Weland il fabbro e Strzyża: differenze tra le pagine

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[[File:Völund on ardre 01.png|thumb|upright=1.4|Da sinistra: La figlia di Níðuðr, Völundr in forma di aquila mentre si allontana volando, la sua fucina e i figli morti di Níðuðr nascosti dietro essa. Pietra Ardre VIII.]]
{{Divisione amministrativa
'''Weland il fabbro''' ([[Lingua inglese antica|inglese antico]] ''Wēland'' e ''Welund''; [[Lingua norrena|norreno]] ''Völundr'' e ''Velent''; [[Lingua alto-tedesca antica|antico alto-tedesco]] ''Wiolant''; [[Lingua alto-tedesca media|medio alto-tedesco]] ''Wielant''; [[Lingua proto-germanica|proto-germanico]] ''Wēlandaz'', cioè ''Wēla-nandaz'', lett. "coraggioso in battaglia -combattente coraggioso"<ref>{{de}} Hellmut Rosenfeld, ''Der Name Wieland'', Beiträge zur Namenforschung, 1969.</ref>) è un mastro fabbro della [[Mitologia germanica]].
|Nome = Strzyża
La sua leggenda è narrata in area nordica nella ''[[Völundarkviða]]'' (un [[poema epico]] dell'''[[Edda poetica]]'') e nella ''[[Þiðrekssaga]]'' (Saga di [[Teodorico il grande|Teoderico da Verona]]) e raffigurata sull'[[Pietre di Ardre|VIII Pietra di Ardre]].
|Nome ufficiale =
Nelle fonti antico-inglesi, appare in ''[[Deor]]'', in ''[[Waldere]]'' e in ''[[Beowulf]]'' e rappresentato sul [[Cofanetto Franks]]. Viene anche menzionato nei poemi tedeschi del ciclo di [[Teodorico il Grande|Dietrich von Bern]] come padre dell'eroe [[Vitige|Witige]].
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma =
|Stato = POL
|Grado amministrativo = 4
|Divisione amm grado 1 = Pomerania
|Divisione amm grado 2 = Danzica
|Divisione amm grado 3 = Danzica
|Divisione amm grado 4 =
|Capoluogo =
|Amministratore locale = [[Aleksandra Dulkiewicz]]
|Partito = [[Piattaforma Civica|PO]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 54
|Latitudine minuti = 22
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 18
|Longitudine minuti = 38
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie = 1.09
|Note superficie =
|Abitanti = 5759
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2011
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso = (+48) 58
|Codice ISO =
|Codice statistico =
|Nome abitanti =
|Immagine localizzazione =
|Mappa = Gdansk strzyza.svg
|Sito =
}}
'''Strzyża''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Striess, Strūss'') è una [[Frazioni della Polonia|frazione]] di [[Danzica]], situata nella parte centro-occidentale della città.
 
==Altri progetti==
Ha avuto una grande notorietà nel [[Medioevo]] anche con il nome di ''Galan'', in [[Lingua occitana|lingua francese medioevale]].
{{interprogetto|commons=Category:Strzyża (Gdańsk)}}
 
== Collegamenti esterni ==
==Leggenda==
* {{Collegamenti esterni}}
===Nella Þiðrekssaga===
La versione più completa della leggenda di Velent il fabbro è contenuta nel ''Velents þáttr'' ("racconto di Velent") segmento narrativo della ''[[Þiðrekssaga|Þiðrekssaga af Bern]]'' ("Saga di [[Teodorico il Grande|Teodorico da Verona]]").<ref>
''The saga of Thidrek of Bern'', translated by Edward R. Hayes,
New York etc. Garland, 1988. Vedi anche [http://www.xs4all.nl/~ppk/nibelung/sum.htm#VI A summary of ''Þiðrekssaga'' at a personal site.] </ref>
 
{{Danzica}}
Velent, figlio del gigante Vaði, viene istruito nella lavorazione del metallo prima dal fabbro [[Reginn|Mímir]], poi a due maestri [[nano (mitologia)|nani]], che però, invidiosi della sua abilità, decidono di sbarazzarsi di lui. Velent riesce ad avere la meglio sui nani e si impossessa dei loro attrezzi e dei loro tesori e si mette in viaggio ed entra al servizio del re danese [[Niðhad|Niðungr]]. Amilias, il fabbro di corte, anch'egli invidioso delle capacità del ragazzo, sfida Velent a costruire una spada che sia in grado di perforare la sua migliore armatura. Velent forgia la spada [[Mimung|Mímungr]] e il giorno della sfida taglia a metà l'armatura e lo stesso Amilias che la indossava.
{{Portale|Polonia}}
 
[[Categoria:Quartieri di Danzica]]
Dopo qualche tempo Niðungr parte per una spedizione militare, ma all'indomani della battaglia scopre di non avere con sé la pietra della vittoria (una sorta di amuleto portafortuna) e promette a chi glie la avesse recuperate metà del regno e la propria figlia in sposa. Velent riesce nell'impresa, ma, di ritorno al campo, viene assalito dagli uomini del re che desiderano riscuotere il premio in posto suo. Nella mischia Velent uccide un ufficiale, scatenando l'ira di Niðungr. Il re non solo gli nega la ricompensa, ma addirittura gli fa tagliare i tendini delle gambe perché non possa fuggire e lo costringe a lavorare per lui nella fucina giorno e notte.
 
 
Velent inizia allora a preparare la vendetta: uccide i figlioletti del re che sono venuti a chiedergli delle frecce per la caccia e usa le loro ossa per fabbricare oggetti per il sovrano.
Qualche tempo dopo anche la [[Bodvild|figlia di Niðungr]] si presenta alla fucina e chiede al fabbro di ripararle un anello rotto. Velent invece giace con lei e la principessa rimane incinta.
 
Nel frattempo il fratello di Velent, [[Egil|Egill]], giunge alla corte di Niðungr per prestargli soccorso. Velent chiede ad Egill di procurargli molte piume d'uccello. Con queste Velent si fabbrica un abito da uccello e spicca il volo. Velent svela a Niðungr tutta la propria vendetta (l'uccisione dei figli e la violazione della figlia) e vola via. Dopo la morte di Niðungr sale sul trono il principe Otvin, che si riconcilia con Velent e gli concede in sposa la sorella, già madre di suo figlio [[Vitige|Viðga]].
 
Anni dopo Velent dona a Viðga l'indistruttibile spada Mímungr e il forte cavallo Skemmingr. In questo modo equipaggiato, Viðga entra al servizio del re [[Teodorico il grande|Þiðrekr]], protagonista dell'omonima saga.
 
=== Nell'Edda poetica ===
Alle vicende di Völundr è dedicato anche il [[Edda poetica|poema eddico]] ''[[Völundarkviða]]'' ("carme di Völundr").
 
Völundr, figlio del re dei [[Sami|Finnar]], vive in Ulfdalir ("le valli dei lupi") con i fratelli [[Egil|Egill]] e [[Slagfiðr]]. Un giorno i tre giovani incontrano sulle rive di un lago tre [[valchirie]] e le portano a casa loro. Egill prende per sé [[Aliruna|Ölrún]], Slagfiðr prende [[Hlaðguðr svanhvít]] e Völundr [[Hervör alvitr]]. Dopo nove inverni trascorsi insieme, le tre spose, trasformate in cigni, volano via per compiere il loro destino di valchirie. Egill e Slagfiðr partono in fretta per cercare le mogli, ma Völundr rimane in Ulfdalir sperando nel ritorno di Hervör alvitr. Egli fabbrica molti anelli d'oro per la sposa: ne fa in tutto settecento.
 
Un giorno Völundr torna da caccia e conta gli anelli e si accorge che ne manca uno e crede che Hervör alvitr sia tornata a prenderlo. Così si addormenta. Ma al risveglio trova il crudele re [[Niðhad|Níðuðr]], che era entrato a rubare l'anello e che ora lo fa prigioniero. Níðuðr fa tagliare a Völundr i tendini delle gambe e lo relega su una piccola isola perché lavori per lui e non possa fuggire. L'anello rubato viene dato alla figlia del re, [[Bodvild|Bodvilðr]].
 
Un giorno i due figlioletti di Níðuðr vengono all'isola di Völundr per vedere i tesori della sua fucina. Völundr dice loro di tornare in segreto. Quando questi tornano, Völundr li decapita e usa i loro teschi per fare coppe per il re e gli occhi per fare gioielli per la regina e i denti per fare collane per Böðvildr.
 
Una volta Böðvildr viene alla fucina per far riparare l'anello che si era rotto. Völundr le dà una bevanda drogata e giace con lei e la principessa rimane incinta. Poi Völundr spicca il volo e rivela a Níðuðr tutta la sua vendetta (l'uccisione dei figli e la violazione della principessa) e, fatto promettere al re che nessun male verrà arrecato a Böðvildr e a suo figlio, vola via.
 
===Riferimenti anglosassoni===
[[File:Franks Casket vorne links.jpg|thumb|upright=1.5|Il fabbro Weyland con la principessa e l'ancella e, a destra, Egil che caccia, nel pannello frontale del [[cofanetto Franks]] (vedi testo).]]
 
La figura di Weland era ampiamente conosciuto anche nel mondo anglosassone. Il poemetto [[Lingua inglese antica|antico inglese]] ''[[Deor]]'', elegia che elenca le sofferenze dei maggiori eroi del ciclo gotico, dedica a Welund e a Beadohilde le prime due strofe:
<blockquote>
'''1.''' Welund tra le serpi conobbe sventura,
 
'''2.''' l'uomo risoluto patì sofferenze,
 
'''3.''' ebbe a compagni dolore e desiderio,
 
'''4.''' desolazione invernale; trovò spesso affanno
 
'''5.''' dopo che Niðhad a lui impose vincoli,
 
'''6.''' flessuosi lacci a miglior uomo.
 
'''7.''' Quello è passato, passerà anche questo.
 
'''8.''' Beadohilde non fu per la morte dei suoi fratelli
 
'''9.''' così affranta in cuore come per il suo proprio stato
 
'''10.''' s'era con certezza accorta
 
'''11.''' d'esser gravida; mai seppe
 
'''12.''' pensare fiduciosa cosa ne sarebbe stato.
 
'''13.''' Quello è passato, passerà anche questo.<ref>[http://www.maldura.unipd.it/dllags/brunetti/OE/TESTI/Elegies/DATI/testotra.html Traduzione italiano Università di Padova -Elegies/DEOR.]</ref>
</blockquote>
 
Weland è nominato anche nel frammentario poema ''[[Waldere]]'' e nel celebre ''[[Beowulf]]'': in entrambi i poemi l'eroe eponimo porta un'arma forgiata dal fabbro. <ref>[http://www.questia.com/PM.qst?a=o&d=11406305 R.K. Gordon, ed. ''Anglo-Saxon Poetry.'' (London: Dent) 1954:65.] testo parziale dei frammenti di ''Waldere'' in inglese moderno: per Welund si veda l'inizio del frammento A. </ref>
 
Una scena della leggenda di Welund si trova raffigurata sul pannello anteriore del [[cofanetto Franks]], accanto all'adorazione dei Magi. Weland è all'estrema sinistra della scena, nella fucina dove egli è tenuto prigioniero. Sotto la fornace è il corpo decapitato di uno dei figli di Niðhad. Con una mano Welund stringe le tenaglie, con l'altra offre il calice di birra drogata a [[Bodvild|Beadohilde]]. Dietro a Beadohilde un'altra figura femminile, forse un'ancella. A destra della scena un uomo, probabilmente Egill, sta catturando gli uccelli con le cui piume Welund si fabricherà le ali.<ref>G. Henderson, ''Early Medieval Art'', 1972, rev. 1977, Penguin, p. 157</ref>
 
Altre raffigurazioni di Weland risalenti all'[[Norsemen|epoca Vikinga]] si trovano nell'Inghilterra del Nord. A [[Halton (borough)|Halton]] nello [[Lancashire]] Weland è raffigurato nella sua fucina, circondato dai suoi strumenti. Sulle croci di [[Leeds]] e [[West Yorkshire]], e a [[Sherburn-in-Elmet]] e [[Bedale]], sia in [[North Yorkshire]], Welund è rappresentato mentre vola con il suo abito di piume.<ref>All noted in Richard Hall, ''Viking Age Archaeology'' (series Shire Achaeology) 1995:40.</ref>.
 
==Toponimi==
È anche associato con la ''Forge de Wieland'' (Fucina di Wieland), un sepolcro funerario nella Contea di [[Oxford]]. Questo monumento megalitico è stato chiamato così dai [[Sassoni]], ma il loro è di molto tempo prima. Da questa assimilazione viene la superstizione secondo la quale un cavallo lasciato una notte intera con una piccola moneta d'argento (''[[Groat]]'') sarà trovato l'indomani completamente [[Ferro di cavallo|ferrato]], il pezzo d'argento sparito...<br />
Questa superstizione è menzionata nel primo episodio di ''[[Puck of Pook's Hill]]'' di [[Rudyard Kipling]], "The Sword of Weland" (la spada di Weland), che narra l'ascesa e la caduta del dio.
 
==Spade che sarebbero state forgiate da Weland==
Dalla corrispondente voce in inglese e dalle opere citate a fianco risulterebbero le seguenti spade attribuite a Weland:
[[File:Badhild in Wielands Schmeid by Johannes Gehrts.jpg|thumb|''Böðvildr in Weyland's Smithy''<br />John Gehring (1883)]]
* Albion, la spada del figlio di [[Herne il Cacciatore|Herne]], l'[[Robin Hood|uomo incappucciato]], nella serie TV ''[[Robin Hood (serie televisiva 1984)|Robin di Sherwood]]''. Oltre a questa Morax, Solas, Orias, Elidor, Beleth, e Flauros, nell'episodio "The Sword of Weland" (La Spada di Weland) di ''Robin of Sherwood''.
* [[Almace]], la spada di [[Turpino|Arcivescovo Turpino]], secondo la ''Karlamagnus Saga'' (Saga di [[Carlo Magno]]).
* [[Excalibur|Caliburn]], la spada di Macsen, [[Mago Merlino]], e [[Re Artù]], nella leggenda [[Re Artù|Arturiana]] di Mary Stewart.
* [[Cortana (spada)|Cortana]], la spada di [[Uggieri il Danese]], secondo la ''Karlamagnus Saga'' (Saga di [[Carlo Magno]]).
* [[Durlindana]], la spada di [[Orlando (paladino)|Rolando]], secondo la ''Karlamagnus Saga'' (Saga di [[Carlo Magno]]) (nonostante nell'''[[Orlando Innamorato]]'' la Durlindana si dice sia stata in origine la spada di [[Ettore]] di [[Troia]]).
* Mímungr, forgiata per via di una scommessa con il fabbro rivale Amilias, secondo la ''[[Þiðrekssaga]]'' (Saga di [[Teodorico il Grande|Teodorico da Verona]]); nella ''Þiðrekssaga'' come in numerosi poemi tedeschi medioevali, Mímungr diventa la spada di [[Witige|Viðga]] (o Witege), figlio di Velent e compagno d'armi di [[Teodorico il Grande|Þiðrekr]] (o Dietrich). La ''Karlamagnus Saga'' riferisce che Mímungr divenne in seguito la spada di Landri (o Landres), nipote di [[Carlo Magno]].
* La spada senza nome di [[Huon di Bordeaux]], secondo [[John Bourchier]], Lord Berners.
* Una spada senza nome la cui storia è raccontata da [[Rudyard Kipling]] in ''[[Puck of Pook's Hill]]''.
* La spada senza nome dell'eroe nella ''Chanson de [[Gui de Nanteuil]]''.
* ''Un ouvrier de Galan'', un aiutante di Weland, dice che abbia forgiato la spada dell'eroe Merveilleuse nella ''Chanson de [[Doon de Mayence]]''.
 
Inoltre l'armatura di [[Beowulf (personaggio)|Beowulf]] nell'[[Beowulf|omonimo poema]] (verso 455) si dice essere opera di Weland, così come quella di [[Gualtiero di Aquitania|Waltharius]] nell'[[Waltharius|omonimo poemetto latino]].
 
==Nella fantascienza moderna==
* ''The Winter of the World'' (''L'inverno del mondo''), una serie TV di fantasia di [[Michael Scott Rohan]] combina elementi mitici da fonti norrene e antico inglese, tra cui la forgiatura di una spada rassomigliante alla [[Cortana (spada)|Cortana]]. Uno dei personaggi viene catturato e costretto a forgiare oggetti di metallo per il re; dopo che viene paralizzato e imprigionato su un'isola, crea una serie di ali per fuggire dalla sua prigionia. Le storie di ''Elof the Smith'' (Elof il fabbro) nella trilogia in qualche modo parallela alle leggende di Wayland Smith.
* ''Northworld: Justice'' di [[David Drake]] si basa sulle storie di Weyland.
* ''Wieland il fabbro'' è un personaggio dei Fumetti ''[[Fables (fumetto)|Fables]]'' di [[Bill Willingham]].
* Nella saga [[Shadowhunters]] di [[Cassandra Clare]] il nome viene cambiato il Wayland, ma resta il fabbro creatore di [[Cortana (spada)|Cortana]], [[Durlindana]] e, in questo caso, [[Gioiosa (spada)|Gioiosa]].
 
==Note==
<references />
 
==Voci correlate==
*[[Deor]]
*[[Ilmarinen]]
*[[Gobannus]]
*[[Sigfrido]]
*[[Wieland der Schmied (libretto)]], un progetto di [[Richard Wagner]] per un'opera [[libretto]]
 
==Fonti==
* {{en}} [[Séamus Heaney|Heaney, Seamus]] (2000) [http://books.google.com/books?id=KdssHU8Bw7sC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Beowulf: A New Verse Translation''] (W. W. Norton) ISBN 978-0-393-32097-8
* {{en}} Larrington, Carolyne (trad.) (1996) ''[http://books.google.com/books?id=nBzuQZ4MCPIC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false The Poetic Edda]''. (Oxford World's Classics) ISBN 0-19-283946-2.
* {{en}} Mortensson-Egnund, Ivar (trad.) (2002) ''Edda. The Elder Edda and the Prose Edda'' (Oslo: Samlaget) ISBN 82-521-5961-3
* {{de}} Robert Nedoma, ''Die schriftlichen und bildlichen Denkmäler der Wielandsage''. Göppingen: Kümmerle, [[1988]]
* {{de}} Arnulf Krause, ''Die Heldenlieder der Älteren Edda''. Reclam, Ditzingen (Oktober 2001). ISBN 3-15-018142-9
* {{de}} Rudolf Simek, ''Die Edda''. C.H. Beck, München 2007. S. 85-88. ISBN 978-3-406-56084-2
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Wieland}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.waylands.net/public/smithy/legends.htm|Articolo su Wayland il Fabbro; riguarda anche Egil|lingua=en}}
*{{cita web|http://homeros.godsong.org/FRANKS_CASKET.pdf|Austin Simmons, ''The Cipherment of the Franks Casket'' (PDF)|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.franks-casket.de/english/index.html|Weland sullo Scrigno dei Franchi; saggio sulla Saga|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.heimskringla.no/wiki/Völundarkviða|Völundarkviða - Heimskringla.norvegia|lingua=en}}
*La [[Völundarkviða|Völundarkvida]] o ''Völundarkviða'' in lingua norrena «Canto di Völund» è un poema epico dell'[[Edda poetica]] che racconta la storia del fabbro Völund.
 
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