Quero (Setteville) e Bagno (L'Aquila): differenze tra le pagine

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{{chiarire|Santa Giusta}}
 
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{{F|centri abitati dell'Abruzzo|aprile 2008}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=QueroBagno
|Nome ufficiale=
|Panorama=
|Panorama=L'Aquila-PortaDiBagno.jpg
|Didascalia=
|Didascalia=Porta di Bagno al confine con L'Aquila
|Bandiera=
|Voce bandiera=
|Stemma=
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=VenetoAbruzzo
|Divisione amm grado 2=BellunoL'Aquila
|Divisione amm grado 3=Quero VasL'Aquila
|Altitudine=600-800
|Superficie=
|Abitanti=1674
|Note superficie=
|Note abitanti=In assenza di dati ufficiali precisi si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia (comprendente però anche l'abitato di Santa Maria), reperibile nel [http://www.chiesacattolica.it sito della CEI].
|Abitanti=
|Codice postale=32038
|Note abitanti=
|Prefisso=[[0439]]
|Aggiornamento abitanti=
|Targa=BL
|Prefisso=[[0862]]
|Nome abitanti=queresi
|Nome abitanti=bagnesi
|Patrono=Annunciazione della Beata Vergine Maria
|Patrono= San Raniero
|Festivo=25 marzo
|Festivo=10 giugno
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=
|Didascalia mappa=
}}
 
'''Bagno''' è una località abruzzese situata a sud-ovest del [[Gran Sasso]] nella [[valle dell'Aterno]]. Fu comune autonomo fino al 29 luglio del [[1927]], oggi è una [[frazione (geografia)|frazione]] della [[L'Aquila|città dell'Aquila]], dal cui capoluogo dista circa 7 km.
'''Quero''' è il capoluogo del [[comune italiano]] di [[Quero Vas]], in [[provincia di Belluno]].
 
Già comune autonomo con frazioni [[Carpen (Quero Vas)|Carpen]], [[Cilladon]], [[Santa Maria (Quero Vas)|Santa Maria]] e [[Schievenin]], il 28 dicembre [[2013]] è confluito nel nuovo ente assieme al comune di [[Vas (Quero Vas)|Vas]]<ref>{{cita news|autore=Francesca Valente |url=http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/02/20/news/vas-ora-diventa-una-frazione-lo-sancisce-il-nuovo-statuto-1.8711537|titolo=Vas ora diventa una frazione lo sancisce il nuovo statuto |pubblicazione=[[Corriere delle Alpi]]|data=20 febbraio 2014|accesso=26 febbraio 2014|pagina=31}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
SorgeBagno suè unsituato pianoroalle aipendici piedidei del''Monti montedi CoronellaBagno'' (6302077 [[m s.l.m.]]), compreso tranel la[[gruppo rivamontuoso destradi delMonte [[PiaveOcre-Monte Cagno]] e(2204 lam), rivaa sinistrasud-est del suo affluentedella [[TegorzoConca aquilana]].
 
Al gruppo montuoso dei ''Monti di Bagno'' (2077 m con il "''monte Coppone''" e i canalini difficili da scalare) si aggiungono (partendo dal vecchio confine comunale con ''Casamaina'' di [[Lucoli]] e il Comune soppresso di [[Roio]] posto in località "''Iaccio delle rose''" in corrispondenza di una rientranza del Comune di Lucoli) il ''monte Le Quàrtora'' (1783 m) e il ''Colle Cerasitto'' (1760 m), nelle cui vicinanze vi è una delle due ''Pinete di Bagno'' (La Macchia) e i ruderi dell'antico ''Castello di Bagno'', cime secondarie come ''Pesco Croce'' (1474 m) con la sua ''Pineta'', tre cime bagnesi adiacenti i ''Monti di Bagno'' (2077 m) dette "''I tre Bauzi''" (2140 m 2146 m 2151 m), il versante bagnese del ''Monte Ocre'' (2204 m) e del ''Monte Cefalone'' (2145 m) ed infine linea di confine con [[Ocre]], [[Rocca di Cambio]], Lucoli.
 
Sul monte ''Le Quàrtora'' (1783 m) in prossimità della vetta vi è piantato un grande tabellone-ripetitore pieno di firme (''ju tabellò'') e vi si trova una "Cisterna" per la raccolta delle acque ristrutturata e donata alla Comunità Montana di Bagno in quanto essa faceva e fa parte dei terreni demaniali del Comune di Bagno (cfr. documenti storici originali d'epoca). Nel 1985/1990 quando furono istituite le circoscrizioni nel Comune dell'Aquila si riscontra il passaggio della cimetta di ''Le Quàrtora'' da Bagno a Roio. Tutte queste montagne appartenenti storicamente a Bagno entreranno a far parte del Nuovo Parco Nazionale del Velino-Sirente, ora [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]].
 
Sulle pendici di tali monti sono poste la ''[[Pineta]] di Pesco Croce'' e quella del ''Colle Cerasitto''.
 
==Geografia antropica==
=== Frazioni ===
 
Bagno è costituito dalle seguenti località: ''Bagno Grande'', ''Ripa di Bagno'', ''Civita di Bagno'', ''Bagno Piccolo'', ''Vallesindola di Bagno'', ''Sant'Angelo di Bagno'', ''San Benedetto di Bagno'', ''Contrada Cominio di Bagno'' (detta Lilletta).
 
== Storia ==
[[File:Georg Heinrich Busse Forcona.jpg|thumb|left|upright=1.4|Incisione di G. Heinrich Busse della vecchia cattedrale di San Massimo di Forcona]]
Il paese sorse su un punto strategico, presso una stretta naturale della [[valle del Piave]] al confine tra la [[Valbelluna]] e la [[Marca Trevigiana]]. I riferimenti più antichi risalgono all'epoca romana: oltre ai reperti (ad esempio lapidi funerarie), si è notato che anche la struttura urbanistica, assai regolare, segue i canoni del ''[[castrum]]''; a ciò si aggiunge il probabile passaggio della [[via Claudia Augusta Altinate]] e, infine, il popolo dei ''Quarqueni'', citati da [[Plinio il Vecchio]], è forse all'origine del toponimo.
{{Citazione necessaria|Riportava il medico Zerman di ritrovamenti nel Covolo di Madonna Rosa, alla riva del Tegorzo detta di Cranosa, di statue particolari. Domenico Mauro nel XVI sec. annotava che a Quero si trovavano ruderi di antichissime costruzioni; un uomo ricorda di aver trovato suppellettili di una tomba antica, forse longobarda; un frate nei suoi viaggi riportava una leggenda locale: le mura, o meglio i loro ruderi che si trovavano sul Cornella, sarebbero fortificazioni che creò addirittura Antenore quando fondò Padova.
Ritornando allo Zerman: la grotta venne usata come nascondiglio da fuggiaschi nella prima guerra mondiale, ed essi ipotizzarono che si trattasse di un sepolcreto romano. Zerman ancora riportava che in Cilladon si trovavano antiche monete e forni. Visto che le rocce del Cilladon possiedono la pietra rossa, si documenta di cave ottocentesche di questo materiale; e forse i romani usavano quelle pietre per fare la calce.}}
 
Bagno fu contea della città dell'Aquila, poi [[feudo]], comune autonomo, infine annesso al Comune dell'Aquila con il [[Regio decreto legge]] del 29 luglio [[1927]] (anno V era fascista) numero 1564 per la creazione della [[Grande Aquila]] e l'annessione degli otto Comuni confinanti: [[Arischia]], Bagno, [[Camarda]], [[Lucoli]], [[Paganica]], [[Preturo]], [[Roio]], [[Sassa]], nonché la frazione di [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]] di [[Pizzoli]]. Nel 1947 Lucoli dopo essere stato per 20 anni una frazione dell'Aquila fu il solo a riuscire a ritornare comune autonomo a differenza degli altri sette comuni soppressi.
Il territorio fu conquistato dai [[Visigoti]] di [[Alarico]], per poi passare al regno romano-barbarico degli [[Ostrogoti]].
Ci fu una breve parentesi nell'impero di [[Giustiniano]] nell'[[Impero Bizantino]]; in seguito le zone furono annesse al regno dei [[Longobardi]].
Con l'arrivo di [[Carlo Magno]], Quero divenne confine con il vescovado di [[Feltre]] e il paese divenne feudo del contado dei [[Collalto]] di [[Susegana]].
 
L'ultimo sindaco di Bagno fu nel 1927 il podestà Pietramico Giovan Battista.
Sin dalla seconda metà del [[X secolo]], Quero è stata legata alla contea di [[Treviso]] e ne ha seguito le vicende. Dal [[XIII secolo]] si distinsero alcune importanti famiglie di proprietari terrieri, tra i quali spiccavano i ''da Castelli'', a capo della fazione dei [[ghibellini|ghibellini rossi]], filoimperiali. Nel [[1265]] questi, proprio a Quero, ordirono una congiura contro il vescovo di Feltre e il 15 novembre [[1283]] si scontrarono direttamente con i rivali [[Caminesi]], che ne sancirono la sconfitta.
 
=== Posizione geografica di Bagno ===
Anche Quero passò nel [[1339]] alla [[Serenissima]]. Durante un periodo di momentaneo declino veneziano fu costruito (verso il [[1376]]) il Castelnuovo, baluardo a difesa del canale del [[Piave]]. Nel [[1420]] terminò la parentesi [[carraresi|carrarese]] e il paese, definitivamente veneziano, cessò il suo ruolo strategico di località di confine. Il Castelnuovo fu ancora oggetto di contesa durante la [[Guerra della Lega di Cambrai]], ma la fine di questo evento portò una pace duratura, che assicurò a tutto il [[Veneto]] un relativo benessere. Per la strada che conduceva a Feltre transitava un buon traffico commerciale, anche a livello europeo, e il paese fiorì grazie alla produzione di manufatti tessili. Il Castelnuovo fungeva da dogana e controllava anche il traffico fluviale del [[Piave]] tramite una catena che, collegando le due rive, ne regolava la navigazione.
{{vedi anche|Amiternum}}
 
Ricostruire gli eventi della storia di Bagno e delle sue [[Villa (geografia)|Ville]] non è facile, in quanto la documentazione è molto scarsa per realizzare un quadro storico sufficientemente completo.
Con [[Napoleone]] cessò la tradizionale dipendenza dall'area trevigiana. Quero fu sede di un [[Cantone francese|cantone]] (a cui facevano capo sette comuni), dapprima sotto il [[distretto di Bassano]] ([[dipartimento del Bacchiglione]]), quindi sotto il [[distretto di Feltre]] ([[dipartimento del Piave]]). Passata agli Austriaci, Quero divenne definitivamente italiana nel [[1866]] e nel [[1871]] divenne comune del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]].
 
Le origini vanno comunque ricercate molto lontano se si pensa che, probabilmente, risalgono all'anno 460 di Roma quando compare come villaggio romano a fianco di Forcona.
Durante la [[Grande Guerra]] Quero fu occupata dagli [[Imperi Centrali]] per quasi un anno e l'abitato fu completamente distrutto dai combattimenti, trovandosi in corrispondenza del [[fronte del Piave]].
 
Sicuramente la [[Villa (geografia)|villa]] più importante dal punto di vista storico è Civita di Bagno, l'antico centro cittadino che si colloca proprio sui ruderi della città [[vestini|vestina]]-[[impero romano|romana]] di ''Forcona'', vescovato dal [[680]] al [[1257]], ma anche importante [[Guastaldato]], con numerosi castelli. Il vecchio centro di Forcona inoltre comunicava con la vicina [[Amiternum]] della frazione di [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]].
Nella [[seconda guerra mondiale]] in zona fu particolarmente attiva la guerriglia [[partigiani|partigiana]]. Il contributo alla [[Resistenza italiana|resistenza]] fu enorme e costò pesanti sacrifici: 830 morti su circa 3.000 abitanti e la distruzione nazista della frazione Schievenin per rappresaglia<ref>Cenni storici dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Cenni_Storici/ sito del comune].</ref>. A ricordo dell'evento, nel [[2006]] il presidente della Repubblica ha conferito al comune la medaglia d'argento al valor civile.
 
Le altre [[Villa (geografia)|Ville]] di Bagno (all'epoca dell'impero romano detto ''Balneum cum Villis'') sono adagiate tra i poggi e i boschi a formare un ANELLO (oggi ben visibile dall'alto questo anello che parte da Ripa di Bagno, poi a seguire Bagno Grande, Bagno Piccolo, contrada Cominio Di Bagno (Lilletta), Civita di Bagno, San Benedetto di Bagno, Sant'Angelo di Bagno, Vallesindola di Bagno e poi di nuovo Ripa.
=== Simboli ===
Lo stemma dell'ex comune di Quero fu concesso dallo Stato italiano al paese nel [[1970]].
 
=== Età romana ===
Ai due lati si trovano due rametti di [[quercia]], legati da un nastro rosso, sopra si trova la corona riservata ai comuni, su un prato verde, posto di tre quarti, Castelnuovo, collo sfondo del cielo azzurro.
{{vedi anche|Forcona}}
La valle dell'Aterno fino a circa 100.000 anni fa costituiva un bacino di un grande lago di 60&nbsp;km di lunghezza, le sue acque erano sugli 800 m [[s.l.m.]]. Nel [[VI secolo a.C.]] circa abitavano il luogo i [[Vestini]], chiamati così perché si dice venerassero la dea Vesta.
 
I Vestini ed i [[Sabini]] ebbero continui scontri con la [[Roma repubblicana]] ed infine furono sconfitti nel 293 a.C., da lì [[Amiternum]] e Furcunium si legano sempre di più al destino di Roma; Forcona (Civita di Bagno) rinasce forte con la sua Acropoli, templi, terme e ville di cui oggi ne vediamo i resti delle mura in pietra.
=== Onorificenze ===
Il 12 dicembre [[2006]] al comune è stata concessa la [[merito civile|medaglia d'argento al merito civile]] per le violenze subite dalla popolazione durante l'occupazione nazista e l'apporto dato alla [[resistenza partigiana]].
 
Nel 250 d.C. circa Forcona accolse il corpo di San Massimo martire, da quel momento in poi fu detta anche Città di San Massimo; fu prestigioso vescovato, ma anche importante [[Gastaldato]], con numerosi castelli, fino alla costruzione dell'Aquila.
{{Onorificenze
|immagine = Valor civile silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al merito civile
|collegamento_onorificenza = Merito civile
|motivazione = Piccolo paese montano di rilevante importanza strategica, già investito e travolto dalle drammatiche vicende della 1ª guerra mondiale, nel corso del 2º conflitto mondiale venne occupato dalle truppe tedesche, subendo feroci rappresaglie e razzie che provocarono numerose vittime civili e la distruzione pressoché totale di una delle sue frazioni più antiche. La popolazione seppe reagire agli orrori della guerra e partecipò con coraggiosa determinazione alla lotta partigiana<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=195661 Fonte: Quirinale].</ref>.
|luogo = Quero, [[1943]]-'[[1944|44]]
}}
 
=== Età longobarda ===
== Gemellaggio ==
Le invasioni dei [[Longobardi]] del 571-574 distrussero Forcona a cui seguì la dispersione abitativa che portò ad un reincastellamento a criterio policentrico alle falde dei monti, nascono così le Ville (nuclei abitativi). Proprio sopra l'abitato di Bagno Grande si eleva la rocca alta 1121 m s.l.m., con presenza di ruderi relativi al Castello di Bagno situato in posizione dominante rispetto agli attuali abitati. Il cocuzzolo mantiene ancor oggi il nome di Castigliónë; (la voce Castiglione deve avere origini tardomedievali), forse associata all'avvento dei [[Normanni]]. Il Vescovato di Forcona costituito nel 680 si conclude nel 1257.
Dall'11 luglio [[2010]] il comune di Quero è gemellato con:
 
* {{Bandiera|Francia}} [[Auzat]]
=== Età medievale: il Duecento e la fondazione dell'Aquila ===
* {{Bandiera|Francia}} [[Vicdessos]]
{{vedi anche|Grande Aquila}}
Già prima del 1204, Bagno figurava come uno dei Feudi del Guastaldato Forconese e uno dei Castelli Diocesani della curia Sancti Maximi. Nei regesti di [[Papa Innocenzo III]] vengono delimitati i confini del territorio forconese: esso include molti castelli tra cui San Massimo con la Villa di Civita, Bagno con Ville, chiese ed attinenze (unico castello con questa dicitura).
 
Negli anni seguenti il Re [[Guglielmo il Buono]] fa compilare un elenco dei baroni, da cui Todino di Collimento è feudatario anche del territorio bagnese. Nell'anno 1158 Gualtiero de Tuli e Mulippo Giovanni di Castiglione di Bagno erano feudatari dei territori di Bagno.
 
Le Ville di Bagno furono uno dei 99 castelli che parteciparono all'edificazione della città di L'Aquila; all'interno delle mura il Castello di Bagno è stato inserito nel [[Quarti dell'Aquila|Quarto San Giorgio]].
{{vedi anche|Quarti dell'Aquila}}
 
=== Decadenza nel 1927 ===
I paesi che facevano parte del Comune di Bagno fino al 1927 erano: Bagno Grande, Bagno Piccolo, Ripa di Bagno, Civita di Bagno (sede comunale), San Benedetto di Bagno, Sant'Angelo di Bagno, Vallesindola di Bagno, [[Monticchio (L'Aquila)|Monticchio]], [[Pianola (L'Aquila)|Pianola]].
 
Lo stemma comunale era ed è oggi della Delegazione Municipale di Bagno (sede Civita di Bagno) questo: una fascia d'argento obliqua in campo d'oro rosso fra due corone d'oro giallo oppure due anfore.
 
Con decreto del duce [[Benito Mussolini]] il comune divenne frazione dell'Aquila.
 
Il territorio dell'ex Comune costituisce oggi l'undicesima circoscrizione del Comune dell'Aquila (Bagno-Monticchio), tolta però una piccola porzione dove sorge Pianola (inserita nella dodicesima circoscrizione con Gignano, Sant'Elia, Torretta). Pianola però nell'ambito dell'Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico sta giustamente con Bagno e Monticchio.
 
=== Il sisma del 2009 ===
{{vedi anche|Terremoto dell'Aquila del 2009}}
Alle ore 3:32 del 6 aprile [[2009]] L'Aquila venne colpita da una scossa di terremoto distruttiva di [[scala di magnitudo del momento sismico|magnitudo]] 6.3. La stima iniziale dell'[[INGV]] fu dell'8º-9º grado della [[Scala Mercalli]]. Il sisma ha causato 308 morti (tra cui 4 bagnesi), 1.500 feriti e 65.000 sfollati, il crollo totale o parziale di numerosi edifici, ed il danneggiamento di gran parte del centro storico.
 
Bagno ha subito molti danni: il piccolo centro storico è quasi del tutto irrecuperabile, le chiesette sono lesionate, ed alcune distrutte, come la chiesa della Madonna delle Grazie a Bagno Grande (detta la Culla della Madonna del Buon Consiglio).
 
Nei centri storici sono avvenuti numerosi crolli: è stata danneggiata la parrocchiale Santa Maria di Bagno del [[1961]], nella quale è caduta la statua dell'Immacolata, ed è crollata la facciata della chiesetta di Santa Giusta a Vallesindola. Risultano lesionate: la parrocchiale santuario di [[San Raniero]] vescovo di Forcona (patrono di Bagno a Civita), la chiesa dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]] a Bagno Piccolo, San Benedetto, San Michele Arcangelo, Madonna di Fontevivoli, la chiesa campestre Madonna Regina degli Angeli sulla via Mausonia, la torre medievale dell'antica cattedrale di San Massimo (patrono dell'Aquila), e la [[palombaia]] in parte crollata. Intatta dalla caduta di grandi massi è la chiesetta della Madonna delle Canali, a 960 metri s.l.d.m. I terremotati sono stati ospitati in 6 campi (Bagno Chiesa, Bagno Cimitero, Civita di Bagno, Lilletta, San Benedetto, Vallesindola).
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Sito archeologico
=== Parrocchiale ===
|Coord_titolo = no
La chiesa parrocchiale, dedicata all'[[Annunciazione|Annunziata]], è [[arciprete|arcipretale]] e appartiene alla [[diocesi di Padova]]. L'edificio, citato dal [[XIII secolo]], ha avuto da sempre il ruolo di [[pieve]] e fu restaurata e ampliata ai primi del [[XVI secolo|Cinquecento]]. Fu ancora rinnovata tra [[XVII secolo|Sei]] e [[XVIII secolo|Settecento]] e nel [[1806]] fu completamente riedificata su progetto di [[Sebastiano De Boni]] che, su consulenza di [[Giannantonio Selva]], le diede un aspetto neoclassico con impianto barocco. Gravemente danneggiata durante la [[grande guerra]], fu nuovamente ricostruita, ma durante i lavori fu trafugata un'''Apoteosi di San Marco'' di [[Palma il Giovane]]. Tra le opere ancora conservate, si ricordano alcune tele attribuite a [[Palma il Giovane]] e a [[Francesco Salviati]], i quattro altari barocchi, una ''Madonna'' di [[Jacopo Bassano]], una ''Discesa agli Inferi'' di [[Domenico Tintoretto]], una ''Trasfigurazione'' di [[Cima da Conegliano]] e una lapide funeraria romana<ref>Informazioni da [http://www.grappaeprealpi.it/localita/localita.asp?L=1&id=28#ARTE grappaeprealpi.it].</ref>.<br />Nella chiesa fu assunto un atto di [[Ezzelino III da Romano]] con il quale egli rinunciava alle ''advocatie episcopatus Belluni''<ref>Informazioni dal [http://www.provincia.belluno.it/nqcontent.cfm?a_id=720 sito della provincia].</ref>.
|Nome = Area archeologica di Forcona<br />(Cattedrale vecchia di San Massimo)
La chiesa ospitò in passato importante altare di Tommaso Allio che le valse il titolo di Monumento Nazionale, perduto con la parziale distruzione della chiesa e con il danneggiamento dell'altare.
|Nome_altro =
{{citazione necessaria|Oggi è una delle più belle chiese neoclassiche delle Prealpi.}}
|Immagine =
|LarghezzaImmagine = 200px
|Didascalia =
|Civiltà = Vestini - Aquilani
|Utilizzo = città e luogo sacro
|Stile =
|Epoca =III se secolo a.C - VIII secolo d.C
<!-- Localizzazione -->
|Stato = ITA
|Suddivisione1 ={{IT-ABR}}
|Suddivisione2 ={{IT-AQ}}
|Suddivisione3 =[[L'Aquila]] (Civita di Bagno)
|Altitudine =
<!-- Dimensioni -->
|Superficie =
|Altezza =
|Larghezza =
|Volume =
|Inclinazione =
<!-- Scavi -->
|Data_scoperta =
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi = Università degli Studi di L'Aquila
|Archeologo =
<!-- Amministrazione -->
|Parte di =
|Ente = Soprintendenza dei Beni culturali d'Abruzzo
|Responsabile = comune di L'Aquila
|Visitabile = sì (prenotazione sul sito)
|Sito_web =
}}
 
=== Architetture religiose principali ===
;Chiesa Madre in Bagno: costruita negli [[anni 60]] su progetto dell'architetto Cortelli in sostituzione della preesistente chiesa [[barocco|barocca]] lesionata gravemente nel 1943-1944 quando fu bombardato l'aeroporto militare di Bagno (oggi rimangono solo i resti della caserma nelle vicinanze della chiesa campestre della [[Madonna degli Angeli]] all'ingresso di Civita di Bagno). L'aeroporto militare occupava nel 1940 una buona parte della Piana di Bagno.
 
;Chiesa della [[Madonna delle Canale]]: edificata nel 1841 a 980 m s.l.m. nell'omonimo canalone montano, luogo in cui la Madonna apparve ad un pastore
 
;Chiesa della [[Madonna di Fontevivoli]]: del [[XVIII secolo]], sita a Bagno Grande
 
;Chiesa della [[Madonna delle Grazie]]: sita a Bagno Grande
 
;Chiesa della [[Madonna dell'Assunta]]: sita a Bagno Piccolo.
 
;Chiesa di [[San Raniero]] e resti Cattedrale di San Massimo di Forcona: sita a Civita di Bagno
 
=== Architetture religiose secondarie ===
* La chiesa di [[San Michele Arcangelo]], sita a Sant'Angelo di Bagno;
* La chiesa della [[Madonna delle Grazie]], sita a San Benedetto di Bagno;
* La chiesa di {{chiarire|[[Santa Giusta]]}}, sita a Vallesindola di Bagno;
* La chiesa campestre della [[Madonna degli Angeli]], sita a Civita di Bagno, la sua gemella sita nella contrada Cominio (detta Lilletta) di Bagno.
 
=== Sito archeologico di Forcona e Cattedrale vecchia di San Massimo ===
[[File:Civita di Bagno (AQ) - Forcona 24.jpg|thumb|left|Forcona]]
{{vedi anche|Diocesi dell'Aquila|Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio}}
Nel [[680]] la diocesi aquilana aveva sede a Forcona e Civita di Bagno. La chiesa madre era la '''cattedrale di San Massimo''', che andò in fase di decadenza nel [[1257]] con la soppressione della diocesi che fu trasferita nella nuova cattedrale in centro dell'Aquila.
 
Del borgo medievale di Civita di Bagno rimangono la chiesa di [[San Raniero]], sita a Civita di Bagno, con annessi i resti della ormai distrutta cattedrale medioevale di San Massimo (ex sede vescovile) con torre campanaria affrescata in cui sono custodite le reliquie di [[San Raniero]] Vescovo; i resti romani dell'antica ''Forcona'', siti a Civita di Bagno.
 
Della cattedrale rimangono l'interno con [[colonna|colonne]], l'[[abside]] e la [[torre campanaria]].
=== Il castello ===
Castelnuovo, costruito attorno al [[1376]] dal capitano della Serenissima Jacopo Cavalli, rimase a lungo funzionante come dogana. La costruzione, che sorge poco prima di Santa Maria, si articola in due grosse torri: la maggiore, fornita di [[Piombatoia|caditoie]], e la minore, poggiante sul letto del Piave. Quest'ultima era un tempo collegata ad un'altra torre sulla riva opposta mediante una catena che regolava i traffici sul fiume. Dopo la [[Guerra della Lega di Cambrai]], durante la quale fu oggetto di contese, il fortilizio cominciò a decadere, venendo adibito dapprima ad osteria, quindi ad albergo, infine ad oratorio per i [[padri Somaschi]]. Quest'ordine fu fondato dal nobile [[Gerolamo Miani]] per voto, essendo stato miracolosamente liberato dalla prigionia nel castello durante la guerra della Lega di Cambrai<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Castelnuovo.htm sito del comune].</ref>.
 
=== L'oratorioVille di San Valentinorinascimentali ===
L'oratorio di San Valentino, originario del [[XVII secolo]], sorge in riva al Tegorzo. Voluto da Giacomo Sartori "Casamatta", proprietario terriero, passò a fine Settecento ai nobili conti De Mezzan di Feltre, i quali poi donarono lo stabile alla chiesa di Quero, della quale, la chiesa è sussidiaria. Esso fu in parte distrutto durante la [[grande guerra]] e ricostruito. È il fulcro della festa di San Valentino durante la quale vengono distribuite arance benedette<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/CHIESASANVALENTINO.htm sito del comune].</ref>.
 
Interessanti sono: ''Villa Oliva'' a Civita di Bagno (sede del Comune di Bagno fino alla soppressione del 29 luglio 1927), con interni [[affresco|affrescati]]; ''Villa Palombaia'', con interni affrescati; gli sdruccioli e le viuzze, gli archi e le scalette, le fontane e i fontanili, i decorati portoni in pietra (alcuni con lo stemma bernardiniano [[IHS]]); particolari sono alcune delle chiesette, incastonate quasi a confondersi con le case come gioielli storici, a testimonianza della grande fede cristiana del luogo;
=== Il cimitero militare ===
Da ricordare anche il Cimitero Militare Germanico (ad est del centro), dove riposano i resti di 229 soldati del Corpo Alpino Germanico e di altri 3.232 soldati austroungarici<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Visitare_la_cittx/Cimiteromilitare.htm sito del comune].</ref>.
 
=== Altro ===
=== Monumento funebre Rinaldo-Lazzari ===
{{vedi anche|Laghi di Bagno}}
Fu progettato dall'architetto [[Carlo Scarpa]] per la suocera Francesca Rinaldo-Lazzari, come si legge nell'iscrizione incisa sulla pietra; vi sono sepolte le figlie Gina Lazzari e [[Bice Lazzari]], importante pittrice astratta e poetessa, con i rispettivi mariti Nico Oliva e Diego Rosa.
Il monumento si trova nel cimitero comunale di Quero.
 
Interessanti sono anche il ''lago di San Raniero'' a ''Civita di Bagno'' e il ''lago di San Giovanni'' di forma circolare (rispettivamente 200m e 160m di diametro) posto al confine con il Comune di Ocre. Rilevanti dal punto di vista naturalistico sono anche la ''[[Pineta]] di Pesco Croce'' e quella del ''Colle Cerasitto'' (le due Pinete di Bagno).
=== Cappella dei sacerdoti ===
Venne progettata dall'architetto [[Attilio Lapadula]] nel 1960 come cappella del cimitero comunale e cripta funeraria per i sacerdoti. È stata restaurata nel 2012.
 
== EconomiaI patroni ==
I patroni di tutte le frazioni sono la ''Mater Divinae Gratiae'' ([[Madonna delle Grazie]]) alla quale era dedicata una bellissima chiesa [[barocco|barocca]] distrutta durante la [[Seconda Guerra Mondiale]]; [[San Tussio]] [[eremita]] di Bagno, le cui reliquie si conservano nella [[Chiesa di San Marco (L'Aquila)|chiesa di San Marco]] all'Aquila; San Raniero vescovo di Forcona patrono di Bagno e lago di Civita di Bagno; [[Sant'Antonio Abate]], santo tutelare della confraternita omonima; [[Sant'Emidio]] vescovo e martire, protettore dai [[terremoto|terremoti]].
Negli ultimi anni Quero ha conosciuto lo sviluppo di fiorenti attività artigianali ed industriali, soprattutto nel settore dell'occhialeria e dei lampadari<ref>Informazioni dal [http://www.feltrino.bl.it/opencms/cmsinternaente.act?dir=/opencms/opencms/CMF/Quero/Vivere/Quero_e_dintorni/Querodintorni.htm sito del comune].</ref>.
 
== Festività ==
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Processione di San Raniero Vescovo ===
=== Strade ===
La sua festa riunisce con una lunga processione tutte le frazioni in quel di Civita per onorare il Santo invocato contro gli animali pericolosi ed i mali che possono colpire il capo.
La principale via di comunicazione è l'ex [[Strada statale 348 Feltrina|SS "Feltrina"]] che collega [[Treviso]] a [[Feltre]]. Essa transita nei pressi del capoluogo e tocca le frazioni di Santa Maria e Carpen. Il comune è inoltre ben collegato agli abitati limitrofi da diverse vie di comunicazione.
 
=== FerrovieEventi ===
Ogni frazione ha la chiesa dedicata a un Santo con la relativa festa patronale. Spicca per la particolarità dei festeggiamenti (la domenica dopo [[ferragosto]]) la festa della Madonna delle Canale, con la tradizionale processione che sale nel canalone per raggiungere la chiesetta a 980 metri sopra il livello di mare.
Quero è servita dalla [[stazione di Quero-Vas]] posta tra il capoluogo e Santa Maria. La relativa ferrovia è la [[Ferrovia Calalzo-Padova|Calalzo-Padova]].
 
==== PersoneFestival legate a QueroBeer ====
Il ''Festival Beer'' a metà luglio e la ''sagra delle Pennette'' e degli [[arrosticini]] ad agosto, organizzate dalla [[Pro Loco]] Santa Maria di Bagno.
* I conti di [[Collalto]] che possedettero in feudo queste zone
* [[Andrea Redusio]] ([[XV secolo]]) politico, militare e storico, nato a Quero; ha lasciato un ''Chronicon Tarvisinum'' raccolta nell'opera del [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] ''Rerum Italicarum Scriptores''
* [[Francesco Dominici]], nato F. Fugazza ([[XVI secolo]]), pittore
* [[San Girolamo Emiliani]] (Venezia, [[1486]]&nbsp;– Somasca, [[1537]]), fondatore dell'ordine dei [[Chierici Regolari di Somasca]]; si convertì mentre era prigioniero nel castello di Quero
* [[Gianmartino Durighello]] ([[1961]]), compositore, vive a Quero
* [[Attilio Lapadula]], architetto
* [[Bice Lazzari]], pittrice
* [[Carlo Scarpa]], architetto
* [[Stefano Ianne]] ([[1963]]), compositore, ha vissuto a Quero
 
== EvoluzioneAltri demograficaprogetti ==
{{interprogetto}}
{{Demografia/Quero}}
 
== NoteCollegamenti esterni ==
* {{CulturaItalia}}
<references />
 
{{Portale|L'Aquila}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Veneto}}
 
[[Categoria:Comuni del Venetodell'Abruzzo soppressi]]
[[Categoria:Frazioni di Quero Vasdell'Aquila]]