Bobbio e Michail Vekoviščev: differenze tra le pagine

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Nascita della città (dal IV al VII secolo): primi insediamenti, con fonte
 
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{{S|nuotatori russi}}
{{Nota disambigua}}
{{Sportivo
{{organizzare|La voce contiene sezioni da ristrutturare, da scorporare in voci dedicate o da eliminare. Alcuni contenuti non sono enciclopedici. Non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]]|Campania|giugno 2016}}
|Nome= Michail Vekoviščev
{{Divisione amministrativa
|Immagine=
|Nome=Bobbio
|Sesso = M
|Soprannome=Montecassino del Nord<ref>{{Cita|Gaia Corrao - San Colombano: le radici cristiane dell'Europa}}</ref>
|CodiceNazione = {{RUS}}
|Panorama=Bobbio - Piacenza - Val Trebbia.jpg
|Peso=
|Didascalia=Panorama di Bobbio
|Disciplina= Nuoto
|Bandiera=Bobbio-Gonfalone.png
|Specialità= Stile libero
|Voce bandiera=
|Ruolo=
|Stemma=Bobbio-Stemma.png
|Ranking=
|Voce stemma=
|Squadra=
|Stato=ITA
|Squadre=
|Grado amministrativo=3
|Palmares=
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
{{Palmarès
|Divisione amm grado 2=Piacenza
|cat = RUS
|Amministratore locale=Roberto Pasquali
|competizione 2 = [[Campionati mondiali di nuoto|Mondiali]]
|Partito=[[lista civica]] Bobbio 2000 - Città d'Europa
|oro 2 = 0
|Data elezione=25-5-2014
|argento 2 = 2
|Data istituzione=
|bronzo 2 = 0
|Abitanti=3574
|competizione 3 = [[Campionati mondiali di nuoto in vasca corta|Mondiali in vasca corta]]
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 1º luglio 2018.
|oro 3 = 3
|Aggiornamento abitanti=01-07-2018
|argento 3 = 3
|Sottodivisioni=Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|bronzo 3 = 0
|Divisioni confinanti=[[Alta Val Tidone]], [[Brallo di Pregola]] (PV), [[Coli]], [[Corte Brugnatella]], [[Menconico]] (PV), [[Piozzano]], [[Romagnese]] (PV), [[Santa Margherita di Staffora]] (PV), [[Travo]]
|competizione 4 = [[Campionati europei di nuoto|Europei]]
|Zona sismica=3
|oro 4 = 0
|Gradi giorno=2802
|argento 4 = 2
|Diffusività=
|bronzo 4 = 0
|Nome abitanti=bobbiesi
|competizione 5 = [[Campionati europei di nuoto in vasca corta|Europei in vasca corta]]
|Patrono=[[san Colombano]],<br />[[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Madonna dell'Aiuto]],<br />[[Assunzione di Maria|santa Maria Assunta]],<br />[[Antonio Maria Gianelli|sant'Antonio Gianelli]]
|oro 5 = 1
|Festivo=23 novembre, 15 agosto
|argento 5 = 1
|PIL=
|bronzo 5 = 0
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Bobbio (province of Piacenza, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Bobbio nella provincia di Piacenza
}}
 
'''Bobbio''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˈbɔbbjo]}}<ref>{{Cita|Luciano Canepari - Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI}}</ref> (''Bòbi'' in [[dialetto bobbiese]] e [[Dialetto piacentino|piacentino]], ''Bêubbi'' in [[lingua ligure|ligure]], ''Bobium'' in [[lingua latina|latino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 3574 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Piacenza]] in [[Emilia-Romagna]]. Piccola città di origine romana, Bobbio si trova nella media [[val Trebbia]].
 
Il territorio, abitato fin dal [[neolitico]] e con insediamenti [[Celti|celto]]-[[liguri]], divenne romano nel 14 a.C. e nel [[IV secolo]] sorse il primo nucleo del borgo di ''Bobium''.
La sua storia si identifica soprattutto con quella dell'[[Abbazia di San Colombano]] fondata nel [[614]]. Nell'[[alto medioevo]] l'abbazia ebbe un ruolo politico, religioso e culturale importante, i suoi possedimenti, fin dall'età longobarda e carolingia, spaziavano in zone del nord d'Italia. Nel [[1014]] ebbe il titolo di ''[[Città d'Italia|Città]]'', divenendo Diocesi e Contea, prima indipendente poi sotto il Ducato di Milano, e infine sotto i Savoia. [[Libero comune]] dall'inizio del [[XII secolo]], combatté con la [[Lega Lombarda]] contro il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] a [[Battaglia di Legnano|Legnano]]. Provincia genovese fino all'unità d'Italia, fino al [[1923]] fu parte della [[provincia di Pavia]], poi passò alla provincia di Piacenza. Fu sede vescovile fino al [[1986]].
 
La città è sede della nuova [[Unione di comuni]]: [[Unione Montana Valli Trebbia e Luretta]]. È una meta turistica nota per il suo passato di arte e cultura.
 
Il centro storico ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medievale. Simbolo della cittadina il [[Ponte Gobbo]]<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna"/> (o ''Ponte del Diavolo''), un ponte in pietra di origine romana, che attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari.
Domina il [[Santuario di Santa Maria in Monte Penice]], che si trova sulla cima del monte omonimo.
 
== Geografia fisica ==
[[File:Bobbio veduta.jpg|thumb|left|Veduta di Bobbio]]
Bobbio è un comune montano, il cui capoluogo è situato sulla sponda sinistra del fiume [[Trebbia]], tra i torrenti Bobbio e Dorbida, ai piedi del [[monte Penice]] (1.460&nbsp;m [[s.l.m.]]). Il centro storico cittadino e la sede comunale sono situate ad una quota di 272&nbsp;m [[s.l.m.]]
Vi sono poi quartieri (S. Martino, Auxilia, Valgrana, Canneto, Rio Foino, Borgo, Candia, Corgnate, La Spessa, S. Ambrogio, Cognolo) al di fuori del centro adiacenti il Trebbia a quote meno elevate e quartieri nella parte alta (Buffalora, Bargo, Monte Santo, l'Erta, Maiolo, Brada, Squera, Bosco, Sciola, Dorbida, Balzago), mediamente la quota è compresa fra i 250 e 400 m [[s.l.m.]]
 
Il territorio comunale confina a sud con il comune di [[Corte Brugnatella]], ad ovest con la [[provincia di Pavia]] in [[Lombardia]] ([[Brallo di Pregola]], [[Santa Margherita di Staffora]], [[Menconico]], [[Romagnese]]), a nord con i comuni di [[Alta Val Tidone]], [[Piozzano]] e [[Travo]] ad est con il comune di [[Coli]].
 
Il paesaggio presenta un'alternanza di campi coltivati e [[bosco ceduo|boschi cedui]].
 
=== Territorio ===
[[File:Bobbio view from Monte Penice.JPG|thumb|left|Veduta di Bobbio dalla vetta del Penice]]
L'area bobbiese è circondata da ovest a nord dalle cime del [[monte Penice]] (1.460&nbsp;m [[s.l.m.]]), Sassi Neri (1.034&nbsp;m s.l.m.), Pan Perduto (1.008&nbsp;m [[s.l.m.]]) e [[Pietra Corva]] (1.078&nbsp;m [[s.l.m.]]) con il vicino [[Colle della Crocetta]], il Groppo (1.000&nbsp;m s.l.m.), [[monte Pradegna]] (960&nbsp;m s.l.m.). Da nord a est e sud vi sono le cime del monte Barberino (481&nbsp;m [[s.l.m.]]) con il vicino passo Barberino, del monte del Lago (537&nbsp;m s.l.m.), Tre Sorelle (976&nbsp;m s.l.m.), il Castello (943&nbsp;m s.l.m.), e dei [[Tre Abati]] (1.072&nbsp;m s.l.m.), fino a scendere a sud lungo la Costa della Croce (727&nbsp;m s.l.m.) fino alla piana di Telecchio e fino al Trebbia.
 
Da sud a ovest vi sono le cime del [[Bricco di Carana]] (805&nbsp;m s.l.m.), della [[Costa Ferrata]] (1.036&nbsp;m s.l.m.) con il vicino bosco del comune e il [[monte Gazzolo]] (498&nbsp;m s.l.m.), continuando verso ovest lungo il confine pavese vi sono le cime delle Rocche del Casone (o di Colleri) (1.200&nbsp;m s.l.m.), monte Lago (1.125&nbsp;m s.l.m.) con il passo omonimo, Cima di Valle Scura (1.229&nbsp;m s.l.m.), monte Scaparina (1.157&nbsp;m s.l.m.) con il vicino passo Scaparina, fino a tornare al Penice. Verso nord dopo Barberino, nell'area di Mezzano Scotti, si trovano le cime di monte Mosso (1.006&nbsp;m s.l.m.), monte Crigno (807&nbsp;m s.l.m.), monte Lazzaro (987&nbsp;m s.l.m.) con il vicino [[passo della Caldarola]], della [[Pietra Parcellara]] (836&nbsp;m s.l.m.) e della [[Pietra Marcia]] (722&nbsp;m [[s.l.m.]]).
 
[[File:Monte Penice.jpg|thumb|left|Il monte Penice da Bobbio]] Il territorio, dopo la Pietra Parcellara e la Perduca e dove si diparte l'angusta [[Castelli della provincia di Piacenza#Val Perino|Val Perino]] famosa per il castello d'Erbia, subito dopo l'abitato di [[Coli#Perino|Perino di Coli]] si apre agli abitati bobbiesi di Cassolo e Mezzano Scotti. Comprende la "conca di Bobbio", parte della [[val Trebbia]], che qui si allarga [[File:Valle Trebbia.JPG|thumb|La Trebbia a monte di Bobbio]]dopo l'orrido di Barberino sul fiume verso nord, per restringersi nuovamente verso sud, in corrispondenza del Bricco di Carana; in questo punto il corso del fiume diventa tortuoso, con i meandri di San Salvatore dominati dall'alto dall'antico borgo di Brugnello con il paese e la chiesetta a picco sul fiume; ancora qualche chilometro e si arriva a [[Corte Brugnatella|Marsaglia di Corte Brugnatella]]. Le cime degradano dolcemente, ma nei pressi della conca bobbiese vi sono molti [[calanco|calanchi]] che circondano tutta l'area cittadina.
 
Nella val Trebbia si immettono le valli [[valle del Carlone (Bobbio)|del Carlone]], con la cascata termale San Cristoforo del Carlone, e dei torrenti Bobbio e Dorbida. La ''valle del Bobbio'' da una parte l'abitato di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]] e in alto l'abitato di Ceci, termina con il passo della Scaparina. Verso Mezzano Scotti a nord si ha l'affluente Dorba, mentre a sud a San Salvatore il torrente Curiasca.
In questa zona le acque del fiume Trebbia scorrono fresche e limpide in un percorso tortuoso fra rocce e sassi aprendosi in numerose spiaggette popolate nel periodo estivo da numerosi bagnanti.
 
Presso il Penice si trova il [[Passo del Penice|passo omonimo]] e i vicini: [[passo delle Tre strade]] e [[passo del Brallo]].
[[File:Bobbio panorama.jpg|thumb|left|Panorama di Bobbio dal Ponte Vecchio]]
 
=== Clima ===
La [[Stazione meteorologica di Bobbio]] inserisce l'area comunale in una zona climatica corrisponde al microclima ligure appenninico temperato.
Il paesaggio è caratterizzato da [[Appennini|montagne appenniniche]] che influenzano il clima in modo tale che nel periodo estivo rimanga abbastanza fresco, mentre nel periodo invernale non sia interessato da fenomeni legati a [[vento]] intenso e [[nebbia]].
 
== Origini del nome ==
Il nome della città viene dal ''saltus Boielis'' (monte Penice), toponimo di origine [[Celti|celto]]-[[Liguri|ligure]] e dall'omonimo torrente alle cui sponde sorse il primitivo abitato dopo la conquista romana del territorio dal 14 a.C.
 
== Storia ==
{{NN|storia|aprile 2017}}
{{Vedi anche|Storia di Bobbio}}
[[File:Regio IX Liguria.jpg|thumb|Il Castrum di Bobbio nella Regio IX Liguria Augustea]]
=== Nascita della città (dal IV al VII secolo) ===
Nell'area dove sorge Bobbio i primi insediamenti umani risalgono all'[[età del bronzo]] ed in seguito vi si stabilirono i [[Liguri]], i [[Celti]], i [[Boi]] e nel [[IV secolo]] arrivarono i romani.<ref>{{Cita|Cinzia Rando - 35 borghi|p.6}}</ref>
 
Il primo nucleo del borgo romano di ''Bobium'' risale al periodo della romanizzazione del [[IV secolo]] (sotto il municipio romano di [[Velleia]]).
 
Quando nella seconda metà del [[VI secolo]] i [[Longobardi]] scesero in [[Italia]] e conquistarono [[Pavia]], loro capitale dal [[572]], il presidio romano di ''Bobium'' venne assegnato al duca [[Sundrarit]], che prese in concessione anche le saline.
[[File:San Colombano.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[San Colombano]]]] La storia di Bobbio è connessa dall'Alto Medioevo con la costruzione dell'[[Abbazia di San Colombano]] nel [[614]], da parte dell'abate e missionario irlandese ''[[Colombano di Bobbio|Colombano]]'', uomo d'azione ed evangelizzatore d'Europa.
Il primo nucleo monastico era di quattro miglia intorno al monastero e contava su metà della produzione delle saline, mentre l'altra metà continuava a spettare al duca longobardo. Successivamente il territorio crebbe e l'uso delle saline sarà totale.
 
[[File:Bobbio-abbazia di san colombano-esterno6.jpg|thumb|L'[[Abbazia di San Colombano]]]] Durante l'Alto Medioevo Bobbio, al pari di [[Montecassino]], fu un importante centro culturale,<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna">{{Cita|Paolo Bertolin et al. (testi) - Emilia Romagna|p=55}}</ref> riferimento per la sua biblioteca dello [[Scriptorium di Bobbio]], collegata con i vari monasteri sparsi in Italia e all'estero.
 
=== Dal VII all'VIII secolo ===
Con la caduta del [[Regno longobardo]] ad opera dei [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] ([[774]]), il monastero ricevette ulteriori benefici dal nuovo sovrano. Nell'[[834]] venne nominato abate [[Wala]], cugino di Carlo e suo consigliere.
 
In quel periodo la cittadina divenne il centro del ''[[Feudo monastico di Bobbio]]'' grandissimo ed esteso nella zona della [[Val Trebbia]], dell'[[Oltrepò Pavese]], della [[Val Curone]], della Val [[Staffora]], della [[Val Tidone]], della [[Val d'Aveto]] fino in [[Liguria]] e [[Toscana]], ma con possedimenti anche nel [[Monferrato]], nelle [[Langhe]] fino a [[Torino]].Era inoltre formato da altri terreni e piccoli feudi sparsi per tutta l'Italia settentrionale, dalle coste del [[Mar Ligure]] al [[Piemonte]] e al [[lago di Como]], al [[lago di Garda]], le zone del [[Ticino (fiume)|Ticino]] e del [[Po]], fino al [[Mare Adriatico]], con una flotta di imbarcazioni che collegavano Pavia con la [[Svizzera]] e per il Po i possedimenti sul [[Mincio]], di [[Mantova]], [[Comacchio]], [[Ferrara]], [[Ravenna]], [[Venezia]] ed [[Ascoli Piceno]], ma anche sul mare con i porti liguri di [[Moneglia]] e [[Porto Venere]].
Vi furono possedimenti nel Lodigiano ([[San Colombano al Lambro]]), nella [[Val Pellice]] ([[Bobbio Pellice]]), in [[Valsassina]] ([[Piani di Bobbio]]), in Liguria ([[San Colombano Certenoli]]), lungo la zona appenninica per la ''[[Via degli Abati]]'' (antica [[Via Francigena]]) da Bobbio passando per [[Bedonia]], [[Bardi (Italia)|Bardi]], [[Borgo Val di Taro]], [[Berceto]], il [[passo della Cisa]] e [[Pontremoli]], in [[Lunigiana]], nella [[Val Fontanabuona]], nella [[Val di Vara]] e [[Val di Magra]] e in [[Garfagnana]], ecc.
[[File:Mappa italia bizantina e longobarda.jpg|left|thumb|L'Italia suddivisa fra longobardi e bizantini]]
Il feudo ebbe la protezione imperiale e papale e l'abate era ''nullius dioeceseos'' ([[Abbazia territoriale]]) e dal [[643]] vi era anche la carica di [[Abate mitrato]], ed era difeso anche dagli [[Obertenghi]], in esso i monaci vi avevano costruito numerosissimi monasteri sia secondo la regola [[San Colombano|colombaniana]] che benedettina e vi coltivavano le terre in modo intensivo, specie impiantando anche vigneti, oliveti e castagneti e costruendo mulini; inoltre vi erano numerosi allevamenti specie di pecore per l'utilizzo della ''[[pergamena]]'' per lo ''scriptorium'', sia di Bobbio che nei vari monasteri.
Inoltre si trovavano monasteri sparsi all'estero dalla Spagna fino alla Germania, in Irlanda e in Inghilterra, collegati da numerose strade percorse da pellegrini e da monaci.
 
=== Dal IX all'XI secolo ===
Vi furono edificati numerosi castelli e fortificazioni sul territorio a protezione anche religiosa, specie nel periodo delle invasioni [[musulmani|musulmane]].
 
Nell'[[883]] l'abate Agilulfo iniziò la costruzione del nuovo monastero dove si trova nel ventunesimo secolo; nel [[X secolo]] iniziò la prima decadenza anche per l'affievolirsi della protezione imperiale e papale e molti feudi passarono direttamente agli Obertenghi e poi ai vari rami famigliari. Una ripresa la si deve attorno al [[983]] all'abate Gerberto di Aurillac, futuro [[papa Silvestro II]].
[[File:Duomo di Bobbio.JPG|thumb|Il [[Duomo di Bobbio]], dall'XI secolo nuovo centro del potere cittadino|right|250px]]
Il 14 febbraio del [[1014]], grazie all'interessamento dell'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]], Bobbio divenne sede vescovile e ottiene il [[titolo di città]]. Primo vescovo fu l'abate ''Pietroaldo'', che assommò le due cariche (divenendo quindi ''abate-vescovo'' con [[diocesi]] ''esente'', ossia soggetta alla Santa Sede). L'unione delle due cariche venne scissa immediatamente dopo Pietroaldo. Nel [[1046]] il vescovo Luisone ricevette il titolo di [[conte]]. Il [[vescovo-conte]] Guarnerio ([[1073]] - [[1095]]) iniziò a costruire la nuova cattedrale, ma la sua politica, favorevole a [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], lo fece cadere in disgrazia. [[Scomunica]]to nel [[1081]], nel [[1095]] abbandonò la cattedra vescovile e la contea.
 
=== Dal XII all XV secolo ===
Nel [[1133]] la diocesi di Bobbio, fino ad allora [[abbazia territoriale]], diventò [[diocesi suffraganea]] alla nuova sede [[metropolia|metropolitana]] di [[arcidiocesi di Genova|Genova]].
 
[[File:Contea di Bobbio.jpg|thumb|left|La Contea di Bobbio (dalla Carta del Borgonio, secolo XVII)]] La Contea di Bobbio fu ridotta alla Val Trebbia fino a [[Torriglia]], alla Val d'Aveto fino a Santo Stefano d'Aveto (Ge), all'Oltrepò, alla Val Tidone ([[Pecorara]], [[Pianello Val Tidone]]) e alla Val Curone; gli altri feudi sono persi e dati agli [[Obertenghi]] e ciò verrà confermato anche dall'imperatore Federico il Barbarossa nel [[1164]], che toglierà altri territori alla Contea a vantaggio dei [[Malaspina]] discendenti dagli Obertenghi.
 
Il Duomo romanico risale all'XI secolo, il monastero di San Francesco (visibile vicino all'omonima piazza) è del 1230.
[[File:Castello di Bobbio.jpg|thumb|Il [[Castello Malaspiniano (Bobbio)|castello Malaspina-Dal Verme]] sede del potere dal '300|right|230px]]
Il primo comune si formò nel [[XII secolo]] e nel [[1176]] entrò a far parte della [[Lega Lombarda]] partecipando con il suo esercito alla [[battaglia di Legnano]] fatto che non venne perdonato nella successiva [[pace di Costanza]] del [[1183]]. Nel [[1304]] diviene Signoria sotto Corradino [[Malaspina]] che vi costruì il castello sopra l'antico monastero [[protoromanico]]. Verso la fine del XII secolo la città venne cinta da mura, ancora visibili in alcuni punti, con cinque porte: Frangula, Alcarina, Agazza, Legleria e Nova. Il tessuto urbano crebbe attorno al complesso monastico del IX secolo; durante il XIV secolo venne diviso in terzieri: del Castello, del Duomo, di Porta Nova.
 
Nel [[1341]] passò ai [[Visconti]] e poi dal [[1387]] ai conti feudatari [[Dal Verme]] (infeudati dal [[1436]]), assieme alla contea di [[Voghera]] con l'Oltrepò ed ai feudi vermeschi, ed alle signorie di [[Zavattarello]], [[Romagnese]] di [[Pecorara]] e la sua valle, [[Pianello Val Tidone]], [[Borgonovo Val Tidone]], [[Castel San Giovanni]] (perso nel [[1485]]) [[Sarmato]] e della val Tidone e della [[Valsassina]] (perso nel [[1647]]), fino all'abolizione dei feudi in epoca napoleonica nel [[1805]].
 
=== Dal XVI al XVIII secolo ===
Dopo varie vicessitudini nel [[1516]] Bobbio diviene ''Marchesato'' e comprende varie contee [Bobbio e Voghera, Tortona (con il Vescovado) e le signorie dei Malaspina], nel [[1593]] Voghera diventa autonomo sotto un'altra signoria ma sempre sotto il Marchesato.
[[File:Mappa Provincia di Bobbio.jpg|thumb|upright=0.7|La [[Provincia di Bobbio]]]]
Nel [[1743]] Bobbio passa ai [[Casa Savoia|Savoia]] e l'antica Contea è trasformata in [[Provincia di Bobbio]], fino al [[1861]]; nel [[1770]] il Marchesato rimasto solo come titolo onorifico, ed ormai superato, è abolito.
Nel [[1797]] con l'abolizione dei feudi imperiali da parte di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e il riordinamento dei territori Bobbio diviene ''Arrondissement'' francese (le province erano state abolite).
 
=== XIX secolo ===
Dal [[1801]] la città ed il territorio, assieme al [[Regno di Sardegna]], vengono annessi alla [[Francia]].
[[File:Bobbio-monumento ai caduti.jpg|thumb|left|Il Monumento ai caduti nei giardini di piazza S. Francesco]]
Nel [[1815]], caduto l'[[Impero Napoleonico]], Bobbio torna nel Regno di Sardegna e sempre come capoluogo dell'[[Provincia di Bobbio|omonima provincia]], compresa ora nella [[Province del Regno di Sardegna#Divisione di Genova|Divisione di Genova]].
Con l'emanazione del [[Decreto Rattazzi]] (1859), operativo dal [[1861]] la provincia venne sostituita dall'[[Circondario di Bobbio|omonimo circondario]], senza modifiche territoriali, ma nell'ambito della nuova [[Provincia di Pavia]]. Nel [[1923]] il circondario fu soppresso (il suo territorio venne suddiviso fra le province di Pavia, Genova e Piacenza) e la città aggregata alla [[Provincia di Piacenza]]<ref>[[s:R.D. 8 luglio 1923, n. 1726 - Soppressione della circoscrizione circondariale di Bobbio e aggregazione dei Comuni che ne fanno parte alle circoscrizioni territoriali delle provincie di Genova, Piacenza e Pavia|Regio Decreto 8 luglio 1923, n. 1726]]</ref>. In quell'anno venne anche soppresso il Tribunale mandamentale.
 
Dopo il passaggio della frazione di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]] e del suo territorio, fino al [[1746]] sotto [[Brallo di Pregola]] e poi sotto Bobbio, nel [[1766]] si hanno i passaggi di Castellina, Cà di Malosso, Boschini, Casa Uccellone, Casa Costa, Colorazze per la ridefinizione dei confini con il Ducato di Parma e Piacenza, mentre nel [[1923]] il comune di Bobbio incorporerà le frazioni di Bertuzzi e Callegari, prima sotto il comune di [[Coli]], nel [[1927]] la frazione Mezzano Scotti viene scorporata dal comune di [[Travo]] e viene aggregata al comune di Bobbio.
[[File:Repubblica di Bobbio.jpg.jpg|thumb|Cartello a ricordo della storica [[Repubblica di Bobbio]]]]
=== XX e XXI secolo ===
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], venne liberata dal [[Resistenza italiana|movimento resistenziale]] nell'estate del [[1944]], comandato dal Ten. [[Fausto Cossu]]<ref name=partigianisardi>[http://www.mulastonino.org/docs/antifascisti%20e%20parigiani%20sardi.pdf Antifascisti e partigiani sardi - Tonino Mulas] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029195734/http://www.mulastonino.org/docs/antifascisti%20e%20parigiani%20sardi.pdf |data=29 ottobre 2013 }}</ref>, ufficiale dei [[carabinieri]] che fra la fine del 1943 e il gennaio del 1944 formò dapprima la Banda La Senese, poi Compagnia Carabinieri Patrioti e divenne comandante dell'intera divisione GL piacentina. Si formò quindi la [[Repubblica di Bobbio]]<ref name=istmodena>[https://www.comune.modena.it/istitutostorico/page4.php?id=193&nlevel=3 Istituto Storico Modena]</ref> estesa per circa 90&nbsp;km. da [[Rivergaro]] a [[Torriglia]] con propaggini in Oltrepò e Val Tidone e Val d'Aveto. Radio Londra annunciò «Bobbio, la prima città del Nord Italia è liberata».
La "Repubblica" fu operativa dal 7 luglio fino al 27 agosto del 1944, quando venne nuovamente occupata da truppe della [[Repubblica sociale italiana|R.S.I.]].<br />La città ebbe un'amministrazione partigiana e fu uno dei primi esempi di "Città libere" del nord Italia.
 
Bobbio è inoltre sede di un'ampia [[circoscrizione elettorale]] della media Val Trebbia e del Comando compagnia Carabinieri. Vi è inoltre un distretto giudiziario con il [[Giudice di pace]] e una sede distaccata di ricerca universitaria.
[[File:Bobbio panorama2.jpg|thumb|Panorama del centro storico di Bobbio, dal castello al ponte Gobbo|left|350px]]
La città diventò nel medioevo un centro cosmopolita di arte, cultura e scienza.
 
In una delle dichiarazioni di Colombano è facile intuire la sua visione: "Siamo membra di uno stesso corpo, sia che siamo Galli, Britanni o Iberi o di qualsiasi altra popolazione".
Fu il primo a citare l'[[Europa]] (''tutus Europae'') in una delle lettere al papa Gregorio Magno auspicandone l'unione delle nazioni in un solo popolo cristiano.
 
Considerata la presenza delle spoglie mortali del santo, la città è stata spesso meta di alte personalità straniere, tra cui capi di Stato [[Irlanda|irlandesi]], presidenti del [[Parlamento europeo]] e membri del corpo diplomatico.
 
=== Simboli ===
[[File:Bobbio-Stemma.png|thumb|left|upright=0.5|Stemma del Comune]]
[[File:Bobbio-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Gonfalone della Città di Bobbio]]
{{citazione|D'argento alla croce di rosso, accantonata nella parte superiore da due colombi al naturale, posati sui bracci laterali della croce. Corona di città.|Descrizione araldica dello stemma del Comune di Bobbio}}
 
Lo stemma della Città di Bobbio<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=3757|titolo=Stemma Comune di Bobbio|accesso=10 giugno 2014|editore=araldicacivica.it}}</ref> è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] di color [[Argento (araldico)|argento]] o bianco su cui è sovrapposta una [[Croce (araldica)|croce]] [[Rosso (araldica)|rossa]], accantonata nella parte superiore da due colombe bianche al naturale, posati sui bracci laterali della croce, una a destra e l'altra a sinistra nella parte alta e che si guardano tra loro, simbolo di [[San Colombano abate|San Colombano]].
Lo scudo è [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una [[corona (araldica)|corona]] da [[Città d'Italia|città]] nera o oro.
Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di [[alloro]] e uno di [[quercia]], legati insieme da un nastro [[tricolore]].
 
La corona di città risale alla concessione imperiale e papale con decreto del 14 febbraio [[1014]] dell'Imperatore [[Enrico II di Sassonia]] con ratifica di [[Papa Benedetto VIII]] sempre a fine febbraio 1014.
 
Lo [[stemma]] è stato approvato con Decreto CG dell'8 novembre [[1929]].
 
Lo stemma riprende le insegne storiche del Comune di [[Milano]], infatti nel [[1167]], col giuramento di [[Pontida]], si costituì tra le principali città del nord Italia tra cui aderì anche Bobbio assieme a Piacenza, la [[Lega Lombarda]], con lo scopo di combattere l'[[Federico Barbarossa|Imperatore]] e conquistare l'indipendenza. La Lega adottò come simbolo l'emblema di Milano. Nel 1176, nella trionfale [[battaglia di Legnano]], l'emblema sventolò issato sul "[[carroccio]]".
Da quel momento l'emblema milanese diventò simbolo di autorità e autonomia, e Bobbio assieme a molte città del Nord Italia lo adottarono.
 
Lo stemma è riprodotto anche sull'antico sepolcro del Santo nella cripta dell'[[Abbazia di San Colombano|Abbazia]].
 
Il profilo araldico del [[gonfalone]] della città di Bobbio è costituito da un drappo azzurro, merlato all'estremità inferiore e recante nel mezzo lo stemma cittadino, sormontato dalla dicitura in oro "CITTA' DI BOBBIO".
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Concessione dell'Imperatore [[Enrico II di Sassonia]] con ratifica di [[papa Benedetto VIII]]<ref>http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3757</ref>
| data = [[14 febbraio]] [[1014]]
}}Confermato poi con D.C.G. (Decreto del Capo del Governo) 8 novembre [[1929]]<ref name="ACSFascCom">{{Cita web|http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa di San Policarpo di Ceci - Bobbio.jpg|thumb|left|verticale=0.7|La chiesa di San Policarpo di Ceci]]
[[File:Bobbio-abbazia di san colombano-esterno1.jpg|thumb|verticale=0.7|Piazza Santa Fara con l'Abbazia]]
[[File:Chiesa di San Pietro di Dezza - Bobbio.jpg|thumb|verticale=0.7|La chiesa di S. Pietro di Dezza]]
* [[Abbazia di San Colombano]] (Basilica in piazza S. Colombano<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39342 CEI - Scheda Basilica di San Colombano di Bobbio]</ref>, Monastero e musei, Porticato e giardini di piazza S. Fara) (IX secolo)
* [[Duomo di Bobbio]] (Cattedrale di S. M. Assunta<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39334 CEI - Scheda Chiesa Cattedrale di S.M. Assunta di Bobbio]</ref>, Palazzo Vescovile, [[Museo diocesano di Bobbio|Museo diocesano della Cattedrale]], Antico seminario e Archivi storici Bobiensi) (XI secolo)
* [[Chiesa di San Nicola (Bobbio)|Ex chiesa di San Nicola]]
* [[Chiesa di San Lorenzo (Bobbio)|Chiesa di San Lorenzo]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39346 CEI - Scheda Chiesa di San Lorenzo di Bobbio]</ref>
* [[Chiesa di San Nicola (Bobbio)|Ex chiesa di San Nicola]]
* [[Monastero di San Francesco]]
* [[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Santuario della Madonna dell'Aiuto]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=39344 CEI - Scheda Santuario della B.V. dell'Aiuto in Bobbio]</ref>
* Chiesa della Madonna delle Grazie (ex ospedale-farmacia monastica del IX secolo, cinematografo dal 1910 e ostello)
* Convento delle suore [[Figlie di Maria Santissima dell'Orto|Gianelline]] (istituto ex collegio sorto nel 1960)
* Monastero di Santa Chiara (Clarisse) (XV secolo)
* Nuovo Seminario Vescovile (edificato da mons. [[Pietro Zuccarino]] nel 1957)
 
=== Architetture civili ===
* Antiche Carceri di Bobbio e Mulino del Monastero (struttura monastica IX secolo)
* Antico quartiere alto medievale Castellaro con il porticato (IX secolo)
* Piazza del Duomo, gli antichi portici e gli storici Palazzi Bobiensi
* Palazzo Brugnatelli (portici e capitello cubico con testa apotropaica XIII secolo)
[[File:Chiesa di San Lorenzo di Bobbio.jpg|thumb|La chiesa di San Lorenzo|left|150px]]
* Palazzo della Farmacia (XV secolo)
* Mulino del Vescovado (mulino medioevale del vicolo Pertusello, edificio privato, del XII secolo)
[[File:Bobbio-panorama2.jpg|thumb|Panorama di Bobbio e l'Abbazia dal castello|left|280px]]
* Palazzo Castelli (XVII secolo)
* Palazzo Agazzi di Porta Nova con i portici (XV secolo)
* Palazzo Alcarini e della regina longobarda Teodolinda (XIV secolo)<ref>[http://www.comune.bobbio.pc.it/sottolivello.asp?idsa=13&idam=&idbox=20&idvocebox=166 Palazzo Alcarini - Comune di Bobbio]</ref>
[[File:Bobbio-piazza.jpg|thumb|Piazza San Francesco con la fontana|right|200px]]
* Piazza San Francesco (fontana, giardini, monumento ai caduti)
* Foro Boario (ex mercato della fiera medioevale del bestiame, successivamente diventato parcheggio pubblico)
* Vecchio Ospedale (XVIII secolo)
[[File:Casa di teodolinda.jpg|thumb|Palazzo Alcarini o di [[Teodolinda]]|left|130px]]
* [[Palazzo Comunale (Bobbio)|Palazzo Comunale]] (sala Auditorium S. Chiara, archivio storico, centro culturale e biblioteca)
* Antica locanda alla Paolina (edificio medioevale, in seguito privato, ristrutturato con l'insegna postale)
* Palazzo Calvi (XV secolo)
* Palazzo dei Donati con il vicolo della Stretta (XV secolo)
[[File:Comune di Bobbio - Palazzo Comunale.jpg|thumb|Il Municipio ex monastero di S. Chiara|right|250px]]
* Palazzo Buelli (XVI secolo)
* Palazzo Olmi (XVII secolo)<ref>[http://www.comune.bobbio.pc.it/sottolivello.asp?idsa=16&idam=&idbox=20&idvocebox=166 Palazzo Olmi - Comune di Bobbio]</ref>
* [[Palazzo Malaspina]] (XII secolo)
* Piazza di Porta Fringuella (portici del XII secolo)
* Mulino del Comune (XII secolo rimaneggiato)
* Antica contrada di S. Giuseppe (edifici in pietra del XII secolo)
* Mulino contrada S. Giuseppe (XII secolo)
* Palazzo Tamburelli e ostello comunale (XVIII secolo)
* [[Ponte Gobbo|Ponte Vecchio o Gobbo]] (simbolo della città - epoca romana e successiva)
[[File:Bobbio bridge.jpg|thumb|left|Il Ponte Vecchio o Gobbo, dall'antichità il simbolo della città]]
* Il Borgo le antiche mura e il Mulino Ocelli (XII secolo)
* Torretta di Valgrana (XIII secolo)
* Ponte di San Martino
* Villa Renati (edificio privato sorto sui resti del monastero di S. Martino del VII secolo)
* [[Terme di Bobbio]]
* [[Terme di Bobbio#Fonte termale di Rio Foino|Terme di rio Foino]] (300&nbsp;m. dopo il Ponte Gobbo, sorgente e vasche ad accesso libero)
 
=== Architetture militari ===
* [[Castello Malaspiniano (Bobbio)|Castello Malaspina-Dal Verme]]<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna"/> (XIV secolo)
* Parco del castello
 
=== Architetture storiche, religiose e civili dei dintorni ===
* [[Chiesa di San Policarpo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Policarpo]], nella frazione di Ceci. La chiesa sorse con la cella monastica del [[IX secolo]], l'attuale edificio, documentato nel [[1153]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39338 CEI - Scheda Chiesa di S. Policarpo di Ceci]</ref>, venne ampliato nel 1744 e nel 1938.
* [[Chiesa di San Pietro (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Pietro]], nella frazione di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]]. La chiesa sorse con la cella monastica del [[X secolo]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39337 CEI - Scheda Chiesa di S. Pietro di Dezza]</ref>, riedificata nel [[XVI secolo]].
* [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Paolo]], nella frazione di Mezzano Scotti. La chiesa sorse come monastero di S. Paolo<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=62327 CEI - Scheda Chiesa di S. Paolo di Mezzano]</ref> nell'[[891]], distrutto nel XV secolo, l'attuale edificio venne rimaneggiato fra il XVIII e il XIX secolo.
[[File:Chiesa San Paolo di Mezzano Scotti - Bobbio.jpg|thumb|upright=0.7|La chiesa di S. Paolo di Mezzano]]
* [[Chiesa di San Cristoforo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Cristoforo]], nell'omonima frazione di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]]. La nuova chiesa venne edificata nel [[1910]], in sostituzione della precedente sorta nel [[VII secolo]] come cella monastica di Viulio<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=63574 CEI - Scheda Chiesa di S. Cristoforo]</ref> e documentata nel [[972]] di cui ne rimangono pochi ruderi.
[[File:Chiesa S.Cristoforo-Bobbio.jpg|thumb|left|La chiesa di San Cristoforo]]
* [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine]], nella frazione di Santa Maria. La chiesa venne eretta nel [[XV secolo]], in sostituzione della precedente sorta come cella monastica documentata nell'[[862]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39339 CEI - Scheda Chiesa di Santa Maria di Bobbio]</ref> non più presente. L'attuale edificio venne più volte rimaneggiato fra il XVII e il XVIII secolo.
[[File:Chiesa di Santa Maria del Carmine di Santa Maria - Bobbio.jpg|thumb|left|upright=0.7|La chiesa di Santa Maria]]
* [[Chiesa di Sant'Eustachio (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Sant'Eustachio]], nella frazione di Vaccarezza. la chiesa sorse come cella monastica documentata nell'[[862]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39340 CEI - Scheda Chiesa di S. Eustachio di Vaccarezza]</ref>, venne più volte rimaneggiata fino al XIX secolo.
[[File:Chiesa di Sant'Eustachio di Vaccarezza - Bobbio.jpg|thumb|La chiesa di S. Eustachio di Vaccarezza]]
* [[Santuario di Santa Maria in Monte Penice]] (1460&nbsp;m. - festa la seconda domenica di settembre) Antico luogo di culto forse del [[VII secolo]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39345 CEI - Scheda Santuario di Santa Maria in Monte Penice]</ref>, documentato nel [[IX secolo]], l'attuale edificio risale al XVII secolo.
[[File:Santuario Madonna del Penice.jpg|thumb|left|Il Santuario della vetta del Penice]]
* Cappelletta dei militari del presidio e operatori RAI, situata sul Penice poco prima del Santuario.
* Monumento a San Colombano, patrono dei motociclisti, situato al Passo Penice, venne inaugurato il 23 novembre del [[2002]] dal Primate d'Irlanda Mons. Daly, Paolo Sesti, presidente della Federazione Motociclistica Italiana (FMI) e dall'Associazione Amici di San Colombano.
* Oratorio di San Carlo Borromeo (privato), nella frazione di Poggio d'Areglia, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano. Sorto nel [[1610]] come cappella del Castello degli Scotti.
* Oratorio Cuore Immacolato di Maria, nella frazione di Arelli. La chiesetta sorse come cappella della cella monastica del [[X secolo]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=62475 CEI - Scheda Oratorio Cuore Immacolato di Maria degli Arelli]</ref> dipendente dalla chiesa di S. Ambrogio in seguito scomparsa, l'edificio rimaneggiato più volte è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio dello Sposalizio della Vergine (privato), nella frazione di Cadonica. La cappella sorse nel [[XVII secolo]] come cappella del centro monastico sorto nel [[1460]] dopo l'abbandono e la distruzione del Monastero di S. Paolo di Mezzano. L'edificio rimaneggiato nel XIX secolo è alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Cappella di San Lorenzo, nella frazione Case S. Lorenzo di Fosseri, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Chiesa di Sant'Andrea<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=62328 CEI - Scheda Chiesa S. Andrea di Cassolo]</ref>, nella frazione di Cassolo, sorto nel [[XVI secolo]], alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Castighino o Casteghino. Sorta su di un'antica cappella<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39335 CEI - Scheda oratorio della B.V. di Caravaggio di Casteghino]</ref> preesistente nel [[1835]], alle dipendenze della parrocchia di S. Maria.
* Oratorio di San Carlo (privato), nella frazione di Degara. Sorse come cappella di S. Gaudino della cella monastica nel [[X secolo]] per opera del monaco di Bobbio Auderado, nel [[1631]] venne riedificato e dedicato a S. Carlo; alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio di San Martino (privato), nella frazione di Fognano. Sorse nel XIX secolo come luogo di culto e di preghiera di [[Antonio Maria Gianelli|Sant'Antonio Gianelli]] nelle vicinanze della villa del vescovado, alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio della Madonna del Rosario<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=62329 CEI - Scheda Oratorio della Madonna del Rosario di Freddezza]</ref>, nella frazione di Freddezza, sorto nel [[XIII secolo]] come cappella di San Cristoforo, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio di San Giovanni Battista e Sant'Enrico II Imperatore (privato), nella frazione di Gorra, alle dipendenze della parrocchia di S. Maria. Edificato nel [[1877]] da Clara Fossa Della Cella, per sua volontà venne dedicato anche a [[Enrico II il Santo|S. Enrico II Imperatore del S.R.I.]], che diede nel 1014 a Bobbio il titolo di città e sede vescovile.<ref>A.Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Monumenti, edifici storici, religiosi e votivi e luoghi di interesse del comune di Bobbio - Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011 - L'oratorio di Gorra, pag. 185</ref>
* Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Lagobisione. L'attuale moderno edificio<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=88424 CEI - Scheda Chiesa della B.V. di Caravaggio di Lagobisione]</ref> venne edificato nel [[1970]], in sostituzione della cappella sorta nel 1841 poi restaurata, è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Lagobisione. Cappella sorta nel 1841 nel paese, un tempo dipendenza della chiesa di San Carlo di Degara. Restaurata, è stata ricuperata al culto<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/scheda.jsp?sercd=62476 CEI - Scheda oratorio B.V. di Caravaggio di Lagobisione]</ref>.
* Chiesa di San Rocco, nella frazione di Piancasale. La chiesa di origine medioevale, sorse come dipendenza della chiesa di S. Ambrogio successivamente scomparsa, venne riedificata nel [[1855]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=62474 CEI - Scheda Chiesa di S. Rocco di Piancasale]</ref>, dopo lo sviluppo urbano della frazione, è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio della Madonna di Caravaggio, antico luogo di culto nei pressi della [[Pietra Parcellara]] e della frazione di Brodo, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio di San Salvatore, nell'antico borgo della frazione omonima. Sorse nel [[975]]<ref>[http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=39336 CEI - Scheda oratorio di San Salvatore di Bobbio]</ref>, con modifiche successive, come oratorio della cella monastica documentata nel [[IX secolo]], alle dipendenze della parrocchia di S. Colombano.
[[File:Museo etnografico-valtrebbia-ingresso.JPG|thumb|left|upright=0.7|L'ingresso del Museo etnografico di Cassolo]]
* [[Museo etnografico val Trebbia]] (a Callegari di Cassolo)
[[File:Castello del Dego di Bobbio.jpg|thumb|Il castello del Dego di fronte monte Barberino]]
* [[Castello del Dego]] (o di Barberino) (di proprietà privata), fortilizio edificato nel [[XIII secolo]] dei [[Malaspina]].
* Ruderi del Castello di Ajguera, fortilizio sorto nel [[XIV secolo]] da parte degli [[Scotti (famiglia)|Scotti]], distrutto nel [[1516]] dal conte Federico [[Dal Verme]] e ricostruito sempre dagli Scotti, ne rimangono le rovine.
* Castello di Poggio Area, della famiglia Scotti, fortilizio edificato nel [[1488]] nella località Poggio della frazione Areglia (o Area) da parte di Bartolomeo Scotti, distrutto dai [[Dal Verme]] nel 1516, venne riedificato dopo poco, ristrutturato.
* Mulino di Areglia, antico mulino del borgo, macina ancora cereali per l'alimentazione animale.
* L'antico Mulino Erbagrassa di Ceci, visitabile come mulino didattico.
* Resti del Castello di Mezzano Scotti (proprietà privata).
* Torre di Cadonica, sorto come nuova sede monastica nel [[1460]] assieme al nuovo monastero, dopo l'abbandono e la distruzione del Monastero di S. Paolo di Mezzano, nei pressi l'Oratorio il Mulino.
* Mulino di Cadonica (privato), edificato dai monaci di Cadonica, nei pressi un antico e ampio cunicolo sotterraneo in pietra ancora visibile, era percorribile anche a dorso di mulo per i traffici del monastero.
* Antica fornace di Canneto, resti dell'antica fornace sorta in epoca romana e rimasta in attività fino al 1950.
* Colonia elioterapica Carenzi, rimangono i resti della colonia del 1937, sorta sulle Terme di S. Ambrogio e che sfruttava anche le sorgenti termali saline di S. Ambrogio.
* Casa rifugio di Villa Gorra (privata), edificata nel [[XVII secolo]] per i viandanti e pellegrini che valicavano il [[Monte Penice|Penice]].
[[File:S.Cristoforo casa fortificata.jpg|thumb|left|La Casa Fortificata nel nucleo storico del borgo di San Cristoforo]]
* Borgo di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]], con la Casa Fortificata, edificio del [[IX secolo]] sorto come cella monastica e rimaneggiato assieme alle case adiacenti, nei pressi i resti della cappella di S. Giacomo (privata) trasformata in cascina e cantina. A qualche km. sul torrente [[Valle del Carlone|Carlone]], il Mulino Peveri (ora casa privata), sorto nel XIX dopo l'abbandono del vicino e antico Mulino della Cavanna, di cui rimangono i pochi ruderi.
* Casa Fortificata di [[Moglia (Bobbio)|Moglia]] (privata), antico convento documentato nell'[[862]], della locale cella monastica sorta nel VII secolo. L'edificio, rimaneggiato, aveva un refettorio centrale con volta ad arco a cui si affacciavano a cerchio le celle dei monaci e la cucina senza camino era collocata al centro del pavimento. Uno dei pochi esempi architettonici antichi rimasti.<ref>A.Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Monumenti, edifici storici, religiosi e votivi e luoghi di interesse del comune di Bobbio - Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011 - La frazione Moglia, pag. 178</ref>
* Mulino di Piancasale
* Ruderi del Castello dei Monticelli (o Castel Pero), nella località Poggiolo di Vaccarezza, il castello della nobile famiglia dei Monticelli è documentato nel [[XIV secolo]], abbandonato dopo il passaggio ai [[Malaspina]], ne restano poche tracce.
* Villa Costanza (di proprietà privata), antico palazzo dei [[Malaspina]] nella frazione di Vaccarezza.
 
=== Altro ===
* [[Monte Penice]]
* Passo Penice e gli impianti sciistici
* Ceci e il centro sportivo di sci di fondo Le Vallette
* Barberino e l'Orrido, il monte è situato alla sponda destra del Trebbia, antico confine romano del [[pagus]] di Bobbio, documentato sempre come confine della Contea di Bobbio nel [[972]], rimase confine del [[Ducato di Parma e Piacenza]] e dell'Emilia fino al [[1923]], quando Bobbio divenne emiliana e piacentina.
* Mezzano Scotti
* Il Borgo di San Salvatore e i meandri sul Trebbia
* Santa Maria
* Sassi Neri
* Antico villaggio del Monte Groppo (ruderi e ritrovamenti neolitici e liguri)
* Pian Perduto
* [[Pietra Corva]]
* Monte Pradegna
* [[Pietra Parcellara]]
* Piccolo borgo di Embrisi, località ormai abbandonata di Embrici sopra Mezzano, vi è la presenza di antichi edifici in pietra locale e manufatti e sculture in arenaria scolpite, di notevole interesse le facce e le testine apotropaiche.<ref>Valentina Cinieri "Embresi. Un borgo da valorizzare" - Ed. Pontegobbo - Bobbio [[2011]] ISBN 978-88-96673-20-1</ref>
* Cascata termale del Carlone di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]]
* [[Valle del Carlone]]
* Mogliazze, frazione con tipiche case in pietra e tetti in lastre di arenaria.
* Samboceto, piccolo borgo fantasma sopra Mezzano ormai disabitato con tipiche case in pietra e tetti di arenaria.
* Telecchio, piccolo borgo con origini celtico-ligure divenuto cella monastica nel [[X secolo]], circondato dal comune di Coli, legato alla chiesa di [[Eremo di San Michele (Coli)|S. Michele della Spelonca]].
* Bosco del Comune (sulla strada di Dezza)
* [[Fontana dei Ramari di Bobbio]]
* [[Sentiero medioevale per il Santuario del Monte Penice]]
* [[Via degli Abati]] (Via Romea e derivazione della [[Via Francigena]])
* Passeggiate da Bobbio - Passeggiata dei due ponti: Via Piancasale-Ponte Gobbo-Canneto-Ponte di Coli-Terme di Bobbio, Passeggiata vecchia statale: Bobbio-vecchia statale 45-Cognolo-Barberino-Pradella-Cassolo-Mezzano, Passeggiata del torrente Bobbio: Bobbio-Via Poggio San Desiderio-Campo sportivo-zona Candia-Cerignale-Ca' Bassa-Mulino Erbagrassa-Mulino Omoforte - Vie panoramiche: Bobbio-Strada degli Arelli-Erta-Fognano, Bobbio-Canneto-strada Coli-strada dei Bellocchi-Gambado, Bobbio-Borgo Auxilia-S.Martino-Carana-Pietranera, Bobbio-Via del Bargo-San Cristoforo-Castate Carlone-Moglia-San Martino-Bobbio, Bobbio-Dezza-Brallo, Bobbio-strada Balzago-Lagobisione-Degara-Centomerli-Mezzano (escursioni a piedi, bicicletta e cavallo)
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Bobbio}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] i cittadini stranieri a Bobbio al 1º gennaio 2018 sono risultati 401 (11,2% tra tutti i residenti)<ref>[https://www.tuttitalia.it/emilia-romagna/16-bobbio/statistiche/cittadini-stranieri-2018/ Cittadini stranieri Bobbio 2018]</ref>, in aumento di 20 unità rispetto all'anno precedente.
Le prime dieci comunità sono risultate quelle provenienti da:
 
#[[Macedonia del Nord|Repubblica di Macedonia]], 108
#[[Romania]], 91
#[[Ucraina]], 56
#[[Nigeria]], 41
#[[Ecuador]], 17
#[[Bulgaria]], 16
#[[Marocco]], 11
#[[Moldavia|Repubblica Moldova]], 7
#[[Egitto]], 5
#[[Repubblica Dominicana]], 5
 
=== Lingue e dialetti ===
Il [[dialetto bobbiese]], tra [[Dialetto|quelli]] della [[provincia di Piacenza]], ha alcune peculiarità [[Fonetica|fonetiche]], [[Morfologia (linguistica)|morfologiche]] e [[Lessico|lessicali]]. Si differenzia dal più diffuso [[dialetto piacentino]] e questo è dovuto alla particolare posizione geografica ed alle sue vicende storiche. Bobbio si trova lungo la via di collegamento tra la [[pianura Padana]] e la [[provincia di Genova]] ed è limitrofo al [[Piemonte]]. Il suo territorio nel corso dei secoli ha subito le dominazioni di [[liguri]], [[celti]], [[Storia romana|romani]], [[longobardi]], [[franchi]], [[Visconti]], [[Sforza]], [[Spagna]], [[Austria]],[[Repubblica di Genova]], [[Repubblica Ligure]], [[Piemonte]], [[Lombardia]] per diventare infine comune della [[provincia di Piacenza]] nel [[1923]], conservando sempre un certo grado di autonomia. Il dialetto locale quindi ha subito modifiche ed influenze ma ha mantenuto caratteristiche uniche.
 
Del dialetto di Bobbio esiste un dizionario, numerosi testi sono scritti in questo dialetto e sono tipici il calendario e il lunario bobbiesi. Le feste locali, folcloristiche e teatrali curate dalla ''Ra familia Bubièiza'' ne mantengono ancora più vitale l'uso.
 
=== Religione ===
La maggioranza della popolazione si professa [[Chiesa cattolica|cattolica]] ma non ci sono dati aggiornati sulle percentuali dei fedeli praticanti. Bobbio appartiene alla [[diocesi di Piacenza-Bobbio]]. Le piccole comunità straniere sono legate alle loro religioni di origine, come la [[Chiesa ortodossa macedone|ortodossa macedone]], la [[Chiesa cattolica in Ucraina|cattolica ucraina]] e la [[Islam|musulmana]].
 
=== Tradizioni e folclore ===
* maggio per [[Ascensione]]: ''Benedizione delle ciambelline''<ref>http://www.ilpiacenza.it/cultura/bobbio-benedizione-ciambelline.html</ref>, antica processione dal castello con benedizione ''colombaniana'' della natura, della terra e dei suoi frutti; benedizione dei ''buslanin'', ciambelline salate e dolci tradizionali.
* 31 maggio - fine del mese mariano: ''Processione con la Madonna dell'Aiuto''<ref>http://www.eventiesagre.it/Eventi_Religiosi/21037675_Processione+della+Madonna+dell+Aiuto+in+Bobbio.html</ref>, dal [[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Santuario]] inizia la pressione con la grande statua della Madonna dell'Aiuto per le vie cittadine del centro storico, ai lati delle contrade i lumini accesi e in mezza la strada le composizioni floreali in omaggio alla patrona della città, le chiese e il comune sono aperti e illuminati per l'occasione, ad accompagnare la processione le musiche della banda. Sosta in piazza Duomo con il [[panegirico]] tradizionale e ritorno al santuario per la benedizione finale dei bambini.
* 23 novembre [[San Colombano]]: ''Festa di San Colombano''<ref>http://www.liberta.it/2015/11/23/il-vescovo-gianni-ambrosio-insignito-della-cittadinanza-onoraria-di-bobbio/</ref>, festa patronale a Bobbio e all'[[Abbazia di San Colombano]], concelebrazione eucaristica, distribuzione del ''Pane di San Colombano'', una forma di pane gigante riproducente la statua del santo patrono, tagliata poi a pezzi dopo la benedizione del vescovo. La sera precedente viene effettuato il ''Transito di San Colombano''<ref>http://www.liberta.it/2012/11/22/festa-patronale-a-bobbio-stasera-celebrazione-per-il-transito-del-santo/</ref>, con l'accensione di migliaia di lumini, la processione del busto reliquiario nella chiesa abbaziale e la celebrazione della vita del santo, dopo nel porticato la distribuzione di prodotti tipici locali.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Ospedale di Bobbio
 
=== Leggende ===
==== Leggenda del [[Ponte Gobbo]] o Ponte del Diavolo ====
[[File:The Devil's Bridge, Bobbio, Italy.jpg|thumb|left|Il ''"Ponte del Diavolo"'']]
La costruzione di un ponte è sempre stata considerata un'opera di grande ingegno, quasi prodigiosa. La nascita di alcuni ponti ha dato quindi origine ad alcune leggende, e non di rado queste avevano come protagonista il diavolo: unire due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un'opera ''diabolica''. Si aggiunga, in questo caso, che ogni osservatore viene colpito dall'assoluta assenza di ogni simmetria o logica nella disposizione delle arcate del ponte.<ref>{{Cita|Beba Marsano - Vale un viaggio|p.180}}</ref> La leggenda che riguarda il [[ponte Gobbo]], detto anche ''ponte Vecchio'' o ''ponte del Diavolo'' narra che San Colombano volesse costruire unire le due sponde del fiume Trebbia.
[[File:BobbioPonteGobbo.JPG|thumb|Il Ponte Vecchio o ''[[Ponte Gobbo]]'' sul fiume Trebbia]]
Il Diavolo si offrì di aiutarlo costruendo un ponte in una sola notte, a patto di avere in cambio l'anima del primo che lo avesse attraversato. San Colombano accettò e il demonio costruì il ponte con l'aiuto di un gruppo diavoli di altezza e corporatura diversa, ognuno dei quali eresse la sua parte in modo personale e difforme dagli altri ottenendo la caratteristica gibbosità ed irregolarità del ponte.
 
Al mattino il santo monaco tenne fede alla parola data, ma giustificandosi con l'osservazione che il ponte non era stato costruito secondo le regole ingannò il demonio facendovi passare per primo un cane (un'antica tradizione vuole che il primo animale a passare su quegli archi sia stato l'amico orso).
 
== Cultura ==
=== Editoria ===
Dal 9 luglio [[1903]] a Bobbio si pubblica un settimanale cattolico, chiamato ''La Trebbia''<ref>[https://bobbio.civitascolumbani.it/la-trebbia/come-abbonarsi/ Sito internet del settimanale ''La Trebbia'' - settimanale di Bobbio, Val Trebbia, Aveto e Oltrepenice]</ref>, distribuito nei comuni di Bobbio, [[Coli]], [[Corte Brugnatella]], [[Ottone (Italia)|Ottone]], oltre che su abbonamento in Italia, specie nell'area di Genova, Chiavari, Piacenza, Pavia e Milano, e all'estero. Oltre alle informazioni di interesse religioso, il settimanale s'interessa degli eventi culturali e della cronaca locale del Bobbiese e dei comuni dell'Alta [[Val Trebbia]], della [[Val d'Aveto]] e dell'Oltrepenice (territorio dell'Oltrepò al di là del monte Penice un tempo sotto Bobbio e dei comuni un tempo sotto l'antica contea e poi provincia di Bobbio, ancora oggi nella diocesi di Piacenza-Bobbio e nel vicariato di Bobbio), oltre che della storia e delle tradizioni locali.
 
=== Cinema ===
Il regista [[Marco Bellocchio]], la cui famiglia è originaria di Bobbio, ha girato in città e nelle immediate vicinanze il suo primo [[film]] di successo, ''[[I pugni in tasca]]''. Molti bobbiesi recitarono nel film come comparse.
Marco Bellocchio cura ogni anno attività culturali legate al cinema, in particolare dirigendo il Laboratorio ''Fare cinema'' e il Festival cinematografico ''Bobbio Film Festival'' (con rappresentazioni nel periodo estivo). Nel 2010, nel suo film ''[[Sorelle mai]]'', Bobbio è di nuovo set cinematografico per raccontare la storia di una ragazzina bobbiese che preferirà vivere con le prozie pur di non lasciare il paese natìo.
 
=== Musei ===
[[File:Bobbio abbey gallery.JPG|thumb|left|Porticato di piazza S. Fara dell'Abbazia con l'entrata ai musei]]
Il complesso monastico dell'[[Abbazia di San Colombano]] ospita:
* Il [[Museo dell'abbazia di San Colombano]], dal [[1963]] nei locali del monastero dove aveva anticamente sede lo ''[[Scriptorium di Bobbio]]'' con la sua biblioteca, custodisce reperti che spaziano dai primi secoli dell'era cristiana fino alla metà del [[XVI secolo]];
* Il [[Museo della città di Bobbio]], situato nei locali originali del [[IX secolo]], è costituito dal refettorio con il grande affresco della Crocefissione attribuito a [[Bernardino Lanzani]], le cucine, il cavedio interno e le grandi cantine con volte a botte. Il museo si propone come percorso didattico introduttivo alle altre istituzioni museali e all'intera città. Nelle varie sezioni, attraverso un allestimento costituito da espositori trasparenti e supporti informatici, sono affrontate le tematiche legate alla vita e all'opera di [[Colombano di Bobbio|San Colombano]], la situazione geopolitica dell'Italia Longobarda e all'attività del famoso ''Scriptorium''.
* Il ''Museo Collezione Mazzolini''<ref>[http://www.sulleormedisancolombano.it/museo-collezione-mazzolini/ Sito Museo Collezione Marzolini]</ref>, museo d'arte moderna e pinacoteca che ospita la "Collezione Mazzolini" che ha sede nei locali superiori all'antica biblioteca del monastero e scriptorium, locali al piano superiore quindi del Museo dell'Abbazia, che anticamente ospitavano le celle monastiche dei monaci. La collezione comprende 899 opere (872 quadri e le 27 sculture) firmate da nomi di rilievo dell'arte del '900: da Giorgio De Chirico a Massimo Campigli, da Mario Sironi, a Lucio Fontana. La collezione è stata donata dalla signora domenica Rosa Mazzolini di Brugnello di [[Corte Brugnatella]] alla diocesi di Bobbio. Attualmente vi sono in esposizione un centinaio di opere, si prevede in seguito una rotazione per rendere via via visibile tutta la collezione.
* Il [[Museo diocesano di Bobbio|Museo diocesano della Cattedrale]], ospitato nel complesso del [[Duomo di Bobbio]] nelle sale dell'ala destra del piano nobile del ''Palazzo vescovile''.
* Il [[Museo etnografico val Trebbia]] è situato in località Callegari di Cassolo di Bobbio. Nato per volontà della famiglia Magistrati e in particolare di Dino Magistrati, raccoglie gli oggetti della collezione di famiglia, comprendente [[attrezzo|attrezzi]] agricoli, utensili, arredi legati alla vita [[contadino|contadina]].
 
=== Letteratura ===
Nella biblioteca dell'abazia, nel 1815, il cardinale [[Angelo Mai]] rinvenne il celebre "[[Palinsesto Ambrosiano]]"
 
Il cenobio di Bobbio e la sua biblioteca&nbsp;– tra le più ricche dei primi secoli del [[medioevo]] – vengono citati nel [[romanzo]] di [[Umberto Eco]] ''[[Il nome della rosa]]''.
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Quattro province}}
[[File:Piffero.jpg|thumb|left|''[[Ettore Losini|Bani]]'' il pifferaio]]
 
Posizionata nel cuore delle [[quattro province]], Bobbio può vantare una tradizione musicale molto antica, legata all'uso di uno strumento, il [[piffero]] ([[oboe]] popolare ad ancia doppia), che accompagnato dalla [[fisarmonica]], porta con sé un vasto repertorio di brani che scandivano i vari momenti della vita della comunità. Oltre che per il [[danze delle quattro province|ballo]] (famosa la [[monferrina|giga di Bobbio]] ''Bala Ghidon''), vi sono brani per il [[carlin di maggio|cantamaggio]], con la variante della festa della [[Santa Croce (festa)|Santa Croce]], il matrimonio, la leva (''Leva levon'' a Santa Maria) e che ricordano luoghi e fatti legati al passato (la canzone del ''Draghin''). Nelle feste da ballo, oltre a [[valzer]], [[polca]] e [[mazurca]] si possono incontrare danze arcaiche come: l'[[alessandrina (danza)|alessandrina]], la [[monferrina]], la [[giga a due]].
 
Il gruppo musicale de [[I Müsetta]] anima feste e celebrazioni e ha portato queste musiche anche all'estero: in [[Francia]], [[Irlanda]], [[Spagna]] e [[Paesi Bassi]]. Nella frazione di Degara si trova il laboratorio di ''Bani'' dove costruisce pifferi e cornamuse (tra cui la [[müsa]] appenninica); grazie al suo lavoro la tradizione della musica corale, dei balli, delle musiche e della costruzione degli strumenti non andrà persa ma anzi ha trovato nuovo vigore e diffusione anche tra i giovani. Tradizionale appuntamento in Bobbio con la rassegna "Cori d'osteria e Canti popolari".
 
Dal [[1998]] opera in città il Coro Gerberto<ref>[http://www.corogerberto.eu Sito internet] del coro Gerberto.</ref>, riproposizione dell'omonimo coro fondato nel [[1967]] e intitolato all'abate di San Colombano, [[Gerberto di Aurillac]], poi eletto papa col nome di [[Papa Silvestro II|Silvestro II]]. Il repertorio del coro, comprendente trenta elementi, include oltre a canti tradizionali della montagna, anche canti del folklore internazionale e rielaborazione di pezzi di autori moderni. Il coro annovera diverse partecipazioni a concerti e manifestazioni in Italia e all'estero, l'incisione di un album e l'organizzazione delle rassegne corali "Salve o mia montagna", "Cori nel chiostro" e "Concerto di Santo Stefano". Marco Bellocchio ha girato il cortometraggio ''[[Il maestro di coro]]'' assieme al coro, e presentato nel [[2001]] al [[Torino Film Festival]].
 
=== Cucina ===
{{C|Sezione non conforme a [[Wikipedia:Modello_di_voce/Centro_abitato#Cucina]], molti piatte sono della zona o della regione e non specificatamente della cittadina.|cucina|dicembre 2018}}
{{F|cucina|dicembre 2018|}}
 
Nell'ambito della [[cucina piacentina]] e della [[cucina emiliana]], la cucina di Bobbio, sensibilmente influenzata da quella [[Cucina lombarda|lombarda]], [[Cucina ligure|ligure]] e [[Cucina piemontese|piemontese]] (perché storicamente legata amministrativamente a quelle regioni fino al passaggio a Piacenza solo dal 1923), si distingue e occupa una posizione di rilievo potendo annoverare una serie di originali piatti tipici locali e dolci che si tramandano da molte generazioni.<ref name="Ricette bobbiesi sul Notiziario">[http://www.ilnotiziariobobbiese.net/wordpress/?p=58 Ricette bobbiesi sul Notiziario]</ref> L'Amministrazione cittadina, con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 31/07/2018, approvata all'unanimità, ha voluto tutelare le ricette della tradizione bobbiese, come ad esempio i maccheroni alla bobbiese, la torta di mandorle, le lumache alla bobbiese, il bragtòn tanto per citarne alcuni, regole di preparazione che le nonne e le mamme hanno sempre applicato tramandandole ai giorni nostri. Approvando quindi un regolamento attraverso il quale si potrà arrivare al riconoscimento [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] (denominazione comunale d'origine) nel quale sono previste le procedure per individuare i prodotti che potranno fregiarsi del marchio. Questo significa che si individuerà come dovranno essere preparati i piatti della tradizione e, ad esempio, per i maccheroni alla bobbiese si spiegherà quali sono gli ingredienti per la composizione della pasta e il procedimento per la sua realizzazione, mentre per il condimento si indicherà il tipo di carne e il taglio da utilizzare e i tempi di cottura<ref>AA.VV., ''Bobbio in cucina'', Edizione a cura del Lions Club Bobbio, 2018, pag. 7-8</ref>.
 
* Frittelle di patate - ''fritlìn ad patèt'', composte da patate, grana, uova, noce moscata, aglio, prezzemolo tritato, pane grattato, sale;
* [[Torta di patate (Piacentino)|torta di patate]] - ''tùrta ad patèt'', torta salata tipica dell'Appennino, costituita da una base di pasta sfoglia composta di farina, acqua, olio, sale, sulla quale si pone un impasto composto da patate a pasta gialla schiacciate, cipolla, porro, uova, grana, noce moscata, lardo, olio, sale e pepe;
* un tipo di [[Salsa verde]] - ''ar bagnèt'', composta da prezzemolo, acciughe, aglio, tuorlo d'uovo sodo, mollica di pane raffermo, aceto, olio, sale, tipica per accompagnare i bolliti;
* torta di riso alla bobbiese - ''tùrta ad rìś a ra bubièiśa'', torta di riso, costituita da una base di pasta sfoglia composta di farina, burro, acqua, sale, sulla quale si pone un impasto composto da riso, uova, grana, funghi, cipolla, prezzemolo, acqua, olio, sale e pepe;
* agnolotti o anolini alla bobbiese - ''anvìn a ra bubièiśa'', tipica pasta all'uovo ripiena di stracotto di manzo, pane grattugiato, [[Grana Padano]], uova, [[Myristica fragrans|noce moscata]], sale, qui nella variante bobbiese degli [[anolini]] piacentini o degli [[agnolotti pavesi]] o piemontesi, che si distingue per la forma più grossa a [[Cappelletti|cappelletto]] e per essere tradizionalmente serviti asciutti e conditi con sugo di stracotto, di recente si aggiunge anche la variante piacentina degli anolini a forma più piccola ma sempre a cappelletto ed in brodo;
* maccheroni bobbiesi (fatti con l'ago o ferro da calza) - ''macaròn a ra bubièiśa fàt cón l'angùcia'' (farina, uova, olio o noce di burro, acqua), massima espressione della cucina tipica bobbiese è una pasta all'uovo forata fatta a mano con un ferro da calza (o da uncinetto) di origini medievali, già descritta in un testo del [[XV secolo]], nel ''[[Maestro_Martino_da_Como#Libro_de_Arte_Coquinaria|Liber de Arte Coquinaria]]'' del [[Maestro Martino da Como]], cuoco del [[Patriarcato di Aquileia|Patriarca di Aquileia]], tradizionalmente e rigorosamente condita con tipico sugo di stracotto di manzo tagliato e sfilacciato al coltello. Non mancano a tavola il 23 novembre giorno di San Colombano, patrono della città, e sono presenti nelle feste più importanti;
* pinoli bobbiesi - ''pìn'' o ''pini'' [ant. ''pé da lésa'' (piede della slitta per la forma tipica ed il colore)], panetti risultati dall'amalgama di farina, erbette o biete, burro, sale e pepe, ricotta, pane grattato, formaggio Grana o parmigiano o formaggio di pecora grattugiato, uova, noce moscata; alcune varianti prevedono anche l'uso delle patate lesse; conditi con sugo di carne o con burro e salvia o nella variante moderna con sugo di funghi o di salsa di pomodoro e basilico;
* malfatti - ''melfàt'', gnocchetti composti da ricotta e bietole e cotti al forno; altro piatto variante più semplice dei pinoli;
* chicche della nonna, gnocchettini verdi composti da ricotta, bietole, grana, uova, noce moscata, sale; conditi con burro e salvia o con sugo di funghi o pomodoro;
* [[tagliatelle]] verdi ai funghi porcini - ''taiadìn cón ra bàgna ad fònś'', variante bobbiese della tipica tagliatella di pasta all'uovo per la presenza di verdure (spinaci o ortiche o borragine) nell'impasto della sfoglia che risente dell'influsso ligure, si accompagna solitamente con un condimento di sugo di funghi porcini in bianco senza pomodoro per esaltarne il sapore ed il profumo, in primavera spesso sono utilizzati gli [[Prugnolo (fungo)|spinaroli o prugnoli]];
* [[tortelli]] di magro - ''turtèi ad mègar'', tipica pasta all'uovo ripiena di magro con ricotta e verdura (bietole o ortiche o carciofi), vi è la variante della sfoglia verde, il tortello qui assume la forma a medaglione o a mezzaluna, si accompagna tradizionalmente con burro e salvia ma anche con sugo di funghi;
* polenta e cinghiale o polenta e merluzzo - ''ra pulénta e cinghièl'' o ''ra pulénta e marlüs'', polenta tradizionale cotta a lenta cottura, versata su un tagliere e tagliata a fette e servite o con il cinghiale in umido o con il merluzzo;
* lasagne alla bobbiese della Vigilia - ''laśàgn ad Nadäl'' o ''laśàgn cóʿ i fònś ad mègar'', cena tipica della vigilia del Natale, come primo di magro, composta da lasagnette di forma irregolare o triangolare o a rombi usati come ritagli di pasta avanzata dalla sfoglia degli agnolotti che si preparavano per il pranzo di Natale; pasta all'uovo condite semplicemente con sugo di funghi o besciamella magra e sugo di funghi;
* riso e latte alla bobbiese - ''rìś e làt a ra bubièiśa'', minestra tipica composta da riso, latte, acqua, sale, condita con burro e grana, una variante "dolce" prevede al posto del burro e grana, l'aggiunta di qualche cucchiaio di zucchero e poca vanillina durante la cottura o insaporita con la cannella;
* bomba di riso di Bobbio - ''bòmba ad rìś ad Bobi'', pasticcio a forma di cupola di riso e di carne (originariamente di piccione con funghi, animelle o tartufi), era il piatto tradizionalmente preparato un tempo per Ferragosto. La storia racconta che fosse il piatto preferito di [[Elisabetta Farnese]], regina di Spagna (1692 - 1766) che conobbe il piatto tipico grazie al suo [[primo ministro]] il cardinale piacentino [[Giulio Alberoni]] che da Bobbio lo portò alla corte spagnola e nelle diplomazie italiane ed europee, la regina Elisabetta ordinò che la bomba di riso fosse presente ogni giorno sulla tavola reale. Composta oggi da riso, spezzatino di vitello e di maiale, salsiccia, pancetta, funghi, concentrato di pomodoro, burro, uova, grana, pane grattato, carota, cipolla, gambo di sedano, alloro, brodo vegetale, olio, sale e pepe;
* frittelle di riso avanzato - ''fritlìn ad rìś vansè'', frittelle composte da riso avanzato, grana, uova, pane grattato, sale e pepe, noce moscata, olio per friggere;
* [[Panada (Italia settentrionale)|panada]] - ''ra panèda'', zuppa tipica a base di pane raffermo e brodo, composta da pane secco a dadini, brodo di carne o vegetale, cipolla, lado, olio, grana, sale;
* zuppa di [[Cicer arietinum|ceci]] - ''süpa ad sìśar'', piatto tipico invernale a Bobbio nel "giorno dei morti", zuppa composta da brodo, pane inzuppato, ceci, costine di maiale o biancostato di manzo, olio, salvia, sale e pepe;
* stracotto alla bobbiese, manzo cotto lentamente in casseruola con burro, olio, aglio piacentino, farina, cipolla, vino rosso secco, sale, pepe, noce moscata, rosmarino, alloro, salvia, carote, sedano, salsa di pomodoro;
* secondi bobbiesi (bolliti misti, carni bovine, di maiale o di cacciagione in arrosto, in umido o in salmì)
* agnello alla bobbiese, costine di agnello rosolate e cotte in brodo, sale, aglio e prezzemolo;
* brachettone di Bobbio - ''ar bragtòn ad Bobi'', salume da cuocere realizzato con la spalla del maiale conciata, cucita nella cotenna e fatta stagionare fra due fascette di legno<ref>{{Cita web|url=http://www.viedelgusto.it/il-bracton-di-bobbio-salume-della-valtrebbia/|titolo=Il Bractòn di Bobbio, salume della Val Trebbia|autore=|editore=Vie del Gusto|lingua=|accesso=26 marzo 2015}}</ref>; viene poi cotto in umido, lessato a fuoco lento. Di tradizione medievale ormai rarissimo in Italia, è originario di Bobbio e del suo circondario, dov'è ancora preparato nelle salumerie artigianali e servito cotto in alcuni ristoranti. Un tempo tipico del Carnevale e per Pasqua (l'antica tradizione norcina bobbiese voleva le famiglie contadine preparassero un brachettone da mangiare nel giorno del Carnevale ed un altro per Pasqua), oggi si serve tutto l'anno, ma specie dall'inverno alla primavera, cotto e tagliato a fette spesse è servito caldo accompagnato con con polenta o purea di patate, oppure con legumi vari cucinati in casseruola, come fagioli o lenticchie;
* [[coppa piacentina|coppa di maiale]] arrosto, secondo piatto tipico molto popolare con cottura al forno o alla brace, si prepara con la coppa di maiale, pancetta a fettine, spezie ed erbe aromatiche miste, rosmarino, cipolla, sale e pepe, vino bianco secco, olio; si accompagna a salse di mele e miele e con patate arrosto;
* lumache alla bobbiese (in umido) - ''e lümàs a ra bubièiśa'', la tradizione vuole che le lumache in umido siano il piatto tipico dei bobbiesi per la vigilia di Natale, come piatto di magro della tradizione monastica [[Ordine di San Colombano|colombaniana]] longobarda. Le [[chiocciola|lumache]] vengono raccolte tassativamente con l'uso dell'apposita zappetta solo nel periodo invernale, quindi "opercolate" (chiuse nel guscio) dal 1º novembre al 28 febbraio, come da ordinanza comunale del [[1987]] che ne vieta la raccolta in erba per proteggerle durante il periodo di riproduzione. Preparazione: lumache pronte lessate, pulite e frollate e poi cucinate a fuoco lento aggiungendo sedano, cipolla, carote, porro, alloro, chiodi di garofano, salsa di pomodoro, brodo, olio, lardo, aglio, prezzemolo, sale e pepe. A dicembre vi è dedicata la "Sagra della lumaca", la più antica del paese, dove si possono acquistare le lumache opercolate e quelle pulite e pronte da cucinare ed anche assaggiarle già cotte offerte dal sodalizio della "Ra Familia Bubièiśa";
* zucchine e cipolle ripiene, verdure lesse svuotate con un ripieno delle stesse ed un composto di uova, pan grattato, formaggio grana grattugiato, aglio, prezzemolo tritato, sale e pepe, olio e burro (una variante prevede anche la carne di manzo tra gli ingredianti del ripieno) e poi cotte al forno e gratinate con un pezzetto di burro e pangrattato sopra ogni verdura ripiena;
* verzolini ripieni, ossia foglie di verza lessate che avvolgono un ripieno solitamente composto da uova, pan grattato, formaggio grana grattugiato e salsiccia (alcune varianti prevedono anche la carne di manzo tra gli ingredienti del ripieno) e poi cotti al forno.
* torta di mandorle (o di Bobbio), tipica ricetta medievale bobbiese, a base di farina di mandorle e mandorle tritate, tuorli d'uovo e albumi con zucchero, nelle varianti morbida, ripiena e secca;
* [[bonet]] piemontese, presente fra i dolci tipici bobbiesi dopo l'entrata della contea bobbiese nel [[Regno di Sardegna]], nel [[1748]] divenendo [[Provincia di Bobbio|provincia]], assieme a [[Voghera]] ed alla [[Lomellina]] venne introdotto nel capoluogo;
* ciambellone - ''u buslàn'', tradizionale torta a forma di [[ciambella]] per la prima colazione, composta da farina, fecola, zucchero, burro, uova, latte, lievito vanigliato, buccia di limone grattugiata, sale e zucchero a velo;
* torta sabbiosa, dolce già noto in [[Veneto]] nel [[XVII secolo]] e diffusosi in tutta [[Italia]], è ancora comunemente preparato a Bobbio, nel piacentino in alta Val Trebbia e Val Tidone. La tradizione la vuole di sola fecola di patate, senza farina, a Bobbio viene fatta con burro, zucchero, uova, fecola + un cucchiaio di farina, vanillina, lievito per dolci, pizzico di sale, zucchero a velo;
* focaccia di Natale - ''a chisóra ad Nadèl'', torta dolce che la tradizione rurale bobbiese e delle campagne vuole accompagnata da mostarda di pere, è composta da farina, zucchero, uova, burro, miele, lievito di birra, latte, uva sultanina, pizzico di sale;
* i ''farsö'', frittelle morbide e croccanti, tipiche di Bobbio e della Val Trebbia, preparate in occasione del [[Carnevale]] bobbiese e soprattutto in occasione della festa di [[San Giuseppe]] attorno ai falò serali (''ra fuiè'' a Bobbio - ''ra fuià'' in alta val Trebbia), composti da pasta molto lievitata di forma tondeggiante e fritti in olio o strutto;
* il [[croccante]] bobbiese - ''u crucànt'', dolce delle festività natalizie a base di mandorle dolci scottate e tostate intere e a pezzi, miele e zucchero caramellato, burro. La tradizione del croccante realizzato in forma di cestino è ancora viva;
* [[castagnaccio]] - ''patòna'', dolce rustico della tradizione contadina dell'Appennino, composto da farina di castagne, zucchero, acqua, cacao, pinoli, uvetta, pizzico di sale, olio e cotto al forno;
* canestrelli, biscotti di farina bianca tipici del Piemonte e della Liguria, che per prossimità fanno parte della tradizione gastronomica dell'Alta Val Trebbia e della Val d'Aveto.
* [[Bargnolino]] - ''bargnulen'', liquore dolce fatto con le bacche del [[prunus spinosa|prugnolo]] (localmente chiamato ''bargnö''). Una volta prodotto, deve riposare almeno tre anni prima della consumazione; a seconda delle preparazioni può avere una gradazione alcolica tra i venticinque ed i trenta gradi. È un ottimo digestivo;
* liquore di Rosa Canina - ''gratacül'', liquore dolce fatto con le bacche della [[rosa canina]] (localmente chiamate ''gratacü'');
* [[nocino]], liquore diffuso in [[Emilia]] e fatto con le noci verdi raccolte il giorno di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] (24 giugno). Deve riposare alcuni anni prima della consumazione per poterlo apprezzare
* amaro monte Penice, [[Amaro (liquore)|amaro]] tipico prodotto da un infuso di erbe aromatiche.
 
=== Eventi ===
{{C|Sezione ipertrofica, contiene eventi da verificare con fonti terze che ne accertino la rilevanza "almeno nazionale". Le feste popolari religiose vanno collocate nella sezione "Tradizioni e folclore", gli eventi sportivi, se rilevanti, nella sezione "Sport", Da ristrutturare come da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]]|Eventi|giugno 2016}}
 
==== Millenario della città ====
[[File:Cattedrale e Stendardo Millenario di Bobbio.jpg|thumb|left|Lo stendardo affisso al campanile di sinistra della Cattedrale]]
Nel 2014 si e celebrato il millenario della fondazione della diocesi e dell'elevazione del borgo di Bobbio a [[Città d'Italia|Città]] imperiale, avvenuta il 14 febbraio 1014 per opera dell'imperatore [[Enrico II il Santo]] che concesse la dignità episcopale all'abate ''Pietroaldo''.
Per ricordare il millenario è stato realizzato uno stendardo alto circa cinque metri, montato su telaio e affisso al campanile di sinistra della cattedrale, che raffigura la Madonna Assunta, alla quale è dedicato il [[Duomo di Bobbio]].
Il comune di Bobbio ha anch'esso realizzato vari stendardi appesi nel centro storico a ricordo del millennio che con il [[titolo di città]] e la concessione imperiale del [[privilegio]] di un diverso ordinamento legale-amministrativo che via via diede le basi per le autonomie comunali con la redazione degli antichi statuti e la nascita effettiva fra il XI e XII secolo del [[Comune medievale]] prima di tipo consolare e poi di tipo podestarile.
 
==== Giubileo di [[San Colombano]] ====
Come antica tradizione ogni 50 anni si celebra il giubileo a ricordo della fondazione dell'abbazia e della morte del santo patrono irlandese Colombano, durante tutto l'anno giubilare si svolgono numerosi appuntamenti culturali, sportivi, folcloristici, musicali e gastronomici.
L'avvio del giubileo il 23 novembre 2014 nella Basilica dell'[[Abbazia di San Colombano]] con la celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale [[Pietro Parolin]].
 
==== [[Bobbio Film Festival]] ====
[[File:Bobbio Film Festival - Entrata.jpg|thumb|left|''Bobbio Film Festival'' dal porticato dell'[[Abbazia di San Colombano]]]]
[[File:Bobbio Film Festival - Chiostro.jpg|thumb|Allestimento nel Chiostro del ''Bobbio Film Festival'']]
La città di Bobbio ha il suo festival cinematografico diretto da [[Marco Bellocchio]]. Esso nasce dal Laboratorio ''Farecinema'' nel [[1995]], diventato poi il concorso cinematografico ''Bobbio Film Festival''.<ref>[http://www.bobbiofilmfestival.it/ Bobbio Film Festival<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
==== Irlanda in musica ====
[[File:Bobbio - Irlanda in Musica.jpg|thumb|Lo scenario di ''Irlanda in Musica'' di fronte l'[[Abbazia di San Colombano]]]]
Rassegna di concerti serali di musica celtica e irlandese con stand gastronomici, con cui Bobbio celebra il legame tra la Val Trebbia e l'Irlanda nel nome del santo patrono irlandese san Colombano, fondatore dell'abbazia nel 614. La manifestazione<ref>{{cita web|url=http://www.irlandainmusica.it/|titolo=Irlanda in Musica}}</ref>, organizzata dal comune di Bobbio con la direzione artistica della cooperativa Fedro e il supporto della provincia di Piacenza, prevede due week end di musica dal vivo.
 
==== Concorso letterario "Ponte Gobbo - Città di Bobbio" ====
Dal 2008 la locale casa editrice Pontegobbo e il quotidiano piacentino La Libertà indicano un concorso letterario aperto a giovani scrittori italiani e stranieri di narrativa e poesia. Il concorso dà modo a giovani talenti sconosciuti, partecipando, di emergere facendosi conoscere da pubblico e critica.
 
==== Concorso di pittura estemporanea "Memorial Dino Cella" ====
Il Lions Club Bobbio unitamente all'assessorato alla cultura del Comune di Bobbio organizzano ogni anno per il 1º maggio il concorso di pittura estemporanea "Memorial Dino Cella"<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bobbio.pc.it/Leggi_Articolo.asp?IDArt=375|titolo=Estemporanea e Mostra di pittura Dino Cella}}</ref>, che si propone come finalità lo sviluppo delle arti figurative. La manifestazione, dedicata al pittore Dino Cella, vuole invitare i partecipanti a riprodurre su tela particolari suggestivi e caratteristici della città di Bobbio e dintorni. Il concorso è aperto ad artisti professionisti e dilettanti.
 
==== Palio delle contrade ====
Il palio è una manifestazione di origine medioevale, che vede la sfida dei contradaioli in varie gare di abilità, per la conquista del drappo che corona la contrada vincente.
Le cinque storiche contrade di Bobbio<ref>{{cita web|url=https://quellichepontano.it/#palio|titolo=Palio delle Contrade}}</ref>, prendono il nome dalle altrettante porte d'accesso alla città medioevale già esistenti nel XII secolo: Alcarina, Fringuella, Agazza, Legleria e Nova.
La manifestazione che si tiene la seconda domenica di agosto è organizzata dalla Pro Loco, aperta nel primo pomeriggio dal corteo storico che si snoda dal Castello lungo le vie del centro fino a piazza S. Fara.
 
==== Festa del Pinolo ====
Sagra tradizionale<ref>[http://www.comune.bobbio.pc.it/Leggi_Articolo.asp?IDArt=325 Comune di Bobbio - Festa del Pinolo]</ref> con stand gastronomici e musica dal vivo organizzata per l'ultimo fine settimana di luglio dalla Pro Loco di Bobbio "Quelli che Pontano".
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Il comune comprende diverse [[Frazione comunale|frazioni]]: Altarelli, Areglia (o Area), Aregli, Arelli, Avegni, Barberino, Bardughina, Bargo, Barostro, Bellocchi, Bertuzzi, Bocchè, Bracciocarella, Brada, Brignerato, Brodo, Bronzini, Brugnoni, Buffalora, Ca' di Sopra, Cadelmonte, Cadonica, Caldarola, Callegari, Caminata, Campi, Campore, Canneto, Casarone, Casone, Cassolo, Castighino o Casteghino, Cavarelli, Ceci, Cento Merli, Cerignale, Cernaglia inferiore, Cernaglia superiore, Cognolo, Colbara, Colombara, Costa Tamborlani, Croce, Degara, [[Dezza (Bobbio)|Dezza]], Embrici o Embresi, Erta, Fasso, Fognano, Fontanini, Fornacioni, Fosseri, Freddezza, Gazzola, Gerbidi, Gobbi, Gorazze, Gorra, Lagobisione, La Colletta di Monte Gazzolo, La Residenza, Le Rocche, Levratti, Longarini, Mezzano Scotti, [[Moglia (Bobbio)|Moglia]], [[Mogliazze (Bobbio)|Mogliazze]], Moglia dei Larbani, Nosia, Passo Penice, Passo Scaparina, Piancasale, Pianella, Pianazze, Pianelli, Poggio Area (o Poggio d'Areglia), Poggio di Santa Maria, [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]], Ponte, Ravannara, San Martino, San Salvatore, Santa Maria, Sassi Neri, Schiavi, Scrocchi, Spessa, Squera, Tamborlani, Telecchio, Terme di Bobbio, Vaccarezza, Valle, Verneto, Zanacchi, Zucconi.
 
* '''Areglia''' (o Area) (378 mt.): frazione sparsa costituita da più nuclei di 15 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Areglia (o Area) su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 10 km. dal centro comunale sopra Mezzano Scotti, il piccolo paese sorse dopo la costuzione del vicino castello di Poggio d'Aregia<ref>[http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=1767 Castelli dell'Emilia-Romagna - Castello di Areglia (Bobbio)]</ref>, situato in località Poggio Area e residenza abituale della famiglia Scotti, il fortilizio medioevale già testimoniato nel [[XII secolo]], venne ricostruito nel [[1488]] da ''Bartolomeo [[Scotti (famiglia)|Scotti]]'', distrutto dai [[Dal Verme]] nel 1516, venne riedificato dopo poco, antistante vi è l'oratorio di S. Carlo Borromeo del [[XVII secolo]] (di proprietà privata).
* '''Cadelmonte''' (o Ca' del Monte) (236 mt.): piccolo borgo storico e località turistica di 41 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Cadelmonte su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 9 km. dal centro comunale percorrendo la [[Strada statale 461 del Passo del Penice|Strada del Penice]] e poi brevemente la Strada provinciale 34 per Pecorara, il borgo consta di antiche costruzioni in pietra locale attorniato dalle alture del Monte Pradegna, del Pan Perduto, di [[Pietra Corva]] ed ai vicini insediamenti neolitici del Monte Groppo e Pianelli, zona molto frequentata dagli amanti delle escursioni.
* '''Cassolo''' (236 mt.): piccolo borgo storico e località turistica di 86 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Cassolo su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 8 km. dal centro comunale adiacente la [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], il borgo consta di antiche costruzioni arroccate in pietra locale appena sotto l'antica strada verso il fiume Trebbia, si trova nella zona del [[pagus]] Ambitrebio del territorio romano di Veleia, ed è già documentato come cella monastica nel Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio nel [[967]] e nel [[972]]. All'interno del nucleo storico verso il fiume si trova l'oratorio di S. Andrea del [[XVI secolo]] rimaneggiato in tempi successivi.
* '''Mezzano Scotti''' (259 mt.): grosso borgo storico e località turistica di 175 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Mezzano Scotti su Comuniecitta.it]</ref>, dista 6,5 km. dal centro comunale adiacente la [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], sorse in epoca romana come borgo di ''Medianum''<ref>{{Cita|Michele Tosi - Bobbio: guida storica|pp.121-122}}</ref>(La terra di mezzo), sede del [[pagus]] Domizio. La zona compare in un documento del Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio del [[747]] e nell'[[891]] vi è citato il ''Monastero di San Paolo''. Il monastero, fortificato dopo il mille con l'annesso castello, ed il territorio passano nel [[1141]] sotto le dipendenze della contea vescovile di [[Piacenza]]. Dopo che gli [[Scotti (famiglia)|Scotti]] si impadroniranno del territorio di Mezzano e del monastero, nel [[1460]] i pochi monaci dovranno ritirarsi nella frazione vicina di ''Cadonica'', dove fonderanno la nuova sede monastica, oggi visibile nella Torre fortificata e nel vicino oratorio. L'attuale [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Paolo]], venne ricostruita nel [[XVI secolo]], l'edificio più volte rimaneggiato nel XVIII e nel XIX secolo, subì la modifica di orientamento della facciata. Il castello, restaurato nel [[1506]] passa dapprima ai [[Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense|Canonici Lateranensi]] della [[Chiesa di Santa Maria della Passione]] di Milano, e nel [[1551]] al conte Antonio [[Caracciolo]] e riadattato a residenza signorile. Verso la metà dell'Ottocento passa assieme alle proprietà di ''Cadonica'' e la Torre, ai ''Follini'', una delle più antiche e importanti famiglie del luogo. Nel [[1924]] avvenne il crollo del castello durante i lavori di ammodernamento, ciò che rimane del fortilizio e del monastero è inglobato nel complesso di fabbricati ancora di proprietà dei Follini. La frazione sarà poi inglobata nel territorio del comune di [[Travo]], fino al [[1927]] quando si ebbe il passaggio nel comune di Bobbio.
* '''Piancasale''' (260 mt.): piccolo borgo storico e località turistica di 85 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Piancasale su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 3 km. dal centro comunale adiacente la [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], il borgo consta di antiche costruzioni in pietra locale attorniate da diversi nuclei sparsi, sorse in epoca antica con le saline e terme romane di ''Piano e Casa del sale'', ed il borgo circostante compare in un documento del Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio del [[X secolo]]. Nel [[1896]] venne costruito il primo centro termale, le "Terme di S. Ambrogio" di Piancasale, per volontà del marchese ''Obizzo Landi'', in seguito venne trasformato in colonia elioterapica termale, la "Colonia Carenzi", poi abbandonata. L'oratorio di San Rocco, situato nel centro del borgo, è di origine medievale e venne rimaneggiato nel 1855.
* '''Santa Maria''' (689 mt.): grosso borgo storico e località turistica di 125 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Santa Maria su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 7 km. dal centro comunale percorrendo la [[Strada statale 461 del Passo del Penice|Strada del Penice]], il primo insediamento era quello di ''Saltus''<ref>{{Cita|Michele Tosi - Bobbio: guida storica|pp.133-134}}</ref>, situato su una collina alla confluenza del rio Rocca con il rio Salto, che risale all'epoca preistorica assieme ai vicini insediamenti neolitici del Monte Groppo e Pianelli. Il nome della frazione è recente e deriva dalla dedicazione della parrocchia. I monaci del monastero di Bobbio vi insediano una cella monastica con l'oratorio di ''San Bartolomeo in Sarti'', documentato nel Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio nel [[862]]. Nel [[1207]], la chiesa viene dedicata a ''Santa Maria del Cerreto in Sarto''. Nei secoli successivi l'insediamento viene abbandonato e si ha il trasferimento progressivo nell'attuale frazione in cui nel [[XV secolo]] sorse anche l'attuale [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine]], l'edificio più volte rimaneggiato venne ampliato nel [[XVIII secolo]].
 
=== Riconoscimenti ambientali e storico culturali ===
Bobbio ha il riconoscimento di ''[[Città d'Arte]] e Cultura''.
 
Dal [[2006]] è stata insignita della ''[[Bandiera Arancione]]'' dal [[Touring Club Italiano]], come centro alto-medioevale di interesse turistico, che si distingue per eccellenza e accoglienza; il gruppo conta 163 comuni in Italia. Dal [[2008]] fa inoltre parte del club ''[[I borghi più belli d'Italia]]'', che conta 196 borghi in tutto il territorio italiano.
 
La cittadina è inoltre inserita nell'[[Organizzazione Mondiale del Turismo]].
 
Dall'agosto 2015 Apple ha aggiunto la località tra quelle che è possibile visitare virtualmente in 3D tramite la funzione "Flyover" del programma Mappe, disponibile per iOS e Mac OS X.
 
== Economia ==
L'[[agricoltura]], un tempo principale mezzo di sostentamento per gli abitanti del territorio bobbiese, ha in parte perso questa sua caratteristica in conseguenza dei cambiamenti sociali avvenuti nel corso degli ultimi decenni. Rimane comunque un'attività di fondamentale importanza, anche per il mantenimento dell'equilibrio idrogeologico. Il principale fattore peggiorativo è stato lo spopolamento della campagna, a vantaggio sia delle città più vicine ([[Piacenza]], [[Genova]] e area [[Provincia di Milano|milanese]]) sia, in misura minore, del centro urbano di Bobbio. Tra le principali coltivazioni si annoverano quelle della [[Vitis|vite]], dei [[foraggio|foraggi]] e dei [[cereali]]. È praticato anche l'[[allevamento]] di animali. L'attività agricola costituisce spesso un secondo lavoro, magari diretto all'autoconsumo. Non mancano, comunque, segni di vitalità, che si manifestano in una maggiore attenzione alle prospettive offerte dall'[[agricoltura biologica]] e dalla valorizzazione, anche in connessione all'offerta turistica, dei prodotti tipici, grazie ad agriturismi e cooperative agricole. Collegata all'agricoltura è anche la produzione di [[insaccati]].
 
Le produzioni [[industria]]li e [[Artigianato|artigianali]] si concentrano nei settori elettromeccanico, informatico, della piccola automazione, carpenteria metallica, piccola editoria, caseario, falegnameria di pregio e chimica (fabbricazione del [[caglio (caseificazione)|caglio]]).
 
Sono diverse le imprese operanti nel settore delle [[edilizia|costruzioni]]. Sul monte Penice si trovano importanti installazioni per le telecomunicazioni, tra cui il centro di trasmissione RAI che serve gran parte della pianura Padana.
 
Il settore economico di gran lunga più importante è quello terziario, concentrato nel capoluogo. A Bobbio, infatti, hanno sede diversi servizi ([[scuola|scuole]], [[ospedale]], ambulatori dell'[[Azienda sanitaria locale|ASL]], [[Banca|sportelli bancari]], uffici pubblici, [[commercio]] al dettaglio), indispensabili vista la lontananza dal capoluogo di provincia, al servizio di un bacino d'utenza esteso al di là dei confini comunali e che finisce per ricomprendere gran parte della media e alta [[Val Trebbia]].
 
S'inserisce nel terziario pure l'importante settore dell'[[Turismo|accoglienza turistica]], attivo tutto l'anno. La valenza artistica del centro storico e l'ambiente naturale attraggono molti turisti, soprattutto d'estate. Imprese locali hanno iniziato a fornire servizi dedicati ad alcune delle attività possibili sul territorio, sia di tipo culturale, come la visita ai musei e ai monumenti della città, che sportivo, come il [[trekking]], il [[rafting]], le passeggiate a cavallo. Sul [[monte Penice]] sono presenti impianti per gli [[sport invernali]] ([[Sci alpino|sci da discesa]] a Passo Penice e [[Sci nordico|fondo]] in località Ceci). La già buona offerta turistica potrebbe essere sfruttata maggiormente migliorando la ricettività alberghiera, in quanto gran parte del turismo è di tipo cosiddetto "mordi e fuggi", ossia composto da persone che al termine della giornata tornano a casa o si recano altrove, mentre il turismo residente si avvale soprattutto di seconde case e appartamenti in locazione.
 
=== Acque termominerali di Bobbio ===
Le fonti di acque termominerali erano già conosciute dai romani. Venivano utilizzate soprattutto per la produzione di [[sale]] e per uso terapeutico. San Colombano ottenne dal re ''Agilulfo'' il diritto alla metà dei proventi delle saline, allora di proprietà del condottiero longobardo Sundrarit.
* Piancasale: acque salso-bromo-iodiche (sorgente Roccia delle Saline).
* Canneto: acque sulfureo-salse.
* San Martino: acque salso-iodico-solforose. Vi è presente uno [[Terme di Bobbio|stabilimento termale]], in ristrutturazione.
* Fonte Rio Foglino: superato il ponte gobbo svoltare a destra e a circa 300 metri al primo bivio si troverà una stradina che scende, superato il ruscello vi apparirà un vecchio muro di forma circolare dal quale fuoriesce l'acqua termale.
* Fontana Ragazzi: acqua ferruginosa (nei pressi di San Martino).
* Fonte della Cascata del Carlone: acque salso-bromo-iodiche-solforose ricche di magnesio.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Itinerari stradali per Bobbio.jpg|thumb|Rete stradale che interessa Bobbio]]
Bobbio è posta lungo la [[strada statale 45 di Val Trebbia]] che collega [[Piacenza]] a [[Genova]], inoltre può essere raggiunta dalla ex [[strada statale 461 del Passo del Penice]] che arriva da [[Voghera]].
Da Piacenza, Bobbio, dista 40,5&nbsp;km, mentre da Genova 74,5&nbsp;km.
 
Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada. Il casello autostradale di [[Piacenza]] Sud intersecato dalle autostrade [[Autostrada A1 (Italia)|A1]] (Milano - Napoli) e [[Autostrada A21 (Italia)|A21]] (Torino - Piacenza - Brescia) è l'uscita autostradale più vicina.
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Piacenza]] è la fermata ferroviaria più vicina.
[[File:Bobbio mappa.jpg|thumb|left|Pianta del centro storico di Bobbio]]
 
=== Mobilità urbana ===
Le autolinee piacentine [[Società Emiliana Trasporti Autofiloviari|SETA]] assicurano inoltre il servizio pubblico di trasporto lungo la Val Trebbia dal capoluogo di provincia a [[Ottone (Italia)|Ottone]]. Da Ottone vi è il collegamento con l'alta Val Trebbia genovese con le autolinee genovesi [[ATP (Provincia di Genova)|ATP]] fino a Genova.
Da Bobbio inoltre partono altri collegamenti locali: Bobbio-Coli, Bobbio-Marsaglia-S.Stefano d'Aveto-Rezzoaglio, Bobbio-Passo Penice.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1216]]
| -
|Fredencio
| -
|1° [[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nel [[1216]] il Comune si trasforma da consolare in podestarile e viene nominato il primo podestà Fredencio.
}}
|Incontri=
{{ComuniAmminPrec
|Allenatore=
|[[1342]]
|Aggiornato= 8 agosto 2018
|[[1344]]
|Guglielmo da Lampugnano
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato da [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]], signore di Milano. La nomina del Podestà spetta sempre ai [[Visconti]].
}}
{{Bio
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Michail Dmitrievič
|[[1344]]
|Cognome = Vekoviščev
| -
|PreData = {{russo|Михаил Дмитриевич Вековищев}}
|Attendolo da Imola
|Sesso -= M
|LuogoNascita = Obninsk
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|GiornoMeseNascita = 5 agosto
|Nominato da [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]]
|AnnoNascita = 1998
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = nuotatore
|Nazionalità = russo
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1402]]
|[[1404]]
|Damiano Monticelli
|partito [[Guelfi e ghibellini|ghibellino]]
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Alleato con [[Jacopo Dal Verme]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1404]]
| -
|Alghisio dei Conti di Gassino
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato da [[Giovanni Maria Visconti]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1413]]
|[[1414]]
|Maffeo Anguissola di Caverzago
|partito ghibellino
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato da ''Bernardo Anguissola'', signore di Travo e Caverzago che aveva strappato Bobbio ai Visconti
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1414]]
|[[1415]]
|Bassano da Modigliara
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]] e castellano
|Nominato dal signore di Bobbio ''Bernardo Anguissola''. Nel novembre del 1414 giurerà fedelta a [[Filippo Maria Visconti]] che aveva rioccupato Bobbio
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1415]]
| -
|Villano Mariscotti da Lodi
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato da [[Filippo Maria Visconti]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1466]]
| -
|Matteo Carmagnola
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato dal conte di Bobbio [[Pietro II Dal Verme]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1472]]
| -
|Giuliano Villani di Pontremoli
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato dal conte di Bobbio [[Pietro II Dal Verme]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1480]]
| -
|G. Tedaldi
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Nominato dal conte di Bobbio [[Pietro II Dal Verme]]
}}
...
{{ComuniAmminPrec
|[[1760]]
|[[1775]]
|Giuseppe Ronchi
| -
|[[Podestà (medioevo)|Podestà]]
|Carlo Malchiodi Albedi ([[Vicesindaco]]). La nomina del Podestà spetta sempre ai conti [[Dal Verme]].
}}
{{ComuniAmminPrec
|3 luglio [[1767]]
|[[1775]]
|Carlo Malchiodi Albedi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1775]]
|[[1780]]
|Carlo Malchiodi Albedi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1 gennaio [[1780]]
|[[1782]]
|Luigi Ballerini
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1782]]
|11 luglio [[1783]]
|Paolo Oltramonti
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1783]]
|16 gennaio [[1786]]
|Luigi Malchiodi
| -
|[[Sindaco]]
|Giulio Monticelli ([[Vicesindaco]])
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 gennaio [[1786]]
|[[1788]]
|Giulio Monticelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1788]]
|dicembre [[1795]]
|Paolo Malchiodi Albedi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|gennaio [[1796]]
|9 luglio [[1796]]
|Gian Battista Silva
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|9 luglio [[1796]]
|gennaio [[1797]]
|Francesco Malchiodi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|gennaio [[1797]]
|luglio [[1797]]
|Giuseppe Maria Olmi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|luglio [[1797]]
|dicembre [[1797]]
|Antonio Lazzaro Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|gennaio [[1797]]
|15 luglio [[1798]]
|Gian Agostino Oltramonti
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|15 luglio [[1798]]
|novembre [[1798]]
|Giuseppe Ghigliani
| -
|[[Sindaco]]
|Scoppia la Rivoluzione Francese a Torino e il Piemonte entra a far parte della Repubblica Francese. Scioglimento della vecchia amministrazione e creazione di una nuova amministrazione provvisoria che innalza l'albero della libertà simbolo della rivoluzione.
}}
{{ComuniAmminPrec
|novembre [[1798]]
|16 gennaio [[1799]]
|canonico Bartolomeo Taffirelli
| -
|Presidente della municipalità provvisoria
|16 gennaio scioglimento della nuova amministrazione provvisoria e nomina di quella definitiva da parte del commissario municipale Francesco Bongiovanni giunto da Voghera.
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 gennaio [[1799]]
|7 maggio [[1799]]
|padre Colombano Cavalli (monaco e celleraio del monastero di San Colombano)
|Il 21 febbraio (23 piovoso) Bobbio entra assieme al Piemonte nella Repubblica Francese.
|Presidente del Municipio
|7 maggio occupazione Austro-Russa e abolizione dell'amministrazione francofila.
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 maggio [[1799]]
|26 giugno [[1799]]
|Colombano Taffirelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 giugno [[1799]]
|3 gennaio [[1800]]
|Ferdinando Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|3 gennaio [[1800]]
|12 novembre [[1801]]
|Gaetano De Monticelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|12 novembre [[1801]]
|10 maggio [[1802]]
|Ferdinando Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 maggio [[1802]]
|6 maggio [[1805]]
|Paolo Malchiodi Albedi
| -
|Maire
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 maggio [[1805]]
|15 maggio [[1806]]
|Francesco Malchiodi Albedi
| -
|Maire
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|15 maggio [[1806]]
|27 aprile [[1811]]
|Giuseppe Ballerini
| -
|Maire
|Cessazione dell'incarico dopo la nomina a giudice di pace.
}}
{{ComuniAmminPrec
|27 aprile [[1811]]
|22 luglio [[1813]]
|Odoardo Butler
| -
|Maire
|Decaduto dopo la Restaurazione in seguito alla caduta di Napoleone.
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 maggio [[1814]]
|[[1818]]
|marchese Carlo Malaspina
| -
|[[Sindaco]]
|Ferdinando Buelli ([[Vicesindaco]])
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1818]]
|[[1820]]
|Gaetano Altrecati
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1820]]
|[[1824]]
|Antonio Malugani
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1824]]
|[[1826]]
|Antonio Malugani
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1826]]
|28 luglio [[1828]]
|Carlo Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 luglio [[1828]]
|[[1830]]
|Cristoforo Bacigalupi
| -
|[[Sindaco]]
|Siro Castagna ([[Vicesindaco]])
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1830]]
|[[1832]]
|Lorenzo Ballerini
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1832]]
|[[1834]]
|Carlo Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1834]]
|[[1836]]
|Samuele Valla
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1836]]
|[[1842]]
|Carlo Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1842]]
|[[1844]]
|Samuele Valla
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1844]]
|[[1847]]
|Gaetano Buelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1847]]
|[[1849]]
|Angelo Tamburelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1849]]
|[[1850]]
|marchese Luigi Malaspina
| -
|[[Sindaco]]
|Nominato senatore del Regno lasciò l'incarico di sindaco.
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1850]]
|[[1853]]
|Angelo Tamburelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1853]]
|18 dicembre [[1853]]
|Samuele Valla
| -
|[[Sindaco]]
|Scioglimento dell'amministrazione comunale e nomina del commissario prefettizio straordinario Federico Barberis.
}}
{{ComuniAmminPrec
|aprile [[1854]]
|[[1855]]
|Angelo Tamburelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1855]]
|[[1857]]
|Pietro Antonio Fossa
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1857]]
|gennaio [[1859]]
|Giuseppe Giorgi
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|gennaio [[1859]]
|9 luglio [[1859]]
|Pietro Antonio Fossa
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|9 luglio [[1859]]
|[[1863]]
|Angelo Tamburelli
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1863]]
|23 giugno [[1878]]
|Pietro Antonio Fossa
| -
|[[Sindaco]]
| Deceduto
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1879]]
|[[1883]]
|Riccardo Della Cella
| -
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1883]]
|[[1895]]
|Italo Della Cella
| -
|[[Sindaco]]
| Dimessosi
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 luglio [[1895]]
|[[1896]]
|Pietro Renati
| -
|[[Sindaco]]
|Scioglimento dell'amministrazione comunale per irregolarità e nomina del commissario prefettizio Nunzio Vitelli.
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 aprile [[1896]]
|29 luglio [[1905]]
|Italo Della Cella
| -
|[[Sindaco]]
|Eletto sindaco il 30 aprile dopo le elezioni amministrative del 26 aprile 1896.
}}
{{ComuniAmminPrec
|29 luglio [[1905]]
|8 settembre [[1905]]
|Italo Della Cella
| -
|[[Sindaco]]
|Eletto sindaco il 29 luglio dopo le elezioni parziali amministrative del 23 luglio 1905. Dimessosi l'8 settembre del 1905.
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 settembre [[1905]]
|30 giugno [[1914]]
|Roberto Olmi
| -
|[[Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 giugno [[1914]]
|30 gennaio [[1917]]
|Pietro Renati
| -
|[[Sindaco]]
|Eletto sindaco il 30 giugno dopo le elezioni amministrative del 14 giugno 1914. Dimissioni del sindaco e della giunta il 30 gennaio 1917
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 febbraio [[1917]]
|settembre [[1920]]
|Italo Della Cella
| -
|[[Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|settembre [[1920]]
|20 maggio [[1922]]
|Ellenio Setti
|[[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]]
|[[Sindaco]]
|Dimessosi per trasferimento lavorativo e impossibilità di continuare il mandato. Dal 1921 al 1922 in alcuni periodi è sostituito temporaneamente dal segretario facente funzione Giuseppe Brucellaria.
}}
{{ComuniAmminPrec
|20 maggio [[1922]]
|18 febbraio [[1923]]
|Carlo Cella
|[[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]]
|[[Sindaco]]
|Eletto dal consiglio comunale dopo le dimissioni del sindaco Ellenio Setti. Dimessosi il 18 febbraio 1923 assieme all'intero consiglio dopo che il P.P.I. è stato costretto all'astensione alle elezioni provinciali e mandamentali per minacce fasciste. Il comune viene retto per quasi un anno da due commissari prefettizi, Dante Pravedoni e Alessandro Provasi nominati da Pavia. Dopo il passaggio del circondario smembrato e cancellato e del comune di Bobbio sotto Piacenza il 28 luglio 1923 si ha successivamente la nomina da Piacenza del nuovo commissario prefettizio Angelo Ceriati.
}}
{{ComuniAmminPrec
|20 gennaio [[1924]]
|10 aprile [[1927]]
|Italo Della Cella
|Lista unica
|[[Sindaco]]
|Elezioni amministrative il 6 gennaio 1924 con lista unica senza il P.P.I.
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 aprile [[1927]]
|[[1942]]
|Antonio Renati
|[[Partito Nazionale Fascista]] poi [[Partito Fascista Repubblicano]]
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|Dal 1942 al 1944 l'amministrazione è retta dal commissario prefettizio Vittorio Casartelli
}}
{{ComuniAmminPrec
|1º agosto [[1944]]
|27 agosto [[1944]]
|Antonio Bruno Pasquali - indipendente
|C.L.N. - [[Repubblica di Bobbio]]
|Sindaco-Commissario
|Mario Reposi (Vicesindaco)
}}
{{ComuniAmminPrec
|22 ottobre [[1944]]
|28 novembre [[1944]]
|Antonio Bruno Pasquali - indipendente
|C.L.N. - [[Repubblica di Bobbio]]
|Sindaco-Commissario
|Mario Reposi (Vicesindaco)
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 marzo [[1945]]
|31 marzo [[1946]]
|Mario Reposi - socialdemocratico
|C.L.N. - [[Repubblica di Bobbio]]
|Sindaco-Commissario|
}}
{{ComuniAmminPrec
|31 marzo [[1946]]
|22 maggio [[1948]]
|Luigi Silva - P.C.I.
|P.C.I. - D.C. - P.S.I. - indipendenti
|[[Sindaco]]
|Dimissione del sindaco e di 10 consiglieri il 22 maggio 1948, il comune viene retto dal commissario prefettizio Giuseppe Rainieri fino alle elezioni amministrative del 5 settembre 1948
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 settembre [[1948]]
|9 novembre [[1952]]
|Mario Mozzi - D.C.
|[[Lista civica]] "Ponte Vecchio" (area D.C. e indipendenti)
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|9 novembre [[1952]]
|11 novembre [[1956]]
|Guido Armani - indipendente
|[[Lista civica]] "Ponte Vecchio" (area D.C. e indipendenti)
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|11 novembre [[1956]]
|6 novembre [[1960]]
|Geo Panarone - indipendente
|[[Lista civica]] "Scudo Crociato" (D.C. - P.L.I. - P.S.D.I. - Monarchici e indipendenti)
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 novembre [[1960]]
|22 novembre [[1964]]
|Geo Panarone - indipendente
|[[Lista civica]] "Scudo Crociato" (D.C. - P.L.I. - P.S.D.I. e indipendenti)
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|22 novembre [[1964]]
|7 giugno [[1970]]
|Geo Panarone - indipendente
|[[Lista civica]] "Scudo Crociato" (D.C. - P.L.I. e indipendenti)
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[1970]]
|28 giugno [[1971]]
|Franco Maggi - P.C.I.
|P.C.I. - P.S.I. - gruppo Margherita
|[[Sindaco]]
|Dimessosi il 28 giugno 1971 per contrasti nella maggioranza e decadenza di un assessore
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 luglio [[1971]]
|4 settembre [[1972]]
|Pasquale Filippini - D.C.
|D.C. - P.S.U. - gruppo Margherita - indipendenti
|[[Sindaco]]
|Elezione da parte del Consiglio comunale dopo le dimissione del sindaco Franco Maggi, formazione di una nuova maggioranza di centro destra diversa dalla giunta di centro sinistra rimasta in carica nei 3 assessori di sinistra sui 5 eletti e sostituiti dopo dimissioni e decadenza. Nomina di un commissario prefettizio per la redazione del bilancio 1972 e approvazione del nuovo regolamento. Dimissioni del sindaco approvate il 4 settembre 1972 al consiglio e nomina nuovo sindaco.
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 settembre [[1972]]
|8 febbraio [[1975]]
|Vittorio Bianchi - D.C.
|D.C. - P.S.D.I.-P.S.U. - gruppo Margherita - indipendenti
|[[Sindaco]]
|Elezione da parte del Consiglio comunale dopo le dimissione del sindaco Pasquale Filippini. Dimessosi l'8 febbraio 1975 per motivi di salute assieme ai consiglieri di maggioranza. Nomina del Commissario straordinario prefettizio Luigi Giraldi fino alle elezioni.
}}
{{ComuniAmminPrec
|15 giugno [[1975]]
|8 giugno [[1980]]
|Franco Maggi - P.C.I.
|P.C.I. - P.S.I. - indipendenti
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[1980]]
|12 maggio [[1985]]
|Franco Maggi - P.C.I.
|P.C.I. - P.S.I. - indipendenti
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|12 maggio [[1985]]
|31 gennaio [[1987]]
|Franco Maggi - P.C.I.
|[[Lista civica]] "Tre Spighe" (P.C.I. - P.S.I. - indipendenti)
|[[Sindaco]]
|Dimessosi il 31 gennaio 1987 per contrasti nella maggioranza
}}
{{ComuniAmminPrec
|31 gennaio [[1987]]
|6 maggio [[1990]]
|Luigi Guglielmetti - P.C.I.
|P.C.I. - P.S.I.
|[[Sindaco]]
|Elezione da parte del Consiglio comunale dopo le dimissione del sindaco Franco Maggi, formazione di una nuova maggioranza e giunta con l'uscita degli indipendenti
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 maggio [[1990]]
|23 novembre [[1992]]
|Luigi Guglielmetti - P.C.I.
|[[Lista civica]] "Alleanza Democratica Progressista" (P.C.I. poi PDS - P.S.I. - P.S.D.I - indipendenti)
|[[Sindaco]]
|Dimessosi il 23 novembre 1992 per accordi di maggioranza e passaggio di consegne al nuovo sindaco Vittorio Pasquali
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 novembre [[1992]]
|23 aprile [[1995]]
|Vittorio Pasquali - P.S.D.I
|[[Lista civica]] "Alleanza Democratica Progressista" (PDS - P.S.I. - P.S.D.I. e indipendenti)
|[[Sindaco]]
|Eletto dal consiglio comunale dopo le dimissioni del sindaco Luigi Guglielmetti per accordi di maggioranza
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 aprile [[1995]]
|[[1999]]
|Giambattista Castelli
|[[Lista civica]] di [[centrodestra]] "Per Bobbio e la sua Valle"
|[[Sindaco]]
|Roberto Pasquali ([[Vicesindaco]])
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1999]]
|[[2009]]
|Roberto Pasquali
|[[Lista civica]] di [[centrodestra]] "Bobbio 2000 - Città d'Europa"
|[[Sindaco]]
|Michele Frassinelli ([[Vicesindaco]])
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2009]]
|[[2014]]
|Marco Rossi
|[[Lista civica]] di [[centrodestra]] "Bobbio 2000 - Città d'Europa"
|[[Sindaco]]
|Michele Frassinelli ([[Vicesindaco]])
Roberto Pasquali ([[Assessore]] e [[Consiglio provinciale|Presidente del consiglio provinciale]] della [[Provincia di Piacenza]])
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
(Tratto dalle pubblicazioni del settimanale di Bobbio "La Trebbia" e dalla Storia di Bobbio di Giorgio Fiori)
 
=== GemellaggiCarriera ===
Fortemente specializzato nello stile libero, ha trionfato più volte nelle staffette 4x100m e 4x200m stile libero, sia in campo continentale che mondiale.
* {{gemellaggio|Austria|Ybbs an der Donau}}
* {{gemellaggio|Irlanda|Navan}}
 
== Sport Palmarès==
*[[Campionati mondiali di nuoto|Mondiali]]
=== Impianti sportivi ===
:[[Campionati mondiali di nuoto 2017|Budapest 2017]]: argento nella 4x200m sl.
Centro sportivo Candia (stadio comunale, piscine, campi da tennis e campo da volley)
:[[Campionati mondiali di nuoto 2019|Gwangju 2019]]: argento nella 4x200 m sl.
 
*[[Campionati mondiali di nuoto in vasca corta|Mondiali in vasca corta]]
== Note ==
:[[Campionati mondiali di nuoto in vasca corta 2016|Windsor 2016]]: oro nella 4x100m e 4x200m sl.
<references/>
:[[Campionati mondiali di nuoto in vasca corta 2018|Hangzhou 2018]]: oro nella 4x50m misti, argento nella 4x100m, 4x200m stile libero e nella 4x100m misti.
 
*[[Campionati europei di nuoto|Europei]]
== Bibliografia ==
:[[Campionati europei di nuoto 2018|Glasgow 2018]]: argento nella 4x200m sl e nella 4x200m sl mista.
* {{cita libro|titolo=San Colombano: le radici cristiane dell'Europa |autore = Gaia Corrao |città= Piacenza|editore= Nuova Editrice Berti|anno= 2014|cid=Gaia Corrao - San Colombano: le radici cristiane dell'Europa|isbn=978-88-7364-655-6}}
* {{cita libro|titolo= Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI |autore = [[Luciano Canepari]]|città= Bologna|editore= Zanichelli|anno= 2009|cid=Luciano Canepari - Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI|url = http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Bobbio|isbn= 978-88-08-10511-0|OCLC = 847231104}}
* {{cita libro|titolo= Vale un viaggio: 101 meraviglie d'Italia da scoprire|autore = Beba Marsano|città= Lucca|editore= Cinquesensi|anno= 2016|cid=Beba Marsano - Vale un viaggio|isbn= 978-88-97202-74-5|OCLC = 959866520}}
* {{cita libro|titolo= Bobbio: guida storica artistica e ambientale della città e dintorni|autore = Michele Tosi|città= Bobbio|editore= Presso gli Archivi Storici Bobiensi|anno= 1978|cid=Michele Tosi - Bobbio: guida storica|sbn= IT\ICCU\TO0\0710503|OCLC = 38683704}}
* {{cita libro|titolo= Emilia Romagna. Cattedrali. Arte. Mosaici [...] |autore =Paolo Bertolin et al. (testi)|città= Milano|editore= A. Mondadori|anno= 2004|cid=Paolo Bertolin et al. (testi) - Emilia Romagna|isbn= 88-370-2526-2|OCLC = 750759314}}
* {{cita libro|titolo=35 borghi imperdibili dell'Emilia-Romagna|autore = Cinzia Rando|città= Torino|editore= Ed. del Capricorno|anno= 2017|cid=Cinzia Rando - 35 borghi|isbn= 978-88-7707-336-5|OCLC = 994215300}}
* P. Coletto G.L. Olmi ''Bobbio ritratto di una città'' - Edizioni ''La Trebbia'', Bobbio I ed.1996, II ed 2002, III ed. 2015
* Michele Tosi ''Bobbio'' Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi I ed.1978, II ed.1983, III ed.2017
* Michele Tosi ''La Repubblica di Bobbio. Storia della Resistenza in Val Trebbia e Val d'Aveto'', Archivi Storici Bobiensi, Bobbio 1977
* Bruna Boccaccia ''Bobbio Città d'Europa'' - Ed. Pontegobbo 2000 ISBN 88-86754-33-7
* Leonardo Cafferini - Guida turistica “Piacenza e la sua provincia”, pag. su Bobbio
* Carmen Artocchini ''Castelli piacentini'' - Edizioni TEP Piacenza 1967
* Angelo Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Monumenti, edifici storici, religiosi e votivi e luoghi di interesse del comune di Bobbio - Foto A. Alpegiani - Testi storia e progetto grafico G.L. Libretti - Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011
* D.Bertacchi ''Monografia di Bobbio'' (La provincia di Bobbio nel 1858), Ristampa Bobbio 1991
* Anna Segagni Malacart, Saverio Lomartire, [http://www.treccani.it/enciclopedia/bobbio_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/ ''Bobbio''], in Enciclopedia dell'Arte Medievale'', Fondazione Treccani, Roma 1992
* Cesare Bobbi, ''Storia Ecclesiastica Diocesana di Bobbio'' - Pievi e Parrocchie della Diocesi - Archivi Storici Bobiensi, Bobbio
* Angiolino Bulla, ''La Diocesi di Bobbio, dalle origini ai giorni nostri'', da ''Le Diocesi di Italia'', volume II, pag. 195-196, Ed. S. Paolo, Cinisello B. 2008
* AA. VV. - ''1014-2014 La Cattedrale di Bobbio - Nel millenario della città e della diocesi'', a cura di Piero Coletto - Edizioni La Trebbia, Bobbio novembre 2013
* Vittorio Pasquali ''La Provincia di Bobbio Post napoleonica'' - Descrizione del territorio e dell'economia nell'anno 1814 - (Archivi di Stato di Torino: "Quadro del circondario di Bobbio", mazzo 44) - Ed. Amici di San Colombano 2004
* G. Pasquali ''Cento anni di storia bobbiese 1903-2003'', da La Trebbia - Ed. La Trebbia ed Amici di San Colombano 2003
* R. Zanussi ''San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa'' - Ed. Pontegobbo 2007
* Mario G.Genesi,"Le 13 Laudes dei Monaci di Santa Giustina di Bobbio"; in "Archivio Storico Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi"[Estratto].
* AA. VV. - ''Bobbio in cucina'' - Edizione a cura del Lions Club Bobbio, 2018
 
*[[Campionati europei di nuoto in vasca corta|Europei in vasca corta]]
== Voci correlate ==
:[[Campionati europei di nuoto in vasca corta 2017|Copenaghen 2017]]: oro nella 4x50m sl e argento nella 4x50m sl mista.
* [[Abbazia di San Colombano]]
* [[Appennino piacentino]]
* [[Colli piacentini]]
* [[Cucina piacentina]]
* [[Dal Verme]]
* [[Dialetto bobbiese]]
* [[Malaspina]]
* [[Monte Penice]]
* [[Obertenghi]]
* [[Passo del Penice]]
* [[Ponte Gobbo]]
* [[Provincia di Bobbio]]
* [[Quattro Province]]
* [[Scriptorium di Bobbio]]
* [[Unione montana Valli Trebbia e Luretta]]
* [[Via Francigena]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.altavaltrebbia.net/emilia/bobbio.html|Il comune di Bobbio su Altravaltrebbia.net}}
* {{cita web|http://www.ilnotiziariobobbiese.net/|Notiziario bobbiese}}
* {{cita web|http://italia.indettaglio.it/ita/emiliaromagna/bobbio.html|Bobbio su Italiaindettaglio.it}}
* {{cita web|url=http://www.borghitalia.it/html/borgo_it.php?codice_borgo=723|titolo=Bobbio su "I Borghi più belli d'Italia"}}
* {{cita web|http://www.bandierearancioni.it/comune/36/Bobbio-PC|Bobbio su "Bandiere arancioni"}}
* {{cita web|url=http://www.piacenzainternet.it/piacenza-comunita.php?sitolocalita=Bobbio|titolo=Piacenza Internet-Bobbio news e info}}
* {{cita web|url=http://www.webcam.pc.it/webcam/bobbio.jpg|titolo=webcam di Bobbio}}
 
{{Comuni della provincia di Piacenza}}
{{Comuni della Val Trebbia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Emilia}}
 
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[[Categoria:Bobbio| ]]
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{{Campioni mondiali 4x50m mx (vasca corta)}}
{{Campioni europei 4x50m sl (vasca corta)}}
{{Portale|biografie|nuoto}}