Biondelli e Diocesi di Ischia: differenze tra le pagine

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{{diocesi della chiesa cattolica
I '''Biondelli''' sono un'antica famiglia patrizia di [[Piacenza]] creata nobile di [[Piacenza]] nel [[1702]] da [[Francesco Farnese]] [[Duca]] di [[Ducato di Parma e Piacenza|Parma, Piacenza e Guastalla]].
|nome=[[Diocesi]] di [[Ischia (Italia)|Ischia]]
|latino=Dioecesis Isclana
|immagine=Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ischia) 2.JPG
|titolo=[[vescovo]]
|titolare=[[Pietro Lagnese]]
|emeriti=
|vicario=Agostino Iovene
|stato=Italia
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|eretta=[[XII secolo]]
|stemma=
|mappa=Diocesi di Ischia.png
|mappacollocazione=
|mappaprovincia=
|suffraganeadi=[[arcidiocesi di Napoli]]
|regione=[[Regione ecclesiastica Campania|Campania]]
|battezzati=60.282
|popolazione=70.043
|proporzione=86,1
|sacerdotisecolari=30
|sacerdotiregolari=6
|sacerdoti=36
|battezzatipersacerdote=1.674
|diaconi=9
|religiosi=6
|religiose=24
|vicariati=4
|parrocchie=25
|superficie=46
|cattedrale=[[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ischia)|Santa Maria Assunta]]
|patroni=[[Restituta d'Africa|Santa Restituta]]<br />[[Giovan Giuseppe della Croce|San Giovan Giuseppe della Croce]]
|indirizzo=Via Seminario 26, 80070 Ischia [Napoli], Italia
|sito=www.chiesaischia.it
|anno=2017
|ch=isch
|gc=isch0
}}
 
La '''diocesi di Ischia''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Isclana'') è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Napoli]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Campania]]. Nel [[2016]] contava 60.282 battezzati su 70.043 abitanti. È retta dal [[vescovo]] [[Pietro Lagnese]].
==Storia familiare==
La famiglia, probabilmente anticamente originaria della [[Val Nure]], si stabilì a [[Piacenza]] dove raggiunse prominenza sociale nel corso del [[XVIII]] secolo grazie al commercio della [[seta]] e alla costituzione di un rilevante patrimonio terriero distribuito tra il territorio del [[Ducato di Parma e Piacenza]] e il [[Ducato di Milano]] dove divennero gli unici proprietari del [[Comune]] di [[Regina Fittarezza]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001222/ Storia del Comune di Regina Fittarezza dal secolo XVI al 1757]</ref>.
 
==Territorio==
Il successo negli affari della famiglia e la crescente stima goduta da parte del [[Duca]] [[Francesco Farnese]] fecerò si che nel [[1697]] lo stesso concedesse a Giovanni Battista Biondelli una patente di famigliarità in cui lo indicava come persona di propria fiducia e con proprio decreto il 2 novembre [[1702]] creasse il medesimo Giovanni Battista e suo fratello Gerolamo Nobili di [[Piacenza]].
La diocesi comprende tutti i sei comuni dell'[[isola d'Ischia]]: [[Ischia (Italia)|Ischia]], [[Casamicciola Terme]], [[Lacco Ameno]], [[Forio]], [[Serrara Fontana]] e [[Barano d'Ischia]].
 
Sede vescovile è la città di Ischia, dove si trova la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ischia)|cattedrale di Santa Maria Assunta]]. In diocesi sorgono quattro [[Basilica minore|basiliche minori]]: la basilica del Sacro Cuore di Gesù e Santa Maria Maddalena Penitente a Casamicciola Terme, la basilica di Santa Restituta a Lacco Ameno, e le basiliche della Beata Vergine Maria Incoronata e di San Vito a Forio.
Successivamente alla concessione del titolo, con atto della Comunità dell’11 [[dicembre]] [[1702]], la famiglia Biondelli fu ammessa nel patriziato di [[Piacenza]] venendo iscritta tra i nobili del Consiglio Generale della [[città]] (l’antico organo di governo cittadino risalente al [[XII secolo]] i cui membri erano scelti ogni due anni tra le principali famiglie di [[Piacenza]]) nella classe Landi (una delle quattro classi in cui era al tempo ripartita l’amministrazione cittadina).
 
Il territorio si estende su 46&nbsp;km² ed è suddiviso in 25 [[parrocchie]] e 53 chiese, raggruppate in quattro [[Vicariato|decanati]]: Ischia, Casamicciola-Lacco Ameno, Forio e Barano-Serrara Fontana.
Nel corso del [[XVIII]] secolo i membri della famiglia continuarono l'impegno sia nella gestione del proprio patrimonio fondiario sia nell'adempimento d'incarichi pubblici nell'ambito dell'amministrazione della [[città]] e del territorio di [[Piacenza]].
 
==Storia==
In tal sesno Gerolamo fu insignito con ordine sovrano intervenuto il 23 [[febbraio]] [[1737]], durante il periodo della dominazione [[Asburgo d'Austria|Asburgica]] del [[Ducato di Parma e Piacenza|Ducato]] iniziata con l'[[imperatore]] [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] nel [[1736]], della carica di Tesoriere della Comunità di [[Piacenza]], carica che verrà mantenuta e trasmessa ai suoi eredi anche a seguito del ritorno al trono della dinastia dei [[Borbone Parma]] fino agli inizi del [[XIX secolo]].
Incerte sono le origini della diocesi di Ischia. Il primo vescovo documentato è Pietro, che partecipò al [[Concilio Lateranense III|terzo concilio lateranense]] nel [[1179]]. La diocesi tuttavia sembra sia stata eretta molto prima di questa data. Infatti il [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] dei canonici è già attestato in due documenti del [[1084]] e [[1108]]; inoltre, in un documento del [[1036]] si parla della ''terra Episcopatui nostri Sanctae Sedis ipsius nostrae insule'', espressione che secondo alcuni storici ''«potrebbe far pensare proprio all'esistenza di una sede episcopale già organizzata intorno alla data del 1036»''.<ref>Di Lustro, ''op. cit.'', p. 33.</ref> L'assoluta mancanza di documenti non può però confermare queste ipotesi.
 
Il 4 febbraio [[1255]] [[papa Alessandro IV]] conferma ai [[canonico|canonici]] della [[cattedrale]] il diritto di elezione del vescovo, di cui questi godevano ''ab immemorabili''. Questa consuetudine tuttavia dovette durare ancora per poco tempo, perché nelle nomine successive sembra che la [[Santa Sede]] abbia iniziato ad esercitare la sua autorità anche sulla Chiesa di Ischia.<ref>Di Lustro, ''op. cit.'', p. 35.</ref>
Di particoalre rilievo in questo periodo fu anche il matrimonio, probabilmente derivante dai comuni interessi famigliari nel territorio del [[Lodi|lodigiano]], tra Giovanni Francesco Biondelli (filgio di Gerolamo) e la nobile Eurosia [[Rho]] figlia del nobile Agostino appartenente allo storico casato di origine [[germanica]] che fu [[feudatario]] dell'omonimo [[comune]] e della nobile Giacinta a sua volta appartenente allo storico casato [[Milano|milanese]] dei [[Sessa (famiglia)|Carcano]].
 
Il 18 gennaio [[1301]] cominciò un'[[eruzione vulcanica]], durata alcuni anni, che distrusse la [[cattedrale]] e il palazzo vescovile. A seguito di ciò, il vescovo Pietro II, assieme alla popolazione, si rifugiò nel [[Castello Aragonese (Ischia)|Castello Aragonese]], che rimase la dimora vescovile fino all'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Nello stesso castello si trovavano il [[convento]] delle [[monache clarisse|clarisse]], l'[[abbazia]] dei [[monaci basiliani]] di [[Grecia]], la sede del [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] con la cattedrale e, più tardi, il [[seminario]].
[[File:Firma grande patto di Locarno.jpg|400px|thumb|I firmatari del [[Patto di Locarno]]. [[Giuseppe Biondelli]] (in giacca chiara alle spalle di Sir [[Austen Chamberlain|Joseph Austen Chamberlain]], [[Ministro degli Esteri]] del [[Regno Unito]]) è l'ultimo del gruppo di persone (da sinistra a destra) in piedi sotto al grande quadro presente nella sala. |alt=]]
Nella seconda metà del [[XIX]] secolo, in seguito all'unità d'[[Italia]], un ramo della famiglia discendente da Giovanni Francesco Biondelli si trasferì a [[Pesaro]]<ref>[http://www.europeana.eu/portal/record/07602/3148C827AE3E15A5FF73A9AA3C6C323281307736.html Palazzo Biondelli a Pesaro]</ref>, dove fu partecipe alla vita culturale della [[città]] intrattenendo rapporti di amicizia anche con [[Gioachino Rossini]], mentre un altro si stabilì a [[Firenze]].
 
Durante il periodo dello [[scisma d'Occidente]], la chiesa di Ischia visse per un certo periodo sotto l'obbedienza avignonese dell'[[antipapa Clemente VII]], che fece deporre il vescovo Bartolomeo Bussolaro e nominò al suo posto il chierico isclano Paolo Strina. Nei primi anni del [[XV secolo]] fu [[amministratore apostolico]] di Ischia Baldassarre Cossa, futuro [[antipapa Giovanni XXIII]], che allontanò il legittimo vescovo ed impedì la nomina del suo successore.
Con la contestuale scomparsa senza eredi degli ultimi Biondelli residenti a [[Piacenza]], questi due rami rappresentano oggi gli unici discendenti della famiglia.
 
Il vescovo Iñigo de Avalos ([[1590]]-[[1635]]) dette avvio all'attuazione in diocesi delle direttive riformatrici del [[concilio di Trento]], convocando per la prima volta un [[sinodo]] diocesano nel [[1599]]. Un altro importante sinodo venne convocato dal vescovo Luca Trapani nel [[1716]], i cui atti tuttavia non trovarono valida applicazione per l'opposizione delle università locali. Niccolò Schiaffinati istituì il seminario diocesano nel [[1740]].
A partire dal [[1940]], a seguito del matrimonio tra [[Giuseppe Biondelli]] (futuro [[Ambasciatore]] d'[[Italia]] e allora [[Agente consolare|Console Generale]] a [[Londra]]) con la nobile Clementina Dei Conti [[Maggi (famiglia)|Maggi]] di [[Gradella]], il ramo di [[Pesaro]] inizierà gradualmente a spostarsi verso [[Brescia]], [[città]] natale di Clementina [[Maggi (famiglia)|Maggi]] di [[Gradella]] dove tutt'oggi la famiglia risiede.
 
Il 13 ottobre [[1770]], tramite un decreto legge del re di Napoli, Ischia cedette l'isola di [[Ventotene]] alla [[Arcidiocesi di Gaeta|diocesi di Gaeta]]; quest'isola faceva parte della diocesi di Ischia da diversi secoli, documentata già nella prima metà del [[XIII secolo]].<ref>Agostino Lauro, [http://www.larassegnadischia.it/rassegna2010/rass02-10/documenti.pdf ''Ischia in alcuni documenti pontifici del Duecento''], in ''La Rassegna d'Ischia'' 2 (2010), p. 44.</ref>
Nel [[1942]] [[Giuseppe Biondelli]] acquisterà, infatti, la [[villa]] e parte della proprietà agricola dei Conti Fè d'Ostiani a [[Bornato]] (frazione di [[Cazzago San Martino]]) in [[Franciacorta]].
 
Nel periodo [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]], durante il quale la diocesi rimase [[Sede vacante|vacante]] per 19 anni, lo scontro tra francesi e anglo-borbonici portò al saccheggio, alla distruzione e all'abbandono della cattedrale nel Castello Aragonese.<ref>L'edificio si presenta oggi come uno spazio semiaperto, senza soffitto, e ospita concerti di musica classica e letture di prosa e di poesia.</ref> Nel [[1818]] il nuovo vescovo Giuseppe D'Amante pose la sua residenza nel centro di [[Ischia (Italia)|Ischia]] dove, con rescritto della [[Santa Sede]] del 5 settembre [[1818]], fu elevata al rango di [[cattedrale]] la [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ischia)|chiesa di Santa Maria Assunta]], dell'ex convento [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]] di Santa Maria alla Scala.
Oggi le attività familiari sono principalmente incentrate in ambito agricolo e in particolare nella produzione di [http://www.biondelli.com/ vino in Franciacorta]<ref>[http://www.biondelli.com/ Sito della Cantina della Famiglia Biondelli]</ref>.
 
Nel [[XX secolo|Novecento]] la diocesi fu [[sede vacante]] per un decennio, dal 1970 al 1980, durante il quale fu soggetta ad amministrazione apostolica, fino alla nomina di un nuovo vescovo residenziale, il [[Missionari Comboniani del Cuore di Gesù|comboniano]] Diego Parodi. Momento rilevante nella storia della chiesa isclana è stata la visita di [[papa Giovanni Paolo II]] il 5 maggio 2002.
==Personaggi di spicco==
 
*Gaetano Biondelli, fu [[poeta]] e [[letterato]].
==Cronotassi dei vescovi==
*Gerolamo Biondelli, fu tesoriere della Comunità di [[Piacenza]].
* Pietro I † (menzionato nel [[1179]])
*Giovanni Francesco Biondelli (figlio di Gerolamo), fu tesoriere della Comunità di [[Piacenza]].
* Amenio † (menzionato nel [[1206]])<ref>Un vescovo di nome Sergio III viene inserito da G. d'Ascia tra Pietro e Amenio (''Storia dell'Isola d'Ischia'', Napoli 1867, p. 280), ma senza alcuna documentazione a conferma; la sua esistenza è perciò ''«destituita di qualsiasi fondamento storico»'' (Di Lustro, ''op. cit.'', pp. 33-34).</ref>
*Gerolamo Biondelli (figlio di Giovanni Francesco), fu tesoriere della Comunità di [[Piacenza]].
* Matteo I † (prima del [[1218]] - dopo il [[1239]])<ref>Considerato da [[Ferdinando Ughelli]], e dagli autori che ne dipendono, come vescovo di [[Diocesi di Isola|Isola]] in [[Calabria]], il vescovo Matteo I è stato attribuito alla diocesi di Ischia da studi più recenti. Giovanni Minasi, ''Di un preteso vescovo di Isola'', in ''Rivista Storica Calabrese'', 1903, pp. 318-324. Agostino Lauro, ''Ischia in alcuni documenti pontifici'', p. 40-45.</ref>
*Paolo Biondelli, fu [[Capitano]] dell'[[esercito]] del [[Ducato di Parma e Piacenza]].
* Magno † (menzionato nel [[1243]])
*Padre Basilide Biondelli, fu memebro dell'ordine dei [[Benedettini]], lettore filosofo presso lo stesso, [[Priore]] del [[monastero]] [[benedettino]] di [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|San Sisto]] a [[Piacenza]] e membro dell'[[Accademia]] degli Onesiferi.
* Matteo II † (menzionato nel [[1270]])
*Padre Eustachio Biondelli, fu memebro dell'ordine dei [[Benedettini]], lettore teologo presso lo stesso e membro dell'[[Accademia]] degli Onesiferi. Un documento, in parte da lui redatto, descrive gli eventi che portarono prima all'occupazione del [[monastero]] [[benedettino]] di [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|San Sisto]] a [[Piacenza]] da parte del generale napoleonico [[Andrea Massena]] e poi alla definitiva soppressione dello stesso da parte di [[Médéric Louis Élie Moreau de Saint-Méry]] amministratore delegato generale degli Stati Parmensi per conto di [[Napoleone]].
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[1271]], [[1273]], [[1277]] e [[1278]])<ref>Queste date fanno riferimento a quattro documenti dove però non è citato il nome del vescovo di Ischia; potrebbero riferirsi a Matteo II o a R.</ref>
*Don Carlo Biondelli, fu [[Canonico]] della [[Cattedrale di Piacenza]].
* R. † (menzionato nel [[1283]])
*[[Francesco Biondelli|Padre Francesco Biondelli]], fu membro della [[Congregazione della Missione]] di [[San Vincenzo de' Paoli]].
* Salvo † (prima del [[1295]] - circa [[1305]] deceduto)
*[[Giuseppe Biondelli]], fu [[Ambasciatore]] d'[[Italia]].
* Pietro II † (menzionato nel [[1306]])
* Ugolino da Osimo, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (menzionato nel [[1340]])
* Guglielmo † (? - [[1348]] deceduto)
* Tommaso † (22 dicembre [[1348]] - ?)
** [[Giacomo da Itri]] † (circa [[1358]] - 22 marzo [[1359]] nominato vescovo di [[diocesi di Martirano|Martirano]]<ref>Il trasferimento avvenne prima ancora che Giacomo avesse ricevuto la consacrazione episcopale. (S. Fodale, «Giacomo da Itri». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Vol. LIV, ''ad vocem'', [http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-da-itri_%28Dizionario_Biografico%29/ on-line])</ref>) (vescovo eletto)
* Bartolomeo Bussolaro, [[Ordine di Sant'Agostino|O.S.A.]] † (22 marzo [[1359]] - [[1389]] deceduto)
** Paolo Strina † (13 aprile [[1384]] - ?) (antivescovo)
** [[Baldassarre Cossa]] (?) † (amministratore apostolico)
* Nicola Tinti, O.E.S.A. † (7 marzo [[1389]] - ? deceduto)
* Andrea † ([[1410]] - ?)
* Lorenzo de' Ricci † (10 gennaio [[1419]] - 18 febbraio [[1435]] nominato vescovo di [[Diocesi di Ravello|Ravello]])
* Giovanni, O.S.A. † (28 marzo [[1436]] - [[1453]] deceduto)
* Miguel Cosal, [[Ordine Cistercense|O.Cist.]] † (27 giugno [[1453]] - [[1464]] deceduto)
* Giovanni II de Cico † (9 luglio [[1464]] - dopo il [[1479]] deceduto)
* Marco Antonio Fioda † ([[1494]] - ?)<ref>Vescovo menzionato da Gams.</ref>
** Bernardino de Leis, [[Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense|C.R.L.]] † (27 ottobre [[1501]] - 8 gennaio [[1504]] nominato vescovo di [[diocesi di Castro di Puglia|Castro di Puglia]]) (vescovo eletto)
* Donato Strineo † (8 gennaio [[1504]] - [[1534]] deceduto)
* [[Agostino Falivene]], [[Servi di Maria|O.S.M.]] † (24 aprile [[1534]] - [[1548]] deceduto)
* Francisco Gutiérrez † (24 settembre [[1548]] - [[1554]] deceduto)
* [[Virgilio Rosario]] † (27 agosto [[1554]] - 22 maggio [[1559]] deceduto)
* Filippo Geri † (26 gennaio [[1560]] - 1º marzo [[1564]] nominato vescovo di [[diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino|Assisi]])
* Fabio Polverino † (6 luglio [[1565]] - [[1589]] deceduto)
* Iñigo de Avalos, C.R.L. † (29 gennaio [[1590]] - [[1635]] deceduto)
* Francesco Tontori o Tontolo, [[Chierici Regolari di Somasca|C.R.S.]] † (15 gennaio [[1638]] - [[1663]] dimesso)
* Gian Antonio de' Vecchi † (12 febbraio [[1663]] - 14 aprile [[1672]]<ref>La data esatta del decesso in: C. D'Ambra, ''Ischia tra fede e cultura'', Torre del Greco 1998, p. 79.</ref> deceduto)
* Gerolamo Rocca † (3 ottobre [[1672]] - 6 giugno [[1691]] deceduto)
* Michelangelo Cotignola † (24 marzo [[1692]] - 11 dicembre [[1698]] dimesso)
* Luca Trapani † (22 dicembre [[1698]] - 24 gennaio [[1718]] nominato vescovo di [[diocesi di Tricarico|Tricarico]])
* Gianmaria Capecelatro, C.R.S. † (11 febbraio [[1718]] - 8 dicembre [[1738]] deceduto)
* Niccolò Schiaffinati, O.S.A. † (4 maggio [[1739]] - prima del 12 luglio [[1743]] deceduto)
* Felice Amati † (15 luglio [[1743]] - 22 gennaio [[1764]] deceduto)
* Onofrio Rossi † (9 aprile [[1764]] - 17 luglio [[1775]] nominato vescovo di [[diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|Sant'Agata de' Goti]])
* [[Sebastiano de Rosa]] † (13 novembre [[1775]] - 26 marzo [[1792]] nominato vescovo di [[Diocesi di Avellino|Avellino e Frigento]])
* Pasquale Sansone † (26 marzo [[1792]] - [[1799]] deceduto)
** ''Sede vacante (1799-1818)''
* Giuseppe D'Amante † (26 giugno [[1818]] - 17 novembre [[1843]] deceduto)
* Luigi Gagliardi † (21 aprile [[1845]] - 31 maggio [[1854]] dimesso)
* Felice Romano † (23 giugno [[1854]] - 3 agosto [[1872]] deceduto)
* Francesco di Nicola † (3 agosto [[1872]] succeduto - 11 febbraio [[1885]] deceduto)
* [[Gennaro Portanova]] † (11 febbraio [[1885]] succeduto - 16 marzo [[1888]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova|Reggio Calabria]])
* [[Giuseppe Candido]] † (1º giugno [[1888]] - 4 febbraio [[1901]] nominato vescovo titolare di [[diocesi di Cidonia|Cidonia]])
* Mario Palladino † (15 aprile [[1901]] - 4 giugno [[1913]] nominato vescovo di [[diocesi di Caserta|Caserta]])
* Pasquale Ragosta † (25 maggio [[1914]] - 5 maggio [[1925]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia|Castellammare di Stabia]])
** ''Sede vacante (1925-1928)''
* Ernesto de Laurentiis † (10 novembre [[1928]] - 4 gennaio [[1956]] deceduto)
* Antonio Cece † (3 maggio [[1956]] - 6 agosto [[1962]] nominato [[vescovo coadiutore]] di [[diocesi di Aversa|Aversa]] e [[vescovo titolare]] di [[Diocesi di Damiata|Damiata]])
* Dino Tomassini † (17 agosto [[1962]] - 23 agosto [[1970]] nominato vescovo di [[diocesi di Tursi-Lagonegro|Anglona-Tursi]])
** ''Sede vacante (1970-1980)''
* Diego Parodi, [[Missionari Comboniani del Cuore di Gesù|M.C.C.I.]] † (11 febbraio [[1980]] - 9 gennaio [[1983]] deceduto)
* Antonio Pagano † (18 dicembre [[1983]] - 25 novembre [[1997]] ritirato)
* [[Filippo Strofaldi]] † (25 novembre [[1997]] - 7 luglio [[2012]] dimesso)
* [[Pietro Lagnese]], dal 23 febbraio [[2013]]
 
==Statistiche==
La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 70.043 persone contava 60.282 battezzati, corrispondenti all'86,1% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
| 1949 || 32.780 || 32.800 || 99,9 || 72 || 63 || 9 || 455 || || 12 || 31 || 18
|-
| 1970 || 39.198 || 39.246 || 99,9 || 64 || 56 || 8 || 612 || || 10 || 50 || 24
|-
| 1980 || 41.000 || 41.000 || 100,0 || 59 || 51 || 8 || 694 || || 10 || 55 || 25
|-
| 1990 || 45.000 || 46.000 || 97,8 || 52 || 43 || 9 || 865 || 1 || 10 || 45 || 25
|-
| 1999 || 50.000 || 52.700 || 94,9 || 47 || 40 || 7 || 1.063 || 3 || 7 || 29 || 25
|-
| 2000 || 53.000 || 55.700 || 95,2 || 43 || 37 || 6 || 1.232 || 3 || 6 || 44 || 25
|-
| 2001 || 53.000 || 55.700 || 95,2 || 42 || 35 || 7 || 1.261 || 3 || 8 || 44 || 25
|-
| 2002 || 53.000 || 55.700 || 95,2 || 41 || 34 || 7 || 1.292 || 3 || 9 || 41 || 25
|-
| 2003 || 53.000 || 55.300 || 95,8 || 40 || 33 || 7 || 1.325 || 5 || 9 || 43 || 25
|-
| 2004 || 53.000 || 55.700 || 95,2 || 43 || 35 || 8 || 1.232 || 5 || 10 || 42 || 25
|-
| 2006 || 55.000 || 58.300 || 94,3 || 46 || 35 || 11 || 1.195 || 5 || 13 || 41 || 25
|-
| 2013 || 57.000 || 62.000 || 91,9 || 35 || 33 || 2 || 1.628 || 9 || 3 || 30 || 25
|-
| 2016 || 60.282 || 70.043 || 86,1 || 36 || 30 || 6 || 1.674 || 9 || 6 || 24 || 25
|}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{catholic encyclopedia|Ischia}}
*{{la}} [[Ferdinando Ughelli]], [https://books.google.it/books?id=JQYqpWjvucMC&pg=PA288 ''Italia sacra''], vol. VI, seconda edizione, Venezia 1720, coll. 230-242
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.co.uk/books?id=JdUCAAAAQAAJ&pg=PA549 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. XIX, Venezia 1864, pp.&nbsp;549–559
*Vincenzio d'Avino, [http://books.google.it/books?id=fUIsAAAAYAAJ&pg=PA269 ''Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie''], Napoli 1848, pp.&nbsp;269–271
*{{la}} Paul Fridolin Kehr, [https://web.archive.org/web/20150929133957/http://collections.stanford.edu/publicdomain/bin/detail?fileID=282406448 ''Italia Pontificia''], vol. VIII, Berlino 1935, p.&nbsp;475
*Agostino Di Lustro, [http://www.larassegnadischia.it/Rassegna%202006/rass4-06/episcopi.pdf ''Antiquiores Insulani Episcopi''], in ''La Rassegna d'Ischia'' 4 (2006), pp.&nbsp;33–40
*{{la}} [[Pius Bonifacius Gams]], [https://archive.org/stream/seriesepiscoporu00gamsuoft#page/885/mode/1up ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, p.&nbsp;885
*{{la}} [[Konrad Eubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p.&nbsp;286; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p.&nbsp;169; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;214; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;211; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/230/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;230; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/246/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;246
 
==Voci correlate==
*[[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ischia)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* [[Annuario pontificio]] del 2017 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
* [http://www.chiesaischia.it/ Sito ufficiale] della diocesi
*{{gcatholic|isch0}}
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/173/Diocesi+di+Ischia La diocesi di Ischia] su ''Beweb - Beni ecclesiastici in web''
 
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