Primo Levi e Clemens Rehbein: differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
{{nota disambigua}}
|nome = Clemens Rehbein
{{citazione|
|tipo artista = cantante
<poem>Voi che vivete sicuri
|immagine = Milky Chance (Musikschutzgebiet Homberg 2013) IMGP0200 smial wp.jpg
nelle vostre tiepide case,
|didascalia = Clemens Rehbein nel 2013
voi che trovate tornando a sera
|nazione = Germania
il cibo caldo e visi amici:
|genere = Folk
considerate se questo è un uomo,
|genere2 = Rock
che lavora nel fango,
|genere3 = Pop
che non conosce pace,
|anno inizio attività = 2010
che lotta per mezzo pane,
|anno fine attività = 2012
che muore per un sì o per un no…</poem>|Primo Levi, primi versi della poesia ''[[Shemà]]'' epigrafe in ''[[Se questo è un uomo]]''}}
|anno inizio attività 2 = 2012
|anno fine attività 2 = in attività
|strumento = [[Voce]], [[chitarra]]
|band attuale = [[Flown Tones]]<br />[[Milky Chance]]
|numero totale album pubblicati = 2
|numero album studio = 2
}}
{{Bio
| Nome = Primo MicheleClemens
| Cognome = LeviRehbein
| Sesso = M
| LuogoNascita = TorinoKassel
| GiornoMeseNascita = 3111 luglionovembre
| AnnoNascita = 19191992
|Attività = cantante
| LuogoMorte = Torino
|Attività2 = chitarrista
| GiornoMeseMorte = 11 aprile
|Attività3 = attore
| AnnoMorte = 1987
|Nazionalità = tedesco
| Attività = scrittore
| Attività2 = partigiano
| Attività3 = chimico
| Epoca = 1900
| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , autore di [[racconti]], [[memorie (genere letterario)|memorie]], [[Poesia|poesie]] e [[romanzi]]
| Immagine = Primo Levi bianco e nero.JPG
| DimImmagine = 230
| Didascalia = Primo Levi
}}
 
== Biografia ==
Partigiano [[antifascista]], il 13 dicembre [[1943]] venne arrestato dai [[Nazifascismo|nazifascisti]] in [[Valle d'Aosta]] venendo prima mandato in un campo di raccolta di tutti gli ebrei a [[Fossoli]] e nel febbraio dell'anno successivo, deportato nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] in quanto [[ebreo]]. Scampato al [[lager]], tornò avventurosamente in [[Italia]], dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.
{{Vedi anche|Milky Chance}}
Clemens Rehbein è nato a [[Kassel]], capoluogo del [[Distretto governativo di Kassel]], nella [[Germania|Germania centro-occidentale]], l'11 novembre 1992, da padre [[Germania|tedesco]] e da madre [[Stati Uniti d'America|britannica]].<ref name="famousbirthdays.com">{{Cita web|url=https://www.famousbirthdays.com/people/clemens-rehbein.html|titolo=Learn about Clemens Rehbein|sito=Famous Birthdays|lingua=en|accesso=2019-07-14}}</ref>
 
All'età di 15 anni, Clemens ha iniziato i suoi studi liceali presso la Jacob-Grimm-Schule, dove ha conosciuto il coetaneo [[Philipp Dausch]], a quel tempo DJ già affermato nonostante la giovanissima età. Nel 2010 ha fondato insieme ad alcuni amici un quartetto musicale jazz chiamato Flores Tones.<ref>{{Cita web|url=https://www.hna.de/kultur/aufstieg-milky-chance-hits-kinderzimmer-2866091.html|titolo=Der Aufstieg von Milky Chance: Hits aus dem Kinderzimmer|sito=https://www.hna.de|data=2013-04-22|lingua=de|accesso=2019-07-14}}</ref>
Il suo romanzo più famoso, sua opera d'esordio, ''[[Se questo è un uomo]]'', che racconta le sue terribili esperienze nel campo di sterminio nazista, è considerato un classico della letteratura mondiale, inserendosi nel filone della memorialistica autobiografica e nel cosiddetto [[Neorealismo letterario|neorealismo]].
 
Nel 2012 Clemens e Philipp hanno lanciato online numerosi materiali musicali, attirando molta attenzione, in particolare con il singolo [[Sadnecessary|Stolen Dance]]: nascevano così i [[Milky Chance]]. Il loro primo album (autoprodotto) del 2013 è stato ''[[Sadnecessary]]'', ben accolto dalla critica sia per il singolo sopracitato sia per ''Down by the River'', pubblicato con l'etichetta discografica Lichtdicht Records.<ref>{{Cita web|url=http://lichtdicht-records.de/en/milky-chance/|titolo=Milky Chance|sito=Lichtdicht Records|data=2014-06-04|lingua=en-US|accesso=2019-07-14}}</ref>
Laureato in [[chimica]], in alcune delle sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza.
 
Nel maggio del 2013, i Milky Chance hanno cominciato il loro primo tour per la produzione dell'album, prendendo parte a numerosi festival tra i quali il Dockville Festival ad [[Amburgo]]. Avvieranno il loro primo tour europeo nel 2014.<ref>{{Cita web|url=https://www.lupe.at/marktplatz/tickets/|titolo=Tickets kaufen und verkaufen im kostenlosen Marktplatz für Kleinanzeigen auf LUPE.at|sito=LUPE.at|lingua=de-DE|accesso=2019-07-14}}</ref> Nel 2015 la band ha annuncuato l'arrivo di un nuovo componente, Antonio Greger, polistrumentista in grado di suonare la chitarra, l'armonica e il basso. Nel 2015 il gruppo si è esibito al Cochella Valley Music e Arts Festival 2015.<ref name="famousbirthdays.com" />
==Biografia==
[[File:Famiglia Levi.jpg|thumb|Famiglia Levi, gennaio 1927|sinistra]]
 
Nel 2016, Clemens Rehbein è stato nel cast del film tedesco ''[[Die Mitte der Welt]]'', tratto dal romanzo omonimo di Andreas Steinhöfel, interpretando il personaggio di Kyle.<ref>{{Cita web|url=http://www.imdb.com/name/nm7244029/|titolo=Clemens Rehbein|sito=IMDb|accesso=2019-07-14}}</ref>
Nasce a Torino il 31 luglio [[1919]] da [[Ester Luzzati]] (1895 – 1991) e Cesare Levi (1878&nbsp;– 1942), appartenenti a famiglie di origini ebraiche. I suoi antenati sono ebrei piemontesi provenienti dalla Spagna e dalla Provenza. Il padre Cesare, laureato in ingegneria elettrotecnica e dipendente della società Ganz, è spesso lontano dalla famiglia per ragioni di lavoro, principalmente all'estero (in particolare in Ungheria). Nondimeno esercita sul figlio una profonda influenza, trasmettendogli gli interessi per la scienza e la letteratura che diverranno tratti salienti della personalità di Primo Levi nonché elementi della sua futura produzione letteraria. [[File:Primo Levi e Anna Maria Levi.jpg|thumb|Primo Levi e Anna Maria Levi nel 1928 a [[Torre Pellice]]]]Nel [[1934]] si iscrive al [[Liceo classico Massimo d'Azeglio]] di Torino, noto per aver annoverato negli anni precedenti tra i propri insegnanti diverse figure distintesi per la loro opposizione al regime fascista, tra i quali [[Augusto Monti]], [[Franco Antonicelli]], [[Umberto Cosmo]], [[Norberto Bobbio]], [[Zino Zini]], [[Massimo Mila]]. Nel '34 tuttavia il liceo si presenta sostanzialmente privo di elementi di dissenso e i suoi docenti si attengono rigidamente ai programmi scolastici decisi dal regime. {{senza fonte|Levi è uno studente dal discreto rendimento accademico, sia pur ben lungi dall'eccellere; viene occasionalmente soggetto a bullismo da parte di alcuni compagni di classe per essere il più giovane della scolaresca ed il più esile. Nondimeno stringe amicizia con diversi compagni di corso (tra questi in particolare Mario Piacenza) accomunati dall'interesse per la chimica; con altri compagni invece fonda una sorta di gruppo sportivo-fan club intitolato al corridore [[Luigi Beccali]]. }}
[[File:Milky chance live.jpg|thumb|Clemens Rehbein]]
In quel periodo maturerà in Levi l'intenzione di intraprendere una carriera nella chimica, annunciando la propria decisione in tal senso al padre nel giorno del suo sedicesimo compleanno, il 31 luglio del 1935.
Sempre nel 2016 i Milky Chance hanno inciso alcuni brani inediti, tra i quali spiccano ''Unknown song'', che ha visto la collaborazione della musicista Paulina Eisenberg, e ''Nevermind.'' Dal 2016 Sebastian Schmidt si è aggiunto come membro del gruppo.
 
Il 15 febbraio 2017 la band ha annunciato la pubblicazione del secondo album in studio, ''Blossom''.<ref>{{Cita web|url=https://www.baeblemusic.com/musicblog/2-15-2017/interview-milky-chance-talk-upcoming-album-and-interactive-documentary.html|titolo=INTERVIEW: Milky Chance Talk Upcoming Album and Interactive Documentary|sito=Baeble Music|accesso=2019-07-14}}</ref>
===Studi universitari e prime esperienze lavorative===
[[File:Primo Levi giovane.JPG|sinistra|miniatura|Primo Levi da giovane]]
Nel 1937 si diplomò al liceo classico e si iscrisse al corso di laurea in [[chimica]] presso l'[[Università di Torino]]. Nel novembre del 1938 entrarono in vigore in Italia le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], dopo che in Germania l'antisemitismo si era manifestato attraverso atti di violenza e sopraffazione. Tali leggi avevano introdotto gravi discriminazioni ai danni dei cittadini italiani che il [[Fascismo|regime fascista]] considerava "di razza ebraica". Le leggi razziali ebbero un determinante influsso indiretto sul suo percorso universitario e intellettuale.
{{citazione|Nella mia famiglia si accettava, con qualche insofferenza, il fascismo. Mio padre si era iscritto al partito di malavoglia ma si era pur messo la camicia nera. Ed io fui balilla e poi avanguardista. Potrei dire che le leggi razziali restituirono a me, come ad altri, il libero arbitrio.}}
Le leggi razziali precludevano l'accesso allo studio universitario agli ebrei, ma concedevano di terminare gli studi a quelli che li avessero già intrapresi. Levi era in regola con gli esami, ma, a causa delle leggi razziali, aveva difficoltà a trovare un relatore per la sua tesi, finché nel [[1941]] si laureò con lode, con una tesi in chimica (''[[Inversione di Walden|L'inversione di Walden]]'', relatore prof. Giacomo Ponzio<ref>{{Cita web|url=https://sites.google.com/site/lswn20002/Levi_tesi.jpg|titolo=Frontespizio della tesi di laurea di Primo Levi|autore=|data=|accesso=}}</ref>). Il diploma di laurea riporta la precisazione «di razza ebraica». In quel periodo suo padre si ammalò di [[neoplasia|tumore]]. Le conseguenti difficoltà economiche e le leggi razziali resero affannosa la ricerca di un impiego. Venne assunto in maniera semi illegale da un'impresa, con il compito di trovare un metodo economicamente conveniente per estrarre le tracce di [[nichel]] contenute nel materiale di scarto di una cava d'[[amianto]] (l'[[amiantifera di Balangero]], anche se Levi, nel suo racconto ''Nichel'', non la nomina mai). A questo periodo risalgono i primi esperimenti letterari, due brevi racconti pubblicati molti anni dopo all'interno della raccolta ''[[Il sistema periodico]]''.
Nel [[1942]] si trasferì a [[Milano]], avendo trovato un impiego migliore presso una fabbrica [[svizzera]] di medicinali. Qui Levi, assieme ad alcuni amici, venne in contatto con ambienti [[antifascisti]] militanti ed entrò nel [[Partito d'Azione]] clandestino.
 
== Discografia ==
===Nel campo di sterminio di Auschwitz===
[[File:Arbeit macht frei sign, main gate of the Auschwitz I concentration camp, Poland - 20051127.jpg|thumb|L'ingresso al [[campo di concentramento di Auschwitz]] in inverno.|sinistra|263x263px]]
[[File:Primo Levi deportazione.JPG|miniatura|Primo Levi nel periodo di guerra]]
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]] si rifugiò in montagna unendosi a un nucleo partigiano operante in [[Val d'Aosta|Valle d'Aosta]]. Il periodo di militanza fra i partigiani del Colle di Joux è stato quello che Levi stesso ha preferito ricordare di meno. La sua reticenza sull'esperienza partigiana è stata oggetto di due saggi usciti a pochi mesi di distanza nel 2013 e di una dura polemica giornalistica<ref>Si tratta de ''Il lungo viaggio di Primo Levi'' di Frediano Sessi (Marsilio) e ''Partigia. Una storia della Resistenza'' di Sergio Luzzatto (Mondadori). La polemica ha riguardato i giornalisti Gad Lerner, Paolo Mieli, Francesco Borgonovo, Edoardo Castagna e gli storici Giovanni De Luna, Guido Crainz, Guido Bonfiglioli, Alberto Cavaglion e verteva sull'opportunità di rivangare una vicenda definita dallo stesso Levi un "segreto brutto", dimenticato per oltre 38 anni, cioè l'esecuzione di due compagni partigiani da parte dei capi della banda per ruberie e grassazioni commesse dai due. All'esecuzione assistette probabilmente lo stesso Levi e, secondo la contestata tesi di Luzzatto, la vicenda lo gettò in un profondo sconforto, togliendogli la voglia di combattere. Levi accennò a questo episodio solo in ''Oro'', uno dei 21 racconti della raccolta ''Il sistema periodico'' (1975)</ref>. Poco dopo, il 13 dicembre 1943, venne arrestato dalla [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|milizia fascista]] nel villaggio di Amay, sul versante verso [[Saint-Vincent (Italia)|Saint-Vincent]] del [[Col de Joux]] (tra Saint-Vincent e [[Brusson (Italia)|Brusson]]). Interrogato, preferì dichiararsi ebreo piuttosto che partigiano e per questo fu trasferito insieme al suo generale Luigi Casaburi nel [[campo di Fossoli]]<ref>[http://www.corriere.it/cultura/13_aprile_16/I-compagni-dimenticati-del-partigiano-Primo-Levi_f7dd888c-a676-11e2-bce2-5ecd696f115c.shtml I compagni dimenticati del partigiano Primo Levi] di Paolo Mieli, dal ''Corriere della Sera'' del 16 aprile 2013</ref>, presso [[Carpi]], in [[provincia di Modena]].
 
=== Milky Chance ===
Il 22 febbraio [[1944]], Levi e altri 650 ebrei, donne e uomini, vennero stipati su un treno merci (oltre 50 persone in ogni vagone) e destinati al campo di sterminio di [[Auschwitz]] in [[Polonia]]. Levi fu qui registrato (con il numero 174.517) e subito condotto al campo di Buna-Monowitz, allora conosciuto come [[Campo di lavoro di Monowitz|Auschwitz III]], dove rimase fino alla liberazione da parte dell'[[Armata Rossa]], avvenuta il 27 gennaio [[1945]]. Fu uno dei venti sopravvissuti dei 650 ebrei italiani arrivati con lui al campo.[[File:Cartina La tregua - Primo Levi.gif|thumb|L'avventuroso viaggio di ritorno, descritto nel romanzo ''[[La tregua (Primo Levi)|La tregua]]'', da [[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]] a [[Torino]].|sinistra|266x266px]]
Levi attribuì la propria sopravvivenza a una serie di incontri e coincidenze fortunate. Innanzitutto, leggendo pubblicazioni scientifiche durante i suoi studi, aveva appreso un [[Lingua tedesca|tedesco]] elementare. Di rilevante importanza fu parimenti l'incontro con [[Lorenzo Perrone]], un civile occupato come muratore, il quale, esponendosi a un grande rischio personale, gli fece avere regolarmente del cibo. In un secondo momento, verso la fine del [[1944]], venne esaminato da una commissione di selezione, incaricata di reclutare chimici per la Buna, una fabbrica per la produzione di [[Gomma (materiale)|gomma sintetica]] di proprietà del colosso chimico [[Germania|tedesco]] [[IG Farben]].[[File:Levi.jpg|thumb|Nella foto, Levi - qualche anno dopo - in visita al memoriale del campo di Buchenwald.]]Insieme con altri due prigionieri (entrambi poi deceduti durante la marcia di evacuazione insieme al suo generale Luigi Casaburine) ottenne un posto presso il laboratorio della Buna, dove svolse mansioni meno faticose ed ebbe la possibilità di contrabbandare materiale con il quale effettuare transazioni per ottenere cibo. Nel far ciò si avvalse della collaborazione di un altro prigioniero a cui era molto legato, [[Alberto Dalla Volta]], anch'egli italiano. Infine, nel gennaio del [[1945]], immediatamente prima della liberazione del campo da parte dell'Armata Rossa, si ammalò di [[scarlattina]] e venne ricoverato nel Ka-be (dal tedesco ''Krankenbau'', in italiano "infermeria del campo"), scampando così fortunosamente alla [[Marce della morte|marcia di evacuazione da Auschwitz]], nella quale sarebbe morto Alberto.
Il viaggio di ritorno in Italia, narrato nel romanzo ''[[La tregua (Primo Levi)|La tregua]]'', sarà lungo e travagliato. Si protrarrà fino a ottobre, attraverso [[Polonia]], [[Bielorussia]], [[Ucraina]], [[Romania]], [[Ungheria]], [[Germania]] e [[Austria]].
 
* 2013 – ''[[Sadnecessary]]''
===Chimico e scrittore===
* 2017 – ''[[Blossom (album)|Blossom]]''
L'esperienza nel campo di concentramento lo sconvolse profondamente, fisicamente e psicologicamente. Giunto a [[Torino]], si riprese fisicamente e riallacciò i contatti con i familiari e gli amici superstiti della Shoah. Mosso dalla prorompente necessità di testimoniare l'incubo vissuto nel [[lager]], si gettò febbrilmente nella scrittura di un romanzo che fosse testimonianza della sua esperienza ad [[Auschwitz]] e che verrà intitolato ''[[Se questo è un uomo]]''. In questo periodo conobbe Lucia Morpurgo (1920-2009), che diventò sua moglie. Levi ebbe poi ad affermare che questo incontro sarebbe stato fondamentale per la stesura di ''Se questo è un uomo'', permettendogli di passare dalla prospettiva dolorosa di un convalescente a quella descritta dall'autore nel libro ''Il sistema periodico'' con queste parole: ''"un'opera di chimico che pesa e divide, misura e giudica su prove certe, e s'industria di rispondere ai perché"''. Nel [[1947]] terminò il manoscritto, ma molti editori, tra cui [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], lo rifiutarono. Venne pubblicato da un piccolo editore, De Silva. Nonostante la buona accoglienza della critica, inclusa una recensione favorevole di [[Italo Calvino]] su ''[[l'Unità]]'', incontrò uno scarso successo di vendita. Delle 2.500 copie stampate, se ne vendettero solo 1.500, soprattutto a Torino.[[File:Primo Levi (1960).jpg|miniatura|Primo Levi seduto alla scrivania mentre legge, 1960]]
 
== Filmografia ==
L'opera di Primo Levi fu uno dei primissimi memoriali di deportati ebrei nei campi di sterminio nazisti. Sette furono i deportati ebrei autori di racconti autobiografici pubblicati in Italia nei primi anni del dopoguerra: Lazzaro Levi alla fine del 1945, [[Giuliana Fiorentino Tedeschi]], [[Alba Valech Capozzi]], [[Frida Misul]] e [[Luciana Nissim Momigliano]] nel 1946, e infine nel 1947 Primo Levi e [[Liana Millu]]. A essi vanno aggiunti: [[Luigi Ferri (deportato)|Luigi Ferri]], la cui deposizione (in tedesco) è resa nell'aprile 1945 di fronte a uno dei primi tribunali chiamati a giudicare sui crimini nazisti; [[Sofia Schafranov]], la cui testimonianza è raccolta nel 1945 in un libro-intervista di [[Alberto Cavaliere]]; e [[Bruno Piazza]], il cui memoriale, scritto negli stessi anni, sarà però pubblicato solo nel 1956.<ref>Anna Baldini (2012), "La memoria italiana della Shoah (1944-2009)", in ''Atlante della letteratura italiana'', Torino, Einaudi, Vol.3, pag. 758-763.</ref>
In questo periodo Levi abbandonò il mondo della letteratura e si dedicò alla professione di chimico. Dopo una breve esperienza come lavoratore autonomo con un amico, trovò impiego presso la ''Siva'', una ditta di produzione di [[vernice|vernici]] di [[Settimo Torinese]], di cui, in seguito, assumerà la direzione fino al pensionamento.
 
=== Cinema ===
Nel [[1956]], a una mostra sulla deportazione a [[Torino]], incontrò uno straordinario riscontro di pubblico. Riprese così fiducia nei propri mezzi espressivi. Partecipò a numerosi incontri pubblici (soprattutto nelle scuole) e ripropose ''Se questo è un uomo'' a Einaudi, che decise di pubblicarlo. Questa nuova edizione incontrò un successo immediato.
Nel [[1959]] collaborò alle traduzioni delle sue opere in [[lingua inglese|inglese]] e in [[lingua tedesca|tedesco]]. Quest'ultima traduzione era particolarmente significativa per Levi. Uno degli obiettivi che si era proposto scrivendo il suo romanzo era far comprendere al popolo tedesco che cosa era stato fatto in suo nome e di fargliene accettare una responsabilità almeno parziale.
Incoraggiato dal successo internazionale, nel [[1962]], quattordici anni dopo la stesura di ''[[Se questo è un uomo]]'', incominciò a lavorare a un nuovo romanzo sul viaggio di ritorno da Auschwitz. Questo romanzo venne intitolato ''[[La tregua (Primo Levi)|La tregua]]'' e vinse la prima edizione del [[Premio Campiello]] ([[1963]])<ref>[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a0741e4c-092f-4ce8-a4e3-6e7799089ef3.html?p=0 ''Intervista televisiva a Primo Levi di [[Luigi Silori]], [[RAI]], [[L'Approdo]], 1963'']</ref>.
Nella sua produzione letteraria successiva, prendendo spunto dalle proprie esperienze come chimico, l'osservazione della natura e l'impatto della scienza e della tecnica sulla quotidianità diventarono lo spunto per originali situazioni narrative.
 
* ''[[Die Mitte der Welt]]'' (2016)
===Anni Settanta e Ottanta===
Nel [[1975]] decise di andare in pensione e di dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittore. Nello stesso anno uscì la raccolta di racconti ''[[Il sistema periodico]]'', in cui episodi autobiografici e racconti di fantasia vengono associati ciascuno a un elemento chimico. L'opera gli valse il Premio Prato per la Resistenza. Il 19 ottobre 2006 la [[Royal Institution]] del Regno Unito scelse quest'opera come il miglior libro di scienza mai scritto<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.guardian.co.uk/science/2006/oct/21/uk.books|titolo=Levi's memoir beats Darwin to win science book title|accesso=26 marzo 2013}}</ref>.
 
== Note ==
[[File:Pimo Levi al Premio Strega.JPG|miniatura|Primo Levi con la scrittrice [[Francesca Sanvitale]] in occasione di un'edizione del [[Premio Strega]]|sinistra]]
<references />
Nel [[1978]] pubblicò ''[[La chiave a stella]]''. Questo romanzo, concepito durante i suoi numerosi soggiorni lavorativi, rappresenta un omaggio al lavoro creativo e in particolare a quel gran numero di tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile portati avanti dall'industria italiana dell'epoca ([[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|anni settanta]]). Nel luglio del [[1978]] ''La chiave a stella'' vince il [[premio Strega]].
 
== Altri progetti ==
Nel [[1982]] tornò al tema della [[Seconda guerra mondiale]], raccontando in ''[[Se non ora, quando?]]'', le avventure [[Romanzo picaresco|picaresche]] di un gruppo di partigiani ebrei di origini polacche e russe, che tendono imboscate ai tedeschi sul fronte orientale e giungono ad attraversare i territori del [[Terzo Reich|Reich]] sconfitto, sino a Milano, da dove alcuni prenderanno la via della [[Palestina]] per partecipare alla costruzione dello Stato di [[Israele]]. Il libro vinse nel 1982 il [[Premio Campiello]] e il [[Premio Viareggio]].[[File:Roth e Levi.jpg|miniatura|Torino, 1986. Primo Levi (a destra) con [[Philip Roth]].|324x324px]]Nel saggio ''[[I sommersi e i salvati]]'' ([[1986]]) tornò per l'ultima volta sul tema dell'[[Olocausto]], cercando di analizzare con distacco la sua esperienza, chiedendosi perché le persone si siano comportate in quel modo ad Auschwitz e perché alcuni siano sopravvissuti e altri no. In particolare estese la sua analisi alla "zona grigia", come egli la definì, rappresentata da quegli ebrei che si erano prestati a lavorare per i tedeschi, controllando gli altri prigionieri nei campi di concentramento.
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
===La morte===
Venne trovato morto l’11 aprile [[1987]] alla base della tromba delle scale della propria casa di [[Torino]], in Corso Re Umberto 75, a seguito di una caduta: rimane il dubbio se la caduta, che ne ha provocato la morte, sia dovuta a cause accidentali o se sia stato un [[suicidio]].<ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/L/Biografie_-_Edicola_Levi_Primo.xml ''Primo Levi''] in Treccani.it.</ref><ref name="Repubblica">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/21/primo-levi-il-suicidio-resta-un-mistero.html ''Primo Levi il suicidio resta un mistero''], articolo del 21 aprile 2000 ora su Repubblica.it. URL consultato il 6-12-2009.</ref><ref name="NYT">[http://topics.nytimes.com/top/reference/timestopics/people/l/primo_levi/index.html ''Primo Levi News''] in ''The New York Times online''. URL consultato il 6-12-2009.</ref> Questa ipotesi appare avvalorata dalla difficile situazione personale di Levi, che si era fatto carico della madre e della suocera malate. Il pensiero e il ricordo del lager avrebbero, inoltre, continuato a tormentare Levi anche decenni dopo la liberazione, sicché egli sarebbe in un qualche modo una vittima ritardata della detenzione ad [[Auschwitz]]. Il suicidio di Levi rimane comunque un'ipotesi contestata da molti, poiché lo scrittore non aveva dimostrato in alcun modo l'intenzione di uccidersi e anzi aveva dei piani in corso per l'immediato futuro.<ref name="Repubblica" /><ref name="NYT" />
 
* {{Collegamenti esterni}}
Le spoglie dello scrittore riposano presso il campo israelitico del [[Cimitero monumentale di Torino]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.torino.it/scatTO/archivio/2007/aprile07/20070411.shtml|titolo=L'omaggio del Consiglio Comunale alla tomba di Primo Levi|editore=''Sito telematico pubblico'' ufficiale del Comune di Torino|accesso=25 aprile 2013}}</ref>
 
== Religiosità ==
Primo Levi non era religioso: « [...] io, il non credente, e ancor meno credente dopo la stagione di Auschwitz [...] »<ref>''I sommersi e i salvati''</ref> e radicalizzò il suo [[ateo|ateismo]] dopo la terribile esperienza del lager: «C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.», dichiarò in un'intervista.<ref>Ferdinando Camon, ''Conversazione con Primo Levi''.</ref>
 
==Stile letterario==
Lo stile letterario di Primo Levi, come emerge dalle sue maggiori opere, è uno stile di stampo realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione dell'opera: stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in special modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia in un lager.
 
Esistono comunque differenze significative tra le varie opere, soprattutto rispetto a ''Se questo è un uomo''. L'opera prima fu infatti composta molto rapidamente, quasi con furia, sentendo incalzare la necessità di testimoniare il dramma, ancora molto recente all'epoca dei fatti; per le opere successive, a partire da ''La tregua'', Levi compone i propri libri in modo molto più sistematico, dandosi precise scadenze e scrivendo praticamente in orari prestabiliti. Questo dato composito è chiaramente rilevabile durante la lettura: se lo stile di ''Se questo è un uomo'' tradisce tutta l'urgenza della testimonianza immediata del sopravvissuto, in ''La tregua'' si riflette un'emozione differente.
 
== Opera Omnia ==
* {{Cita libro|titolo=Opere. Volume I: Se questo è un uomo. La tregua. Il sistema periodico. I sommersi e i salvati|edizione=Collana Biblioteca dell'Orsa n. 4|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1987|isbn=978-88-06-59920-1|pp=LXVII-827}}
* {{Cita libro|titolo=Opere. Volume II: Romanzi e poesie|edizione=Collana Biblioteca dell'Orsa n. 6|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1988|isbn=978-88-06-59973-7}}
* {{Cita libro|titolo=Opere. Volume III: Racconti e saggi|edizione=Collana Biblioteca dell'Orsa n. 8|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1990|isbn=978-88-06-11752-8}}
 
* {{Cita libro|titolo=Opere (due volumi in astuccio)|altri=a cura di Marco Belpoliti, introduzione di Daniele Del Giudice, redazione di Ernesto Franco|edizione=Collana [[Nuova Universale Einaudi|NUE]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1997|isbn=978-88-06-14637-5|pp=CXLI-3074}}
* {{Cita libro|titolo=Opere|altri=a cura di Marco Belpoliti|edizione=Edizione speciale per la Biblioteca di Repubblica-L'Espresso|città=Roma|anno=2009}}
** ''Opere. Volume 1: Se questo è un uomo, La tregua, Storie naturali''
** ''Opere. Volume 2: Vizio di forma, Il sistema periodico, La chiave a stella, Pagine sparse 1946- 1980''
** ''Opere. Volume 3: Lilìt e altri racconti, Se non ora, quando?, Ad ora incerta, Altre poesie, L'altrui mestiere''
** ''Opere. Volume 4: Racconti e saggi, I sommersi e i salvati, Pagine sparse (1981-1987), La ricerca delle radici''
 
* {{Cita libro|titolo=Opere complete I-II|altri=a cura di Marco Belpoliti, Introduzione di Daniele Del Giudice, redazione di Ernesto Franco|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2016|isbn=978-88-06-20772-4}}
* {{Cita libro|titolo=Opere complete III: Conversazioni, interviste, dichiarazioni|altri=a cura di Marco Belpoliti|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2018|isbn=978-88-062-3597-0}}
 
==Opere==
* ''[[Se questo è un uomo]]'', Torino, De Silva, 1947; Torino, Einaudi, 1958; con postfazione di [[Cesare Segre]], Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-17655-2.
* ''[[La tregua (Primo Levi)|La tregua]]'', Torino, Einaudi, 1963.
* ''[[Storie naturali (Primo Levi)|Storie naturali]]'', come Damiano Malabaila<ref>Le motivazioni della scelta su [http://www.boll900.it/2007-i/W-bol/Zangrandi/Zangrandi_frame.html Bollettino '900]</ref> e dal 1979 con il proprio nome, Torino, Einaudi, 1966.
* ''[[Se questo è un uomo]]'', versione drammatica di e con [[Pieralberto Marché]], Torino, Einaudi, 1966.
* Prefazione a [[Léon Poliakov]], ''Auschwitz'', Roma, Veutro, 1968.
* ''[[Vizio di forma (raccolta di racconti)|Vizio di forma]]'', Torino, Einaudi, 1971.
* Prefazione a [[Joel König]], ''Sfuggito alle reti del nazismo'', Milano, Mursia, 1973.
* Presentazione di [[Edith Bruck]], ''Due stanze vuote'', Padova, Marsilio, 1974.
* ''[[Il sistema periodico]]'', Torino, Einaudi, 1975; con un'intervista all'autore a cura di [[Philip Roth]], 2005. ISBN 88-06-17501-7.
* ''L'osteria di Brema'', Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1975; poi in ''Ad ora incerta''
* Prefazione a [[Jacob Presser]], ''La notte dei girondini'', Milano, Adelphi, 1976.
* ''[[La chiave a stella]]'', Torino, Einaudi, 1978; n. ed. con postfazione di [[Corrado Stajano]], 2006. ISBN 88-06-18164-5.
* Prefazione a [[Luciano Caglioti]], ''I due volti della chimica'', Milano, Edizioni scientifiche e tecniche Mondadori, 1979.
* Traduzione di [[Mary Douglas]], ''I simboli naturali. Esplorazioni in cosmologia'', Torino, Einaudi, 1979.
* ''[[La ricerca delle radici]]. Antologia personale'', Torino, Einaudi, 1981; con uno scritto di [[Italo Calvino]] e introduzione di [[Marco Belpoliti]], 1997. ISBN 88-06-14393-X.
* ''[[Lilìt e altri racconti|Lilít e altri racconti]]'', Torino, Einaudi, 1981.
* ''[[Se non ora, quando?]]'', Torino, Einaudi, 1982.
* ''[[Il processo (romanzo)|Il processo]]'' di [[Franz Kafka]] nella traduzione di Primo Levi, Collana [[Scrittori tradotti da scrittori]], Torino, Einaudi, 1983.
* Traduzione di [[Claude Lévi-Strauss]], ''Lo sguardo da lontano'', Torino, Einaudi, 1984.
* ''[[Ad ora incerta]]'', Milano, Garzanti, 1984; nuova ed. con ''L'osteria di Brema'', 1998. ISBN 88-11-66913-8.
* ''[[Dialogo (Primo Levi e Tullio Regge)|Dialogo]]'', con [[Tullio Regge]], Milano, Edizioni di Comunità, 1984; Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-17460-6.
* Prefazione a Hermann Langbein, ''Uomini ad Auschwitz. Storia del più famigerato campo di sterminio nazista'', Milano, Mursia, 1984. ISBN 88-425-1348-2.
* ''[[L'altrui mestiere]]'', Torino, Einaudi, 1985. ISBN 88-06-58024-8; con un articolo di [[Italo Calvino]], 2006. ISBN 88-06-18515-2.
* Prefazione a [[Rudolf Höß]], ''Comandante ad Auschwitz. Memoriale autobiografico'', Torino, Einaudi, 1985. ISBN 88-06-58347-6.
* ''[[I sommersi e i salvati]]'', Torino, Einaudi, 1986. ISBN 88-06-59308-0; con prefazione di [[Cvetan Todorov|Tzvetan Todorov]] e postfazione di [[Walter Barberis]], 2007. ISBN 978-88-06-18652-4.
* ''[[L'ultimo Natale di guerra]]'', Milano, Il triangolo rosso, 1986; Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-15393-5.
* Prefazione a Anna Bravo e Daniele Jalla (a cura di), ''La vita offesa. Storia e memoria dei lager nazisti nei racconti di duecento sopravvissuti'', Milano, Franco Angeli, 1986. ISBN 88-204-2393-6.
* ''Primo Levi per l'ANED, l'ANED per Primo Levi'', Milano, Franco Angeli, 1997. ISBN 88-464-0197-2.
* ''[[Conversazioni e interviste 1963-1987]]'', Torino, Einaudi, 1997. ISBN 88-06-14348-4.
* ''Le parole di un uomo. Incontro con Primo Levi'', di Milvia Spadi, Roma, Di Renzo, 1997. ISBN 88-86044-64-X.
* ''[[L'asimmetria e la vita]]. Articoli e saggi 1955-1987'', Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-06-16050-8.
* ''Tutti i racconti'', Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-17917-9. [Contiene: ''L'ultimo Natale di guerra'', due racconti sparsi mai pubblicati in volume singolo, ''Il sistema periodico'', ''Lilit e altri racconti'', ''Vizio di forma'', ''Storie naturali'']
* ''[[Il fabbricante di specchi]]. Racconti e saggi'', Torino, La Stampa, 2007.
* ''Ranocchi sulla luna e altri animali. A cura di [[Ernesto Ferrero]]'', Collana Supercoralli, Einaudi, Torino, 2014, ISBN 978-88-06-22159-1.
* ''Così fu [[Auschwitz]]. Testimonianze 1945-1986. Con [[Leonardo De Benedetti]]'', a cura di Domenico Scarpa, Collana SuperET, Einaudi, Torino, 2015, ISBN 978-88-06-22497-4.
 
==Cinema, televisione==
 
Come personaggio, Primo Levi è protagonista di tre pellicole, basate sulle sue memorie autobiografiche, ''[[Se questo è un uomo]]'' e ''[[La tregua (Primo Levi)|La tregua]]''. Nei due film a interpretare la figura dello scrittore torinese sono due noti attori: [[John Turturro]] (nel 1997) e [[Antony Sher]] (nel 2005). Nel documentario: ''[[La strada di Levi]]'' (2006), che ripercorre a 60 anni di distanza l'itinerario descritto ne [[La tregua (Primo Levi)|La tregua]], Primo Levi è presente come voce recitante ([[Umberto Orsini]]).
{{-}}
{| border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=yellow
!Anno!!Primo Levi!!Film!!Adattamento||Regia
|-
| [[1997]] || [[John Turturro]] || ''[[La tregua (film 1997)|La tregua]]'', film (Italia) || [[Stefano Rulli]] & [[Sandro Petraglia]] || [[Francesco Rosi]]
|-
| [[2005]] || [[Antony Sher]] || ''[[Primo (film TV)|Primo]]'', film TV (UK) || [[Antony Sher]] || [[Robin Lough]]
|-
| [[2006]] || [[Umberto Orsini]]<br />(voce recitante) || ''[[La strada di Levi]]'', documentario (Italia) || [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]] & [[Marco Belpoliti]] || [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]]
|}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Franco Pappalardo La Rosa]], ''Le mille monadi sigillate nei Lager'', ne "L'Umanità", Roma, 10 luglio 1986.
* {{Cita libro|autore1=[[Gabriella Poli]]|autore2=[[Giorgio Calcagno]]|titolo=Echi di una voce perduta. Incontri, interviste e conversazioni con Primo Levi|edizione=Collana Testimonianze fra cronaca e letteratura|editore=Mursia|città=Milano|anno=1992|isbn= 88-425-1132-3}}
* {{Cita libro|autore=[[Ferdinando Camon]]|titolo=Conversazione con Primo Levi|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1991|isbn=88-11-52070-3 }}
* {{Cita libro|altri=A cura di [[Ernesto Ferrero]]|titolo=Primo Levi: un'antologia della critica|edizione=Collana Piccola Biblioteca|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1996|isbn=978-88-06-14545-3}}
* {{Cita libro|autore=[[Rita Levi-Montalcini]]|titolo=Senz'olio contro vento|editore=Baldini & Castoldi|città=Milano|anno=1996}}
* Myriam Anissimov, ''Primo Levi o La tragedia di un ottimista'', Baldini & Castoldi, 1999
* Sophie Nezri-Dufour, ''Primo Levi: una memoria ebraica del Novecento'', La Giuntina, Firenze 2002, ISBN 88-8057-154-0
* {{Cita libro|autore=Carole Angier|wkautore=Carole Angier|traduttore=V. Ricci|titolo=Il doppio legame. Vita di Primo Levi|editore=Mondadori|città=Milano|p=|anno=2004|isbn=978-88-04-52248-5}}
* {{Cita libro|traduttore=D. Bertucci e B. Soravia|titolo=Primo Levi: le virtù dell'uomo normale|edizione=Collana Quality paperbacks|editore=Carocci|città=Roma|anno=2004|isbn=978-88-430-3180-1}}
* {{Cita libro|autore=[[Ernesto Ferrero]]|titolo=Primo Levi. La vita, le opere|edizione=Collana ETascabili.Saggi|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2007|isbn=978-88-06-18948-8}}
* {{Cita libro|autore=Philippe Mesnard|altri=prefazione di Frediano Sessi|titolo=Primo Levi. Una vita per immagini|editore=Marsilio|città=Venezia|anno=2008|isbn=978-88-317-9596-8}}
* {{Cita libro|autore=François Rastier|titolo=Ulisse ad Auschwitz. Primo Levi, il superstite|edizione=Collana Teorie e oggetti della letteratura|editore=Liguori Editore|città=Napoli|anno=2008|isbn=978-88-207-4338-3}}
* {{Cita libro|autore=Françoise Carasso|traduttore=D. Napoli|titolo=Primo Levi. La scelta della chiarezza|edizione=Collana Piccola Biblioteca.Mappe|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2009|isbn=978-88-06-19613-4}}
* {{Cita libro|autore=Enrico Palandri|titolo=Primo Levi|editore=Mondadori Education|città=Milano|anno=2011|isbn=978-88-00-74017-3}}
* {{Cita libro|autore=Aldo Scibonà|titolo=Il cerchio stupido|edizione=Collana Saggi|editore=Edizioni Anordest|città=|anno=2012|isbn=978-88-96742-47-1}}
* {{Cita libro|autore=Frediano Sessi|titolo=Il lungo viaggio di Primo Levi. La scelta della resistenza, il tradimento, l'arresto. Una storia taciuta|edizione=Collana Gli specchi|editore=Marsilio|città=Venezia|anno=2013|isbn=978-88-317-1464-8}}
* {{Cita libro|autore=[[Marco Belpoliti]]|titolo=Primo Levi di fronte e di profilo|edizione=Collana Biblioteca della Fenice|editore=Guanda|città=Parma|anno=2015|isbn=978-88-6088-445-9}}
 
==Voci correlate==
* [[Olocausto in Italia]]
* [[Antifascismo in Italia]]
* [[Campo di concentramento di Auschwitz]]
* [[Comunità ebraica di Torino]]
* [[Ebraismo in Italia]]
* [[Fascismo e questione ebraica]]
* [[Lager]]
* [[Leggi razziali fasciste]]
* [[Lorenzo Perrone]]
* [[Olocausto]]
* [[Resistenza ebraica]]
* [[Storia degli Ebrei]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.primolevi.it|Centro Internazionale di Studi Primo Levi}}
* {{cita web|http://www.centroprimolevi.it|Centro culturale Primo Levi Genova}}
{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.letteratura.rai.it/categorie/primo-levi/352/1/default.aspx|Speciale Primo Levi sul portale RAI Letteratura}}
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=Wk1j6BIjBlI|titolo=Un'intervista RAI del 1963 di Luigi Silori a Primo Levi sul romanzo "La tregua"}}
* [http://www.rsi.ch/cultura/lettere-e-filosofia/La-parola-necessaria-8561770.html ''Speciale Primo Levi sul portale RSI''], www.rsi.ch/cultura
* {{cita web|http://www.anpi.it/donne-e-uomini/primo-levi/|Scheda Anpi}}
 
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