Clasiopella e Santuario della Madonna della Consolazione (Mascalucia): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Tassobox
|Nome = Santuario della Madonna della Consolazione
|nome=''Clasiopella''
|Immagine =
|statocons=
|Larghezza =
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|Didascalia =
|didascalia=
|SiglaStato = ITA
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Regione = {{IT-SIC}}
| regno=[[Animalia]]
|Città = {{simbolo|Mascalucia-Stemma.png}} [[Mascalucia]]
| sottoregno=[[Eumetazoa]]
|Religione = [[Cattolicesimo]]
| dominio=[[Eukaryota]]
|DedicatoA = [[Maria (madre di Gesù)|Madonna della Consolazione]]
| ramo= [[Bilateria]]
|Ordine =
| phylum=[[Arthropoda]]
|AnnoConsacr =
| subphylum=[[Tracheata]]
|AnnoSconsacr =
| superclasse=[[Hexapoda]]
|Fondatore =
| classe=[[Insecta]]
|Architetto =
| sottoclasse=[[Pterygota]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome=[[Endopterygota]]}}
|StileArchitett =
| superordine=[[Oligoneoptera]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Panorpoidea]]}}
|InizioCostr = [[XII secolo]] (ric. dopo il 1693)
| ordine=[[Diptera]]
|FineCostr =
| sottordine=[[Brachycera]]<br/>{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome=[[Cyclorrhapha]]}}{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Schizophora]]}}{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sottosezione (tassonomia)|Sottosezione]]|nome=[[Acalyptratae]]}}
|Demolizione =
|superfamiglia=[[Ephydroidea]]
|Sito =
| famiglia=[[Ephydridae]]
| sottofamiglia=[[Discomyzinae]]
| tribù=[[Discomyzini]]
| genere='''Clasiopella'''
| genereautore=[[Friedrich Georg Hendel|Hendel]], 1914
|FIL?=solo
| tipo=Clasiopella uncinata
| tipoautore=Hendel
| tipodata=1914
|suddivisione=[[Specie]]
|suddivisione_testo=
*''[[Clasiopella austra|C. austra]]''
*''[[Clasiopella uncinata|C. uncinata]]''
}}
Il '''Santuario della Madonna della Consolazione''', altresì nota come '''Chiesa Madre''', è un [[luogo di culto]] [[cattolico]] sito in [[Mascalucia]], in [[provincia di Catania]].
'''''Clasiopella''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Friedrich Georg Hendel|Hendel]]</span>, 1914 è un [[Genere (tassonomia)|genere]] di [[Insecta|insetti]] della famiglia degli [[Ephydridae]] ([[Diptera]]: [[Schizophora]]). Comprende due sole specie.
== Storia ==
L'edificazione di una chiesa nel medesimo luogo in cui sorge il Santuario, risalrebbe al [[XII secolo]], e fu intitolata al culto di [[San Nicola di Bari]], all'epoca patrono di Mascalucia.<ref name=snicola">{{cita web|url=http://win.lafrecciaverde.it/n97/articolo2/articolo.htm#7|titolo=CHIESA MADRE|accesso=}}</ref> Dopo l'infeudamento del casale da parte di [[Giovanni Andrea Massa]] avvenuta nel 1645, il titolo della parrocchia fu cambiato in quello della [[Madonna|Madonna della Consolazione]]: il Massa, regalò alla Chiesa Madre una pala d'altare raffigurante la Madonna della Consolazione ed un dipinto attribuito a [[Pietro Novelli]] raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].<ref name="massa">{{cita news|autore=G. Pappa|url=https://mascaluciadoc.org/2017/08/07/chiesa-madre-santa-maria-della-consolazione/|titolo=Chiesa Madre, Santa Maria della Consolazione|pubblicazione=Mascalucia DOC|data=7 agosto 2017|accesso=27-07-2019}}</ref>
 
L'[[eruzione dell'Etna del 1669]], che seppellì molti borghi a ridosso del vulcano, risparmiò il centro cittadino mascaluciese e la Chiesa Madre, che invece venne completamente distrutta dal violento [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], ad eccezione dell'altare, oltrechè il [[campanile]] donato nel 1690 dal principe Nicolò Placido Branciforte, feudatario del paese col titolo di Duca di Santa Lucia.<ref name=snicola"/> Agli inizi del [[XVIII secolo]], il tempio venne ricostruito nell'attuale forma, a cui fu dato un aspetto più imponente.<ref name=snicola"/> I [[monaci benedettini]], che a quel tempo soggiornavano a Mascalucia al monastero di Sant'Antuneddu, arredarono gli interni della sacrestia, costruirono i confessionali e il coro ligneo, tutti in stile [[rococò]].<ref name=snicola"/><ref name="massa"/>
==Descrizione==
Gli adulti sono [[moscerino|moscerini]] di piccole dimensioni, con corpo lungo 1,5-2,5&nbsp;mm, livrea di colore generalmente nera, lucente, [[esoscheletro degli insetti|tegumento]] più o meno tomentoso e [[Chetotassi dei Ditteri|chetotassi]] ben sviluppata.
 
Ai primi del [[XX secolo]], il vicario sacerdote Vito Longo, dirigendo personalmente i lavori, ampliò la chiesa con la costruzione delle due navate laterali e del secondo campanile lasciato però incompleto.<ref name=snicola"/> Fu l'unica [[parrocchia]] di Mascalucia fino al 1944, con l'elevazione a rango parrocchiale della [[Chiesa di San Vito Martire]], e il 15 agosto 1986, l'[[Arcivescovo di Catania]] la elevò a [[santuario]].<ref name="santuario">{{cita web|url=http://www3.comunemascalucia.it/index.php/turismo-e-cultura/luoghi-di-culto/244-santuario-della-madonna-della-consolazione.html|titolo=Santuario della Madonna della Consolazione|accesso=27-07-2019}}</ref>
Il [[Capo degli insetti|capo]] ha [[Glossario entomologico#fronte|fronte]] ampia, [[Glossario entomologico#faccia|faccia]] liscia e non prominente, [[occhio composto|occhi]] ellittici e apparentemente glabri, [[clipeo]] breve ma largo. Le [[Antenna degli insetti|antenne]] sono relativamente brevi e alla vista laterale hanno un'inserzione nella parte superiore del capo. [[Glossario entomologico#scapo|scapo]] e [[Glossario entomologico#pedicello|pedicello]] portano due robuste setole, il pedicello è più breve del [[Glossario entomologico#flagello|primo flagellomero]] e provvisto di un lobo dorsale, l'[[Glossario entomologico#arista|arista]] è pettinata, provvista di 8-10 peli dorsali. Chetotassi dorsale composta da setole ben sviluppate. Assenti le [[setole interfrontali]], presenti due paia di [[setole fronto-orbitali|fronto-orbitali]]: le posteriori reclinate, le anteriori, più brevi e inserite più esternamente, proclinate. [[Setole ocellari]] ben sviluppate, proclinate, generalmente parallele o leggermente convergenti. [[Setole verticali|Verticali]] ben sviluppate, con le esterne più brevi delle interne. [[Setole pseudopostocellari|Pseudopostocellari]] anch'esse ben sviluppate, lunghe circa la metà rispetto alle ocellari. Ai margini della faccia sono presenti due paia di [[setole facciali]]; le dorsali sono lunghe e incrociate, le inferiori sono invece inclinate verso l'interno ma non incrociate. La chetotassi si completa con la presenza di [[setole genuali]] lungo il margine inferiore delle [[Glossario entomologico#gena|gene]], la presenza di un paio di [[Chetotassi dei Ditteri#Vibrisse|vibrisse]] lunghe e robuste, inserite in posizione arretrata.
 
== Descrizione ==
Il [[Torace degli insetti|torace]] è leggermente tomentoso o quasi del tutto glabro, ad eccezione del [[postpronoto]], rivestito da un tomento bianco, e del [[mesonoto]], cosparso di setole brevi e fini allineate in file regolari sullo [[Glossario entomologico#scuto|scuto]] e sullo [[scutello]]. Lo scutello è relativamente lungo. [[Setole acrosticali]] allineate in file regolari, con due [[setole prescutellari]] ben sviluppate, [[Setole dorsocentrali|dorsocentrali]] posteriori ben sviluppate, allineate con le prescutellari e piuttosto distanziate fra loro. Ai margini dello [[Glossario entomologico#scuto|scuto]] sono presenti una [[setole presuturali|presuturale]] e una [[setole postalari|postalare]], mentre sono assenti le [[setole sopralari|sopralari]]. Presenti e ben sviluppate, infine, una [[setole omerali|omerale]] e due [[setole notopleurali|notopleurale]]. Scutello rivestito di brevi setole sparse e provvisto di due paia di grosse setole marginali, con le laterali più brevi delle apicali. [[Anepisterno]] e [[katepisterno]] provvisti ciascuno di due setole robuste. Le setole dell'anepisterno sono inserite lungo il margine posteriore e sono diseguali, con quella ventrale lunga il triplo della dorsale.
Il Santuario della Madonna della Consolazione, è situato in pieno [[centro storico]] di Mascalucia. Della Chiesa originaria sono ancora visibili i resti di un antico [[altare]] oggi posto nella cappella dell'[[abside]].<ref name="descrizione">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/gigi_friends/chiesa_madre.htm|titolo=Storia sulla Chiesa Madre di Mascalucia|accesso=27-07-2019}}</ref> La facciata principale, orientata a est, è realizzata in [[muratura]] intonacata di colore chiaro, ed è ripartita in tre grandi settori definiti da quattro [[lesena|lesene]] in [[pietra lavica]] che tracciano la struttura interna a tre navate di tipo [[basilica]]le. In ognuno dei partiti laterali rispettivamente si osservano una [[finestra]] rettangolare a cui fa seguito verso il basso una piccola finestra tonda che risulta come la prima bordata in pietra lavica; in basso infine un grosso [[torrione]] contribuisce a rendere severo tutto l'insieme architettonico.<ref name="descrizione"/>
 
Al centro del prospetto il [[portale]] in pietra lavica, caratterizzato da due colonne basaltiche ed arricchito da [[arabesco|arabeschi]] in tema vegetale e da volute sui [[capitello|capitelli]] e sulle cornici, vi è l'unico accesso alla Chiesa dalla piazza antistante.<ref name="descrizione"/> Il portale d'ingresso è sormontato da una finestra litica, al cui interno è posta una statua della Madonna.<ref name="massa"/> La facciata si chiude in alto con un cornicione sempre in pietra lavica dal quale spicca la [[torre campanaria]] che termina con un'elegante [[guglia]] rivestita di [[mosaico|mosaici]] policromi in [[ceramica]].<ref name="descrizione"/>
Le [[Ala degli insetti|ali]] sono ialine e leggermente offuscate. La venatura riassume le caratteristiche ricorrenti nella generalità della famiglia. Fra gli elementi diagnostici si cita la presenza di 2-4 setole dorsali alla base della [[Glossario entomologico#radio|radio]] e lo sviluppo dell'[[alula (zoologia)|alula]], ridotta ad una stretta banda. Le [[Zampa degli insetti|zampe]] hanno i [[Glossario entomologico#femore|femori]] anteriori provvisti di 2-4 setole lunghe sul lato posteriore.
 
L'interno è a pianta basilicale con tre [[navata|navate]] a transetto: la navata principale risulta bordata da colonne con capitelli corinzi e si conclude con un abside semicircolare; il soffitto è infine con volta a botte lunettate, decorato con cornicioni e [[stucchi]].<ref name="descrizione"/> In origine la struttura presentava una sola navata, ampliata a tre agli inizi del Novecento.<ref name="massa"/> Il pavimento è in [[marmo]] policromo.<ref name="massa"/>
L'[[addome degli insetti|addome]] è lucente e diffusamente tomentoso. Il quinto [[tergite]] nel maschio porta lunghe setole lungo il margine posteriore. Genitali esterni del maschio simmetrici, con [[epandrio]] grande, portante lunghe setole dorsali, [[ipandrio]] a forma di ciottola, [[surstili]] suddivisi distalmente in due processi, uno dorsale e uno ventrale, [[edeago]] con apice ricurvo in avanti.
 
Al suo interno la chiesa contiene delle opere d'arte di un certo pregio tra cui: la [[balaustra]] dell'altare maggiore con colonnine monolitiche in marmo; quattro altari a scultura ed a intarsio in marmo; il cancelletto della balaustra in legno dorato; il [[pulpito]] e l'[[organo (strumento musicale)|organo]] sempre in legno. Nella Cappella del Sacro Cuore si trovano un altare della Esposizione, in legno dorato, un quadro sopra tavola raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Pietro Novelli, una tela di Michele Rapisardi raffigurante la Madonna Addolorata, e il dipinto ''L'Estasi di Sant'Antonio'' di Giuseppe Consoli Guardo.<ref name="santuario"/>
==Tassonomia e filogenesi==
''Clasiopella'' era storicamente correlata al genere ''[[Psilopa]]'' e alla tribù degli [[Psilopini]]. Le stesse chiavi di determinazione adottate nel [[Manual of Nearctic Diptera]] e nel [[Manual of Palaearctic Diptera]] indicano una sostanziale affinità con alcuni generi storicamente classificati fra gli Psilopini (''Psilopa'', ''[[Eremomusca]]'', ''[[Ceropsilopa]]''). L'attuale posizione tassonomica di ''Clasiopella'' si colloca tuttavia nella tribù dei [[Discomyzini]], inclusa con gli Psilopini nella sottofamiglia delle [[Discomyzinae]], sulla base della revisione tassonomica della famiglia sviluppata da [[Tadeusz Zatwarnicki|Zatwarnicki]] nel [[1992]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Tadeusz Zatwarnicki |titolo=A new classification of Ephydridae based on phylogenetic reconstruction (Diptera: Cyclorrhapha) |rivista=Genus |volume=3 |numero=2 |pagine=65-119 |anno=1992}}</ref>. Tale collocazione si fonda sulla presenza delle setole dorsali alla base della radio, ritenuta un'[[apomorfia]] dei Discomyzini.
 
== Note ==
Secondo [[Wayne Nielsen Mathis|Mathis]] (1994), ''Clasiopella'' è filogeneticamente correlata ai generi ''[[Actocetor]]'' e ''[[Trypetomima]]'' per le seguenti apomorfie<ref>{{cita|Mathis (1994)|pp. 455-456}}.</ref>:
* setole pseudopostocellari ben sviluppate, divergenti e leggermente reclinate;
* femori anteriori provvisti di 2-4 setole lunghe sul lato posteriore;
* alula ridotta;
* addome dei maschi provvisto di numerose lunghe setole lungo il margine posteriore del quinto tergite e sul dorso dell'epandrio.
''Clasiopella'' si distingue dai generi ''Actocetor'' e ''Trypetomima'' per vari caratteri: l'assenza della [[setola sopralare]] (presente in ''Actocetor''), per la colorazione uniforme dell'ala (variamente maculata in ''Actocetor'' e ''Trypetomima''), per la netta differenza di sviluppo delle due setole anepisternali (quasi uguali in ''Actocetor'' e ''Trypetomima''), per la conformazione del secondo ramo della radio (R<sub>2+3</sub>), che si presenta relativamente breve e priva di rami laterali (in ''Actocetor'' è relativamente più lungo, in ''Trypetomima'' è presente un moncone laterale), per la conformazione dello scutello (relativamente breve e largo in ''Actocetor'' e ''Trypetomima''), per la presenza di due paia di setole facciali (4-5 paia in ''Actocetor'').
 
Per lungo tempo, ''Clasiopella'' è stato un genere monotipico, fino alla descrizione di una nuova specie (Mathis, 1994) che ha portato a due il numero complessivo:
*''[[Clasiopella austra]]'' <span style="font-variant: small-caps">Mathis</span>, 1994
*''[[Clasiopella uncinata]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hendel</span>, 1914. Sinonimi: ''Psilopa giloipes'' <span style="font-variant: small-caps">Becker</span>, 1924, ''Psilopa giordanii'' <span style="font-variant: small-caps">Canzoneri</span>, 1981
 
==Distribuzione e habitat==
L'areale primario del genere si colloca probabilmente fra la [[ecozona orientale|regione orientale]] e quella [[australasia]]na. ''C. austro'' è esclusiva della regione australasiana ([[Australia]]), mentre ''C. uncinata'', pur essendo ampiamente distribuita, si sarebbe propagata dall'emisfero orientale ai continenti [[africa]]no e [[america]]no per cause antropiche<ref name="mathis">{{cita|Mathis (1994)|p. 462}}.</ref>. Esemplari di questa specie sono stati infatti segnalati, negli [[anni 1930|anni trenta]], negli aeroporti di varie regioni ([[Stati Uniti d'America|USA]], [[Kenya]], [[Filippine]], [[Guam]], [[Hawaii]]), ritrovati sugli aerei. La presenza di questa specie è documentata in quattro ecozone: regione orientale ([[Taiwan]], [[Sri Lanka]], [[Vietnam]]), australasiana ([[Australia]], [[Isole Marianne]]), [[ecozona afrotropicale|afrotropicale]] ([[Madagascar]]), [[ecozona neotropicale|neotropicale]] ([[Messico]], [[Belize]], [[Caraibi]]). Si sospetta che la specie sia presente anche in [[Colombia]], per quanto non vi siano conferme in proposito, perché nel [[1937]] fu trovato un esemplare a [[Miami]] su un aereo proveniente dalla Colombia.
 
Si hanno poche informazioni relative all'habitat di questi efidridi. Dalle segnalazioni di alcuni Autori, adulti di ''C. uncinata'' si ritrovano in ambienti differenti: fra la vegetazione riparia presso stagni d'acqua dolce, in habitat costieri marini, nelle [[mangrovia|mangrovie]]<ref name="mathis"/>. La distribuzione geografica denota in ogni modo l'associazione ad habitat di regioni tropicali.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro | autore= M. G. Pesce | titolo= Mascalucia. Vicende, monumenti, curiosità. | anno= 1998| editore= Maimone|città= Catania}}
* {{cita pubblicazione |autore=Wayne Nielsen Mathis |titolo=A revision of the shore-fly genus Clasiopella Hendel (Diptera: Ephydridae) |rivista=Proceedings of the Entomological Society of Washington |volume=96 |numero=3 |pagine=454-465 |id={{ISSN|0013-8797}} |anno=1994 |url=http://biostor.org/reference/56713 |accesso=25 marzo 2011|cid=Mathis (1994)}}
* Willis W. Wirth, Wayne N. Mathis, John R. Vockeroth (1987). ''Ephydridae''. In James F. McAlpine (a cura di). ''Manual of Nearctic Diptera'', Volume 2. Research Branch, Agriculture Canada, Monograph 28: 1027-1047. ISBN 0-660-12125-5. (In inglese).
* Wayne N. Mathis, Tadeusz Zatwarnicki (1998). ''Family Ephydridae''. In László Papp & Béla Darvas (a cura di). ''Contributions to a Manual of Palaearctic Diptera. Volume 3: Higher Brachycera''. Science Herald, Budapest: 537-570. ISBN 978-963-04-8836-5. (In inglese).
 
[[Categoria:EphydridaeChiese di Mascalucia]]
[[Categoria:Taxa classificati da Friedrich Georg Hendel]]