Sultanato di Rum e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 17: differenze tra le pagine

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سلجوقیان روم<br />
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Saljūqiyān-i Rūm
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|lingua = [[Lingua turca|turco]]
|capitale principale = [[Iconio]] ([[Konya]])
|altre capitali = [[Nicea]] ([[İznik]])<br />
[[Sivas]]
|dipendente da = [[Impero selgiuchide]] ([[1077]]-[[1153]])<br />[[Impero bizantino]] ([[1161]]-[[1175]])
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|forma di stato = [[Sultano|Sultanato]]
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|titolo capi di stato = [[Sultano|Sultani]]
|elenco capi di stato = [[Selgiuchidi#Sultanato di Rum (1077-1308)|elenco]]
|titolo capi di governo = [[Visir]]
|elenco capi di governo = [[Visir selgiuchidi|elenco]]
|organi deliberativi =
|inizio = [[1077]] con la divisione dall'[[Impero Selgiuchide]]
|primo capo di stato = [[Suleyman ibn Qutulmish|Suleyman I ibn Qutulmish]]
|stato precedente = {{simbolo|Flag of the Greek Orthodox Church.svg}} [[Impero bizantino]]
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|fine = [[1308]] per lotte interne
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|stato successivo = {{simbolo|Flag of the Greek Orthodox Church.svg}} [[Impero bizantino]]<br />{{bandiera|Impero ottomano}} [[Impero ottomano]]<br />{{simbolo|Flag of the Ilkhanate.svg}} [[Ilkhanato]]
|evento finale =
|area geografica = 400.000 km² ([[1243]])
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|religioni preminenti = [[Islam]], [[Cristianesimo]]
|religione di stato = [[Islam]]
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}}
 
Il '''Sultanato di Rûm''' o '''Sultanato di Nicea''' o '''Sultanato di Iconio''' (dal nome delle due [[capitale (città)|capitali]] succedutesi nel tempo: [[Nicea]] e [[Iconio]], oggi [[İznik]] e [[Konya]]), è stato un [[Sultano|sultanato]] [[Lingua turca|turco]]-[[Lingua persiana|persiano]] situato nell'Anatolia, creato dalla dinastia dei turchi [[Selgiuchidi]].
In [[lingua turca|turco moderno]] esso viene chiamato ''Rûm Selçuklu Devleti'' o ''Anadolu Selçuklu Devleti'' o ''Konya Selçuklu Devleti'').
 
Originariamente vassallo dell'[[Impero selgiuchide]] dell'[[Iran]], il sultanato gli sopravvisse, rimanendo quale entità autonoma fino all'invasione [[Mongoli|mongola]] e fu attivo dal [[1077]] al [[1307]]. Siccome la corte del Sultanato era molto mobile, città come [[Kayseri]] e [[Sivas]] furono a loro volta per certi periodi capitali. Al suo apogeo, il Sultanato si estendeva nell'[[Anatolia]] centrale dalla costa di [[Antalya]]-[[Alanya]] sul [[Mar Mediterraneo]] al territorio di [[Sinope]] sul [[Mar Nero]]. A est, il sultanato assorbì altri Staterelli turchi e raggiunse il [[Lago di Van]]. Il suo limite occidentale giungeva a [[Denizli]], fin quasi il bacino del [[Mar Egeo]].
 
Il termine "[[Rūm]]" deriva dalla parola [[lingua araba|araba]] usata per [[Impero Romano]]. I Selgiuchidi chiamarono le terre del loro sultanato ''Rūm'' perché fu stabilito su terre a lungo considerate "romane" ([[Romei|romee]]), o [[Impero Bizantino|bizantine]].
 
Il sultanato prosperò, particolarmente tra il tardo [[XII secolo|XII]] e il [[XII secolo]] quando prese ai bizantini porti strategici sulle coste del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Mar Nero]]. Nell'Anatolia i Selgiuchidi favorirono il commercio con un programma di costruzione di [[caravanserraglio|caravanserragli]], che facilitarono l'afflusso di beni dall'[[Iran]] e dall'[[Asia Centrale]] ai porti. Nacquero commerci molto intensi, specialmente con i [[Repubblica di Genova|genovesi]] in questo periodo.
 
L'accresciuto benessere permise al sultanato di assorbire altri stati turchi stabilitisi in Anatolia dopo la [[battaglia di Manzicerta]]: i [[Danishmendidi]], i [[Saltukidi]] (Saltuklu) e gli [[Artuqidi]]. I sultani selgiuchidi riuscirono con successo a respingere le [[Crociate]], ma nel [[1243]] dovettero soccombere all'avanzata dei [[Mongoli]]. I Selgiuchidi divennero vassalli dei Mongoli, e nonostante gli sforzi di scaltri amministratori per preservare l'integrità dello Stato, il potere del sultanato si disintegrò nella seconda metà del [[XIII secolo]], e scomparve completamente nel primo decennio del [[XIV secolo|XIV]].
 
Nei suoi ultimi decenni, il territorio del Sultanato selgiuchide di Rum vide emergere un gran numero di piccoli principati, o [[beilikati turchi d'Anatolia|beylik]], tra i quali c'era l'Osmanoğlu, conosciuto più tardi come [[Impero Ottomano|Ottomano]], che prese il sopravvento.
 
== Storia ==
=== La battaglia di Manzicerta e la nascita del Sultanato ===
{{Vedi anche|Battaglia di Manzicerta}}
 
Dopo la dura sconfitta inflitta dal padre [[Alp Arslan]] ai [[Bizantini]] nella [[battaglia di Manzicerta]] del [[1071]], il nuovo [[Sultano|Gran Sultano]] dell'[[Impero selgiuchide]], [[Malik Shah I]] si trovò aperta la via dell'Anatolia, una terra ricca di [[pascolo|pascoli]] (conseguenti all'impoverimento dell'agricoltura provocata dalle politiche bizantine dell'[[XI secolo]]), ideale per l'insediamento delle [[orda|orde]] [[nomade|nomadi]] di [[turkmeni|Turcomanni]] giunte in [[Persia]] al seguito dei Selgiuchidi.
 
Nel [[1072]] il sultano affidò così al cugino [[Suleyman ibn Qutulmish|Suleyman I ibn Qutulmish]] il compito di invadere il nuovo territorio.
Tra il [[1073]] e il [[1081]], Suleyman si impadronì di gran parte dell'Anatolia, costituendovi un autonomo [[sultanato]], [[vassallo]] dell'impero di Malik Shah. La capitale del nuovo stato venne posta a [[Nicea]], [[Assedio di Nicea (1077)|conquistata]] nel [[1077]].
 
[[File:Anatolia1200.png|thumb|left|upright=1.3|Il Sultanato di Rum e gli stati circostanti [[1200]] circa.]]
 
Nel [[1085]] Suleyman prese a espandersi verso oriente, prendendo [[Antiochia]] e l'intera [[Cilicia]], seguite, nel [[1086]], dalla grande città di [[Edessa (Mesopotamia)|Edessa]]. Questa espansione lo mise in rotta con il cugino [[Tutush I]], sovrano del neo-costituito [[Sultanato di Damasco]], che mosse contro di lui, sconfiggendolo prima ad [[Aleppo]] e quindi ad Antiochia, dove Suleyman I cadde in battaglia, mentre il figlio [[Qilij Arslan I|Qilij Arslan]] veniva condotto in [[ostaggio]] ad [[Isfahan]], nelle mani del gran sultano Malik Shah.
 
=== La prima crociata e la crisi del sultanato ===
{{Vedi anche|Prima Crociata|Crociata del 1101}}
 
[[File:Hanabad Caravanserai Cardak.jpg|thumb|upright=1.3| [[caravanserraglio]] Hanabad a [[Çardak]] (1230)]]
 
Dopo la morte di [[Malik Shah]], il nuovo gran sultano [[Mahmud I dei Selgiuchidi|Mahmud I]], in guerra con lo zio [[Tutush I|Tutush ibn Alp Arslan]] di [[Damasco]], inviò nel [[1092]] il giovane Qilij Arslan a riprendere il proprio trono di Nicea. Questi trovò il proprio regno frammentato nelle mani di numerosi signorotti locali e dovette trascorrere diverso tempo prima che riuscisse a rafforzare la propria posizione.
 
Nel mentre, il ''[[imperatore bizantino|basileus]]'' di [[Costantinopoli]], [[Alessio I Comneno]], preoccupato della perdita dell'Anatolia, cuore della potenza del suo [[Impero bizantino|impero]], aveva invocato soccorso dai [[Cristianesimo|cristiani]] [[Chiesa latina|latini]] d'Occidente. Andando oltre le intenzioni dell'imperatore, nel [[1096]] [[papa Urbano II]] proclamò una grande [[crociata]] contro i [[musulmani]] per la liberazione della [[Terrasanta]] e della Cristianità orientale.
 
Rassicurato dalla facile vittoria ottenuta sulla "[[crociata dei pezzenti]]" di [[Pietro l'Eremita]], il sultano sottovalutò la minaccia costituita dai numerosi eserciti occidentali che si andavano concentrando a Costantinopoli e i cui capi stavano offrendo vassallaggio all'Imperatore. [[assedio di Nicea (1097)|Perduta Nicea]], presa d'assalto dai crociati nel [[1097]], [[Qilij Arslan]] tentò di bloccarli sulla strada per Iconio ([[Lingua turca|turco]]; [[Konya]]), sua nuova capitale, ma venne duramente battuto nella [[Battaglia di Dorylaeum (1097)|Battaglia di Dorylaeum]] e dovette ritirarsi abbandonando la città. Convenientemente ai trattati di vassallaggio, gli Occidentali consegnarono le terre conquistate ad [[Alessio I Comneno|Alessio Comneno]], che proseguì la riconquista, assumendo in breve il controllo dell'intera fascia costiera dell'[[Asia Minore]].
 
[[File:Anatolia1300.png|thumb|upright=1.3|Il declino del Sultanato di Rum, vassallo dei [[Ilkhanato|Mongoli]], ed i [[beylik]] emergenti [[1300]] circa.]]
 
Il successo ottenuto nel [[1101]] contro i [[Crociata del 1101|nuovi eserciti crociati]] di passaggio in Anatolia, consentì ai Selgiuchidi di riprendere sicurezza. Qilij Arslan, costretto nei propri territori orientali dalla pressione bizantina, cercò di espandersi ai danni dei [[Selgiuchidi]] di [[Persia]] e [[Siria]], ma, sconfitto nel [[1107]] non lontano da [[Mosul]], morì durante la marcia di rientro.
 
Sotto i successori di Qilij Arslan, [[Malikshah]] e [[Mas'ud I]] il sultanato dovette subire la riscossa bizantina, mentre ad oriente, il crollo nel [[1153]] dell'Impero selgiuchide di Persia, travolto dalle guerre intestine, rendeva impossibile un soccorso dai Selgiuchidi d'Asia. La situazione continuò a peggiorare fino a quando, nel [[1161]], il sultano [[Qilij Arslan II]] dovette recarsi a Costantinopoli per divenire tributario dell'imperatore [[Manuele I Comneno]].
 
=== La battaglia di Miriocefalo e la ripresa del potere selgiuchide ===
 
Nel [[1175]] Qilij Arslan II si ribellò all'autorità bizantina, rifiutando di cedere i territori conquistati ai [[Danishmendidi]]. Manuele Comneno marciò contro di lui con l'intero esercito bizantino, ma cadde in un'[[Battaglia di Miriocefalo|imboscata nella valle di Miriocefalo]] e la sua armata venne distrutta. La grande vittoria permise ai Selgiuchidi di Rum di liberarsi della sottomissione e di arrestare la ripresa dell'impero di Costantinopoli.
 
La situazione rimase piuttosto stabile sino al [[1204]], quando a sorpresa, la [[Quarta Crociata]] [[Assedio di Costantinopoli (1204)|investì Costantinopoli]], conquistandola e creando un effimero [[Impero Latino]], mentre i Bizantini si ritiravano nei territori rimasti, costituendo in Anatolia l'[[Impero di Nicea]] e l'[[Impero di Trebisonda]]. Nel [[1261]], d'altro canto, la [[assedio di Costantinopoli (1261)|riconquista bizantina di Costantinopoli]] e la rinascita dell'Impero non mutarono di molto la situazione.
 
Dopo la morte dell'ultimo imperatore selgiuchide, [[Toghrul III]], nel [[1194]], i Selgiuchidi di Rum rimasero gli unici rappresentanti della dinastia. [[Kaykhusraw I]] assediò [[Iconio]] nel [[1205]], che era stata presa dai [[Crociati]]. Sotto il suo governo e quello dei suoi successori, [[Kaykaus I]] e [[Kayqubad I]], il potere selgiuchide in [[Anatolia]] raggiunse il suo apogeo. La conquista più importante di Kaykhusraw fu quella del porto di [[Attalia]] (Antalya) sulla costa mediterranea nel [[1207]]. Soggiogò anche il [[regno armeno di Cilicia]], ma nel [[1218]] dovette consegnare la città di [[Aleppo]] acquisita da [[al-Kamil]]. Kayqubad continuò ad acquisire terre lungo la costa mediterranea dal [[1221]] al [[1225]]. In quegli anni inviò anche una spedizione militare in [[Crimea]] attraverso il [[Mar Nero]]. Ad est sconfisse i [[Mengugekidi]] e fece pressione sugli [[Artuqidi]].
 
=== Pace e decadenza ===
[[File:LatinEmpire.png|thumb|upright=1.6|[[Sultanato di Iconio]] nel [[1204]] (in grigio chiaro).]]
 
[[Kaykhusraw II]] ([[1237]]-[[1246]]) diede inizio al suo regno catturando la regione attorno a [[Diyarbakır]], ma nel [[1239]] dovette fronteggiare un'insurrezione condotta da un popolare predicatore di nome [[Baba Ishak]]. Dopo tre anni, quando riuscì finalmente a reprimere la rivolta, l'avamposto in [[Penisola di Crimea|Crimea]] fu perso, e lo Stato e l'armata del sultanato si indebolirono. È in queste condizioni che dovette affrontare una ben più pericolosa minaccia, quella dell'espansione dei [[Mongoli]]. Le armate mongole presero [[Erzurum]] nel [[1242]], e nel [[1243]] il sultano fu sconfitto da [[Bayju]] alla [[Battaglia di Köse Dağ]] (una montagna tra le città di [[Sivas]] ed [[Erzincan]]) e i [[Selgiuchidi]] da allora in poi cominciarono a giurare lealtà ai Mongoli e gradualmente divennero loro vassalli. Il sultano stesso fuggì ad [[Antalya]] dopo la battaglia del [[1243]], e lì morì nel [[1246]]. La sua morte causò una tripartizione del sultanato, e poi un dualismo che durò fino al [[1260]].
 
Il regno selgiuchide fu diviso fra i tre figli di Kaykhusraw. Il più anziano, [[Kaykaus II]] ([[1246]]–[[1260]]), assunse il comando nell'area ad ovest del fiume [[Kızılırmak]]. I suoi fratelli minori, [[Qilij Arslan IV]] ([[1248]]–[[1265]]) e [[Kayqubad II]] ([[1249]]-[[1257]]) furono posti a governare le regioni ad est del fiume, sotto l'amministrazione mongola. Nell'ottobre del [[1256]], Bayju sconfisse [[Kaykaus II]] presso [[Aksaray]] e tutta l'Anatolia divenne ufficialmente soggetta al condottiero mongolo [[Munke]]. Nel [[1260]] Kaykaus fuggì da Konya alla Crimea, dove morì nel [[1279]]. Kilij Arslan IV fu giustiziato nel [[1265]] e [[Kaykhusraw III]] ([[1265]]–[[1284]]) divenne il sovrano nominale di tutta l'Anatolia, anche se il potere di fatto era esercitato dai Mongoli e dai più influenti reggenti del sultano.
 
Lo Stato selgiuchide cominciò a dividersi in piccoli [[emirato|emirati]] ([[Beilikati turchi d'Anatolia|Beylik]]) che si distanziarono sempre più sia dal controllo mongolo che da quello selgiuchide. Nel [[1277]], in risposta ad una chiamata dall'Anatolia, il sultano [[mamelucchi|mamelucco]] [[Baybars]] razziò l'Anatolia e sconfisse i Mongoli, rimpiazzandoli temporaneamente come amministratore del regno selgiuchide. Ma siccome le popolazioni locali che lo avevano chiamato in Anatolia non si presentarono a difendere il territorio, dovette ritornare in [[Egitto]], e l'amministrazione mongola fu ripristinata, ufficialmente e severamente.
 
Verso la fine del suo regno, Kaykhusraw III poteva reclamare la sovranità diretta solo sulle terre attorno a [[Konya]]. Alcuni Beylikati (incluso quello [[Impero Ottomano|ottomano]] al suo principio) e governatori selgiuchidi d'Anatolia continuavano a riconoscere, sebbene solo nominalmente, la supremazia del sultano di Konya, esprimendo i [[khuṭba]] in nome del sultano di Konya in riconoscimento della sua sovranità, e i sultani continuavano a farsi chiamare ''Fahreddin'', "l'orgoglio dell'Islam". Quando Kaykhusraw III fu giustiziato nel [[1284]], la dinastia Selgiuchide soffrì nuove lotte interne che durarono fino al [[1303]] quando il figlio di [[Kaykaus II]], [[Mesud II]], si stabilì come sultano a [[Kayseri]]. Fu assassinato nel [[1307]] come poco dopo anche suo figlio [[Mesud III]]. Un parente distante della Dinastia Selgiuchide si instaurò momentaneamente come emiro di Konya, ma fu sconfitto e le sue terre conquistate dai [[Beilikato di Karaman|Karamanidi]] nel [[1328]]. Lo sfascio dell'impero rese tutte le province indipendenti. Da una di queste, proclamatasi sultanato sotto la guida di [[Osman I]], prese vita poco dopo, passata la marea mongola, l'[[Impero Ottomano]]. La sfera di influenza monetaria del sultanato durò ancora un po', e monete di conio selgiuchide, generalmente considerate di affidabile valore, continuarono ad essere usate nel [[XIII secolo]], anche dagli Ottomani.
 
== Arte ed architettura ==
[[File:Kızıl Kule.jpg|thumb|upright=1.3|La ''torre rossa'' [[Kızıl Kule]] costruita tra il [[1221]] e il [[1226]] da [[Kayqubad I]] ad [[Alanya]]]]
 
L'eccezionale periodo di prosperità in cui visse l'Anatolia tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]], tra le [[Crociate]] e l'invasione mongola, è evidenziato da eccellenti lavori di architettura ed arti decorative.
 
Tra queste ci sono i [[caravanserraglio|caravanserragli]] (o ''hans''), usati come fermate, stazioni commerciali e difese per le carovane. Di essi ne furono costruiti circa un centinaio durante il periodo dei Selgiuchidi d'Anatolia particolarmente interessanti. La loro ineguagliabile concentrazione nel tempo e nella geografia dell'Anatolia rappresenta una delle più impressionanti opere dell'intera storia dell'[[architettura islamica]].
 
[[File:Konya.Turkish.building.jpg|thumb|left|upright=1.4|[[Minareto di Ince]], una [[madrasa]] del [[XIII secolo]] situata a [[Konya]], [[Turchia]].]]
 
Il più grande caravanserraglio è il [[Sultan Han (Konya-Aksaray)|Sultan Han]], costruito nel [[1229]] dal sulla strada tra le città di [[Konya]] ed [[Aksaray]], nella cittadina di [[Sultanhanı]] dipendente dalla seconda, della superficie di 3.900 metri quadrati. Ci sono due caravanserragli che portano il nome "Sultan Han", [[Sultan Han (Kayseri-Sivas)|l'altro]] si trova tra [[Kayseri]] e [[Sivas]]. Inoltre, a parte Sultanhanı, cinque altre città nella Turchia devono il loro nome ai caravanserragli lì costruiti. Sono [[Alacahan]] nel distretto di [[Kangal]], [[Durağan]], [[Hekimhan]] e [[Kadınhanı]], oltre alla cittadina di Akkale/[[Akhan]] nell'area metropolitana di [[Denizli]]. Il caravanserraglio di Hekimhan è unico poiché ha, sotto l'usuale iscrizione in [[lingua araba|arabo]] con informazioni relative all'edificio, due altre iscrizioni in [[lingua armena|armeno]] e [[lingua siriaca|siriaco]], siccome fu costruito dal dottore (''hekim'') del sultano [[Kayqubad I]] che si pensa fosse cristiano di origini, convertito all'[[Islam]]. Ci sono altri casi particolari come l'insediamento nel sito di Kalehisar (contiguo ad un antico sito [[Ittiti|ittita]]), vicino ad [[Alaca]], fondato dal comandante selgiuchide Hüsameddin Temurlu, che si era rifugiato nella regione dopo la sconfitta alla [[battaglia di Köse Dağ]], ed aveva fondato una cittadina che comprendeva un castello, una [[madrasa]], una zona abitata ed un caravanserraglio, più tardi abbandonati, attorno al [[XVI secolo]]. Tutto tranne il caravanserraglio, che ancora non è stato scoperto, furono esplorati negli [[anni 1960|anni sessanta]] dallo storico dell'arte/archeologo ottomano [[Oktay Aslanapa]], ed i ritrovamenti, come diversi documenti, attestano l'esistenza di un vivace insediamento nel sito, ad esempio il [[firmano]] ottomano del [[1463]] che da istruzioni ai direttori della madrasa di non alloggiare nella scuola ma nel caravanserraglio.
 
== Lista dei Sultani di Rum ==
Riguardo ai nomi dei sultani, ci sono varianti nella forma e nell'ortografia a seconda delle preferenze di una fonte o dell'altra, o per fedeltà nella [[romanizzazione dell'arabo|traslitterazione]] della variante [[lingua persiana|persiana]] dell'[[lingua araba|arabo]] usato dal sultano, o per rendere la corrispondenza alla moderna fonologia ed ortografia [[lingua turca|turca]]. Alcuni sultani avevano due nomi che sceglievano di usare alternativamente. Mentre i due palazzi costruiti da Alaeddin Keykubad I portano i nomi di [[Palazzo di Kubadabad]] e [[Palazzo Keykubadiye]], chiamò la sua moschea a Konya [[Moschea di Alaeddin]] e la città portuale di [[Alanya]] da lui catturata "[[Alaiye]]". Similarmente, la madrasa costruita da [[Gıyaseddin Keyhüsrev I]] a Kayseri, nel complesso (''[[Külliye]]'') dedicato a sua sorella [[Gevher Nesibe]] fu chiamata Madrasa Gıyasiye, e quella costruita da [[Izzeddin Keykavus I]] a [[Sivas]] fu chiamata [[Madrasa Izzediye]].
 
{| class="wikitable" style="text-align:left"
|- style="background:#cccccc"
! colspan=2 | Sultani di Rum
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Suleyman ibn Qutulmish]]
|[[1077]]-[[1086]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Qilij Arslan I]]
|[[1092]]-[[1107]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Melikshah|Malikshah]]
|[[1107]]-[[1116]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Mas'ud I]]
|[[1116]]-[[1156]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Qilij Arslan II|ʿIzz al-Dīn Qilij Arslan II]]
|[[1156]]-[[1192]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Kaykhusraw I|Giyāth al-Dīn Kaykhusraw I]] <small>(primo regno)</small>
|[[1192]]-[[1196]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Suleyman II|Rukn al-Dīn Suleymānshāh II]]
|[[1196]]-[[1204]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Qilij Arslan III]]
|[[1204]]-[[1205]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Kaykhusraw I|Giyāth al-Dīn Kaykhusraw I]] <small>(secondo regno)</small>
|[[1205]]-[[1211]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Kaykaus I|ʿIzz al-Dīn Kaykaus I]]
|[[1211]]-[[1220]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Kayqubad I|ʿAlāʾ al-Dīn Kayqubad I]]
|[[1220]]-[[1237]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Kaykhusraw II]]
|[[1237]]-[[1246]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Kaykaus II|ʿIzz al-Dīn Kaykaus II]] e [[Qilij Arslan IV|Rukn al-Din Qilij Arslan IV]]
|[[1246]]-[[1260]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Qilij Arslan IV|Rukn al-Dīn Qilij Arslan IV]]
|[[1260]]-[[1265]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Kayqubad II|ʿAlāʾ al-Dīn Kayqubad II]]
|[[1249]]-[[1257]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Kaykhusraw III|Giyāth al-Dīn Kaykhusraw III]]
|[[1265]]-[[1284]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Mes'ud II|Giyāth al-Dīn Masʿūd II]] <small>(primo regno)</small>
|[[1284]]-[[1296]]
|- bgcolor="#e5e5e5"
|[[Kayqubad III|ʿAlāʾ al-Dīn Kayqubad III]]
|[[1298]]-[[1302]]
|- bgcolor="#ffffff"
|[[Mes'ud II|Giyāth al-Dīn Masʿūd II]] <small>(secondo regno)</small>
|[[1303]]-[[1308]]
|}
 
== Bibliografia ==
* Steven Runciman, ''Storia delle Crociate'', 2 voll., Torino, Einaudi.
 
== Voci correlate ==
* [[Selgiuchidi]]
* [[Impero selgiuchide]]
* [[Guerre bizantino-selgiuchidi]]
* [[Sultanato di Siria]]
* [[Rūm]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|crociate|islam|Turchia}}
 
[[Categoria:Impero selgiuchide]]
[[Categoria:Sultanato di Rum| ]]