Cattedrale di Pozzuoli e Santuario della Madonna della Consolazione (Mascalucia): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
|Nome = Santuario della Madonna della Consolazione
|Nome = Basilica Cattedrale di San Procolo martire
|Immagine =
|Immagine = Ager puteolanus, siue, Prospectus eiusdem insigniores (1620) (14598190868).jpg
|Larghezza =
|Didascalia=La cattedrale in un disegno d'epoca
|Didascalia =
|SiglaStato = ITA
|Regione = {{Bandiera|IT-72|nomeSIC}}
|Città = [[Pozzuoli]]
|Città = {{simbolo|Mascalucia-Stemma.png}} [[Mascalucia]]
|Religione = Cattolica
|Religione = [[Cattolicesimo]]
|Diocesi = [[Diocesi di Pozzuoli|Pozzuoli]]
|DedicatoA = [[ProcoloMaria (madre di PozzuoliGesù)|SanMadonna Procolodella Consolazione]]
|ArchitettoOrdine =
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|Fondatore =
|Architetto =
|StileArchitett =
|InizioCostr = [[XII secolo]] (ric. dopo il 1693)
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|Sito =
|Sito = [http://www.cattedralepozzuoli.it/ www.cattedralepozzuoli.it]
}}
Il '''Santuario della Madonna della Consolazione''', altresì nota come '''Chiesa Madre''', è un [[luogo di culto]] [[cattolico]] sito in [[Mascalucia]], in [[provincia di Catania]].
 
La '''basilica minore di San Procolo martire''' è la cattedrale della [[diocesi di Pozzuoli]] e il duomo della [[Pozzuoli|città omonima]].
 
Questo edificio, situato sulla sommità del [[Rione Terra]], testimonia l'interminabile successione tra periodi di stabilità e improvvisi, radicali sconvolgimenti, infatti, a causa delle molteplici "distruzioni e ricostruzioni" subìte, racchiude in sé una perfetta sintesi della storia di Pozzuoli, dalla sua fondazione fino ad oggi. È stato riaperto al culto l'11 maggio [[2014]].<ref>http://www.cattedralepozzuoli.it/la-cattedrale/la-storia-cattedrale.html</ref>
 
== Storia ==
L'edificazione di una chiesa nel medesimo luogo in cui sorge il Santuario, risalrebbe al [[XII secolo]], e fu intitolata al culto di [[San Nicola di Bari]], all'epoca patrono di Mascalucia.<ref name=snicola">{{cita web|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#7|titolo=CHIESA MADRE|accesso=}}</ref> Dopo l'infeudamento del casale da parte di [[Giovanni Andrea Massa]] avvenuta nel 1645, il titolo della parrocchia fu cambiato in quello della [[Madonna|Madonna della Consolazione]]: il Massa, regalò alla Chiesa Madre una pala d'altare raffigurante la Madonna della Consolazione ed un dipinto attribuito a [[Pietro Novelli]] raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].<ref name="massa">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/chiesa-madre-santa-maria-della-consolazione/|titolo=Chiesa Madre, Santa Maria della Consolazione|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=7 agosto 2017|accesso=27-07-2019}}</ref>
Questo complesso è di epoca molto antica e sorse probabilmente in epoca greca o sannitica come [[Capitolium]] della città. Fu radicalmente ristrutturato in età repubblicana sino ad essere completamente riedificato in età augustea.
=== Il [[Tempio romano|tempio]] di Augusto ===
Fu fatto erigere dal ricco mercante Lucio Calpurnio in onore dell'imperatore [[Ottaviano Augusto]], come riferisce un'iscrizione con dedica: ''L. Calpurnius L.f. templum Aug. cum ornamentis d.s.f.'' (Lucio Calpurnio, figlio di Lucio, dedicò a sue spese questo tempio ed il suo arredo ad Augusto), e fu costruito dall'architetto [[Lucio Cocceio Aucto]] sui resti di un precedente tempio di età repubblicana risalente al 194 a.C., che già era stato fatto restaurare da [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] nel 78 a.C. Si presentava come un tempio [[pseudoperiptero]] esastilo, con nove colonne scanalate sui lati lunghi, di ordine corinzio con due rampe laterali ascendenti al basamento del [[pronao]]. La cella era di forma quadrata e fu costruita con blocchi di marmo bianco, connessi tra loro senza l'impiego di [[malta]]. In questa maniera fu realizzato anche il resto dell'edificio.
 
L'[[eruzione dell'Etna del 1669]], che seppellì molti borghi a ridosso del vulcano, risparmiò il centro cittadino mascaluciese e la Chiesa Madre, che invece venne completamente distrutta dal violento [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], ad eccezione dell'altare, oltrechè il [[campanile]] donato nel 1690 dal principe Nicolò Placido Branciforte, feudatario del paese col titolo di Duca di Santa Lucia.<ref name=snicola"/> Agli inizi del [[XVIII secolo]], il tempio venne ricostruito nell'attuale forma, a cui fu dato un aspetto più imponente.<ref name=snicola"/> I [[monaci benedettini]], che a quel tempo soggiornavano a Mascalucia al monastero di Sant'Antuneddu, arredarono gli interni della sacrestia, costruirono i confessionali e il coro ligneo, tutti in stile [[rococò]].<ref name=snicola"/><ref name="massa"/>
=== La chiesa cristiana ===
Tra la fine del V e gli inizi del VI secolo i puteolani decisero di dedicare, come chiesa, questo edificio di età augustea al loro santo patrono [[Procolo di Pozzuoli|Procolo]]. Nel 1538 subì gravi danni a seguito dello sprofondamento di Tripergole e della conseguente nascita del [[Monte Nuovo]]. Il vescovo Gian Matteo Castaldo lo restaurò e per far fronte alla spesa occorrente, ottenne da [[papa Paolo III]], con un decreto del 16 giugno 1544, la facoltà di vendere i beni stabili della [[mensa vescovile]] fino al prezzo di 200 ducati d'oro.
 
Ai primi del [[XX secolo]], il vicario sacerdote Vito Longo, dirigendo personalmente i lavori, ampliò la chiesa con la costruzione delle due navate laterali e del secondo campanile lasciato però incompleto.<ref name=snicola"/> Fu l'unica [[parrocchia]] di Mascalucia fino al 1944, con l'elevazione a rango parrocchiale della [[Chiesa di San Vito Martire]], e il 15 agosto 1986, l'Arcivescovo di Catania la elevò a [[santuario]].<ref name="santuario">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/luoghi-di-culto/244-santuario-della-madonna-della-consolazione.html|titolo=Santuario della Madonna della Consolazione|accesso=27-07-2019}}</ref>
==== Il rifacimento barocco e gli interventi successivi====
Nel 1636 il [[vescovo]] [[Martìn de Leòn y Càrdenas|Martín de León y Cárdenas]], in conformità ai dettami della [[controriforma]], diede avvio alla ricostruzione del duomo, che terminò nel 1647. Questo intervento fu progettato dall'architetto [[Bartolomeo Picchiatti]] con la consulenza artistica di [[Cosimo Fanzago]].
Dopo aver sfondato la parete nord del [[tempio romano]], fu realizzato un nuovo coro e messo in collegamento con la coeva sala Capitolare, che oggi si presenta ricoperta da affreschi raffiguranti tutti i vescovi di Pozzuoli fino al 1732. Inoltre, nel 1633, fu costruito un nuovo [[campanile]], (demolito nel 1968, dal quale sono state recuperate tre delle sue quattro antiche campane).
 
== Descrizione ==
All'interno del duomo fu realizzata una cappella adibita al culto dell'Eucarestia sormontata, all'esterno, da una [[cupola]] maiolicata e decorata internamente con marmi e, nei pennacchi della cupola, con la raffigurazione, ad affresco, dei quattro evangelisti, che, malgrado i recenti restauri, si presentano deteriorati. In origine presentava un altare in marmi policromi e un ciborio riccamente decorato con lapislazzuli e altre pietre dure dei quali si sono perse le notizie da molto tempo.
Il Santuario della Madonna della Consolazione, è situato in pieno centro storico di Mascalucia. Della Chiesa originaria sono ancora visibili i resti di un antico altare oggi posto nella cappella dell'abside.<ref name="descrizione">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/gigi_friends/chiesa_madre.htm|titolo=Storia sulla Chiesa Madre di Mascalucia|accesso=27-07-2019}}</ref> La facciata principale, orientata a est, è realizzata in muratura intonacata di colore chiaro, ed è ripartita in tre grandi settori definiti da quattro lesene in pietra lavica che tracciano la struttura interna a tre navate di tipo basilicale. In ognuno dei partiti laterali rispettivamente si osservano una finestra rettangolare a cui fa seguito verso il basso una piccola finestra tonda che risulta come la prima bordata in pietra lavica; in basso infine un grosso torrione contribuisce a rendere severo tutto l'insieme architettonico.<ref name="descrizione"/>
 
Al centro del prospetto il portale in pietra lavica, caratterizzato da due colonne basaltiche ed arricchito da arabeschi in tema vegetale e da volute sui capitelli e sulle cornici, vi è l'unico accesso alla Chiesa dalla piazza antistante.<ref name="descrizione"/> Il portale d'ingresso è sormontato da una finestra litica, al cui interno è posta una statua della Madonna.<ref name="massa"/> La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spicca la torre campanaria che termina con un'elegante guglia rivestita di mosaici policromi in ceramica.<ref name="descrizione"/>
Anche il resto del duomo fu arricchito dal de León con splendidi quadri di noti artisti dell'epoca, tra i quali si ricorda, innanzitutto, [[Artemisia Gentileschi]], autrice delle tre tele [[San Gennaro nell'anfiteatro di Pozzuoli]], [[Santi Procolo e Nicea]], [[Adorazione dei Magi (Artemisia Gentileschi)|Adorazione dei Magi]]. Questo fa della Cattedrale di Pozzuoli non solo una tappa fondamentale per chi voglia conoscere ed apprezzare la produzione artistica della grande pittrice, ma anche un raro esempio di luogo sacro cristiano ampiamente decorato (con un totale di circa 18 metri quadrati di tela) da un'artista femminile.
 
L'interno è a pianta basilicale con tre navate e transetto: la navata principale risulta bordata da colonne con capitelli corinzi e si conclude con un abside semicircolare; il soffitto è infine con volta a botte lunettate, decorato con cornicioni e stucchi.<ref name="descrizione"/> In origine la struttura presentava una sola navata, ampliata a tre agli inizi del Novecento.<ref name="massa"/> Il pavimento è in marmo policromo.<ref name="massa"/>
Si aggiungono al notevole patrimonio della chiesa importanti tele di [[Giovanni Lanfranco]], [[Cesare Fracanzano]], [[Francesco Fracanzano]], [[Agostino Beltrano]], Onofrio Giannone, [[Massimo Stanzione]] e [[Paolo Finoglio]] (San Pietro consacra vescovo [[sant'Aspreno]]).
<gallery>
File:The Martyrdom of St Januarius in the Amphitheatre at Pozzuoli.jpg|[[San Gennaro nell'anfiteatro di Pozzuoli]]
File:Adoration of the Magi by Artemisia Gentileschi.jpg|[[Adorazione dei Magi (Artemisia Gentileschi)|L'adorazione dei Magi]]
File:Artemisia gentileschi, i santi procolo e nicea, 1631 ca..JPG|[[Santi Procolo e Nicea]]
File:Paolo finoglia, san pietro consacra vescovo s. aspreno, 1635 ca., da cattedrale di pozzuoli.JPG|San Pietro consacra vescovo [[sant'Aspreno]]
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Al suo interno la chiesa contiene delle opere d'arte di un certo pregio tra cui: la balaustra dell'altare maggiore con colonnine monolitiche in marmo; quattro altari a scultura ed a intarsio in marmo; il cancelletto della balaustra in legno dorato; il pulpito e l'organo sempre in legno. Nella Cappella del Sacro Cuore si trovano un altare della Esposizione, in legno dorato, un quadro sopra tavola raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Pietro Novelli, una tela di Michele Rapisardi raffigurante la Madonna Addolorata, e il dipinto L'Estasi di Sant'Antonio di Giuseppe Consoli Guardo.<ref name="santuario"/>
Nel 1817 venne annessa al duomo la stessa [[chiesa del Santissimo Corpo di Cristo (Pozzuoli)|cappella del SS.Corpo di Cristo]].
 
Il vescovo [[Michele Zezza di Zapponeta]], in seguito, mise in collegamento l'ex chiesa della SS Trinità, risalente al [[XII secolo]] e ridotta, a causa di varii crolli e rifacimenti, ad una piccola cappella,con la cappella del SS.Corpo di Cristo mediante un'apertura a destra dell'altare, adibendola a ufficio parrocchiale.
Il duomo invece, dichiarato monumento nazionale con regio decreto del 21 novembre 1940, divenne [[basilica minore]] pontificia con bolla di [[papa Pio XII]] del 25 novembre 1959.<ref>[http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
 
==== L'incendio ====
La navata centrale della Cattedrale venne completamente distrutta da un incendio, nella notte tra il 16 e il 17 maggio 1964, divampato dall'altissimo tetto in legno che copriva la sopraelevata volta in incannucciato,così intenso da sviluppare un calore tale da calcinare anche i muri di pietra e i marmi antichi.La notizia ,diffusa in tutto il mondo il giorno seguente, provocò allarme e sollecite reazioni, tra le quali l'immediato trasferimento delle tele salvate, provenienti per la maggior parte dal coro, in alcuni musei di Napoli come quello di [[Museo di Capodimonte|Capodimonte]] e quello di [[Museo di San Martino|San Martino]].Da allora, la [[chiesa di Santa Maria della Consolazione (Pozzuoli)|chiesa di Santa Maria della Consolazione]] svolse le funzioni di Cattedrale e dal 1995 la moderna chiesa di [[San Paolo]], nel quartiere di [[Monterusciello]], quelle di concattedrale.
 
==== Bradisismo e restauri ====
Il Rione Terra, entro il quale sorge la cattedrale puteolana, fu sgomberato nel 1970 per i danni subiti a seguito di una crisi bradisismica, sebbene lo sgombero fosse richiesto anche per le pessime condizioni igieniche che vi albergavano.Rimase solo il Vescovo per salvaguardare lo svolgimento dei lavori di restauro, iniziati nel 1968 e guidati dal noto museografo Ezio De Felice, ma gli intoppi burocratici e le difficoltà di reperimento dei finanziamenti, ritardarono enormemente l'esecuzione, portando, il 10 maggio 1979,alla definitiva interruzione delle opere.Il terremoto del 23 novembre 1980, con il forzato allontanamento del Vescovo, e l'accentuazione del bradisismo del 1983-84 poi, determinarono il totale abbandono del monumento, che fu sottoposto ad atti vandalici e saccheggi. I lavori ripresero nel 1994, dopo una interruzione di circa due anni, grazie alla costituzione di un consorzio, denominato "Rione Terra". Infine, nel luglio 2003, la Regione Campania bandì un Concorso internazionale di progettazione<ref>Per una descrizione dei vari interventi di restauro si v. Alessandro Pergoli Campanelli,[http://www.academia.edu/3524020/Tempio_cattedrale_a_Pozzuoli._Il_concorso_internazionale_di_restauro ''Tempio cattedrale a Pozzuoli. Il concorso internazionale di restauro''], "AR", XL, 60, luglio-agosto, pp. 8-37.</ref> per il Restauro del monumento, vinto dal progetto del gruppo guidato dall'architetto [[Marco Dezzi Bardeschi]].<ref>Per una descrizione del progetto vincitore e della
realizzazione si v. Alessandro Pergoli Campanelli, [https://www.academia.edu/3522539/Il_restauro_del_Tempio-Duomo_di_Pozzuoli ''Il restauro del Tempio-Duomo di Pozzuoli'']'' , "''L'Architetto italiano", VI, 35-36, gennaio-aprile 2010, pp. 8-13.
</ref>
 
== Struttura ==
[[File:Anfiteatro de Pozzuoli 01.JPG|thumb|Antico pluteus romano riutilizzato come fonte battesimale della cattedrale]]
Oggi, a seguito dei restauri non ancora ultimati che prevedono ancora la costruzione di un nuovo campanile, la cattedrale si presenta come l'unione di due realtà apparentemente opposte: il tempio classico e la chiesa tardo barocca, da qui l'identificazione del monumento con il nome di "Tempio - Duomo".
 
L'ingresso avviene attraverso i resti della [[facciata]] e delle prime due cappelle della cattedrale barocca, il cui insieme oggi si presenta come un nartece scoperto che precede la nuova facciata in cristallo strutturale sulla quale sono state rappresentate in serigrafia le colonne frontali del pronao andate distrutte.
 
La cattedrale presenta un'unica [[navata]], allestita nella cella e nel pronao, i cui intercolunni laterali sono stati richiusi con alte pareti in cristallo strutturale, dell'antico Tempio romano; è stato riportato il pavimento del Tempio alla sua quota originaria ed è stato scavato al suo interno il piano dello [[stilobate]] realizzando un piano inclinato (con le panche) di raccordo con lo spazio del presbiterio posto ad una quota più bassa, in modo da valorizzare il percorso archeologico sottostante, nel quale sono conservati i resti del [[Podio]] di età repubblicana identificato con il Capitolium della colonia romana del 194 a.C.
 
Nel presbiterio è stato allestito un nuovo altare rivolto verso i fedeli, una sede posta in luogo dell'antico [[altare maggiore]], andato perduto e un [[ambone]] artistico in marmo, nel coro invece sono stati recuperati gli affreschi dell'inizio del XX secolo e sono state ricollocate le 13 tele barocche rimosse dopo l'incendio.
 
L'antica [[Sagrestia]] e la cappella del SS. Sacramento, nella quale è stato collocato un nuovo altare per la custodia del SS. Sacramento e dove sono state ricollocate alcune delle tele presenti prima della chiusura della cattedrale, hanno riassunto le loro destinazioni d'origine.
 
== Note ==
<references />
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Cathedral (Pozzuoli)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.marcodezzibardeschi.com/_Progetti/incorso/Tempio_Duomo.html Tempio Duomo Rione Terra - Progetto di restauro dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi]
* [http://www.comune.pozzuoli.na.it/index.php/il-duomo-tempio Il Duomo Tempio scheda nel sito internet del Comune di Pozzuoli]
 
{{Controllo di autorità}}
 
== Bibliografia ==
{{portale|architettura|arte|campania|cattolicesimo}}
*{{cita libro | autore= M. G. Pesce | titolo= Mascalucia. Vicende, monumenti, curiosità. | anno= 1998| editore= Maimone|città= Catania}}
 
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