (-15&nbsp;°C nei dintorni di [[Lucca]]).
Tuttavia, non sempre era netta la distinzione tra ospedali e opere pie, le quali nascevano soprattutto come tentativo di contenimento della povertà, a volte associate all'insegnamento di un mestiere e al lavoro. Alcune strutture erano, poi, collegate tra loro: ad esempio, anche una donna che avesse lasciato il nascituro tra gli esposti del [[brefotrofio]] di Santo Spirito (che dunque, in questa attività di accudimento degli infanti svolgeva un compito simile alle Opere Pie), aveva la possibilità di essere assistita per più mesi nell'ospedale di San Rocco, che era specializzato nell'assistenza delle donne partorienti, durante il periodo precedente alla nascita<ref>Costanzi, op. cit. pag. 76.</ref>.
 
L'[http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850108.gif 8 gennaio] continuarono le nevicate su [[Toscana]], [[Lazio]], [[Umbria]], [[Campania]] e [[pianura padana]] centro-orientale; temperature gelide su [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] (-30,0&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Dobbiaco]] e -15&nbsp;°C a [[Bolzano]]), in [[Veneto]] (-23&nbsp;°C a [[Cortina d'Ampezzo]], -27&nbsp;°C a [[Santo Stefano di Cadore]] e -31&nbsp;°C sul [[Passo Pordoi]]) e in [[Irpinia]] (-18&nbsp;°C). Cominciarono a gelare fiumi come il [[Po]], l'[[Arno]] e alcuni fiumi marchigiani. Nella [[Romagna Toscana]] furono raggiunti -26,0&nbsp;°C di temperatura minima presso la stazione idrologica di [[Firenzuola]]: tale dato risulta essere il valore ufficiale più basso registrato presso le varie stazioni meteorologiche della [[Toscana]] dall'inizio delle relative serie storiche.<ref>[http://193.206.192.243/annali/ Annali idrologici: compartimento di Bologna, Pisa e Roma] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110810152536/http://193.206.192.243/annali/ |data=10 agosto 2011 }}</ref>
Alcune strutture erano, appunto, specializzate: ad esempio, l'[[ospedale San Gallicano]] era specializzato sulla cura delle malattie cutanee per entrambi i sessi.
Più a sud, la [[stazione meteorologica di Foggia Amendola]] raggiunse il record assoluto di -10,4&nbsp;°C.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850109.gif 9 gennaio] la coltre di neve raggiunse i 40&nbsp;cm su Firenze<ref>[http://www.aeris.toscana.it/articles.asp?id=5 Aeris - Articoli: La Neve a Firenze<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722055600/http://www.aeris.toscana.it/articles.asp?id=5 |data=22 luglio 2011 }}</ref> e ben 80&nbsp;cm in [[val di Cecina]]. A [[Bologna]], caddero 30&nbsp;cm di neve in poche ore. Ancora neve su [[Roma]], [[L'Aquila]], dove ormai il manto bianco superava i 50&nbsp;cm, e anche su [[Napoli]] (10&nbsp;cm), a [[Capri (Italia)|Capri]] e lungo tutte le coste della [[Campania]]. Neve storica a [[Cagliari]] (dove il giorno precedente venne rilevata una minima di -2&nbsp;°C<ref>{{cita web|url=http://www.tutiempo.net/clima/Cagliari_Elmas/01-1985/165600.htm|titolo=Riepilogio mensile della stazione meteorologica di Cagliari Elmas AM}}</ref>) e su tutta la [[Sardegna]] che apparve completamente imbiancata fin sulle coste. L'Isola venne investita da tormente di neve e in molte località poste a quote collinari si raggiunsero i 50–60&nbsp;cm di manto nevoso, mentre nei paesi più alti si accumulo' circa un metro di neve; accumuli consistenti si ebbero anche nelle zone pianeggianti dell'Isola. Da segnalare lo storico record di freddo di -2,0&nbsp;°C lungo la costa orientale sarda presso la [[stazione meteorologica di Capo Bellavista]], che solo in occasione delle più violente ondate di freddo riesce a scendere al di sotto dello zero.
Gli ospedali storici più importanti in Roma sono:
 
Nel corso della mattinata, si aprirono le prime schiarite in Toscana e sull'Italia settentrionale, che furono la causa dell'intenso raffreddamento durante le notti successive. La giornata si concludeva in serata con la [[neve]] che, con alcuni fiocchi, raggiungeva anche il litorale della [[Sicilia]], presso Punta Raisi,<ref>{{cita web|url=http://www.tutiempo.net/clima/Palermo_Punta_Raisi/01-1985/164050.htm|titolo=Neve segnalata a Palermo Punta Raisi il 9 gennaio 1985}}</ref> e nella [[Conca d'Oro]], a seguito di un brusco abbassamento di temperatura. Mentre praticamente tutta l'Europa era nel [[gelo]], in [[Groenlandia]] era "estate": [[Nuuk]] registrò una minima di 0&nbsp;°C e una massima di ben 9,6&nbsp;°C<ref>[http://www.tutiempo.net/clima/Godthaab_Nuuk/01-1985/42500.htm Clima en Godthaab / Nuuk durante Enero de 1985 - datos climáticos históricos<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
*[[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia]] (o italianizzato "in Sassia")
* San Salvatore, in seguito denominato [[Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata|Ospedale di San Giovanni in Laterano]]
*[[Ospedale di San Giacomo degli Incurabili|Arcispedale di San Giacomo in Augusta, detto "degli Incurabili"]]
*[[Ospedale di San Rocco]]
*[[Ospedale San Gallicano|Ospedale di San Gallicano]]
*[[Ospedale di Santa Maria della Consolazione]]
*Ospedale di S. Giovanni Calibita (detto Fatebenefratelli)
 
== 10-13 gennaio: Italia centrale ed Emilia-Romagna nel gelo ==
[[Papa Leone XII]], con [[motu proprio]] ''Sopra il regolamento degli ospedali della città di Roma'' del 3 gennaio [[1826]], ordinò di accentrare gli ospedali di Roma in una unica organizzazione sotto la diretta supervisione papale; tuttavia, già nel [[1829]], appena eletto il nuovo papa [[Papa Pio VIII|Pio VIII]], si decretò il ritorno al regime delle amministrazioni separate per ciascun istituto. Nel [[1847]], [[Papa Pio IX|Pio IX]] decretò, con motu proprio del 2 ottobre, la responsabilità dei magistrati della [[Camera Capitolina|Camera capitolina]] (organo di governo antesignano del Comune di Roma) nell'organizzazione degli ospedali romani.
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850110.gif 10 gennaio] furono toccati i -23,4&nbsp;°C dalla [[stazione meteorologica di Parma Panocchia]]<ref>{{cita web|url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/parma-panocchia/|titolo=Parma Panocchia: record mensili dal 1985|editore=climaintoscana.altervista.org}}</ref>;, mentre la [[stazione meteorologica di Piacenza San Damiano]] raggiunse lo storico record di freddo di -22,0&nbsp;°C. Notevoli anche i -16&nbsp;°C a Firenze (un primato che sarà presto battuto), i -15&nbsp;°C di [[Pontedera]] e i -10&nbsp;°C di [[Follonica]]<ref>{{cita web|url=http://www.idropisa.it/supporto/download/annali/annale_idrologico_1985_parte_prima.pdf|titolo=Annale idrologico del 1985 parte I relativo al compartimento di Pisa}}</ref>. Nella [[Liguria]] di levante la [[stazione meteorologica di Sarzana-Luni]] fece registrare lo storico record di -9,0&nbsp;°C. Il responsabile era l'effetto [[albedo]], ovvero la perdita di calore per irraggiamento dovuto alla spessa copertura nevosa.
 
L'[http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850111.gif 11 gennaio] a [[Firenze]] la temperatura minima all'[[aeroporto di Firenze-Peretola|aeroporto di Peretola]] precipitò a -22,2&nbsp;°C, mentre l'[[Osservatorio Ximeniano]] in città registrò -11&nbsp;°C. Le massime furono rispettivamente di -0,4&nbsp;°C e -1,2&nbsp;°C. L'[[Arno]] ghiacciò completamente; la [[stazione meteorologica di Arezzo Molin Bianco]] scese a -20,2&nbsp;°C; presso la [[stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria]] il termometro scese a -12,8&nbsp;°C.
Dopo l'Unità, con il Regio Decreto del 24 maggio [[1896]], si riunì tutto il patrimonio ospedaliero di Roma sotto l'Ente "[[Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Riuniti]]", che accentrò sotto un'unica amministrazione i grandi patrimoni degli ospedali di Santo Spirito in Sassia, S.S. Salvatore al Laterano, San Giacomo in Augusta, Santa Maria della Consolazione, S. Maria e S. Gallicano, S. Rocco, S. Giovanni Calibita e dei Convalescenti e Pellegrini: responsabile ne fu il regio commissario [[Augusto Silvestrelli]].
In [[Pianura padana]], la [[stazione meteorologica di Brescia Ghedi]] scese a -19,4&nbsp;°C stabilendo così il nuovo record assoluto di freddo, mentre la [[stazione meteorologica di Verona Villafranca]] raggiunse una temperatura minima di -18,4&nbsp;°C eguagliando lo storico record del 15 febbraio [[1956]]. Gelo storico anche in [[Emilia-Romagna]], con la temperatura minima assoluta di -24,8&nbsp;°C della [[stazione meteorologica di San Pietro Capofiume]]<ref>{{cita web|url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/san-pietro-capofiume/|titolo=San Pietro Capofiume: record mensili dal 1985|editore=climaintoscana.altervista.org}}</ref>; minima assoluta di -19,4&nbsp;°C anche alla [[stazione meteorologica di Ferrara San Luca]]; ad [[Anzola dell'Emilia]] la temperatura minima scese invece "soltanto" a -14,5&nbsp;°C, ben lontana sia dal record storico di -26,2&nbsp;°C del 15 febbraio [[1956]] che dal record mensile di -19,6&nbsp;°C del 25 gennaio [[1963]].
 
Più a sud, freddo molto intenso anche a [[L'Aquila]] con -23,4&nbsp;°C, a [[Rieti]] con -20,0&nbsp;°C, a [[Frosinone]] con -19,0&nbsp;°C, a [[Guidonia Montecelio]] con -14,0&nbsp;°C e a [[Grosseto]] con -13,2&nbsp;°C presso l'aeroporto e con -10,0&nbsp;°C nel centro cittadino. La [[stazione meteorologica di Roma Ciampino]] fece registrare lo storico record di -11,0&nbsp;°C e quella di [[stazione meteorologica di Roma Urbe|Roma Urbe]] scese a -9,8&nbsp;°C; sul litorale laziale, record assoluto di -7,8&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Roma Fiumicino]].
Agli ospedali romani è anche dedicato un sonetto del [[Giuseppe Gioachino Belli|Belli]] del [[1833]], intitolato ''Li Spedali de Roma''.
 
Nella stessa giornata, la neve cadde anche sul tratto costiero jonico a valle della città di [[Catanzaro]], che a sua volta venne interessata da accumuli nevosi.
== I conservatorii ==
I conservatorii<ref>Groppi, 1994.</ref> sono nati come luoghi deputati al contrasto della povertà, anche in associazione all'insegnamento di un mestiere. Essi si diffusero nello Stato della Chiesa tra il [[Cinquecento]] e il [[Settecento]]: il primo fu Santa Caterina della Rosa (detto anche de Funari) a cui seguirono molti altri, alcuni dei quali fondati per iniziativa diretta di pontefici ([[Papa Innocenzo XII|Innocenzo XII]], [[Papa Pio IV|Pio IV]]) e di alti prelati, anche se la maggior parte lo fu per iniziativa di singoli benefattori privati o gruppi di benefattori. Essi erano rivolti sia agli uomini che alle donne, anche se con modalità e organizzazioni differenti. Nel corso del tempo furono riservati in misura crescente soprattutto alle donne. <br/>
In particolare, nella vita delle giovani era enfatizzato l'obiettivo del [[matrimonio]], per cui la permanenza all'interno dei conservatorii delle ragazze (le cosiddette "zitelle", tuttavia senza la connotazione negativa successiva) era spesso finalizzato all'ottenimento di una [[dote]], per mezzo del lavoro o, più spesso, tramite donazioni e sussidi, da riscattare in caso di matrimonio o di [[monaca]]zione. Se, dunque, il matrimonio o la monacazione determinavano l'uscita dalla struttura, l'indeterminatezza delle condizioni di uscita poteva portare in alcuni casi a rimanere nei conservatori per tutta la vita. Pertanto, nel corso dell'Ottocento, la permanenza nei conservatorii divenne più spesso transitoria e finalizzata all'apprendimento professionale. Non era comunque rara l'ammissione anche di donne adulte, come anziane vedove. In molti casi l'ammissione divenne, nel tempo, sempre meno aperta a tutti, ma sempre più soggetta a regole e vincoli in base alla rete di rapporti sociali e agli interessi di ciascun istituto.
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850112.gif 12 gennaio], complice il cielo sereno e l'effetto [[albedo]], a [[Aeroporto di Firenze-Peretola|Firenze-Peretola]] si raggiunsero i -23,2&nbsp;°C<ref>[http://www.mherrera.org/temp.htm Extreme Temperatures Around the World- world highest lowest temperatures<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, mentre l'[[Osservatorio Ximeniano]] nel centro cittadino registrò "soltanto" -10,6&nbsp;°C grazie all'effetto isola di calore. Presso la [[stazione meteorologica di Pisa San Giusto]] la temperatura scese al record storico di -13,8&nbsp;°C, mentre a Lucca la minima arrivò a -13,4&nbsp;°C. Più a sud, la [[stazione meteorologica di Viterbo]] fece registrare lo storico record di -12,7&nbsp;°C. In [[Romagna]] vennero registrate le minime assolute storiche di -19,0&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Forlì]], di -17,2&nbsp;°C alla [[stazione meteorologica di Rimini Miramare]] e di -16,5&nbsp;°C presso la [[stazione meteorologica di Cervia]]; la [[stazione meteorologica di Ravenna Punta Marina]] scese a -13,8&nbsp;°C, facendo registrare il record mensile di [[gennaio]], a soli 0,2&nbsp;°C dal record assoluto del 15 febbraio [[1956]].
== I manicomi ==
{{vedi anche|Manicomio}}
La raccolta dei "pazzi" a Roma iniziò nel 1548 ad opera del cappellano di Santa Maria dei Funari ed avvenne inizialmente in uno stabile affacciato su [[Piazza Colonna]]: a tale attività si interessò anche [[Carlo Borromeo]]. Dal 1726 questo primitivo "ospedale dei pazzi" l'attività del ricovero dei pazzi fu trasferita in un fabbricato ristrutturato per questo scopo presso l'Arcispedale di Santo Spirito e diviso in due ali, per ciascuno dei due sessi: la struttura è riconoscibile nell'attuale [[Ex Manicomio Santa Maria della Pietà]]. Questo ospizio venne ispirato, oltre che dai principi di pietà cristiana, anche dai pionieri settecenteschi della psichiatria quali [[Antonio Maria Valsalva]] e [[Vincenzo Chiarugi]]<ref>Azzurri, op. cit., p.6.</ref>, che consideravano la pazzia alla stregua di una malattia da curare con l'aiuto dell'indagine scientifica. Se nella città pontificia di Bologna, dove operò il Valsalva stesso, l'uso di non infierire sui pazzi era accettato dal [[XVI secolo]], in altri luoghi si aspettò il [[XIX secolo]]: ad esempio, a [[Perugia]], agli inizi del secolo il cardinale [[Agostino Rivarola]], inorridito da come venivano trattati i pazzi presso l'ospedale di Santa Maria della Misericordia, istituì un nuovo istituto per i pazzi presso l'ex convento di Santa Margherita, soppresso per questo motivo dal cardinale stesso nel [[1814]] con l'avallo di [[Papa Pio VII|Pio VII]], accorpandolo infine all'ospedale<ref>Stefania Maroni, ''Il Manicomio di S. Margherita di Perugia dalle origini al 1900. Vicende storico-istituzionali ed amministrative'', in: Provincia di Roma - Assessorato alla pubblica istruzione e cultura, L'Ospedale dei pazzi di Roma dai papi al '900. Lineamenti di assistenza e cura a poveri e dementi, Bari 1994, p. 395</ref>. Questo istituto, operativo solo dal [[1824]] e unico in [[Umbria]] e che vide più tardi come direttore anche [[Cesare Agostini (psichiatra)|Cesare Agostini]] perseguì sempre le pratiche più moderne in uso, fino alla sua chiusura definitiva nel 1980.
 
Gelo anche in [[Francia]], con -17&nbsp;°C a [[Marsiglia]], e in [[Spagna]], con -10&nbsp;°C nei dintorni di [[Barcellona]] a seguito di un accumulo di quasi 50&nbsp;cm di neve nei giorni precedenti. Nel frattempo, nel corso della giornata si verificò un graduale aumento della nuvolosità sulle [[Alpi Occidentali]] e sulla [[Riviera di Ponente]], per l'avvicinarsi di un nuovo corpo nuvoloso sui cui effetti nei giorni successivi le previsioni erano discordanti: alcuni modelli prevedevano l'arrivo di un'altra massa d'aria fredda con nevicate in pianura su tutta la penisola, altri prevedevano la risalita di aria calda con un sensibile aumento delle temperature e precipitazioni nevose soltanto dalle quote collinari in su.
==Note==
 
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850113.gif 13 gennaio] l'attesa perturbazione giunse sull'Italia. Mentre la [[Sardegna]] era già uscita dalla morsa del gelo e nella vicina [[Corsica]] i venti di [[scirocco]] facevano salire le temperature fino ai 15&nbsp;°C di [[Ajaccio]] e ai 10&nbsp;°C di [[Bastia]], a Bologna la minima era di -14&nbsp;°C e a Milano di -12&nbsp;°C. Ricominciò a nevicare su tutta la Toscana centro-settentrionale: a Firenze 8&nbsp;cm di neve con la minima di -13,4&nbsp;°C, a Pisa 5&nbsp;cm di neve con la minima di -9&nbsp;°C. Tuttavia, la precipitazione cominciò a rallentare d'intensità e, spostandosi verso la zona meridionale della regione e il [[Lazio]], iniziava addirittura a cadere sotto forma di [[pioggia]] (in serata massima di 9&nbsp;°C a Grosseto). Nel frattempo, le nevicate si spostavano sulla [[Liguria]] e su tutta la pianura padana, fino ad allora poco interessata.
<references/>
 
== 14-17 gennaio: nevicate eccezionali sull'Italia settentrionale e piogge intense al centro-sud ==
== Bibliografia ==
{{vedi anche|Nevicata del 1985}}
*Angela Groppi, ''Il welfare prima del welfare: assistenza alla vecchiaia e solidarietà tra generazioni a Roma in età moderna''. Viella, 2010.
[[File:Temperature minime 1985.png|thumb|Temperature minime registrate in alcune città italiane nel gennaio 1985.]]
*[[Massimo Paci (sociologo)|Massimo Paci]], ''Onde lunghe nello sviluppo dei sistemi di welfare'', Stato e mercato (1982): 345-400.
Il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850114.gif 14], il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850115.gif 15], il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850116.gif 16 gennaio] si scatenò sull'[[Italia Settentrionale]], per l'azione di un [[ciclone]] centrato sul mare della [[Corsica]] che fece strisciare aria calda africana sopra l'aria fredda presente al suolo, un'autentica bufera di neve, considerata dagli abitanti come la "[[nevicata del 1985|nevicata del secolo]]<ref>Roberto Meda, Filippo Ricciardi, Gabriele Asnaghi, [http://www.nimbus.it/meteoshop/Estratti/nimbus3536/35NeveMi.pdf "1985-2005: vent'anni dalla nevicata del secolo a Milano"], Nimbus n. 35-36, [[Società Meteorologica Italiana]] (SMI), 2005</ref>". Nei primi due giorni caddero 20&nbsp;cm di neve a [[Genova]], 30&nbsp;cm a [[Verona]] e [[Venezia]], 40&nbsp;cm a [[Udine]], [[Treviso]] e [[Padova]], 55&nbsp;cm [[Vicenza]], 60&nbsp;cm a [[Belluno]], 62&nbsp;cm a [[Varese]] e 65&nbsp;cm a [[Como]]; la sera c'erano 70&nbsp;cm a [[Milano]] e addirittura 130&nbsp;cm a [[Trento]], mentre l'alta [[Valtellina]] con [[Bormio]] (dove a fine mese si sarebbero svolti i mondiali di [[sci]]) non vedeva ancora un fiocco. Intanto era già iniziato il riscaldamento che aveva già portato piogge in Toscana e nel Veneto, ma la neve continuò a cadere in alcune zone anche il [http://www.wetterzentrale.de/archive/ra/1985/Rrea00219850117.gif giorno] successivo, portando l'accumulo totale a 100&nbsp;cm a Milano, 110&nbsp;cm a Como e a 150&nbsp;cm a Trento.
* Angela Groppi, ''I conservatori della virtù: donne recluse nella Roma dei papi'', Laterza, 1994.
*[[Carlo Luigi Morichini]], ''Degli istituti di carità per la sussistenza e l'educazione dei poveri e dei prigionieri in Roma: libri tre,'' Stabilimento Tip. Camerale, 1870.
*''Mutamenti della famiglia nei paesi occidentali'', Atti del Convegno Internazionale, Comune di Bologna, Bologna 6-8 ottobre 1994.
*Lia Bonella, Franca Fedeli Bernardini, ''L'ospedale dei pazzi di Roma dai papi al '900'', Bari, Edizioni Dedalo, 1994.
*[[Francesco Azzurri]], ''Il manicomio di S. Maria della Pietà in Roma ampliato e recato a nuove forme per la munificenza del santissimo padre Pio 9''. Tipografia B. Guerra, 1864.
*[[Guglielmo Stefani]], ''Dizionario corografico dello Stato pontificio,'' vol. 2., Presso gli Stabilimenti di Civelli G. e C., 1856.
*Guglielmo Costanzi, ''Le istituzione di Pietà che si esercitano in Roma: con una breve notizia de' santuarj che si venerano in essa'', Volume 1, Tip. Puccinelli, 1825.
*Camillo Fanucci, ''Trattato di tutte l'Opere pie del alma citta di Roma'', Lepido Facii e Stefano Paolini, 1601.
*Maura Piccialuti (ed.), ''La sanità a Roma in età moderna''. Università degli studi Roma Tre, 2005.
*Augusto Ciuffetti, ''Difesa sociale: povertà, assistenza e controllo in Italia: XVI-XX secolo''. Vol. 3, Morlacchi Editore, 2004.
*Stefano Lepre, ''Le difficoltà dell'assistenza: le opere pie in Italia fra'800 e'900''. Bulzoni, 1988.
*Pietro Delcorno, ''Politiche di misericordia tra teoria e prassi'', Il Mulino, 2018 - EAN 9788815273475.
 
Sulle regioni centro-meridionali furono invece le abbondanti piogge, anche a carattere temporalesco, a caratterizzare lo scenario meteorologico, monitorato continuamente dagli esperti per il rischio alluvioni, amplificato dallo scioglimento delle nevi precedentemente accumulate.
== Voci correlate ==
 
== L'eccezionalità del periodo di freddo ==
* [[Museo di Storia della Medicina]]
L'eccezionalità del gennaio 1985 può essere evidenziata sia nei valori minimi di temperatura raggiunti che, per molte località, sono i primati storici, sia per le nevicate che hanno interessato zone dove tali eventi sono più unici che rari.
 
Nel centro-sud, le nevicate in pianura e lungo le fasce costiere interessano solitamente il versante adriatico e il sud peninsulare durante la discesa di aria fredda da nord-est, mentre il versante tirrenico centro-settentrionale rimane riparato dallo spartiacque [[appennini]]co che lascia il cielo sereno o poco nuvoloso con venti sostenuti di [[tramontana]] o [[grecale]].
 
Per assistere alle nevicate in pianura sul versante occidentale, deve verificarsi una situazione eccezionale come quella del gennaio 1985, con l'aria calda proveniente da ovest o da sud che scorre sopra la preesistente aria gelida al suolo (''cuscino freddo''). In queste condizioni, le temperature si mantengono prossime allo zero sia al livello del mare dove tende a scendere l'aria gelida, che alle quote superiori dove l'aria calda fa risalire le temperature che altrimenti sarebbero di gran lunga inferiori. Questa situazione, grazie anche all'umidità del Mediterraneo, determina nevicate intense a tutte le quote, pianure comprese.
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=1511|titolo=E venne il grande gelo: dettagliata cronaca del gennaio 1985|accesso=19 aprile 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070515182615/http://www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=1511|dataarchivio=15 maggio 2007|urlmorto=sì}}
* [http://www.archiviocapitolino.it/cdrom/medici_e_speziali/testo.htm Archivio Capitolino: Medici e Speziali]
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=pMQG3P06S5k&feature=related|titolo=Previsioni meteorologiche e servizi dei telegiornali sul gennaio 1985}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=3mEY7O5A40c&feature=related|titolo=Immagini del satellite Meteosat dal 1° al 17 gennaio 1985}}
* {{cita web | 1 = http://www.meteo.it/Meteorologia-Neve/Il-freddo-in-Italia-le-nevicate-del-1956-e-1985/content/it/1-707-305332-57769 | 2 = Una pagina su Meteo.it | accesso = 7 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121017053458/http://www.meteo.it/Meteorologia-Neve/Il-freddo-in-Italia-le-nevicate-del-1956-e-1985/content/it/1-707-305332-57769 | dataarchivio = 17 ottobre 2012 | urlmorto = sì }}
 
{{Portale|cattolicesimo|Stato Pontificio|storia d'Italiameteorologia}}
 
[[Categoria:ReligioneClima ein politicaItalia|Ondata di freddo 198501]]
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