Árpád Weisz e Strzyża: differenze tra le pagine

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{{S|Pomerania}}
{{Sportivo
{{Divisione amministrativa
|Nome = Árpád Weisz
|Nome = Strzyża
|Immagine = Weisz Árpád.jpg
|Nome ufficiale =
|Didascalia = Weisz negli anni 1920
|AltezzaPanorama =
|PesoDidascalia =
|SessoBandiera = M
|Stemma =
|CodiceNazione = {{HUN 1940-1945}}
|Stato = POL
|Disciplina = Calcio
|Grado amministrativo = 4
|TermineCarriera = 1926 - giocatore<br/>1940 - allenatore
|Divisione amm grado 1 = Pomerania
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[Ala (calcio)|ala]])</small>
|Divisione amm grado 2 = Danzica
|Squadre =
|Divisione amm grado 3 = Danzica
{{Carriera sportivo
|Divisione amm grado 4 =
|1922-1923 |{{Calcio Torekves|G}} |? (?)
|Capoluogo =
|1923-1924 |{{Calcio Maccabi Brno|G}} |? (?)
|Amministratore locale = [[Aleksandra Dulkiewicz]]
|1924-1925 |{{Calcio Alessandria|G}} |? (?)
|Partito = [[Piattaforma Civica|PO]]
|1925-1926 |{{Calcio Inter|G}} |11 (3)
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 54
|Latitudine minuti = 22
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 18
|Longitudine minuti = 38
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie = 1.09
|Note superficie =
|Abitanti = 5759
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2011
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso = (+48) 58
|Codice ISO =
|Codice statistico =
|Nome abitanti =
|Immagine localizzazione =
|Mappa = Gdansk strzyza.svg
|Sito =
}}
'''Strzyża''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Striess, Strūss'') è una [[Frazioni della Polonia|frazione]] di [[Danzica]], situata nella parte centro-occidentale della città.
|Allenatore =
{{Carriera sportivo
|1926 |{{Calcio Alessandria|A}} |<small>Vice</small>
|1926-1928 |{{Calcio Inter|A}} |
|1929-1931 |{{Calcio Ambrosiana|A}} |
|1931-1932 |{{Calcio Bari|A}} |
|1932-1934 |{{Calcio Ambrosiana-Inter|A}} |
|1934-1935 |{{Calcio Novara|A}} |
|1935-1938 |{{Calcio Bologna|A}} |
|1938-1940 |{{Calcio Dordrecht|A}} |
}}
|SquadreNazionali=
{{Carriera sportivo
|1922-1923 |{{Naz|CA|HUN 1918-1940}} |6 (0)
}}
}}
 
{{q|Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo.|[[Matteo Marani]], ''Dallo scudetto ad Auschwitz''.<ref name="Marani">{{cita|Marani}}</ref>}}
 
{{Bio
|Nome = Árpád
|Cognome = Weisz
|PostCognomeVirgola = a volte [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzato]] in '''Arpad Veisz'''
|ForzaOrdinamento = Weisz, Arpad
|Sesso = M
|LuogoNascita = Solt
|GiornoMeseNascita = 16 aprile
|AnnoNascita = 1896
|LuogoMorte = Auschwitz
|LuogoMorteLink = Oświęcim
|GiornoMeseMorte = 31 gennaio
|AnnoMorte = 1944
|Epoca = 1900
|Attività = calciatore
|Attività2 = allenatore di calcio
|Nazionalità = ungherese
|PostNazionalità = di origine ebraica, [[vittima dell'Olocausto]]
}}
 
Dopo una breve esperienza calcistica nel [[Serie A|campionato italiano]] degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'{{Calcio Ambrosiana|N}}, ad appena trentaquattro anni, e altri due con il {{Calcio Bologna|N}}. In quanto [[Ebraismo|ebreo]] fu vittima delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] in Italia. Rifugiatosi nei Paesi Bassi, con l'occupazione tedesca durante la [[seconda guerra mondiale]] fu rinchiuso dapprima nel [[Campo di concentramento di Westerbork|Westerbork]], quindi inviato in campi di lavoro e condotto infine ad [[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], dove morì dentro una camera a gas.<ref>{{cita news|autore=Mara Marantonio|url=http://www.deportati.it/static/pdf/TR/2013/001/pagg_1-39.pdf|titolo=Arpad Weisz, allenatore. In Italia vinse tre scudetti: ebreo, emigrò in Olanda e fu ucciso ad Auschwitz|pubblicazione=Triangolo Rosso|numero=nº 1-3|data=gennaio-marzo 2013|p=32}}</ref><ref>{{cita web|autore=Vittorio Ferorelli|url=http://rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-201301/xw-201301-a0008|titolo=Silenzio in campo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.tuttosport.com/news/calcio/2016/01/27-7934240/arpad_weisz_inter_e_juventus_giocano_per_lui/|titolo=Arpad Weisz, Inter e Juventus giocano per lui|data=27 gennaio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it|titolo=Buffa e il caso Weisz: se lo sport è cultura}}</ref>
 
== Biografia ==
Arpad Weisz nasce a [[Solt]] ([[Ungheria]]) il [[16 aprile]] [[1896]], figlio di Lazzaro e Sofia Weisz, entrambi [[ebrei]]. Dopo il diploma liceale, Weisz inizia a frequentare l’[[Università di Budapest]], dove si iscrive alla facoltà di [[giurisprudenza]], che deve però lasciare prematuramente a causa della [[prima guerra mondiale]]. Combattendo sotto l’[[impero austro-ungarico]] contro l’[[Italia]], Arpad viene fatto prigioniero il [[28 novembre]] [[1915]], per essere poi internato a [[Trapani]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovanni A. Cerutti|anno=2018|titolo=La svastica allo stadio|rivista=Anarchica|volume=|numero=|pagina=15}}</ref>. Per quanto riguarda la sua carriera da [[calciatore]], invece, poco si sa dei suoi primi anni: nella stagione 1922/23, milita nel [[Törekvés Sportegyesület|Torekves]], una piccola squadra di [[Budapest]], mentre l’anno successivo gioca nel [[Maccabi Brno|Makkabi Brno]], società calcistica ebrea con sede nella città di [[Brno]], in [[Repubblica Ceca]]<ref>{{Cita web|url=https://storiedicalcio.altervista.org|titolo=WEISZ Arpad: il Maestro del calcio europeo}}</ref>. Qui, condivide lo spogliatoio con [[Ferenc Hirzer]], attaccante ungherese soprannominato “Gazzella” per la sua velocità e celebre per essere stato il primo colpo straniero della [[Juventus Football Club|Juventus]] targata [[Agnelli (famiglia)|Agnelli]]. Con la sua nazionale disputa, senza andare in rete, sei partite tra il [[1922]] ed il [[1923]], e prende parte, sempre con l[[Ungheria ai Giochi della VIII Olimpiade|’Ungheria]], alle [[Olimpiadi di Parigi]] del [[1924]]. Durante la manifestazione, Weisz non scenderà mai in campo e la sua squadra verrà eliminata agli ottavi di finale dall’[[Egitto ai Giochi della VIII Olimpiade|Egitto]]. Nello stesso anno arriva in [[Italia]] e qui, dopo una breve esperienza all’[[Alessandria Unione Sportiva 1937-1938|Alessandria]], colleziona 11 presenze e tre reti con l’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] (tutte segnate in una settimana). La sua carriera da giocatore, però, dove era un’ala sinistra molto veloce e ben dotata tecnicamente, si interrompe bruscamente nel [[1926]], a causa di un brutto infortunio che lo costringe al ritiro. Vive, dunque, la sua carriera da calciatore semiprofessionista tra [[Ungheria]], [[Cecoslovacchia]], [[Italia]] e [[Uruguay]].<ref>{{cita|Ferrandi|p. 78}}</ref> A differenza di ciò che molti dicono, Arpad Weisz non giocò mai al [[Calcio Padova|Padova]], ma viene spesso confuso con [[Dionisio Weisz|Dioniso Weisz]], attaccante rumeno che, nella stagione 1924/25, scese sei volte in campo e siglò una rete con i [[Calcio Padova|biancoscudati]].<ref>{{Cita web|url=https://www.padovasport.tv|titolo=Arpad Weisz non ha mai giocato nel Padova}}</ref>
 
Inizia allora il suo apprendistato da [[allenatore]] tra [[Ungheria]], [[Uruguay]] ed [[Alessandria]], dove diventa, per il [[Prima Divisione 1925-1926|campionato 1925/26]], il vice di [[Augusto Rangone]], che guiderà la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] tra il [[1922]] ed il [[1924]] e poi ancora nel [[1928]]. Alla fine dell’anno, torna all’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], che subito gli affida la panchina della prima squadra, con la quale ottiene il quinto posto in classifica nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato di esordio]] e il settimo l’[[Divisione Nazionale 1927-1928|annata successiva]]. Negli stessi anni, però, a causa del pressante [[Governo Mussolini|governo fascista]], Arpad e sua moglie Ilona Rechnitzer, ebrea ungherese conosciuta durante il periodo di allenatore dello [[Szombathelyi Haladás|Szombathely]] e sposata il [[24 settembre]] [[1929]], sono costretti a mutare il loro cognome in Veisz, mentre l’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] è obbligata a cambiare il suo nome in [[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]]. Nonostante questo, proprio con l’[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]], Weisz, nella stagione 1929/30, vince il [[Serie A 1929-1930|primo campionato a girone unico]] nella storia del calcio italiano (che è anche il primo ad essere denominato [[Serie A]]). Weisz, all’epoca trentaquattrenne, è ancora oggi il più giovane allenatore ad aver conquistato il [[Scudetto (sport)|tricolore]]. Il punto di forza di questa squadra sono i suoi metodi di allenamento: Weisz è la prima guida tecnica ad accompagnare i suoi giocatori, durante l’allenamento, con maglietta e pantaloncini; inoltre, introduce specifiche cariche di lavoro, cura la dieta dei calciatori, introduce i primi ritiri e visiona personalmente i “Boys”, ovvero il settore giovanile. Proprio grazie a questa sua azione di scouting, nel [[1930]] scopre (su consiglio di un altro grande centravanti nerazzurro, [[Fulvio Bernardini]]) un giovane ragazzo destinato a fare la storia del calcio italiano: [[Giuseppe Meazza]], che vince, a neanche vent’anni, la classifica cannonieri nell’[[Serie A 1929-1930|anno dello scudetto]] ed a cui oggi è dedicato lo stadio di [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]]. Weisz apporta numerose innovazioni anche dal punto di vista tattico: infatti, essendo un esponente della scuola danubiana, introduce in Italia il ''sistema'' (conosciuto anche come [[WM]], in base alla disposizione in campo dei giocatori) modulo di gioco apprezzatissimo fino agli [[Anni 1960|anni ’60]] (lo utilizzeranno, tra gli altri, [[Ernő Erbstein|Ernest Erbstein]] e [[Nereo Rocco]]) e messo a punto da [[Herbert Chapman]], storico manager dell’[[Arsenal Football Club|Arsenal]]. In più, Weisz, assieme ad [[Aldo Molinari]], dirigente dell’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], e [[Vittorio Pozzo]], leggendario [[Commissario tecnico|CT]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] bicampione del Mondo nel [[Campionato mondiale di calcio 1934|1934]] e nel [[Campionato mondiale di calcio 1938|1938]], partecipa alla stesura del manuale ''Il giuoco del calcio,'' dove espone i principi del gioco ed i metodi di allenamento. [[Serie A 1930-1931|L’anno dopo lo scudetto]], sempre alla guida dell’[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]], Weisz raggiunge solo il quinto posto e la società decide di non rinnovargli il contratto. Si trasferisce dunque a [[Bari]], dove guida la [[Società Sportiva Calcio Bari Società Sportiva Dilettantistica|squadra locale]] alla salvezza in [[Serie A]], grazie anche ad uno spareggio vinto contro il [[Brescia Calcio|Brescia]]. Nel [[1932]], però, viene richiamato dall’[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]], appena risollevata economicamente dal nuovo presidente, [[Ferdinando Pozzani]], uomo ricco e ben visto dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]]. In quegli anni, infatti, l’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], guidata da un altro ungherese, [[István Tóth|Istvan Toth]], non era riuscita a competere contro lo strapotere della [[Juventus Football Club|Juventus]] allenata da [[Carlo Carcano]] e finanziata da [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]], arrivando solo al sesto posto. Nella sua nuova avventura nerazzurra, Weisz ottiene per due volte la seconda posizione e perde di misura la finale di Coppa Europea. Lascia l’[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] a fine stagione, inserendosi al quarto posto nella classifica degli allenatori della [[Football Club Internazionale Milano|squadra milanese]]. Weisz decide, dunque, di passare sulla panchina del [[Novara Calcio|Novara]], in [[Serie B 1934-1935|serie B]], dove resta per solo sei mesi, ma costruisce la formazione che arriverà seconda nel [[Serie B 1934-1935|girone A]], per poi ottenere la prima promozione l’[[Serie B 1935-1936|anno successivo]]. Negli stessi anni, la moglie Ilona (poi italianizzata Elena) gli regala due bambini: Roberto, nato a [[Milano]] il [[7 luglio]] [[1930]], e Clara, venuta al mondo, sempre nel [[Milano|capoluogo lombardo]], il [[2 ottobre]] [[1934]]<ref>{{Cita web|url=https://www.storiaememoriadibologna.it|titolo=Weisz Arpad}}</ref>. Entrambi furono battezzati. Nel gennaio del [[1935]], Weisz diventa allenatore del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] di [[Renato Dall'Ara|Renato Dall’Ara]], prendendo il posto di un altro ungherese, [[Lajos Kovács|Laojos Kovacs]]; qui, Arpad trova una squadra in crisi (sempre per colpa del dominio juventino), ma riesce comunque ad ottenere il sesto posto. [[Serie A 1936-1937|L’anno successivo]], utilizzando solo 14 giocatori, record tutt’oggi imbattuto, Weisz pose fine alle vittorie bianconere, conquistando il terzo scudetto della storia bolognese. Dodici mesi dopo, vinse il [[Serie A 1937-1938|secondo tricolore]] consecutivo con i rossoblù e si aggiudicò, il [[6 giugno]] [[1937]], il [[Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937|Trofeo dell’Esposizione]] a [[Parigi]], battendo in finale il [[Chelsea Football Club|Chelsea]] per 4-1 (tripletta di [[Carlo Reguzzoni]] e gol di [[Giovanni Busoni]]) e portando per la prima volta il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] sul tetto d’[[Europa]]<ref>{{Cita web|url=https://www.calcioromantico.com|titolo=Il Bologna che tremar l'Europa fa}}</ref>. Weisz, però, non riesce a ripetersi nell’[[Serie A 1937-1938|annata 1937/38]], dove non va oltre il quinto posto, a quattro punti dall’[[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]]. Tutto cambia improvvisamente nel [[1938]], quando l’allenatore rossoblù, a causa delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] che prevedevano l’abbandono del [[Italia|Paese]] da parte degli ebrei arrivati dopo il [[1919]], diventa semplicemente un israelita di nazionalità straniera, vedendosi costretto a lasciare il suo lavoro e l’[[Italia]] per rifugiarsi con la sua famiglia prima a [[Bardonecchia]], poi a [[Parigi]] (dove arriva intorno al [[10 gennaio]] [[1939]]) ed infine a [[Dordrecht]], nei [[Paesi Bassi]]. La sua ultima partita da [[allenatore]] del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] fu contro la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] (che, l’estate precedente, avevo provato a portarsi in pachina proprio il rinomato mister ungherese) il [[16 ottobre]] [[1938]], dove la sua squadra si impose per 2-0. Il suo addio non sarà rimpianto, perché al suo posto subentrerà [[Hermann Felsner]], che porterà i bolognesi a vincere un altro [[Serie A 1938-1939|scudetto]]. A [[Dordrecht]], Weisz viene ingaggiato come allenatore del [[Football Club Dordrecht|Dordrechtschte football club]] dal presidente Karel Lotsy, che lo vuole fortemente in [[Olanda]] per migliorare il livello calcistico in quella nazione, dove questo sport è totalmente dilettantistico. Al suo [[Campionato olandese di calcio 1938-1939|primo anno]], Weisz salva la squadra dalla retrocessione, vincendo lo spareggio decisivo contro l’[[Football Club Utrecht|Uvv Utrecht]]. Nelle due stagioni successive, poi, diventa un eroe locale, conquistando due quinti posti e battendo grandi formazioni come l’[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] o il [[Feyenoord Rotterdam|Feyenoord]] (sconfitto, in trasferta, per 1-0), che diventerà poi campione. Dal maggio del [[1942]], però, la situazione inizia a peggiorare sensibilmente: la [[Germania nazista|Germania]] ha conquistato l’[[Olanda]], gli [[ebrei]] sono costretti a portare una stella gialla sulle giacche, Roberto e Clara sono stati espulsi da scuola e Arpad non può più lavorare. Infatti, Weisz era stato licenziato dal [[Football Club Dordrecht|Dordrecht]] a causa di un consiglio-minaccia da parte del Commissariato di polizia. La famiglia, almeno inizialmente, riesce a sopravvivere nella [[Dordrecht|piccola città olandese]], grazie all’aiuto economico dei dirigenti della sua [[Football Club Dordrecht|ex-squadra]], ma il [[2 agosto]] [[1942]], i Weisz vengono arrestati dalla [[Gestapo]]. Pochi giorni dopo arrivano nel campo di transito di [[Campo di concentramento di Westerbork|Westerbork]], nel nord-est dei [[Paesi Bassi]], da dove passò, tra gli altri, [[Anna Frank]]. Il [[2 ottobre]] [[1942]], la famiglia Weisz parte con un altro treno diretto ad [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]]: qui, il [[7 ottobre]], Elena, Roberto e Clara saranno subito condotti alle [[Camera a gas|camere a gas]]. Arpad, invece, insieme ad altri 300 uomini, viene fatto scendere a [[Kędzierzyn-Koźle|Cosel]], in [[Polonia]], per essere poi mandato nei campi di lavoro dell’[[Alta Slesia]]. Dopo quindici mesi di lavori forzati, Weisz verrà definitivamente ricondotto ad [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], dove troverà la morte in una [[camera a gas]] il [[31 gennaio]] [[1944]], a soli 47 anni.  
 
== Iniziative commemorative ==
Di fatto dimenticato e caduto nell'oblio per quasi sessant'anni, nel [[2007]] il suo nome è stato riscoperto grazie al giornalista [[Matteo Marani]], il quale ne ha ricostruito la storia nel libro ''Dallo scudetto ad Auschwitz''.<ref name="Marani"/><ref name="Olivari">{{cita web|url=http://blog.guerinsportivo.it/blog/2013/01/15/arpad-weisz-e-la-brava-gente/|titolo=Arpad Weisz e la brava gente|autore=Stefano Olivari|data=15 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130120154414/http://blog.guerinsportivo.it/blog/2013/01/15/arpad-weisz-e-la-brava-gente/|dataarchivio=15 gennaio 2013}}</ref> Solamente nel 2009, su iniziativa del Comune di [[Bologna]], è arrivata la prima commemorazione ufficiale a Weisz, con l'apposizione di una targa a lui dedicata sotto la torre di Maratona dello [[stadio Renato Dall'Ara]];<ref>{{cita news|url=http://www.mauriziocevenini.it/varie/articoli/90128/0128rdcbo.pdf|titolo=«Weisz, scusa». Lo uccise il nazismo, era un grandissimo.pubblicazione=il Resto del Carlino|autore=Massimo Vitali|data=28 gennaio 2009}}</ref> nel 2018 gli è stata ulteriormente intitolata la curva San Luca dell'impianto.<ref>{{cita web|autore=Dario Cervellati|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/curva-arpad-weisz-1.3683570|titolo=Bologna, intitolata ad Arpad Weisz la curva San Luca|data=25 gennaio 2018}}</ref>
 
Da allora si sono moltiplicate le iniziative in ricordo dell'allenatore. Nel 2012, in occasione del [[Giorno della Memoria]], fu posta una targa allo [[stadio Giuseppe Meazza]] di Milano, per ricordare il tecnico del [[Associazione Sportiva Ambrosiana 1929-1930|terzo scudetto nerazzurro]].<ref>{{cita web|url=http://www.mfa.gov.hu/kulkepviselet/Milano/it/it_Hirek/weisz_arpad_emlektabla_20120127.htm|titolo=L'inaugurazione della targa dedicata ad Árpád Wiesz}}</ref> Nel 2013 gli è stato dedicato il quarto di finale di [[Coppa Italia 2012-2013|Coppa Italia]] tra Inter e Bologna, coi giocatori delle due squadre entrati in campo con una maglia commemorativa.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/!ut/p/c0/04_SB8K8xLLM9MSSzPy8xBz9CP0os3hHX9OgAE8TIwP_kGBjAyMPb58Qb0tfYwMDA_2CbEdFAJbRREs!/?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/giornale/giornale/tutte+le+notizie+new/sindaco/milano_bologna_ricordano_arpad_weisz|titolo=Milano e Bologna ricordano Arpad Weisz|data=15 gennaio 2013|urlarchivio=https://archive.is/20130413103445/http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/!ut/p/c0/04_SB8K8xLLM9MSSzPy8xBz9CP0os3hHX9OgAE8TIwP_kGBjAyMPb58Qb0tfYwMDA_2CbEdFAJbRREs!/?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/giornale/giornale/tutte+le+notizie+new/sindaco/milano_bologna_ricordano_arpad_weisz|dataarchivio=13 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref> Nello stesso anno è stata apposta una targa commemorativa allo [[Stadio Silvio Piola (Novara)|stadio Silvio Piola]] di [[Novara]].<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/10/21/edizioni/novara/novara-una-targa-per-arpad-weisz-dopo-i-rinvii-la-data-sar-affissa-luned-wJaaHDtTBW0vLhyNBkALiP/pagina.html|titolo=Novara, una targa per Arpad Weisz. Dopo i rinvii, la data: cerimonia il 28|autore=Filippo Massara|data=21 ottobre 2013}}</ref> Nel 2014 anche la città di [[Bari]] gli ha reso omaggio, intitolandogli una via nei pressi dello [[stadio San Nicola]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/02/21/una-strada-per-arpad-weisz-il-tecnico.html|titolo=Una strada per Arpad Weisz, il tecnico morto ad Auschwitz|pubblicazione=la Repubblica|data=21 febbraio 2014}}</ref>
 
== Statistiche ==
=== Cronologia presenze e reti in nazionale ===
{{Cronoini|HUN 1918-1940}}
{{Cronopar|15-6-1922|Budapest|HUN 1918-1940|1|1|CHE||Amichevole||||||}}
{{Cronopar|24-9-1922|Vienna|AUT|2|2|HUN 1918-1940||Amichevole||||||}}
{{Cronopar|26-11-1922|Budapest|HUN 1918-1940|1|2|AUT||Amichevole||||||}}
{{Cronopar|4-3-1923|Genova|ITA 1861-1946|0|0|HUN 1918-1940||Amichevole||||||}}
{{Cronopar|11-3-1923|Losanna|CHE|1|6|HUN 1918-1940||Amichevole||||||}}
{{Cronopar|6-5-1923|Vienna|AUT|1|0|HUN 1918-1940||Amichevole||||||}}
{{Cronofin|6|0||}}
 
== Palmarès ==
=== Allenatore ===
==== Competizioni nazionali ====
* {{Calciopalm|Campionato italiano|3}}
: Ambrosiana: [[Serie A 1929-1930|1929-1930]]
: Bologna: [[Serie A 1935-1936|1935-1936]], [[Serie A 1936-1937|1936-1937]]
 
==== Competizioni internazionali ====
* {{simbolo|Bologna chelsea 1937, il trofeo dell'expo di parigi4.png|10}} {{Calciopalm|Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937|1}}
: Bologna: [[Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937|1937]]
 
== Opere ==
* {{cita libro|autore=Arpád Weisz|autore2=Aldo Molinari|titolo=Il giuoco del calcio|città=Bologna|editore=Minerva Editore|anno=2018|annooriginale=1930|isbn=978-88-7381-978-3}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Matteo Marani|titolo=Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo|anno=2007|editore=Aliberti|città=Roma|isbn=978-88-7424-200-9|cid=Marani}}
* {{cita libro|autore=Fabiola Ferrandi|titolo=Il mio treno|editore=Lampi di stampa|città=Vignate|anno=2014|isbn=978-88-488-1534-5|cid=Ferrandi}}
 
=== Videografia ===
* {{cita TV|autore=Ubaldo Pantani|trasmissione=Arpad Weisz, dallo scudetto ad Auschwitz|canale=Rai 2|url=http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a4b9df26-7e96-46e9-b2de-79ad82d79734.html|data=26 gennaio 2015|cid=Pantani}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Strzyża (Gdańsk)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamentiCollegamenti esterni}}
* {{cita web|lingua=en|autore=Davide Rota|url=http://www.rsssf.com/players/hong-players-in-it.html|titolo=List of Hungarian Players in Italy before 1945|data=26 luglio 2012}}
* {{cita web|autore=Simone Monari|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/2012/01/26/news/memoria_weisz-28801596/|titolo=Weisz, l'ebreo che fece grande il Bologna|data=26 gennaio 2012}}
* {{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/2012/01/26/news/cattivi_pensieri-28811896/|titolo=Un trofeo per Weisz|data=26 gennaio 2012}}
* {{cita audio|url=http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/falcogabbiano/arpad-weisz-campi-calcio-120100-gSLA9iXaMB|titolo=Arpad Weisz, dai campi di calcio a quello di Auschwitz|editore=Radio 24|data=29 settembre 2015}}
* {{YouTube|id=vq4Yze_zkYk|titolo=Federico Buffa racconta Arpad Weisz|editore=Cantù news|data=3 febbraio 2014}}
 
{{Danzica}}
{{Nazionale ungherese Olimpiadi 1924}}
{{Portale|Polonia}}
{{Hall of Fame del calcio italiano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|ebraismo|calcio}}
 
[[Categoria:EbreiQuartieri ungheresidi Danzica]]
[[Categoria:Morti nel campo di concentramento di Auschwitz]]
[[Categoria:Vittime della Shoah]]
[[Categoria:Calciatori della Nazionale ungherese]]
[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]