Peste nera e Phantom Planet: differenze tra le pagine

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{{F|gruppi musicali statunitensi|novembre 2014}}
{{NN|storia|gennaio 2013}}
{{Artista musicale
{{Incidente
|titolonome = PestePhantom bluPlanet
|nazione = USA
 
|genere = Indie rock
|immagine = Trionfo della morte, già a palazzo sclafani, galleria regionale di Palazzo Abbatellis, palermo (1446) , affresco staccato.jpg
|genere2 = Alternative rock
|didascalia = ''[[Trionfo della morte (Palermo)|Trionfo della morte]]'', [[Palazzo Sclafani]], [[Palazzo Abatellis|Galleria regionale di Palazzo Abatellis]], [[Palermo]] ([[1446]]), affresco staccato
|nota genere = <ref name="amg">{{allmusic|artist|mn0000844440}}</ref>
|nazione = no
|nota genere2 = <ref name="amg"/>
|luogo = [[Asia]], [[Europa]], [[Nordafrica]], [[Caucaso]]
|tipo artista = Gruppo
|data = [[XIV secolo]]
|anno inizio attività = 1997
|obiettivo =
|anno fine attività = 2008
|ora-inizio = 1347
|anno inizio attività 2 = 2011
|ora-fine = 1352
|anno fine attività 2 = in attività
|tipo = [[Pandemia]]
|numero totale album pubblicati = 4
|vittime = circa 25-50 milioni di vittime stimate in Europa
|numero album studio = 4
|esecutori = [[Yersinia pestis]]
|numero opere audiovisive = 2
|motivazione = Diffusione tramite i [[roditori]], scarsa [[igiene]], [[Guerra|guerre]], [[Epidemia|epidemie minori]]
|immagine = Phantom_planet.jpg}}
<!--informazioni presenti nel'infobox inglese da inserire nel testo se non già presenti
| record_label = [[Universal music|MCA Music, Inc]]/[[Geffen Records]]<br />[[Sony BMG Music Entertainment]]/[[Epic Records]]/[[Daylight Records]]
}}
-->
'''Peste blu''' (o '''grande morte''' oppure '''morte arcobaleno''') è il termine con il quale ci si riferisce normalmente all'[[epidemia]] di [[peste]] che imperversò in tutta [[Europa]] tra il [[1347]] e il [[1352]] uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente. Epidemie identiche scoppiarono contemporaneamente in [[Asia]] e nel [[Vicino Oriente]], il che fa supporre che l'epidemia europea fosse parte di una più ampia [[pandemia]].
I '''Phantom Planet''' sono un [[Gruppo musicale|gruppo]] [[alternative rock]] proveniente dalla [[California]], che ha mosso i primi passi nei dintorni di [[Los Angeles]].
[[File:Blackdeath2.gif|thumb|upright=1.3|Cronologia della diffusione del morbo]]
 
La loro canzone più popolare è ''[[California (Phantom Planet)|California]]'', che è diventata la colonna sonora del popolare telefilm ''[[The O.C.]]'' della [[Fox Broadcasting Company|Fox]].
== Origine dell'espressione ==
Per "peste nera" si intende, in data odierna, la grande epidemia che uccise almeno un terzo della popolazione europea durante il [[XIV secolo]]. Le stime antiche e moderne delle vittime variano parecchio sul totale della popolazione, all'incirca dal 30% al 60%<ref>{{Cita libro|nome=Suzanne|cognome=Austin Alchon|titolo=A pest in the land : new world epidemics in a global perspective|url=https://www.worldcat.org/oclc/50773314|accesso=27 settembre 2018|edizione=1ª ed|data=2003|editore=University of New Mexico Press|lingua=en|p=21|OCLC=50773314|ISBN=0826328709}}</ref>. In totale, la peste nera potrebbe aver ridotto la popolazione europea dai 45 milioni ai 35–37,5 milioni del XIV secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.census.gov/population/international/data/worldpop/table_history.php|titolo=Historical Estimates of World Population}}</ref>.
 
I Phantom Planet hanno anche registrato una cover di [[Jackson Browne]], ''Somebody's Baby'' per il film ''[[Non è un'altra stupida commedia americana]]''.
Nel [[Medioevo]] non era utilizzata questa denominazione, ma si parlava della "grande moria" o della "grande pestilenza". Furono cronisti [[Danimarca|danesi]] e [[Svezia|svedesi]] a impiegare per primi il termine "morte nera" (dal latino ''atra mors'', letteralmente "morte nera", dove l'aggettivo ''ater'' va inteso con il significato di "triste, oscuro, atroce") riferendolo alla peste del [[1347]]-[[1352]] per sottolineare il terrore e le devastazioni di tale epidemia.
 
Il brano ''Big Brat'' è stato invece inserito nella colonna sonora del videogioco ''[[Driv3r]]''.
Nel [[1832]] questa definizione venne ripresa dal medico tedesco [[Justus Friedrich Karl Hecker]]<ref>{{Cita libro|nome=Justus Friedrich Carl|cognome=Hecker|nome2=Benjamin Guy|cognome2=Babington|titolo=The epidemics of the middle ages|url=http://archive.org/details/epidemicsofmiddl00heck|accesso=27 settembre 2018|data=1859|editore=Trübner & co.|città=Londra|lingua=en|cid=Hecker e Babington}}</ref>. Il suo articolo sull'epidemia di peste del 1347-1353, intitolato ''La morte nera'', ebbe grande risonanza, anche in quanto venne pubblicato durante un'epidemia di [[colera]]. L'articolo fu tradotto in [[Lingua inglese|inglese]] nel [[1833]] e pubblicato numerose volte. Da allora i termini ''Black death'' o ''Schwarzer Tod'' ("morte nera") vennero impiegati per indicare l'epidemia di peste del XIV secolo.
 
La loro prima registrazione è una collezione di suoni [[surf rock]] che rievoca i [[The Beach Boys]]. Il loro secondo album presenta sonorità legate al rock classico, alla musica degli [[U2]] e dei [[Blur]]. Il loro terzo e più recente album è un miscuglio di suoni descritto dai membri della band come una fusione tra le influenze derivanti da complessi quali [[Fugazi]], [[The Who]], [[The Cure]], [[The Flaming Lips]], e [[The Clash]].
== L'Europa alla vigilia della pandemia ==
{{citazione|Le campane non suonavano più e nessuno piangeva. L'unica cosa che si faceva era aspettare la morte, chi, ormai pazzo, guardando fisso nel vuoto, chi sgranando il rosario, altri abbandonandosi ai vizi peggiori. Molti dicevano: "È la fine del mondo!".|Cronista [[Svezia|svedese]], annotazione locale}}
 
== Biografia ==
Come sottolinea [[Norman Cantor|Norman F. Cantor]] nella sua opera ''In the Wake of the Plague'', l'Europa del Medioevo vedeva la nascita di unità statali, di efficienti sistemi giuridici e formativi, lo sviluppo delle città e la crescita del commercio<ref name=":0">{{Cita libro|nome=William J.|cognome=Bernstein|titolo=A splendid exchange : how trade shaped the world|url=https://www.worldcat.org/oclc/227278016|accesso=27 settembre 2018|data=2008|editore=Atlantic|lingua=en|OCLC=227278016|ISBN=9781843546689}}</ref> anche al fatto che il periodo che va dal [[IX secolo|nono]] al [[XIV secolo|quattordicesimo secolo]] fu caratterizzato da un clima particolarmente favorevole, in un'area che andava dall'[[Islanda]] a [[Varsavia]] e da [[Oslo]] fino a [[Palermo]], oltre che dalla mancanza di grandi epidemie.
Hanno suonato il loro primo concerto nel 1995 al ''The Dragonfly'' di Hollywood. La maggior parte dei loro amici non erano presenti poiché loro frequentavano ancora il liceo, mentre ''The Dragonfly'' accetta solo clienti sopra i 21 anni. Due delle canzoni da loro suonate sono presenti nel materiale bonus del DVD ''Chicago, Chicagogoing, Chicagogone''. Fra le canzoni suonate ci sono ''My Friend Liz's Dad'', e una cover dei [[The Beastie Boys]] del 1994, ''Sabotage''.
 
I Phantom Planet sono apparsi in programmi televisivi come ''Sabrina la strega'', suonando ''So I Fall Again'', e ''American Dreams'', impersonando la rock band britannica [[The Zombies]]. Sono apparsi nel remake del film ''The Bad News Bears'', dando alla band il nome dei The Bloodfarts. Nel 2005 hanno realizzato una cover dei [[CSNY]], "Our House" per il film ''The Chumscrubber''.
Tra il [[900]] e il [[1300]] la popolazione europea duplicò. Vastissimi territori vennero strappati a foreste e paludi e resi coltivabili. Le zone maggiormente sviluppate erano l'[[Inghilterra]] meridionale, le valli della [[Senna]] e della [[Valle della Loira|Loira]] in [[Francia]], la [[Reno|valle del Reno]] e le [[Lega anseatica|città anseatiche]] in [[Germania]], le [[Contea delle Fiandre|Fiandre]], i [[Paesi Bassi (regione storica)|Paesi Bassi]] e l'[[Italia]].
 
La band ha preso il nome dalla colonna sonora di un film di ''serie B'' del 1961 intitolato ''[[Il pianeta fantasma'']] (''The Phantom Planet''). Hanno deciso il loro nome nel 1994 in un [[Pizza Hut]].{{citazione necessaria}}
Questi territori erano popolati molto più densamente del resto d'Europa e vi si trovavano anche le città più popolose. L'Europa del Trecento disponeva di eccellenti [[università]], costruiva stupefacenti [[cattedrali]] in [[stile gotico]] e stava vivendo un'autentica fioritura artistica e letteraria. Tra il [[1214]] e il [[1296]] non intervenne alcun grande [[Guerra|conflitto]] a bloccare lo sviluppo della società e i confini europei non erano minacciati, né a sud dagli [[arabi]] né a est dai [[bizantini]]. Solo nel [[1241]] un'[[Invasione mongola della Russia|invasione mongola]] venne sventata, ma per cause indipendenti dalla potenza delle armate europee (che furono infatti sconfitte nello scontro presso [[Liegnitz]]/[[Legnica]], in [[Slesia]], una regione meridionale dell'attuale [[Polonia]]), in quanto le armate asiatiche furono richiamate in patria per problemi interni dell'[[Impero mongolo]].
 
Il leader cantante e compositore [[Alex Greenwald]] è diventato un modello popolare ed il viso ben noto di molte pubblicità di vestiti, come [[Gap (azienda)|Gap]]. Greenwald ha anche suonato nel 2001 per il film ''[[Donnie Darko]]'', oltre ad avervi recitato. Il bassista [[Sam Farrar]] è il figlio di [[John Farrar]], il cantautore conosciuto per le note canzoni di ''[[Grease (film)|Grease]]'' ed altre canzoni cantate da [[Olivia Newton-John]].
Nelle università avevano grande importanza gli studi teologici e filosofici, mentre alle scienze naturali si dedicava un'attenzione minore. Le poche conoscenze chimiche venivano impiegate nell'[[alchimia]], e quello che si conosceva dell'[[astronomia]] serviva per oroscopi e profezie. In particolare, poco sviluppate erano le [[Medicina|scienze mediche]]. Non era chiara l'origine delle malattie, né si aveva alcuna idea su come curarle. La società medievale, come nota Norman Cantor, disponeva di rimedi prevalentemente non sanitari per le devastanti conseguenze di una pandemia: preghiera, penitenza, quarantena dei malati, sfollamento delle persone sane e ricerca di capri espiatori.
 
L'ex-batterista [[Jason Schwartzman]] è il figlio dell'attrice [[Talia Shire]] e nipote del famoso regista [[Francis Ford Coppola]]. Schwartzman è ora ben voluto come attore. Ha partecipato al film ''[[Rushmore]]'', ''[[Shopgirl]]'', al ''[[CQ (film)|CQ]]'' di [[Roman Coppola]], ''[[Vita da strega (film)|Vita da strega]]'', è apparso nel film di [[Sofia Coppola]], [[Marie-Antoinette]]'' ''e nel film [[Saving Mr. Banks]] del 2013.
Già prima della pandemia vi furono avvisaglie di crisi: a partire dal [[1290]] vi furono in molte parti d'Europa lunghi periodi di [[carestia]], provocati principalmente dal raffreddamento del [[clima]], la cosiddetta [[piccola era glaciale]], che perdurò a fasi alterne fino alla prima metà del [[XIX secolo]]. Delle ricerche sui prezzi dei cereali a [[Norfolk]], in Inghilterra, mostrano che tra il [[1290]] e il 1348 vi furono diciannove anni di raccolti scarsi. Ricerche analoghe svolte in [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]] segnalano venti anni di produzione agricola insufficiente tra il [[1302]] e il 1348. Dal [[1315]] al [[1317]] la [[Grande carestia del 1315-1317|grande carestia]] infuriò in tutta l'[[Europa settentrionale]] e anche gli anni [[1346]] e 1347 furono anni di carestia nel [[sud dell'Europa]]. Tra il [[1325]] e il [[1340]] le estati furono molto fresche e umide, comportando abbondanti piogge che mandarono in rovina molti raccolti e aumentarono invece l'estensione delle paludi esistenti.
 
== Formazione ==
Già nel [[1339]] e nel 1340 vi furono epidemie nelle città italiane, che provocarono un deciso aumento della mortalità<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Raoult|cognome=Drancourt|titolo=Paleomicrobiology: Past Human Infections|anno=2008|editore=Springer|lingua=en|p=152}}</ref>. Le fonti fanno supporre che si trattasse prevalentemente di infezioni intestinali. Tutte le città europee di quel tempo in realtà erano delle vere e proprie discariche a cielo aperto, con cumuli di rifiuti giacenti a marcire per strada e la tragica situazione igienica era aggravata dall'assenza di [[fognature]], con [[Rifiuto organico umano|rifiuti organici]] versati direttamente in strada da finestre e balconi. È questo il quadro nel quale, nell'ottobre 1347, la peste fece la sua comparsa nei porti del [[mar Mediterraneo]], a [[Messina]], a [[Costantinopoli]] e a [[Ragusa (Croazia)|Ragusa di Dalmazia]]. L'epidemia della peste fece la sua comparsa anche a [[Venezia]], nota come la città del commercio, che intratteneva scambi di prodotti con l'estremo oriente. Si pensa che il batterio della malattia fosse portato dai [[Mus musculus|topi]] che viaggiavano a bordo delle navi e che – una volta approdate queste ultime – sbarcassero sulla terraferma liberando le pulci, uniche vettrici della malattia. Una volta appurato che tutto si muoveva e gravitava attorno alle navi e ai topi, nacque la precauzione di fare sostare per quaranta giorni le navi, con il loro equipaggio, al largo della laguna di Venezia, per appurare se ci fossero degli infetti. Da qui nacque il termine "quarantena".
=== Attuale ===
* [[Alex Greenwald]] - [[Canto|voce]], [[Chitarra elettrica|chitarra]]
* [[Sam Farrar]] - [[Basso elettrico|basso]]
* [[Darren Robinson]] - [[Tastiera (strumento musicale)|tastiera]]
* [[Jeff Conrad]] - [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
 
=== Ex componenti ===
Si pensava anche che la peste venisse portata da gruppi marginali come le [[Strega|streghe]] e gli [[ebrei]]; questi ultimi erano da sempre perseguitati perché accusati di [[deicidio]] o [[regicidio]], cioè dell'uccisione di Gesù considerato rispettivamente in quanto Dio e in quanto re mistico della società cristiana. Il fatto che la società ebraica e la società cristiana fossero in pratica reciprocamente separate facilitava le persecuzioni. Le streghe erano perseguitate poiché accusate di parteggiare per il [[demonio]] e di avere con questo rapporti carnali nel corso di rituali chiamati [[sabba]], durante i quali tra l'altro avrebbero sacrificato bambini bevendo il loro sangue. C'erano anche altre ipotesi sul diffondersi della peste come congiunzioni astrali sfavorevoli e punizioni divine. La medicina dell'epoca non aveva fatto grandi passi avanti rispetto ai tempi dell'[[Impero romano]], così i medici – basandosi sulle conoscenze di [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] e [[Galeno]], i due più importanti medici dell'antichità – pensavano di poter guarire dalla peste eliminando dal corpo gli umori negativi, tagliando una vena al paziente e facendone uscire del sangue. Tuttavia in realtà questo contribuiva al diffondersi del contagio e soprattutto all'indebolimento del paziente, facilitandone di fatto la morte.
* [[Jacques Brautbar]] - chitarra, voce
* [[Jason Schwartzman]] - batteria
 
== Discografia ==
Gli uomini di fede ritenevano che la peste fosse stata mandata da Dio come punizione, perciò organizzarono preghiere collettive, processioni e movimenti quali i flagellanti. Ciò non fece altro che contribuire ulteriormente ad alimentare l'epidemia: tali eventi collettivi si rivelarono infatti un'ottima occasione per veicolare l'agente patogeno per via respiratoria.
=== Album in studio ===
* 1998 – ''[[Phantom Planet Is Missing]]''
* 2002 – ''[[The Guest (album)|The Guest]]''
* 2003 – ''[[Phantom Planet (album)|Phantom Planet]]''
* 2008 – ''[[Raise the Dead]]''
 
=== EP ===
== Scoppio della peste e diffusione in Europa ==
* 2001 – ''[[Live (Phantom Planet)|Live]]''
L'area di origine della pandemia sembra esser stata quella regione dell'[[Asia centrale]] settentrionale tra l'area dell'[[Monti Altaj|Altaj]] e [[Tuva]]<ref name=":1" /><ref>{{Cita libro|nome=Philip|cognome=Alcabes|titolo=Dread : how fear and fantasy have fueled epidemics from the black death to avian flu|url=https://www.worldcat.org/oclc/646801262|accesso=27 settembre 2018|edizione=First edition|data=2009|editore=PublicAffairs|lingua=en|p=25|OCLC=646801262|ISBN=0786741465}}</ref> o la vicina [[Cina]]<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Nicholas|cognome=Wade|autore=|url=https://www.nytimes.com/2010/11/01/health/01plague.html|titolo=Europe’s Plagues Came From China, Study Finds|pubblicazione=New York Times|data=|accesso=27 settembre 2018}}</ref><ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=|nome=George D.|cognome=Sussman|data=2011|titolo=Was the black death in India and China?|rivista=Bulletin of the History of Medicine|volume=85|numero=3|pp=319–355|lingua=en|accesso=27 settembre 2018|doi=10.1353/bhm.2011.0054|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22080795}}</ref><ref name=":3">{{Cita news|lingua=en|nome=Malcolm|cognome=Moore|autore=|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/china/8102278/Black-Death-may-have-originated-in-China.html|titolo=Black Death may have originated in China|pubblicazione=[[Daily Telegraph]]|data=1 novembre 2010|accesso=27 settembre 2018}}</ref>. La causa scatenante pare esser stata la moria di roditori, in quelle regioni, dovuta alla scarsità di cibo conseguente all'irrigidimento delle condizioni climatiche<ref>{{Cita libro|nome=Robert L.|cognome=Tignor|nome2=Stephen|cognome2=Aron|nome3=Peter|cognome3=Brown|titolo=Worlds together, worlds apart.|url=https://www.worldcat.org/oclc/870312289|accesso=27 settembre 2018|edizione=4ª edizione, [edizione in due volumi]|lingua=en|p=407|OCLC=870312289|ISBN=9780393922080}}</ref>. In assenza di roditori le pulci affamate e vettori del bacillo della peste attaccarono anche l'uomo e gli altri mammiferi. Il tutto venne aggravato dal fatto che i rifiuti, abbondanti e a cielo aperto nelle città medioevali, attrassero i roditori affamati, sia selvatici sia domestici. Infine l'efficiente sistema di comunicazioni dell'Impero mongolo propagò il contagio in poco tempo da un capo all'altro del continente asiatico<ref name=":0" />, fino all'Europa che – geograficamente – altro non è che una propaggine dell'Asia.
 
=== Singoli ===
Nel [[1338]] o 1339 raggiunse le comunità afferenti alle [[Chiesa d'Oriente|chiese nestoriane]] presso il lago [[Ysykköl|Issyk-Kul]], nell'odierno [[Kirghizistan]]. Le prime testimonianze scritte circa l'epidemia sono state rinvenute proprio presso questo lago, che costituiva una tappa obbligata sul cammino della [[Via della Seta]]<ref name=":3" />. Nel [[1345]] si segnalarono i primi casi a [[Sarai]] sul [[Volga]] meridionale e in [[Penisola di Crimea|Crimea]]. Nel [[1346]] la peste fece le prime vittime ad [[Astrachan']]. L'anno successivo il morbo raggiunse i confini dell'Europa di allora. L'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]], guidata da [[Ganī Bek]], assediava [[Feodosia#Caffa|Caffa]], nella penisola di [[Crimea]], capoluogo della ricca [[colonia genovese]] della [[Gazaria (colonia genovese)|Gazaria]] e scalo sulla Via dell'Oriente. La peste raggiunse la città al seguito dell'Orda d'Oro: le cronache dell'epoca riportano (come ha scritto [[Michel Balard]] sulla scorta della cronaca anonima,<ref>''Historia, quae fratris Michaelis de Placea siculi, ordinis sancti Francisci, nomine circumfertur''. Cfr. Raffaele Starrabba, ''Scritti inediti o rari di Antonino Amico'', Palermo 1891, p. 307.</ref> ma attribuita al frate francescano, [[Michele da Piazza]])<ref>Pubblicata per la prima volta da Rosario Gregorio nel 1791 con il titolo di ''Historia Sicula''.</ref> che gli assedianti gettavano con le [[Catapulta|catapulte]] i cadaveri degli appestati entro le mura della città. Gli abitanti di Caffa avrebbero immediatamente gettato in mare i corpi, ma la peste comunque entrò in città in questo modo.
* 2002 – ''[[California (Phantom Planet)|California]]''
* 2002 – ''[[The Happy Ending/Clockwork]]''
* 2004 – ''[[Big Brat]]''
 
=== DVD ===
Una volta a Caffa, la peste fu introdotta nella vasta rete commerciale dei genovesi, che si estendeva su tutto il Mediterraneo. A bordo delle navi commerciali che partivano da Caffa nell'autunno del 1347 la peste giunse a Costantinopoli, prima città europea contagiata<ref>{{Cita libro|autore=C. Tsiamis|titolo=Epidemic waves of the Black Death in the Byzantine Empire (1347-1453 AD)|collana=Infections in the history of medicine|anno=2011|lingua=en|pp=194-201|volume=3}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=George C.|cognome=Kohn|titolo=Encyclopedia of plague and pestilence : from ancient times to the present|url=https://www.worldcat.org/oclc/77047802|accesso=27 settembre 2018|edizione=3ª ed|data=2008|editore=Facts on File|lingua=en|p=31|OCLC=77047802|ISBN=9780816069354}}</ref> e in seguito arrivò a Messina<ref>{{Cita libro|autore=Michel de Piazza|titolo=Historia Secula ab anno 1337 ad annum 1361|lingua=la}}</ref> e nel corso dei successivi tre anni contagiò tutta l'Europa fino alla Scandinavia e alla Polonia. L'[[Egitto]] trasmise la peste alla [[Nubia]] ([[Sudan]]) e all'[[Africa]] centrale. Le prime regioni europee a essere contagiate furono gli [[Urali]], il [[Caucaso]], la Crimea.
* 2003 – ''[[Phantom Planet: Live at the Troubadour]]''
* 2004 – ''[[Phantom Planet: Chicago, Chicagogoing, Chicagogone]]''
 
=== Partecipazioni ===
* Gli equipaggi infetti delle navi trasportarono il contagio da [[Genova]] a [[Marsiglia]]<ref>{{Cita libro|autore=De Smet|titolo=Breve Chronicon|p=15|volume=vol. II}}</ref>, da dove la peste risalì la valle del [[Rodano]] verso nord. Dopo poco tempo raggiunse la Linguadoca e [[Montpellier]], nell'agosto 1348 anche [[Carcassonne]], [[Bordeaux]], [[Aix-en-Provence]] e [[Avignone]], dove nei primi tre giorni del contagio morirono 1.800 persone. All'epoca Avignone era la sede papale e una delle principali città europee. La peste aveva raggiunto in marzo [[Tolosa]] e in maggio [[Parigi]]<ref>{{Cita libro|autore=Rudolf Sies|titolo=Das 'Pariser Pestgutachten' von 1348 in altfranzösischer Fassung|anno=1997|città=Würzburg|lingua=fr}}</ref>. Anche [[Spagna]], [[Marocco]], [[Tunisia]] e [[Portogallo]] vennero contagiate via mare dalle galee genovesi. Nel contempo da Costantinopoli la peste si trasmise alla [[Grecia]], alla [[Bulgaria]], alla [[Romania]] e in tutti i [[Balcani]].
Nelle seguenti [[colonne sonore]] sono contenuti brani dei Phantom Planet
* L'Italia venne contagiata da tre direzioni: dalla Sicilia venne contagiata tutta l'[[Italia Meridionale]] e il [[Lazio]]. Da Genova venne contagiata tutta la [[Lombardia]] (con la notevole eccezione del milanese), il [[Piemonte]] e la [[Svizzera]]. Da Venezia venne contagiato il [[Veneto]], l'[[Emilia-Romagna]], la [[Toscana]], l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]].
* 2002 – ''[[Orange County: The Soundtrack]]''
* Dall'Asia centrale la peste invase l'[[India]] e la [[Persia]]<ref name=":2" />. Dalla Persia si riversò in [[Mesopotamia]], [[Siria]], [[Palestina]] e [[Penisola araba|Arabia]]. I cronisti arabi scrivono che quegli anni rappresentavano "il periodo della distruzione". Attraverso l'antica [[Via delle spezie]] tutta la [[Penisola araba|penisola arabica]] prima, l'[[Eritrea]] assieme all'[[Etiopia]] e alla [[Somalia]] poi vennero contagiate entro il [[1349]].
* 2003 – ''[[Music from the OC: Mix 1]]''
* Da Venezia la peste, passando per il [[Brennero]], raggiunse l'[[Austria]]: la morte nera comparve prima in [[Carinzia]], quindi in [[Stiria]] e infine [[Vienna]], che fu l'unica città in cui ogni moribondo ricevette l'[[estrema unzione]].
* 2005 – ''[[Music from the OC: Mix 5]]''
* Dalla Francia settentrionale le direttrici del contagio furono verso l'Inghilterra meridionale e verso il [[Belgio]] e i Paesi Bassi.
* 2005 – ''[[Stubbs the Zombie: The Soundtrack]]''
* Dall'Inghilterra il contagio si diresse verso la [[Scozia]], l'[[Irlanda]] e la [[Scandinavia]].
* 2005 – ''[[The Bad News Bears: Original Motion Picture Soundtrack]]''
* Dall'Olanda e dall'Austria il contagio attanagliò le valli del [[Reno]] e del [[Danubio]], coinvolgendo [[Germania]], [[Polonia]], [[Ungheria]] e [[Boemia]].
* Dalla Germania venne contagiata la [[Danimarca]] e dalla Danimarca venne esportata la peste alle sue dipendenze d'oltremare, ossia Islanda e [[Groenlandia]]<ref>{{Cita libro|nome=Gunnar|cognome=Karlsson|titolo=Iceland's 1100 years : the history of a marginal society|url=https://www.worldcat.org/oclc/45829776|accesso=27 settembre 2018|lingua=en|p=111|OCLC=45829776|ISBN=185065414X}}</ref>.
* Dalla Polonia l'epidemia penetrò nei [[Paesi Baltici]], in [[Finlandia]] e in [[Russia]] (già in parte raggiunta dall'epidemia della [[Mongolia]] e dell'[[Ucraina]]), dove si fermò davanti alla vaste pianure disabitate della Siberia<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jonathan Duhoux|anno=2015|titolo=La Peste noire et ses ravages. L’Europe décimée au XIVe siècle|rivista=50 Minutes|p=16}}</ref>.
 
Per limitare i rischi di contagio dopo il 1347 le navi, sulle quali si sospettava la presenza di peste, venivano messe in isolamento per quaranta giorni ([[quarantena]], dal francese «''une quarantaine de jours''»). La quarantena poteva impedire che gli equipaggi mettessero piede a terra, ma non impediva che lo facessero i ratti, contribuendo così alla diffusione della malattia.
 
== Conseguenze sulla popolazione della peste nera ==
{{citazione|Della minuta gente, e forse in gran parte della mezzana, era il ragguardamento di molto maggior miseria pieno; per ciò che essi, il più o da speranza o da povertà ritenuti nelle lor case, nelle lor vicinanze standosi, a migliaia per giorno infermavano; e non essendo né serviti né atati d'alcuna cosa, quasi senza alcuna redenzione, tutti morivano. E assai n'erano che nella strada pubblica o di dì o di notte finivano, e molti, ancora che nelle case finissero, prima col puzzo de lor corpi corrotti che altramenti facevano a' vicini sentire sé esser morti; e di questi e degli altri che per tutto morivano, tutto pieno.
 
Era il più da' vicini una medesima maniera servata, mossi non meno da tema che la corruzione de' morti non gli offendesse, che da carità la quale avessero a' trapassati. Essi, e per sé medesimi e con l'aiuto d'alcuni portatori, quando aver ne potevano, traevano dalle lor case li corpi de' già passati, e quegli davanti alli loro usci ponevano, dove, la mattina spezialmente, n'avrebbe potuti veder senza numero chi fosse attorno andato: e quindi fatte venir bare, (e tali furono, che, per difetto di quelle, sopra alcuna tavole) ne portavano.
 
Né fu una bara sola quella che due o tre ne portò insiememente, né avvenne pure una volta, ma se ne sarieno assai potute annoverare di quelle che la moglie e 'l marito, di due o tre fratelli, o il padre e il figliuolo, o così fattamente ne contenieno.|[[Giovanni Boccaccio]], ''[[Decameron]]''}}
Si calcola che la peste nera uccise tra i venti e i venticinque milioni di persone, un terzo della popolazione europea dell'epoca, mentre per le vittime in Asia e Africa mancano fonti certe. Le cifre devono venire considerate con prudenza, perché le testimonianze dei contemporanei riportano numeri probabilmente esagerati per esprimere il terrore e la crudeltà di questa pandemia. Per esempio, ad Avignone i cronisti dell'epoca stimarono fino a 125.000 morti, quando Avignone, a quei tempi, non contava più di 50.000 abitanti. Più affidabili i dati relativi a istituti religiosi: morirono tutti i religiosi agostiniani di Avignone, tutti i francescani di Carcassonne e Marsiglia, che erano circa 150; 153 su 160 francescani a Maguelon, 133 su 140 francescani a Montpellier (da St. C. Ujvari, ''Storia delle epidemie'', ed. Odoya, 2011).
 
[[File:Burying Plague Victims of Tournai.jpg|thumb|upright=1.5|Rappresentazione della peste bubbonica nelle cronache di Gilles Li Muisis (1272-1352), abate del monastero di San Martino dei giusti, conservata nella [[Biblioteca reale del Belgio]]]]
Più delle cifre sono i destini individuali a dare un'idea concreta delle devastazioni della peste: [[Agnolo di Tura]], cronista [[Siena|senese]], lamentava di non trovare più nessuno che seppellisse i morti e di aver dovuto seppellire con le proprie mani i suoi cinque figli. John Clyn, l'ultimo monaco ancora in vita in un convento irlandese a [[Kilkenny]], poco prima di morire egli stesso di peste metteva sulla carta la sua speranza che all'epidemia sopravvivesse almeno un uomo, che potesse continuare la cronaca della peste che egli aveva cominciato. [[Giovanni Villani]], cronista fiorentino, venne stroncato dalla peste in maniera tanto repentina che la sua cronaca si interrompe a metà di una frase. A Venezia morirono venti medici su ventiquattro, ad Amburgo sedici membri del consiglio cittadino su venti. A [[Londra]] morirono tutti i mastri della [[corporazione]] dei sarti e dei cappellai. Un terzo dei notai di Francia morì, così come un terzo dei cardinali riuniti ad Avignone.
 
La peste nera non colpì tutta Europa con la stessa intensità: alcune rare zone rimasero quasi immuni dal contagio (come alcune regioni della Polonia, il Belgio e [[Praga]]), altre invece furono quasi spopolate. In Italia la peste risparmiò [[Milano]], mentre a [[Firenze]] uccise quattro quinti degli abitanti. In Germania invece, mentre il meridione venne prevalentemente risparmiato, Amburgo, Brema e Colonia vennero colpite in maniera massiccia dall'epidemia. Gli effetti sulla popolazione furono senz'altro più gravi in Francia e in Italia che in Germania. In Scandinavia ebbe un effetto disastroso; specialmente in Norvegia, dove la pandemia colpì così tanto la popolazione da lasciarla senza sovrani. Fu in quel momento che i tre regni nordici di Danimarca, [[Regno di Norvegia|Norvegia]] e [[Svezia-Norvegia|Svezia]] si unirono sotto la guida della regina [[Margherita I di Danimarca]].
 
Furono necessari alcuni secoli perché la popolazione europea ritornasse alla densità precedente la pandemia. David Herlihy (storico statunitense, studioso della storia medioevale) nota che il numero degli abitanti dell'Europa cessò di calare solo nei primi decenni del [[XV secolo]] e che nei cinquant'anni successivi rimase stabile, per poi riprendere lentamente ad aumentare attorno al [[1460]].
 
[[File:Doktorschnabel 430px.jpg|thumb|upright=1.2|''Il medico della peste'', acquaforte di [[Paulus Fürst]] [[1656]] (da J. Columbina): durante l'epidemia di [[peste del 1656]] a Roma i medici ritenevano che [[Abito del medico della peste|questo abbigliamento]] proteggesse dal contagio e pertanto indossavano un mantello cerato, una sorta di occhiali protettivi e guanti, mentre nel becco si trovavano sostanze aromatiche]]
 
== I medici e la loro reazione ==
I medici dell'epoca rimasero disorientati di fronte a questo fenomeno, per loro incomprensibile. Allora la formazione del medico prevedeva una solida preparazione [[astrologia|astrologica]], che impegnava la maggior parte del loro studio. Le teorie mediche risalivano all'antichità, a Ippocrate e Galeno, secondo i quali le malattie nascevano da una cattiva miscela (discrasia) dei quattro umori del corpo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. L'idea stessa del contagio era sconosciuta alla medicina galenica e del tutto impensabile la trasmissione di malattie da animale a uomo. Si pensava piuttosto che dei "soffi pestiferi" avessero trasportato la malattia dall'Asia all'Europa, oppure che la malattia fosse causata da miasmi provenienti dall'interno della terra.
 
I consigli o regimi contro la peste, opere mediche che mostravano come difendersi dal contagio, divennero quasi un genere letterario. In particolare il più importante fu il ''[[Regimen Sanitatis Salernitanum]]'', documento scritto in latino in cui erano contenute tutte le competenze mediche del tempo. Si consigliava di tenere aperte solo le finestre rivolte a nord, perché i venti da sud – caldi e umidi – erano considerati dannosi. Il sonno durante il giorno era bandito, così come il lavoro pesante. Secondo molti la peste colpiva di preferenza le donne giovani e belle: {{Senza fonte|in effetti la peste contagiava con maggior facilità più le donne degli uomini e più i giovani che gli anziani.}}
 
Il medico [[Gentile da Foligno]] elaborò la teoria del soffio pestifero: una congiunzione sfavorevole dei pianeti avrebbe risucchiato l'aria dalla terra, aria che sarebbe ritornata sulla terra in forma di "soffio pestifero". La facoltà di medicina dell'Università di Parigi, incaricata da [[Filippo VI di Francia|Filippo VI]] di redigere una relazione sulle cause dell'epidemia, fece propria questa tesi e così questa spiegazione assunse grande autorevolezza e venne tradotta in numerose lingue europee.
 
Molti medici di fronte alla peste fuggivano, ma se fuggivano erano considerati dei vigliacchi, mentre se restavano erano considerati interessati solamente al denaro. Riferisce il cronista [[Baldassarre Buonaiuti|Marchionne di Coppo Stefani]]: «Medici non se ne trovavano, perocché moriano come gli altri; e quelli che si trovavano, volevano smisurato prezzo innanzi che intrassero nella casa». In caso di peste l'unico dovere del medico era di invitare l'ammalato a confessarsi. Il rimedio cui i medici più frequentemente ricorrevano erano fumigazioni con erbe aromatiche. [[Papa Clemente VI]], per tutta la durata dell'epidemia ad [[Avignone]], rimase rinchiuso nei suoi appartamenti, dove erano accesi grandi falò. È probabile che in questo modo riuscì realmente a sfuggire al contagio: il calore allontana le pulci.
 
In effetti molte di queste pratiche empiriche potevano funzionare egregiamente per abbassare le probabilità di contagio;
le pulci notoriamente vivono in ambienti freddi e umidi, quindi il calore e l'aria secca prodotti dal fuoco e fumi potevano essere molto utili, così come le piante aromatiche ed essenze, quali ad es. rosmarino menta e limone, efficacemente repellono le pulci; purtroppo però applicare queste pratiche ad un contagiato era completamente inutile.
 
A lungo termine la peste fece sì che la medicina si emancipasse dalla tradizione galenica. [[Papa Clemente VI]] consentì che si sezionassero cadaveri, pur di scoprire le cause dalla malattia. <ref>{{Cita web|url=http://www.filosofiaescienza.it/la-nascita-dellanatomia/|titolo=La nascita dell'anatomia}}</ref>. {{Senza fonte|La ricerca diretta sul corpo umano per mezzo di studi anatomici ebbe un maggior impulso dopo la peste, un primo passo in direzione della medicina moderna e della [[Empirismo|scienza empirica]].}} Tuttavia dovettero trascorrere quasi duecento anni prima che [[Girolamo Fracastoro]] ([[1483]]-[[1533]]) si confrontasse in maniera più sistematica con l'idea di contagio.
 
== La religione dopo la peste ==
Molti ritennero che la peste fosse una punizione divina e cercarono conforto nella religione. Movimenti religiosi nacquero spontaneamente in conseguenza della peste (o nel timore dell'epidemia) e molti di essi sfidavano il monopolio ecclesiastico sulla sfera spirituale. La vita quotidiana era segnata da rogatorie e processioni, mentre i [[flagellanti]] percorrevano le strade delle città. Il culto di [[San Rocco]], [[patrono]] degli appestati, divenne particolarmente intenso e i [[Pellegrinaggio|pellegrinaggi]] divennero più frequenti. In molti luoghi sorsero chiese votive e altri monumenti, come le cosiddette "colonne della peste", per la paura degli uomini e per il loro desiderio di essere liberati dal flagello. Nella generale disperazione vi furono altri che decisero di gustare ogni minuto, almeno il pensiero di esso.<ref>[[Matteo Villani]]; ''Cronica di Matteo Villani'', I, cap. 4.</ref> L'economia non poteva reggere l'urto dell'epidemia. La manodopera moriva, fuggiva o non riusciva più a svolgere il proprio compito. Per molti non aveva più senso coltivare i campi, se comunque la morte ben presto doveva raggiungerli.
 
=== La persecuzione degli ebrei ===
L'autorità della Chiesa e dello Stato crollò molto rapidamente, anche per l'inefficacia delle misure messe in campo contro il contagio. Nel ''[[Decameron]]'' [[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]] annota: «E in tanta afflizione e miseria della nostra città era la reverenda autorità delle leggi, così divine come umane, quasi caduta e dissoluta tutta per li ministri e esecutori di quelle, li quali, sì come gli altri uomini, erano tutti o morti o infermi o sì di famigli rimasi stremi, che uficio alcuno non potean fare; per la qual cosa era a ciascun licito quanto a grado gli era d'adoperare».<ref>[[Giovanni Boccaccio]]; ''[[Decameron]]''.</ref> A soffrire maggiormente di questa perdita di autorità fu chi si trovava ai margini della società medievale. Soprattutto in Germania {{Senza fonte|l'epidemia fu accompagnata da una gravissima persecuzione degli ebrei, probabilmente la più grave fino alla [[Shoah]].}}
 
{{Senza fonte|I [[pogrom]] ebbero inizio quando la popolazione esasperata cercava un colpevole e ve lo trovò appunto negli ebrei che, nonostante il forte calo nel traffico delle lane, continuavano a pretendere le imposte in quanto molti di loro erano esattori.}} Le autorità tentarono di arginare le violenze. Già nel 1348 papa Clemente VI definiva "inconcepibili" le accuse che gli ebrei diffondessero la peste avvelenando i pozzi, perché l'epidemia infuriava anche dove non c'erano [[Ebraismo|ebrei]], e laddove vi erano ebrei, anch'essi finivano vittime del contagio. {{Senza fonte|Il papa invitava il clero a porre gli ebrei sotto la sua protezione. Clemente VI vietò di uccidere ebrei senza processo e di saccheggiare le loro case. Le [[Bolla pontificia|bolle]] papali ebbero effetto solo ad Avignone, mentre altrove contribuirono ben poco alla salvezza degli ebrei. Lo stesso vale per la regina [[Giovanna I di Napoli]] che, nel maggio 1348, aveva diminuito i tributi dovutile dagli ebrei che vivevano nei suoi possedimenti provenzali, per compensare le perdite dovute ai saccheggi subiti. Nel giugno dello stesso anno i funzionari reali vennero cacciati dalle città della Provenza, fatto che illustra la debolezza della tutela degli ebrei causata dalla perdita di autorità dei monarchi.}}
 
L'accusa che gli ebrei avvelenassero fonti e pozzi cominciò a circolare agli inizi del 1348: in [[Savoia (regione storica)|Savoia]] sotto tortura alcuni ebrei inquisiti avevano ovviamente ammesso questo reato. La loro confessione si diffuse rapidamente in tutta Europa e scatenò un'ondata di violenze, soprattutto in [[Alsazia]], in Svizzera e in Germania. Il 9 gennaio 1349 a [[Basilea]] venne uccisa una parte degli ebrei che vi abitavano. Il consiglio cittadino della città aveva allontanato i più agitati tra quelli che istigavano alla violenza, ma la popolazione si rivoltò, costringendo gli amministratori a togliere il bando e a cacciare gli ebrei. Una parte di loro venne rinchiusa in un edificio su di un'isola sul Reno, cui poi venne dato fuoco. Anche a [[Strasburgo]] il governo cittadino aveva tentato di proteggere gli ebrei, ma venne esautorato dalle corporazioni. Il nuovo governo si mostrò tollerante verso l'annunciato massacro, che ebbe luogo nel febbraio 1349, quando la peste ancora non aveva raggiunto la città. Vennero uccisi 900 ebrei sui 1884 residenti a Strasburgo.
 
Si discute sul ruolo dei flagellanti nei pogrom. Si riteneva che ancora prima dell'arrivo della peste essi avessero istigato la popolazione contro gli ebrei in città come [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]], [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Augusta (Germania)|Augusta]], [[Norimberga]], [[Königsberg]] e [[Ratisbona]]. La ricerca più recente è però del parere che i flagellanti siano stati una "comoda giustificazione" (Haverkamp).
 
Nel marzo 1349 quattrocento ebrei di [[Worms]] preferirono appiccare il fuoco alle loro case e morirvi che finire nelle mani della folla in rivolta. Lo stesso fecero in luglio gli ebrei di Francoforte, mentre a [[Magonza]] gli ebrei si difesero e uccisero duecento dei cittadini che li stavano attaccando. Tuttavia alla fine anche a Magonza, che all'epoca era la più grande comunità ebraica d'Europa, gli ebrei si suicidarono incendiando le proprie case. I pogrom proseguirono sino alla fine del 1349. Gli ultimi ebbero luogo ad [[Anversa]] e [[Bruxelles]]. Quando la peste cessò ben pochi ebrei erano rimasti in vita tra Germania e Paesi Bassi.
 
=== Conseguenze a lungo termine della peste nera ===
La peste nera provocò un [[Mutamento sociale|mutamento]] profondo nella società dell'Europa medievale. Come ha dimostrato David Herlihy, dopo il 1348 non fu più possibile mantenere i modelli culturali del [[XIII secolo]]. Le gravissime perdite in vite umane causarono una ristrutturazione della società che avrebbe avuto effetti positivi nel lungo termine. Herlihy definisce la peste "l'ora degli uomini nuovi": il crollo demografico rese possibile a una percentuale significativa della popolazione la disponibilità di terreni agricoli e di posti di lavoro remunerativi. I terreni meno redditizi vennero abbandonati, il che comportò l'abbandono di interi villaggi in alcune zone. Le [[Corporazione|corporazioni]] ammisero nuovi membri, cui prima si negava l'iscrizione. I fitti agricoli crollarono, mentre le retribuzioni nelle città aumentarono sensibilmente. Per questo dopo la peste un gran numero di persone godette di un benessere che in precedenza era irraggiungibile.
 
L'aumento del costo della manodopera favorì un'accentuata meccanizzazione del lavoro, così il tardo Medioevo divenne un'epoca di notevoli innovazioni tecniche. David Herlihy cita l'esempio della [[Stampa (processo)|stampa]]: fino a quando i compensi degli [[Amanuense|amanuensi]] erano rimasti bassi, la copia a mano era una soluzione soddisfacente per la riproduzione delle opere. L'aumento del costo del lavoro diede il via a una serie di esperimenti che sfociò nell'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]] di [[Johann Gutenberg|Gutenberg]]. Sempre Herlihy ritiene che l'evoluzione della tecnica delle armi da fuoco sia da ricondurre alla carenza di soldati.
 
Secondo alcuni storici della cultura, tra cui in particolare Egon Friedell, la peste nera causò la crisi delle concezioni medievali di uomo e di universo, scuotendo le certezze della fede che avevano dominato fino ad allora e vede un rapporto causale diretto tra la catastrofe della peste nera e il [[Rinascimento]].
 
== Il ritorno della peste nei secoli successivi ==
Si ritiene che lo stesso agente patogeno del 1348 sia responsabile delle periodiche epidemie scoppiate in Europa, con vari gradi di intensità e mortalità, a ogni generazione fino al [[XVIII secolo]]. Tra queste, la peste del [[1576]]-[[1577]] (cosiddetta [[peste di San Carlo]]) e soprattutto la terribile [[peste del 1630]] abbattutasi nel [[Nord Italia]] e immortalata da [[Alessandro Manzoni]] ne ''[[I promessi sposi]]''. Da ricordare pure la [[grande peste di Londra]] del [[1665]]-[[1666]] e quella di [[Vienna]] del [[1679]]. La peste di Marsiglia del [[1720]]-[[1722]] è invece considerata di origine [[Vicino Oriente|vicino-orientale]].
 
In una recente ricerca scientifica, che ha utilizzato nuove tecniche, gli scienziati Hendrik Poinar, Kirsti Bos e Johannes Krause hanno provato che fu una variante della ''[[Yersinia pestis]]'', ormai estinta, a causare la prima epidemia tra il 1347 e il 1352.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Klaus Bergdolt, ''La peste nera in Europa'', Casale Monferrato, 1997.
* Norman F. Cantor, ''In the Wake of the Plague – The Black Death and the Word it made'', Londra, 1997, ISBN 0-7434-3035-2.
* Claudia Eberhard Metzger, Renate Ries, ''Verkannt und heimtückisch – Die ungebrochene Macht der Seuchen'', Basilea, 1996, ISBN 3-7643-5399-6.
* Franz-Reiner Erkens, "Buße in Zeiten des Schwarzen Todes: Die Züge der Geissler", in: ''Zeitschrift für historische Forschung'', vol. 26, Berlino, 1999, pp.&nbsp;483–513.
* Egon Friedell, ''Kulturgeschichte der Neuzeit. Die Krisis der Europäischen Seele von der Schwarzen Pest bis zum Ersten Weltkrieg'', Monaco di Baviera, 1996 ISBN 3-406-40988-1 (prima edizione 1927–31).
* John Hatcher, ''La morte nera. Storia dell'epidemia che devastò l'Europa nel Trecento'', Bruno Mondadori, 2010.
* Alfred Haverkamp, "''Die Judenverfolgungen zur Zeit des Schwarzen Todes im Gesellschaftsgefüge deutscher Städte''", in: Alfred Haverkamp (ed.): ''Zur Geschichte der Juden im Deutschland des späten Mittelalters und der frühen Neuzeit'', Stoccarda, 1981, ISBN 3-7772-8112-3.
* David Herlihy, ''Der Schwarze Tod und die Verwandlung Europas'', Berlino, 1997, ISBN 3-8031-3596-6.
* Rober Hoeniger, ''Der Schwarze Tod in Deutschland. Ein Beitrag zur Geschichte des vierzehnten Jahrhunderts'', Berlino, 1882.
* Kay Peter Jankrift, ''Krankheit und Heilkunde im Mittelalter'', in ''Wissenschaftliche Buchgesellschaft'', ISBN 3-534-15481-9.
* William H. McNeill, ''Seuchen machen Geschichte. Geißeln der Völker'', Monaco di Baviera, 1976 ISBN 3-7906-0079-2.
* William Naphy, Andrew Spicer, ''Der schwarze Tod'', Magnus Verlag, ISBN 3-88400-016-0.
* Norbert Ohler, ''Sterben und Tod im Mittelalter'' Patmos Paperback, ISBN 3-491-69070-6.
* Jacques Ruffié, Jean-Charles Sournia, ''Die Seuchen in der Geschichte der Menschheit'', Stoccarda, 1987, ISBN 3-423-30066-3.
* Manfred Vasold, "Die Ausbreitung des Schwarzen Todes in Deutschland nach 1348", in ''Historische Zeitschrift'', vol. 277, 2003, pp.&nbsp;281&nbsp;– 308.
* Manfred Vasold, ''Pest, Not und schwere Plagen. Seuchen und Epidemien vom Mittelalter bis heute'', Monaco di Baviera, 1991, ISBN 3-406-35401-7.
* Sue Scott, Christopher Duncan, ''Return of the Black Death: The World's Greatest Serial Killer'', [[John Wiley & Sons]], Canada, 2004, ISBN 0-470-09000-6.
* Enrico Butteri Rolandi, ''La peste nera. Ma poi venne il Rinascimento'', in "Storia in Network" numero 53 - marzo 2001 - link: [http://win.storiain.net/arret/num53/artic7.htm Peste nera in Italia (1348)].
* Stefan Cunha Ujvari "Storia delle epidemie" editrice Odoya srl, Bologna, 2011, ISBN 978-88-6288-127-2.
 
== Voci correlate ==
* [[Abito del medico della peste]]
* [[Alexandre Yersin]]
* [[Crisi del XIV secolo]]
* [[Grande carestia del 1315-1317]]
* [[Patologia]]
* [[Piccola era glaciale]]
* [[Re dei ratti]]
 
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