[[File:Gadus morhua Cod-2b-Atlanterhavsparken-Norway.JPG|thumb|Un merluzzo nordico]]
{{Infobox linea ferroviaria
'''Merluzzo''' è un termine usato per indicare diverse specie di [[pesci ossei]] di acque salate appartenenti a diversi generi.
|nome = Santhià–Arona
Deriva dal dialetto piemontese "merlus" che indica appunto il merlo del mare
|originale =
|mappa = Mappa ferr Santhià-Arona.png
|inizio =
|fine =
|apertura = [[1905]]-[[1906]]
|apertura2 =
|chiusura =
|gestore = [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]
|gestore2 = [[Ferrovie dello Stato|FS]] (1905-2001)
|lunghezza = 65
|nazioni = {{ITA}}
|scartamento = 1435 mm
|elettrificata = no
|diramazioni =
|note =
}}
La '''ferrovia Santhià-Arona''' è una linea regionale che diramandosi da [[Santhià]], posta sulla [[Ferrovia Torino-Milano|relazione Torino-Milano]], consentiva di collegare [[Torino]] con la [[ferrovia Domodossola-Milano]] ad [[Arona]].
== Generi di merluzzo ==
Lunga 65 [[chilometro|km]], la linea è priva di traffico dal 2012 e da allora risulta sospesa all'esercizio<ref name="Chiusura_servizio_2012">{{cita news| autore=redazionale| url=http://www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/diario/servizio-con-autobus-sulle-ferrovie-a-bassa-frequentazione.html| titolo=Servizio con autobus sulle ferrovie a bassa frequentazione| data=16 giugno 2012| pubblicazione=Piemonte Informa| accesso=17 giugno 2012}}</ref>.
;appartenenti al genere ''Gadus''
*il [[Gadus morhua|merluzzo nordico]] (''Gadus morhua'');
*il [[Gadus macrocephalus|merluzzo nordico]] (''Gadus macrocephalus'').
*il [[Gadus ogac|merluzzo nordico]] (''Gadus ogac'').
;appartenenti al genere ''Merluccius''
*il [[Merluccius merluccius|nasello]] (''Merluccius merluccius'');
*il [[Merluccius productus|nasello del Pacifico]] (''Merluccius productus'');
*il [[Merluccius hubbsi|nasello atlantico]] (''Merluccius hubbsi'');a
*il [[Merluccius capensis|nasello sudafricano]] (''Merluccius capensis'');
;appartenenti al genere ''Pseudophycis''
*il [[Pseudophycis bachus|merluzzo Bianco di Nuova Zelanda]] (''Pseudophycis bachus'');
;appartenenti al genere ''Trisopterus''
*il [[Trisopterus luscus|merluzzo francese]] o Merluzzetto bruno (''Trisopterus luscus'');
*il [[Trisopterus minutus|merluzzo cappellano]] o Merluzzetto (''Trisopterus minutus'');
;appartenenti al genere ''Pollachius''
*il [[Pollachius pollachius|merluzzo giallo]] (''Pollachius pollachius'');
*il [[Pollachius virens|merluzzo carbonaro]] o Merluzzo nero (''Pollachius virens'');
;appartenenti al genere ''Theragra''
*il [[Theragra chalcogramma|merluzzo dell'Alaska]] (''Theragra chalcogramma'');
;appartenenti al genere ''Aulopus''
*il [[Aulopus filamentosus|merluzzo imperiale]] (''Aulopus filamentosus''), noto anche come Lacerto.
== StoriaGastronomia ==
Tanto i merluzzi atlantici quanto quelli mediterranei sono molto sfruttati in [[gastronomia]], perché le loro carni delicate sono molto apprezzate. Particolarmente noti sono il [[baccalà]] e lo [[stoccafisso]], due metodi di conservazione del merluzzo nordico.
Il 20 giugno [[1870]] l'ingegner Tonta presentò lo studio relativo ad una "Strada ferrata prealpina" che avrebbe collegato Torino con il [[Lago Maggiore]], il quale favorì una serie di dibattiti sul tema; nel [[1884]] la possibile costruzione della Santhià-Borgomanero-Sesto Calende, via Arona, venne posta in sede governativa. Nel mese di Febbraio dell'anno seguente, si predisposero i progetti esecutivi dell'intera linea secondo due tracciati: l'uno detto "basso" Santhià-[[Sesto Calende]](meta originaria della linea e da cui ci sarebbe potuti innestare -via Luino-sulla costruenda [[Ferrovia del Gottardo]]) di km.60,944 e l'altro detto "alto" di km 64,012 curati entrambi dall'ing. Giambastiani<ref>M. Matto "Santhià e la ferrovia...", op. cit., pp. 303-307.</ref>.
Dal fegato dei merluzzi del genere ''Gadus'' si estrae l'[[olio di fegato di merluzzo]], liquido oleoso ad uso terapeutico, particolarmente ricco di [[retinolo]] (Vitamina A), di [[Vitamina D]] e di acidi grassi [[Omega-3]].
[[File:735AronaStazione.JPG|miniatura|destra|La stazione di Arona]]
Il secondo progetto fu preferito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ma il Governo non prese alcun provvedimento pratico. Nel [[1887]] il Consiglio Comunale di Torino sollecitò l'esecuzione almeno del primo tronco della linea, da Santhià a Borgomanero, ritenendola il mezzo più breve di raccordo con la linea del Gottardo, promessa fin dal 1879 dal Governo.
[[File:Stazione Gattinara - lato strada.jpg|miniatura|destra|La stazione di Gattinara]]
Prima di pervenire alla costruzione del tronco in argomento, il cui tracciato riduceva di 22 km il percorso da Torino ad [[Arona]], via [[Novara]], si dovette attendere ancora. Ci furono indisponibilità degli occorrenti finanziamenti, poi contemplati dalla legge del 20 luglio [[1888]] e forti opposizioni da parte del Ministero competente che pure l'aveva già promessa in precedenza. Con l'apertura della galleria del Sempione aumentarono le richieste di Torino per ottenere almeno il tronco da Santhià a Borgomanero, poi da prolungare fino ad Arona. La concessione della Santhià-Borgomanero-Arona fu accordata al [[Comune di Torino]] con la sovvenzione di 5.000 lire annue per [[chilometro]] e per 75 anni. La medesima veniva in seguito ceduta alla [[Rete Mediterranea]] che assumeva l'incarico della costruzione poi dell'esercizio dell'intera linea in base alla Convenzione stipulata con il Governo nel novembre [[1901]] ed approvata con Legge del 30 dicembre seguente<ref>M. Matto "Santhià e la ferrovia...", op. cit., pp. 307-309.</ref>.
=== Costruzione e inaugurazione ===
Per l'esecuzione dei lavori la linea venne suddivisa in due tronchi: uno da Santhià a Borgomanero, con sviluppo in terreni diluviali e l'altro da Borgomanero ad Arona, con un percorso attraversante in gran parte in terreni morenici che presentarono difficoltà gravi per l'esecuzione della galleria di Gattico. Allo scopo di contenere la pendenza massima della ferrovia nel limite massimo del 9 per mille il tracciato del secondo tronco fu sviluppato secondo un percorso maggiore rispetto alla distanza in linea retta fra le due località estreme.
La Rete Mediterranea all'inizio del [[1902]] incominciò lo studio dei primi tracciati definitivi e l'avvio delle pratiche per l'esproprio dei terreni: la linea doveva essere compiuta in tempo utile, ovvero il 14 maggio 1904, data presunta dell'attivazione della galleria del [[Passo del Sempione|Sempione]] e qualora l'apertura della medesima avesse subito ritardi, entro la fine di quello stesso anno. In realtà a causa delle impreviste e gravi difficoltà tecniche, l'apertura del Sempione slittò al 1º giugno [[1906]], cosicché fu possibile ultimare in tempo utile i lavori per la costruzione delle linee di accesso.
Il 16 gennaio [[1905]] poté essere attivato il tratto da Santhià a Borgomanero, di km 48,421 e circa un anno dopo il 5 gennaio [[1906]], quello da Borgomanero ad Arona, di km 16,589<ref>M. Matto "Santhià e la ferrovia...", op. cit., pp. 310-315.</ref>.
=== Esercizio e sospensione ===
Nonostante la vocazione internazionale della ferrovia, testimoniata dal fatto che essa era percorsa anche da prestigiosi treni rapidi, tra cui il [[Berna]]-[[Nizza]], di cui si ha notizia nell'Orario ferroviario del [[1937]], la stessa venne tuttavia relegata a funzioni quasi puramente locali, sebbene fino agli anni duemila anni esistevano due coppie di treni che nei giorni festivi collegavano [[Stresa]] a [[Torino Porta Nuova]], senza rottura di carico a [[Santhià]], prima che il nuovo [[Passante Ferroviario di Torino]] venisse interdetto al transito dei convogli a trazione termica.
Sopravvissuta pressoché indenne alle due guerre mondiali, qualche intervento di ammodernamento venne attuato nel [[1987]], con l'installazione del [[Comando Centralizzato del Traffico]]<ref>Notizia su ''[[I Treni]]'', n. 74, settembre 1987, p. 7.</ref> e la ricostruzione del ponte sul [[Sesia]] allo scopo di aumentare il carico assiale ammesso dalla linea, avvenuta nel [[1992]]<ref>Notizia su ''[[I Treni]]'', n. 126, maggio 1992, p. 7.</ref>.
Nel [[2012]], considerati i soli dati di frequentazione, la ferrovia fu inserita dalla Regione Piemonte, in grave crisi finanziaria, fra le linee da escludere dal contratto di servizio cin [[Trenitalia]]: considerata l'assenza di traffico merci l'intero servizio ferroviario che pertanto fu soppresso a partire dal 17 giugno 2012<ref name="Chiusura_servizio_2012" /><ref>Silvia Adorno, ''Chiusure in Piemonte'', in "I Treni" n. 351 (settembre 2012), pp. 14-19</ref>.
A partire da luglio [[2013]] sono state rimosse le barriere nella maggior parte dei passaggi a livello, spenti i sistemi di segnalazione, rimosse parti di binari e scambi, rendendo di fatto inutilizzabile la linea ferroviaria.
== Caratteristiche ==
[[File:Stazione Borgomanero - lato strada.jpg|thumb|La stazione di Borgomanero]]
La linea risulta formalmente ancora gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] che la qualifica come complementare<ref>{{cita web| url=http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/rete_esercizio.pdf| titolo=RFI - Rete in esercizio| formato=PDF| accesso=17 giugno 2012}}</ref>; è una [[ferrovia]] a [[binario ferroviario|binario]] unico non elettrificato a [[scartamento]] ordinario. La stessa si sviluppa per 65 chilometri con un tracciato ricco di curve, il cui sviluppo complessivo è pari al 31,8% dello stesso e, nella tratta da Romagnano ad Arona, da alcuni saliscendi con pendenze inferiori al 9 per mille.
[[File:Romagnano Sesia staz ferr ALn 663.jpg|thumb|La stazione di Romagnano Sesia]]
Fra le opere d'arte più significative figurano 11 ponti, il maggiore dei quali sul fiume Sesia, costruito a travata metallica di tre luci da 69,50 metri ciascuna; oltre ad esso sono presenti sei gallerie dello sviluppo complessivo di 5.670 metri, 322 fra ponticelli, tombini e sifoni di luce compresa tra uno e otto metri e svariati chilometri di trincee, muri di sostegno sia di sottoscarpa che di controripa, destinati a sostenere l'infrastruttura durante i passaggi a mezza costa e a proteggerla da eventuali cedimenti del fianco collinare<ref>M. Matto "Santhià e la ferrovia...", op. cit., pp. 312-315.</ref>.
Le stazioni disponevano di binari di raddoppio lunghi dai 410 agli oltre 650 metri che consentivano il ricovero dei rotabili o l'incrocio con convogli di discreta lunghezza; tutte risultano ancora dotate di apparati ACEI, installati dopo i lavori di riclassamento e potenziamento avvenuto attorno alla metà degli anni ottanta quando furono installati il Blocco elettrico automatico Conta Assi e adottato l'esercizio con sistema del [[Controllo centralizzato del traffico|CTC]] con [[Dirigente Centrale Operativo|DCO]] avente sede a Borgoomanero fino al 2006, poi trasferito a [[Torino Lingotto]].
Tre stazioni inoltre costituivano punto di diramazione con altrettante linee ferroviarie: la [[stazione di Rovasenda Alta]] con la [[Ferrovia Biella-Novara]], la stazione di [[Romagnano Sesia]], con la linea [[Ferrovia Novara-Varallo|Novara-Varallo]], quella di [[Borgomanero]] con la [[Ferrovia Novara-Domodossola|Novara-Domodossola]].
I treni potevano raggiungere un velocità massima di 130 km\h in rango A e 120 in rango B, specialmente nella tratta in rettilineo da Rovasenda Alta a Santhià eccetto un transito a 30 km/h in rango A, e di 60 km/h in rango B sul ponte in ferro a tre luci sul torrente [[Elvo]] presso [[Carisio]]; fra Romagnano e Borgomanero, i convogli in rango A di 105 km/h e in rango B di 110 km/h mentre fra questa ultima località ed il capolinea, la velocità massima ammessa era di 100 km/h in rango A e 105 in rango B.
=== Percorso ===
{| class="wikitable" style="float:right; margin: 1em; font-size:90%"
|-
!colspan=9|Stazioni e fermate
|-
{{Percorso_fer3||STRrg|CONTl|||[[Ferrovia Torino-Milano|linea per Torino]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|0+000|[[Stazione di Santhià|Santhià]]||181 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|CONTr|ABZdf|CONTl|||[[Ferrovia Torino-Milano|linea per Milano]] / [[Ferrovia Santhià-Biella|linea per Biella]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|5+128|[[Stazione di Carisio|Carisio]]||178 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE1|||torrente [[Elvo]]}}
{{Percorso_fer3|CONTr|KRZu|CONTl|||[[Ferrovia Torino-Milano (alta velocità)|linea AV Torino-Milano]]}}
{{Percorso_fer1|AKRZu|||[[Autostrada A4 (Italia)|Autostrada A4]] - [[Strada europea E64]]}}
{{Percorso_fer3|uexCONTr|emKRZ|uexCONTl|||[[tranvia Vercelli-Biella]]}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE1|||torrente [[Cervo (torrente)|Cervo]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|13+854|[[Stazione di Buronzo|Buronzo]]||179 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer5|STRrg|STRq|KRZo|CONTl|||[[Ferrovia Biella-Novara|linea per Biella]]}}
{{Percorso_fer5|STR|STRrg|ABZrf|||||raccordo con linea da/per Novara}}
{{Percorso_fer5|BHF|STR|BHF|||22+121|[[Stazione di Rovasenda|Rovasenda]] / [[Stazione di Rovasenda Alta|Rovasenda Alta]]||225 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer5|ABZrg|STRrf|STR|||||raccordo con linea da/per Santhià}}
{{Percorso_fer5|CONTf||STR|||||[[Ferrovia Biella-Novara|linea per Novara]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|31+230|[[Stazione di Gattinara|Gattinara]]||263 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|uexCONTr|emKRZ|uexCONTl|||[[tranvia Vercelli-Aranco]]}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||fiume [[Sesia]]}}
{{Percorso_fer3||ABZrg|CONTl|||[[Ferrovia Novara-Varallo|linea per Varallo]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|34+393|[[Stazione di Romagnano Sesia|Romagnano Sesia]]|* 1883|266 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|CONTr|ABZrf||||[[Ferrovia Novara-Varallo|linea per Novara]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|44+897|[[Cureggio]]||296 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE1|||torrente [[Agogna]]}}
{{Percorso_fer3|CONTr|ABZlg||||[[Ferrovia Novara-Gozzano-Domodossola|linea per Novara]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|48+395|[[Stazione di Borgomanero|Borgomanero]]|* 1864|311 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||ABZlf|CONTl|||[[Ferrovia Novara-Gozzano-Domodossola|linea per Domodossola]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNELa|51+279||galleria Gattico (3308 m)}}
{{Percorso_fer1|tAKRZu|||[[Autostrada A26 (Italia)|Autostrada A26]] - [[Strada europea E62]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNELe|54+587}}
{{Percorso_fer1|BHF|57+588|[[Stazione di Comignago|Comignago]]||261 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer4|dCONTr|v-STR+r|vSTR-||||[[Ferrovia Alessandria-Novara-Arona|linea per Novara]]}}
{{Percorso_fer2|vHST-STR|d|||[[Stazione di Dormelletto Paese|Dormelletto Paese]]|* 1935}}
{{Percorso_fer3|d|veABZgl-eKRZ|exSTRlg|}}
{{Percorso_fer5|dCONTr|dSTRq|vABZg+r-STR|exSTR|d|||[[Ferrovia Domodossola-Milano|linea per Milano]]}}
{{Percorso_fer5|exdCONTr|exdSTRq|evKRZo|exSTRrf|d|||vecchio tracciato per Arona (vecchia) † 1905}}
{{Percorso_fer2|vBHFe|d|65+009|[[Stazione di Arona|Arona]]|* 1905|205 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|d|STRlf|CONTl|||[[Ferrovia Domodossola-Milano|linea per Domodossola]]}}
|}
La linea si stacca dalla stazione di [[Santhià]], diramandosi dalla [[Ferrovia Torino-Milano]] puntando in rettilineo verso nord-nord-est in direzione di [[Gattinara]]. Dopo la stazione di [[Carisio]] il binario supera il torrente [[Elvo]] mediante un ponte a travate metalliche a tre luci e si sottopassano la [[Ferrovia Torino-Milano (alta velocità)|ferrovia AV Torino-Milano]] e l'[[autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]].
Nei pressi di [[Buronzo]] è oltrepassato il torrente [[Cervo]], con un ponte a tre luci in cemento armato, e quindi la [[Ferrovia Biella-Novara]], con un cavalcavia situato immediatamente prima della radice sud della [[stazione di Rovasenda Alta]].
A [[Rovasenda]] le linee Santhià-Arona e Biella-Novara si accostano temporaneamente, creando la configurazione di due stazioni con lo stesso nome, indipendenti e affiancate a quote diverse, costruite da due diverse amministrazioni ferroviarie<ref name=":0">{{Cita web|autore = Ennio Morando e altri|url = http://www.ricordidirotaie.it/|titolo = Ricordi di Rotaie|accesso = 7 febbraio 2016|editore = |data = |sito = Diagonale Nord Piemonte (Arona – Bivio Arona – Borgomanero – Romagnano Sesia – Rovasenda Alta - Santhià)}}</ref> In occasione del passaggio della Biella-Novara alle FS venne realizzato un breve raccordo di collegamento rimasto operativo fino alla sospensione del traffico della linea; i nomi delle stazioni rimasero identici fino all'inizio del terzo millennio, quando l'impianto della Santhià-Arona fu rinominato Rovasenda Alta<ref name=":0" />.
L'unico raccordo attivo prima della sospensione del traffico era quello militare denominato "Baraggia", situato al km 25+820, in piena linea tra le stazioni di Rovasenda e [[Stazione di Gattinara|Gattinara]], quest'ultima un tempo raccordata con lo stabilimento Pozzi-[[Richard-Ginori]], dismesso negli anni novanta, che vedeva l'inoltro di carri di [[argilla]] per la produzione di [[gres]] e la spedizione in loco di treni carichi di sanitari e ceramiche.
Superata la [[Stazione di Gattinara]] la linea piega verso est a mezza costa tra le colline coltivate a vigneti e il centro abitato superando il [[fiume Sesia]] attraverso un ponte metallico a tre luci e a travate superiori, lungo 198 [[metro|m]], giungendo alla [[stazione di Romagnano Sesia]], punto d'interconnessione con la [[ferrovia Varallo Sesia-Novara]].
Superata la stessa, in direzione nord-nordest la ferrovia percorre un tracciato pressoché curvilineo ma regolare, attraversando un paesaggio boschivo e collinare coltivato anche a vigneto raggiungendo [[Cureggio]] e [[Borgomanero]] attraverso quattro gallerie; le ultime tre in direzione nord, configurano alla linea una aspetto da "ferrovia di montagna" per il susseguirsi di tre tunnel molto vicini tra loro che attraversano colline moreniche e di discreta altezza. La [[stazione di Borgomanero]] è comune alla [[ferrovia Novara-Domodossola]].
Dopo tale località la ferrovia punta verso est, con un tracciato curvilineo, attraversando ancora boschi e campi coltivati a mais. La collina sulla quale sorge l'abitato di [[Gattico]] viene attraversata dalla galleria omonima, lunga 3309 metri, realizzata in condizioni geologiche difficili riscontrate durante la costruzione della linea che ritardarono di un anno l'apertura al pubblico servizio. Tre pozzi d'aerazione utilizzati a suo tempo per calare dall'alto i materiali per la costruzione, profondi oltre 40 metri fino al piano del ferro, sono collocati rispettivamente a distanze regolari dai rispettivi imbocchi. All'uscita della galleria sottopassata l'[[Autostrada A26 (Italia)|Autostrada A26]]. La linea piega poi a sud lambendo la [[stazione di Comignago]] e successivamente, dopo la breve galleria posta in località "Campagnola" in territorio del comune di [[Borgo Ticino]], si avvicina alla [[ferrovia Novara-Arona]] raggiungendo la [[stazione di Arona]], sulla [[ferrovia Domodossola-Milano]].
== Traffico ==
La linea ferroviaria era servita da [[Trenitalia]] e tutti i treni erano classificati come regionali.
== Note ==
{{references}}
== Bibliografia ==
* Rete Ferroviaria Italiana, ''Fascicolo linea 14''
* Luigi Ballatore, ''Storia delle ferrovie in Piemonte'', Editrice Il Punto, Savigliano Maggio 2002
* Mario Matto, ''Santhià e la ferrovia, una storia che dura da 150 anni'', Editrice Grafica Santhiatese, Santhià 2006. ISBN 88-87374-95-3
==[[Sovrapesca]]==
A causa della pesca industriale eccessiva le popolazioni di merluzzo atlantico si stanno esaurendo.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Mark Kurlansky , ''Il merluzzo : storia del pesce che ha cambiato il mondo '' ,Mondadori , Milano , 1999 , trad. Giuseppe Bernardi
* Achille Morricone e Vincenzo Pedicino, ''Dizionario dietetico degli alimenti'', Milano, Vallardi editore, 1986
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sul|wikt}}
== Voci correlate ==
* [[AronaStoccafisso]]
* [[SanthiàBaccalà]]
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
* {{EI|merluzzo|Merluzzo}}
{{interprogetto|commons=Category:Santhià–Arona railway}}
* {{Treccani|merluzzo|Merluzzo}}
{{pesci commerciali}}
{{Portale|Piemonte|trasporti}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|cucina|pesci}}
[[Categoria:Linee ferroviarie in Piemonte|Santhià-AronaPesci]]
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