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{{nota disambigua|le omonime opere stradali|Ponti di Calatrava a Reggio Emilia|Ponte di Calatrava}}
{{Edificio religioso
{{nota disambigua|il ponte di Calatrava di Cosenza |Ponte San Francesco di Paola}}
|Nome = Chiesa di San Sabino
{{Ponte
|Immagine =San Sabino Spoleto 18.jpg
|nome=Ponte della Costituzione
|Larghezza =
|immagine=Quarto ponte sul Canal Grande.jpg
|Didascalia = Facciata
|SiglaStato nazione= ITA
|città=[[Venezia]]
|Regione = {{IT-UMB}}
|latitudine=45.43881389
|Città=[[Spoleto]]
|longitudine=12.31947222
|Latitudine = 42.764742
|tipologia=arco ribassato
|Longitudine = 12.731519
|materiale=[[acciaio]] e [[vetro]]
|Religione = [[Religione cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|lunghezza=94
|DedicatoA = San [[Savino di Spoleto|Sabino]]
|luce=80.8
|Ordine =
|hluce=7.05
|Diocesi = [[Arcidiocesi di Spoleto-Norcia]]
|larghezza=da 5.58 a 9.38
|AnnoConsacr =
|altezza=9.28
|AnnoSconsacr =
|progettista=[[Santiago Calatrava]]
|Fondatore =
|data_inizio=2002
|Architetto =
|data_fine=2008
|StileArchitett = [[Stile Romanico|Romanico]]
|InizioCostr =
|FineCostr = [[XII secolo]] d.C.
|Demolizione =
|Sito =
}}
 
La '''chiesa di San Sabino''' si trova in una zona periferica di [[Spoleto]], a circa tre [[kilometri]] a nord, alla sinistra della vecchia [[via Flaminia]]. È dedicata a [[Savino di Spoleto|Sabino]] (o Savino) vissuto tra il [[III secolo|III]] e il [[IV secolo]], probabilmente vescovo di Spoleto<ref>Varie città dell'Italia centrale ritengono sia stato loro vescovo: oltre a Spoleto anche Assisi, Chiusi, Faenza, Sulmona e Fermo. Cf.: {{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/90502|titolo=San Savino (Sabino) di Piacenza|accesso=18 ottobre 2017}}</ref>, [[martire cristiano]] ucciso nel 310 sotto [[Gaio Aurelio Valerio Diocleziano]] e [[Massimiano]].
Il '''ponte della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]'''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19537|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia sull'approvazione del toponimo da parte della giunta comunale.|accesso=31-01-2009}}</ref> (in fase di progetto '''Quarto ponte sul Canal Grande''' e meglio noto dopo la costruzione come '''ponte di Calatrava'''<ref name=Calatrava>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_29/maledizione-ponte-panza_e9d1b53c-91c4-11e1-af61-83f104d3d381.shtml|titolo=Venezia, la maledizione del ponte di Calatrava su chi l'ha fatto nascere|accesso=29-12-2012}}</ref>) è il [[ponte]] che attraversa il [[Canal Grande]] di [[Venezia]] fra [[piazzale Roma]] e la [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia.]]
L'edificio attuale risale al [[XII secolo]]; sorge in un'area cimeteriale di epoca romana, attestata da numerosi ritrovamenti di sarcofagi.
 
Il ponte, disegnato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]] e realizzato utilizzando principalmente [[acciaio]] e [[vetro]], è stato aperto al traffico pedonale la notte dell'11 settembre [[2008]].
 
==La struttura e i materiali==
[[File:Pontedellacostituzione.JPG|thumb|left|In questa foto si notano il pavimento in vetro, il corrimano in ottone e i parapetti in vetro]]
[[File:Venezia Venice Italy - Creative Commons by gnuckx (5022241341).jpg|thumb|left|Dettaglio del parapetto del ponte.]]
Il progetto mostra un ponte dalla forma arcuata con una campata di 81 metri, larghezza di 6 metri alla base e 9 al centro per un'altezza di 10 metri al culmine; la struttura è in acciaio, i pavimenti in vetro della [[Saint-Gobain (gruppo)|Saint-Gobain]], [[pietra d'Istria]] e [[Trachite euganea|Trachite]] Grigia Classica di [[Cervarese Santa Croce#Montemerlo|Montemerlo]]. Anche i parapetti sono in vetro, con corrimano in ottone. All'interno dei corrimano sono installate lampadine a [[LED|led]] che dissipano il raggio di luce nei parapetti in vetro.
 
Il ponte è lungo dagli scalini 94 metri mentre ha una ampiezza centrale di 81 metri. La larghezza varia da 5,58 metri fino a 9,38 metri nella parte centrale. L'altezza varia da 3,20 metri sulle sponde fino a 9,28 metri nella parte centrale. L'arco centrale in acciaio, elemento strutturale del ponte ha un raggio di 180 metri.<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19502 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - i dati dell'opera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il giornale inglese ''[[The Independent]]'' ha così commentato il ponte:
 
{{citazione|Un progetto squisitamente moderno <nowiki>[…]</nowiki> ma stilisticamente non fa a pugni con lo scenario, aiutato dal fatto di essere costruito in vetro e marmo dell’Istria, il materiale più usato a Venezia. <nowiki>[…]</nowiki> Progettato da Santiago Calatrava, l’architetto spagnolo i cui progetti da Dublino ad Atene, passando per Buenos Aires hanno cambiato la nostra idea circa l’aspetto che deve avere un ponte, quello di Venezia è molto diverso dalle opere che lo hanno reso famoso. È l’essenza della discrezione: nessuna rete di cavi, nessuna rievocazione di arpe, lire o liuti, solo una semplice campata a forma di freccia da sponda a sponda, senza nessun supporto visibile.|[[The Independent]]}}
 
==Il nome==
Nell'agosto del 2008 il sindaco [[Massimo Cacciari]] propose di denominare l'opera dell'architetto spagnolo (cui ci si riferiva fino ad allora ufficialmente utilizzando l'espressione "Quarto ponte sul Canal Grande") "ponte della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione"]] in omaggio alla [[Costituzione|legge fondamentale]] dello Stato italiano, approvata dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] il 22 dicembre 1947, [[Promulgazione|promulgata]] dal [[capo provvisorio dello Stato]] [[Enrico De Nicola|De Nicola]] il 27 dicembre seguente ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, della quale si celebrava per l'appunto in quell'anno il sessantesimo anniversario. Con l'occasione, il sindaco propose altresì di ribattezzare [[piazzale Roma]] (toponimo assegnato in epoca [[Fascismo|fascista]]) con il nome dell'antifascista [[Silvio Trentin]], notando però le difficoltà conseguenti al mutamento di un nome fortemente radicato e conosciuto<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19372|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 27 agosto 2008|accesso=31-01-2009}}</ref>.
 
In precedenza il sindaco aveva proposto in sede di [[Consiglio comunale (Italia)|Consiglio comunale]] il nome di "ponte de la Zirada" dato che il ponte si trova in corrispondenza della curva iniziale del Canal Grande, anticamente denominata ''zirada'' in [[Dialetto veneziano|lingua veneziana]] (a poca distanza si trova infatti la [[chiesa di Sant'Andrea della Zirada]], ora completamente inglobata nel ''terminal'' automobilistico di piazzale Roma). La proposta ricalca quella che era la volontà dell'Amministrazione comunale negli anni trenta<ref>{{cita web|url=http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Calatrava-Cacciari-propone-Ponte-de-la-Zirada/1379439?edizione=EdRegionale|titolo=Articolo da "la Nuova Venezia" del 22 ottobre 2007|accesso=31-01-2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080123194206/http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Calatrava-Cacciari-propone-Ponte-de-la-Zirada/1379439?edizione=EdRegionale|dataarchivio=23 gennaio 2008|urlmorto=sì}}</ref> di chiamare il campo di fronte alla stazione di Santa Lucia campo de la Zirada, ma durante il periodo fascista si preferì dare un nome che richiamasse la centralità del potere, per cui prese il nome che tutti ormai conoscono, veneziani e turisti, di piazzale Roma.
Dopo la posa in opera dei conci del ponte erano circolate altre ipotesi sul nome, tra cui "ponte delle Due Sante", in riferimento al nome delle due fondamenta unite dal ponte, quella di Santa Chiara e quella di Santa Lucia; "ponte Sabbadino", in onore del [[Proto (Venezia)|proto]] che nel [[XVI secolo]] concepì l'idea di un nuovo ponte sul Canal Grande all'incirca nella stessa collocazione).
 
Il 4 settembre [[2008]] il sindaco annunciò che per decisione presa all'unanimità dalla [[giunta comunale]] il nuovo ponte si sarebbe chiamato "ponte della Costituzione"<ref name=nome>Articolo dell{{'}}''Ansa'' del 2 settembre 2008</ref>. Nell'uso comune, invece, per indicare il ponte è prevalso l'utilizzo del nome del progettista e, dunque, la denominazione "ponte di Calatrava"<ref name=Calatrava/>.
 
==Storia==
===SabinoPremesse===
[[File:Cristoforo_sabbadino_-_progetto_per_venezia_del_1557.jpg|thumb|left|upright=0.7|Pianta del progetto del [[Cristoforo Sabbadino|proto Sabbadino]] del 1557 per l'ampliamento delle Fondamenta di margine veneziane, in cui si vede chiaramente la collocazione di un nuovo ponte tra le sponde di Santa Chiara e Santa Lucia]]
La tradizione locale afferma che il vescovo Sabino fu arrestato ad [[Assisi]] insieme ad altri ecclesiastici, venne imprigionato e gli furono amputate le mani<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=bYdNAAAAcAAJ&pg=PA395&lpg=PA395&dq=gregorio+magno+Sabino+di+spoleto&source=bl&ots=cRtiqMtLAa&sig=ni9UlMX28QwJVpi2sar84RYcfko&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjnh6uFuP3WAhVGUhQKHWHlC6sQ6AEIRTAG#v=onepage&q=gregorio%20magno%20Sabino%20di%20spoleto&f=false|autore=Alban Butler|titolo=San Sabino, vescovo d'Assisi|opera=Vite dei padri, dei martiri e degli altri principali santi|editore=Giuseppe Battaggia|città=Venezia|anno=1825|p=395|accesso=18 ottobre 2017}}</ref>. Nonostante avesse miracolato e guarito il proprio aguzzino, venne trasferito a Spoleto e qui ucciso a bastonate<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=AQQ-AQAAMAAJ&pg=RA1-PA488&dq=vita+di+san+sabino+di+spoleto&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjnora3lI_XAhVUF8AKHZ9wDJEQ6AEILDAB#v=onepage&q=san%20sabino%20di%20spoleto&f=false|autore=Domenico di Sant'Eusanio|titolo=L'Abruzzo-Aquilano-Santo: o sia vite de'santi, beati, ed altri servi insigni|anno=1849|editore=Tipografia Gran Sasso d'Italia|pp=485-493|accesso=26 ottobre 2017}}</ref>. Fu seppellito a un [[Miglio (unità di misura)|miglio]] dalla città, in un punto intorno al quale si estese poi un'area cemeteriale, secondo la modalità ''ad sanctum'': sepolture che per devozione si concentravano vicino alla tomba di un martire. La diffusione del culto seguì le peripezie delle [[reliquie]] del corpo che, secondo tradizione, furono suddivise e trasportate in diversi luoghi: [[Fusignano]], [[Ivrea]], [[Fermo]], [[Agliano Terme]].
Fino al [[1850]] il Canal Grande era oltrepassato solamente dal [[ponte di Rialto]]: nel giro di dieci anni gli austriaci realizzarono due ponti in ferro, uno davanti alle [[Gallerie dell'Accademia]] e uno di fronte alla stazione ferroviaria, definiti entrambi dai veneziani "orridi bislunghi" per la forma che li caratterizzava. I due ponti in ghisa, oltre ad essere notevolmente deteriorati dal salso, condizionavano eccessivamente la navigazione sul Canal Grande, così furono entrambi sostituiti tra il [[1934]] e il [[1938]], rispettivamente dal ponte provvisorio in legno all'[[Ponte dell'Accademia|Accademia]] e dal [[ponte degli Scalzi]] realizzato interamente in [[pietra d'Istria]], entrambi su progetto dell'ingegnere [[Eugenio Miozzi]] (1889-1979), all'epoca a capo della direzione lavori e servizi pubblici del Comune di Venezia.
 
Nel tempo, l'eccezionale sviluppo del turismo internazionale ha condotto spesso l'attenzione sul centro lagunare da parte dei più noti e famosi progettisti: si sono così interessati alla progettazione nella città lagunare (senza che alcunché sia mai andato in porto) [[Le Corbusier]], [[Louis Kahn]], [[Frank Lloyd Wright]] e più recentemente [[Álvaro Siza]].
Scrissero di lui storici come [[Gregorio Magno]], [[Procopio di Cesarea]] e [[Paolo Diacono]]; quest'ultimo in [[Historia Langobardorum]] raccontò di quanto Sabino fosse venerato dai [[longobardi]] lungo tutto l'[[alto medioevo]], e di come il duca [[Ariulfo]] iniziò a considerarlo suo protettore quando nel 601, visitando la chiesa, in un'immagine di Sabino dipinta all'interno, riconobbe il valoroso soldato che lo aveva aiutato e difeso in battaglia contro i [[bizantini]]. Riferendosi all'edificio, il duca lo definì una ''"tam ampla domus"'', un ampio e maestoso palazzo. Lo stesso Diacono intorno al 787 menzionò "''la basilica del beato martire Sabino vescovo... in cui riposa il suo corpo venerabile''"<ref>{{cita libro|autore=Paolo Diacono|url=https://books.google.it/books?id=lpFDBJHGUMwC&printsec=frontcover&dq=paolo+diacono+storia+dei+longobardi+testo+pdf&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiA_4jQ2_jWAhUBXRQKHYS-ACsQ6AEILDAB#v=onepage&q=sabino&f=false|titolo=Vita dei Longobardi|edizione=Edizioni Studio Tesi|curatore=Italo Pin|città=Pordenone|anno=1990|p=93}}</ref>.
 
===Il progetto di Calatrava===
Sia gli spoletini sia i longobardi, preparandosi a partire per le [[campagne militari]], erano soliti trascorrere la notte prima della partenza raccolti in preghiera nella sua chiesa.
Nel [[1997]] il famoso [[architetto]] [[scultore]] ed [[ingegnere]] [[Santiago Calatrava]] regalò alla città di Venezia il progetto esecutivo per un quarto [[ponte]] sul Canal Grande di collegamento tra l'area di arrivo a Venezia ([[piazzale Roma]]) e la zona della [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione di Santa Lucia]]. Calatrava è autore di altri ponti famosi, come ad esempio il ''[[puente de la Mujer]]'' di [[Buenos Aires]], il ''[[puente del Alamillo]]'' sul [[Guadalquivir]] e l'''[[Oberbaumbrücke]]'' di [[Berlino]].
 
===Il progetto definitivo e l'affidamento dei lavori===
===La chiesa===
Nel 1999 il Comune di Venezia affidò a Santiago Calatrava la preparazione della documentazione relativa al ''Disegno di Ingegneria architettonica e strutturale del IV Ponte sul Canal Grande''. Il progetto venne elaborato in collaborazione con tutti gli enti coinvolti ([[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], [[Actv|ACTV]], Associazione delle Persone Disabili, Vigili del Fuoco, Polizia, ecc.) e sottoposto a revisioni da parte dell'Associazione per la Protezione della Città di Venezia e della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Venezia.
Sulla tomba di San Sabino sorse un edificio forse già nel [[VI secolo]]<ref name="L'Umbria">{{cita libro | | autore1=Lamberto Gentili|autore2=Luciano Giacché|autore3= Bernardino Ragni|autore4= Bruno Toscano | |titolo= L’Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto|anno= 1978 |editore= Edindustria | città=Roma|pp=592, 594}}</ref>. Frammenti di [[iscrizioni]], grandi massi in [[travertino]] visibili nella parte inferiore del [[portale]] e nella zona absidale, alcuni dei quali misurano circa due metri, rappresentano le parti più antiche e documentano l'esistenza dell'edificio fin dall'alto medioevo; l'impiego di materiali di spoglio recuperati dalla [[necropoli]] e da altri edifici romani presenti in zona, ricordano la disposizione di [[Teodorico il Grande]] circa il riuso di materiali di antichi edifici in rovina<ref>{{cita libro|url=https://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol.%20V/cap2.pdf|autore=Achille Sansi|titolo=I Duchi di Spoleto|p=28}}</ref>.
[[File:Pontedella costituzione1.JPG|thumb|Il ponte della Costituzione]]
L'[[ICMQ]], [[Organismo di certificazione|organismo indipendente]], approvò il progetto valutando il disegno come valido e adeguato alle norme legali.
Successivamente il [[progetto esecutivo]] venne approvato dal Comune.
 
L'incarico dell'esecuzione dei lavori fu affidato, dopo la gara d'appalto, alla [[Rovigo|rodigina]] Cignoni, che si è avvalsa della collaborazione di professori universitari, quali l'ingegner Francesco Colleselli (dell'[[Università di Brescia]]) e l'ingegner Renato Vitaliani (dell'[[Università di Padova]]), della società Mastropasqua-Zanchin & Associates Structural Engineering per la statica strutturale dell'impalcato metallico e dell'ingegner Giorgio Romaro (dell'[[Università di Padova]]) per il progetto di montaggio.
La struttura attuale è decisamente di [[epoca romanica]]; occupa circa cinquecento metri quadrati e sorge su di un'area cemeteriale. La costruzione della [[abside|zona absidale]] priva di [[lesene]] e con ampi [[archetti pensili]], è stata fatta risalire al [[secolo XI]], mentre per l'interno è stato ipotizzato il [[secolo XII]] avanzato<ref name="L'Umbria"/>.
 
Il trasporto e la messa in opera dei [[Concia|conci]] è stato eseguito dalla ditta Fagioli. Lavori di carpenteria metallica sono stati eseguiti dalla ditta Lorenzon Techmec System, che ha aperto un aspro contenzioso con la Cignoni, come emerso anche durante i lavori di un'apposita commissione d'inchiesta istituita dal Consiglio comunale.
Nuovi restauri furono eseguiti nel [[cinquecento]] ma di loro non resta traccia; all'interno la costruzione dell'altare [[barocco]], avvenuta nel 1623, nascose completamente la decorazione medievale dell'abside centrale; altri interventi, che mutarono completamente l'originaria struttura, si resero necessari dopo il [[terremoto del 1767]]<ref name="L'Umbria"/>.
 
==Descrizione=I lavori===
I lavori cominciarono nel 2003<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19501 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - la storia del progetto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
===Esterno===
I tempi previsti per la realizzazione erano stati stimati nel 2002 in 456 giorni, ovvero circa 1 anno e mezzo. I lavori durarono invece quasi 6 anni.
La [[facciata]] è semplice; la ricostruzione della metà superiore e l'apertura della grande finestra trapezoidale, sono frutto del restauro successivo al terremoto del 1767. Il [[portale]] si presenta frammentario, con incavature irregolari nell'arco superiore; la parte inferiore è meglio conservata nelle sue forme originali, gli [[stipiti]], costituiti da pezzi marmorei di spoglio, presentano delle cavità regolarmente disposte. Le absidi e il fianco destro della chiesa mostrano tuttora l'assetto originario, caratterizzato dalla presenza di grandi blocchi romani di reimpiego.
 
==== Trasporto dei conci e loro posa in opera ====
===Interno===
[[File:ConcioCentraleRialto.JPG|left|thumb|Il passaggio del concio centrale sotto al ponte di Rialto alla mezzanotte dell'8 agosto 2007.]]
L'interno è a tre [[navate]] absidate e cinque [[campate]], con [[Volta (architettura)|volte]] a [[sesto acuto]] sostenute da [[pilastri]] alternati a colonne, sormontate da semplici [[capitelli]]. Il presbiterio è sopraelevato per la presenza della sottostante [[cripta]] a [[Oratorio (architettura)|oratorio]], a cui si accede attraverso due scalinate laterali. La sua struttura, ripartita in quattro navatelle, è simile ad altre cripte di chiese spoletine come [[Chiesa di San Ponziano (Spoleto)|San Ponziano]] e [[Basilica di San Gregorio Maggiore|San Gregorio Maggiore]].
Dopo anni di rinvii, dubbi sulla stabilità del ponte e polemiche sulla lievitazione dei costi, i lavori di posa in opera del ponte iniziarono il 28 luglio [[2007]] con la posa dei due conci laterali e si conclusero l'11 agosto 2007 con la posa del concio centrale sui due sostegni provvisori dopo il suo trasporto lungo il Canal Grande nella notte tra il 7 e l'8 agosto.
L'assetto interno della chiesa è frutto di una risistemazione effettuata verso la fine del secolo XII o l'inizio del XIII.
 
In particolare si trattò di trasportare il ponte, diviso in tre conci, via acqua da [[Marghera]] alla sede definitiva. Furono organizzati pertanto due trasporti distinti, uno per i due conci laterali e uno per il concio centrale. Partendo da Porto Marghera, percorsero il Canal della Giudecca e imboccarono il [[Canal Grande]] a [[punta della Dogana]], per poi risalirlo fino al punto di posa. Per limitare i disagi dovuti alla chiusura del Canal Grande, entrambi i trasporti furono effettuati di notte.
Profonde trasformazioni hanno continuato ad interessare l'interno dell'edificio nei secoli successivi, ne sono testimonianza il soffitto ligneo a cassettoni, gli altari barocchi (compreso quello maggiore, costruito nel 1624, a chiudere l’abside centrale) e, alla fine del sec. XVIII, la costruzione di una sacrestia con soffitto ligneo a cassettoni. Questa ha una copertura a volta sostenuta da colonne romane, anch'esse di recupero.
 
Il primo trasporto, quello dei conci laterali, avvenne la notte tra il 27 e 28 luglio 2007. I due conci, entrambi di dimensioni 15,1 x 7,9 x 1,5 m e di peso 85 t, furono collocati sul pontone "Susanna" di dimensioni 16 x 50 m, che percorse il Canal Grande in 2 ore e 10 minuti, arrivando nella zona di piazzale Roma alle 2:05 del 28 luglio 2007, in anticipo rispetto alle previsioni grazie alle ottimali condizioni meteomarine.
===Gli affreschi===
Nell'abside ci sono affreschi pregiati (l'angelo, la Madonna col bambino e S. Anna, la Madonna col bambino).
[[File:San Sabino Spoleto 19.jpg|thumb|Interno]]
La tradizione racconta che qui [[S. Francesco]] ebbe il sogno che lo convinse a cambiare vita.
[[File:San Sabino Spoleto 08.jpg|thumb|Altare maggiore]]
 
La mattina del 28 luglio si provvide a porre in opera il concio laterale verso piazzale Roma, mentre la mattina successiva fu posizionato quello lato ferrovia.
La frammentaria decorazione dell'abside di San Sabino, forse è opera di [[Alberto Sotio]].
 
[[File:PosaConcioCentrale.JPG|thumb|La posa del concio centrale avvenuta l'11 agosto 2007.]]
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Achille Sansi|url=https://books.google.it/books?id=QKbpAAAAMAAJ&pg=PA29&dq=gregorio+magno+sabino+vescovo+di+spoleto&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjxqLGK_frWAhWkL8AKHU_nAHAQ6AEIJzAA#v=onepage&q=sabino&f=false|titolo=I duchi di Spoleto: appendice al libro "Degli edifici e dei frammenti storici antichi della medesima città"|città=Foligno|anno=1870|editore=Pietro Sgariglia|pp=26-28|accesso=18 ottobre 2017}}
*{{cita libro|autore=[[Giuseppe Sordini (archeologo)|Giuseppe Sordini]]|titolo=Di un cimitero cristiano sotterraneo nell'Umbria. Memoria letta in una solenne adunanza del III Congresso Internazionale di archeologia cristiana|editore= Tipografia dell'Umbria|anno=1903}}
*{{cita libro|autore=Giampiero Ceccarelli|titolo=La chiesa di S. Sabino in Spoleto|curatore1=Vittorio Casale|curatore2=Carlo Pietrangeli|curatore3=Filippo Coarelli|curatore4=[[Bruno Toscano]]|opera=Scritti di archeologia e storia dell'arte in onore di [[Carlo Pietrangeli]]|editore=Studi dell'Accademia spoletina|città=Roma|anno=1996|pp=221-229|ISBN=978-88-7140-088-4}}
*{{cita libro|url=https://www.researchgate.net/publication/301765049_Spoleto_Chiesa_di_San_Sabino|autore=Livia Bevilacqua|titolo=Spoleto. Chiesa di San Sabino|curatore=Mara Bonfioli|opera=Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia. Umbria|volume=1|editore=Edizioni Quasar|città=Roma|anno=2012|ISBN=978-88-7140-497-4|accesso=18 ottobre 2017}}
 
Nella notte tra il 7 e 8 agosto 2007 avvenne il trasporto del concio centrale, di dimensioni 55,2 x 9,05 x 3,7 m e peso 250 t, anch'esso trasportato sul pontone Susanna.
==Note==
Il Canal Grande fu percorso in circa 3 ore e un quarto, giungendo a destinazione intorno alle 3 dell'8 agosto 2007, con un anticipo di 3 ore e 30 minuti rispetto al previsto. Particolarmente impegnativo e spettacolare fu il passaggio del concio sotto il [[ponte di Rialto]].
 
La posa del concio centrale avvenne la mattina dell'11 agosto 2007: inizialmente fu posizionata la chiatta e il concio sopra di essa fu ruotato di 90 gradi; successivamente il concio fu sollevato e calato dall'alto appoggiandolo, con notevole precisione, sui due supporti provvisori che già sostenevano i conci laterali. L'intera operazione durò circa cinque ore: la conclusione, annunciata da tre suoni di sirena, avvenne alle ore 14:32.
 
==== Fasi successive ====
Tra agosto e settembre fu saldato il concio centrale ai laterali, e, una volta completate le saldature, il 21 settembre si poterono allentare i tiranti e abbassare gli appoggi delle pile provvisorie, così da prendere in forza sulle spalle il ponte, controllando con martinetti l'entità del carico e con sensori eventuali cedimenti delle spalle. La prova di carico, avvenuta nel novembre del 2007, ebbe esito positivo. Furono infine posti in opera i gradini (in parte di vetro e in parte di [[Trachite euganea|trachite grigia classica di Montemerlo]], tutti di forma trapezoidale e diversi uno dall'altro, che dovevano essere tagliati con precisione millimetrica) e i parapetti.
 
==== Battesimo e apertura ====
Alla fine del mese di agosto del 2008 il sindaco rinunciò all'inaugurazione ufficiale del ponte<ref name=inaugurazione>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/08/calatrava-venezia.shtml?uuid=1228774c-7422-11dd-87a2-6de32e860729&DocRulesView=Libero|titolo=Articolo de "Il sole 24 ore" del 27 agosto 2008.|accesso=31-01-2009}}</ref>, inizialmente prevista in occasione della visita del 18 settembre 2008 del [[presidente della Repubblica]], che presenziava ad una manifestazione per il sessantesimo anniversario della Costituzione italiana. Ciò fu conseguenza delle annunciate manifestazioni di alcune parti politiche per il forte incremento dei costi e di alcune associazioni di disabili per il sussistere delle barriere architettoniche, che ne impedivano la fruizione a persone con disabilità motorie e visive<ref name=disabili>Articolo de "Il gazzettino" del 30 settembre 2008.</ref>, ipotizzando la violazione delle vigenti normative in materia che prevedono la possibilità di approvare e finanziare esclusivamente di progetti privi di barriere architettoniche<ref>{{cita web|url=http://www.handylex.org/stato/l050292.shtml|titolo=Testo della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, da handylex.org|accesso=31-01-2009}}</ref>.
 
L'apertura del ponte avvenne in sordina alle ore 23:44 di giovedì 11 settembre [[2008]]<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_12/venezia_calatrava_584c18a4-80c6-11dd-b38b-00144f02aabc.shtml|titolo=Articolo del "Corriere della Sera" del 12 settembre 2008|accesso=31-01-2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Ponte-aperto-sfidando-la-sorte-Alle-23-laddio-alle-transenne/1512023?edizione=EdRegionale|titolo=Articolo de "la Nuova Venezia" del 12 settembre 2008|accesso=31-01-2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080915174348/http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Ponte-aperto-sfidando-la-sorte-Alle-23-laddio-alle-transenne/1512023?edizione=EdRegionale|dataarchivio=15 settembre 2008|urlmorto=sì}}</ref>. Nella serata si svolse un piccolo rinfresco con le maestranze del cantiere iniziato verso le ore 21:00, al quale parteciparono membri della giunta, il sindaco stesso ed alcuni giornalisti.
 
==Accessibilità ai portatori di handicap e "ovovia"==
 
[[File:Wheelchair elevator Ponte della Costituzione 06 2017 2605.jpg|thumb|Il dispositivo traslante (la cosiddetta ovovia) installato sul ponte della Costituzione.]]
 
L'"ovovia" è il dispositivo traslante che dalle 8.00 alle 22.00 (dalle 9.30 alle 20.00 nei giorni festivi) permetterebbe di trasportare i disabili (anche con accompagnatore), gli anziani con problemi di mobilità e le donne in avanzato stato di gravidanza o con passeggini, senza dover attraversare il ponte.
 
Il tempo minimo di percorrenza è previsto in circa 7 minuti.
 
Il costo previsto inizialmente era pari a € 1.043.603,04<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19687 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - Dati particolari sull'ovovia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> poi aumentato a 1,8 milioni<ref>[http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/02/22/news/parte-l-ovovia-e-arrivano-gli-sciatori-di-venessia-com-1.6581792 L'ovovia non parte, ma arrivano gli sciatori di Venessia.com - Cronaca - la Nuova di Venezia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'infrastruttura è formata da due elevatori denominati piloni di attacco e da due guide posizionate sotto il ponte nel lato che si affaccia verso il [[ponte della Libertà]]. La cabina di trasporto (la cosiddetta [[ovovia]]) invece è il mezzo che utilizza l'infrastruttura. Ad esempio, se la cabina si trova nella riva desiderata, dopo essere entrati a bordo, la cabina si alza per mezzo dell'elevatore fino alle rotaie, utilizza le rotaie fino all'altro elevatore e poi scende per mezzo dell'altro elevatore.
 
Chi deve utilizzare il dispositivo di trasporto agevolato deve premere il bottone di un [[videocitofono]] collegato con il personale di [[Azienda Veneziana della Mobilità|Avm]], che, verificato al video che il richiedente sia effettivamente impossibilitato a oltrepassare il ponte in altro modo, azionerà l'ovovia.
 
L'ovovia, che può portare al massimo due passeggeri per viaggio, è dotata di una [[scocca]] su cui prendono posto i passeggeri, di una parte trasparente per la visione esterna e di una cupola resistente in [[fibra di carbonio]]. Saliti a bordo, dopo aver azionato il tasto di avvio, le porte si chiudono, la cabina viene sollevata da suolo da un elevatore e depositata sulla slitta traslante che si avvia verso l'altro capo del ponte. Quando arriva a fine corsa, si ripete la manovra di scambio in senso inverso e i passeggeri possono scendere attraverso una rampa che raccorda l'ascensore alla pavimentazione.
 
Purtroppo l'ovovia non è mai entrata in servizio, se non per il collaudo, come documentato nel servizio di Andrea Agresti del programma ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le Iene]]'' su [[Italia 1]], andato in onda l'11 marzo 2018. La volontà della giunta sarebbe di smantellarla definitivamente ma la questione, per non rischiare l'accusa di danno erariale, è al vaglio della Corte dei Conti.<ref>http://www.veneziatoday.it/attualita/inizio-lavori-ponte-calatrava.html</ref>
 
==Costi e controversie==
Il costo di tale opera si aggira intorno agli 11,3 milioni di euro<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19471|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 2 settembre 2008.|accesso=31-01-2009}}</ref>, a cui vanno aggiunti 1,8 milioni di euro per l'ovovia. La cifra finale supera nettamente i 6,7 milioni di euro previsti nella gara d'appalto<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19504 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - quadro di spesa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Inoltre, altri costi sono previsti per la manutenzione ed il controllo del ponte.
 
Per tutti questi motivi, dopo che anche la Corte dei Conti si era interessata della vicenda, nel febbraio 2008 il procuratore aggiunto Carlo Mastelloni ha disposto l'acquisizione della documentazione sulla gara d'appalto e dei progetti tecnici del ponte. L'inchiesta conoscitiva, durata due anni e curata anche da un altro procuratore aggiunto (Carlo Nordio), è stata archiviata perché non sono stati rilevati reati. Tuttavia il procuratore aggiunto Carlo Nordio ha comunque sottolineato<ref>[http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2010/01/21/VM1PO_VM102.html In archivio l'inchiesta sul quarto ponte - la Nuova Venezia dal 2003.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>:
 
{{citazione|[...] i gravissimi errori caratterizzanti sia la fase progettuale sia quella esecutiva, sia quella relativa allo stesso bando di gara, errori rappresentativi di una radicale incapacità [...] di comprendere la complessità tecnica di un’opera così ambiziosa, errori ripetutisi in una sorta di clonazione esponenziale hanno dilatato i tempi di realizzazione e i costi dell’opera. [...]|Procuratore aggiunto<ref>[http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2010/03/12/VM1PO_VM101.html «Ponte Calatrava, incapaci e cinici» - la Nuova Venezia dal 2003.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
 
Il ponte della Costituzione è stato fatto oggetto di accertamenti tecnici da parte ministeriale, per presunte omissioni da parte del progettista in merito alla reale esecutività del progetto a suo tempo presentato. In particolare, il ponte della Costituzione pareva essere interessato da problemi statici<ref>[http://cityblog.100x100venezia.it/2011/09/22/ponte-di-calatrava-rilevati-problemi-statici-si-prosegue-con-il-monitoraggio/ Ponte di Calatrava, rilevati problemi statici] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304235643/http://cityblog.100x100venezia.it/2011/09/22/ponte-di-calatrava-rilevati-problemi-statici-si-prosegue-con-il-monitoraggio/ |data=4 marzo 2016 }} in 100X100 Venezia, cityblog.</ref>. Tuttavia il collaudatore, con una nota inviata al Comune di Venezia il 9 settembre 2009, ha confermato la completa agibilità del ponte<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29812|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 9 settembre 2009|accesso=10-09-2009}}.</ref>.
 
Nel febbraio 2013 un dossier messo a punto dalla Procura Generale della Corte dei Conti imputa la levitazione dei costi, quantificata in 3,467 milioni di euro, a "comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori"<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/10/corte-dei-conti-truffe-e-sprechi-in-italia-nel-2012-per-300-milioni/494961/}}.</ref>.
 
Il processo, fissato per il 13 novembre 2013 poi rinviato al 12 novembre 2014, ha visto citato in giudizio l'architetto [[Valencia|valenzano]] per 3,886 milioni di euro che sarebbero, secondo il Procuratore della Corte dei Conti del Veneto, i danni erariali imputabili agli errori di progettazione che hanno determinato la levitazione di costi e tempi, nonché esigenze straordinarie di manutenzione dovute soprattutto alla scivolosità della superficie e alla mobilità per disabili<ref>Articolo de "Il Sole 24 Ore", ''Lo Stato contro Calatrava,''http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-21/venezia-stato-chiede-calatrava-152326.shtml, Giovedì 22 agosto 2013, p. 33
</ref><ref>[http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/11/13/news/corte-dei-conti-al-via-il-processo-a-calatrava-1.10302219. Corte dei Conti, al via il processo a Calatrava] in "La Nuova" di Venezia e Mestre, 13 novembre 2014.</ref>
Con sentenza del 17 marzo 2015 però, il giudice "non ha ravvisato colpe gravi" per i quattro imputati (oltre a Calatrava anche i tre tecnici dell'ufficio Lavori pubblici del Comune che hanno seguito negli anni il cantiere)<ref>[http://www.veneziatoday.it/cronaca/processo-corte-conti-calatrava-assolto.html Processo corte dei conti, Calatrava assolto] in veneziatoday.it.</ref>.
 
Altre critiche sul ponte riguardano l'alzata e la pedata irregolari dei gradini<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/notizia_3127981201802a.shtml|titolo=Venezia, i cittadini denunciano: "Il ponte di Calatrava è troppo pericoloso"|sito=Tgcom24|lingua=IT|accesso=2019-02-24}}</ref> che costringono ad un continuo aggiustamento del passo da parte dei passanti<ref name=":0">{{Cita web|url=https://edilizia-in-un-click.starbuild.it/2018/05/ponte-della-costituzione-venezia.html|titolo=Il ponte della Costituzione a Venezia: il quarto ponte sul Canal grande|autore=Giovanni Breda|sito=Edilizia in un click|accesso=2019-02-24}}</ref> e la porzione del calpestio in vetro che tende a danneggiarsi con facilità<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/17/news/calatrava-in-frantumi-i-gradini-di-vetro-1.16602782|titolo=Ponte Calatrava, in frantumi i gradini di vetro|sito=La Nuova di Venezia|data=2018-03-17|lingua=it-IT|accesso=2019-02-24}}</ref> e a diventare sdrucciolevole al verificarsi di alcune condizioni meteo (precipitazioni o umidità elevata)<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2018/10/27/ponte-calatrava-venezia-difetti/|titolo=Tutti i guai del ponte di Calatrava a Venezia|sito=Il Post|data=2018-10-27|lingua=it-IT|accesso=2019-02-24}}</ref>. Di fronte alle numerose lamentele, richieste di risarcimento danni per cadute e per contenere i costi di manutenzione, il Comune di Venezia ha avviato un progetto sperimentale per la sostituzione del vetro con la [[trachite]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/italia/venezia_via_le_lastre_di_vetro_il_ponte_di_calatrava_sara_di_pietra-4284406.html|titolo=Venezia, via le lastre di vetro: il ponte di Calatrava sarà di pietra|sito=www.ilmessaggero.it|lingua=it|accesso=2019-02-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_ottobre_10/venezia-ponte-calatrava-troppe-cadute-via-gradini-vetro-bf55a046-ccca-11e8-9efd-d2634f6d8e14.shtml|titolo=Venezia, ponte di Calatrava: troppe cadute, via i gradini in vetro|autore=Francesco Bottazzo|sito=Corriere del Veneto|data=2018-11-10|lingua=it|accesso=2019-02-24}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Altri progetti==
== Bibliografia ==
{{interprogetto|commons=Category:San Sabino (Spoleto)}}
* ''Santiago Calatrava. Il quarto ponte sul Canal Grande. Venezia'', in ''[[Casabella]]'', anno LXXII, n. 9 (settembre 2008), pp.&nbsp;108–127.
* Paolo Legrenzi, ''[https://www.rivistailmulino.it/journal/article/index/Article/Journal:RWARTICLE:28040 Ponti reali e ponti percepiti]'', in ''[[Il Mulino (rivista)|il Mulino]]'', n. 6/2008 (ottobre-dicembre), Doi: 10.1402/28040
 
== Voci correlate ==
*[[Piazzale Roma]]
*[[Ponte degli Scalzi]]
*[[Ponte di Rialto]]
*[[Ponte dell'Accademia]]
*[[Stazione di Venezia Santa Lucia]]
*[[Santiago Calatrava]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.santiebeaticomune.venezia.it/dettaglioflex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19500/91900|titolo=SanPagina Sabinodel sito del Comune di SpoletoVenezia Vescovodedicata eal martire|accesso=18ponte ottobredella 2017Costituzione}}
* {{cita web|http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9933|Documentazione e foto delle fasi di trasporto e varo (sito del Comune di Venezia)}}
* {{cita web | 1 = http://www.hbgroup.it/calatrava/ | 2 = Documenti sul ponte di Calatrava | accesso = 25 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080530112255/http://www.hbgroup.it/calatrava/ | dataarchivio = 30 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/10565.aspx|Rassegna stampa sull'apertura del ponte della Costituzione, dal sito dell'Ordine degli Architetti di Roma}}
* {{cita web|https://luigimonzo.wordpress.com/2013/01/12/vecchio-e-nuovo-a-venezia/|Il ponte della Costituzione nel dibattito sull'architettura contemporanea a Venezia: Luigi Monzo: Vecchio e nuovo a Venezia. (15/01/2013)}}
* {{cita web|http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/03/16/681960-ponte-calatrava-venezia-corte-dei-conti-danno-erariale.shtml/|Ponte Calatrava, chiesti 3,4 milioni di danni. La Corte dei Conti: "Aumento dei costi sconsiderato"}}
 
{{Canal Grande}}
{{Portale|Architettura|Ingegneria|Venezia}}
 
[[Categoria:Ponti di Venezia|Costituzione]]
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