Utente:RamblerBiondo/Sandbox e Nissan Motor: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||Nissan (disambigua)|Nissan}}
{{Carica pubblica
{{Azienda
|nome= Domenico Buffa
|nome=Nissan Motor Co., Ltd.
|immagine = Domenico Buffa.jpg
|logo=Nissan logo.jpg
|didascalia =
|tipo=Società per azioni
|carica= Ministro dell'Agricoltura e Commercio
|borse= {{Tyo|7201}} {{Nasdaq|NSANY}}
|mandatoinizio= [[16 dicembre]] [[1848]]
|data_fondazione = 1933
|mandatofine= [[27 marzo]] [[1849]]
|luogo_fondazione=[[Yokohama]]
|predecessore= [[Luigi Torelli]]
|data_chiusura =
|successore= [[Filippo Galvagno]]
|nazione = JPN
|carica2= Commissario straordinario di [[Genova]]
|sede=Yokohama
|mandatoinizio2= [[17 dicembre]] [[1848]]
|gruppo=[[Renault]]
|mandatofine2= [[18 marzo]] [[1849]]
|filiali=[[Infiniti]]
|predecessore2= [[Giacomo Durando]]
|persone_chiave=
|successore2= [[Alfonso La Marmora]]
[[Hiroto Saikawa]], [[amministratore delegato|AD]]
|carica3= Intendente generale per la [[provincia di Genova]]<ref> L'intendenza generale, oltre alla provincia di Genova, in quel periodo aveva alle proprie dipendenze le province di [[Novi Ligure|Novi]], di [[Chiavari]] e del Levante (Spezia), in {{cita|L. Piccardo|p. 481, nota 30.}}</ref>
|industria=[[Casa automobilistica]]
|mandatoinizio3= [[30 dicembre]] [[1852]]
|prodotti=[[Autoveicolo|Autoveicoli]]
|mandatofine3= [[17 dicembre]] [[1854]]
|fatturato=
|predecessore3= [[Antonio Piola]]
|anno_fatturato=
|successore3= [[Diodato Pallieri]]
|dipendenti=159.771
|firma =
|anno_dipendenti=2005
}}
|slogan= Innovation that excites
{{Membro delle istituzioni italiane
|istituzione = Camera sarda
|nome= Domenico Buffa
|titolo = Laurea in giurisprudenza
|professione = Avvocato, giornalista
|partito = [[Sinistra storica]], "Centro Sinistro", [[Connubio]].
|legislatura = [[I Legislatura del Regno di Sardegna|I]], [[II Legislatura del Regno di Sardegna|II]], [[III Legislatura del Regno di Sardegna|III]], [[IV Legislatura del Regno di Sardegna|IV]], [[V Legislatura del Regno di Sardegna|V]], [[VI Legislatura del Regno di Sardegna|VI]]
|gruppo_parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio = Ovada ([[I Legislatura del Regno di Sardegna|I]], [[II Legislatura del Regno di Sardegna|II]], [[III Legislatura del Regno di Sardegna|III]] e [[IV Legislatura del Regno di Sardegna|IV legislatura]])<br/>Sassari II ([[V Legislatura del Regno di Sardegna|V legislatura]])<br/>Sassari ([[VI Legislatura del Regno di Sardegna|VI legislatura]])
|incarichi =
|sito = http://storia.camera.it/deputato/domenico-buffa-18180116
}}
{{Bio
|Nome = Domenico
|Cognome = Buffa
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ovada
|GiornoMeseNascita = 16 gennaio
|AnnoNascita = 1818
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 19 luglio
|AnnoMorte = 1858
|Attività = politico
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = patriota
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|Immagine =
|Didascalia =
|Didascalia2 =
|DimImmagine =
}}
La {{nihongo|'''Nissan Motor Co. Ltd.'''|日産自動車株式会社|Nissan Jidōsha kabushikigaisha}} è una [[casa automobilistica]] [[giappone]]se conosciuta sul mercato italiano soprattutto per i suoi [[fuoristrada]], per la vettura da città [[Nissan Micra]] e per il crossover [[Nissan Qashqai]]; si tratta della seconda casa nipponica in ordine di grandezza, dopo la [[Toyota]]. Fa parte del gruppo [[Renault]] ed è presieduta da [[Jean-Dominique Senard]].
 
== Storia ==
[[File:Nissan Head Office 2009.jpg|thumb|left|Sede centrale della Nissan a [[Yokohama]], in [[Giappone]]]]
La Nissan Motor Co., Ltd. nasce come società autonoma nel [[1934]] quando il ''Nippon Sangyo'' ottiene la proprietà della [[Jidosha-Seido Ltd]]., società stabilitasi l'anno precedente a [[Yokohama]].
 
La prima [[autovettura]], messa sul mercato con il [[marchio]] '''Datsun''' entra in produzione nel [[1935]].
 
La produzione viene fermata nel [[1941]] per la guerra, dopo 20.000 veicoli circa.
 
Dopo l'ostacolo della [[seconda guerra mondiale]], la produzione delle Datsun viene ripristinata nel [[1947]].
 
Nel [[1951]] entra in produzione un fuoristrada che utilizzava l'esperienza accumulata negli anni della guerra sui mezzi militari, nasce quindi il [[Nissan Patrol]] destinato a diventare una leggenda. Forte di un sei cilindri da 85 [[cavallo vapore|CV]] e di un'ottima [[trazione integrale]] il fuoristrada nipponico si dimostra addirittura superiore della [[Utility truck ¼ t 4x4 Jeep|Jeep]] Willis americana in potenza e possibilità di carico.
 
Nel [[1958]] la Nissan si conferma a livello mondiale quando una [[Datsun 210]] vince il "Mobilgas Round Australia Trial".
In quello stesso anno iniziò l'esportazione negli [[Stati Uniti d'America|USA]] e nel [[1960]] Nissan arriva a stabilirsi come Nissan Motor Corporation USA (NMC) in [[California]].
 
Dopo che nell'anteguerra i rapporti con il vecchio continente si erano limitati a licenze per la costruzione di veicoli della [[Austin Motor Company]] in Giappone, nel [[1962]] la Nissan affronta anche il mercato europeo, mentre sul fronte del mercato interno nipponico nel [[1966]] si fonde con il gruppo ''Prince Motor'', costruendo così anche i modelli Skyline e Gloria.
 
Il [[1969]] vede il lancio di una sportiva: la [[Datsun 240Z]], con un motore 2,4 litri [[motore in linea a sei cilindri|sei cilindri in linea]] da 150 cavalli. Il marchio ''Datsun'' verrà in seguito sempre meno utilizzato e i modelli cominciarono ad essere commercializzati direttamente con il marchio ''Nissan''.
 
[[File:NMUK.JPG|thumb|right|Stabilimento Nissan a Sunderland (GB)]]
All'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] Nissan acquisisce interessi nella Motor Iberica a [[Barcellona]] in [[Spagna]], nel 1981 costituisce con L'Alfa Romeo la joint-venture Arna, che produsse una vettura ricavata montando i motori Alfasud sulle scocche della vettura Nissan Cherry; mentre nel [[1988]] con il ''Nissan European Technical Centre Ltd.'' pone una base nel [[Regno Unito]] e in [[Italia]].
 
Il [[1992]] vede il lancio nel mercato europeo della [[Nissan Micra|Micra]] nella nuova versione, (difatti la Micra era stata lanciata in Europa nel lontano [[1984]]) che nel [[1993]] è eletta [[auto dell'anno]]. Questo è anche l'anno di un nuovo 4x4: il [[Nissan Terrano|Terrano II]], prodotto a Barcellona per il mercato europeo.
 
Anche la Nissan, al pari delle sue concorrenti Toyota e [[Honda]], ha immesso sul mercato un nuovo marchio distintivo dei veicoli di gamma superiore, la [[Infiniti]], utilizzato inizialmente sul mercato nordamericano nel [[1989]].
 
[[File:Verhoudingen binnen de Renault-Nissan Alliance.png|thumb|left|Schema del gruppo Renault-Nissan]]
Deputato al [[Parlamento Subalpino]], Ministro nel [[Governo Gioberti]] e Commissario straordinario della città di [[Genova]], è ricordato soprattutto per il ruolo svolto nella preparazione e realizzazione dell'accordo politico fra [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] e [[Urbano Rattazzi|Rattazzi]], passato alla storia con il nome di "[[Connubio]]".
Negli stessi [[anni 1990|anni novanta]] l'azienda è stata coinvolta nella crisi finanziaria di tutto il gruppo di cui faceva parte ed è stata interessata dalla acquisizione di parte del [[capitale sociale (economia)|capitale sociale]] da parte della [[Francia|francese]] [[Renault]]. Nel [[1999]] l'azienda francese ha messo a capo della Nissan il manager [[Brasile|brasiliano]] [[Carlos Ghosn]] che ha imposto un grande piano di rinascita, costato peraltro una riduzione dell'organico di circa 21.000 persone ma che ha riportato la casa giapponese a produrre profitti dopo molti anni di crisi.
 
L'alleanza Nissan-Renault è caratterizzata anche da un complicato incrocio azionario tra le due società, caso unico nel panorama mondiale dell'economia.
==Biografia==
===La giovinezza tra letteratura, poesia e studi storici===
Nato da Stefano e Francesca Pesci, un'agiata famiglia [[Ovada|ovadese]] di estrazione borghese di elevata cultura e saldi principi religiosi, la sua educazione giovanile è affidata allo zio Francesco (1777-1829), un medico seguace di [[Edward Jenner]] e, successivamente, al collegio degli [[Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie|Scolopi]] di [[Carcare]].
 
La produzione spazia dalle vetture di città a quelle sportive, dai classici fuoristrada alle moderne [[SUV]], senza dimenticare la produzione dei [[furgone|veicoli commerciali]]. In questi ultimi anni sono state sperimentate anche alcune tecnologie di auto elettrica.
Nel [[1834]] si trasferisce a [[Genova]] per studiare aritmetica e l'anno successivo si iscrive alla facoltà di [[Giurisprudenza]] dell'[[Università degli Studi di Genova|Ateneo cittadino]]. Stefano Buffa viene però a conoscenza che il figlio a Genova frequenti, secondo lui, ambienti pericolosi, visti i suoi incontri e le sue amicizie con esponenti [[Sansimonismo|sansimonisti]] e [[Mazzinianesimo|mazziniani]]<ref>{{cita|L. Piccardo|p. 477.}}</ref>. Su pressione del padre quindi, il giovane Buffa si trasferisce a [[Torino]] dove si laurea nel [[1840]] e, da apprendista, pratica per qualche tempo nello studio dell'avvocato [[Giuseppe Cornero]]. È probabilmente in questo ambiente che conosce ed entra in contatto con molti giovani già affermati nel campo della cultura come [[Lorenzo Valerio]], [[Domenico Carutti]] e [[Massimo Cordero di Montezemolo]]. Nel frattempo ha già dato alle stampe gli ''Inni'', una raccolta poetica di ispirazione [[Alessandro Manzoni|manzoniana]]. Nel [[1838]] inizia anche uno studio storiografico e filologico delle tradizioni popolari nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno]], ''Saggio di Sapienza Popolare''. La sua ricerca, ''Raccolta di canzoni popolari'', che interessò anche il [[Niccolò Tommaseo|Tommaseo]]<ref>Cfr. Emilio Costa, ''Tommaseo, Nigra e la "Raccolta di canzoni popolari" del Piemonte di Domenico Buffa'', in "Archivio storico del Monferrato", I (1960), 1-2, pp. 107-129.</ref>, è inserita anni dopo (nel [[1888]]) nei celebri ''Canti popolari del Piemonte'' di [[Costantino Nigra]]<ref>Cfr. biografia del Buffa in {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/domenico-buffa_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Treccani.it|accesso=22 aprile 2012}}</ref>. L'interesse comune su questi temi porteranno il Buffa a frequenti scambi epistolari con il già citato Tommaseo, con gli intellettuali di [[Granducato di Toscana|Toscana]] [[Gino Capponi]], [[Giovan Pietro Vieusseux]] e [[Giuseppe Giusti]].
Dal 2014, al posto della Ford la Nissan è il main sponsor in campo automobilistico della UEFA Champions League.
 
Dal 1º aprile 2017 [[Carlos Ghosn]], dopo sedici anni, lascia il timone a Hiroto Saikawa come Amministratore Delegato.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.ilsole24ore.com/art/motori/2017-02-23/nissan-carlos-ghosn-lascia-carica-ceo-064333.shtml?uuid=AEZ0elb|titolo=Nissan, Carlos Ghosn lascia la carica di ceo|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=2017-03-26}}</ref>
A [[Torino]] collabora con "Il Subalpino", fondato e diretto dal [[Massimo Cordero di Montezemolo|Montezemolo]], e con le "Letture popolari" del [[Lorenzo Valerio|Valerio]]. Affascinato dalle opere di [[Giambattista Vico]], il Buffa scrive anche un dramma sulla vita dell'autore della ''Scienza Nuova'' . L'opera, ''Giambattista Vico, dramma di Domenico Buffa preceduto da alcune poesie dello stesso'', pubblicata da Carlo Schiepatti a [[Torino]] ai primi di luglio del [[1845]]<ref>{{cita|E. Costa, (1968) 2008|p. 203.}}</ref>, verrà criticata sfavorevolmente da [[Angelo Brofferio]] e [[Felice Romani]].
 
Dal febbraio all'agosto del [[1846]] il Buffa soggiorna a [[Firenze]]. Grazie alle amicizie epistolari già citate frequenta il [[Gabinetto Vieusseux]] e conosce, tra i tanti intellettuali, [[Massimo D'Azeglio]], [[Giovanni Battista Niccolini]] e [[Giacinto Provana di Collegno|Giacinto Collegno]]. L'amicizia con il Vieusseux<ref>Il Vieusseux scriveva il 18 agosto 1846 a Domenico: «Mio caro Buffa. Volete voi farmi il piacere di mangiare la zuppa dimani da me con un distinto romano, il [[Diomede Pantaleoni|D. Pantaleoni]], cultore delle scienze storiche e sociali, alle ore 5 ?», in {{cita|E. Costa, (1968) 2008|p. 206, nota 71.}}</ref> lo porta a collaborare anche all'''Archivio Storico Italiano''.
 
== produzioni ==
Tornato nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno sabaudo]], a settembre è a [[Genova]] dove partecipa all'VIII Congresso degli scienziati, un'ottima occasione di incontro politico e culturale<ref>{{cita|E. Costa, (1968) 2008|p. 205.}}</ref>. Frequenta soprattutto la casa di [[Giorgio Doria (senatore)|Giorgio Doria]] ed entra a far parte del Comitato dell'Ordine. Il Doria, che nel [[1830]] fu sospettato di essere iscritto alla [[Carboneria]] e nel [[1831]] un rapporto del governatore di Genova lo definiva «persona avversa al governo», pare ora attestato su posizioni liberalmoderate e filomonarchiche ed è in contatto con [[Filiberto Avogadro di Collobiano]] e [[Cesare Trabucco]], segretario privato di [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]], che raccomandano prudenza e moderazione<ref name=Doria>Dalla biografia del Doria in {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-doria_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Treccani.it|accesso=2 maggio 2012}}</ref> nell'organizzare iniziative per ottenere le riforme liberali nel Regno di Sardegna. Sotto la presidenza del Doria viene così costituito, nel settembre del [[1847]] quando la tensione patriottica ha raggiunto a Genova punte rilevanti, un comitato dell'ordine che comprende sì liberali, democratici e [[mazziniani]], ma che mira ad assicurare ai primi il controllo dei movimenti popolari<ref name=Doria/>. Del comitato fanno parte anche Goffredo Mameli e Nino Bixio, «decisi a pungolare da vicino la linea moderata per spingerla verso lo sbocco cui tenevano di più, ossia la guerra all'Austria<ref>Dalla biografia del Mameli in {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/goffredo-mameli_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Treccani.it|accesso=2 maggio 2012}}</ref>».
 
== auto ==
In quel periodo Buffa abbandonava la letteratura e gli studi storici ed etnografici per dedicarsi al giornalismo politico<ref>{{cita|L. Piccardo|p. 479.}}</ref>.
Nissan Homer V641
 
===Il giornalista e politico===
{{quote|Domenico Buffa aveva per la schiettezza dei modi e la lealtà dell'animo anche la stima degli avversari<ref>Vincenzo Gioberti, ''Del rinnovamento civile d'Italia'', vol. I, Giuseppe Bocca, Parigi e Torino 1851, p. 375 {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=yhE5AAAAcAAJ&pg=PA375&dq=%22Domenico+Buffa+aveva+per+la+schiettezza%22&hl=it&sa=X&ei=iFKUT-2MFonVsga8weCCBA&ved=0CDYQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22Domenico%20Buffa%20aveva%20per%20la%20schiettezza%22&f=false|titolo=GoogleLibri|accesso=22 aprile 2012}}</ref>|[[Vincenzo Gioberti]]}}
 
camion
Nel novembre del [[1847]]
 
==Note==
Scriveva Cavour : «Ho ricevuto la lettera colla quale mi annunziate la morte del povero Buffa. È una perdita grave che fa il partito liberale o per dir meglio il paese, giacché Buffa era pure un uomo di partito, ma un buon cittadino, un abile oratore, un carattere distinto. Sarebbe stato all'occorrenza un buon ministro. Sono certo che tutti e La Marmora in ispecie lamenteranno quest'immatura perdita<ref>Lettera di Cavour del 22 luglio 1858 da Strasburgo a Teodoro De Rossi di Santa Rosa, in Luigi Chiala (a cura di), ''Lettere edite ed inedite di Camillo Cavour'', vol. 2, La Roux, Torino-Napoli 1884, p. 323.</ref>».
<references/>
 
== NoteVoci correlate ==
* [[Datsun]]
<references />
 
== BibliografiaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* Emilio Costa, ''La giovinezza di Domenico Buffa (1818-1847)'', in ''Figure e gruppi della classe dirigente piemontese nel Risorgimento'', Comitato dell'[[Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano]], Roma 1968, pp. 49-103. Ripreso in ''URBS Silva et flumen'', XXI, 1, marzo 2008, pp. 7-15 ([http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Domenico%20Buffa%20da%20URBS_03-08.pdf parte I]), e ''URBS Silva et flumen'', XXI, 3, settembre 2008, pp. 200-206 ([http://www.accademiaurbense.it/pdf/illustri/Domenico%20Buffa%20da%20URBS_09-08.pdf parte II]).
* Emilio Costa (a cura di), ''Il Regno di Sardegna nel 1848-1849 nei carteggi di Domenico Buffa'', Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Roma 1966-1970, 3 voll.
* Emilio Costa, ''Le carte di Domenico Buffa'', in ''Rassegna Storica del Risorgimento'', LI, fasc. IV, ottobre-dicembre 1964, pp.551-566.
* Emilio Costa, ''Domenico Buffa, Ministro del Regno di Sardegna, Commissario con pieni poteri a Genova (dicembre 1848)'', ''Atti del convegno "Studi di Storia Ovadese" 7-8 dicembre 2002'', a cura di Alessandro Laguzzi e Edilio Riccardini, Accademia Urbense, Ovada 2005, pp. 371-455.
* Lara Piccardo, ''Lettere di Domenico Buffa a [[Luigi Carlo Farini]]'', ''Atti del convegno "Studi di Storia Ovadese" 7-8 dicembre 2002'', a cura di Alessandro Laguzzi e Edilio Riccardini, Accademia Urbense, Ovada 2005, pp. 476-495.
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.nissan-global.com/EN/index.html|Sito ufficiale|lingua=en}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/domenico-buffa_(Dizionario-Biografico)/ Dal ''Dizionario degli Italiani'': Domenico Buffa, Treccani.it]
* [http://storia.camera.it/deputato/domenico-buffa-18180116 Scheda di Domenico Buffa sul portale storico della Camera dei Deputati]
* [http://www.accademiaurbense.it/personaggi/buffa_d.htm Le ricerche dell'Accademia Urbense di Ovada su Domenico Buffa]
 
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[[Categoria:Personalità legate a Ovada]]
[[Categoria:Personalità legate a Genova]]