Papa Clemente VII e Aster spathulifolius: differenze tra le pagine

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{{S|asteraceae}}
{{nota disambigua|descrizione=l'antipapa (1378-1394)|titolo=Antipapa Clemente VII}}
{{F|gerarchia cattolica|dicembre 2014}}
{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Papa Clemente VII
|immagine=[[File:Clement VII. Sebastiano del Piombo. c.1531..jpg|250px|Clemente VII]]
|legenda = Clemente VII ritratto da [[Sebastiano del Piombo]]
|stemma = [[File:Medici popes.svg|100px]]
|titolo = 219º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 19 novembre [[1523]]
|incoronazione = 26 novembre [[1523]]
|fine pontificato = 25 settembre [[1534]]
|motto=
|cardinali=[[:Categoria:Cardinali nominati da Clemente VII|vedi categoria]]
|predecessore = [[papa Adriano VI]]
|successore = [[papa Paolo III]]
|nome nascita = Giulio di Giuliano de' Medici
|data di nascita = 26 maggio [[1478]]
|luogo di nascita = [[Firenze]]
|nomarcivescovo = 9 maggio [[1513]] da [[papa Leone X]]
|creato = 23 settembre [[1513]] da [[papa Leone X]]
|ordinato = 19 dicembre [[1517]]
|arcconsacrato = 21 dicembre [[1517]] da [[papa Leone X]]
|data di morte = 25 settembre [[1534]]
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]]
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Clemente VII
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Clemente 07
|PostCognomeVirgola = nato '''Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = 26 maggio
|AnnoNascita = 1478
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 25 settembre
|AnnoMorte = 1534
|Attività = papa
|Categorie = no
|FineIncipit = esponente della famiglia fiorentina dei [[Medici]], fu il 219º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1523]] alla morte
}}
== Formazione ==
[[File:Targa clemente VII.JPG|thumb|left|Una targa in un edificio di [[Borgo Pinti]] a Firenze che ricorda la nascita di Giulio (la data di nascita è inesatta)]]
Giulio era figlio naturale, poi legittimato di [[Giuliano de' Medici]], ucciso nella [[Congiura dei Pazzi]] un mese prima della sua nascita, e di una certa Fioretta, forse figlia di Antonio Gorini.
Da giovane fu affidato, dallo zio [[Lorenzo il Magnifico]], alle cure di [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio da Sangallo]]. Dopo poco tempo, però, lo zio lo prese direttamente sotto la sua protezione.
 
'''Haeguk''' ([[lingua coreana|coreano]]: 해국]/Haeguk, conosciuto in inglese come ''seashore spatulate aster''<ref>{{Cita libro|titolo=Hanbando chasaeng singmul yŏngŏ irŭm mongnokchip = English names for Korean native plants. |isbn=978-89-97450-98-5}}</ref>) è un fiore di [[crisantemo]] di alghe coreano, che grazie alle sue piccole dimensioni e alle foglie spesse, resiste al vento e al freddo. Produce fiori viola quando si trova in luoghi soleggiati tra le rocce, da luglio a novembre.
Nel [[1495]], a causa delle sollevazioni popolari contro il cugino [[Piero il Fatuo|Piero]], Giulio de' Medici scappò da [[Firenze]] per rifugiarsi prima a [[Bologna]], poi a [[Pitigliano]], [[Città di Castello]] e [[Roma]], dove visse per molto tempo ospite del cugino [[cardinale]] [[papa Leone X|Giovanni]], il futuro papa Leone X.
 
Questo haeguk cresce solo in Corea e in Giappone. Viene da [[Ulleungdo]] e [[Dokdo]], due isole [[coreane nel Mare Orientale]].
== Arcivescovo di Firenze ==
Il 9 maggio [[1513]] fu nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Firenze|Firenze]] dal cugino [[papa Leone X]], che aveva ripreso la città sconfiggendo le truppe francesi alleate dei repubblicani fiorentini. Il 14 agosto dello stesso anno Giulio fece il suo ingresso a Firenze. Alla morte del cugino [[Lorenzo duca di Urbino|Lorenzo de' Medici]] divenne anche signore della città. Sia come arcivescovo che come {{chiarire|governatore|È il termine giusto?}} si dimostrò un abile uomo di governo. Pur ricevendo spesso incarichi e missioni diplomatiche per conto del Papa non trascurò mai la sua arcidiocesi e con la collaborazione del suo vicario generale [[Pietro Andrea Gammaro]] volle conoscere, attraverso i singoli inventari, la situazione di tutte le chiese sotto la sua giurisdizione. Nel [[1517]] tenne un [[sinodo]] di tutto il clero diocesano.
 
Dokdo ha un significato speciale per i coreani perché è il primo territorio coreano ad essere vittima dell'imperialismo giapponese prima dell'occupazione forzata della Corea da parte del Giappone (1910-1945). In autunno, gli haeguks sono in piena fioritura, colorando Dokdo in viola.
Sventò una congiura tramata contro di lui e fu inflessibile contro i suoi nemici ([[1522]]).
 
== Al servizio di Leone X e di Adriano VI ==
[[File:Raffael 040.jpg|thumb|left|Il cardinale Giulio de' Medici (a sinistra) con [[Leone X]] (al centro) e il cardinale [[Luigi de' Rossi]] (a destra)]]
Nel [[1513]], con l'elezione di Leone X, Giulio ebbe la concessione dell'[[arcidiocesi]] di Firenze. Il 29 settembre dello stesso anno, dopo una serie di procedure e l'ottenimento delle dispense necessarie a superare lo scoglio della sua nascita illegittima, Giulio fu creato [[cardinale diacono]] del titolo di [[Santa Maria in Domnica (diaconia)|Santa Maria in Domnica]].
 
Dopo questa nomina iniziò la sua ascesa, caratterizzata da una grande ricchezza di benefici ecclesiastici e da un ruolo molto delicato all'interno della politica pontificia. Tra le sue azioni è da ricordare il tentativo di costituire un'alleanza con l'[[Inghilterra]] per aiutare Leone X a contrastare le mire egemoniche di [[Francia]] e [[Spagna]]; per questo motivo fu nominato cardinale protettore d'Inghilterra. La caratteristica principale della politica di questo periodo fu la ricerca di un equilibrio tra i principi cristiani e l'indizione del [[Concilio Lateranense V]] ([[1512]]-[[1517]]), durante il quale Giulio si interessò di lotta contro le eresie. Da [[cardinale diacono]] nel frattempo fu dichiarato [[cardinale prete]] con il titolo di [[San Clemente (titolo cardinalizio)|San Clemente]] (26 giugno [[1517]]) e poi di [[San Lorenzo in Damaso (titolo cardinalizio)|San Lorenzo in Damaso]].
 
Il 9 marzo 1517 fu nominato [[vicecancelliere]] di Santa Romana Chiesa, incarico che gli diede modo di mettere alla prova le sue qualità diplomatiche. Nel delicato incarico mostrò un contegno serio in confronto a quello mondano e dissoluto del cugino. Mentre cercava di organizzare una [[crociata]] contro i [[turchi]], che Leone X reputava assolutamente necessaria, dovette risolvere due problemi: la protesta [[Martin Lutero|luterana]], e la successione dell'Impero che, dopo [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]], toccò al nipote [[Carlo V d'Asburgo|Carlo]], già re di Napoli. Nel corso del [[1521]] la situazione di Firenze (di cui era Governatore cittadino) lo tenne lontano per lungo tempo da Roma, ma l'improvvisa morte del papa, avvenuta nello stesso anno, lo costrinse a tornare a Roma per partecipare al [[conclave]]. Fu eletto Adriano VI, di cui aveva sostenuto la candidatura per ottenere l'appoggio di Carlo V. L'[[1522|anno successivo]] fu vittima di una congiura, senza conseguenze, ordita dai repubblicani.
 
Il 3 agosto [[1523]] l'opera diplomatica di Giulio giunse alla conclusione: venne ratificata l'alleanza tra il papato e [[Carlo V]]. Poco dopo, nel settembre 1523 morì Adriano VI e Giulio, con l'appoggio dell'imperatore, dopo un difficile conclave che si protrasse per 50 giorni, fu eletto al soglio di Pietro.<br />
Il 19 novembre Giulio de' Medici assunse il nome di Clemente VII.
 
== Il pontificato ==
=== Governo della Chiesa ===
==== Relazioni con la chiesa tedesca ====
[[File:Sebastiano del piombo, clemente VII, napoli, capodimonte.jpg|left|thumb|Clemente VII ritratto da [[Sebastiano del Piombo]] intorno al [[1526]], [[Museo di Capodimonte]]]]
{{nota|titolo= Composizione del Conclave|
contenuto= Al conclave tenutosi dal 1º ottobre al 19 novembre 1523 parteciparono 45 cardinali. Presero parte alla votazione finale 39 cardinali su 45:
 
* [[Bernardino López de Carvajal]], vescovo di [[sede suburbicaria di Ostia|Ostia]] e [[sede suburbicaria di Velletri-Segni|Velletri]], decano del Sacro Collegio dei Cardinali
* [[Francesco Soderini]], vescovo di [[sede suburbicaria di Palestrina|Palestrina]]
* [[Papa Paolo III|Alessandro Farnese]], seniore, vescovo di [[sede suburbicaria di Frascati|Frascati]] (Eletto papa Paolo III nel Conclave del 1534)
* [[Niccolò Fieschi]], vescovo di [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina]]
* [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]], vescovo di [[sede suburbicaria di Albano|Albano]]
* [[Marco Cornaro]], amministratore di [[diocesi di Verona|Verona]]
* [[François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Auch|Auch]]
* [[Sigismondo Gonzaga]]
* [[Pietro de Accolti]]
* [[Achille Grassi]], vescovo di [[arcidiocesi di Bologna|Bologna]]
* [[Lorenzo Pucci (cardinale)|Lorenzo Pucci]]
* [[Giulio de' Medici]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Firenze|Firenze]], amministratore di [[diocesi di Carcassonne e Narbona|Narbona]]. (Eletto papa Clemente VII)
* [[Innocenzo Cybo]], amministratore di [[arcidiocesi di Torino|Torino]] e di [[arcidiocesi di Marsiglia|Marsiglia]]
* [[Giovanni Piccolomini]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|Siena]], amministratore de [[arcidiocesi dell'Aquila|L’Aquila]]
* [[Giovanni Domenico De Cupis]], amministratore di [[arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie|Trani]]
* [[Andrea della Valle (cardinale)|Andrea della Valle]], vescovo di [[diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea|Mileto]], vescovo di [[arcidiocesi di Crotone-Santa Severina|Crotone]], amministratore di [[diocesi di Nardò-Gallipoli|Gallipoli]]
* [[Bonifacio Ferrero]]
* [[Giovanni Battista Pallavicini]], vescovo di [[diocesi di Cavaillon|Cavaillon]]
* [[Scaramuccia Trivulzio]]
* [[Pompeo Colonna]], amministratore di [[arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo|Potenza]]
* [[Domenico Giacobazzi]]
* [[Luigi di Borbone-Vendôme (1493-1557)|Luigi di Borbone-Vendôme]], vescovo di [[diocesi di Laon|Laon]], amministratore di [[diocesi di Le Mans|Le Mans]]
* [[Lorenzo Campeggi]]
* [[Ferdinando Ponzetti]], vescovo di [[diocesi di Grosseto|Grosseto]]
* [[Silvio Passerini]]
* [[Francesco Armellini Pantalassi de' Medici]]
* [[Tommaso De Vio]], [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]], vescovo di [[arcidiocesi di Gaeta|Gaeta]]
* [[Egidio da Viterbo]], [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]]
* [[Cristoforo Numai]], [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]], amministratore di [[diocesi di Anagni-Alatri|Alatri]], amministratore di [[diocesi di Isernia-Venafro|Isernia]]
* [[Guillén-Ramón de Vich y de Vallterra|Gualterio (o Guillermo) Raimundo de Vich]], vescovo di [[arcidiocesi di Barcellona|Barcellona]] e [[diocesi di Cefalù|Cefalú]]
* [[Franciotto Orsini]]
* [[Paolo Emilio Cesi]]
* [[Alessandro Cesarini (XVI secolo)|Alessandro Cesarini]], amministratore di [[arcidiocesi di Pamplona e Tudela|Pamplona]]
* [[Giovanni Salviati]], amministratore di [[arcidiocesi di Ferrara-Comacchio|Ferrara]]
* [[Niccolò Ridolfi]], amministratore di [[diocesi di Orvieto-Todi|Orvieto]]
* [[Ercole Rangoni]], vescovo di [[arcidiocesi di Modena-Nonantola|Modena]]
* [[Agostino Trivulzio]], amministratore di [[diocesi di Piacenza-Bobbio|Bobbio]] e [[diocesi di Alessano|Alessano]]
* [[Francesco Pisani]]
* [[Willem Enckenwoirt]], vescovo di [[diocesi di Tortosa|Tortosa]]
 
I seguenti cardinali non parteciparono al conclave:
* [[Matthew Lang von Wellenberg]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Salisburgo|Salisburgo]]
* [[Thomas Wolsey]], arcivescovo di York, vescovo di Durham
* [[Alfonso di Portogallo]], arcivescovo di [[patriarcato di Lisbona|Lisbona]], vescovo di [[arcidiocesi di Évora|Évora]]
* [[Albrecht von Brandenburg]], arcivescovo di [[diocesi di Magonza|Magonza]]
* [[Eberhard von der Mark]], vescovo di [[diocesi di Liegi|Liegi]] e [[diocesi di Chartres|Chartres]]
* [[Giovanni di Lorena]], vescovo di [[diocesi di Metz|Metz]], amministratore di [[diocesi di Toul|Toul]]
}}
 
Nonostante la [[scomunica]] comminata a [[Martin Lutero]] da [[papa Leone X]] nel [[1521]], la [[Riforma protestante|Riforma]] si andava espandendo sempre più in Germania. Nella seconda [[dieta di Norimberga]], del febbraio [[1524]], gli stati tedeschi ratificarono l'[[editto di Worms]] come legge dell'Impero, promettendo, però, al [[legato pontificio]], cardinale [[Lorenzo Campeggi]], di mandarlo in esecuzione soltanto "nei limiti del possibile" e chiedendo un concilio nazionale che avrebbe dovuto aver luogo a [[Spira (Germania)|Spira]] nello stesso anno. Sia il papa che l'imperatore negarono tale eventualità.
 
==== Lo scisma anglicano ====
{{vedi anche|Scisma anglicano}}
 
Clemente VII fu talmente attento alla politica italiana ed europea che trascurò e sottovalutò il movimento protestante, in special modo quello inglese.
[[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] non aveva un erede maschio e di questo incolpava la moglie [[Caterina d'Aragona]], la cui unica figlia era la [[principessa]] Maria. Dopo numerose relazioni con altrettante dame di corte, si innamorò di [[Anna Bolena]], una delle più belle signore del tempo, ma protestante. Dal 1527 Enrico iniziò a cercare un modo per far annullare il suo matrimonio con Caterina, prendendo come scusa che il matrimonio con la vedova del fratello non poteva essere valido.
 
Per perorare la sua causa Enrico mandò a Roma [[Tommaso Moro]], grande umanista e abile giurista. Nonostante le motivazioni addotte, il papa riteneva impossibile l'annullamento del matrimonio, soprattutto perché l’imperatore Carlo V era nipote di Caterina ed il papa non voleva renderselo nemico. Allora Enrico cominciò ad esercitare pressioni sul papa, arrivando, nel [[1529]] alla soppressione dell'indipendenza degli ecclesiastici inglesi e ad arrogarsi il diritto di nominare i vescovi.
 
Nel gennaio del 1533 Enrico VIII sposò Anna Bolena e, nel maggio dello stesso anno, il precedente matrimonio con Caterina d'Aragona fu dichiarato ufficialmente nullo dall’[[Arcivescovo di Canterbury]]. Dopo alcuni mesi, il 7 settembre 1533 nacque la futura regina [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta]], figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Enrico venne scomunicato ed il papa continuava a ritenere legittimo il solo matrimonio con Caterina. Il re rispose allora con l'[[Atto di Supremazia]], votato dal Parlamento il 3 novembre [[1534]], che lo dichiarava Re supremo e unico Capo della Chiesa d'Inghilterra, attribuendosi quel potere spirituale che fino a quella data era stato appannaggio esclusivo del pontefice. Chi, come lo stesso [[Tommaso Moro]], rifiutò di accettare con giuramento il provvedimento e di riconoscere il nuovo matrimonio del re con il relativo ordine di successione al trono, fu considerato reo di alto tradimento e punito con morte.
 
Lo scisma era ormai compiuto. Tutti i pagamenti che prima erano versati al papa ora venivano versati alla corona; il Parlamento escluse la principessa Maria dalla successione al trono in favore della figlia di Anna Bolena, nella speranza di un futuro erede maschio. La Bibbia venne tradotta in inglese, ai preti fu permesso sposarsi e le reliquie dei santi vennero distrutte.
 
=== Relazioni con i monarchi cristiani ===
==== La Seconda Lega Santa ====
Una delle prime iniziative del nuovo papa fu quella di portare la pace tra i regnanti cristiani. Lo scopo ultimo di Clemente VII era fare in modo che i re cristiani si alleassero tra loro in una vasta coalizione contro il sultano turco [[Solimano il Magnifico|Solimano]], che stava invadendo l'Europa balcanica. Cercò così di concordare una tregua tra il re di Francia, [[Francesco I di Francia|Francesco I]] di [[Valois]], e l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]], in guerra tra loro dal 1521. Questa mossa fu causata anche dalla sua preoccupazione per Firenze.
 
Dopo la conquista del [[Ducato di Milano]] (ottobre 1524) da parte di Francesco I, il pontefice costituì un'alleanza con il re di Francia e la [[Repubblica di Venezia]] (tra la fine del 1524 e il 1525) contro Carlo V. Ma quando la Francia fu sconfitta nella battaglia di Pavia, il papa di nuovo si rivolse a Carlo V, indotto a questa scelta dall'[[arcivescovo]] di Capua, il tedesco [[Niccolò Schomberg]].
 
Clemente effettuò un altro cambiamento di fronte politico nel maggio 1526, quando creò una Lega Santa contro l'imperatore ([[Lega di Cognac]] o Seconda Lega Santa<ref>La prima era la [[Lega di Cambrai]].</ref>). Gli incontri preparatori con il re francese furono gestiti dalla [[dataria apostolica]], [[Gian Matteo Giberti]].
 
[[File:Benvenuto cellini, medaglia argentea di clemente VII (r).JPG|thumb|[[Benvenuto Cellini]], medaglia di Clemente VII]]
 
Il patto fu stretto il 22 maggio [[1526]] a [[Cognac sur la Charente]]. Vi presero parte: Clemente VII, Francesco I, Firenze, [[Venezia]] e [[Francesco Maria Sforza]]. Scopo della lega era scacciare gli imperiali dall'Italia. I confederati si obbligavano a mettere insieme 2.500 cavalieri, 3.000 cavalli e 30.000 fanti; Francesco I avrebbe dovuto mandare un esercito in Lombardia e un altro in Spagna, mentre i veneziani e il pontefice avrebbero dovuto invadere il regno di Napoli con una flotta di ventotto navi. Cacciati gli spagnoli, il papa avrebbe dovuto mettere sul trono napoletano un principe italiano, che avrebbe dovuto pagare al re di Francia un canone annuo di 75.000 fiorini.
Francesco I non tenne mai fede ai patti e, per tutto il 1526 non partecipò alle operazioni, preferendo trattare con Carlo V il riscatto dei suoi due figli, catturati dai tedeschi a Pavia e presi in ostaggio.
 
Il papa, vedendo che gli alleati non onoravano i patti, concluse una tregua di otto mesi con l'imperatore. Scaduti gli otto mesi, l'imperatore si mosse con il suo esercito verso Roma. Il 31 marzo [[1527]] passò il [[Reno]], nei pressi di [[Bologna]], e si diresse verso la [[Toscana]]. Le truppe della Lega Santa, comandate da [[Francesco Maria I Della Rovere]] e dal [[marchese di Saluzzo]], si accamparono vicino a Firenze per proteggerla dall'esercito invasore, ma questo effettuò una manovra aggiratrice: attraversò il territorio di [[Arezzo]], quello di [[Siena]], poi si diresse verso Roma. Lungo il tragitto gli imperiali, guidati da [[Carlo III di Borbone-Montpensier|Carlo III di Borbone]], devastarono [[Acquapendente]] e [[Grotte di Castro|San Lorenzo alle Grotte]], occuparono [[Viterbo]] e [[Ronciglione]]. Il 5 maggio gli invasori giunsero sotto le mura di Roma, difesa da una milizia piuttosto ridotta comandata da [[Renzo da Ceri]] (Lorenzo Orsini). Scopo dell'imperatore non era invadere la città: egli voleva forzare la mano al pontefice con un'azione dimostratrice.
 
Ma la soldataglia germanica che si era mossa al seguito dell'esercito imperiale si pose al di fuori del suo controllo. All'arrivo a Roma i "[[Lanzichenecchi]]" erano allo stremo, male armati e devastati dalla [[peste]], che iniziava a diffondersi anche tra i romani. Per evitare il contagio, l'imperatore ritornò in Germania. Mancando la massima autorità, ogni gruppo di combattimento gestì in maniera autonoma le operazioni. Dopo un assedio reso vano dalla mancanza di bocche da fuoco, per una situazione fortuita, gli imperiali riuscirono a penetrare dalla sponda nord del Tevere.
 
L'assalto alle mura del Borgo iniziò la mattina del 6 maggio [[1527]] e si concentrò tra il [[Gianicolo]] e il Vaticano. Per essere di esempio ai suoi, [[Carlo III di Borbone-Montpensier|Carlo III di Borbone]] fu tra i primi ad attaccare, ma mentre saliva su una scala fu colpito a morte da una palla d'[[archibugio]]. La sua morte<ref>Sull'episodio nacque l'aneddoto del famoso colpo di archibugio scoccato da [[Benvenuto Cellini]] dai bastioni di Castel Sant'Angelo.</ref> accrebbe l'impeto degli assalitori che, a prezzo di gravi perdite, riuscirono ad entrare in città. Caduto il Borbone, salì in posizione di comando [[Filiberto di Chalons]], [[principe d'Orange]].
 
Le soldataglie germaniche devastarono e saccheggiarono completamente la città, distruggendo tutto ciò che era possibile distruggere. Durante l'assalto Clemente VII, che non si era arreso al loro arrivo, si ritirò in preghiera nella cappella privata. Quando capì che la città era perduta, si rifugiò a [[Castel Sant'Angelo]] insieme ai cardinali e agli altri prelati grazie al sacrificio della guardia nobile, che lo protesse a prezzo della vita.<ref name="Dialogo con la storia">{{cita libro|cognome= Brancati|nome= Antonio|coautori= Trebi Pagliarani|titolo= Dialogo con la storia 1|data= |anno= |editore= La Nuova Italia|città= Firenze|p=266|capitolo=20. L'Impero di Carlo V, una formazione anacronistica |cid=Brancati}}</ref> Questa vicenda è tristemente nota come il "[[sacco di Roma (1527)|sacco di Roma]]". Il saccheggio, feroce ed efferato, fu reso più crudele dall'appartenenza degli assalitori alla religione luterana, tanto che lo stesso imperatore ne rimase addolorato (forse per questo motivo la sua incoronazione, qualche anno dopo, venne celebrata a Bologna, temendo la reazione dei romani).
 
Il 5 giugno il pontefice fu fatto prigioniero. In dicembre fu liberato dietro la promessa del pagamento di un pesante indennizzo. Dovette versare al principe d'Orange 400.000 [[ducato (moneta)|ducati]], di cui 100.000 immediatamente e il resto entro tre mesi; era inoltre pattuita la consegna di [[Parma]], [[Piacenza]] e [[Modena]]. Clemente VII, per evitare di ottemperare alle condizioni imposte dall'imperatore, abbandonò Roma e, il 16 dicembre 1527, si ritirò ad [[Orvieto]] e successivamente a [[Viterbo]].
 
==== La pace con Carlo V ====
[[File:Palazzo vecchio, baccio bandinelli e giovan battista caccini, clemente VII che incorona carlo V.JPG|thumb|upright=1.4|''Clemente VII incorona Carlo V'', [[Baccio Bandinelli]], [[Salone dei Cinquecento]], [[Palazzo Vecchio]], Firenze]]
 
Carlo inviò un'ambasciata presso il papa per fare ammenda dell'episodio. E Clemente alla fine, non ritenendolo direttamente responsabile, lo perdonò. Dopo questi accordi, intorno alla fine del [[1529]], fu stipulata la [[Pace di Barcellona]], secondo i termini della quale, il papa, il 24 febbraio [[1530]], incoronò a [[Bologna]] Carlo V imperatore, come segno di riconciliazione tra papato e impero. Carlo si impegnò a ristabilire a [[Firenze]] la signoria della famiglia [[Medici]] (di cui lo stesso Papa era membro), abbattendo la repubblica fiorentina<ref name="Dialogo con la storia"/> e a concedere la [[Borgogna]] a Francesco I, che in cambio prometteva di disinteressarsi degli affari italiani. Firenze fu consegnata ad [[Alessandro de' Medici (duca di Firenze)|Alessandro de' Medici]] (figlio illegittimo di Lorenzo), che sposò Margherita, figlia naturale di Carlo V.
 
Con i problemi della riforma che infuocavano la [[Germania]], l'imperatore non si mosse dalla sua capitale e, con i turchi che imperversavano persino sul litorale laziale, il papa si riavvicinò alla Francia. Carlo V allora, con l'intenzione di rompere la nuova amicizia, propose al papa una lega di tutti gli stati italiani contro i turchi e gli propose di convocare un concilio generale per pacificare la Germania.
Clemente VII accolse di buon animo la proposta della lega, ma non accettò la proposta del concilio, temendo di procurare un'arma per i suoi avversari. L’unica cosa che fu disposto a concedere fu un accordo segreto, consacrato con la [[Bolla pontificia|bolla]] del 24 febbraio [[1533]], in cui il papa si impegnava a convocare il concilio a data da destinarsi.
 
Nell'autunno del 1533, il papa celebrò le nozze tra la nipote [[Caterina de' Medici]], figlia di [[Lorenzo II de' Medici]], ed [[Enrico II di Francia|Enrico di Valois]], secondogenito di [[Francesco I di Francia]].
 
=== Governo dello Stato pontificio ===
Il 25 gennaio 1525, concesse un indulto ai [[domenicani]] del [[Chiesa di San Giacomo Apostolo dei Domenicani|Convento]] di [[Forlì]] per celebrare la messa del Beato [[Giacomo Salomoni]] ogni volta che, durante l'anno, la loro devozione li spingesse a farlo. Questo indulto è considerato importante nella storia delle celebrazioni ecclesiastiche, tanto da risultare come il più antico citato da [[Benedetto XIV]] nel documento ''De canonizatione''[http://www.ewtn.com/library/mary/ceblesse.htm].
 
Nel [[1532]] si impadronì, con un'abile manovra di copertura, della [[repubblica di Ancona]]: la costruzione a spese pontificie di una [[Cittadella di Ancona|fortezza]], in posizione dominante sulla città e sul porto, servì come cavallo di Troia per impadronirsi del potere nottetempo e soffocare sul nascere i tentativi di riprendere la libertà perduta. I denari pagati al papa dal cardinale che sarebbe stato il [[legato pontificio]] della città servirono a rimpinguare le casse papali depauperate dal [[Sacco di Roma (1527)|sacco di Roma]].<ref>Peris Persi, in Conoscere l'Italia, vol. Marche, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1982 (pag. 74); AA.VV. Meravigliosa Italia, Enciclopedia delle regioni a cura di Valerio Lugoni, ed. Aristea, Milano; Guido Piovene, in Tuttitalia, Casa Editrice Sansoni, Firenze & Istituto Geografico De Agostini, Novara (pag. 31); Pietro Zampetti, in Itinerari dell'Espresso, vol. Marche, a cura di Neri Pozza, Editrice L'Espresso, Roma 1980</ref>
 
=== Mecenatismo e opere realizzate a Roma ===
Nei periodi in cui non dovette dedicarsi alla politica, Clemente VII fu un grande [[mecenatismo|mecenate]]. Spesso teneva i rapporti con gli artisti per mezzo del suo Guardarobiere e Maestro di Camera [[Pietro Giovanni Aliotti]], costringendolo anche ad antipatici solleciti di consegna delle opere. Dell'Aliotti si lamentarono sia [[Michelangelo]] sia [[Benvenuto Cellini]].
 
Il 17 dicembre 1524, con la bolla ''Inter sollicitudines et coram nobis'', indisse per l'anno seguente un [[giubileo]]. Il papa aprì personalmente la Porta Santa. Ma l'affluenza dei pellegrini fu scarsa a causa delle guerre, del timore dell'avanzata turca e della rivolta dei contadini in Germania. Inoltre, nell'agosto del 1525 si ebbe una nuova epidemia di [[peste]].
 
Tornato a Roma dopo la permanenza ad Orvieto, Clemente VII proseguì la sua opera di mecenate: sviluppò la [[Biblioteca Vaticana]], continuò la costruzione della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]], portò a termine i lavori del [[Cortile di San Damaso]] e di [[Villa Madama]]. Incaricò, inoltre, [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] di affrescare la [[Cappella Sistina]] con il [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]], seguendone personalmente i lavori.
Commentò e fece pubblicare tutte le opere di [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]].
Nel [[1528]] approvò l'[[Ordine dei Cappuccini]] e, nel [[1530]], approvò i [[Chierici regolari di San Paolo]] (detti Barnabiti).
 
=== Morte e sepoltura ===
Di ritorno dal matrimonio della [[Caterina de' Medici|nipote]] (1533), Clemente VII si riammalò della malattia che lo aveva colpito nel 1529 e che spesso tornava a visitarlo. Il papa morì a Roma il 25 settembre 1534, a soli 56 anni, dopo aver mangiato l'[[amanita phalloides]] (un fungo mortale). Secondo un'altra teoria, suggerita dal divulgatore scientifico canadese [[Joe Schwarcz]], Clemente VII potrebbe essere stato assassinato mettendo dell'[[arsenico]] in una candela che il papa avrebbe portato in una processione, inalandone i fumi altamente tossici.<ref>Joe Schwarcz, ''Come si sbriciola un biscotto?'', pag. 156.</ref>
 
Alla sua morte sotto la statua di [[Pasquino]], venne posto un ritratto dell'Archiatra Pontificio Matteo [[Curti (famiglia)|Curti]], con l'ironica scritta: «''Ecce aqnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi''», segno che fu un Papa poco amato dal popolo romano. Era stato un pontificato intensissimo e controverso, segnato dall'onta del Sacco di Roma, durato undici mesi. Clemente VII venne sepolto in [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva|Santa Maria sopra Minerva]]. Il suo mausoleo si trova di fronte a quello del cugino Leone X e fu disegnato da [[Antonio da Sangallo il Giovane]].
 
== Vita privata ==
Su Clemente girò il sospetto che [[Alessandro de' Medici (duca di Firenze)|Alessandro de' Medici]] fosse suo figlio. Questa circostanza è stata inizialmente smentita dallo storico ed esperto della famiglia de' Medici, [[Alfred von Reumont]]. Il cardinale [[Gasparo Contarini]], solitamente ben informato, ha affermato che Alessandro era figlio naturale di [[Lorenzo il Magnifico]]. Tuttavia, gli studiosi e gli storici moderni confermano che Alessandro era figlio di Clemente VII. In particolare, il Pastor ritiene che il Papa sia stato di una moralità irreprensibile dopo l'elezione al Soglio, ma quando era ancora cardinale cedette più volte ai desideri della carne.<ref>{{cita libro | autore1=[[Ludwig von Pastor]] | autore2= Paul Kegan| editore=Trench, Trubner, Co & Ltd. | anno=1910 | titolo= The history of the popes, from the close of the middle ages| pp =328-330 |url = http://archive.org/details/historyofpopesf10past }}</ref>
 
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Clemente VII}}
Papa Clemente VII durante il suo pontificato ha creato 33 cardinali nel corso di 14 distinti concistori.<ref>{{Cita news|autore=Salvador Miranda|url=http://www2.fiu.edu/~mirandas/consistories-xvi.htm#ClementVII|accesso=30 luglio 2015}}</ref>
 
==Diocesi erette da Clemente VII==
*1529
**[[Diocesi di Santa Marta]], comprendente il dipartimento [[colombia]]no di [[Dipartimento di Magdalena|Magdalena]] (è incerto se il territorio della diocesi fosse ricavato dalla diocesi di [[arcidiocesi di Santo Domingo|Santo Domingo]] o da quella di [[arcidiocesi di Panamá|Panamá]]).
*2 settembre 1530 ([[bolla pontificia|bolla]] ''Sacri Apostolorum Ministerio''):
**[[Arcidiocesi di Città del Messico|Diocesi del Messico]] (il territorio fu ricavato dalla [[Arcidiocesi di Puebla de los Ángeles|Diocesi di Puebla]]).
*21 giugno 1531 (bolla ''Pro excellenti praeminentia''):
**[[Arcidiocesi di Caracas|Diocesi del Venezuela]].
*31 gennaio 1533 (bolla ''Pro excellenti praeminentia''):
**[[Diocesi di Santiago di Capo Verde]] (comprende le [[Ilhas do Sotavento|isole sottovento]] dell'arcipelago di [[Capo Verde]]).
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Ordine Supremo del Cristo Rib.png
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine supremo del Cristo
|collegamento_onorificenza=Ordine supremo del Cristo
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== [[Genealogia episcopale]] ==
* [[Cardinale]] [[Guillaume d'Estouteville]], O.S.B. (1440)
* [[Papa Sisto IV]], O.F.M.Conv. (1471)
* [[Papa Giulio II]] (1481)
* Cardinale [[Raffaele Sansone Riario]] (1504)
* [[Papa Leone X]] (1513)
* Papa Clemente VII (1517)
 
== Ascendenza ==
{{Casato dei Medici (1434-1532)}}
<center>
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"|'''Papa Clemente VII'''
| rowspan="8" align="center"|'''Padre:'''<br />[[Giuliano de' Medici]]
| rowspan="4" align="center"|'''Nonno paterno:'''<br />[[Piero il Gottoso|Piero de' Medici]]
| rowspan="2" align="center"|'''Bisnonno paterno:'''<br />[[Cosimo de' Medici]]
| align="center"|'''Trisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni di Bicci de' Medici]]
|-
| align="center"|'''Trisnonna paterna:'''<br />[[Piccarda Bueri]]
|-
| rowspan="2" align="center"|'''Bisnonna paterna:'''<br />[[Contessina de' Bardi]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Alessandro de' Bardi
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Emilia Pannocchieschi
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Lucrezia Tornabuoni]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />Francesco Tornabuoni
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Simone Tornabuoni
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />?
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Selvaggia degli Alessandri
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Maso degli Alessandri
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Nanna Cavalcanti
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />Fioretta Gorini
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />Antonio Gorini
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />?
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />?
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />?
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />?
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| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />?
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />?
|}
</center>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* ''Annuaire Pontifical Catholique'', Maison de la Bonne Presse, Parigi 1935.
* ''La chiesa fiorentina'', Curia arcivescovile, Firenze 1970.
* Maurizio Gattoni, ''Clemente VII e la geo-politica dello Stato Pontificio (1523-1534), ''Città del Vaticano, Collectanea Archivi Vaticani, (49), 2002
* Maurizio Gattoni, ''Pace universale o tregue bilaterali? Clemente VII e l'istruzione a Nicolaus Schömberg, Arcivescovo di Capua (1524,'' in ''Ricerche Storiche'', XXX (2000), n.1, pp.&nbsp;171–196
 
== Voci correlate ==
* [[Carlo V e i papi]]
* [[Sala di Clemente VII]] in [[Palazzo Vecchio]] a [[Firenze]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogettointerprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-clemente-vii_(Enciclopedia-Italiana)/ Carlo Capasso, «CLEMENTE VII, papa» la voce nella ''Enciclopedia Italiana'', Volume 10, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931. (Testo on line)].
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-clemente-vii_(Dizionario-Biografico)/ Adriano Prosperi, «CLEMENTE VII, papa» in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 26, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982. (Testo on line)].
* {{cita web|lingua=en|http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1513.htm#Medici|The Cardinals of the Holy Roman Church-Medici|26 giugno 2010}}
* [http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20clemente_vii%201523.htm Cardinali nominati da Papa Clemente VII]
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|precedente=[[Papa Adriano VI]]
|successivo=[[Papa Paolo III]]
|carica=[[Papa]] della [[Chiesa cattolica]]
|periodo=19 novembre [[1523]] - 25 settembre [[1534]]
|immagine=Emblem of the Papacy SE.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[arcidiocesi di Embrun|Arcivescovo di Embrun]]
|periodo = [[1510]]-[[1511]]
|precedente = Rostaing d'Ancezune<br />[[1494]]-[[1510]]
|successivo = [[Niccolò Fieschi]]<br />[[1511]]-[[1516]]
|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[arcidiocesi di Firenze|Arcivescovo di Firenze]]
|periodo = [[1513]]-[[1523]]
|precedente = [[Cosimo de' Pazzi]]
|successivo = [[Niccolò Ridolfi]]
|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Cardinale diacono]] di [[Santa Maria in Domnica (diaconia)|Santa Maria in Domnica]]
|periodo = [[1513]]-[[1517]]
|precedente = [[papa Leone X|Giovanni de' Medici]]
|successivo = [[Innocenzo Cybo]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[arcidiocesi di Albi|Vescovo di Albi]]
|periodo = [[1513]]-[[1515]]
|precedente = [[Robert Guibé]]
|successivo = [[Adrian Gouffier de Boissy]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Narbona|Arcivescovo di Narbona]]
|periodo = [[1515]]-[[1523]]
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|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Abbazia di Morimondo|Abate Commendatario di Morimondo]]
|periodo = [[1516]]-[[1521]]
|precedente = [[Federico Sanseverino]]
|successivo = [[Innocenzo Ciocchi del Monte|Innocenzo Del Monte]]
|immagine = Prepozyt.png
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Cardinale presbitero]] di [[San Clemente (titolo cardinalizio)|San Clemente]]
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|precedente = [[Francesco Argentino]]
|successivo = [[Luigi de' Rossi]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Cardinale presbitero]] di [[San Lorenzo in Damaso (titolo cardinalizio)|San Lorenzo in Damaso]]
|periodo = [[1517]]-[[1523]]
|precedente = [[Raffaele Sansoni Galeotti Riario]]
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|immagine = CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Albenga-Imperia|Vescovo di Albenga]]
|periodo = [[1517]]-[[1518]]
|precedente = [[Bandinello Sauli]]
|successivo = [[Giangiacomo di Gambarana]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Elenco dei Signori di Toscana|Signore di Firenze]]
|periodo = [[1519]]-[[1523]]
|precedente = [[Lorenzo Duca di Urbino]]
|successivo = [[Cardinale Ippolito de' Medici]]<br />[[Alessandro de' Medici il Moro]]
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}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Eger|Vescovo di Eger]]
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|immagine = BishopCoA PioM.svg
}}
 
{{Papi|precedente=[[Papa Adriano VI]]|successivo=[[Papa Paolo III]]}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Cardinali nominati da Leone X]]
[[Categoria:Medici (famiglia)]]
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[[Categoria:Morti nel 1534]]
[[Categoria:Nati il 26 maggio]]
[[Categoria:Nati nel 1478]]
[[Categoria:Papi della Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Firenze]]
[[Categoria:Camerlenghi del Collegio cardinalizio]]
[[Categoria:Vescovi di Worcester]]
[[Categoria:Vescovi di Carcassonne-Narbona]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Albi]]
[[Categoria:Arcivescovi di Eger]]