Curzio Malaparte e Phineas e Ferb: Il film - Nella seconda dimensione: differenze tra le pagine

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{{Fumetto e animazione
{{Bio
|Nometipo = Curziocartone
|sottotipo = film TV
|Cognome = Malaparte
|titolo italiano= Phineas e Ferb: Il film - Nella seconda dimensione
|PostCognomeVirgola = [[Pseudonimo|nome d'arte]] di '''Kurt Erich Suckert'''
|titolo alfabetico=
|Sesso = M
|immagine= Phineas e Ferb The Movie.png
|LuogoNascita = Prato
|didascalia= Logo italiano del film
|GiornoMeseNascita = 9 giugno
|titolo = Phineas and Ferb the Movie: Across the 2nd Dimension
|AnnoNascita = 1898
|paese= Stati Uniti d'America
|LuogoMorte = Roma
|genere = [[commedia]]
|GiornoMeseMorte = 19 luglio
|genere 2= [[avventura]]
|AnnoMorte = 1957
|durata= 78 min
|Epoca = 1900
|lingua originale= inglese
|Attività = scrittore
|aspect ratio= [[16:9]]
|Attività2 = giornalista
|regista = [[Dan Povenmire]], [[Robert F. Hughes]]
|Attività3 = ufficiale
|AttivitàAltretesti = , [[poetaDan Povenmire]] e, [[saggistaJeff "Swampy" Marsh]]
|autore= [[Dan Povenmire]], [[Jeff "Swampy" Marsh]], [[Jon Colton Barry]]
|Nazionalità = italiano
|produttore=
|Immagine = Curzio Malaparte.jpg
|produttore esecutivo= [[Brad Lewis]]
|Didascalia2 = [[File:Curzio Malaparte signature.jpg|200px]]
|studio= [[Walt Disney Television Animation]]
|DimImmagine = 230
|data inizio= 5 agosto 2011
|rete = [[Disney Channel]]
}}
È particolarmente noto, soprattutto all'estero<ref name=arci>[https://web.archive.org/web/20150220193343/http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/21/MALAPARTE_Europa_scopre_arcitaliano_co_0_98032113808.shtml ''Malaparte, l'Europa scopre l'Arcitaliano'']</ref>, per i suoi [[Romanzo|romanzi]] ''[[Kaputt]]'' e ''[[La pelle (romanzo)|La pelle]]'', opere neorealiste a sfondo autobiografico basate sulla sua esperienza di [[giornalista]] e [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] durante la [[seconda guerra mondiale]], e ''[[Maledetti toscani]]''.
 
'''''Phineas e Ferb: Il film - Nella seconda dimensione''''' (''Phineas and Ferb the Movie: Across the 2nd Dimension''), trasmesso anche col titolo '''''Viaggio nella seconda dimensione''''', è un [[film per la televisione]] del [[2011]], basato sulla serie animata Disney ''[[Phineas e Ferb]]''.
Scrittore dallo stile [[realismo (letteratura)|realistico]] e «immaginifico»<ref>{{cita web|url=http://www.flaneri.com/2010/le_guerre_di_malaparte/|titolo=Le guerre di Malaparte|editore=flaneri.com|data=7 giugno 2010|accesso=18 febbraio 2015}}</ref>, definito come «[[Cinismo (contemporaneità)|cinico]] e [[Compassione (filosofia)|compassionevole]]» al tempo stesso<ref>[http://www.maristaurru.com/index.php/Articoli/Curzio-Malaparte-cinquanta-anni-dalla-sua-morte.html ''Curzio Malaparte a cinquant'anni dalla sua morte'']</ref> e talvolta avvicinato alle tematiche e allo stile crudo ed "[[Espressionismo (letteratura)|espressionista]]" di [[Louis-Ferdinand Céline]]<ref>[[Maria Antonietta Macciocchi]], ''Malaparte è l'anti-Celine'', Corriere della Sera, 21 marzo 1998, p. 31</ref>, come [[intellettuale]] fu dapprima un sostenitore del [[fascismo]], poi una voce critica e un [[antifascismo|oppositore]] dello stesso. Caratteristica della sua letteratura è la mescolanza di fatti reali - lo scrittore è stato infatti avvicinato alla corrente del [[neorealismo letterario|neorealismo]] -, spesso autobiografici, ad altri immaginari, talvolta esagerati in maniera voluta e consapevole, fino al [[grottesco]], specialmente quando deve denunciare le atrocità della [[seconda guerra mondiale]].<ref name=martellini/><ref name=bug/>
 
In [[Italia]] è stato trasmesso il 22 ottobre [[2011]] in contemporanea su [[Disney Channel (Italia)|Disney Channel]] e su [[Disney XD (Italia)|Disney XD]] e in chiaro su [[Rai 2]] l'8 aprile [[2012]]. La première del film ottenne 7.6 milioni d'ascolti.<ref>[http://tvbythenumbers.zap2it.com/2011/08/22/disney-channels-phineas-and-ferb-movie-is-most-watched-animated-basic-cable-telecast-ever-with-kids-2-11/100993/ Disney Channel’s ‘Phineas and Ferb’ Movie Is Most-Watched Animated Basic Cable Telecast Ever with Kids 2-11 - Ratings | TVbytheNumbers.Zap2it.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
[[Interventismo|Interventista]] e volontario nella [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], ammiratore di [[Mussolini]] e "fascista della prima ora", partecipò alla [[marcia su Roma]] e fu attivo nelle posizioni di [[fascismo di sinistra]] intransigente, sostenendo la cosiddetta [[rivoluzione fascista]]; allontanatosi gradualmente dal regime (venne anche mandato al [[confino]], da cui uscì grazie all'amicizia con [[Galeazzo Ciano]], genero del Duce), dopo l'[[8 settembre 1943]] si arruolò nell'[[Esercito Cobelligerante Italiano]] del [[Regno del Sud|Regno d'Italia]] e collaborò con gli [[alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (cui pure non risparmiò pesanti critiche) nel [[Counter Intelligence Corps]] nella lotta contro i [[Germania nazista|nazisti]] e i [[Repubblica Sociale Italiana|fascisti della RSI]].
 
== Trama ==
Nel [[secondo dopoguerra]] si avvicinò al [[Partito Comunista Italiano]], stringendo amicizia con [[Palmiro Togliatti]], sebbene molti dubitassero della effettiva sua adesione, o avvicinamento, al PCI (e contemporaneamente al [[Partito Repubblicano Italiano]], a cui già aderiva da giovanissimo).<ref name=martellini/><ref name=martellini2/> Morì dopo essersi convertito alla [[Chiesa cattolica]], assistito dai sacerdoti padre Cappello e padre Rotondi.<ref name=serra>Maurizio Serra, ''Malaparte: vite e leggende'', Marsilio, 2012, [https://books.google.it/books?id=P3bwDQAAQBAJ&pg=PT390&lpg=PT390&dq=padre+cappello+malaparte&source=bl&ots=mKX522uFNe&sig=PuRjipHANvATMq7QnCx3xY7aES0&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitgs-25YjTAhWHnBoKHd6XAjEQ6AEIPjAJ#v=onepage&q=padre%20cappello%20malaparte&f=false estratto]</ref><ref name=rotondi>[http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/giornale/CFI0415092/1957/n.200/3/original ''Senza disperazione e nella pace di Dio''], ''[[Il Tempo]]'', 20 luglio 1957.</ref><ref>{{Cita web|titolo=Malaparte, Curzio|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/curzio-malaparte/|opera=Enciclopedia on line [http://www.treccani.it Treccani.it]|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]}}</ref>
[[Phineas e Ferb]], mentre collaudano la loro "ornitopulta", finiscono per errore nel laboratorio del dottor Heinz Doofenshmirtz, distruggendo il suo "Altradimensioninator", un apparecchio costruito per entrare in altre dimensioni. Ignorando la natura maligna del dottore lo aiutano a riparare il marchingegno, aprendo un varco verso una dimensione alternativa; nel frattempo, Perry l'ornitorinco, compiendo il suo lavoro da agente segreto, giunge sul posto, ma per evitare di rivelare la sua identità a Phineas e Ferb non fa nulla per impedire ai ragazzi e alla sua nemesi di oltrepassare il varco.
 
Nella dimensione parallela tutto è invertito: un secondo dottor Doofenshmirtz, conosciuto adesso come il Dottor D, è padrone della città di Danville (in cui è il vero antagonista principale del film); Perry è stato sconfitto da quest'ultimo e trasformato in un cyborg ai suoi comandi e Candace, Isabella, le Fireside Girl, Buford e Baljeet guidano la resistenza. In pericolo, Phineas e Ferb scoprono che Perry è conosciuto anche come l'Agente P. e, credendo che non si fidi di loro, lo lasciano andare quando questi va a consegnarsi. Nel tentativo di tornare a casa, i due ragazzi trovano i loro alter ego che però vivono in maniera passiva non sapendo cosa sia l'estate e la creatività.
Lo pseudonimo, che usò dal [[1925]], fu da lui ideato come umoristica [[paronomasia]] basata sul cognome "[[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]]".
 
Scoperta la sede della resistenza guidata da Candace, riescono ad aprire un altro varco con l'aiuto di Baljeet, ma dall'altra parte la loro Candace lo sfrutta per entrare nella seconda dimensione e il varco si chiude. Scoperto che Perry si è consegnato al Dottor D e a Doofenshmirtz per proteggerli, Phineas chiede alla resistenza di aiutarli a salvarlo; Candace acconsente però solo ad accompagnarli fin dove dovrebbe trovarsi il loro amico, ma il tutto si rivela una trappola preparata dal Dottor D che li intrappola insieme al suo doppio dato che inoltre ha deciso di invadere e conquistare anche la loro dimensione con il suo esercito di robot. Grazie all'intervento della Candace della seconda dimensione, i due ragazzi riescono ad aprire un varco e tornare a casa nella loro dimensione insieme a Perry, Doof e Candace. Ma per l'apertura passano anche lo scienziato e i suoi robot: anche la Danville della prima dimensione rischia così di essere assoggettata alla tirannia del malvagio Dottor D.
== Biografia ==
{{Infobox militare
|Nome = Kurt Erich Suckert
|Immagine = Curzio Malaparte alpino.jpg
|Soprannome = Curzio Malaparte
|Data_di_nascita = 9 giugno [[1898]]
|Nato_a = [[Prato]]
|Data_di_morte = 19 luglio [[1957]]<br />({{Età|1898|6|9|1957|7|19}} anni)
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte = cancro ai polmoni
|Luogo_di_sepoltura = Mausoleo di Curzio Malaparte a Spazzavento (Prato)
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}} (1915-1945)<br />{{FRA}} (1914-1915)<br />{{USA}} (1943-1945)
|Forza_armata = [[Legione Straniera Francese]] (1914-15)<br />[[Regio Esercito]] (1915-1918; 1940-1943)<br />[[Esercito Cobelligerante Italiano]] (1943-45)
|Arma =
|Corpo = [[Legione Garibaldi]] (1914-15)<br /> [http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/Fronte_del_Piave_view_article.php?id_a=414&app_l2=397&app_l3=414&sito=Fronte-del-Piave&titolo=Brigata-Alpi Fanteria (Brigata Alpi)][[Alpini]] (1915-1918; 1940-1943)<br />[[Corpo Italiano di Liberazione]] (1943-45)<br />[[Counter Intelligence Corps]] (1943-45)
|Specialità =
|Unità = 51º Fanteria Alpi [[5º Reggimento alpini]]
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1914]] - [[1945]]
|Grado = Capitano
|Ferite = intossicazione da [[iprite]]
|Comandanti = [[Luigi Cadorna]], [[Armando Diaz]], [[Benito Mussolini]], [[Dwight Eisenhower]], [[Pietro Badoglio]], Henry H. Cumming
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]], [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Fronte greco-albanese]], [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]], [[campagna d'Italia (1943-1945)]]
|Battaglie = [[battaglia di Caporetto]], [[battaglie dell'Isonzo]], battaglia del Bois de Courton
|Comandante_di =
|Decorazioni = [[Croce di guerra al valor militare]], Medaglia di bronzo e altre onorificenze
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro = scrittore, giornalista
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = Fonti nel testo
}}
Kurt Erich Suckert nacque a [[Prato]] da madre italiana (la milanese ''Edda Perelli'') e dal [[Tintura|tintore]] [[sassonia|sassone]] ''Erwin Suckert''.
 
Phineas e Ferb decidono allora di riunire tutte le loro invenzioni per contrastare i robot. Alla fine della battaglia coi robot, insieme ai loro amici, riescono a rispedire il Dottor D, nella sua dimensione. Dr. Doofenshmirtz viene arrestato al ritorno della sua dimensione e gli alter ego di Phineas e Ferb possono riabbracciare il loro Perry mentre Candace consiglia alla sua alter ego di dedicarsi adesso al Jeremy Johnson della sua dimensione.
Dopo la scuola dell'obbligo frequentò il [[liceo classico Cicognini]] di Prato<ref name="martellini" />, lo stesso frequentato da [[Gabriele D'Annunzio]], con la cui [[Opere di Gabriele D'Annunzio|opera letteraria]] e politica avrà un rapporto di odio-amore.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/05/io-curzio-tu-gabriele.html ''Io Curzio, tu Gabriele'']</ref> La sua prima militanza politica fu come simpatizzante [[anarchico]] e poi del [[Partito Repubblicano Italiano]].<ref name="martellini2" /> Fece anche parte della [[Massoneria in Italia|massoneria]], essendo stato regolarizzato al 3º grado (Maestro) il 28 maggio 1924 nella loggia “Nazionale”, appartenente alla [[Gran Loggia d'Italia degli Alam|Gran Loggia d'Italia]], direttamente all’obbedienza del gran maestro Raoul Palermi. Ricevette in seguito i gradi dal 4º al 30º del [[Rito scozzese antico ed accettato]]<ref>[[Aldo Alessandro Mola]],''Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018'', Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p.556.</ref>.
 
Danville è salva ma resta un problema: Perry, avendo rivelato la sua identità segreta, sarà costretto ad allontanarsi da Phineas e Ferb. Carl, però, ha un'idea: utilizzando una vecchia invenzione del Dottor Doofenshmirtz potranno cancellare la memoria a tutti ed i ragazzi accettano di dimenticare pur di poter restare con Perry. Un attimo prima che ciò avvenga, Isabella, che non vedeva l'ora di farlo, ne approfitta per baciare Phineas. Le vite dei ragazzi ritornano quindi a scorrere normalmente.
=== Volontario nella prima guerra mondiale ===
Con lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] ([[1914]]), decise, sedicenne, di partire volontario per il fronte. Siccome l'Italia era neutrale, si arruolò nella [[Legione Garibaldina]], inquadrata poi nella [[Legione straniera francese]]. Nel [[1915]] anche l'Italia entrò in guerra e Malaparte poté arruolarsi come fante, successivamente sottotenente, del [[Regio Esercito]]; combatté sul Col di Lana e in Francia con la Brigata di fanteria "Alpi", dove venne decorato con una medaglia di bronzo al [[valore militare]].<ref name=martellini/> Tornato in Francia dopo la [[disfatta di Caporetto]], nel 1918 il suo plotone subì un [[Arma chimica|attacco chimico]] da parte dell'[[esercito imperiale tedesco]], e i suoi [[polmoni]] furono gravemente lesionati dall'[[iprite]].
 
== Canzoni ==
==== Letteratura di guerra ====
Di seguito tutte le canzoni presenti nel film con il titolo originale e quello italiano.
Subito dopo la guerra tentò di pubblicare il suo primo libro, ''[[Viva Caporetto!]]'', un saggio-romanzo sulla guerra, che vedeva nella Roma corrotta il principale nemico da combattere. Terminata la stesura dell'opera, nel [[1919]] cominciò l'attività giornalistica. La sua opera prima, dopo essere stata respinta da molti editori (tra i quali anche l'amico [[Giuseppe Prezzolini]]), venne dapprima pubblicata a spese dell'autore a Prato nel [[1921]] e subito sequestrata per "vilipendio delle forze armate", a causa del provocatorio titolo che inneggiava alla [[disfatta di Caporetto]], e ripubblicata poi con il nuovo titolo ''[[La rivolta dei santi maledetti]]'' lo stesso anno.<ref name=martellini/>
 
# Everything's Better with Perry - (Tutto è più bello con Perry)
Nella rotta di Caporetto, Malaparte non vede la vigliaccheria dei soldati, ma l'incompetenza degli ufficiali superiori e la ribellione della truppa a una guerra mal condotta, che fino a quel momento era costata la vita di 350.000 italiani. Caporetto è quindi, secondo Malaparte, da considerare come l'inizio di una [[rivoluzione italiana]], simile a quella [[rivoluzione russa|russa]], che però si spense immediatamente a causa della mancanza di capi che la sapessero dirigere. Nel libro, Malaparte sostenne che la vecchia classe dirigente andasse rimpiazzata dalle giovani generazioni della borghesia, «quei buoni ufficiali delle trincee e dei reticolati, i francescani, i "pastori del popolo"», che dopo la guerra aderiranno in gran parte al fascismo, come d'altra parte farà lo stesso Malaparte.<ref>Umberto Rossi, ''Il secolo di fuoco: Introduzione alla letteratura di guerra del Novecento'', Bulzoni, Roma, 2008, pp. 150-72.</ref>
# Mysterious Force - (La Forza Misteriosa): canzone tagliata<ref name=DC>Il video della canzone è stato inserito come contenuto extra nella versione su DVD.</ref>
# He's Doof
# Brand New Best Friend - (L'amico giusto per me sono io)
# Summer (Where Do We Begin?) - (L'estate è questo sai per me)
# I Walk Away - (Vado via)
# Brand New Reality - (Una nuova realtà)
# Robot Riot - (Guerra ai robot)
# Takin' Care of Things
# Kick It Up A Notch - (Cambia la realtà)
 
=== L'adesionePrima alTV fascismoin altri paesi ===
{{T|inglese|programmi televisivi|agosto 2015}}
{{citazione|Non si può fare il ritratto di [[Mussolini]] senza fare il ritratto del popolo italiano. Le sue qualità e i suoi difetti non gli sono propri: sono le qualità e i difetti di tutti gli italiani. Il dir male di Mussolini è legittimo: ma è un dir male del popolo italiano.(...) La sua voce è calda, grave, eppur delicata. Una voce che talvolta ha strani, profondi accenti femminili, un che di morbosamente femmineo. (...) Stringeva nella mano una rosa color carne. Mussolini ha sempre una rosa stretta con delicatezza nel pugno... Quel gesto all'[[Oscar Wilde]], quel gesto, in un certo senso, [[George Gordon Byron|byroniano]], quel gesto decadente, mi mise a disagio. Egli non sa il valore, il senso di quel suo gesto, di quella sua rosa. Il giorno in cui egli sarà fucilato, io vorrei esser presente per mettergli una rosa nella mano rattrappita. Non per insultarlo, per mancargli di rispetto: no. Non mi piace mancar di rispetto ai morti.|Malaparte descrive il duce<ref>Brani tratti rispettivamente da ''Muss. Ritratto di un dittatore'', ''Kaputt'' e ''Diario di uno straniero a Parigi''</ref>}}
 
{| class="wikitable"
Già dal 1920 Malaparte aveva aderito al recente [[Fasci di combattimento|movimento fascista]] di [[Benito Mussolini]] e nell'ottobre [[1922]] partecipò alla [[Marcia su Roma]]. Nel [[1923]] avvenne il celebre duello contro [[Ottavio Pastore]], l'anno successivo, sotto il nuovo regime, amministrò diverse case editrici tra cui quella de ''[[La Voce (rivista)|La Voce]]'' di Prezzolini.<ref name=martellini/>
|-
! Paese
! Canale
! Prima
! Lingua
! Titolo
|-
| {{Bandiera|USA}} [[USA]]
| [[Disney Channel]]<br />[[Disney XD]]<br />[[ABC Television Network]]<br />[[ABC Family]]
| 5 agosto 2011 <small>(Disney Channel)</small><br /><small>13 agosto 2011 (Disney XD)</small><br /><small>20 agosto 2011 (ABC)</small><br /><small>24 settembre 2011 (ABC Family)</small>
| [[Lingua inglese|Inglese]]
| Phineas and Ferb The Movie: Across the 2nd Dimension
|-
| {{CAN}}
| [[Family (TV channel)|Family]]<br />[[Disney XD (Canada)|Disney XD Canada]]
| 5 agosto 2011 <small>(Family)</small><br /><small>20 agosto 2011 (Disney XD)</small>
| [[Lingua inglese|Inglese]]<br />[[Lingua francese|Francese]]
| Phinéas et Ferb Le Film: Voyage dans la 2<sup>e</sup> Dimension
|-
| {{HKG}}
| [[Disney Channel Hong Kong]]
| rowspan="2" | 5 agosto 2011
| [[Lingua cantonese|Cantonese]]<br />[[Lingua inglese|Inglese]]
| 飛哥與發仔:超時空之謎電影版 (Phineas and Ferb The Movie: The Super Dimension Mystery)
|-
| {{TWN}}
| [[Disney Channel Taiwan]]
| [[Lingua cinese|Mandarino]]
| 飛哥與小佛電影版:超時空之謎 (Phineas and Ferb The Movie: The Super Dimension Mystery)
|-
| {{ARG}}<br />{{CHL}}<br />{{DOM}}<br />{{COL}}<br />{{ECU}}<br />{{MEX}}<br />{{PER}}<br />{{URY}}<br />{{VEN}}
| [[Disney Channel America Latina]]<br />[[Disney XD America Latina]]
| rowspan="2" | 21 agosto 2011 <small>(Disney Channel)</small><br /><small>11 settembre 2011 (Disney XD)</small>
| [[Lingua spagnola|Spagnolo]]
| Phineas y Ferb La Película: A Través de la 2<sup>a</sup> Dimensión
|-
| {{BRA}}
| [[Disney Channel Brasile]]<br />[[Disney XD Brazil]]<br />[[Rede Telecine]]
| [[Brazilian Portuguese]]
| Phineas e Ferb O Filme: Através da 2<sup>a</sup> Dimensão
|-
| {{BRN}}<br />{{MYS}}
| [[Disney Channel Malaysia]]
| rowspan="4" | 27 agosto 2011
| [[Lingua malese|Malese]]<br />[[Lingua inglese|Inglese]]<br />[[Lingua cinese standard|cinese]]
| rowspan="4" | Phineas dan Ferb filem seberang dimensi kedua (Malay)<br />飛哥與小佛的電影在整個第二個維度 (Chinese)
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| {{KHM}}<br />{{IDN}}<br />{{THA}}<br />{{VNM}}
| [[Disney Channel Asia]]
| [[Lingua inglese|Inglese]]
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| {{PHL}}
| [[Disney Channel Filippine]]
| [[Lingua inglese|Inglese]]
|-
| {{SGP}}
| [[Disney Channel Singapore]]
| [[Lingua inglese|Inglese]]<br />Mandarin
|-
| {{ESP}}
| [[Disney Channel Spagna]]<br />[[Disney XD Spagna]]
| 31 agosto 2011 <small>(Teatro)</small><br /><small>2 dicembre 2011 (Disney Channel)</small><br /><small>23 dicembre 2011 (Disney XD)</small>
| [[Lingua spagnola|Spagnolo]]
| Phineas y Ferb La Película: A Través de la 2<sup>a</sup> Dimensión
|-
| {{DEU}}
| [[Disney Channel Germania]]
| 3 settembre 2011
| [[German language|German]]
| Phineas und Ferb Der Film: Quer Durch die 2<sup>·</sup> Dimension
|-
| {{PRT}}
| [[Disney Channel Portogallo]]<br />[[SIC Portugal]]
| 17 settembre 2011 <small>(Disney Channel)</small><br /><small>8 dicembre 2011 (SIC)</small>
| [[Portuguese language|European Portuguese]]
| Phineas e Ferb O Filme: Através da 2<sup>a</sup> Dimensão
|-
| {{IND}}
| [[Disney Channel India]]<br />[[Disney XD India]]
| 25 settembre 2011 <small>(Disney Channel)</small><br /><small>2 agosto 2011 (Disney XD)</small>
| [[Hindi]]<br />[[Lingua inglese|Inglese]]
| rowspan="3" |Phineas and Ferb The Movie: Across the 2nd Dimension
|-
| {{AUS}}<br />{{NZL}}
| [[Disney Channel Australia]]
| September 30, 2011
| rowspan="2" | [[Lingua inglese|Inglese]]
|-
| {{IRL}}<br />{{GBR}}
| [[Disney Channel (UK & Ireland)|Disney Channel United Kingdom and Ireland]]<br />[[Disney XD (UK & Ireland)|Disney XD United Kingdom and Ireland]]
| September 30, 2011 <small>(Disney Channel)</small><br /><small>October 6, 2011 (Disney XD)</small>
|-
| {{FRA}}
| [[Disney Channel France]]
| October 5, 2011
| [[French language|French]]
| Phinéas et Ferb Le Film: Voyage dans la 2<sup>e</sup> Dimension (Phineas and Ferb The Movie: The Journey to the 2nd Dimension)
|-
| {{DNK}}<br />{{FIN}}<br />{{NOR}}<br />{{SWE}}
| [[Disney Channel Scandinavia]]<br />[[Disney XD Scandinavia]]
| October 14, 2011
| English<br />[[Danish language|Danish]]<br />[[Finnish language|Finnish]]<br />[[Norwegian language|Norwegian]]<br />[[Swedish language|Swedish]]
| Phineas and Ferb The Movie: Across the 2nd Dimension<br />Phineas og Ferb Filmen: Den 2<sup>·</sup> Dimension (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)<br />Finias ja Ferb Elokuva: Yli Kaksiulotteisuuden (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)<br />Phineas og Ferb Filmen: Den 2<sup>·</sup> Dimensjonen (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)<br />Phineas och Ferb Filmen: Den 2<sup>:a</sup> Dimensionen (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)
|-
| {{JPN}}
| [[Disney Channel Japan]]
| October 15, 2011
| [[Japanese language|Japanese]]
| フィニアスとファーブ/ザ・ムービー (Phineas and Ferb The Movie)
|-
| {{ITA}}
| [[Disney Channel (Italia)]]<br />[[Disney XD (Italia)]]
| October 22, 2011
| [[Lingua italiana|Italiano]]
| Phineas e Ferb The Movie: Nella Seconda Dimensione (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)
|-
| {{ISR}}
| [[Disney Channel (Israel)|Disney Channel Israel]]
| October 28, 2011<br />December 15, 2011
| [[Hebrew language|Hebrew]]<br />English
| פיניאס ופרב: המסע אל היקום המקביל - הסרט<br />Phineas and Ferb The Movie: Across the 2nd Dimension
|-
| {{CYP}}<br />{{GRC}}
| [[Disney Channel (Greece)|Disney Channel Greece]]
| October 2011
| [[Modern Greek language|Greek]]
| Ο Φινέας και ο Φερμπ η ταινία: Στη 2<sup>η</sup> Διάσταση (Phineas and Ferb The Movie: In the 2nd Dimension)
|-
| {{SAU}}
| [[Disney Channel Middle East]]
| rowspan="8" | November 5, 2011
| rowspan="8" | English<br />[[Arabic language|Arabic]]<br />[[Bulgarian language|Bulgarian]]<br />[[Czech language|Czech]]<br />[[Hungarian language|Hungarian]]<br />[[Polish language|Polish]]<br />[[Turkish language|Turkish]]<br />[[Ukrainian language|Ukrainian]]<br />[[Romanian language|Romanian]]
| فينس و فيرب الفيلم: عبر البعد الثاني
|-
| {{BGR}}
| [[Disney Channel (Bulgaria)|Disney Channel Bulgaria]]
| Финиъс и Фърб Филмът: Отвъд Второто Измерение (Phineas and Ferb The Movie: Across the 2nd Dimension)
|-
| {{CZE}}
| [[Disney Channel (Czech Republic)|Disney Channel Czech Republic]]
| Phineas a Ferb: V Paralelním Vesmíru (Phineas and Ferb: In the Parallel Universe)
|-
| {{HUN}}
| [[Disney Channel (Hungary)|Disney Channel Hungary]]
| Phineas és Ferb: A 2<sup>·</sup> Dimenzió (Phineas and Ferb: The 2nd Dimension)
|-
| {{ROU}}
| [[Disney Channel (Romania)|Disney Channel Romania]]
| Filmul Phineas și Ferb: în a Doua Dimensiune (Phineas and Ferb The Movie: In The 2nd Dimension)
|-
| {{POL}}
| [[Disney Channel (Poland)|Disney Channel Poland]]<br />[[Disney XD (Poland)|Disney XD Poland]]
| Fineasz i Ferb W Filmie: Podróż w 2<sup>-gim</sup> Wymiarze (Phineas and Ferb The Movie: Across The 2nd Dimension)
|-
| {{TUR}}
| [[Disney XD (Turkey)|Disney XD Turkey]]
| Fineas ve Förb: 2<sup>·</sup> Boyutta (Phineas and Ferb: The 2nd Dimension)
|-
| {{UKR}}
| [[Disney Channel (Ukraine)|Disney Channel Ukraine]]
| Фінеас і Ферб Фільм: У Другому Вимірі (Phineas and Ferb The Movie: The 2nd Dimension)
|-
| {{BEL}}<br />{{NLD}}
| [[Disney XD (Netherlands & Flanders)|Disney XD Netherlands and Flanders]]<br />[[Disney Channel (Netherlands & Flanders)|Disney Channel Netherlands and Flanders]]
| November 20, 2011 <small>(Disney XD)</small><br /><small>November 25, 2011 (Disney Channel)</small>
| [[Dutch language|Dutch]]
| Phineas en Ferb The Movie: Dwars Door de 2<sup>de</sup> Dimensie (Phineas and Ferb The Movie: Across The 2nd Dimension)
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| April 21, 2012
| [[Lingua russa|Russo]]
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| 18 agosto 2012
| [[Lingua cinese|Cinese]]
| 飞哥与小佛:超时空之谜 (Phineas and Ferb: The Super Dimension Mystery)
|}
 
== Altri media ==
All'indomani del [[Giacomo Matteotti|delitto Matteotti]], Malaparte fu il più accanito sostenitore dello "squadrismo intransigente", tanto da intervenire come teste a discarico al processo di Chieti<ref>Per la dettagliata ricostruzione del depistaggio in cui si inscriveva la deposizione di Suckert, v. Canali, ''Il delitto Matteotti'', Università di Camerino, 1996, pp. 445-455.</ref>. Fondando a Roma nel [[1924]], e poi dirigendo, il quindicinale ''La conquista dello Stato'', egli rappresentò questa corrente "rivoluzionaria" del regime, al pari del ''[[Il Selvaggio (rivista)|Selvaggio]]'' di [[Mino Maccari]]. Malaparte fu tra coloro che sostennero Mussolini quando, col discorso del 3 gennaio [[1925]], annunciò la sospensione delle libertà democratiche. Sempre nel 1925 fu tra i firmatari del ''[[Manifesto degli intellettuali fascisti]]'' e si iscrisse al [[Partito Nazionale Fascista]].<ref name=martellini/>
Dal film è stato tratto un gioco per [[Nintendo Wii]], [[PlayStation 3]] e [[Nintendo DS]] ed uno online che si può trovare sul sito di [[Disney XD]].
 
Teorizzando poi con [[Leo Longanesi]] e [[Mino Maccari]] il movimento "[[Strapaese]]" (ma contemporaneamente, con [[Massimo Bontempelli]], anche il suo opposto, cioè il movimento "[[Stracittà]]"), Malaparte fu uno degli "ideologi" del fascismo ''popolare'', come [[Giovanni Gentile|Gentile]] lo era stato a livello filosofico, in particolare del cosiddetto "[[fascismo di sinistra]]", con velleità rivoluzionarie e a cui aderirono molti futuri nomi dell'[[antifascismo]], come [[Elio Vittorini]].<ref name=martellini/><ref name=martellini2/>
 
Egli riassunse in sé gli elementi [[tradizionalismo (filosofia)|tradizionali]] e [[ruralismo|contadino-agrari]] - per l'appunto Strapaese, ovvero il fascismo più [[populismo|populista]] e atteggiamento [[xenofobia|antistraniero]], che si oppose anche alle demolizioni e agli sventramenti degli antichi borghi e quartieri medievali nei centri urbani come deciso ad esempio dal duce a Roma, criticando con le sue vignette satiriche le direttive ufficiali del fascismo insieme alla sua svolta dittatoriale - e quelli legati alla [[modernità]] e all'industrializzazione (Stracittà, che voleva sprovincializzare la cultura italiana e sosteneva il rapporto tra fascismo e mondo moderno), opposti elementi che peraltro erano presenti nella stessa contraddittoria personalità mussoliniana.<ref name=martellini/>
 
[[Piero Gobetti]], pur da avversario, ne riconobbe il talento, e gli scrisse la prefazione al saggio che volle pubblicargli, ''[[Italia barbara]]'' ("Edizioni Gobetti", Torino 1925); Gobetti lo definì "la miglior penna del regime". L'autore firmò il saggio come Curzio Malaparte Suckert: prendendo difatti spunto da un libretto ottocentesco (''I Malaparte e i Bonaparte nel primo centenario di un Malaparte-Bonaparte'') e italianizzando il suo nome di battesimo tedesco, decise, nel dicembre 1925, di firmarsi solamente Curzio Malaparte, che da allora divenne il suo nome d'arte.<ref name=martellini/>
 
=== Il distacco dal regime ===
[[File:Malaparte Lipari 1934.jpg|thumb|left|upright=1.2|Malaparte a [[Lipari (Italia)|Lipari]] nel 1934]]
Dal fascismo cominciò comunque, in modo sornione, a prendere le distanze, anche perché il regime, instaurata la dittatura dopo il 3 gennaio 1925, cominciava a deludere le speranze di rivoluzione sociale che lo avevano originariamente attratto. Dal [[1928]] al [[1933]] fu co-direttore della "[[Fiera Letteraria]]" e nel [[1929]] fu nominato direttore del quotidiano "[[La Stampa]]" di [[Torino]]<ref name=martellini/><ref>''Malaparte. Opere scelte'', Milano, Arnoldo Mondadori editore, 1997, ISBN 88-04-43436-8. p. XC (Cronologia)</ref>, chiamandovi [[Mino Maccari]] quale [[redattore capo]].<ref name=martellini/>
Nel [[1931]] Malaparte pubblicò a [[Parigi]], in [[lingua francese]], il libro ''[[Tecnica del colpo di Stato]]'' (''Technique du coup d'etat'', in Italia tradotto solo nel 1948), riconosciuto come un profondo attacco nei confronti di [[Hitler]] (al governo nel [[1933]]) e Mussolini.
 
''Tecnica del colpo di Stato'' venne generalmente considerato come un invito alla conquista violenta del potere attraverso il rovesciamento dello Stato, nonostante Malaparte sostenesse, al contrario, che il suo intento fosse compiere un'analisi tecnica ai fini della difesa dello Stato stesso. Essendo in epoca fascista, venne letto come un'opera sovversiva, che svelava quello che Mussolini aveva fatto dal 1922 al 1925 e che incitava implicitamente a rovesciare a sua volta lo stesso governo fascista. Mussolini in realtà apprezzò la forma del libro, ma lo proibì per non irritare la [[Germania]].<ref name=martellini/>
 
A causa del libro e del carattere [[individualismo|individualista]] dei suoi scritti nonché sospettato di simpatia per la "[[Fronda (movimento)#Altri utilizzi del termine|fronda]]" vicina a [[Giuseppe Bottai]] e altri [[fascismo di sinistra|fascisti di sinistra]] (allora riuniti in ''[[Critica fascista]]''), venne allontanato definitivamente, a fine gennaio 1931, dal quotidiano ''La Stampa''.<ref>''Malaparte. Opere scelte'', Milano, Arnoldo Mondadori editore, 1997, ISBN 88-04-43436-8. p. XCI (Cronologia)</ref>
 
=== Al confino ===
Nel [[1933]] venne espulso dal [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] e confinato all'[[isola di Lipari]], con l'accusa di aver svolto attività [[antifascismo|antifasciste]] all'estero, in particolare - questa fu la motivazione principale - per alcuni attacchi rivolti a [[Italo Balbo]].
 
Dopo qualche mese a Lipari, venne trasferito in Toscana; in questo periodo, continuò a pubblicare una serie di [[elzeviri]] sul ''[[Corriere della Sera]]'' sotto lo pseudonimo di «Candido».<ref name=martellini/>
 
=== L'amicizia con Ciano ===
Solo grazie all'intervento di [[Galeazzo Ciano]], suo amico e ministro degli Esteri, Malaparte poté ritornare in libertà, lavorando come inviato del ''[[Corriere della Sera]]''.
 
Nel [[1936]] fece costruire a [[Capri (Italia)|Capri]], su progetto dell'architetto [[Adalberto Libera]], la suggestiva "[[Villa Malaparte]]"; questa residenza, una vera e propria ''maison d'artiste'', arroccata su una scogliera a strapiombo sul mare<ref>{{Cita web|url=http://www.econote.it/2011/11/30/il-difficile-rapporto-tra-architettura-e-natura-casa-malaparte-a-capri/|titolo=Casa Malaparte a Capri: architettura e natura|data=2011-11-30|accesso=2016-07-28}}</ref>, divenne spesso ritrovo di artisti e intellettuali, uno dei più esclusivi salotti mondani del periodo. Frattanto fondò e diresse la rivista ''[[Prospettive]]'' (I Serie: 1937-1939; II Serie: 1939-1943).<ref name="martellini" />
 
Dal 1935, per via della relazione amorosa con la vedova di [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]], [[Virginia Bourbon del Monte]], si scontrò più volte col capostipite della [[famiglia Agnelli]], il [[senato del Regno|senatore]] [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|Giovanni Agnelli]] (fondatore della [[FIAT]]), che, minacciando la nuora di toglierle per sempre la [[patria potestà|potestà]] sui figli, riuscì a impedire un possibile matrimonio con lo scrittore, organizzato per il [[1936]]; Agnelli nutriva avversione nei suoi confronti soprattutto a causa della rottura di Malaparte con alcuni gerarchi del regime, che invece il senatore sosteneva tuttora senza riserve per timore di ricadute sull'azienda di famiglia.<ref name="martellini" /><ref>[[Marina Ripa di Meana]] e Gabriella Mecucci, ''Virginia Agnelli. Madre e farfalla'', Argelato (BO), Minerva Edizioni, 2010, ISBN 978-88-7381-307-1, pag. 143</ref>
 
In disaccordo con le [[leggi razziali fasciste]] del 1938, dopo la fondazione di ''Prospettive'', assume nella redazione anche [[Alberto Moravia]], di origini ebraiche (1939).<ref>[http://librobreve.blogspot.it/2012/12/curzio-malaparte-ritrovato-intervista.html ''Curzio Malaparte ritrovato'']</ref>
 
=== La seconda guerra mondiale ===
====Dal 1940 all'8 settembre====
Con l'ingresso dell'Italia nella [[Seconda guerra mondiale]], Malaparte fu mobilitato col grado di capitano e assegnato al [[5º Reggimento alpini]]. Inviato sul fronte [[Grecia|greco]] nel settembre 1940, nel [[1941]] iniziò a lavorare come corrispondente per il ''[[Corriere della Sera]]''. Alla fine di marzo 1941 si recò in [[Jugoslavia]], dove fu l'unico [[corrispondente di guerra]] straniero al seguito delle truppe tedesche. Dopo la vittoria dell'Asse, si trasferì in [[Croazia]], dove assistette «alla creazione e all'organizzazione del nuovo Stato di Croazia». Ai primi di giugno ricevette l'ordine di raggiungere la frontiera romeno-sovietica nell'eventualità di un conflitto con l'URSS. Dall'inizio della campagna seguì l'avanzata in [[Bessarabia]] e in [[Ucraina]] con una divisione dell'11ª Armata tedesca. Alla fine dell'anno poté tornare in Italia per trascorrere le Festività in famiglia. Per aver descritto realisticamente la campagna in URSS, venne rimandato brevemente al confino a Lipari, ma poi subito rilasciato.<ref name=arci/> Ripartì da [[Roma]] il 7 gennaio [[1942]] per il fronte orientale.<ref name=martellini/>
 
Malaparte, nei suoi precedenti scritti, aveva già assunto un atteggiamento critico verso il regime nazista e aveva lodato l'efficienza dell'esercito sovietico. Per questo le autorità tedesche non lo fecero più avvicinare al teatro delle operazioni. Già in febbraio Malaparte lasciò il fronte orientale. Trascorse oltre un anno in [[Finlandia]]. Il 25 luglio [[1943]] lo raggiunse la notizia della [[caduta di Mussolini]]. Tornato in patria, si stabilì nella sua villa a [[Capri (Italia)|Capri]].<ref name=martellini/>
[[File:Malaparte a Capri.jpg|thumb|Malaparte a Capri]]
L'Italia combatteva ancora a fianco dei tedeschi e Malaparte, per aver auspicato la rivolta contro di essi, venne brevemente arrestato a Roma.<ref name=arci/> Non si sapeva molto della vita di Curzio Malaparte negli anni tra il 1940 e l'8 settembre 1943. Alcuni documenti inediti, provenienti dagli archivi americani, hanno fatto luce sui rapporti tra lo scrittore e le forze americane stanziate in Italia<ref>Mauro Canali, «L'agente Malaparte», ''[[Liberal (quotidiano)|Liberal]]'', 25 aprile 2009.</ref>.
 
Le esperienze vissute durante il conflitto fornirono il materiale per il primo romanzo, ''[[Kaputt]]'', scritto a Capri e pubblicato nel [[1944]] presso l'editore-libraio [[Casella Studio Bibliografico|Casella]] di [[Napoli]], probabilmente la sua opera più nota all'estero. Questo romanzo, pur accusato spesso di autocompiacimento, rappresenta un vivido e surreale resoconto degli ambienti militari e diplomatici italiani e nazisti, nonché un forte atto di accusa verso le atrocità della guerra, tra cui le deportazioni e le stragi degli [[ebrei]] [[Romania|rumeni]].<ref name=martellini/>
 
Malaparte racconta, in uno stile bilingue italo-tedesco, fatti realmente vissuti dallo scrittore (come la cena con [[Hans Frank]]), ma romanzati: il protagonista vaga per varie zone di operazione, formalmente in qualità di capitano dell'esercito italiano, ma concretamente svolge un ruolo di corrispondente di guerra, che lo avvicina alla figura di [[Ernest Hemingway]]. Malaparte si sofferma molto anche sulla vita alla "corte" romana dell'allora ministro degli esteri Galeazzo Ciano.<ref name=pietr/>
 
Stando a Dominique Fernandez, tuttavia, secondo un ''topos'' della narrativa di realtà mescolata ad abbondante finzione, tipica dello stile malapartiano: {{quote|molti dettagli che riporta sono stati inventati.|<ref name=pietr>[http://mondialternativi.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2240475 Fabio Pierangeli: Malaparte cronista di guerra e la Francia]</ref>
}}
 
==== Con gli Alleati ====
{{citazione|L'esperienza insegna che la peggior forma di [[patriottismo]] è quella di chiudere gli occhi davanti alla realtà, e di spalancare la bocca in inni e in ipocriti elogi, che a null'altro servono se non a nascondere a sé e agli altri i mali vivi e reali. (...) Vi sono due modi di amare il proprio Paese: quello di dire apertamente la verità sui mali, le miserie, le vergogne di cui soffriamo, e quello di nascondere la realtà sotto il mantello dell'ipocrisia, negando piaghe, miserie, e vergogne […] Tra i due modi, preferisco il primo.|Curzio Malaparte, ''Il Tempo illustrato''<ref>[http://altrimondi.gazzetta.it/2010/12/06/consigli_per_il_cav_rileggere/ ''Consigli per il Cav: rileggere Malaparte'']</ref>}}
 
Dopo l'[[8 settembre 1943]], si schierò, accusato di opportunismo, con il [[governo Badoglio I|governo Badoglio]]. Nel novembre 1943 Malaparte fu nuovamente arrestato, dal ''[[Counter Intelligence Corps]]'' (CIC), il controspionaggio [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleato]], per le sue attività diplomatiche precedenti. Venne rilasciato pochi giorni dopo, perché ritenuto il tramite tra [[Galeazzo Ciano]] e il [[regime del 4 agosto|governo greco]] nelle trattative intercorse prima che l'Italia attaccasse il Paese nel 1940 e considerato perciò a conoscenza di notizie utili. Da allora decise di collaborare col CIC, riferendo settimanalmente al suo responsabile, il colonnello Henry Cumming. La collaborazione durò fino alla [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|liberazione]].<ref name=martellini/>
 
Nel 1944 Malaparte rientrò anche nell'esercito italiano, come ufficiale di collegamento con il comando alleato del [[Corpo Italiano di Liberazione]], e con il grado di capitano. L'arrivo delle forze di liberazione americane a Napoli e il profondo stato di prostrazione della città partenopea costituiscono il nucleo narrativo del secondo romanzo, ''[[La pelle (romanzo)|La pelle]]'', pubblicato nel [[1949]] presso le edizioni «Aria d'Italia». Il titolo originale doveva essere ''La peste'', ma venne cambiato per l'omonimia con il [[La peste (romanzo)|romanzo di Albert Camus]], uscito nel 1947. L'opera, animata da grande realismo e crude descrizioni della vita quotidiana, talvolta sconfinanti nel [[grottesco]], nel [[macabro]] e nel [[surreale]], venne messa all'[[Indice dei libri proibiti|Indice]] dalla [[Chiesa cattolica]], forse per una scena (non si sa se realmente accaduta) che raffigura un gruppo di ebrei [[crocifissione|crocifissi]] agli alberi dai [[nazisti]] in [[Ucraina]] - duro atto d'accusa al [[cristianesimo]] d'[[Europa]] - e ritenuta dalla Chiesa come [[blasfemia|blasfema]] e offensiva per la religione.<ref name=martellini/><ref name=bug>[http://www.polena.net/download/settimana0915y.pdf Raffaele La Capria, ''Malaparte gran bugiardo. Il suo trucco c'è e si vede'']</ref>
{{quote|Le cose che racconta Curzio Malaparte sono inverosimili perché sembrano false. Anche [[Kafka]] scrive cose inverosimili, anche [[Rabelais]], anche [[Cervantes]], ma non sembrano false.|Raffaele La Capria}}
 
Prima dell'incipit de ''La pelle'', Malaparte appose la seguente dedica:
{{Citazione|All'affettuosa memoria del Colonnello Henry H. Cumming, dell'Università di Virginia, e di tutti i bravi, i buoni, gli onesti soldati americani, miei compagni d'arme dal 1943 al 1945, morti inutilmente per la libertà dell'Europa.}}
 
Come [[epigrafe]] al libro, utilizzò altre due frasi: una di [[Eschilo]] («Se rispettano i templi e gli Dei dei vinti, i vincitori si salveranno», riferimento critico al comportamento degli Alleati nei confronti della popolazione italiana e dei prigionieri tedeschi); l'altra in francese di [[Paul Valéry]] («Quello che mi interessa non è sempre quello che m'importa»).<ref>La frase di Eschilo è tratta da ''[[Agamennone (Eschilo)|Agamennone]]''; l'altra frase è di Paul Valéry e in originale è "Ce qui m'intéresse n'est pas toujours ce qui m'importe".</ref>
 
Da [[inviato]] del giornale [[l'Unità]], rievocò poi le vicende dei [[franchi tiratori]] fiorentini, che sparavano dalla sponda nord dell'[[Arno]] sugli americani per impedire loro di varcare il [[ponte Vecchio]]; si trattava di un gruppo di giovani militi della RSI, poi fucilati dai partigiani.<ref name=martellini/>
 
Assieme a Cumming, assiste all'[[Morte_di_Benito_Mussolini#Piazzale_Loreto|esposizione del corpo di Mussolini]] a [[piazzale Loreto]] a Milano, e al successivo scempio fattone dalla folla. Lo racconterà romanzescamente e crudamente nel postumo ''Muss. Ritratto di un dittatore'', dicendo anche di aver visto il corpo del duce in obitorio.
{{quote|Non m'importava nulla che avesse sbagliato, che avesse coperto l'Italia di rovine, che avesse trascinato il popolo italiano nella più atroce miseria. Mi dispiaceva per tutti gli italiani, ma non per quella sudicia folla. E se anche quella folla di vigliacchi fosse stata composta di milioni e milioni d'italiani, non mi sarebbe importato nulla. Mi avrebbe fatto quasi piacere pensare che quella sudicia folla aveva quel che s'era meritato.
Era una folla non di vittime innocenti, ma di complici. Non m'importava nulla che quella sudicia folla avesse le case in rovina, le famiglia disperse, e fosse affamata, poiché una simile folla se l'era meritato. Tutti erano stati suoi complici. Fino all'ultimo. Anche quelli che lo avevano combattuto erano stati suoi complici fino al momento della disgrazia. Non m'importava nulla che fosse stata la fame, la paura, l'angoscia, a mutar quella folla d'uomini in iene vili e feroci. Qualunque fosse la ragione che aveva mutato quella folla in una sudicia turba che l'aveva spinta a sporcare di sputi e di feci il suo cadavere, non m'importava nulla. Ero in piedi sulla jeep, stretto tra quella folla bestiale. Cumming mi stringeva il braccio, era pallido come un morto, e mi stringeva il braccio. Io mi misi a vomitare. Era l' unica cosa che potessi fare. Mi misi a vomitare nella jeep, e Cumming mi stringeva il braccio, era pallido come un morto e mi stringeva il braccio. «Povero Muss» dissi a voce bassa, appoggiandomi con le due mani alla fredda tavola di marmo.|da ''Muss. Ritratto di un dittatore''}}
 
=== Il dopoguerra ===
{{citazione|Tutti gli scrittori sono stati fascisti, nella qual cosa non vi è nulla di male. Ma perché oggi pretendono di farsi passare per antifascisti, per martiri della libertà, per vittime della tirannia? Nessuno di loro, dico nessuno, ha mai avuto un solo gesto di ribellione contro il fascismo, mai. Tutti hanno piegato la schiena, con infinita ipocrisia, leccando le scarpe a Mussolini e al fascismo. E i loro romanzi erano pure esercitazioni retoriche, senza l'ombra di coraggio e di indipendenza morale e intellettuale. Oggi (...) scrivono romanzi antifascisti come ieri scrivevano romanzi fascisti; tutti, compreso [[Alberto Moravia]], che gli stessi comunisti (...) definivano uno scrittore borghese, e perciò fascista.|Curzio Malaparte<ref name=martellini2/>}}
Trasferitosi a [[Parigi]] nel [[1947]], scrisse i drammi ''Du côté de chez Proust'' e ''Das Kapital''. Già nel 1944 a Napoli, ma soprattutto nel dopoguerra, il suo sostanziale [[anarchismo]] (e camaleontismo) spinse Malaparte ad avvicinarsi al [[Partito Comunista Italiano]] - che gli negò per molti anni l'iscrizione; la tessera del PCI gli fu difatti consegnata da [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] in punto di morte.<ref>[http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1301:il-narciso-curzio-malaparte-camaleonte-dalle-mille-vite&catid=84&Itemid=28 ''Il narciso Curzio Malaparte, camaleonte dalle mille vite'']</ref> In realtà, venne ritrovata dopo la dipartita dell'autore tra le sue carte, e fu spacciata come richiesta di iscrizione da parte di Malaparte al P.C.I., mentre fu offerta da Togliatti e probabilmente spedita per posta - anziché consegnata dal segretario in persona - alla clinica dove lo scrittore era ricoverato morente, a causa della malattia che lo colpirà.<ref name=martellini2>[http://www.loccidentale.it/node/76147 ''Non è con l'omertà intellettuale che riscopriremo Curzio Malaparte''] intervista a Luigi Martellini (curatore del [[I Meridiani|Meridiano]] ''Opere scelte'') di Luca Meneghel.</ref>{{quote|Il cosiddetto "avvicinamento al partito comunista" è uno dei tanti luoghi comuni, e quindi falsi, che costellano la vita dello scrittore e che ne hanno deformato il senso e la verità attraverso una delle tante etichette che gli hanno attaccato addosso, appositamente manipolate per definirlo come uno che "cambiava di fronte" secondo le convenienze ideologico-politiche del momento. In realtà la famosa tessera del Partito Comunista Italiano che fu ritrovata dopo la sua morte fu spacciata come richiesta di iscrizione da parte di Curzio Malaparte al P.C.I. mentre invece fu offerta da Togliatti e spedita per posta alla clinica dove lo scrittore era ricoverato morente. Capirà che un conto è una tessera richiesta da uno come Malaparte ad uno come Togliatti e un conto è una tessera offerta da uno come Togliatti a uno come Malaparte.|[[Luigi Martellini]]}}
{{quote|Malaparte che pure finì comunista, era uno scrittore di [[Destra (politica)|destra]]. C'è, anche in lui, un costante prevalere degli impulsi emotivi sulla logica della ragione.|[[Geno Pampaloni]]}}
 
Contemporaneamente gli venne recapitata anche la tessera del [[Partito Repubblicano Italiano]], ritrovata anch'essa nelle sue carte, quasi come un ritorno alle origini.<ref name=martellini>[http://www.cristinacampo.it/public/biografia%20di%20curzio%20malaparte%20a%20cura%20di%20luigi%20martellini.pdf Biografia di Curzio Malaparte (a cura di Luigi Martellini)]</ref><ref name=martellini2/>
 
Nel [[1950]] scrisse e diresse anche il film [[neorealismo (cinema)|neorealista]] ''[[Il Cristo proibito]]'' che vinse l'anno successivo il premio Città di Berlino al [[Festival di Berlino]]. Negli anni seguenti collaborò al settimanale «[[Tempo (rivista)|Tempo]]» con una rubrica assai viva ("Il Serraglio", poi passata a [[Giovanni Ansaldo (giornalista)|Giovanni Ansaldo]] e quindi a [[Pier Paolo Pasolini]]), in uno stile toscanissimo.<ref name=martellini/> È stato inoltre ininterrottamente collaboratore del quotidiano ''[[Il Tempo]]'' dal [[1946]] al [[1956]], con corrispondenze sia dall'Italia sia dall'estero.<ref>{{Cita news|autore=[[Fausto Gianfranceschi]]|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/giornale/CFI0415092/1977/n.185/3/original|titolo=Il senso delle radici, nel cuore di un vigile scrittore europeo|pubblicazione=Il Tempo|data=20 luglio 1977|p=3}}</ref>
[[File:Spazzavento 5.jpg|thumb|left|Lapide sul Mausoleo di Malaparte]]
 
Nel [[1957]] intraprese un viaggio in [[URSS]] e nella [[Cina]] comunista, invitato.<ref name=chinachannel/> Non seguì gli itinerari di esplorazione del [[Tibet]] (annesso nel 1950 anche se [[l'invasione vera|Storia_del_Tibet#Nella_Repubblica_Popolare_Cinese]] avvenne nel 1959) e della Cina segnati da [[Giuseppe Tucci]] su incarico di Mussolini e [[Giovanni Gentile|Gentile]], ma si limitò a viaggiare per le città e le campagne, e osservare entusiasticamente i fermenti rivoluzionari: qui intervistò [[Mao Tse-tung]], chiedendo la libertà per un gruppo di [[sacerdote|sacerdoti]] e di cristiani arrestati, e la ottenne. Descrisse Mao come "generoso" e giustificò, pur addolorato, l'[[invasione sovietica dell'Ungheria]] del [[1956]]<ref name=chinachannel>[https://chinachannel.org/2018/05/25/malaparte/ When Malaparte Met Mao]</ref>: {{quote|Ho anche sofferto leggendo le notizie di Budapest sulla stampa, ma questa sofferenza non ha mai sollevato dubbi. La grande e positiva esperienza cinese assolve qualsiasi errore, poiché dimostra innegabilmente che la somma dei fattori positivi nel bilancio di progresso è sempre superiore a quella degli errori.}} Tuttavia, si riferisce a presunte influenze cinesi su Budapest, dato che non dimostrò mai apprezzamento per [[Stalin]], ma solo per i [[cinesi]], in quanto ''popolo cinese'' da lui considerato "fratello", prima che per il maoismo, di cui non vide gli errori ma solo l'opera di ricostruzione.<ref>Italiani - Curzio Malaparte - documentario di Rai Storia</ref>
 
I suoi articoli inviati dalla Cina a [[Maria Antonietta Macciocchi]], pur elogiativi del socialismo, non vennero però pubblicati su "[[Vie Nuove]]" per l'opposizione di [[Italo Calvino|Calvino]], Moravia, [[Ada Gobetti]] e altri intellettuali, i quali avevano scritto a Togliatti una petizione perché "il fascista Malaparte" non pubblicasse su una rivista comunista.<ref name=arci/>
 
Dovette tornare in fretta e in anticipo in Italia, a causa della malattia polmonare che lo tormentava, una [[pleurite]] ormai cronicizzata al polmone sinistro; inizialmente venne curato con molta sollecitudine in Cina. Il materiale raccolto durante questo viaggio venne utilizzato per la pubblicazione postuma di ''Io, in Russia e in Cina'' nel [[1958]].<ref name=martellini/>
 
Tornato in Patria, il ricovero alla clinica Sanatrix di Roma lo portò «in un letto che non era nemmeno più in grado di pagare, cosa che avrebbe poi fatto per lui il direttore e proprietario de "Il Tempo", [[Renato Angiolillo]], suo vecchio amico, che per Curtino aveva organizzato parte del rientro in patria dalla Cina e relativo ricovero nella clinica romana», ricorda [[Umberto Cecchi]].<ref>Umberto Cecchi, ''Per il volontario sedicenne Kurt Sukert la Grande Guerra iniziò un anno prima'', Nuova antologia : 614, 2274, 2, 2015, p. 278.</ref>
 
In quei mesi di malattia si avvicinò al [[cattolicesimo]], anche se ci sono dubbi su un'effettiva e reale conversione, se non ''in extremis''. Infatti, ricoverato alla in clinica a Roma, dove gli venne diagnostico un [[carcinoma polmonare]] inoperabile (pur avendo lui diffuso la voce che soffrisse invece di [[tubercolosi]]), teneva sulla finestra immagini di tutte le religioni, da [[cristianesimo|cristiane]] a [[buddhismo|buddhiste]] prese in Cina, e venne visitato da Togliatti (con cui si fece fotografare), [[Amintore Fanfani|Fanfani]], sacerdoti cattolici e molti altri. [[Sergio Zavoli]] ne raccolse l'ultima intervista. Secondo [[Arturo Tofanelli]], Malaparte affermò ironicamente che forse poteva guarire perché non credeva ''«che Dio fosse così stupido da far morire Malaparte»''.<ref name=martellini/><ref>[http://www.massimofini.it/1999/l-intervista-proibita-a-hitler Massimo Fini, ''L'intervista proibita a Hitler'']</ref>
 
Curzio Malaparte morì di [[neoplasia|cancro]] nel luglio 1957 a [[Roma]], a 59 anni, dopo essere stato battezzato pochi giorni prima nella fede cattolica romana (abiurando il [[protestantesimo]] di nascita), con il nome Curzio, da padre Cappello, e poi [[Eucaristia|comunicato]] da padre Rotondi, due [[gesuiti]]: gli erano stati inviati direttamente da [[papa Pio XII]], dopo che Malaparte e suo fratello avevano allontanato un prete poco diplomatico che gli intimava di "pentirsi ed espiare".<ref name=serra/><ref name=rotondi/>
{{quote|La sua conversione, in punto di morte, è stata forse un punto di arrivo. Curzio che continuamente si mascherava di [[sadismo]], si nascondeva nel [[cinismo]] e si camuffava da [[istrione]], aspettava forse una luce per uscire dalla esibizione e realmente diventare un eroe. In fondo, la vera anima di Curzio ha sempre cercato la luce eroica nelle strade romane, negli ozi di Forte dei Marmi, nella casa di Prato, nella pace di Capri [...] La sua anima ha cercato l'amore sempre, ma nessuna donna e nessun cane hanno mai saputo dargli l'amore come lui voleva.|[[Francesco Grisi]]}}
 
La malattia di cui fu vittima è stata da alcuni considerata come una conseguenza dell'intossicazione da [[iprite]] subita nel primo conflitto mondiale, degenerata anche a causa del [[tabagismo|fumo]].<ref name=martellini/>
 
Come ammiratore del popolo cinese, l'"Arcitaliano" Malaparte lasciò alla [[Repubblica Popolare Cinese]] la proprietà di [[Villa Malaparte]], ma gli eredi (fratelli in vita e nipoti) impugnarono il testamento vincendo la causa>; oggi la villa è privata ma vi è una fondazione e un premio per artisti cinesi.<ref name=martellini/>
{{citazione|Mosso da sentimenti di riconoscenza verso il popolo cinese e allo scopo di rafforzare i rapporti tra Oriente ed Occidente istituisco una fondazione denominata "Curzio Malaparte" al fine di creare una casa di ospitalità, di studio e di lavoro per gli artisti cinesi in Capri.|Testamento di Malaparte}}
 
Curzio Malaparte è sepolto in un mausoleo costruito sulla cima del Monte Le Coste (chiamato dai Pratesi "Spazzavento"), una montagna dominante [[Prato]], secondo le sue volontà. La frase ''"...e vorrei avere la tomba lassù, in vetta allo Spazzavento, per sollevare il capo ogni tanto e sputare nella fredda gora del tramontano"'' è riportata sulla sua tomba assieme ad un'altra che recita ''«Io son di Prato, m'accontento d'esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo»'', entrambe tratte da ''Maledetti toscani''. <br /> I funerali e la sepoltura furono documentati dalle telecamere della Rai e diverse personalità resero omaggio a Malaparte.
 
Ancora dalla sua penna furono pubblicato postumi ''[[Benedetti italiani]]'' (1961), raccolto e curato da [[Enrico Falqui (scrittore)|Enrico Falqui]]<ref name=martellini/>, ''[[Mamma marcia]]'' (1959), ''Muss. Ritratto di un dittatore'' e altri scritti.
 
== Il personaggio pubblico e la critica ==
Malaparte fu un personaggio discusso dal punto di vista letterario e pubblico. I suoi cambiamenti politici, specialmente l'ultimo verso il comunismo, attirarono le critiche di larga parte della cultura italiana per la disinvoltura con cui mutava l'appartenenza ideologica e politica: molti dubitarono che fosse davvero comunista, ma attribuirono tutto al suo noto comportamento [[istrione|istrionico]] e provocatorio, ai suoi atteggiamenti da ''[[dandy]]'' teso sempre a stupire<ref name=pano/>, nonché al suo celebre [[egocentrismo]] e [[narcisismo]] egotistico di cui spesso venne accusato e che fece dire a [[Leo Longanesi]]: {{quote|È così egocentrico che se va ad un matrimonio vorrebbe essere la sposa, a un funerale il morto.|Longanesi su Malaparte<ref>Citato in: Mario Canton, ''Umorismo nero. Una antologia'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=Trc7DwAAQBAJ&dq=%C3%88+cos%C3%AC+egocentrico+che+se+va+ad+un+matrimonio+vorrebbe+essere+la+sposa%2C+a+un+funerale+il+morto.&q=leo+longanesi#v=snippet&q=leo%20longanesi&f=false estratto]</ref>
}}
 
Tra le sue prese di posizione, netta fu invece quella contro la [[vivisezione]] (lo scrittore era infatti un grande amante degli [[animali]]), come si nota dalla cruda e commossa narrazione della fine del suo cane Febo, vittima della sperimentazione ne ''La pelle''<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.novecentoletterario.it/solo%20articoli/La%20pelle.html ''Articolo su La pelle'', Novecento letterario] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, e nello stesso libro afferma: {{citazione|Mangerei la terra, masticherei i sassi, ingoierei lo sterco, tradirei mia madre, pur di aiutare un uomo, o un animale, a non soffrire. (...) Ero stanco di veder soffrire gli uomini, gli animali, gli alberi, il cielo, la terra, il mare, ero stanco delle loro sofferenze, delle loro stupidi e inutili sofferenze, del loro terrore, della loro interminabile agonia. Ero stanco di aver orrore, stanco di aver pietà. Ah la pietà, avevo vergogna di avere pietà, eppure tremavo di pietà e di orrore.<ref>C. Malaparte, ''La pelle'', capitolo "Il vento nero"</ref>}}
 
Nella raccolta di scritti ''Mamma Marcia'', uscita postuma nel [[1959]], Malaparte ritrae con toni [[omofobia|omofobici]] e [[maschilismo|maschilistici]] la gioventù del secondo dopoguerra, descrivendola come [[effeminatezza|effeminata]] e tendente all'[[omosessualità]] e al [[comunismo]]<ref>{{cita news|autore=Silvia Contarini|url=http://www.nazioneindiana.com/2013/08/10/litaliano-vero-e-lomosessuale-2/|titolo=L'italiano vero e l'omosessuale|pubblicazione=[[Nazione Indiana|Nazione Indiana.com]]|data=10 agosto 2013}}</ref>, stridendo con i suoi tardivi filocomunismo e filomaoismo (o meglio simpatia per la nuova Cina nata nel 1949); giudizi del medesimo tenore sono rinvenibili anche nei capitoli ''Le rose di carne'' e ''I figli di Adamo'' de ''[[La pelle (romanzo)|La pelle]]'', dove parla di "[[pederastia]] [[Marxismo|marxista]]".<ref>{{cita web|autore=Giovanni Dall'Orto|titolo=Pelle, La [1949]. Omosessuali = comunisti pedofili femmenelle|data=11 febbraio 2005|url=http://www.culturagay.it/recensione/10634}}</ref>
 
Di Malaparte, [[Eugenio Montale]] ebbe a dire:
{{Citazione|Un parlatore squisito e un grande ascoltatore pieno di tatto ed educazione.<ref>[http://www.convitto-cicognini.it/modules/smartsection/item.php?itemid=26 Biografia sul sito del Convitto Cicognini] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140715003234/http://www.convitto-cicognini.it/modules/smartsection/item.php?itemid=26 |data=15 luglio 2014 }}</ref>}}
 
[[Indro Montanelli]], anche lui toscano e suo rivale giornalistico, scrisse - in risposta ad una battuta fatta da Malaparte negli ultimi giorni di vita (''«L'unica cosa che mi dispiace è morire prima di Montanelli»''<ref name=pano>[http://www.panorama.it/cultura/libri/malaparte-orfeo-tamburi/ ''L'ultimo ritratto di Malaparte firmato Orfeo Tamburi'']</ref>) - un [[epitaffio]] ironico e caustico: ''«Qui / Curzio Malaparte / ha finalmente / cessato / di piangersi / di compiangersi / e di rimpiangersi. / Imitatelo»''.<ref>[http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2011/10/23/news/gli-epitaffi-perfidi-di-montanelli-sui-nomi-eccellenti-1.2759005 ''Gli epitaffi perfidi di Montanelli sui nomi eccellenti'']</ref>
 
Riguardo al testo ''Maledetti Toscani'' (1956), il filosofo e critico letterario francese [[Jean-François Revel]] disse di considerarlo un «''libro particolarmente ridicolo''»<ref>Jean-François Revel, ''Per un'altra Italia'', C. M. Lerici editore, Milano, 1958 ("Saggi", 3), p. 150.</ref> mentre, al contrario, nel saggio ''Une rencontre'' (''Un incontro'', edito in Italia da [[Adelphi]]), [[Milan Kundera]] colloca ''[[La pelle (romanzo)|La pelle]]'', che definisce l'«arciromanzo», tra le opere maggiori del Novecento.<ref name=martellini/>
 
[[Luigi Martellini]], curatore di Malaparte per i Meridiani ha affermato (rispondendo alla domanda dell'intervistatore sul perché Malaparte è stato dimenticato fino a tempi recenti, pur essendo un grande scrittore al pari di altri): {{citazione|Per quel che posso dire, il discorso è estremamente semplice: Malaparte è stato un “fascista”, che l'Italia non riuscirà mai a smaltire questo suo periodo storico, che è esistita ed esiste ancor nel nostro Paese (altamente democratico e sempre pronto a riempirsi la bocca di democrazia) una cultura egemone (di cui tutti conoscono il colore), che ha prodotto molti danni e condizionato scelte smaccatamente ideologiche e non letterarie, che chi non apparteneva ad una parte apparteneva di conseguenza alla parte opposta e quindi nemica, che non vale la bravura o la genialità, ma l'appartenenza ad uno schieramento politico e/o partitico.|Luigi Martellini<ref name=martellini2/>}}
 
== Opere ==
=== Saggistica ===
* ''[[Viva Caporetto!]]'', come Curzio Erich Suchert, Prato, Stabilimento Lito-Tipografico Martini, 1921; col titolo [[La rivolta dei santi maledetti]] (Aria d'Italia, 1921); col titolo ''Viva Caporetto. La rivolta dei santi maledetti'', introduzione di [[Mario Isnenghi]], Milano: Mondadori, 1980-1981; col titolo ''Viva Caporetto. La rivolta dei santi maledetti'', secondo il testo della prima edizione 1921, a cura di Marino Biondi, con in appendice la prefazione alla seconda edizione romana del 1923, una storia editoriale del testo e una revisione testuale dall'edizione 1921 all'edizione 1923, Firenze, Vallecchi, 1995.
* ''Le nozze degli eunuchi'', Roma, La Rassegna Internazionale, 1922
* ''L'Europa vivente'', Firenze, La Voce, 1923; in ''L'Europa vivente e altri saggi politici'', Firenze, Vallecchi, 1923
* ''Italia barbara'', Torino, Piero Gobetti, 1925; Roma, La Voce, 1927
* ''Intelligenza di Lenin'', Milano, Treves, 1930; Milano, Garzanti, 1942.
* ''Technique du coup d'état'', Paris, Bernard Grasset, 1931-1948; pubblicato dapprima in francese e poi tradotto in italiano come ''Tecnica del colpo di Stato'', Milano, Bompiani, 1948; Adellphi, 2011, ISBN 978-88-459-2632-7.
* ''I custodi del disordine'', Torino, Fratelli Buratti Editori, 1931
* ''Le bonhomme Lénine'', Paris, Bernard Grasset, 1932; tradotto prima come ''Lenin buonanima'', Firenze, Vallecchi, 1962; come ''Il buonuomo Lenin'', Milano, Adelphi, 2018.
* ''Mussolini segreto (Mussolini in pantofole), ''Roma: Istituto Editoriale di Cultura, 1944; pubblicato con lo pseudonimo di "Candido"
* ''[[Il sole è cieco]]'', Firenze, Vallecchi, 1947
* ''Deux chapeaux de paille d'Italie'', Paris, Denoel, 1948; pubblicato in francese
* ''Les deux visages d'Italie: Coppi et Bartali'', 1949; pubblicato in francese e poi tradotto in italiano come ''Coppi e Bartali'', Milano, Adelphi, 2009
* ''Due anni di battibecco'', 1955
* ''[[Maledetti toscani]]'', Aria d'Italia, 1956; Firenze, Vallecchi, 1956-1968; a cura di Luigi Martellini, Oscar Mondadori, 1982; Leonardo, 1994; Adelphi, 2017
* ''Io, in Russia e in Cina'', 1958; Firenze: Vallecchi
* ''Mamma marcia'', 1959; Firenze, Vallecchi; con ''Lettera alla gioventù d'Europa'' e ''Sesso e libertà'', postfazione di Luigi Martellini, Milano: Leonardo, 1990, 1992
* ''L'inglese in paradiso'', Firenze: Vallecchi, 1960. [Contiene le operette incompiute ''Gesù non conosce l'arcivescovo di Canterbury'' e ''L'inglese in paradiso'', assieme a una raccolta di elzeviri pubblicati tra il 1932 e il 1935 sul [[Corriere della Sera]], alcuni dei quali sotto lo pseudonimo di Candido]
* ''[[Benedetti italiani]]'', 1961; Firenze, Vallecchi
* ''Viaggi fra i terremoti'', Firenze, Vallecchi, 1963
* ''Journal d'un étranger à Paris'', in francese, 1966; tradotto in italiano come ''Diario di uno straniero a Parigi'', Firenze, Vallecchi
* ''Battibecco. 1953-1957'', Milano, Aldo Palazzi, 1967
* ''Il battibecco: inni, satire, epigrammi''; premessa di [[Piero Buscaroli]], Torino, Fògola, 1982
* {{Cita libro|titolo=Muss. Ritratto di un dittatore|altri=Prefazione di [[Francesco Perfetti]], nota di Giuseppe Pardini|editore=Passigli|città=Bagno a Ripoli (Firenze)|anno=2017|annooriginale=col titolo Muss. Il grande imbecille, Luni, 1999|isbn=978-88-36-81586-9}}
* {{Cita libro|titolo=Viaggio in Etiopia e altri scritti africani|altri=a cura di Enzo R. Laforgia|editore=Passigli|città=Bagno a Ripoli|anno=2019|annooriginale=Vallecchi, 2006|isbn=978-88-368-1663-7}}
 
=== Narrativa ===
* ''Avventure di un capitano di sventura'', Roma: La Voce, 1927, a cura di Leo Longanesi
* ''Don Camaleo'', Genova: rivista La Chiosa diretta da Elsa Goss 1928(poi in ''Don Camaleo e altri scritti satirici'', Firenze: Vallecchi, 1946)
* ''Sodoma e Gomorra'', Milano: Treves, 1931
* ''Fughe in prigione'', Firenze: Vallecchi, 1936
* ''Sangue'', Firenze: Vallecchi, 1937
* ''Donna come me'', Milano: Mondadori, 1940; Firenze: Vallecchi, 2002.
* ''Il sole è cieco'', Milano: Il Tempo, 1941; Firenze: Vallecchi, 1947
* ''Il Volga nasce in Europa'', Milano: Bompiani, 1943; in ''Il Volga nasce in Europa e altri scritti di guerra'', Firenze: Vallecchi
* ''[[Kaputt]]'', Napoli: Casella, 1944; Milano: Daria Guarnati, 1948; Vallecchi, Firenze 1960, 1966; Adelphi, 2009
* ''[[La pelle (romanzo)|La pelle]]'', Roma-Milano: Aria d'Italia, 1949, 1951; Firenze: Vallecchi, 1959; Milano: Garzanti, 1967; Milano: Adelphi, 2010
* ''[[Storia di domani]]'', Roma-Milano: Aria d'Italia, 1949
* {{Cita libro|titolo=Racconti italiani|altri=a cura di [[Enrico Falqui (scrittore)|Enrico Falqui]]|editore=Vallecchi|città=Firenze|anno=1957}} Passigli, Bagno a Ripoli (Firenze), (in pubblicazione)
* ''Il Ballo al Kremlino'', Firenze: Vallecchi, 1971; Milano: Adelphi, 2012. Romanzo incompiuto. Inizialmente, il materiale che lo compone avrebbe dovuto far parte dell'opera ''La Pelle'', ma infine divenne un romanzo a sé, volto a chiudere la trilogia preceduta da ''Kaputt'' (1944) e ''La Pelle'' (1949). È un ritratto della "nobiltà marxista" alla fine degli anni Venti.
 
=== Teatro ===
* ''Du côté de chez Proust. Impromptu en un acte'', in francese, Parigi: Théâtre de la Michodière, 1948
* ''Das Kapital. Pièce en trois actes'', in francese, Parigi: Théâtre de Paris, 1949
* ''Anche le donne hanno perso la guerra'', 1954 con la [[Compagnia Italiana di Prosa]], [[Guido Salvini (regista)]], [[Lilla Brignone]], [[Salvo Randone]] e [[Gianni Santuccio]] al [[Teatro La Fenice]] per la [[Biennale di Venezia]]
* ''Sexophone'', 1955
 
=== Poesia ===
* ''L'Arcitaliano'', Firenze e Roma: La Voce, 1928 a cura di Leo Longanesi (poi in ''L'Arcitaliano e tutte le altre poesie''), Firenze: Vallecchi, 1963
* ''Il battibecco'', Roma-Milano: Aria d'Italia, 1949
 
=== Cinema ===
* ''[[Il Cristo proibito]]'', Italia, 1951
* ''Călătoria lui Gruber'', Romania 2009
 
[[File:La pelle.png|thumb|upright=1.2|[[Marcello Mastroianni]] interpreta Malaparte nel film ''La pelle'']]
==Malaparte nella cultura di massa==
=== Film ===
* ''[[La pelle (film)|La pelle]]'' ([[1981]]) di [[Liliana Cavani]], dal romanzo omonimo semi-autobiografico di Malaparte
===Narrativa===
* Rita Monaldi, Francesco Sorti, ''Malaparte: morte come me'', Baldini & Castoldi, [[2016]], romanzo
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione = Sottotenente del 52º reggimento fanteria - alla testa della propria sezione lanciafiamme, scontratosi più volte con rilevanti forze avversarie, le attaccava con risolutezza, le volgeva alla fuga e infliggeva loro gravi perdite col fuoco dei suoi apparecchi, infondendo costantemente coraggio ai suoi dipendenti e dando bello esempio di fermezza e di slancio singolari.
|luogo = Bois de Courton 16 luglio 1918
}}
 
{{Onorificenze
|immagine = MeritoMilitare+.png
|nome_onorificenza = Croce di guerra al valore militare
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione = Inviato del "Corriere della sera", partecipava per undici giorni alle fatiche di un battaglione coloniale in marcia, suscitando l'ammirazione degli ufficiali e coloniali tutti per l'alto spirito con cui superava disagi e fatiche e per lo sprezzo del pericolo, sereno coraggio e nobile orgoglio di razza dimostrati durante uno scontro con briganti.
|luogo = Chembevà (Goggiam) 12 febbraio 1939 XVII
}}
[[File:Knight Order of the Crown Württemberg.png|80px]] [[Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918]]
 
[[File:MeritoMilitare.png|80px]] Croce al merito di guerra
 
[[File:Commemorative Italian-Austrian war medal BAR.svg|80px]] Medaglia campagna 1915-18 4 anni
 
[[File:vittoria.png|80px]] Medaglia interalleata della vittoria
 
[[File:1940-1943ItalianWarMedalRibbon.gif|80px]] Distintivo guerra 1940-43
 
[[File:Guerra1943-45.png|80px]] Distintivo guerra 1943-45
 
== Note ==
<references/>
 
== BibliografiaCollegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.disney.it/phineas-e-ferb/the-movie/index.html|2=Sito ufficiale|lingua=it|accesso=6 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111006163038/http://www.disney.it/phineas-e-ferb/the-movie/index.html|dataarchivio=6 ottobre 2011|urlmorto=sì}}
 
{{Phineas e Ferb}}
* [[Franco Vegliani]], ''Malaparte'', Milano-Venezia: Guarnati, 1957.
{{Film animati Disney direct-to-video}}
* A.J. DeGrand, ''Curzio Malaparte: The Illusion of the Fascist Revolution'', «Journal of Contemporary History», Vol. 7, No. 1/2 (Jan. - Apr., 1972), pp.&nbsp;73–89
* Luigi Martellini, ''Invito alla lettura di Malaparte'', Milano: Mursia, 1977.
* [[Giordano Bruno Guerri]], ''L'Arcitaliano. Vita di Curzio Malaparte'', Milano: Bompiani, 1980.
* Giordano Bruno Guerri, ''Il Malaparte illustrato'', Milano: Mondadori, 1998.
* ''Malaparte scrittore d'Europa. Atti del convegno (Prato 1987) e altri contributi'', coordinazione di Gianni Grana, relazione e cura biografica di Vittoria Baroncelli, Milano-Prato: Marzorati-Comune di Prato, 1991.
* Giuseppe Pardini, ''Curzio Malaparte. Biografia politica'', Milano, Luni Editrice, 1998.
* Lucrezia Ercoli, ''Philosophe malgré soi. Curzio Malaparte e il suo doppio'', Roma: Edilet, 2011.
* Maurizio Serra, ''Malaparte. Vite e leggende'', Venezia: Marsilio, 2012.
 
== Voci correlate ==
* [[Servizio P]]
* [[Villa Malaparte]]
* [[Arturo Dazzi]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Curzio Malaparte|q}}
 
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|carica= Direttore de [[La Stampa]]
|periodo= dal 12 febbraio [[1929]] al 30 gennaio [[1931]]
|precedente = [[Andrea Torre]]
|successivo = [[Augusto Turati]]
}}
 
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