Svalbard e Piero Gheddo: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Recupero di 2 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
 
Riga 1:
{{citazione|''Gli aiuti producono sviluppo dove c'è un popolo preparato ad usarli, altrimenti producono corruzione e una classe dirigente che pensa anzitutto a se stessa.<ref>[http://www.gheddopiero.it/incontri.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101003134758/http://www.gheddopiero.it/incontri.htm |date=3 ottobre 2010 }} Intervista a Radio Maria del 21 settembre 2009, dal sito ufficiale di Piero Gheddo</ref>''|Piero Gheddo}}
{{nota disambigua|il comune islandese|Svalbarð|Svalbard}}
 
{{Infobox isola
{{Bio
| Nome= Svalbarde
|Nome = Piero
| Immagine= Prins-karls-forrland pho.jpg
|Cognome = Gheddo
| Nome_originale=Svalbard
|StatoSesso = NORM
|LuogoNascita = Tronzano Vercellese
| Centro= [[Longyearbyen]]
|GiornoMeseNascita =10 marzo
| Anno_censimento= 2012
|AnnoNascita = 1929
| Abitanti= {{formatnum:2642}}
|LuogoMorte = Cesano Boscone
| Densità= 0,043
|GiornoMeseMorte = 20 dicembre
| Altitudine= {{formatnum:1713}}
|AnnoMorte = 2017
| Superficie_km2= {{formatnum:61022}}
|Attività = missionario
|Mappa_localizzazione = Mar Glaciale Artico
|Attività2 = giornalista
|Localizzazione = [[Mar Glaciale Artico]]
|Attività3 = scrittore
|Latitudine_Gradi = 78
|Epoca = 1900
|Latitudine_Primi = 13
|Epoca2 = 2000
|Latitudine_Secondi = 00
|Nazionalità = italiano
|Latitudine_NS = N
|Longitudine_Gradi = 15
|Longitudine_Primi = 33
|Longitudine_Secondi = 00
|Longitudine_EW =E
|Mappa=Norway-Svalbard.svg
|Numero_isole = Più di 30
|Isole_principali = [[Spitsbergen]], [[Nordaustlandet]] ed [[Edgeøya]].
}}
Le '''Svalbard''' (in [[Lingua italiana|italiano]] anche '''Svalbarde''') sono un [[arcipelago]] del [[mare Glaciale Artico]], posizionate tra i 74 e gli 81° nord, e tra i 10 e i 34° est. Sono la parte più settentrionale della [[Norvegia]] e le terre abitate più a nord del pianeta Terra<ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/reportages/esteri/2015/svalbard/|titolo = Nelle terre degli orsi polari dove è vietato nascere e morire|accesso = 30 ottobre 2015|sito = Corriere della Sera}}</ref>.
 
==Biografia==
Le isole coprono un'area di {{M|62 050|k|m2}}. Le isole più grandi sono [[Spitsbergen]] {{TA|(39 000 km²),}} [[Nordaustlandet]] {{TA|(14 600 km²)}} ed [[Edgeøya]] {{TA|(5 000 km²).}}
Gheddo è noto per la sua attività di missionario-giornalista e per le sue prese di posizione contro la [[guerra in Vietnam]] e contro i [[no-global]]. Ha proposto di boicottare le [[Giochi della XXIX Olimpiade|Olimpiadi in Cina]] del 2008 per liberare la [[Birmania]].<ref>[http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=10566&geo=15&size=A Gheddo e le Olimpiadi]</ref>
 
Figlio di Giovanni Gheddo e Rosetta Franzi, e primo di tre fratelli, ha frequentato il seminario diocesano di [[Moncrivello]], in [[provincia di Vercelli]], poi è entrato nel [[Pontificio istituto missioni estere]] (PIME) nel [[1945]] ed è stato ordinato sacerdote nel [[1953]].
== Geografia ==
[[File:Topographic map of Svalbard.svg|thumb|Cartina topografica delle Svalbard.]]
La gran parte delle Svalbard è coperta da ghiacci. Infatti il nome ''Svalbard'' significa "costa fredda". Comunque la [[corrente nord-atlantica]] modera il [[clima artico]], mantenendo le acque circostanti aperte e navigabili per gran parte dell'anno. La principale attività economica è l'estrazione del [[carbone]], cui si aggiungono la pesca e la caccia. La Norvegia dichiara una zona di pesca esclusiva di 200 [[miglia nautiche]], che non è riconosciuta dalla [[Russia]].
 
È stato fra i fondatori dell'[[Editrice Missionaria Italiana]] (EMI) nel [[1955]] e di [[Mani Tese]] nel [[1963]]. Dal [[1994]] è direttore dell'Ufficio storico del PIME a Roma. Ha diretto la rivista "[[Mondo e Missione]]" dal [[1959]] al [[1994]]), è stato fondatore e direttore dell'agenzia d'informazione "[[Asia News]]" nel [[1987]], ha anche diretto la rivista per i giovani "[[Italia Missionaria]]", dal [[1953]] al [[1958]] e dal [[1975]] al [[1991]]).
Per effetto della temperatura media annuale inferiore a zero gradi Celsius, il suolo è permanentemente gelato, e si sgela in piena estate solo per una modesta profondità, tale da permettere solamente la vegetazione estiva di un leggero manto erboso a bassa quota, nei luoghi soleggiati ed esposti ai venti meno freddi da ovest.
 
Padre Gheddo ha collaborato con numerosi giornali italiani, tra i quali ''[[Avvenire]]'', ''[[L'Osservatore Romano]]'', ''[[Il Giornale]]'', ''[[Gente (periodico)|Gente]]'', ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', ''[[Famiglia Cristiana]]'' e ''[[Messaggero di Sant'Antonio]]''. Dal [[1993]] al [[1995]] ha presentato il ''Vangelo della domenica'' su [[Rai 1]]. Nel 1988 ha condotto per tre mesi, da ottobre a dicembre, su Radio 2, la rubrica religiosa ''Parole di vita''.
Le Svalbard sono anche il terreno di riproduzione dell'[[Branta leucopsis|oca dalla faccia bianca]] e di altre varietà di uccelli.
 
Il 18 febbraio [[2006]] ha avuto inizio la causa di beatificazione dei genitori di Padre Gheddo, Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo. La prima è morta nel [[1934]] di parto gemellare e di polmonite a 32 anni, il secondo nel dicembre del [[1942]] a 42 anni, durante la [[seconda Guerra Mondiale]] in [[Russia]], alla quale partecipò come capitano d'artiglieria della divisione Cosseria. Ricevuto l'ordine di ritirarsi mentre il 17 dicembre 1942, avrebbe potuto mettersi in salvo con i suoi soldati, rimase invece nell'ospedaletto da campo con i feriti intrasportabili, al posto del suo giovane sottotenente, al quale così salvò la vita. Per questo atto eroico gli fu assegnata la medaglia al valor militare. Insieme a lui volle rimanere con i feriti nell'ospedaletto anche padre Pio Chiesa ([[Montà d'Alba]], [[Cuneo]] [[1897]] - [[Krasnj]] [[1942]]), cappellano [[gesuita]] poi disperso e medaglia d'argento al valor militare<ref>{{Cita web |url=http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |titolo=totustuus.it |accesso=17 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120929/http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>. Piero Gheddo parla di questi fatti nel suo libro ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'' (2008).
È presente la riserva naturale [[Santuario degli uccelli del Kongsfjorden]].
 
A causa di problemi di salute dal 2014 si trovava presso la Fondazione Sacra Famiglia di [[Cesano Boscone]]. È morto la mattina del 20 dicembre 2017 all'età di 88 anni.
=== Clima ===
[[Image:Flag of Norway.png|thumb|Bandiera delle Norvegia]]
[[Image:Logo of the Governor of Svalbard.svg|thumb|Stemma delle Svalbard (logo del governatore)]]
Il clima delle isole Svalbard è [[clima polare|polare]] all'interno, dove la lontananza dal mare e l'altitudine favoriscono un freddo più intenso, mentre è simile alla [[tundra]] sulla costa con minime d'inverno che toccano valori anche di {{M|−40||°C}} e massime estive che possono salire sino a {{TA|5-6 °C.}}, essendoci la mitigazione di un ramo della [[Corrente del Golfo]] che lambisce la costa ovest.
 
==I suoi viaggi extraeuropei==
=== Isole ===
Padre Gheddo ha compiuto innumerevoli viaggi in tutti i continenti, che racconta nei suoi libri e nei suoi interventi alla radio o in televisione.<ref>[http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_gheddo5.htm Esperienze di viaggio]</ref>
'''Principali''':
* [[Spitsbergen]], {{M|37673|k|m2}}
* [[Nordaustlandet]], {{M|14443|k|m2}}
* [[Edgeøya]], {{M|5074|k|m2}}
* [[Barentsøya]], {{M|1288|k|m2}}
* [[Kvitøya]], {{M|682|k|m2}}
* [[Prins Karls Forland]], {{M|615|k|m2}}
* [[Kongsøya]], {{M|191|k|m2}}
* [[Isola degli Orsi]], {{M|178|k|m2}}
* [[Svenskøya]], {{M|137|k|m2}}
* [[Wilhelmøya]], {{M|120|k|m2}}
 
* '''1964'''-'''1965''' (dal 5 novembre al 3 gennaio): [[India]], [[Bhutan]], [[Pakistan]] occ. e or.
'''Minori''':
* '''1966''' (dal 10 giugno al 6 agosto): [[Brasile]], [[Amazzonia]] brasiliana, [[Guyana francese]].
* [[Moffen]]
* '''1967'''-'''1968''' (dal 25 novembre al 1º febbraio): [[Thailandia]], [[Vietnam]], [[Cambogia]], [[Hong Kong]], [[Filippine]].
* [[Hopen]]
* '''1969''' (dal 3 giugno al 4 agosto): [[Sudan]], [[Etiopia]], [[Kenya]], [[Uganda]], [[Ruanda]], [[Zaire]] ([[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]), [[Tanzania]].
* [[Danskøya]]
* '''1970''' (dall'8 giugno al 26 luglio) : [[Cuba]], [[Messico]], [[Guatemala]].
* [[Kong Karls Land]]
* '''1972''' (dal 3 al 28 agosto): [[Argentina]], [[Cile]].
* [[Lågøya]]
* '''1973''' (dal 9 aprile al 16 maggio): Thailandia, Hong Kong, [[Cina]].
* [[Blomstrandhalvøya]]
* '''1973''' (dal 3 al 27 dicembre): Thailandia, Vietnam.
* [[Abeløya]]
* '''1974''' (dal 26 agosto al 7 settembre): Etiopia, Congo (Zaire), [[Ghana]], [[Marocco]].
* [[Helgolandøya]]
* '''1975''' (dal 1º giugno al 5 luglio): [[Angola]], [[Sudafrica]], [[Swaziland]], [[Mozambico]].
* [[Tirpitzøya]]
* '''1976'''-'''1977''' (dal 13 dicembre al 6 gennaio): [[Ciad]], [[Camerun]], [[Guinea Equatoriale]] (spagnola).
* '''1977'''-'''1978''' (dal 1º dicembre al 3 gennaio): India.
* '''1978''' (dal 27 giugno al 19 luglio): Etiopia, [[Somalia]].
* '''1979''' (dall'11 gennaio al 15 febbraio): Amazzonia brasiliana, [[Colombia]], [[Panama]], [[Nicaragua]], [[El Salvador]], Messico.
* '''1979''' (dall'11 novembre al 12 dicembre): Sud Africa, [[Rhodesia]] ([[Zimbabwe]]), [[Zambia]], [[Namibia]].
* '''1980''' (dall'8 luglio al 7 agosto): Hong Kong, Cina, [[Papua Nuova Guinea]].
* '''1980''' (dal 15 novembre al 26 novembre): Uganda.
* '''1981''' (dal 28 aprile al 6 giugno): Argentina, Brasile, [[Mato Grosso]], [[Paraguay]], Amazzonia brasiliana.
* '''1982''' (dal 2 al 23 giugno): India, Pakistan.
* '''1983''' – '''1984''' (dal 28 dicembre al 16 gennaio): Thailandia, [[Birmania]].
* '''1983''' (dal 28 giugno al 13 luglio): [[Stati Uniti]], [[Canada]].
* '''1985''' (dal 4 al 23 gennaio): [[Costa d'Avorio]], [[Burkina Faso]].
* '''1985''' (dal 9 luglio al 20 agosto): Filippine, Hong Kong, [[Giappone]].
* '''1986''' (dal 15 al 23 maggio): Etiopia, [[Eritrea]].
* '''1986''' (dal 22 luglio al 20 agosto): Hong Kong, Giappone, [[Corea del sud]].
* '''1987'''-'''1988''' (dal 18 dicembre all'8 gennaio): [[Guinea-Bissau]].
* '''1989''' (dal 26 gennaio al 23 febbraio): [[Ecuador]], Colombia, [[Perù]].
* '''1990''' (dal 10 gennaio al 7 febbraio): India, [[Sri Lanka]].
* '''1991''' (dal 16 giugno all'8 luglio): Mozambico.
* '''1992''' (dal 9 al 30 maggio): [[Uruguay]], Brasile.
* '''1992''' (dall'8 al 29 ottobre): [[Santo Domingo]], [[Haiti]].
* '''1993''' (dall'8 al 23 febbraio): Thailandia, [[Birmania]], Hong Kong, Cina, [[Filippine]].
* '''1993''' (dal 24 aprile al 1º maggio): Brasile.
* '''1994''' (dal 4 al 19 gennaio): Hong Kong, Filippine.
* '''1994''' (dall'11 al 18 febbraio): Somalia, [[Gibuti]].
* '''1994''' (dal 5 al 12 maggio): [[Israele]].
* '''1994''' (dal 31 ottobre al 22 novembre): [[Tanzania]], [[Burundi]], [[Ruanda]], Congo (Zaire).
* '''1995''' (dal 19 febbraio al 23 marzo): Brasile.
* '''1995''' (dal 13 al 20 maggio): Egitto, Israele, [[Giordania]].
* '''1996''' (dal 13 gennaio al 10 marzo): Amazzonia brasiliana, Brasile, [[Paraguay]].
* '''1996''' (dal 7 al 15 maggio): [[Turchia]].
* '''1996''' (dall'8 luglio al 5 agosto): Brasile, Colombia.
* '''1997''' (dal 9 febbraio al 3 marzo): Guinea-Bissau.
* '''1997''' (dal 28 aprile al 24 maggio): Stati Uniti, [[Canada]], Messico.
* '''1998''' (dal 18 al 28 aprile): [[Libano]], [[Siria]].
* '''2000''' (dal 30 settembre al 25 ottobre): Taiwan, Hong Kong, Cina, Thailandia, [[Cambogia]].
* '''2001''' (dal 19 gennaio al 1º febbraio: Brasile.
* '''2001''' (dal 2 al 23 settembre): [[Bangladesh]].
* '''2002''' (dal 31 gennaio al 21 febbraio): Thailandia, Birmania, Cina.
* '''2003''' (dal 30 gennaio al 18 febbraio): [[Singapore]], [[Indonesia]].
* '''2004''' (dal 3 al 21 febbraio): Malesia, [[Borneo]] malese, [[Brunei]].
* '''2005''' (dall'8 febbraio al 1º marzo): India.
* '''2005'''-'''2006''' (dall'8 dicembre al 2 gennaio): [[Senegal]], [[Mali]], Guinea-Bissau.
* '''2006''' (dicembre): [[Libia]]
* '''2007''' (dicembre): Camerun
 
=== FiordiOpere ===
Padre Gheddo ha scritto più di 80 libri, con una trentina di traduzioni all'estero.
* [[Wijdefjorden]], 108&nbsp;km
* ''Il risveglio dei popoli di colore'' EMI, 1956
* [[Isfjorden]], 107&nbsp;km
* ''Giornalismo missionario in Italia'' EMI, 1958
* [[Van Mijenfjorden]], 83&nbsp;km
* ''Pionieri del West'' Pime, 1958
* [[Woodfjorden]], 64&nbsp;km
* ''Le avventure di un missionario'' Pime, 1959
* [[Wahlenbergfjorden]], 46&nbsp;km
* ''Il Pontificio Istituto Missioni Estere'' Pime, 1959
* [[Hornsund (fiordo)|Hornsund]], 30&nbsp;km
* ''Popoli ricchi e popoli affamati'' Pime, 1962
* [[Kongsfjorden]], 22&nbsp;km
* ''L'Occidente cristiano e i Paesi in via di sviluppo'' Pime, 1962
* [[Magdalenefjorden]], 8&nbsp;km
* ''La Chiesa e le culture non cristiane'' Pime, 1962
* ''Il Concilio Ecumenico e le missioni'' Pime, 1962
* ''Il Papa della bontà (Giovanni XXIII)'' Pime, 1963
* ''L'opera missionaria ed ecumenica di Giovanni XXIII'' Pime, 1963
* ''Fame nel mondo'' EMI, 1964
* ''Concilio e Terzo Mondo'' Centurion - EMI, 1964
* ''Il problema della fame. Documenti pontifici'' EMI, 1965
* ''Il difficile cammino dell'India'' Massimo, 1967
* ''Cattolici e buddisti nel Vietnam'' Valsecchi, 1968
* ''Terzo mondo perché povero'' Pime, 1971
* ''Processo alle missioni'' Pime, 1971
* ''La giustizia nel mondo: la Chiesa si interroga'' Mani Tese, 1971 (con Toaldo)
* ''L'anima della politica'' Mani Tese, 1971
* ''Razzismo: cancro del nostro tempo'' EMI, 1971 (con Carrea e Toaldo)
* ''Dove va la Cina'' EMI, 1972
* ''Cile: una Chiesa nella rivoluzione'' Gribaudi, 1973
* ''Vietnam cristiani e comunisti'' Sei, 1976
* ''Cambogia: rivoluzione senza amore'' Sei, 1976
* ''Popolo della vita. Madre Teresa a Milano'' EMI, 1977 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dal Vietnam'' EMI, 1979
* ''Vietnam Cambogia: non stiamo a guardare'' EMI, 1979 (con Colombo e Pecorari)
* ''Puebla: una Chiesa per il 2000'' EMI, 1979 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dalla Cina'' EMI, 1981
* ''I popoli della fame'' EMI, 1982
* ''Mazzucconi di Woodlark'' EMI 1983
* ''Missione Oceania (Il Beato Giovanni Mazzucconi)'' Paoline, 1984
* ''Marcello dei lebbrosi'', De Agostini, 1984
* ''La mia vita per le Filippine (p. Tullio Favali)'' Pime, 1986
* ''Contro la fame dona la vita'' Emi, 1987
* ''Lorenzo Bianchi di Hong Kong'' De Agostini, 1988
* ''Il Vangelo delle 7.18'' EMI, 1990
* ''Il Vangelo delle 7.19'' EMI, 1990
* ''Prima del sole. L'avventura missionaria di [[Clemente Vismara]]'' EMI, 1991
* ''Possiamo ancora dirci Cristiani?'' Paoline, 1991
* ''Nel nome del Padre'' Bompiani, 1992 (con Brambilla)
* ''Otto minuti di Vangelo in Tv'' Piemme, 1993
* ''Marcello Candia manager dei poveri'' Paoline, 1994
* ''Gesù su Raiuno'' Piemme, 1994
* ''Pianeta Giovani. La crisi non esiste'' Città nuova, 1994
* ''Dio viene sul fiume (P. [[Augusto Gianola]])'' EMI, 1994
* ''Il missionario sull'elefante (racconti)'' Marna, 1995
* ''L'Africa di Rosetta (Rosetta Gheddo, 34 anni in Zaire)'', EMI, 2000
* ''La tentazione di credere'', Piemme, 1999 (con Paolo Grieco)
* ''Missione Bissau (50 anni del Pime in Guinea Bissau)'', EMI, 1999
* ''Pime, 150 anni di missione'', EMI, 2000
* ''Il santo col martello (Felice Tantardini)'' EMI, 2000
* ''La buona novella'', Marna, 2000
* ''[[Paolo Manna]], fondatore della Pontificia Unione Missionaria'' EMI, 2001
* ''Davide e Golia. I cattolici e la sfida della globalizzazione'' San Paolo, 2001
* ''Il testamento del Capitano. Lettere di Giovanni Gheddo dall'URSS'' San Paolo, 2002
* ''[[Carlo Salerio]], missionario in Oceania'' EMI, 2002
* ''La Missione continua. Cinquant'anni a servizio della Chiesa e del terzo mondo'' San Paolo, 2003
* ''Alfredo Cremonesi, un martire del nostro tempo'' EMI, 2003
* ''Cesare Pesce , una vita per il Bengala'' EMI, 2004
* ''[[Clemente Vismara]], il santo dei bambini'' (a cura di) EMI, 2004
* ''Questi santi genitori: i Servi di Dio Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo'' San Paolo, 2005
* ''Marcello Zago, il missionario laico del dialogo con i non cristiani'' Editrice dei missionari OMI, 2005
* ''Leopoldo Pastori, il missionario monaco della Guinea Bissau'' EMI, 2006
* ''Missione Birmania, 140 anni del Pime in Myanmar'' EMI, 2007
* ''La sfida dell'Islam all'Occidente'' San Paolo, 2007
* ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'', San Paolo, 2008
* ''Il sogno di Padre Alfredo'', (coautore Giuseppe Pagliari), San Paolo, 2009
* ''Hottanta fiducia. 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d'Italia'', San Paolo, 2009
* ''Missione Bengala. I 155 anni del Pime in India e Bangladesh'', EMI, 2010
* ''Meno male che Cristo c'è. Vangelo, sviluppo e felicità dell'uomo'', (coautore Gerolamo Fazzini), Torino, Edizioni Lindau, 2011
* ''Inviato speciale ai confini della fede. La mia vita di missionario giornalista'', (coautore Gerolamo Fazzini), EMI, 2016
 
=== Rilievi =Premi==
* Premio Campione d'Italia (1972)
* [[Newtontoppen]], 1&nbsp;713&nbsp;m
* [[Perriertoppen]], 1&nbsp;712&nbsp;m
* [[Ceresfjellet]], 1&nbsp;675&nbsp;m
* [[Chadwickryggen]], 1&nbsp;640&nbsp;m
* [[Galileotoppen]], 1&nbsp;637&nbsp;m
* [[Lars Hiertafjellet]], 876&nbsp;m
* [[Adventtoppen]], 786&nbsp;m
 
==Note==
=== Flora e fauna ===
[[File:Isbjornskilt-2.jpg|thumb|Segnale di pericolo: ''presenza orsi polari !'']]
Nelle isole Svalbard non ci sono alberi ma solo piccoli cespugli e fiori sparsi qua e là a sfidare il freddo e il vento, nonché [[Bryophyta|muschi]] e [[lichene|licheni]].
 
Nella prima parte della stagione estiva i cieli sono attraversati da centinaia di migliaia di uccelli marini, di cui 30 specie nidificano sulle scogliere.
 
Il mare è abitato da foche, trichechi, balene, beluga, orche e narvali per un totale di 19 specie di mammiferi marini.
 
Le [[Alopex lagopus|volpi artiche]] e la piccola [[Rangifer tarandus|renna]] delle Svalbard (''r.t. platyrhyncus'') popolano il territorio. In passato è stata tentata, senza successo, l'introduzione del [[Ovibos moschatus|bue muschiato]].
 
L'[[Ursus maritimus|orso polare]] è il simbolo delle Svalbard. Da quando ne è stata proibita la caccia, ne è tornato a essere il signore: recentemente sono stati censiti oltre 3000 esemplari. È il più grande mammifero terrestre carnivoro, è sempre affamato e non va mai in letargo, perciò tutte le escursioni sono scortate da guide armate di fucile.
 
==== Banca dei semi ====
{{Vedi anche|Svalbard Global Seed Vault|Banca dei semi}}
Il governo norvegese ha realizzato la costruzione di una banca genetica dei semi (''[[Svalbard Global Seed Vault]]''), in cui sarà conservato il più grande numero possibile di specie vegetali. La struttura è stata realizzata scavando una galleria di {{M|120||m}} nella roccia sull'isola di [[Spitsbergen]], {{TA|130 m}} al di sopra del [[livello del mare]] per consentire una temperatura di {{M|−18||°C}} dagli originari {{TA|−6 °C,}} con lo scopo di conservarvi successivamente le sementi donate dai {{formatnum:1400}} depositi di raccolta dei semi mantenuti da parte dei paesi di tutto il mondo. L'accesso è assicurato da porte di massima sicurezza a prova di esplosione e due prese d'aria. Il numero di semi immagazzinati dipenderà dal numero dei paesi che parteciperanno al progetto. La finalità del progetto è prevenire l'eventuale estinzione di piante causata da catastrofi planetarie quali il [[riscaldamento globale]] o una [[guerra nucleare]].<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/6335899.stm][[BBC]]<span> News</span></ref>
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia delle Svalbard}}
===Le Svalbard nell'età d'oro dell'esplorazione olandese e la scoperta===
==== Le prime attestazioni di scoperta di una ''terra nullius'' (1596) ====
{{Vedi anche|Willem Barentsz|Passaggio a Nordest|Esplorazione artica|Terra nullius}}
[[File:Barentsz arctic map.jpg|thumb|left|[[Spitsbergen]] e Svalbard durante l'età d'oro dell'esplorazione e della scoperta olandese (c. 1590–1720). Porzione di una mappa del 1599 che mostra l'esplorazione artica di [[Willem Barentsz]]. Spitsbergen, qui viene mappata per la prima volta, ed è indicata come "Het Nieuwe Land" (in italiano "la Nuova Terra"), al centro a sinistra. La mappa riflette lo stile tipico dell'epoca in Olanda.]]
[[File:Arctic.svg|thumb|upright=0.8|Nell'[[Esplorazioni geografiche|età delle scoperte]] (età delle esplorazioni), gli olandesi furono i primi (non nativi) ad esplorare ed a mappare aree isolate e remote del mondo, tra cui l'arcipelago delle Svalbard.]]
Gli [[Norici|Scandinavi]] furono probabilmente i primi scopritori delle Svalbard all'inizio del XII secolo, ma non vi sono prove certe di questo fatto. Racconti norici di terre sconosciute potrebbero far riferimento a [[Jan Mayen]], o a parte della [[Groenlandia]] orientale.<ref name=t2526>Torkildsen (1984): 25–26</ref><ref>Arlov (1996): 46</ref> Furono queste le prime tracce di notizie che collegarono queste aree al continente europeo.<ref>Arlov (1996): 26</ref> In quest'epoca l'arcipelago era perlopiù utilizzato per attività di pesca e caccia.<ref>Torkildsen (1984): 26</ref>
L'olandese [[Willem Barentsz]] scoprì l'arcipelago nel 1596 mentre si trovava alla ricerca di un passaggio verso il Polo Nord.<ref>Torkildsen (1984): 30. Arlov (1996): 39–40</ref>
 
Il nome di ''Spitsbergen'' ebbe origine dallo stesso Barentsz, il quale così descrisse delle "montagne appuntite" che vedeva sulla costa occidentale dell'isola, anche se la sua mappa dell'Artico del 1599 riporta l'area col nome più generico di ''Het Nieuwe Land'' ("La Nuova Terra"). Barentsz non affermò di aver scoperto un arcipelago, e pertanto il nome ''Spitsbergen'' a lungo rimase in uso per indicare sia l'isola che l'intero arcipelago.<ref>[http://pubs.aina.ucalgary.ca/arctic/Arctic48-3-248.pdf ''In Search of Het Behouden Huys: A Survey of the Remains of the House of Willem Barentsz on Novaya Zemlya'', LOUWRENS HACQUEBORD, p. 250].
[[:File:Barentsz arctic map.jpg|Dettaglio della mappa artica di Barentsz del 1599]], pubblicata online dall'Università di Tromsø nel 1999 come parte del progetto del Consiglio Europeo dal titolo "Northern Lights Route".</ref>
 
Il primo sbarco conosciuto sull'isola è datato al 1604, quando una nave inglese attraccò a Bjørnøya ed iniziò a cacciare dei [[tricheco|trichechi]]; fecero seguito delle spedizioni annuali e divenne sempre più chiaro come Spitsbergen fosse ormai una base per la caccia, in particolare alle [[Balaena mysticetus|balene artiche]] dal 1611.<ref>Torkildsen (1984): 32</ref><ref>Arlov (1996): 62</ref>
Per la natura selvaggia e senza legge dell'area, inglesi, danesi, olandesi e francesi tentarono con tutte le forze di allontanare altre flotte nemiche dall'area.<ref>Torkildsen (1984): 34–36</ref><ref>Arlov (1996): 63–67</ref>
 
==== Base internazionale per la caccia alle balene (XVII–XIX secolo) ====
[[File:Traankokerijen bij het dorp Smerenburg Rijksmuseum SK-A-2355.jpeg|thumb|upright=1.4|La stazione baleniera della Northern Company a [[Smeerenburg]], in un dipinto di [[Cornelis de Man]] (1639), basato sul dipinto ''Dansk hvalfangststation'' (Stazione baleniera danese) di A.B.R. Speeck (1634), che rappresentava la stazione danese a Kobbefjorden.]]
[[Smeerenburg]] fu uno dei primi insediamenti stabili dell'arcipelago, fondato dagli olandesi nel 1619.<ref>Torkildsen (1984): 37</ref> Basi più piccole vennero costruite da inglesi, danesi e francesi. Dapprima questi avamposti erano solamente degli accampamenti estivi, ma dalla prima metà del Seicento alcuni iniziarono ad attrezzarli per passarvi l'inverno. La pesca della balena allo Spitsbergen continuò sino agli anni '20 dell'Ottocento, quando olandesi, inglesi e danesi si spostarono altrove nell'Artico.<ref>Torkildsen (1984): 39</ref> Dal XVII secolo, giunsero anche dei cacciatori russi che si dedicarono anche alla caccia terrestre di volpi e orsi polari.<ref>Torkildsen (1984): 40</ref> Dopo [[Guerra anglo-russa|una serie di raid inglesi nel Mare di Barents]] nel 1809, l'attività russa alle Svalbard diminuì sensibilmente, sino a cessare del tutto negli anni '20 dell'Ottocento.<ref>Torkildsen (1984): 44</ref> Cacciatori norvegesi di trichechi iniziarono a giungere nell'area negli anni '90 del Settecento. I primi a raggiungere l'area dalla Norvegia furono il popolo [[Sami]] della regione di [[Hammerfest]], come parte di una spedizione russa nel 1795.<ref>Carlheim-Gyllensköld (1900), p. 155</ref> I norvegesi scelsero di non dedicarsi più alla pesca alle balene nel medesimo periodo in cui anche i russi abbandonarono tale attività,<ref>Torkildsen (1984): 47</ref> sebbene altri proseguirono sino agli anni '30 del XIX secolo nell'area dello Spitsbergen, ed in quella di Bjørnøya sino agli anni '60 del medesimo secolo.<ref>Torkildsen (1984): 50</ref>
 
=== Il XX secolo ===
Dagli anni '90 dell'Ottocento, le Svalbard iniziarono a divenire una meta ambita del turismo artico, oltre ad attirare un primo interesse minerario per la presenza di numerosi giacimenti di carbone ritrovati sulle isole, materiale utilizzato anche per le [[esplorazioni artiche]].<ref>Arlov (1996): 239</ref> Le prime miniere vennero impiantate a Isfjorden dai norvegesi nel 1899; dal 1904, anche gli inglesi si insediarono a [[Adventfjorden]] ed iniziarono le prime escavazioni su vasta scala.<ref>Arlov (1996): 249</ref> La produzione a Longyearbyen, per interesse degli americani, ebbe inizio nel 1908;<ref>Arlov (1996): 261</ref> e Store Norske vi si stabilì nel 1916, così come fecero i norvegesi nel corso della guerra.<ref>Arlov (1996): 273</ref>
 
Negli anni '10 del Novecento iniziarono le prime discussioni per stabilire una sovranità sull'intero arcipelago,<ref>Arlov (1996): 288</ref> ma vennero interrotte dallo scoppio della [[Prima guerra mondiale]].<ref>Arlov (1996): 294</ref> Il 9 febbraio 1920, dopo la [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]], il [[Trattato delle Svalbard]] venne siglato, garantendo la piena sovranità delle isole alla Norvegia. Ad ogni modo, a tutti i firmatari del trattato venne garantito un diritto assoluto di pesca, caccia e sfruttamento delle risorse minerarie per evitare l'insorgere di ulteriori conflitti.<ref>Arlov (1996): 305–306</ref> Il trattato ebbe effetto dal 14 agosto 1925, assieme all'[[Atto delle Svalbard]] che regolò per la prima volta la vita amministrativa dell'arcipelago con l'entrata in carica del primo [[Governatore delle Svalbard|governatore]], [[Johannes Gerckens Bassøe]].<ref>Arlov (1996): 319</ref> L'arcipelago era noto come Spitsbergen, mentre l'isola principale era nota col nome di Spitsbergen Occidentale. Dagli anni '20 del Novecento, la Norvegia decise di rinominare l'arcipelago col nome di Svalbard, e l'isola principale divenne nota come Spitsbergen.<ref>Umbriet (2005): XI–XII</ref> Kvitøya, Kong Karls Land, Hopen e Bjørnøya non vennero considerate parte dell'arcipelago di Spitsbergen.<ref>{{Cita web|url=http://miljo.npolar.no/placenames/pages/detaile.asp?placeNameID=813614P |titolo=Place names of Svalbard |editore=[[Norwegian Polar Institute]] |accesso=24 marzo 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110606113449/http://miljo.npolar.no/placenames/pages/detaile.asp?placeNameID=813614P |dataarchivio=6 giugno 2011 }}</ref> I russi continuarono a chiamare tradizionalmente l'arcipelago col nome di Grumant.<ref>Arlov (1996): 51</ref> L'[[Unione Sovietica]] riconobbe il nome Spitsbergen e supportò la tesi che fossero stati i russi i primi a scoprire quella terra.<ref>Fløgstad (2007): 18</ref><ref>Arlov (1996): 50</ref> Nel 1928, l'esploratore italiano [[Umberto Nobile]] e la ciurma dell'aeromobile ''Italia'' si schiantarono sul pack ghiacciato della costa dell'[[Foynøya|Isola di Foyn]]. Il successivo tentativo di recupero dei superstiti fece avere alle Svalbard una certa notorietà presso la stampa internazionale, che ad ogni modo durò per breve tempo.
 
=== La Seconda guerra mondiale ===
[[File:Kulltaubane.jpg|left|thumb|upright=1.4|Una stazione di [[funivia aerea]] abbandonata, in precedenza utilizzata per il trasporto del carbone.]]
Nel 1941, dopo l'[[Operazione Gauntlet]], tutti gli insediamenti norvegesi e sovietici sulle Svalbard vennero evacuati,<ref>Arlov (1996): 397</ref> ed i tedeschi vi si insediarono con un avamposto meteorologico,<ref>Arlov (1996): 400</ref> sebbene una piccola guarnigione norvegese fosse mantenuta a Spitsbergen. L'[[Operazione Zitronella]] dei tedeschi prese con la forza questa guarnigione nel 1943, e distrusse nel contempo gli insediamenti di Longyearbyen e Barentsburg.<ref>Arlov (1996): 402–403</ref> Nel settembre del 1944, assieme alla nave rifornimento ''[[Carl J. Busch]]'', il sottomarino GS U-307 trasportò gli uomini dell'[[Operazione Haudegen]] alle Svalbard. L'Operazione Haudegen era il nome di un'operazione della seconda guerra mondiale che mirava appunto a stabilire delle stazioni meteorologiche alle Svalbard. La stazione fu attiva dal 9 settembre 1944 al 4 settembre 1945. Perse il contatto radio dal maggio del 1945, ed i soldati locali furono in grado di richiedere supporti solo nell'agosto del 1945. Il 4 settembre 1945, i soldati vennero recuperati da un vascello da caccia norvegese e si arresero al suo capitano. Questo gruppo di uomini fu l'ultimo della Germania nazista ad arrendersi nella Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, l'Unione Sovietica propose un'amministrazione condivisa norvegese e sovietica per la difesa militare delle Svalbard. Questo accordo venne rigettato nel 1947 dalla Norvegia che due anni dopo entrò nella [[NATO]]. l'Unione Sovietica mantenne alta l'attività civile alle Svalbard, in parte per assicurarsi che l'arcipelago non fosse utilizzato dalla NATO.<ref>Arlov (1996): 407–408</ref>
 
=== Dopo la guerra ===
Dopo la guerra, la Norvegia ristabilì la propria presenza stabile a Longyearbyen ed a Ny-Ålesund,<ref>Torkildsen (1984): 206</ref> mentre l'Unione Sovietica si attestò con insediamenti minerari a Barentsburg, [[Pyramiden]] e [[Grumant]].<ref name=t202>Torkildsen (1984): 202</ref> La miniera di Ny-Ålesund ebbe una serie di incidenti che causarono la morte di 71 persone tra il 1945 ed il 1963. Solo il [[caso Kings Bay]] causò nel 1962 la morte accidentale di 21 lavoratori, fatto che costrinse il terzo gabinetto Gerhardsen a dimettersi.<ref>{{Cita web|url=http://www.caplex.no/Web/ArticleView.aspx?id=9318238|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061103103405/http://www.caplex.no/Web/ArticleView.aspx?id=9318238|urlmorto=sì|dataarchivio=3 novembre 2006|titolo=Kings Bay|lingua=no|accesso=24 marzo 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.caplex.no/Web/ArticleView.aspx?id=9318239|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061109115607/http://www.caplex.no/Web/ArticleView.aspx?id=9318239|urlmorto=sì|dataarchivio=9 novembre 2006|titolo=Kings Bay-saken|lingua=no|accesso=24 marzo 2010}}</ref> Dal 1964, Ny-Ålesund divenne un avamposto di ricerca ed un collegamento per l'[[European Space Research Organisation]].<ref>Arlov (1996): 412</ref> I primi test per la ricerca di aree petrolifere vennero condotti nel 1963 e continuarono sino al 1984, ma non vennero trovati filoni commercialmente convenienti.<ref>Torkildsen (1984): 261</ref> Dal 1960, voli regolari a bordo di charter vengono condotti tramite l'aeroporto di [[Hotellneset]];<ref>Tjomsland and Wilsberg (1995): 163</ref> mentre nel 1975 venne ufficialmente inaugurato l'Aeroporto delle Svalbard a Longyearbyen.<ref>Tjomsland e Wilsberg (1995):162–164</ref>
 
[[File:Prins-karls-forrland pho.jpg|thumb|upright=1.4|[[Prins Karls Forland]] venne protetto come [[Parco nazionale Forlandet]] nel 1973]]
Durante la Guerra Fredda, i sovietici costituivano due terzi della popolazione delle isole (il restante terzo era composto da norvegesi), per una popolazione totale dell'arcipelago di 4000 abitanti circa.<ref name=t202 /> L'attività dei sovietici prima e dei russi dopo diminuì considerevolmente da allora, portando gli abitanti da 2500 del 1990 a 450 del 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.ssb.no/english/subjects/00/00/20/nos_svalbard_en/nos_d330_en/tab/045.html |titolo=Persons in settlements 1 January. 1990–2005 |editore=[[Statistics Norway]] |accesso=24 marzo 2010}}</ref><ref name=demographics>{{Cita web|url=https://www.ssb.no/english/subjects/00/00/20/nos_svalbard_en/nos_d330_en/tab/049.html |titolo=Non-Norwegian population in Longyearbyen, by nationality. Per 1 January. 2004 and 2005. Number of persons |editore=[[Statistics Norway]] |accesso=24 marzo 2010}}</ref> L'insediamento produttivo di Grumant venne chiuso nel 1962.<ref name=t202 /> Quello di Pyramiden venne chiuso nel 1998.<ref>Fløgstad (2007): 127</ref> {{cn|Le esportazioni di carbone da Barentsburg cessarono nel 2006 dopo un disastroso incendio}}, ma sono riprese nel 2010.<ref>{{Cita news|cognome=Staalesen |nome=Atle |titolo=Russians restarted coal mining at Svalbard |editore=Barents Observer |data=8 novembre 2010 |url=http://www.barentsobserver.com/russians-restarted-coal-mining-at-svalbard.4840198-116321.html |accesso=26 gennaio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101120015113/http://barentsobserver.com/russians-restarted-coal-mining-at-svalbard.4840198-116321.html |dataarchivio=20 novembre 2010 }}</ref> La comunità russa ha inoltre subito due incidenti aerei: il primo quando un [[Vnukovo Airlines Flight 2801]] cadde uccidendo 141 persone,<ref>{{Cita web|url=https://aviation-safety.net/database/record.php?id=19960829-0 |titolo=29 Aug 1996 |editore=[[Aviation Safety Network]] |accesso=24 marzo 2010}}</ref> e nell'[[Incidente d'elicottero a Heerodden]].<ref>{{Cita news|url=http://www.vg.no/nyheter/innenriks/artikkel.php?artid=513681 |titolo=- Kraftig vindkast trolig årsaken |autore1=Eisenträger, Stian |autore2=Per Øyvind Fange |lastauthoramp=yes |pubblicazione=[[Verdens Gang]] |data=30 marzo 2008 |accesso=24 marzo 2010}}</ref>
 
Longyearbyen rimase una città produttiva sino al 1989, ma nel 1993 venne venduta al governo nazionale e divenne sede di un centro universitario.<ref name=unis>{{Cita web |url=http://www.unis.no/30_ABOUT_UNIS/4010_Root/intro.htm |titolo=Arctic science for global challenges |editore=[[University Centre in Svalbard]] |accesso=24 marzo 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/66AN08sJ6?url=http://www.unis.no/30_ABOUT_UNIS/4010_Root/intro.htm |dataarchivio=14 marzo 2012 }}</ref> {{cn|Negli anni '90, il turismo aumentò notevolmente, rendendo così l'economia locale indipendente dall'industria mineraria. Longyearbyen venne incorporata definitivamente nel governo norvegese dal 1 gennaio 2002, iniziando così a disporre di un proprio consiglio comunale.}}
 
== Società ==
La popolazione è di 2.642 abitanti. Le Svalbard sono amministrate da un [[governatore]] incaricato, il ''sysselmann'', il cui ufficio si trova nella città di [[Longyearbyen]], centro nel quale vive l'80% della popolazione delle Svalbard.
 
A causa di una situazione legale particolare, tutti i Paesi che hanno firmato il [[trattato delle Svalbard]] hanno diritto, al pari della Norvegia, a colonizzare le Svalbard e a svilupparne l'economia; tuttavia, l'unico Paese a prendere sul serio questa possibilità è stata l'[[Unione Sovietica]], i cui insediamenti di [[Barentsburg]] e di [[Pyramiden]] hanno raggiunto alcune migliaia di abitanti; per un periodo la lingua più parlata sulle Svalbard è stata il [[Lingua russa|russo]]. A seguito della [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] e dell'interruzione dei sussidi, la popolazione [[Russi|russa]] (e [[ucraini|ucraina]]) si è ridotta a circa 500 unità, e Pyramiden è stata del tutto abbandonata; dal 2009 a Pyramiden alcuni russi provenienti da Barentsburg stanno tentando di riattivare a scopi turistici l'arcipelago.
 
Sempre a causa di alcune clausole nel trattato delle Svalbard, non vi è alcun requisito particolare (come [[Permesso di soggiorno|permessi di soggiorno]], di lavoro, eccetera) per risiedervi permanentemente: supposto di poter trovare lavoro, non vi sono ostacoli di sorta perché il trattato prevede la non-discriminazione tra tutti i cittadini degli Stati aderenti al trattato. Le strade asfaltate sulle isole sono estremamente rare; i trasporti sono effettuati con imbarcazioni, aerei ed elicotteri, nonché in [[motoslitta]] o in auto su strade generalmente sterrate.
 
Le Svalbard sono per trattato militarmente neutrali, e quindi non è presente personale militare di nessuno stato. Il ''sysselmann'' esercita il potere esecutivo. Le Svalbard non eleggono rappresentanti al [[parlamento norvegese]], né sono una [[Contee della Norvegia|contea]], né sono organizzate in comuni, sebbene Longyearbyen abbia una timida forma di autogoverno. In questo le Svalbard assomigliano più a una [[Colonia (territorio)|colonia]] che a una piena parte di uno Stato. I cittadini [[norvegesi]] che vivono sulle Svalbard, tuttavia, hanno facoltà di votare nella loro circoscrizione di origine sul continente. Alle Svalbard viene pubblicato un settimanale, lo ''[[Svalbardposten]]''.
 
=== Insediamenti ===
* [[Barentsburg]]
* [[Isfjord radio]]
* [[Longyearbyen]]
* [[Ny-Ålesund]]
* [[Pyramiden]]
* [[Svea]]
* [[Grumantbyen]]
* [[Hopen]]
* [[Hornsund (base)|Hornsund]]
* [[Smeerenburg]]
 
== Cultura ==
* L'ambientazione della [[Fiction televisiva|serie televisiva]] britannica ''[[Fortitude]]'' è ispirata alle Isole Svalbard, in particolare alle città di [[Longyearbyen]] e [[Barentsburg]]. La serie viene però girata in [[Islanda]].<ref>[https://www.dailymail.co.uk/home/event/article-2902111/Fortitude-Freezing-weather-psychotic-polar-bears-murderer-prowl.html Freezing weather, psychotic polar bears and a murderer on the prowl... Welcome to Fortitude]</ref>
* Alcune scene del film ''[[Quo vado?]]'' di [[Checco Zalone]] sono state girate nella località di [[Ny-Ålesund]].
* Nel giugno 2014 la band inglese dei [[Clean Bandit]] ha girato il video del brano ''Come Over'' ft. Stylo G vicino alle vecchie miniere di carbone di [[Longyearbyen]], il regista è il bassista del gruppo: Jack Patterson.
* Nel settembre 2014 la cantante svedese [[Tove Styrke]] ha girato nella città fantasma di [[Pyramiden]], sotto la direzione del regista Rúnar Ingi, il video musicale del suo singolo ''[[Borderline (Tove Styrke)|Borderline]]''.<ref>[http://www.campdavidfilm.com/portfolio/tove-styrke-borderline TOVE STYRKE BORDERLINE-THE LODGE]</ref>
* Anche la band danese degli [[Efterklang]] si è ispirata a [[Pyramiden]], dove hanno trascorso nove [[giorno|giorni]] per registrare i suoni dell'ambiente circostante, utilizzati per la realizzazione dell'album ''Pyramida'', uscito nel [[2012]]. Durante la loro permanenza nell'insediamento urbano abbandonato hanno anche registrato un [[documentario]].<ref>[http://www.indieforbunnies.com/2012/09/24/efterklang-piramida/ EFTERKLANG Piramida &#91;4AD – 2012&#93;]</ref>
* Le isole di Svalbard sono citate nel romanzo [[Queste oscure materie|''Queste Oscure Materie'']] di [[Philip Pullman]] come Paese di provenienza degli orsi corazzati dei quali uno dei protagonisti, [[Iorek Byrnison]], è il Re.
* Nel [[1997]] [[Romano Prodi]] impose un autorato indipendente tramite la [[Base artica Dirigibile Italia]]<ref>Gianfranco Tamburelli, The Antarctic Legal System: The Protection of the Environment of the Polar Regions, Giuffrè Editore, 2008, p. prefaz., p. XII.</ref>, la cui presenza, nel maggio [[2013]], fu una delle ragioni per cui l'Italia divenne, contestualmente ad altri cinque Paesi, membro osservatore permanente del [[Consiglio artico]]<ref>[http://www.lastampa.it/2013/05/16/esteri/anche-l-italia-tenta-la-corsa-alle-ricchezze-del-mar-artico-i0BsKWo666eFMmGnWPjP4I/pagina.html L'Italia ed il "Consiglio Artico" nel 2013]</ref>.
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Spitsbergen 1758.jpg|<small>Mappa delle Svalbard risalente al 1758</small>
File:Longyearbyen4.jpg|Vista dall'alto di Longyearbyen
File:Gullybreen.Magdalenefjorden.jpg|Il ghiacciaio di Gullybreen (Magdalenefjorden)
File:SvalbardFromAbove.jpg|Veduta aerea delle Svalbard
File:Hillside mine on Svalbard.jpg|Miniera abbandonata presso Longyearbyen.
File:Spitz 18 (1).JPG|Strada principale di [[Barentsburg]]
File:Aurora over Svalbard.jpg|L'aurora boreale
File:Mountain 1.JPG|Le isole Svalbard nel mese di maggio
File:Pyramiden july2011 9.jpg|Edifici in stile siberiano nel centro di [[Pyramiden]], città abbandonata nel 1998
File:Piramida Svalbard IMG 6284.JPG|La statua dedicata a Lenin più a nord del mondo è sita a [[Pyramiden]]
File:Ice cave in Svalbard.jpg|Grotta di ghiaccio
File:Svalbard IMG 1514 Barentsburg skole.jpg|Scuola elementare a [[Barentsburg]]
File:Longyearbyen colourful homes.jpg|Zona residenziale di [[Longyearbyen]]
File:Svalbardrein pho.jpg|Renna delle Svalbard
File:Isbjornskilt-2.jpg|Cartello di avvertimento del pericolo di incontrare un orso polare e vi è scritto letteralmente ''Valido in tutte le isole Svalbard''
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
* {{cita web|http://www.gheddopiero.it|Il sito ufficiale}}
* [[Svalbard e Jan Mayen]]
* {{cita web|http://www.pime.org/it/|Il sito del Pime}}
* [[Santuario degli uccelli del Kongsfjorden]]
* {{cita web | 1 = http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | 2 = Intervista 1 a Padre Gheddo | accesso = 15 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071121094900/http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | dataarchivio = 21 novembre 2007 | urlmorto = sì }}
* [[Svalbard Global Seed Vault]]
* {{cita web|http://www.lastrada.it/files/Pensaci_su/004-PSmar02.pdf|Intervista 2 a Padre Gheddo}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.svalbard.net/|Svalbard Tourism|lingua=en, no}}
* {{cita web|url=http://toposvalbard.npolar.no/?lang=en|titolo= Mappa interattiva|lingua=no, en|editore=[[Norsk Polarinstitutt]]}}
 
{{Isole del mare di Barents}}
{{Oltremare norvegese}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Cattolicesimo|politica}}
{{portale|Artide|isole|Norvegia}}
 
[[Categoria:Svalbard|Scrittori cattolici]]
[[Categoria:Isole della Norvegia|Svalbard]]
[[Categoria:Isole artiche|Svalbard]]
[[Categoria:Arcipelaghi|Svalbard]]
[[Categoria:Candidati alla lista dei Patrimoni dell'umanità della Norvegia]]