Storia della Juventus Football Club e Utente:Enicon: differenze tra le pagine

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{{quote|Se qualcosa puo' andare storto, lo fara'|'''[[legge di Murphy]]'''}}
{{recentismo}}
{{quote|Murphy era un ottimista|Chiosa di O'Toole alla '''[[legge di Murphy]]'''}}
{{voce principale|Juventus Football Club}}
{{quote|Gli idioti possono essere sconfitti, ma non lo ammetteranno mai.|'''[[Richard Stallman]]'''}}
{{quote|Nella storia del calcio, la Juventus è un club senza paragoni.|[[Fédération Internationale de Football Association]]<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/club=31085/detail.html|titolo=The Old Lady climbs to the top of the world|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=24 gennaio 2009}}</ref>|In the history of football, Juventus is a club without compare.|lingua=en}}
 
'''Enicon''' è un informatico esperto di Unix, in particolare GNU/linux e Sun Solaris
La '''Storia della Juventus Football Club''', [[squadra di calcio|società]] [[calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na [[società per azioni|per azioni]] con sede a [[Torino]], si estende per più di un [[secolo]]. Fondata da giovani studenti torinesi alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], la sua prima sede societaria venne stabilita presso la Via Montevecchio a Torino, nel [[1898]].<ref name="Sede Bianconera">{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/JPL_sedejuventus.asp|titolo=Juventus Places: La Sede Bianconera|accesso=26 settembre 2008}}</ref> Il club venne affiliato alla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] nel [[1900]], partecipando così nel [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale]] dello stesso anno. Nel [[1906]], poco tempo dopo la vittoria del suo primo campionato, la società bianconera soffrì uno [[scisma]] che provocò la fondazione istituzionale del [[Foot-Ball Club Torino]], dando così origine alla [[Derby di Torino|più antica rivalità del calcio italiano]] e ad una serie di problemi finanziari e, in seguito, sportivi che condussero la squadra alle soglie della retrocessione in ''[[Promozione_(calcio)#Storia_della_Promozione|Promozione]]'' nel [[1913]], un periodo critico tra i più neri della storia del club bianconero. Fu l'avvocato ed ex giocatore bianconero [[Giuseppe Hess]], presidente della Juventus a partire dalla seconda metà dello stesso anno, a farla uscire dalla crisi, migliorando la situazione economica del club e riformando le sue strutture interne con una direzione manageriale.<ref name="Storia JFC">{{cita web|url=http://www.juventus.com/site/ita/club_storia.asp|titolo=Juventus Football Club: La Storia|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
== Collegamenti esterni (siti innocui che tendo a frequentare) ==
L'arrivo dell'[[imprenditore]] [[Torino|torinese]] e figlio del [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|fondatore della]] [[FIAT]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] alla presidenza della società nel [[1923]] diede inizio a una lunga serie di grandi vittorie a livello nazionale ed internazionale che resero la Juventus la società italiana più blasonata ed una delle più vittoriose a livello mondiale – unica squadra di club a livello pianetario ad avere vinto tutte le competizioni ufficiali a livello internazionale –,<ref name="competizioni europee">Compresi tutti le competizioni internazionali per club ufficialmente riconosciuti da ciascuna delle [[FIFA#Confederazioni|sei confederazioni di calcio]] affiliate alla [[FIFA]] e la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]]-[[Coppa del mondo per club FIFA|Coppa del mondo per club]], cfr. {{pdf}}&nbsp;{{cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/printoutfiles/competitions/ucl/2010/e/e_01_md.pdf|titolo=Legend – UEFA club competition|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|pagina=99|accesso=26 settembre 2008}}</ref><ref name="La Vanguardia">{{pdf}}&nbsp;{{cita news|lingua=es|url=http://hemeroteca.lavanguardia.es/preview/2003/05/15/pagina-55/34004153/pdf.html|titolo=La primera final italiana|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|pagina=55|data=15 maggio 2003|accesso=15 novembre 2009}}</ref><ref name=FIFA>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=107733.html#juventus+building+bridges+serie+b|titolo=Juventus building bridges in Serie B|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|data=20 novembre 2006|accesso=20 febbraio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=77633.html|titolo=Old Lady sits pretty|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=26 giugno 2003|accesso=11 agosto 2009}}</ref> fino al punto di essere nominata dall'[[IFFHS|Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio]], organizzazione riconosciuta dalla [[FIFA]], come il [[Lista dei migliori club del XX secolo per ogni continente IFFHS#In Europa .28top 10.29|miglior club italiano]] e il secondo a livello [[Europa|europeo]] del [[XX secolo]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.iffhs.de/?a413f0e03790c443e0f40390b41be8b01905fdcdc3bfcdc0aec70aeedb883ccb05ff1d|titolo=Europe's Club of the Century|editore=International Federation of Football History & Statistics|data=10 settembre 2009|accesso=14 settembre 2009}}</ref>
* [http://www.saxforum.it www.saxforum.it] Forum italiano dedicato al [[sassofono]]
Inoltre i numerosi giocatori bianconeri convocati diedero un enorme [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia|contributo]] ai successi della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale di calcio]].<ref>{{cita news|autore=Mario Pennacchia|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/luglio/16/uomini_oro_della_Juve_mondiale_ga_0_9807164523.shtml|titolo=I 17 uomini d'oro della Juve mondiale|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=16 luglio 1998|accesso=26 giugno 2009}}</ref>
* [http://www.vim.org www.vim.org] Il mio editor di testi preferito
* [http://www.gentoo.org www.gentoo.org] La distribuzione GNU/linux che uso sul portatile
* [http://www.ubuntu.org www.ubuntu.org] La distribuzione GNU/linux che uso su tutto il resto
 
<div class="toccolours itwiki_template_babelbox">
==Le origini==
<div class="intestazione">[[Wikipedia:Babelfish]]</div>
{{Quote|[...] Nel 1896 una brigata di studenti del Liceo d'Azeglio soleva avviarsi, finite le elezioni pomeridiane, verso il corso Duca di Genova e quindi, deposti i libri su d'una panca, dedicarsi al giuoco di 'barra'. Il foot-ball si insinuò più tardi: già si era visto giocarlo prima alla patinoire del Valentino e poscia in Piazza d'Armi da alcuni stranieri residenti a Torino i quali avevano fondato il F.C. Internazionale mutandosi poi in F.C. Torinese. Con tante iniziative una società ci voleva e nell'autunno del 1897 se ne decise la fondazione. Qui cominciarono le vere origini della Juventus...|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', [[1915]].<ref name=Canfari>{{Cita|Canfari}}</ref>}}
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La [[Juventus Football Club|Juventus]] nacque nell'[[autunno]] del [[1897]] a [[Torino]] come società civile «per gioco, per divertimento, per voglia di novità» su iniziativa di alcuni giovani studenti della terza e quarta classe del [[Liceo classico]] "[[Liceo classico Massimo d'Azeglio|Massimo d'Azeglio]]" che si ritrovavano nella vicina Piazza d'Armi per giocare a [[calcio (sport)|foot-ball]].<ref name=Liceo>{{cita web|url=http://www.liceomassimodazeglio.it/storia.html|titolo=Liceo Classico Massimo D'Azeglio: La nostra Storia|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
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|Questo utente è appassionato di '''[[fantascienza anni 50]]'''.
[[File:Prima Sede Juve.jpg|thumb|270px|L'officina dei fratelli Eugenio ed Enrico Canfari, prima sede dello ''Sport Club Juventus'' in corso Re Umberto 42, [[Torino]] ([[1897]])]]
|}
Secondo la memoria scritta che si riferisce all'origine della società torinese, è verosimile che i soci fondatori furono: [[Eugenio Canfari]], [[Enrico Canfari]], [[Gioacchino Armano]] I, [[Alfredo Armano]], [[Luigi Gibezzi]], [[Umberto Malvano]], [[Carlo Vittorio Varetti]], Umberto Savoia, [[Domenico Donna]], Carlo Ferrero, Francesco Daprà, [[Luigi Forlano]] ed Enrico Piero Molinatti cui si aggiunsero successivamente Pio Crea, Carlo Favero, Gino Rocca, Guido Botto ed Eugenio Secco, tutti con un'età tra quattordici e diciassette anni. Il luogo tipico di riunione di questi liceali era una panchina – non distante dalla loro scuola – di fronte alla [[pasticceria]] Platti verso il corso Duca di Genova;<ref>{{Cita news|titolo=Gli studenti del 'D'Azeglio' fondano la Juventus. La prima sede è una panchina di Corso Re Umberto|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0010/articleid,1426_02_1982_0327_0086_20383098/|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 dicembre 1982|pagina=10|accesso=13 dicembre 2011}}</ref> la panchina è attualmente custodita nella sede sociale del club.<ref name=Liceo/> L'argomento principale era lo [[sport]], in particolare il [[calcio (sport)|calcio]], che dalla [[Gran Bretagna]] stava espandendosi nel resto d'[[Europa]]. Si assume per convenzione il [[1º novembre]] del [[1897]] quale data di fondazione ufficiale del club.
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Inizialmente i soci fondatori dovettero affrontare il problema della sede, risolto dai fratelli Canfari che offrirono il retrobottega della loro officina ciclistica in Corso [[Umberto I d'Italia|Re Umberto]] 42, dove ebbe luogo la prima riunione. Dopo un'opportuna votazione, i soci, sebbene la maggioranza propendesse per i primi due nomi, scelsero invece quello meno votato, ''Sport Club Juventus'' (che, tra l'altro, suonava come un compromesso tra un nome anglosassone ed uno latineggiante) per favorire la diffusione del nuovo sport e la passione per la squadra anche fuori dell'ambito [[Torino|cittadino]] o [[Piemonte|regionale]].<ref name="Storia JFC"/> [[Enrico Canfari]], autore tra altri, dell'unico documento con caratteristiche di "ufficialità" attestante con sufficiente certezza la nascita e i primi anni della Juventus, racconta:
|Questo utente è fan dei '''[[Pink Floyd]]'''.
 
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{{Quote|Si venne finalmente alla seduta decisiva: battaglia grossa! Da una parte i latinofobi, dall’altra i classicheggianti, in minor numero i democratici. All’onore della votazione s’avanzarono tre nomi: 'Società Via Fort', 'Società Sportiva Massimo d’Azeglio' e 'Sport Club Juventus'.<br /> Per quest’ultimo pochi simpatizzavano, ragione per cui riuscì ad imporsi.
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Fra gli oppositori c’ero proprio io: mi sembrava che quel 'Juventus' più non s’addicesse a soci fatti maturi. Avevo torto: nella 'Juventus' non s’invecchia, ... invecchia invece la 'Juventus'. E così la società fu battezzata 'Sport Club Juventus'.<ref name=Canfari/>}}
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|Questo utente è appassionato di '''[[Star Trek]]'''.
La sede cambiò ben presto ubicazione: fu scelta una scuderia di via Parini, composta da quattro camere, una tettoia e una soffitta, nonché provvista di acqua potabile; il costo dell'affitto – sei [[lira italiana|lire]] dall'epoca al mese – si rivelò però proibitivo e così lo S.C. Juventus venne sfrattato.<ref name="Storia JFC"/>
|}
 
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Nel [[1898]] il club vide un significativo incremento dei soci e dei giocatori, cosa che richiese lo spostamento della sede presso un locale di via Piazzi 4. Quello fu il momento da cui si può iniziare a parlare di Juventus come squadra di calcio a tutti gli effetti. La presidenza della società passo da [[Eugenio Canfari]] al [[Enrico Canfari|fratello Enrico]]. Il [[15 marzo]] dello stesso anno fu fondata la F.I.F. (Federazione Italiana Foot-Ball, in seguito divenuta [[FIGC|Federazione Italiana Giuoco Calcio]]). Per ragioni sconosciute la Juventus non si iscrisse all'associazione e quindi non poté partecipare al [[Campionato di calcio italiano 1898|primo campionato italiano di calcio]] che si svolse l'[[8 maggio]] di quello stesso anno a [[Torino]] tra quattro squadre: [[Football Club Torinese|Foot-Ball Club Torinese]], [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Società Ginnastica]] e [[Internazionale Torino|International Foot-Ball Club Torino]].
|class="sigla"|Gi-1
 
|Questo utente gioca un po' a '''[[scacchi 3D]]'''.
Nel [[1899]] la società assunse il nome di ''Foot-Ball Club Juventus''.<ref name=calcio>{{Cita|Calcio|pag. 92}}</ref> Canfari descrisse così il motivo del [[:Categoria:Stagioni della Juventus F.C.|cambio di denominazione]]:
|}
 
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{{Quote|Da quell'epoca il nostro scopo sportivo venne più nettamente a precisarsi ed il solo foot-ball occupò la nostra attività; ed al primitivo nome di Sport Club Juventus fu sostituito l'attuale 'Foot-Ball Club Juventus' o semplicemente Juventus. Questo nome fu, come vedete ora, veramente fortunato poiché le Società Sportive nostre omonime sono moltissime, ma la vera Juventus è una sola: la nostra.<ref name=Canfari/>}}
|class="sigla"|Gi-M
 
|Questo utente praticamente comunica in '''[[linguaggio C]]'''.
Gli incontri di quell'anno si svolsero in prevalenza in [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]], località [[Crocetta (Torino)|Crocetta]]. La squadra ricevette anche i primi inviti da [[Alessandria]], [[Milano]] e [[Genova]], e fu la prima squadra ad ospitare a Torino una squadra straniera: il Montriond di [[Losanna]]. Ben presto il prestigio della società crebbe e la squadra acquisì il diritto di giocare al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]] (all'epoca uno dei più prestigiosi campi sportivi di Torino).
|}
 
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La sua prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca e pantaloni «alla zuava», sostituita due anni dopo da una curiosa camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero.<ref name=origini>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/societa/storia/storia_tab.asp?Id_Stagione=1|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagioni 1897-1900: Gli origini|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
|class="sigla"|C
 
|Questo utente è appassionato di '''[[linguaggio Java]]'''.
==I primi vent'anni (1900-1920)==
|}
===L'ingresso nel Campionato Federale (1900-1902)===
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La Juventus, con [[Enrico Canfari]] presidente, dopo essersi iscritta nel consiglio della FIF, partecipò per la prima volta al [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale di Prima Categoria]] – il terzo nella storia del calcio italiano – l'[[11 marzo]] [[1900]], ma non superò nemmeno le eliminatorie in Piazza d'Armi, perdendo 0-1 contro il F.B.C. Torinese.
|class="sigla"|[[Immagine:Tux.svg|45px]]
 
|Questo utente usa [[GNU/Linux]] dal 1996.
Il racconto della prima gara della storia bianconera nelle parole del presidente del club:
|}
 
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{{Quote|Il F.C. Torinese ci invitò a giocare contro di lui, ed a noi non parve vero di poterci cimentare con dei veri giocatori benché di costituzione e statura poco rassicuranti. Furono batoste come squadra, ma individualmente, per il grande esercizio nel palleggio, non sfigurammo affatto. Messi in questa via, formato l'undici, cominciammo ad accettare sfide e a lanciarne, finché per affermarci al cospetto del pubblico torinese bandimmo un torneo. Per l'occasione ci voleva una divisa, ma come? Di cottone, di flanella, di maglia? Alla fine, la scelta: un parcalle sottile e roseo che portammo poi, sbiadito all'inverosimile, sino all'anno 1902...<ref name="Storia JFC"/>.}}
|class="sigla"|[[Immagine:Yamaha YAS-25 20040517.jpg|60px]]
 
|Questo utente soffia in un '''[[sax contralto]]''' da Novembre 2005
<div style="float:left; font-size:75%; width:260px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
|}
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|sfondo=|font-size=120%|titolo=La prima partita ufficiale|contenuto='''[[Campionato di calcio italiano 1900|III Campionato Federale di Calcio]]''', Eliminatorie (Girone piemontese, 1ª giornata)
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<center>[[11 marzo]] [[1900]] – Campo [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]], [[Torino]]
|class="sigla"|[[Immagine:vimlogo.svg|60px]]
'''[[File:600px Giallo e Nero (Strisce).png|20px]] [[Football Club Torinese|FBC Torinese]] v FBC Juventus [[File:600px Rosa e Nero.png|20px]]'''
|Questo utente usa (e adora) '''[[Vim_%28editor_di_testo%29]]'''
'''1 – 0'''<ref>{{cita web|url=http://www.archiviotoro.it/a/archivio/archivio/FCTorinese/04.asp|titolo=F.C. Torinese v F.B.C. Juventus|accesso=26 settembre 2008}}</ref></center>
|}
<!----FORMAZIONE----->
{{Babel|it|en-3}}
<div style="position: relative;">
[[Immagine:Soccer.Field Transparant.png|250px]]
{{Image label|x=0.45|y=0.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Nicola B. <small>I</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.18|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Canfari'''</span>}}
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{{Image label|x=0.30|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Gibezzi'''</span>}}
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{{Pagina utente}}
 
'''Arbitro''': Jourdain<br />'''Marcatori''': {{goal|[minuto sconosciuto]}} [[Marcello Colongo|Colongo]]
}}
</div>
 
Una settimana dopo, il [[18 marzo]] [[1900]], la Juventus vinse la sua prima partita ufficiale battendo per 2-0 il [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Ginnastica Torino]].<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1220_01_1900_0078_0002_18038699/anews,true/|titolo=Campionato italiano di Football|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=19 marzo 1900|accesso=5 marzo 2011}}</ref> Il [[1º aprile]] vinse, sempre per 2-0, ancora contro il Ginnastica, per poi perdere l'ultima partita domenica [[8 aprile]] [[1900]] contro il F.C. Torinese per 1-2<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1220_01_1900_0101_0002_18040002/anews,true/|titolo=Le gare di 'foot-ball'|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=10 aprile 1900|accesso=5 marzo 2011}}</ref> venendo così eliminata nelle qualificazioni regionali. Nel frattempo conquistò, per la prima volta, la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
 
Nel suo [[Campionato di calcio italiano 1901|secondo Campionato Federale]], giocato tra cinque squadre, la Juventus vinse la prima eliminatoria contro la Società Ginnastica per 5-0 e giunse fino alle semifinali, battuta dal [[Associazione Calcio Milan|Milan Cricket]]. Conquistò, per la seconda volta, la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione e si aggiudicò il Gonfalone e la Medaglia del Municipio della Città di Torino, in un torneo tra squadre [[Liguria|liguri]] e [[piemonte]]si.
 
Il [[1902]] segnò l'ingresso nella squadra juventina, composta quasi totalmente da studenti universitari, dei primi giocatori stranieri e di [[Carlo Favale]] come nuovo presidente. La Juventus disputò quella stagione con altre tre squadre [[Torino|torinesi]], [[Football Club Torinese|F.C. Torinese]], Audace Torino e [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Società Ginnastica]], il girone eliminatorio del [[Campionato di calcio italiano 1902|quinto campionato di calcio]] ma, alla fine, dovette cedere il passo all'F.C. Torinese. Per la terza volta consecutiva gli juventini vinsero la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
 
Nell'[[autunno]] dello stesso anno la Juventus partecipò alla Coppa Città di Torino, un importante torneo dell'epoca che si disputò al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]]. Il presidente era a quel tempo Giacomo Parvopassu ed in rosa si cominciavano a vedere i ragazzi che conquisteranno il primo scudetto della storia del club. Il [[24 ottobre]] ci fu la semifinale contro l'Audace: nel primo tempo la Juventus andò a segno tre volte ma, secondo le cronache giornalistiche dell'epoca, la superiorità fu tanto netta che gli avversari (memori anche di un 6 a 0 subito otto mesi prima in [[Campionato di calcio italiano 1902|campionato]]) decisero nell'intervallo di ritirarsi, dando così via libera agli juventini per la finale. Questa si giocò il [[2 novembre]] successivo contro il Milan. Agli ordini del doriano [[Francesco Calì]], i bianconeri che scesero in campo furono: Domenico Durante, [[Gioacchino Armano]] I, Hugo Muetzell, [[Carlo Vittorio Varetti]], [[Giovanni Goccione]], [[Domenico Donna]], [[Alfredo Ferraris]], [[Giovanni Vigo]], [[Luigi Forlano]], [[Enrico Canfari]] ed [[Umberto Malvano]]. Al 90' il punteggio era di 2-2 e nei supplementari entrambe segnarono ancora una rete, portandosi sul 3-3. A questo punto l'arbitro decise di continuare ad oltranza, applicando una sorta di ''[[golden gol]]'', ma i rossoneri in disaccordo decisero di non proseguire l'incontro lasciando campo libero alla Juventus, che venne così proclamata vincitrice dell'edizione.
 
===1903: l'anno della maglia bianconera===
{{vedi anche|Colori e simboli della Juventus Football Club}}
 
Nel [[1903]] la Juventus abbandonò la maglia rosa ed adottò la maglia a strisce bianche e nere come un simbolo di «semplicità, austerità, aggressività e soprattutto, potere». La sede sociale venne trasferita da Via Gasometro 14 a Via Pastrengo.
 
[[File:Juventus FC in 1903.gif|thumb|250px|I giocatori juventini nel [[Campionato di calcio italiano 1903]]]]
 
Nel [[Campionato di calcio italiano 1903|campionato nazionale di quell'anno]] la squadra torinese arrivò, per la prima volta, alla finale, perdendo però per 0-3 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], una delle principali formazioni del calcio pionieristico.
 
La Juventus vice-campione d'Italia venne invitata a [[Trino]], presso [[Vercelli]], a disputare un torneo triangolare. Gli incontri si giocarono nella stessa giornata, l'[[11 ottobre]] dello stesso anno. La finale del pomeriggio si giocò tra una compagine [[Novara|novarese]] chiamata ''Forza e Costanza'' e gli juventini. Quest'ultimi, con Mattioli, [[Carlo Vittorio Varetti]], Heinrich Hess, Dalle Case, [[Giovanni Goccione]], Fernando Nizza, [[Alfredo Armano]], Frédéric Dick, [[Ugo Rolandi]], lo svizzero Walter Streule ed [[Umberto Malvano]] in campo, vinsero per 15 reti a 0, conquistando così il Torneo di Trino Vercellese.
 
I bianconeri partecipano anche alla Coppa Città di Torino – stavolta un quadrangolare con Audace, Doria e Milan Cricket – un mese dopo la vittoria a Trino. La Juventus lo fece suo per la seconda volta, dopo avere vinto per 2-0 contro l'Audace e per 1-0 contro i rossoneri del Milan Cricket in finale.
 
===1904: la seconda finale in campionato===
Il [[1904]] fu l'anno in cui nuovi soci arrivarono alla Juventus e, con questi, anche nuovi soldi che rafforzarono le fondamenta della società. Dalla [[Svizzera]] arrivarono i tre fratelli Ajmone Marsan ed il campo di gioco ufficiale si spostò dalla [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]] al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]], dotato finalmente di tribune. Inoltre, fu l'anno in cui si disputarono le prime trasferte internazionali tra club e la Juventus venne invitata a [[Losanna]] ([[Svizzera]]), in rappresentanza del [[calcio (sport)|calcio italiano]], per disputare un torneo. Nel [[Campionato di calcio italiano 1904|campionato italiano]], dopo aver vinto le eliminatorie nazionali per la seconda volta consecutiva, arrivò nuovamente in finale contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], ma perse nuovamente, sul campo di Ponte Carrega a [[Genova]], con il risultato di 0-1.
 
Al termine della stagione 1903-1904 al Velodromo Umberto I si giocò la Coppa Universitaria, un torneo pionieristico di prestigio internazionale, in cui la Juventus travolse, in partita secca, l'[[Olympique Lyonnais|Olympique Lyonnais Universitarie]] per 9 reti ad una.
 
===1905: la conquista del primo titolo italiano===
Nel [[1905]] divenne presidente della società lo svizzero [[Alfredo Dick|Alfred Dick]], proprietario di un'industria tessile, che rinforzò la squadra inserendo alcuni suoi dipendenti, come gli svizzeri Frédéric Dick (suo figlio), Paul Arnold Walty e Ludwig Weber, gli scozzesi Jack Diment ed Helscot, nonché gli inglesi James Squire e Goodley. In quella stagione la società spostò la sua sede a Via Donati 1 ed il presidente firmò un lungo contratto di affitto per l'utilizzo del Velodromo di Corso Re Umberto.
 
[[File:Formazione Juventus 1905.jpg|thumb|left|250px|La prima Juventus [[Prima Categoria 1905|campione d'Italia]], nel 1905.<br />''Da sinistra e dall'alto'': Armano I, Durante, Mazzia, Walty, Goccione, Diment, Barberis, Varetti, Forlano, Squair e Donna.]]
Il [[Prima Categoria 1905|Campionato Federale dello stesso anno]] si giocò con una nuova formula rispetto ai campionati precedenti<ref>Dal [[Campionato di calcio italiano 1900|1900]] al [[Campionato di calcio italiano 1904|1904]] il campionato italiano era costituito da una fase eliminatoria nazionale giocata tra tutte le squadre campioni regionali (un club per regione). I vincitori della fase nazionale accedevano direttamente alla finale – o «[[finalissima]]» – per il titolo.</ref> e fu composto di tre gironi regionali, con un girone finale – e non una sola partita – per l'assegnazione del titolo<ref>Secondo le basi del Campionato Federale di calcio italiano vigente dal [[Prima Categoria 1905|1905]] al [[Prima Categoria 1908|1908]], la squadra con il maggior numero di punti al termine del girone finale, vinceva il campionato. Si giocava una finale di spareggio per il titolo di ''Campione d'Italia'', nel caso due squadre giungessero prime a pari merito nel girone finale.</ref> composto dai tre campioni regionali con partite d'andata e ritorno. La Juventus aveva superato il girone eliminatorio vincendo la partita ''per forfait'' 3-0 contro il F.C. Torinese, ritiratosi dalle eliminatorie regionali. Nel girone finale del campionato italiano, gli juventini batterono, con reti di Donna in due occasioni e Varetti, l'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] 3-0, pareggiano a [[Genova]] 1-1 con il Genoa (reti di Pollack per i genovesi e Forlano per i torinesi) e batterono di nuovo la Milanese a [[Milano]] 4-1 (reti di Varisco per i milanesi e Donna, Forlano, Squair e Varetti per la Juventus), mentre l'ultima gara del girone si risolse in un nuovo pareggio 1-1 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] (le cronache riportano le reti di Donna per le ''Zebre'' e Meyer per ''i grifoni'' ed una grande performance del portiere juventino Durante) nella sfida decisiva del girone finale, giocata a [[Torino]] il [[2 aprile]] dello stesso anno.<ref>La partita di ritorno del girone finale del [[Prima Categoria 1905|campionato italiano 1905]] tra la Juventus e il Genoa fu ripetuta per ben tre volte: la prima fu annullata per invasione di campo con conseguente rissa tra spettatori e giocatori, la seconda fu sospesa perché la [[Torino|Città di Torino]] fu sepolta da un'abbondante nevicata. Cfr. {{cita web|url=http://www.genoacfc.it/index.php?option=com_content&task=view&id=49&Itemid=40|titolo=Storia del Genoa CFC: 1898-1906: Il primo Grande Genoa|accesso=29 marzo 2009}}</ref> Fu il primo grande successo del club, il suo primo titolo di [[Prima Categoria 1905|Campione d'Italia]], che valse alla Juventus la cosiddetta ''Targa Federale'',<ref>{{cita|Dizionario di un secolo del calcio italiano|Aldo Agosti, «Juve anni 30. Il successo del pragmatismo», pag. 913}}</ref> chiudendo il girone finale al primo posto a 6 punti, contro i 5 dei genovesi. Così scrisse la [[stampa]] dell'epoca:
 
{{Quote|Domenica 9 ebbe luogo il nuovo incontro tra la prima squadra del Genoa Cricket Club e l'Unione Sportiva Milanese per il campionato nazionale. Le due squadre segnarono entrambe due goal. Così la squadra di Genova segna in totale cinque punti e quella di Milano un punto. Il Club Juventus di Torino vince così con sei punti per la prima volta il Campionato Nazionale.|''La Stampa Sportiva'', [[16 aprile]] [[1905]].}}
 
<div style="float:right; font-size:75%; width:262px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|sfondo=|font-size=125%|titolo=La prima Juventus campione d'Italia|contenuto=<center>'''[[Prima Categoria 1905]]'''</center>
<!----FORMAZIONE----->
<div style="position: relative;">
[[Immagine:Soccer.Field Transparant.png|250px]]
{{Image label|x=0.45|y=0.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Durante</span>}}
{{Image label|x=0.18|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Walty'''</span>}}
{{Image label|x=0.26|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Armano <small>I</small>'''</span>}}
{{Image label|x=0.45|y=0.70|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Goccione'''</span>}}
{{Image label|x=0.58|y=0.25|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Mazzia'''</span>}}
{{Image label|x=0.71|y=0.63|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Diment'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.14|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Barberis'''</span>}}
{{Image label|x=0.43|y=1.10|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Forlano'''</span>}}
{{Image label|x=0.72|y=1.08|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Donna'''</span>}}
 
{{Image label|x=0.30|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Squair'''</span>}}
{{Image label|x=0.60|y=1.02|scale=250|text=<span style="color:Black; font-size:1em">'''Varetti'''</span>}}
</div>
}}
</div>
 
Gli undici juventini che vinsero il campionato italiano per la prima volta, secondo le cronache dell'epoca, furono: il pittore Domenico Durante; Gioacchino Armano ed Oreste Mazzia (studenti al [[Politecnico di Torino|Politecnico]]); lo svizzero Paul Arnold Walty,<ref>Svizzero nato ad [[Aarburg|Aarbourg]] il [[5 gennaio]] [[1881]], cfr. quanto scritto da {{cita libro|autore=AA.VV nel libro|titolo=Almanacco Illustrato del Milan|anno=1999|editore=[[Edizioni Panini]]||città=[[Modena]]|id=}}</ref> Giovanni Goccione ([[Capitano (calcio)|capitano]]) e lo scozzese Jack Diment (tutti e tre impiegati); Alberto Barberis (studente in giurisprudenza), Carlo Vittorio Varetti (studente in ingegneria) e Luigi Forlano (geometra); l'inglese James Squair (impiegato) e Domenico Donna (un studente in giurisprudenza), che fungeva da allenatore<ref name=allenatore>Nelle prime due decadi del [[XX secolo]] non esisteva un sistema particolare di allenamento per tenersi in forma nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]]. ''De facto'', tutti i giocatori – studenti o lavoratori – si ritrovavano un paio di volte alla settimana al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo di Corso Re Umberto]] per gli allenamenti che consistevano in partitelle e corse di velocità e/o resistenza, sempre sotto la guida del [[Capitano (calcio)|capitano]] della squadra, che era il coordinatore. Cfr. {{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=32|titolo=Campioni del passato: Gli allenatori (prima parte)|accesso=15 febbraio 2009}}</ref> della squadra dal [[1900]].
 
In quell'anno la Juventus si aggiudicò anche il Torneo di [[Seconda Categoria 1905|Seconda Categoria]], a cui partecipavano sia squadre riserve sia le prime squadre di club non iscritte alla Prima Categoria. La Juventus “B” fu ammessa di diritto al girone finale, in quanto unica iscritta dell'eliminatoria piemontese, in compagnia di Genoa e Milan. I bianconeri vinsero per 1-0 contro il Milan in casa, 2-0 a Genova, 3-0 a Milano (con titolo matematico) e 3-0 a tavolino con il Genoa ''per forfait''. I giornali dell'epoca tramandano gli artefici di questa vittoria: Francesco Longo, Giuseppe Servetto, Lorenzo Barberis, Fernando Nizza, Ettore Corbelli, Alessandro Ajmone Marsan, Ugo Mario, Frédéric Dick, Heinrich Hess, Marcello Bertinetti e Riccardo Ajmone Marsan.
 
A coronamento della stagione il successo per 2-1 sui titolari nella partitella in famiglia al termine del campionato.
 
===1906: la rinuncia alla finale del campionato e lo scisma===
La stagione 1905-1906 iniziò con la vittoria nella Coppa Luigi Bozino del 1905 per 2-1 sul Milan a [[Torino]] con due reti di Forlano. In [[Prima Categoria 1906|campionato]] i bianconeri chiusero al primo posto del girone finale, a pari merito con il [[Associazione Calcio Milan|Milan Foot-Ball Club]], pareggiando 1-1 nella partita finale. La FIF decise di far ripetere la partita sul campo dell'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] il [[6 maggio]], ma la ''Signora'' rinunciò allo spareggio per il titolo, pubblicando il seguente comunicato:
{{Quote|La Direzione del Foot-Ball Club Juventus rifiuta energicamente di accettare la scelta del Campo dell'Unione Sportiva Milanese come campo neutro perché il campo neutro deve essere non solo un campo di un'altra squadra ma avere altresì tutti i requisiti anche morali della neutralità, ovvero deve presentare gli stessi e precisi vantaggi e svantaggi per i due Clubs. Ora il campo dell'U.S. Milanese non si trova in queste condizioni in specie per i seguenti motivi:<br /> 1) Non è giusto che trattandosi di un match da farsi in condizioni uguali il F.B.C. Juventus debba esso solo sostenere la fatica del viaggio Torino-Milano.<br /> 2) Il campo dell'U.S. Milanese [sito a Via Comasina] è troppo conosciuto ai giocatori del Milan Cricket.<br /> 3) Non è giusto che il Milan Cricket debba godere dell'appoggio morale del pubblico milanese. Ciò posto la Direzione della F.B.C. Juventus dichiara che se la deliberazione di questa spettabile Presidenza non verrà revocata, il F.B.C. Juventus si ritirerà dal campionato italiano di calcio.<ref>{{cita web|url=http://www.juworld.net/partita.asp?idpartita=31|titolo=Statistiche: Le partite della Juventus (tabellino)|accesso=26 settembre 2008}}</ref>}}
Il Milan fu dichiarato vincitore di quella partita per 2-0 grazie alla deliberazione dalla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] e quindi del titolo del IX Campionato Federale. Nel autunno del [[1906]] la Juventus vinse per la seconda volta la Coppa Luigi Bozino dopo le vittorie contro F.C. Torinese (8-0) e Milan (1-0) e raggiunse il terzo posto del [[Seconda Categoria 1906|Campionato di Seconda Categoria]].
 
Nello stesso [[1906]] il presidente della società, Alfred Dick, che stava meditando di portare all'estero la squadra cambiandole perfino il nome in ''Jugend Fussballverein'', decise, dopo alcune discussioni con i soci juventini, di rinunciare alla Juventus per fondare «per dispetto» insieme ad alcuni importanti giocatori come Diment, Ballinger, Mazzia e Squair (tutti dipendenti della sua industria tessile), il [[Foot-Ball Club Torino]] (oggi, Torino F.C. 1906) unendosi al [[Football Club Torinese|Torinese]] – una delle principali squadre dei primi anni del [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]] – che aveva già assorbito l'[[Internazionale Torino]] (un'altra squadra prestigiosa dall'epoca) qualche anno prima. In seguito all'abbandono del presidente svizzero la squadra bianconera rimase per due anni a corto di risorse finanziarie e di giocatori, senza più neanche il contratto d'affitto del Velodromo Umberto I. La presidenza della società fu assegnata a Carlo Vittorio Varetti.
 
===Il triennio 1907-1909, i Campionati F.I.F. e la doppia conquista della Palla Dapples===
Come conseguenza della partenza di Alfred Dick, la squadra juventina venne privata di alcuni fra i suoi migliori elementi e ritornò al campo di [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]], quello dei primi anni societari. In [[Prima Categoria 1907|campionato]], eliminati per opera proprio del Foot-Ball Club Torino il [[13 gennaio]] [[1907]] (1-2 all'andata e 1-4 al ritorno), chiusero il ''campionato a gironi'' nel secondo posto delle eliminatorie Piemontesi.
 
Nell'ottobre dello stesso anno in una seduta straordinaria della [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] fu presa la decisione di «sdoppiare» il campionato. I motivi erano da ricondursi alla sempre crescente presenza di calciatori stranieri nelle squadre italiane. All'assemblea del 20 ottobre 1907, dunque, il presidente della Doria, Oberti, presentò un ordine del giorno con cui proponeva di organizzare un campionato parallelo a quello ''italiano'', che fosse aperto a tutti, compresi gli stranieri:<ref>Chiesa, p. 18.</ref>
{{Quote|L'Assemblea delibera che il Regolamento organico sia modificato in modo da comprendere due gare di campionato: la prima chiamata Campionato Federale, libera a tutti i soci appartenenti alle società iscritte alla Federazione, anche se stranieri..., e la seconda chiamata Campionato italiano e riservata ai soli giuocatori italiani o nazionalizzati... Alla prima sarà assegnata la Coppa Spensley... Alla seconda sarà invece assegnata la Coppa Buni...}}
L'accordo di massima sembrava coinvolgere tutte le società ma, al momento delle votazioni, i delegati di [[Associazione Calcio Milan|Milan]], [[Torino Football Club|Torino]], Libertas, [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] e [[Naples Foot-Ball & Cricket Club|Naples]] lasciarono la seduta per protesta. Si decise di disputare due campionati egualmente importanti: il primo, denominato Campionato Federale, era aperto anche a squadre con giocatori stranieri e avrebbe assegnato alla squadra vincitrice la Coppa James Spensley.<ref name="Campionati FIF 1908-1909">{{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=2343&Itemid=76|titolo=Le vittorie nei Campionati Federali F.I.F. 1908 e 1909|accesso=26 settembre 2008}}</ref> Il secondo venne denominato «[[Prima Categoria 1908|Campionato italiano]]» (o ''Coppa Romolo Bruni''), riservato solo a squadre composte interamente di calciatori di origine italiana.<ref name=calcio/><ref name="Campionati FIF 1908-1909"/>
 
Originariamente al torneo federale doveva partecipare anche il Milan, che tuttavia il 1º gennaio 1908 si ritirò per protesta, riducendo il torneo a una finale a due tra Juventus e Doria.<ref>Chiesa, pp. 17-20, s'inganna nel sostenere che, oltre al Milan, si erano iscritte anche Torino e Genoa. Infatti ''La Stampa'' afferma esplicitamente che alla chiusura delle iscrizioni si erano iscritte al campionato federale solo Juventus, Doria e Milan.</ref> Il 19 gennaio dello stesso [[1908|anno]] si giocò la gara di andata della finale del Campionato ''federale'' a [[Genova]] contro l'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]], dove la ''Signora'' vinse per 3-0.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0020_0005_17773527/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=I matches di football d'ieri a Torino, Milano e Genova|pagina=5|data=20 gennaio 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Un mese dopo si rigiocò, a Torino, ma i doriani uscirono vincitori per 0-1.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0053_0005_17763765/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=La gran finale del Campionato Federale|pagina=5|data=22 febbraio 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Fu dunque necessario uno spareggio, da giocarsi a Torino per la maggior differenza reti bianconera nel doppio confronto. Si giocò il 15 marzo e successe di tutto: a pochi minuti dalla fine, la Juventus era in vantaggio per 2-1, ma il doriano Sardi colpì di testa, e il barone Mazzonis, allora giocatore bianconero, per respingere il pallone infilò Durante di testa: 2-2, ma l'incontro fu successivamente annullato per un errore tecnico arbitrale.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1204_01_1908_0076_0002_17778010/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=I matches di Campionato a Torino|pagina=2|data=16 marzo 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Passarono due mesi e il 10 maggio si poté rigiocare lo spareggio, sempre in [[Stadio di Corso Sebastopoli|Corso Sebastopoli]] – campo juventino fino al [[1922]] – e la Juventus vinse per 5-1 con Ernesto Borel (padre di [[Aldo Giuseppe Borel|Aldo]], il Borel I, e [[Felice Borel|Felice]], il Borel II, entrambi futuri calciatori bianconeri) mattatore dell'incontro e del [[Campionato Federale F.I.F. 1908]]. Il 7 maggio, tre giorni prima dell'incontro decisivo, ''La Stampa'' commentò: «Il match di domenica si annuncia oltremodo interessante, trattandosi del possesso definitivo della ''Coppa'' e del titolo di ''Campione d'Italia''».<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,1205_01_1908_0126_0004_17764343/anews,true/|editore=[[La Stampa]]|titolo=La Finale di Campionato a Torino|data=7 maggio 1908|pagina=4|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Alla Juventus non fu però assegnata la Coppa Spensley che le spettava di diritto in quanto Campione Federale, perché il Milan detentore in carica l'aveva polemicamente riconsegnata a Spensley, rappresentante del Genoa; all'inizio della stagione successiva, fu deliberato che la Coppa venisse assegnata permanentemente al Milan, la società che l'aveva vinta per due volte di fila (1906 e 1907).<ref>Chiesa, pp. 20-21.</ref>
 
La Juventus giocò, ancora prima che diventasse «campione federale d'Italia» (poiché la partita decisiva si disputò soltanto il 10 maggio), il [[Prima Categoria 1908|campionato italiano]], ''Coppa Romolo Buni'', iniziato a marzo dello stesso anno, con altre tre squadre. Il [[1º marzo]] i bianconeri pareggiarono 1-1 a [[Vercelli]] contro la [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro]], poi vincitrice del torneo, nella gara d'andata delle eliminatorie regionali, e perse 2-0 la partita di ritorno (doppietta di Rampini per i vercellesi), venendo eliminata dal torneo.<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0069_0005_17777563/anews,true/ Juventus-Pro Vercelli 0-2, su ''La Stampa'' del 9 marzo 1908, p. 5]</ref> Si ritirò poi per protesta contro il divieto di impiego di giocatori stranieri, che all'epoca erano l'ossatura delle squadre italiane, ancora alle prime armi. Il Campionato italiano fu poi vinto dalla Pro Vercelli.
 
Nello stesso anno la società juventina conquistò due [[Palla Dapples|Palle d'Argento Henry Dapples]] – un'altra prestigiosa competizione pioneristica – nelle finali disputate il [[22 novembre]] ed il [[13 dicembre]], battendo in entrambe le occasioni la Pro Vercelli. Da notare che ''La Stampa'' presentò le due formazioni - bianconeri e vercellesi - rispettivamente come ''Campione federale'' e ''Campione italiano'', a conferma dell'equivalenza dei due tornei: «il match di domenica poi avrà un doppio sapore di attualità pel fatto che si troveranno alle prese le due più formidabili squadre attualmente esistenti in Italia, e cioè quella della ''Pro Vercelli'' campione italiano 1908 e quella della ''Juventus'' campione federale 1908...».<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,0023_01_1908_0336_0005_17800434/anews,true/|editore=[[La Stampa]]|titolo=La Palla Dapples si giocherà finalmente a Torino|data=3 dicembre 1908|pagina=5|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Dopo i due trionfi nella Palla Dapples, la società bianconera festeggiò il suo decimo anniversario di fondazione con un banchetto ai suoi tifosi presso il Ristorante Della Pace di Torino.
 
Nel 1909 il sistema dei due campionati "federale" (aperto agli stranieri) e "italiano" (aperto solo ai calciatori italiani) venne riproposto, e la Juventus partecipò ad entrambi i campionati. Al campionato "federale", o "[[Coppa Zaccaria Oberti]]", iniziato a gennaio, fu eliminata al primo turno delle eliminatorie piemontesi dal Torino, a sua volta eliminato nel turno successivo dalla Pro Vercelli alla fine vincitrice del torneo.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1201_01_1909_0115_0005_24222201/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=La Finale del Campionato Federale a Milano. USM e Pro Vercelli fanno match pari.|pagina=5|data=26 aprile 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref> ''La Stampa'', commentando l'eliminazione, affermò: «E la Juventus godrà di un certo riposo, che le auguriamo foriero di miglioramento di stile di gioco, e preludio necessario ad assicurarsi l'altro campionato, quello ''più ambito'' ancora: il ''Campionato italiano''!».<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,1201_01_1909_0025_0004_24217256/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=I Campionati Federali a Torino. La vittoria del FC Torino.|pagina=4|data=25 gennaio 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Il campionato "italiano" (o "[[Coppa Romolo Buni]]") iniziò invece a marzo e fu trionfale per la Juventus che, superate le eliminatorie piemontesi grazie ai forfait di Torino e Pro Vercelli, sconfisse dapprima la Doria nella semifinale ligure-piemontese<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,1202_01_1909_0128_0004_24223120/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=L'Andrea Doria vince la semifinale del Campionato Italiano|pagina=4|data=10 maggio 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1202_01_1909_0135_0005_24220689/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=Il campionato italiano. La gara di ieri a Torino.|pagina=5|data=17 maggio 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1202_01_1909_0142_0005_17816409/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=La Juventus batte l'Andrea Doria a Milano.|pagina=5|data=24 maggio 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref> e poi, in finale, la [[Unione Sportiva Milanese|USM]] (1-1 in casa, 2-1 in trasferta), vincitore della semifinale lombardo-veneta (dove aveva sconfitto il Vicenza con un complessivo 10-1, 2-1 all'andata e 8-0 al ritorno), aggiudicandosi così la Coppa Romolo Buni e il Campionato italiano di Prima Categoria,<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1202_01_1909_0156_0005_24222738/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=Il F.C. Juventus vince il Campionato Italiano.|pagina=5|data=7 giugno 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref> chiudendosi in tal modo il ciclo dei giocatori-pionieri come Umberto Malvano e Domenico Donna.
Va segnalato che nell'[[Albo d'oro del campionato italiano di calcio|albo d'oro]] stilato dall'associazione nazionale italiana il titolo di "campione d'Italia" degli anni 1908 e 1909 fu assegnato unicamente alla [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro Vercelli]] in quanto vincitrice del [[Campionato Italiano di Prima Categoria 1908|campionato italiano del 1908]] e [[Campionato Federale di Prima Categoria 1909|quello federale del 1909]], nonostante la Juventus risultasse vincitrice in quel biennio della stessa classe di competizioni gestite dall'allora FIF ([[Campionato Federale di Prima Categoria 1908|campionato federale nel 1908]] e [[Campionato Italiano di Prima Categoria 1909|campionato italiano nel 1909]]).
 
===1910: il terzo posto in campionato===
<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=110%|titolo=Il campionato di calcio e la Promozione (1913)|contenuto=
Nel [[Prima Categoria 1912-1913|campionato italiano 1912-1913]], il primo in cui venne stabilita la [[Promozione 1912-1913#Problemi del calcio minore e la nuova Promozione|retrocessione]],<ref name=Promozione1913>Cfr. quanto scritto da {{cita libro|autore=Davide Rota e Silvio Brognara nel libro|titolo=Football dal 1902 – la storia della Biellese|editore=edizioni del giornale "Il Biellese"|anno=1996}}</ref> la Juventus si classificò all'ultimo posto del suo girone, il piemontese, con 3 punti in 10 giornate, al pari dell'[[Unione Sportiva Internazionale Napoli|Internazionale Napoli]] nel girone meridionale (con zero punti), dell'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba Roma]] nel girone laziale (anch'essa a zero punti), del [[Pisa Calcio|Pisa]] nel girone toscano (con 4 punti), del [[Racing Libertas Club|Racing Libertas]] nel girone lombardo-ligure (1 punto in 10 giornate) e del [[Modena Football Club|Modena]] nel girone veneto-emiliano (1 punto in 10 giornate), queste ultime iscritte nel cosiddetto ''Torneo Maggiore'' all'inizio della stagione. Tutte queste squadre – compresi i bianconeri – sarebbero dovute retrocedere ma, in seguito alle loro proteste, durante l'Assemblea FIGC di preparazione della nuova stagione, si decise di riformare i tornei, allargando il numero delle squadre partecipanti e, di conseguenza, ripescare tutte le squadre retrocesse in quella stagione. Per il [[Prima Categoria 1913-1914|campionato successivo]] si stabilì che le squadre liguri, che nella stagione precedente avevano giocato con le lombarde, sarebbero state aggregate al girone piemontese, scelta che ne causò la saturazione. Di conseguenza il [[Novara Calcio|Novara]], penultimo nel campionato, fu ammesso al girone lombardo mentre la Juventus fu ammessa in tale girone con una clausola particolare: essendo state promosse in I Categoria troppe squadre [[Promozione 1912-1913#Lombardia|lombarde]] ([[Nazionale Lombardia Foot-Ball Club|Nazionale Lombardia]], [[Juventus Italia Football Club|Juventus Italia]], l'[[Associazione Milanese del Calcio|Associazione Milanese Calcio]] e, d'ufficio, il [[Calcio Como|Como]]) si decise togliere una lombarda (il [[Brescia Calcio|Brescia]], settima nel [[Promozione 1912-1913#Lombardia|Campionato di Promozione 1912-1913]] e promossa d'ufficio nella [[Prima Categoria 1913-1914|massima categoria]]) spostandola nel raggruppamento veneto, lasciando libero un posto per la compagine torinese. Di fatto tutte le squadre che dovevano retrocedere in [[Promozione 1913-1914|Promozione]] alla fine della stagione 1913-1914 ([[Associazione Calcio Prato|Prato]], [[Associazione Sportiva Roma|Pro Roma]], [[Pro Liguria|Liguria]], Ass. Milanese Calcio ed [[Udinese Calcio|Udinese]]) furono riammesse.
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Il [[Prima Categoria 1909-1910|tredicesimo campionato italiano di calcio]], disputatosi nella stagione 1909-1910, fu il primo nella storia del calcio italiano in cui venne introdotto, ispirandosi al modello della ''First Division'' britannica, il ''girone unico'' con partite di andata e di ritorno. Come risultato di tale rivoluzione il torneo iniziò nell'autunno del [[1909]] e si giocarono un maggior numero di gare. La suddivisione in campionato federale (aperto a tutti) e italiano (riservato ai soli giocatori italiani), che caratterizzò le due stagioni precedenti, non fu, però, formalmente abolita.<ref>Come fece notare la ''Lettura Sportiva'' di [[Torino]], «la famosa divisione netta, recisa, distinta delle prove di campionato in due categorie, ''federale'' e ''italiano'', formalmente viene eliminata: non ne sussiste che la veste superficiale, la forma apparente per accontentare la maggioranza...» Chiesa, p. 24.</ref> Secondo l'articolo 2 del ''Regolamento dei Campionati della FIGC'' promulgato a [[Milano]] l'[[8 agosto]] [[1909]]:
{{Quote|I Campionati Nazionali di calcio sono di I e II Categoria. Quello di I Categoria è suddiviso in Campionato Federale e Campionato Italiano. Al primo possono prendere parte anche giuocatori di nazionalità estera, residenti in Italia, il secondo è riservato esclusivamente ai giuocatori di nazionalità italiana.}}
Secondo un articolo del quotidiano ''[[La Stampa]]'' di Torino datato [[24 dicembre]] 1909, «verrà proclamato ''campione italiano'' il Club meglio classificato fra le squadre pure italiane, e ''campione federale'' il Club meglio classificato tra le squadre spurie internazionali»; ''La Stampa'' aggiunse poi, nello stesso articolo, che con ogni probabilità il titolo federale sarebbe spettato all'Inter e quello italiano alla Pro Vercelli, e che la Juventus si sarebbe classificata molto probabilmente terza, ma che era ancora lunga la contesa per il primo posto assoluto in classifica.<ref>Chiesa, p. 24.</ref> Quell'anno la Juventus si classificò al terzo posto con 18 punti, sette in meno rispetto a Inter (campione d'Italia "federale" e assoluto dopo un controverso spareggio con i Vercellesi) e Pro Vercelli (campione italiano in quanto miglior squadra composta unicamente da italiani). Dopo questo torneo la suddivisione tra campionato ''federale'' e ''italiano'' terminò.
 
===Gli anni difficili: 1911-1913===
Il [[Prima Categoria 1910-1911|quattordicesimo campionato di calcio]] fu il primo in cui furono ammesse squadre della regione nord-orientale d'[[Italia]] ([[Veneto]] ed [[Emilia]]) ed anche il primo dove fu introdotto il calendario dalla [[FIGC|Federazione di calcio]].<ref>Le date degli incontri del Campionato Federale dal [[Campionato di calcio italiano 1898|1898]] al [[Prima Categoria 1909-1910|1909-1910]] venivano lasciate al libero accordo delle società, intervenendo gli organi federali solo in caso di inconciliabile disaccordo delle stesse.</ref> La Juventus finì nona ed ultima nella classifica del cosiddetto ''Torneo Maggiore'' a nove squadre.
 
La Juventus si presentò al [[Prima Categoria 1911-1912|campionato successivo]], iniziato ad ottobre del 1911, con un organico composto da soli dieci giocatori,<ref name=stagioni>La Juventus partecipò nei campionati [[Prima Categoria 1911-1912|1911-1912]] e [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] con soli dieci giocatori in organico, cfr. {{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=13|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagione 1911-12: Una stagione buia|accesso=26 settembre 2008}}</ref> finendo terz'ultima con soli 9 punti.
 
Nella stagione [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] il girone unico fu abolito ed il campionato nazionale venne esteso anche alla regione centro-meridionale della [[Italia|penisola italiana]] con formazioni toscane, laziali e campane in uno dei due tronconi del campionato, i cui vincitori accedevano direttamente alla finale del campionato. La società bianconera si classificò all'ultimo posto nel girone Ligure-Piemontese nel primo anno in cui vennero introdotte le retrocessioni in ''[[Promozione_(calcio)#Storia_della_Promozione|Promozione]]'' (i campionati regionali, in quanto l'attuale Serie B esiste solo dal [[1930]])<ref name=Promozione1913/> come conseguenza di un periodo critico a livello economico per la grande difficoltà della società a reclutare nuovi giocatori nelle ultimi tre stagioni ma, al pari di tutte le squadre classificate all'ultimo posto nei loro gironi,<ref name=fonti>Esiste discordanza tra le fonti riguardo al numero di squadre che dovevano retrocedere nella stagione 1912-1913. Secondo alcuni fonti, come l'''Almanacco di Calcio Italiano'' edito da Panini, la retrocessione avrebbe dovuto colpire tutte le ultime classificate dei vari gironi; altre fonti giornalistiche, come ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' ritengono che la retrocessione riguardasse solo i tre gironi del Torneo Maggiore. A tal riguardo, bisogna ricordare che i gironi dell'Italia centro-meridionale, costituenti il Torneo Peninsulare, furono costituiti al solo scopo di diffondere il calcio e di poter dare al Torneo una "patente" di campionato nazionale, ma il peso sportivo delle squadre che vi giocavano era pressoché nullo.</ref> fu ripescata e, insieme ai piemontesi del [[Novara Calcio|Novara]], ammessa nel girone lombardo del [[Prima Categoria 1913-1914|campionato successivo]] (vedi quadro). Questo in seguito alla fusione tra le neopromosse lombarde Lambro e Unitas, che portarono al ripescaggio della Racing Libertas, ultima classificata del girone lombardo-ligure, e a quello seguente di Juventus e Modena, ultime dei gironi piemontese e veneto-emiliano, rispettivamente.
 
===La ricostruzione della società: 1914-1916===
Con la presidenza dell'avvocato Giuseppe "Bino" Hess, ex giocatore juventino e poi dirigente della società bianconera, nel [[1913]], la Juventus (considerata ormai dopo la crisi come una squadra di secondo piano rispetto alle potenze calcistiche dell'epoca come la Pro Vercelli ed il Casale), aprì un nuovo ciclo con un tipo di mentalità manageriale diversa rispetto al periodo precedente: dopo il citato «ripescaggio», la squadra torinese disputò un campionato sorprendente, piazzandosi seconda dietro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] nel girone lombardo e finendo quarta nella fase finale del Campionato Alta Italia (uno dei due gruppi del campionato nazionale), prendendosi lo sfizio di battere il [[Associazione Sportiva Casale Calcio|Casale]] (poi Campione d'Italia) per 1-0.
 
Nel [[1914]] il [[Prima Categoria 1914-1915|Campionato]] iniziò ad ottobre, quando la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] non aveva ancora coinvolto l'Italia, ma il precipitare degli eventi e la decisione (presa il [[22 maggio]] [[1915]]) del [[Governo italiano]] di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, costrinse la Federazione alla sua sospensione. Nel settembre [[1919]] la vittoria venne assegnata al Genoa in quanto squadra capolista ad una giornata dal termine, mentre la Juventus terminò seconda nel gruppo semifinale.
 
Gli anni della [[Prima guerra mondiale|Prima Grande Guerra]] portarono lutti in casa bianconera e delle altre società sportive italiane. All'inizio di quel conflitto furono 24 gli juventini sotto le armi: 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, sottufficiali o addetti sanitari. La presidenza della società torinese fu così assegnata, provvisoriamente ''in primis'' e poi, fino a [[1918]], al Comitato Presidenziale di Guerra: il [[triumvirato]] composto dal [[Storia_della_Juventus_Football_Club#Le_origini|pioniere]] Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e l'ex calciatore Fernando Nizza. Nel [[1916]] saranno ben 170 i soci e giocatori della Juventus a prendere parte al conflitto bellico, con varie mansioni che partivano dal soldato semplice fino all'ufficiale.
 
Allo scopo di mantenere saldi i contatti con i propri associati e con i tifosi bianconeri lontani a causa della guerra, il [[10 giugno]] [[1915]], venne pubblicato per la prima volta il giornale ufficiale della società, intitolato ''[[Hurrà Juventus]]'', il primo del suo genere nel Paese.<ref>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=16|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagione 1914-15: Scoppia la Prima Guerra Mondiale. Nasce ''Hurrà Juventus''|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
Il [[26 dicembre]] di quell'anno, sulla neonata rivista venne pubblicata la memoria autografa di [[Enrico Canfari]], caduto nella [[Terza battaglia dell'Isonzo]] insieme a [[Giuseppe Hess]] e molti altri componenti della Juventus il precedente [[23 ottobre]] [[1915]]. Questo testo rappresenta tutt'oggi, nella storia bianconera, l'unica testimonianza scritta delle sue origini.<ref name=origini/>
 
Gli juventini parteciparono, durante la Prima Grande Guerra, alla Coppa Mauro ed alla [[Coppa Federale 1915-1916|Coppa Federale di calcio]]. In quest'ultima competizione in particolare, dopo la vittoria nel girone eliminatorio, arrivarono fino alle finali con il Genoa, il Milan, il [[Associazione Sportiva Casale Calcio|Casale]] (poi ritirata per gravissimi problemi finanziari) ed il [[Modena Football Club|Modena]] e terminò al secondo posto della classifica con 10 punti, uno di meno rispetto ai rossoneri, vincitori del torneo.
 
==Gli anni venti==
===Il triennio 1920-1922 ed il debutto allo Stadio di Corso Marsiglia===
Finito il primo conflitto mondiale, il calcio ripartì in Italia con la [[Prima Categoria 1919-1920|stagione 1919-1920]]. Al Campionato si iscrissero 67 squadre ed il torneo venne diviso in gironi e campionati interregionali (come i Gironi Piemontese o Lombardo, con ogni girone diviso in gruppi). La Juventus, campione della [[Piemonte|Regione Piemonte]], concluse quel campionato al secondo posto nel girone finale, grazie soprattutto al portiere Giovanni Giacone ed ai terzini Oswaldo Novo e Antonio Bruna, i primi calciatori della società bianconera a giocare in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] (Italia-[[Nazionale di calcio svizzera|Svizzera]] 0-3 del [[28 marzo]] [[1920]] disputatasi a [[Roma]]) che diedero il via alla tradizionale coppia di terzini di primo ordine che sarebbe diventata una caratteristica della Juventus.
 
[[File:StadioCorsoMarsiglia.jpg|thumb|Lo [[Stadio di Corso Marsiglia]], campo juventino dal [[1922]] al [[1933]]]]
Con il poeta e letterato [[Corrado Corradini]] (autore, tra l'altro, dell'[[Colori_e_simboli_della_Juventus_Football_Club#L.27inno_societario|inno societario]] rimasto vigente fino agli [[Anni 1970|anni settanta]]) eletto nuovo presidente del club nel [[1919]], nella [[Prima Divisione 1921-1922|stagione 1921-1922]] i bianconeri si iscrissero al Campionato della [[Confederazione Calcistica Italiana]] (C.C.I.), un [[Compromesso Colombo|settore dissidente]] della Federazione Italiana Giuoco Calcio ([[FIGC]]), con sede a [[Milano]]. La [[Prima Divisione 1921-1922#Lo_scisma_del_calcio_italiano|scissione]] fu il risultato delle proteste delle squadre più rinomate che mal digerivano l'eccessivo affollamento dei tornei (al [[Prima Categoria 1920-1921|campionato precedente]], dove la Juventus si classificò al quarto posto del Gruppo A del Girone Piemontese, parteciparono ben ottantotto squadre, un record). La squadra torinese chiuse la stagione al quarto posto del Girone A della Lega Nord.
 
Il numero dei tifosi, nel frattempo, crebbe: il [[19 ottobre]] [[1922]], con Gino Olivetti a capo della Juventus dall'anno precedente, venne inaugurato lo [[Stadio di Corso Marsiglia]] (situato nell'attuale Corso Tirreno a [[Torino]]), con 15.000 posti: fu il primo stadio d'[[Italia]] costruito in cemento armato e venne considerato all'epoca un «gioiello di ingegneria». Nella gara inaugurale dello stadio la Juventus sconfisse 4-0 il [[Modena Football Club|Modena]].
 
===1923: il sodalizio della Juventus con la famiglia Agnelli===
{{Quote|Vi sono grato per aver accolto come un onore la mia presidenza, ma spero di non deludervi se vi confesso che non ho alcuna intenzione di considerarla soltanto onorifica [...]. Dobbiamo impegnarci a far bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio.|Frammenti del discorso dell'[[imprenditore]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] al momento di essere eletto presidente del Foot-Ball Club Juventus. [[Torino]], [[24 luglio]] [[1923]].<ref>{{Cita news|autore=Mario Pennacchia|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/dicembre/27/GIOIELLO_FAMIGLIA_gm_0_9712271366.shtml|titolo=Il gioiello di famiglia|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 dicembre 1997|accesso=5 dicembre 2009}}</ref>}}
 
[[File:Hurrà Juventus settembre 1923.jpg|thumb|left|180px|Copertina di ''[[Hurrà Juventus]]'' del [[settembre]] [[1923]], in occasione dell'elezione dell'[[imprenditore]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] come [[presidente]] della società torinese]]
 
Il [[24 luglio]] [[1923]], anno della [[Prima Divisione 1922-1923#La_riunificazione_del_campionato|riunificazione]] del campionato, la [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]], una delle più potenti della Nazione, entrò a far parte della società bianconera con [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo]], figlio di [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|Giovanni Agnelli]], fondatore dell'azienda automobilistica [[FIAT]], eletto nuovo presidente del club in sostituzione di Olivetti, che diede subito il via ad un'intensa campagna di rafforzamento della squadra. Quella data rappresentò sia l'inizio del famoso legame tra la società torinese e la celebre famiglia industriale, il più antico del [[Sport in Italia|panorama sportivo italiano]] e vigente tutt'oggi,<ref>{{Cita news|autore=Gian Paolo Ormezzano|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0799_01_1993_0230_0028_11260541/|titolo=70 anni Agnelli con la Juventus|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 agosto 1993|pagina=4|accesso=2 aprile 2011}}</ref> che la nascita del cosiddetto ''Stile Juve'': «eleganza, professionalità e mentalità vincente». [[Prima Divisione 1922-1923|In tale anno]] la squadra raggiunse il quinto posto del Girone B della Lega Nord.
 
===1924: l'arrivo di Jenő Károly===
Nella [[Prima Divisione 1923-1924|stagione 1923-1924]], come conseguenza dell'introduzione del ''[[Progetto Pozzo]]'' due anni prima, il torneo fu diviso in due grande gironi coordinati uno dalla Lega Nord e l'altro dalla Lega Sud. Quella fu anche la stagione in cui venne introdotto per la prima volta nel calcio italiano lo [[scudetto]], come stemma onorifico assegnato alle squadre vincitrici del campionato federale.<ref>''De facto'', lo [[scudetto]], introdotto dalla [[FIGC]] in [[Prima Divisione 1922-1923|1923]] per designare alla squadra campione d'Italia, con il trascorrere degli anni fu la fonte d'ispirazione per alcuni altri campionati di calcio a livello internazionale, come la [[Eredivisie]] [[Olanda|olandese]] e la [[Major League Soccer]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ad esempio. L'[[UEFA]] ha introdotto un stemma onorifico circolare sul braccio destro alla squadra vincitrice dell'ultima edizione della [[UEFA Champions League]] dalla la sua [[UEFA Champions League 2003-2004|edizione 2003-2004]]. Cfr. {{pdf}}&nbsp;{{cita web|lingua=en|url=http://www.uefa.com/newsfiles/19071.pdf|titolo=Regulations of the UEFA Champions League 2007-2008: "Title-holder logo"|pagina=27|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|accesso=01 ottobre 2008}}</ref> Durante il torneo, l'''[[Prima Divisione 1923-1924#Avvenimenti|affaire Rosetta]]'', sollevato dalla dirigenza [[Genoa Cricket and Football Club|genoana]] (campione d'Italia la stagione precedente), costò alla squadra bianconera le sconfitte a tavolino di tutte e tre le partite disputate dal suo difensore [[Virginio Rosetta]],<ref>Nel [[Prima Divisione 1923-1924|campionato 1923-1924]] la Juventus perse, in seguito alla sentenza del ''[[Prima Divisione 1923-1924#Avvenimenti|affaire Rosetta]]'', le gare giocate tra la ottava e la decima giornata: contro il [[Modena Football Club|Modena]] del [[25 novembre]] [[1923]], contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] del [[2 dicembre]] e contro il [[Calcio Padova|Padova]], in trasferta, del [[9 dicembre]] dello stesso anno.</ref> il primo giocatore italiano ufficialmente ceduto dietro contropartita economica (50.000 lire di contratto ed un mensile di 6.000 lire), arrivato a [[Torino]] dalla [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro Vercelli]] in quella stagione, ma squalificato dal campionato. Come conseguenza della penalizzazione, la Juventus si classificò in quinta posizione del primo raggruppamento della Lega Nord, a pari merito con l'[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]], con 26 punti, sette in meno rispetto ai liguri, vincitori del gruppo e poi, del [[Scudetto|tricolore]].
 
[[File:Jenő Károly2.jpg|thumb|180px|L'[[Ungheria|ungherese]] [[Jenő Károly]] ([[1886]]-[[1926]]), primo [[allenatore]] della Juventus]]
Quello fu l'anno di debutto in [[Prima Divisione 1923-1924|campionato]] per [[Gianpiero Combi]] (cresciuto nel vivaio bianconero e, in seguito, grande protagonista dei successi juventini e della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale A]] negli anni a venire)<ref name=Combi>{{cita web|url=http://www.figc.it/club_italia/html/combi.htm|titolo=Speciale azzurri: I più forti – Gianpiero Combi|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|accesso=26 settembre 2008}}</ref> e dell'arrivo a Torino del primo [[allenatore]] della storia bianconera, [[Jeno Karolý|Jenő Károly]] (che ebbe un contratto in base al quale avrebbe percepito 2.500 [[lira italiana|lire]] come anticipo, una settimana di vacanze pagate ed un premio di 10.000 lire in caso di vittoria dello scudetto), e la mezz'ala sinistra [[Férénc Hirzer|Ferenc Hirzer]], entrambi [[Ungheria|ungheresi]].
 
===1925: il terzo posto ed i quadri manageriali===
All'inizio della [[Prima Divisione 1924-1925|stagione 1924-1925]], la Juventus venne rafforzata con l'arrivo del giocatore ungherese [[József Viola]] e dell'attaccante [[Pietro Pastore]] che, a quindici anni d'età, fu il debuttante più giovane della storia bianconera. La squadra, nonostante le 14 reti dell'[[ala (calcio)|ala]] destra [[Federico Munerati]], raggiunse solo il terzo posto del secondo raggruppamento del [[Prima Divisione 1924-1925|campionato]], con due punti in meno sul [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], poi vincitore del campionato. La scomparsa del mediano Monticone, causata da un [[aneurisma]], segnò dolorosamente la società bianconera in quella stagione.
 
A livello societario, la società torinese organizzò i quadri manageriali assegnando precisi compiti ai vari dirigenti.
 
===1926: la riconquista d'Italia===
Nella [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925-1926]] la federazione di calcio autorizzò l'apertura ai calciatori stranieri e le ''Zebre'' torinesi – che rappresentavano, per il rinnovamento societario ad opera degli Agnelli, «il futuro del calcio piemontese»,<ref>Secondo le cronache all'epoca, la squadra juventina segnò sportivamente il passaggio fra il [[campionato di calcio italiano|vecchio]] ed il [[Serie A|nuovo calcio italiano]] con la vittoria 3-1 all'ultima giornata del Girone A della Lega Nord contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], la squadra più blasonata del calcio pioneristico, il [[4 luglio]] [[1926]] in [[Stadio di Corso Marsiglia|Corso Marsiglia]] ([[Torino]]) Nei fatti storici, la [[Carta di Viareggio]] del [[2 agosto]] [[1926]] rappresentò la principale base del professionismo del calcio italiano.</ref> in campionato raggiunsero il primo posto grazie alle nove vittorie consecutive,<ref>Dal [[13 dicembre]] [[1925]] ([[Associazione Calcio Mantova|Mantova]] 0-5 Juventus; 9ª giornata) al [[11 aprile]] [[1926]] ([[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]] 1-3 Juventus; 17ª giornata).</ref> per un totale di 17 partite di fila senza soffrire sconfitte nel secondo raggruppamento della Lega Nord a 12 squadre, con nove partite (934 minuti) con la porta inviolata<ref>Dal [[25 ottobre]] [[1925]] (Juventus 6-0 [[Associazione Calcio Milan|Milan]]; 4ª giornata) al [[28 febbraio]] [[1926]] ([[Parma Football Club|Parma]] 0-3 Juventus; 12ª giornata). Cfr. {{cita news|url=http://www.juworld.net/partite-della-juventus.asp?Pagina=14&c=Campionato%20a%20gironi|titolo=Tutte le partite della Juventus F.C.: Campionato a gironi|pagine=14-15|accesso=26 settembre 2008}}</ref> (record del calcio pioneristico), grazie anche alle prestazioni del famoso trio difensivo composto dal portiere [[Gianpiero Combi]] ed i terzini [[Virginio Rosetta]] e [[Luigi Allemandi]]. Con 17 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, si qualificò, per la prima volta in cinque anni, alla finale della Lega Nord contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], rinnovato un anno prima da [[Leandro Arpinati]], vicesegretario nazionale del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]. Nella gara d'andata, giocata nel [[11 luglio]] [[1926]] al campo Sterllino di [[Bologna]], le due squadre pareggiarono 2-2 (due reti di [[Ferenc Hirzer|Hirzer]], [[capocannoniere]] di quella stagione con 35 reti in un totale di 26 partite). La gara di ritorno, giocata in [[Stadio di Corso Marsiglia|Corso Marsiglia]] a [[Torino]] il [[25 luglio]] dello stesso anno, finì 0 a 0. L'allenatore juventino [[Jenő Károly|Károly]] morì di infarto il [[28 luglio]], appena cinque giorni prima della partita di spareggio. In questa gara, disputata a [[Milano]] il [[1º agosto]], la Juventus vinse 2-1 con reti di Pietro Pastore – terzo posto della classifica finale dei marcatori in campionato durante quella stagione con 26 reti – ed [[Antonio Vojak|Antonio Vojak I]].
 
[[File:Formazione Juventus 1925-1926.jpg|thumb|left|270px|La Juventus vincitrice del campionato a gironi nella stagione [[Prima Divisione 1925-1926|1925-1926]]]]
La Juventus, in qualità di ''campione del Nord'', affrontò la finale contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba Roma]], ''campione del Sud'', vincendo sia all'andata per 7-1 a [[Torino]] l'[[8 agosto]], che al ritorno per 5-0 a [[Roma]] il [[22 agosto]] [[1926]]. Così, con 37 punti (per un totale di 45 punti a fine del torneo), il migliore attacco e la miglior difesa del torneo, con 68 reti a favore (per un totale di 84 a fine del campionato) e solo 14 contro (per un totale di 18 a fine dello stesso torneo), si aggiudicò il suo secondo [[scudetto|titolo federale]], ventuno anni dopo il [[Prima Categoria 1905|primo scudetto vinto nel 1905]]. Indossò così sulla maglia, per la prima volta, il [[scudetto|simbolo di campione d'Italia]], composto all'epoca da uno [[scudo araldico|scudo]] [[regno sabaudo|sabaudo]] rosso con una [[croce]] bianca all'interno ed un [[fascio littorio]] – simbolo della [[Impero Romano|Roma imperiale]] –, lo stesso utilizzato dalla [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] dall'incontro con l'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]] del [[6 gennaio]] [[1911]].<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1910.html|titolo=Italy – International Matches 1910-1915|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=4 novembre 2001|accesso=26 settembre 2008}}</ref> La vittoria contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba]] diventò storica anche per l'impatto popolare che scatenò soprattutto nella città di [[Torino]].
 
[[File:Férénc Hirzer.jpg|thumb|190px|L'ungherese [[Ferenc Hirzer]], capocannoniere del campionato italiano 1925-1926]]
La [[Carta di Viareggio]] del [[2 agosto]] [[1926]] portò alla [[Divisione Nazionale 1926-1927#La_Divisione_Nazionale|fusione]] della Lega Nord e della Lega Sud nella cosiddetta ''Divisione Nazionale'', prima dell'inizio del [[Divisione Nazionale 1926-1927|ventisettesimo campionato a gironi]].
 
===1927: il terzo posto in campionato e il debutto in Coppa Italia===
Nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato nazionale 1926-1927]], la ''vecchia Signora'', squadra campione in carica e, fino al [[1930]], sotto la guida tecnica dello scozzese [[George Aitken]] in sostituzione dell'ungherese [[Jenő Károly]], si classificò nel primo posto del suo girone con 27 punti, 44 reti a favore e 10 contro. Nel girone finale della ''Divisione Nazionale'' a sei squadre, i bianconeri si classificarono al terzo posto con 11 punti, 24 reti a favore e 13 contro, dopo le vittorie storiche contro il Genoa (6-0 a Torino; 3-2 a Genova) e contro il Milan (8-2 a Torino il [[10 luglio]] [[1927]]) ed anche un [[Derby di Torino|derby]] con un [[Caso Allemandi|precedente polemico]]: un dirigente [[Torino Football Club 1906|granata]], il dottor Nani, secondo le cronache, avrebbe corrotto il terzino della Juventus [[Luigi Allemandi]] con 50.000 [[lira italiana|lire]], affinché questi addomesticasse il derby del [[5 giugno]] [[1927]]. Il risultato finale di quel derby fu di 2 reti a 1 a favore del ''Toro'' di [[Julio Libonatti|Libonatti]], [[Adolfo Baloncieri|Baloncieri]] e [[Gino Rossetti|Rossetti]], squadra capolista di quel girone finale.<ref>Il [[Torino Football Club 1906|Torino]] vinse lo scudetto nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato italiano 1926-1927]], ma il titolo venne [[Divisione Nazionale 1926-1927#La_revoca_dello_scudetto|revocato]] e poi non assegnato secondo [[Caso Allemandi#La_sentenza|sentenza]] della [[FIGC]] – guidata dal bolognese [[Leandro Arpinati]] – dal [[Caso Allemandi|primo scandalo del calcio italiano]].</ref> Alla fine del campionato, Allemandi – ''in primis'' squalificato a vita secondo sentenza della FIGC, ma poi amnistiato dopo il meritato terzo posto della ''Squadra Azzurra'' alle [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Olimpiadi del 1928]] –<ref name=RSSSF>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1920.html|titolo=Italy – International Matches 1920-1929|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=18 novembre 2001|accesso=26 settembre 2008}}</ref> fu ceduto all'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. La Juventus partecipò anche alla prima edizione della [[Coppa Italia 1926-1927|Coppa Italia]] e raggiunse la quarta fase eliminatoria, dopo le vittorie in trasferta contro il Cento per 15 a 0 il [[6 gennaio]] – vittoria con la maggiore differenza reti della storia bianconera –, e contro il [[Parma Football Club|Parma]] per 2 a 0 il [[27 febbraio]] dello stesso anno. La gara del quarto turno contro il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] non fu disputata, al pari di altre otto partite, per l'interruzione del torneo per mancanza di date disponibili tra le formazioni classificate.
 
===Il triennio 1928-1930 e l'avvento del Girone unico===
[[File:Rosetta-Combi-Caligaris.jpg|thumb|left|Il trio difensivo della Juventus e della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] tra la fine degli [[Anni 1920|anni venti]] e gli [[Anni 1930|anni trenta]], ''Combi-Rosetta-Caligaris'' (nella foto, nominati da sinistra a destra, il terzino destro [[Virginio Rosetta]] – futuro [[Capitano (calcio)|capitano]] della [[Quinquennio d'oro|Juventus del Quinquennio]] –, il portiere [[Gianpiero Combi]] e il terzino sinistro [[Umberto Caligaris]])]]
 
Nel [[1928]], le nuove leggi imposte dal [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]] nella [[Carta di Viareggio]] vietarono l'impiego di calciatori stranieri nel campionato italiano, per questo la Juventus fu costretta a cedere [[Ferenc Hirzer|Hirzer]], che tornò in [[Ungheria]] e fu sostituito dall'attaccante [[Luigi Cevenini|Luigi Cevenini III]], proveniente dall'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. I bianconeri chiusero il [[Divisione Nazionale 1927-1928|campionato 1927-1928]] al secondo posto nel gruppo B della ''Divisione Nazionale'' e raggiungono in seguito il terzo posto nel gruppo finale del torneo. Dopo le [[Giochi della IX Olimpiade|Olimpiadi di Amsterdam]] di quell'anno, vennero acquistati due giocatori argentini, messisi in luce durante il [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|torneo olimpico]]: l'ala sinistra [[Raimundo Orsi]] ed il centromediano [[Luis Monti]], poi membri della [[Nazionale di calcio argentina|nazionale argentina]] finalista nel [[Campionato mondiale di calcio 1930|primo campionato mondiale di calcio]] in [[Uruguay]]. Approdarono al club torinese anche il mediano [[Mario Varglien|Mario Varglien I]] ed il terzino sinistro [[Umberto Caligaris]] che, insieme a [[Gianpiero Combi|Combi]] e [[Virginio Rosetta|Rosetta]], formò il trio difensivo della Juventus e della nazionale di calcio italiana negli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|secolo scorso]], una delle migliori linee difensive di tutti i tempi.<ref>{{Cita|Pennacchia|pag. 56}}</ref>
 
Il [[Divisione Nazionale 1928-1929|campionato 1928-1929]] fu l'ultimo con il ''format'' a gironi e, per la Juventus, un torneo di transizione. La squadra torinese giunse il secondo posto del Gruppo B con 76 reti a favore e 25 contro. Da notare le due vittorie per 11 reti a 0, contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] il [[7 ottobre]] e contro la [[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]] il [[4 novembre]] [[1928]], e la serie di 12 vittorie consecutive.<ref>Dal [[16 dicembre]] [[1928]] ([[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro Vercelli]] 3-4 Juventus; 10ª giornata) al [[31 marzo]] [[1929]] ([[Unione Sportiva Fiumana|Fiumana]] 1-3 Juventus; 21ª giornata).</ref>
 
Dopo il termine del campionato, la Juventus partecipò per la prima volta ad una competizione internazionale per club a livello professionistico: la [[Coppa dell'Europa Centrale]], arrivando fino ai quarti di finale del torneo.
 
La seconda metà dell'anno [[1929]] registrò l'istituzione del ''[[Girone unico]]'', ovvero la nascita della [[Serie A]] e della [[Serie B]] a 18 squadre.<ref name="Girone Unico">Le squadre classificate dal primo al nono posto nei Gironi A e B del [[Campionato di calcio italiano|ventinovesimo Campionato Federale di Calcio]] nella stagione 1928-29 furono ammesse al [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] nella stagione 1929-30, mentre le squadre classificate dal decimo all'ultimo posto in entrambi i gironi furono iscritte al primo campionato di [[Serie B 1929-1930|Serie B]].</ref>
 
Gli juventini, rafforzati dall'[[oriundo]]<ref name=oriundo>L'aggettivo ''oriundo'' è stato l'appellativo dato, tra le [[anni 1920|terza]] e [[anni 1930|quarta decade]] del [[XX secolo|ventesimo secolo]], a calciatori stranieri – principalmente dell'[[Sudamerica|America del Sud]] – muniti di discendenza italiana come conseguenza delle leggi restrittive del [[1927]] ai calciatori di origine straniera nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]].</ref> argentino [[Renato Cesarini]], chiusero il [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] al terzo posto segnando 78 reti, con 5 punti di meno rispetto all'[[Associazione Sportiva Ambrosiana|Ambrosiana]], campione d'Italia.
 
==Gli anni trenta e quaranta==
===Il ''Quinquennio d'oro'' (1931-1935)===
{{vedi anche|Quinquennio d'oro}}
[[File:Formazione Juventus 1934-1935.jpg|thumb|250px|I giocatori juventini nella stagione [[Serie A 1934-1935|1934-1935]], da sinistra e dall'alto: Caligaris, Ramella, Gabetto, Gazon, Cesarini, Ferrari, Valinaso, Diena, Rosetta, Varglien I, Bertolini, Borel II; Foni, Serantoni, Depetrini, Tiberti, Varglien II e Monti]]
Con l'imprenditore [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] ancora alla presidenza della società bianconera, si aprì un ciclo che portò la squadra a conquistare cinque titoli nazionali consecutivi – record eguagliato nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]] solo dal ''[[Grande Torino]]'' nel corso degli [[anni 1940|anni quaranta]] del secolo scorso – tra la stagione [[Serie A 1930-1931|1930-1931]] e la stagione [[Serie A 1934-1935|1934-1935]]. Il club si dimostrò uno dei migliori del suo tempo anche in Europa,<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.iffhs.de/?c04790d857dc2c03f4d85fc8f15a85fdcdc3bfcdc0aec28d6eda8a3ec608|titolo=Central European Cup record (1927-1945): Marathon table|editore=International Federation of Football History & Statistics|accesso=26 settembre 2008}}</ref> avendo raggiunto in quattro stagioni consecutive le semifinali della [[Coppa dell'Europa Centrale]], una sorta di "antenata" della [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]], tra la stagione 1931-1932 (seconda partecipazione dei bianconeri alla Coppa) e la stagione 1934-1935. La squadra costituì anche il nucleo della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] durante la prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]], periodo durante il quale la Nazionale si aggiudicò il [[Mondiali di calcio Italia 1934|campionato del mondo 1934]] con nove calciatori del club in rosa, la cosiddetta ''[[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Anni 1930: La Nazio-Juve|Nazio-Juve]]''.<ref>{{cita news|autore=Luca Curino|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/settembre/02/Una_Ital_Juve_record_ottobre_ga_10_090902033.shtml|titolo=Una Ital-Juve da record. A ottobre in 9 con Amauri|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=2 settembre 2009|accesso=2 settembre 2009}}</ref><ref name=RSSSF2>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1930.html|titolo=Italy – International Matches 1930-1939|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=18 dicembre 2001|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
Il cosiddetto ''[[Quinquennio d'oro]]'', sarebbe anche importante per l'enorme [[Quinquennio d'oro#Impatto nella società italiana|impatto sociale]] che aveva generato:
 
{{Quote|Il legame tra la famiglia Agnelli e la Juventus, suggellato dai cinque scudetti dei primi anni trenta, tuttavia ha posto le basi per quello che sarà il calcio italiano nella seconda metà del secolo passato. Che farà appunto della squadra bianconera la 'fidanzata d'Italia', la regina indiscussa del nostro football, amatissima da milioni di tifosi da nord a sud della Penisola, riferimento obbligato per qualsiasi tipo di riflessione sul nostro calcio.|Guido Luguori ed Antonio Smargiasse, ''Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia'', [[2003]].<ref>{{Cita|Luguori, Smargiasse|pag. 9}}</ref>}}
 
La Juventus della prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|ventesimo secolo]] utilizzava il [[Metodo (calcio)|metodo]], lo stesso schema applicato dalla Nazionale italiana: tale schema di gioco era il risultato di un'evoluzione delle tattiche applicate dalla scuola danubiana durante gli [[anni 1920]] e [[anni 1930|1930]]. Attraverso il suo innovativo modulo 2-3 febbraio 3 o "WW" (vedi disposizione dei giocatori nell'immagine), derivato invece del modulo tattico noto come "[[Piramide (calcio)|Piramide di Cambridge]]" (2 marzo 5), gli attaccanti interni della squadra, [[Renato Cesarini|Cesarini]] e [[Giovanni Ferrari|Ferrari]], potevano dare supporto al «centromediano metodista» [[Luis Monti|Monti]], giocatore con il compito di costruire il gioco, mentre i due mediani laterali, [[Mario Varglien|Varglien I]] e [[Luigi Bertolini|Bertolini]], affrontavano le ali delle squadre avversarie; la linea [[difensore|difensiva]], guidata dal trio [[Gianpiero Combi|Combi]]-[[Virginio Rosetta|Rosetta]]-[[Umberto Caligaris|Caligaris]],<ref>{{Cita|Cascioli|pag. 324}}</ref> poté acquisire maggior sicurezza mentre il [[centrocampo]] riusciva a sfruttare una maggior superiorità numerica. Tale schema rese possibile costruire una serie di attacchi e contropiedi più veloci ed efficaci rispetto agli schemi tattici del decennio scorso. La linea offensiva bianconera, con calciatori come le ali [[Pietro Sernagiotto|Sernagiotto]] ed [[Raimundo Orsi|Orsi]], ed il centravanti [[Giovanni Vecchina|Vecchina]], sostituito poi da [[Felice Borel|Borel II]] – con il supporto delle mezzeali prima nominate –, fu la principale artefice delle 434 reti realizzate dalla squadra in partite ufficiali durante il ''Quinquennio d'oro'' (384 in tornei nazionali e 50 nelle coppe).
 
===Il periodo 1936-1940 e la seconda guerra mondiale===
Il [[14 luglio]] [[1935]] morì in un incidente aereo, davanti al porto di Genova, il presidente bianconero Edoardo Agnelli. Questo avvenimento, con la partenza di alcuni campioni come Cesarini e Ferrari, influì negativamente sul rendimento della squadra, che chiuse [[Serie A 1935-1936|il campionato 1935-1936]] al 5º posto, con [[Virginio Rosetta]] come giocatore-allenatore.
 
Sul finire degli anni trenta, la società bianconera riuscì ad classificarsi secondi in [[Serie A 1937-1938|campionato 1937-1938]] a due punti dall'Ambrosiana, vincitrice del torneo ed aggiungere alla propria bacheca due [[Coppa Italia (calcio)|Coppe Italia]]: la prima fu ottenuta al termine della [[Coppa Italia 1937-1938|citata stagione]], dopo la vittoria in finale sul Torino (3-1, reti di Bellini (2) e Defilippis, per i bianconeri all'andata il [[1º maggio]] e 2-1 in rimonta, doppietta di Gabetto, al ritorno l'[[8 maggio]]); la seconda arrivò durante la stagione [[Coppa Italia 1941-1942|1941-1942]] quando, nella doppia finale, la Juventus sconfisse il [[Milan]] (pareggio per 1-1 a Milano, gol di Bellini, il [[21 giugno]] e vittoria per 4-1 a Torino il [[28 giugno]], con tre reti della stella [[Albania|albanese]] [[Riza Lushta]] e rete su rigore di Sentimenti III).
 
Nell'[[inverno]] del [[1942]], a causa dei [[Storia di Torino#Lo scoppio della seconda guerra mondiale|bombardamenti sulla città di Torino]], la Juventus si trasferì ad [[Alba (Italia)|Alba]], alla Villa Sorano di proprietà della famiglia [[vino|vinicola]] Bonardi, per sfuggire al [[Seconda guerra mondiale|conflitto bellico]] e continuare ad allenarsi fino alla [[primavera]] del [[1943]], durante la fase finale del [[Serie A 1942-1943|43º campionato nazionale]].<ref>{{Cita|Olocco}}</ref> In quella città, la società juventina prese il nome di ''Juventus-Cisitalia'', in abbinamento con la [[Cisitalia|casa automobilistica]], il cui titolare, [[Piero Dusio]], era l'allora presidente bianconero.<ref>{{Cita news|autore=Marco Ansaldo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0160_01_2003_0128_0031_1079891/|titolo=Un amore cominciato ottanta anni fa|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=11 maggio 2003|pagina=31|accesso=2 aprile 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Carlo Moriondo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0011/articleid,0019_02_1967_0150_0011_5538757/|titolo=Dopoguerra: Nasce la Juve di Carlo Parola e Boniperti|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 giugno 1967|pagina=11|accesso=2 aprile 2011}}</ref>
 
[[File:Juventus FC 1949-50.jpg|thumb|left|250px|La Juventus Campione d'Italia nel [[Serie A 1949-1950|1949-1950]]. Festeggiamenti dei giocatori e tifosi per l'8º scudetto dopo la vittoria 4-0 fuori casa contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]], il 28 maggio 1950]]
Dodici anni dopo la fine del ''Quinquennio'', dopo la sospensione del campionato nel [[1944]] e nel [[1945]], anno in cui la società bianconera mutò la denominazione in ''Juventus Football Club'', un membro della famiglia Agnelli tornò alla guida della Juve: nel [[1947]] diventò infatti presidente [[Gianni Agnelli]] (uno dei figli di [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo]]), che sostituì Dusio, e che resterà alla guida della squadra fino al [[1953]].
 
==Gli anni cinquanta e sessanta==
===L<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' Agnelli e il ritorno ai vertici===
All'indomani della [[Seconda guerra mondiale]], la società trascorse diverse stagioni nelle prime posizioni della Serie A. Nel [[1947]], Gianni Agnelli (detto ''L'Avvocato'') diventò presidente del club. La ''Signora'' vinse lo [[scudetto]] al termine della [[Serie A 1949-1950|stagione 1949-1950]], a 15 anni dall'ultimo successo, con 100 reti in campionato e 62 punti, grazie al supporto dal nuovo allenatore, l'inglese [[Jesse Carver]], e di nuovi campioni come [[Carlo Parola]] (alla Juventus dal 1939), famoso per la rovesciata raffigurata sulle figurine [[Panini]], l'ala [[Ermes Muccinelli]], i danesi [[Karl Aage Præst]] (ala tornante) e [[John Hansen]] (prolifico centravanti, autore di 189 partite e 124 gol con ''Madama''), ed in particolar modo [[Giampiero Boniperti]], bandiera bianconera che smetterà di giocare alla fine della [[Serie A 1960-1961|stagione 1960-1961]], dopo 443 presenze in Serie A<ref>In realtà le gare giocate da Boniperti in Serie A vengono erroneamente conteggiate in 444: ciò è dovuto a un errore dell'inviato torinese della ''[[La Gazzetta dello Sport|Gazzetta dello Sport]]'', il quale gli assegnò una presenza il [[13 maggio]] [[1951]] contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], quando al suo posto giocò, invece, [[Karl Aage Hansen|Karl Hansen]].</ref> e 183 reti (178 in Serie A), che ne fanno oggi il secondo miglior cannoniere della storia della società.
 
[[File:Sivori-Charles-Boniperti.jpg|thumb|Il ''[[Trio Magico]]'' (da sinistra a destra): [[Omar Sívori|Sívori]], [[John Charles|Charles]] e [[Giampiero Boniperti|Boniperti]]]]
Nella stagione successiva, la [[Serie A 1950-1951|1950-1951]], la Juventus arrivò terza in Serie A realizzando 103 reti (record della storia societaria in campionato), di cui sette segnate a [[Busto Arsizio]] contro la [[Aurora Pro Patria 1919|Pro Patria]] in una gara vinta 7-0 il [[10 settembre]] [[1950]], tuttora miglior vittoria esterna dei bianconeri; esordì anche il terzo danese della squadra, [[Karl Aage Hansen|Karl Hansen]], regista e autore di 23 reti in campionato. Nel [[Serie A 1951-1952|1951-1952]], sotto la guida dell'ex giocatore ungherese [[György Sárosi]], vinse ancora lo scudetto, grazie al trio d'attacco formato da Muccinelli, Boniperti e Hansen: le reti realizzate in campionato furono 98 (19 quelle di Boniperti, il capocannoniere della squadra) e i punti 60. Quel nono scudetto consentì ai bianconeri di raggiungere il Genoa, che aveva da sempre dominato la classifica per numero di tornei vinti, diventando così il club più vittorioso d'Italia. Nella [[Serie A 1952-1953|stagione successiva]], la squadra giunse seconda, dopo la storica vittoria per 8-0 sulla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].
 
===Il ''Dottore'' Agnelli e i successi del ''Trio Magico''===
{{vedi anche|Trio Magico}}
 
Nel [[1955]], per impegni di lavoro, Gianni Agnelli lasciò la presidenza che, due anni più tardi, passò a suo fratello minore, il ''Dottore'' [[Umberto Agnelli|Umberto]]: a 22 anni lui divenne il più giovane presidente della storia della società bianconera ed aprì un nuovo trionfale ciclo di vittorie, con la società bianconera – piazzata al nono posto nei [[Serie A 1955-1956|due campionati]] [[Serie A 1956-1957|precedenti]] – vincitrice dello scudetto nella stagione 1957-1958 grazie anche a nuovi campioni come il [[galles]]e [[John Charles]], l'[[Argentina|argentino]] di origini italiane [[Omar Sívori]] (primo calciatore proveniente dalla [[Serie A]] a vincere il [[Pallone d'oro 1961|Pallone d'oro]], nel [[1961]]), e a giocatori affermati come Boniperti. I tre saranno ricordati come il ''[[Trio Magico]]'',<ref>{{Cita news|autore=Marco Ruiz|lingua=es|url=http://www.as.com/futbol/articulo/futbol-vi-piero-anos-contrate/dasftb/20081105dasdaiftb_25/Tes|titolo=Ví a Del Piero con 18 años y lo contraté en 24 horas|pubblicazione=[[As (quotidiano)|AS]]|data=5 novembre 2008|accesso=20 febbraio 2009}}</ref> uno degli attacchi più forti di tutti i tempi: 235 reti nel competizioni ufficiali (95 di Charles, 113 di Sívori e 27 di Boniperti), di cui 201 in [[Serie A]], dalla stagione [[Serie A 1957-1958|1957-1958]] alla stagione [[Serie A 1960-1961|1960-1961]].
 
[[File:Serie A 1959-1960 - Giampiero Boniperti + Omar Sívori.png|thumb|left|250px|I tifosi bianconeri portano in trionfo Boniperti e Sívori dopo la conquista del titolo italiano [[Serie A 1959-1960|1959-1960]]]]
Per la prima volta, una società italiana di calcio conquistò la [[Stella (calcio)|stella]], attribuita dalla [[FIGC]] per avere vinto dieci titoli nazionali, diventando nella circostanza il primo club al mondo ad indossare sulla maglia uno stemma commemorativo di una vittoria calcistica.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/clubworldcup/organisation/media/newsid=687173.html|titolo=FIFA awards special 'Club World Champion' badge to AC Milan|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|data=7 febbraio 2008|accesso=27 agosto 2009}}</ref> I bianconeri furono la squadra più vittoriosa del torneo (23 successi) e il miglior attacco con 77 gol (28 del capocannoniere Charles, 22 di Sívori e 8 di Boniperti). Inoltre totalizzarono 51 punti contro i 43 della Fiorentina, eguagliando il record di squadra di distacco sulla seconda in classifica che risaliva al [[Serie A 1932-1933|campionato 1932-1933]].
 
Nella stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] la Juve finì quarta in campionato (19 gol Charles, 15 Sívori), ma vinse la [[Coppa Italia 1958-1959|Coppa Italia]] battendo in finale l'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]] per 4-1 il [[13 settembre]] [[1959]] con gol di Charles, Cervato, Sívori, Cervato (rigore). Fece inoltre il suo debutto nella neonata [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]], il [[24 settembre]] [[1958]] al Comunale contro il [[Wiener Sportclub]], vincendo 3-1 con tripletta di Sívori; ma la qualificazione scappò una settimana dopo, quando gli austriaci, in ragione a un duro intervento su Charles che costringerà il gallese al ricovero in ospedale, problemi di formazione da parte della squadra bianconera e il proprio agonismo, inflissero un durissimo 0-7 ai bianconeri che così uscirono dalla competizione. Nel [[1960]] conquistò un altro [[Serie A 1959-1960|scudetto]] (l'undicesimo), con 25 vittorie, 92 reti segnate (28 Sívori, capocannoniere, e 23 Charles) e ancora 8 punti di distacco (55 a 47) sulla seconda, ancora la Fiorentina, tutti record stagionali; e un'altra [[Coppa Italia 1959-1960|Coppa Italia]] (la quarta), il [[18 settembre]] [[1960]], grazie al 3-2 di [[Roma]] ai supplementari contro i viola (doppietta di Charles e autogol di Micheli): fu il primo ''[[double (calcio)|double]]'' della storia bianconera, un record eguagliato solo dal [[Grande Torino]], dal [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] e dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] in tutta la storia del [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]], e la seconda vincita della ''coccarda tricolore'' di fila, impresa mai riuscita prima a un club italiano.
 
[[File:Boniperti e U.Agnelli per la Coppa Italia 59-60.jpg|thumb|150px|Giampiero Boniperti ed [[Umberto Agnelli]] dopo la vittoria della [[Coppa Italia 1959-1960]]]]
La ''Vecchia Signora'' conquistò ancora uno scudetto nel [[Serie A 1960-1961|1960-1961]] (con il record di Sívori, che segnò ben 6 reti nella storica vittoria per 9-1 contro l'Inter, in cui i nerazzurri schierarono per protesta la formazione Primavera),<ref>La partita del [[16 aprile]] [[1961]] fu sospesa al 31', sul risultato di 0-0, a causa del sovraffollamento sugli spalti, dovuto allo sfondamento dei cancelli da parte di alcuni tifosi interisti senza biglietto, che causò l'invasione della pista d'atletica di alcuni spettatori, che si sedettero sulla stessa per guardare la partita. Nonostante essi non tentassero di entrare nel terreno di gioco, la gara fu fermata e la Corte di Giustizia Federale assegnò all'Internazionale la vittoria per 2-0 a tavolino. La Juventus fece successivamente ricorso e la Corte d'Appello Federale decretò la nuova disputa della gara. I bianconeri alla fine vinsero il campionato con 49 punti, quattro sopra il Milan e cinque in più dell'Internazionale.</ref> vincendo 22 partite, segnando 80 gol (25 Sívori, 15 Charles, 13 Nicolè, 12 Mora) e ricevendo per prima volta la [[Coppa campioni d'Italia]].
 
===Il periodo 1962-1967===
Alla loro terza partecipazione europea, i bianconeri arrivarono ai quarti di finale della [[Coppa dei Campioni 1961-1962]] contro il [[Real Madrid]] ''Ye-Yé'' di [[Alfredo Di Stéfano]], [[Ferenc Puskás]] e [[Francisco Gento]]: vittoria madridista per 0-1 a Torino e vittoria della Juve per 1-0, con rete di Sívori, a Madrid (prima vittoria di una squadra italiana nella capitale [[Spagna|spagnola]], nonché prima sconfitta interna ''merengue'' nella competizione). Lo spareggio venne giocato a [[Parigi]] e il Real vinse per 3-1.
 
[[File:Coppa dei Campioni 1961-1962 - Juventus-Real Madrid.jpg|thumb|left|250px|La Juventus scende in campo contro il [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] per la sfida di andata dei quarti di finale della [[Coppa dei Campioni 1961-1962]]]]
Ma i successi in casa bianconera non si limitarono agli scudetti. Nel 1962-1963 i bianconeri vinsero la [[Coppa delle Alpi]], loro primo successo internazionale, con quattro vittorie in altrettante partite (in finale batterono l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] 3-2) e, nel 1964-1965, la [[Coppa Italia 1964-1965|Coppa Italia]], battendo l'Internazionale in finale per 1-0 a [[Roma]] con gol di Menichelli il [[29 agosto]]; tuttavia in quella stagione la Juventus perse la [[Coppa delle Fiere 1964-1965|Coppa delle Fiere]] (antenata della [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]]) contro il [[Ferencvárosi TC|Ferencváros]] (finale unica, 0-1 a Torino). Analoga conclusione si ebbe nella stagione [[Coppa delle Fiere 1971|1970-1971]], ultima edizione della Coppa delle Fiere, contro il [[Leeds United]], nonostante il doppio pareggio in finale: 2-2 a Torino e 1-1 a [[Leeds]] (questa fu la prima volta che il trofeo venne assegnato sulla base dei gol segnati in trasferta). In tale torneo la Juventus rimase imbattuta, cosa che si ripeterà nelle manifestazioni in ambito continentale nella [[Coppa delle Coppe 1983-1984]] e nell'[[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League 2010-2011]].
 
===La ''Juve Operaia'' e il tredicesimo scudetto===
Nella [[Serie A 1966-1967|stagione 1966-1967]] la Juventus, trasformata quell'anno in [[società per azioni]],<ref>{{cita|Prospetto informativo OPV|pag. 53}}</ref> conquistò il suo tredicesimo scudetto all'ultima giornata e ai danni dell'Inter, battuta per 1-0 con gol di Favalli nello scontro diretto del [[7 maggio]] [[1967]], squadra che precedeva la cosiddetta ''Juve Operaia''<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/gennaio/02/Simoni_Juve_breve_incontro_ga_0_9801023543.shtml|titolo=Simoni e la Juve il breve incontro|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=2 gennaio 1998|accesso=26 febbraio 2009}}</ref> di un solo punto: i nerazzurri persero per 1-0 a Mantova (con errore del portiere [[Giuliano Sarti]]), mentre i bianconeri batterono in casa la Lazio per 2-1, con gol di Bercellino I e Zigoni, pilastri della squadra insieme a Menichelli, Anzolin e Del Sol. Il presidente della società era [[Vittore Catella]] e l'allenatore era [[Heriberto Herrera]], tecnico [[paraguay]]ano precursore del ''movimiento'', primo esempio del cosiddetto ''[[calcio totale]]'', poi sviluppato e perfezionato negli [[anni 1970]] dalla [[Nazionale di calcio dell'Olanda|nazionale olandese]] di [[Johan Cruijff]]. A causa di questa concezione atletica del calcio di "HH2", nel 1965 aveva lasciato la Juventus, per andare al Napoli, [[Omar Sívori]].
 
[[File:Tifosi Juventus FC 1960's.jpg|thumb|250px|I tifosi juventini e il 13º scudetto della società nell'annata [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]]]
Nella [[Coppa dei Campioni 1967-1968|Coppa dei Campioni]] della stagione successiva la Juventus, rafforzata dall'arrivo del tedesco [[Helmut Haller]], arrivò alle semifinali del torneo, ma perse contro il [[Sport Lisboa e Benfica|Benfica]] di [[Eusébio]] (0-2 a Lisbona e 0-1 a Torino). Nella stagione [[Serie A 1969-1970|1969-1970]] debuttò in prima squadra il giovane [[Giuseppe Furino]], che giocherà con i bianconeri fino al [[Serie A 1983-1984|1983-1984]], vincendo otto scudetti e risultando, assieme a [[Giovanni Ferrari]] e [[Ciro Ferrara]], il calciatore italiano che ha tuttora vinto il maggior numero di campionati di lega, l'unico ad esservi riuscito indossando sempre la stessa maglia.
 
==Gli anni settanta e ottanta==
===L'era Boniperti (1971-1990)===
Il [[13 luglio]] [[1971]] [[Giampiero Boniperti]], dopo il lungo periodo trascorso in veste di giocatore, diventò presidente del club. Con Boniperti si aprì un lungo ciclo trionfale che coincise, come negli anni trenta, con i grandi successi della Nazionale italiana, guidata in questi anni da [[Enzo Bearzot]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/19/sorpresa-juve-ko-gli-scherzi-del-solito.html|titolo=Gli anni italiani abituati a vincere|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 dicembre 1997|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
Sotto la sua gestione dirigenziale, la società vinse nove scudetti in quindici anni ([[Serie A 1971-1972|1971-1972]], [[Serie A 1972-1973|1972-1973]], [[Serie A 1974-1975|1974-1975]], [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], [[Serie A 1977-1978|1977-1978]], [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], [[Serie A 1981-1982|1981-1982]], [[Serie A 1983-1984|1983-1984]] e [[Serie A 1985-1986|1985-1986]]), tre Coppe Italia ([[Coppa Italia 1978-1979|1978-1979]], [[Coppa Italia 1982-1983|1982-1983]] e [[Coppa Italia 1989-1990|1989-1990]]) ed un totale di sei trofei a livello internazionale, tra loro [[Lista dei club vincitori delle competizioni confederali e interconfederali di calcio#Dati di rilievo|tutte le competizioni a livello di club]], sia [[competizioni UEFA per club|confederali]] che il [[Albo d'oro dei club campioni del mondo di calcio|titolo mondiale]], un'impresa mai accaduta prima nella storia del calcio.<ref name="competizioni europee"/><ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/news/newsid=938602.html|titolo=Giovanni Trapattoni|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=1º settembre 2009|accesso=3 gennaio 2011}}</ref>
 
====I cicli di Vycpálek (1971-1974) e Parola (1974-1976)====
La Juventus si classificò quarta nel campionato nazionale della stagione [[Serie A 1970-1971|1970-1971]]. Il [[26 maggio]] di quell'anno morì a soli 36 anni, per un male incurabile, [[Armando Picchi]], allenatore dei bianconeri da appena un anno. Nella stagione successiva la Juventus, già sotto la conduzione tecnica dell’ex giocatore [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Čestmír Vycpálek]] e con l'apporto di alcuni consolidati elementi come [[Sandro Salvadore]] e la valorizzazione di giovani calciatori come [[Franco Causio]] (proveniente dal [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]), [[Giuseppe Furino]] (cresciuto nelle divisioni minori bianconere, dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]]), [[Fabio Capello]] (dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e, prima ancora, dalla [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907|SPAL]]), del libero (poi capitano bianconero) [[Gaetano Scirea]] e soprattutto di [[Roberto Bettega]], [[Torino|torinese]] prodotto del vivaio bianconero, vinse lo scudetto della [[Serie A 1971-1972|stagione 1971-1972]], in cui il girone d'andata fu un continuo alternarsi di squadre nelle prime posizioni, con un punto di vantaggio sul Milan.
 
[[File:Tifosi Juventus FC 1972-73.jpg|thumb|left|250px|Festeggiamenti per il 15º scudetto allo [[Stadio Olimpico di Roma]] il [[Serie A 1972-1973|20 maggio 1973]], dopo la vittoria 2-1 contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]]]
Al termine della stagione [[Serie A 1972-1973|1972-1973]] il club torinese vinse il suo 15º scudetto, questa volta in maniera rocambolesca: seconda in classifica a 43 punti a pari merito della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e con un punto di svantaggio rispetto al [[Associazione Calcio Milan|Milan]] capolista all’inizio dell'ultima giornata di campionato, la Juventus riuscì a vincere fuori casa negli ultimi minuti per due reti contro uno – gol a 3 minuti dalla fine di [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]] – un incontro che stava perdendo allo [[Stadio Olimpico di Roma|Stadio Olimpico]] contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], mentre la Lazio fu sconfitta 0-1 a [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] e il Milan, già sotto 1-3 alla fine del primo tempo, uscì battuto per 3-5 dal campo del [[Hellas Verona Football Club|Verona]]. La società lombarda si prese la rivincita in [[Coppa Italia 1972-1973|Coppa Italia]] battendo i bianconeri in finale ai calci di rigore (1-1 al 120' con gol bianconero del vantaggio segnato da [[Roberto Bettega]]). Nella stessa stagione i bianconeri, senza giocatori stranieri in rosa (per via del divieto di ingaggiare calciatori stranieri imposto dopo la sconfitta dell'Italia contro la Corea del Nord ai [[Campionato mondiale di calcio 1966|Mondiali inglesi del 1966]]), raggiunsero per la prima volta nella loro storia la finale di [[Coppa dei Campioni 1972-1973|Coppa dei Campioni]], ma persero a [[Belgrado]] contro l'[[AFC Ajax|Ajax]] – guidata dalla panchina dal [[romania|rumeno]]-[[ungheria|ungherese]] [[Stefan Kovács|Ştefan Kovács]] – per 0-1, con gol al 4' dell'attaccante [[Johnny Rep]].
 
Il [[28 novembre]] di quell'anno la Juventus (che prese il posto del rinunciatario Ajax) perse a [[Roma]] anche la [[Coppa Intercontinentale 1973|Coppa Intercontinentale]] contro l'[[Independiente]]: 0-1 contro i "diavoli rossi" di [[Avellaneda (Argentina)|Avellaneda]], con rigore fallito da Cuccureddu quando la gara era ancora sullo 0-0. Per di più, i dirigenti bianconeri avevano trovato l'accordo con gli argentini per disputare la finale in un'unica partita allo [[Stadio Olimpico di Roma]].
 
Nel [[1974]], dopo il [[Campionato mondiale di calcio 1974|Mondiale in Germania]], iniziò un nuovo ciclo di grandi risultati per la Nazionale del C.T. [[Enzo Bearzot]]: quattro anni dopo, al [[Campionato mondiale di calcio 1978|Campionato del mondo 1978]] in [[Argentina]], l'Italia arrivò quarta, avendo nelle file complessivamente nove giocatori bianconeri: Dino Zoff, [[Antonio Cabrini]], Claudio Gentile, Gaetano Scirea, [[Romeo Benetti]], Antonello Cuccureddu, Franco Causio, [[Marco Tardelli]] e Roberto Bettega. In seguito, al [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato mondiale in Spagna]], sei giocatori bianconeri del cosiddetto ''[[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Anni 1970 e 1980: Il Blocco-Juve|Blocco-Juve]]''.<ref>Anche denominato ''Blocco Juventus'', cfr. {{cita web|lingua=en|url=http://www.channel4.com/sport/football_italia/memories/mm1978.html|titolo=Mondiali Memories, Argentina 1978: "Bearzot builds a reputation"|editore=[[Channel 4]]|accesso=06 marzo 2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/winners/code=59/player=174446/interview.html|titolo=Cabrini: What I most felt was relief (interview)|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=20 febbraio 2009}}<br />{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/coaches/coach=61538/bio.html|titolo=Bearzot: "Football is first and foremost a game"|editore=Fédération Internationale de Football Association|accesso=04 gennaio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/199710/08/343bcd3202b0f/|titolo=Italia-Inghilterra nella storia|pubblicazione=[[RAI Sport]]|data=8 ottobre 1997|accesso=20 febbraio 2009}}<br /> {{pdf}}&nbsp;{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=29860.|titolo=Quando il mondo è azzurro|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=10 luglio 2006|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
Allenata dall'ex-campione bianconero [[Carlo Parola]], nella stagione [[Serie A 1973-1974|1973-1974]] la Juve si classificò seconda in Serie A, alle spalle della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], e raggiunse il Girone finale di [[Coppa Italia 1973-1974|Coppa Italia]]. Nella stagione successiva, il club vinse lo [[Serie A 1974-1975|scudetto]], al termine di un duello appassionante con il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], battuto per 6-2 al San Paolo il [[15 dicembre]] e per 2-1 al Comunale di Torino il [[6 aprile]]; e arrivò fino alle semifinali della [[Coppa UEFA 1974-1975|Coppa UEFA]], dalla quale uscì in seguito alla doppia sconfitta col [[Football Club Twente|Twente]].
Nel [[Serie A 1975-1976|campionato successivo]], invece, non fu sufficiente un girone di andata da record (26 punti su 30 ottenuti), poiché lo scudetto finì nelle mani del Torino. In quell'anno vennero ingaggiati altri giocatori, come [[Marco Tardelli]], [[Antonio Cabrini]], [[Romeo Benetti]] e [[Roberto Boninsegna]].
 
====Il ''decennio Trapattoni'', la conquista dell'Europa e del mondo (1976-1986)====
L’anno seguente, Parola fu sostituito dall’emergente [[Giovanni Trapattoni]], all’epoca trentasettenne e con alle spalle solo un biennio di conduzione tecnica, nel [[Associazione Calcio Milan|Milan]], club nel quale era stato anche giocatore.
 
=====Stagione 1976-1977: lo scudetto dei record ed il trionfo in Coppa UEFA=====
{{Quote|Nella capitale della Biscaglia, la Juventus rappresentava l'Italia, anche in tribuna stampa ci siamo sentiti tutti bianconeri.|Elio Domeniconi, ''[[Guerin Sportivo]]'', [[maggio]] [[1977]].<ref>{{Cita|Domeniconi}}</ref>}}
 
[[File:19770504-UEFA-Bettega-Juve-Bilbao.jpg|thumb|175px|[[Roberto Bettega]] in una fase di Juventus-[[Athletic Club|Athletic Bilbao]] a [[Torino]], finale di andata della [[Coppa UEFA 1976-1977]]]]
Al primo anno di Trapattoni alla Juventus è legato uno degli scudetti probabilmente più combattuti e spettacolari del calcio italiano, quello della stagione [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], conteso ai campioni uscenti del Torino fino all’ultima giornata: le due squadre, appaiate in cima alla classifica alla fine del girone d’andata con una media-punti insostenibile per le altre contendenti, continuarono il «testa-a-testa» per tutto il girone di ritorno. La Juventus prevalse alla fine con 51 punti, frutto di 23 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte (record per la [[Serie_A#Punti|Serie A a 16 squadre]]), contro i 50 del Torino, «un'annata entusiasmante, indimenticabile»<ref>{{Cita news|autore=Ferruccio Cavallero|titolo=Juve e Toro, due squadroni|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0011/articleid,1093_02_1977_0109_0013_24173802/|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 maggio 1977|pagina=11|accesso=13 dicembre 2011}}</ref>. Per avere un’idea del ritmo impresso dalle due compagini torinesi a quell’edizione del campionato, basti notare che la terza classificata, la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], si fermò a 35 punti.
 
Quattro giorni prima di vincere il suo 17º scudetto la Juventus si aggiudicò anche la sua prima competizione internazionale, la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]], al termine di una durissima doppia finale disputata contro gli spagnoli dell’[[Athletic Club|Athletic]] di [[Bilbao]].
All’andata la Juventus vinse 1-0 con un goal di [[Marco Tardelli]], al ritorno passò subito in vantaggio con un goal di [[Roberto Bettega]] e, pur perdendo alla fine per 1-2, riuscì a vincere il doppio confronto contro i baschi e a portare a casa la Coppa. Prima le ''Zebre'' avevano eliminato Manchester City (sconfitta 0-1 in Inghilterra all'andata e 2-0 al ritorno), Manchester United (0-1 all'[[Old Trafford]] e 3-0 a [[Torino]]), Shakhtar Donetsk (3-0 in Italia e 0-1 in U.R.S.S.), Magdeburgo (3-1 in Germania Est e 1-0) e AEK Atene (4-1 in casa e 1-0 in trasferta). Fu, quella, l’unica affermazione internazionale che la Juventus, e più in generale, qualsiasi società calcistica italiana, conseguì con un organico composto esclusivamente da giocatori nati nella Nazione:<ref>{{Cita news|autore=Sergio Di Cesare|lingua=en|titolo=Hard work pays off for Zoff|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|url=http://www.uefa.com/uefaeuro2012/news/newsid=639009.html|data=1º aprile 2008|accesso=8 febbraio 2010}}</ref><ref name="Coppa UEFA 1976–1977">{{Cita news|lingua=es|url=http://www.plus.es/esp/fiebre_maldini/terceratemporada/_esp_//index.html?id=20081215pluutmftb_6.Ves|titolo=Fiebre Maldini 10 novembre 08: Final de la Coppa UEFA entre el Athletic y la Juventus de 1977 (01:18 – 04:41)|pubblicazione=Canal +|data=10 novembre 2008|accesso=20 febbraio 2009}}</ref> di essi, quelli schierati in campo nella circostanza furono [[Dino Zoff|Zoff]], [[Antonello Cuccureddu|Cuccureddu]], [[Claudio Gentile|Gentile]]; [[Giuseppe Furino|Furino]], [[Francesco Morini|F. Morini]], [[Gaetano Scirea|Scirea]]; [[Franco Causio|Causio]], [[Marco Tardelli|Tardelli]], [[Roberto Boninsegna|Boninsegna]] (sostituito al 59’ dell’incontro da [[Luciano Spinosi|Spinosi]]), [[Romeo Benetti|Benetti]] e [[Roberto Bettega|Bettega]].
 
=====Stagione 1977-1978: il 2º scudetto consecutivo e la semifinale in Coppa dei Campioni=====
Con il supporto di [[Pietro Paolo Virdis]], acquistato dal [[Cagliari Calcio|Cagliari]], la Juventus conquistò il suo [[Serie A 1977-1978|secondo tricolore con­secutivo]] con cinque punti di vantaggio sul [[Lanerossi Vicenza]] del centravante [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]], squadra-rivelazione del torneo. Nel frattempo i bianconeri arrivarono fino alle semifinali di [[Coppa dei Campioni 1977-1978|Coppa dei Campioni]], perdendo ai supplementari con il [[Club Brugge K.V.|Club Brugge]].
 
=====Il triennio 1979-1981 e l'apertura delle frontiere ai calciatori stranieri=====
Gli [[Anni 1970|anni settanta]] si chiusero con un'altra Coppa Italia, la sesta, nel [[Coppa Italia 1978-1979|1978-1979]], con la vittoria in finale sul Palermo (gol di [[Sergio Brio|Brio]] e [[Franco Causio|Causio]]) per 2-1 dopo i [[tempi supplementari]].
 
Nella stagione successiva, la squadra giunse fino alla semifinale di [[Coppa delle Coppe 1979-1980|Coppa delle Coppe]], sconfitta nel doppio confronto dai [[londra|londinesi]] dell’[[Arsenal Football Club|Arsenal]] (1-1 e 0-1); nella squadra inglese si mise in luce un giovane calciatore [[irlanda|irlandese]], [[Liam Brady]], che nel mercato estivo di quell'anno, il primo aperto dopo molti anni ai calciatori stranieri, fu acquistato proprio dal club bianconero e divenne, nel biennio successivo, tra i protagonisti dei due scudetti consecutivi vinti dalla Juventus, quello del [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], il 19º, dopo un testa a testa con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e le polemiche susseguenti un gol non convalidato ma poi rivelatosi regolare di [[Maurizio Turone|Turone]] nello scontro diretto disputato a Torino il [[10 maggio]] [[1981]] e finito 0-0.
 
=====Stagione 1981-1982: lo scudetto della seconda stella=====
[[File:Paolo Rossi Pallone d'oro.jpg|thumb|left|150px|[[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]], eletto [[Pallone d'oro 1982|miglior calciatore europeo]] nel [[1982]]]]
L'[[Serie A 1981-1982|anno successivo]] la Juventus fece il bis, arrivando a quota 20, dopo un lungo testa a testa con la [[Associazione Calcio Fiorentina|Fiorentina]] culminato nella vittoria per 1-0 a [[Catanzaro]] con gol su rigore di [[Liam Brady]], il [[16 maggio]]. Dati gli acquisti di [[Michel Platini]] e [[Zbigniew Boniek]] e la norma che consentiva il tesseramento di due giocatori stranieri al massimo, l'irlandese era già certo di dover lasciare [[Torino]], ma onorò fino alla fine la maglia bianconera; fece il suo debutto [[Massimo Bonini]], prelevato dal [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]], mediano [[San Marino|sanmarinese]] che diverrà tra i più forti del calcio europeo, che divenne titolare al posto di [[Giuseppe Furino|Beppe Furino]]. La società ottenne così la seconda [[Stella (calcio)|stella]], rimanendo tuttora l'unica squadra nel Paese ad aver raggiunto questo prestigioso traguardo.
 
In quegli anni giunsero alla società nuovi giocatori come i giovani [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]], capocannoniere della [[Campionato mondiale di calcio 1982|coppa del mondo di Spagna]], al quale partecipò con altri cinque bianconeri (6 reti), nonché [[Pallone d'oro]] [[Pallone d'oro 1982|1982]]; [[Domenico Marocchino]] e il giovane [[Giuseppe Galderisi]], che si distinse per una tripletta segnata al Milan nello scontro vinto al Comunale per 3-2 il [[14 febbraio]]. Rossi giocò solo le ultime tre partite (segnando peraltro al debutto ad [[Udine]] il [[2 maggio]] nella vittoria per 5-1 contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]]), a causa della squalifica per il cosiddetto ''[[scandalo del calcio italiano del 1980|Scandalo Totonero]]''. Da ricordare è il [[Derby di Torino|Derby della Mole]] vinto per 4-2 il [[7 marzo]] dopo un doppio svantaggio: i marcatori furono Tardelli, Scirea (2) e Brady.<ref>{{cita web|url=http://www.myjuve.it/stagione-1981-82-juventus/campionato_serie_a-juventus-torino-4 febbraio 2439.aspx|titolo=Campionato Serie A 1981/82: Juventus v Torino (referto)|accesso=26 febbraio 2011}}</ref>
 
Durante il [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato del mondo]] in [[Spagna]] si distinsero altri due giocatori che proprio quell'estate erano arrivati alla Juventus, ovvero il [[Polonia|polacco]] [[Zbigniew Boniek]], ingaggiato dal [[Klub Sportowy Widzew Łódź|Widzew Łódź]], ed il [[Francia|francese]] [[Michel Platini]], all’epoca in scadenza di contratto presso il suo club in [[Francia]], il [[Association Sportive de Saint-Étienne Loire|Saint-Étienne]], che sarebbero stati tra i protagonisti della Juventus negli anni successivi e le cui nazionali erano giunte rispettivamente al terzo e quarto posto di quel mondiale.
 
=====Stagione 1982-1983: i secondi posti in campionato e Coppa Campioni e la 7ª Coppa Italia=====
[[File:Gaetano Scirea.png|thumb|180px|[[Gaetano Scirea]], capitano bianconero negli anni ottanta]]
Con queste premesse la serie di trionfi della Juventus si allungò: nella stagione [[Serie A 1982-1983|1982-1983]] ottenne un sofferto successo in [[Coppa Italia 1982-1983|Coppa Italia]] (per la settima volta) battendo in finale l'[[Hellas Verona Football Club|Hellas Verona]]: all'andata, a [[Verona]], gli scaligeri si aggiudicarono l'incontro per 2-0, mentre nella gara di ritorno la Juventus riuscì a ribaltare il risultato vincendo 3-0 dopo i [[tempi supplementari]], con reti di Rossi e Platini (2). Nella stessa stagione la squadra vinse anche il cosiddetto ''[[Mundialito per club 1983|Mundialito per club]]'' e giunse alla sua [[Coppa dei Campioni 1982-1983|seconda finale]] di Coppa dei Campioni contro l’[[Hamburger Sport-Verein|Amburgo]], ma venne battuta col risultato di 0-1 con un goal di [[Felix Magath]]. Quella finale costituì l'ultima esibizione in campo con i colori bianconeri di due giocatori che hanno fatto la storia del club: il portiere [[Dino Zoff]] e l'attaccante [[Roberto Bettega]]. Il primo si ritirò dall'attività poche settimane dopo, il secondo concluse la sua carriera in [[Canada]].
 
=====Stagione 1983-1984: l'accoppiata scudetto-Coppa delle Coppe=====
Dopo un interregno della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] (campione d’Italia [[Serie A 1982-1983|1982-1983]]), la Juventus vinse nel [[Serie A 1983-1984|1984]] lo Scudetto, raggiunto matematicamente il [[6 maggio]] con l'1-1 a Torino contro l'Avellino, con due punti di vantaggio sugli stessi giallorossi, e colse la sua seconda affermazione internazionale ufficiale: a [[Basilea]], nella finale di [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]], i bianconeri sconfissero il [[Futebol Clube do Porto|Porto]] per 2-1 con goal di [[Beniamino Vignola]] e [[Zbigniew Boniek]], dopo aver superato Lechia Gdansk (7-0 all'andata in casa e 3-2 al ritorno), Paris Saint-Germain (2-2 in Francia e 0-0 a Torino), Haka Valkeakoski (1-0 e 1-0) e Manchester United (1-1 in Inghilterra e 2-1 a Torino, con gol di Boniek e Rossi).
 
In Serie A sono da ricordare le vittorie contro il Torino il [[26 febbraio]] per 2-1 (doppietta di Platini) e il 7-0 sull'Ascoli nella giornata inaugurale, l'[[11 settembre]] (doppiette di Rossi, Penzo, Platini – il secondo gol su rigore – e rete di Boniek). Inoltre, la gara giocata e vinta col risultato di 2-0 a Catania il [[20 novembre]] (gol di Rossi e Platini, mentre al ritorno, partita disputata il [[25 marzo]], segnò una doppietta Scirea), fu per 21 anni l'ultima giocata in Sicilia in Serie A dalla ''Vecchia Signora'' (che comunque giocò a Palermo la finale della Supercoppa Europea 1996).
 
=====Stagione 1984-1985: il ''Grande Slam''=====
[[File:Zbigniew Boniek - Supercoppa UEFA 1984.jpg|thumb|left|270px|[[Zbigniew Boniek]] esulta dopo la sua doppietta che consegnò alla Juventus la [[Supercoppa UEFA 1984]] ai danni del [[Liverpool Football Club|Liverpool]]]]
La vittoria in Coppa delle Coppe diede alla Juventus il diritto di sfidare il [[Liverpool Football Club|Liverpool]] vincitore della [[Coppa dei Campioni 1983-1984|Coppa dei Campioni]] nella [[Supercoppa UEFA]], che fu disputata in gara unica a Torino nel gennaio [[1985]],<ref name=USC2>La edizione della Supercoppa europea di [[1984]] fu disputata in una gara unica perché il Liverpool d'Inghilterra, secondo i bassi dell'[[UEFA|Unione delle Federazioni Calcistiche Europee]] in qualità di vincitore della Coppa dei Campioni nella stagione 1983-1984, poté trovare una sola data in cui affrontare la Juventus, campione della Coppa delle Coppe nella stessa stagione. Le altre due edizioni dove si giocò solo la gara d'andata nella storia di quella competizione furono nel [[1986]] ([[Steaua Bucureşti|Steaua Bucarest]] 1-0 [[Dinamo Kiev]] a [[Principato di Monaco|Monaco]] il [[24 febbraio]] [[1987]]) e nel [[1991]] ([[Manchester United Football Club|Manchester United]] 1-0 [[Stella Rossa Belgrado|Stella Rossa]] a [[Manchester]] il [[19 novembre]] [[1991]]). Cfr. {{Cita news|autore=Karel Stokkermans|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tabless/sup.html|titolo=European Super Cup|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=4 settembre 2008|accesso=26 settembre 2008}}</ref> e che vide i bianconeri prevalere per 2-0 con doppietta di Boniek; a [[Bruxelles]], il [[29 maggio]] [[1985]], infine, la Juventus si laureò [[Coppa dei Campioni 1984-1985|campione d’Europa]], ancora di fronte al Liverpool, al termine di un incontro vinto per 1-0 ([[Michel Platini|Platini]] su rigore), ma segnato da quella che è passata alla storia come la [[strage dell'Heysel]].
 
{{vedi anche|Strage dell'Heysel}}
Circa un'ora prima dell'inizio della partita, improvvisamente un gruppo di sostenitori del Liverpool scavalcò la rete che divideva il loro settore da quello limitrofo per aggredire un gruppo di tifosi della Juventus, sembra per reagire a delle provocazioni verbali. Questo suscitò il panico degli altri sostenitori juventini che occupavano il settore Z dello stadio, che cominciarono ad arretrare. La calca che seguì fu drammatica e, complice anche il crollo del muro che delimitava il settore, che portò alla morte di 39 spettatori, 32 delle quali italiane. Molti tifosi vennero soccorsi sul campo, mentre altri corpi senza vita vennero sistemati a bordo campo.
 
Con la vittoria in Coppa dei Campioni, la Juventus divenne il primo club europeo a vincere tutte le tre maggiori manifestazioni organizzate dall’[[UEFA|Unione Europea delle Federazioni Calcistiche]].<ref>{{cita news|lingua=es|url=http://es.fifa.com/classicfootball/clubs/club=31085/index.html|titolo=Juventus FC: La Vecchia Signora en lo más alto del mundo|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=15 novembre 2009}}</ref>
 
=====Stagione 1985-1986: il 22º scudetto=====
[[File:Calcio Genoa - Juventus 1984.jpg|thumb|180px|[[Michel Platini]], tre volte consecutive Pallone d'oro ([[Pallone d'oro 1983|1983]]-[[Pallone d'oro 1984|1984]]-[[Pallone d'oro 1985|1985]]) con la maglia bianconera]]
Dopo le cessioni di Zbigniew Boniek, venduto alla Roma, e Paolo Rossi, ceduto al Milan, ma con nuovi acquisti come quelli del danese [[Michael Laudrup]], [[Lionello Manfredonia]] e [[Aldo Serena]], i bianconeri conquistarono un altro scudetto nella stagione [[Serie A 1985-1986|1985-1986]], grazie ad un iniziale sequenza di 8 vittorie consecutive iniziali e 26 punti su 30 ottenuti nel girone di andata (entrambi record) e alla sconfitta della Roma, che aveva raggiunto i bianconeri il [[20 aprile]] contro il Lecce in casa per 2-3 nella penultima giornata, mentre le ''Zebre'', che si aggiudicheranno il tricolore proprio a [[Lecce]] una settimana dopo vincendo 3-2, sconfissero per 1-0 il Milan con rete di Laudrup. Conquistarono anche la loro prima [[Coppa Intercontinentale 1985|Coppa Intercontinentale]], l'[[8 dicembre]] [[1985]] a [[Tōkyō]] ([[Giappone]]) battendo ai calci di rigore (2-2 dopo i supplementari, gol di Platini su rigore e di Laudrup) i [[Coppa Libertadores 1985|campioni sudamericani]] dell’[[Asociación Atlética Argentinos Juniors|Argentinos Juniors]] in quella che è stata ritenuta la miglior edizione nella storia del torneo per livello tecnico ed agonistico,<ref>{{Cita|Proieto|pagg. 3-11}}</ref> divenendo così il primo – e, a tutt’oggi, l’unico – club al mondo a vincere tutte le [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Dati di rilievo|competizioni ufficiali a livello internazionale]].<ref name="competizioni europee"/><ref name="La Vanguardia"/>
 
{{Quote|Chi era a Tokyo a mezzogiorno di domenica 8 dicembre 1985 – in Italia levatacce alle quattro del mattino per la diretta di Canale 5 riservata alla sola Lombardia (la TV commerciale non era ancora esplosa come fenomeno di massa) – non dimenticherà mai non soltanto il fatto che la Juventus sia arrivata dopo lungo inseguimento sul tetto del mondo. Non dimenticherà soprattutto l'incredulità e poi la rassegnazione di Michel Platini dopo l'annullamento di un suo bellissimo gol. L'arbitro Roth, uno dei più quotati dell'epoca, aveva visto un fuorigioco di Serena, invalidando la splendida rovesciata del fuoriclasse francese: 'Soltanto un tedesco avrebbe potuto negarmi una gioia simile!', esclamò Platini dopo il trionfo da lui siglato con due rigori. Il primo consentì alla Juve di acciuffare l'1-1, il secondo chiuse la serie che servì a laureare la squadra vincente. Partita bellissima, palpitante, incerta. Una delle migliori tra le finali della Coppa Intercontinentale che dal Duemila non si gioca più in un match unico. Partita da riproporre come simbolo di spettacolo...|Considerazioni sulla vittoria della [[Juventus Football Club|Juventus]] nella [[Coppa Intercontinentale 1985|Coppa Intercontinentale]] a [[Tokyo]] l'[[8 dicembre]] [[1985]] pubblicate nel [[1998]] in occasione del 100mo anniversario della fondazione della ''Vecchia Signora''.<ref>{{Cita|Archivio Juventus}}</ref>}}
Sulla fine della stagione 1985-1986 chiuse il [[decennio]] di Trapattoni: durante la sua gestione, la società vinse un totale di sei scudetti anni, due Coppe Italia e tutte le coppe internazionali.<ref name="competizioni europee"/> Inoltre [[Antonio Cabrini]], [[Gaetano Scirea]] e [[Marco Tardelli]] divennero i primi calciatori europei ad avere vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club e, ulteriormente, i [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Giocatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primi giocatori al mondo]] ad avere vinto sia tutte le competizioni internazionali a livello di club cui presero parte sia la [[Campionato mondiale di calcio 1982|Coppa FIFA]] e l'allenatore [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], chi nel frattempo passò ad allenare l'Internazionale, il [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Allenatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primo a livello continentale]] – e, a tutt’oggi, l’unico – ad avere vinto tutte le competizioni a livello di club in cui ha partecipato (tutte con lo stesso club).
 
[[File:Dino Zoff Coppa UEFA 1989-1990 Juventus.jpg|thumb|left|150px|L'allenatore [[Dino Zoff]] con la [[Coppa UEFA 1989-1990]], vinta in finale doppia contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]]]
Il [[12 luglio]] [[1988]] a [[Ginevra]] ([[Svizzera]]), in occasione del sorteggio delle competizioni europee della stagione 1988-1989, l'allora presidente della [[UEFA|confederazione calcistica europea]], [[Jacques Georges]], conferì la ''[[Palmarès della Juventus Football Club#Onorificenze|Targa UEFA]]'' alla Juventus, rappresentata dall'allora presidente [[Giampiero Boniperti]], in ragione del [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Squadre_vincitrici_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primato conseguito in campo continentale]].<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/maggio/24/Tutto_inizio_con_poesia_ga_0_9705246555.shtml|titolo=Tutto iniziò con un po' di poesia|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=24 maggio 1997|accesso=20 febbraio 2009}}</ref><ref>{{pdf}}&nbsp;{{cita news|lingua=es|url=http://hemeroteca.lavanguardia.es/preview/1988/07/13/pagina-53/33040569/pdf.html|titolo=Sorteo de las competiciones europeas de fútbol: el Fram de Reykjavic, primer adversario del F.C. Barcelona en la Recopa|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|pagina=53|data=13 luglio 1988|accesso=15 novembre 2009}}</ref>
 
====Il rinnovamento nel periodo 1986-1990====
Tra il 1987 ed il 1990, la ''Vecchia Signora'' conobbe anni difficili. Con [[Rino Marchesi]] sulla panchina, iniziò la [[Serie A 1986-1987|stagione 1986-1987]] con una vittoria 2-0 ad [[Udine]] contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]]: la stagione terminò con il sorpasso all'Inter, in extremis, per il secondo posto, con 39 punti, 3 in meno della capolista [[SSC Napoli|Napoli]] di [[Diego Armando Maradona]] e del ritrovato [[Bruno Giordano (calciatore)|Bruno Giordano]], vincitrice del campionato. In Coppa dei Campioni i bianconeri furono eliminati agli ottavi dal Real Madrid: persa l'andata in trasferta per 1-0, al Comunale di Torino la Juve si impose per 1-0 grazie a un gol di Cabrini. La sfida proseguì ai calci di rigore dove i bianconeri persero 3-1.
 
La [[Serie A 1987-1988|stagione successiva]] ebbe un andamento molto irregolare: la Juventus concluse sesta in classifica con 31 punti, e poté accedere alla Coppa UEFA solo dopo lo spareggio-derby contro il Torino (0-0 dopo i [[tempi supplementari]], 4-2 ai [[tiri di rigore|rigori]]).
 
Il [[3 settembre]] [[1989]] perì in un incidente stradale a Skiernewice, in [[Polonia]], [[Gaetano Scirea]], per anni libero, capitano e simbolo della squadra, recordman di presenze in maglia bianconera fino al 2008, diventato poi osservatore per la società. La squadra bianconera, sotto la guida di [[Dino Zoff]] e con un team "operaio" che aveva la sua punta di diamante nel bomber Totò Schillaci, finì [[Serie A 1989-1990|il campionato]] di quell'anno al 4º posto, così come nella [[Serie A 1988-1989|stagione precedente]].
 
[[File:Stadio delle Alpi 2.JPG|thumb|Il nuovo [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]]]]
Il [[5 febbraio]] [[1990]], mentre s'inaugurava lo [[Stadio delle Alpi]], costruito per ospitare il [[Campionato mondiale di calcio 1990]], l'avvocato [[Vittorio Caissotti di Chiusano]] prese il posto di Giampiero Boniperti alla presidenza della società. La squadra, ancora con Dino Zoff in panchina, conquistò l'ottava [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] battendo in finale il Milan di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]], dopo un pareggio per 0-0 a Torino e la vittoria per 1-0 a Milano (gol di [[Roberto Galia|Galìa]]). Sempre in quell'anno vinse la [[Coppa UEFA 1989-1990|Coppa UEFA]] in una doppia finale, [[Statistiche della Coppa UEFA#Paesi|per la prima volta nella storia delle competizioni UEFA]], tra due club italiani,<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/competitions/ucl/news/kind=1/newsid=690330.html|titolo=United set up tenth one-nation final|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=30 aprile 2008|accesso=29 ottobre 2009}}</ref> contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (3-1 a Torino, con gol di Galìa, Casiraghi e De Agostini, e 0-0 sul campo neutro di [[Avellino]]). Questi furono i primi trofei vinti dopo tre stagioni senza titoli.
 
==Gli anni novanta==
Nella [[Serie A 1990-1991|stagione successiva]], Zoff lasciò il posto all'allora emergente allenatore [[Gigi Maifredi]], il quale, nonostante l'arrivo di nuovi campioni del calibro di [[Roberto Baggio]], [[Júlio César da Silva]] e [[Paolo Di Canio]], perse subito la Supercoppa Italiana contro il Napoli per 5-1 e non riuscì a portare la squadra, terza dopo il girone d'andata, oltre il settimo posto in campionato, perdendo 0-2 all'ultima giornata in casa del Genoa. Così, dopo ventinove anni – l'ultima volta era stata nel [[Serie A 1961-1962|1961-1962]] –, la Juventus non si qualificò per nessuna competizione internazionale.
 
===Il nuovo ciclo di Trapattoni (1991-1994)===
[[File:Roberto Baggio - Juventus Football Club 1990-1991.jpg|thumb|left|150px|[[Roberto Baggio]], premiato col [[Pallone d'oro 1993|Pallone d'oro]] al termine del [[Coppa UEFA 1992-1993|vittorioso cammino europeo]] del 1993]]
Nella stagione [[Serie A 1991-1992|1991-1992]] Trapattoni tornò ad allenare i bianconeri. Con lui in panchina, il club ritornò competitivo, ma le amarezze continuarono: la squadra perse la finale di [[Coppa Italia 1991-1992|Coppa Italia]] contro il [[Parma Football Club|Parma]] e si piazzò seconda in campionato. Nella stagione [[Serie A 1992-1993|1992-1993]], rafforzata da giocatori come il tedesco [[Andreas Möller]], [[Fabrizio Ravanelli]] e [[Gianluca Vialli]], vinse per la terza volta la [[Coppa UEFA 1992-1993|Coppa UEFA]] battendo per 3-1 in [[Germania]] ([[Dino Baggio]] e doppietta di [[Roberto Baggio]]) e per 3-0 a Torino (due gol di Dino Baggio e Möller) il [[Ballspiel-Verein Borussia 09 Dortmund|Borussia Dortmund]], con un punteggio complessivo di 6-1, [[Statistiche della Coppa UEFA|record della manifestazione]] e dei [[Statistiche delle competizioni UEFA per club|tornei gestiti dall'UEFA]]. In quel torneo la squadra segnò 32 reti, per un totale di 106 nell'intera stagione. In campionato, invece, si classificò al quarto posto, vincendo in casa del Milan il [[18 aprile]] con doppietta di Möller e segnatura di Roberto Baggio. Al termine dell'anno solare, il ''Divin Codino'' venne premiato col [[Pallone d'oro 1993|Pallone d'oro]]. Nel [[Serie A 1993-1994|1993-1994]] debuttarono con la maglia bianconera [[Angelo Di Livio]] e [[Alessandro Del Piero]], quest'ultimo pietra miliare della Juventus per oltre un quindicennio. La squadra terminò il campionato al secondo posto, staccata di tre punti dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]].
 
===L'era Lippi e i nuovi successi nazionali ed internazionali (1994-1999)===
{{quote|Alla fine dello scorso millennio, la Juventus aveva dominato il calcio europeo per club. Combinando potenza e splendore, i bianconeri hanno vinto tutto. E quando non vincevano, erano solitamente i vicecampioni.|Sheridan Bird, ''Champions Magazine'', [[2008]]<ref>{{Cita|Bird|pag. 44}}</ref>|At the end of the last millennium, Juventus dominated European club football. Blending power and ''panache'', the ''Bianconeri'' won everything. And if they didn't win it, they were usually runners-up.|lingua=en}}
Con l'avvento della cosiddetta ''Triade'', composta dal direttore generale [[Luciano Moggi]], dall'amministratore delegato [[Antonio Giraudo]] e dal vicepresidente, ed ex giocatore juventino, [[Roberto Bettega]] alla guida della dirigenza sportiva ed economico-finanziaria dal [[1994]] fino al [[2006]], la Juve diede una scossa all'ambiente. Il primo passo della società per ritornare ai massimi livelli fu la scelta dell'allenatore, [[Marcello Lippi]], che sedette sulla panchina bianconera a partire dalla stagione [[Serie A 1994-1995|1994-1995]]. La sua Juve è stata riconosciuta dall'UEFA come la più grande squadra dall'istituzione della Champions League a gruppi.
 
====Stagione 1994-1995: il secondo ''double''====
[[File:Marcello Lippi.jpg|thumb|180px|[[Marcello Lippi]], allenatore della Juventus dal 1994 al 1999 e dal 2001 al 2004]]
La ''Vecchia Signora'', dopo nove anni senza vittorie in campionato e rafforzata con gli acquisti di calciatori quali [[Ciro Ferrara]], [[Alessio Tacchinardi]], il [[Portogallo|portoghese]] [[Paulo Sousa]] e il [[Francia|francese]] [[Didier Deschamps]], tornò alla conquista del [[campionato italiano di calcio|titolo nazionale]]. La stagione vide l'esplosione di Alessandro Del Piero, che sostituì l'infortunato Baggio. Oltre a vincere il suo 23º scudetto (con 96 reti in tutta la stagione e dieci punti di vantaggio sulla Lazio e sul Parma in campionato),<ref>Record di squadra nei campionati con 3 punti a vittoria.</ref> ottenne la sua nona [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]] contro il [[Parma Football Club|Parma]], vinse 1-0 a Torino il [[7 maggio]] ([[Sergio Porrini|Porrini]]), e 2-0 a Parma l'[[11 maggio]] (Porrini e Ravanelli), realizzando così la seconda "doppietta" della sua storia. L'unica nota stonata della stagione fu la sconfitta nella finale di [[Coppa UEFA 1994-1995|Coppa UEFA]], ad opera del Parma: 0-1 al Tardini ed 1-1 nel ritorno giocato a Milano (gol di Vialli), divenuto in quel periodo un aspro avversario per i bianconeri. Nella stessa competizione ''Madama'' vinse per 5-1 contro il CSKA Sofia il [[27 settembre]], con cinque gol di Ravanelli, che stabilì così il record europeo del club. Si registrarono partite memorabili, come il 3-2 in rimonta sulla Fiorentina in casa il [[4 dicembre]] (Vialli 2 e Del Piero), il 4-3 a [[Roma]] contro la Lazio una settimana dopo (Del Piero 2, Marocchi e Grabbi), il 3-0 sulla Roma al Delle Alpi il [[15 gennaio]] (Ravanelli 2 e Vialli), il 4-0 in casa del Genoa il [[13 maggio]] (Baggio, Ravanelli, Jarni e Vialli) e le due sfide contro i gialloblu: in [[Emilia-Romagna|Emilia]] 3-1 (Sousa e Ravanelli 2) l'[[8 gennaio]], e il 4-0 del [[21 maggio]] (Ravanelli 2, Deschamps e Vialli) che vide la ''Vecchia Signora'' laurearsi campione d'Italia con due giornate di anticipo. Queste vittorie vennero dedicate ad un giovane campione juventino prematuramente scomparso, [[Andrea Fortunato]], terzino sinistro morto per una grave forma di [[leucemia]] il [[25 aprile]] [[1995]].<ref>{{cita news|autore=Roberto Perrone, Giuseppe Toti|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/23/Questa_squadra_vinto_tutto__co_8_960523719.shtml|titolo="Questa squadra ha vinto tutto"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=23 maggio 1995|accesso=16 dicembre 2009}}</ref>
 
====Stagione 1995-1996: il ritorno ai vertici====
[[Serie A 1995-1996|L'anno successivo]] la Juventus, che annoverava ormai in squadra giocatori come [[Gianluca Vialli]], [[Fabrizio Ravanelli]], [[Paulo Sousa]], [[Alessandro Del Piero]], [[Angelo Peruzzi]], [[Didier Deschamps]], [[Antonio Conte]], [[Ciro Ferrara]] e [[Gianluca Pessotto]], oltre a raggiungere il secondo posto in Serie A, conquistò la [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa Italiana]], un trofeo ideato dalla FIGC nel [[1988]] sul modello della Supercoppa UEFA. Anche in questo caso si trattò di una vittoria contro il Parma, per 1-0 al [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]] con rete di Vialli, il [[17 gennaio]] [[1996]]. Con questo trofeo la Juventus divenne il primo club a vincere le tre competizioni nazionali nello stesso anno.
 
[[File:Del Piero final.jpg|thumb|left|250px|[[Alessandro Del Piero]] solleva la [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions 1995-1996]] appena vinta ai rigori contro l'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]]]]
Le energie vennero poi concentrate sulla [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] (ex Coppa dei Campioni), che venne vinta il [[22 maggio]] [[1996]], ad undici anni di distanza dalla vittoria dell'Heysel. Dopo aver sconfitto Borussia Dortmund (1-2 in casa e 3-1 in trasferta), Steaua (3-0 e 0-0) e Rangers Glasgow (4-1 e 4-0) nel girone eliminatorio, Real Madrid ai quarti di finale (0-1 all'andata il [[6 marzo]] in [[Spagna]] e 2-0, gol di Del Piero e Padovano, al ritorno disputato a [[Torino]] il [[20 marzo]]) e Nantes in semifinale (2-0, reti di Vialli e Jugovic, il [[3 aprile]] a [[Torino]], e 2-3 in Francia il [[17 aprile]] con gol bianconeri di Vialli e Paulo Sousa), la Juventus affrontò nella finale di Roma l'Ajax, battendolo 5-3 ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 1-1: [[Jari Litmanen]] rispose sul finire del primo tempo regolamentare al gol del bianconero [[Fabrizio Ravanelli|Ravanelli]] e, ai [[Tiri di rigore|calci di rigore]], dopo le parate del portiere [[Angelo Peruzzi]] sui tiri di [[Sonny Silooy]] e [[Edgar Davids]] per gli olandesi, fu decisivo il rigore messo a segno da [[Vladimir Jugović]], dopo quelli di Ferrara, Pessotto e Padovano. In [[Serie A 1995-1996|campionato]] la squadra arrivò al secondo posto a otto punti di distanza dal Milan, vincendo comunque il [[Derby di Torino|Derby]] d'andata, il [[3 dicembre]] [[1995]] per 5-0 con tripletta di [[Gianluca Vialli|Vialli]] e gol di [[Ciro Ferrara|Ferrara]] e [[Fabrizio Ravanelli|Ravanelli]] su rigore. Da questo match, nonostante nella stagione precedente le stracittadine fossero state entrambe perse, cominciò una lunga serie di imbattibilità contro i granata composta di 12 partite – 8 vittorie e 4 pareggi –, l'ultima quella del [[7 marzo]] [[2009]] (1-0 con gol di [[Giorgio Chiellini|Chiellini]]).
 
====Stagione 1996-1997: i trionfi del centenario====
[[File:Juvecentus 1897-1997.gif|thumb|150px|''Juvecentus'', l'emblema celebrativo del secolo di storia della Juventus]]
La Juventus Football Club festeggiò nel [[1997]] i cento anni della sua fondazione istituzionale: allo scopo di celebrare questa ricorrenza la società e le autorità della [[Torino|città di Torino]] organizzarono una serie di manifestazioni denominate ''Juvecentus'' (''1897-1997; Cento anni di Juve'').
Dal [[22 maggio|22]] al [[27 maggio]] 1997 venne presentata al [[Lingotto (Torino)|Lingotto]] l'attività editoriale, multimediale e filatelica della società bianconera. In occasione del [[centenario]] della Juventus fu programmata la c.d. Coppa del Centenario-Trofeo Repubblica di San Marino contro gli [[Inghilterra|inglesi]] del [[Newcastle United Football Club|Newcastle]] (la Juventus indossò una divisa che ricordava il colore della divisa storica della società), disputata allo [[Stadio Dino Manuzzi|Stadio Comunale La Fiorita]] di [[Cesena]] il [[3 agosto]].<ref>{{Cita news|autore=Andrea Veronese|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesj/juve100-97.html|titolo=Juventus FC Centenary Cup 1997|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=27 settembre 2000|accesso=26 settembre 2008}}</ref> A fianco di questa iniziativa venne realizzata la ''Mostra del Centenario'', ad illustrare l'origine e l'evoluzione del club, e creato un ''fanclub'' con più di 10&nbsp;000 membri.
 
Dopo una campagna acquisti faraonica che vide arrivare campioni del calibro di [[Zinédine Zidane]], [[Christian Vieri]] ed il croato [[Alen Bokšić]], arrivato dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], e le partenze di [[Gianluca Vialli]] (al Chelsea) e [[Fabrizio Ravanelli]] (al Middlesbrough), la stagione [[Serie A 1996-1997|1996-1997]] fu inaugurata con una nuova vittoria, nella doppia finale di Supercoppa UEFA contro il club vincitore della Coppa delle Coppe, il [[Paris Saint-Germain Football Club|Paris Saint-Germain]]. Si trattò di una sfida storica, vista la vittoria all'andata per 6-1 al [[Parco dei Principi]] di [[Parigi]], gol di Porrini, Padovano (2), Ferrara, Lombardo e Amoruso ed il 3-1 inflitto dai bianconeri a [[Palermo]] al ritorno ([[doppietta (calcio)|doppietta]] di Del Piero e gol di Vieri); il 9-2 complessivo è lo scarto più grande mai raggiunto nelle finali UEFA. In seguito, il [[26 novembre]] [[1996]] a [[Tokyo]], la squadra conquistò anche la seconda [[Coppa Intercontinentale 1996|Coppa Intercontinentale]] grazie ad un gol di [[Alessandro Del Piero]] all'81' contro i campioni sudamericani del [[Club Atlético River Plate|River Plate]].
 
In quella stagione erano presenti giocatori come [[Christian Vieri]] (acquistato dall'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] e ceduto l'anno successivo all'[[Club Atlético de Madrid|Atlético de Madrid]]), il francese [[Zinédine Zidane]], l'anno precedente al [[Football Club des Girondins de Bordeaux|Bordeaux]], e l'[[Uruguay|uruguaiano]] [[Paolo Montero]], anch'egli proveniente dall'Atalanta. Il 24º scudetto della storia bianconera venne conquistato con 65 punti, dopo un finale palpitante a causa della rincorsa del Parma. Il campionato fu ricordato tra l'altro per il memorabile 6-1 rifilato a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] al [[Associazione Calcio Milan|Milan]] di [[Arrigo Sacchi]] in una partita in cui alla Juve mancavano per infortunio i due attaccanti titolari [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] e [[Michele Padovano|Padovano]]: segnarono Jugović (2), Zidane ([[calcio di rigore|r]]), Vieri (2) ed Amoruso. Altra vittoria prestigiosa fu quella a Torino contro l'Inter il [[20 ottobre]], gara terminata sul 2-0 (gol di Jugović e Zidane). In [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League]] la squadra eliminò in semifinale l'Ajax vincendo 2-1 all'[[Amsterdam ArenA]] e 4-1 nel ritorno a Torino; perse poi per 1-3 la finale giocata a [[Monaco di Baviera]], il [[28 maggio]] [[1997]], contro il Borussia Dortmund (gol di tacco di Del Piero), squadra in cui militavano anche ex calciatori juventini, tra cui Andreas Möller e Paulo Sousa. La partita fu caratterizzata dagli errori dell'arbitro [[Ungheria|ungherese]] [[Sándor Puhl]], che negò due rigori alle ''Zebre'' (falli su Jugović e Del Piero) e annullò un gol di [[Christian Vieri]] per un fallo di mani rivelatosi poi inesistente.
 
La Juve aveva superato Manchester United (1-0 sia in casa che in trasferta, quando un rigore di Del Piero il [[20 novembre]] condannò gli inglesi alla prima sconfitta casalinga in Europa contro squadre italiane, in assoluto la seconda in Coppa dei Campioni), Fenerbahçe (1-0 in Turchia e 2-0 a Torino), Rapid Vienna (1-1 in Austria e 5-0 in casa) nel girone eliminatorio, totalizzando il record nella fase a gruppi della Champions League (poi eguagliato nel 2004-05), con 16 punti. Ai quarti di finale eliminò i norvegesi del [[Rosenborg Ballklub|Rosenborg]] (1-1 in [[Scandinavia]] il [[5 marzo]], marcatura di Vieri, e 2-0 in [[Piemonte]] il [[19 marzo|19]] dello [[Marzo|stesso mese]], segnature di Zidane e Amoruso su rigore), e nel sopra citato confronto in semifinale gli olandesi dell'Ajax contro i quali aveva vinto l'edizione precedente (2-1, gol di Amoruso e Vieri, in Olanda il [[9 aprile]], e 4-1 in Italia, reti di Lombardo, Amoruso, Vieri e Zidane, quest'ultima realizzazione di pregevole fattura con una serpentina in area, il [[23 aprile]]).
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|border=1px|col1=black|col2=white|col3=white|font-size=110%|titolo=Le accuse di Zdeněk Zeman.<br />Il giudizio sull'abuso di farmaci (1998).|contenuto=
Nell'estate del [[1998]] [[Zdeněk Zeman]], all'epoca allenatore della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], lanciò un allarme a proposito di un supposto eccessivo ricorso ai farmaci da parte delle società di calcio. Incalzato dalla [[stampa]], l'allenatore boemo citò ad esempio i giocatori juventini [[Gianluca Vialli]] ed [[Alessandro Del Piero]]. Sulla base di queste dichiarazioni, il [[Procura della Repubblica|procuratore]] di [[Torino]] [[Raffaele Guariniello]] aprì un'inchiesta che portò ad un lungo procedimento processuale a carico della Juventus e che vedrà imputati Riccardo Agricola (medico sociale) ed Antonio Giraudo (amministratore delegato).
Nella sentenza di primo grado del procceso penale iniziato il [[31 gennaio]] [[2002]] venne ravvisato il comportamento irregolare del medico Riccardo Agricola, che venne condannato ad un anno e 10 mesi, sospesi condizionalmente, «per frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute» e somministrazione di [[Eritropoietina]] – argomento introdotto nelle imputazioni il [[28 giugno]] [[2004]] – in base ai valori sanguigni dei calciatori bianconeri nonostante i risultati negativi riscontrati nei controlli antidoping,<ref name="CONI 2000">{{Cita news|autore=Piero Serantoni|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0027/articleid,0435_01_2000_0201_0029_4365638/|titolo=Il CONI assolve Agricola|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 luglio 2000|pagina=27|accesso=4 novembre 2010}}</ref> mentre non si ravvisarono reati per Antonio Giraudo, che venne pienamente assolto.<ref>{{Cita news|autore=Giorgio Ballario|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0213_01_2004_0328_0039_1663710/|titolo=Assolto Giraudo. Un anno e 10 mesi al dottor Agricola|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=27 novembre 2004|pagina=31|accesso=4 novembre 2010}}</ref>
 
In [[aprile]] [[2005]], la pubblica accusa ricorse contro la sentenza di primo grado, che venne ribaltata in secondo grado. La [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'Apello]] di [[Torino]] confermò, il [[14 dicembre]] del citato anno, il verdetto assolutorio per Giraudo «per non avere commesso il fatto» ed annullò la sentenza condannatoria per Agricola, assolvendolo dal reato di frode sportiva (somministrazione di Eritropoietina) «perché il fatto non sussiste», in quanto il presunto acquisto di EPO e/o la sua somministrazione – divenuta l'accusa principale del processo penale – non era stato provato, e dalla soministrazione delle medicinali non vietate «perché il fatto non costituisce reato».<ref name="La Stampa">{{Cita news|autore=Giorgio Ballario|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0033/articleid,0250_01_2005_0338_0035_1908245/|titolo=Non ci fu frode sportiva|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15 dicembre 2005|pagina=33|accesso=4 novembre 2010}}</ref> Su questo punto, la Corte d'Appello sancì che i farmaci somministrati ai calciatori della Juventus non rappresentavano [[doping]] e che la somministrazione di sostanze lecite atta a migliorare le prestazioni sportive non poteva (in generale, e quindi a prescindere dal club ed il suo medico) essere giudicata come tale in base della legislazione in vigore all'inizio dell'inchiesta della procura (L. 401/1989 sul [[calcio scommesse]]).<ref name="La Stampa"/>
 
La procura di Torino ricorse allora in [[Corte Suprema di Cassazione|cassazione]] contro la sentenza di secondo grado, ritenendo «erronea» l'interpretazione e l'applicazione delle norme di diritto che motivarono la sentenza di assoluzione. Il [[29 marzo]] [[2007]], infine, la Seconda Sezione Penale della [[Corte Suprema di Cassazione|Corte di Cassazione]] confermò la sentenza di assoluzione con ampia formula del secondo grado di giudizio a Giraudo e l'assoluzione, per quanto riguarda la frode sportiva (soministrazione di Eritropoietina), a Agricola, concludendo che nel periodo indagato non era stato accertato alcun tipo di positività a sostanze dopanti da parte dei calciatori bianconeri, i cui valori ematologici medi erano simili alla media della popolazione nazionale, e che l'acquisto e/o soministrazione di Eritropoietina agli atleti della società non è stato ritenuto provato da nessun atto del processo.<ref name="Sentenza Cassazione 2007">{{pdf}}&nbsp;{{Cita news|url=http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/download/CassazioneDoping.pdf|titolo=Cass. pen., Sez. II, sent. n. 21324/2007|pubblicazione=Corte Suprema di Cassazione|data=29 marzo 2007|pagine=40-41|accesso=13 novembre 2010}}</ref>
Venne dichiarata invece l'inammissibilità del ricorso del Procuratore Generale,<ref name="Sentenza Cassazione 2007"/> ma accolto il ricorso della procura, che annullò la sentenza di secondo grado per la somministrazione, a carico del medico sociale, di medicinali non vietate diversi dall'[[Eritropoietina|EPO]], in quanto, pur non essendo all'epoca ancora in vigore la legge sul particulare – introdotta il [[14 dicembre]] [[2000]] –, è stato ritenuto che la somministrazione eccessiva di farmaci (o uso in condizioni ''off-label'') potesse costituire una violazione della L.401/1989, l'unica applicabile al periodo indagato.<ref name="Sentenza Cassazione 2007b">''ivi'', pagg. 39; 48.</ref> La corte giudicò la necessità di svolgere un nuovo processo per confermare tale ipotesi poiché nel frattempo le liste di farmaci consentiti era stata modificata, il quale non ebbe luogo per la [[prescrizione]] della accusa in oggetto dal [[12 febbraio]] [[2007]].<ref name="Sentenza Cassazione 2007b"/><ref>''ivi'', pagg. 47-48.</ref>
 
Anche sul piano sportivo il procedimento disciplinare a suo tempo instaurato dalla Procura Antidoping nei confronti al dott. Agricola per la somministrazione di farmaci iniziò con una indagine della Procura della Repubblica di Torino finalizzata nell'assoluzione emessa dall'Ufficio di Procura Antidoping del [[CONI|Comitato Nazionale Olimpico Italiano]] (CONI) il [[25 luglio]] [[2000]], in quanto l'uso dei farmaci erano in regola con l'allora regolamento antidoping e non furono riscontrati indizi di un presunto «doping ematico».<ref name="CONI 2000"/>
Il processo sportivo è stato riaperto dopo la sentenza in primo grado del processo penale. Il [[26 aprile]] [[2005]], la [[Tribunale Arbitrale dello Sport|Camera di Arbitraggio dello Sport]] (CAS), su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI il [[7 marzo]] dello stesso anno, sancì che «l'uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari [...]».<ref>{{cita news|url=http://www.coni.it/?1755|titolo=Comunicato dopo il parere del TAS|pubblicazione=Comitato Olimpico Nazionale Italiano|data=27 aprile 2005|accesso=13 novembre 2010}}</ref><ref>{{pdf}}&nbsp;{{Cita news|lingua=en|url=http://www.coni.it/fileadmin/template/main/new_coni/opinion/opinion.pdf|titolo=CAS 2005/C/841 CONI|pubblicazione=The Court of Arbitration for Sport|data=26 aprile 2005|pagina=27|accesso=13 novembre 2010}}</ref> Su questa sentenza, il processo sportivo concluse con l'assoluzione emessa in primo grado dalla Commissione Disciplinare l'[[11 novembre]] [[2005]], decisione confermata ulteriormente sia dalla [[Commissione di Appello Federale]] (CAF) il [[5 ottobre]] [[2006]] che dal Giudice di Ultima Istanza in materia di doping (GUI) il [[19 gennaio]] [[2007]].<ref>{{pdf}}&nbsp;{{cita news|url=http://www.coni.it/fileadmin/Decisioni_gui/decisione_15_06.pdf|titolo=G.U.I n.15/06|pagina=9|pubblicazione=Comitato Olimpico Nazionale Italiano|data=19 gennaio 2007|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
}}
</div>
 
====Le stagioni 1997-1998 e 1998-1999====
[[Serie A 1997-1998|L'anno successivo]] la squadra vinse la Supercoppa Italiana sul [[Vicenza Calcio|Vicenza]] per 3-0 (Inzaghi 2 e Conte), il [[23 agosto]] [[1997]]. Arrivò poi il 25º scudetto con 5 punti di vantaggio sull'Inter. Il tandem d'attacco in quella stagione era composto da Del Piero (marcatore di 21 reti), autore del gol decisivo nello scontro diretto del girone di ritorno terminato 1-0, e dal capocannoniere della [[Serie A 1996-1997|passata stagione]] [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]], acquistato dall'Atalanta al posto di Vieri, autore di 18 gol. Fu importante anche il contributo dell'olandese [[Edgar Davids]] (acquistato a dicembre dal Milan). Nella sfida contro i nerazzurri del [[26 aprile]] fu negato un rigore a Ronaldo per uno scontro con [[Mark Iuliano|Iuliano]], però "pareggiato" dal rigore non dato per fallo di [[Taribo West|West]] su Inzaghi all'andata, occasione nella quale era stato anche annullato un gol regolare di Inzaghi stesso per un fuorigioco inesistente. Nella terza finale consecutiva di [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League]], giocata ad [[Amsterdam]] il [[25 maggio]] [[1998]], la Juve cedette per 0-1 al [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] a causa di un gol di [[Predrag Mijatović]]. In precedenza la Juve aveva superato: nel girone eliminatorio Feyenoord (5-1 in casa e 0-1 in trasferta), Manchester United (1-0, gol di Inzaghi decisivo per la qualificazione da seconda del girone, e 2-3) e Košice (3-2 e 1-0); nei quarti di finale Dinamo Kyiv (1-1 e 4-1, tripletta di Inzaghi e gol di Del Piero), in semifinale il Monaco (4-1, tripletta di Del Piero e gol di Zidane, e 2-3). Del Piero si aggiudicò il titolo di capocannoniere della manifestazione con 10 reti.
 
[[File:Zinedine Zidane 20minutos.jpg|thumb|left|125px|[[Zinedine Zidane]], fantasista juventino dal 1996 al 2001, e [[Pallone d'oro 1998]]]]
La [[Serie A 1998-1999|stagione 1998-1999]] partì con la sconfitta (1-2, Del Piero rig.) della squadra nella Supercoppa Italiana contro la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]. In [[UEFA Champions League 1998-1999|Champions League]] i bianconeri sfiorarono la quarta finale consecutiva perdendo in semifinale contro il [[Manchester United Football Club|Manchester United]] (1-1 in Inghilterra, rete di Conte, e 2-3 a Torino, dopo che Inzaghi aveva portato i bianconeri sul doppio vantaggio con due gol). In campionato la squadra partì bene, raggiungendo la testa della classifica nel mese di ottobre ma crollò quando, in una partita contro l'Udinese allo stadio Friuli (l'[[8 novembre]] [[1998]]) si infortunò gravemente restando poi fuori dai campi per quasi un anno Alex Del Piero, oramai divenuto simbolo e leader del gruppo. La giovane promessa francese [[Thierry Henry]] acquistata nel mercato invernale per sostituire Del Piero non riuscì a lasciare il segno e iniziò così una lunga crisi culminata con la sconfitta per 4-2 contro il Parma a metà del girone di ritorno dopo la quale si registrarono le dimissioni di Lippi il quale aveva oramai compreso che il suo ciclo bianconero era volto al termine e a cui subentrò [[Carlo Ancelotti]]. In campionato la squadra arrivò settima qualificandosi per la [[Coppa Intertoto 1999|Coppa Intertoto]], dopo spareggio con l'[[Udinese Calcio|Udinese]]: 0-0 a [[Udine]] il [[28 maggio]] e 1-1 a [[Torino]] il [[31 maggio]].
 
==Il ventunesimo secolo==
===Il biennio di Ancelotti (1999-2001)===
Nell'estate del 1999, forti del ritorno di Del Piero e degli acquisti di [[Gianluca Zambrotta]], del [[nigeria]]no [[Sunday Oliseh]] e del [[Serbia|serbo]] [[Darko Kovačević]], accompagnati dalle cessioni di giocatori importanti come Deschamps, Di Livio e Peruzzi, sotto la guida di Ancelotti, i bianconeri dominarono e vinsero la [[Coppa Intertoto|Coppa Intertoto dell'UEFA]], riconvalidando così il suo record di aver vinto tutte le competizioni ufficiali in ambito internazionale,<ref name="competizioni europee"/> che garantì il diritto alla partecipazione alla [[Coppa UEFA 1999-2000|Coppa UEFA]] (dove la Juve non andò oltre gli ottavi, uscendo sconfitta contro il [[Real Club Celta de Vigo|Celta de Vigo]]), ma lo scudetto sfuggì all'ultima giornata, a causa della sconfitta arrivata per mano del [[Associazione Calcio Perugia|Perugia]] di [[Carlo Mazzone]] su un campo allagato da un violento nubifragio abbattutosi sul capoluogo umbro nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo; tale intervallo durò più di quanto consentito dal regolamento FIFA, per cui la gara si sarebbe dovuta ripetere. La Lazio si laureò campione d'Italia sorpassando inaspettatamente gli juventini. Nella stagione successiva ([[Serie A 2000-2001|2000-2001]]), nonostante l'acquisto del bomber francese [[David Trezeguet]] non riuscì a sostenere il ritmo della Roma e concluse il campionato alle sue spalle, anche a causa dell'introduzione 2 giorni prima dello scontro diretto del [[6 maggio]] della nuova norma sugli extracomunitari diramata dal [[CONI]] – il cui presidente, [[Gianni Petrucci]], era stato in precedenza dirigente giallorosso –, che consentì alla Roma di schierare Assunção e Nakata, poi autore del gol del parziale 2-1 per la Juve (gol di Del Piero e Zidane). La partita finì 2-2.
 
===Il secondo ciclo di Lippi e l'ingresso in Borsa (2001-2004)===
{{dx|[[File:Lazio-Inter 4-2.jpg|thumb|left|Il tabellone dell'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] riassume gli eventi del cosiddetto ''Cinque Maggio'' del [[2002]], giornata che diede alla Juventus il suo inaspettato 26º titolo italiano]]}}
Il [[Serie A 2001-2002|2001-2002]] fu una stagione di grossi cambiamenti in casa juventina. Nell'estate del 2001 si ebbero due importanti addii: quelli del fantasista francese Zidane, che fu ceduto al Real Madrid per 70 milioni di euro (record assoluto nelle trattative di [[calciomercato]]), e di Inzaghi, ceduto al Milan. Fu sostituito Ancelotti con Marcello Lippi, che ritornò ad allenare il club bianconero, dopo uno sfortunato periodo all'Inter. La Juventus, grazie anche all'apporto di vari neo-acquisti come il [[Repubblica Ceca|ceco]] [[Pavel Nedvěd]] ([[Pallone d'oro]] nel 2003), il [[Francia|francese]] [[Lilian Thuram]] e il portiere [[Gianluigi Buffon]], vinse il suo 26º scudetto all'ultima giornata, il [[5 maggio]] [[2002]] – che i tifosi bianconeri ricordano come il ''Cinque Maggio'' –, ai danni dell'Internazionale di [[Hector Raul Cuper|Héctor Cúper]], che perse sorprendentemente all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] contro una Lazio ormai appagata per 2-4 (doppietta decisiva del laziale [[Karel Poborský|Poborský]]) dopo essere passata per due volte in vantaggio, facendosi in questo modo superare in classifica dai bianconeri che sconfissero 2-0 l'[[Udinese Calcio|Udinese]] al [[Stadio Friuli|Friuli]] – gol di Trezeguet e Del Piero – realizzando la quinta vittoria nelle ultime cinque giornate di campionato. La svolta avvenne alla 30ª di campionato (il [[7 aprile]]), in occasione della quale l'Inter perse per 1-2 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], mentre la Juve trionfò al [[Stadio Renato Curi|Curi]] di [[Perugia]] per 4-0 (Trezeguet, [[calcio di rigore|rigore]] di Del Piero, [[Cristian Zenoni|Zenoni]] e ancora Del Piero) accorciando a tre i punti di distacco, che diventarono uno solo al terzultimo turno (il [[21 aprile]]) quando i bianconeri passarono in vantaggio a [[Piacenza]] nel finale con un gol di Nedvěd, mentre l'Inter fu fermata sul 2-2 a [[Verona]] dall'attaccante del [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]] [[Federico Cossato|Cossato]] (recriminando per un rigore su [[Ronaldo]]; ma nel primo tempo era stato atterrato in area il clivense [[Massimo Marazzina|Marazzina]]).
 
[[File:Gianluigi Buffon Euro 2012 final 02.jpg|thumb|left|150px|[[Gianluigi Buffon]], miglior portiere e miglior giocatore assoluto della [[UEFA Champions League 2002-2003]]]]
Il [[20 dicembre]] [[2001]] la Juventus entrò in [[Borsa valori|Borsa]], compiendo un nuovo importante passo nell'evoluzione da società calcistica civile a ''entertainment and leisure group'': nei primi anni del [[XXI secolo]], con oltre duecento milioni di [[euro]] di fatturato, la Juventus era la terza società calcistica per ricavi in [[Europa]] dopo [[Manchester United]] e [[Real Madrid]]. Negli anni successivi è riuscita a realizzare in diverse occasioni utili di bilancio, il quale è sempre risultato almeno in pareggio, anche grazie a scelte non sempre popolari verso tifosi e giornalisti, ma che hanno privilegiato la crescita dei ricavi, il contenimento dei costi e dei debiti attraverso la decisione di spendere, per l'acquisto di calciatori, solo il denaro incassato attraverso la vendita di altri giocatori, non ricorrendo ad [[Aumento di capitale|aumenti di capitale]] da parte della proprietà. In questo modo si è potuta finanziare l'apertura, nel [[2006]], di un [[Juventus Center|centro sportivo]] a [[Vinovo]], nei pressi di Torino, e la ristrutturazione dello [[Stadio delle Alpi]] con la conseguente costruzione dello [[Juventus Stadium]], stadio di proprietà del club a partire dalla stagione 2011-2012.
 
Nella stagione [[Serie A 2002-2003|2002-2003]], dopo la vittoria per 2-1 della terza Supercoppa Italiana contro il Parma, disputatasi a [[Tripoli]] il [[25 agosto]] e decisa da una doppietta di Del Piero, i bianconeri (rafforzando ulteriormente una squadra già forte con gli acquisti di [[Mauro Germán Camoranesi]] e [[Marco Di Vaio]]) si aggiudicarono il 27º scudetto con due giornate d'anticipo – importanti le vittorie nel [[Derby di Torino|Derby della Mole]] per 4-0 il [[17 novembre]] [[2002]] (Del Piero, Di Vaio, Nedvěd e Davids) e quella 3-0 sull'Internazionale ([[autogol]] di Guglielminpietro, gol di Nedvěd e rete di Camoranesi), il [[2 marzo]] [[2003]] –, il quale fu dedicato alla memoria dell'''Avvocato'' [[Gianni Agnelli]], scomparso a causa di un [[Cancro (malattia)|cancro]] alla [[prostata]] il [[24 gennaio]] di quell'anno, e raggiunsero la settima finale di [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League]] della storia juventina eliminando (dopo goleade quali il 5-0 alla Dinamo Kiev e il 4-0 al Basilea) avversari blasonati come il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] al [[Nou Camp]] per 2-1 nei quarti di finale, il [[22 aprile]] (decisivo un gol nei [[tempi supplementari]] di [[Marcelo Zalayeta]], dopo la marcatura di Nedvěd, mentre all'andata del [[9 aprile]], finita 1-1, aveva segnato [[Paolo Montero|Montero]]) e, soprattutto, i ''galácticos'' del Real Madrid, battuti per 3-1 a [[Torino]] il [[14 maggio]], con gol di Trezeguet, Del Piero e Nedvěd, in semifinale, dopo la sconfitta per 2-1 al Bernabéu (segnò Trezeguet) il [[6 maggio]]. Nella finale tutta italiana contro il Milan, giocata a [[Manchester]] il [[28 maggio]], la Juventus, senza Nedvěd squalificato, cedette ai [[tiri di rigore]] per 2-3, dopo che la partita si era conclusa a reti bianche. A decidere la sfida fu il rigore realizzato da [[Andriy Shevchenko]] per i rossoneri, mentre per i bianconeri andarono in gol [[Alessandro Birindelli|Birindelli]] e Del Piero, ma sia [[David Trezeguet|Trezeguet]], sia Montero, sia [[Marcelo Zalayeta|Zalayeta]] fallirono il loro penalty, rendendo inifluenti gli errori rossoneri di [[Kakha Kaladze|Kaladze]] e [[Clarence Seedorf|Seedorf]].
 
{{dx|[[File:Nedved vs Chinese Olympic Team.jpg|thumb|225px|Il fuoriclasse ceco [[Pavel Nedvěd]] ([[Pallone d'oro 2003]]), giocatore e poi dirigente della Juventus]]}}
L'estate del [[2003]] iniziò con un evento particolarmente significativo: il [[15 luglio]] venne siglato l'accordo con il Comune di [[Torino]] per l'acquisizione del diritto di superficie per 99 anni dello Stadio delle Alpi, in modo che la società lo potesse gestire direttamente. In agosto la squadra si recò negli [[Stati Uniti d'America]] per giocare la Supercoppa italiana (che inaugurò la [[Serie A 2003-2004|stagione 2003-2004]]) contro il Milan, il [[3 agosto]]. La Juventus si prese la rivincita contro i ''Diavoli'' rossoneri ai [[tiri di rigore]], al [[Giants Stadium]] di [[New York]], dopo un rocambolesco 1-1 maturato negli ultimi minuti dei [[tempi supplementari]], con gol di [[Andrea Pirlo|Pirlo]] su rigore e [[David Trezeguet|Trezeguet]]. Durante la trasferta americana, un altro lutto colpì la società: la scomparsa del presidente Vittorio Caissotti di Chiusano. Al suo posto venne nominato [[Franzo Grande Stevens]], vicepresidente [[FIAT]], che restò in carica per due anni.
 
Dopo quella vittoria, il resto della stagione si rivelò avaro di soddisfazioni per i bianconeri. Eliminati dal [[Real Club Deportivo de La Coruña|Deportivo La Coruña]] negli ottavi di finale della [[UEFA Champions League 2003-2004|Champions League]] (0-1 e 0-1), perse la doppia finale di [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]] contro la Lazio di [[Roberto Mancini]] (0-2 a Roma e 2-2 a Torino) e, dopo aver tenuto la testa della classifica per la prima parte della stagione, crollò a vantaggio di Milan e Roma, finendo terza in Serie A, a due punti dai giallorossi ed a tredici dai rossoneri. La stagione è ricordata per il 7-0 inflitto all'[[Olympiakos Syndesmos Filathlon Pireos|Olympiacos]] il [[10 dicembre]] [[2003]] nell'ultima partita del girone di Champions League con reti di Trezeguet (2), Miccoli, Maresca, Di Vaio, Del Piero e Zalayeta. Questa rappresenta tuttora la vittoria più netta della squadra nella competizione e, ''ex aequo'', nei tornei gestiti dall'UEFA; fino alla disputa della [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League 2007-2008]] è stato il risultato più pesante della storia della competizione. Alla fine dell'annata la società fu colpita da un altro lutto: il [[27 maggio]] [[2004]] morì di cancro ai polmoni [[Umberto Agnelli]], già presidente del club juventino.
 
===Dal biennio con Capello allo scandalo ''Calciopoli'' (2004-2006)===
Nell'estate del [[2004]] avvenne un nuovo cambiamento: la squadra venne affidata, a sorpresa, a [[Fabio Capello]]. Arrivarono anche nuovi giocatori come il brasiliano [[Emerson Ferreira da Rosa|Emerson]] ed il francese [[Jonathan Zebina]] (dalla Roma), [[Fabio Cannavaro]] (dall'Internazionale), [[Manuele Blasi]] (dal Parma), [[Olivier Kapo]] (dall'Auxerre) ed una nuova punta, lo [[Svezia|svedese]] [[Zlatan Ibrahimović]] (dall'Ajax).
 
Vinsero 8 delle prime 9 partite e, dopo un lungo testa a testa con il Milan nel campionato [[Serie A 2004-2005|2004-2005]], nello scontro diretto per lo scudetto l'[[8 maggio]] [[2005]], le ''Zebre'' batterono 1-0 la squadra di Ancelotti a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] con gol di Trezeguet.<ref>{{cita web|url=http://www.juworld.net/partita.asp?idpartita=3573|titolo=Le partite della Juventus: Milan v Juventus (st. 2004-2005)|accesso=26 febbraio 2011}}</ref> Il [[21 maggio]] successivo, grazie al pareggio nell'anticipo tra Milan e Palermo, la Juventus si laureò campione d'Italia, conquistando alla fine del torneo 86 punti, sette in più del Milan. I migliori marcatori furono Ibrahimović con 16 gol, Del Piero con 14 e Trezeguet con 9. Fu buono anche il rendimento di Blasi, Kapo e Olivera. Venne però eliminata nei quarti di finale della [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]] ad opera del [[Liverpool Football Club|Liverpool]] (sconfitta per 1-2 in Inghilterra il [[5 aprile]], rete di Cannavaro, e pareggio 0-0 al Delle Alpi il [[13 aprile]]), che poi avrebbe vinto la competizione in finale contro il Milan. Superati con qualche problema i preliminari (2-2 in casa col [[Djurgårdens IF Fotboll|Djurgårdens]] il [[10 agosto|10]] e 4-1 in [[Svezia]] il [[25 agosto]]), totalizzò 16 punti nel girone contro Bayern Monaco (1-0 in casa il [[19 ottobre]] e 1-0 in [[Germania]], rete di Del Piero, il [[3 novembre]]), Ajax (1-0 in [[Olanda]] il [[15 settembre]], gol di Nedvěd, e 1-0 il [[23 novembre]]) e Maccabi Tel Aviv (1-0 il [[28 settembre]] e 1-1 in [[Israele]] l'[[8 dicembre]], Del Piero segnò la prima marcatura della ''Signora'' in [[Terra santa]]), unica squadra capace di strappare un punto alla Juve. Agli ottavi superò il Real Madrid (0-1 in [[Spagna]] il [[25 febbraio]] e 2-0 il [[9 marzo]] ai tempi supplementari con reti di Trezeguet e Zalayeta. Stabilì il proprio record di inviolabilità nelle competizioni UEFA: 589 minuti più recupero tra il gol di Arneng al 19° di Djurgårdens-Juventus e il rigore di Dego al 30° di Maccabi Tel Aviv-Juventus.
 
[[File:CapelloMadrid.JPG|thumb|left|180px|[[Fabio Capello]], allenatore della Juventus nel biennio 2004-2006, segnato dallo scandalo ''[[Calciopoli]]'']]
Rafforzata dal francese [[Patrick Vieira]] (dall'[[Arsenal Football Club|Arsenal]]) e dal rumeno [[Adrian Mutu]]<ref>Mutu era stato acquistato nel gennaio 2005 dal Livorno (il quale lo aveva a sua volta prelevato dal Chelsea) sfruttando il suo svincolamento dal club londinese dovuto alla squalifica inflittagli per l'uso di cocaina. Giocò la sua prima partita in bianconero il [[29 maggio]] [[2005]], in Juventus-Cagliari, ultima gara di campionato.</ref> (dal [[Chelsea Football Club|Chelsea]]) nel campionato [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] batté il record storico di vittorie consecutive all'inizio del campionato: nove, dal [[28 agosto]] [[2005]] con la vittoria 1-0 contro il Chievo, al [[26 ottobre]] successivo (Juventus vs Sampdoria 2-0), che sommate alla vittoria per 4-2 contro il Cagliari a Torino nella giornata di chiusura del torneo precedente il [[29 maggio]] compongono la serie di trionfi in fila più lunga nel campionato a girone unico, a pari merito con quella della stagione 1931-1932. Stabilì il record di punti in totale (91) e in un solo girone (52 punti solo all'andata: 17 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta). Perse una sola partita in campionato, cosa mai riuscita nei campionati a venti squadre, in casa del Milan per 3-1 il [[30 ottobre]]; tale gara sarà l'ultima persa nei campionati a girone unico per quasi due anni, fino alla sconfitta di [[Mantova]] del [[13 gennaio]] [[2007]], per un totale di 46 gare in serie positiva. Batté per due volte l'Inter (2-0 a [[Torino]] il [[2 ottobre]] [[2005]] con gol di Trezeguet e Nedvěd e 2-1 a [[Milano]] il [[12 febbraio]] [[2006]] con gol di Ibrahimović e di Del Piero), e sconfisse la Roma all'Olimpico per 4-1 il [[19 novembre]] con reti di Nedvěd, Ibrahimović e Trezeguet (2).<ref>{{cita web|url=http://www.juworld.net/partita.asp?idpartita=3593|titolo=Le partite della Juventus: Roma v Juventus (st. 2005-2006)|accesso=26 febbraio 2011}}</ref> Nonostante una piccola crisi a metà del girone di ritorno (5 pareggi consecutivi tra Juventus-Roma del [[26 marzo]] e Juventus-Lazio del [[22 aprile]]) si aggiudicò il 29º Scudetto battendo il [[14 maggio]], in campo neutro a [[Bari]], la Reggina per 2-0 con reti di Trezeguet e Del Piero. Perse la Supercoppa Italiana contro l'Inter per 0-1 ai tempi supplementari, il [[20 agosto]], anche a causa dell'annullamento di un gol poi riconosciuto come regolare di Trezeguet nei 90' regolamentari.
 
In Champions League batté per 2-1, il [[2 novembre]] [[2005]], il Bayern Monaco con doppietta di Trezeguet (1-2 all'andata), e totalizzò 15 punti nel Gruppo A classificandosi prima. Il [[7 marzo]] [[2006]] la Juventus sconfisse il [[Werder Brema]] per 2-1, nel ritorno degli ottavi di finale di [[UEFA Champions League 2005-2006|Coppa dei Campioni]], eliminandolo dopo il 2-3 del [[Weserstadion]] di [[Brema (città)|Brema]], ma fu eliminata nei quarti di finale dagli [[Inghilterra|inglesi]] dell'[[Arsenal Football Club|Arsenal]] (0-2 all'andata a Londra e 0-0 al ritorno). Il [[7 dicembre]] [[2005]] segnò il suo 200° gol nelle Coppe europee, la rete del 2-1 di Del Piero a [[Vienna]] contro il [[Sportklub Rapid Wien|Rapid]] (battuto a [[Torino]] per 3-0), partita poi vinta per 3-1. Eliminò anche il [[Club Brugge Koninklijke Voetbalvereniging|Bruges]] (2-1 in [[Belgio]], occasione nella quale Trezeguet segnò il suo centesimo gol con la maglia bianconera, e 1-0 in [[Italia]]).
 
Vincendo 2-0 sul campo neutro di [[Bari]] contro la [[Reggina Calcio|Reggina]] il [[14 maggio]], conquistò lo scudetto per la seconda volta consecutiva, con 91 punti e tre di vantaggio rispetto al Milan. Per tutta l'"era Capello" la Juventus fu sempre capolista della Serie A (76 giornate, record nazionale).<ref name="La storia infinita">{{Cita news|lingua=en|url=http://it.uefa.com/magazine/news/kind=16384/newsid=577119.html|titolo=La storia infinita|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=31 agosto 2007|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
Alla fine dello stesso anno, la società rimase invischiata in un'inchiesta nata da alcune intercettazioni telefoniche a carico dei dirigenti bianconeri Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Lo scandalo, noto col nome di ''[[Scandalo del calcio italiano del 2006|Calciopoli]]'', culminò in un procedimento della giustizia sportiva: a seguito della richiesta della Procura Federale di retrocessione della Juventus in serie inferiori alla B, la sentenza di primo grado costò la revoca dello scudetto 2004-2005, la non assegnazione dello scudetto 2005-2006 (in seguito assegnato all'Internazionale)<ref>{{pdf}}&nbsp;{{cita news|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/72.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6164_upfDownload.pdf|titolo=Comunicato Stampa: "Assegnato all'Internazionale lo scudetto 2005-2006"|pubblicazione=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=26 luglio 2006|accesso=15 febbraio 2009}}</ref> e la retrocessione in [[Serie B]], con una penalizzazione di -30 punti nel [[Serie B 2006-2007|campionato 2006-2007]] (successivamente ridotti a 17 in Corte Federale e, dopo l'arbitrato del CONI, a -9), insieme ad un'ammenda e la squalifica del campo per 3 turni, anche questa annullata dopo l'arbitrato.<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/10_Ottobre/27/arbitratoiniziato.shtml|titolo=Sconti: di 8 punti a Juve e Lazio; Di 4 alla Fiorentina. Milan al palo|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 ottobre 2006|accesso=15 febbraio 2009}}</ref> In aggiunta a ciò, i due dirigenti della ''Triade'' coinvolti nell'inchiesta, [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]], vennero condannati a cinque anni di inibizione con annessa proposta di radiazione per tentato illecito sportivo. La squadra, dopo la fallita conciliazione al CONI, tentò di ricorrere al [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] del Lazio, ma abbandonò tale ipotesi in quanto rischiosa: dopo il c.d. [[Caso Catania]] del [[2003]], infatti, il codice di giustizia sportiva era stato cambiato, costringendo le società a non ricorrere per fatti sportivi al TAR, pena la possibile radiazione della società stessa.
 
Moggi presentò le sue dimissioni alla Juventus subito dopo l'ultima giornata del campionato, seguito pochi giorni dopo da Giraudo e dal presidente Grande Stevens. Per porre riparo alla grave situazione venutasi a verificare, il consiglio d'amministrazione della società venne sciolto e ricomposto a fine giugno con nuovi elementi scelti dagli azionisti, tra cui l'ex calciatore bianconero [[Marco Tardelli]] e l'allenatore della Nazionale italiana di pallavolo [[Gian Paolo Montali]]; vennero nominati presidente [[Giovanni Cobolli Gigli]], direttore sportivo [[Alessio Secco]] ed amministratore delegato [[Jean-Claude Blanc]].<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/footballeurope/news/kind=2/newsid=429839.html|titolo=Nuovo presidente per la Juventus|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=14 giugno 2006|accesso=15 febbraio 2009}}</ref>
 
A seguito del processo, molte stelle della formazione bianconera preferirono passare ad altre squadre di alto livello (è il caso di Emerson e Cannavaro ceduti al Real Madrid, Zambrotta e Thuram ingaggiati dal Barcellona, e Vieira ed Ibrahimović acquistati dall'Internazionale, mentre Mutu passò alla Fiorentina).<ref name="La storia infinita"/>
 
===Il ritorno in Serie A e gli anni bui (2006-2011)===
====La stagione dominata in serie cadetta (2006-2007)====
[[File:Rimini-juve2.jpg|thumb|[[Associazione Calcio Rimini 1912|Rimini]]-Juventus del [[9 settembre]] [[2006]], esordio dei bianconeri nella [[Serie B 2006-2007|serie cadetta]]]]
Il [[10 luglio]] arrivò sulla panchina bianconera [[Didier Deschamps]], già centrocampista della Juve nella seconda metà degli [[Anni 1990|anni novanta]]: fu il primo allenatore non italiano in 33 anni, dopo Vycpálek.<ref name="Storia JFC"/>
 
Dopo 36 partite del [[Serie B 2006-2007|campionato cadetto]], nonostante la penalizzazione di 9 punti, si trovò in testa alla classifica di B, trascinata dai campioni rimasti in bianconero come Del Piero, Trezeguet, [[Mauro Germán Camoranesi|Camoranesi]], Buffon e Nedvěd e dai numerossimi giovani del suo vivaio lanciati dall'allenatore, come [[Claudio Marchisio]], [[Sebastian Giovinco]], [[Paolo De Ceglie]] e [[Raffaele Palladino]].
 
Il [[15 dicembre]] [[2006]], poco prima dell'inizio della gara con il [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]], un tragico incidente si verificò nel centro sportivo del club bianconero, lo [[Juventus Center]], dove due ragazzi della formazione Berretti, il centrocampista Alessio Ferramosca ed il portiere Riccardo Neri, persero la vita annegando in un laghetto artificiale. Quella gara non venne giocata, insieme a tutte le partite della società a livello giovanile.
 
[[File:Didier Deschamps.jpg|thumb|left|150px|[[Didier Deschamps]] ha riportato la Juventus in [[Serie A]] dopo la retrocessione d'ufficio]]
Rimanendo sempre tra le prime posizioni della serie cadetta, la Juventus collezionò appena quattro sconfitte<ref>La prima contro il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]] nella trasferta del [[13 gennaio]] (0-1), la seconda contro il [[Brescia Calcio|Brescia]] su campo neutro il [[10 marzo]] (1-3), la terza contro il [[Associazione Sportiva Bari|Bari]] nella trasferta del [[3 giugno]] (0-1) e l'ultima in casa contro lo [[Spezia Calcio 1906|Spezia]] il [[10 giugno]] (2-3). Le ultime due sconfitte vennero subite dopo aver raggiunto matematicamente il primo posto in campionato, e l'ultima interruppe l'imbattibilità interna in campionato della Juve, che durava da oltre tre anni (Juventus-Lecce 3-4 del [[25 aprile]] [[2004]]).</ref> ed il [[19 maggio]] [[2007]], dopo la vittoria per 5-1 in trasferta ad [[Arezzo]], raggiunse la matematica promozione in [[Serie A]], con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. Il [[26 maggio]], vincendo in casa per 2-0 contro il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]], ottenne matematicamente il primo posto nella serie cadetta. La stessa sera Deschamps [[n:Contratto risolto fra la Juventus e Didier Deschamps|risolse consensualmente il contratto con la società]]. La panchina venne affidata fino al termine del campionato all'allenatore in seconda [[Giancarlo Corradini]]. Il [[4 giugno]] venne ufficializzato il nome del nuovo allenatore, [[Claudio Ranieri]], che iniziò la sua avventura sulla panchina bianconera il [[1º luglio]] [[2007]].
 
====Il biennio Ranieri e la gestione Ferrara-Zaccheroni (2007-2010)====
Con il nuovo tecnico [[Claudio Ranieri]] la Juventus punta a tornare nel più breve tempo possibile alla massima serie che da sempre l'ha vista protagonista. Per raggiungere quest'obiettivo il direttore sportivo [[Alessio Secco]] e l'[[amministratore delegato]] Blanc si sono assicurati le prestazioni di diversi calciatori: [[Vincenzo Iaquinta]], [[Domenico Criscito]], l'argentino [[Sergio Bernardo Almirón]], i portoghesi [[Tiago Mendes|Tiago]] e [[Jorge Andrade]], il ceco [[Zdeněk Grygera]] ed il bosniaco [[Hasan Salihamidžić]] e riscattato alcuni giovani in comproprietà con altre squadre, come [[Cristian Molinaro]] ed [[Antonio Nocerino]] (quest'ultimo proveniente dal vivaio juventino).
 
Il ritorno della Juventus in [[Serie A]] avviene ufficialmente sabato [[25 agosto]] 2007 contro il Livorno (partita terminata con risultato di 5-1 in favore dei bianconeri). A fine stagione arriva terza in campionato e si ferma ai quarti di [[Coppa Italia 2007-2008|Coppa Italia]], eliminata dall'Inter. Nella seconda parte del campionato, comunque, riesce a levarsi pesanti soddisfazioni come le vittorie con Internazionale (2-1 a [[Milano]] il [[22 marzo]], Camoranesi e Trezeguet), Milan (3-2 il [[12 aprile]], Del Piero e Salihamidžić 2) e Roma (1-0 il [[16 febbraio]], Del Piero), queste ultime due in casa, per finire al terzo posto in classifica<ref name="La storia infinita"/> piazzando Del Piero e Trezeguet (21 e 20 gol, rispettivamente) ai primi due posti della classifica cannonieri.
 
Il [[5 luglio]] 2008 comincia a [[Pinzolo]] la nuova stagione per la squadra guidata, per il secondo anno consecutivo, da Claudio Ranieri. Diversi sono i volti nuovi: gli svedesi [[Olof Mellberg|Mellberg]] ed [[Albin Ekdal|Ekdal]], il difensore croato [[Dario Knežević|Knežević]], l'attaccante brasiliano proveniente dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] [[Amauri]] ed il centrocampista danese [[Christian Poulsen|Poulsen]].
 
A vestire nuovamente la casacca bianconera ci sono inoltre [[Sebastian Giovinco|Giovinco]], [[Claudio Marchisio|Marchisio]] e [[Paolo De Ceglie|De Ceglie]], di ritorno dai prestiti ed impegnati con la nazionale olimpica ai [[Calcio ai Giochi della XXIX Olimpiade|giochi di Pechino 2008]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/mensolympic/teams/team=1889316/squadlist.html|titolo=Olympic Football Tournament Beijing 2008: Italy (squad list)|editore=Fédération Internationale de Football Association|accesso=15 febbraio 2009}}</ref>
 
La Juventus affronta nel premilinare di [[UEFA Champions League 2008-2009|Champions League]] gli slovacchi dell'[[FC Artmedia Petržalka|Artmedia Bratislava]]. Il [[13 agosto]] all'Olimpico di Torino i bianconeri superano per 4 a 0 gli avversari, mentre nel ritorno pareggiano per 1-1: la Juventus ritorna così a partecipare, dopo due anni di assenza, nelle [[competizioni UEFA per club]], particolarmente nella manifestazione calcistica già citata.<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/fixturesresults/round=15276/match=302695/report=mb.html|titolo=Juventus, finalmente Champions|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=17 settembre 2008|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
[[File:David Trezeguet.jpg|thumb|150px|Il francese [[David Trezeguet]], miglior marcatore straniero della storia juventina]]
Il [[28 agosto]] si svolge a [[Montecarlo]] il sorteggio dei gironi della Champions League ed i bianconeri, in seconda fascia, vengono inseriti nel girone H insieme a [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]], [[Futbol'nyj Klub Zenit Sankt-Peterburg|Zenit San Pietroburgo]] e [[FC BATE]].<ref name="UCL 2008-2009 girone H">{{cita web|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/standings/round=15276/group=701411.html|titolo=UEFA Champions League 2008-2009: Girone H (risoltati e classifica)|editore=Union des Associations Européennes de Football|data=22 febbraio 2009|accesso=22 febbraio 2009}}</ref> L'esordio, il [[17 settembre]] a [[Torino]] contro lo Zenit, vede i torinesi vincere 1-0 con gol di [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] su punizione. Il [[30 settembre]] la squadra coglie un pareggio in rimonta per 2-2 sul campo dei bielorussi del [[Futbol'ny Klub BATE|BATE Borisov]] grazie ad una doppietta di Iaquinta, mentre il 21 ottobre, dopo un mese senza vittorie, riesce a battere il Real Madrid per 2-1 con le reti di Del Piero ed Amauri. Il [[5 novembre]] è Del Piero, autore di una doppietta e omaggiato da una [[standing ovation]] del [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]], a decidere la gara di ritorno valida per il quarto turno della fase a gironi e chiusasi 2-0, regalando ai bianconeri la qualificazione agli ottavi. Le ultime due partite del girone, contro [[Zenit San Pietroburgo|Zenit]] e BATE, terminano entrambe con il risultato di 0-0. In ogni caso la Juve con 12 punti (in vantaggio sui ''merengues'' per gli scontri diretti) si qualifica come prima del girone e chiude la prima fase con soli tre gol subiti, miglior difesa della fase a gironi insieme al [[Manchester United Football Club|Manchester United]].<ref name="UCL 2008-2009 girone H"/> Il [[19 dicembre]] vengono effettuati i sorteggi per le gare degli ottavi di finale, in cui la Juventus è abbinata al [[Chelsea Football Club|Chelsea]], finalista dell'edizione precedente.<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/fixturesresults/round=15277/index.html|titolo=UEFA Champions League 2008-2009: Ottavi di finale|editore=Union des Associations Européennes de Football|data=22 febbraio 2009|accesso=22 febbraio 2009}}</ref> Il doppio confronto si conclude in favore della squadra allenata da [[Guus Hiddink]], che prevale per 0-1 a [[Stamford Bridge]] e pareggia per 2-2 in casa dei bianconeri (gol di Iaquinta e Del Piero su rigore).
 
Alla fine del girone d'andata, la Juve è seconda in campionato con 40 punti, davanti all'Internazionale che ha un vantaggio di soli 3 punti, e ha battuto nello scontro diretto del [[14 dicembre]] il Milan per 4-2. Il girone di ritorno s'apre nel migliore dei modi, infatti i bianconeri ottengono vittorie prestigiose come la vittoria nel ''[[Derby di Torino|Derby della Mole]]'' per 1-0 o con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] per 1-4 nella [[Roma|capitale]]. Dopo queste ottime partite, la Juventus subisce un calo che le fa perdere anche il secondo posto, superata dal Milan. Dopo una striscia di 7 partite senza vittorie, Claudio Ranieri viene esonerato (cosa che non accadeva dalla [[Juventus Football Club 1969-1970|stagione 1969-1970]], quando toccò a [[Luis Carniglia]]) e sostituito da [[Ciro Ferrara]], allenatore in seconda della nazionale.<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/footballeurope/news/kind=2/newsid=831044.html|titolo=Via Ranieri, ecco Ferrara|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=19 maggio 2009|accesso=14 luglio 2009}}</ref> Alla fine, la Juventus conclude seconda in campionato con un posto in Champions League.
 
In Coppa Italia, in quanto qualificatisi alle competizioni europee, i bianconeri partono dagli ottavi di finale, dove sconfiggono il Catania per 3-0, poi il Napoli per 4-3 ai rigori dopo aver pareggiato per 0-0 all'Olimpico. Alle semifinali la Juventus termina l'avventura in coppa, sconfitta dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] per 4-2 complessivamente (1-2 a Roma e 1-2 a Torino).
 
Per la stagione 2009-2010 la Juventus acquista il difensore [[Fabio Cannavaro]], che torna in bianconero dopo tre anni, i centrocampisti [[Brasile|brasiliani]] [[Diego Ribas da Cunha|Diego]] e [[Felipe Melo]], rispettivamente dal [[Sportverein Werder Bremen|Werder Brema]] e dalla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], il difensore [[Uruguay|uruguaiano]] [[Martín Cáceres]] – in prestito dal [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] – e il terzino sinistro [[Fabio Grosso]] dal [[Olympique Lyonnais|Lione]] nell'ultimo giorno di [[calciomercato]]. Come allenatore è confermato [[Ciro Ferrara]]. Tra le partenze sono da segnalare quella di [[Olof Mellberg]], ceduto all'[[Olympiakos Syndesmos Filathlon Pireos|Olympiakos Pireo]], quelle di [[Cristiano Zanetti]] e [[Marco Marchionni]] alla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e di [[Pavel Nedvěd]], che decide di terminare la carriera calcistica.
 
La Juventus comincia la stagione con il piede giusto, vincendo per 3-1 all'[[Stadio Olimpico di Roma|Olimpico]] contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e insediandosi ai primi posti della classifica, ma ben presto la squadra accusa un vistoso calo, che la conduce in posizioni di classifica insoddisfacenti. La situazione di Ferrara si fa via via più complicata e a nulla serve la prestigiosa vittoria interna contro la capolista Internazionale ai primi di [[dicembre]]: la stagione non migliora. L'[[8 dicembre]] la squadra bianconera, a cui è sufficiente un pari per superare il turno, viene eliminata in malo modo dalla [[UEFA Champions League 2009-2010|Champions League]] dopo essere passata in vantaggio e aver subito quattro gol in casa contro il [[Fußball-Club Bayern München|Bayern Monaco]] (1-4) nell'ultima giornata della fase a gironi, stabilendo il record negativo di marcature subite in casa nelle coppe europee.<ref name="Tuttosport">{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2010/03/23-60950/Juve,+disastri+da+Guinness|titolo=Juve, disastri da Guinness|pubblicazione=[[Tuttosport]]|data=23 marzo 2010|accesso=29 luglio 2010}}</ref> A gennaio i bianconeri sono eliminati dall'Internazionale (1-2) ai quarti di finale di [[Coppa Italia 2009-2010|Coppa Italia]]. Per la squadra è la nona sconfitta nelle ultime dodici gare, quella fatale per Ferrara, che viene esonerato. Gli subentra [[Alberto Zaccheroni]] con un contratto fino a [[giugno]], ma il rendimento resta molto al di sotto delle attese e i bianconeri continuano a subire sconfitte contro squadre sulla carta abbordabili e pareggiano contro il Siena in casa dopo essere passati in vantaggio per 3-0, prima di farsi rimontare tre reti. La Juventus, eliminata anche dall'[[UEFA Europa League 2009-2010|Europa League]] agli ottavi di finale dal [[Fulham Football Club|Fulham]]: 1-4 al [[Craven Cottage]] che vanifica il successo per 3-1 all'[[Stadio Olimpico (Torino)|Olimpico di Torino]], dopo il passaggio del turno con l'Ajax (2-1 in [[Olanda]] e 0-0 in [[Piemonte]]), chiude l'annata al settimo posto in campionato, 15 sconfitte – record negativo della squadra in un torneo a 20 squadre per un totale di 19 nel corso della stagione – e 56 gol subiti, che eguaglia la cifra ottenuta nel 1961-62,<ref name="Tuttosport"/> qualificandosi al terzo turno preliminare di [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]].
 
==Il nuovo decennio==
===2010: l'avvento alla presidenza di Andrea Agnelli===
Al termine della stagione, a [[Jean-Claude Blanc]] subentra alla massima carica del club [[Andrea Agnelli]], quarto esponente della celebre [[Agnelli (famiglia)|famiglia torinese]] proprietaria della Juventus.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_3D182340B9F248F1BF85E340D58CCAEA.asp|titolo=È il quarto Agnelli presidente|pubblicazione=juventus.com|data=19 maggio 2010|accesso=08 agosto 2010}}</ref> Oltre al cambio dall'assetto societario, vengono nominati [[Giuseppe Marotta (dirigente sportivo)|Giuseppe Marotta]] come direttore generale e [[Luigi Delneri]] come allenatore, ambedue provenienti dalla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]].
 
[[File:Claudio marchisio.jpg|thumb|left|150px|[[Claudio Marchisio]], prodotto del vivaio bianconero]]
La campagna acquisti per la stagione 2010-2011 registra un importante rinnovamento della rosa con gli arrivi del portiere [[Marco Storari]], i difensori [[Frederik Sørensen]] (arrivato dal [[Lyngby Boldklub|Lyngby]]), prima in Primavera e da ottobre aggregato alla prima squadra, [[Leonardo Bonucci]], [[Marco Motta]], [[Leandro Rinaudo]] e il [[Francia|francese]] [[Armand Traoré]] – i tre ultimi citati sono stati ceduti in prestito dall'[[Udinese Calcio|Udinese]], [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] ed [[Arsenal Football Club|Arsenal]], rispettivamente –; i centrocampisti [[Simone Pepe]] e [[Alberto Aquilani]] – ceduti in prestito dall'Udinese e [[Liverpool Football Club|Liverpool]], rispettivamente –, l'[[Uruguay|uruguaiano]] [[Jorge Andrés Martínez]], il [[Serbia|serbo]] [[Miloš Krasić]], [[Davide Lanzafame]], che torna in organico dopo il prestito al [[Parma Football Club|Parma]], l'attaccante [[Fabio Quagliarella]], ceduto in prestito dal Napoli. Invece, sono ceduti [[Fabio Cannavaro]] ([[Al-Ahli Club|Al-Ahli]]), [[Christian Poulsen]] (Liverpool), [[Diego Ribas da Cunha|Diego]] ([[Verein für Leibesübungen Wolfsburg|Wolfsburg]]), [[David Trezeguet]] ([[Hércules Club de Fútbol|Hércules]]), [[Mauro Germán Camoranesi]] ([[Verein für Bewegungsspiele Stuttgart 1893|Stoccarda]]), [[Jonathan Zebina]] ([[Brescia Calcio|Brescia]]), [[Albin Ekdal]] (accordo di comproprietà con il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]) e [[Martín Cáceres]] (fine prestito, tornato al [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]]). A queste partenze si aggiungeranno quelle dei centrocampisti [[Tiago Mendes|Tiago]] e [[Luca Marrone]] e degli attaccanti [[Ciro Immobile]], [[Sebastian Giovinco]] e [[Cristian Pasquato]], tutti e cinque ceduti in prestito all'[[Club Atlético de Madrid|Atlético de Madrid]], [[Associazione Calcio Siena|Siena]], Parma e [[Modena Football Club|Modena]], rispettivamente.
 
La prima uscita ufficiale della squadra avviene il [[29 luglio]] [[2010]] in occasione del terzo turno preliminare di [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]]: l'esordio viene giocato contro gli [[Repubblica d'Irlanda|irlandesi]] dello [[Shamrock Rovers Football Club|Shamrock Rovers]] a [[Dublino]], dove i bianconeri si impongono per 2-0, grazie alla doppietta di [[Amauri]]. Nel match di ritorno, giocato allo [[Stadio Alberto Braglia]] di [[Modena]],<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newsuefaleagues_A48EE8E0E85A44008BF480A63C9AC00A.asp|titolo=Modena tutta bianconera per una sera|pubblicazione=juventus.com|data=05 agosto 2010|accesso=31 agosto 2010}}</ref> gli uomini di [[Luigi Delneri|Delneri]], imponendosi per 1-0 (rete su punizione di [[Alessandro Del Piero]]), ottengono il passaggio ai [[play-off]], dove incontrano gli [[austria]]ci dello [[Sportklub Sturm Graz|Sturm Graz]], superati con un risultato globale di 3-1 (vittorie 2-1 a [[Graz]] – reti di [[Leonardo Bonucci|Bonucci]] e Amauri – e 1-0 a [[Torino]], gol di Del Piero). La Juventus si qualifica così alla fase a gironi della competizione, dalla quale viene successivamente eliminata nella prima fase dopo aver pareggiato tutti i match del [[UEFA Europa League 2010-2011|Gruppo A]].<ref>Record in condivisione con l'[[Athlitiki Enosis Konstantinoupoleos|AEK Atene]], che vi riuscì nella fase a gironi della [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League 2002-2003]].</ref> In campionato i bianconeri, dopo un inizio difficile, vincono il [[30 ottobre]] a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il Milan per 2-1 con reti di [[Fabio Quagliarella|Quagliarella]] e [[Alessandro Del Piero|Del Piero]]. A gennaio hanno una crisi che li porta a perdere 4 partite su 6 e ad essere eliminati dalla Coppa Italia ai quarti di finale dopo aver battuto il Catania per 2-0 nel turno precedente, perdendo per 0-2 contro la Roma. Il mercato di riparazione porta nuovi volti in casa juventina: [[Andrea Barzagli]] (acquistato dal Wolfsburg), [[Alessandro Matri]] (dal [[Cagliari Calcio|Cagliari]]) e [[Luca Toni]] (dal Genoa). Dopo la partita contro il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]], la [[Juventus Football Club|Juventus]] si impone 3-1 a [[Cagliari]] il [[5 febbraio]] (doppietta di Matri e gol di Toni) e una settimana dopo batte l'Inter a [[Torino]] il [[13 febbraio]] per 1-0 con una rete di Matri. I due turni successivi, portano due nuove sconfitte; la prima contro il [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]] il [[20 febbraio]] nella [[Lecce|città omonima]] e la seconda contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] il [[26 febbraio]] a [[Torino]], entrambe per 0-2. Dopo Lecce e Bologna, la Juventus perde in casa contro il Milan, pareggia contro il Cesena (2-2) nell'omonima città e successivamente arrivano le due vittorie contro Brescia per 2-1 e Roma nell'omonima città per 2-0 (gol di Krasic e Matri). La settimana successiva arriva il terzo successo consecutivo, a Torino contro il Genoa per 3-2 con reti di Pepe, Matri e Toni. Dopo questa serie di vittorie arrivano due pareggi deludenti contro Fiorentina (0-0) e Catania (2-2, doppietta di Del Piero di cui una rete su rigore). Il 2 maggio la Juventus si impone a [[Roma]] contro la Lazio 1-0 grazie ad un gol di Pepe e torna in corsa per il quarto posto valevole per giocare i preliminari di Champions League. Tuttavia un calo nei successivi turni di campionato fa sì che la Juventus concluda nuovamente il torneo al settimo posto (la squadra torinese non terminava almeno due edizioni consecutive del campionato di Serie A al di sotto del sesto posto dal periodo tra 1954 e 1957).
 
====Stagione 2011-2012: il ritorno al successo e l'imbattibilità====
[[File:Antonio Conte Dubai 2012.jpg|thumb|150px|[[Antonio Conte]] ha riportato la Juventus alla vittoria del [[Serie A|titolo italiano]] dopo nove anni]]
 
La stagione [[Juventus Football Club 2011-2012|2011-2012]] vede partire una nuova rivoluzione. In panchina arriva [[Antonio Conte]], il [[Capitano (calcio)|capitano]] della Juve di [[Marcello Lippi|Lippi]],<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Juventus/31-05-2011/agnelli-punta-tutto-conte-801413642484.shtml|titolo= Ufficiale, Conte alla Juve - Il tecnico: "Ritorno a casa"|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Alberto Mauro|data=31 maggio 2011|accesso=7 maggio 2012}}</ref> alla prima esperienza come [[allenatore]] in una ''Big'' dopo essersi messo in luce in [[Serie B]] con le [[Promozione e retrocessione|promozioni]] di [[Associazione Sportiva Bari|Bari]] ([[Serie B 2008-2009|2008-2009]]) e [[Associazione Calcio Siena|Siena]] ([[Serie B 2010-2011|2010-2011]]). La rosa titolare vede invece gli innesti di [[Andrea Pirlo]] (svincolato, ex [[Associazione Calcio Milan|Milan]]), [[Mirko Vučinić]] (dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]), [[Arturo Vidal]] (dal [[Turn- und Sportverein Bayer 04 Leverkusen|Bayer Leverkusen]]) e [[Stephan Lichtsteiner]] (dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]). Viste le infruttuose annate precedenti, la squadra incomincia la nuova stagione senza godere dei favori del pronostico, ma stavolta la nuova Juve si dimostra subito molto competitiva, esibendo inoltre un ottimo calcio, organizzato e votato all'attacco. Gli [[Schema (calcio)|schemi]] offensivi di Conte generano un possesso palla che a fine stagione risulta essere il primo in [[Italia]] ed il terzo in [[Europa]] (dietro solo al [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e al [[Fußball-Club Bayern München|Bayern Monaco]]),<ref name="Mura" /> mentre il gioco corale messo in atto permette di sopperire all'assenza di un bomber prolifico (l'unico [[attaccante]] a finire in doppia cifra è [[Alessandro Matri]]):<ref name="Gamba" /> a fine stagione sono ben 20 i giocatori andati in rete. L'ex rossonero Pirlo, arrivato a [[parametro zero]], si rivela decisivo nel dare ordine e qualità al gioco della Juve,<ref name="Mura" >{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2012/05/07/news/conte_pirlo_scudetto-34591444/?ref=HRERO-1|titolo=Juve, la stagione perfetta di una squadra europea|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=[[Gianni Mura]]|data=7 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1794038.html|titolo=La Juve mette Pirlo sul piedistallo|pubblicazione=[[Union of European Football Associations|it.uefa.com]]|autore=Paolo Menicucci|data=7 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> così come sorprende l'impatto sulla squadra del giovane cileno Vidal;<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/18-04-2012/vidal-come-deschamps-lui-conte-ha-cambiato-juve-91967283377.shtml|titolo=Vidal come Deschamps, per lui Conte ha cambiato la Juve|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Alberto Mauro|data=18 aprile 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/09-05-2012/cile-incorona-vidal-re-artu-batte-sanchez-911173396217.shtml|titolo=Il Cile incorona Vidal, Re Artù batte Sanchez|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Adriano Seu|data=9 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> per meglio sfruttare le loro caratteristiche, Conte rinuncia al suo classico [[4-2-4]] per disegnare prima un [[4-3-3]] e poi [[3-5-2]] che esalti appieno le loro potenzialità.<ref name="Gamba" >{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2012/05/06/news/conte_scudetto-34565299/|titolo=Grinta e lavoro, fuoriclasse Conte|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=Emanuele Gamba|data=6 maggio 2012|accesso=11 maggio 2012}}</ref> I due nuovi arrivati vanno ad affiancare a [[centrocampo]] [[Claudio Marchisio]] che, in questa stagione, fa il definitivo salto di qualità conquistando anche un posto da titolare in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]; nel corso dell'annata il giovane centrocampista si scopre anche molto prolifico in zona gol.<ref name="fifa.com"/> La [[Difensore|difesa]], pur se composta in buona parte dagli stessi uomini che terminarono il campionato precedente, appare rigenerata, diventando numeri alla mano la migliore del continente:<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/04-04-2012/juve-miglior-difesa-d-europa-prandelli-si-tinge-d-azzurro-91827777763.shtml|titolo=Juve miglior difesa d'Europa. E con Prandelli si tinge d'azzurro|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=4 aprile 2012|accesso=11 maggio 2012}}</ref> i progressi mostrati da [[Leonardo Bonucci]] sono il sintomo più evidente di questo salto di qualità.<ref>{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/04/29-184962/Bonucci+esalta+la+difesa%3A+%C2%ABUn+reparto+imperforabile%C2%BB|titolo=Bonucci esalta la difesa: "Un reparto imperforabile"|pubblicazione=[[Tuttosport|tuttosport.com]]|data=29 aprile 2012|accesso=11 maggio 2012}}</ref><ref name="Mauro" /> Risulta importante anche l'apporto dato dalle seconde linee, tra cui si mettono in evidenza [[Emanuele Giaccherini]] (dal [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]]), [[Martín Cáceres]] (quest'ultimo, alla seconda esperienza bianconera, arrivato dal [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]] nel mercato di gennaio),<ref name="Mura" /> [[Marcelo Estigarribia]] (dal [[Club Deportivo Maldonado|Deportivo Maldonado]]) e [[Paolo De Ceglie]].<ref name="Mauro" >{{cita news|url=http://www.repubblica.it/rubriche/visti-dallala/2012/05/06/news/pagelle_juve_conte_del_piero-34465632/|titolo=Conte e la società da 10. Del Piero merita la lode|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=[[Massimo Mauro]]|data=6 maggio 2012|accesso=11 maggio 2012}}</ref>
 
In [[Serie A 2011-2012|campionato]] i bianconeri occupano il vertice della classifica fin dalle prime giornate, posizione che cederanno solo poche volte nel corso del torneo: dopo un lungo testa a testa col Milan, il [[6 maggio]] [[2012]] la Juventus torna a laurearsi campione d'Italia – non accadeva dalla stagione [[Serie A 2002-2003|2002-2003]], se si escludono i successi cancellati da [[Calciopoli]] – vincendo il suo 28º [[scudetto]] (anche se la società lo considera come il suo 30º titolo<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/07-05-2012/agnelli-gli-scudetti-sono-30-terza-stella-avrete-sorpresa-911154197220.shtml|titolo=Agnelli: "Gli scudetti sono 30. Terza stella? Sarà una sorpresa"|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Matteo Brega|data=7 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/juve/2012/05/07-237889/Agnelli%3A+%C2%ABTerza+stella%3F+Gli+scudetti+sono+30%C2%BB|titolo=Agnelli: "Terza stella? Gli scudetti sono 30"|pubblicazione=[[Corriere dello Sport - Stadio|corrieredellosport.it]]|data=7 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref>); il successo, arrivato con una giornata d'anticipo, è ancora più eclatante poiché ottenuto senza aver mai perso una partita.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Cagliari/06-05-2012/vucinic-autogol-delirio-juve-scudetto-numero-28-bianconero-911149644930.shtml|titolo=Vucinic e autogol, delirio Juve. Per i bianconeri è il 28º scudetto|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=6 maggio 2012|accesso=7 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/2012/05/06-186280/Juve+Campione+d%27Italia%2C+2-0+al+Cagliari.+Milan+ko|titolo=Juve Campione d'Italia, 2-0 al Cagliari. Milan ko|pubblicazione=[[Tuttosport|tuttosport.com]]|autore=Vladimiro Cotugno|data=6 maggio 2012|accesso=7 maggio 2012}}</ref> Con 23 vittorie e 15 pareggi, la Juventus riesce a chiudere imbattuta l'intero campionato,<ref>{{cita news|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1796369.html|titolo=Juve da record, Udinese in Champions|pubblicazione=[[Union of European Football Associations|it.uefa.com]]|data=13 maggio 2012|accesso=14 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/2012/05/13-239168/Tutti+in+piedi+per+Del+Piero.+La+Juve+chiude+imbattuta|titolo=Tutti in piedi per Del Piero. La Juve chiude imbattuta|pubblicazione=[[Corriere dello Sport - Stadio|corrieredellosport.it]]|autore=Antonio Barillà|data=13 maggio 2012|accesso=14 maggio 2012}}</ref> eguagliando un record conseguito nella storia del [[girone unico]] solo dal [[Associazione Calcistica Perugia Calcio|Perugia]] nel [[Serie A 1978-1979|1978-79]] e dal Milan nel [[Serie A 1991-1992|1991-92]]; i bianconeri sono però i primi a siglare questo primato in un torneo a 20 squadre, stabilendo così il record nazionale d'[[Statistiche della Serie A#Intero campionato|imbattibilità stagionale]] in campionato.<ref name="fifa.com">{{cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=1631420.html|titolo=Juventus return to the summit|pubblicazione=[[Fédération Internationale de Football Association|fifa.com]]|data=14 maggio 2012|accesso=14 maggio 2012}}</ref> È positivo anche il cammino in [[Coppa Italia 2011-2012|Coppa Italia]] dove, dopo aver battuto [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] ed ancora il Milan in un'accesa [[semifinale]] risolta ai [[tempi supplementari]],<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/20-03-2012/juve-milan-2-2-sballo-bianconeri-finale-81691459694.shtml|titolo=Juve-Milan, 2-2 da sballo. Con Vucinic bianconeri in finale|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=20 marzo 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> la squadra viene fermata solo in finale dal [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]; questa sconfitta mette anche fine all'imbattibilità assoluta della squadra bianconera, che tra campionato e coppa termina dopo 43 partite utili consecutive (anch'esso record nazionale).<ref>{{cita news|autore=Paolo Menicucci|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1800382.html|titolo=Riepilogo stagione: Italia|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=21 maggio 2012|accesso=24 maggio 2012}}</ref>
 
[[File:Juventus Stadium (ingresso C).jpg|thumb|left|Lo [[Juventus Stadium]]]]
È questa l'ultima stagione in maglia bianconera di [[Alessandro Del Piero]], che dopo diciannove anni lascia la Juventus.<ref>{{cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio_mercato/2012/04/17-233963/Del+Piero%3A+%C2%ABAddio+Juve%3F+%C3%88+andare+via+da+casa%C2%BB|titolo=Del Piero: "Addio Juve? È andare via da casa"|pubblicazione=[[Corriere dello Sport - Stadio|corrieredellosport.it]]|data=17 aprile 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/450610/|titolo=Del Piero e l'amarezza di un addio: "Sorpreso dall'annuncio di Agnelli"|pubblicazione=[[La Stampa|lastampa.it]]|autore=Massimiliano Nerozzi|data=18 aprile 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> L'annata è avara di soddisfazioni personali per il numero 10, che spesso si trova relegato in panchina in campionato,<ref name="Mauro" /> giocando con continuità solo in Coppa. Il capitano trova comunque modo durante la stagione di timbrare la sua settecentesima partita con la maglia della Juventus (record di presenze che peraltro già gli apparteneva),<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/10-04-2012/del-piero-700-bianconero-storia-chi-ha-fatto-storia-91887093510.shtml|titolo=Del Piero, 700 in bianconero. La storia di chi ha fatto la storia|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi, Lanfredo Birelli|data=11 aprile 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> e di siglare gol decisivi per lo scudetto all'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e alla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]].
 
=====Juventus Stadium e Juventus Museum=====
La nuova stagione juventina era iniziata l'[[8 settembre]] [[2011]] con l'inaugurazione dello [[Juventus Stadium]], il nuovo [[stadio]] del club.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/08-09-2011/juve-notte-orgoglio-802801795510.shtml|titolo=Juve, la notte dell'orgoglio, il nuovo stadio emoziona|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Davide Chinellato|data=8 settembre 2011|accesso=7 maggio 2012}}</ref> Sorto sulle ceneri del [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]], l'impianto è un moderno stadio calcistico da 41.000 posti. Costruito sul modello degli stadi inglesi, col pubblico raccolto e le tribune molto vicine al campo, lo Juventus Stadium è un impianto comfortevole e funzionale, privo di [[barriere architettoniche]], e ricco di attività commerciali e servizi collaterali. Lo stadio è interamente di proprietà del club bianconero: la Juventus è la prima società di Serie A a portare a termine questo tipo di operazione immobiliare.
 
[[File:Juventus Museum.JPG|thumb|Lo Juventus Museum]]
Il [[16 maggio]] [[2012]] la società ha poi inaugurato lo Juventus Museum (o J Museum), [[museo]] dedicato alla storia della società torinese e al suo legame con la storia del Paese.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/inaugurazione%20museo%20news%2016maggio2012/|titolo=È il giorno di Juventus Museum|pubblicazione=juventus.com|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref> Realizzato nell'area dello Juventus Stadium, il museo raccoglie trofei, cimeli, maglie d'epoca, immagini storiche e memorabilia varia legata alla squadra bianconera, con l'interazione di tecnologie multimediali e audiovisive.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2012/05/16/news/inaugurato_museo_agnelli-35288538/|titolo=La Juventus inaugura il J-Museum|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=Timothy Ormezzano|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/05/16-188235/Apre+lo+Juventus+Museum,+115+anni+di+storia+bianconera|titolo=Apre lo Juventus Museum, 115 anni di storia bianconera|pubblicazione=[[Tuttosport|tuttosport.com]]|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref> [[Paolo Garimberti]] ne viene nominato presidente.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/16mag2012_mus_agn_ita/|titolo=Un museo, una coppa, due Presidenti|pubblicazione=juventus.com|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref>
 
====Stagione 2012-2013: la 5ª Supercoppa italiana====
Nonostante il fresco ritorno al vertice, l'[[estate]] del [[2012]] è abbastanza tribolata per la compagine juventina. C'è prima lo scontro coi vertici di [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] e [[Lega Nazionale Professionisti Serie A|Lega Serie A]] sulla possibilità di inserire una terza [[Stella (calcio)|stella]] sulle maglie bianconere: la società torinese persevera infatti nel considerare lo scudetto [[Serie A 2011-2012|2011-2012]] come il 30º della sua storia, contando nel palmarès anche i 2 titoli cancellati dalle sentenze di [[Calciopoli]]. La diversa posizione degli organi federali porta la Juventus alla decisione di rinunciare ad esporre sulle divise anche le due precedenti stelle acquisite, inserendo invece al loro posto la scritta <small>30 SUL CAMPO</small>.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/maglie++nessuna+stella+e+30+sul+campo|titolo=Maglie: nessuna stella e “30 sul campo”|pubblicazione=[[Juventus Football Club|juventus.com]]|data=8 giugno 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref> Il club deve poi far fronte alle ripercussione dell'inchiesta sull'ennesimo scandalo [[Scandalo italiano del calcioscommesse del 2011|calcioscommesse]] che – nonostante non veda coinvolta la Juventus – tocca alcuni suoi tesserati per fatti contestatigli nelle loro precedenti militanze in altre squadre: il [[10 agosto]] la Commissione Disciplinare della FIGC [[Proscioglimento|proscioglie]] i giocatori [[Leonardo Bonucci]] e [[Simone Pepe]] dalle accuse di ''combine'' riguardanti i loro periodi rispettivamente al [[Associazione Sportiva Bari|Bari]] e all'[[Udinese Calcio|Udinese]], mentre l'allenatore [[Antonio Conte]] viene invece condannato a 10 mesi di squalifica per un'omessa denuncia inerente il suo periodo alla guida del [[Associazione Calcio Siena|Siena]]<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/10-08-2012/sentenze-10-mesi-conte-grosseto-retrocesso-lega-pro-912202143806.shtml|titolo=Sentenze: 10 mesi a Conte, assolti Bonucci e Pepe|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|data=10 agosto 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref> (sentenze poi confermate in appello dalla [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Corte di Giustizia Federale]]<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/21-08-2012/sentenze-sconto-conte-lecce-non-ha-scampo-912330326630.shtml|titolo=Conte, confermati 10 mesi. Grosseto salvo, Lecce giù|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|data=22 agosto 2012|accesso=22 agosto 2012}}</ref>). In attesa dell'ultimo grado di giudizio al [[Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport|TNAS]] del [[CONI]] verso l'allenatore,<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/22-08-2012/agnelli-caccia-streghe-misura-colma-ricorre-tnas-912336889651.shtml|titolo=Agnelli: "Caccia alle streghe, misura colma". E ricorre al Tnas|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|data=22 agosto 2012|accesso=22 agosto 2012}}</ref> è [[Massimo Carrera]] – ex bianconero, e già assistente di Conte – a sostituire il tecnico leccese sulla panchina della Juventus.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/10agosto2012_carrera_pechino|titolo=Carrera: "Avremo grandi motivazioni"|pubblicazione=[[Juventus Football Club|juventus.com]]|data=10 agosto 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref>
 
Sul fronte del mercato, la Juventus rinforza l'organico con gli arrivi di [[Kwadwo Asamoah]] e [[Mauricio Isla]] (dall'[[Udinese Calcio|Udinese]]), [[Lucimar Ferreira da Silva|Lúcio]] (svincolato, ex [[Internazionale Football Club Milano|Inter]]), e dei giovani [[Richmond Boakye]] (dal [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], via [[Unione Sportiva Sassuolo Calcio|Sassuolo]]), [[Nicola Leali]] (dal [[Brescia Calcio|Brescia]]), [[Alberto Masi]] (dalla [[Football Club Pro Vercelli 1892|Pro Vercelli]]) e [[Paul Pogba]] (svincolato, ex [[Manchester United Football Club|Manchester United]]); c'è inoltre il ritorno a Torino di [[Sebastian Giovinco]] dopo le buone stagioni al [[Parma Football Club|Parma]]. Vengono confermati [[Martín Cáceres|Cáceres]] e [[Emanuele Giaccherini|Giaccherini]], mentre non vengono riscattati [[Marco Borriello|Borriello]] ed [[Marcelo Estigarribia|Estigarribia]], che fanno definitivamente le valigie assieme ad [[Eljero Elia|Elia]] e [[Miloš Krasić|Krasić]].
 
La squadra, con Carrera in panchina, fa il suo esordio ufficiale l'[[11 agosto]] 2012 allo [[Stadio nazionale di Pechino]], per la finale di [[Supercoppa italiana 2012|Supercoppa italiana]] contro il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]; l'incontro è un pratica la rivincita dell'ultimo atto della scorsa [[Coppa Italia 2011-2012|Coppa Italia]], che vide i bianconeri sconfitti dagli azzurri. Dopo aver rimontato per due volte l'iniziale svantaggio, stavolta è la Juventus ad uscire vincente dalla sfida, sconfiggendo i partenopei per 4-2 ai [[tempi supplementari]] (reti bianconere di Asamoah, [[Arturo Vidal|Vidal]] su [[rigore]], [[autogol]] di [[Christian Maggio|Maggio]], e [[Mirko Vučinić|Vučinić]]) e mettendo in bacheca la sua 5ª Supercoppa nazionale, successo che mancava dall'edizione del [[Supercoppa italiana 2003|2003]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/11-08-2012/supercoppa-juve-4-2-napoli-120--912220783352.shtml|titolo=La Supercoppa è della Juve, 4-2 al Napoli dopo 120'|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=11 agosto 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref>
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
===Libri===
====Libri di rilevanza====
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Il libro del calcio italiano|editore=''[[Corriere dello Sport - Stadio|Il Corriere dello Sport]]'', Stadio|anno=2000|cid=CorrieredelloSport}}
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La storia della Juventus|altri=2 voll.|editore=La Casa dello Sport|anno=1986|cid=Storia}}
* {{cita libro|autore=[[Gianni Brera]]|titolo=Storia Critica del Calcio Italiano|editore=[[Baldini Castoldi Dalai editore|Baldini Castoldi Dalai]]|anno=1998|ISBN=ISBN 88-8089-544-3|cid=Brera}}
* {{cita libro|autore=[[Vladimiro Caminiti]]|titolo=Juventus, 90 anni di gloria|altri=4 voll.|editore=Forte|città=[[Milano]]|anno=1987|cid=Caminiti}}
* {{cita libro|autore=[[Enrico Canfari]]|titolo=Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino|editore=Tipografia Artale|città=[[Torino]]|anno=1915|cid=Canfari}}
* {{cita libro|autore=Lino Cascioli|titolo=Storia fotografica del calcio italiano: dalle origini al campionato del mondo 1982|editore=[[Newton Compton Editori|Newton & Compton]]|città=[[Roma]]|anno=1982|cid=Cascioli}}
* {{cita libro|autore=Enzo D’Orsi, Massimiliano Morelli, Valentino Russo|titolo=La Storia della Juventus|editore=L’Airone|città=Roma|anno=2005|id=ISBN 88-7944-721-1|cid=D'Orsi}}.
* {{cita libro|autore=Guido Luguori, Antonio Smargiasse|titolo=Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia|editore=Manifestolibri|anno=2003|ISBN=ISBN 88-72853-42-7|cid=Luguori, Smargiasse}}
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Mughini]]|titolo=Un sogno chiamato Juventus. Cento anni di eroi e vittorie bianconere|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2004|id=ISBN 88-0452-765-X|cid=Mughini}}.
* {{cita libro|autore=Maner Palma|titolo=Juventus. 110 anni della nostra storia|editore=Libri di Sport|anno=2007|ISBN=ISBN 88-8767-693-3|cid=Palma}}.
* {{cita libro|autore=[[Mario Pennacchia]]|titolo=Gli Agnelli e la Juventus|editore=[[Rcs MediaGroup|Rizzoli]]|città=Milano|anno=1985|id=ISBN 88-1785-651-7|cid=Pennacchia}}.
* {{cita libro|curatore=Marco Sappino|titolo=Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano|altri=vol. 2|anno=2000|editore=Baldini Castoldi Dalai|città=Milano|id=ISBN 8-88-0898-62-0|cid=Dizionario di un secolo del calcio italiano}}.
* {{cita libro|nome=Antonio|cognome=Sarcinella|titolo=Novecento bianconero, un secolo di storia della Juventus|editore=Mariposa Editrice|città=[[Calcinaia|Fornacette]]|anno=2001|id=ISBN 88-7359-000-4|cid=Sarcinella}}.
* {{cita libro|nome=Renato|cognome=Tavella|titolo=Dizionario della grande Juventus. Dalle origini ai nostri giorni|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=2001|ISBN=ISBN 88-8289-639-0|cid=TavellaDizionario}}.
* {{cita libro|autore=Renato Tavella, Franco Ossola|titolo=Il Romanzo della Grande Juventus|editore=Newton & Compton|città=Roma|annooriginale=1997|anno=2003|id=ISBN 88-8289-900-4|cid=Tavella, Ossola}}
 
====Altre letture====
* {{cita libro|autore=[[Roberto Beccantini]]|titolo=Juve, ti amo lo stesso|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]|anno=2007|ISBN=ISBN 88-0456-906-9|cid=Beccantini}}.
* {{cita libro|autore=Bruno Bernardi, Massimo Novelli|titolo=Tre re per la Signora|editore=Graphot Editrice|anno=2002|ISBN=ISBN 88-8690-642-0|cid=GraphotEditrice}}.
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Boniperti]]|titolo=La mia Juventus|editore=Giampaolo Ormezzano Editore|anno=1958|cid=BonipertiLamiaJuventus}}
* {{cita libro|autore=Giampiero Boniperti, Enrica Speroni|titolo=Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus|editore=[[RCS MediaGroup|Biblioteca Universale Rizzoli]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-17-10685-2|cid=Rizzoli}}.
* {{cita libro|autore=[[Marcello Lippi]], Massimo Lodi|titolo=Il mio calcio, la mia Juve|editore=[[Sperling & Kupfer|ED Sterling & Kupfer]]|anno=1997|ISBN=ISBN 88-2002-459-4|cid=Lippi}}.
* {{cita libro|autore=Giampiero Mughini|titolo=Juve, il sogno che continua|editore=Mondadori|anno=2008|ISBN=ISBN 88-0457-594-8|cid=Mughinisogno}}.
* {{cita libro|autore=Corrado Olocco|titolo=[...] Quando la Juve si allenava al Coppino|editore=Edizioni Albesi|anno=2010|cid=Olocco}}.
* {{cita libro|autore=Mario Parodi|titolo=Giocavamo senza numero. La Juventus che eravamo noi (Pietro Rava: un terzino lungo in linea di un secolo)|editore=Tirrenia-Stampatori|anno=1999|ISBN=ISBN 88-7763-449-9|cid=Parodi}}.
* {{cita libro|autore=Mario Parodi, Andrea Parodi|titolo=In bianco e nero: una grande Juve negli anni del piombo|editore=[[Bradipolibri Editore|ED Bradipolibri]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-8832-933-1|cid=Bradipolibri}}.
* {{cita libro|autore=[[Michel Platini]]|titolo=La mia vita come una partita di calcio|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|anno=1990|ISBN=ISBN 88-1753-620-2|cid=Platini}}.
 
===Pubblicazioni varie===
* {{cita pubblicazione|cognome=AA.VV|titolo=Archivio Juventus (2 voll.)|data=1998|cid=Archivio Juventus}} (Pubblicazione ufficiale in occasione ai cento anni di fondazione istituzionale della Juventus F.C.).
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juvecentus, la mostra del centenario|editore=[[Paravia|Edit. Paravia]]-[[Scriptorium]]|anno=1997|id=ISBN 88-3958-164-2|cid=Juvecentus}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juventus, 110 anni a opera d’arte|editore=Damiani Editore|città=[[Bologna]]|anno=2007|id=ISBN 88-6208-007-7|cid=Damiani}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La Signora del Secolo. 90 anni di storia fotografica della Juventus|editore=[[Fratelli Fabbri Editori|Fabbri Editore]] – [[Hurrà Juventus]]|anno=1993|cid=Signora}}
* {{cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Sheridan Bird|anno=2008|mese=August/September|titolo=The Zidane deal|rivista=Champions Magazine|numero=30|cid=Bird}}
* {{cita pubblicazione|autore=Elio Domeniconi|data=25/31 maggio 1977|titolo=ArribaGiuve!!!|rivista=[[Guerin Sportivo]]|numero=21|cid=Domeniconi}}
* {{cita pubblicazione|lingua=spagnolo|autore=Aldo Proieto|data=[[10 dicembre]] [[1985]]|titolo=Juventus - Argentinos: Un partido inolvidable|rivista=[[El Gráfico]]|numero=3453|cid=Proieto}}
* {{pdf}}&nbsp;{{cita web|http://www.comune.torino.it/archiviostorico/mostre/sport_2005/pdf/085-096.pdf|Archivio Storico Città di Torino – Calcio (2005)|30 gennaio 2010|id=Calcio}}
 
==Voci correlate==
===Voci generiche===
* [[Il calcio in Italia|Storia del calcio italiano]]
* [[Evoluzione del campionato italiano di calcio|Evoluzione del calcio italiano]]
 
===Voci affini===
* [[Liceo classico Massimo d'Azeglio]]
* [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia|Contributo della Juventus F.C. alla Nazionale italiana di calcio]]
* [[Palmarès della Juventus Football Club|Successi sportivi della Juventus F.C.]]
 
{{Juventus FC}}
{{Portale|calcio|Torino}}
 
[[Categoria:Storia della Juventus F.C.|*]]
[[Categoria:Storia di Torino]]
 
{{Link VdQ|es}}
[[bs:Historija Juventus F.C.]]
[[en:History of Juventus F.C.]]
[[es:Historia de la Juventus de Turín]]
[[hu:A Juventus FC története]]
[[id:Sejarah Juventus F.C.]]
[[ka:იუვენტუსის ისტორია]]