Utente:Diesis/Sandbox e Santuario della Madonna della Consolazione (Mascalucia): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Bio
|Nome = Santuario della Madonna della Consolazione
|Nome = Max
|Immagine =
|Cognome = Leenhardt
|SessoLarghezza = M
|Didascalia =
|LuogoNascita = Montpellier
|SiglaStato = ITA
|GiornoMeseNascita = 2 aprile
|Regione = {{IT-SIC}}
|AnnoNascita = 1853
|Città = {{simbolo|Mascalucia-Stemma.png}} [[Mascalucia]]
|LuogoMorte = Montpellier
|Religione = [[Cattolicesimo]]
|GiornoMeseMorte = 15 maggio
|DedicatoA = [[Maria (madre di Gesù)|Madonna della Consolazione]]
|AnnoMorte = 1941
|Ordine =
|Attività = pittore
|AnnoConsacr =
|Nazionalità = francese
|AnnoSconsacr =
|Epoca = 1800
|Fondatore =
|Epoca2 = 1900
|Architetto =
|Immagine = Max Leenhardt.jpg
|StileArchitett =
|Didascalia = <div align=center>''' Michel Maximilien Leenhardt'''</div align=center>
|InizioCostr = [[XII secolo]] (ric. dopo il 1693)
|FineCostr =
|Demolizione =
|Sito =
}}
Il '''Santuario della Madonna della Consolazione''', altresì nota come '''Chiesa Madre''', è un [[luogo di culto]] [[cattolico]] sito in [[Mascalucia]], in [[provincia di Catania]].
== Storia ==
L'edificazione di una chiesa nel medesimo luogo in cui sorge il Santuario, risalrebbe al [[XII secolo]], e fu intitolata al culto di [[San Nicola di Bari]], all'epoca patrono di Mascalucia.<ref name=snicola">{{cita web|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#7|titolo=CHIESA MADRE|accesso=}}</ref> Dopo l'infeudamento del casale da parte di [[Giovanni Andrea Massa]] avvenuta nel 1645, il titolo della parrocchia fu cambiato in quello della [[Madonna|Madonna della Consolazione]]: il Massa, regalò alla Chiesa Madre una pala d'altare raffigurante la Madonna della Consolazione ed un dipinto attribuito a [[Pietro Novelli]] raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].<ref name="massa">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/chiesa-madre-santa-maria-della-consolazione/|titolo=Chiesa Madre, Santa Maria della Consolazione|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=7 agosto 2017|accesso=27-07-2019}}</ref>
 
L'[[eruzione dell'Etna del 1669]], che seppellì molti borghi a ridosso del vulcano, risparmiò il centro cittadino mascaluciese e la Chiesa Madre, che invece venne completamente distrutta dal violento [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], ad eccezione dell'altare, oltrechè il [[campanile]] donato nel 1690 dal principe Nicolò Placido Branciforte, feudatario del paese col titolo di Duca di Santa Lucia.<ref name=snicola"/> Agli inizi del [[XVIII secolo]], il tempio venne ricostruito nell'attuale forma, a cui fu dato un aspetto più imponente.<ref name=snicola"/> I [[monaci benedettini]], che a quel tempo soggiornavano a Mascalucia al monastero di Sant'Antuneddu, arredarono gli interni della sacrestia, costruirono i confessionali e il coro ligneo, tutti in stile [[rococò]].<ref name=snicola"/><ref name="massa"/>
== Biografia ==
Michel Maximilien (detto "Max") Leenhardt nacque a [[Montpellier]], nel sud della Francia, in una famiglia particolarmente benestante. Suo padre ea un banchiere e Max il secondo di ben otto figli. A 19 anni si iscrisse all'[[École supérieure des beaux-arts]] della sua città e studiò nell'atelier di [[Ernest Michel]]. Nel 1872, un anno dopo la scomparsa del padre, fece un viaggio in [[Austria]], dove eseguì diversi disegni e dove divenne grande amico di Marianne Preindelsberger (Stokes).
 
Ai primi del [[XX secolo]], il vicario sacerdote Vito Longo, dirigendo personalmente i lavori, ampliò la chiesa con la costruzione delle due navate laterali e del secondo campanile lasciato però incompleto.<ref name=snicola"/> Fu l'unica [[parrocchia]] di Mascalucia fino al 1944, con l'elevazione a rango parrocchiale della [[Chiesa di San Vito Martire]], e il 15 agosto 1986, l'[[Arcivescovo di Catania]] la elevò a [[santuario]].<ref name="santuario">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/luoghi-di-culto/244-santuario-della-madonna-della-consolazione.html|titolo=Santuario della Madonna della Consolazione|accesso=27-07-2019}}</ref>
Nel 1877 si trasferì a Parigi per seguire i corsi dell'[[École nationale supérieure des beaux-arts]] di Parigi, avendo come insegnante il pittore [[Alexandre Cabanel]]. et retrouve son cousin [[Eugène Burnand]] et fréquente les peintres suisses et les gérômistes
 
== Descrizione ==
Il s'installe dans une pension de famille, au 3 bis de la rue des Beaux-arts à quelques pas de l'ENBA, avant de prendre une chambre-atelier où il accueille ses amis. Il complète sa formation académique dans des académies libres, où il se lie avec [[Fernand Khnopff]].
Il Santuario della Madonna della Consolazione, è situato in pieno [[centro storico]] di Mascalucia. Della Chiesa originaria sono ancora visibili i resti di un antico [[altare]] oggi posto nella cappella dell'[[abside]].<ref name="descrizione">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/gigi_friends/chiesa_madre.htm|titolo=Storia sulla Chiesa Madre di Mascalucia|accesso=27-07-2019}}</ref> La facciata principale, orientata a est, è realizzata in [[muratura]] intonacata di colore chiaro, ed è ripartita in tre grandi settori definiti da quattro [[lesena|lesene]] in [[pietra lavica]] che tracciano la struttura interna a tre navate di tipo [[basilica]]le. In ognuno dei partiti laterali rispettivamente si osservano una [[finestra]] rettangolare a cui fa seguito verso il basso una piccola finestra tonda che risulta come la prima bordata in pietra lavica; in basso infine un grosso [[torrione]] contribuisce a rendere severo tutto l'insieme architettonico.<ref name="descrizione"/>
Dès lors, sa peinture se charge d'un certain symbolisme.
Il descend dans la maison familiale son atelier de Montpellier au 16, rue Saint-Roch.
 
Al centro del prospetto il [[portale]] in pietra lavica, caratterizzato da due colonne basaltiche ed arricchito da [[arabesco|arabeschi]] in tema vegetale e da volute sui [[capitello|capitelli]] e sulle cornici, vi è l'unico accesso alla Chiesa dalla piazza antistante.<ref name="descrizione"/> Il portale d'ingresso è sormontato da una finestra litica, al cui interno è posta una statua della Madonna.<ref name="massa"/> La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spicca la [[torre campanaria]] che termina con un'elegante [[guglia]] rivestita di [[mosaico|mosaici]] policromi in [[ceramica]].<ref name="descrizione"/>
Il expose au [[Salon des artistes français]] de 1879 à 1939.
 
L'interno è a pianta basilicale con tre [[navata|navate]] a transetto: la navata principale risulta bordata da colonne con capitelli corinzi e si conclude con un abside semicircolare; il soffitto è infine con volta a botte lunettate, decorato con cornicioni e [[stucchi]].<ref name="descrizione"/> In origine la struttura presentava una sola navata, ampliata a tre agli inizi del Novecento.<ref name="massa"/> Il pavimento è in [[marmo]] policromo.<ref name="massa"/>
En 1877, il voyage en Normandie avec le peintre [[Evert van Muyden]] et visite le [[mont Saint Michel]], ainsi que [[Dinan]] en Bretagne.
 
Al suo interno la chiesa contiene delle opere d'arte di un certo pregio tra cui: la [[balaustra]] dell'altare maggiore con colonnine monolitiche in marmo; quattro altari a scultura ed a intarsio in marmo; il cancelletto della balaustra in legno dorato; il [[pulpito]] e l'[[organo (strumento musicale)|organo]] sempre in legno. Nella Cappella del Sacro Cuore si trovano un altare della Esposizione, in legno dorato, un quadro sopra tavola raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Pietro Novelli, una tela di Michele Rapisardi raffigurante la Madonna Addolorata, e il dipinto ''L'Estasi di Sant'Antonio'' di Giuseppe Consoli Guardo.<ref name="santuario"/>
Dès 1878, il partage son temps entre Paris et Clapiers (Hérault, France).
 
En 1880-1881, il voyage en Europe, puis séjourne quelques mois à [[Constantinople]]. À son retour il passe par Le Caire, Le Pirée avant de débarquer à Marseille et de regagner Montpellier. Lors de son séjour à Constantinople, il se lie d'amitié avec le peintre ottoman [[Osman Hamdi Bey]].
 
Installé à Paris, il fait de fréquents séjours à Montpellier, où il épouse Marie Castan (1867-1893) en 1890. Elle est la fille d'Alfred Castan, professeur à la faculté de médecine de Montpellier. De leur union naissent deux garçons : Jean (1891-1967) et Georges (1893-1962).
 
Il participe activement à des commandes officielles de décors de bâtiments publiques (mairies, théâtres, gare...) dont notamment le buffet de la gare de Lyon à Paris dans le cadre de l'exposition universelle de 1900.<ref>Louise Gaggini, et al., Le Train Bleu, éd. Presse Lois Unis Service, Paris, 1990 ISBN 2-908557-01-0</ref>
 
Durant les années 1900-1922, il brosse une série de portraits des professeurs de l' [[université de Montpellier]] en médecine, pharmacie et droit.
 
[[File:Prisonnières huguenotes à la Tour de Constance.jpg|thumb|upright=0.9|Prisonnières huguenotes à la Tour de Constance]]
Une facette de son œuvre est d'inspiration religieuse protestante, avec des sujets tels que "Un prêche au [[assemblée du Désert|Désert]]" (collection du [[Musée du Désert]]) ou "Les Prisonnières de la [[Tour de Constance]]" ; elle a fait l'objet d'une exposition en 2011 à Alès<ref>[http://www.midilibre.fr/2011/08/04/les-chanteurs-cevenols-vont-en-decoudre-a-uzes-une-femme-camisard-au-colombier-d-ales-5,366517.php Article du Midi Libre du 11/4/2011 présentant l'exposition d'Alès.]</ref>.
 
Max Leenhardt meurt le {{date-|15 mai 1941}}. Il est inhumé au [[cimetière protestant de Montpellier]].
Une place de Montpellier porte son nom, ainsi que l'escalier Leenhardt nel [[Museo Fabre]]
 
 
== Opere ==
; Dessins, aquarelles, pastels, gravures, eau-forte
* Musée national d'art de [[Roumanie]]
** ''Les Martyrs de la Réforme'', fragment d'un dessin à la plume,
 
; Dipinti
* [[Faculté de médecine de Montpellier]]
** ''Déjeuner sur l'herbe d'étudiants devant la cathédrale de Maguelonne'', vers 1884
** ''Portrait d'Alfred Castan'', 1890
** ''Portrait de [[Joseph Grasset|Joseph Marie Eugène Grasset]]'', 1920
** ''Portrait de Paul Louis André Kiener''
** ''Portrait de Georges Rauzier''
** ''Portrait d'Eugène Derrien''
** ''Portrait d'Albert Mairet''
** ''Portrait d'Étienne Leenhardt''
** ''Portrait de Joseph Vires''
 
* [[Musée du Désert]] au [[Mas Soubeyran]]
** ''Le Prêche au Désert''
** ''Fuite des protestants à la révocation de l'édit de Nantes en 1685''
 
* [[Musée Fabre]] de Montpellier
** ''Vue de Montpellier depuis [[Castries (Hérault)|Castries]]'', vers 1920
** ''Le Grand Olivier''
 
* ''Portrait de [[Charles Flahaut]]'', Institut de botanique, [[université Montpellier 2]]
* ''[[La Meije]]'', salle Dorée du restaurant'' [[Le Train bleu (restaurant)|Le Train bleu]]'', 1900
 
; Estampes, lithographies, affiches
* 5° prix au concours d'affiches [[Byrrh]]
 
; Illustrazioni
* Collectif, ''Présences'', Librairie Plon, Paris, 1945 (postuma).
 
== Mostre ==
* ''Michel Maximilien Leenhardt et Jean Aristide Rudel'', galerie Hambursin-Boisante à Montpellier, du 19 septembre au 20 octobre 2007.
* ''Max Leenhardt'', octobre 2011, Château d'Assas & Musée du Vigan, commissariat de [[Numa Hambursin]]
* ''Les Camisards, entre fuite et clandestinité'', musée du Colombier à [[Alès]] du 8 mars au 28 mai 2012.
* ''Le XIXe, un âge d'or de la peinture montpelliéraine'', juin 2017, Espace Dominique Bagouet, Montpellier], commissariat de [[Numa Hambursin]]
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery mode=packed-hover heights=220>
File:
</gallery>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro | autore= M. G. Pesce | titolo= Mascalucia. Vicende, monumenti, curiosità. | anno= 1998| editore= Maimone|città= Catania}}
* AA.VV., ''Le Train Bleu'', edizioni Presse Lois Unis Service, Parigi, 1990 - ISBN 978-2-9085-5701-5
* Louis Dulieu, ''La Médecine à Montpellier'', tome 4 : ''De la première à la {{3e}} République'', 2° parte, Avignone, LPU, 1990 - ISBN 978-2-9500-2410-7
* Philippe Kaenel, ''Eugène Burnand : la peinture d'après nature, 1850-1921'', Yens sur Morges, Éditions Cabedita, 2006 - ISBN 78-2-8829-5469-5
* [[Numa Hambursin]] :
** ''Max Leenhardt, Une collection d’œuvres'', catalogue de l'exposition au Château d'Assas, Le Vigan, octobre 2011.
** ''Max Leenhardt'', Artcurial, Toulouse, décembre 2015.
* Isabelle Laborie :
** « Vendanges et peinture languedocienne. Max Leenhardt, illustrateur du renouveau de la viticulture »', 2019, {{lire en ligne|lien=https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-02091171}}
** ''Max Leenhardt (1853-1941) : vie et œuvres'', mémoire de DEA d'histoire de l'art, université Paul Valéry-Montpellier III, octobre 1995.
** « Schiste et réalisme pictural. Max Leenhardt : le peintre de la vérité », 2013, {{lire en ligne|lien=https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-02091690}}.
** « Sur les pas d'Alexandre Cabanel. Max Leenhardt : Le meurtre au village (1881) », 2016, {{lire en ligne|lien=https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-02091687}}.
 
== Voci correlate ==
*
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* Sito ufficiale: [https://www.maxleenhardt.com]
 
[[Categoria:Chiese di Mascalucia]]
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