Bestie di Satana e Peppino Impastato: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+fonti
 
L'attività del Centro Impastato, le accuse e le scoperte: Aggiunto link esterno (con Archive.org
 
Riga 1:
{{citazione|Passeggio per i campi con il cuore sospeso nel sole.|Peppino Impastato, ''Amore non ne avremo''}}
{{Disclaimer|contenuti}}
{{Bio
{{Serial killer
|Nome = Bestie di SatanaGiuseppe
|Cognome = Impastato
|Immagine =
|PostCognomeVirgola = meglio noto come '''Peppino'''
|Didascalia =
|Altri nomiSesso = M
|LuogoNascita = Cinisi
|Soprannomi =
|GiornoMeseNascita = 5 gennaio
|Nascita =
|MorteAnnoNascita = 1948
|LuogoMorte = Cinisi
|Vittime = 4 accertate (tre omicidi e un suicidio indotto) e 18 presunte<ref name="Bestie di Satana diciotto gli omicidi" />
|GiornoMeseMorte = 9 maggio
|Periodo = 17 gennaio [[1998]] - 18 Marzo [[2004]]
|AnnoMorte = 1978
|Luoghi = [[Lombardia]], territorio della [[provincia di Varese]]
|Attività = giornalista
|Metodi = Colpi di arma da fuoco, [[accoltellamento]] e colpi di martello
|Attività2 = attivista
|Altri crimini =
|Epoca = 1900
|Arresti = primavera del [[2004]]
|Nazionalità = italiano
|Provvedimenti = Andrea Volpe (20 anni); Nicola Sapone (doppio ergastolo e isolamento diurno per 18 mesi); Paolo Leoni (ergastolo e isolamento diurno per 9 mesi); Mario Maccione (16 anni); Pietro Guerrieri (12 anni e 8 mesi); Marco Zampollo (29 anni e 3 mesi); Eros Monterosso (27 anni e 3 mesi)
|PostNazionalità = , membro di [[Democrazia Proletaria]] e noto per le sue denunce contro le attività di [[Cosa Nostra]], a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978<ref>{{Cita web |url =https://www.panorama.it/news/cronaca/cinisi-40-anni-fa-la-morte-di-peppino-impastato-storia-e-foto/ |titolo = Cinisi: 40 anni fa la morte di Peppino Impastato - storia e foto |autore = Edoardo Frittoli |editore = [[Panorama (rivista)|Panorama]] |data = 8 maggio 2018 |accesso = 9 maggio 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180508193334/https://www.panorama.it/news/cronaca/cinisi-40-anni-fa-la-morte-di-peppino-impastato-storia-e-foto/
|dataarchivio = 8 maggio 2018 |urlmorto = no }}</ref>
|Immagine = Peppino Impastato 1977.jpg
|Didascalia = Peppino Impastato
}}
 
== Biografia ==
Le '''Bestie di Satana''' erano un gruppo di [[Serial killer|assassini seriali]]<ref>{{Cita web|url=http://www.serialkiller.it/serialkiller.aspx?aree_id=1&sottoaree_id=35&lang=ita&contenuti_id=121|titolo=Le Bestie Di Satana|editore=serialkiller.it|accesso=2 novembre 2013}}</ref> della [[provincia di Varese]], responsabili di induzione al [[suicidio]] e vari [[omicidi]], che riempirono le pagine di [[Cronaca (giornalismo)|cronaca nera]] destando l'interesse dell'[[opinione pubblica]] italiana.<ref>{{Cita web|url=https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-mondo/elisabetta-ballarin--la-verit%C3%A0-sulle-bestie-di-satana-/42672000|titolo=Elisabetta Ballarin: la verità sulle bestie di Satana.|autore=S. W. I. swissinfo.ch, a branch of the Swiss Broadcasting Corporation|sito=TVSvizzera|lingua=it|accesso=2018-12-17}}</ref> La notizia arrivò anche all'estero e i crimini della setta vennero definiti dalla [[BBC]] tra i più scioccanti della [[storia d'Italia]] dal [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]]<ref name="investigate">{{Cita news|lingua=en|autore=Sam Bagnall|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/this_world/4446342.stm|titolo=Investigating the 'death metal'murders|pubblicazione=[[BBC News]]|data=23 novembre 2005|accesso=2 novembre 2013}}</ref>.
[[File:Impastato-Dolci.jpg|miniatura|sinistra|''Marcia della protesta e della pace'' organizzata da [[Danilo Dolci]] (posizionato a sinistra) nel marzo del [[1967]]. Accanto a lui c'è Peppino Impastato.]]
 
Peppino Impastato nacque a [[Cinisi]], nella [[provincia di Palermo]], il 5 gennaio [[1948]], da una famiglia [[Cosa nostra|mafiosa]]: il padre [[Luigi Impastato|Luigi]] era stato inviato al [[confino]] durante il periodo [[Fascismo|fascista]], lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre era il ''capomafia'' del paese [[Cesare Manzella]], ucciso nel [[1963]] in un agguato nella sua [[Alfa Romeo Giulietta (1955)|Alfa Romeo Giulietta]] imbottita di [[tritolo]].
La [[Magistratura italiana|magistratura]], con sentenza della [[Corte suprema di cassazione|Corte di cassazione]] del [[2007]], ha ritenuto i membri della setta responsabili degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e del relativo occultamento di cadavere, così come del suicidio indotto di Andrea Bontade e di altri giovani che avevano rapporti con l'organizzazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.affaritaliani.it/cronache/bestie-di-satana120413.html|titolo=Bestie di Satana, no alla revisione del processo. Paolo Leoni resta in carcere - Affaritaliani.it|sito=www.affaritaliani.it|accesso=2018-12-17}}</ref>
 
Il ragazzo rompe presto i rapporti con il padre, che lo caccia di casa, e avvia un'attività politico-culturale di sinistra ed antimafia. Nel [[1965]] fonda il giornalino ''[[L'idea Socialista]]'' e aderisce al [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]]<ref>{{Cita web
La scoperta della setta ha portato poi gli investigatori dell'[[Arma dei Carabinieri|Arma dei Carabinieri]] a fare dei collegamenti con altri casi di omicidi rimasti irrisolti nella zona dei crimini commessi dal gruppo. Si sono ipotizzati altri diciotto casi tra omicidi e suicidi sospetti,<ref name="Bestie di Satana diciotto gli omicidi">{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/22/bestie-di-satana-diciotto-gli-omicidi.html|titolo=Bestie di Satana diciotto gli omicidi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Monza|data=22 giugno 2008|pagina=17|accesso=2 novembre 2013}}</ref> tra i quali quelli di Andrea Bontade<ref>{{Cita news|autore=Ferruccio Sansa|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/16/ultima-rivelazione-delle-bestie-di-satana.html|titolo=L'ultima rivelazione delle Bestie di Satana Andrea sapeva tutto, l'hanno impiccato|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Busto Arsizio|data=16 luglio 2004|pagina=23|accesso=2 novembre 2013}}</ref> e Christian Frigerio, ma non è stata aperta nessuna nuova inchiesta, e gli imputati sono ritenuti responsabili dei soli crimini sopraccitati.
|url = http://www.centroimpastato.it/conoscere/peppino.php3
|titolo = Giuseppe Impastato: l'attività, il delitto, l'inchiesta e il depistaggio, le condanne dei mandanti
|editore = Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" - Onlus.
|data = 5 maggio 2012
|accesso = 25 aprile 2014
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130724095854/http://www.centroimpastato.it/conoscere/peppino.php3
|dataarchivio = 24 luglio 2013
|urlmorto = sì
}}</ref>. Dal [[1968]] in poi partecipa col ruolo di dirigente alle attività dei gruppi comunisti. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di [[Palermo]] in territorio di [[Cinisi]], degli edili e dei disoccupati.
 
Nel [[1976]] costituisce il gruppo ''Musica e cultura'', che svolge attività culturali ([[cineforum]], musica, teatro, dibattiti, ecc.); nel 1977 fonda ''[[Radio Aut]]'', [[radio libera]] autofinanziata,<ref>{{Cita web |url = http://www.teatro.it/notizie/teatro/radio-aut-la-lotta-di-peppino-impastato-allarma-teatro |titolo = Radio Aut: la lotta di Peppino Impastato all'Ar.ma Teatro |autore = Lavinia Coniglio |editore = TEATRO.IT |data = 18 settembre 2017 |accesso = 11 aprile 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170927123628/http://www.teatro.it/notizie/teatro/radio-aut-la-lotta-di-peppino-impastato-allarma-teatro |dataarchivio = 27 settembre 2017 |urlmorto = no }}</ref> con cui denuncia i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e [[Terrasini]], in primo luogo del capomafia [[Gaetano Badalamenti]] (definito sarcasticamente «Tano Seduto» da Peppino<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/04/12/chiamava-il-boss-tano-seduto-salto-in.html|titolo=Chiamava il boss Tano seduto saltò in aria e passò per suicida|autore=Attilio Bolzoni|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=12 aprile 2002|accesso=12 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180405025434/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/04/12/chiamava-il-boss-tano-seduto-salto-in.html|dataarchivio=5 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref>), che aveva un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di [[droga]], attraverso il controllo dell'[[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|aeroporto di Punta Raisi]]. Il programma più seguito era ''Onda pazza a Mafiopoli'', trasmissione satirica in cui Peppino sbeffeggiava mafiosi e politici.
== Storia ==
=== L'organizzazione della setta ===
Le “bestie di Satana” si ispiravano al cosiddetto [[Satanismo#Satanismo acido|satanismo acido]]<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/bestie-satana/la-storia/la-storia.html|titolo=Bestie di Satana, la setta degli orrori. Così uccidevano gli adoratori del diavolo|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Milano|data=15 maggio 2007|accesso=27 giugno 2015}}</ref>; in realtà la vocazione satanista era alquanto confusa, ma ciò non impediva lo sfoggio di simboli esoterici quali [[pentacolo|pentacoli]], croci rovesciate e rappresentazioni del numero della bestia nell'''[[Apocalisse di Giovanni]]'', il [[numero della bestia|666]]. Nata nella seconda metà degli [[anni 1990|anni novanta]] la setta era più che altro dedita all'uso e all'abuso di sostanze stupefacenti, come ammesso anche dagli stessi membri nel corso dei processi<ref name="Offeddu-Sansa" /><ref name="Spezi">{{Cita|Spezi, 2004|}}.</ref>. Alcuni membri della setta erano noti nel circondario come spacciatori di droghe<ref>{{Cita news|autore=Ferruccio Sansa|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/19/piu-droga-alcol-che-satana.135pi.html|titolo=Più droga e alcol che Satana|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Busto Arsizio|data=19 giugno 2004|pagina=20|accesso=2 novembre 2013}}</ref>. I luoghi abituali di ritrovo della setta erano il [[Parco Sempione (Milano)|parco Sempione]] e la [[fiera di Sinigallia (Milano)|fiera di Sinigallia]] a [[Milano]]. Il clima di esaltazione dovuto alle droghe e la connotazione simil-satanica del luogo facevano sì che le pratiche degli aderenti alla setta fossero delle “prove di coraggio” che venivano eseguite a cuor leggero a causa dello stordimento (come durante i riti d'affiliazione) oppure, in un ambito che era più o meno consapevolmente [[Nichilismo|nichilista]], le sedute consistevano nell'infliggere dolore fisico.
 
Nel [[1978]] si candida nella lista di ''[[Democrazia Proletaria]]'' alle elezioni provinciali, ma non fa in tempo a sapere l'esito delle votazioni perché, dopo vari avvertimenti che aveva ignorato, nel corso della [[campagna elettorale]] viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio. Col suo cadavere venne inscenato un attentato, per distruggerne anche l'immagine, in cui la stessa vittima apparisse come suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo gli elettori di Cinisi votano comunque il suo nome, riuscendo ad eleggerlo simbolicamente al Consiglio comunale.<ref>Nelle elezioni comunali del 14 maggio del 1978 "Peppino fu eletto consigliere comunale con 260 voti e la lista Democrazia Proletaria conseguì il 6%: fu la prima volta che gli elettori votarono un morto" [http://www.comunicalo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=432&Itemid=1 (fonte])</ref><ref>{{Cita web|url=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:SnhLEZUgXz0J:www.comune.pomezia.rm.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/a%25252F5%25252F5%25252FD.ce4738b4dd44f2cc5167/P/BLOB%253AID%253D3438/E/pdf+&cd=15&hl=it&ct=clnk&gl=it|titolo=Peppino Impastato|autore=|editore=|data=|accesso=27 luglio 2019
Dalla testimonianza di Andrea Volpe emerge ad esempio che una volta al giovane Fabio Tollis vennero spenti [[Cicca|mozziconi di sigaretta]] sul corpo, mentre un altro membro, Eros Monterosso, lo mordeva sul collo. In un'altra occasione Paolo Leoni, detto "Ozzy" (appellativo ispirato al cantante [[Ozzy Osbourne]]), capo carismatico della setta, venne fermato dalla polizia ed accompagnato a casa dopo essere stato sorpreso a camminare sui binari della metropolitana, completamente ubriaco e sotto l'effetto di stupefacenti mentre gridava frasi sconnesse. Nel corso di un'intervista rilasciata in carcere, il giovane minimizzò l'episodio, asserendo che si trattasse di un tentativo di suicidio a seguito della perdita, a pochi mesi di distanza l'una dall'altro, del padre e della sorella.<ref name="Offeddu-Sansa" /><ref>{{Cita TV|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-105883c1-fd51-453d-97c2-003fb0c32c7a.html?p=0|titolo=Le bestie di Satana|trasmissione=[[La linea d'ombra (programma televisivo)|La linea d'ombra]]|canale=[[RAI 2]]|stagione=02|episodio=07|data=23 giugno 2009|tempo=1:16:56|accesso=2 novembre 2013}}</ref> I riti di affiliazione si svolgevano appunto tramite il superamento di prove di coraggio, suggellate nel momento della riuscita da un vero e proprio patto di sangue, una volta compiuto il quale si sarebbe potuti uscire dalla setta soltanto da morti.
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190727184601/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:SnhLEZUgXz0J:www.comune.pomezia.rm.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/a%25252F5%25252F5%25252FD.ce4738b4dd44f2cc5167/P/BLOB%253AID%253D3438/E/pdf+&cd=15&hl=it&ct=clnk&gl=it |dataarchivio=27 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://comunicalo.it/2017/05/09/mafia-39-anni-ucciso-peppino-impastato-mattarella-ricordare-dovere-morale/ |titolo=Mafia, 39 anni fa ucciso Peppino Impastato, Mattarella: “Ricordare è dovere morale”|editore=comunicalo.it|data=9 maggio 2017|accesso=27 luglio 2019
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190727125554/http://comunicalo.it/2017/05/09/mafia-39-anni-ucciso-peppino-impastato-mattarella-ricordare-dovere-morale/|dataarchivio=27 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
[[File:Peppino Impastato, ultimo comizio.jpg|miniatura|L'ultimo comizio di Impastato, il 7 maggio 1978]]
Si è molto discusso intorno al fatto se le "Bestie" avessero dei capi, e quali fossero. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, membri di più vecchia data erano Nicola Sapone e Paolo Leoni, conosciutisi casualmente durante una visita di leva. Nicola Sapone, idraulico e incensurato, di origine calabrese ma da anni residente a [[Dairago]], aveva condotto fino ad allora una vita normale, mentre Leoni, commesso in un ipermercato di [[Corsico]], era figlio di un ex detenuto per omicidio noto nella zona come satanista<ref>{{Cita news|autore=Ferruccio Sansa e Marco Mensurati|url=http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/cronaca/omicidsette/primcant/primcant.html|titolo=L'esordio delle "Bestie di Satana" uccisero una cantante 19 anni fa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Varese|data=10 giugno 2004|accesso=2 novembre 2013}}</ref>. Gli altri membri del gruppo si unirono in un secondo tempo.
[[Stampa]], [[forze dell'ordine]] e [[magistratura italiana|magistratura]] parlarono di un atto terroristico in cui l'attentatore sarebbe rimasto ucciso, e di suicidio dopo la scoperta di una lettera, che in realtà non rivelava propositi suicidi.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/08/carabinieri-inventarono-il-suicidio.html|titolo=E i carabinieri inventarono il suicidio|autore=Enrico Bellavia|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=8 dicembre 2000|accesso=27 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170924185006/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/08/carabinieri-inventarono-il-suicidio.html|dataarchivio=24 settembre 2017|urlmorto=no}}</ref> Il delitto, avvenuto in piena notte, passò quasi inosservato poiché proprio in quelle stesse ore venne ritrovato il corpo senza vita del presidente della [[Democrazia Cristiana]] [[Aldo Moro]] in via Caetani a Roma.
 
== L'attività del Centro Impastato, le accuse e le scoperte ==
L'enigmatica figura di Andrea Volpe di [[Busto Arsizio]], disoccupato e tossicodipendente, descritto come un giovane squilibrato ma con un forte carisma personale, fu introdotta nel gruppo da Sapone. Nonostante Volpe fosse tra gli esecutori materiali in tutti e tre i delitti accertati, non fu mai considerabile come ''capo'' probabilmente a causa del suo stato di tossicodipendenza - che lo costrinse a diversi ricoveri in ospedale ed in alcune comunità per disintossicarsi - anche se non si deve sottovalutare la sua influenza nel prendere le decisioni. Tutti i rei confessi sono concordi sul fatto che proprio dopo l'entrata di Volpe si cominciò a progettare gli omicidi rituali.
La matrice mafiosa del delitto viene individuata grazie all'attività del fratello Giovanni e della madre [[Felicia Impastato|Felicia Bartolotta]] (1916 - 2004), che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, da [[Umberto Santino]] e dalla moglie [[Anna Puglisi]], grazie anche ai compagni di militanza e del ''[[Centro siciliano di documentazione]]''<ref>[http://www.centroimpastato.it/ CSD - HomePage<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> di Palermo che viene fondato a Palermo nel [[1977]], è intitolato proprio a Giuseppe Impastato dal [[1980]]. Sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l'inchiesta giudiziaria.
 
Il 9 maggio del [[1979]] il ''[[Centro siciliano di documentazione]] ''organizza, con ''[[Democrazia Proletaria]]'', la prima manifestazione nazionale contro la mafia della [[storia d'Italia]], a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il Paese.
=== La scoperta della setta: lo "chalet degli orrori" ===
I crimini della setta vennero improvvisamente scoperti all'inizio del [[2004]], quando il 24 gennaio dello stesso anno Andrea Volpe ricevette un chiaro ordine di Nicola Sapone<ref name=Offeddu-Sansa/>. Quest'ultimo gli commissionò l'assassinio di Mariangela Pezzotta (ex ragazza di Volpe) in quanto conosceva troppi dettagli sulla scomparsa di Fabio Tollis e Chiara Marino, due ex membri della setta, dei quali si erano perse le tracce nel gennaio 1998. Con il pretesto di una videocassetta da farsi restituire, Volpe invitò a cena la Pezzotta nella baita di Golasecca. Mentre Elisabetta Ballarin, la sua nuova fidanzata, era in cucina a preparare due dosi di [[speedball]] (cocaina ed eroina), egli, dopo una violenta discussione con la sua ex compagna, esplose con una pistola [[Smith & Wesson|Smith&Wesson]] due colpi al volto della malcapitata, che però non morì sul colpo.
 
Nel maggio del [[1984]] l'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, sulla base delle indicazioni del giudice Consigliere istruttore [[Rocco Chinnici]], che aveva concepito e avviato il lavoro del primo [[pool antimafia]] ed era stato assassinato nel luglio del [[1983]], emette una sentenza, firmata dal Consigliere Istruttore [[Antonino Caponnetto]], sostituto di Chinnici dopo la sua morte, in cui si riconosce la matrice mafiosa del delitto, attribuito però ad ignoti.
Volpe e la Ballarin, in condizioni alterate a causa delle droghe assunte quella sera, chiamarono in aiuto Sapone, il quale accorse prontamente e, a detta di Volpe, gli rinfacciò di "non essere nemmeno capace di uccidere una persona". Egli stesso finì l'agonizzante ex ragazza di Volpe a colpi di [[Pala (attrezzo)|badile]] nella serra antistante lo chalet, e subito dopo tornò a casa propria a [[Dairago]], presso [[Legnano]], comportandosi come niente fosse ed ostentando stupore alla notizia degli avvenimenti successivi. Prima di andarsene, ordinò di lavare via ogni traccia di [[sangue]], di seppellire la Pezzotta nel giardino e di gettare nel fiume la sua automobile. Sapone dirà poi di non essere stato lui ad aver commesso quel delitto, ma di essere stato chiamato da Volpe a omicidio già commesso.
 
Il [[Centro Impastato]] pubblica nel [[1986]] la storia della vita della madre di Giuseppe Impastato, nel volume ''La mafia in casa mia'' e il dossier ''Notissimi ignoti'', indicando come mandante del delitto il boss [[Gaetano Badalamenti]], nel frattempo condannato a 45 anni di reclusione per traffico di droga dalla Corte di [[New York]], nel processo alla ''[[Pizza connection]]''.
Diventa fatto di contorno, a questo punto, la deposizione dell'astronomo Salvatore Furia. Secondo il pentito la data in cui uccidere la Pezzotta venne scelta in base alle fasi lunari: perché tutto andasse per il verso giusto occorreva che fossero giorni di luna nuova. Furia ha confermato che effettivamente in quei giorni la luna in cielo era una falce quasi invisibile. Alle posizioni degli astri i satanisti sembravano dare molto credito, come ha confermato un testimone, il maresciallo Quaranta: «Consideravano maggio un mese non adatto a riti satanici poiché la tradizione cristiana fa risalire a quel periodo la nascita della Madonna».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/21/astrologia_dei_satanisti_Delitti_con_co_7_050921048.shtml L'astrologia dei satanisti Delitti con la «luna nera»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Nel gennaio [[1988]] il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 lo stesso tribunale decide l'archiviazione del ''caso Impastato'', ribadendo la matrice mafiosa del delitto, ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei ''[[corleonesi]]''.
Una volta seppellita la Pezzotta, la Ballarin salì sull'auto della vittima, decisa a sbarazzarsi del mezzo facendolo scivolare nel [[Ticino (fiume)|Ticino]], che scorre a poca distanza, e Volpe la seguì sulla sua auto. La ragazza, però, a causa delle condizioni psicofisiche alterate per l'assunzione di [[cocaina]] ed [[eroina]], non riuscì a condurre nel fiume la macchina e andò ad incastrarsi su un muretto. Volpe scese dalla sua auto, si accorse delle condizioni della Ballarin ormai prossima al collasso, e si recò verso un parcheggio poco distante, invocando soccorso e dando in escandescenze<ref name="Offeddu-Sansa">{{Cita|Offeddu-Sansa, 2005|}}.</ref>.
 
Nel maggio del [[1994]] il Centro Impastato presenta un'istanza per la riapertura dell'inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venisse interrogato sul delitto Impastato il nuovo [[collaboratore di giustizia]] Salvatore Palazzolo, in precedenza affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del [[1996]] la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un [[esposto]] in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto.
Ad una pattuglia dei carabinieri accorsa sul posto inizialmente dichiarò che lui e la fidanzata erano stati aggrediti da alcuni balordi,<ref name=Offeddu-Sansa/> mentre si trovavano appartati in auto, ma i carabinieri realizzarono velocemente che in realtà la coppia aveva avuto un incidente d'auto causato dall'assunzione di [[Sostanza stupefacente|stupefacenti]] ed [[Bevanda alcolica|alcol]] e fece trasportare entrambi i giovani in ospedale. Qui Elisabetta, ancora sotto l'effetto della droga, cominciò a mugugnare e ripetere frasi, apparentemente sconnesse, riguardanti la morte di una certa "Mariangela". A questo punto i [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]], assieme alla procura, fanno partire le indagini, affidate al [[Nucleo Investigativo|nucleo investigativo]] del [[Organizzazione territoriale dell'Arma dei carabinieri|Comando provinciale]] di [[Varese]].
 
Nel giugno del [[1996]], in seguito alle dichiarazioni di Palazzolo, che indica in [[Gaetano Badalamenti]] il mandante dell'omicidio assieme al suo vice [[Vito Roberto Palazzolo|Vito Palazzolo]], l'[[inchiesta]] viene formalmente riaperta. Nel novembre del [[1997]] viene emesso un ordine di cattura per Gaetano Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo [[1999]] si svolge l'udienza preliminare del processo contro [[Vito Roberto Palazzolo|Vito Palazzolo]], mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata.
Il giorno successivo segue il ritrovamento del corpo di Mariangela (sfigurato e ancora caldo), rinvenuto dagli investigatori in quella serra dello chalet di Volpe, dove era stata sepolta che ancora respirava (seppur flebilmente), come dichiarato da Volpe durante gli interrogatori. Dopo il ritrovamento della Pezzotta ed una estesa attività informativa, i carabinieri iniziano una ricostruzione a ritroso dei crimini dei quali comincia ad essere sospettato Volpe e il suo gruppo, del quale al tempo non si conosceva ancora nulla.<ref>{{Cita news|autore=Ferruccio Sansa|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/10/12/un-manuale-un-kit-per-le-bestie.html|titolo=Un manuale e un kit per le Bestie di Satana|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Busto Arsizio|data=12 ottobre 2004|pagina=29|accesso=2 novembre 2013}}</ref> Dalla confessione di Volpe emerge che egli fu costretto ad agire sotto ricatto da Sapone, che lo aveva minacciato «se non lo fai tu lo facciamo noi», lasciandogli intendere che anche lui e la Ballarin sarebbero stati uccisi qualora non si fossero liberati della vittima.
 
I familiari, il Centro Impastato, [[Rifondazione comunista|Rifondazione Comunista]], il Comune di Cinisi e l'[[Ordine dei giornalisti]] chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre [[1999]] Gaetano Badalamenti rinuncia all'udienza preliminare e chiede il giudizio immediato.
=== Le indagini ===
Inizialmente Volpe sostenne davanti agli investigatori di aver sparato a Mariangela durante una lite accesa tra ex fidanzati degenerata a causa della droga e la pista satanica non venne inizialmente presa in considerazione, anche se cominciavano a nutrirsi dei sospetti. Con l'entrata in campo di Michele Tollis, autotrasportatore di origini pugliesi e padre del defunto Fabio (amico di vecchia data di Volpe), le indagini presero una svolta. Da anni Tollis cercava di capire dove fosse finito suo figlio, e cominciò a frequentare il suo ambiente per farsi un'idea. Portò il caso alla trasmissione di [[Rai 3]] ''[[Chi l'ha visto?]]'' ed intervenne in numerose puntate nel corso degli anni. Sin dal principio, non si fidò degli affiliati alle “bestie di Satana”, i quali sostenevano che Fabio fosse scappato con Chiara per ragioni sentimentali.
 
Nell'udienza del 26 gennaio [[2000]] la difesa di [[Vito Roberto Palazzolo|Vito Palazzolo]] chiede che si proceda con il [[Giudizio abbreviato|rito abbreviato]], mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in videoconferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell'Ordine dei giornalisti.
Quando Michele Tollis seppe dell'arresto di Volpe, ai suoi occhi risultò immediato il collegamento con la scomparsa del figlio, facendosi avanti; e infatti le sue indicazioni saranno preziose nel corso delle indagini. Sottoposto allo stress psicologico degli interrogatori, e per mero calcolo in funzione di evitare l'ergastolo, Volpe decise di collaborare e confessò gli omicidi di:
* Mariangela Pezzotta, per il quale era già trattenuto;
* Chiara Marino, amica di Fabio Tollis;
* Fabio Tollis stesso;
* Andrea Bontade.
 
Nel [[1998]] presso la [[Commissione parlamentare antimafia]] si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini. Nella commissione si rendono note le posizioni favorevoli all'ipotesi dell'attentato terroristico dei seguenti militari dell'[[Arma dei Carabinieri]]: il maggiore [[Antonio Subranni]] e il maresciallo [[Alfonso Travali]].<ref>Fonte: Relazione Parlamentare sul caso Impastato</ref><ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/05/02/news/peppino-impastato-ha-vinto-1.321214|titolo=Peppino Impastato ha vinto|autore=[[Lirio Abbate]]|editore=[[L'Espresso]]|data=8 maggio 2018|accesso=27 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180508131910/http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/05/02/news/peppino-impastato-ha-vinto-1.321214|dataarchivio=8 maggio 2018|urlmorto=no}}</ref>
=== Il primo tentativo di omicidio di Fabio Tollis e Chiara Marino ===
Stando alla ricostruzione degli inquirenti così come è andata in onda su ''[[La linea d'ombra (programma televisivo)|La linea d'ombra]]'', la diciannovenne Chiara Marino, vicina di casa di Paolo Leoni e sua amica fin dall'infanzia, era perdutamente innamorata di lui<ref name="Offeddu-Sansa" /> ed era l'unica ragazza stabilmente affiliata al gruppo, mentre altre giovani si allontanarono in quanto turbate dai rituali, dalle violenze e dalle minacce subite. Una ex fidanzata di Leoni, amica della stessa Marino, dichiarò che in diverse occasioni il Leoni l'aveva aggredita e percossa, ferendola al collo ed aveva descritto il giovane come una persona esaltata e pericolosa e del tutto inaffidabile.
 
Il 5 marzo [[2001]] la [[Corte d'assise]] ha riconosciuto [[Vito Roberto Palazzolo|Vito Palazzolo]] colpevole e lo ha condannato a trent'anni di reclusione. L'11 aprile [[2002]] anche Gaetano Badalamenti è stato riconosciuto colpevole e condannato all'[[ergastolo]].
Non per questo alla Marino veniva risparmiata la prassi della setta, anzi, per tale ragione era forse ancor più crudele; particolarmente dal momento in cui il "medium" della setta, Mario Maccione, dichiarò agli altri membri che la Marino «incarnava la Madonna»,<ref name="repubblica.it">{{Cita news|autore=Ferruccio Sansa|url=http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/cronaca/omicidsette/ricosdelitti/ricosdelitti.html|titolo=Balli sulla fossa delle vittime. "Adesso siete solo zombie"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Busto Arsizio|data=29 luglio 2004|accesso=2 novembre 2013}}</ref> generando ulteriori ritorsioni contro di lei. Ciò provocò nella ragazza un [[trauma psicologico]] non indifferente<ref name="Offeddu-Sansa" /> e la sua intenzione era di uscire dalla setta, rafforzata anche dalla vicinanza di un collega di lavoro, completamente estraneo alle "Bestie", col quale aveva allacciato da poco una relazione sentimentale. Gli altri ne erano al corrente e decisero che se la ragazza doveva lasciare il gruppo doveva farlo da morta, come previsto dal patto di sangue.
 
Un aspetto poco noto dell'attività giornalistica di Impastato fu la sua inchiesta sulla [[strage di Alcamo Marina]], in cui vennero uccisi due Carabinieri e della quale furono accusati, dai militari comandati da [[Giuseppe Russo (carabiniere)|Giuseppe Russo]], cinque giovani del posto e in seguito si scoprirà che furono torturati (e uno di loro forse ucciso in cella) per estorcere false confessioni. La strage era probabilmente legata alla mafia e a elementi dell'[[Organizzazione Gladio]] collusi con gli stessi carabinieri.<ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-palermo/2012/02/14/news/peppino_impastato_e_la_strage_di_alcamo_riaperte_le_inchieste_su_due_misteri_siciliani-29887337/ ''Peppino Impastato e la strage di Alcamo riaperte le inchieste su due misteri siciliani'']</ref> Non si sa cosa l'attivista di Democrazia Proletaria avesse scoperto sulla strage, poiché la cartella con i documenti su Alcamo Marina fu sequestrata dai Carabinieri nella casa della madre Felicia, poco dopo la morte di Peppino, e non fu più restituita a differenza degli altri documenti (come riferito dal fratello Giovanni).<ref name=ferrantelli>{{Cita web |url=http://www.lettera43.it/cronaca/strage-alcamo-assolti-ferrantelli-e-santangelo_4367558611.htm |titolo=''Strage Alcamo, assolti Ferrantelli e Santangelo'' |accesso=13 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304201318/http://www.lettera43.it/cronaca/strage-alcamo-assolti-ferrantelli-e-santangelo_4367558611.htm |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
I membri della setta sapevano inoltre che la giovane aveva nella propria disponibilità una somma di denaro abbastanza cospicua, pari a circa 110 milioni di lire (circa 55.000 euro), avuti come risarcimento in seguito ad un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta, e verosimilmente puntavano ad impadronirsene. Nel primo tentativo Sapone e gli altri la stordirono con una dose di tranquillanti, la portarono in un posto frequentato da tossicodipendenti per drogarla e simulare una morte per overdose di eroina. L'arrivo di una volante li fece desistere dai loro piani e scappare.
 
Le indagini hanno successivamente riguardato anche il depistaggio iniziale sulla reale matrice dell'omicidio e sono state svolte dalla Procura di Palermo, nelle persone dei magistrati [[Nino Di Matteo|Antonino Di Matteo]], [[Roberto Tartaglia]] e Francesco Del Bene.
Nel frattempo il sedicenne Fabio Tollis si rese conto della piega che stava prendendo la setta e manifestò l'intenzione di andarsene, cosicché il gruppo decise di eliminare anche lui. Tollis, il membro più giovane della setta, era cantante e bassista di un gruppo chiamato ''Infliction''; si unì alle "bestie" soprattutto in virtù dell'interesse per l'[[heavy metal]] ed aveva più volte lasciato intendere di non prendere sul serio i rituali satanici<ref name="Spezi" />, giungendo anche ad imitare per gioco gli stati di presunta ''[[Trance (psicologia)|trance]]'' in cui cadeva Maccione<ref name="Offeddu-Sansa" />. La notte di San Silvestro del [[1997]] i componenti della setta fecero in modo che Tollis e la Marino si ritrovassero da soli in un'auto messa a disposizione da Pietro Guerrieri detto "Wedra", tatuatore del gruppo. I membri del gruppo posizionarono un petardo nel tubo di scappamento e la vettura esplose e prese fuoco molto lentamente, in modo che i due poterono allontanarsi senza nemmeno avvedersi dello scampato pericolo e credendo di aver inavvertitamente provocato loro stessi l'incendio, lasciando a bordo un mozzicone di sigaretta acceso mentre facevano l'amore. Tollis era dunque conscio del destino della sua amica, ma non del proprio.
 
== Cinema, musica e teatro ==
=== Il duplice omicidio di Fabio Tollis e Chiara Marino ===
[[File:Radio Aut.png|miniatura|Riproduzione del cartellone di ''Radio Aut'' presente nella sede di [[Terrasini]] (PA).]]
Nel gennaio del [[1998]] la setta decise di progettare con più cura l'omicidio. Con la scusa di un nuovo rito da compiere, Sapone, Volpe e Maccione attirarono i due ragazzi in una trappola, conducendoli nottetempo nei boschi di [[Mezzana Superiore]], dove li aspettava una fossa profonda quasi due metri, scavata giorni prima da Sapone e Volpe, unitamente a Pietro "Wedra" Guerrieri e Andrea Bontade. Quest'ultimo doveva farsi trovare sul posto per fare da "palo", ma non ne ebbe il coraggio e non si presentò sul luogo. Guerrieri, invece, non partecipò di persona al delitto, ma a partire da quel momento, rendendosi conto delle proprie responsabilità, piombò in un profondo stato di depressione, aggravato dall'uso sempre più pesante di stupefacenti.
 
{{Citazione|Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,<br />negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare,<br />aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,<br />si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore.|Dalla canzone ''I cento passi'' dei [[Modena City Ramblers]]}}
Una volta giunti sul luogo, la Marino venne immediatamente uccisa a pugnalate da Sapone, mentre Volpe e Maccione si avventarono sul Tollis che, forte della sua prestanza fisica, tentò invano di difendere l'amica.
A Peppino Impastato sono state dedicate diverse iniziative, tra queste:
Tollis venne sopraffatto a coltellate da Maccione (che in seguito dichiarerà di essere stato il migliore amico di Fabio), quindi colpito ripetutamente sul capo con una mazzetta da muratore, con una violenza tale da fratturare completamente le ossa del volto del ragazzo. Lo finì Sapone, infilandogli in bocca un riccio di castagno per soffocare le sue urla e con una coltellata alla gola talmente forte da spezzare la lama del pugnale, i cui frammenti verranno rinvenuti anni dopo tra le ossa del ragazzo. Nella concitazione del momento anche Maccione si ferì profondamente ad una mano mentre colpiva a morte l'amico Tollis. Nei giorni successivi, il giovane dichiarò di essersi procurato la ferita mentre cercava di sistemare il motore dell'auto di Sapone a seguito di un guasto. Al termine della mattanza, i due ragazzi vennero gettati nella fossa.
* Alla vita di Peppino è dedicato il [[film]] ''[[I cento passi]]'' di [[Marco Tullio Giordana]], con [[Luigi Lo Cascio]] nel ruolo di Impastato. Il film è una ricostruzione della vita ed attività di Peppino, e i "cento passi" che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti non sono solo una metafora usata dal regista, ma è effettivamente la distanza presente tra quella che era la casa di Peppino e la casa del boss (il bene è stato confiscato alla mafia e affidato a Giovanni Impastato).
* I [[Modena City Ramblers]] hanno inciso una canzone, omonima al film di Giordana, dedicata anch'essa a Peppino, presente nell'[[Album discografico|album]] ''[[¡Viva la vida, muera la muerte!]]''.
* [[Kalamu]], Insieme ce la faremo, canzone contro la mafia dove viene citato anche Peppino Impastato (dall'album ''[[Cultura popolare]] '')
* Il cantautore siciliano [[Pippo Pollina]] ha inciso la canzone ''[[Centopassi]]'', ispirandosi alla vita di Peppino Impastato e inserendola nel suo album ''[[Racconti Brevi]]''.
* Nel 2006, il gruppo folk dei [[Lautari]] ha musicato una poesia di Peppino, ''[[Ciuri di campo]]''. La canzone viene eseguita da [[Carmen Consoli]] durante i suoi concerti.
* ''Vorrei'' è una canzone del gruppo dei [[Luf]] dedicato a Peppino Impastato.
* Nel 2008 i [[Marta sui tubi]] includono all'interno del loro [[DVD]] ''Nudi e Crudi'' il brano ''Negghia'' (Nebbia), ricavato da una poesia di Peppino Impastato. Il brano è disponibile come [[download]] gratuito sul sito ufficiale del gruppo<ref>[http://www.martasuitubi.it Marta sui tubi] - sito ufficiale</ref>.
* Il gruppo [[ska punk]] Talco dedica la canzone ''[[Radio Aut]]'', contenuta nell'album ''[[Mazel Tov (album)|Mazel Tov]]'', a Peppino Impastato. L'album successivo della band, ''[[La Cretina Commedia]],'' è un ''[[concept album]]'' sulla vita di Peppino.
* Nel 2008 esce in allegato con il quotidiano ''[[il manifesto]]'' il doppio cd ''[[Amore non ne avremo: 26 canzoni per Peppino Impastato]]'', con la partecipazione dei seguenti artisti: [[Collettivo musicale Peppino Impastato]], [[Resina (gruppo musicale)|Resina]], [[Riccardo Sinigallia]], [[Le Loup Garou]], [[Marta sui tubi]], [[Lautari]] e [[Carmen Consoli]], [[24 Grana]], [[Taberna Milensis]], [[Modena City Ramblers]], [[Zu (gruppo musicale)|Zu]], [[Affinità di quarta]], [[Low Fi]], [[One Dimensional Man]], [[Uzeda (gruppo musicale)|Uzeda]], [[CPF (gruppo musicale)|CPF]], [[Gang (gruppo musicale)|Gang]] (con la canzone ''Ricordo d'autunno''), [[Bisca (gruppo musicale)|Bisca]], [[Marlene Kuntz]], [[Radio Zapata]], [[Amaury Cambuzat]] con gli [[Ulan Bator]], [[Lalli (cantautrice)|Lalli]], [[Stefano Giaccone]], [[Libera Velo]], [[Marina Rei]], [[Perturbazione (gruppo musicale)|Perturbazione]], [[Yo Yo Mundi]]<ref>[http://www.octopusrecords.net/minisito/index.html# octopusrecords] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090708060928/http://www.octopusrecords.net/minisito/index.html |data=8 luglio 2009 }}</ref>.
* Nel 2013 esce il documentario "La Voce di Impastato" del regista friulano Ivan Vadori<ref>{{Cita news|url=http://www.palermotoday.it/eventi/documentario-la-voce-di-impastato-anteprima-cinisi.html|titolo=A Cinisi la prima nazionale del documentario "La voce di Impastato"|pubblicazione=PalermoToday|accesso=6 novembre 2017}}</ref> che nel maggio 2018 diventa un libro-inchiesta corredato dalle immagini del fotografo Elia Falaschi<ref>{{Cita libro|nome=Vadori, Ivan,|cognome=1981-|titolo=La voce di Impastato : da Peppino Impastato a Mafia Capitale, l'Italia sotto inchiesta|url=https://www.worldcat.org/oclc/1039011076|accesso=2018-12-01|edizione=Prima edizione|OCLC=1039011076|ISBN=9788869580192}}</ref>.
 
== Principali iniziative legate al ricordo di Peppino Impastato ==
La perversione non si ferma qui: il reo confesso Volpe assieme agli altri umiliarono i cadaveri orinandoci sopra, Sapone improvvisò una danza sopra il luogo della sepoltura ed urlò: «Zombie, adesso siete soltanto degli zombie»,<ref name ="repubblica.it"/> quindi intinse una sigaretta nel sangue dei cadaveri e la fumò (dalla testimonianza di Michele a ''Chi l'ha visto?'').<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/bestie-satana/la-storia/la-storia.html|titolo=Bestie di Satana, la setta degli orrori Così uccidevano gli adoratori del diavolo|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|città=Milano|data=15 maggio 2007|accesso=2 novembre 2013}}</ref> Due settimane dopo Sapone e Bontade si recarono nuovamente nel bosco per far sparire le tracce dell'assassinio, rimuovendo il fogliame macchiato di sangue e versando [[ammoniaca]] sulla fossa, per evitare che qualche animale fiutasse l'odore dei cadaveri. I corpi di Tollis e della Marino, ormai mummificati, saranno ritrovati dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese sei anni dopo, il 18 maggio [[2004]], a seguito delle indagini relative all'omicidio di Mariangela Pezzotta.
* Nella città di [[Torino]] un giardino pubblico è stato dedicato a Peppino.<ref>{{Cita web
|url = http://www.comune.torino.it/circ6/fotografie/impastato/impastato.htm
|titolo = Un giardino per Peppino Impastato
|editore = Comune di Torino
|accesso = 25 aprile 2014
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080514151448/http://www.comune.torino.it/circ6/fotografie/impastato/impastato.htm
|dataarchivio = 14 maggio 2008
|urlmorto = no
}}</ref><ref>{{Cita web
|url = http://www.comune.torino.it/circ6/fotografie/impastato/impastato01.htm
|titolo = Manifesto dell'intitolazione dei giardini di Largo Sempione a Peppino Impastato
|editore = Comune di Torino
|accesso = 25 aprile 2014
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140425144729/http://www.comune.torino.it/circ6/fotografie/impastato/impastato01.htm
|dataarchivio = 25 aprile 2014
|urlmorto = no
}}</ref><ref>Coordinate geografiche del Giardino Peppino Impastato: {{coord|45.095854|7.700391}}.</ref>
* L'8 maggio [[1998]], nel ventennale della sua scomparsa, l'[[Università degli Studi di Palermo]] gli ha conferito la laurea ''honoris causa'' in [[Filosofia]] alla memoria.
* Nella città di Quartu Sant'Elena (CA) è stata intitolata una via a Giuseppe Impastato.
* Dal maggio [[2002]] si svolge a Cinisi il ''Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato''; il forum è diventato negli anni un luogo di incontro e di confronto legato alle tematiche dell'antimafia sociale, dell'antifascismo, dei movimenti di lotta territoriali e internazionali. Il forum del 2002 ha visto l'incontro storico tra la mamma di Carlo Giuliani (Heidi) e Felicia Impastato (madre di Peppino), definita dall'A.N.P.I. ''partigiana antimafia''.<ref>{{Cita web |url = https://centopassisalesiani.wordpress.com/principali-iniziative-legate-al-ricordo-di-peppino-impastato/ |titolo =Cento passi |editore = centopassisalesiani |citazione = Felicia Impastato madre di Peppino, definita dall'A.N.P.I. ([[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia]]), partigiana antimafia. |accesso = 8 aprile 2018 |urlarchivio =https://web.archive.org/web/20180407225226/https://centopassisalesiani.wordpress.com/principali-iniziative-legate-al-ricordo-di-peppino-impastato/ |dataarchivio = 7 aprile 2018 |urlmorto = no }}</ref> A dare vita al Forum Sociale furono la famiglia Impastato, l'Associazione Peppino Impastato, il Centro di Documentazione Antimafia Giuseppe Impastato e l'Associazione [[Radio Aut]].
* Nel settembre del 2009 l'aula consiliare del Comune di [[Quarto (Italia)|Quarto]], in provincia di Napoli, viene dedicata a Peppino Impastato.
* Il 9 settembre [[2009]] il nuovo sindaco [[Lega Nord|leghista]] di [[Ponteranica]] ([[Provincia di Bergamo|BG]]), Cristiano Simone Aldegani fece rimuovere la targa commemorativa dalla biblioteca comunale, dedicata un anno e mezzo prima a Peppino Impastato, scatenando molte polemiche.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/lega-impastato/lega-impastato/lega-impastato.html|titolo="Via la targa per Peppino Impastato" Decisione shock del sindaco leghista| pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=10|mese=9|anno=2009|accesso=31 ottobre 2009}}</ref> A seguito di questa decisione un gruppo di ragazze e ragazzi hanno inaugurato a [[Bergamo]] la [[Biblioteca Popolare "Peppino Impastato"|''Biblioteca Popolare Peppino Impastato'']].<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/27/peppino-impastato-ha-una-nuova-biblioteca/394777/ La notizia su "Il fatto quotidiano"]</ref> Tuttavia, a meno di due mesi dall'accaduto, la decisione del sindaco bergamasco aveva già indotto il Sindaco e la Giunta di [[Spilamberto]] (MO) a decidere di intitolare alla memoria di Peppino Impastato la Biblioteca Comunale, con inaugurazione avvenuta il 31 ottobre [[2009]].
* Il 31 gennaio [[2010]] a [[Manfredonia]] alla presenza delle autorità civili locali, del presidente della Regione Puglia [[Nichi Vendola]] e del cantautore [[Roberto Vecchioni]] è stato inaugurato il ''Laboratorio Urbano Culturale'' (LUC), centro di aggregazione giovanile, intitolato a Peppino Impastato grazie ad una petizione nata su Facebook.
* Il 10 marzo 2010, il ''[[Partito della Rifondazione Comunista]]'' di [[Taranto]] ha inaugurato un circolo intitolato a Peppino Impastato, alla presenza di [[Giovanni Impastato]]. In seguito, poi, ad un'iniziativa dello stesso circolo, il Comune di Taranto ha intitolato una via a Peppino Impastato, ubicata al quartiere "[[Paolo VI]]" dinanzi all'ingresso degli uffici della [[Corte di Appello]], proprio a voler ricordare il sacrificio di Peppino in nome della giustizia.
* Il 20 aprile 2010 a [[Perugia]], in occasione del [[Festival Internazionale del Giornalismo]], presso i [[giardini del Pincetto]], è stato piantato un ulivo e posta una targa in memoria di Peppino Impastato e dei giornalisti uccisi per mano della [[mafia]].<ref>[http://www.unita.it/italia/perugia-festival-internazionale-di-giornalismo-1.36596 La notizia su "L'Unità", articolo di Maria Zegarelli in data 20 aprile 2010] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141217135030/http://www.unita.it/italia/perugia-festival-internazionale-di-giornalismo-1.36596 |data=17 dicembre 2014 }}</ref><ref>[http://www.affaritaliani.it/sociale/beni_confiscati_mafia200410.html?refresh_ce Mafia, buone pratiche nella gestione dei beni confiscati presentate a Perugia, in ''Affaritaliani.it'', martedì 20 aprile 2010]</ref>
* Il 15 maggio 2010 la chiave della casa di [[Gaetano Badalamenti]], sita in corso Umberto, è stata consegnata al sindaco di [[Cinisi]]. Al termine del corteo per ricordare il 32º anniversario della morte di Peppino Impastato, il sindaco ha consegnato ufficialmente la chiave dell'immobile all'Associazione Culturale Peppino Impastato di Cinisi.<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/05/09/news/la_casa_di_don_tano_badalamenti_assegnata_al_centro_impastato-3926349/ La notizia su Repubblica.it]</ref>
* Il 19 marzo 2011, il comune di [[Velletri]], in [[provincia di Roma]], ha intitolato a Peppino Impastato un grande largo cittadino alla presenza del fratello Giovanni.<ref>{{cita web|url=http://www.castellinews.it/?act=v&id=6650&tc= | titolo= Velletri: Taddei, "un largo a Peppino Impastato"}}</ref>
* Il 5 luglio 2011 il comune di [[Verbicaro]], in [[provincia di Cosenza]], ha intitolato il Centro di Educazione Ambientale a Peppino Impastato, alla presenza di Giovanni Impastato.
* Il 21 marzo 2011, a seguito di una petizione popolare partita da diversi giovani del paese, ad [[Agira]], in [[provincia di Enna]], l'aula consiliare viene intitolata a Peppino Impastato.
* Nel settembre del 2011 il Comune di [[Collegno]] (Torino) ha dedicato i giardini di Via De Amicis a Peppino Impastato, inaugurando un nuovo monumento a lui dedicato realizzato dalla scultrice Luciana Penna. Nel 2016 la scuola primaria [http://www.scuoleparadiso.it/index.php/it/ Matteotti di Collegno] ha adottato il monumento nell'ambito del progetto nazionale [http://www.comune.torino.it/iter/iniziative/la_scuola_adotta_un_monumento/progetto.shtml Adotta un monumento], sezione del Comune di [[Torino]].
* il 12 marzo 2012 viene intitolata a Peppino Impastato la sede sindacale delle CGIL di Cagnano Varano (Fg) denominata Camera del Lavoro-Casa del Popolo "Peppino Impastato".
*Il 7 dicembre [[2012]] la casa di Peppino Impastato è stata riconosciuta bene culturale come "testimonianza della storia collettiva e per la sua valenza simbolica di esempio di civiltà e di lotta alla mafia".<ref>[http://www.agi.it/palermo/notizie/201212071934-cro-rt10301-mafia_casa_impastato_dichiarata_bene_culturale_esempio_civilta MAFIA: CASA IMPASTATO DICHIARATA BENE CULTURALE, ESEMPIO CIVILTÀ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121209190338/http://www.agi.it/palermo/notizie/201212071934-cro-rt10301-mafia_casa_impastato_dichiarata_bene_culturale_esempio_civilta |data=9 dicembre 2012 }} AGI.it, 7 dicembre 2012</ref>
* Ad aprile [[2012]] il circolo [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]] di [[Ceglie Messapica]] ha intitolato la propria sede a Peppino Impastato.
* Il 1º marzo [[2017]] ad [[Acireale]] viene dedicata "Piazza Cappuccini" a Peppino Impastato.
* L'8 aprile 2017, a Roma, l'I.C. Nuova Ponte di Nona viene intitolato a "Peppino Impastato".
* Il 6 maggio 2017, a seguito di una raccolta firme partita da Rosario Miccichè e che ha visto il seguito di molti concittadini<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|cognome=Redazione|url=https://www.settenews.it/legnano-scoperta-la-targa-ricordo-peppino-impastato/|titolo=Legnano&nbsp; – Scoperta la targa in ricordo di Peppino Impastato|pubblicazione=Settenews|data=2017-05-06|accesso=2018-05-08}}</ref>, a [[Legnano]], in [[provincia di Milano]], il parco pubblico compreso fra via [[Risorgimento]] e via [[Pasteur]] viene intitolato a Peppino Impastato. La notte prima dell'inaugurazione la targa ha subito un grave atto vandalico che è stato prontamente pulito e sistemato dall'ideatore dell'intitolazione per permettere la buona riuscita della cerimonia la mattina seguente.<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|nome=PAOLO|cognome=GIROTTI|url=https://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/peppino-impastato-targa-1.3092664|titolo=Legnano, a fuoco la targa di Peppino Impastato: "Speriamo sia solo gesto di un idiota" - Il Giorno|pubblicazione=Il Giorno|data=2017-05-07|accesso=2018-05-08}}</ref>
* L'11 novembre 2017 viene intitolata a Impastato la biblioteca comunale di [[Monte San Pietro]]<ref>[http://blog.comprensivomontesanpietro.gov.it/2017/11/biblioteca-comunale-peppino-impastato-monte-san-pietro/ Biblioteca comunale Peppino Impastato di Monte San Pietro - Il resto del Calderino]</ref>
* Il 17 giugno 2017 a [[Cinisi]], si tiene la cerimonia di premiazione del "Concorso Nazionale Letterario 'Artisti' per Peppino Impastato", indetto dall'associazione [[ONLUS]] "La Piccola Orchestra" di Rosate ([[Milano]]).<ref>{{Cita web |url = https://www.concorsiletterari.it/loghi/6571/CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE ARTISTI PER PEPPINO IMPASTATO.pdf |titolo =CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE "ARTISTI" PER PEPPINO IMPASTATO |editore = Associazione culturale musicale di volontariato "La piccola orchestra" ONLUS |accesso = 8 aprile 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180407232610/https://www.concorsiletterari.it/loghi/6571/CONCORSO%20LETTERARIO%20NAZIONALE%20ARTISTI%20PER%20PEPPINO%20IMPASTATO.pdf |dataarchivio = 7 aprile 2018 |urlmorto = no }}</ref>
 
*A Palermo,presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II è stato istituito il collettivo “Peppino Impastato”
Poco prima di allontanarsi con gli amici verso [[Somma Lombardo]], Fabio Tollis fu costretto da Sapone a telefonare a casa per avvisare il padre che non sarebbe rientrato a dormire, ma avrebbe trascorso la notte in casa dell'amica Chiara Marino<ref name="Offeddu-Sansa" />. Il padre del giovane si insospettì e si diresse verso il pub ''Midnight'' di [[Porta Romana (Milano)|Porta Romana]], abitualmente frequentato dalla compagnia, arrivando però troppo tardi, quando il figlio era già partito con quelli che sarebbero divenuti i suoi carnefici. Michele Tollis in seguito dichiarerà che Leoni aveva tentato di tranquillizzarlo, asserendo che Fabio si era appartato per flirtare con la Marino, che sarebbe tornato presto e non era assolutamente il caso di preoccuparsi.
*L'11 maggio 2019 a Milano, si svolge la cerimonia di premiazione della 2ª edizione del "Concorso Nazionale Letterario 'Artisti' per Peppino impastato", con il presidente di giuria il giornalista Michele Cucuzza e il presidente del concorso Salvatore Lanno. Evento organizzato dall'associazione ONLUS "La Piccola Orchestra" di Rosate (Milano) con il patrocinio della Regione Lombardia, Città Metropolitana e Comune di Milano.
 
Nei giorni successivi i membri della setta collaborarono attivamente alle indagini, distribuendo volantini con le fotografie degli amici da loro stessi uccisi, lasciandosi intervistare dal programma televisivo ''Chi l'ha visto?'' e dichiarandosi molto preoccupati per la sorte degli amici, facendo anche appelli televisivi perché tornassero a casa. Qualche mese dopo alle ricerche iniziò a contribuire anche la rivista ''[[Metal Shock]]'', che inserì in copertina una foto di Tollis con la sua band, pubblicò un'ignara incitazione a farsi sentire e un numero per eventuali avvistamenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.rockol.it/news-1532/Una-rivista-di-heavy-metal-dedica-la-copertina-a-un-gruppo-sconosciuto-%C3%A8-un-chi|titolo=Una rivista di heavy metal dedica la copertina a un gruppo sconosciuto: è un ‘chi l’ha visto’ per il cantante, scomparso da mesi|editore=rockol.it|data=22 maggio 1998|accesso=2 novembre 2013}}</ref>
 
Leoni giunse a suggerire che la Marino e Tollis potessero essere fuggiti insieme in Spagna, dove la ragazza aveva stretto diverse amicizie nel corso di una vacanza<ref name="Offeddu-Sansa" />. La madre della ragazza, durante una puntata della trasmissione ''Chi l'ha visto?'' accusò esplicitamente Leoni di essere responsabile della sparizione della figlia, parlando anche delle pratiche sataniche del giovane e della reputazione del padre dello stesso. La donna mostrò inoltre diversi oggetti rinvenuti in camera di Chiara: teschi di capra e crani di plastica, candele nere, un drappo nero ed altro materiale da destinare ai rituali satanici. In seguito, la donna dichiarerà di esser stata minacciata dai famigliari di Leoni, il cui padre, da poco defunto, era noto in zona come satanista nonché per i trascorsi in manicomio ed una condanna per omicidio di un'ex amante<ref name="Offeddu-Sansa" />.
 
=== Il suicidio indotto di Andrea Bontade ===
La vittima seguente fu Andrea Bontade, colpevole di codardia per non essersi presentato la sera dell'omicidio di Tollis e della Marino, la cui fossa nel bosco aveva contribuito a scavare. Più volte gli altri affiliati cercarono di stordirlo con un [[cocktail]] a base di droghe pesanti con il preciso scopo di indurlo al suicidio. Poi una sera gli intimarono: «Se non lo fai tu lo facciamo noi». Il 21 settembre [[1998]] Bontade, al termine di una serata trascorsa al ''Midnight'' con gli altri membri della setta, durante la quale aveva bevuto parecchi alcolici ed assunto stupefacenti, prende la sua auto e si schianta contro un muro alla velocità di 180&nbsp;km/h. Si potrebbe pensare ad un incidente causato dallo stordimento per droga, ma mancano sull'asfalto i segni di frenata e sterzata. Bontade muore sul colpo.
 
== Reazioni dei media ==
La vicenda ha suscitato enorme scalpore in tutta Italia e ha dato inizio a una lunga serie di dibattiti sulla devianza giovanile e sul legame tra [[heavy metal]] (di cui le Bestie di Satana erano grandi appassionati), [[satanismo]] e [[violenza]]. Nel febbraio [[2005]], un'università [[Cattolicesimo|cattolica romana]] collegata al [[Vaticano]] programmò un corso di due mesi sulla possessione diabolica e l'esorcismo per sacerdoti e seminaristi. Don Aldo Buonaiuto, sacerdote responsabile del "Numero Verde Antisette" dell'[[Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII|Associazione Giovanni XXIII]], manifestò forti allarmismi riguardo alla musica metal dicendo: «Se la musica diventa uno strumento di atti nefandi e morte deve essere fermata».<ref name="investigate"/> Anche l'esorcista [[Gabriele Amorth]] espresse la sua opinione: «Sicuramente c'è Satana che agisce in queste occasioni. Prima le tre ragazze di Chiavenna, poi Erica e Omar, e adesso la banda giovanile di Somma Lombardo. Tutti casi che ho studiato bene. Quei ragazzi erano dediti al Demonio, leggevano libri satanici. E che ferocia inaudita nei loro atti!».<ref name=intervista>{{Cita web|url=http://www.bambinidisatana.com/index.php/interviste/interviste-news/italiane/473-dgamd|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120106065650/http://www.bambinidisatana.com/index.php/interviste/interviste-news/italiane/473-dgamd|dataarchivio=6 gennaio 2012|titolo=Intervista doppia a Marco Dimitri e Gabriele Amorth|editore=bambinidisatana.com|urlmorto=sì}}</ref>
 
Secondo alcuni media italiani gli [[Slayer]], famoso gruppo metal statunitense, avrebbero pilotato i membri della setta a compiere tali azioni (la band subì accuse simili anche nella propria nazione, per quanto riguarda il caso analogo di [[Elyse Marie Pahler]]). I giovani passavano nottate intere ad ascoltare la loro musica al massimo del volume, sia mentre celebravano i rituali, sia vagando in auto nei pressi di [[Cardano al Campo]] (ove frequentavano spesso un locale di musica rock) e nei boschi della [[Malpensa]].<ref name =corriere/>
 
Si dice che gli omicidi furono influenzati principalmente dal brano ''Kill Again'', tratto dall'album ''[[Hell Awaits]]''.<ref name =corriere>{{Cita news|autore=Luigi Offeddu|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/07_Luglio/15/satanisti.shtml|titolo=Satanisti, altri due suicidi e un cd maledetto|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Busto Arsizio|data=15 luglio 2004|accesso=2 novembre 2013}}</ref> Un'altra canzone, ''Richard Hung Himself'' (da ''[[Undisputed Attitude]]''), avrebbe istigato un ragazzo affiliato alla setta, un tale Davide R., ad impiccarsi con il filo da bucato nel bosco dietro casa sua<ref name =corriere/> (tuttavia altre ipotesi ritengono che il suicidio sia stato dovuto alle continue minacce di morte ricevute da Volpe).<ref name =corriere/> Venuto a conoscenza dell'accaduto, [[Jeff Hanneman]], chitarrista degli Slayer, rigettò le accuse: «Chi ha cercato nella musica le ragioni di un delitto non ha capito nulla ed ha dimostrato una volta per tutte la propria ignoranza. Tutto ciò è tremendamente stupido, perché se qualcuno arriva a compiere un gesto così estremo è mosso da ragioni che vanno ben oltre l'ascolto degli Slayer. Se una persona non ci sta con la testa può essere spinta ad uccidere da un disco ascoltato, ma anche da un film visto in televisione, dalla rottura con la fidanzata... da tutto!».<ref>{{cita pubblicazione|rivista=[[Metal Hammer]]|mese=novembre|anno=2004|pagina=10}}</ref>
 
Marco Dimitri, leader dell'associazione "Bambini di Satana", disse: «Penso sia un fenomeno più legato ai drammi personali che al satanismo. Le indagini hanno fatto emergere realtà più drammatiche come, ad esempio, la droga. Alcuni erano da tempo in cura psichiatrica. Non vi è nulla di culturale, solo un dramma nel dramma.»<ref name=intervista/> Secondo Maria Greca Zoncu, [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di [[Busto Arsizio]], le Bestie di Satana «non erano un'associazione per delinquere ispirata al satanismo, ma solo un'aggregazione di personalità deboli, immature, ineducate, sostanzialmente svantaggiate, che hanno costruito un maldestro edificio nel quale albergare la loro assoluta povertà morale».<ref>{{Cita web|url=http://misteriditalia.it/altri-misteri/bestiesatana/|titolo=Bestie di Satana? No! Solo un mucchio assassino|editore=misteriditalia.it|accesso=2 novembre 2013}}</ref> Lo stesso Mario Maccione, che iniziò a suonare la chitarra a 15 anni, dichiarò: «Se avessi pensato solo a suonare non sarei finito in questa storia. La musica non c'entra niente».<ref>{{Cita web|autore=Michele Bisceglia|url=http://www.ildue.it/Evasioni/Interviste/paginaInterviste.asp?IDprimoPiano=2637|titolo=Parla Mario Maccione (Bestie di Satana): 'Non esiste nessuna cupola di satanisti'|editore=ildue.it|data=10 giugno 2008|accesso=2 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103202917/http://www.ildue.it/Evasioni/Interviste/paginaInterviste.asp?IDprimoPiano=2637|dataarchivio=3 novembre 2013}}</ref>
 
== Vittime ==
Le vittime certe delle "Bestie di Satana" sono state:
* Fabio Tollis, 17 gennaio [[1998]] - presso [[Somma Lombardo]]
* Chiara Marino, 17 gennaio [[1998]] - presso [[Somma Lombardo]]
* Andrea Bontade, 21 settembre [[1998]] - suicidio indotto, presso [[Somma Lombardo]]
* Mariangela Pezzotta, 24 gennaio [[2004]] - presso [[Golasecca]]
 
== Processi ==
Per gli omicidi di Chiara Marino, Fabio Tollis e Mariangela Pezzotta, il 31 gennaio [[2006]] la [[Corte d'assise]] di [[Busto Arsizio]] condannò Nicola Sapone a due ergastoli e all'isolamento diurno per tre anni; Paolo Leoni e Marco Zampollo a 26 anni, Elisabetta Ballarin (nonostante non facesse parte del gruppo, non fosse a conoscenza degli altri omicidi e fosse stata solo testimone, sotto effetto di stupefacenti, dell'omicidio di Mariangela) a 24 anni e tre mesi ed Eros Monterosso a 24 anni.
 
Nel giugno [[2006]], la Corte d'Assise d'Appello di [[Milano]] ridusse la pena per Andrea Volpe (già condannato in primo grado a 30 anni per gli omicidi commessi alla guida della setta) a 20 anni di carcere, e a 12 anni e 8 mesi la pena di Pietro Guerrieri, in precedenza condannato a 16 anni.
 
Il 15 maggio [[2007]] la Corte d'Assise d'Appello di Milano condannò Nicola Sapone ad un doppio ergastolo e isolamento diurno per 18 mesi; Paolo Leoni all'ergastolo e isolamento diurno per 9 mesi; Elisabetta Ballarin a 23 anni di carcere; Eros Monterosso a 27 anni e 3 mesi e Marco Zampollo a 29 anni e 3 mesi. Andrea Volpe a 20 anni per aver collaborato con la giustizia alla risoluzione del caso.<ref>{{Cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=72362|titolo=Milano - Bestie di satana, ergastolo per Sapone e Leoni|editore=Varese News|città=Milano|data=15 maggio 2007|accesso=2 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103110449/http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=72362#|dataarchivio=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref name=autogenerato1>{{Cita web|url=http://www3.varesenews.it/italia/articolo.php?id=97929|titolo=Roma - Bestie di satana, sentenze confermate per tutti in Cassazione|editore=Varese News|città=Roma|data=6 maggio 2008|accesso=2 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103111449/http://www3.varesenews.it/italia/articolo.php?id=97929#|dataarchivio=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 25 ottobre [[2007]] la Corte di Cassazione confermò le condanne con sentenza definitiva.<ref name=autogenerato1 /><ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo412375.shtml|titolo=Bestie Satana,condanne confermate|editore=[[TGcom]]|data=6 maggio 2008|accesso=2 novembre 2013}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_06/cassazione_condanne_satanisti_3b5a2d7c-1b85-11dd-98ce-00144f486ba6.shtml|titolo=Bestie di Satana: condanne ora sono definitive|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|città=Roma|data=6 maggio 2008|accesso=2 novembre 2013}}</ref> Il 9 novembre [[2007]] la Corte d'Assise e d'Appello di [[Brescia]] condannò a 19 anni e mezzo Mario Maccione, all'epoca dei fatti contestati minorenne, inasprendo la precedente sentenza a 16 anni di reclusione.
 
=== Elisabetta Ballarin ===
 
Dopo sette anni dall'arresto, a Elisabetta Ballarin è stata concessa la semilibertà per motivi di studio<ref>{{Cita web|autore=Mirko Vergottini|url=http://www.fuoridalcomune.it/2011/04/28/cologno-monzese-bestie-di-satana-libera-elisabetta-ballarin-il-commento-di-michele-tollis-padre-di-una-delle-vittime-della-setta/|titolo=Bestie di Satana, libera Elisabetta Ballarin. Il commento di Michele Tollis, padre di una delle vittime della setta|editore=fuoridalcomune.it|data=28 aprile|accesso=2 novembre 2013}}</ref>: la ragazza può uscire dal carcere per frequentare le lezioni universitarie al di fuori del carcere di Verziano. Dopo una laurea triennale in Didattica dell'arte presso l'[[Accademia di Santa Giulia]] di [[Brescia]], ha intrapreso il biennio specialistico in grafica e comunicazione ed alla ragazza è stata consegnata una borsa di studio nel febbraio 2013. Lo stesso anno ha lavorato come guida turistica nel Comune di Monte Isola<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.bsnews.it/2013/07/21/nuova-vita-a-montisola-per-elisabetta-ballarin-ex-bestia-di-satana/|titolo=Nuova vita a Montisola per Elisabetta Ballarin, ex “bestia di Satana”|pubblicazione=BsNews.it|data=21 luglio 2013}}</ref>. Successivamente Elisabetta Ballarin ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, sottoscritta anche dal sindaco di Brescia [[Adriano Paroli]]<ref>{{cita web|autore=Gianluca Gallinari, Francesca Roman|url=http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/la-ballarin-chiede-la-grazia-paroli-la-firma-1.1640671|titolo=La Ballarin chiede la grazia, Paroli la firma|data=21 aprile 2013|accesso=2 novembre 2013}}</ref>. Il 12 maggio 2017, usufruendo dell'affidamento in prova, ottiene l'autorizzazione a non soggiornare più in carcere. Fino a questa data, nessuno degli altri condannati ha usufruito di alcun permesso premio.<ref>{{cita web|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/05/12/news/bestie_satana_brescia_elisabetta_ballarin-165291274/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3-S1.4-T1|titolo=Bestie di Satana, Elisabetta Ballarin lascia il carcere di Brescia: affidamento in prova|data=12 maggio 2017|accesso=13 maggio 2017}}</ref>
 
== Encomio agli investigatori dell'Arma di Varese ==
L'8 giugno [[2005]] sono stati premiati i carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Varese che seguirono e portarono a termine le indagini. I militari hanno ricevuto un encomio dal comandante dei Carabinieri, nell'ambito della festa dell'Arma a Varese. A consegnare il riconoscimento sono stati i pubblici ministeri che condussero l'inchiesta e che rappresentano la pubblica accusa nel processo di primo grado contro la banda di satanisti: Antonio Pizzi e Tiziano Masini. I carabinieri premiati sono il [[tenente]] Enzo Molinari, i [[maresciallo|marescialli]] Attilio Quaranta, Giuseppe Notaro e Paolo Marcolli. Ricevette l'encomio anche il comandante dei carabinieri di Somma Lombardo, il [[Primo maresciallo luogotenente|luogotenente]] Michelangelo Segreto.<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/06/08/Cronaca/VARESE-PREMIATI-I-CARABINIERI-CHE-ARRESTARONO-LE-BESTIE-DI-SATANA_093459.php|titolo=VARESE: PREMIATI I CARABINIERI CHE ARRESTARONO LE 'BESTIE DI SATANA'|sito=www.adnkronos.com|lingua=it-IT|accesso=2018-12-03}}</ref>
 
== Note ==
Riga 117 ⟶ 136:
 
== Bibliografia ==
* [[Felicia Impastato]], ''La mafia in casa mia'', intervista a cura di [[Anna Puglisi]] e [[Umberto Santino]], La Luna, [[Palermo]] [[1986]], rist. [[2000]]
* {{Cita libro|autore=Luigi Offeddu, Ferruccio Sansa|titolo=I ragazzi di Satana. La setta delle "bestie": alla scoperta di un'Italia sconosciuta|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|anno=2005|isbn=978-88-17-00631-6|cid=Offeddu-Sansa, 2005}}
* Peppino Impastato, ''Amore non ne avremo. Poesie e immagini'', a cura della Cooperativa Asadin, ILA Palma, [[Palermo]] [[1990]]
* {{Cita libro|nome=Mario|cognome=Spezi|wkautore=Mario Spezi|titolo=Le sette di Satana. Cronache dall'inferno|editore=Sonzogno|anno=2004|isbn=978-88-454-1203-5|cid=Spezi, 2004}}
* Salvo Vitale, ''Nel cuore dei coralli. Peppino Impastato, una vita contro la mafia'', Rubbettino, Soveria Mannelli 1995
* Umberto Santino (a cura di), ''L'assassinio e il depistaggio. Atti relativi all'omicidio di Giuseppe Impastato'', ''[[Centro Impastato]]'', [[Palermo]] [[1998]]
* {{cita libro|Claudio|Fava| I cento passi| 2001| [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]]|coautori=[[Marco Tullio Giordana]]; Monica Zapelli| wkautore=Giovanni Claudio Fava|cid=Fava,Giordana, Zapelli 2001|isbn=88-07-81650-4}}
* ''Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio'', Relazione della ''[[Commissione parlamentare antimafia]]'' presentata da [[Giovanni Russo Spena]], Editori Riuniti, [[Roma]] [[2001]]
* Giuseppe Impastato, ''Lunga è la notte. Poesie, scritti, documenti'', a cura di [[Umberto Santino]], ''[[Centro Impastato]]'', [[Palermo]] [[2002]] (''CSD quaderni'', 8); 3.a ed. riveduta e integrata [[2006]], rist. [[2008]]
* [[Augusto Cavadi]], ''Gente bella. Volti e storie da non dimenticare'' ([[Candida Di Vita]], [[Don Pino Puglisi]], [[Francesco Lo Sardo]], [[Lucio Schirò D'Agati]], [[Giorgio La Pira]], Peppino Impastato), ''Il Pozzo di Giacobbe'', [[Trapani]] [[2004]], pp.&nbsp;179–191 ([http://books.google.it/books?id=g-xylo0hTbwC&pg=PA196&lpg=PA196&dq=Gente+bella.+Volti+e+storie+da+non+dimenticare+indice&source=bl&ots=sbAlOf1-2C&sig=XwaHYE0Qp9b_q645brlW2P-8mjQ&hl=it&sa=X&ei=985wUtalGITm4wTVsIGQDw&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q=Gente%20bella.%20Volti%20e%20storie%20da%20non%20dimenticare%20indice&f=false anteprima ''online''])
* [[Anna Puglisi|Anna Puglisi&nbsp;]]– [[Umberto Santino]] (a cura di), ''Cara Felicia. A [[Felicia Bartolotta Impastato]]'', ''[[Centro Impastato]]'', [[Palermo]] [[2005]]
* [[Giorgio Di Vita]], ''Non con un lamento'', ''Navarra Editore'', [[Palermo]] [[2010]] ISBN 978-88-95756-32-5
* Peppino Impastato, ''Amore non ne avremo. Poesie e immagini'', a cura di [[Guido Orlando]] e [[Salvo Vitale]], ''Navarra Editore'', [[Palermo]] [[2008]] («Fiori di Campo»), ISBN 978-88-95756-09-7
* [[Rizzo Marco]] e [[Bonaccorso Lelio]]. ''Peppino Impastato, un giullare contro la mafia'', [[Edizioni BeccoGiallo|Edizioni ''BeccoGiallo'']], [[2009]]
*Ivan Vadori, ''La Voce di Impastato. Da Peppino Impastato a Mafia Capitale, l'Italia sotto inchiesta,'' Nuovadimensione, 2018. ISBN 978-88-69580-19-2
* Salvo Vitale, ''Cento passi ancora. Peppino Impastato, i compagni, Felicia, l'inchiesta'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014. ISBN 978-88-498-4186-2
 
== Voci correlate ==
* [[DelittoRadio di Novi LigureAut]]
* ''[[MariaI Lauracento Mainettipassi]]''
* [[MostroCosimo di FirenzeCristina]]
* [[DonatoFelicia BilanciaImpastato]]
* [[Luigi ChiattiImpastato]]
 
* [[Michele Profeta]]
== Altri progetti ==
* [[Gianfranco Stevanin]]
{{interprogetto|q}}
* [[Roberto Succo]]
* [[Ferdinand Gamper]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.centroimpastato.it/|Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato"}}
* {{cita web|http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Misteri/ContentSet-69887e56-9396-454b-906f-c08cf7d4e486.html|I delitti delle Bestie di Satana, sito della trasmissione ''Chi l'ha visto?''}}
* {{cita web|http://www.cesnurcasamemoria.orgit/religioni_italia/s/satanismo_03.htm|LeSito Bestieufficiale della ''Casa Memoria di SatanaFelicia (ae curaPeppino delImpastato di CESNUR)Cinisi''}}
* {{cita web|http://www.peppinoimpastato.com/|Sito ''peppinoimpastato.com'', «Produzione de ''I Compagni di Peppino Impastato''}}
* {{cita web|https://www.metal-archives.com/artists/Mario_Maccione/18437|Mario Maccione su Encyclopedia Metallum}}
* [http://www.reti-invisibili.net/giuseppeimpastato/articles/art_3897.html Francesco Barilli, ''Ricordiamo Peppino Impastato a 25 anni dalla sua scomparsa. Intervista con Giovanni Impastato'' del 17 aprile 2003], dal sito ''Reti invisibili'', network di associazioni italiane per la memoria storica, la verità e la giustizia su fatti di sangue dal dopoguerra ad oggi
* {{cita web|https://www.metal-archives.com/artists/Fabio_Tollis/163610|Fabio Tollis su Encyclopedia Metallum}}
* [http://www.reti-invisibili.net/giuseppeimpastato/articles/art_2631.html ''Condanna all'ergastolo per Gaetano Badalamenti''], testo integrale delle motivazioni della sentenza dal sito Reti invisibili
* ''[http://www.storia.rai.it/articoli/cosa-nostra-uccide-peppino-impastato/12967/default.aspx Cosa Nostra uccide Peppino Impastato]'', sul portale ''RAI Storia''
* [https://web.archive.org/web/20131103052939/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/peppino-impastato/787/default.aspx ''Peppino Impastato - Omicidio di mafia''], puntata di ''[[La storia siamo noi]]'' (min. 59:31), dal sito ufficiale della [[RAI]]
* {{cita web|http://www.radioaut.org/|Sito ufficiale dell'associazione di promozione sociale ''Radio Aut per l'antimafia sociale''}}
 
{{Antimafia in Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|giornalismo|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:DelittiAssassinati dicon cronaca nera in Italiaesplosivo]]
[[Categoria:AssassiniGiornalismo serialiin italianiSicilia]]
[[Categoria:SatanismoGiornalisti assassinati]]
[[Categoria:Lotta alla mafia]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]]
[[Categoria:Politici di Democrazia Proletaria]]
[[Categoria:Vittime di Cosa nostra]]