Armistizio di Cassibile e Mascalucia: differenze tra le pagine

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{{NN|Sicilia|dicembre 2013|solo le note sulle amministrazioni}}
{{Campagnabox Campagna d'Italia (Seconda guerra mondiale)}}
{{Divisione amministrativa
{{Campagnabox Armistizio con l'Italia 1943}}
|Nome = Mascalucia
L''''[[armistizio]] di [[Cassibile]]''' o '''''armistizio corto''''', siglato segretamente il [[3 settembre]] del [[1943]], è l'atto con il quale il [[Regno d'Italia]] cessò le ostilità contro le [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]], nell'ambito della [[seconda guerra mondiale]]. In realtà non si trattava affatto di un [[armistizio]], ma di una vera e propria resa senza condizioni.
|Panorama = Mascalucia e l'Etna - centro storico.jpg
|Didascalia = Etna vista dal centro storico
|Bandiera = Mascalucia-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Mascalucia-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Catania
|Amministratore locale = Vincenzo Antonio Magra
|Partito = Coalizione di [[Liste civiche]]
|Data elezione = 10/06/2018
|Data istituzione =
|Altitudine = 448
|Abitanti = 32307
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 ottobre 2018
|Aggiornamento abitanti = 30-10-2018
|Sottodivisioni = [[Massannunziata]]
|Divisioni confinanti = [[Belpasso]], [[Catania]], [[Gravina di Catania]], [[Nicolosi]], [[Pedara]], [[San Pietro Clarenza]], [[Tremestieri Etneo]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1271
|Nome abitanti = mascaluciesi, mascalucioti
|Patrono = [[san Vito]]
|Festivo = 15 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Mascalucia (province of Catania, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Mascalucia nella città metropolitana di Catania
|Diffusività =
}}
 
'''Mascalucia''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[maskaluˈʧi:a]}}; ''Mascalucìa'' in [[lingua siciliana|siciliano]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:32200}} abitanti della [[Città metropolitana di Catania]] in [[Sicilia]].
Poiché tale atto stabiliva la sua entrata in vigore dal momento del suo annuncio pubblico, esso è comunemente citato come "'''[[8 settembre]]'''", data in cui, alle 18.30,<ref>[http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/september/8/newsid_3612000/3612037.stm Le 17.30 di Algeri]</ref> fu reso noto prima dai microfoni di [[Radio Algeri]] da parte del generale [[Dwight David Eisenhower|Dwight D. Eisenhower]] e, poco più di un'ora dopo, alle 19.42, confermato dal [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|proclama]] del [[Maresciallo d'Italia|maresciallo]] [[Pietro Badoglio]] trasmesso dai microfoni dell'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]].<ref>[[Ruggero Zangrandi]], ne ''L'Italia tradita'', Mursia, 1971, riprendendo il ricordo dello ''speaker'' Giovan Battista Arista, racconta i dettagli dell'annuncio, trasmesso dall'auditorio "O"; preparata la diretta, fu interrotta la canzone "Una strada nel bosco" e dopo una breve introduzione di Arista, Badoglio lesse il suo comunicato, subito registrato per poter essere successivamente ritrasmesso. Zangrandi, che dedica questo libro ad una feroce critica nei confronti di Badoglio, sapidamente precisa che Badoglio lo pronunciò "''quasi in italiano''".</ref>
Situata nella parte meridionale del vulcano [[Etna]], dista 12&nbsp;km da [[Catania]], capoluogo di provincia<ref>{{cita web|url=https://www.itineraristradali.it/mascalucia-e-catania|titolo=Distanza Chilometrica Tra Mascalucia e Catania|accesso=22-07-2019}}</ref>, e 217&nbsp;km da [[Palermo]], capoluogo di regione.<ref>{{cita web|url=https://www.itineraristradali.it/mascalucia-e-palermo|titolo=Distanza Chilometrica Tra Mascalucia e Palermo|accesso=2207-2019}}</ref>
 
Di probabile fondazione ombra, fino ai primi anni settanta del [[XX secolo]] è stato un piccolo centro agricolo e di villeggiatura, e nei decenni successivi grazie all'imponente flusso migratorio di famiglie provenienti da altri comuni, in particolar modo da Catania, ha assunto le caratteristiche strutturali di un centro urbano, e divenuto il comune più popoloso dell'hinterland catanese.
== Antefatti ==
Nella prima metà del 1943, in una situazione generale di grave preoccupazione, indotta dall'opinione, sempre più condivisa, che la [[guerra]] fosse ormai perduta e che stesse apportando insopportabili e gravissimi danni al Paese, [[Benito Mussolini]], capo del [[fascismo]], operò una serie di avvicendamenti, che investirono alcuni dei più significativi centri di potere, e delle alte cariche dello [[Stato]],<ref>Tra gli altri, furono rimossi [[Giuseppe Volpi]], presidente della [[Confindustria]] e membro del [[Gran Consiglio del fascismo]], [[Galeazzo Ciano]], ministro degli Esteri e genero del duce, relegato a servire quale ambasciatore presso il [[Vaticano]], e il ministro della Cultura popolare [[Alessandro Pavolini]], cui fu affidata la direzione del quotidiano "''Il Messaggero''".</ref> rimuovendo, tra l'altro, alcuni personaggi che reputava ostili alla prosecuzione del conflitto accanto alla Germania, o comunque più fedeli al Re che non al regime.
Secondo alcuni studiosi, fu a seguito di tali sostituzioni, finalizzate a rafforzare il regime in crisi di consenso, se non apertamente ostili al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] (dal quale giungevano da tempo segnali critici occulti nei confronti del [[governo]]<ref>[[Maria Josè di Savoia]], moglie del principe ereditario [[Umberto II d'Italia|Umberto]], già ai primi di settembre del [[1942]] - un anno prima dell'armistizio dell'[[8 settembre]] [[1943]] - aveva avviato, tramite [[Guido Gonella]], contatti con il [[Città del Vaticano|Vaticano]], nella persona di Monsignor [[Giovanni Battista Montini]], auspicando di potersi avvalere della diplomazia papale quale tramite per aprire un canale di comunicazione con gli Alleati (in particolare con l'ambasciatore degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] presso la Santa Sede, [[Myron C. Taylor]]) al fine di far uscire l'Italia dalla [[seconda guerra mondiale]].</ref>), che [[Vittorio Emanuele III|Vittorio Emanuele]] avrebbe rotto gli indugi ed iniziato a progettare in via esecutiva un piano che consentisse la destituzione del duce.
 
==Geografia fisica==
Per questo fu avvicinato [[Dino Grandi]], uno dei gerarchi più intelligenti e prestigiosi dell'elìte di comando, che in gioventù si era evidenziato come il solo vero potenziale antagonista di Mussolini all'interno del [[Partito Nazionale Fascista]], e del quale si aveva motivo di sospettare che avesse di molto rivisto le sue idee sul [[regime]]. A Grandi, attraverso garbati e fidati mediatori fra i quali il [[Conte d'Acquarone]], ministro della Real Casa, e lo stesso [[Pietro Badoglio]], si prospettò l'opportunità di avvicendare il [[dittatura|dittatore]] e si convenne che la stagione del fascismo originale, quello dell'"idea pura" dei fasci di Combattimento, era finita ed il regime si era irrimediabilmente annacquato in un qualunque sistema di gestione del [[potere]], avendo perso ogni speranza di sopravvivere a sé stesso.
 
{{Immagine grande|Panorama dal Monte Mompileri.jpg|800px|Veduta panoramica di Mascalucia e dei paesi etnei con il [[Golfo di Catania]] sullo sfondo, dal Monte Mompileri, in territorio di [[Nicolosi]] al confine con Mascalucia.}}
Grandi riuscì a coinvolgere nella [[Fronda (movimento)|fronda]] sia [[Giuseppe Bottai]], altro importantissimo [[gerarca]] che sosteneva l'idea originaria e "sociale" del fascismo operando sui campi della [[cultura]], sia [[Galeazzo Ciano]], che oltre che ministro ed altissimo gerarca anch'egli, era pure genero del Duce. Con essi diede vita all'Ordine del Giorno che avrebbe presentato alla riunione del [[Gran Consiglio del Fascismo]] il [[25 luglio]] 1943 e che conteneva l'invito rivolto al re a riprendere le redini della situazione politica. Mussolini fu arrestato e sostituito da Badoglio, anziché, come era stato sempre detto a Grandi, da [[Enrico Caviglia]], generale di più stimate qualità personali e professionali.
 
=== Territorio ===
La nomina di Badoglio, che aveva aperto la strada ad un istintivo entusiasmo popolare durato poche ore, non significava la fine della guerra, che continuava "a fianco dell'[[nazismo|alleato germanico]]", sebbene fosse un tassello della manovra [[Casa Savoia|sabauda]] per giungere alla [[pace]]. Attraverso canali dei più disparati, si cercò un produttivo contatto con le potenze alleate, cercando di ricostruire quei passaggi delle trattative (sempre indicate come spontanee ed indipendenti) già intessute da Maria José, consorte di [[Umberto II di Savoia]], che potevano stavolta meritare l'avallo del re.
Mascalucia è un comune di {{formatnum:32200}} abitanti, situato nella parte settentrionale della [[Città metropolitana di Catania]], ed è fisicamente inserito nell'hinterland catanese, di cui rappresenta uno dei comuni di "prima corona".<ref>{{cita pubblicazione| autore= | titolo= Statistica degli espatriati e rimpatriati - Anno 1982| numero=14|anno= 1983| editore= ISTAT|p=76}}</ref><ref>{{cita libro | autore= | curatore= R. Sommella|titolo= Le città del Mezzogiorno. Politiche, dinamiche, attori|anno= 2008| editore= FrancoAngeli|pp=282-284}}</ref> Per la sua posizione, essa è collocata nell'area etnea meridionale, e dal punto di vista [[Geomorfologia|morfologico]] il suo territorio risulta essere [[collina]]re in litoranea, e la sua altitudine media è di 420 {{m s.l.m.}}, che varia da una quota minima di 330 {{m s.l.m.}} nella sua parte inferiore, a una quota massima di 680 {{m s.l.m.}}, nella parte superiore.<ref>{{cita web|url=https://www.statisticheitalia.it/sicilia/catania/mascalucia/altitudine.html|titolo=Altezza Comune Mascalucia|accesso=22-07-2019}}</ref>
 
Il suo territorio ha un'estensione di 16,28 km²<ref name="superficie">{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/provincia-di-catania/90-comuni/superficie/|titolo=Comuni nella città metr. di Catania per superficie|accesso=22-07-2019}}</ref>, uno dei più piccoli della sua provincia, e confina a nord con [[Nicolosi]], a ovest con [[Belpasso]] e [[San Pietro Clarenza]], a est con [[Pedara]] e [[Tremestieri Etneo]], a sud con [[Gravina di Catania]] e con il quartiere catanese di [[San Giovanni Galermo]].<ref>{{cita web|url=http://www.comuniverso.it/index.cfm?Comuni_confinanti_con_Mascalucia&map=087024|titolo=MAPPA COMUNI CONFINANTI|accesso=22-07-2019}}</ref> La sua [[densità abitativa]] è di 1.978 abitanti per km², il nono più elevato di tutta la provincia.<ref name="superficie"/>
== Verso la firma ==
Fu a [[Lisbona]] che si decise di agire, e fu qui che venne inviato il generale [[Giuseppe Castellano]], per prendere contatti con le armate avversarie. {{cn|Vennero inviati in [[Portogallo]] (o vi si presentarono per loro conto), separatamente fra loro, anche altri due generali, ufficialmente latori delle stesse aperture; gli alleati, faticarono a comprendere quale dovesse essere il loro interlocutore, e misero a confronto i tre generali, i quali si abbandonarono ad una singolare lunga contesa, circa le rispettive pretese di superiorità di grado.}} Identificato nel Castellano il "vero" inviato, l'ambasciatore britannico [[Ronald Campbell]] ed i due generali inviati nella capitale [[portogallo|portoghese]] dal generale [[Dwight David Eisenhower]], lo statunitense [[Walter Bedell Smith]] e il britannico [[Kenneth Strong]], ascoltarono (senza sbilanciarsi) e ricevettero la disponibilità di [[Roma]] alla resa.
 
=== Clima ===
La proposta di resa, in realtà non era considerata con grande euforia da parte alleata, in quanto le sorti della guerra erano già evidentemente segnate verso una probabile prossima sconfitta delle armate italiane. Comunque la resa avrebbe significato un'accelerazione del decorso bellico verso la sconfitta tedesca, anche se poteva limitare in parte i vantaggi che le forze alleate intendevano avere dalla vittoria militare. <ref name = Baroni>Piero Baroni, ''[http://books.google.it/books?id=ru0_lxsVHAsC&pg=PA37&dq=&hl=it&ei=bUOjTPenJo_vOY-ImboD&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false 8 settembre: il tradimento]'', Greco & Greco Editori, 2005, ISBN 978-88-7980-391-5</ref>
Mascalucia è caraterizzata da un clima caldo e temperato, con forte piovosità durante il periodo invernale.<ref name="clima">{{cita web|url=https://it.climate-data.org/europa/italia/sicily/mascalucia-13836/|titolo=Clima Mascalucia|accesso=07-04-2019}}</ref> Il suo clima è perciò classificato come di [[Clima temperato|tipo C]].<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/97-mascalucia/classificazione-climatica/|titolo=Classificazione climatica di Mascalucia|accesso=22-07-2019}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
Da autorevoli commenti successivi, ed anche dalla vasta memorialistica prodotta nel dopo-guerra dai soggetti coinvolti (uno fra i quali era per l'appunto Eisenhower), si è dedotto che comunque fu l'incertezza nei rapporti fra le potenze alleate, e l'intento di evitare, a guerra ancora aperta, pericolose frizioni di interesse fra loro, che spinse gli alleati ad accettare di parlarne con concreta attenzione. Se l'Italia fosse stata conquistata, ad esempio, dagli statunitensi (già in posizione di supremazia militare nell'alleanza), l'Inghilterra e l'URSS avrebbero ovviamente distinto le loro posizioni per garantirsi equilibri che ne pareggiassero la strategica acquisizione, ed avrebbero combattuto per loro conto, forse - eventualmente - anche contro gli stessi statunitensi. In più, in una eventuale spartizione, era assolutamente da evitare (secondo gli altri) che l'Italia cadesse in mano britannica, giacché Londra avrebbe potuto monopolizzare il traffico commerciale, [[colonialismo|coloniale]] e soprattutto petrolifero del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Se ancora [[Conferenza di Yalta|Yalta]] non era alla vista, se ne cominciava ad avvertire l'incombere.<ref name = Baroni/>
| nome = MASCALUCIA<ref name="clima"/>
| tempmax01 = 11.8
| tempmax02 = 12.5
| tempmax03 = 14.1
| tempmax04 = 16.6
| tempmax05 = 21.4
| tempmax06 = 25.8
| tempmax07 = 29.0
| tempmax08 = 29.2
| tempmax09 = 25.9
| tempmax10 = 21.0
| tempmax11 = 16.9
| tempmax12 = 13.3
| tempmin01 = 5.2
| tempmin02 = 5.1
| tempmin03 = 6.3
| tempmin04 = 8.3
| tempmin05 = 12.2
| tempmin06 = 16.1
| tempmin07 = 19.1
| tempmin08 = 19.6
| tempmin09 = 17.1
| tempmin10 = 13.3
| tempmin11 = 9.6
| tempmin12 = 6.7
}}
 
== Origini del nome ==
Accettare la resa (rinunciando a conquistare militarmente l'Italia), divenne dunque la scelta più utile, per la quale spendere molte energie [[diplomazia|diplomatiche]], sia da parte americana che degli altri alleati.
Diverse sono le ipotesi sull'origine e il significato del [[toponimo]] della cittadina etnea. La prima di queste sostiene la sua derivazione da ''Massalargia'', che letteralmente in [[lingua latina|latino]] vuol dire "villaggio-dono", in riferimento a quelle donazioni compiute tra il 304 e il 335 d.C. dall'[[Imperatore Costantino]] al [[Papa Silvestro I]].<ref name="toponimo">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/05/12/lorigine-del-nome-mascalucia-un-breve-percorso-tra-diversi-autori/|titolo=L'origine del nome “Mascalucia”, un breve percorso tra diversi autori.|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=12 maggio 2017|accesso=22-07-2019}}</ref> [[Papa Gregorio I]] nella sua ''Epistola ad Cyprianum'' del 590, fece menzione delle ''massae'' esistenti nel territorio di Catania e fece inoltre riferimento al tempio di Sant'Antonio Abate.<ref name="toponimo"/><ref name="massalargia">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/storia/231-mascalucia-origine-del-nome.pdf|titolo=Mascalucia: Origine del Nome|accesso=22-07-2019}}</ref>
 
Studi effettuati nel [[XV secolo]] dallo storico [[Lorenzo Valla]], smentirono le donazioni fatte da Costantino alla [[Santa Sede]], e molti secoli più tardi, lo storico [[Matteo Gaudioso]] formulò l'ipotesi secondo cui il toponimo derivi invece da ''Maniscalchia'', termine che richiama alle zone di difesa regia, tipicamente destinate all'allevamento e alla ferratura dei [[cavalli]].<ref name="toponimo"/> Altra ipotesi è quella secondo cui possa derivare da ''Mascalcia'', rappresentandone quindi la forma corrotta.<ref name="toponimo"/>
Il [[30 agosto]], Badoglio convocò Castellano, rientrato il [[27 agosto|27]] da Lisbona con qualche prospettiva. Il generale comunicò la richiesta di un incontro in [[Sicilia]], che era già stata conquistata. La proposta fu avanzata dagli Alleati per il tramite dell'ambasciatore britannico in [[Vaticano]], [[D'Arcy Osborne]] che collaborava a stretto contatto con il collega [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Myron Charles Taylor]]. Si è congetturato che la scelta proprio di quel diplomatico non fosse stata casuale, a significare che il Vaticano, già attraverso [[Papa Paolo VI|monsignor Montini]] ben immerso in trattative diplomatiche per il futuro post-bellico, e sospettato dal [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] di aver osteggiato la pace in trattative precedenti, stavolta avallasse, o almeno non intendesse ostacolare, il perseguimento di un simile obiettivo.
 
Documenti risalenti al [[XVI secolo]], indicarono Mascalucia come ''Terra di Santa Lucia'' o ''Masca di Santa Lucia''.<ref name="massalargia"/> Lo storico e letterato [[Santi Correnti]], nella sua opera ''Donne di Sicilia. La storia dell'isola del sole scritta al femminile'' del 2001, ritiene anch'egli che l'origine del toponimo del comune etneo sia legato alla figura di [[Santa Lucia]], e che derivi da "Masseria di Santa Lucia".<ref>{{cita libro | autore= S. Correnti| titolo= Donne di Sicilia. La storia dell'isola del sole scritta al femminile|anno= 2001| editore= Società Editrice Internazionale|p=98}}</ref>
== Scelta delle condizioni ==
Badoglio, ritenendo per suo conto che vi fossero anche gli spazi per una trattativa nella quale contrattare e "vendere" la resa a buon prezzo, quantunque si trattasse in realtà di una supplice richiesta di cessazione delle ostilità, chiese a Castellano di farsi portavoce di alcune proposte presso gli Alleati: in particolare Castellano avrebbe dovuto insistere sul fatto che l'Italia avrebbe accettato l'armistizio solo a condizione che prima si effettuasse un massiccio sbarco alleato nella [[penisola]]. Badoglio si spinse anche a chiedere agli alleati di conoscere quali fossero i loro programmi militari, sebbene la guerra fosse ancora in corso.
 
Gli abitanti di Mascalucia sono detti "mascaluciesi" o altrimenti "mascalucioti", appellativo quest'ultimo derivato dal siciliano ''mascaluciotu''.<ref>{{cita web|url=https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=MASCALUCIESE100|titolo=Mascalucièse|accesso=22-07-2019}}</ref><ref>{{cita pubblicazione| autore= M. T. Romanello, I. Tempesta| titolo= Dialetti e lingue nazionali. Atti del XXVII Congresso della Società di Linguistica Italiana, Lecce, 28-30 ottobre 1993|anno= 1985| editore= Bulzoni|p=300}}</ref>
Tra le tante altre condizioni che furono richieste agli alleati, solo quella di inviare 2.000 unità paracadutate su Roma per la difesa della Capitale fu accolta, anche perché in parte già prevista dai piani alleati (ma sarebbe stata poi snobbata dagli stessi comandi italiani).
 
== Storia ==
Il [[31 agosto]] il generale Castellano arrivò in aereo a [[Termini Imerese]] e fu quindi trasferito a [[Cassibile]], nei pressi di [[Siracusa]]. Nello ''staff'' di Castellano si insinuò in qualche modo, e senza apparente ragione, né successiva spiegazione, anche un avvocato [[sicilia]]no, [[Vito Guarrasi]], all'epoca ufficiale di collegamento, il cui nome sarebbe poi emerso in correlazione con molti altri oscuri eventi regionali successivi.
=== Età antica ===
La fondazione della cittadina avvenne probabilmente nell'[[VIII secolo a.C.]] come villaggio denominato ''Ombria'', da parte degli [[Ombri]], una popolazione di presunta origine [[celti]]ca, cacciata dalla [[penisola italica]] e giunta in Sicilia assieme ai [[Siculi]] e ai [[Pelasgi]].<ref>{{cita|Somma|p. 229}}</ref> Il sito su cui venne fondato il villaggio corrisponderebbe all'odierna contrada Ombra, nella parte nordorientale del territorio mascaluciese, che sarebbe divenuto un municipio catanese sotto i [[Romani]].<ref name="ombria">{{cita|Somma|p. 231}}</ref> Ombria sarebbe stata in seguito abbandonata dai suoi abitanti, che si spostarono più a sud e vi fondarono un nuovo villaggio.<ref name="ombria"/>
 
L'edificazione del nuovo villaggio sarebbe avvenuta in una delle ''massae'', ovvero casali, situate nelle vicinanze di Catania, donate nel 324 dall'Imperatore Costantino alla Santa Sede, e a quest'epoca potrebbe risalire la comparsa o l'origine del nome ''Mascalucia''.<ref name="massae">{{cita|Somma|p. 232}}</ref>
I colloqui comunque videro le parti relativamente distanti: Castellano chiese garanzie agli Alleati rispetto alla inevitabile reazione tedesca contro l'Italia alla notizia della firma dell'armistizio e, in particolare, uno sbarco alleato a nord di Roma precedente all'annuncio dell'armistizio; da parte alleata si ribatté che uno sbarco in forze e l'azione di una divisione di paracadutisti sulla capitale (un'altra richiesta su cui Castellano insistette) sarebbero stati in ogni caso contemporanei e non precedenti alla proclamazione dell'armistizio. In serata Castellano rientrò a Roma per riferire.
 
=== Età medioevale ===
Il giorno successivo Castellano fu ricevuto da Badoglio; all'incontro parteciparono il ministro degli esteri [[Raffaele Guariglia]] e i generali [[Vittorio Ambrosio]] e [[Giacomo Carboni]]. Emersero posizioni non coincidenti: Guariglia e Ambrosio ritenevano che le condizioni alleate non potessero a quel punto che essere accettate; Carboni dichiarò invece che il [[Corpo d'armata]] da lui dipendente, schierato a difesa di Roma, non avrebbe potuto difendere la città dai tedeschi per mancanza di munizioni e [[carburante]]. Badoglio, che nella riunione non si pronunciò, fu ricevuto nel pomeriggio dal re [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]], che decise di accettare le condizioni dell'armistizio.
Il casale fu incorporato al demanio nell'[[VIII secolo]], durante l'[[Storia della Sicilia bizantina|epoca bizantina]]<ref name="massae"/>, e con la successiva [[Storia della Sicilia islamica|dominazione saracena]] della Sicilia venne amministrativamente inserito nel [[Val Demone]].<ref>{{cita|Amico|p. 57}}</ref> Dopo la cacciata degli [[Arabi]] dall'isola da parte dei [[Normanni]], nel 1088, sotto il [[Ruggero d'Altavilla|Gran Conte Ruggero]], fu ripristinata la [[Diocesi di Catania]] a cui vennero assegnati tutti i casali a ridosso dell'Etna, tra cui anche Mascalucia.<ref>{{cita|Somma|p. 233}}</ref>
 
Nel 1169, Mascalucia venne colpita dal [[terremoto di Catania del 1169|violento terremoto]] che distrusse Catania e i borghi circostanti. Dopo il 1239, passò sotto l'amministrazione civile e giudiziaria di Catania, che durò fino al 1640.<ref>{{cita|Somma|p. 236}}</ref>
== L'arrivo di Castellano a Cassibile ==
Un [[telegramma]] di conferma fu inviato agli Alleati; in esso si preannunciava anche l'imminente invio del generale Castellano. Il telegramma fu intercettato dalle forze tedesche in Italia che, già in sospetto di una simile possibile soluzione, presero a mettere sotto pressione, attraverso il comandante della piazza di Roma, Badoglio: questi enfaticamente spese molte volte la propria parola d'[[onore]] per smentire qualsiasi rapporto con gli americani, ma in [[Germania]] cominciarono ad organizzare delle contromisure.
 
=== Età moderna ===
Il [[2 settembre]] Castellano ripartì per Cassibile, per dichiarare l'accettazione da parte italiana del testo dell'armistizio; non aveva tuttavia con sé alcuna autorizzazione scritta a firmare. Badoglio, {{cn|che non gradiva che il suo nome fosse in qualche modo legato alla sconfitta}}, cercava di apparire il meno possibile e non gli aveva fornito deleghe per la firma, auspicando evidentemente che gli Alleati non pretendessero altri impegni scritti oltre al telegramma spedito il giorno precedente.
Al primo censimento del 23 agosto 1602 risultò che Mascalucia contava circa 1.150 abitanti, ed era così formalmente costituito in casale<ref name="casale">{{cita web|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/04/la-storia-di-mascalucia/|titolo=La storia di Mascalucia|accesso=23-07-2019}}</ref>; in epoca spagnola Mascalucia venne venduta all'asta assieme agli altri casali catanesi: il 22 dicembre 1645 fu acquistato col ''[[mero e misto imperio]]'' dal banchiere [[Giovanni Andrea Massa]].<ref>{{cita|Somma|p. 238}}</ref>
 
Mascalucia passò successivamente sotto il dominio feudale dei [[Branciforte]] con i quali divenne un ducato: con privilegio dato il 4 luglio 1651 dal re [[Filippo IV di Spagna]], esecutoriato il 6 novembre dello stesso anno, Niccolò Placido Branciforte, principe di Leonforte, ebbe investitura a titolo di ''I duca di Santa Lucia''.<ref>{{cita libro|autore=F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca|titolo=Della Sicilia nobile. Parte II, Libro II|editore=Stamperia Santi Apostoli|città= Palermo|anno=1757|p=104}}</ref>
Castellano sottoscrisse il testo di un telegramma da inviare a Roma, redatto dal generale Bedell Smith, in cui si richiedevano le credenziali del generale, cioè l'autorizzazione a firmare l'armistizio per conto di Badoglio, che non avrebbe più potuto evitare il coinvolgimento del suo nome; si precisò che, senza tale firma, si sarebbe prodotta l'immediata rottura delle trattative. Ciò, naturalmente, perché in assenza di un accredito ufficiale, la firma di Castellano avrebbe impegnato solo lo stesso generale, certo non il governo italiano. Nessuna risposta pervenne tuttavia da Roma.
Il [[XVII secolo]] fu anche l'epoca in cui la cittadina venne colpita da due eventi catastrofici: l'[[eruzione dell'Etna del 1669]], che la seppellì con la lava e determinò la fuga di molti suoi abitanti verso Catania ed altri centri come [[Francofonte]] e [[Militello in Val di Catania|Militello]]; il [[terremoto del Val di Noto del 1693]] che causò la morte di 53 persone.<ref name="eruzione">{{cita|Somma|p. 240}}</ref> Ricostruita successivamente in ambedue le situazioni, una parte dei profughi mascaluciesi fuggiti dall'eruzione del 1669, si stabilì definitivamente a Catania nell'area messa a loro disposizione dal Senato cittadino, ed assieme ad altri profughi originari di [[Misterbianco]], la popolarono e ciò porto alla nascita dell'odierno quartiere catanese del [[Borgo (Catania)|Borgo]].<ref name="eruzione"/>
 
=== Età contemporanea ===
Al che, nella prima mattinata del [[3 settembre]], Castellano per sollecitare la delega, inviò un secondo telegramma a Badoglio, il quale questa volta rispose quasi subito con un [[radiogramma]] in cui chiarì che il testo del telegramma del [[1º settembre]] era già una implicita accettazione delle condizioni di armistizio poste dagli Alleati.
Il Ducato di Santa Lucia fu soppresso nel 1812, a seguito dell'avvenuta promulgazione in quell'anno della [[Costituzione siciliana del 1812|Costituzione siciliana]] concessa dal re [[Ferdinando III di Borbone]], che sanciva l'abolizione del [[feudalesimo]] nel [[Regno di Sicilia]]. Il [[censimento]] del 1817, attribuì a Mascalucia una popolazione di 2.506 abitanti<ref name="ottocento">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/mascalucia-nel-xix-secolo/|titolo=Mascalucia nel XIX secolo|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=7 agosto 2017|accesso=23-07-2019}}</ref>, in prevalenza contadini; il 20 febbraio 1818, si verificò un altro [[terremoto]], che a Mascalucia causò enormi danni agli edifici e la morte di nove persone.<ref>{{cita|Somma|p. 241}}</ref> Con la riforma amministrativa del 1819 voluta dal Re delle Due Sicilie, Mascalucia divenne comune e fu eretta a capo di un circondario, che comprendeva i comuni di Gravina, [[Massannunziata]], Pedara, [[Trecastagni]], Tremestieri e [[Zafferana Etnea|Zafferana]].<ref name="circondario">{{cita|Somma|p. 242}}</ref>
 
Nel 1835, l'Intendente della Valle di Catania, Alvaro Paternò Castello, principe di Manganelli, inaugurò la Strada dell'Etna Catania-Mascalucia-Nicolosi, lunga 15,7 km, che collegava il capoluogo con l'[[Etna]].<ref>{{cita libro | autore= S. Correnti| titolo= Contributi alla storia di Catania|anno= 1964| editore= CEDAM|p=104}}</ref> Nel 1837, un'epidemia di [[colera]] colpì diversi comuni del Catanese, da cui però la popolazione di Mascalucia rimase immune.<ref>{{cita|Somma|p. 243}}</ref> Il Decreto Reale emanato nel 1838, elevò Trecastagni a capo circondario, e poichè una parte dei comuni venne ad esso aggregato, al Circondario di Mascalucia furono assegnati San Giovanni Galermo, [[San Giovanni La Punta]], [[San Gregorio di Catania|San Gregorio]], San Pietro Clarenza e [[Sant'Agata li Battiati]].<ref name="circondario"/> Nel 1839, fu soppresso il comune di Massannunziata ed aggregato al suo territorio, divenendone frazione.
Ma di fatto continuava comunque a mancare una delega a firmare: si dovette attendere un ulteriore telegramma di Badoglio, pervenuto solo alle 16,30, che finalmente conteneva una esplicita autorizzazione che permettesse a Castellano di firmare il testo dell'armistizio per conto di Badoglio e che informava che la dichiarazione di autorizzazione era stata depositata presso l'ambasciatore britannico in Vaticano D'Arcy Osborne.
 
Nel corso del [[XIX secolo]], a Mascalucia si verificarono alcuni eventi storico-politici di rilevo: nel 1837, a Catania scoppiò una sommossa antiborbonica, che vide anche il coinvolgimento di un'associazione segreta di [[carboneria|carbonari]] mascaluciesi denominata ''Vendita degli Umbri Liberali'', fondata nel 1821, i quali, sul campanile della Chiesa Madre issarono la bandiera tricolore e in chiesa s’intonava il ''Te Deum''.<ref name="ottocento"/> La popolazione mascaluciese partecipò attivamente alle rivoluzioni antiborboniche in Sicilia del 1848-49, repressa nel sangue dall'esercito guidato dal comandante [[Giuseppe Poulet]], e del 1860, guidata dal barone Gaspare Rapisardi, dall'avvocato Vito Scalia e dai fratelli Matteo e Santi Consoli.<ref>{{cita libro | autore= V. Caputo | titolo= La Sicilia contro i Borboni (1848-1860)|anno= 1959| editore= Gastaldi|p=147}}</ref><ref name="insurrezione">{{cita web|autore = M.G. Sapienza Pesce|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#1|titolo=La storia del paese dall'epoca augustea all'Unità|accesso=23-07-2019}}</ref>
A quel punto si procedette alla firma del testo dell'armistizio 'breve'.
 
Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, Mascalucia era una tranquilla cittadina di provincia, popolata da poco più di tremila persone. Durante la [[seconda guerra mondiale], i bombardamenti dell'aviazione anglo-americana devastarono Catania, e ciò spinse molti suoi abitanti ad abbandonare la città per trovare rifugio altrove: Mascalucia accolse numerosi sfollati catanesi, e molti di costoro trovarono ospitalità all'interno della chiesa sconsacrata di San Nicola.<ref name="sfollati">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/137-chiese/297-chiesa-di-san-nicola-o-san-nicolo-oggi-auditurium.html?jjj=1563919008549|titolo=CHIESA di SAN NICOLA o SAN NICOLO’ oggi AUDITURIUM|accesso=23-07-2019}}</ref> Il 3 agosto 1943, a Mascalucia si verificò uno dei primi episodi di insurrezione contro i militari tedeschi della ''[[Wehrmacht]]'' in Italia: nel paese si trovava un presidio formato da circa 2.000 soldati tedeschi, i quali, ormai in ritirata, e nonostante fossero alleati del [[Regio Esercito]], compirono numerosi [[furto|furti]] e [[saccheggio|saccheggi]] ai danni dei cittadini<ref>{{cita libro | autore= M. Cimino, M. Rizza| titolo= Le pietre nello stagno. Inchieste, servizi e interviste sulla Sicilia del dopoguerra, 1943-1960|anno= 1988| editore= La Zisa|p=35}}</ref><ref name="guerra">{{cita news|autore=G. Corsaro|url=https://mascalucia1943.wordpress.com/2011/09/11/la-n-p-i-di-catania/|titolo=A.N.P.I. di Catania|pubblicazione=Mascalucia 1943|data=25 settembre 2011|accesso=24-07-2019}}</ref>; ma a scatenare la rivolta armata antitedesca da parte dei mascaluciesi, furono l'omicidio commesso ai danni di Giovanni Amato, di 81 anni, un'armiere catanese sfollato nella cittadina etnea, che si oppose al furto dei suoi cavalli operato da tre tedeschi, ed ucciso da uno di essi<ref>{{cita libro | autore= A. De Jaco| titolo= 1943: la Resistenza nel Sud|anno= 2000| editore= Argo|p=41}}</ref>, e quello ai danni di un militare italiano, il mantovano Francesco Wagner, di 22 anni, che si era opposto al furto della [[moto]] di un suo commilitone da parte di un tedesco.<ref>{{cita news|autore=G. Corsaro|url=https://mascalucia1943.wordpress.com/2011/09/15/francesco-wagner/|titolo=Francesco Wagner|pubblicazione=Mascalucia 1943|data=25 settembre 2011|accesso=24-07-2019}}</ref> La famiglia Amato, fornì le armi a molti cittadini mascaluciesi che le richiesero, e la loro [[rivolta]] contro il presidio tedesco venne organizzata da Onofrio Catania<ref>{{cita libro | autore= S. Correnti| titolo= Storia di Sicilia. Come storia del popolo siciliano|anno= 1972| editore= Longanesi|p=267}}</ref>: lo scontro armato tra civili e militari tedeschi durò per quattro ore, e il bilancio fu di 14 tedeschi uccisi, di 1 civile morto e di 2 soldati italiani, uno dei quali, Giuseppe La Marra, ucciso in un casolare da parte di un tedesco ubriaco.<ref name="guerra"/><ref>{{cita news|autore=G. Corsaro|url=https://mascalucia1943.wordpress.com/2011/09/15/le-quattro-ore-di-mascalucia/|titolo=Le quattro ore di Mascalucia|pubblicazione=Mascalucia 1943|data=25 settembre 2011|accesso=24-07-2019}}</ref> Gli scontri tra i cittadini e i soldati tedeschi cessarono a seguito di un accordo tra le autorità militari italiane e quelle germaniche, e il 7 agosto, a Mascalucia fecero ingresso le [[British Army|truppe britanniche]].<ref>{{cita|De Jaco|p. 29}}</ref>
== Le firme ==
[[File:Il generale Castellano firma l'armistizio per conto di Badoglio.jpg|thumb|right|250px|Il generale [[Giuseppe Castellano]] firma l'armistizio a [[Cassibile]] per conto di Badoglio. In piedi Walter Bedell Smith (a destra) e [[Vito Guarrasi]] (a sinistra)]]
L'operazione ebbe inizio intorno alle 17: apposero la loro firma Castellano, a nome di Badoglio, e Walter Bedell Smith (futuro direttore della [[CIA]]) a nome di Eisenhower. Alle 17,30 il testo risultava firmato. Fu allora bloccata ''[[in extremis]]'' dal generale Eisenhower la partenza di cinquecento aerei già in procinto di decollare per una missione di bombardamento su Roma, minaccia che aveva corroborato lo sveltimento dei dubbi di Badoglio e che probabilmente sarebbe stata attuata se la firma fosse saltata.
 
Fino alla prima metà del [[XX secolo]], Mascalucia mantenne le sue caratteristiche di piccolo centro agricolo, ma successivamente, fu interessato da un radicale processo di trasformazione: sul finire degli anni sessanta, l'amministrazione comunale favorì l'[[edificazione]] di numerosi complessi residenziali nei fondi agricoli che sorgevano a ridosso del centro abitato, che comportò la nascita di nuove strade, come il Corso San Vito e il Viale Alcide De Gasperi, di nuovi quartieri come la zona del campo sportivo nella zona orientale, nonchè la costruzione del nuovo [[municipio]], inaugurato nel 1970, sotto la sindacatura del barone Matteo Rapisardi.<ref>{{cita news|autore=V. La Piana|titolo=Opere pubbliche realizzate (ed altre da farsi) a Mascalucia|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=18 aprile 1970|p=8}}</ref><ref>{{cita news|autore=|titolo=Stasera a Mascalucia. Solenne inaugurazione del nuovo palazzo comunale|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=17 maggio 1970|p=7}}</ref><ref name="urbanizzazione">{{cita web|autore = P.G. Giuffrida|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#2|titolo=Recupero dell'identità storica o dormitorio di Catania?|accesso=23-07-2019}}</ref>
[[Harold Macmillan]], il ministro britannico distaccato presso il [[quartier generale]] di Eisenhower, informò subito [[Winston Churchill|Churchill]] che l'armistizio era stato firmato "[...] senza [[emendamento|emendamenti]] di alcun genere".
 
Il processo di [[urbanizzazione]] del territorio, che interessò anche altri comuni dell'hinterland catanese, fu accompagnato da una rapida espansione demografica, dovuta all'imponente [[flusso migratorio]] proveniente da Catania: nel decennio 1981-1991, Mascalucia fu il comune dell'hinterland catanese che registrò il più alto indice di incremento demografico con un valore pari all'86,8%.<ref>{{cita libro | autore= R. Bernardi, S. Salgaro, C. Smiraglia| titolo= L'Evoluzione della montagna italiana fra tradizione e modernità|anno= 1994| editore= Tivani|pp=142-144}}</ref> Questa impennata del numero di abitanti, fu favorita dal fenomeno dell'[[abusivismo edilizio]] - che riguardò la frazione di Massannunziata e le periferie - incoraggiato dal blocco di ogni attività edificatoria nel territorio di Mascalucia, imposto dalla legge regionale n. 65 del 1981 in materia urbanistica (Programma di Fabbricazione), al comune etneo, in quanto sprovvisto di un [[Piano Regolatore Generale]].<ref name="urbanizzazione"/><ref>{{cita web|url=http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/141/si4_01_026.html|titolo=§ 4.1.26 - L.R. 11 aprile 1981, n. 65. Norme integrative della L.R. 27 dicembre 1978, n. 71, riguardante norme integrative e modificative della legislazione vigente in materia urbanistica|accesso=24-07-2019}}</ref>
A Castellano furono solo allora sottoposte le [[Clausola (diritto)|clausole]] contenute nel testo dell'[[Armistizio lungo|armistizio 'lungo']], già presentate invece a suo tempo dall'ambasciatore Campbell al generale [[Giacomo Zanussi]], anch'egli presente a Cassibile già dal 31 agosto, che tuttavia, per ragioni non chiare, aveva omesso di informarne il collega. Bedell Smith sottolineò che le clausole aggiuntive contenute nel testo dell'armistizio "lungo" avevano tuttavia un [[valore]] dipendente dalla effettiva collaborazione italiana alla guerra contro i tedeschi.
 
=== Simboli ===
Nel pomeriggio dello stesso 3 settembre Badoglio si riunì con i ministri della Marina, [[Raffaele De Courten|De Courten]], dell'Aeronautica, [[Renato Sandalli|Sandalli]], della Guerra, [[Antonio Sorice|Sorice]], presenti il generale Ambrosio e il [[ministro della Real Casa]] [[Pietro d'Acquarone|Acquarone]]: non fece cenno alla firma dell'armistizio, riferendosi semplicemente a trattative in corso.
[[File:Mascalucia-Stemma.png|left|130px|Stemma del Comune]]
[[File:Mascalucia-Gonfalone.png|right|100px|Gonfalone del Comune]]
 
Lo stemma del comune di Mascalucia concesso dal [[Presidente della Repubblica]] con decreto del 22 luglio 1987, è così descritto dallo statuto comunale:
Fornì invece indicazioni sulle operazioni previste dagli Alleati; in particolare, nel corso di tale riunione, avrebbe fatto cenno allo sbarco in [[Calabria]], ad uno sbarco di ben maggiore rilievo atteso nei pressi di [[Napoli]] ed all'azione di una divisione di paracadutisti alleati a Roma, che sarebbe stata supportata dalle divisioni italiane in città perché ormai l'Italia avrebbe agevolato gli alleati.
 
{{Citazione|Partito di uno e troncato di due da tre filetti d’argento: nel primo, d’oro, alla croce diminuita, di azzurro, accantonata da quattro tortelli, dello stesso; nel secondo, inquartato in decusse, nel I e nel IV d'oro, a quattro pali di rosso, nel II e nel III di verde; nel terzo d'azzurro a due gruppi posti in palo, di tre foglie lanceolate, poste a ventaglio, di verde; nel quarto, d'azzurro, a tre bisanti d'oro, due uno; nel quinto, d'oro, a quattro sbarre d'azzurro; nel sesto, di nero, a quattro bande di oro. Ornamenti esterni del Comune<ref name="simboli">{{Cita web |url = https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-ct-mascalucia.pdf |titolo = COMUNE DI MASCALUCIA - STATUTO|accesso = 10 ottobre 2018}}</ref>}}
Nelle prime ore del mattino, dopo un bombardamento aeronavale alleato delle coste calabresi, ebbe inizio fra [[Villa San Giovanni]] e [[Reggio Calabria]] lo sbarco di soldati della 1ª Divisione [[Canada|canadese]] e di reparti britannici; si trattò di un imponente diversivo per concentrare l'attenzione dei tedeschi molto a sud di [[Salerno]], dove avrebbe avuto invece luogo lo [[Operazione Avalanche|sbarco principale]].
 
Il [[gonfalone]] del comune di Mascalucia riproduce lo stemma su fondo bianco, ornato con ricami d'argento.<ref name="simboli"/>
Due americani, il generale di brigata Maxwell D. Taylor e il colonnello William T. Gardiner, furono inviati in segreto a Roma per verificare le reali intenzioni degli italiani e la loro effettiva capacità di supporto per i paracadutisti americani. La sera del 7 settembre incontrarono il generale [[Giacomo Carboni]], responsabile delle forze a difesa di Roma. Carboni manifestò l'impossibilità delle forze italiane di supportare i paracadutisti americani e la necessità di rinviare l'annuncio dell'armistizio. Gli americani chiesero di vedere Badoglio, il quale confermò l'impossibilità di un immediato armistizio. Eisenhower, avvisato dei fatti, fece annullare l'azione dei paracadutisti, che avevano già parzialmente preso il decollo dalla Sicilia, e decise di rendere pubblico l'armistizio. Alle 18.30 del 8 settembre, quando navi alleate erano già in rotta per Salerno, gli alleati annunciarono l'armistrizio dai microfoni di Radio Algeri. Alle 18.45 un bollettino della Reuters raggiunge Vittorio Emanuele e Badoglio al Quirinale, il re decise di confermare l'annuncio degli americani. (da "The Day of Battle", Rick Atkinson, 2007, ed. Holt).
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
L'[[armistizio]] fu reso pubblico alle 19:45 dell'8 settembre dai microfoni dell'[[EIAR]] che interruppero le trasmissioni per trasmettere l'annuncio (precedentemente registrato) della voce di [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|Badoglio che annunciava l'armistizio alla nazione]].
[[File:Chiesa di San Vito (BN).jpg|thumb|Chiesa di San Vito Martire]]
[[File:Tempio San Antonio Abate Mascalucia.jpg|thumb|Tempio di Sant'Antonio Abate]]
[[File:SAM 2281.JPG|miniatura|La Chiesa Madre, Santuario Madonna della Consolazione]]
 
Il centro abitato di Mascalucia presenta un modesto numero di edifici storici e privi di partricolare pregio architettonico. Lo stile architettonico infatti è quello tipico delle zone rurali.
== Conseguenze dell'armistizio di Cassibile ==
 
===Architetture religiose===
Il prematuro annuncio dell'armistizio da parte degli alleati colse del tutto impreparate e quasi prive di direttive le forze armate italiane che si trovavano su tutti i fronti.
;Chiesa del Santissimo Crocifisso
Eretta nel 1639<ref name="sscrocifisso">{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=107|titolo=Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Mascalucia>|accesso=25-07-2019}}</ref>, è situata in contrada Porto Marretti, nella parte nordoccidentale del paese. Già chiesa dei Santi apostoli [[Filippo apostolo|Filippo]] e [[Giacomo il Minore|Giacomo]], l'edificio è ad una sola navata e il suo prospetto è molto semplice e con i bordi e la cornice del portale scolpiti in pietra lavica.<ref>{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/07/26/chiesa-del-ss-crocifisso/|titolo=Chiesa del SS. Crocifisso|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=26 luglio 2017|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
L'attuale edificio è stato probabilmente costruito al posto di un altro preesistente, dopo il terremoto del 1693. Il portale di accesso fu realizzato nel 1789 e nello stesso periodo dovrebbero collocarsi anche alcuni lavori di abbellimento interno.<ref name="sscrocifisso"/>
All'annuncio di Badoglio la confusione regnava totale nell'esercito italiano: la notizia dell'armistizio fu una sorpresa e non vi erano ordini né piani, né ve ne sarebbero stati nei giorni a seguire.
 
;Chiesa della Misericordia o del Soccorso
Il mattino successivo il re, la regina e il principe ereditario, Badoglio, due ministri del Governo e alcuni generali dello stato maggiore [[Fuga del re Vittorio Emanuele III|fuggirono da Roma]] dirigendosi verso il sud Italia per mettersi in salvo sotto l'esercito Alleato.
Piccola chiesa risalente al XVII secolo, si trova in contrada Soccorso, nella frazione di Massannunziata. In stato di abbandono, vi si praticava il culto della [[Madonna dell'Aiuto (Busto Arsizio)|Madonna dell'Aiuto]].<ref>{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/07/08/chiesetta-della-misericordia-o-del-soccorso/|titolo=Chiesetta della Misericordia o del Soccorso|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=8 luglio 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
;Chiesa della Santissima Trinità
Tristemente nota è la penosa scena dell'imbarco nel porto di Ortona: poiché non c'era posto per tutti i componenti del numeroso seguito, molti di loro, pur essendo alti ufficiali delle Forze Armate, si gettarono inutilmente all'assalto della piccola corvetta Baionetta, ed una volta respinti a terra, colti dal panico, vestirono abiti borghesi e, abbandonando bagagli ed uniformi per terra nel porto, si diedero alla macchia<ref>[http://www.reumberto.it/bufera5.htm testimonianza diretta]</ref>.«Queste decisioni spettano soltanto a me. Dopo lo stato d'assedio non c'è che la [[guerra civile]]<ref>[[q:Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III di Savoia]] Wikiquote</ref><ref>(a [[Luigi Facta]], dopo che questi proclamò lo stato d'assedio durante la Marcia su Roma; citato in Pier Paolo Cervone, ''Enrico Caviglia, l'anti Badoglio'', Mursia, 1991)</ref>.»
La costruzione dell'edificio risale al XVIII secolo e fu costruita per opera dell'omonima confraternita. Realizzata in stile architettonico tardobarocco e a forma rettangolare, il prospetto è costituito da un portale d'ingresso, sormontato da un [[oculo]], e da una porta secondaria sulla parte sinistra; nella parte superiore si trovano tre campane.<ref>{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=108|titolo=Chiesa della Santissima Trinità <Mascalucia>|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
;Chiesa di Maria Santissima Annunziata
Così, mentre avveniva il totale sbandamento delle forze armate, le armate tedesche della ''Wehrmacht'' e delle ''SS'' presenti in tutta la penisola poterono far scattare l'[[Operazione Achse]] (secondo i piani già predisposti sin dal 25 luglio dopo la destituzione di Mussolini) occupando tutti i centri nevralgici del territorio nell'Italia settentrionale e centrale, fino a Roma, sbaragliando quasi ovunque l'esercito italiano: la maggior parte delle truppe fu fatta prigioniera e subì l'[[Internati Militari Italiani|internamento]] in [[Germania]], mentre il resto andava allo sbando e tentava di rientrare al proprio domicilio. Di questi ultimi chi non vi riusciva si dava alla macchia andando a costituire i primi nuclei del movimento partigiano.
É la principale chiesa della frazione di Massannunziata, la cui edificazione risale al 1683 ed è intitolata al culto mariano dell'[[Annunciazione]]. Originariamente a forma rettangolare, l'abside risale al 1789. Il prospetto è a capanna con torre campanaria a destra e corpo del salone parrocchiale a sinistra. Nel partito centrale, racchiuso da lesene, oggi intonacate, emerge il portale in pietra lavica con timpano aperto e la finestra rettangolare.<ref name="ssannunziata">{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/07/19/chiesa-maria-ss-annunziata/|titolo=Chiesa Maria SS. Annunziata|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=19 luglio 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
Ospita i culti di San Giuseppe e di San Michele Arcangelo, patrono della frazione.<ref name="ssannunziata"/>
 
;Chiesa di San Rocco
Nonostante alcuni straordinari episodi di valore in patria e su fronti esteri (tra i più celebri si ricordano quello che si concluse con l'[[eccidio di Cefalonia]] e con l'[[eccidio di Kos]]), quasi tutta la penisola cadde sotto la pronta occupazione tedesca e l'esercito venne disarmato, mentre l'intera impalcatura dello Stato cadde in sfacelo. Solo in Sardegna, ed in Corsica (che era stata occupata dall'Italia), le Forze Armate italiane riuscirono insieme a quelle francesi a sconfiggere e mettere in fuga il nemico tedesco. A Napoli, invece, fu la [[Quattro giornate di Napoli|popolazione in rivolta]] a scacciare i nazisti.
Situata nella parte settentrionale della cittadina, è intitolata al culto di [[San Rocco]], e risale alla metà del XVII secolo. La chiesa è di architettura molto povera, in pietra lavica. Il prospetto principale ha in basso un ingresso semplicissimo sottolineato solo da un piccolo timpano circolare abbassato e da una finestra. Sopra una cornice vi sono le celle campanarie; in alto è concluso da un timpano triangolare.<ref>{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=108|titolo=Chiesa di San Rocco <Mascalucia>|accesso=25-07-2019}}</ref><ref>{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/07/20/chiesa-di-san-rocco/|titolo=Chiesa di San Rocco|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=19 luglio 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
;[[Chiesa di San Vito Martire]]
Una questione a parte si originò circa la [[mancata difesa di Roma]], che poté essere facilmente espugnata dai tedeschi.
Il tempio è stato edificato nel XVII secolo, nel cosiddetto "piano di San Vito", in pieno centro, e rappresenta una delle due maggiori chiese di Mascalucia.
 
;Chiesa di Santa Maria della Pietà
La [[Regia Marina]], che era ancorata nei porti da circa un anno per penuria di carburante, dovette consegnarsi nelle mani degli alleati a [[Malta]]. A causa di questo ordine il convoglio partito da La Spezia, composto dalle [[corazzata|corazzate]] [[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]], [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]] e la [[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]], che era stata ribattezzata [[Italia (nave da battaglia 1943)|Italia]] dopo il [[25 luglio]], da sei incrociatori, nove [[cacciatorpediniere]] e varie [[torpediniera|torpediniere]], verrà assalito da velivoli tedeschi. Verso le 15.00 del [[9 settembre]] uno stormo composto da bombardieri tedeschi [[Dornier Do 217]] attaccò la flotta italiana senza infliggerle danni e perdendo un velivolo a causa del fuoco contraereo. Ma dopo 40 minuti un altro stormo di aerei tedeschi attaccò causando l'affondamento della [[corazzata Roma]], vanto della Regia Marina e [[nave ammiraglia|nave insegna]] dell'[[ammiraglio]] [[Carlo Bergamini|Bergamini]]. Sfruttando un nuovo tipo di bomba radiocomandata, i tedeschi riuscirono a far affondare la nave con tre soli ordigni, anche grazie al fatto che uno esplose nelle vicinanze dei magazzini prodieri di proiettili generando un'enorme deflagrazione. Tuttavia la marina italiana riuscì a salvare l'onore in quanto, una volta consegnatasi agli alleati, le navi continuarono a sventolare il tricolore e, utilizzate esclusivamente da equipaggi italiani, si unirono alle flotte alleate per combattere contro il nuovo nemico. Si evitò così un nuovo tragico episodio come l'autoaffondamento tedesco di [[Scapa Flow]] del 1919 o l'[[autoaffondamento della flotta francese a Tolone]] del [[1942]].
La costruzione della chiesa risalrebbe al XVIII secolo, ed è situata nella parte meridionale del paese, al confine con Gravina.
Intitolata al culto mariano della Pietà, la facciata esterna presenta un portale ad arco a tutto sesto con due lesene con capitello ai lati. La chiave di volta è un mascherone di pietra. Sopra il cornicione vi figurano due conchiglie ai lati. Al centro una finestra quadrata priva di cornice. In alto, un timpano triangolare con croce sommitale. A destra è posizionata la torre campanaria con portone e finestra in basso e le due aperture con le campane in alto. A coronamento un timpano triangolare.<ref>{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/06/04/chiesa-di-santa-maria-della-pieta/|titolo=Chiesa di Santa Maria della Pietà|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=4 giugno 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
;Chiesetta della Madonna Bambina
La sera dell'[[8 settembre]], quando il [[Ministero della Marina|ministro della Marina]] [[Raffaele De Courten|De Courten]] annunciò alle basi di La Spezia e di Taranto [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|l'armistizio]] e l'ordine del re di salpare con tutte le navi per Malta, tra gli equipaggi si rischiò la rivolta ed in quelle concitate ore c'era chi proponeva di lanciarsi in un ultimo disperato combattimento chi di autoaffondarsi.
Poco distante dalla Chiesa della Misericordia, in contrada Soccorso, la sua edificazione risale probabilmente al XVIII secolo, ed è intitolata al culto della Madonna Bambina. É costruita interamente in pietra lavica di architettura alquanto rurale; ha una porta centrale di dimensioni normali e sulla parete laterale destra vi è, in alto, una finestra. Una rudimentale torre campanaria sul prospetto principale addossata alla parete della Chiesetta.<ref>{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/07/09/chiesa-della-madonna-bambina/|titolo=Chiesa della Madonna Bambina|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=9 luglio 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
;Quattro Altarelli
Edicola votiva risalente alla fine del XVIII secolo, è così denominata poichè composta da quattro nicchie: in quella che guarda a nord è raffigurato Sant'Antonio Abate, a sud la Sacra Famiglia, ad ovest Santa Barbara, e ad est il patrono San Vito.<ref name="figure">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/cosa-vedere/375-quattro-altarelli.html|titolo=Quattro Altarelli|accesso=25-07-2019}}</ref><ref name="altarini">{{cita libro | autore= E. Bonacia| titolo= Edicole votive nel territorio di Mascalucia|opera= Incontri. La Sicilia e l'altrove|anno= 2012| editore= Edizioni Incontri|p=61}}</ref>
 
Di forma quadrangolare, sorge nella parte occidentale del paese, nel quartiere Sciara, ed è il maggiore per dimensioni dei quaranta altarini presenti a Mascalucia.<ref name="altarini"/> É preceduto da un basamento con le scalinate corrispondenti alle quattro nicchie.<ref name="altarini"/> Nel 1969, in occasione del terzo centenario dell'eruzione dell'Etna, vi fu apposta una lapide commemorativa che recitava:
:''Nel 3° centenario del 1669 Mascalucia memore della protezione accordata dal Patrono San Vito e dal Velo della Vergine e Martire S.Agata alla Loro Terra che unica si salvò dalla distruzione a perenne ricordo questa lapide posero 15 giugno 1969 Comitato Festa S.Vito 1969''<ref name="figure"/>
Detta lapide è stata rimossa dopo l'opera di restauro compiuta agli inizi degli anni 2000.
 
;Santuario dell'Addolorata dei Padri Passionisti
Edificato nel 1954 ed inaugurato nel 1979, è stato elevato a santuario nel 1988.<ref>{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/137-chiese/252-santuario-delladdolorata-dei-padri-passionisti.html|titolo=Santuario dell'Addolorata dei Padri Passionisti|accesso=25-07-2019}}</ref> Sorge nella parte settentrionale del territorio mascaluciese, in contrada Porto Marretti.
 
;[[Santuario della Madonna della Consolazione (Mascalucia)|Santuario della Madonna della Consolazione]] (Chiesa Madre)
Maggiore luogo di culto cattolico di Mascalucia, si trova nella parte superiore del centro storico. La sua edificazione risale al XII secolo, e fu inizialmente intitolata al culto di San Nicola<ref name="santonio">{{cita web|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#7|titolo=Architettura religiosa|accesso=25-07-2019}}</ref>; dal 1645 è intitolata alla Madonna della Consolazione.<ref name="matrice">{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/chiesa-madre-santa-maria-della-consolazione/|titolo=Chiesa Madre, Santa Maria della Consolazion|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=8 luglio 2017|accesso=25-07-2019}}</ref> Distrutta dal terremoto del 1693, è stata ricostruita e ingrandita nei secoli successivi.<ref name="matrice"/>
Realizzata in stile barocco, è stata elevata a rango di santuario nel 1986.<ref name="matrice"/>
 
;[[Santuario della Madonna della Sciara di Mompilieri]]
Si trova nella frazione di Massannunziata, in contrada Mompilieri, e risalrebbe ad un periodo anteriore al XIV secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.madonnadellasciara.it/storia/hStoria.aspx|titolo=La storia|accesso=25-07-2019}}</ref> É meta di [[pellegrinaggio]] di numerosi fedeli da ogni parte della Sicilia.
 
;Tempio di Sant'Antonio Abate
L'edificio sorge all'interno del cimitero comunale di Mascalucia, a sud del centro storico, e risale al periodo precedente la dominazione araba.<ref name="santonio"/> Costruito in stile architettonico gotico antico, ospita il culto di Sant'Antonio Abate.<ref name="santonio"/> La porta maggiore del prospetto e la finestra rotonda al di sopra, sono di tipico stile gotico moderno continentale con influssi arabo- normanni; mentre l'altra porta a mezzogiorno è di stile gotico ad arco a sesto acuto.<ref name="santonio"/>
Durante il Medioevo appartenne all'Ordine dei cavalieri gerosolimitani.<ref name="santonio"/>
 
===Architetture civili===
;Antico Palazzo Municipale
Edificato nel XIX secolo, sorge poco di fronte la Chiesa di San Vito, e fino al 1970 è stato sede del palazzo comunale, e in epoca borbonica, anche di prigione.<ref>{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/cosa-vedere/374-antico-palazzo-municipale.html|titolo=Antico Palazzo Municipale|accesso=25-07-2019}}</ref> Costruito in stile [[Architettura neoclassica|architettonico neoclassico]], è a forma rettangolare ed elevato su due livelli, e la sua facciata principale presenta un portale di medie dimensioni con arco a sesto acuto, sormontato da un balcone alla cui sommità riporta lo stemma comunale, e affiancato da due balconi e portoncini.
 
Dal 1978 ospita la biblioteca e l'archivio storico comunale.
;Palazzo Somma
De Courten nel pomeriggio telefonò a La Spezia all'ammiraglio Bergamini, ammettendo che l'armistizio era ormai imminente<ref name= Rocca >{{cita libro|cognome= Rocca|nome= Gianni|wkautore= Gianni Rocca|coautori= |curatore= |altri= |titolo= Fucilate gli ammiragli|dataoriginale= |annooriginale= 1987|meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno= |mese= |editore= [[Mondadori]]|città= Milano|lingua= |id= |doi= |pagine= 305 - 316|capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}</ref>; dovendo però andare al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], lasciò al suo vice, ammiraglio Sansonetti, ex compagno di corso di Bergamini, il compito di convincerlo. Bergamini, con riluttanza, accettò formalmente gli ordini lasciando gli ormeggi, ma De Courten nascose la clausola del disarmo che pure era tra le condizioni dell'armistizio così come l'obbligo delle clausole dell'armistizio di innalzare il pennello nero sui pennoni e i dischi neri sulle tolde<ref name= Rocca />; questi segnali saranno innalzati dall'ammiraglio Oliva solo alle ore 7 del [[10 settembre]] dopo comunicazione di Supermarina,<ref name= Rocca /> mentre Bergamini innalzò il [[gran pavese]], andando incontro ad un tragico destino, che si consumò il pomeriggio del giorno seguente, quando la nave insegna, la [[corazzata Roma]] venne sventrata da una [[bomba (aeronautica)|bomba teleguidata]] [[Fritz-X]] lanciata da un [[Dornier Do 217]] tedesco.<ref>La vicenda delle ore che seguirono l'armistizio e l'affondamente della corazzata Roma sono descritti con molti dettagli nel documentario di [[History Channel]] "''Regia Nave Roma - Le ultime ore''"</ref>
Dimora storica della famiglia Somma, ubicata in pieno centro, nelle vicinanze della biblioteca comunale, fu fatta costruire a inizio XX secolo per volontà del barone Vincenzo Somma.<ref name="somma">{{cita web|url=http://www.mascalucia.net/mascalucia-turismo.cfm|titolo=Cosa vedere e cosa fare a Mascalucia|accesso=25-07-2019}}</ref> Lo stile architettonico è eclettico con elementi neoclassici, ed elevato su due livelli, il portale d'ingresso e i balconi, sono incorniciati in pietra lavica. Elemento particolare dell'edificio, è la torre situata sul lato destro del corpo principale.<ref name="somma"/>
 
Il palazzo è di proprietà degli eredi della famiglia Somma.
Nella base Taranto il [[contrammiraglio]] Giovanni Galati, comandante di un gruppo di incrociatori, rifiutò la resa e dichiarò che non avrebbe mai consegnato le navi ai britannici a Malta, mostrando l'intenzione di salpare per il Nord, o per cercare un'ultima battaglia, o per autoaffondare le navi. L'ammiraglio Brivonesi, suo superiore, dopo aver tentato invano di convincerlo ad obbedire agli ordini del Re, al quale aveva prestato giuramento, lo fece mettere agli arresti in fortezza.<ref name= UmberoII >{{cita web|http://www.reumberto.it/bufera6.htm|I Savoia nella bufera |31-07-2009}}</ref> Altri esempi di rifiuto della resa furono quelli dei comandanti delle torpediniere [[Classe Orsa#Secondo conflitto mondiale|Pegaso]] e [[Classe Ciclone#Unità|Impetuoso]], Riccardo Imperiali e la [[Medaglia d'oro al Valor Militare|Medaglia d'oro]] [[Giuseppe Cigala Fulgosi|Cigala Fulgosi]], che avendo soccorso i naufraghi della [[Roma (nave da battaglia 1940)|corazzata Roma]], trasportandone i feriti alle [[Baleari]], dopo aver usufruito delle 24 ore di ospitalità regolamentari, l'[[11 settembre]] 1943, al momento di ripartire, invece di dirigersi a consegnare le loro navi ai britannici le autoaffondarono all'uscita del porto.
 
;Palazzo Rapisardi
Anche a bordo della corazzata [[Giulio Cesare (nave da battaglia)#Armistizio|Giulio Cesare]], partita la mattina del [[9 settembre]] da [[Pola]], dove si trovava in [[Cantiere Scoglio Olivi di Pola|cantiere]], vi fu un tentativo di ammutinamento. L'equipaggio, rendendosi conto che la destinazione sarebbe stata la base navale britannico di Malta, guidato da alcuni ufficiali e sottufficiali tentò di impadronirsi della nave, per riportarla indietro ed autoaffondarla. Il comandante dell'unità, il Capitano di fregata Vittore Carminati dopo una notte di trattative, riuscì a riprendere il controllo della situazione raggiungendo [[Taranto]], per poi proseguire per Malta.
Dimora gentilizia risalente al Settecento, appartenne alla nobile famiglia Rapisardi dei baroni di Sant'Antonio, ed è ubicata nelle vicinanze della Chiesa Madre.<ref name="rapisardi">{{cita|Sapere.it}}</ref>
 
;Villa Cirelli
L'ammiraglio Galati la sera del 13 settembre venne condotto a Brindisi, portato alla presenza dell'ammiraglio De Courten e al termine del colloquio il giorno dopo venne reintegrato. L'ammiraglio Galati era uno dei giovani e brillanti ammiragli con un passato militare di prim'ordine. Come [[Capitano di vascello]] del [[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|Vivaldi]] aveva affondato il sommergibile britannico [[Classe Odin|Oswald]] riuscendo inoltre a salvare quasi interamente l'equipaggio nemico ed aveva scortato in [[Africa]] decine e decine di trasporti carichi di truppe italiane e tedesche senza mai perdere un solo piroscafo ed inoltre in [[Libia]] aveva comandato il [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#Comando Navale Libia|Comando Navale Libia]] e la [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#Base: Tobruk|base]] di [[Tobruk]]. Solo a guerra finita, l'ammiraglio Galati seppe che a ordinare la sospensione di qualsiasi processo era stato il Re in persona che aveva ritenuto necessario che il suo primo atto di [[Regno del Sud|regno da Brindisi]] nascesse sotto il segno della conciliazione.<ref name= UmberoII />
Villa costruita in stile ''[[liberty]]'' nel 1905 su progetto dell'architetto [[Carlo Sada]], sorge a ridosso del centro storico, nel lato sud.<ref name="cirelli">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/cosa-vedere/376-villa-cirelli.html|titolo=Villa Cirelli|accesso=25-07-2019}}</ref> Prende il nome da Maria Cirelli, proprietaria del vigneto su cui è sorta la villa, moglie del cavalier Salvatore Di Stefano Giuffrida, sindaco di Catania nel 1906 e nel 1910.<ref name="cirelli"/>
 
===Architetture militari===
La dimostrazione che non si trattava di un armistizio, ma di una vera e propria resa, venne tragicamente alla luce alcuni giorni dopo e vide come protagonista proprio l'ammiraglio Galati che da [[Brindisi]] dispose l'invio di due torpediniere, [[Classe Alcione (torpediniera)#Unità|Clio]] e [[Classe Perseo (torpediniera)#Unità|Sirio]], stipate di viveri e munizioni, verso [[Cefalonia]], in soccorso della [[33ª Divisione fanteria "Acqui"|Divisione Acqui]] che aveva rifiutato l'ultimatum tedesco di arrendersi, decidendo di resistere pur cosciente della difficoltà, senza una catena logistica alle spalle e contro un nemico padrone della terraferma e dell'aria. Avuta notizia della partenza, il comando alleato ordinò perentoriamente di richiamare le navi, per timore di un raid aereo tedesco, nonostante al momento la Puglia ospitasse ingenti forze aeree alleate, soprattutto nella base di [[Aeroporto di Amendola|Amendola]] presso [[Foggia]], forze che avrebbero potuto tranquillamente contrastare l'azione aerea tedesca, con la conseguenza che il [[Generale di divisione|generale]] [[Antonio Gandin|Gandin]] e la sua [[Divisione (unità militare)|Divisione]] vennero abbandonati al proprio tragico destino.
;Fortezza del Grifo o Torre Ombra
Fortezza risalente al medioevo, costruita presumibilmente prima del XIV secolo, di cui oggi rimangono solo alcuni ruderi, situata in contrada Ombra.<ref name="grifo">{{cita web|url=https://www.mondimedievali.net/Castelli/Sicilia/catania/mascalucia.htm|titolo=MaSCALUCIA, FORTEZZA DEL GRIFO|accesso=25-07-2019}}</ref> Secondo [[Pietro Carrera]] nella sua opera ''Il Mongibello'', la torre sarebbe stata seppellita dall'eruzione dell'Etna del 1573.<ref name="grifo"/>
 
== Note =Altro===
;Auditorium comunale "Mauro Corsaro"
{{references|2}}
É ospitato all'interno della chiesa sconsacrata di San Nicola (o San Nicolò), lungo la via Etnea, in pieno centro storico. La sua edificazione risale alla metà del XVIII secolo per opera dell'omonima confraternita.<ref name="sfollati"/> Si tratta di una chiesa a navata unica, con tetto a botte e due porte laterali, una per la sagrestia e la torre campanaria e l'altra per i fedeli: un altare centrale con tabernacolo e residenza del Santo e due laterali, le cui alcove dovevano essere coperte da due tele. Custodiva le statue di San Nicola e di Santa Lucia.<ref name="sfollati"/> Fu abbandonata dalla Curia agli inizi degli anni quaranta del XX secolo.<ref name="sfollati"/>
 
Andata in rovina nei decenni successivi, con il crollo del tetto e di altre parti dell'edificio, è stata recuperata agli inizi degli anni 2000, per essere destinata ad [[auditorium]].<ref name="sfollati"/> Inaugurato nel 2003, l'auditorium è stato intitolato alla memoria del professor Mauro Corsaro nel 2016.<ref>{{cita news|autore=Redazione|url=http://www.radiostudio90italia.it/studio90notizie/mascalucia-intitolato-lauditorium-in-memoria-del-docente-mauro-corsaro/|titolo=MASCALUCIA, INTITOLATO L'AUDITORIUM IN MEMORIA DEL DOCENTE MAURO CORSARO|pubblicazione=Radio Studio90Italia|data=6 settembre 2016|accesso=25-07-2019}}</ref>
== Filmografia ==
* [[Tutti a casa]], con [[Alberto Sordi]] regia di [[Luigi Comencini]], [[Italia]], [[1960]].
 
;Parco di Monte Ciraulo
== Bibliografia ==
É un'area naturalistica situata al Monte Ciraulo, un'altura basaltica nella parte settentrionale del territorio mascaluciese, la cui superficie è di circa 17 ettari.<ref>{{cita news|autore=A. Crocco|url=http://siciliatoday.net/quotidiano/turismo/Mascalucia_sta_per_aprire_il_Parco_Bosco_Monte_Ceraulo_9351.shtml|titolo=Mascalucia, sta per aprire il Parco Bosco Monte Ceraulo|pubblicazione=Sicilia Today|data=8 ottobre 2008|accesso=25-07-2019}}</ref> Inaugurata nel 2008, quest'area racchiude in sé una [[vegetazione]] corrispondente al [[Piano basale|piano mediterraneo basale]] ed al piano sopramediterraneo caratterizzati dalla presenza di alberi quali: lazzeruolo (''[[crataegus azzarolus]]''), olivastro (''[[phillyrea angustifolia]]''), rovellera (''[[quercus pubescens]]''), leccio (''[[quercus ilex]]''), bagolaro (''[[celtis australis]]'') ed il sommacco (''[[rhus coriara]]''); sono presenti anche piante come il terebinto (''[[pistacea terebinthus]]''), il lentisco (''[[pistacea lentiscus]]''), leuphobias caracias ed edera spinosa (''[[smilax aspera]]''). Tra gli arbusti si rinvengono folti cespugli di ginestra (''[[spartium iunceum]]''), (''[[cistus scoparius]]''), (''[[cistus saluifolius]]''), valeriana rossa (''[[centrantthus ruber]]'') e asfodelo (''[[asfodelus macrocarpus]]''), sono presenti anche steli di verbasco (''[[verbascum thapsiforme]]'') nonché [[ciclamini]] ed [[orchidee]].<ref name="mciraulo">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/parco-monte-ciraulo.html|titolo=Parco di Monte Ciraulo|accesso=26-07-2019}}</ref>
<div class="references-small"><small>La memorialistica dei protagonisti occupa buona parte della letteratura sull'argomento. Al di là delle ovvie partigianerie, è dal confronto fra questi testi che si ricavano i dati più diretti sull'accaduto, come desumibile dal fatto che la più parte della saggistica fonda direttamente su queste opere la propria selezione bibliografica.</small>
 
L'area è popolata da numerosi animali, dai mammiferi ([[coniglio selvatico]], [[riccio]]), ai numerosi uccelli che nidificano nella zona come l'[[upupa]], il [[cardellino]], l'[[arvela]], la [[capinera]], l'[[occhiocotto]], il [[vergellino]], il [[rampichino]] ed il [[fanello]]. Il bosco di Monte Ciraulo, inoltre, è abitato da rapaci notturni come l'[[assiolo]] ed il [[barbagianni]] ed un gran numero di [[farfalle]], a dimostrazione degli alti parametri di naturalità ancora esistenti.<ref name="mciraulo"/>
{{div col}}
* [[Ezio Costanzo]], "Sicilia 1943. Breve storia dello sbarco alleato", Le Nove Muse Editrice, 2003
* [[Gianfranco Bianchi]], ''25 luglio, crollo di un regime'', Milano, 1963
* [[Guido Cassinelli]], ''Appunti sul 25 luglio, Sappi'', 1944
* [[Giuseppe Castellano]], ''Come firmai l'armistizio di Cassibile'', Mondadori, 1945
* [[Giacomo Zanussi]], ''Guerra e catastrofe d'Italia'', Corso, 1945
* [[Christopher Buckley]], ''Road to Rome'', Hodden & Stoughton, Londra, 1945
* [[Pietro Badoglio]], ''L'Italia nella seconda guerra mondiale - memorie e documenti'', Mondadori, 1946
* [[Mario Roatta]], ''Otto milioni di baionette - l'Esercito italiano in guerra dal 1940 al 1944'', Mondadori, 1946
* [[Carmine Senise]], ''Quando ero capo della Polizia'', Ruffolo, 1946
* [[Agostino Degli Espinosa]], ''Il Regno del Sud: 8 settembre 1943-4 giugno 1944'', Migliaresi, 1946
* [[Samuel Hoare]], ''Ambassador on special mission'', Collins, Londra, 1946
* [[Joseph Goebbels]], ''Diario intimo'', Mondadori, 1947
* [[Rodolfo Graziani]], ''Ho difeso la patria'', Garzanti, 1948
* [[Attilio Tamaro]], ''Due anni di storia: 1943-1945'', Tosi, 1948
* [[Dwight Eisenhower]], ''Crusade in Europe'', Doubleday, New York, 1948
* [[Marcello Soleri]], ''Memorie'', Einaudi, 1949
* [[Marc'Antonio Bragadin]], ''Che ha fatto la Marina'', Garzanti, 1949
* [[Raffaele Guariglia]], ''Ricordi: 1922-1944'', S.E.I., 1949
* [[Rudolph Rahn]], ''Ambasciatore di Hitler a Vichy e a Salò'', Garzanti, 1950
* [[Ezio Galbiati]], ''Il 25 luglio e la [[MVSN]]'', Bernabò, 1950
* [[Winston Churchill]], ''La Campagna d'Italia'', Mondadori, 1951
* [[Enrico Caviglia]], ''Diario: aprile 1925-marzo 1945'', Casini, 1952
* [[Giacomo Carboni]], ''Più che il dovere'', Danesi, 1952
* [[Cesare Amé]], ''Guerra segreta in Italia, 1940-1943'', Casini, 1954
* [[Amedeo Tosti]] (ps. Historicus), ''Da Versailles a Cassibile'', Cappelli, 1954
* [[Antonio Trizzino]], ''Settembre nero'', Longanesi, 1956
* [[Alessandro Lessona]], ''Memorie'', Sansoni, 1958
* [[Bernard Lawrence Montgomery]], ''Memorie'', Mondadori, 1959
* [[Mario Torsiello]], ''Settembre 1943'', Cisalpino, 1963
* [[Luigi Longo]], ''Un popolo alla macchia''. Milano, Mondadori, 1952
* [[Oreste Lizzadri]], ''Il regno di Badoglio''. Milano, Edizioni Avanti!, 1963
* [[Davide Lajolo]], ''Il voltagabbana''. 1963
* [[Enzo Collotti]], ''L'amministrazione tedesca dell'Italia occupata'', Lerici, 1963
* [[Mario Toscano]], ''Pagine di storia diplomatica contemporanea'', Giuffré, 1963
* [[Giuseppe Castellano]], ''La guerra continua'', Rizzoli, 1963
* [[Ruggero Zangrandi]], ''1943: 25 luglio-8 settembre''. Milano, Feltrinelli, 1964
* [[Silvio Bertoldi]], ''I tedeschi in Italia'', Rizzoli, 1964
* AA.VV., ''Sicily and the surrender of Italy'', Office of the Chief of Military History, Department of the Army, Washington D.C., 1965
* [[Mario Toscano]], ''Dal 25 luglio all'8 settembre'', Le Monnier, 1966
* [[Peter Tompkins]], ''Italy betrayed'', Simon & Schuster, New York, 1966
* [[Giacomo Carboni]], ''Le verità di un generale distratto sull'8 settembre'', Beta, 1966
* [[Luigi Federzoni]], ''Italia di ieri per la storia di domani'', Mondadori, 1967
* [[Ivan Palermo]], ''Storia di un armistizio'', Mondadori, 1967
* [[Carlo De Biase]], ''L'otto settembre di Badoglio'', Edizioni Il Borghese, 1968
* [[Carlo Scorza]], ''La notte del Gran Consiglio'', Cappelli, 1969
* Ruggero Zangrandi, ''Il lungo viaggio attraverso il fascismo''. Milano, Feltrinelli, 1976
* Ruggero Zangrandi, ''L'Italia tradita. 8 settembre 1943''. Milano, Mursia, 1971
* [[Paolo Monelli]], ''Roma 1943''. Torino, Einaudi, 1993
* [[Silvio Bertoldi]], ''Apocalisse italiana. Otto settembre 1943. Fine di una nazione''. Milano, Rizzoli, 1998.
* [[Elena Aga-Rossi]], ''Una nazione allo sbando. L'armistizio italiano del settembre 1943 e le sue conseguenze''. Bologna, Il Mulino, 2003
* [[Lorenzo Baratter]], ''Le Dolomiti del Terzo Reich'', Mursia, 2005
</div>
{{div col end}}
 
Il [[bosco]], in particolare, presenta una elevata [[biodiversità]] sia per la [[flora]] che per la [[fauna]], come una composizione di diversità genetica, specifica (naturale o agricolo zootecnica), ecosistemica, paesaggistica e culturale, caratteristica molto importante che lo rende degno di tutela e di gestione sostenibile.<ref name="mciraulo"/>
== Voci correlate ==
 
;Parco urbano "Trinità-Manenti"
* [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]]
Area verde situata a ridosso della "parte moderna" di Mascalucia ed a sud del quartiere Trinità, è stata inaugurata nel 2002.<ref>{{cita news|autore=C. Di Mauro|titolo=Mascalucia: inaugurato il parco Trinità|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=18 dicembre 2002|p=24}}</ref> Comprende al suo interno una bambinopoli, ed è utilizzata per ospitare eventi e spettacoli durante il periodo estivo.
* [[Resistenza italiana]]
* [[Comitato di Liberazione Nazionale]]
* [[Operazione Husky]]
* [[Armistizio lungo]]
* [[Mancata difesa di Roma]]
* [[Tutti a casa]] - film
 
;Villa comunale
== Altri progetti ==
Principale [[parco cittadino|giardino pubblico]] del comune etneo, la sua costruzione risale agli anni settanta, ed è situato nelle vicinanze del Corso San Vito, alle spalle del municipio.
{{interprogetto|commons=Category:1943 Italian armistice}}
 
== Collegamenti esterniSocietà ==
=== Evoluzione demografica ===
* [http://www.cassibilenelmondo.it/Corto_armistizio.htm Il testo dell'armistizio corto siglato a Cassibile dal generale Castellano il 3 settembre 1943]
{{Demografia/Mascalucia}}
* [http://www.cassibilenelmondo.it/Lungo_armistizio.htm Il testo dell'armistizio lungo siglato a Malta dal Presidente del Consiglio, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio il 29 settembre 1943]
La popolazione residente a Mascalucia, come tutti gli altri comuni dell'hinterland catanese ha subito un notevole incremento per tutta la seconda metà del XX secolo, e proseguito anche nei primi anni del [[XXI secolo]]: nel 2012 ha superato la soglia dei 30 mila abitanti, e da allora è uno dei comuni più popolosi dell'intera provincia.<ref name="popolazione">{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/97-mascalucia/statistiche/popolazione-andamento-demografico/|titolo=Popolazione Mascalucia 2001-2018|accesso=22-07-2019}}</ref>
 
La forte [[crescita demografica]] registrata da Mascalucia, è dovuta al fatto che è stato uno dei comuni dell'hinterland maggiormente interessato dal consistente flusso migratorio proveniente da Catania iniziato negli anni sessanta, e che ha determinato per il capoluogo una perdita di 102.671 unità nell'arco di quasi un cinquantennio, pari al 25,5% della sua popolazione.<ref>{{cita web|url=https://www.istat.it/it/files/2016/03/Sicilia_territorio_che_cambia.pdf|titolo=La Sicilia, un territorio che cambia|accesso=22-07-2019}}</ref> Prima della grande ondata migratoria che ha mutato profondamente la sua consistenza demografica e la sua struttura urbanistica, Mascalucia contava una popolazione di poco inferiore alle 4 mila unità, ed il centro nei primi anni dopoguerra è stato interessato dal fenomeno dell'[[emigrazione]] da parte di centinaia di suoi abitanti, che si diressero principalmente verso [[Australia]], [[Francia]] e [[Germania]], e per gran parte tornati nel luogo d'origine nei decenni successivi.<ref>{{cita pubblicazione| autore= G. Alfonzetti| titolo= Aspetti sociolinguistici dell'emigrazione di ritorno a Mascalucia (CT) | opera= Rivista Italiana di Dialettologia| numero= 12 |anno= 1988| editore= CLUEB|pp=103-105}}</ref>
 
Dopo il 2014, i valori del [[saldo migratorio]] hanno cominciato ad attenuarsi notevolmente, ed al 31 dicembre 2018 ha registrato un valore negativo (-58 unità).<ref name="popolazione"/> Positivi sono i valori del saldo naturale: al 31 dicembre 2018 il numero dei [[natalità|nati]] risultava essere di 307 unità (9,5‰), quello dei [[mortalità|decessi]] di 223 unità (6,9‰), da cui si ottiene un [[saldo naturale]] positivo di 84 unità (+ 2,6‰), in calo rispetto agli anni precedenti.<ref name="popolazione"/>
=== Etnie e minoranze straniere ===
La popolazione con cittadinanza straniera a Mascalucia, al 1° gennaio 2019 risulta essere di 391 unità, pari all'1,2% della popolazione.<ref name="stranieri">{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/97-mascalucia/statistiche/cittadini-stranieri-2019/|titolo=Cittadini stranieri Mascalucia 2019|accesso=22-07-2019}}</ref> Le comunità di stranieri regolarmente residenti più consistenti provengono da [[Romania]], [[Albania]], [[Sri Lanka]], [[Nigeria]] e [[Polonia]].<ref name="stranieri"/>
 
=== Lingue e dialetti ===
La parlata originaria mascaluciese presenta a livello fonetico caratteristiche tipiche dei [[Dialetto siciliano metafonetico centrale|dialetti siciliani centrali]], relativamente al mantenimento dell'[[affricata alveolo-palatale sorda]], dell'[[occlusiva dentale sonora]] iniziale e intervocalica, e del [[consonante retroflessa|nesso ''r'' di consonante]].<ref name="dialetto">{{cita|Alfonzetti|p. 102}}</ref> L'immigrazione di famiglie provenienti da Catania della seconda metà del XX secolo, particolarmente massiccia negli anni settanta e ottanta, ha ridotto il numero di locutori della parlata di Mascalucia, soppiantata dal [[dialetto catanese]], parlato dalla maggioranza della popolazione.<ref name="dialetto"/>
 
=== Religione ===
La [[religione]] più diffusa tra la popolazione di Mascalucia è il [[cattolicesimo]], e le parrocchie che sorgono nel suo territorio fanno parte del X Vicariato dell'[[Arcidiocesi di Catania]].<ref>{{cita web|url=http://www.diocesi.catania.it/node/2145|titolo=Ordinamento Territoriale|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
La cittadina ha come patrono [[San Vito]], scelto dal popolo e dal clero mascaluciesi, e proclamato ufficialmente il 3 marzo 1771.<ref name="patrono">{{cita web|url=http://sanvitomascalucia.xoom.it/|titolo=San Vito Mascalucia|accesso=23-07-2019}}</ref> Prima di San Vito, il patronaggio religioso di Mascalucia era rappresentato da [[San Nicola di Bari]].<ref name="patrono"/>
 
=== Tradizioni e folclore ===
Le manifestazioni popolari più importanti che si svolgono a Mascalucia hanno tutte carattere religioso. La più importante è certamente quella del patrono San Vito, che si svolge annualmente il 15 giugno e la prima domenica d'agosto.<ref>{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/festa-di-san-vito.html|titolo=Festa del Santo Patrono San Vito|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
Altre processioni religiose sono, quella in onore alla [[Madonna della Consolazione]] che si svolge annualmente in occasione della [[Festa della Misericordia|Domenica in Albis]]<ref>{{cita web|url=https://www.isolainfesta.it/feste/p-catania/4835-s-maria-della-consolazione-mascalucia-ct/|titolo=S. Maria della Consolazione – Mascalucia (CT)|accesso=23-07-2019}}</ref>, quella del Cristo Morto il [[Venerdì Santo]] di ogni anno<ref>{{cita news|autore=Redazione|url=https://mascaluciadoc.org/2019/04/20/mascalucia-la-nostra-processione-col-cristo-morto-venerdi-santo-2019/|titolo=Mascalucia, la nostra processione col Cristo morto. Venerdì Santo 2019|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=20 aprile 2019|accesso=23-07-2019}}</ref>, e quella in onore di [[San Michele Arcangelo]], patrono della frazione di Massannunziata, il 29 settembre di ogni anno.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Mascalucia ha sede una stazione dell'[[Arma dei Carabinieri]], intitolata al carabiniere mascaluciese Antonino Reina (1887-1951), reduce della [[prima guerra mondiale]], che nel 1919 ebbe conferita dal [[Ministero della Guerra]] la [[medaglia d'argento al Valor Militare]].<ref>{{cita news|autore= Gruppo di Storia Locale di Mascalucia|url=https://mascaluciadoc.org/2017/01/27/foto-storiche-antonino-reina/|titolo=Antonino Reina|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=27 gennaio 2017|accesso=23-07-2019}}</ref> Fino al 2013 è stata sede di tribunale con la [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretura]], sezione distaccata del Tribunale di Catania<ref>{{cita news|autore= Gruppo di Storia Locale di Mascalucia|url=https://www.gazzettinonline.it/2015/09/30/tribunale-di-catania-carenza-di-aule-si-allungano-i-tempi-processuali_41421.html|titolo=Tribunale di Catania: carenza di aule. Si allungano i tempi processuali|pubblicazione=Gazzettino online|data=30 settembre 2015|accesso=23-07-2019}}</ref>, che aveva competenza nei comuni limitrofi ed era una delle più antiche della provincia etnea, poichè costituita nel 1819.<ref name="casale"/> É attivo l'ufficio del Giudice di pace.<ref>{{cita web|url=http://www.tribunalecatania.it/ufficigiudiziari/gdp.aspx?pnl=9|titolo=Ufficio del Giudice di Pace di Mascalucia|accesso=23-07-2019}}</ref>
Altra istituzione nazionale presente nel comune etneo, è l'[[INPS]] con una sua agenzia che serve anche i comuni limitrofi.<ref>{{cita web|url=https://servizi2.inps.it/servizi/StrutturesulTerritorioInternet/WForm2.aspx?parm=1&lang=it&parm3=210006|titolo=AGENZIA MASCALUCIA|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
Mascalucia fa parte del Distretto Sanitario di Gravina dell'ASP 3 CT, e nei locali dell'ex [[guardia medica]] hanno sede un ufficio di [[medicina legale]] ed un [[ambulatorio]].<ref>{{cita web|url=https://www.aspct.it/distretti_sanitari/gravina/Mascalucia.aspx|titolo=Comune di Mascalucia|accesso=23-07-2019}}</ref> Presenti nel comune etneo anche un comitato della [[Croce Rossa Italiana]] e una sede della nota associazione di volontariato della [[Fratres]], che opera nell'ambito della [[donazione di sangue]].<ref>{{cita web|url=https://extranet.comunemascalucia.it/index.php?option=com_content&view=category&id=23&Itemid=331|titolo=Numeri utili|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
=== Qualità della vita ===
La [[qualità della vita]] a Mascalucia è nel complesso discreta, ma la cittadina siciliana è afflitta da carenze di natura infrastrutturale e di problemi di natura socioeconomica e culturale.
 
Nonostante l'afflusso di molti abitanti provenienti dal capoluogo, avvenuto tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI, che lo hanno reso uno dei comuni più popolosi della provincia, Mascalucia offre scarse opportunità lavorative, dato che al 2011 presentava un [[tasso di disoccupazione]] del 23,8%.<ref name="disoccupazione">{{cita web|url=http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/087/087006/12/|titolo=Mercato del lavoro | Disoccupazione |accesso=24-07-2019}}</ref> Più grave è il dato relativo alla disoccupazione giovanile, che nello stesso periodo presentava un tasso del 56,6%.<ref name="disoccupazione"/> Per la maggior parte della popolazione attiva, Mascalucia rappresenta una "città dormitorio", poichè ha il proprio impiego lavorativo al di fuori del proprio comune di residenza, e perciò il tasso di mobilità occupazionale verso altri comuni, e in particolare verso Catania, è tra i più elevati in assoluto (403,3%).<ref name="urbanizzazione"/><ref>{{cita web|url=http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/087/087006/12/|titolo=Mobilità | Spostamenti quotidiani|accesso=24-07-2019}}</ref> Ciò malgrado, non presenta problemi relativi alla vulnerabilità materiale e sociale particolarmente gravi<ref>{{cita web|url=http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/087/087024/15/|titolo=Vulnerabilità materiale e sociale |accesso=24-07-2019}}</ref>, ed elevato è il tasso di proprietà immobiliare (73,5%).<ref>{{cita web|url=http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/087/087024/7/|titolo=Condizioni abitative ed insediamenti | Patrimonio abitativo |accesso=24-07-2019}}</ref>
 
L'espansione demografica iniziata negli anni settanta, non è stata adeguatamente accompagnata da un potenziamento delle [[infrastrutture]] e dei servizi di [[trasporto pubblico]], che si presentano insufficienti.<ref name="urbanizzazione"/> Il fenomeno ha invece inciso negativamente sul piano socioculturale: una relazione della Prefettura di Catania del 1993, indicava Mascalucia come uno dei centri di maggiore aggregazione della [[criminalità organizzata]] nell'ambito provinciale, che ha attratto gruppi mafiosi catanesi (come i Santapaola-Ercolano) che vi hanno operato attraverso l'attività edilizia e ed attività commerciali per mezzo di prestanome.<ref name="relpref">{{cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=093A4004&art.dataPubblicazioneGazzetta=1993-07-17&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|titolo=(all. 1 - art. 1 ) ALLEGATO Al Presidente della Repubblica|accesso=24-07-2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://cambiaremascalucia.wordpress.com/2015/11/08/decine-di-prestanomi-gestiscono-attivita-commerciali-a-mascalucia-ma-tutto-tace-sequestrare-attivita/|titolo=Decine di prestanomi gestiscono attività commerciali a Mascalucia. Ma tutto tace. Sequestrare attività.|data=8 novembre 2011|accesso=24-07-2019}}</ref> La medesima relazione indicava la cittadina etnea come luogo di residenza di numerosi latitanti, come il boss [[Giuseppe Pulvirenti]], noto come ''U malpassotu''<ref name="relpref"/>, ed a seguito di ciò, il Ministero dell'Interno con DPR n. 166 del 13 luglio 1993, provvide allo scioglimento del consiglio comunale di Mascalucia per infilitrazioni mafiose.<ref>{{cita web|url=https://www.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/documentazionetematica/23/schedabase.asp|titolo=Consigli comunali sciolti|accesso=24-07-2019}}</ref> Non meno grave è il problema relativo alla criminalità minorile, con episodi di [[bullismo]] e di violenza varia da parte di gruppi di adolescenti uniti in delle ''baby gang''.<ref>{{cita news|autore=Redazione|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/11/04/Cronaca/CRIMINALITA-BABY-GANG-SGOMINATA-NEL-CATANESE-UTILIZZAVA-BOTTINO-PER-VESTITI-E-GIOCHI_103715.php|titolo=CRIMINALITA': BABY GANG SGOMINATA NEL CATANESE, UTILIZZAVA BOTTINO PER VESTITI E GIOCHI|pubblicazione=[[ADN Kronos]]|data=4 novembre 2005|accesso=24-07-2019}}</ref><ref>{{cita news|autore=Redazione|url=https://www.radiocatania.it/Aggredito-il-sindaco-di-Mascalucia/|titolo=Aggredito il sindaco di Mascalucia|pubblicazione=Radio Catania|data=14 marzo 2007|accesso=26-07-2019}}</ref><ref>{{cita news|autore=G. Genuardi|url=https://www.periodicodaily.com/catania-baby-gang-decapita-dei-gattini-con-una-corda/|titolo=Catania – baby gang decapita dei gattini con una corda|pubblicazione=Periodico Daily|data=5 maggio 2019|accesso=24-07-2019}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
A Mascalucia sorge una [[biblioteca comunale]], ospitata nei locali dell'ex municipio ed attiva dal 1978.<ref name="biblioteca">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/biblioteca/265-biblioteca-comunale.html|titolo=BIBLIOTECA COMUNALE|accesso=23-07-2019}}</ref> Nel 2001, è stata inaugurata la sezione distaccata di Massannunziata, e dal 2002 è attiva la sezione per le persone [[disabilità|disabili]].<ref name="biblioteca"/>
 
Nei locali della biblioteca comunale si trova anche l'Archivio Storico Comunale di Mascalucia, che comprende un patrimonio documentario prodotto dal XVII secolo al 1955.<ref>{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/archivio-storico.html|titolo=Archivio storico comunale|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
==== Scuole ====
Nel territorio di Mascalucia sono presenti 6 [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], 8 scuole di [[istruzione primaria]], 3 scuole di [[scuola secondaria di primo grado|istruzione secondaria di primo grado]], e 1 scuola di [[scuola secondaria di secondo grado|istruzione secondaria di secondo grado]] ([[liceo classico]] e [[liceo scientifico|scientifico]]).<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/087/024/scuole/|titolo=Scuole a Mascalucia|accesso=23-07-2019}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il [[centro storico]] di Mascalucia risale al [[XVII secolo]], essendo stato edificato nel periodo successivo al terremoto del 1693, che ne distrusse l'abitato. Esso si sviluppa lungo la Via Etnea, la strada principale che congiunge la parte meridionale del territorio con quella settentrionale, ed attraversa i due maggiori luoghi di culto mascaluciesi, la Chiesa Madre e la Chiesa di San Vito. É caratterizzato dalla presenza di numerose [[strada|strade]] e [[vicolo|vicoli]] stretti, e lo stile architettonico presente in molti palazzi che vi sorgono è quello eclettico con elementi neoclassici lungo la Via Etnea e la Via Roma, mentre nelle strade secondarie e stradine interne come Via Calvario, Via Santa Lucia, Via Scalilla e Via Trinità, gli edifici presentano uno stile architettonico rurale.<ref>{{cita web|autore =A. Nicosia|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#10|titolo=In giro per Mascalucia si può anche scoprire che ....|accesso=24-07-2019}}</ref> La Via Roma è la seconda strada del centro storico di Mascalucia per lunghezza ed importanza, e collega il centro con l'estrema parte ovest in direzione di San Pietro Clarenza. Altra strada importante è la Via Tremestieri, che conduce in direzione dell'omonimo comune confinante.
 
Una parte significativa dell'intero abitato di Mascalucia è rappresentata dalla "parte moderna" sviluppatasi nella zona orientale alla fine del XX secolo, dove sono concentrati numerosi edifici residenziali, che ha come principale strada il Corso San Vito, la cui funzione è di collegare la parte moderna con quella storica della cittadina etnea. La strada incrocia con il Viale Alcide De Gasperi, che svolge un ruolo importante nel flusso veicolare in entrata e in uscita verso Catania o l'Etna. Nella parte moderna sono presenti le uniche due piazze della cittadina, la Piazza Leonardo da Vinci, antistante il municipio, e la Piazza Dante Alighieri, situata lungo il Viale De Gasperi.<ref name="piazze">{{cita news|autore= G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/10/19/5-strade-e-piazze/|titolo=5 Strade e piazze.|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=19 ottobre 2017|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
=== Suddivisioni storiche ===
Il territorio comunale di Mascalucia non prevede una suddivisione in [[quartiere|quartieri]] di tipo amministativo e ufficiale, ma di natura storica. Prima dell'eruzione del 1669 che seppellì l'abitato, esistevano i quartieri Fallichi, Guardie, Marletti, Lombardi, Carusi e Rapisardi, che probabilmente traevano origine dal [[cognome]] della famiglia proprietaria dei fondi su cui sorgevano.<ref name="insurrezione"/>
 
Negli anni successivi i quartieri assunsero altri nomi, ancora esistenti: tra quelli centrali vi sono Calvario, Chiesa Madre, San Vito, Santa Lucia e Trinità, nella parte ovest i quartieri Polveriera e Sciara, nella parte nord i quartieri San Rocco e Santissimo Crocifisso, nella parte est il quartiere Campo Sportivo, e a sud il quartiere Chiesa della Pietà.
 
=== Frazioni e contrade ===
L'unica [[frazione (geografia)|frazione]] mascaluciese è [[Massannunziata]], situata nella parte nord, che confina con Belpasso e Nicolosi. Esistono nel territorio [[contrada (geografia)|contrade]] o località ed esse sono: Casa del Pecoraio, Cavòlo, Cisternazza, Gunnella, Mompileri, Munzone, Piano Conte, Pietraperciata, Pietratronu, Pizzo Carammo, Porto Marretti, Sant'Antuneddu, Santa Margherita, Santa Spera, Scuvetti, Soccorso, Spinnacardiddi, Tre violi.
 
== Economia ==
Fino alla prima metà del XX secolo, l'[[economia]] di Mascalucia era basata principalmente sull'[[agricoltura]] e l'[[artigianato]].<ref name="economia">{{cita web|autore = P. Nicosia|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#3|titolo=La tradizione artigiana dell'ex capitale del vino|accesso=25-07-2019}}</ref> L'agricoltura produceva [[agrumi]], [[cereali]], [[ortaggi]], [[olive]] e [[uva]] da vino, quest'ultima utilizzata per la produzione del vino ''Ombra'', il cui nome deriva dai [[vitigno|vitigni]] coltivati nell'omonima contrada, e la cui caratteristica è l'elevata gradazione alcolica superiore ai 15°.<ref name="rapisardi"/><ref>{{cita pubblicazione| autore=G. Barbera Cardillo| titolo= Economia e società in Sicilia dopo l'Unità, 1860-1894. I. L'agricoltura| opera= Cahiers internationaux d'histoire économique et sociale| numero=14 |anno= 1982| editore= Droz|p=183}}</ref> L'attività artigianale mascaluciese consiste nelle lavorazioni del [[ferro battuto]], della [[pietra lavica]], dei [[ricamo|ricami]] e dei [[tappeto|tappeti]] confezionati con ritagli di stoffa multicolori.<ref name="rapisardi"/>
 
L'intenso processo di urbanizzazione del centro etneo degli anni settanta, ridusse notevolmente la superficie agricola coltivabile e diede notevole impulso all'attività [[edilizia]].<ref name="rapisardi"/> L'economia di Mascalucia oggi risulta fortemente terziarizzata, e le attività prevalenti sono quelle [[commercio|commerciali]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Mascalucia per la sua posizione geografica, costituisce un importante punto di passaggio per i veicoli provenienti da Catania e diretti verso altri comuni etnei, ed è attraversata dalle seguenti [[Strada provinciale|strade provinciali]]:
* strada provinciale 3 III, che tocca l'estrema parte occidentale del territorio e costituisce un'importante arteria di ingresso e uscita con San Pietro Clarenza;
* strada provinciale 4 II, detta anche "Nicolosi-Pedara", che tocca la parte settentrionale del territorio e collega Nicolosi con Pedara.
* strada provinciale 88, nei pressi di contrada Cisternazza, che conduce a San Pietro Clarenza
* strada provinciale 157, che attraversa contrada Ombra e costituisce un'importante arteria di ingresso e uscita con Pedara;
* strada provinciale 171, che inizia da Massannunziata, attraversa il territorio da est ad ovest nella parte nord, e conduce a Nicolosi.<ref name="piazze"/><ref>{{cita web|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/repository/provinciact/upload/2010/id_5811/2010_03__23-pm_finale.pdf|titolo=Provincia Regionale di Catania - Piano territoriale provinciale|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
=== Mobilità urbana ===
Mascalucia è servita da tre linee di autobus extraurbani dell'[[Azienda Siciliana Trasporti]], lungo le direttrici Catania-Belpasso, Catania-Nicolosi e Catania-Sant'Agata Li Battiati.<ref>{{cita web|url=http://www.astsicilia.it/75701-2/|titolo=Autolinee extraurbane|accesso=25-07-2019}}</ref>
Dal 2015 è attivo il servizio autobus dell'[[AMT (Catania)|Azienda Metropolitana Trasporti]] della linea 307.<ref>{{cita news|autore=Redazione|url=http://www.leggimionline.it/2015/12/14/19068/|titolo=Attivo da stamattina il servizio Amt Catania – Mascalucia. Il 307 parte da Due Obelischi e farà 12 corse nei giorni feriali|pubblicazione=Leggimi|data=14 dicembre 2012|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
==Amministrazione==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|28 novembre 1999|12 giugno 2004
|Giuseppe D'Urso Somma
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno 2004|6 giugno 2009
|Salvatore Maugeri
|[[Movimento per l'Autonomia]]
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno 2009|20 settembre 2012
|Salvatore Maugeri
|[[Movimento per l'Autonomia]]
|Sindaco|<ref>Secondo mandato</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|20 settembre 2012|4 gennaio 2013
|Nunzio Li Rosi
|
|[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |<ref>Eletto commissario straordinario il 20 settembre 2012 in seguito alle dimissioni del sindaco.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 gennaio 2013|24 giugno 2013
|Fulvio Manno
|
|[[Commissario straordinario|Comm. straordinario]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 giugno 2013|10 giugno 2018
|Giovanni Leonardi
|[[Il Popolo della Libertà]]
|Sindaco|<ref name=leonardi>{{collegamento interrotto|1=http://www.elezioni.regione.sicilia.it/comunali2013/CT/ReportRisultatiCT186.html// |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>Eletto al secondo turno battendo al ballottaggio lo sfidante Vincenzo Magra.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 giugno 2018|''in carica''
|Vincenzo Magra
|[[Lista civica]]
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Mascalucia fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
 
*[[regione agraria]] n.6 (''Colline litoranee di Paternò'')<ref>{{cita web|url=https://wwwt.agenziaentrate.gov.it/mt/Osservatorio%20immobiliare/valori_agricoli_medi/sicilia/CT_2016.pdf|titolo= Valori Agricoli Medi della provincia|accesso=25-07-2019}}</ref>;
*[[patto territoriale]] "Sud Etneo"<ref>{{cita web|url=https://www.cittametropolitana.ct.it/repository/provinciact/upload/2007/id_614/1_6____1_7pdf.pdf|titolo= Piano Territoriale Provinciale di Catania (ex art.12 L.R.9/86) RELAZIONE GENERALE DELLO SCHEMA DI MASSIMA.|accesso=25-07-2019}}</ref>;
*[[gruppo di azione locale]] "Etna Sud".<ref>{{cita web|url=https://www.galetnasud.it/chi-siamo/area-gal/|titolo= Area GAL|accesso=25-07-2019}}</ref>
 
== Sport ==
In ambito [[sport]]ivo opera principalmente la locale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] della Mascalucia San Pio X, nata nel 2019 dalla fusione tra la SSD Catania San Pio X - militante nel campionato di [[Eccellenza Sicilia|Eccellenza]] - e l'ASD Città di Mascalucia - fondata nel 2007 e militante in [[Promozione (calcio)|Promozione]] - che milita nel girone B del massimo campionato regionale.<ref>{{cita news|autore=Redazione|url=http://siciliasportnews.altervista.org/eccellenza-nasce-il-mascalucia-san-pio-x-il-nuovo-organigramma/|titolo=Eccellenza : Nasce il Mascalucia San Pio X . Il Nuovo Organigramma|pubblicazione=Sicilia Sport News|data=22 giugno 2019|accesso=25-07-2019}}</ref> In passato era attivo lo Sporting Club Mascalucia, fondato nel 1970, che per cinque stagioni consecutive, dal [[Campionato Interregionale 1981-1982|1981-82]] al [[Campionato Interregionale 1985-1986|1985-86]], militò nel Campionato Interregionale, l'odierna [[Serie D]], e che in seguito divenne l'[[Unione Sportiva Dilettantistica Atletico Catania|Atletico Catania]].
 
Nel [[calcio a 5]] operano la SSD Mascalucia C5, che milita nel campionato di [[Serie B (calcio a 5)|Serie B]], e l'ASD Mascalucia Futsal in [[Serie C1 (calcio a 5)|Serie C1]]. Altra importante realtà sportiva è l'Handball Club Mascalucia, squadra di [[pallamano]] maschile fondata nel 2008, che milita in [[Serie A2 (pallamano maschile)|Serie A2]].
 
=== Impianti sportivi ===
Il principale impianto sportivo di Mascalucia è lo stadio comunale "Bonaiuto-Somma", situato nella parte est della cittadina, al confine col territorio di Tremestieri, costruito negli anni sessanta su terreni donati dalle famiglie Bonaiuto e Somma. Ristrutturato e ricostruito nel 2008 in conformità alle norme federali, è dotato di una sola tribuna, la cui capienza massima è di 500 spettatori, e dal 2011 il terreno di gioco è in [[erba sintetica]].<ref>{{cita news|autore=C. Di Mauro|titolo=Un «nuovo» campo di calcio|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=10 giugno 2008|p=37}}</ref><ref>{{cita news|autore=C. Di Mauro|titolo=Un campo di calcio all'avanguardia|pubblicazione=[[La Sicilia]]|data=10 giugno 2011|p=39}}</ref> Adiacente al Bonaiuto-Somma, vi è il [[palazzetto dello sport]], dove si praticano il calcio a 5, la pallamano, la [[pallacanestro]] e la [[pallavolo]].
 
Nella frazione di Massannunziata, sorge il [[campo sportivo]] "Turi Guglielmino", inaugurato negli anni 2000, dotato di tribunette e di [[pista di atletica]], che dal 2005 al 2011 è stato il campo di allenamento della squadra del [[Calcio Catania]], allo stato attuale in condizioni di abbandono e degrado.<ref>{{cita news|autore=C. Di Mauro|url=https://www.lasicilia.it/news/cronaca/13252/utilizzo-impianto-guglielmino-calcio-catania-contro-comune.html|titolo=Utilizzo impianto "Guglielmino" Calcio Catania contro Comune|pubblicazione=La Sicilia.it|data=22 marzo 2016|accesso=05-10-2018}}</ref> Dal 2011, il club rossazzurro effettua i suoi allenamenti al [[Torre del Grifo Village]], centro polisportivo che sorge in contrada Ombra, di proprietà della [[UDA Finaria]], la holding che controlla il Calcio Catania.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita pubblicazione| autore= A. Somma| titolo= Storiche notizie di Mascalucia del medico dottore Antonino Somma| opera= Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia|anno= 1840| editore= Stamperia Oretea|cid=Somma}}
*{{cita libro | autore= V. M. Amico| curatore = G. Di Marzo | titolo= Dizionario Topografico Della Sicilia del 1757 | volume = 2 | anno= 1885 | editore= Di Marzo |città= Palermo|cid=Amico}}
*{{cita libro | autore= M. G. Pesce | titolo= Mascalucia Vicende, monumenti, curiosità. | anno= 1998| editore= Maimone|città= Catania}}
*{{cita libro | autore= V. Bruno, M. G. Pesce | titolo= Mascalucia, Tradizioni, cultura e “Comu u sannu sentiri a chistu? ” Soprannomi o nomignoli. | anno= 2006 | editore= Edizioni |città= Mascalucia}}
*{{cita libro | autore= V. Bruno, M. G. Pesce | titolo= Mascalucia, terra di Santa Lucia di Catania attraverso foto, pecchi e ricordi| anno= 2009 | editore= Edizioni Incontri|città= Catania}}
 
==Voci correlate==
* [[Chiesa di San Vito Martire]]
* [[Mompileri]]
* [[Paesi etnei]]
* [[Area metropolitana di Catania]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Portale|fascismo|guerra|seconda guerra mondiale|storia}}
*{{cita web|http://www3.comunemascalucia.it/|Sito ufficiale del Comune di Mascalucia}}
*{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Mascalucìa.html|titolo=Mascalucìa|accesso=25-07-2019|cid=Sapere.it}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Catania}}
[[Categoria:Campagna d'Italia|Cassibile]]
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[[ar:الهدنة بين إيطاليا و قوات الحلفاء]]
[[de:Waffenstillstand von Cassibile]]
[[en:Armistice between Italy and Allied armed forces]]
[[es:Armisticio entre Italia y las fuerzas armadas aliadas]]
[[fr:Armistice de Cassibile]]
[[he:הסכם שביתת הנשק עם איטליה במלחמת העולם השנייה]]
[[hr:Kapitulacija Italije]]
[[ja:イタリアの講和 (第二次世界大戦)]]
[[pl:Kapitulacja Włoch]]
[[ro:Armistițiul dintre Italia și forțele armate Aliate]]
[[scn:Armistizziu di Cassìbbili]]
[[zh:義大利與盟國停戰]]