Ariano Irpino e Ponte della Costituzione: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|le omonime opere stradali|Ponti di Calatrava a Reggio Emilia|Ponte di Calatrava}}
{{Avvisounicode}}
{{nota disambigua|il ponte di Calatrava di Cosenza |Ponte San Francesco di Paola}}
{{Divisione amministrativa
{{Ponte
|Grado amministrativo=3
|nome=Ponte della Costituzione
|Nome=Ariano Irpino
|immagine=Quarto ponte sul Canal Grande.jpg
|Stato=ITA
|nazione=ITA
|Stemma=Ariano Irpino-Stemma.png
|città=[[Venezia]]
|Bandiera=Ariano Irpino-Gonfalone.png
|latitudine=45.43881389
|Voce stemma=
|longitudine=12.31947222
|Voce bandiera=
|tipologia=arco ribassato
|Panorama=Ariano Irpino full view.jpg
|materiale=[[acciaio]] e [[vetro]]
|Didascalia=
|lunghezza=94
|Divisione amm grado 1=Campania
|luce=80.8
|Divisione amm grado 2=Avellino
|hluce=7.05
|Amministratore locale=Domenico Gambacorta
|larghezza=da 5.58 a 9.38
|Partito=[[Forza Italia (2013)|FI]]
|altezza=9.28
|Data elezione=9-6-2014
|progettista=[[Santiago Calatrava]]
|Data istituzione=
|data_inizio=2002
|Superficie=186.74
|data_fine=2008
|Note superficie=
|Abitanti=22495
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
|Aggiornamento abitanti=30-9-2017
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Apice (Italia)|Apice]] (BN), [[Castelfranco in Miscano]] (BN), [[Flumeri]], [[Greci (Italia)|Greci]], [[Grottaminarda]], [[Melito Irpino]], [[Montecalvo Irpino]], [[Monteleone di Puglia]] (FG), [[Savignano Irpino]], [[Villanova del Battista]], [[Zungoli]]
|Zona sismica=1
|Gradi giorno=2410
|Nome abitanti=arianesi
|Patrono=[[Ottone Frangipane|sant'Ottone]]
|Festivo=23 marzo
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Ariano Irpino 2016.png
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Ariano Irpino all'interno della provincia di Avellino
}}
 
Il '''ponte della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]]'''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19537|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia sull'approvazione del toponimo da parte della giunta comunale.|accesso=31-01-2009}}</ref> (in fase di progetto '''Quarto ponte sul Canal Grande''' e meglio noto dopo la costruzione come '''ponte di Calatrava'''<ref name=Calatrava>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_29/maledizione-ponte-panza_e9d1b53c-91c4-11e1-af61-83f104d3d381.shtml|titolo=Venezia, la maledizione del ponte di Calatrava su chi l'ha fatto nascere|accesso=29-12-2012}}</ref>) è il [[ponte]] che attraversa il [[Canal Grande]] di [[Venezia]] fra [[piazzale Roma]] e la [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia.]]
'''Ariano Irpino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[a'rjano ir'pino]}}, semplicemente ''Ariano'' in [[dialetto arianese]]), è un [[comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:22495}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Avellino]] in [[Campania]]. La cittadina costituisce il principale centro demografico della provincia dopo il capoluogo<ref>
{{Cita web|url=http://www.tuttitalia.it/campania/provincia-di-avellino/53-comuni/popolazione/|titolo=Comuni in provincia di Avellino per popolazione|sito=Tuttitalia}}</ref> (da cui dista circa 50&nbsp;km) mentre i suoi 186,74&nbsp;km² di ampiezza ne fanno il comune più esteso dell'intera regione<ref name=tuttitalia>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/campania/96-comuni/superficie/|titolo=Comuni campani per superficie|sito=Tuttitalia}}</ref>.
[[Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia|Sede episcopale]] fin dall'[[alto medioevo]], si fregia inoltre del [[Città d'Italia|titolo di città]] e del ruolo di ente capofila nell'ambito di un'area urbana vasta che abbraccia l'intero settore Nord del territorio provinciale<ref>{{cita web|url=https://www.campaniaeuropa.it/documentazione/ambiti_territoriali_campania.xls|titolo=Ambiti territoriali della Campania|sito=Campania-Europa}}</ref>.
 
Il ponte, disegnato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]] e realizzato utilizzando principalmente [[acciaio]] e [[vetro]], è stato aperto al traffico pedonale la notte dell'11 settembre [[2008]].
== Geografia fisica ==
[[File:Ariano Irpino.jpg|thumb|Il centro storico sulla sommità del Tricolle]]
===Territorio===
La città è situata nell'[[Appennino campano]], quasi a cavallo tra le regioni [[Campania]] e [[Puglia]] e in posizione pressoché equidistante dai mari [[Tirreno]] e [[Adriatico]], tanto che la linea spartiacque attraversa per decine di chilometri il tenimento comunale<ref>{{cita testo|autore=Regione Campania, Settore Tecnico Amministrativo Provinciale, Servizio Istruzione e Cultura - Avellino|curatore=Centro di Servizi Culturali - Ariano Irpino|titolo=Il bisogno culturale|posizione=tavola n°11 ''Rete idrologica''|anno=1994|città=Avellino}}</ref> al cui centro geografico è ubicato un importante valico appenninico, la [[sella di Ariano]].
 
==La struttura e i materiali==
L'agro rurale è lambito dai fiumi [[Ufita]] e [[Miscano]] (confluenti nel [[Calore irpino]]) e solcato dal torrente [[Cervaro (fiume)|Cervaro]], tributario del [[lago Salso]]. L'altitudine varia dai 179 agli 811 {{mslm}}<ref name=ai>{{Cita web|url=http://www.comune.ariano-irpino.av.it/pagina2231_dati-generali.html|titolo=Ariano Irpino - Dati generali|sito=Comune Ariano Irpino}}</ref> mentre la superficie territoriale si attesta sui 186,74&nbsp;km², la più ampia di tutta la Campania<ref name=tuttitalia/>, maggiore anche del capoluogo [[Napoli]] distante circa 100 km.
[[File:Pontedellacostituzione.JPG|thumb|left|In questa foto si notano il pavimento in vetro, il corrimano in ottone e i parapetti in vetro]]
[[File:Venezia Venice Italy - Creative Commons by gnuckx (5022241341).jpg|thumb|left|Dettaglio del parapetto del ponte.]]
Il progetto mostra un ponte dalla forma arcuata con una campata di 81 metri, larghezza di 6 metri alla base e 9 al centro per un'altezza di 10 metri al culmine; la struttura è in acciaio, i pavimenti in vetro della [[Saint-Gobain (gruppo)|Saint-Gobain]], [[pietra d'Istria]] e [[Trachite euganea|Trachite]] Grigia Classica di [[Cervarese Santa Croce#Montemerlo|Montemerlo]]. Anche i parapetti sono in vetro, con corrimano in ottone. All'interno dei corrimano sono installate lampadine a [[LED|led]] che dissipano il raggio di luce nei parapetti in vetro.
 
Il ponte è lungo dagli scalini 94 metri mentre ha una ampiezza centrale di 81 metri. La larghezza varia da 5,58 metri fino a 9,38 metri nella parte centrale. L'altezza varia da 3,20 metri sulle sponde fino a 9,28 metri nella parte centrale. L'arco centrale in acciaio, elemento strutturale del ponte ha un raggio di 180 metri.<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19502 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - i dati dell'opera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il territorio comunale, riconosciuto per legge come "interamente montano"<ref>{{cita|Statuto comunale|art. 2, comma 2.}}</ref>, è costituito da stratificazioni detritiche incoerenti a elevato tenore in [[carbonato di calcio]], le quali si dispongono a formare un paesaggio alquanto impervio e inciso da valli incassate ove non mancano i dirupi (di natura puramente erosiva)<ref>{{cita web|url=http://www.culturaariano.it/ARIANOIRPINO/LACITTA/Burronifranearianesiedintorni/tabid/119/language/es-ES/Default.aspx|titolo=Burroni, frane arianesi e...dintorni|sito=Cultura Ariano}}</ref>.
Fanno eccezione le aree nord-orientali (fra la [[valle del Cervaro]] e il [[valle del Miscano|bacino del Miscano]]), che si dispiegano in ampi altipiani ondulati poggianti su rocce relativamente più antiche e compatte<ref>{{cita testo|autore=Consiglio Nazionale delle Ricerche|titolo=Carta Tettonica d'Italia, Progetto finalizzato Geodinamica, Unità Operativa 5.2.1/76, Pubblicazione n°269}}</ref>, e le ristrette piane alluvionali localizzate sull'opposto versante lungo la [[valle dell'Ufita]].<ref>{{cita web|url=http://www.atocaloreirpino.it/documenti/APDA2012/PA-Allegato_A.pdf|titolo=Piano d'Ambito|sito=Ato Calore Irpino}}</ref>
 
Il giornale inglese ''[[The Independent]]'' ha così commentato il ponte:
In particolare il centro cittadino sorge in posizione dominante su tre alti colli (''Castello'', ''Calvario'' e ''San Bartolomeo''), da cui è derivato l'[[epiteto]] di ''città del Tricolle''<ref name=aials>{{cita web|url=http://arianoirpinoattraversolascuola.comunediariano.it/contesto-3-3/|titolo=Descrizione e sintesi dello sviluppo urbano di Ariano Irpino|sito=Ariano Irpino attraverso la scuola}}</ref>. Dai punti più panoramici (e in particolare dalla sommità del [[castello di Ariano Irpino|castello]]) si ammirano a ovest i massicci del [[Taburno]] e del [[Monti del Partenio|Partenio]], a sud [[Trevico]] e l'[[Appennino lucano]], a est il [[monte Vulture|Vulture]] con i [[monti della Daunia]] e a nord l'[[Appennino sannita]] con il massiccio del [[Matese]] e, più in lontananza, i [[monti della Meta]] e la vetta della [[Maiella]], sicché sono visibili alcune parti di 6 delle 20 [[Regione (Italia)|regioni italiane]]<ref name=MdA>{{cita testo|autore=Mario D'Antuono|titolo=Vieni ad Ariano - Città d'arte|città=Ariano Irpino|data=1998}}</ref>.
 
{{citazione|Un progetto squisitamente moderno <nowiki>[…]</nowiki> ma stilisticamente non fa a pugni con lo scenario, aiutato dal fatto di essere costruito in vetro e marmo dell’Istria, il materiale più usato a Venezia. <nowiki>[…]</nowiki> Progettato da Santiago Calatrava, l’architetto spagnolo i cui progetti da Dublino ad Atene, passando per Buenos Aires hanno cambiato la nostra idea circa l’aspetto che deve avere un ponte, quello di Venezia è molto diverso dalle opere che lo hanno reso famoso. È l’essenza della discrezione: nessuna rete di cavi, nessuna rievocazione di arpe, lire o liuti, solo una semplice campata a forma di freccia da sponda a sponda, senza nessun supporto visibile.|[[The Independent]]}}
===Sismicità===
{{vedi anche|Terremoti in Irpinia}}
Situata nel settore Nord del [[distretto sismico]] dell'[[Irpinia#Sismologia|Irpinia]], la città ha risentito inoltre dei movimenti tellurici avvenuti nel vicino [[Sannio]], quali il [[terremoto del 1349]] e il [[terremoto del Sannio del 1688|sisma del 1688]]. Viceversa gli eventi con epicentri localizzati nel settore meridionale dell'Irpinia sono risultati relativamente meno disastrosi: un esempio è dato dal [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]] che provocò una sola vittima in ambito cittadino<ref>{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/41752.html|titolo=Catalogue of strong earthquakes in Italy|sito=INGV}}</ref>.
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: zona 1 (alta sismicità)<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Classificazione2015.xlsx|titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani|sito=Protezione Civile|accesso=9 novembre 2017}}</ref>
 
===Clima=Il nome==
Nell'agosto del 2008 il sindaco [[Massimo Cacciari]] propose di denominare l'opera dell'architetto spagnolo (cui ci si riferiva fino ad allora ufficialmente utilizzando l'espressione "Quarto ponte sul Canal Grande") "ponte della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione"]] in omaggio alla [[Costituzione|legge fondamentale]] dello Stato italiano, approvata dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] il 22 dicembre 1947, [[Promulgazione|promulgata]] dal [[capo provvisorio dello Stato]] [[Enrico De Nicola|De Nicola]] il 27 dicembre seguente ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, della quale si celebrava per l'appunto in quell'anno il sessantesimo anniversario. Con l'occasione, il sindaco propose altresì di ribattezzare [[piazzale Roma]] (toponimo assegnato in epoca [[Fascismo|fascista]]) con il nome dell'antifascista [[Silvio Trentin]], notando però le difficoltà conseguenti al mutamento di un nome fortemente radicato e conosciuto<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19372|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 27 agosto 2008|accesso=31-01-2009}}</ref>.
[[File:Ariano Irpino castello innevato.jpeg|thumb|Il castello imbiancato]]
Situata in un'area appenninica interna<ref>{{cita web|http://www.francoravelli.it/et/articolo1994/cap-4.pdf|titolo=Clima del Mezzogiorno|sito=Franco Ravelli}}</ref>, la città è caratterizzata da un clima di tipo temperato fresco.
 
In precedenza il sindaco aveva proposto in sede di [[Consiglio comunale (Italia)|Consiglio comunale]] il nome di "ponte de la Zirada" dato che il ponte si trova in corrispondenza della curva iniziale del Canal Grande, anticamente denominata ''zirada'' in [[Dialetto veneziano|lingua veneziana]] (a poca distanza si trova infatti la [[chiesa di Sant'Andrea della Zirada]], ora completamente inglobata nel ''terminal'' automobilistico di piazzale Roma). La proposta ricalca quella che era la volontà dell'Amministrazione comunale negli anni trenta<ref>{{cita web|url=http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Calatrava-Cacciari-propone-Ponte-de-la-Zirada/1379439?edizione=EdRegionale|titolo=Articolo da "la Nuova Venezia" del 22 ottobre 2007|accesso=31-01-2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080123194206/http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Calatrava-Cacciari-propone-Ponte-de-la-Zirada/1379439?edizione=EdRegionale|dataarchivio=23 gennaio 2008|urlmorto=sì}}</ref> di chiamare il campo di fronte alla stazione di Santa Lucia campo de la Zirada, ma durante il periodo fascista si preferì dare un nome che richiamasse la centralità del potere, per cui prese il nome che tutti ormai conoscono, veneziani e turisti, di piazzale Roma.
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono moderate, mediamente non superiori agli 800&nbsp;mm annui<ref>{{cita web|url=http://www.campaniameteo.com/precipitazionicampania.htm|titolo=Carta delle precipitazioni medie annue in Campania|sito=Campania Meteo}}</ref>, con massimi fra novembre e dicembre e minimi tra luglio e agosto<ref>vedi [[stazione meteorologica di Trevico]], distante 17 km in linea d'aria</ref>. Nel corso del semestre freddo (fine ottobre - fine aprile) si verificano sporadiche nevicate, mentre occasionali sono le grandinate estive.
Dopo la posa in opera dei conci del ponte erano circolate altre ipotesi sul nome, tra cui "ponte delle Due Sante", in riferimento al nome delle due fondamenta unite dal ponte, quella di Santa Chiara e quella di Santa Lucia; "ponte Sabbadino", in onore del [[Proto (Venezia)|proto]] che nel [[XVI secolo]] concepì l'idea di un nuovo ponte sul Canal Grande all'incirca nella stessa collocazione).
 
Il 4 settembre [[2008]] il sindaco annunciò che per decisione presa all'unanimità dalla [[giunta comunale]] il nuovo ponte si sarebbe chiamato "ponte della Costituzione"<ref name=nome>Articolo dell{{'}}''Ansa'' del 2 settembre 2008</ref>. Nell'uso comune, invece, per indicare il ponte è prevalso l'utilizzo del nome del progettista e, dunque, la denominazione "ponte di Calatrava"<ref name=Calatrava/>.
La [[stazione meteorologica di Ariano Irpino]] è ubicata nell'estrema parte alta della città, a quota 794 {{mslm}}.
Dall'analisi matematica delle medie termiche nel trentennio di riferimento [[1961]]-[[1990]] si evince che i valori minimi di [[temperatura]] si registrano mediamente nell'ultima decade di gennaio (mese più freddo con una media termica di +3,8&nbsp;°C) mentre quelli massimi agli inizi di agosto (mese più caldo con un valore medio di +21,6&nbsp;°C).<ref>{{Meteo DBT|508%20%5BAriano%20Irpino%5D%20capoluogo.Txt}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
| nome = ARIANO IRPINO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 7.1
| tempmax02 = 7.8
| tempmax03 = 10.4
| tempmax04 = 14.5
| tempmax05 = 18.6
| tempmax06 = 23.6
| tempmax07 = 27.1
| tempmax08 = 27.2
| tempmax09 = 23.2
| tempmax10 = 17.4
| tempmax11 = 12.0
| tempmax12 = 8.8
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 0.6
| tempmin02 = 0.9
| tempmin03 = 3.0
| tempmin04 = 6.1
| tempmin05 = 9.7
| tempmin06 = 13.7
| tempmin07 = 16.0
| tempmin08 = 16.0
| tempmin09 = 13.9
| tempmin10 = 9.6
| tempmin11 = 5.6
| tempmin12 = 2.7
}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Ariano Irpino:<ref>{{cita web|url= http://clisun.casaccia.enea.it/Dati/FilesCSV/GraGioWb.txt|titolo= Classificazioni climatiche dei comuni italiani|sito=ENEA|accesso=19 luglio 2009}}</ref>
** [[Zona climatica]] E;
** [[Grado giorno|Gradi giorno]] 2410.
 
==Origini del nome==
[[File:"Ariano" (22287878791).jpg|thumb|Stampa del 1703; all'epoca la città era denominata semplicemente ''Ariano'']]
L'etimologia del nome "Ariano" deriverebbe, secondo la tradizione, dal latino ''Ara Iani''<ref>{{cita|Statuto comunale|art. 3, comma 2.}}</ref>, un altare realizzato in onore del dio [[Giano]]. Più verosimilmente l'origine risale al nome di persona tardo-latino ''[[Ario (nome)|Arius]]'' cui è unito un suffisso [[prediale]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/toponimi_(Enciclopedia-dell'Italiano)/|titolo=Toponimi|sito=Treccani}}</ref><ref>{{cita testo|autore=AA.VV.| titolo=Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani|data=1996|editore=Garzanti|città=Milano|p=38}}</ref>.
La formulazione "Ariano Irpino" (con riferimento al distretto storico-geografico dell'[[Irpinia]]) sostituì nel 1930 la precedente denominazione "Ariano di Puglia" che era stata resa ufficiale dal 1868<ref name=elesh>{{cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=064005|titolo=Variazioni amministrative dall'Unità d'Italia|sito=Elesh}}</ref> ma che risultava già in uso nei secoli precedenti<ref>{{cita libro|autore=Francesco Antonio Vitale|titolo=Memorie istoriche degli uomini illustri della regia città di Ariano|anno=1788|città=Roma}}</ref>, verosimilmente fin dai tempi del [[ducato di Puglia e Calabria]] che in [[conquista normanna dell'Italia Meridionale|epoca normanna]] gravitava su [[Salerno]] (considerata allora la "capitale della Puglia", mentre "volgare pugliese" era il nome generico dei [[dialetti italiani meridionali]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilportaledelsud.org/napoletano.htm|titolo=La nascita del dialetto / idioma napoletano|sito=Il portale del Sud}}</ref>). In ogni caso l'aggiunta di un epiteto al nome "Ariano" era giustificata dalla necessità di distinguere il comune dall'omonimo centro nel [[Ariano nel Polesine|Polèsine]].
 
==Storia==
===Premesse===
[[File:La Starza (Ariano Irpino).jpeg|thumb|La rupe de [[La Starza (Ariano Irpino)|La Starza]], popolata per millenni in epoca preistorica. In basso è visibile la fonte sorgiva]]
[[File:Cristoforo_sabbadino_-_progetto_per_venezia_del_1557.jpg|thumb|left|upright=0.7|Pianta del progetto del [[Cristoforo Sabbadino|proto Sabbadino]] del 1557 per l'ampliamento delle Fondamenta di margine veneziane, in cui si vede chiaramente la collocazione di un nuovo ponte tra le sponde di Santa Chiara e Santa Lucia]]
Fino al [[1850]] il Canal Grande era oltrepassato solamente dal [[ponte di Rialto]]: nel giro di dieci anni gli austriaci realizzarono due ponti in ferro, uno davanti alle [[Gallerie dell'Accademia]] e uno di fronte alla stazione ferroviaria, definiti entrambi dai veneziani "orridi bislunghi" per la forma che li caratterizzava. I due ponti in ghisa, oltre ad essere notevolmente deteriorati dal salso, condizionavano eccessivamente la navigazione sul Canal Grande, così furono entrambi sostituiti tra il [[1934]] e il [[1938]], rispettivamente dal ponte provvisorio in legno all'[[Ponte dell'Accademia|Accademia]] e dal [[ponte degli Scalzi]] realizzato interamente in [[pietra d'Istria]], entrambi su progetto dell'ingegnere [[Eugenio Miozzi]] (1889-1979), all'epoca a capo della direzione lavori e servizi pubblici del Comune di Venezia.
 
Nel tempo, l'eccezionale sviluppo del turismo internazionale ha condotto spesso l'attenzione sul centro lagunare da parte dei più noti e famosi progettisti: si sono così interessati alla progettazione nella città lagunare (senza che alcunché sia mai andato in porto) [[Le Corbusier]], [[Louis Kahn]], [[Frank Lloyd Wright]] e più recentemente [[Álvaro Siza]].
===Preistoria===
Le prime tracce di insediamenti umani sono state rinvenute nel settore nord del territorio comunale<ref name=desc>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/ariano/descstoa.htm|titolo=Cenni storici|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>, precisamente sulla rupe de [[La Starza (Ariano Irpino)|La Starza]] alle cui falde vi è una fonte sorgiva perenne. I reperti preistorici, vestigia di un villaggio di capanne risalente al [[Neolitico]] inferiore, sono databili dal [[VII millennio a.C.]] fin verso il [[900 a.C.]] quando il sito venne abbandonato.<ref>{{cita conferenza|autore= Claude Albore Livadie|titolo=Considerazioni sui nuovi scavi a La Starza (Ariano Irpino) e sulle comunità pastorali appenniniche|conferenza=Civiltà della Transumanza|mese=novembre|anno=1988|città=Santa Croce del Sannio|pp=32-45 }}</ref>
 
===Il progetto di Calatrava===
===Protostoria===
Nel [[1997]] il famoso [[architetto]] [[scultore]] ed [[ingegnere]] [[Santiago Calatrava]] regalò alla città di Venezia il progetto esecutivo per un quarto [[ponte]] sul Canal Grande di collegamento tra l'area di arrivo a Venezia ([[piazzale Roma]]) e la zona della [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione di Santa Lucia]]. Calatrava è autore di altri ponti famosi, come ad esempio il ''[[puente de la Mujer]]'' di [[Buenos Aires]], il ''[[puente del Alamillo]]'' sul [[Guadalquivir]] e l'''[[Oberbaumbrücke]]'' di [[Berlino]].
Alle prime popolazioni [[cultura appenninica|appenniniche]] seguirono gli [[Irpini]], una bellicosa tribù [[sanniti]]ca della quale però non restano (in città come nel resto d'[[Irpinia]]) che scarsissime tracce, probabilmente perché le loro abitazioni erano costituite da semplici tuguri mentre le rozze fortezze che essi edificarono nei punti strategici vennero poi, in epoca [[alto medioevo|alto-medievale]], sistematicamente riconvertite in ben più imponenti strutture fortificate (torri, rocche, castelli)<ref>{{cita testo|autore=Edward T. Salmon|titolo=Il Sannio e i Sanniti|anno=1995|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref>. Gli unici reperti rinvenuti in ambito cittadino, relativi a un insediamento sul colle ''Pàsteni'', non sono databili con certezza mentre restano ancora inesplorate le numerose grotte esistenti<ref>{{cita testo|autore=Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore)|curatore=[[Claude Albore Livadie]]|altri=Regione Campania|titolo=Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano|città=Avellino|data=1995|vol=2|pp=13-28}}</ref>. Pertanto l'eventuale presenza di una roccaforte irpina in cima al ''Tricolle'' (con l'obiettivo strategico di controllare e contrastare le due [[colonia romana|colonie romane]] di [[Benevento]] e [[Lucera]]) rimane un'ipotesi suggestiva ma non suffragata da prove.
 
===Il progetto definitivo e l'affidamento dei lavori===
===Epoca romana===
Nel 1999 il Comune di Venezia affidò a Santiago Calatrava la preparazione della documentazione relativa al ''Disegno di Ingegneria architettonica e strutturale del IV Ponte sul Canal Grande''. Il progetto venne elaborato in collaborazione con tutti gli enti coinvolti ([[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], [[Actv|ACTV]], Associazione delle Persone Disabili, Vigili del Fuoco, Polizia, ecc.) e sottoposto a revisioni da parte dell'Associazione per la Protezione della Città di Venezia e della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Venezia.
[[File:Pontedella costituzione1.JPG|thumb|Il ponte della Costituzione]]
L'[[ICMQ]], [[Organismo di certificazione|organismo indipendente]], approvò il progetto valutando il disegno come valido e adeguato alle norme legali.
Successivamente il [[progetto esecutivo]] venne approvato dal Comune.
 
L'incarico dell'esecuzione dei lavori fu affidato, dopo la gara d'appalto, alla [[Rovigo|rodigina]] Cignoni, che si è avvalsa della collaborazione di professori universitari, quali l'ingegner Francesco Colleselli (dell'[[Università di Brescia]]) e l'ingegner Renato Vitaliani (dell'[[Università di Padova]]), della società Mastropasqua-Zanchin & Associates Structural Engineering per la statica strutturale dell'impalcato metallico e dell'ingegner Giorgio Romaro (dell'[[Università di Padova]]) per il progetto di montaggio.
Di origine [[antichi Romani|romana]]<ref name=desc/> è invece il borgo di [[Aequum Tuticum]], sorto sull'altipiano di Sant'Eleuterio a non molta distanza dall'antico insediamento de [[La Starza (Ariano Irpino)|La Starza]].
Benché la seconda parte del nome (''Tuticum'') sia un termine [[osco]] (ossia pre-latino)<ref>{{cita testo|autore=Giacomo Devoto|titolo=Gli antichi Italici|p=257}}</ref>, il [[vicus]] andò sviluppandosi lungo un'antica strada romana la cui esistenza è attestata da alcuni cippi miliari del [[II secolo a.C.]] riportanti l'iscrizione ''Marcus Aemilius Lepidus''<ref name=VdM>{{cita testo|autore=Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore)|curatore=Roberto Patrevita|altri=Regione Campania (Centro di Servizi Culturali - Ariano Irpino)|titolo=Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano|vol=2|pp=29-50|città=Avellino|data=1995}}</ref>.
Il borgo venne citato per la prima volta da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] che, in una sua missiva a [[Tito Pomponio Attico]], scriveva proprio da Aequum Tuticum definendolo una "sosta obbligata verso l'[[Apulia]]".<ref>{{cita testo|autore=Cicerone|titolo=Epistulae ad Atticum}}</ref>
[[File:Via Herculia, Lucania, Italy.jpg|upright=1.4|thumb|Aequum Tuticum all'incrocio fra le vie Herculea (blu) e Traiana (rosso), alternative alla più antica via Appia (bianco)]]
Il periodo di massimo splendore giunse però in epoca [[Impero Romano|imperiale]] quando il borgo divenne anche il punto d'incrocio fra l'[[via Traiana|Appia Traiana]] e la [[via Herculea]].<ref>{{cita testo|autore=AA.VV.|titolo=I Dauni - Irpini, la mia gente - la mia terra|anno=1990|editore=Generoso Procaccini Editore|città=Napoli}}</ref>
 
Il trasporto e la messa in opera dei [[Concia|conci]] è stato eseguito dalla ditta Fagioli. Lavori di carpenteria metallica sono stati eseguiti dalla ditta Lorenzon Techmec System, che ha aperto un aspro contenzioso con la Cignoni, come emerso anche durante i lavori di un'apposita commissione d'inchiesta istituita dal Consiglio comunale.
===Medioevo===
Le ripetute [[invasioni barbariche]] del IV-VI secolo determinano la rapida decadenza di [[Aequum Tuticum]] che viene quindi abbandonata. Le sanguinose guerre che l'[[Impero bizantino]] scatena contro [[Ostrogoti]] e [[Longobardi]] inducono soldatesche e popolazione civile a rifugiarsi sul "Tricolle", luogo più elevato e quindi meglio difendibile. In particolare, con l'affermarsi dei Longobardi nel [[ducato di Benevento]] vengono erette, entro il [[secolo VIII]], le prime strutture fortificate del castello a difesa dai domini bizantini<ref>{{cita testo|autore=Marcello Rotili|titolo=Ricerche archeologiche nel castello di Ariano Irpino|data=1988|città=Ariano Irpino}}</ref> e a quel periodo risale anche la prima attestazione del toponimo "Ariano"<ref>{{cita testo|autore=Leone Marsicano Ostiense|titolo=Chronicon con antiquum Sacri Monasterii Casinensis}}</ref>.
 
===I lavori===
A partire dalla metà del [[IX secolo]] il principato di Benevento entra però in crisi subendo dapprima la scissione di [[Principato di Salerno|Salerno]], quindi l'occupazione bizantina (che coinvolge anche Ariano<ref>{{cita testo|url=http://www.fupress.net/index.php/scrineum/article/download/15369/14320|autore=Firenze University Press|curatore=Paola Massa|titolo=Vivere "secundum Langobardorum legem" ad Ariano Irpino tra X e XII secolo}}</ref>) e infine la sottomissione a [[principato di Capua|Capua]].
I lavori cominciarono nel 2003<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19501 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - la storia del progetto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Tra il [[1016]] e il [[1022]], in un contesto politico ormai frammentato, la [[contea di Ariano]] viene quindi usurpata da un gruppo di cavalieri [[normanni]] capeggiati da [[Gilberto Buatère]] e assoldati da [[Melo di Bari]], un nobile di origine longobarda ribelle al dominio bizantino<ref name=Norm>{{cita testo|autore=[[Centro Europeo di Studi Normanni]]|curatore=Mario D'Onofrio|titolo=I Normanni - Popolo d 'Europa 1030-1200|editore=Marsilio Editori|città=Venezia|data=1994}}</ref>. La contea, che soppianta il preesistente [[gastaldati longobardi|gastaldato]], è considerata la prima dominazione normanna in territorio italiano<ref>{{cita testo|autore=Errico Cuozzo e Jean Marie Martin|titolo=Cavalieri alla conquista del Sud. Studi sull'Italia normanna in memoria di Lèon-Robert Ménager|capitolo=Intorno alla prima contea normanna nell'Italia meridionale|pp=171-193|data=1998|editore=Laterza|città=Roma-Bari|isbn=88-420-5395-3}}</ref>.
I tempi previsti per la realizzazione erano stati stimati nel 2002 in 456 giorni, ovvero circa 1 anno e mezzo. I lavori durarono invece quasi 6 anni.
 
==== Trasporto dei conci e loro posa in opera ====
Grazie alla successiva vittoriosa [[conquista normanna dell'Italia Meridionale]], Ariano assume un ruolo di primaria rilevanza: il [[castello normanno (Ariano Irpino)|castello]] viene potenziato e la città, ormai a capo di una vasta [[Contea di Ariano#La contea normanna|grancontea]], diventa uno dei centri più importanti del tempo<ref>{{cita testo|autore=Scipione Augustinis|titolo=Descrizione di questa città d'Ariano della provincia di Principato Ulteriore Mediterranea|anno=1593}}</ref>. In quello stesso periodo storico vive e opera [[Ottone Frangipane]] (morto nel 1127), poi santificato e prescelto come protettore della città<ref>{{cita testo|autore=Emilio Monaco|titolo=Il Rione S. Pietro - Sant'Ottone Frangipane|anno=2003|città=Ariano Irpino}}</ref>.
[[File:ConcioCentraleRialto.JPG|left|thumb|Il passaggio del concio centrale sotto al ponte di Rialto alla mezzanotte dell'8 agosto 2007.]]
Dopo anni di rinvii, dubbi sulla stabilità del ponte e polemiche sulla lievitazione dei costi, i lavori di posa in opera del ponte iniziarono il 28 luglio [[2007]] con la posa dei due conci laterali e si conclusero l'11 agosto 2007 con la posa del concio centrale sui due sostegni provvisori dopo il suo trasporto lungo il Canal Grande nella notte tra il 7 e l'8 agosto.
 
In particolare si trattò di trasportare il ponte, diviso in tre conci, via acqua da [[Marghera]] alla sede definitiva. Furono organizzati pertanto due trasporti distinti, uno per i due conci laterali e uno per il concio centrale. Partendo da Porto Marghera, percorsero il Canal della Giudecca e imboccarono il [[Canal Grande]] a [[punta della Dogana]], per poi risalirlo fino al punto di posa. Per limitare i disagi dovuti alla chiusura del Canal Grande, entrambi i trasporti furono effettuati di notte.
[[File:Sud Italia nel 1112.jpg|left|upright=1.4|thumb|L'Italia meridionale nell'XI secolo, l'epoca di massimo splendore per la città di Ariano]]
 
Il primo trasporto, quello dei conci laterali, avvenne la notte tra il 27 e 28 luglio 2007. I due conci, entrambi di dimensioni 15,1 x 7,9 x 1,5 m e di peso 85 t, furono collocati sul pontone "Susanna" di dimensioni 16 x 50 m, che percorse il Canal Grande in 2 ore e 10 minuti, arrivando nella zona di piazzale Roma alle 2:05 del 28 luglio 2007, in anticipo rispetto alle previsioni grazie alle ottimali condizioni meteomarine.
Proprio nel castello appena ristrutturato dimora re [[Ruggero II d'Altavilla]] che vi tiene nel [[1140]] il suo primo parlamento nella parte continentale del [[regno di Sicilia]]. Qui emana le [[Assise di Ariano]], la nuova costituzione del regno. Tale corpus legislativo, una sintesi di diverse insigni tradizioni giuridiche, sarà poi adottato con poche variazioni nelle [[costituzioni di Melfi]]. Nello stesso anno viene battuto il [[Ducato (moneta)|ducato]]<ref name=Norm/>.
Tuttavia il rapido e disordinato sviluppo urbano lungo un crinale maestoso ma geologicamente fragile contribuisce alla progressiva formazione degli enormi burroni che circondano il centro storico. Al [[1180]] risale infatti la prima attestazione della città "inghiottita" da un presunto "terremoto"<ref>{{cita web|url=ftp://ftp.rm.ingv.it/pub/alessio.mautone/Ale_Donatella_000/BSSI_1915/235482.pdf|titolo=Epicentri dei terremoti disastrosi dell'Appennino|autore=A. Riccò|sito=INGV|pagina=47}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.cittadiariano.it/pagina/terremoti/2581|titolo=Terremoti|sito=Città di Ariano}}</ref>.
 
La mattina del 28 luglio si provvide a porre in opera il concio laterale verso piazzale Roma, mentre la mattina successiva fu posizionato quello lato ferrovia.
Con l'avvento della dominazione [[Hohenstaufen|sveva]] sul trono del regno di Sicilia ha inizio per la roccaforte di Ariano un periodo decisamente infelice. In particolare nel 1255 [[Manfredi di Sicilia|Manfredi di Svevia]] (figlio di [[Federico II di Svevia|Federico II]]) assedia la città, che aveva appoggiato l'esercito papale contro di lui. Ariano resiste strenuamente finché un gruppo di soldati [[insediamento musulmano di Lucera|lucerini]], fingendosi disertori dell'esercito di Manfredi, viene accolto nella roccaforte. Durante la notte essi rivelano però le loro vere intenzioni saccheggiandola e distruggendola col fuoco, oltre a far strage degli abitanti<ref name=TV>{{cita|T. Vitale, 1794}}</ref>. A ricordo del tragico evento vi è ancora una via chiamata per tale motivo "la Carnale".
 
[[File:PosaConcioCentrale.JPG|thumb|La posa del concio centrale avvenuta l'11 agosto 2007.]]
In seguito, [[Carlo I d'Angiò]], dopo aver sconfitto Manfredi nella [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] e conquistato il regno, nel [[1269]] decide di ricostruire la città. Nell'occasione, quale segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata al papato, dona alla [[diocesi di Ariano]] due [[Sacra Spina|sacre spine]] della corona di Cristo<ref name=TV/> (dategli dal fratello [[Luigi IX di Francia]] detto il Santo), tuttora custodite nel [[Museo degli argenti (Ariano Irpino)|Museo degli argenti]].
 
Nella notte tra il 7 e 8 agosto 2007 avvenne il trasporto del concio centrale, di dimensioni 55,2 x 9,05 x 3,7 m e peso 250 t, anch'esso trasportato sul pontone Susanna.
[[File:Tableau Puimichel 2.jpg|thumb|Sant'Elzeario e Beata Delfina, conti e compatroni di Ariano, venerati anche nella natia [[Provenza]]]]
Il Canal Grande fu percorso in circa 3 ore e un quarto, giungendo a destinazione intorno alle 3 dell'8 agosto 2007, con un anticipo di 3 ore e 30 minuti rispetto al previsto. Particolarmente impegnativo e spettacolare fu il passaggio del concio sotto il [[ponte di Rialto]].
 
La posa del concio centrale avvenne la mattina dell'11 agosto 2007: inizialmente fu posizionata la chiatta e il concio sopra di essa fu ruotato di 90 gradi; successivamente il concio fu sollevato e calato dall'alto appoggiandolo, con notevole precisione, sui due supporti provvisori che già sostenevano i conci laterali. L'intera operazione durò circa cinque ore: la conclusione, annunciata da tre suoni di sirena, avvenne alle ore 14:32.
Durante il regno degli [[Angioini]], la [[contea di Ariano]] viene retta da esponenti della famiglia provenzale dei [[de Sabran]] dal 1294 al 1413. Tra i vari conti di questo periodo spicca le figura di [[Elzearo da Sabrano|sant'Elzearo]] e di sua moglie, beata [[Delfina di Signe]], compatroni di Ariano. Dopo aver patito gravi danni a causa del [[terremoto del 1349]], ai primi del [[secolo XV|Quattrocento]] la città risente della dura lotta fra Angioini e [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] per il possesso del [[regno di Napoli]]. Nel 1417 la contea passa a [[Francesco Sforza]], condottiero e futuro [[Governanti di Milano|duca di Milano]], mentre nel 1440 viene concessa da re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]] nelle mani del gran [[siniscalco]] Inigo de Guevara, il quale si era distinto come uno dei suoi migliori generali durante la conquista del regno di Napoli.<ref name=TV/>
 
==== Fasi successive ====
Unitamente a gran parte del centro-sud peninsulare, la città viene poi devastata dal [[terremoto del 1456]], forse il più disastroso registrato in Italia nel corso del [[II millennio]]; ciò accadde quasi nel mezzo del dominio aragonese che durerà fino al 1485 quando Pietro, figlio di Inigo, perde la contea a seguito della sua partecipazione alla [[congiura dei baroni]]. Nell'anno successivo la città rientra nel [[demanio]] e vi resta fino al 1495<ref name=TV/>.
Tra agosto e settembre fu saldato il concio centrale ai laterali, e, una volta completate le saldature, il 21 settembre si poterono allentare i tiranti e abbassare gli appoggi delle pile provvisorie, così da prendere in forza sulle spalle il ponte, controllando con martinetti l'entità del carico e con sensori eventuali cedimenti delle spalle. La prova di carico, avvenuta nel novembre del 2007, ebbe esito positivo. Furono infine posti in opera i gradini (in parte di vetro e in parte di [[Trachite euganea|trachite grigia classica di Montemerlo]], tutti di forma trapezoidale e diversi uno dall'altro, che dovevano essere tagliati con precisione millimetrica) e i parapetti.
 
===Età= modernaBattesimo e apertura ====
Alla fine del mese di agosto del 2008 il sindaco rinunciò all'inaugurazione ufficiale del ponte<ref name=inaugurazione>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/08/calatrava-venezia.shtml?uuid=1228774c-7422-11dd-87a2-6de32e860729&DocRulesView=Libero|titolo=Articolo de "Il sole 24 ore" del 27 agosto 2008.|accesso=31-01-2009}}</ref>, inizialmente prevista in occasione della visita del 18 settembre 2008 del [[presidente della Repubblica]], che presenziava ad una manifestazione per il sessantesimo anniversario della Costituzione italiana. Ciò fu conseguenza delle annunciate manifestazioni di alcune parti politiche per il forte incremento dei costi e di alcune associazioni di disabili per il sussistere delle barriere architettoniche, che ne impedivano la fruizione a persone con disabilità motorie e visive<ref name=disabili>Articolo de "Il gazzettino" del 30 settembre 2008.</ref>, ipotizzando la violazione delle vigenti normative in materia che prevedono la possibilità di approvare e finanziare esclusivamente di progetti privi di barriere architettoniche<ref>{{cita web|url=http://www.handylex.org/stato/l050292.shtml|titolo=Testo della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, da handylex.org|accesso=31-01-2009}}</ref>.
Nel [[1495]] la città è comprata da Alberico Carafa, il quale poi otterrà dal re [[Ferdinando II di Napoli]] il titolo di duca di Ariano nel [[1498]].
Tuttavia, già a partire dalla fine del [[1494]] la città, per la sua rilevanza strategica, veniva a trovarsi coinvolta nelle grandi [[guerre d'Italia del XVI secolo|guerre d'Italia]] tra [[Francia]], [[Spagna]] e [[Sacro Romano Impero]]. Sia pur intervallate da fragili tregue (funestate peraltro dal [[terremoto dell'Irpinia del 1517|sisma del 1517]] e dalla peste del 1528<ref name=TV/>), le varie battaglie dureranno fino al [[1559]] con danni immensi sia nell'area urbana (ove perfino le campane delle chiese vennero fuse per ricavarne armi) sia nelle campagne (laddove si compì una strage di olivi e altri alberi per ricavare il legname necessario ad alimentare le fonderie). Fu a seguito di tali eventi infausti che la città ottenne, quale forma di ristoro, il "beneficio perpetuo"<ref name=TV/> dell'istituzione delle "Cinque Fiere"<ref>vedi sezione [[#Tradizioni e Folclore]]</ref> annuali.
 
L'apertura del ponte avvenne in sordina alle ore 23:44 di giovedì 11 settembre [[2008]]<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_12/venezia_calatrava_584c18a4-80c6-11dd-b38b-00144f02aabc.shtml|titolo=Articolo del "Corriere della Sera" del 12 settembre 2008|accesso=31-01-2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Ponte-aperto-sfidando-la-sorte-Alle-23-laddio-alle-transenne/1512023?edizione=EdRegionale|titolo=Articolo de "la Nuova Venezia" del 12 settembre 2008|accesso=31-01-2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080915174348/http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Ponte-aperto-sfidando-la-sorte-Alle-23-laddio-alle-transenne/1512023?edizione=EdRegionale|dataarchivio=15 settembre 2008|urlmorto=sì}}</ref>. Nella serata si svolse un piccolo rinfresco con le maestranze del cantiere iniziato verso le ore 21:00, al quale parteciparono membri della giunta, il sindaco stesso ed alcuni giornalisti.
Fin dal [[1532]] il ducato di Ariano era passato dai [[Carafa]] ai [[Gonzaga]] e da questi nel [[1577]] passa ai [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]]<ref name=TV/>.
Sono questi gli ultimi anni del [[Feudalesimo|regime feudale]]. Il 2 agosto [[1585]] infatti Ariano si riscatta, viene reintegrata nel demanio e diventa [[Città regia (Italia)|città regia]], venendo a dipendere direttamente dai [[viceré di Napoli]]<ref name=desc/>.
Questo status la porterà nei secoli successivi a rimanere fedele alla corona e ad opporsi energicamente ai moti di [[Masaniello]] del 1647-48, fino a subire l'assedio<ref>{{cita web|url=http://giornalelirpinia.it/index.php/cultura/cultura2/4980-la-battaglia-e-la-caduta-di-ariano-al-tempo-della-rivolta-di-masaniello|titolo=La battaglia e la caduta di Ariano al tempo della rivolta di Masaniello|sito=L'Irpinia}}</ref> e il saccheggio ad opera dei ribelli napoletani per aver bloccato il transito del grano a loro destinato dalla [[Puglia]].<ref name=TV/>
 
==Accessibilità ai portatori di handicap e "ovovia"==
Ma una tragedia ben più devastante si profila all'orizzonte: è la [[peste del 1656]], che decima la popolazione con la scomparsa di interi villaggi (fra cui il borgo di [[Corsano (Montecalvo Irpino)|Corsano]], appartenente alla [[diocesi di Ariano]]). Come se non bastasse, nel volgere di pochi decenni si innesca una grave crisi sismica: al [[terremoto del Sannio del 1688]] fanno seguito il [[terremoto della Basilicata del 1694]], il [[terremoto di Benevento del 1702]] e il disastroso [[terremoto dell'Irpinia del 1732]]. Tuttavia la città conserva intatta la sua rilevanza, divenendo sede dal 1743 del ''Regio Consolato del Commercio'' (con giurisdizione su 65 comuni<ref name=TV/>) e dal 1806 del [[distretto di Ariano]]. Si registra così una crescita demografica, sebbene le condizioni igienico-sanitarie restino precarie: ancora nel 1835 la [[malaria]] falcidia le zone rurali mentre due anni più tardi il [[colera]] causa centinaia di morti nell'area urbana. La maggioranza della popolazione si mantiene comunque fedele ai [[Borbone]] opponendosi ai moti del [[Risorgimento]] ma ricadendo poi nella piaga del [[brigantaggio]]<ref name=NF>{{cita|N. Flammia, 1893}}</ref>
 
[[File:Wheelchair elevator Ponte della Costituzione 06 2017 2605.jpg|thumb|Il dispositivo traslante (la cosiddetta ovovia) installato sul ponte della Costituzione.]]
===Età contemporanea===
[[File:Terremoto del Vulture 1930.jpg|thumb|Uno scorcio del Castello nel fatidico anno 1930]]
In epoca post-unitaria la città fu sede del [[collegio elettorale di Ariano di Puglia|collegio elettorale]] e del [[circondario di Ariano di Puglia]], che vennero però soppressi rispettivamente nel [[1919]] e nel [[1926]]<ref>{{Cita web|url=https://it.m.wikisource.org/wiki/R.D._21_ottobre_1926,_n._1890_-_Soppressione_di_94_circondari_e_ricostituzione_di_quello_di_Tolmino|titolo=Regio Decreto 21 Ottobre 1926, n. 1890|sito=Wikisource}}</ref>. Fin dal 1868 il comune aveva infatti ufficialmente acquisito<ref name=elesh/> la denominazione (tradizionale ma approssimativa) di "Ariano di Puglia"<ref>vedi sezione [[#Origine del nome]]</ref> che poi nel [[1930]] venne rettificata in "Ariano Irpino"<ref name=elesh/>.
Proprio nel 1930 la cittadina fu duramente colpita dal [[terremoto del Vulture del 1930|terremoto del Vulture]] mentre nei successivi decenni si ebbero altri gravi danni, dapprima nel corso della [[seconda guerra mondiale]], poi ancora a seguito del [[terremoto dell'Irpinia del 1962|sisma del 1962]] quando molti edifici risultarono danneggiati<ref>{{cita web|url=https://ingvterremoti.wordpress.com/2012/08/20/il-terremoto-del-21-agosto-1962-nellappennino-campano/|titolo=Il terremoto del 21 Agosto 1962 nell'Appennino campano|sito=INGV Terremoti}}</ref> e infine per effetto del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]] che provocò, fra l'altro, il crollo del campanile della [[cattedrale di Ariano Irpino|basilica cattedrale]]<ref>{{cita web|url=http://www.ottopagine.it/av/attualita/102999/correte-in-piazza-ci-sono-i-morti-ma-avvenne-il-miracolo.shtml|titolo="Correte, in piazza ci sono i morti", ma avvenne il miracolo|sito= Ottopagine}}</ref>.
In risposta a tali eventi infausti si è registrata una notevole espansione urbana verso le periferie mentre la ricostruzione del centro storico è stata solo parziale.<ref>vedi sezione [[#Urbanistica]]</ref>
 
L'"ovovia" è il dispositivo traslante che dalle 8.00 alle 22.00 (dalle 9.30 alle 20.00 nei giorni festivi) permetterebbe di trasportare i disabili (anche con accompagnatore), gli anziani con problemi di mobilità e le donne in avanzato stato di gravidanza o con passeggini, senza dover attraversare il ponte.
[[File:Ariano Irpino-Stemma.png|150px|right]]
 
Il tempo minimo di percorrenza è previsto in circa 7 minuti.
===Simboli===
Lo Statuto comunale della Città<ref>{{cita|Statuto comunale|art. 4, comma 2.}}</ref> afferma che
{{citazione|Lo stemma del Comune di Ariano Irpino è d'argento ha i tre monti di verde, al naturale, sormontati dalla scritta d'azzurro A I (''Ara Iani'').}}
 
Il costo previsto inizialmente era pari a € 1.043.603,04<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19687 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - Dati particolari sull'ovovia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> poi aumentato a 1,8 milioni<ref>[http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/02/22/news/parte-l-ovovia-e-arrivano-gli-sciatori-di-venessia-com-1.6581792 L'ovovia non parte, ma arrivano gli sciatori di Venessia.com - Cronaca - la Nuova di Venezia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
| data = 26 ottobre [[1952]]
}}
 
L'infrastruttura è formata da due elevatori denominati piloni di attacco e da due guide posizionate sotto il ponte nel lato che si affaccia verso il [[ponte della Libertà]]. La cabina di trasporto (la cosiddetta [[ovovia]]) invece è il mezzo che utilizza l'infrastruttura. Ad esempio, se la cabina si trova nella riva desiderata, dopo essere entrati a bordo, la cabina si alza per mezzo dell'elevatore fino alle rotaie, utilizza le rotaie fino all'altro elevatore e poi scende per mezzo dell'altro elevatore.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Basilica Cattedrale di Ariano Irpino.jpg|thumb|La facciata cinquecentesca della Basilica Cattedrale]]
===Architetture religiose===
 
Chi deve utilizzare il dispositivo di trasporto agevolato deve premere il bottone di un [[videocitofono]] collegato con il personale di [[Azienda Veneziana della Mobilità|Avm]], che, verificato al video che il richiedente sia effettivamente impossibilitato a oltrepassare il ponte in altro modo, azionerà l'ovovia.
;Cattedrale:
{{vedi anche|Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ariano Irpino)}}
La basilica cattedrale è intitolata a Maria santissima Assunta in Cielo, a sant'[[Ottone Frangipane]] (protettore della città) e a sant'[[Elzearo da Sabrano]] (compatrono), le cui tre statue spiccano sui portali.
Riconosciuta fin dal 1940 quale [[monumenti nazionali (Italia)|monumento nazionale]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = RD|anno = 1940|mese = 11|giorno = 21|numero = 1746}}</ref>, ha poi ottenuto da [[papa Giovanni Paolo II]] il titolo di [[basilica minore]] nel 1984<ref>{{cita web|url=http://www2.diocesiarianolacedonia.it/site/PDF/Diocesi/Chiese%20con%20titoli%20particolari.pdf|titolo=Chiese con titoli particolari|sito=Diocesi Ariano-Lacedonia}}</ref>. Al suo interno vi è un fonte battesimale del secolo XI<ref name=VM>{{cita testo|autore=Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore)|curatore=Nicola D'Antuono|altri=Regione Campania|titolo=Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano|città=Avellino|data=1995|vol=2|pp=105-151}}</ref> oltre al [[Museo degli argenti (Ariano Irpino)|Museo degli argenti]].
 
L'ovovia, che può portare al massimo due passeggeri per viaggio, è dotata di una [[scocca]] su cui prendono posto i passeggeri, di una parte trasparente per la visione esterna e di una cupola resistente in [[fibra di carbonio]]. Saliti a bordo, dopo aver azionato il tasto di avvio, le porte si chiudono, la cabina viene sollevata da suolo da un elevatore e depositata sulla slitta traslante che si avvia verso l'altro capo del ponte. Quando arriva a fine corsa, si ripete la manovra di scambio in senso inverso e i passeggeri possono scendere attraverso una rampa che raccorda l'ascensore alla pavimentazione.
;Chiesa di San Michele Arcangelo:
Eretta originariamente nell'XI secolo, venne danneggiata dal [[terremoto del 1456]] e infine ricostruita dopo il [[terremoto dell'Irpinia del 1732|sisma del 1732]]. Il portale d'ingresso in pietra è del 1747. All'interno custodisce una statua lignea di san Michele e un seggio vescovile in stile tardo-catalano del 1563.<ref name=dio>{{cita testo|autore=Ottaviano D'Antuono|titolo=Ariano Sacra - Itinerario alla scoperta dei principali edifici di culto cittadini|anno=2011|editore=
Diocesi di Ariano Irpino - Lacedonia, Ufficio Diocesano Beni Culturali|città=Ariano Irpino}}</ref>
 
Purtroppo l'ovovia non è mai entrata in servizio, se non per il collaudo, come documentato nel servizio di Andrea Agresti del programma ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le Iene]]'' su [[Italia 1]], andato in onda l'11 marzo 2018. La volontà della giunta sarebbe di smantellarla definitivamente ma la questione, per non rischiare l'accusa di danno erariale, è al vaglio della Corte dei Conti.<ref>http://www.veneziatoday.it/attualita/inizio-lavori-ponte-calatrava.html</ref>
;Chiesa di Sant'Anna:
Situata alle spalle del municipio e custodita dalle [[Suore dello Spirito Santo (Ariano Irpino)|suore dello Spirito Santo]], conserva due altari del Seicento nonché il sepolcro di [[Giuseppina Arcucci]].<ref name=dio/>
 
==Costi e controversie==
;Chiesetta di Sant'Andrea:
Il costo di tale opera si aggira intorno agli 11,3 milioni di euro<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19471|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 2 settembre 2008.|accesso=31-01-2009}}</ref>, a cui vanno aggiunti 1,8 milioni di euro per l'ovovia. La cifra finale supera nettamente i 6,7 milioni di euro previsti nella gara d'appalto<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19504 Città di Venezia - Ponte della Costituzione - quadro di spesa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Inoltre, altri costi sono previsti per la manutenzione ed il controllo del ponte.
Adiacente al palazzo della Duchessa, a breve distanza dalla centrale piazza Plebiscito, risale al Quattrocento.<ref name=dio/>
 
Per tutti questi motivi, dopo che anche la Corte dei Conti si era interessata della vicenda, nel febbraio 2008 il procuratore aggiunto Carlo Mastelloni ha disposto l'acquisizione della documentazione sulla gara d'appalto e dei progetti tecnici del ponte. L'inchiesta conoscitiva, durata due anni e curata anche da un altro procuratore aggiunto (Carlo Nordio), è stata archiviata perché non sono stati rilevati reati. Tuttavia il procuratore aggiunto Carlo Nordio ha comunque sottolineato<ref>[http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2010/01/21/VM1PO_VM102.html In archivio l'inchiesta sul quarto ponte - la Nuova Venezia dal 2003.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>:
;Chiesa di Sant'Agostino:
Sita nell'antica piazza Ferrara, custodisce un altare della Consolazione del Cinquecento, sovrastato da un arco in pietra grigia di [[Roseto Valfortore|Roseto]] adornato da fregi e sculture simboliche.<ref name=dio/>
 
{{citazione|[...] i gravissimi errori caratterizzanti sia la fase progettuale sia quella esecutiva, sia quella relativa allo stesso bando di gara, errori rappresentativi di una radicale incapacità [...] di comprendere la complessità tecnica di un’opera così ambiziosa, errori ripetutisi in una sorta di clonazione esponenziale hanno dilatato i tempi di realizzazione e i costi dell’opera. [...]|Procuratore aggiunto<ref>[http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2010/03/12/VM1PO_VM101.html «Ponte Calatrava, incapaci e cinici» - la Nuova Venezia dal 2003.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
;Chiesa di San Pietro alla Guardia:
[[File:Ariano Irpino S.Pietro la Guardia.jpeg|thumb|upright|San Pietro alla Guardia]]
 
Il ponte della Costituzione è stato fatto oggetto di accertamenti tecnici da parte ministeriale, per presunte omissioni da parte del progettista in merito alla reale esecutività del progetto a suo tempo presentato. In particolare, il ponte della Costituzione pareva essere interessato da problemi statici<ref>[http://cityblog.100x100venezia.it/2011/09/22/ponte-di-calatrava-rilevati-problemi-statici-si-prosegue-con-il-monitoraggio/ Ponte di Calatrava, rilevati problemi statici] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304235643/http://cityblog.100x100venezia.it/2011/09/22/ponte-di-calatrava-rilevati-problemi-statici-si-prosegue-con-il-monitoraggio/ |data=4 marzo 2016 }} in 100X100 Venezia, cityblog.</ref>. Tuttavia il collaudatore, con una nota inviata al Comune di Venezia il 9 settembre 2009, ha confermato la completa agibilità del ponte<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29812|titolo=Comunicato stampa del Comune di Venezia del 9 settembre 2009|accesso=10-09-2009}}.</ref>.
È ubicata nello storico rione Guardia e risale al 1459. Sulla facciata presenta un portale tardo-gotico, mentre al suo interno vi è un altare quattrocentesco.<ref name=dio/>
 
Nel febbraio 2013 un dossier messo a punto dalla Procura Generale della Corte dei Conti imputa la levitazione dei costi, quantificata in 3,467 milioni di euro, a "comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori"<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/10/corte-dei-conti-truffe-e-sprechi-in-italia-nel-2012-per-300-milioni/494961/}}.</ref>.
;Chiesa di San Giovanni Battista:
Ricostruita dopo il [[terremoto dell'Irpinia del 1732|terremoto del 1732]], conserva però un antico fonte battesimale a forma di calice.<ref name=aadm>{{cita testo|autore=Associazione "Amici del Museo"|curatore=Carmine Iuorio|titolo=Ariano Irpino|città=Ariano Irpino|data=1996}}</ref>
 
Il processo, fissato per il 13 novembre 2013 poi rinviato al 12 novembre 2014, ha visto citato in giudizio l'architetto [[Valencia|valenzano]] per 3,886 milioni di euro che sarebbero, secondo il Procuratore della Corte dei Conti del Veneto, i danni erariali imputabili agli errori di progettazione che hanno determinato la levitazione di costi e tempi, nonché esigenze straordinarie di manutenzione dovute soprattutto alla scivolosità della superficie e alla mobilità per disabili<ref>Articolo de "Il Sole 24 Ore", ''Lo Stato contro Calatrava,''http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-21/venezia-stato-chiede-calatrava-152326.shtml, Giovedì 22 agosto 2013, p. 33
;Santuario della Madonna del Carmelo:
</ref><ref>[http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/11/13/news/corte-dei-conti-al-via-il-processo-a-calatrava-1.10302219. Corte dei Conti, al via il processo a Calatrava] in "La Nuova" di Venezia e Mestre, 13 novembre 2014.</ref>
Situato nel rione San Rocco, fu edificato nel 1688<ref>{{cita testo|autore=Ottaviano D'Antuono e Raffaele Guardabascio|titolo=Ariano turistica|anno=1992|città=Ariano Irpino}}</ref>. Poco più a valle vi è l'ex convento dei [[Cappuccini]] fondato nel 1583.<ref name=aadm/>
Con sentenza del 17 marzo 2015 però, il giudice "non ha ravvisato colpe gravi" per i quattro imputati (oltre a Calatrava anche i tre tecnici dell'ufficio Lavori pubblici del Comune che hanno seguito negli anni il cantiere)<ref>[http://www.veneziatoday.it/cronaca/processo-corte-conti-calatrava-assolto.html Processo corte dei conti, Calatrava assolto] in veneziatoday.it.</ref>.
 
Altre critiche sul ponte riguardano l'alzata e la pedata irregolari dei gradini<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/notizia_3127981201802a.shtml|titolo=Venezia, i cittadini denunciano: "Il ponte di Calatrava è troppo pericoloso"|sito=Tgcom24|lingua=IT|accesso=2019-02-24}}</ref> che costringono ad un continuo aggiustamento del passo da parte dei passanti<ref name=":0">{{Cita web|url=https://edilizia-in-un-click.starbuild.it/2018/05/ponte-della-costituzione-venezia.html|titolo=Il ponte della Costituzione a Venezia: il quarto ponte sul Canal grande|autore=Giovanni Breda|sito=Edilizia in un click|accesso=2019-02-24}}</ref> e la porzione del calpestio in vetro che tende a danneggiarsi con facilità<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/17/news/calatrava-in-frantumi-i-gradini-di-vetro-1.16602782|titolo=Ponte Calatrava, in frantumi i gradini di vetro|sito=La Nuova di Venezia|data=2018-03-17|lingua=it-IT|accesso=2019-02-24}}</ref> e a diventare sdrucciolevole al verificarsi di alcune condizioni meteo (precipitazioni o umidità elevata)<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2018/10/27/ponte-calatrava-venezia-difetti/|titolo=Tutti i guai del ponte di Calatrava a Venezia|sito=Il Post|data=2018-10-27|lingua=it-IT|accesso=2019-02-24}}</ref>. Di fronte alle numerose lamentele, richieste di risarcimento danni per cadute e per contenere i costi di manutenzione, il Comune di Venezia ha avviato un progetto sperimentale per la sostituzione del vetro con la [[trachite]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/italia/venezia_via_le_lastre_di_vetro_il_ponte_di_calatrava_sara_di_pietra-4284406.html|titolo=Venezia, via le lastre di vetro: il ponte di Calatrava sarà di pietra|sito=www.ilmessaggero.it|lingua=it|accesso=2019-02-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_ottobre_10/venezia-ponte-calatrava-troppe-cadute-via-gradini-vetro-bf55a046-ccca-11e8-9efd-d2634f6d8e14.shtml|titolo=Venezia, ponte di Calatrava: troppe cadute, via i gradini in vetro|autore=Francesco Bottazzo|sito=Corriere del Veneto|data=2018-11-10|lingua=it|accesso=2019-02-24}}</ref>.
;Chiesa di San Pietro de' Reclusis:
Sita nel rione omonimo alle falde del centro storico, custodisce affreschi del Cinquecento. In adiacenza vi è l'eremo in cui trascorse gli ultimi anni della sua vita sant'[[Ottone Frangipane]] (patrono della città e della [[diocesi di Ariano|diocesi]])<ref name=dio/>, cui è dedicato l'ospedale cittadino ubicato nei pressi.
 
;Chiesetta del Crocifisso:
Situata lungo l'antica stradina che conduceva all'eremo di sant'Ottone, fu edificata a seguito di un evento miracoloso attribuito a quel santo.<ref name=aadm/>
 
;Grotta di Santa Maria di Lourdes:
Costruita a imitazione della celebre [[grotta di Massabielle]], venne consacrata nel 1922<ref name=usdA>{{cita testo|autore=Antonio Grasso e Tullio Tiso|titolo=Un saluto da Ariano, viaggio attraverso la cartolina d'epoca|anno= 1991|città=Avellino}}</ref>. È ubicata a breve distanza dalla zona ospedaliera.
 
;Chiesetta di Santa Maria del Loreto:
[[File:Ariano Irpino S.M.Loreto.jpeg|thumb|La chiesetta del Loreto]]
Sorge su di un terrazzo naturale a valle del Castello, fuori dal centro storico. In un inventario del 1517 presentato al vescovo [[Diomede Carafa]] la si trova già citata con annessi una "camera" e un “horto"<ref name=TV/>.
 
;Chiesetta dei Martiri:
Edificata nel Cinquecento nell'omonima località periferica, presenta un portale con l'effigie del cardinale arianese [[Diomede Carafa]].<ref name=aadm/>
 
;Santuario di Valleluogo:
Situato in una vallata ricca di acque e di alberi secolari, nel luogo di un'antica [[apparizione mariana]], divenne meta di pellegrinaggi (soprattutto nel giorno di [[Pentecoste]]) fin dal [[basso Medioevo]]. Custodisce una statua della Madonna risalente al Quattrocento<ref name=dio/>.
 
;Santuario di San Liberatore:
Posto su di un poggio immerso fra gli oliveti, ha origini assai antiche<ref name=NF/> ma venne ricostruito dopo il [[terremoto dell'Irpinia del 1962|sisma del 1962]]. Dedicato al compatrono [[san Liberatore]] (di cui custodisce una statua lignea del 1349<ref name=VM/>), è meta di pellegrinaggi soprattutto in occasione del 15 Maggio.<ref name=dio/>
 
===Architetture militari===
;Il Castello:
[[File:Castello Normanno di Ariano Irpino, torrione Ovest.jpeg|thumb|Il castello all'interno della Villa Comunale]]
{{Vedi anche|Castello normanno (Ariano Irpino)}}
Il castello sorge sulla vetta dell'omonimo colle, nella parte più alta e panoramica del territorio cittadino. Già esistente in epoca [[Longobardi|longobarda]], venne riedificato dai [[Normanni]] e poi ristrutturato dapprima dagli [[Angioini]] e quindi dagli [[Aragonesi]]<ref>{{cita web|url=https://www.eptavellino.it/irpinia/castello-normanno-di-ariano-irpino/|titolo=Castello Normanno di Ariano Irpino|sito=Ente Provinciale del Turismo di Avellino}}</ref>.
Abbandonato definitivamente al termine delle grandi [[guerre d'Italia del XVI secolo]], venne poi parzialmente restaurato agli inizi del [[III millennio]]. Circondato dall'ampia villa comunale, ospita il [[museo della civiltà normanna]].<ref>{{cita web|url=http://www.irpinianews.it/ariano-museo-della-civilta-normanna-sabato-il-taglio-del-nastro/|titolo=Ariano, Museo della Civiltà Normanna|sito=Irpinia News}}</ref>
 
;Le Torrette:
Nel settore nord-orientale dell'agro comunale, lungo la [[valle del Cervaro]], si ergono tre torri di avvistamento di epoca medievale poste a presidio dei vasti altipiani che si estendono in quelle aree:<ref name=aadm/><br>
la ''Torre delle Ciàvole'', situata non lontano dalla [[stazione ferroviaria di Pianerottolo]] e riutilizzata a lungo come [[masseria]], è quella meglio conservata;<br>
la ''Torretta di Camporeale'', ubicata sull'altipiano omonimo lungo l'antica [[via Herculea]], venne pure trasformata in masseria ma fu presto abbandonata;<br>
la ''Torre de li Pizzi'', situata presso il [[tratturo Pescasseroli-Candela]], lungo la direttrice che conduce al borgo medioevale di [[Zungoli]], si conserva in forma di rudere su di una suggestiva altura boscosa a strapiombo sul [[Cervaro (fiume)|fiume Cervaro]].
 
===Architetture civili===
[[File:Ariano Irpino Palazzo Bevere.jpeg|thumb|Palazzo Bevere-Gambacorta]]
====I palazzi storici====
 
;Palazzo Bevere-Gambacorta:
Situato presso il centro pastorale diocesano ''San Francesco d'Assisi'', risale agli inizi del Settecento<ref name=aadm/>. Fino al 1958 ha ospitato il ginnasio (fondato nel 1866 e intitolato a [[Pietro Paolo Parzanese]])<ref>{{cita web|url=http://liceoparzanese.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=35:l-istituto&catid=19:generale&Itemid=435|titolo=La storia dell'Istituto|sito=Liceo Parzanese}}</ref>; dal 2018 è sede accademica dell'[[Università del Sannio]]<ref>{{cita web|url=http://www.canale58.com/articolo/comuni/8/ariano-irpino-corsi-unisannio-a-palazzo-bevere/33344|titolo=Ariano Irpino, corsi universitari a palazzo Bevere|sito=Canale 58}}</ref>.
 
;Palazzo San Giacomo:
Ubicato nello storico rione ''Tranesi'' che per secoli ha ospitato le fornaci dei ceramisti, dal 2015 costituisce il polo didattico-scientifico del [[Museo civico e della ceramica|Museo della ceramica]].<ref name=crbc>{{cita web|url=https://www.campaniacrbc.it/portalAv/generaDettaglio.do?idPagina=20H31802&tipoScheda=LC|titolo=Polo didattico del Museo civico e della ceramica|sito=Campania CRBC}}</ref>
 
;Palazzo Forte:
Edificato nel Seicento, fu sede della [[sottoprefettura]] di Ariano di Puglia fino al 1926. Dal 1991 ospita il [[Centro europeo di studi normanni]] nonché il [[Museo civico e della ceramica]]<ref name=aadm/>.
 
;Palazzo Anzani:
Sita in via [[Donato Anzani]] la struttura, eretta nel XVII secolo, è adibita a sede del [[Museo archeologico di Ariano Irpino|Museo archeologico]].<ref name=aadm/>
 
;Palazzo de Piano-d'Afflitto:
[[File:Ariano Irpino S.Andrea.jpeg|thumb|Uno scorcio del palazzo della Duchessa con l'attigua chiesetta di Sant'Andrea]]
 
Noto come Palazzo della Duchessa, sorse lungo via [[Rodolfo d'Afflitto]] probabilmente nel medioevo come casa-torre e fu poi ristrutturato dapprima nel Cinquecento e quindi nel XVIII secolo.<ref name=aadm/>
 
;Palazzo Vitoli-Cozzo:
Sito in via [[Ireneo Vinciguerra]], risale al Settecento. In adiacenza vi è la cappella di Sant'Antonio di Padova, eretta nel 1731.<ref name=aadm/>
 
====Le masserie====
Queste maestose strutture architettoniche rurali furono edificate tra il [[Medioevo]] e il [[Rinascimento]] utilizzando le pietre estratte dalle cave locali o recuperate dai ruderi dei preesistenti [[casale (architettura)|casali]] alto-medioevali<ref name=NF/>. Le [[masseria|masserie]] più imponenti sorgono sugli altipiani che si estendono nel settore nord dell'agro comunale:<br>
''Falceta'', ubicata presso il [[tratturello Camporeale-Foggia]], aveva una prevalente destinazione zootecnica<ref name=aadm/>;<br>
''Montefalco'', anche questa sita lungo il tratturello, alle falde di un'antica cava di pietre<ref name=NF/>;<br>
''Chiuppo de Bruno'', prese il posto dell'antico casale di San Donato<ref name=NF/> lungo l'antica [[via Herculea]]. I ruderi della cappella di San Donato sono tuttora visibili;<br>
''Sprinia'', ubicata lungo la [[via Traiana]], una strada romana rimasta in uso fino alla fine del Medioevo<ref name=aadm/>;<br>
''Sant'Eleuterio'', sorta al posto di un casale omonimo<ref name=NF/> che a sua volta era situato presso il borgo romano di [[Aequum Tuticum]]<ref name=aadm/>.
Agli inizi del [[III millennio]] l'intera area, già in parte vincolata dalla [[Soprintendenze|soprintendenza]] archeologica di Salerno e Avellino, è stata posta definitivamente sotto tutela<ref>[http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2013/08/27/200/sg/pdf Gazzetta Ufficiale]</ref>.
 
====Le fontane====
Monumentali sono le "Règie Fontane", edificate nel 1757 per volontà di re [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] ad uso dei viandanti lungo la [[strada nazionale 80 della Campania e delle Puglie|strada Règia delle Puglie]] che collegava [[Napoli]] (capitale del [[Regno di Napoli|Regno]]) alla terra di [[Capitanata]]<ref name=NF/>. Nell'ambito del territorio comunale se ne ammirano quattro: il ''Càrpino della Pila'' ("càrpino" in [[dialetto arianese]] significa "abbeveratoio"), la ''Fontana della Maddalena'', il ''Càrpino della Tetta'' (prossima alla più antica ''Fontana della Tetta'') e la ''Fontana di Camporeale-Pontegonnella''.<ref name=aadm/>
 
Ben diverso era invece lo stile architettonico delle antiche fontane rurali, spesso in pietra grezza, meno elevate e solitamente coperte. Un esempio davvero ragguardevole è dato dalla cinquecentesca ''Fontana del Brecceto''<ref name=aadm/>, situata lungo la direttrice che conduce al santuario di San Liberatore.
 
===Aree naturali===
[[File:Villa Comunale di Ariano Irpino.jpg|thumb|La Villa Comunale, il giardino del Castello Normanno]]
;La villa comunale:
La villa comunale, realizzata tutt'attorno al [[castello normanno (Ariano Irpino)|castello normanno]] nel [[1876]]<ref name=NF/>, si estende per oltre 50.000 [[metro quadrato|m²]]<ref>{{cita web|url=http://www.irpinia.info/sito/towns/ariano/gardens.htm|titolo=Villa comunale|sito=Irpinia.info}}</ref> tra prati, fiori, siepi e alberi d'alto fusto. Fra questi ultimi spiccano i secolari [[Cedrus libani|cedri del Libano]]<ref>{{cita web|url=http://irpiniacom.it/citta_di_ariano/la_villa_comunale.php|titolo=La villa comunale|sito=Irpiniacom}}</ref> e, sul lato nord, l'ombroso viale degli [[ippocastano|ippocastani]]. Ai piedi del castello sono collocati il parco giochi e i reperti archeologici di [[Aequum Tuticum]] mentre sul versante sud vi sono il busto di [[Pietro Paolo Parzanese]], l'antica Croce longobarda<ref name=aadm/> e il monumento ai Caduti<ref>{{cita web|url=http://www.irpinianews.it/ariano-irpino-piano-della-croce-custodira-il-monumento-ai-caduti/|titolo=Ariano Irpino, il Piano della Croce custodirà il monumento ai caduti|sito=Irpinia News}}</ref>.
Sovente innevata d'inverno, per via delle sue ampie vedute panoramiche costituisce il belvedere d'[[Irpinia]].
 
;Boschetto Pàsteni:
Si tratta in effetti di un bosco d'alto fusto a vegetazione mista ([[conifere]] e [[latifoglie]]). Situato sul versante nord del centro storico, dispone di un'area attrezzata per escursionisti<ref>{{cita web|url=http://movimentoharambee.org/web/node/211|titolo=Boschetto Pasteni|sito=Movimento Harambee}}</ref>. Tra gli alberi presenti spicca un raro esemplare di [[Ulmus|olmo]] secolare, probabilmente immune alla [[grafiosi]].
 
;Panoramica Russo-Anzani:
Questo viale percorre il perimetro delle antiche mura cittadine, parte delle quali sono tuttora visibili<ref name=aadm/>.
Dimora del poeta [[Girolamo Angeriano]], è sita in posizione assai panoramica con esposizione a levante.
 
;Muraglioni dei Tranesi:
Situati su di una rupe a strapiombo esposta a ponente, nell'area delle antiche fornaci della [[ceramica arianese]], questi contrafforti costituiscono uno dei punti più panoramici della città<ref name=aadm/>.
 
;Regio Tratturo:
{{vedi anche|Tratturo Pescasseroli-Candela}}
Questo antico tracciato erboso, che attraversa le vaste lande situate nel settore nord-orientale dell'agro comunale, è legato alla [[transumanza]] di greggi dall'[[Abruzzo]] alla [[Puglia]]<ref>{{cita testo|autore=Natalino Paone|titolo=La transumanza, immagini di una civiltà|editore=Cosmo Iannone|data=giugno 1987|isbn=88-516-0013-9}}</ref>, tanto da essere denominato la “via della lana”<ref name=aials/>.
Il tratto che si è conservato meglio, quello che attraversa l'altipiano di Camporeale, è meta di escursionisti a piedi, in bici o a cavallo.
 
Dallo stesso pianoro (ove il tratturo entrava in connessione con l'antica [[via Herculea]]), si distacca il [[tratturello Camporeale-Foggia]], una diramazione il cui tracciato ripercorre invece quello della [[via Traiana]]<ref name=VdM/>.
 
===Siti archeologici===
[[File:Valle_del_Miscano_vista_da_Aequum_Tuticum.jpeg|thumb|La valle del Miscano, ricca di eminenze archeologiche. In primo piano, la contrada Sant'Eleuterio.]]
 
Nel territorio comunale vi sono due siti archeologici, entrambi ubicati nella [[valle del Miscano]] circa 10 km a nord del centro cittadino. Molti dei reperti rinvenuti in queste aree sono esposti nel locale [[Museo archeologico di Ariano Irpino|Museo archeologico]] poiché ambedue i siti non sono visitabili.<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/tutela5.htm|titolo=Gli scavi di Aequum Tuticum e della Starza, l'archeologia dimenticata|sito=Archemail}}</ref>
 
;La Starza:
{{vedi anche|La Starza (Ariano Irpino)}}
Quest'area archeologica, situata presso una rupe gessosa, consiste nel più antico insediamento preistorico del [[Neolitico]] inferiore (VI millennio a.C.) in [[Campania]]<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano1.htm|titolo=L'abitato neolitico de La Starza|sito=Archemail}}</ref>.
I reperti rinvenuti attestano un'occupazione pluri-millenaria durante tutto il Neolitico e l'[[età del bronzo]] fino all'abbandono avvenuto a ridosso dell'[[età del ferro]] (900 a.C.) e preceduto dalla fortificazione dell'insediamento mediante l'erezione di una cinta muraria.<ref>{{cita web|url=http://www.alborelivadie.eu/?page_id=548|titolo=La Starza 1|sito=Claude Albore Livadie}}</ref>
 
;Aequum Tuticum:
{{vedi anche|Aequum Tuticum}}
I resti di questo borgo [[Civiltà romana|romano]] emergono dal vasto pianoro di Sant'Eleuterio<ref>{{cita testo|autore=Provincia di Avellino|curatore=Giuseppe Muollo e Paola Mele|titolo=Ariano Irpino, Città dei Normanni|editore=BetaGamma|città=Viterbo|data=1998}}</ref>.
Le tracce rinvenute mostrano un abitato sviluppatosi entro il [[I secolo]] e divenuto poi, in [[epoca imperiale]], un importante snodo viario, infine decaduto e abbandonato alla fine dell'[[età antica]] a seguito delle [[invasioni barbariche]].<ref>{{cita web|url=http://www.archeosa.beniculturali.it/?center=luogo&id_provincia=1&id_luogo=19|titolo=Il centro di Aequum Tuticum|sito=Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno e Avellino}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano.htm|titolo=Il centro di Aequum Tuticum|sito=Archemail}}</ref>
 
==Società==
 
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Ariano Irpino}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti sul territorio comunale risultavano essere 268 (1,2% del totale), di cui 98 maschi e 170 femmine.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2008/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R15&Pro=P064&Com=5&paese=A9999&submit=Tavola|titolo= Dati Istat al 31 dicembre 2008|accesso= 7 agosto 2010}}</ref>
 
Le comunità più numerose sono le seguenti:
* [[Romania]] 105
* [[Albania]] 49
* [[Polonia]] 28
* [[Ucraina]] 26
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto arianese}}
Nell'ambito del territorio comunale accanto alla [[lingua Italiana]] si parla una particolare varietà<ref>{{cita web|url=http://www.ropi.it/dialetto-arianese-fra-i-dialetti-piu-importanti-ditalia.html|titolo=Dialetto arianese: fra i più importanti d'Italia|sito=Ropi}}</ref> del [[dialetto irpino]].
 
=== Religione ===
[[File:Memorie di S. Ottone Eremita, protettor principale della città e diocesi di Ariano (1780) (14777069002).jpg|thumb|upright=0.7|Il santo patrono [[Ottone Frangipane]], cui è intitolato l'ospedale cittadino]]
La città è sede della [[diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia]], suffraganea dell'[[arcidiocesi di Benevento]]. In particolare nell'ambito cittadino si contano 15 parrocchie e 4 santuari diocesani.<ref>{{cita web|url=http://www.diocesiarianolacedonia.it/index.php/diocesi/parrocchie|titolo=Parrocchie|sito=Diocesi di Arano-Lacedonia}}</ref>
 
===Tradizioni e folclore===
====Le Sante Spine====
{{Vedi anche|#Medioevo}}
Nella seconda metà del [[secolo XIII]] re [[Carlo I d'Angiò]] donò alla città due [[Sacra Spina|Sacre Spine]] della corona di [[Cristo]] ai superstiti della strage a tradimento compiuta dai [[Saraceni]] nel [[1255]], quale riconoscimento alle vittime del martirio<ref name=TV/>. In ricordo di quegli eventi memorabili si tiene annualmente<ref>{{cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/08/01/news/storia_folklore_e_fede_ad_ariano_irpino-145187038/|titolo=Storia, folklore e fede ad Ariano Irpino|sito=Repubblica}}</ref> (nel mese di agosto) la ''Rievocazione storica del dono delle Sante Spine''<ref>[http://www.santespine.it Sante Spine]</ref>. Le Sacre Spine sono tuttora custodite nel locale [[Museo degli argenti (Ariano Irpino)|Museo degli argenti]].
 
====Le Cinque Fiere====
{{vedi anche|#Età moderna}}
Nella seconda metà del [[secolo XVI|Cinquecento]] la città ottenne il "beneficio perpetuo" dell'istituzione di cinque fiere annuali quale forma di ristoro per i gravissimi danni patiti nel corso delle grandi [[guerre d'Italia del XVI secolo]]. Le fiere dovevano tenersi la domenica delle Palme, la domenica in Albis, il 13 Giugno, l'11 Agosto e il 27 Settembre<ref name =TV/>. Tuttavia nel corso del [[secolo XX|Novecento]] le due ultime furono traslate (per motivi religiosi) rispettivamente al 16 Luglio e al 1 Novembre mentre, al fine di evitare qualsiasi commistione con il mercato settimanale, quest'ultimo venne differito al mercoledì. Le fiere tematiche (a cadenza variabile) furono invece delocalizzate in un moderno centro fieristico<ref name=fdc>{{cita web|url=http://fieredellacampania.it/|titolo=Centro fieristico Fiere della Campania|sito=Fiere della Campania}}</ref>.
 
===Istituzioni, enti e associazioni===
[[File:Ospedale Ariano-Irpino.jpeg|thumb|Veduta parziale dell'area ospedaliera. In primo piano, l'elisuperficie.]]
====Ospedale====
L'ospedale civile "Sant'Ottone Frangipane" venne fondato nel 1410 e, come tutte le analoghe strutture dell'epoca, accoglieva inizialmente sia gli infermi che i pellegrini<ref name=NF/>.
A seguito degli eventi sismici verificatisi nel Novecento il nosocomio venne interamente ricostruito poco più a valle, in prossimità dell'eremo<ref>vedi sezione [[#Architetture religiose]], chiesa di S. Pietro de' Reclusis</ref> in cui visse [[Ottone Frangipane|il santo]] al quale l'ospedale è dedicato.
 
====Istituto di Assistenza====
Questa struttura, specializzata nell'assistenza [[geriatria|geriatrica]] e realizzata grazie ai lasciti raccolti da Francesco Capezzuto (vescovo di Ariano dal 1838 al 1855) cui è intitolata, sorse nel 1873 e fin dal 1891 occupa la sede attuale, nel centro della città.<ref name=NF/>
 
====Fondazione Mainieri====
Sorta grazie al lascito del benefattore Vincenzo Mainieri (nato in Ariano nel 1853), l'istituzione si occupa della formazione alle persone diversamente abili.<ref>[http://www.fondazionemainieri.it/about.html Fondazione Mainieri]</ref>
 
====Centro Minerva====
Fondata nel 1982 in un'area verde alle porte della città, questa struttura sanitaria è specializzata nel settore riabilitativo.<ref>[http://www.centrominerva.org/index.html Centro Minerva]</ref>
 
====Silenziosi Operai della Croce====
Si tratta di un'associazione internazionale privata di fedeli<ref>{{cita web|url=http://www.luiginovarese.org/realta-associative/silenziosi-operai-croce/|titolo=Silenzosi Operai della Croce (SOdC)|sito=Opera "Beato Luigi Novarese"}}</ref> la cui casa madre è sita nel territorio comunale, presso il santuario di Valleluogo<ref>vedi sezione [[#Architetture religiose]]</ref>. Nella grande struttura vi è, fra l'altro, un centro di riabilitazione psicomotoria.<ref>{{cita web|url=http://www.diocesiarianolacedonia.it/index.php/diocesi/comunita-religiose/silenziosi-operai-della-croce|titolo=Silenziosi Operai della Croce|sito=Diocesi di Ariano-Lacedonia}}</ref>
 
====Suore dello Spirito Santo====
{{vedi anche|Suore dello Spirito Santo (Ariano Irpino)}}
Questa congregazione, fondata nel 1896 da [[Giuseppina Arcucci]] nell'allora Ariano di Puglia, svolge la sua opera nel campo socio-assistenziale e, a partire dal 1986, anche all'estero in ambito missionario<ref>{{cita web|url=http://suorespiritosanto.org/web2/casamadrearianoirpino|titolo=Casa-madre Ariano Irpino|sito=Congregazione Suore dello Spirito Santo}}</ref>. La casa madre è situata nel cuore del centro storico, adiacente al municipio.
 
==Cultura==
[[File:Roger_II_Sicily.jpg|thumb|Re [[Ruggero II]], il sovrano delle [[Assise di Ariano]]]]
===Istruzione===
====Ricerca====
 
La città è sede del [[Centro europeo di studi normanni]], sorto nel 1991 per iniziativa di un gruppo di studiosi italiani, francesi e inglesi e finalizzato alla ricerca sulla civiltà [[Normanni|normanna]] nell'Europa medievale.<ref>{{cita web|url=http://www.librari.beniculturali.it/opencms/opencms/it/istculturali/istituti/istituto_331.html|titolo=Centro Europeo di Studi Normanni|sito=Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali}}</ref>
 
Nel 2006 è stato invece inaugurato, alla presenza del premio Nobel [[Rita Levi-Montalcini]], il centro di ricerche [[BioGeM]] (Biologia e Genetica Molecolare), il quale persegue la missione di contribuire al progresso della ricerca in campo medico-scientifico.<ref>{{cita web|url=http://www.unina.it/-/1321014-la-genetica-riparte-dal-sud-con-il-centro-biogem-di-ariano-irpino|titolo=La genetica riparte dal Sud con il Centro Biogem di Ariano Irpino|sito=Università degli Studi di Napoli "Federico II"}}</ref>
 
====Università====
 
[[Biogem#Attività di formazione|BioGeM Campus]], in collaborazione con i principali atenei italiani ed europei, promuove l'alta formazione e la diffusione della cultura scientifica in ambito bio-genetico<ref>{{cita web|url=http://www.biogemcampus.com/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=145|titolo=Life &amp; Mind Science School|sito=BiogemCampus}}</ref>. .
 
La città è inoltre sede d'esame dell'[[Università telematica Pegaso]]<ref>{{Cita web|url=http://www.unipegaso.it/website/ateneo/sedi/ariano-irpino|titolo=Ariano Irpino|sito=Università telematica Pegaso}}</ref>.
 
====Scuole====
 
Sede di [[distretto scolastico]], la città ospita sul proprio territorio 24 plessi didattici<ref>{{cita web|url=http://pcariano.geoslab.it/ClientArea.aspx?page=19&data=29|titolo=Piano di emergenza comunale|sito=Protezione Civile Ariano|p=14}}</ref>, cinque dei quali riservati agli istituti d'istruzione superiore.<ref>[http://www.liceoparzanese.it/ Liceo "Pietro Paolo Parzanese"]</ref><ref>[http://www.istitutosuperioreruggerosecondo.gov.it/ Istituto Superiore "Ruggero II"]</ref><ref>[http://www.iisgdegruttola.gov.it/ Istituto d'Istruzione Superiore "Giuseppe De Gruttola"]</ref>
 
====Biblioteche====
 
===== Biblioteca Comunale =====
Sita nel centro della città, comprende circa 20.000 volumi nonché stampe di epoca compresa fra il [[XVI secolo|Cinquecento]] e il [[XVIII secolo|Settecento]]. La raccolta fu costituita nel 1870 grazie all'acquisizione delle opere custodite nei conventi Scolopi di Ariano, Alcantarini di [[Mirabella Eclano|Mirabella]] e Francescani di Ariano, [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]], [[Casalbore]] e San Giovanni del Palco di [[Lauro (Italia)|Lauro]] (nel [[1866]] tali Ordini erano stati soppressi e i relativi beni [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|secolarizzati]]). Per la costituzione della biblioteca fu determinante l'impegno di [[Pasquale Stanislao Mancini]], cui la collezione è intitolata.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ariano-irpino.av.it/pagina2228_biblioteca.html|titolo=La biblioteca comunale|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>
 
===== Biblioteca CESN =====
Allestita nella sede del [[Centro Europeo di Studi Normanni]], custodisce 10.000 testi storici medievali oltre ad antichi manoscritti, pergamene e un archivio digitale.<ref>{{cita web|url=http://www.cesn.it/index-11.html|titolo=Biblioteca e Archivio| sito=CESN}}</ref>
 
===== Biblioteca Diocesana =====
Ubicata all'interno dell'omonimo museo, conta circa 10.000 testi oltre all'archivio storico della [[Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia#Ariano Irpino|curia vescovile]] e alla raccolta completa delle opere del sacerdote-poeta [[Pietro Paolo Parzanese]]<ref>{{cita web|http://www.arianosacra.it/parzanese.html|titolo=Fondo Parzanese|sito=Ariano Sacra}}</ref>.
 
====Musei====
[[File:Weltliche Schatzkammer Wienc.jpg|thumb|Riproduzione del mantello di [[Ruggero II]], esposto nel Museo della civiltà normanna]]
=====Museo della Civiltà Normanna=====
{{vedi anche|Museo della civiltà normanna}}
Ubicato all'interno del [[castello normanno (Ariano Irpino)|Castello normanno]], custodisce molti reperti storici di epoca [[alto medioevo|alto-medievale]]<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/251691/museo-della-civilt-normanna|titolo=Museo della civiltà normanna|sito=Touring Club}}</ref>.
 
===== Museo Civico della Ceramica =====
{{vedi anche|Museo civico e della ceramica}}
Situato a Palazzo Forte, in via [[Rodolfo d'Afflitto]], espone stampe di epoca rinascimentale, la fototeca civica e una vasta collezione di [[maiolica arianese]] antica<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/98534/museo-civico-e-della-ceramica|titolo=Museo civico e della ceramica|sito=Touring Club Italia}}</ref>.
 
===== Museo Archeologico =====
{{vedi anche|Museo archeologico di Ariano Irpino}}
Ospitato in uno storico palazzo alla via [[Donato Anzani]], vi si trovano reperti di epoca [[neolitico|neolitica]], [[sanniti]]ca e [[civiltà romana|romana]] provenienti dai siti archeologici della [[valle del Miscano]].<ref>{{cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=151315&pagename=157031|titolo=Antiquarium di Ariano Irpino|sito=Ministero dei Beni Culturali}}</ref>
 
===== Museo degli Argenti =====
{{vedi anche|Museo degli argenti (Ariano Irpino)}}
Ha sede nell'ex tesoreria della [[Cattedrale di Ariano Irpino|Basilica Cattedrale]]. Custodisce preziose opere sacre, fra cui un reliquario contenente due [[Sacra Spina|Sacre Spine]] della corona di Cristo<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/98707/museo-degli-argenti|titolo=Museo degli Argenti|sito=Touring Club}}</ref>.
 
===== Museo Diocesano =====
{{vedi anche|Museo diocesano (Ariano Irpino)}}
Situato lungo via Annunziata nell'ex chiesa di Santa Lucia, espone pitture del Seicento e Settecento napoletano e varie opere tessili, lignee e marmoree<ref>{{cita web|url= http://www.touringclub.it/destinazione/257/museo-diocesano|titolo=Museo diocesano|sito=Touring Club Italiano}}</ref>.
 
===== Museo "Giuseppina Arcucci" =====
{{vedi anche|Giuseppina Arcucci#Museo}}
Custodito dalle [[Suore dello Spirito Santo (Ariano Irpino)|Suore dello Spirito Santo]], è dedicato alla fondatrice della congregazione ma conserva opere e documenti di epoca anteriore.<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/210921/museo-giuseppina-arcucci|titolo=Museo ''Giuseppina Arcucci''|sito=Touring Club}}</ref>
 
===== Museo "Biogeo" =====
{{vedi anche|Biogem#Museo}}
Sorto all'interno del centro di ricerca [[Biogem]] con il supporto dell'[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]], questo particolare museo illustra l'origine e l'evoluzione della [[Terra]] e della [[vita]].<ref>{{cita web|url=http://www.gm.ingv.it/index.php/news/183-riapertura-del-museo-di-storia-della-terra-e-della-vita-qbiogeoq|titolo=Riapertura del Museo di Storia della Terra e della Vita BIOGEO|sito=INGV}}</ref>
 
=== Media ===
 
==== Radio ====
''Ai Radio'' è un'emittente radiofonica che modula in Fm 107,7 sulle province di Avellino e Benevento<ref>{{cita web|url=http://diretta.frequence-radio.com/m/frequenze-radio-canale-4.html|titolo=Frequenze radio Radio Canale 4|sito=Frequence radio}}</ref>. Ha iniziato la programmazione il 10 novembre 2014 raccogliendo l'eredità di ''Radio Canale 4'', la quale era stata fondata sul finire del Novecento.
 
==== Televisione ====
[[Canale 58 (Campania)|Canale 58]], diretta da [[Gianni Raviele]], è l'emittente televisiva cittadina. Nata a fine Novecento, si caratterizza per un palinsesto focalizzato sull'informazione regionale. Dal 2013 l'emittente si è dotata di un proprio sito web.<ref>{{cita web|url=http://www.canale58.com/gerenza.php|titolo=Gerenza|sito=Canale 58}}</ref>
 
=== Arte ===
{{vedi anche|Ceramica di Ariano Irpino}}
La città si caratterizza per un peculiare prodotto artistico, la maiolica o ceramica smaltata, di cui si hanno notizie certe a partire dalla fine del [[Duecento]]<ref name=Otta>{{cita testo|autore=Ottaviano D'Antuono|titolo=La Maiolica delle Antiche Fabbriche di Ariano nel Museo Civico|data=2008|editore{Grafiche Lucarelli|città=Ariano Irpino}}</ref>, sebbene il picco della produzione venne raggiunto solo nel [[Settecento]]<ref name=guido>{{cita testo|autore=Guido Donatone|titolo=La Maiolica di Ariano Irpino|editore=Edizione Del Delfino, Adriano Gallina|città=Cava dé Tirreni|anno=1980}}</ref>.
 
Oltre alle vaste collezioni custodite nel [[Museo civico e della ceramica]], si registra anche una variegata produzione attuale che si fregia del marchio CAT (Ceramica Artistica Tradizionale) rilasciato dal Consiglio Nazionale Ceramico<ref>Decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato del 26 giugno 1997, in attuazione della Legge 9 luglio 1990</ref>.
 
===Cucina===
[[File:Ricotta salata e zucchina.jpg|thumb|Ingredienti "poveri"]]
La cucina arianese rispecchia fedelmente le tradizioni contadine e pastorali del luogo<ref name=Vmn>{{cita testo|autore=Archeoclub d'Italia (sede di Casalbore)|curatore=Giovanni Bosco Maria Cavalletti|altri=Regione Campania (Centro di Servizi Culturali - Ariano Irpino)|titolo=Progetto itinerari turistici Campania interna - La Valle del Miscano|vol=2|pp=63-100|città=Avellino|anno=1995}}</ref>, tanto che le pietanze conservano di solito le denominazioni tradizionali in [[dialetto arianese]]. In effetti numerose sono le vivande che vengono preparate con prodotti semplici e frugali: un esempio tipico è dato dal ''panicuótt'', ossia "pane-cotto"<ref>{{cita web|url=http://www.quicampania.it/ricettelocali/pancoto-arianese.html|titolo=Pancotto arianese|sito=Qui Campania}}</ref>.
 
In realtà, oltre al pane casereccio, anche alcuni tagli di pasta (''làine'', ''cicatiélli'', ''cavaiuóli'') e certe forme di latticini (''trézze'', ''próule'', ''casicavàll'') e insaccati (''capicuóll'', ''sammucchj'', ''salisicchj'')<ref name=MdA/> sono peculiari di questa terra ad alta vocazione agro-zootecnica<ref>vedi sezione [[#Agricoltura]]</ref>, mentre fra le carni prevalgono piuttosto quelle bianche degli animali da cortile, spesso farcite e aromatizzate con erbe selvatiche locali<ref name=cdA>{{cita web|url=http://www.cittadiariano.it/pagina/ricette-arianesi/235|titolo=Ricette arianesi|sito=Città di Ariano}}</ref>. Nonostante la relativa lontananza dai due mari [[Tirreno]] e [[Adriatico]] (distanti comunque meno di 100 km), non manca qualche portata a base di pesce come ad esempio la caratteristica ''pizza cu la lice'', ossia "pizza con le alici".<ref name=Vmn/>
 
Gli ortaggi poi costituiscono da sempre una quota rilevante degli ingredienti in uso, tanto che già nel [[secolo XIX]] veniva ad esempio rimarcata<ref name=NF/> la produzione in "quantità immensa di peperoni, detti ''pipilli''"' (denominazione quest'ultima tuttora in auge nel dialetto locale).
Larghissimo è anche l'utilizzo di legumi e verdure (ivi compreso il ''cardone'' di Natale), la cui cottura richiede comunque un particolare tipo di pentola chiusa in terracotta, la ''pignata''.<ref name=MdA/>
 
Caratteristica è poi la frutta, tanto che alcune cultivar, soprattutto di ciliegia, sono autoctone<ref>{{cita web|url=http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/tradizionali/ciliegia-maiatica.html|titolo=Ciliegia maiatica, Melella, di San Pasquale|sito=Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania}}</ref>. Tradizionale nelle stagioni intermedie è inoltre la ricerca di tipici prodotti del sottobosco: così in primavera si raccolgono ''li spàlici'' (l'essenza [[Asparagus acutifolius]], una particolare varietà di asparago più piccola ma più aromatica di quella coltivata), in autunno invece ''li cardariéll'' (la prelibata specie fungina [[Pleurotus eryngii]]).<ref name=Vmn/>
 
Alcuni piatti decisamente più elaborati sono invece esclusivi di certe ricorrenze, come ''strùffili'' a Carnevale, ''casatiéll'' e ''pizzpanàr'' a Pasqua, ''pipilli chjin'' e ''zéppule'' alla vigilia di Natale, ''malati'' alla vendemmia, ''pizza cu li ccécule'' alla mattanza del maiale.<ref name=Vmn/><ref name=cdA/>
 
Per tutte le pietanze il condimento immancabile è l'olio extravergine d'oliva [[denominazione di origine protetta|DOP]]
"[[Irpinia - Colline dell'Ufita]]", ricavato localmente<ref>Allegato al Decreto Ministeriale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 10 ottobre 2005, pubblicato sulla G.U. n. 246 del 21 ottobre 2005, URL consultato il 25 luglio 2017</ref> da piante della tipica cultivar [[Ravece]], mentre il marchio di [[prodotto agroalimentare tradizionale]] spetta al [[caciocchiato]], un caratteristico formaggio da dessert di produzione esclusivamente locale<ref>{{cita web|url= http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/tradizionali/caciocchiato.html|titolo=Prodotti tradizionali - caciocchiato|sito=Regione Campania}}</ref>.
 
===Eventi===
[[File:Ariano Folk Festival 2016.jpg|thumb|Ariano Folk Festival]]
''Ariano Folk Festival''<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/spettacoli/17_agosto_17/ariano-folkfestival-irpinia-band-russia-africa-america-latina-952b4326-8350-11e7-ab10-ace68caae8fb.shtml|titolo=Ariano Folk Festival, in Irpinia band da Russia, Africa e America latina|sito=Il Corriere del Mezzogiorno}}</ref> costituisce una rassegna di musica folk. Si articola in due sessioni: la prima ad agosto, l'altra al coperto fra dicembre e gennaio.
 
''Ariano International Film Festival''<ref>{{cita web|url=https://www.comingsoon.it/cinema/news/al-via-la-v-edizione-dell-ariano-film-festival-in-programma-dal-29-luglio/n68637/|titolo=Al via la V edizione dell'Ariano Film Festival in programma dal 29 luglio|sito=Coming Soon}}</ref> è invece una rassegna cinematografica; si tiene annualmente a cavallo fra i mesi di luglio e agosto.
 
''ClassicAriano'', rassegna di musica classica curata dalla "Società italiana della [[musica da camera]]", si compone di una serie cadenzata di concerti.<ref>{{cita web|url=http://www.quotidianodelsud.it/campania/societa-cultura/2016/07/29/basilica-cattedrale-apre-porte-classicariano|titolo=La Basilica Cattedrale apre le porte a ClassicAriano|sito=Il Quotidiano del Sud}}</ref>
 
Il meeting ''Le due culture''<ref>{{cita web|url=http://www.biogem.it/l2c-2017.pdf|titolo=Le Due Culture|sito=Biogem}}</ref>, organizzato annualmente dal centro di ricerche [[BioGeM]] (Biologia e Genetica Molecolare), si propone di raggiungere un punto d'incontro tra il sapere umanistico e quello scientifico.<ref>{{cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/08/12/foto/ariano_irpino_il_meeting_le_due_culture_aprira_le_porte_di_biogem-120858560/1/|titolo=Ariano Irpino, il meeting "Le Due Culture" aprirà le porte di Biogem|sito=Repubblica}}</ref>
 
==Geografia antropica==
[[File:ariano irpino via russo anzani.jpg|thumb|Viale Russo-Anzani, lungo gli spalti delle antiche mura]]
===Urbanistica===
Il centro storico, ubicato sul crinale del "Tricolle" e di impianto [[Alto Medioevo|alto-medioevale]], ebbe fin dall'origine una forma piuttosto allungata. Esso infatti si disponeva lungo un antico tracciato (verosimilmente una semplice mulattiera) che da [[Benevento]] (capitale dell'omonimo [[Ducato di Benevento|ducato longobardo]]) conduceva verso la [[Puglia]], all'epoca duramente contesa ai [[Bizantini]]<ref name=NF/>. Tale percorso è tuttora riconoscibile nei rioni Strada-Annunziata-Piazza Ferrara-Guardia-Pasteni. Altri micro-quartieri sorsero poi lungo antiche diramazioni: è il caso di Sambuco (vie Santo Stefano-Anzani) lungo un viottolo per [[Villanova del Battista|Villanova]]-[[Zungoli]] e di San Nicola (vie Parzanese-Intonti) lungo un sentiero per [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]]. La cerchia urbana era cinta da mura<ref>{{cita|G. Stanco}}</ref>, alcuni tratti delle quali sono tuttora visibili lungo la via Russo-Anzani. Invece il [[Castello normanno (Ariano Irpino)|castello]], eretto nel punto più elevato, era staccato dal resto dell'abitato<ref name=Antuono>{{cita|D'Antuono M. e D'Antuono O.|}}</ref> attorno al quale vi erano piuttosto alcune distese di pascoli pubblici. Le numerose grotte esistenti hanno origine artificiale e un intero quartiere rupestre (Tranesi) era stato destinato alla produzione della [[maiolica arianese]]. Anche i molti burroni che circondano il centro storico non esistevano in origine ma si formarono a seguito di profondi fenomeni erosivi (e conseguenti frane) provocati dell'erronea regimentazione delle acque piovane lungo i ripidissimi pendii e, nel corso dei secoli, hanno inghiottito diversi rioni<ref name=NF/> risultando non meno dannosi dei terremoti. Tuttavia, nonostante le tante vicissitudini, la conformazione urbana subì poche modifiche durante il suo primo millennio di vita.
 
La situazione mutò radicalmente solo nel Settecento, quando re [[Carlo III di Spagna]] fece costruire la "via Regia delle Puglie".(attuali corso Vittorio Emanuele - via Nazionale), ossia la prima grande strada che, per ragioni di spazio, si limitava a rasentare il centro antico. Fu in quel periodo che bottegai e tavernai si stabilirono in massa lungo la nuova via, fondando così i rioni San Rocco, San Domenico, Valle e Pagliare<ref name=NF/>.
 
Un secondo rivoluzionamento urbanistico si ebbe poi nel Novecento, determinato non solo dagli eventi bellici della [[seconda guerra mondiale]] ma anche da una serie di terremoti susseguitisi nell'arco di un cinquantennio (dal 1930 al 1980)<ref>vedi [[Terremoti in Irpinia]]</ref>. Si determinò allora, oltre all'ampliamento del centro antico a scapito degli antichi pascoli pubblici (rioni San Leonardo, Calvario, Pallottini, Pasteni, Fontananuova), anche la costruzione di nuovi quartieri periferici (Cardito, San Pietro, Sant'Antonio, Martiri) realizzati a mezza costa lungo l'attuale tracciato in variante della [[strada statale 90 delle Puglie]]<ref name=PRG>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/SUE/PUC-NTA.pdf|titolo=Piano urbanistico comunale|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>. L'intero centro abitato ha assunto così una conformazione conico-elicoidale di cui però il centro storico (benché solo parzialmente ricostruito) continua a rappresentare il vertice. Infatti il piano urbanistico comunale e il relativo regolamento edilizio, in vigore dal 2010<ref>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/SUE/index.html|titolo=Sportello unico dell'edilizia|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>, stabiliscono norme volte a salvaguardare la città antica mentre gran parte dell'agro è tutelato quale paesaggio rurale.
 
=== Frazioni e località ===
[[File:Ariano Irpino c.da San Liberatore.jpeg|thumb|L'antico santuario dedicato al compatrono [[San Liberatore]] al centro dell'omonima contrada]]
 
Lo statuto del comune di Ariano Irpino non cita alcuna frazione<ref>{{cita|Statuto comunale}}</ref>.
 
Numerose (circa un centinaio) sull'intero agro sono invece le località abitate sparse<ref name=IGM>{{cita testo|autore=Istituto Geografico Militare|titolo=Carta topografica d'Italia|capitolo=Foglio 174 Ariano Irpino|città=Firenze}}</ref> (generalmente denominate [[contrada (geografia)|contrade]]), di origine solo relativamente antica.
Infatti nel [[Medioevo]] l'agro rurale, benché vasto, risultava insicuro e spopolato, in quanto i rari [[casale (architettura)|casali]] fortificati non si rivelarono in grado di resistere ai continui assedi e finirono tutti distrutti<ref name=TV/>.
Nel [[Rinascimento]] invece, grazie all'accresciuta sicurezza, in tutte le aree rurali si edificarono numerose [[masseria|masserie]], molte delle quali erano comunque fortificate<ref>vedi Sezione [[#Le masserie]]</ref>.
Tuttavia il grosso sviluppo dell'edilizia rurale si è registrato solo in epoca moderna, quando scomparve definitivamente la minaccia del [[brigantaggio]].<ref name=NF/>
 
Le contrade conservano generalmente le denominazioni tradizionali in [[dialetto arianese]], con frequenti riferimenti toponomastici non soltanto all'orografia e alla vegetazione ma anche al feudalesimo e alla religione<ref>{{cita testo|autore=Nicola d'Antuono|titolo=Locorum nomina - Ariano et contorni - Cenni di toponomastica rurale|città=Ariano Irpino|data=ottobre 2002}}</ref>.
Dall'analisi delle mappe topografiche si evince che, ad eccezione della borgata sorta nell'Ottocento presso la [[stazione di Ariano Irpino|stazione ferroviaria]], le aree vallive sono generalmente evitate dagli insediamenti abitativi. In effetti molte delle contrade sorsero su aree collinari, in prossimità di fonti sorgive, ad altitudini comprese tra 200 e 800 {{mslm}}<ref name=IGM/>.
 
==Economia==
===Agricoltura===
[[File:Olive trees in Italy.jpg|thumb|Un oliveto in autunno, con le reti distese al suolo per la raccolta]]
Il settore agro-zootecnico ha assunto fin dall'antichità notevole rilevanza, come attestato dall'ampiezza dell'agro comunale (il più esteso della [[Campania]]) e dalla predominanza degli insediamenti rurali sparsi<ref>{{cita|Statuto comunale|art. 2, commi 2 e 3.}}</ref>. La città, facente parte del distretto agrario n°1 "Alto Cervaro"<ref name=comuniit>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/064/005/|titolo=Ariano Irpino|sito=Comuni Italiani}}</ref> e dell'[[Associazione nazionale città dell'olio]]<ref>{{cita web|url=http://www.cittadellolio.it/area-soci/comune-di-ariano-irpino|titolo=Area Soci|sito=Associazione Nazionale Città dell'Olio}}</ref>, conta infatti il più alto numero di aziende agricole e la più ampia superficie agraria utilizzata di tutta la provincia<ref>{{cita web|url=http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/064/064005/7/|titolo=Condizioni abitative ed insediamenti|sito=OttomilaCensus}}</ref>.
 
Tra i prodotti tipici più rinomati si annoverano le olive della cultivar autoctona ''[[Ravece]]'' (destinate all`estrazione di olio [[Denominazione di origine protetta|DOP]] extravergine "[[Irpinia - Colline dell'Ufita]]")<ref>{{cita web|url=http://www.agricoltura.regione.campania.it/Tipici/pdf/disciplinare-olio-irpinia-ufita.pdf|titolo=Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta "Irpinia – Colline dell’Ufita”|sito=Regione Campania}}</ref>, i cereali (per la produzione di pane e pasta), la frutta, i legumi, le carni e i latticini; tra questi ultimi spicca il [[caciocchiato]], un prodotto esclusivamente locale che si fregia del marchio [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]].<ref>vedi sezione [[#Cucina]]</ref>
 
===Artigianato===
[[File:Ariano irpino, saliere, XVII-XVIII sec. 02.JPG|thumb|Antiche maioliche arianesi]]
 
La [[maiolica arianese]] costituisce la produzione artigianale più caratteristica della città, attestata fin dall'[[alto medioevo]]<ref name=Otta/>.
Per cinque secoli, dagli inizi del [[Quattrocento]] ai primi del [[Novecento]], l'area artigianale cittadina era ubicata nel quartiere rupestre ''Tranesi'', detto così perché molti dei ceramisti ivi residenti provenivano da [[Trani]].<ref name=NF/> Vaste collezioni di maioliche antiche sono custodite nel [[museo civico e della ceramica]].
 
Anche in epoca contemporanea la tradizione artigiana non si è mai interrotta, tanto che il comune è parte integrante dell'[[associazione italiana città della ceramica]].<ref name=comuniit/>
 
=== Industria ===
[[File:Ariano Irpino, campo Reale.jpeg|thumb|Insediamenti produttivi sul pianoro di Camporeale]]
Il settore industriale si basa su di un buon numero di imprese di piccole o medie dimensioni, eredi dell'antica tradizione bottegaia e attive principalmente nei settori agro-alimentare, edilizio e metalmeccanico<ref>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/sap/pip/convegno_26giugno2008/Analisi_del_contesto_territoriale.pdf|titolo=analisi del contesto territoriale|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>. Molte delle aziende, fra le quali spicca il consorzio biotecnologico [[BioGeM]], sorgono in un'idonea area attrezzata estesa per 100 ettari<ref>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/sap/pip/caratteristiche.htm|titolo=Le caratteristiche|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>
sull'altipiano di Camporeale, in posizione baricentrica tra [[Campania]] e [[Puglia]].
 
Sull'opposto versante, nella [[valle dell'Ufita]] in prossimità dell'[[Autostrada dei due mari|autostrada]], vi è invece un moderno centro fieristico<ref name=fdc/>.
 
In forte crescita è poi la produzione di [[energie rinnovabili]] mediante l'implementazione di [[parco eolico|parchi eolici]], secondo l'ottica innovativa dello [[sviluppo sostenibile]].<ref>{{cita web|url=https://www.ideegreen.it/parco-eolico-di-ariano-irpino-18884.html|titolo=Parco eolico di Ariano Irpino|sito=Idee green}}</ref>
 
===Turismo===
[[File:Campanile Cattedrale - panoramio.jpg|thumb|Piazza Plebiscito, il cuore pulsante della città]]
La città vanta un'antica tradizione sia nel campo della ristorazione che per quanto attiene alle strutture recettive. Infatti, trovandosi all'altezza della [[sella di Ariano]] (il valico più importante tra Campania e Puglia), ha sempre contato su di un intenso traffico di viaggiatori e viandanti, ai cui bisogni provvedeva una numerosa classe locale di mercanti e tavernai<ref name=TV/>. A seguito però della costruzione della [[ferrovia Napoli-Foggia|ferrovia]] nel XIX secolo<ref name=lsf>{{cita web|url=http://www.lestradeferrate.it/mono17.htm|autore=Rosario Serafino|titolo=La ferrovia Napoli-Foggia|sito=Le strade ferrate}}</ref> e dell'[[autostrada dei due mari|autostrada]] nel secolo successivo<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1493249|titolo=A16 Autostrada Napoli-Canosa|sito=SkyscraperCity}}</ref>, si è assistito inevitabilmente a un drammatico calo dei transiti interregionali lungo la vecchia [[strada nazionale 80 della Campania e delle Puglie|strada nazionale delle Puglie]].
 
Tuttavia le favorevoli caratteristiche climatico-ambientali iniziarono a richiamare molti visitatori sul "Tricolle" fin dall'epoca [[Fascismo|fascista]], quando venne ivi creata una [[colonia estiva|colonia montana]]<ref name=usdA/>.
Poi, dalla seconda metà del Novecento, è divenuto notevole anche l'afflusso di visitatori attratti nella cittadina dal susseguirsi nel corso dell'anno di iniziative culturali, musicali e artistiche, alcune delle quali di alto spessore<ref>vedi sezione [[#Eventi]]</ref>.
Inoltre, grazie alla riscoperta della [[via Francigena]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/08/05/la-strada-sacra-sui-sentieri-dei-pellegrini.html|titolo=La Strada Sacra|sito=Repubblica}}</ref>, a partire dagli inizi del [[III millennio]] si è assistito a un significativo sviluppo del turismo religioso, tanto che il comune è entrato a far parte del distretto turistico "Viaticus"<ref>{{cita web|url=http://www.ntr24.tv/2017/12/16/distretto-turistico-viaticus-la-regione-campania-da-il-via-libera/|titolo=Distretto turistico Viaticus: la regione Campania dà il via libera|sito=Ntr24}}</ref>.
Rinomato è infine il comparto enogastronomico che annovera una quindicina di aziende agrituristiche<ref>{{cita web|url=https://ariano-irpino.virgilio.it/cat/AGRITURISMO.html|titolo=Agriturisno ad Ariano Irpino|sito=Virgilio}}</ref> e oltre una ventina di ristoranti<ref>{{cita web|url=http://www.regioni-italiane.com/ristoranti-campania/ristoranti-ariano-irpino.htm|titolo=Ristoranti ad Ariano Irpino|sito=Regioni italiane}}</ref>.
 
==Infrastrutture e trasporti==
[[File:Autostrada A16.svg|upright=2.3|thumb|La città a metà strada fra i due mari, adiacente all'A16]]
===Strade===
L'asse portante della viabilità cittadina è costituito dalla [[strada statale 90 delle Puglie]] che, unitamente alle sue varianti 90bis e 90dir<ref>{{cita web|url=http://www.stradeanas.it/it/le-strade/la-rete-anas|titolo=Le strade Anas|sito=Anas S.p.A.}}</ref>, attraversa l'intero territorio comunale consentendo i collegamenti tanto con il limitrofo casello [[Autostrada dei due mari|A16]] di [[Grottaminarda]] (lungo la direttrice per [[Avellino]] - [[Benevento]]) quanto con la vicina [[Puglia]] (sulla direttrice per [[Foggia]]).
 
Vi sono poi numerose strade provinciali, le quali si dispongono a formare una rete a maglie larghe che raggiunge tutti i comuni limitrofi oltre ad alcune sedi suburbane di rilevante interesse, quali la stazione ferroviaria e l'area fieristica<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.avellino.it/documents/12964/250822/STRADE.pdf/|titolo=Strade|sito=Provincia di Avellino}}</ref>.
Assai fitto e articolato è infine il reticolo formato dalle strade comunali.
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Ariano Irpino}}
La città dispone di una propria stazione ferroviaria posta sulla tratta Benevento-Foggia<ref>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/ariano/comeragg.htm|titolo=Come si raggiunge|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref> della [[Ferrovia Napoli-Foggia|linea Roma-Bari]] e ubicata in una piccola valle a circa 6&nbsp;km dal centro urbano.
 
Di notevole rilievo storico è invece lo scalo tecnico di [[Pianerottolo d'Ariano]], situato sul punto di valico della linea<ref name=lsf/>.
 
La città è inoltre interessata dal progetto [[Ferrovia Napoli-Foggia#Il progetto di raddoppio|Alta Capacità]] che prevede, fra l'altro, la realizzazione di una nuova stazione [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] nell'ampia [[valle dell'Ufita]], in posizione baricentrica rispetto all'intero comprensorio.<ref>{{cita web|url=http://www.acam-campania.it/wp-content/uploads/2013/05/La-nuova-linea-di-alta-capacita-Napoli-Bari.pdf|titolo=La nuova linea di alta capacità Napoli-Bari|sito=ACAM Campania}}</ref>
 
=== Mobilità ===
Diverse aziende di trasporto su gomma effettuano collegamenti a lunga percorrenza, in special modo con la capitale [[Roma]] (distante oltre 250 km)<ref>{{cita web|url=http://mobile.oraribus.com/autobus-ariano+irpino-Roma|titolo=Bus Ariano Irpino-Roma|sito=Orari Bus}}</ref>.
 
I trasporti pubblici interurbani sono invece gestiti dalla società partecipata regionale [[Autoservizi Irpini|AIR]]<ref>{{cita web|url=http://www.air-spa.it/azienda.php|titolo=Azienda|sito=A.IR. S.p.A.}}</ref> che garantisce le relazioni con le città di [[Avellino]], [[Benevento]], [[Foggia]], [[Napoli]] oltre che con i singoli comuni limitrofi<ref>{{cita web|url=http://ro.autobus.it/ro/asp/ricercaorari.asp?user=air|titolo=Ricerca orari|sito=Air}}</ref>.
 
Il servizio di mobilità urbana è curato infine da un'azienda municipalizzata, l'AMU<ref>{{cita web|url=http://www.amutrasporti.it/servizi/|titolo=Azienda|sito=A.M.U. S.p.A.}}</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1950]]
|[[Enea Franza]]
|Democrazia e Lavoro, poi [[Movimento Sociale Italiano|MSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1950]]
|[[1952]]
|Michelangelo Nicoletti
|[[Movimento Sociale Italiano|MSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1956]]
|[[Enea Franza]]
|[[Movimento Sociale Italiano|MSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1958]]
|Antonio Maresca
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1958]]
|[[1959]]
|Giovanni Scrivano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1959]]
|[[1960]]
|Cherubino Cindolo
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1961]]
|Mario Ortu
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1961]]
|[[1965]]
|Antonio Manganiello
|[[Partito Liberale Italiano|PLI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1965]]
|[[1970]]
|Fedele Gizzi
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1971]]
|Antonio Dotolo
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1971]]
|[[1974]]
|Antonio Manganiello
|[[Partito Liberale Italiano|PLI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1974]]
|[[1975]]
|Fedele Gizzi
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1980]]
|Vincenzo Aliperta
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1980]]
|[[1984]]
|Romolo De Furia
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|[[1985]]
|Pasquale Giovannelli
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Domenico Covotta
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1994]]
|Domenico Covotta
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[1995]]
|Antonio Napolitano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1996]]
|Erminio Grasso
|(lista civica)
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1996]]
|[[2000]]
|Vittorio Melito
|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2000]]
|[[2003]]
|Domenico Covotta
|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2003]]
|[[2004]]
|Pasquale Napoletano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2004]]
|[[2009]]
|Domenico Gambacorta
|(lista civica)
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2009]]
|[[2014]]
|Antonio Mainiero
|(lista civica)
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 maggio [[2014]]
|-
|Domenico Gambacorta
|[[Forza Italia (2013)|FI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Il comune è dotato di un proprio presidio di [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]]<ref>{{cita web|url=http://www.indicepa.gov.it/ricerca/n-dettagliouffici.php?prg_ou=79861|titolo=Genio Civile di Ariano Irpino. Presidio di Protezione Civile|sito=Indice Pubblica Amministrazione}}</ref>, coordinato dal sindaco<ref>{{cita web|url=http://pcariano.geoslab.it/ClientArea.aspx?page=19&data=29|titolo=Piano di emergenza comunale|sito=Protezione Civile Ariano}}</ref>.
Quale ente capofila dell'intero ambito territoriale A01<ref>{{cita web|url=http://primaveradelwelfare.regione.campania.it/wp-content/uploads/2017/03/Le-dimensioni-antropiche-degli-Ambiti-Territoriali.pdf|titolo=Le dimensioni antropiche degli Ambiti Territoriali|sito=Primavera del welfare}}</ref> la città è inoltre sede di [[Servizio sanitario nazionale (Italia)#Distretto sanitario|Distretto sanitario]], [[Genio civile]], [[Distretto scolastico]], [[Agenzia delle entrate]], [[Comunità Montana dell'Ufita|Comunità montana]], [[Istituto Nazionale della Previdenza Sociale|Agenzia INPS]] e [[Corte d'appello di Napoli#Giudice di pace di Ariano Irpino|Giudice di pace]].
Pur appartenendo alla [[provincia di Avellino]], Ariano Irpino (unitamente ai comuni del circondario) soggiace alla competenza territoriale del [[Corte d'appello di Napoli#Tribunale di Benevento|tribunale di Benevento]].<ref>{{Cita legge italiana|tipo = DLGS|anno = 2012|mese = 9|giorno = 7|numero = 155}}</ref>
 
==Sport==
[[File:Ariano Irpino arena-stadio.jpeg|thumb|Panoramica dell'arena-stadio]]
 
La principale compagine sportiva locale è la società di pallacanestro femminile [[Basket Ariano Irpino]], militante in Serie B.
 
Ha sede nel comune anche la società di calcio maschile [[Unione Sportiva Ariano Irpino|USD Vis Ariano 1946]] (erede dell'[[Unione Sportiva Ariano Irpino|Unione Sportiva Ariano]] fondata nel 1946) che milita nel campionato di Promozione.
 
Vi è infine la Società GSA Pallavolo Ariano con due compagini, maschile e femminile, entrambe iscritte al campionato di Prima divisione.<ref>{{cita web|url=http://www.gsapallavoloariano.it/|titolo=Stagione Pallavolistica 2017-2018|sito=GSA Pallavolo Ariano}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
Lo stadio "Silvio Renzulli", costruito nella prima metà del Novecento, è situato lungo un pendio alle falde della Villa Comunale. Oltre al campo di calcio in erba sintetica con spalti per 1200 posti<ref>{{cita web|url=https://etrigg.com/___location/stadio-silvio-renzulli-ariano-irpino-83031-ariano-irpino-italy/4385986/|titolo=Stadio "Silvio Renzulli" Ariano Irpino|sito=ETrigg}}</ref>, vi è un campo da tennis ubicato più a monte, all'interno del perimetro della Villa<ref>{{cita web|url=http://www.misterimprese.it/campania/avellino/ariano-irpino/sport-associazioni-e-federazioni/1685844.html|titolo=Circolo Tennis "Silvio Renzulli"|sito=MisterImprese}}</ref>.
 
Il palazzetto dello sport<ref>{{cita web|url=http://old.comunediariano.it/palasport/index.html|titolo=Impianto sportivo polifunzionale|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>, omologato per uso professionistico con 2000 posti, è stato prescelto per ospitare nel 2019 alcuni eventi della [[XXX Universiade]] estiva<ref>{{cita web|https://www.irpinianews.it/ufficiale-ariano-irpino-ospitera-le-universiadi-2019/|titolo=Ufficiale: Ariano Irpino ospiterà le Universiadi 2019|sito=Irpinia News}}</ref>; l'arena-stadio in erba naturale, omologata per uso agonistico, dispone a sua volta di spalti per 2000 posti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ariano-irpino.av.it/pagina2241_arena-pietro-mennea.html|titolo=Arena "Pietro Mennea"|sito=Comune di Ariano Irpino}}</ref>.
 
Il ventaglio degli impianti sportivi è completato dal campo polivalente coperto "La Maddalena"<ref>{{cita web|url=http://www.irpinianews.it/inaugurato-campo-polivalente-ad-ariano-irpino/|titolo=Inaugurato il nuovo campo polivalente ad Ariano Irpino|sito=Irpinia News}}</ref> e dal complesso sportivo "La Tartaruga"<ref>{{cita web|url=https://it.fubles.com/structures/13051|titolo=La Tartaruga|sito=Fubles}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* ''Santiago Calatrava. Il quarto ponte sul Canal Grande. Venezia'', in ''[[Casabella]]'', anno LXXII, n. 9 (settembre 2008), pp.&nbsp;108–127.
* Paolo Legrenzi, ''[https://www.rivistailmulino.it/journal/article/index/Article/Journal:RWARTICLE:28040 Ponti reali e ponti percepiti]'', in ''[[Il Mulino (rivista)|il Mulino]]'', n. 6/2008 (ottobre-dicembre), Doi: 10.1402/28040
 
== Voci correlate ==
* {{cita web|url=http://old.comunediariano.it/regolamenti/statuto.htm|titolo=Statuto comunale|sito=Comune di Ariano Irpino|cid=Statuto comunale}}
*[[Piazzale Roma]]
* {{cita testo|| autore=[[Centro europeo di studi normanni]]|curatore=Gianfranco Stanco|titolo=Gli statuti di Ariano|città=Ariano Irpino|data=settembre 2012|isbn=978-88-98028-08-5|cid=G. Stanco}}
*[[Ponte degli Scalzi]]
* {{cita libro||Mario D'Antuono, Ottaviano D'Antuono|Guida Turistica di Ariano Città Capitale|2001|Tipografia Impara|Ariano Irpino|cid=M. D'Antuono, O. D'Antuono}}
*[[Ponte di Rialto]]
* {{cita libro||Cesare De Padua, Pasquale Giardino|vol=1|Ariano. Storia e assetto urbano|2008|Associazione Culturale Arnanah|Ariano Irpino|cid=C. De Padua e P. Giardino}}
*[[Ponte dell'Accademia]]
* {{cita libro||Nicola Flammia|Storia della città di Ariano|1893|Tipografia Marino|Ariano Irpino|cid=N. Flammia}}
*[[Stazione di Venezia Santa Lucia]]
* {{cita libro||Tommaso Vitale|Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi|url=https://archive.org/details/bub_gb_vW2YUtbHbH0C|
*[[Santiago Calatrava]]
1794|Salomoni|Roma|cid=T. Vitale}}
 
==Voci correlate==
* [[Assise di Ariano]]
* [[Cattedrale di Ariano Irpino]]
* [[Castello di Ariano Irpino]]
* [[Ceramica di Ariano Irpino]]
* [[Comunità montana dell'Ufita]]
* [[Contea di Ariano]]
* [[Dialetto arianese]]
* [[Diocesi di Ariano Irpino]]
* [[Distretto di Ariano]]
* [[Museo civico di Ariano Irpino]]
* [[Irpinia - Colline dell'Ufita]]
* [[Sella di Ariano]]
* [[Stazione di Ariano Irpino]]
* [[Stazione meteorologica di Ariano Irpino]]
* [[Strada statale 90 delle Puglie]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons|voy}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19500/|Pagina del sito del Comune di Venezia dedicata al ponte della Costituzione}}
* {{cita web|http://www.cittadiariano.it/|Portale informativo}}
* {{cita web|http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9933|Documentazione e foto delle fasi di trasporto e varo (sito del Comune di Venezia)}}
* {{cita web|http://pcariano.geoslab.it/|Protezione civile}}
* {{cita web | 1 = http://www.hbgroup.it/calatrava/ | 2 = Documenti sul ponte di Calatrava | accesso = 25 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080530112255/http://www.hbgroup.it/calatrava/ | dataarchivio = 30 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/10565.aspx|Rassegna stampa sull'apertura del ponte della Costituzione, dal sito dell'Ordine degli Architetti di Roma}}
 
* {{cita web|https://luigimonzo.wordpress.com/2013/01/12/vecchio-e-nuovo-a-venezia/|Il ponte della Costituzione nel dibattito sull'architettura contemporanea a Venezia: Luigi Monzo: Vecchio e nuovo a Venezia. (15/01/2013)}}
{{Comuni della provincia di Avellino}}
* {{cita web|http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/03/16/681960-ponte-calatrava-venezia-corte-dei-conti-danno-erariale.shtml/|Ponte Calatrava, chiesti 3,4 milioni di danni. La Corte dei Conti: "Aumento dei costi sconsiderato"}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{Canal Grande}}
{{Portale|Provincia di Avellino}}
{{Portale|Architettura|Ingegneria|Venezia}}
 
[[Categoria:ArianoPonti Irpino|di Venezia|Costituzione]]
[[Categoria:Ponti di Santiago Calatrava|Costituzione]]
[[Categoria:Ponti pedonali]]