La leggenda del Piave e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 22: differenze tra le pagine

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}}'''''La canzone del [[Piave]]''''', conosciuta anche come '''''La leggenda del Piave''''', è una delle più celebri canzoni [[Patriottismo|patriottiche]] [[Italia|italiane]]. Il brano fu scritto nel 1918 dal maestro [[E. A. Mario|Ermete Giovanni Gaeta]] (noto con lo pseudonimo di E.A. Mario).
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]], il [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|governo italiano]] la adottò provvisoriamente come inno nazionale, poiché si pensò fosse giusto sostituire la ''[[Marcia Reale]]''<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/22/ministro_lodo_campano_Giovanni_Gaeta_co_8_080722021.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/22/ministro_lodo_campano_Giovanni_Gaeta_co_8_080722021.shtml|titolo=E il ministro lodò il campano Giovanni Gaeta|editore=corriere.it|accesso=1º ottobre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilpiave.it/modules.php?name=News&file=article&sid=3156|titolo=La ''Leggenda del Piave'' inno d'Italia dal 1943 al 1946|editore=ilpiave.it|accesso=30 novembre 2014}}</ref> con un canto che ricordasse la vittoria dell'Italia nel [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]]<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Quaderni del Bobbio n. 3 anno 2011: Rivista di approfondimento culturale dell'IIS "Bobbio" di Carignano|url=https://books.google.com/books?id=zCIR55SYDpgC|accesso=2016-05-24|editore=IIS "Bobbio" di Carignano|lingua=it}}</ref>. La monarchia italiana era infatti stata messa in discussione per aver consentito l'instaurarsi della [[Storia dell'Italia fascista|dittatura fascista]]<ref name="almanacco">{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=MuTF4BEaChYC&pg=PA148&lpg=PA148&dq=inno+di+mameli+durante+fascismo&source=bl&ots=Ly2A31OSzG&sig=h00QN6Nm-EBsKsY9yzD0Kgjz4pg&hl=it&sa=X&ei=Juh4VK_2EsXdati3gLAJ&redir_esc=y#v=onepage&q=inno%20di%20mameli%20durante%20fascismo&f=false|titolo=Almanacco della Repubblica: storia d'Italia attraverso le tradizioni, le istituzioni e le simbologie repubblicane|editore=Bruno Mondadori|pagine =146-148|accesso=28 novembre 2014}}</ref>. ''La canzone del Piave'' ebbe la funzione di inno nazionale italiano fino al 12 ottobre 1946, quando fu sostituita da ''[[Il Canto degli Italiani]]'' di [[Goffredo Mameli]] e [[Michele Novaro]]<ref name="governo">{{cita web|url=http://www.governo.it/Presidenza/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/inno.html|titolo=Inno nazionale|editore=governo.it|accesso=9 novembre 2014}}</ref>. <nowiki/>L'inno nazionale definitivo in sostituzione del provvisorio [[Il Canto degli Italiani|''Inno di Mameli'']] sarebbe dovuto essere proprio ''La Canzone del Piave'', ma il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[Alcide De Gasperi]] non avrebbe caldeggiato la candidatura della canzone perché offeso da Gaeta che si rifiutò di comporre l'inno ufficiale della [[Democrazia Cristiana]]<ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref>{{Cita libro|nome=Pino|cognome=Aprile|titolo=Giù al Sud: perché i terroni salveranno l'Italia|url=https://books.google.com/books?id=ZyhXnW30_wIC|accesso=2016-05-24|data=2011-01-01|editore=Edizioni Piemme|lingua=it|ISBN=9788856619935}}</ref>.
 
== I fatti storici ==
[[File:Tutti Eroi o il Piave o tutti accoppati.jpg|thumb|right|Scritta su una casa: ''"Tutti Eroi! O il Piave o tutti accoppati!"'']]
I fatti storici che ispirarono l'autore risalgono al giugno del 1918, quando l'[[Impero austro-ungarico]] decise di sferrare un grande attacco (ricordato con il nome di "[[Battaglia del solstizio]]") sul fronte del fiume [[Piave]] per piegare definitivamente l'esercito italiano, già reduce dalla [[Battaglia di Caporetto|sconfitta di Caporetto]]. La ''[[Landwehr]]'' (l'[[Imperial regio Esercito|esercito imperiale austriaco]]) si avvicinò pertanto alle località venete delle [[Grave di Papadopoli]] e del [[Montello (colle)|Montello]], ma fu costretta ad arrestarsi a causa della piena del fiume. Ebbe così inizio la resistenza delle Forze armate del Regno d'Italia, che costrinse gli austro-ungarici a ripiegare.
 
Il 4 luglio del 1918, la 3ª Armata del Regio Esercito Italiano occupò le zone tra il Piave vecchio ed il Piave nuovo. Durante lo svolgersi della battaglia morirono 84.600 militari italiani e 149.000 militari austro-ungarici. In occasione dell'offensiva finale italiana dopo la [[battaglia di Vittorio Veneto]], avvenuta nell'ottobre del 1918, il fronte del [[Piave]] fu nuovamente teatro di scontri tra l'Austria-Ungheria e l'[[Italia]]. Dopo una tenace resistenza iniziale, in concomitanza con lo sfaldamento politico in corso nell'Impero, l'esercito austro-ungarico si disgregò rapidamente, consentendo alle truppe italiane di sfondare le linee nemiche.
 
== La composizione ==
''La leggenda del Piave'' fu composta nel giugno 1918<ref>{{cita web|url=http://www.assocarabinieri.it/rivista/mag0907.htm|autore=Andrea Castellano|titolo=La «leggenda Del Piave»|editore=Associazione Nazionale Carabinieri|accesso=01-10-2009}}</ref> subito dopo la [[battaglia del solstizio]], da Ermete Alessandro Mario, pseudonimo di [[E. A. Mario|Ermete Giovanni Gaeta]], un prolifico autore di canzoni napoletane che spaziava dalle canzonette alle canzoni militari<ref name=":0" />. Ben presto venne fatta conoscere ai soldati dal cantante [[Enrico Demma]] (Raffaele Gattordo)<ref>{{cita web|url=http://www.ilmondodisuk.com/arg01.asp?ID=180| titolo=E.A.Mario sul Piave da leggenda| autore=Nicola Della Monica|data=12 gennaio 2009|accesso=01-10-2009}}</ref>. L'inno contribuì a ridare morale alle truppe italiane, al punto che il generale [[Armando Diaz]] inviò un telegramma all'autore nel quale sosteneva che aveva giovato alla riscossa nazionale più di quanto avesse potuto fare lui stesso: «La vostra ''leggenda del Piave'' al fronte è più di un generale!»<ref>Bruna Catalano Gaeta, [http://books.google.it/books?id=c9JL4ATdLXkC&printsec=frontcover&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q=&f=false ''E. A. Mario: leggenda e storia''], pag. 49, Liguori editore, Napoli 2006, ISBN 88-207-1837-5.</ref>. Venne poi pubblicata da Giovanni Gaeta con lo pseudonimo di E. A. Mario il 20 settembre del 1918<ref>Fortunato Minniti, Il Piave, pag. 72, Il Mulino 2002</ref>, circa quaranta giorni prima della fine delle ostilità.
Il testo e la musica, che fanno pensare ad una canzone patriottica con la funzione di incitare alla battaglia, hanno l'andamento colto e ricercato di altre canzoni che già avevano fatto conoscere Giovanni Gaeta nell'ambiente del cabaret; sue sono anche ''Vipera'', ''Le rose rosse'', ''Santa Lucia luntana'', ''Balocchi e profumi''.
La funzione che ebbe ''La leggenda del Piave'' nel primo dopoguerra fu quello di idealizzare la Grande Guerra; farne dimenticare le atrocità, le sofferenze e i lutti che l'avevano caratterizzata.
 
== Il frontespizio e il testo ==
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Si prega di NON REINSERIRE il testo, in quanto sotto copyright.
Per altre info si veda la discussione: http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_Wikipedia:Sospette_violazioni_di_copyright#Testo_de_La_leggenda_del_Piave
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[[File:Prime trincee Piave.jpg|thumb|Una delle prime trincee scavate lungo l'argine destro del [[Piave]] nell'ottobre - novembre 1917 dal [[Regio Esercito]] dopo la [[disfatta di Caporetto]].]]
Lo spartito originale fu pubblicato solo dopo la guerra<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Alessandro Marzo|cognome=Magno|titolo=Piave: cronache di un fiume sacro|url=https://books.google.com/books?id=k_M4On9E6xgC|accesso=2016-05-24|data=2010-01-01|editore=Il Saggiatore|lingua=it|ISBN=9788842816270}}</ref>. Il frontespizio presentava un'incisione dell'illustratore [[Amos Scorzon]], un'[[aquila bicipite]] (l'[[Austria]]) trafitta da un [[Gladio (arma)|gladio]] (l'[[Italia]]) coperto di sangue con inciso [[SPQR]] nell'elsa, insieme a una frase scritta dal poeta [[Gabriele D'Annunzio]]: «Non c'è più se non un fiume in Italia, il Piave; la vena maestra della nostra vita. Non c'è più in Italia se non quell'acqua, soltanto quell'acqua, per dissetar le nostre donne, i nostri figli, i nostri vecchi e il nostro dolore»<ref name=":1" />. Sempre il frontespizio riportava i dati del compositore: «Versi e musica E. A. Mario, casa editrice musicale E. A. Mario, via Vittorio Emanuele Orlando 9, Napoli»; e la precisazione che il fiume Piave era consacrato «ai soldati che lo santificarono, agli alleati che lo ammirarono, ai nemici che lo ricorderanno»<ref name=":1" />.
 
Le quattro strofe - che terminano tutte con la parola "straniero" - hanno quattro specifici argomenti:
# La marcia dei soldati verso il fronte (appare come una marcia a difesa delle frontiere, mentre fu l'Italia ad attaccare l'impero asburgico)
# La [[battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]]
# La [[battaglia del solstizio|difesa del fronte sulle sponde del Piave]]
# L'attacco finale e la conseguente [[Battaglia di Vittorio Veneto|vittoria]]
 
Nella prima strofa, il fiume [[Piave]] assiste al concentramento silenzioso di truppe italiane, citando la data dell'inizio della [[Prima guerra mondiale]] per il [[Regio Esercito|Regio Esercito italiano]]. Ciò avvenne la notte tra il 23 e 24 maggio 1915, quando L'Italia dichiarò guerra all'[[Impero austro-ungarico]] e sferrò il primo attacco contro l'[[Imperial regio Esercito]], marciando dal presidio italiano di [[Forte Verena]] dell'[[Altopiano dei Sette Comuni|Altopiano di Asiago]], verso le frontiere orientali. La strofa termina poi con l'ammonizione: ''Non passa lo straniero'', riferita, appunto, agli [[Impero austro-ungarico|austro-ungarici]].
 
Tuttavia, come racconta la seconda strofa, a causa della [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], il nemico cala fino al fiume e questo provoca sfollati, profughi da ogni parte.
 
La terza strofa racconta del ritorno del nemico con il seguito di vendette di ogni guerra, e con il Piave che pronuncia il suo "no" all'avanzata dei nemici e la ostacola gonfiando il suo corso, reso rosso dal sangue dei nemici. Benché arricchita di spunti patriottico-retorici, l'improvvisa e copiosa piena del Piave costituì davvero un ostacolo insormontabile per l'esercito austriaco, ormai agli sgoccioli con gli approvvigionamenti e il sostegno di truppe di riserva.
 
Nell'ultima strofa si immagina che una volta respinto il nemico oltre Trieste e Trento, con la vittoria tornassero idealmente in vita i patrioti [[Guglielmo Oberdan]], [[Nazario Sauro]] e [[Cesare Battisti]], tutti uccisi dagli austriaci.
 
== Le varianti del testo ==
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Per altre info si veda la discussione: http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_Wikipedia:Sospette_violazioni_di_copyright#Testo_de_La_leggenda_del_Piave
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All'epoca della prima stesura di questo brano, si pensava che la responsabilità per la [[battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]] fosse da attribuire al tradimento di un reparto dell'esercito<ref>All'indomani della disfatta, il "tradimento" fu attribuito dal Generale Cadorna, ad alcuni reparti del IV corpo d'armata a alla II armata.</ref>. Per questo motivo, al posto del verso "''Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento''" vi era la frase "''Ma in una notte triste si parlò di tradimento''". In seguito, durante il [[regime fascista]] fu appurato che il reparto ritenuto responsabile era invece stato sterminato da un attacco con gas letali; si pensò così di eliminare dalla canzone il riferimento all'ipotizzato tradimento,<ref>{{cita web|url=http://www.firstworldwar.com/audio/laleggendadelpiave.htm | titolo=La Leggenda Del Piave| accesso=07-12-2007}}</ref> considerato non solo impreciso storicamente ma anche sconveniente per il regime<ref name ="CI">Paolo Ruggieri, ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol. I, pag. 10.</ref>.
 
"La canzone del Piave", comunemente detta fra i musicanti "Il Piave", viene eseguita sia in formazioni bandistiche ordinarie, sia da grandi bande o orchestre di fiati, istituzionali e non istituzionali, specialmente in occasione delle celebrazioni per la [[Festa della Repubblica Italiana|Festa della Repubblica]], in occasione dell'[[anniversario della liberazione d'Italia|Anniversario della liberazione]] e della [[Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate]]. Questi versi e la loro solenne, seppur a tratti adulterata, rievocazione storica, fecero sì che da più parti si levasse la richiesta di adottarlo come inno nazionale, cosa che avvenne solo dal 1943 al 1946 in seguito ai fatti connessi all'[[armistizio di Cassibile]]<ref>[http://www.ilpiave.it/modules.php?name=News&file=article&sid=3156 La ''Leggenda del Piave'' inno d'Italia dal 1943 al 1946]</ref>. La monarchia italiana era infatti stata messa in discussione per aver consentito l'instaurarsi della [[Storia dell'Italia fascista|dittatura fascista]]<ref name="almanacco"/>. ''La canzone del Piave'' fu poi sostituita da ''[[Il Canto degli Italiani]]'' di [[Goffredo Mameli]] e [[Michele Novaro]] il 12 ottobre 1946<ref name="governo"/>.
 
Nel 1961 il comune di [[Roma]] deliberò di denominare una strada ''via canzone del Piave'' nel [[Giuliano-Dalmata|quartiere Giuliano-Dalmata]], nella cui toponomastica sono largamente rappresentati personaggi ed eventi della [[prima guerra mondiale]]; la denominazione costituisce un caso rarissimo di toponimo urbano ispirato a un brano musicale<ref>[https://www.comune.roma.it/servizi/SITOWPS/dettaglioAreaCircolazione.do?codiceVia=1942 Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Solitamente è eseguita da bande e fanfare in occasione della posa delle corone ai monumenti ai caduti immediatamente dopo all'inno nazionale.
 
''La canzone del Piave'' è stata riproposta come inno nazionale italiano il 21 luglio del 2008 da [[Umberto Bossi]]<ref>Vedi l'[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/politica/giustizia-9/bossi-sceglie-piave/bossi-sceglie-piave.html articolo] on-line de [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]].</ref>.
 
Musicalmente, è abbastanza semplice, in Fa maggiore con quattro strofe senza ritornelli e senza modulazioni: le quinte dominanti riconducono sempre alla stessa tonalità.
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Si prega di NON REINSERIRE il testo, in quanto sotto copyright.
Per altre info si veda la discussione: http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_Wikipedia:Sospette_violazioni_di_copyright#Testo_de_La_leggenda_del_Piave
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== Note ==
{{references}}
 
== Collegamenti esterni ==
* ''[http://www.difesa.it/Content/Manifestazioni/2giugno/2008/MultiMedia/Documents/21551_piave.mp3 La canzone del Piave]'' eseguita dalla Banda Musicale dell'Esercito Italiano<!--
pagina: http://www.difesa.it/Content/Manifestazioni/2giugno/2008/MultiMedia/MarceMilitari/Pagine/MarceEsercito.aspx
link rotto vecchio: http://www.esercito.difesa.it/Comunicazione/Mediateca/Audio/Documents/esecuzioni_bandaEsercito/piave.mp3
-->
* ''[https://www.youtube.com/watch?v=UMKu0AssGaI La canzone del Piave]'' cantata dal tenore Gianni Martinelli
* ''[http://www.itinerarigrandeguerra.it/La-Battaglia-Del-Piave-Canzone-Della-Prima-Guerra-Mondiale La leggenda del Piave]'' testo
 
{{Portale|Grande Guerra|Italia|musica|Storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Brani musicali del 1918|Canto degli Italiani]]
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[[Categoria:Canzoni popolari italiane|Canzone del Piave, La]]
[[Categoria:Inni nazionali dell'Italia|Canzone del Piave, La]]
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[[Categoria:Censura in Italia|Canzone del Piave, La]]