What'd I Say e City Hunter: Private Eyes: differenze tra le pagine

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{{AlbumFilm
|titolo italiano = What'dCity Hunter: IPrivate SayEyes
|immagine = City Hunter Private Eyes.png
|tipo album = Singolo
|didascalia = Ryo Saeba in una scena del film
|artista = Ray Charles
|titolo originale = 劇場版シティーハンター <新宿プライベート・アイズ>
|giornomese = 13 luglio
|lingua originale = [[Lingua giapponese|giapponese]]
|anno = 1959
|titolo traslitterato = Gekijōban Shitī Hantā <Shinjuku puraibēto aizu>
|postdata =
|etichettapaese = [[Atlantic RecordsGiappone]]
|produttoreanno uscita = [[Jerry Wexler2019]]
|durata = 5:0495 min
|aspect ratio = 16:9
|formati = 7"
|genere = Soulazione
|genere 2 = commedia
|album di provenienza = [[What'd I Say (album)|What'd I Say]]
|regista = [[Kenji Kodama]]
|registrato = 18 febbraio [[1959]]
|soggetto = [[Tsukasa Hōjō]]
|numero di dischi = 1
|sceneggiatore = Yoichi Kato
|numero di tracce = 2
|casa produzione = [[Sunrise (azienda)|Sunrise]]
|note =<nowiki></nowiki>
|casa distribuzione italiana = [[Dynit]]
*<nowiki>n.</nowiki>6 <small>[[Billboard Hot 100|US Pop Singles]]</small>
|doppiatori originali =
*<nowiki>n.</nowiki>1 <small>US R&B Singles</small>
* [[Akira Kamiya]]: Ryo Saeba
|precedente = [[Night Time Is the Right Time]]
* [[Kazue Ikura]]: Kaori Makimura
|anno precedente = 1959
* [[Yōko Asagami]]: Saeko Nogami
|successivo = [[I'm Movin' On]]
* [[Hōchū Ōtsuka]]: Vince Ingrado
|anno successivo = 1959
* [[Kōichi Yamadera]]: Shinji Mikuni
* [[Mami Koyama]]: Miki
* [[Marie Iitoyo]]: Ai Shindo
* [[Tesshō Genda]]: Umibozu
|doppiatori italiani =
* [[Guido Cavalleri]]: Ryo Saeba
* [[Jasmine Laurenti]]: Kaori Makimura
* [[Vittorio Bestoso]]: Umibozu
|fotografo = Yuuichirou Nagata
|montatore = Daisuke Imai
|musicista = Taku Iwasaki
|art director = Hiroshi Katō
|character design = Kumiko Takahashi, Yoshihito Hishinuma
|animatore = Yoshihito Hishinuma
}}
{{nihongo|'''''City Hunter: Private Eyes'''''|劇場版シティーハンター <新宿プライベート・アイズ>|Gekijōban Shitī Hantā <Shinjuku puraibēto aizu>}} è un film [[anime]] tratto dalla [[serie televisiva]] ''[[City Hunter]]''<ref>{{cita news|autore=Silvio Mazzitelli|url=https://www.mondofox.it/2019/06/06/city-hunter-private-eyes-nuovo-film-arriva-anche-italia/|titolo=City Hunter - Private Eyes, il nuovo film arriva anche in Italia|pubblicazione=MondoFox|data=6 giugno 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Il film è uscito nelle sale giapponesi l'8 febbraio [[2019]]<ref name="Mondo Japan">{{cita news|url=http://www.mondojapan.net/anime-news/il-nuovo-film-di-city-hunter-a-febbraio-2019/|titolo=Il nuovo film di City Hunter a Febbraio 2019.|pubblicazione=Mondo Japan|data=28 settembre 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>, mentre in Italia verrà distribuito nei cinema il 2, 3 e 4 settembre dello stesso anno<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/81162-city-hunter-il-nuovo-film-in-arrivo-anche-al-cinema-a-settembre-per-dynit|titolo=City Hunter: il nuovo film in arrivo (anche al cinema) a settembre per Dynit|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=6 giugno 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>.
'''''What'd I Say''''' è una canzone [[rhythm and blues]] del cantante statunitense [[Ray Charles]], pubblicata nel [[1959]] come [[singolo discografico|singolo]] divisa in due parti. Venne improvvisata una tarda sera del [[1958]], quando Charles e la sua orchestra, nonostante avessero suonato l'intero repertorio, avevano ancora del tempo prima del termine del loro spettacolo; la reazione di gran parte del pubblico fu così entusiasta che Charles decise di inciderla.<ref name="history">{{Cita web|titolo=Feb 18, 1959: Ray Charles records "What'd I Say" at Atlantic Records|editore=history.com|url=http://www.history.com/this-day-in-history/2/18?catId=13|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> Dopo una serie di successi [[R&B]], questo nuovo brano portò Charles nel ''[[mainstream]]'' della [[musica pop]] e segnò la diffusione di un nuovo sottogenere del ''rhythm and blues'', il [[soul]], unendo finalmente tutti gli elementi che Charles aveva creato dalla registrazione di ''[[I Got a Woman]]'' nel [[1954]]. Le influenze di [[musica gospel]], combinate con le allusioni sessuali nel testo, la resero non solo molto popolare ma anche motivo di controversie tra il pubblico, sia bianco che di colore. Permise a Ray Charles di ottenere il suo primo disco d'oro ed è stata una delle canzoni più influenti nella storia del rock.<ref name="rockhall">{{Cita|Aswell|p.70}}.</ref> Per il resto della sua carriera, Charles ha chiuso tutti i concerti con questo pezzo.<ref name="jackson">{{Cita web|cognome=Jackson|nome=Blair|url=http://mixonline.com/mag/audio_ray_charles_whatd/index.html|titolo="Recording Notes: Classic Tracks: Ray Charles' 'What'd I Say'|accesso=21 aprile 2013|lingua=en|pp=130-132|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070501150655/http://mixonline.com/mag/audio_ray_charles_whatd/index.html|dataarchivio=1º maggio 2007}}</ref>
 
== Trama ==
Nel [[2002]] è stata inserita dalla [[Biblioteca del Congresso]] nel ''National Recording Registry''<ref name="NationalR">{{Cita web|titolo=National Recording Registry - alphabetical listing by title|url=http://www.loc.gov/rr/record/nrpb/NRRcreditsbytitle.pdf|editore=[[Biblioteca del Congresso]]|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> e da ''[[Rolling Stone]]'' al decimo posto della sua lista ''[[lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone|The 500 Greatest Songs of All Time]]''.
[[Ryo Saeba]] è un abile investigatore privato ossessionato dalla belle donne e sempre a caccia di criminali. Lavora presso il quartiere di [[Shinjuku]], a [[Tokyo]], dove Ryo assieme alla collega [[Kaori Makimura]] risolvono con successo le indagini che gli vengono affidate. Il loro ultimo caso gli viene assegnato da una modella, Ai Shindo, la quale viene minacciata da alcuni misteriosi delinquenti che vogliono impadronirsi di una "chiave", che lei inconsapevolmente possiede, legata misteriosamente ad una cospirazione che coinvolge l'intera città. Così spetterà a Ryo proteggere la bella Ai e salvare Tokyo.
 
== ContestoProduzione ==
Il 19 marzo 2018, [[Aniplex]] annunciò la produzione di un nuovo film adattato dal [[manga]] ''[[City Hunter]]'' di [[Tsukasa Hōjō]], il quale sarebbe stato animato dallo studio [[Sunrise (azienda)|Sunrise]] e distribuito nelle sale nipponiche nel corso della primavera 2019. L'annuncio fu accompagnato da un [[teaser trailer]] in cui era presente la canzone ''Get Wild'' cantata dal gruppo [[TM Network]], nonché sigla di chiusura della prima stagione dell'[[anime]] originale<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/73255-city-hunter-nuovo-film-per-ryo-saeba|titolo=City Hunter, nuovo film per Ryo Saeba|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=19 marzo 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rafael Antonio Pineda|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2018-03-19/sunrise-animates-new-city-hunter-film-for-spring-2019/.129190|titolo=Sunrise Animates New City Hunter Film for Spring 2019|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=19 marzo 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Nel corso dell'aprile 2018 fu confermato il ritorno del doppiatore storico del protagonista [[Ryo Saeba]], [[Akira Kamiya]], il quale sarebbe tornato a ricoprire il ruolo del personaggio<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/73958-city-hunter-il-doppiatore-giapponese-di-ryo-ha-71-anni-ed-e-pronto-a-tornare|titolo=City Hunter: il doppiatore giapponese di Ryo ha 71 anni ed è pronto a tornare!|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=25 aprile 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita tweet|lingua=ja|utente=kamiyaakira29|autore=Akira Kamiya|numero=986085543401308161|data=16 aprile 2018|titolo=キャストの正式発表は伊倉一恵さんとボクだけ・・・・。|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190726155938/https://twitter.com/kamiyaakira29/status/986085543401308161/|dataarchivio=26 luglio 2019}}</ref>. Il 1º agosto 2018, il [[sito web]] ufficiale pubblicò un nuovo trailer che confermava l'effettiva data di uscita, l'8 febbraio 2019<ref>{{YouTube|id=4TnImjHwb7U|titolo=「劇場版シティーハンター」特報 | 2019年2月8日(金)全国ロードショー|produttore=[[Aniplex]]|lingua=ja|data=1º agosto 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>, assieme il ritorno alle regia di [[Kenji Kodama]], il quale aveva diretto la maggior parte delle trasposizioni animate, Yoichi Kato come sceneggiatore e furono riconfermate le voci originali per i personaggi di: [[Kaori Makimura]], [[Saeko Nogami]], [[Umibozu (personaggio)|Umibozu]] e [[Miki (City Hunter)|Miki]]<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/76097-city-hunter-teaser-con-le-prime-immagini-per-il-nuovo-film|titolo=City Hunter, teaser con le prime immagini per il nuovo film|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=2 agosto 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|autore=Karen Ressler|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2018-08-01/new-city-hunter-anime-film-reveals-teaser-video-more-returning-cast/.134971|titolo=New City Hunter Anime Film Reveals Teaser Video, More Returning Cast|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=1º agosto 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>.
[[File:Ray Charles (cropped).jpg|thumb|left|[[Ray Charles]].]]
Nel [[1958]] [[Ray Charles]] aveva ventisette anni e da dieci incideva soprattutto [[R&B]] per le etichette [[Down Beat]] e [[Swing Time Records|Swing Time]], con uno stile simile a quello di [[Nat King Cole]] e [[Charles Brown (musicista)|Charles Brown]]. Nel 1954 firmò con l'[[Atlantic Records]] e fu incoraggiato dai produttori [[Ahmet Ertegün]] e [[Jerry Wexler]] ad ampliare il suo repertorio. Più tardi Wexler avrebbe ricordato che il successo della Atlantic Records non era dovuto all'esperienza degli artisti, ma all'entusiasmo verso la musica: «Di fare dischi non ne sapevamo un cazzo, ma ci divertivamo».<ref name="jackson"/> Nel caso di Charles, i due produttori capirono che sarebbe stato più conveniente e produttivo «lasciarlo in pace».<ref>{{Cita|Creswell|p. 722}}.</ref>
Dal 1954 fino ai primi anni sessanta Charles si esibì per 300 giorni all'anno con un'orchestra di sette membri e un trio canoro, anch'esso sotto contratto con la Atlantic, chiamato The Cookies che cambiava il nome in [[The Raelettes]] quando si esibiva con lui.<ref name="jackson"/>
 
Il 10 e l'11 novembre 2018 presso la città Kokura, nella [[prefettura di Fukuoka]], luogo in cui nacque il [[mangaka]] originale, si tenne un evento in cui fu presentato il film all'interno del Kitakyushu Pop Culture Festival, dove furono esposti diversi pannelli preparatori della pellicola assieme ad una riproduzione della [[Mini Cooper]], l'auto utilizzata da Ryo nel corso delle sue avventure<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/78018-a-kokura-fukuoka-celebrano-tsukasa-hojo-in-vista-delluscita-del-nuovo-city-hunter|titolo=City Hunter: A Kokura (Fukuoka) si celebra Tsukasa Hojo|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=13 novembre 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Il 12 dicembre 2018 fu pubblicato un terzo trailer<ref>{{YouTube|id=CRFrmaZa1OY|titolo=「劇場版シティーハンター <新宿プライベート・アイズ>」本予告 | 2019年2月8日(金)全国ロードショー|produttore=[[Aniplex]]|lingua=ja|data=12 dicembre 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>, che confermava il titolo completo del film, ovvero ''City Hunter: Shinjuku Private Eyes''<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/78601-city-hunter-trailer-per-il-nuovo-lungometraggio-animato|titolo=City Hunter, trailer per il nuovo lungometraggio animato|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=13 dicembre 2018|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Il 10 gennaio 2019 viene rese disponibile un quarto video che mostra la presenza del trio Occhi di gatto<ref>{{YouTube|id=mji4WOAQT0w|titolo=「劇場版シティーハンター <新宿プライベート・アイズ>」本予告第二弾 | 2019年2月8日(金)全国ロードショー|produttore=[[Aniplex]]|lingua=ja|data=10 gennaio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>, tratto dalla [[Occhi di gatto|serie omonima]] ad opera dello stesso autore di ''City Hunter'', all'interno della storia del film<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/79076-city-hunter-nel-nuovo-trailer-del-film-il-trio-di-occhi-di-gatto|titolo=City Hunter, nel nuovo trailer del film... il trio di Occhi di Gatto!|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=11 gennaio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Sempre nel corso del stesso mese fu resa nota la futura pubblicazione di un adattamento in versione [[light novel]] del film, scritto da Kenta Fukui e pubblicato da [[Tokuma Shoten]] a partire dall'8 febbraio 2019, per farlo coincidere con la data d'uscita della pellicola<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Crystalyn Hodgkins|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-01-17/city-hunter-shinjuku-private-eyes-film-gets-novel-adaptation/.142185|titolo=City Hunter: Shinjuku Private Eyes Film Gets Novel Adaptation|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=17 gennaio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita news|lingua=ja|url=https://animeanime.jp/article/2019/01/17/42761.html|titolo=劇場版「シティーハンター」のオリジナルストーリーが小説化決定|pubblicazione=Anime! Anime!|data=17 gennaio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.tokuma.jp/bookinfo/9784198944353|titolo=劇場版シティーハンター 〈新宿プライベート・アイズ〉|editore=[[Tokuma Shoten]]|lingua=ja|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Il romanzo vendette un totale estimato di 10,021 copie in meno di un mese<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Egan Loo|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-03-26/top-selling-light-novels-in-japan-february-2019/.144809|titolo=Top-Selling Light Novels in Japan: February 2019|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=26 marzo 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>.
Nel 1954 Charles iniziò a mischiare suoni e strumenti tipici della musica gospel con testi più laici. Il primo esperimento fu ''[[I Got a Woman]]'', basata sulle melodie degli [[standard (musica)|standard]] gospel ''My Jesus Is All the World to Me'' e ''I Got a Savior (Way Across Jordan)''. Fu il primo disco di Ray Charles che attirò l'attenzione del pubblico bianco, ma gli elementi gospel provocarono disagio in parte degli ascoltatori di colore; Charles più tardi affermò che l'unione di diversi generi musicali non fu una decisione voluta.<ref>{{Cita|Evans|p. 71}}.</ref>
Nel dicembre 1958 ci fu il successo di ''[[Night Time Is the Right Time]]'', un'ode alla sensualità cantata con una delle Raelettes, Margie Hendricks, che al tempo aveva una relazione con il cantante. Dal 1956, inoltre, Charles si portava in tour un [[pianoforte elettrico]] [[Pianoforte elettrico Wurlitzer|Wurlitzer]] personale perché non si fidava della qualità di quelli che gli venivano forniti sul posto. Nelle occasioni in cui lo suonava, veniva deriso dagli altri musicisti.<ref name="evans109">{{Cita|Evans|p. 109}}.</ref>
 
== Distribuzione ==
== Composizione e registrazione ==
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi l'8 febbraio 2019<ref name="Mondo Japan"/>.
[[File:Wurlitzer 112, Hammond XK-2, & roll-up KBD @ Sarlacc Studios.jpg|thumb|Un modello di [[pianoforte elettrico]] [[Pianoforte elettrico Wurlitzer|Wurlitzer]] di fine anni cinquanta.]]
Secondo l'autobiografia di Ray Charles, il pezzo nacque casualmente durante un'improvvisazione per esaurire il tempo prima della fine di un concerto nel dicembre 1958.<ref>{{Cita|Charles, Ritz|p. 189}}.</ref><ref>{{Cita|Lydon|p. 153}}.</ref> ''What'd I Say'' è un'eccezione, in quanto Charles non ha mai provato in pubblico una canzone prima di registrarla. Neanche lui ricorda dove avesse luogo quel concerto, ma Mike Evans, in ''Ray Charles: The Birth of Soul'', lo colloca a [[Brownsville (Pennsylvania)|Brownsville]] in [[Pennsylvania]].<ref>{{Cita|Evans|p. 107}}.</ref> Si trattava di uno spettacolo durante un ballo che sarebbe dovuto durare 4 ore,<ref name="history"/> con mezz'ora di pausa e termine intorno alle 2 del mattino. Charles e la sua band avevano terminato la scaletta dopo la mezzanotte, ma mancavano ancora dodici minuti. A quel punto il cantante disse alle Raelettes: «Perderò un po' di tempo, voi seguitemi e basta».<ref name="charles191">{{Cita|Charles, Ritz|p. 191}}.</ref> Cominciando col piano elettrico, suonò quello che si sentiva sul momento: una serie di [[riff]], passando a un [[pianoforte]] per quattro ritornelli supportati da un ritmo di percussioni latino come la [[conga (strumento musicale)|conga]]. Dopo questa introduzione Charles cominciò a cantare versi improvvisati, semplici e senza alcun legame tra loro. La struttura è quella di un [[blues in 12 misure]] con elementi gospel,<ref name="stephens">{{en}} {{cita pubblicazione|autore=Robert W. Stephens|anno=1984|titolo=Soul: A Historical Reconstruction of Continuity and Change in Black Popular Music|rivista=The Black Perspective in Music|volume=12|numero=1|pp=21-43|url=http://www.jstor.org/pss/1214967|abstract=x}}</ref><ref>{{en}} {{cita pubblicazione|autore=Alexander Stewart|data=ottobre 2000|titolo='Funky Drummer': New Orleans, James Brown and the Rhythmic Transformation of American Popular Music|rivista=''Popular Music''|volume=19|numero=3|pp=293–318|url=http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?aid=61760|abstract=x}}</ref> mentre tra le prime righe ci sono influenze di uno stile [[boogie-woogie]] che Ahmet Ertegün attribuisce a [[Pinetop Smith|Clarence "Pinetop" Smith]], che era solito indicare i passi di danza da eseguire attraverso i testi.<ref name="evans109"/> A metà dell'esibizione, Charles disse alle Raelettes che avrebbero dovuto ripetere quello che faceva, trasformando così l'esibizione in un botta e risposta tra l'artista, le coriste e gli strumenti a fiato dell'orchestra, che si chiamavano tra di loro con urli e lamenti estatici e colpi di [[corno (strumento musicale)|corni]].<ref name="stephens"/>
 
In Italia verrà distribuito da [[Nexo Digital]] il 2, 3 e 4 settembre 2019<ref>{{cita news|url=http://www.nexodigital.it/city-hunter-private-eyes/|titolo=City Hunter. Private Eyes|editore=[[Nexo Digital]]|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Il primo trailer è stato pubblicato sul canale [[YouTube]] di [[Dynit]] il 19 luglio 2019<ref>{{cita news|url=https://www.animeclick.it/news/81773-city-hunter-ecco-il-primo-trailer-italiano|titolo=City Hunter: ecco il primo trailer italiano|pubblicazione=[[AnimeClick.it]]|data=19 luglio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>, dove vengono riconfermati i doppiatori storici di [[Ryo Saeba]] e [[Kaori Makimura]], ovvero rispettivamente [[Guido Cavalleri]] e [[Jasmine Laurenti]]<ref>{{YouTube|id=k0pnD7sNAds|titolo=City Hunter: Private Eyes (Trailer 90")|produttore=[[Dynit|DYNITchannel]]|data=19 luglio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>.
Charles sentì subito la reazione del pubblico entusiasta e danzante. Molte persone gli si avvicinarono al termine dello spettacolo per chiedergli dove avrebbero potuto acquistare il disco. La canzone fu riproposta per molte sere di fila e le continue reazioni positive del pubblico portarono il cantante a chiamare Jerry Wexler e dirgli che aveva qualcosa di nuovo da incidere.<ref name="charles191"/>
 
Lo studio della Atlantic Records aveva appena acquistato un [[registrazione multitraccia|registratore a 8 tracce]] e l'ingegnere acustico [[Tom Dowd]] stava ancora imparando a usarlo. Nel febbraio 1959 Charles e la sua orchestra registrarono finalmente ''What'd I Say'' nella piccola [[studio di registrazione|sala]] della Atlantic. Dowd ricorda che non sembrava tanto speciale ai tempi della registrazione: durante quella sessione era preceduta da ''Tell the Truth'', che aveva impressionato molto di più.
 
{{citazione|La registrammo nello stesso modo in cui avevamo registrato tutte le altre. Ray, le ragazze e la band dal vivo nello studio piccolo, senza nessuna [[overdubbing|aggiunta]]. Tre o quattro prove, ed era finita. La prossima!|Tom Dowd<ref>{{Cita|Lydon|p. 157}}.</ref>|We made it like we made all the others. Ray, the gals, and the band live in the small studio, no overdubs. Three or four takes, and it was done. Next!|lingua=en}}
 
Col senno di poi [[Nesuhi Ertegün]], fratello di Ahmet, riconobbe la straordinaria qualità sonora della canzone in rapporto alle dimensioni ridotte dello studio e l'alto livello tecnologico degli strumenti utilizzati; il suono è pulito al punto che si può sentire Charles tenere il tempo durante il botta e risposta senza musica.<ref name="evans109"/>
 
[[File:Ahmet Ertegun (Gottlieb).jpg|thumb|left|[[Ahmet Ertegün]] (circa 1946, foto [[William P. Gottlieb]])]]
 
Il lavoro in studio durò poco perché l'orchestra aveva perfezionato l'accompagnamento musicale durante il tour,<ref>{{Cita|Ertegün|p. 118}}.</ref> sebbene a Dowd non mancassero i problemi. Il primo riguardava la lunghezza del pezzo, che durava oltre sette minuti e mezzo, quando la durata media di quelli trasmessi alla radio era due minuti e mezzo. In più, anche se i testi non erano osceni, i suoni emessi dal cantante e le coriste nei botta e risposta preoccupavano il tecnico e i produttori. In precedenza, infatti, il disco ''Money Honey'' di [[Clyde McPhatter]] era stato vietato in Georgia, ma Ahmet Ertegün e Wexler l'avevano pubblicato lo stesso, rischiando l'arresto.<ref name="evans110">{{Cita|Evans|p. 110}}.</ref> Ray Charles era consapevole del problema, ma difendeva il suo lavoro: «Non sono abituato a interpretare le mie canzoni, ma se non riesci a capire ''What'd I Say'', allora c'è qualcosa che non va, o non sei abituato ai dolci suoni dell'amore.»<ref name="charles191"/>
 
Per risolvere la situazione, Dowd realizzò tre versioni, rimosse alcuni richiami ambigui e incise un singolo con due parti di circa tre minuti chiamate ''What'd I Say Part I'' e ''What'd I Say Part II'', divise da un finto intermezzo dove gli altri musicisti si fermano e supplicano Charles di continuare, terminando poi con un frenetico finale. Più tardi Dowd affermò che l'ipotesi di non pubblicare il disco, che uscì invece nel luglio 1959,<ref name="jackson"/><ref>{{Cita|Lydon|p. 158}}.</ref> non era mai stata presa in considerazione: «Sapevamo che sarebbe diventata una ''[[Singolo di successo|hit]]'', nessun dubbio al riguardo».<ref>{{Cita|Creswell|p. 721}}.</ref>
 
== Accoglienza ==
Nel weekend d'apertura, il film si classificò come il quarto più visto, guadagnando 257 milioni di [[yen]] dal sabato alla domenica, per poi aumentare a 450 milioni dal venerdì al lunedì successivi<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rafael Antonio Pineda|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-02-12/new-city-hunter-code-geass-films-debut-at-no.4-no.5/.143300|titolo=New City Hunter, Code Geass Films Debut at #4, #5|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=12 febbraio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Nel secondo weekend scese dal quarto al quinto posto della classifica dei film più visti di quel periodo, guadagnando 153,734,680 yen dal venerdì alla domenica, riuscendo ad ottenere un totale di 757,770,500 yen<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rafael Antonio Pineda|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-02-19/city-hunter-film-drops-to-no.5-code-geass-to-no.6/.143607|titolo=City Hunter Film Drops to #5, Code Geass to #6|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=19 febbraio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Nella terza settimana di proiezione, la sua posizione calò ulteriormente scivolando dal quinto all'ottavo posto, ottenendo una cifra di 1,005,602,900 yen<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rafael Antonio Pineda|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-02-25/tonde-saitama-alita-rank-no.1-no.2-in-japan-box-office/.143901|titolo=Tonde Saitama, Alita Rank #1, #2 in Japan Box Office|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=25 febbraio 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>. Nella quinta settimana di programmazione la cifra salì a 1,328,388,620 yen<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Jennifer Sherman|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-03-11/3rd-psycho-pass-ss-anime-film-opens-at-no.10-at-japanese-box-office/.144432|titolo=3rd Psycho-Pass SS Anime Film Opens at #10 at Japanese Box Office|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=11 marzo 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref> mentre nell'ultima ottene un cumulativo di 1,404,747,320 yen<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rafael Antonio Pineda|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-03-18/39th-doraemon-film-stays-at-no.1-precure-miracle-universe-opens-at-no.3/.144678|titolo=39th Doraemon Film Stays at #1, Precure Miracle Universe Opens at #3|pubblicazione=[[Anime News Network]]|data=18 marzo 2019|accesso=26 luglio 2019}}</ref>.
Nonostante i primi giudizi fossero tiepidi (ad esempio quello di ''[[Billboard]]''),<ref name="lydon164">{{Cita|Lydon|p. 164}}.</ref> la segreteria della Atlantic Records iniziò a ricevere chiamate dai [[distribuzione commerciale|distributori]]. Le stazioni radiofoniche si rifiutavano di metterla in onda perché troppo carica sessualmente, ma l'etichetta discografica non volle ritirare i dischi dai negozi. Come risposta alle lamentele, nel luglio 1959 venne pubblicata una versione meno "spinta" che portò il singolo alla posizione numero 26 della classifica in poche settimane. ''Billboard'' pubblicò una nuova recensione che a distanza di mesi, a differenza della prima, considerava l'opera come il più forte disco pop che l'artista avesse mai prodotto fino a quel momento.<ref name="lydon164"/> Alla fine ''What'd I Say'' raggiunse la prima posizione della classifica ''[[Hot R&B/Hip-Hop Songs|Hot R&B Sides]]'', la sesta della ''[[Billboard Hot 100]]'' e divenne il primo disco d'oro della carriera di Ray Charles,<ref name="fong">{{Cita web|url=http://www.rollingstone.com/music/news/the-rolling-stone-interview-ray-charles-19730118|titolo=The Rolling Stone Interview: Ray Charles|cognome=Fong-Torres|nome=Ben|data=18 gennaio 1973|sito=[[Rolling Stone|RS]] 164|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> oltre alla canzone dai maggiori incassi per la Atlantic Records in quel periodo.<ref name="evans110"/>
 
== Note ==
Molte radio (sia di pubblico in prevalenza bianco che di colore) non vollero trasmettere il pezzo a causa del «dialogo tra il cantante e le voci d'accompagnamento che partiva in chiesa e terminava in camera da letto», citando le parole di un critico.<ref name="evans111"/> Le allusioni erotiche erano ovvie agli ascoltatori, ma c'era un aspetto più profondo della fusione tra la musica nera gospel e quella R&B che non piaceva al pubblico afroamericano: la musica, poiché faceva parte della società americana, rappresentava anche la [[segregazione razziale]], e molti lamentavano l'avvicinamento al gospel da parte di musicisti laici, oltre al fatto che venisse messo sul mercato per gli ascoltatori bianchi.<ref name="evans111">{{Cita|Evans|p. 111}}.</ref> Durante molti concerti negli anni sessanta gli organizzatori arrivarono al punto di chiamare la polizia, preoccupati che scoppiassero risse a causa della frenesia che scorreva tra la folla durante l'esibizione.<ref>{{Cita|Lydon|pp. 195, 204}}.</ref>
<references />
 
== Voci correlate ==
La controversia morale che si era venuta a creare intorno alla canzone è stata attribuita alla sua popolarità; in un'intervista rilasciata tempo dopo la pubblicazione, Charles riconobbe che il ''beat'' era accattivante, ma che il pubblico fosse attratto dal testo allusivo.
* [[City Hunter]]
 
== Collegamenti esterni ==
{{citazione|"Guarda la ragazza con l'anello col diamante. Lei sa come agitare 'quella cosa' ". Non era l'anello col diamante che gli interessava.|Ray Charles<ref name="fong"/>|"See the girl with the diamond ring. She knows how to shake that thing." It wasn't the diamond ring that got 'em.|lingua=en}}
* {{collegamenti esterni}}
 
{{City Hunter}}
''What'd I Say'' fu il primo esempio di ''[[Crossover (musica)#Crossover come commistione di generi musicali|crossover]]'' nel genere [[rock and roll]], allora in crescita, di Ray Charles, che colse l'opportunità datagli dal ritrovato successo e annunciò a Ertegün e Wexler che stava valutando l'ipotesi di firmare con la ABC-Paramount Records (che poi cambiò il nome in [[ABC Records]]) entro la fine del 1959.<ref>{{Cita|Charles, Ritz|pp. 194–195}}.</ref> Mentre l'artista negoziava con la nuova etichetta, la Atlantic pubblicò un album dei suoi successi [[What'd I Say (album)|con lo stesso titolo]].
{{Film di Kenji Kodama}}
{{portale|anime e manga|cinema}}
 
[[Categoria:Film di City Hunter]]
== Influenze musicali ==
[[Categoria:Film diretti da Kenji Kodama]]
{{citazione|(...) Temerariamente diversa, selvaggiamente sexy e favolosamente ballabile, appassionava gli ascoltatori. Quando arrivò in radio, qualcuno la spense con disgusto, ma in milioni alzarono il volume al massimo e cantarono "Unnnh, unnnh, ooooh, ooooh" con Ray e le Raelettes. Diede vita a milioni di feste, ad altrettante storie d'amore, e divenne una canzone con la quale passare l'estate.|Michael Lydon<ref name="lydon164"/>|(...) Daringly different, wildly sexy, and fabulously danceable, the record riveted listeners. When 'What'd I Say' came on the radio, some turned it off in disgust, but millions turned the volume up to blasting and sang 'Unnnh, unnnh, oooooh, oooooh' along with Ray and the Raelettes. [It] became the life of a million parties, the spark of as many romances, and a song to date the Summer by.|lingua=en}}
[[Categoria:Film ambientati a Tokyo]]
 
''What'd I Say'' non ebbe subito un grande effetto negli Stati Uniti, mentre era molto popolare in Europa. [[Paul McCartney]] ne rimase colpito a tal punto che capì di volere iniziare a lavorare nel campo musicale,<ref>{{Cita|Lydon|pp. 164–165}}.</ref> mentre [[George Harrison]] la conobbe durante una festa in cui venne riprodotta per otto ore di fila.<ref name="evans111"/> Durante la loro permanenza ad [[Amburgo]], i [[The Beatles|Beatles]] la suonarono a ogni concerto con tanto di botta e risposta con il pubblico, ottenendo un grande successo. La sua apertura di piano elettrico era per [[John Lennon]] una novità e tentò di ripeterla con la chitarra. Tempo dopo lo stesso Lennon attribuì a quell'[[introduzione (musica)|intro]] la nascita delle canzoni caratterizzate da [[riff]] di chitarra.<ref name="evans112">{{Cita|Evans|p. 112}}.</ref>
 
Quando [[Mick Jagger]] cantò per la prima volta con la band che sarebbe poi diventata i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]], si esibì in un duetto di ''What'd I Say''. [[Eric Burdon]] dei [[The Animals]], [[Steve Winwood]] del [[The Spencer Davis Group]], [[Brian Wilson]] dei [[The Beach Boys|Beach Boys]] e [[Van Morrison]] la considerano fondamentale e la inclusero nei loro spettacoli.<ref>{{Cita|Evans|pp. 112–113}}.</ref><ref>{{cita web|cognome=Morrison|nome=Van|titolo= 100 Greatest Artists: Ray Charles|url=http://www.rollingstone.com/music/lists/100-greatest-artists-of-all-time-19691231/ray-charles-20110420|data=15 aprile 2004|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|autore=Billy Joel|titolo= 100 Greatest Singers: Ray Charles|url=http://www.rollingstone.com/music/lists/100-greatest-singers-of-all-time-19691231/ray-charles-20101202|data=27 novembre 2008|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref>
 
Lo storico musicale Robert Stephens e il chitarrista [[Lenny Kaye]] attribuiscono a ''What'd I Say'' la nascita della musica [[soul]], risultato dell'unione di gospel e [[jazz]]; il nuovo genere si sarebbe sviluppato successivamente con artisti come [[James Brown]] e [[Aretha Franklin]].<ref name="stephens"/><ref>{{Cita|Ertegün|p. 125}}.</ref>
 
Alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] il [[rock and roll]] stava vivendo un periodo difficile a causa di una serie di scandali e tragedie con i principali esponenti del genere come protagonisti, oltre all'assenza dalle scene di [[Elvis Presley]] perché in [[servizio militare]]: [[Buddy Holly]] perse la vita in un tragico incidente aereo nel [[1959]], seguito da quello in auto, altrettanto fatale, di [[Eddie Cochran]] nel [[1960]]; [[Chuck Berry]] era in carcere per atti sessuali con una minorenne<ref>{{Cita web|cognome=Weiner|nome=Eric|titolo=The Long, Colorful History of the Mann Act|data=11 marzo 2008|editore=npr.org|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=88104308|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> e [[Jerry Lee Lewis]] era al centro di uno scandalo mediatico dopo il suo matrimonio con una cugina tredicenne.<ref>{{Cita web|cognome=Connolly|nome=Ray|titolo=Great Balls of Scandal: How Jerry Lee Lewis' marriage to a 13-year-old wrecked his career|data=24 maggio 2008|editore=dailymail.co.uk|url=http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-1021569/Great-Balls-Scandal-How-Jerry-Lee-Lewis-marriage-13-year-old-wrecked-career.html|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita|Larson|p. 50}}.</ref> Per queste ragioni il 1958 e il 1959 sono spesso visti come due anni sterili per quanto riguarda il talento musicale. Il critico [[Nelson George]] pensa invece il contrario e usa Ray Charles e la sua canzone come esempi; George scrive che i temi nelle opere del cantante di [[Albany (Georgia)|Albany]] erano molto simili ai giovani ribelli e resero popolare il rock and roll. Secondo lo scrittore, Charles «abbatté il limite tra palco e pulpito, ricaricò le preoccupazioni del blues con fervore trascendentale, unendo spudoratamente il sessuale allo spirituale. Rese così il piacere (soddisfazione fisica) e la gioia (illuminazione divina) sembrare una cosa sola e portò le realtà del peccatore del sabato sera e del fedele della domenica mattina in rauca armonia».<ref>{{Cita|George|p. 70}}.</ref>
[[File:Paul, George & John.png|thumb|left|I [[The Beatles|Beatles]] sono tra gli artisti che più rimasero influenzati dal pezzo.]]
''What'd I Say'' è stata oggetto di [[cover]] da parte di molti artisti di diversi stili musicali. Elvis Presley la usò per una lunga scena di ballo nel film del 1964 ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'' e la pubblicò come singolo con il [[Viva Las Vegas (brano musicale)|brano omonimo]] sul [[lato B]]. [[Cliff Richard]], [[Eric Clapton]] con [[John Mayall & the Bluesbreakers]], [[The Big Three]], [[Eddie Cochran]], [[Bobby Darin]], [[Nancy Sinatra]], [[Sammy Davis Jr.]] e [[Johnny Cash]] ne fecero tutti una loro rivisitazione.<ref>{{Cita|Evans|p. 113}}.</ref> Jerry Lee Lewis ebbe molto successo con la sua interpretazione del 1961, che rimase otto settimane in classifica.<ref>{{en}} {{cita libro|cognome=Whitburn|nome=Joel|titolo=Joel Whitburn's top pop singles 1955–2002|anno=2003|editore=Record Research|isbn=0-89820-155-1}}</ref> Ray Charles notò che molte delle stazioni radio che fino ad allora non avevano mai trasmesso la sua canzone iniziarono a farlo dopo la pubblicazione di cover da parte di artisti bianchi, suscitandogli qualche perplessità («come se il sesso bianco fosse più pulito di quello nero»), anche se successivamente iniziarono a mettere in onda anche la versione originale.<ref name="charles191"/> Nel 2001 il cantante italiano [[Zucchero (cantante)|Zucchero]] campionò parte della melodia del brano di Charles per la sua canzone ''Porca l'oca'', inclusa nell'album ''[[Shake (Zucchero)|Shake]]'', alle registrazioni del quale partecipò anche il bluesman americano.
[[File:Jamie Foxx Navy.jpg|thumb|Nel film ''[[Ray (film)|Ray]]'' con [[Jamie Foxx]] (nella foto) è raccontata anche la genesi di ''What'd I Say''.]]
 
Charles scelse di suonare ''What'd I Say'' per chiudere ogni suo concerto.<ref name="jackson"/> Nel 2000 comparve al 43º posto della classifica ''100 Greatest Songs in Rock and Roll'' e al 96º della ''100 Greatest Dance Songs'' (nella quale risulta la meno recente), entrambe a cura di [[VH1]].<ref>{{Cita news|lingua=en|titolo=Stones' Satisfaction Top Rock Anthem|pubblicazione=The Ottawa Citizen|giorno=8|mese=gennaio|anno=2000|p=E.11}}</ref><ref>{{cita web|titolo=VH1 Counts Down the '100 Greatest Dance Songs' in Five-Hour, Five-Night Special, Premiering October 9-13 at 10:00 P.M. (ET/PT)|url=http://www.prnewswire.com/news-releases/vh1-counts-down-the-100-greatest-dance-songs-in-five-hour-five-night-special-premiering-october-9-13-at-1000-pm-etpt-74754057.html|editore=PR Newswire|data=3 ottobre 2000|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> Nello stesso anno venne scelta da [[National Public Radio]] come una delle 100 canzoni più influenti del ventesimo secolo.<ref name="npr">{{cita web|titolo=The 100 most important American musical works of the 20th century|url=http://www.npr.org/programs/specials/vote/list100.html|editore= National Public Radio|data=21 febbraio 2000|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref> Nel 2004 la rivista ''[[Rolling Stone]]'' la collocò al decimo posto del suo elenco ''[[Lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone|The 500 Greatest Songs of All Time]]''.<ref>{{cita web|titolo=What'd I Say|url=http://www.rollingstone.com/news/story/6595855/whatd_i_say|data=9 dicembre 2004|editore=rollingstone.com|accesso=21 aprile 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080714130209/http://www.rollingstone.com/news/story/6595855/whatd_i_say|dataarchivio=14 luglio 2008}}</ref>
 
In una scena del [[film biografico]] ''[[Ray (film)|Ray]]'' viene rappresentata l'improvvisazione che diede alla luce il pezzo, con [[Jamie Foxx]] nei panni di Ray Charles (interpretazione che gli valse un [[Oscar al miglior attore|oscar come miglior attore protagonista]] nel 2005).<ref>{{Cita news|lingua=en|autore= Patrick Goldstein|url=http://articles.latimes.com/2004/nov/03/entertainment/et-ray3|titolo=The Soul of 'Ray'; Capturing the spirit, if not Each Event, of the Late Musical Legend's Amazing Life|pubblicazione=[[Los Angeles Times]]|giorno=3|mese=novembre|anno=2004|p=E.1|accesso=21 aprile 2013}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=John Horn|autore2=Susan King|url=http://articles.latimes.com/2005/feb/28/entertainment/et-oscars28|titolo=The Oscars: 'Million Dollar Baby' Delivers a 1-2-3-4 Punch|pubblicazione=[[Los Angeles Times]]|giorno=28|mese=febbraio|anno=2005|p=A.1|accesso=21 aprile 2013}}</ref> Per la sua importanza storica, artistica e culturale, nel 2002 è stata inserita dalla [[Biblioteca del Congresso]] nel ''National Recording Registry'' statunitense.<ref name="NationalR"/> Nel 2007 la [[Rock and Roll Hall of Fame]] l'ha inclusa tra le 500 canzoni fondamentali per il rock and roll.<ref name="rockhall"/>
 
== Tracce ==
{{Tracce
| Autore testi e musiche = [[Ray Charles]]
| Autore testi =
| Autore musiche =
| Edizioni = [[Atlantic Records]]
| Visualizza durata totale =
 
| Titolo1 = What'd I Say (Part I)
| Durata1 = 3:05
 
| Titolo2 = What'd I Say (Part II)
| Durata2 = 1:59
| Extra2 = <ref name="Discogs">{{Cita web|titolo= Ray Charles And His Orchestra - What'd I Say|url=http://www.discogs.com/Ray-Charles-And-His-Orchestra-Whatd-I-Say/release/2384590|accesso=21 aprile 2013|lingua=en}}</ref>
 
}}
 
== Edizioni ==
* {{Cita disco |anno = 1959|formato = 45 giri|etichetta = Atlantic Records|catalogo= 45-2031}}.<ref name="Discogs"/>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Aswell|nome=Tom|titolo=Louisiana Rocks!: The True Genesis of Rock & Roll|anno=2009|editore=Pelican Publishing|url=http://books.google.it/books?id=BSHTGsnI8skC&pg=PA70&dq=what'd+i+say+500+Songs+That+Shaped+Rock&hl=it&ei=hCsmTYWzNs_5sgb7n7W_Ag&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&sqi=2&ved=0CCYQ6AEwAA#v=onepage&q=what'd%20i%20say%20500%20Songs%20That%20Shaped%20Rock&f=false|isbn=1-58980-677-8|cid=Aswell|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Charles|nome=Ray|wkautore=Ray Charles|autore2=David Ritz|titolo=Brother Ray: Ray Charles' Own Story|anno=1978|editore=The Dial Press|isbn=0-8037-0828-9|cid=Charles, Ritz|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Creswell|nome=Toby|titolo=1001 Songs: The Greatest Songs of All Time and the Artists, Stories, and Secrets Behind Them|anno=2006|editore=Thunder's Mouth Press|isbn=1-56025-915-9|cid=Creswell|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Ertegün|nome=Ahmet|wkautore=Ahmet Ertegün|titolo="What'd I Say?": The Atlantic Story: 50 Years of Music|anno=2001|editore=Welcome Rain Publishers|isbn=1-56649-048-0|cid=Ertegün|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Evans|nome=Mike|titolo=Ray Charles: The Birth of Soul|anno=2007|editore=Omnibus Press|isbn=978-1-84609-341-8|cid=Evans|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=George|nome=Nelson|wkautore=Nelson George|titolo=The Death of Rhythm & Blues|anno=1988|editore=Pantheon Books|isbn=0-394-55238-5|cid=george|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Larson|nome=Thomas|titolo=The History of Rock and Roll|anno=2004|editore=Kendall/Hunt Publishing Company|isbn=0-7872-9969-3|cid=Larson|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Lydon|nome=Michael|titolo=Ray Charles: Man and Music|anno=1988|editore=Riverhead Books|isbn=1-57322-132-5|cid=Lydon|lingua=en}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://raycharles.com/|Sito ufficiale di Ray Charles}}
{{portale|musica}}
{{vetrina|9|gennaio|2011|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/What%27d_I_Say|musica}}