Corfinio e Perseo (torpediniera): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
 
Riga 1:
{{Infobox nave
{{Nota disambigua|il liquore dal nome originario della città antica di [[Corfinium]]|Corfinio (liquore)}}
|Nome=''Perseo''
{{Divisione amministrativa
|Immagine=RN perseo.jpg
|Nome=Corfinio
|Dimensioni_immagine=
|Panorama=CORFINIO S PELINO GDM.jpg
|Didascalia=ConcattedraleUna difoto Sandella Pelino''Perseo''
|Bandiera=CorfinioFlag of Italy (1861-Gonfalone1946) crowned.pngsvg
|Tipo=[[torpediniera]]
|Voce bandiera=
|Classe=[[Classe Spica (torpediniera)#Tipo Perseo|Spica tipo ''Perseo'']]
|Stemma=Corfinio-Stemma.png
|Numero_unità=
|Voce stemma=
|Costruttori=[[Cantiere navale di Fiume#I Cantieri del Quarnaro|Cantieri del Quarnaro]], [[Fiume (Croazia)|Fiume]]
|Stato=ITA
|Cantiere=
|Grado amministrativo=3
|Identificazione=PS
|Divisione amm grado 1=Abruzzo
|Ordine=
|Divisione amm grado 2=L'Aquila
|Impostazione=12 novembre 1934
|Amministratore locale=Massimo Colangelo<ref name="Elezioni 2015">{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=31/05/2015&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref>
|Varo=9 ottobre 1935
|Partito=[[lista civica]] Unione civica - Nuova Corfinio
|Completamento=
|Data elezione=14-6-2004 (3º mandato)
|Entrata_in_servizio=1º febbraio 1936
|Data istituzione=
|Proprietario={{Insegna navale|ITA (1861-1946)|icona}}
|Altitudine=
|Radiazione=
|Superficie=17.95
|Destino_finale=affondata in combattimento il 4 maggio 1943
|Note superficie=
|Dislocamento=standard 630 t<br />carico normale 970 t<br />pieno carico 1020 t
|Abitanti=1042
|Stazza_lorda=
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2017.
|Lunghezza=81,9
|Aggiornamento abitanti=30-6-2017
|Larghezza=8,2
|Sottodivisioni=
|Altezza=
|Divisioni confinanti=[[Popoli (Italia)|Popoli]] (PE), [[Pratola Peligna]], [[Raiano]], [[Roccacasale]], [[Salle]] (PE), [[Tocco da Casauria]] (PE), [[Vittorito]]
|Pescaggio=3
|Zona sismica=1
|Profondità_operativa=
|Gradi giorno=
|Ponte_di_volo=
|Diffusività=
|Propulsione=2 caldaie<br />2 [[turbina a vapore|gruppi turboriduttori a vapore]]<br />[[Potenza (fisica)|potenza]] 19.000 [[Cavallo vapore britannico|HP]]<br />2 eliche
|Nome abitanti=corfiniesi
|Velocità=34
|Patrono=[[Papa Alessandro I|sant'Alessandro]]
|Autonomia=1910 miglia nautiche a 15 nodi
|Festivo=3 maggio
|Capacità_di_carico=
|PIL=
|Equipaggio=6 ufficiali, 110 tra sottufficiali e marinai
|PIL procapite=
|Passeggeri=
|Mappa=Map of comune of Corfinio (province of L'Aquila, region Abruzzo, Italy).svg
|Sensori=
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Corfinio all'interno della provincia dell'Aquila
|Sistemi_difensivi=
|Armamento=<br />
* 3 pezzi da [[100/47|100/47 OTO Mod. 1931]]
* 8 [[mitragliera|mitragliere]] da 13,2 [[millimetro|mm]] [[Breda Mod. 31]]<br /> (4 impianti binati)
* 4 tubi [[lanciasiluri]] da 450 [[millimetro|mm]]
* 2 lancia[[Bomba di profondità|bombe di profondità]]
* attrezzature per il trasporto e la posa di 20 [[mina navale|mine]]
|Corazzatura=
|Mezzi_aerei=
|Motto=
|Soprannome=
|Note=dati riferiti all’entrata in servizio
|Ref=dati presi principalmente da [https://web.archive.org/web/20120218011609/http://www.regiamarinaitaliana.it/Tp%20classe%20Spica.html Regiamarina], [http://www.warshipsww2.eu/shipsplus.php?language=E&id=62645 Warships 1900-1950], [http://www.trentoincina.it/dbunita.php?unit=Perseo Trentoincina] e ''Guide Compact DeAgostini – Navi e velieri''
}}
 
La '''Perseo''' è stata una [[torpediniera]] della [[Regia Marina]].
'''Corfinio''' (anticamente ''[[Corfinium]]'', poi, nel [[epoca romana|periodo romano]], ''Pentima'', indi nel [[medioevo]] ''Valva'', ha ripreso il nome classico nel 1928)<ref>{{cita libro | titolo=Nomi d'Italia | editore=Istituto geografico De Agostini | città=Novara | anno=2009 | p=138 }}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:1042}} abitanti della [[provincia dell'Aquila]] in [[Abruzzo]]. Fa parte della [[Comunità montana]] ''[[Comunità Montana Peligna|Peligna]]''.
 
== Storia ==
In epoca italica fu abitata dai [[Peligni]], e durante la [[guerra sociale]] contro [[Roma]] (91-88 a.C.) divenne capitale del popolo dei [[Sanniti]], e di una porzione di territorio chiamato "Italia", dal nome osco "Vitelia". Infatti l'antica ''[[Corfinium]]'' fu chiamata "Viteliù", salvo poi essere assoggettata al dominio romano, cambiando il nome in "Valva".
Nel 1937 la nave compì una [[crociera (marina militare)|crociera]] di prova che la portò a [[Tripoli]]<ref name="trentoincina">[http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Perseo Trentoincina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Durante la [[guerra civile spagnola]], nel 1937, la ''Perseo'' operò nel [[canale di Sicilia]] in missioni a contrasto del [[contrabbando]] di rifornimenti a favore delle [[seconda repubblica spagnola|truppe spagnole repubblicane]]<ref name="trentoincina"/>.
== Geografia ==
La città si trova nella [[Valle Peligna]], appena fuori dalle gole di [[Popoli (Italia)|Popoli]]. Sulla piana si trovava la città romana, poi quella attuale, mentre il settore più alto è ai piedi del Monte Rotondo, ossia la seconda cima delle [[Montagne del Morrone]]. Il centro è l'ambito dal fiume [[Aterno]] che passa in località Sant'Ippolito, oggi sede di un complesso industriale.
 
All'ingresso dell'[[Italia]] nella [[seconda guerra mondiale]] la ''Perseo'' faceva parte della X Squadriglia Torpediniere di base a [[La Spezia]], che formava unitamente alle gemelle ''[[Vega (torpediniera)|Vega]]'', ''[[Sirio (torpediniera)|Sirio]]'' e ''[[Sagittario (torpediniera)|Sagittario]]''. Fu destinata principalmente a missioni di scorta [[convoglio navale|convogli]] da e per il [[Nordafrica]], svolgendone 81<ref name="trentoincina"/>.
== Il nome ==
[[File:Social War AR Syd 621.1.jpg|thumb|left|upright=1.3|Moneta corfiniense, coniata durante la guerra sociale, con l'iscrizione osca di "Italia"]]
Fonti da [[Plinio il Vecchio]] dimostrano che il nome originale, con cui i romani chiamavano la città era ''Corfinium''. Durante la guerra sociale, fu la capitale della [[Lega Italica (storia romana)|Lega Italica]], assumendo il nome osco di ''Viteliù''. Dopo la conquista romana nel I secolo a.C. il nome fu cambiato in "Valva", in riferimento al territorio, così come sarà l'aggettivo nominale della [[Cattedrale di San Pelino (Corfinio)|Cattedrale di San Pelino]]; benché l'abitato vero e proprio dal [[X secolo d.C.]] assumerà il nome di ''Pentima''. Nel 1928 verrà riadattato il nome originale di "Corfinio".
 
Nel corso del 1941 le scarsamente efficienti [[mitragliera|mitragliere]] da 13,2 mm vennero sbarcate e sostituite da 6-10 armi da 20/65 mm, di maggiore efficacia<ref name=trentoincina/><ref>[http://www.regiamarinaitaliana.it/Tp%20classe%20Spica.html Tp classe Spica<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120218011609/http://www.regiamarinaitaliana.it/Tp%20classe%20Spica.html |data=18 febbraio 2012 }}</ref>.
== Accessibilità ==
*[[Autostrada A25 (Italia)|Autostrada Roma-Torano-Pescara]], uscita Pratola Peligna - Sulmona.
*[[Strada statale 479 Sannite]], da Sulmona
*[[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico]], uscita per Corfinio, passando da Sulmona.
*[[Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria]],
 
Il 10 aprile 1941 la nave salpò da [[Palermo]] per scortare a Tripoli, insieme alle vetuste torpediniere ''[[Generale Carlo Montanari (cacciatorpediniere)|Montanari]]'' e ''[[Giuseppe Missori (cacciatorpediniere)|Missori]]'', i [[piroscafo|piroscafi]] ''Bosforo'' ed ''Ogaden'' e le [[petroliera|navi cisterna]] ''Persiano'' e ''Superga''; il convoglio subì due attacchi di [[sommergibile|sommergibili]]: il primo, infruttuoso, il giorno 11, da parte dell'[[HMS Upholder (P37)|HMS ''Upholder'']], al largo di [[Capo Bon]]; il secondo, l'indomani, da parte dell'HMS ''Tetrarch'', si concluse con l'affondamento della ''Persiano'' in [[posizione]] 33°29' N e 14°01' E<ref name="A">[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4104-31APR01.htm German raiders and British armed merchant cruisers, April 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Da Malta salpò inoltre per intercettare il convoglio una formazione composta dai cacciatorpediniere ''Jervis'', ''Janus'', ''Nubian'' e ''Mohawk'', ma le due formazioni non si incontrarono<ref name="A"/>.
==Storia==
[[File:CORFINIO GDM.jpg|thumb|left|Morroni di Corfinium]]
=== Epoca romana: Corfinium ===
{{vedi anche|Corfinium}}
Corfinio era una città del popolo dei [[Peligni]], sita a ridosso della depressione del [[Gizio (fiume)|fiume Gizio]] ad est e quella del fiume [[Aterno]] a Nord, risalente oltre il IX/X secolo prima di Cristo. Raggiunge un potere economico-culturale già nel 480 a.C. instaurando, con le popolazioni [[Marsi|Marse]], [[Equi]] e [[Repubblica romana|Romani]] rapporti commerciali e molto spesso conflittuali. Nel 308/302 a.C. i suoi territori furono inglobati nella IV regione di Roma, pur conservando una certa autonomia.
 
Nei giorni successivi al 16 aprile la ''Perseo'' prese parte alle operazioni di soccorso dei [[naufrago|naufraghi]] del [[Battaglia del convoglio Tarigo|convoglio «Tarigo», distrutto da una formazione di cacciatorpediniere britannici]] (fu possibile salvare 1248 dei circa 3000 uomini a bordo delle navi affondate)<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4104-31APR02.htm Battle for Greece, Action off Sfax, April 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Guerra sociale e capitale degli Italici ===
Corfinio è stata la capitale della [[Lega Italica (storia romana)|Lega Italica]] durante la guerra sociale contro [[Roma antica|Roma]], venendo temporaneamente rinominata ''Italica''. Quivi fu coniata una moneta d'argento con la scritta ''Italia''<ref>Dopo la caduta della città nell'88 a.C. Strabone ebbe a dire, con ammirazione, "AT TE CORFINIUM CIRCUMDATA VALIDIS MURIS", riferendosi alla magnificenza delle mura difensive, di cui oggi restano pochissime tracce. Nel I secolo a.C. i territori dei Peligni facevano parte della IV Regio di Roma e la Guerra, definita dagli scrittori romani contemporanei anche "Marsica", fu poi universalmente nota come Guerra "Sociale", perché combattuta dei popoli ''socii'' (cioè alleati dei Romani) per ottenere il riconoscimento effettivo dell cittadinanza.
 
Dal 5 al 7 maggio l'unità scortò, insieme ai cacciatorpediniere ''[[Fulmine (cacciatorpediniere 1932)|Fulmine]]'' ed ''[[Euro (cacciatorpediniere 1927)|Euro]]'' ed alle torpediniere ''[[Centauro (torpediniera)|Centauro]]'', ''[[Orsa (torpediniera)|Orsa]]'', ''[[Cigno (torpediniera)|Cigno]]'' e ''[[Procione (torpediniera)|Procione]]'', un convoglio composto dai piroscafi ''Marburg'', ''Kybfels'', ''Rialto'', ''Reichenfels'' e ''Marco Polo'' sulla [[rotta navale|rotta]] da Tripoli a [[Palermo]]<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY01.htm Capture of U.110 and German Enigma, May 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
[http://www.nationalgeographic.it/italia/2011/03/15/foto/corfinio_la_prima_capitale_d_italia-194149/1/ National Geographic Italia]</ref> sulla faccia principale insieme con l'immagine di una donna coronata di alloro, mentre sull'altra faccia recava l'immagine del sacrificio di una scrofa da parte di personaggi in abito militare, simbolo di patto confederato<ref>{{Cita libro|autore = Anton Ludovico Antinori|titolo = Annali degli Abruzzi, Vol. I, Dai tempi preromani fino alla venuta di Cristo.|anno = 1971|editore = Manoscritto edito in fac-simile autografo da Forni Editore|città = Bologna|p = sub anno di Roma 663|pp = |ISBN = }}</ref>. Il generale Romano [[Gneo Pompeo Strabone]], dopo la sconfitta della città nell'88 a.C. disse: "''At te Corfinium circumdata validis muris'''".
 
Il 24 maggio la nave fu inviata, insieme alla gemella ''[[Calliope (torpediniera)|Calliope]]'' ed alla più anziana torpediniera ''[[Calatafimi (cacciatorpediniere)|Calatafimi]]'', a rinforzare la scorta (cacciatorpediniere ''[[Freccia (cacciatorpediniere 1931)|Freccia]]'', torpediniere ''Procione'', ''[[Orione (torpediniera)|Orione]]'' e ''[[Pegaso (torpediniera)|Pegaso]]'') di un convoglio composto dai trasporti truppe ''[[Conte Rosso (transatlantico)|Conte Rosso]]'', ''Marco Polo'', ''Esperia'' e ''Victoria'', diretto in Libia<ref name="Giorgerini">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. 465-542-556</ref>. ''Perseo'', ''Calliope'' e ''Calatafimi'' lasciarono il convoglio per tornare alla base alle 19.10 (in serata il convoglio fu attaccato dal sommergibile britannico ''Upholder'' che silurò ed affondò il ''Conte Rosso'', con la morte di 1297 uomini)<ref name="Giorgerini"/>.
=== Epoca medievale ===
Il vecchio borgo romano, a partire dal [[IX secolo]], venne ricostruito lentamente sotto forma di planimetria medievale. Fuori il centro, presso un tempio, venne edificata l'attuale Basilica di San Pelino. Immediatamente il complesso si impose come struttura dominante della zona, e divenne nel [[700]] concattedrale, insieme con [[Sulmona]]: in questo anno, infatti, [[Papa Sergio I|Papa Sergio]] I nominò Panfilo Vescovo di Corfinio e Sulmona<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi, Vol. IV|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|p=sub a. 700|pp=|ISBN=}}</ref>. Con l'eremitaggio di [[Pietro da Morrone]], nel [[XIII secolo]] fu costruito l'Eremo di San Terenziano, posto in alto il paese.
 
Il 26 maggio 1941 la Perseo effettuò una missione di posa di [[mina navale|mine]] ad est di [[Malta]], insieme alle gemelle ''[[Circe (torpediniera)|Circe]]'', ''[[Clio (torpediniera)|Clio]]'' e ''Calliope''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY02.htm Hunt for Bismarck and sinking, May 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110823043500/http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY02.htm |data=23 agosto 2011 }}</ref>.
=== Terremoto del 1706 e rinascita culturale ===
{{vedi anche|Terremoto della Maiella del 1706}}
Nel 1706 un [[terremoto]] sconvolse la valle Peligna, distruggendo gran parte del [[borgo medievale]] di Corfinio. Anche San Pelino fu danneggiata, e ricostruita all'interno in forme barocche. Nel [[XIX secolo]] nacque il filologo [[Antonio De Nino]], molto famoso in loco, che si occupò di riscoprire il glorioso passato di Corfinio, finanziando campagne di scavo. Furono ritrovati i due Morroni funebri presso San Pelino, e la pianta dell'anfiteatro romano nella piazza del borgo. Numerose statuette furono conservate nella sua collezione privata. De Nino si spostò anche a Sulmona e nelle Gole del Sagittario ad [[Anversa degli Abruzzi]] nel 1894, stringendo amicizia con [[Gabriele D'Annunzio]].
 
Il 20 novembre 1941 la torpediniera salpò da [[Napoli]] per scortare in [[Libia]], insieme al cacciatorpediniere ''[[Turbine (cacciatorpediniere 1927)|Turbine]]'', il convoglio «C» ([[motonave|motonavi]] ''Napoli'' e ''Vettor Pisani''), ma alle 00.23 del 21 novembre lasciò il convoglio e fu inviato a fornire assistenza all'[[incrociatore leggero]] ''[[Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi (incrociatore)|Duca degli Abruzzi]]'', gravemente danneggiato da un [[aerosilurante]], che scortò a [[Messina]] unitamente all'incrociatore leggero ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Garibaldi]]'' e ad 8 [[cacciatorpediniere]]<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4111-38NOV02.htm KMS Kormoran and HMAS Sydney, KMS Atlantis and HMS Dunedin lost, November 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
==Monumenti==
=== Concattedrale valvense di San Pelino ===
[[File:AbrCorfinioSanPelino1.jpg|thumb|upright=1.3|Concattedrale di Corfinio]]
{{vedi anche|Concattedrale di Corfinio}}
La prima basilica sorse sulla tomba di [[San Pelino]], [[vescovo]] di [[Brindisi]], martire al tempo di [[Flavio Claudio Giuliano]], nel sepolcreto sito nei pressi della città di [[Corfinium]], capitale dei popoli italici insorti contro [[Roma]]. La città, risorta in [[età longobarda]] con il nome Valva, fu poi definitivamente distrutta dalle incursioni di [[Saraceni]] e [[Magiari|Ungari]]. L'antica ''Corfinium'' assunse in seguito il nome di Pentima, che conservò fino al [[1927]]; nel [[1928]] il borgo di Pentima fu ribattezzato Corfinio in onore della gloriosa capitale italica.
 
Il 25 novembre la ''Perseo'' scortò le [[motozattera|motozattere]] tedesche ''F 146'', ''F 148'', ''F 150'' ed ''F 160'' da [[Pantelleria]] e [[Lampedusa]] a Tripoli<ref name="MFP 160">{{collegamento interrotto|1=http://www.historisches-marinearchiv.de/marinefaehrprahm/ausgabe.php?where_value=288 |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Nel [[1075]] il vescovo Trasmondo, prediletto del grande pontefice [[Gregorio VII]], come viene attestato nel ''Chronicon Casauriense'', promosse la rifondazione della basilica insieme a quelle del [[Cattedrale di San Panfilo|S. Panfilo]] di [[Sulmona]], utilizzando le maestranze che avevano da poco edificato [[Abbazia di San Liberatore a Majella|S. Liberatore alla Maiella]]. Egli fu al centro della politica papale anti-[[normanni|normanna]], di cui la chiesa corfiniese venne ad assumere un valore emblematico. I lavori si interruppero nel [[1092]] con la consacrazione della sola parte realizzata, il [[transetto]] [[abside|monoabsidato]] del cosiddetto [[mausoleo]] di Sant'Alessandro, a fianco del quale sorgerà più tardi la nuova cattedrale che ammiriamo oggi.
 
Il 1º dicembre la torpediniera ripartì da Tripoli per scortare a [[Bengasi]] le quattro motozattere di alcuni giorni prima, cariche ciascuna di 80 tonnellate di materiali<ref name="MFP 160"/>. Durante la navigazione, tuttavia, a causa del mare mosso la ''F 160'' iniziò ad imbarcare acqua e dopo alcune ore la situazione divenne insostenibile: la ''Perseo'' affiancò la motozattera ormai agonizzante prendendone a bordo l'[[equipaggio]], poi ne accelerò l'affondamento a cannonate<ref name="MFP 160"/><ref>{{collegamento interrotto|1=http://historisches-marinearchiv.de/landungsfahrzeuge/bilder/index.php?nr=3&bild=MFP_F_160_4.jpg&ftyp=marinefaehrprahm&id=288 |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
La successione cronologica delle fasi costruttive dell'edificio è controversa, ma fonti storiche attendibili sembrano indicare con certezza che il complesso è stato eretto tra il [[1075]] e il [[1124]], anno in cui il vescovo Gualtiero consacrò con rito solenne la basilica di San Pelino. La formulazione dell'impianto a tre navate spartite da possenti pilastri in pietra squadrata, trovò nel tempio valvense una delle più efficaci applicazioni regionali: l'impostazione basilicale, ritmata da pilastri anziché dalle consuete colonne, nacque dall'unione di elementi prettamente meridionali con altri di derivazione lombarda, all'insegna di una grande chiarezza d'insieme e di una notevole armonia delle proporzioni. In questo senso, le fondazioni di Valva e di Sulmona, entrambe realizzate da maestranze benedettine, rappresentarono una vera novità ed un polo di riferimento per gran parte dell'architettura regionale. La felice contrapposizione delle volumetrie del corpo longitudinale e del transetto, risulta evidenziata dalla decorazione, improntata al recupero del repertorio classico, fatta di sequenze di [[arcatelle cieche]] intervallate da [[lesena|lesene]] e [[rosone|rosoncini]] che ne percorrono i parato murario esterno. L'attuale complesso di edifici si articola in tre corpi principali, di cui la cattedrale vera e propria e l'[[oratorio (architettura)|oratorio]] di Sant'Alessandro rappresentano il blocco più antico.
 
Verso le 9.30 del 20 novembre 1942 la ''Perseo'' e la moderna torpediniera di scorta ''[[Groppo (torpediniera)|Groppo]]'', lasciarono [[Biserta]] di scorta a due [[motonave|motonavi]] convertite in trasporti truppe, la ''Puccini'' e la ''Viminale'', in [[navigazione]] di rientro verso l'[[Italia]]<ref name="Giorgerini"/>. Poco dopo l'una e mezza del [[pomeriggio]] di quel giorno il convoglio fu assalito da quattro [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]] statunitensi: gli aerei mitragliarono le navi italiane, uccidendo un uomo e ferendone altri sei sul ''Viminale'', ma senza provocare [[danno|danni]] rilevanti<ref name="Giorgerini"/>.
L'oratorio, che si diparte dal corpo basilicale e termina con una torre di difesa, fu eretto per custodire le spoglie di [[papa Alessandro I]] ([[109]]-[[119]]), anche se il luogo della sepoltura non è mai stato identificato. Il massimo apporto decorativo della scarna facciata si concentra nel portale, ornato lungo gli stipiti e nell'architrave da tralci [[classicismo (arte)|classicheggianti]], realizzato durante la più avanzata fase costruttiva della chiesa, promossa dal vescovo Gualtiero, in carica dal [[1104]]. L'estrema sobrietà del prospetto contrasta con la ricchezza formale e decorativa dell'[[abside]] maggiore, in cui, sapientemente miscelati, emergono elementi di derivazione classica, [[stile bizantino|bizantina]] accanto a quelli tipicamente [[stile romanico|romanici]]. La medesima essenzialità si ritrova all'interno, dove due teorie di [[arcata|arcate]] confluiscono verso il presbiterio, rialzato e coperto da una volte a crociera.
 
Il 5 dicembre 1942 la ''Perseo'' effettuò un'[[Lotta antisommergibile|azione antisommergibile]] che risultò essere priva di risultati<ref name="trentoincina"/>. Alcune fonti hanno attribuito a quest'azione l'affondamento del sommergibile HMS ''Traveller''<ref>[http://www.xmasgrupsom.com/public/index.php?showtopic=4457&view=getlastpost BASE Sommergibili Mediterranei -> CACCIATORI E PREDE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che tuttavia è da ritenersi perduto per urto contro [[mina navale|mine]].
Un riferimento ancora più evidente al repertorio classico contraddistingue le scelte scultoree, messe a punto dai decoratori abruzzesi nel [[anni 1110|primo decennio]] del [[XII secolo]], secondo un atteggiamento culturale rivolto ai modelli antichi che trovò nella chiesa valvense una delle sue massime espressioni. Testimonianza eminente di questa tendenza è il [[pulpito]] che domina nella [[navata|nave]] mediana, realizzato al tempo del vescovo Odorisio (in carica dal [[1168]] al [[1188]]): qui la decorazione, che rinuncia ad ogni contenuto narrativo, per una vivace stesura degli ornati ed il fine intaglio del fogliame, tocca un vertice, per la maestria dell'esecuzione e per la raggiunta armonia generale dell'impianto.
 
Il 12 dicembre la torpediniera compì un'altra infruttuosa caccia antisom<ref name="trentoincina"/>.
=== I murgini ===
{{vedi anche|Corfinium}}
[[File:Corfinio (AQ) - Basilica concattedrale valvense di San Pelino 31.jpg|thumb|Resti romani presso la basilica valvense]]
Sono monumenti funebri romani del II secolo, costruiti a torre con camera mortuaria. Si trovano vicino alla basilica di San Pelino. Sono chiamati "murgini" perché in dialetto Corfiniese morgia significa pietra. Ciò è confermato da una lapide commemorativa presso la seconda tomba minore. I due blocchi in ciottoli di pietra hanno pianta a torre, e il maggiore presenta ancora il vano centrale per la sepoltura, mentre il secondo assume la classica forma di monolite. In origine i due sepolcri dovevano essere assai decorati, ma le spoliazioni compiute dalla caduta di Roma al Medioevo per la costruzione della nuova città, e i vari terremoti, hanno compromesso nei secoli i due monumenti.
 
Alle 21:00 del 23 dicembre la ''Perseo'' lasciò Palermo insieme alla gemella ''Sirio'' ed al cacciatorpediniere ''[[Lampo (cacciatorpediniere 1932)|Lampo]]'' per scortare a Biserta le motonavi ''Viminale'' e ''Col di Lana'' ed il trasporto militare tedesco ''KT 2''<ref name="hma1">[http://www.historisches-marinearchiv.de/projekte/asa/ausgabe.php?where_value=2570 Historisches Marinearchiv - ASA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Alle dieci del 24 il sommergibile britannico ''P 48'' cercò di silurare il ''Viminale'' al largo di [[Capo Bon]], senza riuscirvi; la reazione della ''Perseo'' danneggiò il sommergibile attaccante (poi affondato due giorni dopo dalla torpediniera ''[[Ardente (torpediniera)|Ardente]]'')<ref name="hma1"/>. Il convoglio giunse a destinazione alle sette di sera dello stesso giorno<ref name="hma1"/>.
=== Eremo di San Terenziano ===
Risale al XIII secolo, quando giunse in zona [[Pietro da Morrone]]. Nel secolo successivo venne ampliato e fortificato in una pianta quadrangolare. Si trova su un'altura sopra Corfinio. Notizie di documenti si hanno nel 1522 e nel 1819 quando fu visitato dal vescovo Tiberi. Nel Novecento è stato progressivamente abbandonato, fino a progetti attuali per un recupero. L'edificio ha pianta quadrata con un rialzo al centro usato come torre di controllo. Si articola su tre livelli, il piano terra per la chiesa, il superiore per uso abitativo e il seminterrato per le sepolture rupestri, nucleo originario del romitorio medievale. L'interno è ad aula ellittica interrotta da un vano di accesso, con presbiterio rettangolare, in modo che l'area risulti una croce greca con due cappelle laterali. La chiesa interna ha aspetto settecentesco, poiché restaurato dopo il 1706, scandita da ordine di paraste binate, fasciata da alta trabeazione. Gli altari interni erano dedicati a [[Santa Monica]] e [[San Martino]]. La sommità, oltre alla torre, è coperta da cupola ellittica, celata da un tiburio con finestre a ellisse.
 
Il 16 gennaio 1943 la ''Perseo'' lasciò [[Tripoli]] per scortare a [[Palermo]] la moderna motonave da carico ''D'Annunzio'', che aveva imbarcato i [[detenuto|detenuti]] delle [[Prigione|carceri]] di Tripoli, essendo la città ormai prossima alla caduta<ref name="trentoincina-Perseo">[http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=325 La Regia Torpediniera Perseo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="NMP">Rolando Notarangelo, Gian Paolo Pagano, ''Navi mercantili perdute'', p. 95-140</ref>. Alle 3.30 dello stesso 16 gennaio, mentre il convoglio procedeva con mare mosso di [[tramontana]] una sessantina di miglia a sud di [[Lampedusa]], le unità italiane vennero attaccate dalla Forza Q britannica: la componevano i cacciatorpediniere ''Kelvin'', ''Nubian'' e ''Javelin'', oltre agli incrociatori leggeri ''[[HMS Dido (37)|Dido]]'' ed ''Euryalus''<ref name="trentoincina-Perseo"/><ref>[http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-06CL-Dido.htm HMS Dido, British AA cruiser, WW2<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. La ''Perseo'' tentò di reagire ed aprì il [[fuoco]] con i propri [[cannone|cannoni]], lanciando al contempo quattro [[siluro|siluri]] che tuttavia non andarono a segno (anche se a bordo della nave si ebbe l'impressione di aver colpito a [[poppa]] un cacciatorpediniere nemico)<ref name="trentoincina-Perseo"/>. Illuminata dai [[proiettore da ricerca|proiettori]] delle navi avversarie, la torpediniera fu ripetutamente colpita a poppa, con la messa fuori uso dei cannoni poppieri, gravi [[danno|danni]], [[incendio|incendi]] (poi spenti da un'ondata che investì la nave) e numerosi morti e feriti<ref name="trentoincina-Perseo"/>. Ormai impossibilitata a reagire, la ''Perseo'' ripiegò a bassa [[velocità]] e diresse, favorita dal mare mosso, a Lampedusa<ref name="trentoincina-Perseo"/>. Colpita ed incendiata dal ''Paladin'' e dallo ''Javelin'', la ''D'Annunzio'' esplose ed affondò dopo mezz'ora, in posizione 33°44' N e 11°30' E<ref name="trentoincina-Perseo"/><ref name="NMP"/>. Fra l'equipaggio della ''Perseo'', nel [[combattimento]], erano rimasti uccisi 20 uomini<ref name="trentoincina-Perseo"/>.
=== Piazza del teatro romano ===
La piazza del Teatro (dove si trova la chiesa di San Martino) conserva la pianta ad ellisse, e agli angoli si trovano i bastioni del teatro, che ora servono come contrafforti delle case medievali. Il teatro fu costruito dopo la conquista di '' [[Corfinium]]'' nel I secolo a. C.,aveva un diametro di 75 metri e una capienza di circa 4000 posti. Dopo il terremoto il teatro, in parte ancora esistente, fu smontato e una lapide è stata posta all'esterno della basilica vslvense, che recita T. MITTIUS P(ublius) F(ilius) CELER. IIIIVIR QUINQ(ennalis) THEATRUM. MUNDUM. GRADUS. FACENDOSI. CURAVIT.
 
Il 23 gennaio la torpediniera diede infruttuosamente la caccia al sommergibile HMS ''Unbending'', che alle 8.40 aveva silurato ed affondato il [[rimorchiatore]] ''Luni'' in posizione 37°53' N e 15°43' E<ref>[http://www.historisches-marinearchiv.de/projekte/asa/ausgabe.php?where_value=2631 Historisches Marinearchiv - ASA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Chiesa madre di San Martino ===
[[File:Raiano 2010-by-RaBoe-203.jpg|thumb|Piazza del Teatro con la chiesa di San Martino]]
Sorta presso il teatro romano, risale attualmente al restauro del [[1489]], con lievi modifiche apportate dopo il terremoto del 1706. Il portale tardo romanico della facciata è quattrocentesco, costruito seguendo il modello di Casauria, su un piccolo basamento in pietra poggiano gli stipiti, con mostra piegata orizzontalmente in basso. Nella cimasa dei due pilastri compaiono motivi decorativi vegetali e geometrici, come nel portale di San Clemente a Casauria. Sulla trabeazione è scolpita una croce a foglie di palma alternate con quattro fiori. L'interno è barocco, a navata unica. Il campanile è una robusta torre usata anche come orologio, a partire dall'800.
 
Il 29 aprile 1943 la torpediniera, al comando del [[capitano di corvetta]] Saverio Marotta, lasciò [[Napoli]] per scortare a [[Tunisi]] il piroscafo ''Campobasso'', che trasportava 58 militari ed un carico di [[munizioni]], [[autoveicolo|autoveicoli]], pezzi d'[[artiglieria]], [[bomba (ordigno)|bombe]] d'[[aereo]] ed altro materiale infiammabile<ref name="trentoincina-Perseo"/><ref name="NMP"/><ref name="Rocca">Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', pp. 278-279</ref>. Causa un'[[avaria]] alle [[macchina|macchine]] della torpediniera, il convoglio dovette forzatamente sostare a [[Pantelleria]]<ref name="trentoincina-Perseo"/><ref name="NMP"/>. Alle due del [[pomeriggio]] del 3 maggio giunse a bordo l'[[Comando (ordine)|ordine]] di riprendere la [[navigazione]] e si fecero quindi i preparativi per la partenza: alle quattro, terminato l'approvvigionamento d'[[acqua]], iniziarono le [[manovra (nautica)|manovre]], e tre ore dopo la ''Perseo'' mollò gli [[ormeggio|ormeggi]] e fece rotta per Tunisi alla velocità di 8 nodi<ref name="trentoincina-Perseo"/><ref name="cronache-Balzano">{{Cita web |url=http://www.cronacheisolane.it/personaggi.amm.balzano.htm |titolo=Cronache<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=14 giugno 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923211223/http://www.cronacheisolane.it/personaggi.amm.balzano.htm |dataarchivio=23 settembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>. Alle 19.30, in seguito al rilevamento con l'[[ecogoniometro]] di echi che avrebbero potuto indicare la presenza di unità subacquee in zona, venne ordinato il posto di combattimento; alle 21.40, terminato l'allarme, la navigazione riprese regolarmente<ref name="cronache-Balzano"/>. Alle 23.20 vennero avvistate [[luce|luci]] ad ore due, a [[prua]] [[dritta]], e fu ordinato il posto di combattimento<ref name="cronache-Balzano"/>: si trattava infatti dei cacciatorpediniere britannici ''Nubian'', ''Paladin'' e ''Petard''<ref name="NMP"/>. Alle 23.25, ad ogni modo, cessò l'allarme, ma poco dopo fu ricevuta a bordo la [[comunicazione]] da parte di una stazione tedesca che le due navi (che si trovavano in navigazione a circa 22 miglia per 120° da Capo Bon<ref name="NMP"/>) erano state avvistate da un [[ricognitore]] nemico, [[messaggio]] ritrasmesso a [[Supermarina]]<ref name="cronache-Balzano"/>. Alle 23.33 il comandante Marotta, avendo realizzato di essere stato individuato e probabilmente anche seguito, ordinò al ''Campobasso'' di aumentare la velocità al massimo (10 nodi), ma due minuti dopo i tre cacciatorpediniere inglesi spararono dei [[bengala]] e subito dopo aprirono il fuoco: subito il ''Campobasso'' venne colpito e sbandò in fiamme<ref name="cronache-Balzano"/>. La ''Perseo'', dopo aver cercato inutilmente di coprire il ''Campobasso'' con [[cortina fumogena|cortine fumogene]], passò al [[contrattacco]] e lanciò due siluri da meno di 700 metri con beta 20° contro le navi inglesi, senza successo per le manovre evasive dei cacciatorpediniere<ref name="cronache-Balzano"/>. La ''Perseo'' aprì anche il fuoco con i cannoni, tentando di ritirarsi verso [[Capo Bon]], ma alle 23.48 una grossa [[esplosione]] che devastò il ''Campobasso'' illuminò la torpediniera, rendendola visibile alle navi inglesi: mentre manovrava per evitare la pioggia di [[proiettile|proiettili]] che si stava abbattendo su di essa, la ''Perseo'' ebbe un'avaria ad un [[timone]] e subito fu colpita due volte in rapida successione: un proiettile fece esplodere la [[generatore di vapore|caldaia]] nº 1, provocando la morte tra le fiamme ed i getti di [[vapore]] di una cinquantina di giovani marinai diretti al Comando Marina di Tunisi e di gran parte del personale di macchina, ed un secondo colpo andò a segno tra la [[ponte di comando|plancia]] e la [[stazione radio]] (distruggendo le [[antenna|antenne]] per le comunicazioni)<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>. Immobilizzata e devastata, la ''Perseo'' fu costretta ad un impari scontro d'artiglieria con le tre navi avversarie, dalle quali fu rapidamente sopraffatta: con le macchine fuori uso, la nave iniziò a sbandare sul lato di dritta ed il comandante Marotta ordinò di prepararsi ad abbandonare la nave, ma alle 23.57 lo [[scoppio]] di un proiettile d'artiglieria che colpì la plancia asportò il braccio sinistro del comandante, mentre il comandante in seconda, Levino Ferrara, rimase ucciso nei pressi dei cannoni di poppa; ad assumere il comando fu l'[[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di rotta, il [[sottotenente di vascello]] Romualdo Balzano, che governò la nave e si sostituì ad un mitragliere morto per sparare contro i proiettori delle navi inglesi, distanti ormai appena 300 metri (le mitragliere erano rimaste le uniche armi funzionanti)<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>. Ormai soverchiata dalle navi britanniche, la ''Perseo'' venne ridotta ad un [[relitto]] in fiamme ed alla deriva e Balzano dovette dare l'ordine di abbandonare la nave, restando poi a bordo per verificare sulla nave non fosse rimasto nessuno ancora vivo<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>. Il comandante Marotta, svenuto e portato su una [[scialuppa]], quando riprese i sensi e si rese conto che la nave ancora galleggiava, si fece condurre sottobordo, ma finì in mare a causa del capovolgimento dell'[[imbarcazione]]; chiamò Balzano chiedendogli di gettargli qualcosa per tenersi a galla<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>. Balzano, dopo aver preso un salvagente ed essersi guardato intorno in cerca di eventuali altri superstiti, si gettò in acqua, ma Marotta era ormai scomparso; quando infine riuscì a trovarlo, il comandante era ormai morto<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>. Alla memoria del comandante Marotta fu conferita la [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/MarottaSaverio.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Poco più tardi la ''Perseo'' esplose ed affondò circa 8 miglia ad est di [[Kélibia]], seguita dopo un'ora e mezza dall'inizio dello scontro dal ''Campobasso'', a sua volta saltato in aria<ref name="NMP"/><ref name="Rocca"/>.
=== Chiesa di Santa Maria del Soccorso ===
Seconda chiesa del centro, è del XVI secolo, anche se oggi è quasi completamente tardo barocca dopo i fatti del 1706. La facciata a capanna, con semplice paramento murario, è inquadrata da lesene angolari in pietra concia, e in alto da una cornice a architrave triangolare. Il portale è del 1540, unico elemento originale, scolpito con stipiti modanati e ornati dallo stemma di [[San Bernardino]] e cherubini che reggono festoni di fiori. L'interno a navata unica è piuttosto semplice, con abside centrale, e coperto da volta a botte lunettata. Presso l'altare c'è una tela settecentesca della [[Madonna del Soccorso]].
 
67 sopravvissuti della ''Perseo'', tra cui Balzano, e 4 del ''Campobasso'' (altri 16 superstiti del piroscafo riuscirono a raggiungere su di una scialuppa la [[costa]] [[Tunisia|tunisina]]) vennero recuperati alcune ore dopo dalla [[nave ospedale]] ''[[Principessa Giovanna (nave ospedale)|Principessa Giovanna]]'', proveniente da Tunisi dopo aver caricato circa 830 tra feriti e malati, ma alle 14.40 ed alle 18 del 6 maggio la nave ospedale, nonostante fosse perfettamente riconoscibile, venne bombardata e mitragliata da [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]] angloamericani: 54 tra feriti e membri dell'equipaggio della nave rimasero uccisi, altri 52 feriti<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/><ref>[http://digilander.libero.it/storiadimenticata/navibianche.htm Gli eroi delle navi bianche<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Balzano ed i superstiti della ''Perseo'' furono in prima fila nei lavori di spegnimenti degli incendi e di contenimento dei gravi danni riportati dalla nave, che riuscì infine a raggiungere la costa italiana sotto il comando dello stesso Balzano (che aveva sostituito il comandante della ''Principessa Giovanna'', morto nell'attacco aereo)<ref name="Rocca"/><ref name="cronache-Balzano"/>.
=== Palazzo Galli Zugaro ===
In Largo de Petris, risale al XVII secolo, costruito come residenza gentilizia. La facciata intonacata conserva il portale in pietra ad arco, con mensole d'imposta su piedritti e concio sagomato. Sopra vi è lo stemma della famiglia Galli, a destra è presente un passaggio coperto archivoltato, con piedritti a blocchi di pietra squadrati e mensole d'imposta. Alle semplici finestre quadrotte del piano terra, si contrappongono quelle della porzione superiore, con cornici in pietra. L'ingresso interno è preceduto da un ampio scalone.
 
=== Area archeologica Don Antonio Colella ===
[[File:Raiano 2010-by-RaBoe-205.jpg|thumb|Chiesa del Soccorso]]
Grazie alle indagini ottocentesche di [[Antonio De Nino]], nelle zone di San Giacomo, San Pelino e Sant'Ippolito sono stati rinvenuti reperti provenienti dalla città italica di '' Corfinium''.
*Piano San Giacomo: zona della Civita, sono stati scoperti resti di marciapiedi, portici, pavimenti in mosaico. Il tessuto urbano è del II secolo prima di Cristo. Zone come le terme e le domus sono del secolo successivo, quando la città fu trasformata allo stile romano. Vi sono pavimenti in mosaico policromo, un ninfeo in mosaico di pasta vitrea, il peristilo di questa domus era ornato da stucchi e affreschi sul soffitto. Accanto alla domus ci sono le terme con le colonnine dell'intercapedine che permetteva il passaggio al calidarium.
*Area del tempio italico: presso la strada provinciale per [[Pratola Peligna]], si trova il santuario del I secolo. Si vedono il podio, il sacellum a mosaico. Gli oggetti votivi come statuette sono conservate nel museo archeologico civico.
 
=== Museo civico archeologico De Nino ===
{{vedi anche|Museo civico archeologico Antonio De Nino}}
In Piazza Corfinio, il museo è diviso in due livelli, il primo al piano terra ricostruisce lo studio del famoso archeologo abruzzese, mentre al primo piano ci sono 10 sale espositive che documentano il periodo storico dal [[Neolitico]] al [[Medioevo]] nel territorio della valle peligna. Dell'epoca italica molte sono le statue e oggetti sacri e privati trovati negli scavi del territorio, e presso anche le zone vestine e del Tirino. Opere di interesse come una fabula è stata trovata nel santuario di Ercole presso [[Sulmona]]. Altre opere tarde del I secolo sono cammei, raffiguranti l'imperatore [[Claudio]] per esempio, mentre di grande valore storico è la moneta italica coniata dai peligni, con scritto ITALIA, durante il periodo della guerra sociale contro [[Roma]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Corfinio}}
 
== Cultura ==
=== Museo archeologico Antonio De Nino ===
{{vedi anche|Museo civico archeologico Antonio De Nino}}
[[File:Antonio De Nino.jpg|thumb|Antonio De Nino, il filologo sulmonese che scoprì l'antica ''Corfinium'']]
Il museo è dedicato al filologo sulmonese [[Antonio De Nino]] che nell'800 si prodigò per la cultura romana in Abruzzo, compiendo vari scavi archeologici nella valle Peligna. Il museo conserva i reperti romani rinvenuti presso la basilica di San Pelino, ossia monete e vasi.
 
=== Eventi ===
*3 maggio: festa patronale di Sant'Alessandro
*Mese di agosto: celebrazione dei "Ludi di agosto" con varie attività culturali
*8 agosto: ''Nox Alba Corfinium'': celebrazione in chiave storica del periodo italico di ''[[Corfinium]]''
*16 agosto: festa di San Rocco
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|23 aprile [[1995]]
|12 giugno [[1999]]
|Pellino Marrama
|[[Lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=23/04/1995&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=23/04/1995&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[1999]]
|13 giugno [[2004]]
|Mauro Colella
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=13/06/1999&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[2004]]
|''in carica''
|Massimo Colangelo
|[[Lista civica]] Unione civica - Nuova Corfinio
|[[Sindaco]]
|<ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=12/06/2004&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=28/03/2010&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref><ref name="Elezioni 2015">{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=31/05/2015&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=380410&levsut3=3&lev3=410&lev2=38&ne2=38&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Corfinium]]
* [[Diocesi di Sulmona-Valva]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Classe Spica}}
{{Comuni del Parco Nazionale della Majella}}
{{Comuni della provincia dell'Aquila}}
{{Via Tiburtina Valeria}}
 
{{Portale|marina}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Abruzzo}}
 
[[Categoria:Corfinio|Torpediniere della Regia Marina]]