Homarus gammarus e Santuario della Madonna della Consolazione (Mascalucia): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Tassobox
|Nome = Santuario della Madonna della Consolazione
|nome= Astice
|Immagine =
|statocons=
|Larghezza =
|immagine=[[File:Eu-hummer-01.jpg|250px]]
|Didascalia =
[[File:Homard et coquilles Saint-Jacques capturés en chasse sous marine.jpg|250px]]
|SiglaStato = ITA
|didascalia= ''Homarus gammarus''
|Regione = {{IT-SIC}}
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|Città = {{simbolo|Mascalucia-Stemma.png}} [[Mascalucia]]
|dominio=[[Eukaryota]]
|Religione = [[Cattolicesimo]]
|regno=[[Animalia]]
|DedicatoA = [[Maria (madre di Gesù)|Madonna della Consolazione]]
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|Ordine =
|superphylum=[[Protostomia]]
|AnnoConsacr =
|phylum=[[Arthropoda]]
|AnnoSconsacr =
|subphylum= [[Crustacea]]
|Fondatore =
|infraphylum=
|Architetto =
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|InizioCostr = [[XII secolo]] (ric. dopo il 1693)
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|FineCostr =
|classe= [[Malacostraca]]
|Demolizione =
|sottoclasse=[[Eumalacostraca]]
|Sito =
|infraclasse=
|superordine=[[Eucarida]]
|ordine=[[Decapoda]]
|sottordine=[[Pleocyemata]]
|infraordine=[[Astacidea]]
|superfamiglia=[[Nephropoidea]]
|famiglia=[[Nephropidae]]
|sottofamiglia=[[Nephropinae]]
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|genere=[[Homarus]]
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|specie='''H. gammarus'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore=([[Linneo|Linnaeus]]
|binome=Homarus gammarus
|bidata=[[1758]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
|triautore=
|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO -->
|sinonimi=
''Astacus europaeus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Couch</span>, 1837<br />
''Astacus gammarus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Pennant</span>, 1777<br />
''Astacus marinus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Fabricius</span>, 1775<br />
''Cancer gammarus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Linnaeus</span>, 1758<br />
''Homarus marinus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Weber</span>, 1795<br />
''Homarus vulgaris''<br /><span style="font-variant: small-caps">H. Milne Edwards</span>, 1837
|nomicomuni=Astice europeo
|suddivisione=
|suddivisione_testo=
}}
Il '''Santuario della Madonna della Consolazione''', altresì nota come '''Chiesa Madre''', è un [[luogo di culto]] [[cattolico]] sito in [[Mascalucia]], in [[provincia di Catania]].
== Storia ==
L'edificazione di una chiesa nel medesimo luogo in cui sorge il Santuario, risalrebbe al [[XII secolo]], e fu intitolata al culto di [[San Nicola di Bari]], all'epoca patrono di Mascalucia.<ref name=snicola">{{cita web|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#7|titolo=CHIESA MADRE|accesso=}}</ref> Dopo l'infeudamento del casale da parte di [[Giovanni Andrea Massa]] avvenuta nel 1645, il titolo della parrocchia fu cambiato in quello della [[Madonna|Madonna della Consolazione]]: il Massa, regalò alla Chiesa Madre una pala d'altare raffigurante la Madonna della Consolazione ed un dipinto attribuito a [[Pietro Novelli]] raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].<ref name="massa">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/chiesa-madre-santa-maria-della-consolazione/|titolo=Chiesa Madre, Santa Maria della Consolazione|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=7 agosto 2017|accesso=27-07-2019}}</ref>
 
L'[[eruzione dell'Etna del 1669]], che seppellì molti borghi a ridosso del vulcano, risparmiò il centro cittadino mascaluciese e la Chiesa Madre, che invece venne completamente distrutta dal violento [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], ad eccezione dell'altare, oltrechè il [[campanile]] donato nel 1690 dal principe Nicolò Placido Branciforte, feudatario del paese col titolo di Duca di Santa Lucia.<ref name=snicola"/> Agli inizi del [[XVIII secolo]], il tempio venne ricostruito nell'attuale forma, a cui fu dato un aspetto più imponente.<ref name=snicola"/> I [[monaci benedettini]], che a quel tempo soggiornavano a Mascalucia al monastero di Sant'Antuneddu, arredarono gli interni della sacrestia, costruirono i confessionali e il coro ligneo, tutti in stile [[rococò]].<ref name=snicola"/><ref name="massa"/>
L’'''astice'''<ref>{{Cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11953|titolo=Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale|sito=www.politicheagricole.it|lingua=it|accesso=2018-05-01}}</ref> ('''''Homarus gammarus''''' <span style="font-variant: small-caps">([[Linneo|Linnaeus]]</span>, [[1758]])), (Regolamento (CE) N. 1638/2001 e Regolamento (CE) N. 216/2009 e Regolamento (CE) N. 218/2009 e Decisione di Esecuzione (UE) 2016/1251), conosciuto anche come '''astice europeo''' e con i nomi locali di Elefante di mare, Lupicante, Lupo di mare, è un [[Crustacea|crostaceo]] [[Decapoda|decapode]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Nephropidae]].
 
Ai primi del [[XX secolo]], il vicario sacerdote Vito Longo, dirigendo personalmente i lavori, ampliò la chiesa con la costruzione delle due navate laterali e del secondo campanile lasciato però incompleto.<ref name=snicola"/> Fu l'unica [[parrocchia]] di Mascalucia fino al 1944, con l'elevazione a rango parrocchiale della [[Chiesa di San Vito Martire]], e il 15 agosto 1986, l'[[Arcivescovo di Catania]] la elevò a [[santuario]].<ref name="santuario">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/luoghi-di-culto/244-santuario-della-madonna-della-consolazione.html|titolo=Santuario della Madonna della Consolazione|accesso=27-07-2019}}</ref>
 
== Descrizione ==
Il Santuario della Madonna della Consolazione, è situato in pieno [[centro storico]] di Mascalucia. Della Chiesa originaria sono ancora visibili i resti di un antico [[altare]] oggi posto nella cappella dell'[[abside]].<ref name="descrizione">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/gigi_friends/chiesa_madre.htm|titolo=Storia sulla Chiesa Madre di Mascalucia|accesso=27-07-2019}}</ref> La facciata principale, orientata a est, è realizzata in [[muratura]] intonacata di colore chiaro, ed è ripartita in tre grandi settori definiti da quattro [[lesena|lesene]] in [[pietra lavica]] che tracciano la struttura interna a tre navate di tipo [[basilica]]le. In ognuno dei partiti laterali rispettivamente si osservano una [[finestra]] rettangolare a cui fa seguito verso il basso una piccola finestra tonda che risulta come la prima bordata in pietra lavica; in basso infine un grosso [[torrione]] contribuisce a rendere severo tutto l'insieme architettonico.<ref name="descrizione"/>
[[File:Astice.jpg|thumb|left]]
È molto simile all'astice americano (''[[Homarus americanus]]'').
 
Al centro del prospetto il [[portale]] in pietra lavica, caratterizzato da due colonne basaltiche ed arricchito da [[arabesco|arabeschi]] in tema vegetale e da volute sui [[capitello|capitelli]] e sulle cornici, vi è l'unico accesso alla Chiesa dalla piazza antistante.<ref name="descrizione"/> Il portale d'ingresso è sormontato da una finestra litica, al cui interno è posta una statua della Madonna.<ref name="massa"/> La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spicca la [[torre campanaria]] che termina con un'elegante [[guglia]] rivestita di [[mosaico|mosaici]] policromi in [[ceramica]].<ref name="descrizione"/>
Di colore bluastro, con chiazze gialle sul dorso e ventre chiaro, possiede due paia di antenne, un paio lunghe e uno corte e 8 zampe locomotrici, oltre a 2 chelate, di cui una più grande e una più piccola, per poter svolgere meglio compiti diversi. Il [[carapace]] è liscio e incavato, possiede due spine, situate vicino agli occhi. Può raggiungere il mezzo metro di lunghezza, ma gli esemplari comuni misurano dai 30 ai 40&nbsp;cm.
 
L'interno è a pianta basilicale con tre [[navata|navate]] a transetto: la navata principale risulta bordata da colonne con capitelli corinzi e si conclude con un abside semicircolare; il soffitto è infine con volta a botte lunettate, decorato con cornicioni e [[stucchi]].<ref name="descrizione"/> In origine la struttura presentava una sola navata, ampliata a tre agli inizi del Novecento.<ref name="massa"/> Il pavimento è in [[marmo]] policromo.<ref name="massa"/>
Al contrario di quanto spesso si crede, l'astice non è strettamente imparentato con l'[[Palinurus elephas|aragosta]], che appartiene a un altro genere e anche a una famiglia diversa, quella dei [[Palinuridae|Palinuridi]]; tassonomicamente la distanza tra le due specie è simile a quella che c'è, per esempio, tra il cane e il gatto.
 
Al suo interno la chiesa contiene delle opere d'arte di un certo pregio tra cui: la [[balaustra]] dell'altare maggiore con colonnine monolitiche in marmo; quattro altari a scultura ed a intarsio in marmo; il cancelletto della balaustra in legno dorato; il [[pulpito]] e l'[[organo (strumento musicale)|organo]] sempre in legno. Nella Cappella del Sacro Cuore si trovano un altare della Esposizione, in legno dorato, un quadro sopra tavola raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Pietro Novelli, una tela di Michele Rapisardi raffigurante la Madonna Addolorata, e il dipinto ''L'Estasi di Sant'Antonio'' di Giuseppe Consoli Guardo.<ref name="santuario"/>
== Distribuzione ==
L'astice è presente nelle zone orientali dell'[[Oceano Atlantico]], dalla [[Norvegia]] nord-occidentale fino alle [[Azzorre]] e al [[Marocco]]. La sua presenza è comune in tutto il Mediterraneo<ref>{{Cita web|url=http://www.marinespecies.org/aphia.php?p=taxdetails&id=107253#distributions|titolo=WoRMS - World Register of Marine Species - Homarus gammarus (Linnaeus, 1758)|sito=www.marinespecies.org|lingua=en|accesso=2018-02-02}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Rupert Riedl|titolo=Flora e fauna del Mediterraneo|ed=4|annooriginale=1983|editore=Franco Muzzio Editore|p=445|ISBN=978-88-7413-224-9}}</ref> e a nord-ovest del [[Mar Nero]], ma non nel [[Mar Baltico]]. Questo crostaceo vive attaccato alle rocce sottomarine, {{chiarire|raramente sotto i 50 m, ma fino a un massimo di 150 talvolta puó raggiungere i 5000 m di profondità}}
 
== Pesca ==
{{Citazione necessaria|Meno pescato di quello americano, il sapore dell'astice europeo è ritenuto migliore. La maggior parte della pesca viene effettuata nel suo habitat naturale, spesso usando le apposite [[Nassa (pesca)|nasse]] per crostacei e usando come esca del solo pesce, come ad esempio pezzi di [[polpo]] o di [[seppia]]. I tentativi di creare allevamenti di questo crostaceo non sono andati a buon fine a causa delle sue aggressive abitudini territoriali.
 
La FAO stima che annualmente siano pescate oltre 2.000 tonnellate (negli [[Anni 1980|anni ottanta]]). In maggio 2007, il prezzo dell'astice nord atlantico si aggirava fra 30€ al chilo (dal pescatore) e 65 € (nel negozio).}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=Trainito, EgidioM. G. Pesce | titolo=Atlante diMascalucia. floraVicende, e faunamonumenti, delcuriosità. Mediterraneo|città anno=Milano 1998| editore=Il CastelloMaimone|annocittà=2005|isbn=88-8039-395-2 Catania}}
* Riedl, Rupert, ''Flora e fauna del Mediterraneo'', Roma, Franco Muzzio Editore, 2010, ISBN 978-88-7413-224-9
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Homarus gammarus}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{ITIS|97315|Homarus gammarus|11/05/2008}}
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|artropodi|mare}}
 
[[Categoria:NephropoideaChiese di Mascalucia]]
[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]