Impero tedesco e Piero Gheddo: differenze tra le pagine

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{{citazione|''Gli aiuti producono sviluppo dove c'è un popolo preparato ad usarli, altrimenti producono corruzione e una classe dirigente che pensa anzitutto a se stessa.<ref>[http://www.gheddopiero.it/incontri.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101003134758/http://www.gheddopiero.it/incontri.htm |date=3 ottobre 2010 }} Intervista a Radio Maria del 21 settembre 2009, dal sito ufficiale di Piero Gheddo</ref>''|Piero Gheddo}}
{{nota disambigua||Sacro Romano Impero della Nazione Germanica}}
 
{{Stato storico
{{Bio
|nomeCorrente = Impero Tedesco
|Nome = Piero
|nomeCompleto = Impero tedesco
|Cognome = Gheddo
|nomeUfficiale = ''[[Deutsches Reich]]''
|Sesso = M
|linkBandiera = Flag of the German Empire.svg
|LuogoNascita = Tronzano Vercellese
|paginaBandiera = Bandiera tedesca
|GiornoMeseNascita =10 marzo
|linkStemma = Greater imperial coat of arms of Germany.svg
|AnnoNascita = 1929
|paginaStemma = Stemma della Germania
|LuogoMorte = Cesano Boscone
|linkLocalizzazione = German Empire 1914.svg
|GiornoMeseMorte = 20 dicembre
|linkMappa = Deutsches Reich (1871-1918)-de.svg
|AnnoMorte = 2017
|inno = ''[[Heil dir im Siegerkranz]]''<br>(inno imperiale)<br>''[[Die Wacht am Rhein]]''<br>(non ufficiale) <br>''[[Das Lied der Deutschen]]''<br>(non ufficiale)
|Attività = missionario
|lingua = [[Lingua tedesca|Tedesco]]
|Attività2 = giornalista
|capitale principale = [[Berlino]]
|Attività3 = scrittore
|dipendenze = [[Impero coloniale tedesco]]
|Epoca = 1900
|governo = [[Monarchia federale]] [[Monarchia costituzionale|costituzionale]]
|Epoca2 = 2000
|titolo capi di stato = [[Imperatore tedesco]]
|Nazionalità = italiano
|elenco capi di stato = <li>[[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I di Hohenzollern]] <small>(1871-1888)</small></li><li>[[Federico III di Germania|Federico III di Hohenzollern]] <small>(1888)</small></li><li>[[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II di Hohenzollern]] <small>(1888-1918)</small></li>
|titolo capi di governo = [[Cancelliere del Reich|Cancelliere del ''Reich'']]
|elenco capi di governo = <li>[[Otto von Bismarck]] (1871-1890)
<li>[[Leo von Caprivi]] (1890-1894)</li>
<li>[[Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst|Chlodwig zu Hohenlohe]] (1894-1900)</li>
<li>[[Bernhard von Bülow]] (1900-1909)</li>
<li>[[Theobald von Bethmann-Hollweg|Theobald von Bethmann]] (1909-1917)</li>
<li>[[Georg Michaelis]] (14 luglio 1917-31 ottobre 1917)</li>
<li>[[Georg von Hertling]] (1917-1918)</li>
<li>[[Massimiliano di Baden|Max von Baden]] (3 ottobre 1918-9 novembre 1918)
|inizio = 18 gennaio [[1871]]
|primo capo di stato = <br><small>[[Guglielmo I di Germania]]
|evento iniziale = [[Guerra franco-prussiana]]
|fine = 9 novembre [[1918]]
|ultimo capo di stato = <br><small>[[Guglielmo II di Germania]]
|evento finale = Istituzione della [[Repubblica di Weimar]]
|area geografica =
|territorio originale =
|superficie massima = 540&nbsp;858 km²
|periodo massima espansione = [[1910]]
|popolazione = 64&nbsp;925&nbsp;993
|periodo popolazione = 1910
|moneta = [[Goldmark]]
|religione di stato = [[Protestantesimo]]
| altre religioni = [[Cattolicesimo]], [[Ebraismo]]
|stato precedente = [[File:Flag of the German Empire.svg|20px|border]] [[Confederazione Tedesca del Nord]]<br>[[File:Flag of Bavaria (lozengy).svg|20px|border]] [[Regno di Baviera]]<br>[[File:Flagge Königreich Württemberg.svg|20px|border]] [[Regno di Württemberg]]<br>[[File:Flagge Großherzogtum Baden (1871-1891).svg|20px|border]] [[Baden (stato)|Granducato del Baden]]<br>[[File:Flagge Großherzogtum Hessen ohne Wappen.svg|20px|border]] [[Granducato d'Assia]]
|stato successivo = {{bandiera|BEL}} [[Belgio]]<br>{{bandiera|FRA}} [[Francia]]<br>{{bandiera|LTU}} [[Lituania]]<br>{{bandiera|POL}} [[Polonia]]<br>{{bandiera|CZE}} [[Prima Repubblica cecoslovacca]]<br>{{bandiera|DNK}} [[Danimarca]]<br>{{Bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar]]<br>[[File:Flag of Saar 1920-1935.svg|20px|border]] [[Territorio del bacino della Saar|Territorio della Saar]]<br>[[File:Flag of the Free City of Danzig.svg|20px|border]] [[Città Libera di Danzica]]
|portale =
}}
Il termine '''Impero tedesco''' o '''Impero germanico''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Deutsches Kaiserreich''), chiamato anche '''Secondo ''Reich''''' (''Zweites Reich''), si riferisce comunemente alla [[Germania]] nel periodo che va dal conseguimento di una piena [[unità nazionale]] il 18 gennaio [[1871]] fino all'abdicazione del ''[[Kaiser]]'' [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] il 9 novembre [[1918]], mentre più rara è la forma ''Reich'' tedesco.
 
==Biografia==
Il nome ufficiale dello Stato era ''[[Deutsches Reich]]'', che rimase tale sino alla fine della [[seconda guerra mondiale]] anche se, dopo che la [[Germania nazista]] incorporò, nell'evento noto come ''[[Anschluss]]'', l'[[Austria]], lo Stato prese il nome (prima informalmente, poi dal [[1943]] ufficialmente) di ''Großdeutsches Reich'', ossia "Grande ''Reich'' tedesco".<ref>Prima dell'unificazione della Germania nel corso del [[XIX secolo]] c'erano due correnti di pensiero, quella dei "grandi-tedeschi" e quella dei "piccoli-tedeschi", che discutevano se la Germania unificata dovesse o no comprendere l'Austria. Nel [[1871]] diventò realtà l'ipotesi dei "piccoli-tedeschi", mentre con l'annessione dell'Austria nel [[1938]] e di altri territori germanofoni prima e nel corso della guerra si realizzò un'entità statale della Grande Germania, da cui il nome ufficiale.</ref>
Gheddo è noto per la sua attività di missionario-giornalista e per le sue prese di posizione contro la [[guerra in Vietnam]] e contro i [[no-global]]. Ha proposto di boicottare le [[Giochi della XXIX Olimpiade|Olimpiadi in Cina]] del 2008 per liberare la [[Birmania]].<ref>[http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=10566&geo=15&size=A Gheddo e le Olimpiadi]</ref>
 
Figlio di Giovanni Gheddo e Rosetta Franzi, e primo di tre fratelli, ha frequentato il seminario diocesano di [[Moncrivello]], in [[provincia di Vercelli]], poi è entrato nel [[Pontificio istituto missioni estere]] (PIME) nel [[1945]] ed è stato ordinato sacerdote nel [[1953]].
I tedeschi, quando si riferiscono al ''Reich'' di questo periodo monarchico, usano tipicamente il termine ''Kaiserreich'' (ossia [[impero]]); infatti la sola parola ''Reich'' non designa alcuna forma monarchica, ma solo uno Stato di una certa importanza. A volte si usa anche l'espressione Secondo ''Reich'', contando il [[Sacro Romano Impero]] come il Primo ''Reich'' e la [[Germania nazista]] come Terzo ''Reich''. La capitale era [[Berlino]], la valuta il [[Goldmark]], l'inno imperiale ''[[Heil dir im Siegerkranz]]'' e l'inno nazionale non ufficiale ''[[Die Wacht am Rhein]]''. La bandiera era un tricolore composto di tre bande orizzontali di eguali dimensioni, di colore nero, bianco e rosso. La famiglia imperiale regnante fu quella [[Regno di Prussia|prussiana]] degli [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]].
 
È stato fra i fondatori dell'[[Editrice Missionaria Italiana]] (EMI) nel [[1955]] e di [[Mani Tese]] nel [[1963]]. Dal [[1994]] è direttore dell'Ufficio storico del PIME a Roma. Ha diretto la rivista "[[Mondo e Missione]]" dal [[1959]] al [[1994]]), è stato fondatore e direttore dell'agenzia d'informazione "[[Asia News]]" nel [[1987]], ha anche diretto la rivista per i giovani "[[Italia Missionaria]]", dal [[1953]] al [[1958]] e dal [[1975]] al [[1991]]).
In italiano, fra il 1871 e il 1918, lo Stato era indicato anche con la locuzione di Impero germanico.
 
Padre Gheddo ha collaborato con numerosi giornali italiani, tra i quali ''[[Avvenire]]'', ''[[L'Osservatore Romano]]'', ''[[Il Giornale]]'', ''[[Gente (periodico)|Gente]]'', ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', ''[[Famiglia Cristiana]]'' e ''[[Messaggero di Sant'Antonio]]''. Dal [[1993]] al [[1995]] ha presentato il ''Vangelo della domenica'' su [[Rai 1]]. Nel 1988 ha condotto per tre mesi, da ottobre a dicembre, su Radio 2, la rubrica religiosa ''Parole di vita''.
== Bismarck fonda l'Impero ==
{{Vedi anche|Unificazione tedesca}}
Sotto l'apparenza dell'[[idealismo]] che lascia strada al [[realismo (politica)|realismo]], il nazionalismo tedesco si spostò rapidamente dal suo carattere [[liberalismo|liberale]] e democratico del [[1848]] alla ''[[Realpolitik]]'' autoritaria del [[cancelliere]] prussiano [[Otto von Bismarck]]. Bismarck voleva l'unificazione per raggiungere il suo scopo di uno Stato tedesco conservatore e dominato dalla [[Prussia]]. Egli riuscì nel suo intento attraverso tre successi militari:
# In primo luogo si alleò con l'[[Impero austriaco]] allo scopo di sconfiggere la [[Danimarca]] in una breve guerra combattuta durante il [[1864]], acquisendo in questo modo lo [[Schleswig-Holstein]].
# Nel [[1866]], in concerto con l'[[Italia]], attaccò e sconfisse l'Austria nella guerra austro-prussiana, che culminò nella [[Battaglia di Sadowa|battaglia di Königgrätz]] (meglio conosciuta come battaglia di Sadowa), il che, nello stesso anno, gli permise di escludere l'antico rivale austriaco quando formò la [[Confederazione Tedesca del Nord|Confederazione della Germania del Nord]], il diretto precursore dell'Impero del 1871, con gli Stati che avevano appoggiato la Prussia nella [[Terza guerra d'indipendenza italiana|Guerra Austro-Prussiana]].
# Infine sconfisse la [[Francia]] nella [[Guerra franco-prussiana]] ([[1870]]-71); la Confederazione venne trasformata in Impero con l'incoronazione del re prussiano [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] come imperatore tedesco, al [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]], per somma umiliazione dei francesi.
[[File:Wernerprokla.jpg|thumb|left|upright=1.4|La proclamazione dell'Impero Tedesco a [[Versailles]]. Bismarck è raffigurato con la divisa bianca al centro del dipinto]]
Bismarck stesso preparò a grandi linee la [[Costituzione della Confederazione Tedesca del Nord|Costituzione della Germania del Nord del 1866]], che sarebbe poi diventata, con qualche aggiustamento, la [[Costituzione dell'Impero tedesco|Costituzione dell'Impero Tedesco del 1871]]. La Germania divenne quindi una [[monarchia costituzionale]]: disponeva infatti di un ''[[Reichstag (istituzione)|Reichstag]],'' un [[parlamento]] con poteri formalmente limitati, ma ''de facto'' con pieni poteri legislativi, eletto direttamente con [[suffragio]] maschile. Comunque, la legislazione richiedeva anche il consenso del ''[[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]]'', il consiglio federale dei deputati degli Stati, nel quale la [[Prussia]] godeva, essendo il più grande e popoloso fra gli stati tedeschi, di grande influenza grazie al maggior numero di delegati. Il potere esecutivo era investito dal ''Kaiser'', che nominava il cancelliere imperiale; ciò avveniva formalmente solo per volontà dell'Imperatore, ma poiché il cancelliere non godeva di nessun potere di legiferare, a differenza dei suoi colleghi stranieri, egli era fortemente dipendente dalla dieta. Mentre gli Stati minori mantenevano i loro governi, le forze armate erano controllate del Governo federale. Anche se autoritario per molti aspetti, l'Impero permise lo sviluppo dei [[Partito politico|partiti politici]].
 
Il 18 febbraio [[2006]] ha avuto inizio la causa di beatificazione dei genitori di Padre Gheddo, Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo. La prima è morta nel [[1934]] di parto gemellare e di polmonite a 32 anni, il secondo nel dicembre del [[1942]] a 42 anni, durante la [[seconda Guerra Mondiale]] in [[Russia]], alla quale partecipò come capitano d'artiglieria della divisione Cosseria. Ricevuto l'ordine di ritirarsi mentre il 17 dicembre 1942, avrebbe potuto mettersi in salvo con i suoi soldati, rimase invece nell'ospedaletto da campo con i feriti intrasportabili, al posto del suo giovane sottotenente, al quale così salvò la vita. Per questo atto eroico gli fu assegnata la medaglia al valor militare. Insieme a lui volle rimanere con i feriti nell'ospedaletto anche padre Pio Chiesa ([[Montà d'Alba]], [[Cuneo]] [[1897]] - [[Krasnj]] [[1942]]), cappellano [[gesuita]] poi disperso e medaglia d'argento al valor militare<ref>{{Cita web |url=http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |titolo=totustuus.it |accesso=17 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120929/http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>. Piero Gheddo parla di questi fatti nel suo libro ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'' (2008).
{{Storia della Germania}}
L'evoluzione dell'autoritario Impero Tedesco è in qualche modo in linea con gli sviluppi paralleli di Italia e [[Giappone]]. Similarmente a Bismarck, il [[Camillo Benso, conte di Cavour|Conte Camillo Benso di Cavour]], in Italia, usò la guerra e la [[diplomazia]] per tentare di raggiungere i suoi obiettivi. Anche il Giappone avrebbe seguito il corso della modernizzazione conservatrice, dalla caduta dello [[Shogunato Tokugawa]] e della [[Rinnovamento Meiji|Restaurazione Meiji]] fino al [[1918]].
 
A causa di problemi di salute dal 2014 si trovava presso la Fondazione Sacra Famiglia di [[Cesano Boscone]]. È morto la mattina del 20 dicembre 2017 all'età di 88 anni.
L'unificazione della Germania significò anche l'assorbimento dell'intero [[Regno di Prussia]] in essa. La Prussia rimase la componente più rilevante nell'Impero, tanto che il Kaiser di Germania era anche [[Sovrani di Prussia|Re di Prussia]]. Le tre nuove province: [[Prussia orientale|Prussia Orientale]], [[Prussia occidentale|Prussia Occidentale]] e [[Posnania|Provincia di Posen]], che prima erano al di fuori della [[Confederazione germanica]] vennero incorporate nel futuro Stato tedesco. Un'altra provincia, la [[Slesia]], era stata parte del Sacro Romano Impero assieme alla [[Boemia]] fino allo scioglimento di quest'ultimo. Comunque, queste province avevano una nutrita popolazione polacca. L'annessione di queste quattro province pose la Germania in conflitto con i polacchi. Siccome la popolazione polacca cresceva più rapidamente e l'[[Ostflucht]] fece emigrare i tedeschi dall'est verso la Germania occidentale, le province orientali divennero gradualmente sempre più a maggioranza polacca.
 
==I suoi viaggi extraeuropei==
Un fattore, ma solo uno, nell'anatomia sociale di questi governi era il mantenimento di una sostanziale fetta di potere politico da parte dell'élite terriera, gli [[junker]]s, a causa dell'assenza di istanze rivoluzionarie da parte dei contadini, e delle aree urbane.
Padre Gheddo ha compiuto innumerevoli viaggi in tutti i continenti, che racconta nei suoi libri e nei suoi interventi alla radio o in televisione.<ref>[http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_gheddo5.htm Esperienze di viaggio]</ref>
 
* '''1964'''-'''1965''' (dal 5 novembre al 3 gennaio): [[India]], [[Bhutan]], [[Pakistan]] occ. e or.
== Istituzioni ==
* '''1966''' (dal 10 giugno al 6 agosto): [[Brasile]], [[Amazzonia]] brasiliana, [[Guyana francese]].
L'Impero era una confederazione di 25 Stati sovrani e di un "Territorio dell'impero" (l'Alsazia-Lorena) sotto il governo del Re di Prussia che, essendo presidente della confederazione, aveva il titolo di Imperatore tedesco<ref>Art. 11 della costituzione recita: La Presidenza della Confederazione appartiene al Re di Prussia, che porta il titolo di Imperatore tedesco (Deutscher Kaiser) ed oltre a potere dichiarare guerra, fare la pace e nominare i rappresentanti all'estero, esercitava il potere esecutivo coadiuvato da un Cancelliere del Reich. [...]</ref>. Il potere legislativo era esercitato dalla Dieta Imperiale (''Reichstag'') e dal Consiglio Federale (''Bundesrat''). La Dieta Imperiale era composta da 397 deputati, eletti a suffragio universale e diretto. Il secondo era composto di 58 plenipotenziari, nominati dai singoli sovrani in numero proporzionale all'importanza del proprio Stato federato; la Prussia, disponendo di diciassette voti in virtù della sua maggiore dimensione e popolazione, era arbitra in ogni questione. La Confederazione era retta dalla costituzione del 16 aprile del 1871 che poneva la [[politica estera]], [[finanza|finanziaria]], [[economia|economica]], [[dogana]]le, le grandi scelte di [[Politica|politica interna]] e l'[[esercito]] nelle mani del [[governo]] centrale.
* '''1967'''-'''1968''' (dal 25 novembre al 1º febbraio): [[Thailandia]], [[Vietnam]], [[Cambogia]], [[Hong Kong]], [[Filippine]].
* '''1969''' (dal 3 giugno al 4 agosto): [[Sudan]], [[Etiopia]], [[Kenya]], [[Uganda]], [[Ruanda]], [[Zaire]] ([[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]), [[Tanzania]].
* '''1970''' (dall'8 giugno al 26 luglio) : [[Cuba]], [[Messico]], [[Guatemala]].
* '''1972''' (dal 3 al 28 agosto): [[Argentina]], [[Cile]].
* '''1973''' (dal 9 aprile al 16 maggio): Thailandia, Hong Kong, [[Cina]].
* '''1973''' (dal 3 al 27 dicembre): Thailandia, Vietnam.
* '''1974''' (dal 26 agosto al 7 settembre): Etiopia, Congo (Zaire), [[Ghana]], [[Marocco]].
* '''1975''' (dal 1º giugno al 5 luglio): [[Angola]], [[Sudafrica]], [[Swaziland]], [[Mozambico]].
* '''1976'''-'''1977''' (dal 13 dicembre al 6 gennaio): [[Ciad]], [[Camerun]], [[Guinea Equatoriale]] (spagnola).
* '''1977'''-'''1978''' (dal 1º dicembre al 3 gennaio): India.
* '''1978''' (dal 27 giugno al 19 luglio): Etiopia, [[Somalia]].
* '''1979''' (dall'11 gennaio al 15 febbraio): Amazzonia brasiliana, [[Colombia]], [[Panama]], [[Nicaragua]], [[El Salvador]], Messico.
* '''1979''' (dall'11 novembre al 12 dicembre): Sud Africa, [[Rhodesia]] ([[Zimbabwe]]), [[Zambia]], [[Namibia]].
* '''1980''' (dall'8 luglio al 7 agosto): Hong Kong, Cina, [[Papua Nuova Guinea]].
* '''1980''' (dal 15 novembre al 26 novembre): Uganda.
* '''1981''' (dal 28 aprile al 6 giugno): Argentina, Brasile, [[Mato Grosso]], [[Paraguay]], Amazzonia brasiliana.
* '''1982''' (dal 2 al 23 giugno): India, Pakistan.
* '''1983''' – '''1984''' (dal 28 dicembre al 16 gennaio): Thailandia, [[Birmania]].
* '''1983''' (dal 28 giugno al 13 luglio): [[Stati Uniti]], [[Canada]].
* '''1985''' (dal 4 al 23 gennaio): [[Costa d'Avorio]], [[Burkina Faso]].
* '''1985''' (dal 9 luglio al 20 agosto): Filippine, Hong Kong, [[Giappone]].
* '''1986''' (dal 15 al 23 maggio): Etiopia, [[Eritrea]].
* '''1986''' (dal 22 luglio al 20 agosto): Hong Kong, Giappone, [[Corea del sud]].
* '''1987'''-'''1988''' (dal 18 dicembre all'8 gennaio): [[Guinea-Bissau]].
* '''1989''' (dal 26 gennaio al 23 febbraio): [[Ecuador]], Colombia, [[Perù]].
* '''1990''' (dal 10 gennaio al 7 febbraio): India, [[Sri Lanka]].
* '''1991''' (dal 16 giugno all'8 luglio): Mozambico.
* '''1992''' (dal 9 al 30 maggio): [[Uruguay]], Brasile.
* '''1992''' (dall'8 al 29 ottobre): [[Santo Domingo]], [[Haiti]].
* '''1993''' (dall'8 al 23 febbraio): Thailandia, [[Birmania]], Hong Kong, Cina, [[Filippine]].
* '''1993''' (dal 24 aprile al 1º maggio): Brasile.
* '''1994''' (dal 4 al 19 gennaio): Hong Kong, Filippine.
* '''1994''' (dall'11 al 18 febbraio): Somalia, [[Gibuti]].
* '''1994''' (dal 5 al 12 maggio): [[Israele]].
* '''1994''' (dal 31 ottobre al 22 novembre): [[Tanzania]], [[Burundi]], [[Ruanda]], Congo (Zaire).
* '''1995''' (dal 19 febbraio al 23 marzo): Brasile.
* '''1995''' (dal 13 al 20 maggio): Egitto, Israele, [[Giordania]].
* '''1996''' (dal 13 gennaio al 10 marzo): Amazzonia brasiliana, Brasile, [[Paraguay]].
* '''1996''' (dal 7 al 15 maggio): [[Turchia]].
* '''1996''' (dall'8 luglio al 5 agosto): Brasile, Colombia.
* '''1997''' (dal 9 febbraio al 3 marzo): Guinea-Bissau.
* '''1997''' (dal 28 aprile al 24 maggio): Stati Uniti, [[Canada]], Messico.
* '''1998''' (dal 18 al 28 aprile): [[Libano]], [[Siria]].
* '''2000''' (dal 30 settembre al 25 ottobre): Taiwan, Hong Kong, Cina, Thailandia, [[Cambogia]].
* '''2001''' (dal 19 gennaio al 1º febbraio: Brasile.
* '''2001''' (dal 2 al 23 settembre): [[Bangladesh]].
* '''2002''' (dal 31 gennaio al 21 febbraio): Thailandia, Birmania, Cina.
* '''2003''' (dal 30 gennaio al 18 febbraio): [[Singapore]], [[Indonesia]].
* '''2004''' (dal 3 al 21 febbraio): Malesia, [[Borneo]] malese, [[Brunei]].
* '''2005''' (dall'8 febbraio al 1º marzo): India.
* '''2005'''-'''2006''' (dall'8 dicembre al 2 gennaio): [[Senegal]], [[Mali]], Guinea-Bissau.
* '''2006''' (dicembre): [[Libia]]
* '''2007''' (dicembre): Camerun
 
== Opere ==
Il governo era retto da un [[Cancelliere]] e da [[Segretario di Stato|Segretari di Stato]] che non dipendevano dalla maggioranza parlamentare, bensì unicamente dal [[Kaiser]], che aveva il potere di nominarli e di sospenderli e poteva prorogare o sciogliere il [[Parlamento]].
Padre Gheddo ha scritto più di 80 libri, con una trentina di traduzioni all'estero.
* ''Il risveglio dei popoli di colore'' EMI, 1956
Il [[potere legislativo]] era diviso fra il [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]], eletto a [[suffragio universale]] ogni cinque anni e il Consiglio Federale, il [[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]].
* ''Giornalismo missionario in Italia'' EMI, 1958
* ''Pionieri del West'' Pime, 1958
* ''Le avventure di un missionario'' Pime, 1959
* ''Il Pontificio Istituto Missioni Estere'' Pime, 1959
* ''Popoli ricchi e popoli affamati'' Pime, 1962
* ''L'Occidente cristiano e i Paesi in via di sviluppo'' Pime, 1962
* ''La Chiesa e le culture non cristiane'' Pime, 1962
* ''Il Concilio Ecumenico e le missioni'' Pime, 1962
* ''Il Papa della bontà (Giovanni XXIII)'' Pime, 1963
* ''L'opera missionaria ed ecumenica di Giovanni XXIII'' Pime, 1963
* ''Fame nel mondo'' EMI, 1964
* ''Concilio e Terzo Mondo'' Centurion - EMI, 1964
* ''Il problema della fame. Documenti pontifici'' EMI, 1965
* ''Il difficile cammino dell'India'' Massimo, 1967
* ''Cattolici e buddisti nel Vietnam'' Valsecchi, 1968
* ''Terzo mondo perché povero'' Pime, 1971
* ''Processo alle missioni'' Pime, 1971
* ''La giustizia nel mondo: la Chiesa si interroga'' Mani Tese, 1971 (con Toaldo)
* ''L'anima della politica'' Mani Tese, 1971
* ''Razzismo: cancro del nostro tempo'' EMI, 1971 (con Carrea e Toaldo)
* ''Dove va la Cina'' EMI, 1972
* ''Cile: una Chiesa nella rivoluzione'' Gribaudi, 1973
* ''Vietnam cristiani e comunisti'' Sei, 1976
* ''Cambogia: rivoluzione senza amore'' Sei, 1976
* ''Popolo della vita. Madre Teresa a Milano'' EMI, 1977 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dal Vietnam'' EMI, 1979
* ''Vietnam Cambogia: non stiamo a guardare'' EMI, 1979 (con Colombo e Pecorari)
* ''Puebla: una Chiesa per il 2000'' EMI, 1979 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dalla Cina'' EMI, 1981
* ''I popoli della fame'' EMI, 1982
* ''Mazzucconi di Woodlark'' EMI 1983
* ''Missione Oceania (Il Beato Giovanni Mazzucconi)'' Paoline, 1984
* ''Marcello dei lebbrosi'', De Agostini, 1984
* ''La mia vita per le Filippine (p. Tullio Favali)'' Pime, 1986
* ''Contro la fame dona la vita'' Emi, 1987
* ''Lorenzo Bianchi di Hong Kong'' De Agostini, 1988
* ''Il Vangelo delle 7.18'' EMI, 1990
* ''Il Vangelo delle 7.19'' EMI, 1990
* ''Prima del sole. L'avventura missionaria di [[Clemente Vismara]]'' EMI, 1991
* ''Possiamo ancora dirci Cristiani?'' Paoline, 1991
* ''Nel nome del Padre'' Bompiani, 1992 (con Brambilla)
* ''Otto minuti di Vangelo in Tv'' Piemme, 1993
* ''Marcello Candia manager dei poveri'' Paoline, 1994
* ''Gesù su Raiuno'' Piemme, 1994
* ''Pianeta Giovani. La crisi non esiste'' Città nuova, 1994
* ''Dio viene sul fiume (P. [[Augusto Gianola]])'' EMI, 1994
* ''Il missionario sull'elefante (racconti)'' Marna, 1995
* ''L'Africa di Rosetta (Rosetta Gheddo, 34 anni in Zaire)'', EMI, 2000
* ''La tentazione di credere'', Piemme, 1999 (con Paolo Grieco)
* ''Missione Bissau (50 anni del Pime in Guinea Bissau)'', EMI, 1999
* ''Pime, 150 anni di missione'', EMI, 2000
* ''Il santo col martello (Felice Tantardini)'' EMI, 2000
* ''La buona novella'', Marna, 2000
* ''[[Paolo Manna]], fondatore della Pontificia Unione Missionaria'' EMI, 2001
* ''Davide e Golia. I cattolici e la sfida della globalizzazione'' San Paolo, 2001
* ''Il testamento del Capitano. Lettere di Giovanni Gheddo dall'URSS'' San Paolo, 2002
* ''[[Carlo Salerio]], missionario in Oceania'' EMI, 2002
* ''La Missione continua. Cinquant'anni a servizio della Chiesa e del terzo mondo'' San Paolo, 2003
* ''Alfredo Cremonesi, un martire del nostro tempo'' EMI, 2003
* ''Cesare Pesce , una vita per il Bengala'' EMI, 2004
* ''[[Clemente Vismara]], il santo dei bambini'' (a cura di) EMI, 2004
* ''Questi santi genitori: i Servi di Dio Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo'' San Paolo, 2005
* ''Marcello Zago, il missionario laico del dialogo con i non cristiani'' Editrice dei missionari OMI, 2005
* ''Leopoldo Pastori, il missionario monaco della Guinea Bissau'' EMI, 2006
* ''Missione Birmania, 140 anni del Pime in Myanmar'' EMI, 2007
* ''La sfida dell'Islam all'Occidente'' San Paolo, 2007
* ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'', San Paolo, 2008
* ''Il sogno di Padre Alfredo'', (coautore Giuseppe Pagliari), San Paolo, 2009
* ''Hottanta fiducia. 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d'Italia'', San Paolo, 2009
* ''Missione Bengala. I 155 anni del Pime in India e Bangladesh'', EMI, 2010
* ''Meno male che Cristo c'è. Vangelo, sviluppo e felicità dell'uomo'', (coautore Gerolamo Fazzini), Torino, Edizioni Lindau, 2011
* ''Inviato speciale ai confini della fede. La mia vita di missionario giornalista'', (coautore Gerolamo Fazzini), EMI, 2016
 
==Premi==
Il Reichstag discuteva le [[legge|leggi]], ma queste non diventavano esecutive se non erano approvate dal Bundesrat.
* Premio Campione d'Italia (1972)
 
==Note==
== Partiti politici ==
I partiti rispecchiavano le differenziazioni tra i gruppi e le classi sociali. La destra era costituita dal [[Partito Conservatore Tedesco]] e dal [[Partito Conservatore Moderato]], cui aderivano i grandi proprietari terrieri e gli aristocratici. I ceti [[borghesia|borghesi]] dell'[[industria]] e del [[commercio]] costituivano la base del [[Partito Nazionale Liberale (Germania)|Partito Nazionale Liberale]].
 
Il partito del [[Partito di Centro Tedesco|Centro Cattolico]] (Zentrum), di carattere interclassista, stava fra questi partiti e i socialisti; alla sinistra si collocava il [[Partito Socialdemocratico di Germania|Partito Socialdemocratico]], mentre ai partiti della sinistra liberale aderivano elementi di varia estrazione borghese. Una particolare importanza ebbe il costante rafforzamento del socialismo tedesco, il nemico che Bismarck non fu capace di spezzare.
 
[[Ferdinand Lassalle]] fondò nel [[1863]] l'associazione generale degli operai. Nel [[1869]] [[Wilhelm Liebknecht]] e [[August Bebel]] fondarono il ''Sozialdemokratische Arbeiterpartei'', il [[Partito Operaio Socialdemocratico]]. La lotta comune dei due partiti portò alla loro unificazione nel [[1875]] e al [[programma di Gotha|congresso di Gotha]]. Il partito socialdemocratico passò attraverso l'ondata repressiva durata dal [[1878]] al [[1890]], rafforzandosi costantemente insieme al [[Sindacato|movimento sindacale]].
 
== Modernizzazione conservatrice ==
Le politiche interne di Bismarck giocarono un grande ruolo nel forgiare la cultura politica autoritaria del Secondo Reich. Meno preoccupato dalla politica delle potenze continentali che seguirono l'unificazione del [[1871]], il Governo semi-parlamentare tedesco, portò avanti una rivoluzione politica ed economica dall'alto, relativamente tranquilla, che spinse la Germania lungo la via per diventare la principale potenza industriale dell'epoca.
 
=== Economia ===
Nel periodo compreso fra il [[1871]] e gli inizi del [[XX secolo]] la Germania rivelò un così possente dinamismo capitalistico tale da eclissare quello della [[Regno Unito|Gran Bretagna]] e della [[Terza Repubblica francese|Francia]].
 
L'industria tedesca, dopo un periodo di intenso sviluppo fra il 1871 ed il [[1873]], nel giro di pochi anni superò la crisi mondiale del 1873 iniziando una fase di espansione che andò intensificandosi sempre di più a partire dagli anni ottanta.
 
Anche l'[[agricoltura]] tedesca non decadde in conseguenza della [[industrializzazione]], ma si modernizzò notevolmente. Lo sviluppo economico andò di pari passo con un forte incremento demografico.
 
I produttori tedeschi non si limitarono a sottrarre il mercato interno alle esportazioni britanniche, ma negli [[anni 1870|anni '70]] del [[XIX secolo]], iniziarono a far concorrenza alla Gran Bretagna sui mercati mondiali. L'industrializzazione progredì velocemente in Germania e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], permettendo a questi due paesi di prevalere sui "vecchi" capitalismi francese e britannico. L'industria tessile e metallurgica tedesca, ad esempio, aveva sorpassato i concorrenti britannici per organizzazione ed efficienza tecnica già all'inizio della Guerra Franco-Prussiana ed espulso i prodotti britannici sul mercato tedesco. Entro la fine del secolo, le industrie metallurgiche e dell'ingegneria tedesche avrebbero lavorato molto per il mercato di scambi della Gran Bretagna.
 
Le basi per le crescenti tensioni fra la Germania da un lato e Gran Bretagna e Francia, quest'ultima desiderosa di riparare alla sconfitta del [[1870]], dall'altro, erano chiaramente poste.
 
=== Ideologia ===
Dopo aver ottenuto l'unificazione formale nel [[1871]], Bismarck dedicò molta della sua attenzione alla causa dell'unità nazionale e la conseguì attraverso l'ideologia del Prussianesimo. Il conservatorismo cattolico, concettualizzato dalla svolta del [[Città del Vaticano|Vaticano]] di [[Papa Pio IX]] e del suo [[dogma]] dell'[[Infallibilità papale]] e il radicalismo della classe operaia, rappresentato dall'emergente [[Partito Socialdemocratico di Germania|Partito Socialdemocratico]], furono sotto molti versi la reazione alle insicurezze di molti segmenti della società tedesca, che stava vivendo un rapido cambiamento da un'economia basata sull'agricoltura a un moderno capitalismo industriale. Mentre la pura e semplice repressione non riuscì a contenere socialisti e cattolici, l'approccio "del bastone e della carota" di Bismarck, ammorbidì significativamente le opposizioni di entrambi i gruppi.
 
Si possono riassumere gli obiettivi di Bismarck sotto tre parole chiave: [[Kulturkampf]], riforma sociale e unità nazionale.
 
'''''Kulturkampf''''': a seguito dell'incorporazione degli stati cattolici del sud, il [[cattolicesimo]], rappresentato dal partito cattolico di centro, sembrava la minaccia principale al nazionalismo militar-aristocratico prussiano. I cattolici del sud, provenienti da una più forte base agraria e suddivisi sotto le gerarchie di contadini, artigiani, clero e aristocrazia principesca dei piccoli stati, più spesso delle loro controparti protestanti del nord, ebbero dei problemi iniziali a competere con l'efficienza industriale e l'apertura ai commerci con l'estero degli [[Zollverein]].
 
[[File:Deutsches Reich Konfessionskarte.jpg|thumb|upright=1.8|La distribuzione delle confessioni religiose nell'Impero tedesco:<br>i cattolici (tonalità di blu) e i riformati (tonalità rosa)]]
Dopo il [[1878]] la lotta contro il [[socialismo]] avrebbe unito Bismarck con il partito cattolico di centro, portando una fine al ''Kulturkampf'', che aveva lasciato nei cattolici un'irrequietezza maggiore di quanta non ne fosse esistita prima, e rafforzò il cattolicesimo in Germania piuttosto che indebolirlo.
 
'''Riforma sociale''': la creazione, da parte di Bismarck, di uno [[stato sociale]] particolarmente avanzato diede alla classe operaia un motivo per adottare il nazionalismo tedesco. Il sistema di previdenza sociale (sanità nel 1883, assicurazione sugli infortuni nel 1884, pensione di invalidità e di anzianità nel 1889) instaurato a quell'epoca era il più avanzato del mondo e, in parte, esiste ancora nella Germania odierna.
 
'''Unificazione''': gli sforzi di Bismarck iniziarono anche a livellare le enormi differenze tra gli stati tedeschi, che avevano avuto per secoli uno sviluppo indipendente, specialmente grazie alla [[Normazione|legislazione]].
 
=== Unificazione del diritto ===
Le leggi ed i sistemi giudiziari dei vari stati erano molto diversi e posero enormi complicazioni, specialmente per il commercio interno. A parte un codice commerciale comune, già introdotto dalla Confederazione nel [[1861]] (venne adattato per l'Impero e, con grandi modifiche, è ancora in vigore), c'erano poche similitudini tra le leggi.
 
Nel [[1871]], venne introdotto un Codice Penale comune (''[[Reichsstrafgesetzbuch]]''); nel [[1877]], vennero stabilite delle procedure processuali comuni tramite il ''Gerichtsverfassungsgesetz'', il ''Zivilprozessordnung'' e il ''Strafprozessordnung'' (sistema giudiziario, procedure civili e procedure penali). Nel [[1873]] la costituzione venne emendata per permettere all'Impero di sostituire i numerosi e ampiamente diversi Codici Civili degli stati (Ad esempio, parti della Germania precedentemente occupate dalla Francia Napoleonica avevano adottato il [[Codice Napoleonico|Codice Civile francese]], mentre in Prussia l'''Allgemeines Preußisches Landrecht'' del [[1794]] era ancora in vigore). Nel [[1881]], s'istituì una prima commissione per produrre un Codice Civile comune a tutto l'Impero. Seguì un intenso lavoro, che avrebbe prodotto il ''[[Bürgerliches Gesetzbuch]]'' (BGB), probabilmente uno dei più impressionanti lavori legali del mondo. Il BGB entrò in vigore il 1º gennaio [[1900]]. Queste codificazioni, anche se con molti [[emendamento|emendamenti]], sono in vigore ancora oggi.
 
== Militarismo ==
{{vedi anche|Deutsches Heer (1871-1919)|Kaiserliche Marine}}
[[File:War Ensign of Germany 1903-1918.svg|thumb|Bandiera di Guerra dell'Impero Tedesco in uso dal 1903 al 1918]]
Uno dei sotto-prodotti della modernizzazione conservatrice fu il militarismo. Per unire le classi più alte&nbsp;– sia l'aristocrazia militare che gli industriali –, il militarismo si rivelò necessario per proseguire la modernizzazione senza cambiare le strutture socio-politiche. Ognuna delle [[élite (sociologia)|élite]] della coalizione governante del Secondo Reich trovò dei vantaggi nell'espansione oltremare: i gruppi industriali volevano il supporto imperiale per assicurare gli investimenti oltremare contro la competizione e le tensioni politiche interne; i burocrati volevano più possibilità d'impiego, gli ufficiali volevano promozioni e la nobiltà terriera voleva titoli. In un quadro sociale caratterizzato dalla crescita del [[sindacato|sindacalismo]], del [[socialismo]] e di altri movimenti di protesta durante l'era della società di massa, i gruppi dirigenti del secondo impero furono in grado di utilizzare l'imperialismo nazionalista per cooptare il supporto della classe operaia.
 
Cavalcando i sentimenti dell'età Romantica di fine del [[XIX secolo]], l'imperialismo inculcò nelle masse l'ammirazione per le virtù neo-aristocratiche e aiutò a instillare degli ampi sentimenti nazionalistici. Quindi, la Prussia&nbsp;– erede dello "Stato guarnigione" costruito da figure come [[Federico Guglielmo I di Prussia|Federico Guglielmo I]] e [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]] nel [[XVIII secolo]] – riuscì a creare una macchina da guerra potente, non solo in grado di sfidare i rivali continentali come [[Austria]] e [[Francia]], ma anche di rendere conosciuta la sua presidenza nell'arena della politica internazionale. E la Prussia, ovviamente, contrariamente alle potenze occidentali aveva avuto in passato poco potere al di fuori dell'Europa, essendo completamente priva di una storia coloniale.
 
Gli imperialisti tedeschi ad esempio, sostenevano che la posizione di potenza mondiale dava ai britannici dei vantaggi ingiusti sui mercati internazionali, limitando così la crescita economica tedesca e minacciando la sua sicurezza. Molti statisti e industriali europei volevano accelerare l'occupazione dell'[[Africa]], garantendosi le colonie prima ancora che divenissero strettamente necessarie. Il loro ragionamento era che i mercati potevano ben presto divenire sovrabbondanti e la sopravvivenza economica di una nazione dipendeva dall'essere in grado di scaricare il [[surplus del produttore|surplus]] di produzione da altre parti. In risposta, gli imperialisti britannici come [[Joseph Chamberlain]] conclusero che l'imperialismo formale era necessario al Regno Unito a causa del relativo declino della sua quota di esportazioni mondiali e della crescita della competizione economica da parte di tedeschi, americani e francesi.
 
[[File:100 marchi tedeschi (fronte).jpg|thumb|100 marchi del 1910 (fronte)]]
[[File:100 marchi tedeschi (retro).jpg|thumb|100 marchi del 1910 (retro)]]
Le tendenze economiche giocarono certamente un ruolo principale, spiegando perché gli statisti, da [[Jules Ferry]] a [[Francesco Crispi]] cercavano nuovi ruoli per le potenze emergenti da essi guidate, specialmente durante la Grande Depressione del [[1873]], ma gli spostamenti nell'equilibrio di potere europeo sono ciò che in ultima analisi facilitò l'espansionismo oltremare. Con l'ordine reazionario continentale, stabilito dal [[Congresso di Vienna]], in frantumi, il fascino dell'imperialismo era un'opzione non solo per le tradizionali potenze di [[Francia]] e [[Regno Unito]]. I nuovi stati nazionali di [[Germania]] e [[Italia]] non erano più coinvolti in preoccupazioni continentali e dispute interne come prima della Guerra Franco-Prussiana.
 
Così, Bismarck, un tempo apertamente disinteressato all'avventurismo d'oltremare, venne portato a realizzare il valore delle colonie per assicurarsi (nelle sue parole), "nuovi mercati per l'industria tedesca, l'espansione dei commerci, e nuovi campi per l'attività, la civiltà e il capitale tedesco". Le potenze centrali assolutiste, guidate da una recentemente unificata e dinamicamente industrializzata Germania, con la sua marina in espansione, che raddoppiò le sue dimensioni tra la Guerra Franco-Prussiana e la Grande Guerra, furono minacce strategiche ai mercati e alla sicurezza delle più consolidate potenze alleate e della [[Russia]]. Gli sforzi coloniali tedeschi a partire dal [[1884]] portarono solo a un piccolo impero d'oltremare, comparato a quelli di Francia e Regno Unito. Le successive iniziative di politica estera (soprattutto la grossa battaglia di flotte, sotto le leggi navali del [[1898]] e [[1900]]) spinsero il Regno Unito all'allineamento diplomatico (l<nowiki>'</nowiki>''[[Triplice intesa|Entente]]'') con l'alleanza Franco-Russa, ancora appena avviata, al tempo della caduta di Bismarck.
 
== Il dopo-Bismarck ==
L'Impero fiorì sotto la guida di Bismarck, fino alla morte del primo Kaiser (marzo [[1888]]). Nel cosiddetto ''[[Anno dei tre imperatori|Dreikaiserjahr]]'' (Anno dei Tre Imperatori), [[Federico III di Germania|Federico III]], suo figlio e successore, regnò solo per 99 giorni, lasciando la corona al giovane e impetuoso [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], che costrinse Bismarck a lasciare l'incarico nel marzo 1890.
 
L'opposizione interna del Partito Socialdemocratico (SPD), crebbe fino a renderlo il maggiore partito socialista al mondo, prendendo un terzo dei voti nelle elezioni del gennaio [[1912]] per il ''[[Reichstag (istituzione)|Reichstag]]'' (il parlamento imperiale). Il governo cionondimeno rimase nelle mani di una coalizione conservatrice appoggiata dai liberali di destra e dal clero cattolico, e pesantemente dipendente dal favore del Kaiser.
 
Il traballante equilibrio europeo si ruppe quando l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]], alleata della Germania fin dal 1879, dichiarò guerra alla [[Regno di Serbia|Serbia]] (luglio 1914), dopo l'assassinio, avvenuto a [[Sarajevo]], dell'erede al trono austriaco. La Germania sostenne gli obiettivi del suo leale alleato in Serbia, e firmò un "assegno in bianco" perché li perseguisse con ogni mezzo ritenuto necessario. La Serbia era appoggiata dalla Russia, che era a sua volta alleata con la Francia. A seguito della decisione russa per la mobilitazione generale (ovvero, contro Austria-Ungheria e Germania), la Germania dichiarò guerra a Russia e Francia, in quello che fu definito un attacco preventivo.
 
Questo fu l'inizio della [[prima guerra mondiale]]. Nonostante i successi iniziali, la Germania e i suoi alleati soffrirono la sconfitta militare davanti a un nemico rafforzato nel [[1917]] dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Il Kaiser [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] venne spinto in esilio (novembre 1918) da una rivoluzione guidata da elementi dell'SPD e da [[Lega Spartachista|gruppi comunisti]], che in seguito organizzarono il loro piano per ottenere il potere (gennaio 1919).
 
Nel giugno 1919, il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] terminò formalmente la guerra. Venne firmato nella Sala degli specchi del [[Reggia di Versailles|Palazzo di Versailles]], lo stesso luogo dove il Secondo Reich era stato proclamato quasi mezzo secolo prima. La Germania perse territori a favore di [[Francia]], [[Belgio]], della [[Seconda Repubblica di Polonia|ripristinata nazione polacca]], oltre a [[Impero coloniale tedesco|tutte le colonie]], e fu condannata a pagare delle pesanti riparazioni di guerra per le sue presunte responsabilità nello scoppio del conflitto.
 
== Analisi ==
[[File:Greater imperial coat of arms of Germany.svg|thumb|upright=1.5|Il grande stemma di Sua Maestà Imperiale e Reale il ''[[Kaiser]]'' tedesco (1871-1918)]]
Il governo di Bismarck - basato sulla cooptazione e coercizione reazionaria e sulla perpetuazione delle "virtù ''[[Junker]]''" di militarismo, gerarchia e autocrazia&nbsp;– può essere meglio compreso considerando che la Germania era stata unificata da poco e, sotto certi aspetti, tenuta insieme da legami ancora assai tenui, che il [[Francia|potente vicino francese]] aveva per secoli perseguito la politica di mantenere gli stati tedeschi deboli e divisi e che il paese era stato più volte un campo di battaglia delle maggiori potenze europee, con le conseguenti devastazioni. Le prime memorie dei politici appartenenti alla generazione di Bismarck risalivano alle guerre napoleoniche e alle umiliazioni nazionali inflitte alla [[Prussia]]. Non solo l'interesse "di classe", ma pure la necessità di non mostrare debolezza all'estero rese indesiderabile per questi uomini l'adozione di maniere di governo più liberali.
 
Come risultato, in Germania, come in Giappone e in Italia, i successivi tentativi di estendere la democrazia avrebbero portato alla creazione di democrazie instabili (la [[Repubblica di Weimar]], il [[Giappone]] degli [[anni 1920|anni venti]] e l'[[Italia]] tra la fine della Grande Guerra e la nomina di [[Benito Mussolini]] a capo del Governo nel [[1922]]). Ognuna di queste democrazie costituzionali non riuscì a far fronte ai gravi problemi quotidiani e alla riluttanza o incapacità di avviare delle riforme strutturali fondamentali.
 
Nonostante gli avanzamenti in campo scientifico e industriale avvenuti sotto il Secondo Reich, la Germania mantenne quindi un aspetto dispotico, a causa delle sue inclinazioni militariste, avendo ottenuto l'unificazione "[[Sangue e ferro|col sangue e col ferro]]". I valori del repressivo "Stato guarnigione" prussiano, che vedono le proprie radici nel sistema repressivo dell'agricoltura prussiana risalente ai tempi della sconfitta dei [[Ordine teutonico|Cavalieri teutonici]], sarebbero stati portati a un nuovo estremo dal [[Germania nazista|Terzo Reich]].
 
Il prussianesimo fece presa perché la prosperità soddisfaceva la base del ceto medio liberale. La sollecitudine dello Stato di assicurare il benessere materiale a tutti conquistò un ampio supporto, anche da parte della classe operaia. L'educazione tedesca emerse forte nei campi vocazionali, così come nella [[propaganda]]. Da parte dell'aristocrazia terriera arrivarono i concetti dell'inerente superiorità della classe governante e la sensibilità alle questioni dello status, tratti prominenti che si protrassero ben dentro al [[XX secolo]]. Nutrite da nuove fonti, queste concezioni sarebbero state in seguito volgarizzate e rese attraenti all'intera popolazione tedesca con le dottrine della superiorità razziale. Nonostante la notevole resistenza aristocratica, la burocrazia imperiale introdusse l'ideale della completa obbedienza alle istituzioni sopra le classi e l'individuo.
 
Alla base di queste correnti ci fu un secolo di evoluzione economica politica e culturale, che iniziò con un'agricoltura dominata per secoli dai metodi repressivi piuttosto che dal mercato. I contadini tedeschi erano non solo sotto lo sguardo repressivo dei proprietari terrieri, ma ancorati a villaggi e strutture di lavoro che favorivano la solidarietà, diminuendo il loro potenziale rivoluzionario. Quindi, nel reame della [[propaganda]], i ''Junker'' stabilirono la, generalmente riuscita, [[lega agraria]] del [[1894]], stendendo il fondamento della dottrina nazista. La lega cercò il supporto dei contadini nelle aree non-Junker o nelle piccole fattorie, inculcando l'adorazione del Führer, l'idea dello Stato corporativo, il militarismo e l'[[antisemitismo]]. Avrebbe anche fatto la distinzione tra il [[capitale (economia)|capitale]] "predatorio" e quello "produttivo" usata poi dai nazisti, che era uno strumento usato per appellarsi ai sentimenti anti-capitalisti che aleggiavano tra i contadini.
 
D'altro canto l'Impero garantì la [[libertà di stampa]], la [[Proprietà (diritto)|proprietà]] privata e riuscì a costruire un avanzato sistema di [[sicurezza sociale]] basato sulle assicurazioni obbligatorie, il cui nucleo è sopravvissuto agli sconvolgimenti di due guerre mondiali e al nazismo e ancora sopravvive. L'Impero aveva un moderno sistema elettorale per il parlamento federale, il ''Reichstag'', in cui ogni maschio adulto aveva diritto di voto. Questo consentì ai socialisti e ai cattolici centristi di giocare un ruolo importante nella politica nazionale, sebbene entrambi i gruppi politici fossero ufficialmente visti, più o meno, come "nemici dell'Impero".
 
Quello dell'Impero è stato anche un periodo di enorme sviluppo per la vita culturale tedesca. Questo è vero sia per la ricerca e le [[università]], quanto per le arti e la [[letteratura]]. [[Thomas Mann]] pubblicò ''I Buddenbrook'' nel [[1901]]. [[Theodor Mommsen]] vinse il [[Premio Nobel per la letteratura]] un anno prima, grazie alla sua monumentale Storia di Roma. Pittori come quelli raccolti nei gruppi ''[[Der Blaue Reiter]]'' e ''[[Die Brücke]]'' diedero un contributo significativo all'arte moderna. L'[[Fabbrica di turbine AEG|edificio turbine]] dell'[[AEG (azienda)|AEG]]<ref>Cfr. la [https://www.courses.psu.edu/nuc_e/nuc_e405_g9c/berlin/bauten/turbinenhalle.jpg foto]</ref> a Berlino di [[Peter Behrens]] ([[1909]]) è una pietra miliare dell'architettura moderna ed un esempio del funzionalismo emergente.
 
La questione del ''[[Sonderweg]]'' ossia se la natura della società e della politica dell'Impero abbia reso inevitabile il [[Nazionalsocialismo|Nazismo]] è tuttora dibattuta. Alcuni storici, come [[Fritz Fischer (storico)|Fritz Fischer]], [[Hans-Ulrich Wehler]] e [[Wolfgang Mommsen]] hanno sostenuto che, durante il Secondo Reich, un'''élite'' aristocratica, reazionaria e "pre-moderna" penetrò in profondità nella società tedesca e, quindi, la [[Repubblica di Weimar]] era condannata al fallimento fin dall'inizio. Per altri studiosi, come [[Gerhard Ritter]], solo la Prima Guerra Mondiale e il periodo ad essa successivo aprirono le porte al Nazismo.
 
L'unificazione della Germania da parte di Bismarck ebbe anche un impatto significativo sull'Asia orientale. L'unificazione tedesca era considerata un modello per la riuscita modernizzazione del [[Giappone]] e per la meno riuscita modernizzazione della [[Cina]] agli inizi del [[XX secolo]]. Il codice civile tedesco divenne la base del sistema legale giapponese e della [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica Cinese]] e dopo il ritiro di quest'ultima a [[Taiwan]] rimane ancora la base del sistema legale lì vigente.
 
== Stati dell'Impero ==
{{Vedi anche|Stati storici della Germania}}
[[File:Deutsches Reich (1871-1918)-de.svg|thumb|upright=1.8|L'Impero germanico: in blu il [[Regno di Prussia]] suddiviso nelle relative province]]
[[File:Karte Deutsches Reich, Verwaltungsgliederung 1900-01-01.png|upright=1.8|thumb]]
[[File:Deutsche Kolonien.PNG|upright=1.4|thumb|Colonialismo tedesco: in giallo il [[Venezuela]] (''Klein-Venedig''), dove si era svolto un tentativo di colonizzazione nel [[XVI secolo]]; in rosso alcuni stabilimenti coloniali tentati da vari Stati tedeschi (soprattutto il [[Brandeburgo]]) nel [[XVII secolo]]; in azzurro le colonie dell'Impero germanico alla vigilia della prima guerra mondiale]]
* Regni (''Königreiche'')
** [[Regno di Baviera|Baviera]] (''Bayern'')- Capitale [[Monaco di Baviera]]
** [[Regno di Prussia|Prussia]] (''Preußen'')- Capitale [[Berlino]]
** [[Regno di Sassonia|Sassonia]] (''Sachsen'')- Capitale [[Dresda]]
** [[Regno di Württemberg|Württemberg]] - Capitale [[Stoccarda]]
* Granducati (''Großherzogtümer'')
** [[Granducato di Baden|Baden]] - Capitale [[Karlsruhe]]
** [[Granducato d'Assia|Assia]] (''Hessen'' informalmente ''Hessen-Darmstadt'') - Capitale [[Darmstadt]]
** [[Granducato di Meclemburgo-Schwerin|Meclemburgo-Schwerin]] - Capitale [[Schwerin]]
** [[Granducato di Meclemburgo-Strelitz|Meclemburgo-Strelitz]] - Capitale [[Neustrelitz|Strelitz]]
** [[Oldenburgo (stato)|Oldenburg]] - Capitale [[Oldenburg (Oldenburg)|Oldenburg]]
** [[Sassonia-Weimar-Eisenach]] (''Sachsen-Weimar-Eisenach'') - Capitale [[Weimar]]
* Ducati (''Herzogtümer'')
** [[Anhalt]] - Capitale [[Dessau-Roßlau|Dessau]]
** [[Ducato di Brunswick|Brunswick]] (''Braunschweig'') - Capitale [[Wolfenbüttel]] o [[Braunschweig]]
** [[Sassonia-Altenburg]] (''Sachsen-Altenburg'') - Capitale [[Altenburg]]
** [[Sassonia-Coburgo-Gotha]] (''Sachsen-Coburg und Gotha'') - Capitale [[Coburgo]]
** [[Sassonia-Meiningen]] (''Sachsen-Meiningen'') - Capitale [[Meiningen (Germania)|Meiningen]]
* Principati (''Fürstentümer'')
** [[Lippe]] - Capitale [[Detmold]]
** [[Reuss-Gera]] (''Reuß jüngere Linie'') - Capitale [[Gera]]
** [[Reuss-Greiz]] (''Reuß ältere Linie'') - Capitale [[Greiz]]
** [[Schaumburg-Lippe]] - Capitale [[Bückeburg]]
** [[Schwarzburg-Rudolstadt]] - Capitale [[Rudolstadt]]
** [[Schwarzburg-Sondershausen]] - Capitale [[Sondershausen]]
** [[Principato di Waldeck-Pyrmont|Waldeck-Pyrmont]] - Capitale [[Bad Arolsen|Arolsen]]
* Città Libere (''Freie Hansestädte'')
** [[Brema (stato)|Brema]]
** [[Amburgo]]
** [[Città libera di Lubecca|Lubecca]]
* Altri:
** Territorio imperiale dell'[[Alsazia-Lorena]] (''Reichsland Elsaß-Lothringen'')
* [[Impero coloniale tedesco|Colonie (Kolonialbesitzungen)]]
** [[Camerun tedesco]] (Kolonie von Kamerun) 790.000&nbsp;km²
** [[Togoland]] 90.276&nbsp;km²
** [[Africa Tedesca del Sud-Ovest]] (Südwest Afrika)
** [[Africa Orientale tedesca|Africa Orientale Tedesca]] (Deutsch Ostafrika) 994.141&nbsp;km²
** [[Sultanato di Witu|Witu]] (Deutsch Wituland) 25.000 dal 1885 al 1890
** [[Nuova Guinea tedesca]] (Deutsch Neu Guinea) 251.420&nbsp;km² con [[Terra del Kaiser Guglielmo]], [[isole Salomone]], [[arcipelago di Bismarck]], [[Bougainville (isola)|Bougainville]], [[Nauru]], [[Isole Marianne|Marianne]], [[Isole Caroline|Caroline]], [[Samoa|Samoa occidentali]]
** [[Levante tedesco]]: [[Tsingtao]], [[Kiao-Ciao]], concessioni di [[Tientsin]], [[Hangkow]], [[Yeh]], [[Kaomi]], [[Chow tsun]]
** Concessione della [[Ferrovia di Baghdad|ferrovia Berlino-Baghdad]]
** Terre antartiche: [[Terra Guglielmo II e Luitpoldo]], [[Nuova Svevia]] (600.000&nbsp;km²); rivendicazione formale
 
== Cancellieri dell'Impero (''Reichskanzler'') ==
* principe [[Otto von Bismarck]] 1871-1890
* conte [[Leo von Caprivi|Georg Leo von Caprivi]] 1890-1894
* principe [[Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst]] 1894-1900
* principe [[Bernhard von Bülow]] 1900-1909
* conte [[Theobald von Bethmann-Hollweg]] 1909-1917
* conte [[Georg Michaelis]] 1917
* conte [[Georg von Hertling]] 1917-1918
* principe [[Maximilian von Baden]] 3 novembre [[1918]]-9 novembre [[1918]]
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
== Bibliografia ==
* {{cita web|http://www.gheddopiero.it|Il sito ufficiale}}
=== Fonti primarie ===
* {{cita web|http://www.pime.org/it/|Il sito del Pime}}
* Massimo L. Salvadori, ''Storia dell'età contemporanea''. Torino, Loescher, 1990. ISBN 88-201-2434-3.
* {{cita web | 1 = http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | 2 = Intervista 1 a Padre Gheddo | accesso = 15 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071121094900/http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | dataarchivio = 21 novembre 2007 | urlmorto = sì }}
* Pasquale Villani, ''L'età contemporanea''. Bologna, Il Mulino, 1998. ISBN 88-15-06338-2.
* {{cita web|http://www.lastrada.it/files/Pensaci_su/004-PSmar02.pdf|Intervista 2 a Padre Gheddo}}
 
=== Approfondimento ===
* Alberto Caracciolo, ''Alle origini della storia contemporanea, 1700-1870''. - Bologna, Il mulino, 1989. ISBN 88-15-02097-7.
 
== Voci correlate ==
* [[Otto von Bismarck]]
* [[Sistema bismarckiano]]
* [[Imperatori tedeschi (Secondo Reich)]]
* [[Consorti dei sovrani dell'impero tedesco (Secondo Reich)]]
* [[Guglielmo I di Germania]]
* [[Federico III di Germania]]
* [[Guglielmo II di Germania]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:German Empire}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Impero tedesco|Scrittori cattolici]]