Gino Girolimoni e Discussione:Il film Pokémon: Nero - Victini e Reshiram e Bianco - Victini e Zekrom: differenze tra le pagine

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{{ScorporoUnione|unione|Pokémon: Victini to shiroki eiyū Reshiram|42232791|24 luglio 2011}} --[[Utente:valepert|vale]][[Discussioni utente:valepert|pert]] 19:10, 24 lug 2011 (CEST)
{{C|reticenze ("Successive indagini indicano tuttavia che il reverendo Brydges, per quanto pedofilo, era estraneo ai fatti di Roma"); ribaltamenti ("Il sospetto nacque dal ritrovamento di un asciugamano" <s>e "L'indiziato, tra l'altro, fu anche fermato a Capri"</s> [rimosso]: pare sia l'inverso, nel senso che a causa del fermo il soggetto fu ricollegato all'indizio); importanti omissioni (su tutte: nessun cenno alla testimonianza di Maritutti). Per un quadro complessivo v. anche [http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Misteri/ContentSet-8029d799-d4af-46c0-a638-c23bd1de813e.html qui].|biografie|dicembre 2012}}
{{Bio
|Nome = Gino
|Cognome = Girolimoni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 1º ottobre
|AnnoNascita = 1889
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 19 novembre
|AnnoMorte = 1961
|Attività = fotografo
|AttivitàAltre = e [[Mediatore (ordinamento italiano)|mediatore]]<ref>Girolimoni offriva assistenza agli operai vittime di un infortunio sul lavoro per ottenere un risarcimento dai propri datori di lavoro.</ref>
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|Immagine = Gino Girolimoni.jpg
}}
 
== Collegamenti esterni modificati ==
Accusato di gravi delitti - lo stupro di sette bambine e l'omicidio di cinque di loro -, fu additato come ''mostro'' dalla stampa. Successivamente scagionato, ne ebbe comunque la vita sconvolta. La sua vicenda di [[errore giudiziario]] rappresenta un caso emblematico degli effetti perversi sulla [[pubblica opinione]] di una campagna [[Giornale|giornalistica]] pilotata e aprioristicamente accusatoria.
 
Gentili utenti,
== Biografia ==
{{...}}
 
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== Le vicende delittuose ==
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20101221225743/http://www.pokemon-movie.jp/rokehan/ per http://www.pokemon-movie.jp/rokehan/
=== Una serie di delitti ===
Nel periodo [[1924]]-[[1927|27]], Roma fu colpita da una serie di [[Sottrazione di minorenne|rapimenti]], [[stupro|stupri]] ed [[omicidio|omicidi]] di cui furono vittime sette piccole bambine<ref>Questi i nomi delle giovani vittime: 31 marzo 1924 Emma Giacomini (sopravvissuta alla violenza); 4 giugno 1924 Bianca Carlieri (violentata e strangolata); 12 marzo 1927 Armanda Leonardi (stuprata e strangolata); 24 novembre 1924 Rosina Pelli (assassinata e violentata); 29 maggio 1925 Elsa Berni (assassinata e violentata); 26 agosto 1925 Celeste Tagliaferri (aggredita ma sopravvissuta); 12 febbraio 1926 Elvira Colitti (sopravvissuta alla violenza).</ref>. Emma Giacomini, di quattro anni, fu la prima vittima. Rapita mentre giocava in un giardino pubblico il 31 marzo [[1924]], fu ritrovata la sera stessa a [[Monte Mario]], con i segni della violenza ma ancora viva.
 
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I giornali si fecero interpreti dell'angoscia popolare sollecitando la cattura dell'efferato criminale. Lo stesso [[Benito Mussolini]], indispettito per gli insuccessi delle indagini e non volendo che il [[Regime fascista|regime]] fosse ritenuto incapace di assicurare l'ordine, convocò il capo della [[polizia]] [[Arturo Bocchini]] e lo sollecitò ad assicurare al più presto l'omicida alla giustizia.
[[File:Girolimoni3.jpg|upright=1.4|thumb|right|Le foto "incriminate" con Girolimoni "travestito"]]
I corpi di altre cinque bambine, nel corso dei mesi e degli anni successivi, vennero rinvenuti con gli stessi segni di violenza delle prime vittime.
In particolare, il 5 giugno 1924, la violenza perpetrata nei confronti di una di esse, Bianca Carlieri di anni 3 (cosiddetto ''delitto della Biocchetta''), sollevò per tutto il mese di giugno un'ondata di indignazione nell'intero Paese.
Ai funerali partecipò una folla immensa e per giorni la stampa riportò la notizia con titoli ad effetto, con il risultato di alimentare il desiderio di ritorsione e d'ordine. Ma la notizia scomparve quando un altro fatto di cronaca, non meno degno di allarme sociale, l'improvvisa scomparsa del deputato socialista [[Giacomo Matteotti]], accadde. Solo pochi giorni prima, il 30 maggio, Matteotti aveva denunciato in Parlamento il clima di violenza e di palese illegalità con cui si erano svolte le recenti elezioni dell'aprile 1924.
 
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=== Le indagini ===
La polizia effettuò il fermo di numerosi invalidi, storpi, dementi mentre un vetturino, sopraffatto dalla vergogna di essere forse indicato nel quartiere come l'assassino, si uccise avvelenandosi. La pressione mediatica, dei superiori e dell'opinione pubblica porta la polizia a trovare immediatamente un colpevole, nonostante le numerose testimonianze che descrivono l'assassino come un uomo alto, sulla cinquantina, ben vestito e con i baffi, i poliziotti arrestano Gino Girolimoni, un mediatore di cause per infortuni conosciuto da tutti come un giovane simpatico ed educato. L'8 marzo 1928, Girolimoni viene prosciolto da ogni accusa, per discordanza nelle testimonianze, prima dell'arresto e successive. Va ricordato che contro Girolimoni erano state fabbricate delle prove per incriminarlo. Nonostante ciò Gino Girolimoni nella mente delle persone verrà per tutta la sua vita etichettato come il mostro di Roma. Girolimoni morirà povero e solo il 20 novembre 1961. Al suo funerale parteciperà l'investigatore [[Giuseppe Dosi]].
La notizia del suo arresto fu pubblicata dai giornali con grande rilievo: finalmente era stato catturato il "mostro di Roma". L'[[Agenzia Stefani]]<ref>Prima agenzia di stampa italiana. Sorta nel [[1853]], su iniziativa di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], rimase attiva sino alla fine della [[Repubblica di Salò]], nel [[1945]].</ref>, il 9 maggio 1927, scrisse che, dopo "laboriose indagini", erano state raccolte "prove irrefutabili" contro di lui. Anche il [[Criminologia|criminalista]] [[Samuele Ottolenghi]], seguace delle teorie [[Cesare Lombroso|lombrosiane]], pretese di ravvisare nei tratti somatici dell'arrestato i segni caratteristici del criminale<ref>Fonte: Annibale Paloscia. ''Storia della Polizia''. Roma, Newton Compton editori, 1989, pagina 45.</ref>.
 
== Collegamenti esterni modificati ==
=== Il proscioglimento ===
Girolimoni, difeso dall'avvocato Ottavio Libotte, venne prosciolto dal [[giudice istruttore]] Rosario Marciano, dopo che lo stesso [[pubblico ministero]] Mariangeli ne aveva chiesto l'assoluzione "per non aver commesso il fatto". Nel frattempo aveva però scontato undici mesi di carcere. Il proscioglimento di Girolimoni passò però sotto silenzio: la notizia, per ragioni di convenienza politica, venne relegata dai [[Giornale|giornali]], con scarsa evidenza, nelle pagine interne: il giornale romano ''[[La tribuna]]'' ne diede notizia in un trafiletto a pagina quattro. La sua vita, nonostante l'assoluzione, fu irrimediabilmente sconvolta: non ebbe alcun [[indennizzo]] per l'ingiusta accusa. Durante la carcerazione di Girolimoni, il commissario [[Giuseppe Dosi]] ottenne la riapertura del caso. La sua solerzia e l'onestà professionale lo portarono a insistere molto sull'estraneità di Girolimoni e per questo fu osteggiato dai suoi superiori ed il suo impegno duramente punito: arrestato fu internato per diciassette mesi in un [[manicomio]] criminale. Liberato nel [[1940]], fu reintegrato nella [[Polizia]] solo dopo la caduta del [[Fascismo]]. Ebbe in seguito importanti incarichi anche internazionali e scrisse un libro sul caso che lo coinvolse<ref>Annibale Paloscia, ''op. cit.'', pp. 67-68.</ref>.
 
Gentili utenti,
=== L'impossibile reinserimento ===
Girolimoni, non riuscendo più a proseguire il suo lavoro, perse ben presto il suo discreto patrimonio. Cercò di sopravvivere riparando [[Bicicletta|biciclette]] o facendo il [[calzolaio|ciabattino]] nei popolari [[quartiere|quartieri]] di [[San Lorenzo (zona di Roma)|San Lorenzo]] e [[Testaccio]].
 
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Morì, poverissimo, nel 1961. Ai funerali, celebrati il 26 novembre nella [[Basilica di San Lorenzo fuori le mura]], parteciparono solo pochi amici, tra questi il commissario Dosi. La salma fu tumulata nel [[cimitero del Verano]] a spese di alcuni amici nella tomba di un conoscente, per essere successivamente traslata in una fossa a terra ed infine finire dispersa nell'ossario comune.<ref>{{Cita web|url=http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?___domain=rubriche&action=articolo&idArticolo=1682|titolo=Polizia e Democrazia|sito=www.poliziaedemocrazia.it|accesso=2016-11-22}}</ref>
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20110923151341/http://www.pokemon.com/us/movies/movie-pokemon-the-movie-whitevictini-and-zekrom-december-2011/ per http://www.pokemon.com/us/movies/movie-pokemon-the-movie-whitevictini-and-zekrom-december-2011/
 
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Nel 2015 una signora romana che aveva preso a cuore la storia di Girolimoni, ha fatto apporre a sue spese nell'ossario comune del cimitero una lapide.
 
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== Una pista alternativa ==
Il vero colpevole è rimasto nell'ombra.
L'investigatore Giuseppe Dosi, che aveva esaminato attentamente il caso, individua come probabile indiziato [[Ralph Lyonel Brydges]], un pastore protestante inglese, che aveva alle spalle dei precedenti per molestie sessuali a minori ma che non era stato mai processato. Il 13 aprile 1928, con un mandato, perquisisce la cabina della nave dove Brydges alloggiava, trovandovi un quaderno ove erano appuntati, con la calligrafia del religioso, il nome di uno dei luoghi in cui era avvenuto uno degli omicidi del mostro di Roma, fazzoletti identici a quelli che l'assassino usava per strangolare le sue vittime e dei ritagli di giornali internazionali che riportavano notizie di omicidi di giovani vittime.
 
== Collegamenti esterni modificati ==
Nonostante queste prove, alle quali si aggiungono il ritrovamento di un asciugamano con le iniziali del pastore (R.L.) in prossimità del corpo di una vittima, alcune pagine bruciate di un catalogo di prodotti religiosi, in lingua inglese, di fianco a quello di un'altra bambina, Brydges non viene accusato a causa delle pressioni diplomatiche da parte britannica e dei buoni rapporti esistenti, in quel momento storico, tra Italia e Gran Bretagna. Rinchiuso in osservazione al Santa Maria della Pietà (il manicomio di Roma), fu rilasciato senza conseguenze e lasciò l'Italia. In realtà, a dispetto delle indagini di Dosi, Brydges non parlava italiano, non disponeva di un'automobile (indispensabile per commettere i crimini a così grande distanza dal luogo di prelevamento delle vittime) e i testimoni diedero indicazioni troppo confuse per poter risalire univocamente a lui come a chiunque altro. Per almeno uno dei delitti era inoltre in vacanza al nord Italia, e si trattava comunque di un molestatore di bambine, non di un assassino. Era cioè un pedofilo, ma che non arrivava a uccidere<ref>{{Cita libro|autore = Armando Palmegiani, Fabio Sanvitale|titolo = Un mostro chiamato Girolimoni|anno = 2011|editore = Sovera|città = Roma|p = |pp = 120-134|ISBN = 9788866520030}}</ref>.
 
Gentili utenti,
== Gino Girolimoni nella cultura di massa ==
[[File:Girolimoni, il mostro di Roma.JPG|thumb|[[Nino Manfredi]] (a sinistra) interpreta Girolimoni nel film di [[Damiano Damiani]]]]
A Roma e dintorni il nome ''Girolimoni'' viene usato come sinonimo di [[pedofilo]]<ref>[http://www.liberaeva.com/giallopassione/girolimoni.htm liberaeva]</ref><ref>[http://freedomlibertadiparola.blogspot.it/2013/10/enzo-biagi-e-lintervista-con-indro.html ''Enzo Biagi e l'intervista a Indro Montanelli'']</ref>, tale è stato l'impatto sull'immaginario popolare capitolino.
 
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Nel film ''[[Parenti serpenti]]'' di [[Mario Monicelli]], il personaggio interpretato da [[Alessandro Haber]], nella scena in cui confessa alla famiglia la sua omosessualità, esclama, mentre sua sorella fa uscire i bambini dalla stanza "È arrivato Girolimoni!".
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20110620095626/http://www.pokemon-movie.jp/black/index.html per http://www.pokemon-movie.jp/black/index.html
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20110822025514/http://www.pokemon-movie.jp/white/index.html per http://www.pokemon-movie.jp/white/index.html
 
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Le sue vicissitudini giudiziarie sono state riportate all'attenzione del pubblico nel marzo [[2009]] dalla [[trasmissione televisiva]] ''[[Chi l'ha visto?]]'' che gli ha dedicato un ampio servizio in più di una puntata (l'ultima andata in onda il 1º aprile) e dalla [[Camera dei deputati|deputata]] [[Rita Bernardini]] ([[Lista Emma Bonino]] - [[Partito Democratico (Italia)|PD]])<ref>[http://www.radicali.it/view.php?id=138219 Comunicato di Rita Bernardini dal sito web Radicali.it]</ref>.
 
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Sulla vicenda, nel [[1972]], venne realizzato il [[film]] di [[Damiano Damiani]], ''[[Girolimoni, il mostro di Roma]]'', interpretato da [[Nino Manfredi]].
 
Nel [[2007]], il gruppo rock [[Presi per caso]] ha dedicato l'album ''[[Girolimoni (Lettera aperta a favore del concittadino Gino G.)]]'' alla memoria di Girolimoni; i testi delle canzoni sono scritti da [[Salvatore Ferraro (1967)|Salvatore Ferraro]], chitarrista del gruppo e a sua volta al centro di un [[omicidio di Marta Russo|famoso caso mediatico]] di omicidio.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
<!-- Inserire i testi secondo l'ordine alfabetico del COGNOME dell'autore, grazie! -->
* Fausto Bassini, ''Il mostro e il commissario che lo braccò fino a Genova'', Il Giornale, 9 maggio 2012.
* Cristiano Armati, Yari Selvetella; ''Roma criminale''. Pagine 62-76. Roma, Newton Compton, 2006. ISBN 88-541-0706-9.
* [[Damiano Damiani]]; Gaetano Strazzulla. ''Girolimoni: il mostro e il fascismo''. Bologna, Cappelli, 1972.
* [[Giuseppe Dosi]], ''Il mio testamento autobiografico'', Vasto (Chieti), 1938.
* [[Giuseppe Dosi]]. ''Il mostro e il detective''. Firenze, Vallecchi, 1973.
* [[Massimo Polidoro]]. ''Cronaca nera''. Pagine 23-68. Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 2005. ISBN 88-384-8132-6.
* Armando Palmegiani, Fabio Sanvitale, "''Un mostro chiamato Girolimoni. Una storia di serial killer, di bambine e di innocenti''". Roma, Sovera, 2011, ISBN 88-6652-003-9.
* Emmanuele Agostini, [[Federica Sciarelli]]; ''Il mostro innocente. La verità su Girolimoni condannato dalla cronaca e dalla storia''. Milano, Rizzoli, 2010. ISBN 88-17-03546-7.
 
==Voci correlate==
* [[Giuseppe Dosi]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ilcorporivista.it/upload/dl/principale/Girolimoni.pdf ''La doppia emme di Girolimoni''] di Folco Cimagalli
* [http://angolonero.blogosfere.it/2005/11/girolimoni.html ''L'angolo nero''] di Alessandra Buccheri
* [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,1160_01_1927_0112_0004_24877161/ ''La catena di delitti del seviziatore delle bambine''] articolo sul fermo e il "riconoscimento" di Girolimoni. Il plauso di Mussolini ai funzionari. ''La Stampa'', 12 maggio 1927, p.&nbsp;4. Archivio storico. <small>URL visitato l'8/06/2012</small>
* [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0003/articleid,1573_02_1961_0275A_0027_23588180/ ''Morto Girolimoni l'innocente accusato d'aver seviziato e ucciso sette bimbe''] articolo del quotidiano ''La Stampa'' del 20 novembre 1961, p.&nbsp;3. Archivio storico. <small>URL visitato l'8/06/2012</small>
* [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0009/articleid,0083_01_1961_0276_0009_17186365/ ''Vittima di un errore poliziesco è vissuto trentatré anni solo e in miseria''] articolo di Nicola Adelfi, ''La Stampa'', 21 novembre 1961, p.&nbsp;9. Archivio storico. <small>URL visitato l'8/06/2012</small>
* [http://www.ilgiornale.it/genova/il_mostro_e_commissario_che_bracco_fino_genova/09-05-2012/articolo-id=587002-page=0-comments=1 ''Il mostro e il commissario che lo braccò fino a Genova''] articolo di Fausto Bassini - Responsabile Centro Studi Criminalistica per l'Emilia-Romagna, ''Il Giornale'', 9 maggio 2012. <small>URL verificato il 24/11/2012</small>
 
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