Bias di conferma e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 22: differenze tra le pagine

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Il '''''bias'' di conferma''' (in inglese ''confirmation bias / confirmatory bias'') in [[psicologia]] indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite.
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== Storia ==
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Nel corso della storia, decisioni di scarsa qualità dovute a questo ''bias'' sono state documentate in contesti militari, politici e organizzativi.
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Una serie di esperimenti negli anni '60 del [[XX secolo]] suggerisce che le persone tendono a voler confermare le loro convinzioni acquisite. Studi successivi hanno reinterpretato questi risultati come una tendenza all'essere parziali nell'esaminare idee, concentrandosi su una possibilità e ignorando le alternative. In certe situazioni questa tendenza può pregiudicare le conclusioni.
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== Descrizione ==
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 8 |voce = Oggetti immaginari della saga Artemis Fowl |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = 1 |argomenti = |temperatura = 44 }}
È un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni o [[ipotesi]], e viceversa, ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono. Il fenomeno è più marcato nel contesto di argomenti che suscitano forti emozioni o che vanno a toccare credenze profondamente radicate.
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{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 10 |voce = Radio Bologna Uno |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = |argomenti = editoria, Emilia-Romagna |temperatura = 1 }}
Spiegazioni per questo ''bias'' includono il [[pensiero illusorio]] e la limitata capacità umana di gestire informazioni. Un'altra spiegazione è che le persone sopravvalutano le conseguenze dello sbagliarsi invece di esaminare i fatti in maniera neutrale, scientifica.
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{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 12 |voce = Taurisano Calcio |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 52 }}
== Tipologie ==
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 13 |voce = Presidenti di club calcistici europei plurivincitori di trofei confederali e interconfederali |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 2 }}
I ''bias'' di conferma sono fenomeni riguardanti il processare le informazioni. Alcuni psicologi usano il termine "''bias'' di conferma" per riferirsi a qualsiasi metodo usato dalle persone per evitare di disfarsi di una credenza, che si tratti della ricerca di prove a favore, della loro interpretazione di parte o del loro recupero selettivo da memoria. Altri restringono l'uso del termine ad una ricerca selettiva di prove.<ref name="risen">{{en}} Jane Risen, Thomas Gilovich, (2007), "Informal Logical Fallacies", in Robert J. Sternberg, Henry L. Roediger III, Diane F. Halpern, ''Critical Thinking in Psychology'', Cambridge University Press, pp. 110–130, ISBN 978-0-521-60834-3, OCLC 69423179</ref><ref group="Nota">Il "''bias'' di assimilazione" è un altro termine usato per l'interpretazione di parte di prove. Risen, Gilovich, 2007, p. 113.</ref>
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{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Start|04:49, 28 lug 2019 (CEST)}}
=== Ricerca di informazioni ===
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Scuba and Nitrox Safety International |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |durata = un giorno |multipla = }}
[[File:Fred Barnard07.jpg|miniatura|destra|Il ''bias'' di conferma è stato descritto come uno ''[[yes man]]'' interiore che conferma le credenze della persona, come [[Uriah Heep]], il personaggio di [[Charles Dickens]]
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
<ref name="yesman">{{Cita libro|titolo=How to Ignore the Yes-Man in Your Head |autore=Jason Zweig |giornale=Wall Street Journal |editore=Dow Jones & Company |data= 19 novembre 2009 |url=http://online.wsj.com/article/SB10001424052748703811604574533680037778184.html |accesso=13 giugno 2010|lingua=en}}</ref>]]
 
Gli esperimenti hanno ripetutamente confermato che le persone tendono a verificare a senso unico la validità delle ipotesi, cercando prove coerenti con le loro stesse ipotesi.<ref>{{Harvnb|Nickerson|1998|pp=177–78}}</ref><ref name="kunda112" /> Piuttosto che cercare tutte le prove rilevanti, tendono a costruire le domande in modo da ricevere risposte che sostengano le loro idee.<ref name="baron162" /> Cercano i risultati che si aspetterebbero se le loro ipotesi fossero vere, piuttosto che quelli che si avrebbero se fossero false.<ref name="baron162">{{Harvnb|Baron|2000 |pp=162–64}}</ref> Per esempio, qualcuno che deve trovare un numero attraverso domande a risposta sì/no e che sospetta si tratti del numero 3 potrebbe domandare "è un numero [[Numeri pari e dispari|dispari]]?"
La gente preferisce questo tipo di domanda, chiamato "test positivo", anche quando un test negativo come "è un numero pari?" avrebbe la stessa resa informativa.<ref>{{Harvnb|Kida|2006|pp=162–65}}</ref> Tuttavia, questo non significa che le persone ricerchino test che garantiscano una risposta positiva.
 
Negli studi in cui i soggetti potevano scegliere sia questi pseudo-test sia altri veramente diagnostici, questi ultimi sono stati preferiti.<ref>{{Cita libro|autore= Patricia Devine|autore2=Edward R. Hirt |autore3=Elizabeth M. Gehrke |anno=1990 |titolo=Diagnostic and confirmation strategies in trait hypothesis testing |collana=Journal of Personality and Social Psychology |editore=American Psychological Association |volume=58 (6)|pp=952–63 |issn=1939-1315 |doi=10.1037/0022-3514.58.6.952|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro |autore=Yaacov Trope |autore2=Miriam Bassok |anno=1982 |titolo=Confirmatory and diagnosing strategies in social information gathering |collana=Journal of Personality and Social Psychology |editore=American Psychological Association |volume=43 (1) |pp=22–34 |issn=1939-1315 |doi=10.1037/0022-3514.43.1.22|lingua=en}}</ref>
La preferenza per test positivi non è di per sé una distorsione dato che i test positivi possono dare molte informazioni.<ref name="klaymanha">{{Cita libro |autore=Joshua Klayman|autore2=Young-Won Ha |anno=1987 |titolo=Confirmation, Disconfirmation and Information in Hypothesis Testing |collana=Psychological Review |editore=American Psychological Association |volume=94 (2) |pp=211–28 |issn=0033-295X |url=http://www.stats.org.uk/statistical-inference/KlaymanHa1987.pdf |accesso=14 agosto 2009|lingua=en|doi=10.1037/0033-295X.94.2.211}}</ref>
Tuttavia, in combinazione con altri effetti, questa strategia può confermare credenze o assunzioni indipendentemente dal fatto che siano vere.<ref name="oswald82">{{Harvnb|Oswald|Grosjean|2004|pp=82–83}}</ref> Nelle situazioni del mondo reale, le prove sono complesse e mescolate. Per esempio, varie opinioni contraddittorie su qualcuno possono essere sostenute focalizzandosi su un certo aspetto del suo comportamento.<ref name="kunda112" /> Così una qualunque ricerca di prove a favore di una certa ipotesi avrà probabilmente successo.<ref name=oswald82 />
Questo è ben rappresentato dal fatto che il modo di porre una domanda può significativamente cambiare la risposta che si ottiene.<ref name="kunda112">{{Harvnb|Kunda|1999|pp=112–15}}</ref> Per esempio, i soggetti a cui è stato domandato “sei felice della tua vita sociale?” hanno riferito una soddisfazione maggiore di quelli a cui è stato chiesto “sei “in”felice della tua vita sociale?” <ref>{{Cita libro |autore=Ziva Kunda |autore2=G.T. Fong |autore3=R. Sanitoso |autore4=E. Reber |anno=1993 |titolo=Directional questions direct self-conceptions |collana=Journal of Experimental Social Psychology |editore=Society of Experimental Social Psychology |volume=29 |pp=62–63 |issn=0022-1031|doi=10.1006/jesp.1993.1004|lingua=en}} via {{Harvnb|Fine|2006|pp=63–65}}</ref>
Anche un piccolo cambiamento nella formulazione di una domanda può modificare il modo in cui le persone cercano, tra le informazioni loro disponibili, e quindi le conclusioni a cui arrivano.
 
Questo è stato dimostrato usando un caso fittizio di custodia infantile.<ref name="shafir" />
I partecipanti hanno letto che il Genitore A era moderatamente adatto (ad avere la custodia) da diversi punti di vista. Il Genitore B aveva un ''mix'' di qualità particolarmente positive e negative: un'ottima relazione con il bambino ma un lavoro che l'avrebbe tenuto lontano per lunghi periodi di tempo.
Quando è stato chiesto "Quale genitore dovrebbe avere la custodia del bambino?" la maggioranza dei partecipanti ha scelto il Genitore B, guardando principalmente alle qualità positive. Tuttavia, quando è stato chiesto "A quale genitore deve essere negata la custodia?" i partecipanti hanno guardato alle qualità negative e la maggioranza ha risposto che al Genitore B deve essere negata la custodia, implicando che questa dovesse essere assegnata al Genitore A.<ref name="shafir">{{Cita libro|autore=E. Shafir|anno=1993 |titolo=Choosing versus rejecting: why some options are both better and worse than others |collana=Memory and Cognition |volume=21 |pp=546–56 |pmid= 8350746 (4) |doi=10.3758/bf03197186|lingua=en}} via {{Harvnb|Fine|2006|pp=63–65}}</ref>
 
Studi simili hanno dimostrato come la gente si impegna in una ricerca distorta delle informazioni ma anche che questo fenomeno può essere limitato da una preferenza per test veramente diagnostici.
In un esperimento iniziale, i partecipanti valutavano la personalità di un'altra persona nella sua dimensione [[introversione e estroversione|introversa-estroversa]] sulla base di un’intervista le cui domande venivano scelte da una lista data.
Quando l'intervistato veniva presentato come introverso, i partecipanti sceglievano domande che presumevano introversione, tipo "Che cosa non ti piace delle feste rumorose?" mentre quando l'intervistato veniva presentato come estroverso, quasi tutte le domande presumevano estroversione tipo "cosa faresti per ravvivare una festa noiosa?"
Queste domande davano agli intervistati poche (o nessuna) possibilità di falsificare le ipotesi fatte su di loro.
<ref>{{Cita libro |autore=Mark Snyder |autore2=William B. Swann, Jr. |anno=1978 |titolo=Hypothesis-Testing Processes in Social Interaction |collana=Journal of Personality and Social Psychology |editore=American Psychological Association |volume=36 (11) |pp=1202–12 |doi=10.1037/0022-3514.36.11.1202|lingua=en}} via {{Harvnb|Poletiek|2001|p=131}}</ref>
 
Una successiva versione dell’esperimento dava, ai partecipanti, una lista di domande da scegliere meno presuntive, tipo "Rifuggi le interazioni sociali?" <ref name="kunda117" /> I partecipanti hanno preferito fare queste domande più diagnostiche mostrando una debole distorsione verso i test positivi. Questo schema, di una preferenza principale verso i test diagnostici e di una più debole verso i test positivi è stato replicato in altri studi.<ref name="kunda117">{{Harvnb|Kunda|1999|pp=117–18}}</ref>
I tratti della personalità influenzano e interagiscono con i processi distorti di ricerca.<ref name=albarracin>{{cita libro|autore=D. Albarracin|autore2=A.L. Mitchell|titolo=The Role of Defensive Confidence in Preference for Proattitudinal Information: How Believing That One Is Strong Can Sometimes Be a Defensive Weakness|collana=Personality and Social Psychology Bulletin|anno=2004|volume=30 (12)|pp=1565–84|doi=10.1177/0146167204271180|lingua=en}}</ref> Le persone variano nella loro capacità di difendere le loro opinioni dagli attacchi esterni in relazione alla [[teoria della esposizione selettiva|esposizione selettiva]]. La [[teoria della esposizione selettiva|esposizione selettiva]] avviene quando gli individui cercano informazioni che sono coerenti, piuttosto che in contraddizione, con le loro credenze personali.<ref>{{cita libro|autore=P. Fischer|autore2=Julia K. Fischer |autore3=Nilüfer Aydin|autore4= Dieter Frey |titolo=Physically Attractive Social Information Sources Lead to Increased Selective Exposure to Information|collana=Basic and Applied Social Psychology|anno=2010|volume=32 (4)|pp=340–47|doi=10.1080/01973533.2010.519208|lingua=en}}</ref>
Un esperimento ha esaminato fino a che punto le persone rifiutano gli argomenti che contraddicono le loro credenze personali.<ref name=albarracin /> Le persone con un alto livello di [[autostima]] vanno più facilmente in cerca di opinioni che contraddicono le loro posizioni in modo da formarsi un’opinione. Le persone con bassi livelli di fiducia in se stessi non cercano informazioni contraddittorie ma preferiscono quelle che confermano le loro posizioni. La gente genera e valuta prove che sono distorte verso le loro credenze e opinioni.<ref name=stanovich>{{cita libro|autore=K. E. Stanovich|autore2=R. F. West|autore3=M. E. Toplak|titolo=Myside Bias, Rational Thinking, and Intelligence|collana=Current Directions in Psychological Science|anno=2013|volume=22 (4)|pp=259–64|doi=10.1177/0963721413480174|lingua=en}}</ref> Maggiori livelli di fiducia in se stessi abbassano la preferenza verso informazioni a sostegno delle proprie credenze.
 
In un altro esperimento è stato dato ai partecipanti il compito di scoprire delle complesse regole riguardanti il movimento di oggetti simulati al computer.<ref name="mynatt1978">{{Cita libro |autore=Clifford Mynatt |autore2=Michael E. Doherty |autore3=Ryan D. Tweney |anno=1978 |titolo=Consequences of confirmation and disconfirmation in a simulated research environment |collana=Quarterly Journal of Experimental Psychology |volume=30 (3) |pagine=395–406 |doi =10.1080/00335557843000007|lingua=en}}</ref>
Gli oggetti sullo schermo del computer seguivano specifiche leggi che i partecipanti dovevano capire. Così i partecipanti potevano “sparare” agli oggetti per verificare le loro ipotesi. Malgrado molti tentativi, lungo una sessione di dieci ore, nessuno dei partecipanti riuscì a capire le regole del sistema. Tipicamente cercavano di confermare piuttosto che falsificare le loro ipotesi ed erano riluttanti a considerare delle alternative.
Persino dopo aver visto prove oggettive che contraddicevano le loro ipotesi di lavoro, spesso continuavano a fare gli stessi tentativi. A qualche partecipante è stato insegnato il modo corretto di verifica delle ipotesi ma queste istruzioni non hanno quasi avuto alcun effetto.
<ref name="mynatt1978" />
 
=== Interpretazione ===
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=== Memoria ===
{{...}}
 
== Fenomeni associati ==
=== Polarizzazione delle opinioni ===
{{...}}
=== Persistenza di credenze screditate ===
{{Citazione|Le credenze possono sopravvivere a potenti sfide logiche o empiriche. Esse possono sopravvivere, e persino essere rafforzate, da prove che, per osservatori più distaccati, le dovrebbero indebolire. Queste credenze possono anche sopravvivere alla distruzione totale delle loro basi probatorie originali.|[[Lee Ross e Craig Anderson]]<ref name="shortcomings">Lee Ross & Craig A.Anderson, ''Judgment under uncertainty: Heuristics and biases'' (capitolo: Shortcomings in the attribution process: On the origins and maintenance of erroneous social assessments), pp. 129–52</ref>}}
 
Il ''bias'' di conferma può essere usato per spiegare il motivo per cui alcune credenze persistono quando si rimuove la loro evidenza iniziale.<ref name="nick187">{{Harvnb|Nickerson|1998|p=187}}</ref>
Questo effetto di persistenza delle convinzioni è stato dimostrato da una serie di esperimenti utilizzando quello che viene chiamato il ''debriefing paradigm'': i partecipanti leggono prove false per una ipotesi e viene misurato il cambiamento delle loro opinioni, poi viene loro mostrata la falsità delle prove e vengono misurate ancora le loro opinioni per verificare se le loro credenze tornano al livello precedente.<ref name="shortcomings" /> Un risultato usuale è che almeno alcune delle convinzioni iniziali rimangono anche dopo un debriefing completo.<ref name="kunda99">{{Harvnb|Kunda|1999|p=99}}</ref>
 
In un esperimento, i partecipanti dovevano distinguere tra lettere di suicidi veri e falsi. Il feedback è stato casuale: ad alcuni è stato detto che avevano distinto bene, mentre ad altri che l’avevano fatto male. Anche dopo che tutto è stato completamente acclarato, i partecipanti sono rimasti influenzati dal feedback. Pensavano di aver svolto quel tipo di compito meglio o peggio, rispetto alla media, a seconda di ciò che era stato loro detto inizialmente.<ref name="shortcomings"/>
 
In un altro studio, i partecipanti hanno letto le valutazioni delle prestazioni lavorative di due vigili del fuoco insieme con le loro risposte a un test di avversione al rischio.<ref name="shortcomings" /> Questi dati fittizi sono stati organizzati per mostrare o un'associazione negativa o positiva: ad alcuni partecipanti è stato detto che il vigile del fuoco che era più disposto al rischio aveva fatto meglio, mentre ad altri è stato detto che aveva fatto meno bene rispetto al collega che era avverso al rischio.<ref name="socialperseverance" /> Anche se questi due casi fossero stati veri, sarebbero stati poveri di prove dal punto di vista scientifico per una conclusione circa i vigili del fuoco in generale. Tuttavia i partecipanti li hanno trovati soggettivamente convincenti <ref name="socialperseverance">Craig A. Anderson, Mark R. Lepper, Lee Ross, ''Journal of Personality and Social Psychology'', pp. 1037–49</ref>
Quando è stato rivelato che i casi di studio erano fittizi, la convinzione dei partecipanti sull'esistenza di un nesso è diminuita, ma circa metà dell’effetto originale rimaneva.<ref name="shortcomings" /> Le interviste di follow-up hanno stabilito che i partecipanti avevano capito e preso sul serio il debriefing e sembravano fidarsi di quanto esposto ma consideravano le informazioni screditate come irrilevanti per le loro credenze personali.<ref name="socialperseverance" />
 
Il ''continued influence effect'' è la tendenza a credere a false informazioni precedentemente apprese anche dopo che sono state corrette. La falsa informazione può anche influenzare deduzioni fatte dopo il verificarsi della correzione.
 
=== Preferenza per le prime informazioni ricevute ===
{{...}}
=== Associazione illusoria di eventi disconnessi ===
La correlazione illusoria è la tendenza a vedere correlazioni inesistenti in un gruppo di dati.<ref name=fine>{{Harvnb |Fine|2006|pp=66–70}}</ref> Questa tendenza è stata dimostrata per la prima volta in una serie di esperimenti nei tardi anni '60.<ref name="plous164">{{Harvnb |Plous|1993|pp=164–66}}</ref> In un esperimento i partecipanti hanno letto un ''set'' di casi di studio psichiatrici, incluse le risposte al [[Test di Rorschach]]. I partecipanti hanno riferito che gli uomini omosessuali del gruppo erano più propensi a segnalare di aver visto, nelle macchie di inchiostro, natiche, ani o figure dall'ambiguo significato sessuale. In realtà i casi di studio fittizi erano stati costruiti in modo che gli uomini omosessuali non fossero più propensi a segnalare questo tipo di immagini o, in una delle versioni dell'esperimento, fossero meno propensi a segnalarlo rispetto agli uomini eterosessuali.<ref name=fine /> In un'indagine, un gruppo di psicoanalisti esperti hanno evidenziato lo stesso tipo di associazioni illusorie con l'omosessualità.<ref name=fine /><ref name=plous164 />
 
Un altro studio ha registrato i sintomi, in funzione del clima, riferiti da pazienti artritici lungo un periodo di 15 mesi. Quasi tutti i pazienti hanno riferito che i loro sintomi erano correlati con le condizioni climatiche nonostante la correlazione reale fosse pari a zero.<ref>{{Cita libro|cognome=Redelmeir |nome=D. A. |coautori=Amos Tversky |anno=1996 |titolo=On the belief that arthritis pain is related to the weather |libro=Proceedings of the National Academy of Sciences |volume=93 |pp=2895–96 |doi=10.1073/pnas.93.7.2895 |numero=7|lingua=en}} via {{Harvnb|Kunda|1999|p=127}}</ref>
 
Questo effetto è una specie di interpretazione distorta, nella quale prove oggettivamente neutre o sfavorevoli sono interpretate per confermare le credenze preesistenti. È anche correlato con le distorsioni nel comportamento di verifica delle ipotesi.<ref name="kunda127">{{Harvnb|Kunda|1999|pp=127–30}}</ref> Nel giudicare se due eventi, come dolori e cattivo tempo, sono correlati, la gente si affida molto al numero di casi "positivo-positivo" (in questo esempio sono le occasioni di dolore e cattivo tempo) e prestano poca attenzione alle altre combinazioni (di non dolore e/o bel tempo).<ref name="plous162">{{Harvnb|Plous|1993|pp=162–64}}</ref>
Ciò è analogo alla dipendenza alle risposte positive nella verifica delle ipotesi.<ref name="kunda127" /> Può anche riflettere il ricordo selettivo, per quelle persone può essere sensato correlare due eventi perché è più facile ricordare le volte in cui successero insieme.<ref name="kunda127" />
 
== Gli studi ==
=== La ricerca di Wason sull'esame delle ipotesi ===
{{...}}
=== La critica di Klayman e Ha ===
{{...}}
 
== Conseguenze ==
=== Impatto nell'attività finanziaria ===
''Bias'' di conferma possono condurre investitori all'essere troppo fiduciosi e a ignorare le prove che le loro strategie genereranno perdite.<ref name=WSJ>{{Cita|Pompian,2006}}</ref> In studi dei mercati per la predizione del risultato di elezioni politiche ([[Election Stock Market]]), gli investitori generarono maggiori profitti se resistenti ai ''bias''. Per esempio, partecipanti che interpretarono la performance di un candidato durante un dibattito in maniera neutrale piuttosto che di parte di norma ebbero più successo nel generare profitti.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Hilton |nome=Denis J. |rivista=Journal of Behavioral Finance |anno=2001 |titolo=The psychology of financial decision-making: Applications to trading, dealing, and investment analysis |volume=2 |numero=1 |doi=10.1207/S15327760JPFM0201_4 |editore=Institute of Behavioral Finance |issn=1542-7579 |pp=37–39|lingua=en}}</ref> Per combattere il fenomeno del ''bias'' di conferma gli investitori possono adottare un punto di vista contrario "ragionando per assurdo".<ref>{{Cita libro|nome=David |cognome= Krueger |coautori=John David Mann |titolo=The Secret Language of Money: How to Make Smarter Financial Decisions and Live a Richer Life |isbn=978-0-07-162339-1 |oclc=277205993 |anno=2009 |editore=McGraw Hill Professional |pp=112–113|lingua=en}}</ref> In una delle tecniche disponibili in questo contesto, un investitore immagina che i propri investimenti sono precipitati di valore e deve quindi chiedersi come questo sia potuto accadere.<ref name=WSJ/>
 
=== Nella salute fisica e mentale ===
Raymond Nickerson, psicologo, considera i ''bias'' di conferma come la causa delle inefficaci procedure mediche usate nei secoli precedenti l'arrivo della medicina scientifica.<ref name="nickerson">{{Cita pubblicazione|cognome=Nickerson|nome=Raymond S.|titolo="Confirmation Bias; A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises"|anno=1998|editore=Educational Publishing Foundation |rivista=Review of General Psychology|isbn=978-0-471-74517-4 |doi:10.1037/1089-2680.2.2.175| issn=1089-2680| volume=2| numero=2 |pp=175–220|lingua=en}}</ref> Se un paziente recuperava la salute per esempio, le autorità mediche del tempo consideravano il trattamento adottato come efficace, senza considerare spiegazioni alternative quali la possibilità che la malattia avesse seguito un decorso naturale.<ref name="nickerson"/> ''Bias'' di assimilazione sono fattori nell'interesse moderno per la [[medicina alternativa]], i proponenti della quale vengono persuasi da prove positive aneddotiche ma al tempo stesso considerano prove scientifiche in maniera ipercritica.<ref>{{Cita libro|cognome=Goldacre |nome=Ben |wkautore=:Ben Goldacre |titolo="Bad Science" |editore=Fourth Estate |città=Londra |anno=2008 |isbn=978-0-00-724019-7 |oclc=259713114}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Singh |nome=Simon |coautori=Edzard, Ernst |titolo="Trick or Treatment?: Alternative Medicine on Trial" |editore= Bantam |città=Londra|anno=2008 |isbn=978-0-593-06129-9 |pp=287–288|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Atwood |nome=Kimball |anno=2004 |titolo="Naturopathy, Pseudoscience, and Medicine: Myths and Fallacies vs Truth" |rivista=Medscape General Medicine |volume=6 |numero=1 |p=33|lingua=en}}</ref>
 
La [[terapia cognitiva]] venne sviluppata da [[Aaron Beck|Aaron T. Beck]] negli anni sessanta e nel frattempo è divenuta un metodo molto popolare.<ref>{{Cita libro|cognome=Neenan |nome=Michael |coautori=Windy Dryden |anno=2004 |titolo="Cognitive therapy: 100 key points and techniques" |editore=Psychology Press |isbn=978-1-58391-858-6 |oclc=474568621 |p=ix|lingua=en}}</ref> Secondo Beck, il processare informazioni in maniera non-imparziale è un fattore nella [[disturbo depressivo|depressione]].<ref>{{Cita libro|nome=Ivy-Marie |cognome=Blackburn |coautori=Kate M. Davidson |anno=1995 |titolo="Cognitive therapy for depression & anxiety: a practitioner's guide" |editore=Wiley-Blackwell |isbn=978-0-632-03986-9 |oclc=32699443 |edizione=2 |p=19|lingua=en}}</ref> Il suo approccio educa le persone a trattare prove in maniera imparziale piuttosto che usarle per rinforzare in maniera selettiva la propria negatività. Anche [[ansia]], [[fobie|fobia]] e [[ipocondria]] sono state dimostrate coinvolgere ''bias'' di conferma nei confronti di informazioni riguardanti una qualche forma di minaccia.<ref>{{Cita libro|nome=Allison G. |cognome=Harvey |coautori= Edward Watkins, Warren Mansell |anno=2004 |titolo=Cognitive behavioural processes across psychological disorders: a transdiagnostic approach to research and treatment|editore=Oxford University Press |isbn= 978-0-19-852888-3 |oclc=602015097 |pp=172–173, 176|lingua=en}}</ref>
 
=== Nella politica ===
{{...}}
 
=== Nel paranormale ===
Uno dei fattori che contribuiscono al fascino della [[precognizione]] è che colui che ascolta i pronostici applica un ''bias'' di conferma che modella le asserzioni del [[Chiaroveggenza|chiaroveggente]] alla vita del soggetto.<ref name="toolkit">{{Cita libro|cognome=Smith |nome=Jonathan C. |titolo="Pseudoscience and Extraordinary Claims of the Paranormal: A Critical Thinker's Toolkit" |editore=John Wiley and Sons |anno=2009 |pp=149–151 |isbn=978-1-4051-8122-8 |oclc=319499491|lingua=en}}</ref> Facendo un grande numero di asserzioni ambigue in ogni seduta, il chiaroveggente fornisce al cliente molte opportunità per trovare agganci alla propria vita. Questa è una delle tecniche della [[lettura a freddo]] con la quale un chiaroveggente può fornire un pronostico soggettivamente impressionante senza avere conoscenze a priori del cliente.<ref name="toolkit"/> L'investigatore [[James Randi]] ha confrontato la trascrizione di una seduta di chiaroveggenza con la relazione redatta dal cliente riguardante le dichiarazioni del chiaroveggente nella stessa seduta, dimostrando come il cliente avesse una memoria fortemente selettiva ricordandosi in particolar modo le asserzioni del chiaroveggente che effettivamente lo riguardavano.<ref>{{Cita libro|cognome=Randi |nome=James |titolo="James Randi: psychic investigator" |editore=Boxtree |anno=1991 |isbn=978-1-85283-144-8 |oclc= 26359284 |pp=58–62|lingua=en}}</ref>
 
Come caso lampante di ''bias'' di conferma nel mondo reale, Nickerson menziona la [[piramidologia]] numerologica: la pratica del trovare significato nelle proporzioni delle [[piramidi egizie]].<ref name= nick190/> È possibile effettuare molte misure lineari, per esempio, della [[Piramide di Cheope]] e vi sono molti modi per combinarle e manipolarle. È quindi quasi inevitabile che delle persone che studiano queste cifre in maniera selettiva troveranno delle corrispondenze apparentemente impressionanti, per esempio con le dimensioni della Terra<ref name="nick190">{{Cita pubblicazione |cognome=Nickerson |nome=Raymond S. |wkautore=Raymond S. Nickerson |anno=1998 |titolo=Confirmation Bias; A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises|rivista=Review of General Psychology |editore=Educational Publishing Foundation |volume=2 |numero=2 |pp=175–220 |issn=1089-2680 |doi=10.1037/1089-2680.2.2.175|lingua=en}}</ref> o con quelle di qualsiasi altro ente o soggetto.
 
=== Nella psicologia ===
Gli psicologi sociali hanno identificato due tendenze nella maniera in cui le persone cercano o interpretano informazioni riguardanti se stessi. L<nowiki>'</nowiki>''[[auto-verifica]]'' (''Self-verification'') è il desiderio di rinforzare l'immagine di sé stessi, l<nowiki>'</nowiki>''[[auto-accrescimento]]'' (''Self-enhancement'') è il desiderio di cercare giudizi positivi esterni. I ''bias'' di conferma vanno a servire ambedue i desideri.<ref name="reconciling">{{Cita pubblicazione|cognome=Swann |nome=William B. |coautori=Brett W. Pelham, Douglas S. Krull |titolo=Agreeable Fancy or Disagreeable Truth? Reconciling Self-Enhancement and Self-Verification|rivista=Journal of Personality and Social Psychology |anno=1989 |volume=57 |numero=5 |pp=782–791|editore=American Psychological Association |issn=0022–3514 |pmid=2810025 |doi=10.1037/0022-3514.57.5.782|lingua=en}}</ref> In esperimenti, soggetti a cui vengono forniti giudizi che entrano in conflitto con l'immagine che hanno di sé stessi hanno meno probabilità di considerarli o di ricordarli rispetto a quando ottengono osservazioni che consentono invece l'auto-verifica.<ref name="swannread_jesp"/><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Story |nome=Amber L.|titolo=Self-Esteem and Memory for Favorable and Unfavorable Personality Feedback|rivista=Personality and Social Psychology Bulletin |anno=1998 |volume=24 |numero=1 |pp=51–64 |doi=10.1177/0146167298241004 |editore=Society for Personality and Social Psychology |issn=1552-7433|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=White |nome=Michael J. |coautori=Daniel R. Brockett, Belinda G. Overstreet |titolo=Confirmatory Bias in Evaluating Personality Test Information: Am I Really That Kind of Person?|rivista=Journal of Counseling Psychology |anno=1993 |volume=40 |numero=1 |pp=120–126 |doi=10.1037/0022-0167.40.1.120 |editore=American Psychological Association |issn=0022-0167|lingua=en}}</ref> I soggetti riducono l'impatto di tali informazioni interpretandole come non affidabili.<ref name="swannread_jesp">{{Cita pubblicazione|cognome=Swann |nome=William B. |coautori=Stephen J. Read |titolo=Self-Verification Processes: How We Sustain Our Self-Conceptions|rivista=Journal of Experimental Social Psychology |anno=1981 |volume=17 |numero=4 |pp=351–372 |editore=Academic Press |issn=0022–1031 |doi=10.1016/0022-1031(81)90043-3|lingua=en}}</ref><ref name="swannread_jpsp">{{Cita pubblicazione|cognome=Swann |nome=William B. |coautori=Stephen J. Read |titolo=Acquiring Self-Knowledge: The Search for Feedback That Fits|rivista=Journal of Personality and Social Psychology |anno=1981 |volume=41 |numero=6 |pp=1119–1128 |editore=American Psychological Association |issn=0022–3514|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Shrauger |nome=J. Sidney |coautori=Adrian K. Lund |titolo=Self-evaluation and reactions to evaluations from others|rivista= Journal of Personality |anno=1975 |volume=43 |numero=1 |pmid=1142062 |pp=94–108 |doi=10.1111/j.1467-6494.1975.tb00574 |editore=Duke University Press|lingua=en}}</ref> Esperimenti simili hanno trovato una preferenza per giudizi positivi e per le persone che li forniscono, rispetto a giudizi negativi.<ref name="reconciling"/>
 
=== Nella pratica forense ===
Nel 2013 Kassin, Dror e Kuckucka hanno analizzato l'influenza persuasiva che il ''bias'' di conferma può avere in ambito forense non solo rispetto ai testimoni e giurati ma anche sui giudici professionisti, ed hanno coniato il termine specifico ''forensic confirmation bias'' (cioè la tendenza nel processo alla conferma).
Un classico esempio è evidenziato nella pellicola cinematografica ''[[La parola ai giurati (film 1957)|La parola ai giurati]]'', in cui la trama si svolge attorno al tentativo di smascherare questo ''bias'' nell'ambito di un processo per omicidio.<ref>A.Forza, G.Menegon, R.Ruminati, ''Il giudice emotivo. La decisione tra ragione ed emozione'', Il Mulino, 2017, p. 162, ISBN 978-88-15-26747-4</ref>
 
== Note ==
<references/>
<references group="Nota"/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Behavioral finance and wealth management: how to build optimal portfolios that account for investor biases |nome=Michael M. |cognome=Pompian |editore=John Wiley and Sons |isbn=978-0-471-74517-4 |oclc=61864118 |anno=2006|lingua=en}}
* {{Cita libro |cognome=Ross |nome=Lee |coautori=Craig A.Anderson |titolo=Judgment under uncertainty: Heuristics and biases |editore=Cambridge University Press |anno=1982 |isbn=978-0-521-28414-1|lingua=en}}
* {{Cita libro |titolo=Perseverance of Social Theories: The Role of Explanation in the Persistence of Discredited Information |nome=Craig A. |cognome=Anderson |coautore=Mark R. Lepper, Lee Ross |libro=Journal of Personality and Social Psychology |anno=1980 |volume=39 |editore= American Psychological Association |issn=0022-3514 |doi=10.1037/h0077720|lingua=en}}
== Voci correlate ==
* [[Bias (psicologia)]]
* [[Cherry picking]]
* [[Pregiudizio]]
* [[Pensiero laterale]]
 
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[[Categoria:Psicologia cognitiva]]
[[Categoria:Bias cognitivi]]