Potenza (Italia) e Siad: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|la filiale italiana della casa automobilistica francese [[Darracq]]|Società Italiana Automobili Darracq}}
{{Avvisounicode}}
{{F|aziende italiane|data=marzo 2010}}{{Azienda
{{Divisione amministrativa
|Nomenome = PotenzaSIAD
|logo =
|Panorama = Potenza1.jpg
|Didascalialogo_dimensione =
|tipo =
|Bandiera = Potenza (Italia)-Gonfalone.png
|Voce bandieraborse =
|data_fondazione = 1927
|Stemma = Potenza (Italia)-Stemma.png
|luogo_fondazione =
|Voce stemma =
|Statofondatori = ITA
|data_chiusura =
|Grado amministrativo = 3
|nazione = ITA
|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|nazioni =
|Divisione amm grado 2 = Potenza
|sede = [[Bergamo]]
|Amministratore locale = [[Dario De Luca (politico)|Dario De Luca]]
|gruppo =
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|filiali =  
|Data elezione = 9-06-2014
*[[SIAD Macchine Impianti]]
|Data istituzione =
*Istrabenz Plini
|Altitudine =
|persone_chiave =
|Superficie = 175.43
|industria = Chimico
|Note superficie = [http://www.comuni-italiani.it/076/063/ Dati di riferimento alla superficie]
|Abitantiprodotti = 67161 
*Gas tecnici
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
*Gas alimentari
|Aggiornamento abitanti = 31-3-2018
*Gas speciali
|Sottodivisioni = Barrata, Borgo Giuliano, Borgo Trinità Sicilia, Case Capoiazzo I, Chiàngali, Falcianella, Giarrossa, Lavangone, Macchia Capraia, Masseria Cavalieri, Masseria Viggiani, San Nicola, Tiera, Varco d'Izzo
*Gas refrigeranti
|Divisioni confinanti = [[Anzi]], [[Avigliano]], [[Brindisi Montagna]], [[Picerno]], [[Pietragalla]], [[Pignola]], [[Ruoti]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]]
*Gas medicali
|Zona sismica = 1
|fatturato =
|Gradi giorno = 2472
|anno_fatturato =
|Nome abitanti = potentini
|margine d'intermediazione =
|Patrono = San [[Gerardo di Potenza]]
|anno_margine d'intermediazione =
|Festivo = 30 maggio
|risultato operativo =
|PIL =
|anno_risultato operativo =
|PIL procapite =
|utile netto =
|Soprannome = ''Città verticale''<br>''Città delle cento scale''
|anno_utile netto =
|Mappa = Map of comune of Potenza (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|dipendenti =
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Potenza all'interno dell'omonima provincia
|Diffusivitàanno_dipendenti =
|slogan =
|note =
}}
La '''Società Italiana Acetilene e Derivati S.I.A.D. SpA''' con sede a [[Bergamo]], è un gruppo chimico italiano che opera nei settori gas industriali, engineering, healthcare, servizi e beni industriali.
'''Potenza''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/poˈtɛnʦa/|it}}<ref>{{Dipi|Potenza}}</ref>; ''Puténz'' in [[Dialetti gallo-italici di Basilicata|dialetto potentino]], {{IPA|[pu'tenʣə]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:67161}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> capoluogo della regione [[Basilicata]] e della [[Provincia di Potenza|provincia omonima]]. È il primo comune della regione per popolazione<ref>[http://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/popolazione/ Comuni lucani per popolazione]</ref> e l'undicesimo per superficie.
 
Il Gruppo è attivo nel business dei gas industriali e si distingue per una presenza storica anche nel settore engineering.
Nota come "''Città verticale''" e "''Città delle cento scale''"<ref>{{Cita web|url=http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it|titolo=Potenza, le scale}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.vdgmagazine.it/single-post/2016/11/10/Potenza-citt%C3%A0-delle-cento-scale?author=12|titolo=Potenza, città delle cento scale {{!}} Viaggi del Gusto - VdG Magazine|sito=Viaggi del Gusto - VdG Magazine|lingua=it|accesso=2018-08-11}}</ref>, con i suoi 819 metri di altitudine [[Livello del mare|s.l.m.]] Potenza è il capoluogo di regione situato alla quota più elevata in Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.italia.it/it/scopri-litalia/basilicata/potenza.html|titolo=Potenza}}</ref> e possiede, inoltre, il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di maggior estensione in [[Europa]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.lecronachelucane.it/2017/06/04/potenza-capoluogo-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d'Europa|pubblicazione=www.lecronachelucane.it|data=4 giugno 2017}}</ref> ed il secondo al mondo dopo quello di [[Tokyo]]<ref>{{Cita news|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|titolo=A Potenza scale mobili da record|accesso=2018-09-15}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa {{!}} NICLATOURING|autore=Liantonio1840 per Niclatouring|sito=www.niclatouring.org|lingua=it-IT|accesso=2018-09-15}}</ref>.
 
Nell'healthcare, è al servizio delle strutture sanitarie pubbliche e private ed opera inoltre a servizio dell'assistenza domiciliare.
Capoluogo di regione dal [[1806]]<ref>{{Cita libro|titolo=Potenza capoluogo (1806 - 2006). Edizione speciale per il Bicentenario di Potenza capoluogo. Vol. I-II.|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Potenza}}</ref>, sede dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università della Basilicata]] dal [[1982]], Potenza è una delle poche città italiane ad essere stata insignita di due medaglie d'oro: la prima come [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città benemerita del Risorgimento nazionale]], nel [[1898]], la seconda come [[medaglia d'oro al merito civile]], nel [[1980]].
Completano il quadro delle attività i servizi di management ambientale, la commercializzazione di articoli per il largo consumo e la distribuzione di prodotti per saldatura e di utensileria industriale.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:City of Potenza (The southern part) (2).jpg|thumb|271x271px|Potenza (Piani del Cardillo)]]
La città sorge nell'alta [[valle del Basento]], lungo una dorsale appenninica a nord delle [[Dolomiti lucane]] racchiusa da vari monti più alti, tra i quali i [[Monti Li Foj]], pertanto Potenza sorge in una zona ad alta sismicità.<ref>Protezione Civile - Rischio Sismico. http://www.comune.potenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=586:sismico&catid=179:rischi&Itemid=351</ref>
 
Il nucleo medievale dell'abitato è posto su un rilievo a 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]], cosicché per altitudine ufficiale Potenza è seconda solo a [[Enna]] tra i capoluoghi di provincia italiani. I quartieri più moderni sorgono invece più in basso, sino a lambire il corso del fiume [[Basento]], il cui alveo a partire dalla seconda metà del XX secolo è stato fortemente antropizzato.
 
Per superficie il comune di Potenza è l'undicesimo più grande della regione.<ref>[http://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/superficie/ Comuni lucani per superficie]</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|stazione meteorologica di Potenza}}
Il clima è [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] e [[Clima di montagna|montano]], quindi freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Gennaio è statisticamente il mese più freddo e la temperatura media è di +3,5&nbsp;°C, mentre luglio e agosto sono i mesi più caldi e registrano una temperatura media di +20&nbsp;°C.
{{ClimaAnnuale
|nome=Potenza
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12). -->
|tempmax01=5.5
|tempmax02=6.1
|tempmax03=8.7
|tempmax04=12.3
|tempmax05=18.1
|tempmax06=22.2
|tempmax07=25.5
|tempmax08=25.8
|tempmax09=21.9
|tempmax10=16.6
|tempmax11=11.5
|tempmax12=8.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12). -->
|tempmin01=0.1
|tempmin02=1.0
|tempmin03=2.3
|tempmin04=4.1
|tempmin05=8.2
|tempmin06=12.7
|tempmin07=15.2
|tempmin08=15.6
|tempmin09=12.8
|tempmin10=9.0
|tempmin11=5.2
|tempmin12=2.4
|vento01=W
|intensità01=5.7
|vento02=W
|intensità02=6.0
|vento03=W
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|vento04=W
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|vento06=W
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|vento08=W
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|vento09=W
|intensità09=4.8
|vento10=W
|intensità10=4.7
|vento11=W
|intensità11=5.3
|vento12=W.
|intensità12=5.5
}}
 
== Storia ==
Fondata il 3 maggio del [[1927]] da Quirino Sestini, suo figlio Bernardo, Emilio Engel, Stefano D'Este e Davide Zerbi come "Società Italiana Acetilene Disciolto", nel 1943 venne ribattezzata col nome societario poi rimasto in vigore.
[[File:Potentia.jpg|thumb|273x273px|Potenza tra fine XVII e inizio XVIII secolo in un'incisione da ''Il Regno di Napoli in prospettiva'' di [[Giovan Battista Pacichelli]]]]
 
La nascita di SIAD è strettamente legata anche al [[brevetto]], depositato nel 1927 da Quirino e Bernardo Sestini, relativo alla ''"...massa porosa monolitica da usare come riempitivo per le bombole contenenti acetilene disciolto in un solvente quale l'acetone".'' Tale invenzione rappresentò un passo avanti per lo stoccaggio e l'utilizzo di acetilene rispetto ai metodi precedenti, che si dimostravano imperfetti e comportavano alti rischi di esplosione e danni a cose e persone.
=== Età antica ===
{{Citazione|Il tempo divoratore non ha serbato che pochi avanzi di sì celebre città mediterranea dei Lucani; ma quelli che tuttavia rimangono, fan chiara testimonianza ch'ella esser doveva uno de' più ragguardevoli e distinti luoghi dell'antica [[Lucania|regione lucana]]...|[[Andrea Lombardi]], ''La corona di Critonio'', 1836}}
 
Nel [[1946]] SIAD assorbì la S.B.O.A., Società creata nel 1921 dagli stessi azionisti di SIAD (tranne Zerbi) come Società Bergamasca Ossigeno Altri Gas e ribattezzata nel 1923 Società Bergamasca Ossigeno Azoto.
L'origine della città è certamente antica, ma incerta: secondo alcuni storici, come riporta il [[Raffaele Riviello|Riviello]], sarebbe [[Pelasgi|pelasgica]], [[Sabellici|sabellica]] o di stirpe [[Italioti|italo-greca]].<ref name=":0">{{cita libro|autore=[[Raffaele Riviello]]|titolo=Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizii del popolo potentino|url=http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/13/58/94/DOCUMENT_FILE_135894.pdf|anno=1893|editore=tip. Garramone e Marchesiello|città=Potenza}}</ref> L'ipotesi più accreditata è che fu fondata dai [[Lucani]] nel [[IV secolo a.C.]] , come testimoniato dal ritrovamento di reperti archeologici dell'epoca.<ref name=":1">{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/16/potenza-matera-confronto-sulla-storia/|titolo=POTENZA-MATERA, CONFRONTO SULLA STORIA|pubblicazione=Potentia Review|data=2018-09-16|accesso=2018-09-19}}</ref>
 
SIAD è una tra le prime aziende del settore in Italia e la propria diversificazione si riflette anche a livello geografico, con la presenza in Europa e nel mondo di siti produttivi, filiali commerciali, uffici di rappresentanza e centri di assistenza.
Potenza rappresentò un centro importante per gli antichi Lucani, in quanto fu una delle undici [[città-Stato]] cantonali dell'antica [[Lucania]], cinque delle quali comprese nel territoro dell'odierna [[Basilicata]], che costituivano la federazione delle città stato di quell'antico popolo.<ref>{{Cita libro|autore=Plinio il Vecchio|titolo=Historia Naturalis|posizione=Libro III, paragrafo 98}}</ref> Potenza era anche la città-Stato lucana più vicina al santuario federale di Rossano, adibito al culto della [[Mefite|Dea Mefite]], ed ai centri di Braida e Serra, oggi facenti parte del comune di [[Vaglio Basilicata|Vaglio]].<ref name=":1" />
 
Nel [[1953]] venne creata come [[spin-off (diritto)|spin-off]] la Società [[SIAD Macchine Impianti]], per la progettazione e costruzione di impianti per la produzione di gas e compressori alternativi (già prodotti comunque a partire dal 1927 e fino a quel momento gestiti dalla "divisione meccanica" di SIAD). SIAD Macchine Impianti costruisce impianti che coprono la gamma di gas industriali e commercializza apparecchiature concepite appositamente per produrre ossigeno ed altri gas con metodi criogenici oppure utilizzando setacci molecolari. È in grado di costruire impianti montati su skid, e quindi mobili, per la produzione di azoto, acetilene, protossido di azoto ed altri prodotti, inoltre produce serbatoi criogenici per gas liquefatti.
L'atteggiamento delle popolazioni [[Lucania|lucane]] e di Potenza nei riguardi della nascente supremazia di [[Roma (città antica)|Roma]] a partire dal [[III secolo a.C.]] fu sempre di aperta ostilità, dato che nelle guerre tra Romani e [[Sanniti]] prima e tra Romani e [[Bruzi]] dopo si schierarono sempre con i nemici di Roma, anche se vissero senza particolari ripercussioni fino all'epoca della [[battaglia di Canne]], a seguito della quale passarono nel campo di [[Annibale]] puntando sulle sue fortune. Dopo la [[battaglia del Metauro]], nel corso della quale fu vinto e ucciso il fratello [[Asdrubale Barca]], Annibale si ritira in Africa lasciando alla mercé di Roma le città che lo avevano supportato, tra cui la stessa Potenza, che secondo la storiografia locale da ''[[municipium]]'' fu ridotta al rango di ''praefectura'' prima e poi di colonia militare con il mutare del nome in ''Potentia Romanorum''<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 29 ss.; M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, pp. 96-97.</ref>, sebbene non si abbiano fonti certe che attestino l'ordinamento politico assunto dalla città, che verosimilmente mantenne la condizione di [[Socii e foederati|civitas foederata]], governata da un [[Prefetto (storia romana)|praefectus]].<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|volume=|numero=|p=29|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> A partire dal [[II secolo a.C.]] quindi, a seguito delle guerre annibaliche, la città entra nell'orbita di Roma e si assiste ad una sua progressiva [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]], che portò ad una crescita dell'importanza del centro abitato potentino a discapito delle campagne circostanti<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|volume=|numero=|pp=22-23|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>; Potenza ereditò il ruolo di centro di culto principale in Lucania della Dea Mefite e vi venne quindi eretto un tempio ad essa dedicato, in sostituzione del santuario federale di Rossano, ormai caduto in disuso.<ref name=":1" /><ref name=":3" /> Tracce di questo culto sono rimaste nella toponomastica cittadina fino all'[[Ottocento]], in cui l'attuale Piazza Martiri Lucani era denominata ''Largo Dea Mefite''.<ref>{{Cita web|url=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|titolo=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|sito=db.histantartsi.eu|accesso=2018-09-19}}</ref>
 
Nel 1987 SIAD ha siglato una [[joint venture]] con [[Praxair]], la principale società di gas industriali del nord e sud America e una delle più importanti a livello mondiale. In Italia [[Praxair]] è stata presente anche con la società [[Rivoira]] fino all'estade del 2018 in cui è stata finalizzata la cessione di quest'ultima al gruppo giapponese Taiyo Nippon Sanso che entra nel mercato europeo attraverso la Nippon Gases Europe.
Nel [[I secolo a.C.]] , durante la [[Guerra civile romana (83-82 a.C.)|guerra civile romana]] combattuta tra le fazioni di [[Gaio Mario|Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] Potenza si schierò, con le altre popolazioni lucane e [[Sanniti|sannitiche]], dalla parte di Mario; i primi potentini presero quindi verosimilmente parte alla decisiva [[battaglia di Porta Collina]] a seguito della quale si ebbe la vittoria finale di Silla, che si vendicò spietatamente di tutti i suoi oppositori: per quanto riguarda Potenza, fu imposta la distruzione delle mura e l'assegnazione di terre e case requisite agli abitanti ai [[Veterano (storia romana)|veterani]] di Silla.<ref name=":1" /> La storia si ripetette con la successiva [[Guerra civile romana (44-31 a.C.)|guerra civile romana]] tra [[Augusto|Ottaviano]] e [[Marco Antonio]], a seguito della quale Potenza, che si era schierata dalla parte del secondo, subì di nuovo devastazioni e confische a favore dei veterani di Ottaviano vittoriosi nella [[battaglia di Filippi]].<ref name=":1" /> Alla tarda [[Repubblica romana|età repubblicana]] risalgono le prime informazioni precise circa lo status amministrativo della città, che risulta essere un ''municipium'' assegnato alla [[Tribù (storia romana)|tribù]] ''Pomptina'', con un regolare apparato amministrativo comprendente un [[Senato romano|senato]] locale, ovvero l'''[[Decurione|ordo decurionum]]'', [[Quadrumvirato|quadrunviri]], [[Edile (storia romana)|edili]] e [[Questore (storia romana)|questori]].<ref name=":2" />
 
Dal 1997 SIAD Macchine Impianti è presente in Cina con la società SIAD Macchine Impianti Trading (Shanghai) Co. per la vendita di Compressori a Pistoni API618 <ref>[http://www.siadmi.com/index.php?id=003,036 www.siadmi.com/compressori a Pistoni AP618] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140502090849/http://www.siadmi.com/index.php?id=003,036 |data=2 maggio 2014 }}</ref> e Compressori Standard per il soffiaggio di bottiglie in PET <ref>[http://www.siadmi.com/index.php?id=003,138 www.siadmi.com/compressori Standard per bottiglie PET] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140502094448/http://www.siadmi.com/index.php?id=003,138 |data=2 maggio 2014 }}</ref>. Opera anche come centro di servizio per Compressori a pistoni API618 e Compressori Standard per il soffiaggio di bottiglie in PET e dispone di un ampio magazzino di parti di ricambio.
In [[età imperiale]] ''Potentia'' rimane una città relativamente ricca di magistrature imperiali e municipali.<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|volume=|numero=|pp=29-30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> Nel [[III secolo|III secolo d.C.]] l'amministrazione pubblica della città, identificata come ''Res Publicae Potentinorum'', affrontò un periodo di dissesto finanziario, per far fronte al quale fu inviato un alto funzionario imperiale.<ref name=":1" /><ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.basilicatapost.it/potenza-calcio-sport-romani/|titolo=A Potenza i conti in rosso anche in epoca romana - BasilicataPost.it|pubblicazione=BasilicataPost.it|data=2017-11-05|accesso=2018-09-20}}</ref> L'economia della città, secondo le scarse fonti storiche disponibili, doveva fondarsi, oltre che sull'agricoltura e la pastorizia, anche sulla presenza documentata della [[Collegium|corporazione]] degli asinai e dei mulattieri, il che ha fatto ipotizzare per ''Potentia'' la funzione di snodo [[Carovana|carovaniero]] per l'antica Lucania<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|volume=|numero=|p=30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, anche considerando la posizione geografica e strategica della città, che durante la dominazione romana fu collegata, con l'apertura di strade militari, a molti centri limitrofi quali [[Oppido Lucano|Oppidum]], [[Venosa|Venusia]], [[Anzi|Anxia]] e [[Grumentum]].<ref>M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, p. 132.</ref>
[[File:Rajhradice SIAD obr1.jpg|miniatura|SIAD stabilimento, [[Rajhradice]], [[Repubblica Ceca]] ]]
Negli [[anni duemila]], SIAD debutta nel settore dei beni industriali e dei servizi. Si espande, inoltre, su nuovi territori all'estero: Repubblica Ceca, Russia, Ucraina e Romania.
 
Da luglio 2013 è operativa inoltre la SIAD Engineering (Hangzhou), prima e unica filiale in Cina dedicata alla progettazione, ingegnerizzazione, produzione e commercializzazione di impianti criogenici per il frazionamento dell'aria con il marchio "SIAD" e per il mercato cinese.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/20/Siad_Macchine_Impianti_Dalla_fabbrica_co_0_20131120_e8b7136a-51ab-11e3-b627-e9178c75319e.shtml Archiviostorico.corriere.it/2013]</ref>
Durante il periodo [[Tardo impero romano|tardo-imperiale]], precisamente tra il [[280 d.C.]] ed il [[300 d.C.]] , venne costruita, per volere degli imperatori [[Diocleziano]] e [[Massimiano|Massimiano Erculeo]], la ''[[via Herculea]]'', importante strada che collegava ''Potentia'' con ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":1" /> Potenza costituisce nel periodo [[Tarda antichità|tardo-antico]], anche grazie ai nuovi collegamenti stradali realizzati dall'impero<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|volume=|numero=|pp=31, 40-41|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, uno dei primi nuclei del nascente [[cristianesimo]] lucano: è infatti il potentino Erculenzio il primo [[vescovo]] lucano di cui si abbia notizia certa, nel [[495]], così come la chiesa ritenuta la più antica della regione, ovvero la [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale di Potenza]], la cui prima costruzione risale al periodo compreso tra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]], analogamente alla [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|chiesa di San Michele]].<ref name=":1" /><ref name=":4" /><ref name=":5">{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.potentiareview.it/2018/07/01/la-centralita-storica-di-potenza-nella-cristianizzazione-della-lucania-basilicata/|titolo=LA CENTRALITA’ STORICA DI POTENZA NELLA CRISTIANIZZAZIONE DELLA LUCANIA (BASILICATA)|pubblicazione=Potentia Review|data=2018-07-01|accesso=2018-09-20}}</ref>
 
Nel 2014 il Gruppo SIAD completa l'acquisizione della società Tecno Project Industriale specializzata nella progettazione e produzione di impianti per il recupero di gas industriali quali anidride carbonica e metano.
=== Medioevo ===
La città seguì poi le vicissitudini dell'impero fino alla sua decadenza e la sua fortuna peggiorò fino al periodo delle [[Invasioni barbariche del V secolo|invasioni barbariche]], tanto che nei primi secoli dell'[[Alto Medioevo]] mancano attestazioni relative alla vita cittadina. Tra il V ed il [[VI secolo]] l'abitato della città doveva già essere racchiuso da mura fortificate, per far fronte alla crisi dei centri urbani ed alle minacce di eventuali invasioni.<ref name=":6">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=104|volume=Vol. 1|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Con la riconquista dell'Italia da parte dei [[Impero bizantino|bizantini]] al termine della [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]] Potenza entrò a far parte del ''[[thema]]'' di Basilicata; sempre nel VI secolo, a seguito dell'invasione dei [[Longobardi]] in Italia, entrò a far parte del [[Ducato di Benevento]] prima e del [[Principato di Salerno]] poi. Durante la dominazione longobarda è attestata l'istituzione a Potenza di una [[Contea (feudo)|contea]] e del primo conte di Potenza, Indulfo, nell'[[803]]<ref name=":1" />; all'epoca longobarda risale probabilmente anche la costruzione dell'attuale edificio della chiesa di San Michele Arcangelo.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20050907170715/http://www.basilicata.cc/chiese/potenza3/index.htm|titolo=Chiesa di S. Michele Arcangelo - Potenza|data=2005-09-07|accesso=2018-09-20}}</ref> Tra il [[700]] e il [[1000]] Potenza ebbe un'importante ruolo dal punto di vista religioso, rappresentando per la [[Chiesa cattolica|Chiesa romana]] l'ultimo baluardo meridionale, a causa della diffusione che aveva avuto la Chiesa di rito greco nel resto della regione e del Sud Italia dovuta alla dominazione bizantina.<ref name=":5" /> Nel [[IX secolo]] fu necessario ricostruire le fortificazioni cittadine, essendo Potenza coinvolta delle guerre tra Longobardi e [[Franchi]], ma anche a causa del terremoto che nel [[990]] distrusse la città.<ref name=":6" /> Tra i secoli [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo|XII]] iniziò e si concluse la [[conquista normanna dell'Italia meridionale]], a seguito della quale tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] venne riunito nel [[Regno di Sicilia]]<ref>Sul periodo in generale, cfr. le informazioni desumibili, anche per Potenza, in F. Panarelli, ''La vicenda normanna e sveva'', in ''Storia della Basilicata'', a cura di G. De Rosa e A. Cestaro, vol. 2. ''Il Medioevo'', a cura di C. D. Fonseca, Roma-Bari, Laterza, 2002, pp. 86-124.</ref>; in quel periodo le scorrerie dei [[saraceni]] minacciarono anche una zona come quella di Potenza, lontana dalle coste e arroccata sui contrafforti dell'Appennino all'interno: ne sarebbe testimonianza una località denominata fino all'inizio del [[XIX secolo]] ''Campo saraceno'', che a detta degli storici locali conservava nel nome il ricordo delle incursioni arabe, sebbene la città non venne mai da essi conquistata.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, p. 48.</ref>
 
Nel 2016 SIAD acquisisce al cento per cento il Gruppo [[:en:Istrabenz|Istrabenz Plini]], società slovena operante nell'ambito dei gas industriali in Slovenia, Croazia, Serbia e Bosnia-Erzegovina.<ref>{{Cita web|url=https://www.bergamonews.it/2016/09/08/siad-sviluppo-ad-est-acquisito-in-slovenia-il-100-della-istrabenz-plini/233235/|titolo=Siad, sviluppo ad Est: acquisito in Slovenia il 100% della Istrabenz Plini - Bergamo News|sito=BergamoNews|data=2016-09-08|lingua=it|accesso=2019-05-15}}</ref>
Il periodo normanno fu ricco per Potenza di importanti avvenimenti; la città ospitò infatti in due occasioni illustri protagonisti della politica internazionale del'epoca: nel [[1137]] al tempo di [[Ruggero II di Sicilia]] vennero accolti in città [[Papa Innocenzo II]] e l'imperatore [[Lotario II di Supplimburgo|Lotario II]]; nel [[1149]] re Ruggero II vi ricevette [[Luigi VII di Francia]], liberato a opera della flotta normanna dalle mani dei saraceni mentre ritornava da una sfortunata spedizione in [[Terra Santa]].<ref name=":6" /> Sin dai primi anni del [[XII secolo]] la città era infatti sede di raccolta dei [[Crociato|Crociati]] in partenza per il [[Medio Oriente]].<ref name=":1" /> Già in tale epoca Potenza rivestiva dunque particolare importanza come città vescovile, come evidente anche dal caso di [[San Gerardo di Potenza|Gerardo di Piacenza]], vescovo di Potenza dal [[1111]] al [[1119]], che fu santificato nel [[1120]] ad un anno dalla morte ed in seguito nominato patrono della città.<ref name=":1" />
 
Nel 2017 nasce la SIAD Macchine Impianti Middle East F.Z.C., UAE.
Con le nozze di [[Costanza d'Altavilla]], ultima erede dei Normanni, con [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]], figlio del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], iniziò per il Regno di Sicilia il periodo della dinastia degli [[Hohenstaufen|Svevi]]. Potenza restò fedele a tale dinastia anche a seguito della presa del potere da parte di [[Carlo I d'Angiò]] a seguito della [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] del [[1266]]. Per questo subito dopo l'avvento degli [[angioini]], assieme alle altre città che avevano parteggiato per gli Svevi, fu soggetta alla punizione e all'ira del vincitore, che per mano del conte di Belcastro e di [[Ruggiero Sanseverino]], [[conte di Marsico]], fece radere al suolo le mura, mentre molti capi della fazione [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]], favorevole agli Svevi, vennero assassinati dai membri della fazione [[Guelfi e ghibellini|guelfa]], filo-angioina, e dal popolino inferocito per il timore di ulteriori ripercussioni degli angioini sulla città, nel [[1268]].<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.potentiareview.it/2018/01/30/la-grande-tragica-epopea-potentina-del-1268/|titolo=LA GRANDE E TRAGICA EPOPEA POTENTINA DEL 1268|pubblicazione=Potentia Review|data=2018-01-30|accesso=2018-09-20}}</ref> Ai danni subite a causa del conflitto si aggiunsero quelli dovuti al devastante terremoto del 18 dicembre [[1273]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=http://www.italiapedia.it/terremoto_appr_274_comune-di-dinami_102-008|titolo=ITALIAPEDIA {{!}} Approfondimento: TERREMOTO|sito=www.italiapedia.it|lingua=it|accesso=2018-09-21}}</ref>
 
Durante il regno angioino, in particolare nella prima metà del [[XIV secolo]], la città passò di mano più volte tra i vari feudatari del re<ref>{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=112|volume=Vol. 1|capitolo=La Storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> e fu in seguito coinvolta nelle guerre dinastiche che travagliarono questo periodo storico: re [[Ladislao]], che contendeva il regno al cugino [[Ludovico d'Angiò]], assediò la città, alla quale però usò clemenza il 10 aprile [[1399]] emanando il decreto reale ''in campo Felia prope Potentiam'', rendendola per qualche tempo città regia, sollevandola dalla dipendenza feudale.<ref>R. M. Abbondanza, ''Storia di una cittàː Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno, Edisud, 2000, pp. 34, 271.</ref> Per la città perdurò la discontinuità politica anche negli anni del passaggio dalla dinastia angioina a quella [[Corona d'Aragona|aragonese]] ([[1382]] - [[1443]]), periodo nel quale la famiglia nobiliare dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] cercò di mantenere senza successo il possesso della città, dato che re [[Ladislao I di Napoli|Ladislao]] ne vendette il titolo comitale nel [[1405]] e lo stesso fece più volte, a partire dal [[1423]], la sorella [[Giovanna I di Napoli|Giovanna]], che successe al fratello al trono degli [[Angiò]] nel [[1414]].<ref name=":7">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=115|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Tra i vari feudatari che ebbero la giurisdizione della città si annovera anche a partire dal [[1427]] [[Francesco Sforza]], futuro [[duca di Milano]], che ne cedette presto il possesso al cugino [[Michele Attendolo|Michele Attendolo da Cotignola]].<ref name=":1" />
 
Potenza trovò una nuova continuità amministrativa solo con l'avvento dei re aragonesi sul trono del [[Regno di Napoli]], con la nomina a conte di Innico de Guevara nel [[1444]] da parte del nuovo re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]], che tolse la città agli [[Sforza]].<ref name=":7" /> La dinastia dei Guevara governerà la città continuativamente per 160 anni, esprimendo sei conti di Potenza e dando vita ad un vasto programma di opere pubbliche militari, religiose e civili, oltre a stabilirvi la loro sede personale ed affettiva.<ref name=":1" />
 
=== Età moderna ===
Ad Innico de Guevara successero Antonio e quindi Giovanni, che quale terzo conte di Potenza partecipò dalla parte degli aragonesi alle guerre contro Carlo VIII e Luigi XII.
 
Nelle lotte di predominio che seguirono tra francesi e spagnoli per la divisione del regno [[Consalvo de Cordova]] e [[Luigi d'Armagnac]], duca di [[Nemours]], si sarebbero incontrati a Potenza<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 92-95.</ref> per negoziare un accordo che non fu però raggiunto, facendo quindi riprendere dopo breve tempo le ostilità fino alla [[battaglia di Cerignola]] del 1502.
 
Alfonso de Guevara, sesto conte di Potenza, uní sua figlia Beatrice ad [[Enrico di Loffredo]], marchese di Sant'Agata e di Trevico, cosicché la città, che costituiva la dote nuziale, passò ai Loffredo che già vi erano stati signori in epoca normanna{{citazione necessaria}} prima dei Sanseverino. L'antico castello, di cui oggi non resta che una torre, fu intanto trasformato in monastero da Carlo Loffredo, figlio di Beatrice Guevara e di Enrico.
 
Anche Potenza nel Seicento fu teatro di moti di intolleranza popolare antispagnola, come narrato dallo storico coevo [[Giuseppe Rendina]], che comunque vennero facilmente repressi e che portarono all'insorgenza di fenomeni di violenza nelle sue campagne, sempre più spopolate. Nel 1694 intanto un altro violento terremoto la distrusse quasi per intero e ben poco fu fatto dai Loffredo per la ricostruzione della città.<ref>Cfr. U. Mancini, ''La città di Potenza in età moderna'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 167-168.</ref>
 
Con i Borbone la città divenne sede di Ripartimento, soppiantando Tricarico.<ref>Cfr. A. D'Andria, ''"Hic (non) sunt leones". La Basilicata all'inizio del regno di Carlo di Borbone'', in "Mediterranea. Ricerche Storiche", n. 27 (2013), p. 99.</ref>
 
Nel 1799, epoca di tumulti sociali nei quali perse la vita anche il vescovo Andrea Serrao, Potenza si trovò divisa tra rivoluzione e controrivoluzione, finché nel 1806 il capoluogo regionale fu spostato da [[Matera]] a Potenza, per restarvi anche con il ritorno di [[Ferdinando I di Borbone]] nel 1815.<ref>Cfr., sul periodo, A. Lerra, ''La città di Potenza in età napoleonica'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 219-234.</ref>
 
Il [[Terremoto del 1857 in Basilicata|terremoto del 1857]] distrusse ancora una volta gran parte della città, aprì nuove tremende ferite e raffreddò notevolmente le attività e le trame dei patrioti e solo due anni dopo le cospirazioni antiborboniche iniziarono a riallacciarsi in modo concreto, tanto che l'anno successivo dopo lo [[Spedizione dei Mille|sbarco di Garibaldi]] nel continente cominciava la dissoluzione delle truppe borboniche, comandate da ufficiali vecchi e incapaci e già si iniziava a intravedere in modo tangibile un processo di inevitabile disgregazione del [[Regno delle Due Sicilie]]: il 18 agosto 1860 la città si sollevava in armi e veniva proclamato un Governo Prodittatoriale<ref>Su cui cfr. A. D'Andria, ''Tra le seconde file. Cultura e azione politica dei Commissari del governo prodittatoriale del 1860'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 27 (2011).</ref> presieduto da [[Giacinto Albini]].
 
Il [[brigantaggio postunitario]], dilagato nel Sud subito dopo l'Unità d'Italia, alimentato da correnti filoborboniche nella speranza di una restaurazione e sostenuto dalle tradizionali ragioni di scompenso sociale, dalla miseria, dall'impoverimento e dall'incapacità dei nuovi governanti italiani a comprendere i veri problemi delle classi oppresse del Mezzogiorno, colpì molti centri dell'entroterra, ma tenne fuori ancora una volta la città di Potenza dagli avvenimenti più cruenti, anche se la maggior parte delle direttive operative e strategiche della repressione furono coordinate e attuate proprio nel capoluogo della provincia.
 
=== Età contemporanea ===
Gli anni successivi del Regno d'Italia fino alla [[prima guerra mondiale]] furono caratterizzati da lotte politiche condotte sempre in uno spirito di rispetto e correttezza anche se appassionate ed accese in duelli polemici legati alle personalità più rappresentative degli uomini che ne furono protagonisti.
 
Le vicende che nel primo dopoguerra tanto travagliarono non solo le città del Nord, ma anche molte città del Sud, anche di regioni limitrofe e che alla fine portarono all'avvento del fascismo al potere, videro la città di Potenza distinta per moderazione, mentre anche il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] richiese alla città un tributo di molte vite umane e provocò lutti come all'inizio del settembre 1943, quando alcuni bombardamenti aerei, effettuati allo scopo di tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie che consentivano l'afflusso delle truppe tedesche alle zone dello sbarco alleato, costarono alla città molte vittime e portarono alla distruzione anche da parte dei contingenti in arrivo dall'area di [[Laurenzana]], con i pochi obiettivi militari esistenti, di molte costruzioni civili, private e pubbliche, tra le quali l'ospedale San Carlo e la Cattedrale.<ref>http://www.canadiansoldiers.com/history/battlehonours/italiancampaign/potenza.htm, URL consultato il giorno 11/7/2017.</ref>
 
Nel dopoguerra<ref>Su cui cfr. C. Magistro, ''Dal fascismo alla Repubblica'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 281-306.</ref> con la ricostruzione delle devastazioni apportate dal conflitto e l'affermazione del ''boom'' economico iniziava anche per Potenza la espansione urbana e la crescita di nuovi poli di sviluppo civile e sociale, anche se questa crescita avviava la progressiva scomparsa di molte testimonianze del passato di questa città e uno sviluppo edilizio mai del tutto regolamentato, aggravati dal [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] di magnitudo 6.9 che provocò notevoli danni con un bilancio di 12 morti, 50 feriti e 4.000 sfollati. Gli anni successivi al terremoto furono in effetti caratterizzati da una lenta e difficile ricostruzione.
 
=== Simboli ===
[[File:Potenza (Italia)-Stemma.png|thumb|upright=0.7|left|Lo [[stemma]] della città di Potenza]]
La descrizione più completa dello stemma cittadino risale allo storico [[Giuseppe Gattini]], operante ad inizio Novecento e autore di una pubblicazione sulle armi comunali lucane: {{citazione|Arma d'azzurro ad un leone coronato d'oro, sostenuto da una banda abbassata e cucita di rosso, e sormontato nel capo da tre stelle d'argento.<ref>G. Gattini, ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, 1910, p. 68.</ref>}} Secondo una tradizione non autentica inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,<ref>Cfr. G. Racioppi, ''Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, Roma, Loescher, 1889, vol. 2, p. 205.</ref> il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali<ref>[[Giuseppe Gattini]], ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, [[1910]], p. 68.</ref> (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature oblique), cosa che ha fatto pensare in seguito che la banda rossa fosse appunto una scala. Il gonfalone invece è costituito da un drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro della città di Potenza.
 
[[File:Potenza (Italia)-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Il [[gonfalone]] della città di Potenza]]
La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
 
=== Onorificenze ===
Potenza è una delle [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|ventisette città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] con regio decreto dell'11 dicembre 1898 firmato da [[Umberto I di Savoia]] per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], in particolar modo durante la celebre [[insurrezione lucana]].
 
{{onorificenze|immagine=Benemerito del Risorgimento BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia alle città "benemerite del Risorgimento nazionale"|collegamento_onorificenza=città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|motivazione=In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nel glorioso episodio del 18 agosto 1860|luogo=}}
Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata il 18 agosto 1860 la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.<ref>La lettera di conferimento é riprodotta da A. D'Andria, ''Potenza Cittá Capoluogo e del Risorgimento. Per un tracciato cronologico e documentario. 1799-1860'', Potenza, STES, 2010, quarta di copertina.</ref>
 
Il comune è stato anche insignito della [[Città decorate al merito civile|medaglia d'oro al merito civile]] in occasione del sisma del 23 novembre 1980.
{{onorificenze|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile|collegamento_onorificenza=Città decorate al merito civile|motivazione=In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione|luogo=23 novembre 1980}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Duomo-MUSEO-naz.jpg|thumb|centre|1009x1009px|{{centrato|Vista dall'alto del centro cittadino con il [[Duomo di Potenza|Duomo]] sulla destra e il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo nazionale]] sulla sinistra ([[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]) di largo Pignatari}}]]
 
=== Architetture religiose ===
==== Architetture religiose intramurali ====
{{vedi anche|cattedrale di San Gerardo}}
[[File:CATTEDRALE DI SAN GERARDO.JPG|thumb|[[Cattedrale di San Gerardo]]]]
Situata nell'omonima piazza e nel cuore del centro storico, è originaria del XIII secolo, dapprima dedicata alla Vergine Assunta e poi a [[San Gerardo di Potenza|Gerardo della Porta]] che divenne patrono della cittàː la chiesa infatti conserva le spoglie del santo patrono, un'urna in argento e cristallo con le reliquie del santo, oltre alla statua del santo in legno del XV secolo. La cattedrale dovrebbe inoltre sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente, visto che durante gli scavi archeologici condotti negli anni sessanta del Novecento sono stati scoperti dei resti sotterranei di frammenti [[musivi]] di pavimento policromo risalenti al IV o V secolo a.C. Ricostruito da un allievo del [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] alla fine del XVIII secolo per volere del vescovo Andrea Serrao, il duomo cambiò radicalmente e passò da basilica [[Architettura romanica|romanica]] a edificio di chiaro gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]].
 
Elementi di rilievo sono la facciata in pietra del Duecento (fatta riedificare tra il 1197 e il 1220 dal vescovo Bartolomeo), l'altare maggiore in marmo con intarsi policromi del Settecento e un crocifisso in legno quattrocentesco, oltre a una cappella in marmo dedicata al Santo Padre edificata nel XVII secolo.
 
{{vedi anche|chiesa di San Francesco e convento}}
[[File:CHIESA DI SAN FRANCESCO.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa di San Francesco]]]]
Accanto al Palazzo della Prefettura è situata la chiesa di San Francesco (eretta nel 1274), con portale a imposte lignee trecentesche intagliate, e campanile del Quattrocento. Nell'interno vi è il sepolcro di gusto rinascimentale del nobile Paride De Grassis, oltre a resti di un affresco con una Madonna di stile bizantineggiante del Duecento e ''La Pietà'' del [[Giovanni De Gregorio|Pietrafesa]].
 
{{vedi anche|chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)}}
Proseguendo in via Pretoria verso ovest si incontra la chiesa romanica di San Michele (XI-XII secolo), con tozzo campanile e una struttura a tre navate, al cui è conservato il dipinto dell'Annunciazione realizzato dal Pietrafesa e tra l'altro un affresco con Madonna e bambino in trono tra i santi vescovi risalente al Cinquecento e un crocifisso ligneo del 1600.
 
{{vedi anche|cappella del beato Bonaventura}}
[[File:CAPPELLA DEL BEATO BONAVENTURA.JPG|thumb|left|[[Cappella del beato Bonaventura]]]]
La cappella del beato Bonaventura, frate francescano beatificato nel 1775, era in origine la casa natale del beatoː essa presenta un portale di notevole rilievo artistico in pietra calcarea, al cui centro troviamo due teste di cherubini sovrastate da uno stemma francescano. Al suo interno un unico locale diviso in due piccoli ambienti si trovano vari ritratti, fra i quali uno di Michele Busciolano del 1907 che rappresenta l'estasi del beato.
 
Il [[Monastero di San Luca]] che ospita la caserma dei carabinieri è sito alla fine di via Pretoria in direzione della torre Guevara. In principio affidato alle suore cisternine dell'ordine delle benedettine, era l'unico monastero di donne in città e successivamente passò alle suore clarisse.
 
A metà tra il Duomo e la piazza della Prefettura è la Chiesa della Santissima Trinità (attestata dal 1178)ː essa fu danneggiata dal terremoto del 1857 e venne riedificata con una planimetria diversa da quella originaria, con un'unica navata con varie cappelle, un'abside semicircolare e un soffitto cassettonato.
 
In Piazza del Sedile il tempietto di San Gerardo, chiamato dai potentini San Gerardo di Marmo, è un'edicola votiva che ospita al suo interno la statua di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]], santo patrono della città. Situato all'estremità sud di piazza [[Giacomo Matteotti]], stando all'epigrafe sulla lastra al lato destro del Santo, sarebbe stato ultimato nel 1865 dallo scultore potentino [[Antonio Busciolano]] (1823-1871). L'edicola ripropone la facciata di un edificio a cupola, con pianta semicircolare, chiusa sul retro. Sul basamento formato a gradoni poggiano cinque colonne con il fusto scanalato, decorato con il capitello a foglie. Le colonne sorreggono degli architravi decorati da angioletti e rose. Il retro è costituito da una parete continua, divisa in tre parti: il settore centrale è costituito da una vetrata policroma a raggi, sulla quale poggiano due colonne scanalate che inquadrano la statua del santo, lateralmente invece sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola e la dedica di esso mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città, ossia l'attacco dei [[Brigantaggio|briganti]] nel 1809 e l'insurrezione del 18 agosto 1860.<ref name=comune.potenza.it>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it|titolo=La Città - La Storia|accesso=12 luglio 2017}}</ref>
 
{{vedi anche|chiesa Santissima Annunziata di Loreto}}
La chiesa dedicata alla Madonna di Loreto presenta dimensioni ridotte e una struttura rimasta invariata nei secoli, ma caratterizzata dai molti restauri a causa dei molti terremoti. La chiesa ha un dipinto del pittore potentino Buonadonna del 1824 che ritrae l'Annunciazione.
 
{{vedi anche|chiesa di Santa Lucia (Potenza)}}
[[File:CHIESA DI SANTA LUCIA.JPG|thumb|[[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]]]]
La piccola chiesa di Santa Lucia al limitare nord dell'antico abitato venne costruita precedentemente al 1200. È formata da un'unica navata e custodisce una statua seicentesca di Santa Lucia, alcuni quadri del XVI e XVII secolo e un'acquasantiera del Quattrocento proveniente dalla chiesa di Santa Maria.
 
==== Architetture religiose extramurali ====
{{vedi anche|chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro}}
[[File:FACCIATA CHIESA DI SANTA MARIA.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]]]]
Nel rione Santa Maria subito sotto la collina su cui ha sede il centro storico è presente la chiesa di Santa Maria del Sepolcro, costruita tra XIII e XVII secolo a opera dei Cavalieri dell'Ordine dei Templari su iniziativa del conte di Santasofia al ritorno della terza crociata nel 1191. Molte affinità in effetti si evidenziano con la chiesa Madre di [[Ripacandida]] che porta lo stesso titolo.
 
Il casale del Santo Sepolcro venne costruito in questa posizione a nord della città, proprio all'incrocio della vie Herculia e Appia, che erano percorse dai pellegrini diretti in Terrasanta. Essa custodisce pregevoli tele e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.
 
{{vedi anche|chiesa di San Rocco (Potenza)}}
[[File:FACCIATA PRINCIPALE.JPG|thumb|[[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]]]]
Più a sud nei pressi dell'antico cimitero ha sede la chiesa di San Rocco dove sono conservate pregevoli statue in legno raffiguranti [[San Vito]] e [[San Rocco]], intagliate a metà Ottocento da Michele Busciolano.
 
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Porte di Potenza}}
Gran parte delle architetture civili di interesse storico sono nel centro della città, al quale si accedeva tramite sei porte. Quelle visibili sono soltanto tre, ossia Porta San Giovanni in via Caserma Lucana, Porta San Luca in via Manhes e Porta San Gerardo in largo Duomo. Le altre Porte furono abbattute durante i lunghi lavori a partire dal 1806 per la modernizzazione del nucleo urbano della città ed erano Porta Salza, Porta Mendola e Porta Trinità.
 
{{vedi anche|centro storico di Potenza}}
Il centro cittadino è situato su un lungo e stretto pianoro e gravita intorno a piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il palazzo del comune. L'intero pianoro è attraversato dalla via Pretoria, il cui nome e origine rimanderebbero secondo lo storico potentino [[Emmanuele Viggiano]] al tempo di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] e delle guerre civili contro [[Gaio Mario|Mario]], quando egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città [[Basilicata|Lucane]], tra cui Potenza. In ognuna di queste città Silla avrebbe stabilito il Pretorio e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando, che secondo la tradizione romana venne chiamato via Pretoria.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 36-40.</ref>
 
Questa via, che fingeva di fatto da decumano maggiore, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla Torre Guevara: essa si allarga nella centrale piazza Mario Pagano, detta dai potentini Piazza Prefettura poiché ospita l'ottocentesco [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|palazzo della prefettura]], sede del Prefetto e degli uffici provinciali.
 
[[File:Piazza prefettura potenza.jpg|thumb|324x324px|Piazza Mario Pagano]]
I lavori per la realizzazione della Piazza iniziarono però solo nel 1839 per volontà dell'intendente [[Winspeare]], con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini e artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 e il 1847 a opera dell'intendente Francesco Benzo, duca della Verdura.{{citazione necessaria}} In origine chiamata piazza del mercato (vi si svolgeva il mercato della domenica), fu detta ufficialmente piazza dell'Intendenza (poiché vi si affacciava il palazzo del governo, sede dell'intendente) e piazza prefettura (dopo l'Unitá e la sostituzione dell'intendente con il prefetto). Intorno al 1870 fu intitolata a [[Mario Pagano]] ed è rimasta invariata fino alla ristrutturazione nel 2012 da parte dell'architetto [[Gae Aulenti]].
 
Nella stessa piazza è presente il Teatro Stabile, costruito nel 1856 e inaugurato nel 1865{{citazione necessaria}} a causa di un'interruzione dei lavori dovuta a terremoti, frequenti nella zona. Piazza Giacomo Matteotti, l'antica piazza Sedile (mutata nel secolo scorso in piazza del Fascio e dopo il 1944 in piazza Giacomo Matteotti), conteneva il seggio dell'università dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee, probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne e per decreto regio del 1810{{citazione necessaria}} vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale dove sorgono il muraglione e il tempietto di San Gerardo c'erano la cappella di San Domenico, con la vicina torre, i locali della cosiddetta neviera (dove si raccoglieva la neve), la Porta e il vicolo della Beccheria (dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni). In occasione della festa del patrono della città, San Gerardo, nella piazza veniva innalzata la cassa armonica per le esibizioni della banda musicale.
 
Per quanto concerne le case palazziate spicca innanzitutto in Piazza del Sedile il Palazzo di città, sede dell'amministrazione comunale, la cui costruzione risalirebbe all'[[Regno di Napoli#Gli Angioini|epoca angioina]]. Come quasi tutti gli edifici storici e le chiese di Potenza anch'esso è stato più volte restaurato e ricostruito in seguito ai molti terremoti che hanno colpito la [[Basilicata]]. Successivamente venne adibito a casa comunale. L'elemento artistico di rilievo è una facciata del 1882,{{citazione necessaria}} con un arco a tutto sesto situato tra due grandi finestre e una grande balconata.
 
A destra del Palazzo del Seggio c'è [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]], situato nella piazza Pignatari nei pressi del duomo e sede del [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] dedicato a [[Dinu Adameșteanu]] e al quale si contrappone [[Palazzo Pignatari]], ex palazzo Ciccotti, con un antico portale visibile dalla piazza.
 
Lungo la via Pretoria verso sud c'è [[Palazzo Bonifacio (Potenza)|Palazzo Bonifacio]], che racchiude al suo interno un piccolo chiostro; e Palazzo Castellucci, uno dei pochi palazzi importanti del centro storico proprietà di una antica famiglia della città (un Castellucci è stato sindaco di Potenza), che si affacciava sull'omonimo larghetto, punto di passaggio obbligato per le persone che si recavano al vicino mercatino di Porta di San Giovanni e abbattuto negli anni sessanta.
 
{{vedi anche|Torre Guevara}}
In piazza Beato Bonaventura sull'estremità est del centro storico della città si possono ammirare i resti del castello. Costruito probabilmente dai Longobardi intorno all'anno 1000, esso costituì la vera piazza delle varie dominazioni di Potenza. Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono ai frati cappuccini l'intero edificio ad eccezione della Torre.{{citazione necessaria}} In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, dedicando una cappella a [[San Carlo]]: divenne così la sede dell'ospedale San Carlo per alcuni anni, almeno fino al 1935, quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna, nel rione Santa Maria. Nella metà del XX secolo un decreto ne dispose l'abbattimento permettendo di salvare la torre, cilindrica, dominante la valle del Basento.
 
==== Ponti ====
Il [[Ponte sul Basento|viadotto dell'industria o ponte Musmeci]], realizzato dall'ingegnere [[Sergio Musmeci]], mette in comunicazione la città con la [[Raccordo autostradale 5|tangenziale]] in direzione [[Salerno]] o [[Taranto]]. Concepito come vera e propria opera d'arte, fu progettato a partire dal 1967 e completato nel 1975.<ref>[http://www.aising.it/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf].</ref> Il ponte, un'unica volta di trenta centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, è secondo gli esperti la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. La [[Plasticità (arte)|plasticità]] della forma fa della struttura un oggetto scultoreo a scala urbana.
 
Sempre sul Basento c'è il ponte di San Vito, la cui data di costruzione sarebbe da porre comunque in epoca romana avanzata come evidente dai piloni, l'unico resto della struttura originaria, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuti in età medioevale e nelle successive. Il ponte è a tre luci a pianta rettilinea e poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume e che legati tra loro con grappe di ferro sono costituiti da grandi blocchi di notevole spessore che sopportano la spinta delle acque con speroni triangolari a monte e semicilindrici a valle. Anticamente chiamato Sant'Aronzio, il ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della via Herculia, che attraversando la Lucania toccava anche la città di Potenza. La denominazione del ponte stando alla tradizione si ricollega al ricordo del martirio di Sant'Aronzio, che giunto dall'Africa con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi tra il 238 e il 288 d.C. l'estremo supplizio presso il fiume [[Basento]].
 
==== Siti archeologici ====
Oltre a numerose epigrafi romane presenti in edifici medievali e moderni e al ponte San Vito, negli anni dieci del XXI secolo è stato rinvenuto nella zona Gallitello un complesso abitativo, ubicato presso la confluenza del torrente omonimo con il fiume Basento e che risulta essere il più importante sito mai scoperto nell'ambito urbano di Potenza. Allo stato delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari, di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa trecento metri quadratiː si tratterebbe di un'antica fattoria funzionale allo sfruttamento agricolo dell'area. L'esame dei manufatti ceramici e degli altri reperti rinvenuti fa ipotizzare una datazione tra la fine del IV e i primi decenni del III secolo a.C., quindi da mettere in relazione con il sistema insediativo dei lucani in un momento precedente la romanizzazione del territorio. Il complesso è ancora in corso di scavo, sotto la direzione scientifica della [[soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata]]<ref>Rapporto da Metropolisinfo.it, sezione della Provincia di Potenza.</ref>.
 
La villa romana di Malvaccaro è un ulteriore sito archeologico di rilevante interesse, situato in una traversa della moderna via Parigi nel quartiere di [[Poggio Tre Galli]]ː rinvenuta a metà degli anni ottanta del XX secolo, conserva cinque ambienti con mosaici, gravitanti intorno a un'aula absidata, databile a età post-costantiniana, con [[arte musiva]] di almeno III secolo d.C. Della villa si sono trovati i muri perimetrali a nord-ovest e a nord-est e altre strutture verso sud.<ref>A. Capano, ''La villa romana della contrada “Malvarcaro” di Potenza'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 3 (1987), ''passim''.</ref>
 
=== Aree naturali ===
La città almeno fino all'inizio del XXI secolo si caratterizzava per la massiccia presenza del verde nel tessuto urbano, partendo dalla storica villa comunale di Santa Maria, la cui origine è da far risalire a un decreto del governo francese del 1810, secondo il quale ogni provincia doveva avere un orto botanico sperimentale.
 
Sulla collina prospiciente il pianoro del centro sorge un altro parco di rilevante interesse storico, il parco di Montereale, al centro del quale si innalza un monumento ai caduti e la cui costruzione avvenne nei primi anni del Novecento.
 
A metà del centro c'è la villa del Prefetto, annessa al palazzo della prefettura. Inizialmente appartenente al monastero dei padri conventuali di San Francesco nel Settecento e utilizzata per scopi puramente agricoli, la villa vera e propria venne edificata solo nell'Ottocento.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Potenza (PZ)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2014 risiedevano a Potenza 1.030 cittadini stranieri.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Dati Istat stranieri 2014}}</ref> Le comunità più numerose sono comunque quella della [[Romania]] con 405 residenti, del [[Marocco]] con 9 e dell'[[Ucraina]] con 75 persone.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|dialetto potentino}}
Insieme ai dialetti di alcuni comuni limitrofi ([[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]], [[Pignola]] e [[Picerno]]) quello potentino appartiene ai cosiddetti [[dialetti gallo-italici di Basilicata]].
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{vedi anche|ospedale San Carlo}}
L'azienda ospedaliera ospedale San Carlo di Potenza è uno degli impianti ospedalieri più importanti e più grandi d'Italia ed è situato nel quartiere di Macchia Romana, mentre la clinica Luccioni situata in corso Mazzini è una struttura privata dotata di sessanta posti letto che garantisce la diagnosi e la cura di patologie acute pertinenti alla chirurgia generale e ortopedia traumatologica.
 
Altrettanto storico è l'istituto ospedaliero centro di riabilitazione Opera Don Uva, fondato a Potenza nel 1954 e che si trova nei pressi dell'ospedale San Carlo in via Ettore Ciccotti.
 
Infine c'è il polo sanitario Madre Teresa di Calcutta (Azienda Sanitaria Locale N°2 di Potenza), situato in via del Gallitello, che offre servizi di poliambulatorio.
 
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
Come ogni capoluogo di regione la città ospita una Biblioteca nazionale ed una Biblioteca provinciale, oltre alla Biblioteca della [[Deputazioni di storia patria|Deputazione di Storia Patria per la Lucania]] e a una Biblioteca per l'infanzia comunale.
 
=== Scuole e università ===
{{vedi anche|Università degli Studi della Basilicata}}
Nella città di Potenza sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, tra cui il [[Liceo Classico "Quinto Orazio Flacco" (Potenza)|liceo classico Quinto Orazio Flacco]] e il [[Liceo scientifico Galileo Galilei (Potenza)|liceo scientifico Galileo Galilei]].
 
Potenza è la sede legale dell'[[Università degli Studi di Basilicata]], oltre a ospitare anche una sede distaccata dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]].
 
A Potenza sono operativi due poli dell'Università della Basilicata: il più antico è situato in via Nazario Sauro e ospita la facoltà di [[lettere e filosofia]] e il centro linguistico di Ateneo, mentre il secondo, più moderno, situato in viale dell'Ateneo Lucano nei pressi dell'ospedale San Carlo, è strutturato come cittadella universitaria ed ospita le facoltà di [[agraria]], [[economia]], [[farmacia]], [[ingegneria]] e [[scienze matematiche, fisiche e naturali]].
 
[[File:Università basilicata2.jpg|thumb|346x346px|Cittadella universitaria di Macchia Romana]]
La sede distaccata dell'Università Cattolica del Sacro Cuore eroga, a partire dal [[1996]], presso l'ospedale San Carlo di Potenza alcuni corsi di laurea per l'esercizio di professioni in ambito sanitario afferenti alla facoltà di medicina e chirurgia, in convenzione con la sede di [[Milano]] e con le facoltà di medicina e chirurgia di [[Roma]] e [[Campobasso]], in attuazione del protocollo di intesa sottoscritto con la regione [[Basilicata]]. La sede lucana mantiene totale autonomia per quanto concerne aspetti organizzativi e logistici, gli orari dei corsi e le prenotazioni degli esami di verifica.
 
In passato la città ha ospitato anche una sede distaccata della facoltà di scienze motorie dell'[[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"|Università degli Studi di Napoli "Parthenope".]] La sede, che erogava il corso di laurea in [[Scienze motorie e sportive|scienze motorie]], era situata nel rione Francioso in Via Enrico Toti e nacque nel [[1980]], quando l'[[ISEF]] di [[Napoli]] stipulò una convenzione con l'amministrazione comunale potentina. Fu in seguito soppressa nel [[2011]] per effetto della [[riforma Gelmini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.polodistudio.it/dall-isef-ai-giorni-nostri.html|titolo=Dall'ISEF ai giorni nostri - A Potenza, Laurea Scienze Motorie, Psicologia, Giurisprudenza|autore=Accademia del Sapere - Polo di Studio eCampus Potenza|sito=www.polodistudio.it|lingua=it-IT|accesso=2018-08-13}}</ref>
 
=== Musei ===
{{vedi anche|Museo archeologico nazionale della Basilicata}}
Il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] è l'istituzione museale principale, dedicato a [[Dinu Adameșteanu]], comprendente anche una galleria civica, nel [[palazzo Loffredo]]. Il [[Museo archeologico provinciale di Potenza|Museo archeologico provinciale]] e la pinacoteca provinciale sono ubicati in via Lazio, nel rione Santa Maria. Altro sito museale di rilevante interesse è il [[Museo diocesano (Potenza)|Museo diocesano]], che racchiude reperti storici e artistici di proprietà della diocesi potentina, situato in via Vescovado.
 
Di più recente istituzione è invece il Museo d'arte figurativa contemporanea<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Copia archiviata|accesso=20 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120205028/http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|dataarchivio=20 novembre 2015|urlmorto=sì}}</ref>, ubicato in via della Chimica.
 
=== Media ===
Potenza è sede di redazioni giornalistiche locali e areali, quali oltre all'ANSA e alla RAI anche la redazione di Basilicata della ''Gazzetta del Mezzogiorno'' e i quotidiani lucani ''Quotidiano della Basilicata'' e ''La Nuova del Sud''. In città comunque operano anche giornali minori, quali i settimanali ''Controsenso'',<ref>[http://www.controsensobasilicata.it sito ufficiale Controsenso]</ref> ''Il Balcone del Conte'' e ''Il Lucano Magazine''.
 
Hanno altresì sede in città anche redazioni televisive e radiofoniche quali Telenorba, RadioPotenzaCentrale, Radio Eva, Radio Idea, RadioTour Basilicata e la radio in rete RadioStudioWeb.
 
=== Eventi ===
Eventi di maggio che l'amministrazione comunale e le associazioni culturali cittadine organizzano in concomitanza con le festività in onore del santo patrono della città, [[San Gerardo di Potenza|san Gerardo]].
 
{{vedi anche|sfilata dei turchi}}
Esso è caratterizzato in effetti da manifestazioni, eventi particolari di ambito variabile, che culminano il 29 maggio con la cosiddetta storica parata dei turchi, sfilata in costume che rievoca il leggendario intervento di san Gerardo per salvare la città dall'invasione dei Turchi, intorno alla quale sono messe in scena le diverse ambientazioni cittadine della festa, generalmente in tre epoche diverse, ossia 1100, 1500 e 1800.<ref>Sull'antropologia di questa festa, cfr. F. Mirizzi, ''Le tradizioni popolari'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S.M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 67-75.</ref> Il 30 maggio è comunque il giorno in cui si venera il santo patrono con una processione religiosa che percorre le strade del centro storico.
 
Nei mesi di giugno e luglio si tiene il Woody Groove Festival, un festival musicale che raccoglie i migliori gruppi musicali del panorama della musica indipendente del Sud Italia, mentre agli inizi di settembre si tiene presso la località San Luca Branca (Potenza est) la gara di fuochi pirotecnici chiamata fuochi sul Basento, alla quale partecipano concorrenti provenienti da gran parte dell'Italia.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Panorama Potenza.jpg|thumb|325x325px|Potenza vista da ovest]]
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è anche tra le città italiane ad avere un'alta percentuale di automobili circolanti per abitante, motivi che rendono giornalmente difficoltosa la percorrenza delle strade cittadine. La maggioranza di strade è a senso unico, imponendo così un circolo obbligato al flusso di vetture.
 
L'[[area metropolitana]] di Potenza comprende i comuni di [[Pignola]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Picerno]], [[Vaglio di Basilicata|Vaglio]], [[Avigliano]], [[Ruoti]], [[Brindisi di Montagna]] e [[Pietragalla]] (comuni contigui); e i comuni di [[Abriola]], [[Albano di Lucania|Albano]], [[Anzi]], [[Baragiano]], [[Bella (Italia)|Bella]], [[Campomaggiore]], [[Cancellara]], [[Castelmezzano]], [[Filiano]], [[Laurenzana]], [[Oppido Lucano|Oppido]], [[Pietrapertosa]], [[San Chirico Nuovo]], [[Satriano di Lucania|Satriano]], [[Savoia di Lucania|Savoia]], [[Tolve]], [[Tricarico]], [[Trivigno]] e [[Vietri di Potenza|Vietri]].<ref>http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf</ref> In questo elenco Tricarico risulta l'unico comune della [[provincia di Matera]] facente parte dell'area, mentre il comune più vicino alla città è quello di [[Pignola]], ormai contiguo, i cui centri cittadini distano 6 km. A oggi si verifica uno spopolamento della città di Potenza, in quanto gran parte delle famiglie si sposta proprio nella zona residenziale del lago Pantano, distante 3&nbsp;km dal nucleo urbano, immersa nel verde e ricadente nell'agro pignolese.
 
Le nuove maggiori zone di espansione della città sono comunque state individuate nell'area che costeggia il torrente Gallitello, Poggio Tre Galli, Macchia Romana e Macchia Giocoli, dove negli anni sono sorti i quartieri più moderni e più importanti della città. L'area del Gallitello in effetti ha visto negli ultimi decenni una selvaggia espansione urbanistica (dovuta per lo più all'insediamento di attività commerciali provenienti principalmente dal centro cittadino) che l'ha così resa una zona altamente trafficata, sebbene ancora priva di una completa urbanizzazione. Nel 2007 in tal senso sono stati avviati i lavori di costruzione del nodo complesso del Gallitello un sistema viario pensato per agevolare il flusso in entrata e in uscita dallo svincolo di Potenza ovest, scavalcando la tratta ferroviaria [[Ferrovia Salerno-Potenza-Taranto|Napoli-Taranto]] ed eliminando l'annoso problema del passaggio a livello. L'infrastruttura è stata consegnata ai cittadini nel 2016, con circa quattro anni di ritardo sulla prevista consegna del 2012.
 
A partire dal 2008 nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del Rossellino, scelta come area di espansione per nuovi poli commerciali e direzionali e nuove attività industriali, mentre dal 2013 in poi nuovi insediamenti abitativi hanno visto la luce nell'area nord ovest della città (Macchia Giocoli).<ref name="comune.potenza.it"/>
 
=== Suddivisioni amministrative ===
La città di Potenza è raggruppata in dodici comitati, aventi un presidente di quartiere eletto direttamente dalla popolazione del quartiere, secondo la delibera di consiglio numero 3 del 29 gennaio 2009 e la legge 142/90 articolo 6 – Statuto Titolo III sul Regolamento alla partecipazione popolare.
{|class="wikitable sortable"
!Comitato !! Siti d'interesse
|-
|'''I Centro''' || [[Centro storico di Potenza|Centro]], piazza Mario Pagano, via Pretoria, [[Teatro Francesco Stabile|Teatro Stabile]], [[Duomo di Potenza|Duomo]], chiese: [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|San Francesco]], [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Santa Lucia]], [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|San Michele]] e [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Trinità]], casa e [[cappella del beato Bonaventura]], [[Porte di Potenza|Porte]], [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo nazionale]], [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]
|-
|'''II Murate''' || Murate, Montereale, parco di Montereale, piscina comunale
|-
|'''III Lucania''' || Lucania, parco di via Racioppi e via Nitti, parco Tre Fontane, cimitero monumentale
|-''
|'''IV Cerreta''' || Cerreta, Dragonara, seminario nuovo, Teatro nuovo del Seminario
|-
|'''V Malvaccaro''' || Malvaccaro, Macchia Giocoli, centro sociale, chiesa del beato Bonaventura, campo sportivo Macchia Giocoli, cimitero Giovanni Paolo II
|-
|'''VI Cocuzzo''' || Cocuzzo, Gallitello, polo commerciale di via del Gallitello, poliambulatorio Madre Teresa, [[Biblioteca nazionale di Potenza|Biblioteca nazionale]]
|-
|'''VII Poggio Tre Galli''' || [[Poggio Tre Galli]], centro direzionale regionale, distretto scolastico, parco Europa Unita
|-
|'''VIII Macchia Romana''' || Macchia Romana, distretto ospedaliero, [[ospedale San Carlo]], istituto psichiatrico Don Uva, parco di Sant'Antonio la Macchia, [[chiesa di Sant'Antonio la Macchia]]
|-
|'''IX Betlemme''' || Betlemme, penitenziario maschile, tribunale per i minori, carcere minorile, Biblioteca provinciale
|-
|'''X Rossellino''' || Rossellino, parco di Rossellino, palazzetto dello sport, bosco di Rossellino, polo commerciale di via della Tecnica
|-
|'''XI Botte''' || Botte, Piani del Mattino
|-
|'''XII Lavangone''' || Lavangone, distretto sportivo, Palabasento
|-
|}
 
== Economia ==
Potenza è un mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo, con industrie alimentari (mulini, frantoi, produzione di formaggi e di vini), calzaturiere e del legname. Negli anni precedenti aveva anche avuto uno sviluppo industriale, ma recentemente le industrie vanno spostandosi dalla città alla vicina zona industriale di [[Tito (Italia)|Tito]].
 
Grande importanza per la città ha il settore terziario: si vanno infatti sviluppando numerose zone adibite al commercio, delle quali la più importante è via del Gallitello.
 
Nel settore dell'[[artigianato]] erano poi storicamente rinomate le lavorazioni del [[rame]] e del [[ferro]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=''Atlante cartografico dell'artigianato'' | città=Roma | editore=A.C.I. | anno=1985 | volume=3 | p=8.}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:AreaMetropolitanaPZ.jpg|thumb|upright=1.7|Rete tangenziale della città di Potenza]]
La città di Potenza è un importante centro di riferimento per l'intera comunità regionale. Ciononostante la città non è dotata di un aeroporto, ma è toccata a partire dall'11 dicembre 2016 dal treno freccia rossa tramite la linea [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Milano-Taranto]], passando per Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno, su una linea però a bassa velocità.
 
=== Strade ===
L'area urbana di Potenza è servita da due arterie che fungono da tangenziale alla città, la prima delle quali negli ultimi chilometri del [[Raccordo autostradale 5|raccordo Potenza-Sicignano]], la seconda nella strada denominata Tangenziale Nord, che collega la zona ospedaliera di Macchia Romana alla zona di Tiera, con innesto sulla [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] Potenza-Melfi. In progetto restano due arterie: il tratto tangenziale nord-Dragonara e il tratto Dragonara-tangenziale sud in modo da creare un vero anello viario, per consentire agli automobilisti di non attraversare la città per spostarsi da sud a nord della Provincia. I tratti già esistenti comunque presentano nove uscite:
* Uscita 1 – Potenza Ovest
* Uscita 2 – Laurenzana-Potenza Sud ► [[Strada statale 92 dell'Appennino Meridionale|SS92]] dell'Appennino Meridionale
* Uscita 3 – Potenza Centro
* Uscita 4 – Bucaletto
* Uscita 5 – Potenza Est
* Uscita 6 – Melfi ► [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS658 Foggia]] – [[Strada statale 407 Basentana|SS407 Metaponto]]
* Uscita 7 – Potenza Nord
* Uscita 8 – Cugno delle Brecce
* Uscita 9 – Piani del Mattino
 
=== Ferrovie ===
Potenza è servita dalle linee regionali [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Salerno-Taranto]], [[Ferrovia Foggia-Potenza|Foggia-Potenza]] e dal collegamento Frecciarossa [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Milano-Taranto]] gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]], e dalla [[Ferrovia Altamura-Avigliano-Potenza|Altamura-Potenza]] delle [[ferrovie Appulo Lucane]], percorsa anche da treni per [[Stazione di Bari Centrale|Bari]].
 
Le stazioni FS sono la storica [[Stazione di Potenza Centrale|Potenza Centrale]] in piazzale Guglielmo Marconi, cui si affiancano le fermate di [[Stazione di Potenza Università|Potenza Università]] in via La Marmora, la [[Stazione di Potenza Superiore|Potenza Superiore]] in viale Sicilia e la [[Stazione di Potenza Macchia Romana|Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano.
 
Stazioni FAL sono la [[Stazione di Potenza Inferiore|Potenza Stazione Centrale]] in piazzale Marconi, le fermate urbane di [[Stazione di Potenza San Rocco|Potenza San Rocco]] nel borgo San Rocco), [[Stazione di Potenza Città|Potenza Città]] in piazza Francesco Crispi) e [[Stazione di Potenza Santa Maria|Potenza Santa Maria]] in piazza Istria/via Angilla Vecchia.
 
=== Mobilità urbana ===
{{vedi anche|servizio ferroviario metropolitano di Potenza}}
Vista la collocazione della città in territorio pressoché montuoso si è sin da subito ritenuto necessario fornire ai cittadini un servizio che permettesse loro di poter raggiungere il centro, con autobus urbani che facevano capolinea in piazza Matteotti.
 
Successivamente dagli anni novanta in poi furono costruiti diversi impianti di [[scale mobili]] che collegano i quartieri a valle con il centro storico e nel 2007 si decise di utilizzare la tratta urbana a scartamento ridotto (dalla [[Stazione di Potenza Inferiore Scalo|stazione Inferiore]] alla [[Stazione di Potenza Macchia Romana|stazione di Macchia Romana]]) di proprietà delle [[ferrovie Appulo Lucane]] come [[Servizio ferroviario suburbano|servizio ferroviario urbano]], denominato metropolitano dal comune stesso. Nel 2015 la società gestore del servizio avviava in tale direzione lavori di ammodernamento della linea, eliminando i passaggi a livello presenti in città (via Angilla Vecchia, via Campania, via Roma) e cercando di prolungare la linea fino al nuovo capolinea di Gallitello.<ref name="comune.potenza.it"/>
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|sindaci di Potenza}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Denver}} (dal 1983)
* {{Gemellaggio|Romania|Focșani}}
* {{Gemellaggio|ESP|Osuna}}
* {{Gemellaggio|ITA|Amatrice}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
{{vedi anche|Potenza Calcio}}
La principale squadra di calcio della città è il [[Potenza Calcio]], che fu fondato nel [[1919]] con il nome di Sport Club Lucano e rimase attivo nei primi anni di vita anche nell'atletica leggera, mentre nella stagione 1933-1934 prese parte al primo torneo calcistico ufficiale ed ebbe il suo momento migliore negli [[Anni 1960|anni sessanta]], quando disputò cinque stagioni consecutive nel campionato di [[Serie B]]. </br>Nonostante la società abbia avuto una storia turbolenta a partire dal primo fallimento nel [[1986]], dopo il quale la società è stata rifondata più volte sempre a seguito di fallimento o scioglimento, rimane la squadra di calcio lucana che vanta la migliore [[Tradizione sportiva FIGC|tradizione sportiva]] secondo i criteri della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]. Attualmente milita nel campionato di [[Serie C]].
 
=== Ciclismo ===
Potenza è stata più volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]:
* 1961: [[Vito Taccone]]
* 1963: [[Vittorio Adorni]]
* 1965: [[Vittorio Adorni]]
* 1967: [[Willy Planckaert]]
* 1969: [[Michele Dancelli]]
* 1971: [[Enrico Paolini]]
* 1975: [[Roger De Vlaeminck]]
* 1979: [[Claudio Bortolotto]]
* 1981: [[Palmiro Masciarelli]]
* 1986: [[Roberto Visentini]]
* 1989: (25 maggio): 5ª tappa, vinta da [[Stefano Giuliani]]
* 2001: (22 maggio): 3ª tappa, vinta da [[Danilo Hondo]]
 
=== Altri sport ===
Per quanto concerne la pallacanestro la squadra maschile [[Potenza 84]] milita nel campionato di A dilettanti, mentre la formazione di femminile Basilia Codra Mediterranea partecipa al campionato di B d'eccellenza.
 
Ha inoltre sede a Potenza una squadra femminile di pallavolo, il Centro KOS Polizia Municipale Volley in serie B2 girone I, mentre per la pallavolo maschile la città è rappresentata dalla Virtus Potenza che disputa il campionato di B girone H.
 
L'Accademia Scacchi Potenza ha militato nel massimo campionato scacchistico nazionale, giungendo per tre volte fra le prime quattro. La Società Schermistica Lucana di Potenza può vantare un'esperienza di oltre trent'anni nelle discipline del fioretto e della spada, seguita da successi nazionali e internazionali.
 
Tra i nuovi sport la A.S.D CyberLions Softair Potenza disputa attività agonistica a livello interregionale, mentre è già presente nel territorio comunale l'A.S.D. Ghost Soldiers Potenza che si occupa della pratica e della diffusione del [[softair]].
 
Per quanto riguarda il calcio a 5 ci sono due squadre che militano in serie c ma con passati in b e in a2: lo Shaolin Soccer e il San Herardo Pz.
 
=== Impianti sportivi ===
Lo [[Stadio Alfredo Viviani|stadio cittadino]] è situato in viale Marconi ed è intitolato ad [[Alfredo Viviani]], fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.
 
Le strutture sportive cittadine comprendono anche il Palazzetto Antonello Pergola ex Palarossellino, sito nel parco Rossellino, il complesso sportivo via Roma, sito in via Roma (rione Risorgimento), la palestra Caizzo, la palestra [[CONI]] situata nel parco di Montereale e il PalaBasento in contrada Lavangone.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro| Joseph | LaPalombara | Settantacinque anni di SIAD | 2002 | Bergamo}}
* Emmanuele Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, presso Vincenzo Orsini, 1805 (ripr. facs. Sala Bolognese, Forni, 1975).
*{{cita libro| | Redazione interna di SIAD | Alla Scoperta di SIAD | 2012 | Bergamo}}
* [[Raffaele Riviello]], ''Cronaca potentina dal 1799 al 1982'', Potenza, tip. Garramone e Marchesiello, 1889.
* [[Tommaso Pedio]], ''Potenza dai normanni agli aragonesi: note ed appunti'', Bari, Edizioni del centro librario, 1964.
* Alfredo Buccaro (a cura di), ''Le città nella storia d'Italia. Potenza'', Bari-Roma, Laterza, 1997.
* Rocchina Maria Abbondanza Blasi, ''Storia di una città: Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno, Edisud, 2000.
* Aa. Vv., ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, 2 voll.
 
== Voci correlate ==
* [[Accademia scacchi Potenza]]
* [[Autorità interregionale di bacino della Basilicata]]
* [[Basilischi]]
* [[Dialetti gallo-italici di Basilicata]]
* [[Dialetto potentino]]
* [[Ospedale San Carlo]]
* [[Teatro Francesco Stabile]]
 
==Voci Altri progetti correlate==
* [[SIAD Macchine Impianti]]
{{Interprogetto|commons=Category:Potenza|q|wikt=Potenza|etichetta=Potenza}}
* [[Praxair]]
* [[Rivoira]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.comune.potenza.it/ Sito istituzionale del comune]
* [http://www.aptbasilicata.it/POTENZA.321.0.html Sito turistico della città]
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.comune.potenza.it/old/index.php/la-via-vecchia-per-la-nuova Il catalogo di una mostra sulla toponomastica del 2006 con alcune informazioni di carattere storico e prosopografico] |date=maggio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}
 
{{Portale|aziende}}
{{Comuni della provincia di Potenza}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Città romane della Regio III Lucania et Bruttii}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Basilicata}}
 
[[Categoria:Potenza|Gruppo SIAD]]
[[Categoria:Città romane della Basilicata]]