Ruspoli e Piero Gheddo: differenze tra le pagine

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{{citazione|''Gli aiuti producono sviluppo dove c'è un popolo preparato ad usarli, altrimenti producono corruzione e una classe dirigente che pensa anzitutto a se stessa.<ref>[http://www.gheddopiero.it/incontri.htm] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101003134758/http://www.gheddopiero.it/incontri.htm |date=3 ottobre 2010 }} Intervista a Radio Maria del 21 settembre 2009, dal sito ufficiale di Piero Gheddo</ref>''|Piero Gheddo}}
{{Casata
 
|cognome = Ruspoli
{{Bio
|stemma = Arme famiglia Ruspoli di Roma.jpg
|Nome = Piero
|motto = Loyalement et Sans Douter
|Cognome = Gheddo
|blasonatura =
|Sesso = M
|stato = Stato pontificio
|LuogoNascita = Tronzano Vercellese
|casataderivazione = [[Marescotti (famiglia)|House of Marescotti]]
|GiornoMeseNascita =10 marzo
|casataprincipale =
|AnnoNascita = 1929
|titoli = {{sp}}
|LuogoMorte = Cesano Boscone
*[[:en:Cardinal (Catholic Church)|Cardinal]]
|GiornoMeseMorte = 20 dicembre
*[[:en:Princes of the Holy Roman Empire|Prince of the Holy Roman Empire]] (All its members)
|AnnoMorte = 2017
*[[:en:Grand Master of the Sacred Apostolic Hospice]]
|Attività = missionario
* [[Cerveteri|Prince of Cerveteri ]]
|Attività2 = giornalista
* [[Riano|Marquess of Riano]]
|Attività3 = scrittore
* [[:it:Vignanello|Count of Vignatello]]
|Epoca = 1900
* [[:en:Duke of la Alcúdia|Duke of Alcudia]]
|Epoca2 = 2000
* [[:es:Ducado de Sueca|Duke of Sueca]]
|Nazionalità = italiano
* [[:es:Marquesado de Boadilla del Monte|Marquess of Boadilla del Monte]]
* [[:en:Count of Chinchón]]
* [[:es:Condado de Évoramonte|Count of Evoramonte]]
* [[:es:Condado de Bañares|Count of Bañares]]
* [[:es:Baronía de Mascalbó|Baron of Mascalbó]]
* [[Poggio Suasa|Prince of Poggio Suasa]]
* [[Morignano|Duke of Morignano]]
|fondatore = [[:en:Sholto Douglas|Marius Douglas "Scotus"]]
|ultimosovrano =
|attualecapo = Francesco Ruspoli
|datafondazione = 700s
|dataestinzione =
|datadeposizione =
|etnia = [[Italiani|Italian]] ([[Scottish people|Scottish]] origin)
|ramicadetti = {{sp}}
* Ruspoli-Sueca
* Ruspoli-Poggio Suasa
}}
 
==Biografia==
I '''Ruspoli''' sono una nobile e antica famiglia italiana. Le origini della famiglia Ruspoli rimontano alla [[Firenze]] del [[XIII secolo]] e, attraverso la discendenza diretta dai [[Marescotti (famiglia)|Marescotti]] di [[Bologna]], a [[Mario Scoto]] nell'800 d.C.
Gheddo è noto per la sua attività di missionario-giornalista e per le sue prese di posizione contro la [[guerra in Vietnam]] e contro i [[no-global]]. Ha proposto di boicottare le [[Giochi della XXIX Olimpiade|Olimpiadi in Cina]] del 2008 per liberare la [[Birmania]].<ref>[http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=10566&geo=15&size=A Gheddo e le Olimpiadi]</ref>
 
Figlio di Giovanni Gheddo e Rosetta Franzi, e primo di tre fratelli, ha frequentato il seminario diocesano di [[Moncrivello]], in [[provincia di Vercelli]], poi è entrato nel [[Pontificio istituto missioni estere]] (PIME) nel [[1945]] ed è stato ordinato sacerdote nel [[1953]].
Trasferitasi a [[Roma]] nel [[XVII secolo]] l'ultima discendente della famiglia, Vittoria Ruspoli dei Marchesi di [[Cerveteri]] sposò Sforza Vicino Marescotti IV Conte di [[Vignanello]], discendente dei Farnese da parte sia di madre che di padre. Un figlio di Vittoria prenderà il cognome e l'arma dei Ruspoli per garantire la continuità del casato.
 
È stato fra i fondatori dell'[[Editrice Missionaria Italiana]] (EMI) nel [[1955]] e di [[Mani Tese]] nel [[1963]]. Dal [[1994]] è direttore dell'Ufficio storico del PIME a Roma. Ha diretto la rivista "[[Mondo e Missione]]" dal [[1959]] al [[1994]]), è stato fondatore e direttore dell'agenzia d'informazione "[[Asia News]]" nel [[1987]], ha anche diretto la rivista per i giovani "[[Italia Missionaria]]", dal [[1953]] al [[1958]] e dal [[1975]] al [[1991]]).
Nel [[1708]] il nipote di Vittoria, Francesco Ruspoli a capo del [[Reggimento Ruspoli]] combatté per la difesa dello Stato Pontificio. Nel [[1709]] costrinsero gli austriaci ad una ritirata e [[papa Clemente XI]] in riconoscenza erigeva a Principato il Marchesato di Cerveteri nominando Francesco I Principe di Cerveteri.
I Ruspoli vissero da allora fra Vignanello, Cerveteri e il [[Palazzo Ruspoli]] in Roma, dove tutt'oggi risiede il capo famiglia, il principe Francesco Maria VI Ruspoli. La famiglia è proprietaria del Castello di Nemi, che attualmente è lasciato in stato di abbandono.
 
Padre Gheddo ha collaborato con numerosi giornali italiani, tra i quali ''[[Avvenire]]'', ''[[L'Osservatore Romano]]'', ''[[Il Giornale]]'', ''[[Gente (periodico)|Gente]]'', ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', ''[[Famiglia Cristiana]]'' e ''[[Messaggero di Sant'Antonio]]''. Dal [[1993]] al [[1995]] ha presentato il ''Vangelo della domenica'' su [[Rai 1]]. Nel 1988 ha condotto per tre mesi, da ottobre a dicembre, su Radio 2, la rubrica religiosa ''Parole di vita''.
== Le origini della famiglia Ruspoli di Firenze ==
Le prime notizie note relative alla famiglia Ruspoli risalgono all'inizio del [[XIII secolo]] come testimoniano le tombe gentilizie presenti nelle [[Chiesa di Ognissanti (Firenze)|chiese di Ognissanti]] e di [[Santa Maria Novella]] in [[Firenze]].
 
Il 18 febbraio [[2006]] ha avuto inizio la causa di beatificazione dei genitori di Padre Gheddo, Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo. La prima è morta nel [[1934]] di parto gemellare e di polmonite a 32 anni, il secondo nel dicembre del [[1942]] a 42 anni, durante la [[seconda Guerra Mondiale]] in [[Russia]], alla quale partecipò come capitano d'artiglieria della divisione Cosseria. Ricevuto l'ordine di ritirarsi mentre il 17 dicembre 1942, avrebbe potuto mettersi in salvo con i suoi soldati, rimase invece nell'ospedaletto da campo con i feriti intrasportabili, al posto del suo giovane sottotenente, al quale così salvò la vita. Per questo atto eroico gli fu assegnata la medaglia al valor militare. Insieme a lui volle rimanere con i feriti nell'ospedaletto anche padre Pio Chiesa ([[Montà d'Alba]], [[Cuneo]] [[1897]] - [[Krasnj]] [[1942]]), cappellano [[gesuita]] poi disperso e medaglia d'argento al valor militare<ref>{{Cita web |url=http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |titolo=totustuus.it |accesso=17 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120929/http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1863 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>. Piero Gheddo parla di questi fatti nel suo libro ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'' (2008).
Qui di seguito, in ordine cronologico, sono riportati alcuni membri della famiglia:<ref>[http://www.sforzaruspoli.it/secoli/ruspoli_xiii_secolo.html Albero Genealogico] Ruspoli XIII secolo.</ref>
*Lorenzo Ruspoli – nobile Fiorentino vivente inizio Duecento
*Neri Ruspoli – Capoparte [[ghibellino]] – nel 1266 i [[guelfi]] gli incendiarono la casa a Firenze
*Ser Bonaccorso Ruspoli - Notaio in Firenze e Ghino Ruspoli - vivente 1304
*Roberto Ruspoli - vivente metà Trecento
*Giovanni Ruspoli – nato nel 1363 – [[Gonfaloniere]] e [[Priore]] nel 1391 - fa costruire la cappella gentilizia ad Ognissanti
*Roberto Ruspoli e Zanobi Ruspoli – vivente 1391
*Lorenzo Ruspoli – nato nel 1384 – Pretore del castello di Begonia (1432) - Pretore del castello di Piccioli (1460) – È tra i 16 [[Gonfalone della Chiesa|vessilliferi]] di Firenze
*Bartolomeo Ruspoli e Giovanni Ruspoli – nato il 25 aprile 1420 – Sepolto in Ognissanti - Sposa 1) Maddalena Buti 2) Bartolomea Paffi
*Lorenzo Ruspoli&nbsp;– nato nel 1460&nbsp;– compartecipe di [[Amerigo Vespucci]] – Sposa Alessandra da Magguale
 
A causa di problemi di salute dal 2014 si trovava presso la Fondazione Sacra Famiglia di [[Cesano Boscone]]. È morto la mattina del 20 dicembre 2017 all'età di 88 anni.
È a partire da Bartolomeo, figlio del suddetto Lorenzo, che la famiglia si allontana dalla cerchia dei ghibellini per avvicinarsi allo [[Stato Pontificio]].
 
==I suoi viaggi extraeuropei==
'''Bartolomeo Ruspoli''' nasce a Firenze nel 1496. Si associa professionalmente alla famiglia Altoviti, influenti lanieri e banchieri. Nel [[1529]] parte per Roma dove contrae matrimonio con Maria Ardinghelli nipote del cardinale [[Niccolò Ardinghelli]], un influente membro della cerchia dei Farnese e intimo associato di Alessandro Farnese futuro [[papa Paolo III]]. I Ruspoli si inserirono così nella [[Curia Romana]] ed i figli e le figlie di Bartolomeo contrassero tutti matrimoni con le famiglie nobili Romane: Muti, Cavaglieri, e Floridi.<ref>Fonte: “genealogie e storie di famiglie fiorentine nella Roma del seicento" – di Irene Fossi e Maria Antonietta Visceglia - 1994</ref>
Padre Gheddo ha compiuto innumerevoli viaggi in tutti i continenti, che racconta nei suoi libri e nei suoi interventi alla radio o in televisione.<ref>[http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_gheddo5.htm Esperienze di viaggio]</ref>
 
* '''1964'''-'''1965''' (dal 5 novembre al 3 gennaio): [[India]], [[Bhutan]], [[Pakistan]] occ. e or.
Nel [[1531]] Bartolomeo Ruspoli fu nominato Sollecitatore delle lettere apostoliche da [[papa Clemente VII]]. Nel [[1535]] divenne Priore di Firenze.
* '''1966''' (dal 10 giugno al 6 agosto): [[Brasile]], [[Amazzonia]] brasiliana, [[Guyana francese]].
* '''1967'''-'''1968''' (dal 25 novembre al 1º febbraio): [[Thailandia]], [[Vietnam]], [[Cambogia]], [[Hong Kong]], [[Filippine]].
* '''1969''' (dal 3 giugno al 4 agosto): [[Sudan]], [[Etiopia]], [[Kenya]], [[Uganda]], [[Ruanda]], [[Zaire]] ([[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]), [[Tanzania]].
* '''1970''' (dall'8 giugno al 26 luglio) : [[Cuba]], [[Messico]], [[Guatemala]].
* '''1972''' (dal 3 al 28 agosto): [[Argentina]], [[Cile]].
* '''1973''' (dal 9 aprile al 16 maggio): Thailandia, Hong Kong, [[Cina]].
* '''1973''' (dal 3 al 27 dicembre): Thailandia, Vietnam.
* '''1974''' (dal 26 agosto al 7 settembre): Etiopia, Congo (Zaire), [[Ghana]], [[Marocco]].
* '''1975''' (dal 1º giugno al 5 luglio): [[Angola]], [[Sudafrica]], [[Swaziland]], [[Mozambico]].
* '''1976'''-'''1977''' (dal 13 dicembre al 6 gennaio): [[Ciad]], [[Camerun]], [[Guinea Equatoriale]] (spagnola).
* '''1977'''-'''1978''' (dal 1º dicembre al 3 gennaio): India.
* '''1978''' (dal 27 giugno al 19 luglio): Etiopia, [[Somalia]].
* '''1979''' (dall'11 gennaio al 15 febbraio): Amazzonia brasiliana, [[Colombia]], [[Panama]], [[Nicaragua]], [[El Salvador]], Messico.
* '''1979''' (dall'11 novembre al 12 dicembre): Sud Africa, [[Rhodesia]] ([[Zimbabwe]]), [[Zambia]], [[Namibia]].
* '''1980''' (dall'8 luglio al 7 agosto): Hong Kong, Cina, [[Papua Nuova Guinea]].
* '''1980''' (dal 15 novembre al 26 novembre): Uganda.
* '''1981''' (dal 28 aprile al 6 giugno): Argentina, Brasile, [[Mato Grosso]], [[Paraguay]], Amazzonia brasiliana.
* '''1982''' (dal 2 al 23 giugno): India, Pakistan.
* '''1983''' – '''1984''' (dal 28 dicembre al 16 gennaio): Thailandia, [[Birmania]].
* '''1983''' (dal 28 giugno al 13 luglio): [[Stati Uniti]], [[Canada]].
* '''1985''' (dal 4 al 23 gennaio): [[Costa d'Avorio]], [[Burkina Faso]].
* '''1985''' (dal 9 luglio al 20 agosto): Filippine, Hong Kong, [[Giappone]].
* '''1986''' (dal 15 al 23 maggio): Etiopia, [[Eritrea]].
* '''1986''' (dal 22 luglio al 20 agosto): Hong Kong, Giappone, [[Corea del sud]].
* '''1987'''-'''1988''' (dal 18 dicembre all'8 gennaio): [[Guinea-Bissau]].
* '''1989''' (dal 26 gennaio al 23 febbraio): [[Ecuador]], Colombia, [[Perù]].
* '''1990''' (dal 10 gennaio al 7 febbraio): India, [[Sri Lanka]].
* '''1991''' (dal 16 giugno all'8 luglio): Mozambico.
* '''1992''' (dal 9 al 30 maggio): [[Uruguay]], Brasile.
* '''1992''' (dall'8 al 29 ottobre): [[Santo Domingo]], [[Haiti]].
* '''1993''' (dall'8 al 23 febbraio): Thailandia, [[Birmania]], Hong Kong, Cina, [[Filippine]].
* '''1993''' (dal 24 aprile al 1º maggio): Brasile.
* '''1994''' (dal 4 al 19 gennaio): Hong Kong, Filippine.
* '''1994''' (dall'11 al 18 febbraio): Somalia, [[Gibuti]].
* '''1994''' (dal 5 al 12 maggio): [[Israele]].
* '''1994''' (dal 31 ottobre al 22 novembre): [[Tanzania]], [[Burundi]], [[Ruanda]], Congo (Zaire).
* '''1995''' (dal 19 febbraio al 23 marzo): Brasile.
* '''1995''' (dal 13 al 20 maggio): Egitto, Israele, [[Giordania]].
* '''1996''' (dal 13 gennaio al 10 marzo): Amazzonia brasiliana, Brasile, [[Paraguay]].
* '''1996''' (dal 7 al 15 maggio): [[Turchia]].
* '''1996''' (dall'8 luglio al 5 agosto): Brasile, Colombia.
* '''1997''' (dal 9 febbraio al 3 marzo): Guinea-Bissau.
* '''1997''' (dal 28 aprile al 24 maggio): Stati Uniti, [[Canada]], Messico.
* '''1998''' (dal 18 al 28 aprile): [[Libano]], [[Siria]].
* '''2000''' (dal 30 settembre al 25 ottobre): Taiwan, Hong Kong, Cina, Thailandia, [[Cambogia]].
* '''2001''' (dal 19 gennaio al 1º febbraio: Brasile.
* '''2001''' (dal 2 al 23 settembre): [[Bangladesh]].
* '''2002''' (dal 31 gennaio al 21 febbraio): Thailandia, Birmania, Cina.
* '''2003''' (dal 30 gennaio al 18 febbraio): [[Singapore]], [[Indonesia]].
* '''2004''' (dal 3 al 21 febbraio): Malesia, [[Borneo]] malese, [[Brunei]].
* '''2005''' (dall'8 febbraio al 1º marzo): India.
* '''2005'''-'''2006''' (dall'8 dicembre al 2 gennaio): [[Senegal]], [[Mali]], Guinea-Bissau.
* '''2006''' (dicembre): [[Libia]]
* '''2007''' (dicembre): Camerun
 
== Opere ==
== Le origini della famiglia Marescotti-Ruspoli ==
Padre Gheddo ha scritto più di 80 libri, con una trentina di traduzioni all'estero.
{{D|Marescotti (famiglia)}}
* ''Il risveglio dei popoli di colore'' EMI, 1956
[[File:Marius Scotus.jpg|thumb|upright=1.6|Quadro rappresentante Mario Scoto]]
* ''Giornalismo missionario in Italia'' EMI, 1958
* ''Pionieri del West'' Pime, 1958
* ''Le avventure di un missionario'' Pime, 1959
* ''Il Pontificio Istituto Missioni Estere'' Pime, 1959
* ''Popoli ricchi e popoli affamati'' Pime, 1962
* ''L'Occidente cristiano e i Paesi in via di sviluppo'' Pime, 1962
* ''La Chiesa e le culture non cristiane'' Pime, 1962
* ''Il Concilio Ecumenico e le missioni'' Pime, 1962
* ''Il Papa della bontà (Giovanni XXIII)'' Pime, 1963
* ''L'opera missionaria ed ecumenica di Giovanni XXIII'' Pime, 1963
* ''Fame nel mondo'' EMI, 1964
* ''Concilio e Terzo Mondo'' Centurion - EMI, 1964
* ''Il problema della fame. Documenti pontifici'' EMI, 1965
* ''Il difficile cammino dell'India'' Massimo, 1967
* ''Cattolici e buddisti nel Vietnam'' Valsecchi, 1968
* ''Terzo mondo perché povero'' Pime, 1971
* ''Processo alle missioni'' Pime, 1971
* ''La giustizia nel mondo: la Chiesa si interroga'' Mani Tese, 1971 (con Toaldo)
* ''L'anima della politica'' Mani Tese, 1971
* ''Razzismo: cancro del nostro tempo'' EMI, 1971 (con Carrea e Toaldo)
* ''Dove va la Cina'' EMI, 1972
* ''Cile: una Chiesa nella rivoluzione'' Gribaudi, 1973
* ''Vietnam cristiani e comunisti'' Sei, 1976
* ''Cambogia: rivoluzione senza amore'' Sei, 1976
* ''Popolo della vita. Madre Teresa a Milano'' EMI, 1977 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dal Vietnam'' EMI, 1979
* ''Vietnam Cambogia: non stiamo a guardare'' EMI, 1979 (con Colombo e Pecorari)
* ''Puebla: una Chiesa per il 2000'' EMI, 1979 (con Padre Girardi)
* ''Lettere dalla Cina'' EMI, 1981
* ''I popoli della fame'' EMI, 1982
* ''Mazzucconi di Woodlark'' EMI 1983
* ''Missione Oceania (Il Beato Giovanni Mazzucconi)'' Paoline, 1984
* ''Marcello dei lebbrosi'', De Agostini, 1984
* ''La mia vita per le Filippine (p. Tullio Favali)'' Pime, 1986
* ''Contro la fame dona la vita'' Emi, 1987
* ''Lorenzo Bianchi di Hong Kong'' De Agostini, 1988
* ''Il Vangelo delle 7.18'' EMI, 1990
* ''Il Vangelo delle 7.19'' EMI, 1990
* ''Prima del sole. L'avventura missionaria di [[Clemente Vismara]]'' EMI, 1991
* ''Possiamo ancora dirci Cristiani?'' Paoline, 1991
* ''Nel nome del Padre'' Bompiani, 1992 (con Brambilla)
* ''Otto minuti di Vangelo in Tv'' Piemme, 1993
* ''Marcello Candia manager dei poveri'' Paoline, 1994
* ''Gesù su Raiuno'' Piemme, 1994
* ''Pianeta Giovani. La crisi non esiste'' Città nuova, 1994
* ''Dio viene sul fiume (P. [[Augusto Gianola]])'' EMI, 1994
* ''Il missionario sull'elefante (racconti)'' Marna, 1995
* ''L'Africa di Rosetta (Rosetta Gheddo, 34 anni in Zaire)'', EMI, 2000
* ''La tentazione di credere'', Piemme, 1999 (con Paolo Grieco)
* ''Missione Bissau (50 anni del Pime in Guinea Bissau)'', EMI, 1999
* ''Pime, 150 anni di missione'', EMI, 2000
* ''Il santo col martello (Felice Tantardini)'' EMI, 2000
* ''La buona novella'', Marna, 2000
* ''[[Paolo Manna]], fondatore della Pontificia Unione Missionaria'' EMI, 2001
* ''Davide e Golia. I cattolici e la sfida della globalizzazione'' San Paolo, 2001
* ''Il testamento del Capitano. Lettere di Giovanni Gheddo dall'URSS'' San Paolo, 2002
* ''[[Carlo Salerio]], missionario in Oceania'' EMI, 2002
* ''La Missione continua. Cinquant'anni a servizio della Chiesa e del terzo mondo'' San Paolo, 2003
* ''Alfredo Cremonesi, un martire del nostro tempo'' EMI, 2003
* ''Cesare Pesce , una vita per il Bengala'' EMI, 2004
* ''[[Clemente Vismara]], il santo dei bambini'' (a cura di) EMI, 2004
* ''Questi santi genitori: i Servi di Dio Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo'' San Paolo, 2005
* ''Marcello Zago, il missionario laico del dialogo con i non cristiani'' Editrice dei missionari OMI, 2005
* ''Leopoldo Pastori, il missionario monaco della Guinea Bissau'' EMI, 2006
* ''Missione Birmania, 140 anni del Pime in Myanmar'' EMI, 2007
* ''La sfida dell'Islam all'Occidente'' San Paolo, 2007
* ''Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942'', San Paolo, 2008
* ''Il sogno di Padre Alfredo'', (coautore Giuseppe Pagliari), San Paolo, 2009
* ''Hottanta fiducia. 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d'Italia'', San Paolo, 2009
* ''Missione Bengala. I 155 anni del Pime in India e Bangladesh'', EMI, 2010
* ''Meno male che Cristo c'è. Vangelo, sviluppo e felicità dell'uomo'', (coautore Gerolamo Fazzini), Torino, Edizioni Lindau, 2011
* ''Inviato speciale ai confini della fede. La mia vita di missionario giornalista'', (coautore Gerolamo Fazzini), EMI, 2016
 
==Premi==
Secondo l'archivio Marescotti-Ruspoli e come spesso riportato nei vari alberi genealogici della famiglia e sul Libro d'oro della Nobiltà Italiana, le origini dei Marescotti risalgono a '''[[Marius Scotus]]''' nato in [[Galloway]] nel sud ovest della [[Scozia]] nell'[[VIII secolo]].<ref>Almanach de Gotha: annuaire généalogique, diplomatique et statistique - 1926 - Justus Perthes</ref><ref>Archivio Storico Italiano - 1875 - Leo S. Olschki - Deputazione toscana</ref>
* Premio Campione d'Italia (1972)
 
==Note==
Nell'anno [[773]] re [[Carlo Magno]] inizio una campagna militare contro i [[Longobardi]] in Italia, perché rei di non aver rispettato il patto, imposto loro da [[Pipino il Breve]], di cedere parte del loro territorio agli stati della chiesa. Chiese aiuto al [[re di Dalriada]] (Scozia occidentale) Eochaid IV<ref>Più probabilmente il re in questione era Áed Find. Sembra infatti che fu fatta confusione sulle date ed origini dei sovrani della Dalriada nel tardo Medioevo.</ref>. Questi incaricò suo cugino Guglielmo, conte di Douglas, a reclutare e condurre in Francia una brigata di 4000 uomini, ciò che egli fece. Ma successivamente dovendo ritornare a Galloway a governare il clan di famiglia, lascio il comando della brigata a suo fratello minore Marius, che i contemporanei definivano coraggioso, alto, forte e di barba rossiccia.<ref>Galeazzo Ruspoli, ''I Ruspoli'', Gremese Editore</ref>
 
L'esercito dei franchi varcò le Alpi e si accampò nell'[[Abbazia di Novalesa|Abbazia Benedettina di Novalesa]], nell'alta valle della [[Dora Riparia]]. Mario Scoto, il nome con il quale era conosciuto in Italia, scopri da lì un impervio sentiero fra montagne e foreste, assolutamente inadatto per il transito di un esercito, ma non per gli ''highlanders'' scozzesi. Marciando tre giorni in silenzio lungo sentieri accidentati, Mario Scoto portò i suoi uomini ad attaccare di sorpresa i [[Longobardi]] alle spalle, mentre re [[Carlo Magno]] avanzava frontalmente con la cavalleria. Fu una clamorosa vittoria dei Franchi che segnò il declino del dominio Longobardo in Italia.
 
Nella primavera dell'anno seguente, [[papa Adriano I]] e il re decisero di incontrarsi. Con una piccola scorta, di cui faceva parte anche Mario Scoto, Carlo Magno percorse l'antica [[via Cassia]] fino alla basilica di San Pietro dove fu ricevuto e benedetto dal papa. Mario Scoto era di religione cattolica come la maggior parte dei scozzesi all'epoca e, al seguito del suo re, era anch'egli diventato Difensore della fede. Divenne un apprezzato consigliere militare e si distinse nella campagna di Spagna e nella battaglia contro i Sassoni nel alla confluenza del Weser con l'Aller nella quale su 5000 sassoni solo 500 ebbero salva la vita scegliendo di farsi battezzare.
 
Verso la fine del secolo Mario Scoto lasciò le armi, si sposò con una nobildonna italiana di nome Marozia e, per la sua devozione al papa, si stabilì a Roma dove aveva ottenuto l'onore di fare da scorta al papa. Era dunque presente quando nell'aprile del [[799]] [[papa Leone III]] fu assalito e sequestrato nei pressi di [[Basilica di San Lorenzo in Lucina|S. Lorenzo in Lucina]]. Mario Scoto riuscì a trovare il papa in un monastero sull'[[Aventino]] e lo trasse in salvo. Prima della fine dell'anno papa Leone III fu restituito nel soglio da Mario Scoto scortato dalle truppe del re e acclamato trionfalmente dal popolo. La scena fu in seguito rappresentata in un quadro di [[Giuseppe Antonio Caccioli]].
 
Il giorno di Natale dell'[[800]] Mario Scoto ricevette l'investitura del contado di [[Bagnacavallo]] in [[Romagna]] e il privilegio di ornare il suo stemma, che già aveva il leopardo rampante di Scozia, con [[Giglio araldico#« Di Francia »|tre fiori di giglio]], simbolo caratteristico dei re di Francia.
 
La Famiglia conserva tutt'oggi un antichissimo ritratto d'uomo d'arme che porta la seguente iscrizione in latino: "Marius de Calveis, Scotus, Carl Mag M Dux Familiam Marescotti Fundavit ANN D. DCCC" (Mario di Galloway, Scozzese, Comandante dei soldati sotto Carlo Magno Fondatore della Famiglia Marescotti Anno Domini 800)
 
Nel [[IX secolo]] la gente Marescotta (derivazione dal nome del capostipite) usava il titolo di Conti di Bagnacavallo, vasto feudo sito tra i fiumi Lamone e Savio. Carlo Magno aveva ricevuto in donazione gran parte delle terre bolognesi e le aveva poi distribuite, come era usanza all'epoca, tra i veterani del suo esercito.
 
Qui di seguito, in ordine cronologico, alcuni membri della famiglia:<ref>[http://www.sforzaruspoli.it/secoli/ruspoli_x_secolo.html Albero Genealogico] Ruspoli X secolo.</ref>
 
Alberto il Malvicino de Calveiso de' Calvi conte di Bagnacavallo. Alberto conte di Bagnacavallo. Ermes, Massimiliano e Oddo Marescotti (Mariscotti) furono consoli di Orvieto rispettivamente nel [[1035]], [[1091]] e [[1099]]. Carbone - Nel [[1120]] eresse una torre a Bologna. Marescotto - console di Imola nel [[1140]].
 
[[Raniero Marescotti]] - Eletto cardinale da [[papa Lucio II]] il 18 dicembre [[1144]] e titolare della diaconia dei Santi Sergio e Bacco<ref>Libro d'oro della Nobiltà Italiana</ref>
 
Marescotto - Console di Bologna e Capitano generale di Bologna nella guerra contro Imola nel [[1179]]. Pietro de' Calvi Marescotti - Podestà di Faenza nel [[1185]]. Marescotto Console di Bologna 1227 Guglielmo - Podestà di Siena nel [[1232]], su figlio Corrado fu Cancelliere dell'imperatore Federico II nel 1249. Alberto Marescotti figlio di Ugolino fu Console di Bologna, Capitano generale di fanteria di Bologna prende Faenza nel 1281 ed espugna Imola nel 1290.
 
== I Ruspoli nel XVI secolo ==
Il comandante navale Fabrizio Ruspoli figlio di Bartolomeo Ruspoli e Maria Ardinghelli si distinse nella [[battaglia di Lepanto]].
Gli [[Ottomani]] riuscirono a salvare meno della metà delle loro navi e se tatticamente si trattò di una decisiva vittoria cristiana, la vittoria strategica lo fu ancor di più perché segnò l'inizio del declino della potenza navale ottomana nel Mediterraneo.
I cristiani attribuirono la loro vittoria soprattutto alla protezione della Vergine Maria, che avevano invocato recitando il [[Rosario]] prima della battaglia. Tanto che nell'anniversario della battaglia fu fissata da [[Pio V]] la festa della Madonna della Vittoria o della [[Madonna del Rosario]].
 
Orazio Ruspoli, fratello di Fabrizio, divenne un banchiere di successo e fu anche [[Magistrato]] dei Collegi nel [[1557]].
Dopo la battaglia di Lepanto, aprì il [[Banco Ruspoli]] a [[Siena]] e la famiglia si arricchì considerevolmente. Orazio sposò Felice Cavalieri da cui ebbero due figli.
 
Lorenzo Ruspoli, un loro cugino, era laniere e in seguito anch'egli banchiere di successo a Firenze e poi consigliere cittadino.<ref>Louis Alexander Waldman, ''Baccio Bandinelli And Art At The Medici Court'', Diane Editori 2004</ref> Si sposò con madonna Maria di Bernardo Franceschi ed ebbero due figli; Antonio e Francesco (nato il 20 agosto [[1579]]). Quest'ultimo poeta satirico le cui poesie vennero pubblicate a più riprese.<ref>Stefano Rosselli, Poesie di Francesco Ruspoli, Andrea Cavalcanti - 1882</ref><ref>Rime burlesche, edite ed inedite di Giovanni Battista Ricciardi, Ettore Toci - 1881</ref>
 
[[File:Immagine albero RUSPOLI Farnese 2010.jpg|thumb|Discendenza Farnese in Ruspoli]]
Vittoria Ruspoli, figlia di Orazio e di Felice Cavalieri, sposo nel [[1617]] Sforza Vicino Marescotti, 4º Conte di Vignanello, Signore di Parrano, Nobile Romano e Patrizio di Bologna, Magistrato dei Conservatori di Bologna nel [[1632]] e [[Conservatore di Roma]] nel [[1654]]. Il fratello di Vittoria, Bartolomeo Ruspoli, dopo aver acquistato il Marchesato di Cerveteri e a Roma il Palazzo dell'Ara Coeli lasciò il tutto alla discendenza di sua sorella.
 
Il marito di Vittoria, Sforza Vicino, discendeva dai Farnese sia da parte di madre che di padre (vedi figura al lato). Dalla parte di suo padre ereditò il feudo di Vignanello (dal matrimonio fra Sfortia Marescotti e Ortensia Farnese Contessa di Vignanello). La madre di sua madre Ottavia, era Giulia Farnese. L'intero ramo dei Farnese (duchi di Latera) si estinse e i discendenti dei Marescotti (che si chiamarono Ruspoli per volere di Vittoria Ruspoli, attraverso l'istituto romano della ''surrogazione'' che permetteva a un discendente in linea femminile di adottare il cognome di una famiglia che si stava estinguendo e così di perpetrarlo) conservarono il feudo ed il Castello di Vignanello fino ai nostri giorni.
 
Nel frattempo, Clarice nata il 6 marzo [[1585]], sorella di Sforza Vicino Marescotti, prese i voti presso il convento di San Bernardino a [[Viterbo]] adottando il nome di [[Santa Giacinta Marescotti|Suor Giacinta]]. Fu beatificata da [[papa Benedetto XIII]] nel [[1726]] e proclamata santa da [[papa Pio VII]] nel [[1807]].
 
La sua festa cade il 30 gennaio.
 
[[Galeazzo Marescotti]], figlio di Sforza Vicino e di Vittoria fu nominato cardinale da [[papa Clemente X]].
 
== I Ruspoli principi di Cerveteri ==
{{vedi anche|Francesco Maria Marescotti Ruspoli}}
Dal 1808 con [[Francesco Ruspoli, III principe di Cerveteri]], la famiglia assunse la carica di [[Gran Maestro del Sacro Ospizio]] succedendo in essa alla famiglia [[Conti (famiglia)|Conti]].
 
*[[Francesco Maria Marescotti Ruspoli|Francesco Maria Marescotti Ruspoli, I principe di Cerveteri]] (1709-1731)
*[[Alessandro Ruspoli, II principe di Cerveteri]] (1731-1779)
*[[Francesco Ruspoli, III principe di Cerveteri]] (1779-1829)
*[[Alessandro Ruspoli, IV principe di Cerveteri]] (1829-1842)
*[[Giovanni Nepomuceno Ruspoli, V principe di Cerveteri]] (1842-1876)
*[[Francesco Maria Ruspoli, VI principe di Cerveteri]] (1876-1907)
*[[Alessandro Ruspoli, VII principe di Cerveteri]] (1907-1952)
*[[Francesco Ruspoli, VIII principe di Cerveteri]] (1952-1989)
*[[Alessandro Ruspoli, IX principe di Cerveteri]] (1989-2005)
*[[Francesco Ruspoli, X principe di Cerveteri]] (dal 2005)
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
* {{cita web|http://www.gheddopiero.it|Il sito ufficiale}}
* [[Palazzo Ruspoli]]
* {{cita web|http://www.pime.org/it/|Il sito del Pime}}
* Il cardinale [[Bartolomeo Ruspoli]]
* {{cita web | 1 = http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | 2 = Intervista 1 a Padre Gheddo | accesso = 15 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071121094900/http://www.educazionesviluppo.org/stampa/gheddo.htm | dataarchivio = 21 novembre 2007 | urlmorto = sì }}
* [[Nobiltà nera]]
* {{cita web|http://www.lastrada.it/files/Pensaci_su/004-PSmar02.pdf|Intervista 2 a Padre Gheddo}}
* [[Vignanello]]
* [[Cerveteri]]
 
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