Georgij Konstantinovič Žukov e Dolce Valentina: differenze tra le pagine

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{{F|fiction televisive|aprile 2010}}{{FictionTV
{{nota disambigua|il calciatore kazako|Georgïý Jwkov|Georgij Žukov}}
|titolo italiano=Dolce Valentina
{{NN|militari|dicembre 2018}}
{{Carica pubblica
|nome = Georgij Konstantinovič Žukov
|immagine = RIAN archive 2410 Marshal Zhukov speaking.jpg
|didascalia =
|carica = [[Ministri della difesa dell'Unione Sovietica|Ministro della difesa dell'Unione Sovietica]]
|mandatoinizio = 9 febbraio [[1955]]
|mandatofine = 26 ottobre [[1957]]
|mandato =
|vice di =
|capo di stato =
|presidente =
|vicepresidente =
|primoministro =
|viceprimoministro =
|vice =
|predecessore = [[Nikolaj Aleksandrovič Bulganin]]
|successore = [[Rodion Jakovlevič Malinovskij]]
|legislatura =
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|carica2 = Deputato del [[Soviet dell'Unione]] del [[Soviet Supremo dell'URSS]]
|legislatura2 = I, II, III, IV
|circoscrizione2 = [[Oblast' di Černivci]] <small>(I)</small>, Circoscrizione speciale <small>(II)</small>, [[Oblast' di Sverdlovsk]] <small>(III, IV)</small>
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]]
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = [[Militare]], [[Politico]]
|firma =
}}
{{Infobox militare
|Nome = Georgij Konstantinovič Žukov
|Immagine = Zhukov-LIFE-1944-1945.jpg
|Didascalia =
|Soprannome = ''Salvatore, Ariete, Uragano, Invincibile''
|Data_di_nascita = 1º dicembre 1896
|Nato_a = [[Žukov (Oblast' di Kaluga)|Strelkovka]]
|Data_di_morte = 18 giugno 1974
|Morto_a = [[Mosca (Russia)|Mosca]]
|Cause_della_morte = naturale
| Luogo_di_sepoltura = [[Necropoli delle mura del Cremlino]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{IMP-RUS}} <br />{{RUS 1918-1937}}<br />{{SUN 1923-1955}}
|Forza_armata = [[File:Flag of Russian Empire for private use (1914–1917).svg|20px|border]] [[Esercito imperiale russo]]<br />{{simbolo|Red Army flag.svg|20}} [[Armata Rossa]]
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto = [[Prima armata di cavalleria russa]]
|Anni_di_servizio = 1915 - 1957
|Grado =[[Maresciallo dell'Unione Sovietica]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]<br />[[Guerra civile russa]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Fronte orientale (1941-1945)|Campagna di Russia]]
|Battaglie = [[Battaglia di Khalkhin Gol]]<br />[[Operazione Barbarossa]]<br />[[Assedio di Leningrado]]<br />[[Battaglia di Mosca]]<br />[[Battaglia di Ržev]]<br />[[Battaglia di Stalingrado]]<br />[[Operazione Marte]]<br />[[Offensiva Ostrogožsk-Rossoš']]<br />[[Battaglia di Kursk]]<br />[[Quarta battaglia di Char'kov]]<br />[[Offensiva del basso Dnepr]]<br />[[Offensiva di Žytomyr-Berdyčiv]]<br />[[Battaglia di Korsun']]<br />[[Offensiva Proskurov-Černivci]]<br />[[Battaglia di Kam'janec'-Podil's'kyj]]<br />[[Operazione Bagration]]<br />[[Operazione Vistola-Oder]]<br />[[Battaglia di Berlino]]
|Comandante_di = Capo di Stato maggiore generale<br />Fronte occidentale<br />Vice comandante in capo<br />1° Fronte bielorusso
|Decorazioni = Eroe dell'Unione Sovietica<br />Ordine di Lenin<br />Ordine della Bandiera Rossa<br />Ordine di Suvorov di I classe<br />Ordine della Vittoria<br />Ordine della Rivoluzione d'Ottobre<br />Ordine della Gloria
|Studi_militari =
|Pubblicazioni = ''Memorie e battaglie'' (memorie) 1970.
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Georgij Konstantinovič
|Cognome = Žukov
|ForzaOrdinamento = Zukov ,Georgij Konstantinovic
|PreData = {{russo|Георгий Константинович Жуков}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Strelkovka
|LuogoNascitaLink = Žukov (Oblast' di Kaluga)
|GiornoMeseNascita = 1º dicembre
|AnnoNascita = 1896
|LuogoMorte = Mosca
|LuogoMorteLink = Mosca (Russia)
|GiornoMeseMorte = 18 giugno
|AnnoMorte = 1974
|Epoca = 1900
|Attività = generale
|Attività2 = politico
|Nazionalità = sovietico
|PostNazionalità = , [[Maresciallo dell'Unione Sovietica]]
}}
 
La data di nascita è 19 novembre [[1896]] secondo il [[calendario giuliano]]. Di umili origini, aderì alla [[Rivoluzione d'ottobre|Rivoluzione bolscevica]] e combatté nei ranghi della famosa Armata a cavallo dell'[[Armata Rossa]], distinguendosi per coraggio e decisione. Dopo la fine della Guerra civile, rimase nell'esercito e iniziò una brillante carriera che lo portò ai massimi vertici di comando dell'Armata Rossa.
 
Estremamente determinato, tenace, in alcune circostanze anche brutale nella sua conduzione militare, Žukov divenne il principale generale di [[Stalin]] ed ebbe un ruolo fondamentale, come comandante sul campo delle forze sovietiche, in molte battaglie decisive della [[Seconda guerra mondiale]] sul [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]] che permisero la liberazione del territorio dell'[[Unione Sovietica]] occupato dalla [[Wehrmacht]] tedesca. Nella fase finale della guerra Žukov ebbe ancora un ruolo di grande rilievo nelle grandi offensive del [[1944]]-[[1945|45]] che si conclusero con l'occupazione della maggior parte dell'Europa Orientale ed infine con la conquista della stessa capitale [[Germania nazista|tedesca]], [[Berlino]] e la fine del [[Terzo Reich]] di [[Adolf Hitler|Hitler]].
 
Per le sue notevoli capacità militari, Žukov, considerato tra i migliori generali della [[seconda guerra mondiale]], è stato definito come il "generale che non ha mai perduto una battaglia" e i soldati che combatterono sotto il suo comando lo ribattezzarono "Spasitel'" ({{russo|Спаситель}}), il salvatore, e anche "Ariete", "Uragano", "Invincibile".
 
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Žukov nacque nel 1896 a [[Žukov (Oblast' di Kaluga)|Ugodskij Zavod]], cittadina nell'[[Oblast' di Kaluga]] rinominata "Žukov" in suo onore nel 1974.
 
Partecipò al primo conflitto mondiale come soldato di cavalleria. A causa dell'abbandono della guerra della [[Russia]], Žukov si vide obbligato ad arruolarsi nell'[[Armata Rossa]], durante la rivoluzione, come comandante di squadrone nella [[Prima armata di cavalleria russa|I armata]] di cavalleria. In questo ruolo partecipò nel [[1921]] alla campagna contro la rivolta di [[Tambov]].
 
Comandante di reggimento di cavalleria nel [[1925]], venne ripreso ufficialmente per ubriachezza e violenze nel [[1929]], il che non impedì che nel [[1933]] venisse promosso alla testa della IV divisione [[cosacchi del Don]].
 
=== I successi in Estremo Oriente ===
Nel [[1937]] ebbe il comando del VI Corpo d'armata [[cosacchi]]. Nel [[1938]] fu spedito in [[Estremo Oriente]], al comando del Primo Gruppo d'Armate Sovietiche in Mongolia per organizzare e comandare la [[Guerra di confine sovietico-giapponese|guerra di frontiera contro i giapponesi]], impegnati nella zona con l'Armata [[Kwantung]] <!--(vedi [[Guerra russo-giapponese]]) //punta erroneamente alla guerra del 1905//-->. Dopo un periodo di scontri di frontiera combattuti senza che venisse dichiarata la guerra, le scaramucce si estesero in un conflitto vero e proprio, con l'impiego da parte dei giapponesi di circa 80.000 uomini, 180 carri armati e 450 aerei. Punto di svolta del conflitto fu la [[Battaglia di Khalkhin Gol]]. Žukov, dopo aver ottenuto rinforzi il 15 agosto [[1939]] passò all'offensiva, ordinando quello che a prima vista sembrò un convenzionale attacco frontale. Invece di lanciare tutte le sue forze all'assalto tenne di riserva due brigate di carri armati, che successivamente riuscirono ad accerchiare le forze nemiche avanzando ai lati dello scontro principale. L'intera Sesta Armata giapponese, circondata e senza più rifornimenti, catturati anch'essi dalle forze corazzate sovietiche, si vide costretta ad arrendersi dopo pochi giorni.
 
Per questa operazione Žukov ottenne il titolo di [[Eroe dell'Unione Sovietica]]. Questa battaglia rimase poco conosciuta al di fuori dell'Unione Sovietica, visto che il 1º settembre seguente era iniziata la [[Seconda guerra mondiale]]. Anche l'uso innovativo dei carri armati non venne studiato in Occidente, lasciando il campo libero alla [[Blitzkrieg]] tedesca, utilizzata con il massimo dell'effetto sorpresa contro [[Polonia]] e [[Francia]].
 
Grazie a questa importante vittoria, Žukov divenne un personaggio militare affermato al livello nazionale e stimato dai vertici dello Stato Maggiore. Nel [[1940]] infatti fu nominato Comandante del Distretto Militare di [[Kiev]] e più tardi [[Capo di Stato Maggiore]] generale. In qualità di generale di SM collaborò attivamente assieme al generale [[Semën Konstantinovič Timošenko|Timošenko]], con il quale seppe riorganizzare al meglio l'Armata Rossa, gravemente indebolita dalle [[Grandi Purghe]].
 
=== La Grande guerra patriottica (in russo: ''Velikaja otečestvennaja vojna'') ===
Nel [[1941]] venne in contrasto con [[Stalin]] sulla necessità di abbandonare Kiev a causa dell'invasione tedesca. Perciò venne esonerato dal compito di Generale di Stato Maggiore, restando tuttavia membro dello stesso, divenendo comandante del fronte di riserva. In tale nomina riuscì, nonostante tutto, a bloccare, al fronte del settore di [[Smolensk]], l'inesorabile avanzata delle forze tedesche che puntavano su [[Mosca (Russia)|Mosca]].
 
L'8 settembre [[1941]] prese su di sé il comando del fronte di [[Assedio di Leningrado|Leningrado]] e nell'ottobre dello stesso anno assunse il comando di tutto il fronte occidentale riuscendo a imporre una quasi definitiva battuta d'arresto alle truppe tedesche e a difendere magistralmente Mosca. Dopo altri contrasti con Stalin e conseguenti declassamenti, emerse nuovamente riuscendo ad organizzare, in condizioni del tutto sfavorevoli, la difesa di [[Stalingrado]] ed il successivo contrattacco grazie a cui l'Armata Rossa riuscì ad annientare in maniera definitiva la VI armata tedesca di [[Friedrich Paulus]].
 
Nel novembre [[1942]] venne inviato nel settore centrale del [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] per organizzare e dirigere la [[Operazione Marte]] che peraltro sarebbe fallita, a partire dal 25 novembre [[1942]], con pesanti perdite. Nel frattempo a Stalingrado, l'[[Operazione Urano]] (diretta da [[Aleksandr Michajlovič Vasilevskij|Vasilevskij]]) aveva avuto completo successo, e quindi Žukov si riportò a sud e partecipò alla direzione della successiva [[Operazione Piccolo Saturno]]. Il 1º gennaio [[1943]], Stalin nominava Žukov, in riconoscimento dei suoi meriti a Leningrado, Mosca e Stalingrado, [[Maresciallo dell'Unione Sovietica]].
 
Nel febbraio [[1943]] Žukov si spostò nel settore settentrionale del fronte orientale per coordinare la prevista offensiva contro la [[sacca di Demjansk]]. Nonostante tutta l'energia prodigata e la pronta ritirata delle forze tedesche, il clima proibitivo e alcuni errori organizzativi e di esecuzione non permisero di ottenere l'auspicato successo strategico<ref>J. Erickson, ''The Road to Berlin'', Cassel 1983.</ref>. Inoltre una parte delle forze dovette essere precipitosamente dirottata a sud per fermare la controffensiva tedesca di [[Terza battaglia di Char'kov|Char'kov]] (alla fine di marzo lo stesso Žukov si sarebbe diretto, su ordine di Stalin, nella regione di [[Kursk]] per organizzare il fronte difensivo).
 
Nel luglio del [[1943]], ritrovato slancio e potenza, l'Armata Rossa sotto il controllo di Žukov e Vasilevskij poté bloccare l'ultima grande offensiva tedesca nella [[Battaglia di Kursk]] e iniziare l'avanzata verso Ovest, portata avanti con varie successive offensive che portarono alla liberazione dell'intera Russia Bianca, l'[[Ucraina]] ed infine alla invasione degli stati balcanici alleati di [[Adolf Hitler|Hitler]]. In particolare, Žukov diresse con grande energia e abilità tattica la [[Quarta battaglia di Char'kov]], la successiva avanzata verso il fiume [[Dnepr]] (estate [[1943]]) e la grande marcia sui [[Carpazi]] del marzo [[1944]].
 
Nel settembre del 1944 fu inviato in [[Polonia]] a combattere nel saliente di [[Varsavia]]. Il 15 novembre ebbe il comando di condurre la definitiva operazione che avrebbe portato alla conquista di [[Berlino]]. Mentre [[Regno Unito|inglesi]], [[Canada|canadesi]] e [[statunitensi]] avanzavano dalla [[Francia]], conquistando il lato ovest della [[Germania]], Žukov, varcò l'[[Oder]], batté gli americani sul tempo conquistando per primo una Berlino in macerie. L'8 maggio [[1945]] ricevette la dichiarazione di resa di tutte le forze armate tedesche firmata dal rappresentante [[Wilhelm Keitel|Keitel]].
[[File:Zhukov 1945 E010750410-v8.jpg|thumb|upright=1.4|L'incontro a Berlino tra Žukov, [[Konstantin Konstantinovič Rokossovskij|Rokossovskij]] e [[Bernard Montgomery|Montgomery]]]]
Žukov è oggi considerato uno fra i più grandi strateghi della seconda guerra mondiale e tra i migliori di cui disponessero i sovietici. Nonostante un carattere e un comportamento a volte violento e brutale, i suoi metodi ottennero spesso l'impossibile e salvarono la situazione soprattutto a [[Assedio di Leningrado|Leningrado]] e [[Battaglia di Mosca|Mosca]] nel [[1941]]. Ufficiale di vaste vedute strategiche e capace di concepire grandiosi progetti offensivi, a volte per un eccesso di precipitazione commise errori nella fase esecutiva (con gravi perdite per le sue truppe). Esempi di suoi insuccessi sono: l'[[Operazione Marte]] del dicembre [[1942]] (Seconda battaglia di [[Ržev]]) e la battaglia di [[Rumancevo]] nel febbraio [[1943]] ([[sacca di Demjansk]]). Anche nella [[Battaglia di Berlino|battaglia finale di Berlino]], il maresciallo, per eccessiva fretta, compì alcuni costosi errori tattici. Alcune grandi operazioni brillantemente condotte da Žukov furono invece la [[Quarta battaglia di Char'kov]] (agosto [[1943]]), la ''[[marcia sui Carpazi]]'' nel marzo [[1944]] ([[Offensiva di Proskurov]]) e la formidabile [[Offensiva sovietica gennaio-aprile 1945|offensiva dell'Oder]], nel febbraio [[1945]].
 
=== Il dopoguerra e gli ultimi anni ===
Dopo ciò fu nominato comandante delle truppe sovietiche in Germania. A causa delle crescenti ostilità con Stalin, tanto da spingere il dittatore a metterlo sotto indagine della [[NKVD]] poiché temeva Žukov come un pericoloso concorrente del favore popolare, fu destinato a incarichi di scarsa importanza. Prima come comandante della Regione militare di [[Odessa]], e successivamente degli [[Urali]]. Durante le commemorazioni per la battaglia di Berlino tenutesi il 4 maggio 1948 la stampa non citò mai il suo nome, nell'ottica di una spersonalizzazione della storia della guerra che mise in primo piano il semplice soldato e il Partito.
 
Ministro della Difesa nel [[1955]], ebbe un ruolo fondamentale nello sventare il tentativo di allontanare dal potere [[Nikita Sergeevič Chruščëv]], allora Primo Segretario del [[PCUS]], portato avanti da numerosi appartenenti al [[Presidium del Comitato centrale del PCUS|Presidium]], tra cui [[Georgij Maksimilianovič Malenkov|Malenkov]], [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]], [[Michail Pervuchin|Pervuchin]], [[Maksim Saburov|Saburov]], [[Lazar' Moiseevič Kaganovič|Kaganovič]], [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]] e [[Nikolaj Aleksandrovič Bulganin|Bulganin]]. Approfittando di un viaggio del Primo Segretario all'estero, ne chiesero le dimissioni durante la riunione del Presidium del 18 giugno [[1957]], ma Chruščëv, non accettando la decisione, chiese che si pronunciasse in merito il Comitato Centrale del Partito. A questo punto entrò in gioco Žukov che, organizzando il trasporto tramite aerei militari di tutti i membri del Comitato sparsi per l'Unione permise a quest'ultimo di rovesciare la decisione del Presidium, salvando il potere di Chruščëv.
 
Ma proprio l'importanza raggiunta in questa occasione dal Maresciallo fu la causa della sua destituzione, motivata dallo stesso Chruščëv con il "''culto della personalità di Žukov e della sua tendenza all'avventurismo, che apre la strada al bonapartismo''"<ref>Nicolas Werth, ''Storia della Russia nel Novecento'', Il Mulino, Bologna, 2000, pp. 477-478.</ref>. Dopo un voto del Plenum del Comitato Centrale, l'ormai ex ministro venne anche costretto a fare pubblicamente autocritica sulla [[Pravda]] e il suo posto fu occupato dal Maresciallo [[Rodion Jakovlevič Malinovskij]].
 
Visse quindi come semi-recluso e lontano dalla vita pubblica fino al 9 maggio [[1965]]. Per il ventesimo anniversario della resa tedesca, avvenuta l'8 maggio 1945, in occasione delle celebrazioni ufficiali fu invitato a un banchetto al [[Cremlino]] da [[Leonid Il'ič Brežnev|Leonid Brežnev]]. Dopo quest'avvenimento, pur essendo stato riabilitato ufficialmente, non ricomparve più in pubblico fino alla sua morte.
 
== Onorificenze e medaglie ==
Žukov fu uno dei militari sovietici più decorati in assoluto e l'unico a ricevere quattro volte il titolo di [[Eroe dell'Unione Sovietica]] oltre a [[Leonid Il'ič Brežnev|Brežnev]], che però se li attribuì da solo. Inoltre fu uno dei tre ufficiali a ricevere due volte l'[[Ordine della Vittoria]]. Di seguito alcune onorificenze Sovietiche e di altri paesi.
 
=== Onorificenze russe ===
{{Onorificenze
|immagine=RUS Order św. Jerzego (baretka).png
|nome_onorificenza=Croce di San Giorgio di III Classe
|collegamento_onorificenza=Croce di San Giorgio (Russia)
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=RUS Order św. Jerzego (baretka).png
|nome_onorificenza=Croce di San Giorgio di IV Classe
|collegamento_onorificenza=Croce di San Giorgio (Russia)
|motivazione=
}}
 
=== Onorificenze sovietiche ===
{{Onorificenze
|immagine=Hero of the Soviet Union medal.png
|nome_onorificenza=Eroe dell'Unione Sovietica (4)
|collegamento_onorificenza=Eroe dell'Unione Sovietica
|motivazione=
|luogo=29 agosto [[1939]], 29 luglio [[1944]], 1º giugno [[1945]] e 1º dicembre [[1956]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Lenin ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine di Lenin (6)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Lenin
|motivazione=
|luogo=16 agosto [[1936]], 29 agosto [[1939]], 29 luglio [[1944]], 1º giugno [[1945]], 1º dicembre [[1956]] e 1º dicembre [[1971]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordervictory rib.png
|nome_onorificenza=Ordine della Vittoria (2)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Vittoria
|motivazione=
|luogo=10 aprile [[1944]] e 30 marzo [[1945]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order october revolution rib.png
|nome_onorificenza=Ordine della Rivoluzione d'Ottobre
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rivoluzione d'Ottobre
|motivazione=
|data=22 febbraio 1968
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Red Banner ribbon bar.png
|nome_onorificenza=Ordine della Bandiera Rossa (3)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Bandiera Rossa
|motivazione=
|luogo=31 agosto [[1922]], 3 novembre [[1944]] e 20 giugno [[1949]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order suvorov1 rib.png
|nome_onorificenza=Ordine di Suvorov di I Classe (2)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Suvorov
|motivazione=
|luogo=28 gennaio [[1943]] e 28 luglio [[1943]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=100 lenin rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per il giubileo dei 100 anni dalla nascita di Vladimir Il'ich Lenin al valor militare
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per il giubileo dei 100 anni dalla nascita di Vladimir Il'ich Lenin
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=20 years of victory rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 20 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 20 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ribbon bar for the medal for the Defense of Moscow.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la difesa di Mosca
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la difesa di Mosca
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Medaglia per la difesa di Leningrado
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la difesa di Leningrado
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}}
{{Onorificenze
|immagine=Defstalingrad.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la difesa di Stalingrado
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la difesa di Stalingrado
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}}
{{Onorificenze
|immagine=Defcaucasus rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la difesa del Caucaso
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la difesa del Caucaso
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}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Glory Ribbon Bar.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la vittoria sulla Germania nella grande guerra patriottica 1941-1945
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la vittoria sulla Germania nella grande guerra patriottica 1941-1945
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Medaglia per la vittoria sul Giappone
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la vittoria sul Giappone
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}}
{{Onorificenze
|immagine=Caputureberlin rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la cattura di Berlino
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la cattura di Berlino
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ribbon Medal For The Liberation Of Warsaw.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la liberazione di Varsavia
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la liberazione di Varsavia
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 20 anni dell'Armata Rossa dei lavoratori e dei contadini
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 20 anni dell'Armata Rossa dei lavoratori e dei contadini
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 30 anni dell'esercito e della marina sovietica
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 30 anni dell'esercito e della marina sovietica
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}}
{{Onorificenze
|immagine=40 years saf rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 40 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 40 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=50 years saf rib.png
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 50 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 50 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
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}}
{{Onorificenze
|immagine=800thMoscowRibbon.png
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per l'800º anniversario di Mosca
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per l'800º anniversario di Mosca
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Soviet 250th Anniversary Of Leningrad Ribbon.jpg
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per il 250º anniversario di Leningrado
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per il 250º anniversario di Leningrado
|motivazione=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=TCH CS Vojensky Rad Bileho Lva 1st (1945) BAR.svg
|nome_onorificenza=Stella d'Oro dell'Ordine Militare del Leone Bianco (Cecoslovacchia)
|collegamento_onorificenza=Ordine Militare del Leone Bianco
|motivazione=
|data=1945
}}
{{Onorificenze
|immagine=Czechoslovak War Cross 1939-1945 Ribbon.png
|nome_onorificenza=Croce di guerra Cecoslovacca (Cecoslovacchia)
|collegamento_onorificenza=Croce di guerra Cecoslovacca
|motivazione=
|data=1945
}}
{{Onorificenze
|immagine=Sino Soviet Friendship Ribbon.svg
|nome_onorificenza=Medaglia dell'amicizia sino-sovietica (2 - Cina)
|collegamento_onorificenza=Medaglia dell'amicizia sino-sovietica
|motivazione=
|luogo=[[1953]] e [[1956]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur GC ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|data=1945
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orden slobode.png
|nome_onorificenza=Ordine della Libertà (Jugoslavia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Libertà (Jugoslavia)
|motivazione=
|data=1956
}}
{{Onorificenze
|immagine=Heroy MNR.jpg
|nome_onorificenza=Eroe della Repubblica Popolare di Mongolia (Mongolia)
|collegamento_onorificenza=Eroe della Repubblica Popolare di Mongolia
|motivazione=
|data=1969
}}
{{Onorificenze
|immagine=OrdenSuheBator.png
|nome_onorificenza=Ordine di Sukhbaatar (3 - Mongolia)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sukhbaatar
|motivazione=
|luogo=[[1968]], [[1969]] e [[1971]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=OrdenZnam.png
|nome_onorificenza=Ordine della Bandiera Rossa (2 - Mongolia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Bandiera Rossa (Mongolia)
|motivazione=
|luogo=[[1939]] e [[1942]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=
|didascalia=
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per i 50 anni dalla Rivoluzione popolare in Mongolia (Mongolia)
|titolo originale= Mi gorda bella
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per i 50 anni dalla Rivoluzione popolare in Mongolia
|paese= Venezuela
|motivazione=
|anno prima visione= [[2002]]
|data=1971
|tipo fiction= serial TV
}}
|genere= telenovela
{{Onorificenze
|Stagioni= 3
|immagine=
|durata = 42-46 min
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 50 anni dell'Esercito Popolare della Mongolia (Mongolia)
|lingua originale= [[lingua spagnola|spagnolo]]
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 50 anni dell'Esercito Popolare della Mongolia
|aspect ratio= 4:3
|motivazione=
|ideatore=
|data=1971
|attori=
}}
* [[Natalia Streignard]]: Valentina Villanueva Lanz/Bella De la Rosa Montiel
{{Onorificenze
* [[Juan Pablo Raba]]: Roberto Villanueva Mercuri/Il Lirio De Plata
|immagine=
* [[Hilda Abrahamz]]: Olimpia Mercuri/Maria Hadelaide Crespo
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 30 anni di Khalkhin Golskoy (Mongolia)
* [[Flavio Caballero]]: Giancarlo Villanueva
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo di Khalkhin Golskoy
* [[Emma Rabbe]]: Sasà Lanz
|motivazione=
* [[Norkys Batista]]: Chiquinquirá "Chiqui" Lorenz
|data=1969
* [[Jerónimo Gil]]: Franklin Carreño
}}
* [[Marianela González]]: Pandora Villanueva/Hugo
{{Onorificenze
* [[Luciano D'Alessandro]]: Romano Fonseca
|immagine=
* [[Belén Marreno]]: Monica Rivero
|nome_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 30 anni della vittoria sul Giappone (Mongolia)
* [[Felix Loreto]]: Lorenzo "Lolo" Lorenz
|collegamento_onorificenza=Medaglia per il giubileo dei 30 anni della vittoria sul Giappone
* [[Marcos Moreno]]: Rocco Giulia
|motivazione=
* [[Amalia Perez Diaz]]: Celeste Villanueva
|data=1945
* [[Carlos Marquez]]: Don Secondo Villanueva
}}
* [[Aileen Celeste]]: Arianna Villanueva
{{Onorificenze
* [[Carlos Alvarez (attore)|Carlos Alvarez]]: Achille Villanueva
|immagine=POL Virtuti Militari Wielki BAR.svg
* [[Prakriti Maduro]]: Ninfa
|nome_onorificenza=Gran Croce e Stella dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia)
* [[Ana Beatriz Osorio]]: Beatrice Carreño
|collegamento_onorificenza=Ordine Virtuti Militari
* [[Hugo Vásquez]]: Giorgio Rosalez/Nella
|motivazione=
* [[Sandra Martínez]]: Fabiola Fonseca
|data=1945
* [[Daniel Aníbal Blasco]]: Samuele Robinson
}}
* [[Mayra Africano]]: Nereide Lopez
{{Onorificenze
* [[Nathalie Cortez]]: Jessica "J.Lo" Lopez/La Pomposa
|immagine=POL Virtuti Militari Kawalerski BAR.svg
* [[Mimi Lazo]]: Eva Lanz
|nome_onorificenza=Croce di Cavaliere dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia)
* [[Kareliz Ollarves]]: Deborah Pereira
|collegamento_onorificenza=Ordine Virtuti Militari
* [[Laureano Olivares]]: Careperro
|motivazione=
* [[Rodolfo Renwick]]: Giulio Campos
}}
* [[Sonia Villamizar]]: Natalia
{{Onorificenze
* [[Aleska Díaz Granados]]: Vivian Duran
|immagine=POL Polonia Restituta Komandorski ZG BAR.svg
* [[Daniel Alvarado]]: Carlo Emanuele Sevilla
|nome_onorificenza=Croce di Commendatore con Placca dell'Ordine della Polonia Restituta (Polonia)
* [[José Manuel Ascensao]]: Ezquinaci
|collegamento_onorificenza=Ordine della Polonia Restituta
* [[Ileana Aloma]]:Rita Lopez Castro "Pepita"
|motivazione=
* [[Jose Ángel Ávila]]: José Ignacio Pacheco
|data=1968
* [[Abelardo Behna]]: Alessandro Silva
}}
* [[Kelvin Elizonde]]: Juan Carlos
{{Onorificenze
* [[Jeanette Flores]]: Consuelo
|immagine=POL Polonia Restituta Komandorski BAR.svg
* [[Edgar Gomez (attore)|Edgar Gomez]]: Commissario Pantoja
|nome_onorificenza=Croce di Commendatore dell'Ordine della Polonia Restituta (Polonia)
* [[Jose Carlos Grillet]]: Daniele Edoardo
|collegamento_onorificenza=Ordine della Polonia Restituta
* [[Enrique Izquierdo]]: Macedonio Ortega
|motivazione=
* [[Dora Mazzone]]: Angelica
|data=1973
* [[Eric Noriega]]: Benigno Matiz
}}
* [[Sandy Olivares]]: Javier
{{Onorificenze
* [[Martha Pabón]]: Gladiola
|immagine=POL Order Krzyża Grunwaldu 1 Klasy BAR.svg
* [[Miguel Ángel Pérez]]: Boligoma
|nome_onorificenza=Ordine della Croce di Grunwald di I Classe (Polonia)
* [[Manuel Salazar (attore)|Manuel Salazar]]: Luigi Filippo Villanueva
|collegamento_onorificenza=Ordine della Croce di Grunwald
* [[Israel Báez]]: Guillermo Andres
|motivazione=
* [[Soraya Sanz]]: Mamma Dolores
}}
* [[Jesús Seijas]]: Matteo
{{Onorificenze
|doppiatori originali=
|immagine=POL Za Warszawę 1939-1945 BAR.svg
|doppiatori italiani=
|nome_onorificenza=Medaglia per Varsavia 1939-1945 (Polonia)
* [[Angela Brusa]]: Valentina Villanueva / Bella De la Rosa
|collegamento_onorificenza=Medaglia per Varsavia 1939-1945
* Oliviero Cappellini: Roberto Villanueva Mercuri
|motivazione=
* [[Lucia Valenti]]: Olimpia Villanueva Mercuri
|data=1946
* Raffaele Iaccarino: Giancarlo Villanueva
}}
* Roberta Maraini: "Chiqui" Chiquinquira Lorenz Rivero
{{Onorificenze
* [[Roberto Accornero]]: Franklin Carreno
|immagine=POL Medal za Odrę Nysę i Bałtyk BAR.svg
* [[Stefano Brusa]]: Giorgio Rosalez
|nome_onorificenza=Medaglia dell'Oder, di Nisa e del Baltico (Polonia)
* Manuela Tamietti: Sasà Lanz
|collegamento_onorificenza=Medaglia dell'Oder, di Nisa e del Baltico
* Alice Bertocchi: Pandora Villanueva
|motivazione=
* [[Alberto Olivero]]: Giancarlo Villanueva
|data=1946
* [[Tony Fuochi]]: Rocco Giulia
}}
* Alessandro Germano: Achille Villanueva Mercuri
{{Onorificenze
* Arianna Orlando: Nereide Lopez
|immagine=Order of the Bath (ribbon).svg
* Annalisa Usai: Ninfa
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine del Bagno (Regno Unito)
* Patrizia Giangrand: "J.Lo" Jessica Lopez
|collegamento_onorificenza=Ordine del Bagno
* [[Vanessa Giuliani]]: Beatrice Carreño
|motivazione=
|casa produzione=
|data=1945
|inizio prima visione = 20 novembre 2002
}}
|fine prima visione = 26 settembre 2003
{{Onorificenze
|rete TV = Radio Caracas Televisión
|immagine=US Legion of Merit Chief Commander ribbon.png
|inizio prima visione in italiano = 25 agosto 2010
|nome_onorificenza=Commendatore in Capo della Legion of Merit (Stati Uniti)
|fine prima visione in italiano = 27 novembre 2011
|collegamento_onorificenza= Legion of Merit
|rete TV italiana = [[Lady Channel]]
|motivazione=
|data=1945
}}
 
'''''Dolce Valentina''''' (titolo originale: ''Mi gorda bella'') è una [[telenovela]] [[venezuela]]na prodotta dalla Coral e trasmessa da [[RCTV]] nel 2002. Ha la durata di 178 puntate ed è stato un successo in tutto il [[Sud America]]. I protagonisti sono Natalia Streignard e Juan Pablo Raba, altri interpreti sono Norkys Batista e Jeronimo Gil. Il ruolo di antagonista è stato ricoperto da Hilda Abrahamz, che aveva già vestito i panni della perfida Maria Paola nella telenovela ''[[Marilena]]''. In Italia è stata trasmessa in prima visione su [[Lady Channel]], che ha curato anche il doppiaggio italiano, ed è stata trasmessa successivamente anche da [[Telenorba 7]], [[Telenorba 8]], [[Antenna Sicilia]], [[Video Calabria]], [[T9 (rete televisiva)|T9]], [[Teletna]] e [[Canale 77 in Rosa]]. Nel 2015 è stata trasmessa su [[Mediaset Extra]] nel contenitore mattutino Novela. {{chiarire|Dal 1 ottobre 2018 viene ritrasmessa su [[donna TV]]. Dal 15 luglio 2019 verrà trasmessa ancora una volta su [[donna TV]].
== Note ==
<references/>
 
== OpereTrama ==
Valentina Villanueva Lanz è una ragazza un po' sovrappeso che ha trascorso tutta l'adolescenza in un collegio: il giorno del diploma, la madre decide di riportarla con sé nella casa dei Villanueva, ma Olimpia Mercuri, perfida moglie di Giancarlo Villanueva nonché l'eterna rivale della madre di Valentina, temendo che quest'ultima l'avrebbe cacciata di casa, incarica il suo braccio destro di far esplodere l'aereo con il quale avrebbe fatto ritorno. Così Valentina va a vivere da sola a casa dello zio Giancarlo, dove verrà malamente accolta da Olimpia e dalla figlia Arianna, che non perderanno mai occasione di tormentarla.
Ma a darle conforto c'è il cugino Roberto, di cui lei è innamorata sin da bambina: Valentina sa che il suo è un sogno impossibile, non solo essendo suo cugino, ma poiché Roberto è fidanzato con Chiquinquirà "Chiqui" Lorenz, una famosa modella che incarna il prototipo della ragazza ricca, frivola, e viziata.
Sarà l'amore per Roberto a dare a Valentina la forza di affrontare le avversità che le si presentano davanti e di tenere testa a Olimpia, che vuole a tutti i costi impossessarsi dell'eredità che le avevano lasciato i suoi genitori e che in tutti i modi, a sua insaputa, cerca di farla fuori.
Intanto la ragazza, nonostante il suo aspetto, riesce a conquistare Roberto, che si innamora perdutamente di lei e lascia la sua fidanzata.
Tuttavia il loro amore si ritroverà presto minacciato: un giorno, infatti, Valentina ha un malore e scopre che i cioccolatini che gli regalava sempre Roberto erano avvelenati.
A quel punto Valentina fugge da casa Villanueva per rifugiarsi in Spagna dove vive la sua prozia Celeste, sottoponendosi ad una rigida dieta che la farà tornare in piena forma e progettando di vendicarsi contro tutti i Villanueva, convinta che anche Roberto fosse stato coinvolto nel complotto della madre.
Dopo un anno, essendo ritornata magra, approfitta del suo nuovo aspetto per tornare in Venezuela e acquistare una nuova identità, presentandosi a tutti il giorno del matrimonio di Roberto con Chiqui come Bella de la Rosa Montiel.
Valentina, sotto mentite spoglie, va a vivere nella pensione di sua zia Sasà e a lavorare presso l'agenzia dello zio, ma nonostante i suoi propositi vendicativi si rende conto di essere ancora innamorata di Roberto, che si trova in crisi con la moglie e disconoscendo la sua vera identità si innamora di nuovo di lei.
Cercherà ad ogni modo di smascherare Olimpia, che è riuscita abilmente ad ingannare tutti e a condurre una doppia vita (in realtà è una spogliarellista che balla in un locale frequentato da persone losche e intrattiene una relazione segreta con Lorenzo, il padre di Chiqui), ma soprattutto di far venire a galla tutti i suoi crimini.
Nel frattempo anche Roberto agisce in incognito, facendosi passare come “Il lirio de plata”, usando il suo travestimento per rubare ai ricchi e dare ai poveri, e scopre di non essere figlio di Giancarlo, bensì di Carlo Emanuele Sevilla, un uomo con il quale la madre aveva avuto una relazione prima di conoscere il marito.
Verso la fine della storia, “Bella de La Rosa Montiel” viene accusata di aver ucciso il giudice Gomez, ossia un magistrato che Olimpia aveva corrotto per ottenere l'eredità di Valentina, e così si procurerà un costume da grassa per assumere di nuovo la sua vera identità.
Alla fine Olimpia verrà smascherata e finirà in galera a causa di tutti i delitti commessi: in carcere non avrà vita facile, ma si mette d'accordo con Rocco, che l'accoltella di proposito per fare in modo di facilitare il suo piano di fuga.
Ma Olimpia riesce a resistere e grazie all'aiuto del suo assistente Rocco riesce a scappare dall'ospedale in cui era ricoverata: i due si recano su uno yacht ma a causa di un suo errore lo fa esplodere provocando la morte di entrambi.
Superati tutti gli ostacoli, Valentina e Roberto possono finalmente vivere in pace felici e contenti con la loro famiglia, ritrovando la pace e l'unità che era sempre mancata.
 
== Personaggi principali ==
* Georgij Zukov, ''Da Mosca a Berlino'', Editori Riuniti, Roma, 1968
* Valentina Villanueva Lanz de Sevilla alias Bella de la Rosa Montiel, interpretata da Natalia Streignard.
* Georgij Zukov, ''Memorie e battaglie'', Rizzoli, Milano, 1970
* Roberto Villanueva Mercouri nato Sevilla Crespo alias Lirio de Plata, interpretato da Juan Pablo Raba.
* Olimpia Mercouri de Villanueva nata María Adelaide Crespo †, interpretata da Hilda Abrahamz.
* Chiquinquira "Chiqui" Lorenz Rivero nata Lorenz Lòpez de Carreño, interpretata da Norkys Batista.
* Franklin Carreño, interpretato da Jeronimo Gil.
* Josefina "Sasá" Lanz Alvarado vedova de Sevilla, interpretata da Emma Rabbe.
* Giancarlo Villanueva, interpretato da Flavio Caballero.
* Tommaso Villianueva Mercouri nato Villanueva Crespo, interpretato da Raffaele Iaccarino.
 
== BibliografiaPersonaggi secondari ==
* Arianna Margherita Villanueva Mercouri nata Villanueva Crespo, interpretata da Aileen Celeste.
* Alan Clark, ''Operazione Barbarossa : il conflitto russo-tedesco 1941-1945'', Garzanti, 1965.
* Achille Villanueva Mercouri nato Villanueva Crespo, interpretato da Carlos Alvarez.
*(EN) John Erickson, ''The road to Stalingrad,'' Cassel, 1975, ISBN non esistente
* Pandora Emilia Villanueva Mercouri de Rosales nata Villanueva Crespo, interpretata da Marianela González.
* Richard Overy, ''Russia in guerra, 1941-1945'', Milano, il Saggiatore, 2000, ISBN 88-428-0890-3.
* Romano Fonseca, interpretato da Luciano D'Alessandro.
* Seweryn Bialer, ''I generali di Stalin,'' Arnoldo Mondadori editore, 1972
* Monica Rivero de Lorenz, interpretata da Belen Marrero.
* [[Nicolas Werth]], ''Storia della Russia nel Novecento. Dall'Impero russo alla Comunità degli Stati indipendenti 1900-1999'', Il Mulino, Bologna, 2000, ISBN 88-15-07213-6
* Lorenzo "Lolo" Lorenz, interpretato da Felix Loreto.
* [[Andrea Graziosi]], ''L'Urss di Lenin e Stalin. Storia dell'Unione Sovietica 1914-1945'', Il Mulino, Bologna, 2007, ISBN 978-88-15-11931-5.
* Ninfa del Valle de Villanueva, interpretata da Prakriti Maduro.
*David M. Glantz, Jonathan M. House, La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa 1941-1945, LEG edizioni, 2019, ISBN 9788861024854
* Giorgio Rosales, interpretato da Hugo Vásquez.
*Richard Overy, La strada della vittoria, Il Mulino, 2002, ISBN 978-88-15-23382-0
* Rocco Giulia †, interpretato da Marcos Moreno.
* Doña Celeste Villanueva de Dupont †, interpretata da Amalia Perez Diaz.
* Don Segundo Villanueva, interpretato da Carlos Marquez.
* Eva Lanz Alvarado de Villanueva †, interpretata da Mimi Lazo.
* Luigi Filippo Villanueva †, interpretato da Manuel Salazar.
* Beatrice Teresa Carreño Páez, interpretata da Ana Beatriz Osorio.
* Capitano Carlo Emanuele Sevilla †, interpretato da Daniel Alvarado.
* Fabiola Fonseca, interpretata da Sandra Martinez.
* Samuel Robinson, interpretato da Daniel Anibal Blasco.
* Nereide, interpretata da Mayra Africano.
* Jessica López "J.Lo o la Pomposa", interpretata da Nathalie Cortez
* Debora Pereira, interpretata da Kareliz Ollarves
* Natalia, interpretata da Sonia Villamizar
* Viviana Duran, interpretatata da Aleska Diaz Granados
* Ezquinaci, interpretato da Jose Manuel Ascensao
* Pepa López Castro "Pepita", interpretato da Ileana Aloma
* Avv. Jose Ignacio Pacheco, interpretato da Jose Angel Avila
* Alejandro Silva, interpretato da Abelardo Behna
* Gladiola Páez vedova de Carreño, interpretata da Martha Pabon
* Juan Carlos, interpretato da Kelvin Elizonde
* Consuelito, interpretata da Jeanette Flores
* Comissario Pantoja, interpretato da Edgar Gomez
* Daniel Eduardo, interpretato da Jose Carlos Grillet
* Macedonio Ortega, interpretato da Enrique Izquierdo
* Angelica, interpretata da Dora Mazzone
* Benigno Matiz, interpretato da Eric Noriega
* Javier, interpretato da Sandy Olivares
* Carmen, interpretata da Kristin Pardo
* Boligoma, interpretato da Miguel Angel Perez
* Guillermo, Andres interpretato da Israel Baez
* Rita López, interpretata da Gabriela Santeliz
* Mamma Dolores, interpretata da Soraya Sanz
* Mateo, interpretato da Jesus Seijas
* Joel, interpretato da Manuel Sosa
* Donna Elena, interpretata da Elisa Stella
 
== Voci correlatePuntate ==
{|class="wikitable" style="text-align:center"
* [[Rivoluzione Russa]]
! Stagione
* [[Seconda guerra mondiale]]
! Episodi
* [[Battaglia di Stalingrado]]
! Prima TV originale
! Prima TV Italia
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|[[Episodi di Dolce Valentina (Prima Stagione)|Prima Stagione]]
| 63
| 2002
| 2002
|-
|[[Episodi di Dolce Valentina (seconda stagione)|Seconda Stagione]]
|58
| 2002
| 2003
|-
|[[Episodi di Dolce Valentina (Terza Stagione stagione)|Terza Stagione]]
| 57
|2003
|2003
|}
 
== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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{{Marescialli dell'Unione Sovietica}}
{{Box successione
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|carica = [[Ministri della difesa dell'Unione Sovietica|Ministro della difesa dell'Unione Sovietica]]
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