AEG (azienda) e Carmi (disambigua): differenze tra le pagine

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{{Disambigua}}
{{F|aziende aeronautiche|arg2=aziende tedesche|data=maggio 2016}}
{{Azienda
|nome = Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft<br />AEG
|logo =Allgemeine_Elektricitäts-Gesellschaft_(logo).png.svg
|forma societaria =
|data fondazione = 1887
|forza cat anno =
|luogo fondazione =
|data chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = DEU
|sede =
|gruppo = [[Electrolux]]
|filiali =
|persone chiave = * [[Peter Behrens]] ([[designer]] dal [[1907]] al [[1914]])
* [[Walther Rathenau]] (figlio del fondatore e presidente dal [[1915]] al [[1922]])
|settore = * [[Elettronica]]
* [[Elettrotecnica]]
|prodotti =
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|anno dipendenti =
|slogan = perfekt in form und funktion
|note =
}}
 
== Geografia ==
'''AEG''' è un produttore di [[elettrodomestico|elettrodomestici]] di origine [[Germania|tedesca]] e appartenente al gruppo [[Svezia|svedese]] [[Electrolux]]. La denominazione è l'acronimo di '''Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft''' (trad. «Società Generale di Elettricità»).
* '''[[Carmi]]''' – comune degli Stati Uniti d'America, situato in Illinois, nella Contea di White, della quale è il capoluogo
 
== Persone ==
Dal 2006 gli [[fabbrica|stabilimenti]] produttivi sono in [[Italia]].
* '''[[Boris Carmi]]''' (1914–2002) – fotografo russo-israeliano
 
* '''[[Eugenio Carmi]]''' (1920–2016) – pittore italiano
==Contesto==
* '''[[Lisetta Carmi]]''' (1924) – fotografa italiana
Fondata nel [[1883]] in [[Germania]] ed esistita, come industria autonoma di [[elettronica]], [[Componente elettronico|dispositivi elettronici]] ed elettrodomestici fino al [[1996]], in tale data fu acquisita dal gruppo [[svezia|svedese]] [[Electrolux]] che anni dopo ha chiuso gli stabilimenti tedeschi delocalizzando la produzione in Italia (Solaro, Pordenone, Forlì, Porcia, Susegana).
* '''[[Rhea Carmi]]''' (1942) – artista ebreo-statunitense
 
* '''[[T. Carmi]]''' (1925–1994) – poeta, traduttore e scrittore israeliano
==Storia==
* '''[[Vera Carmi]]''' (1914–1969) – attrice italiana
AEG fu fondata nel [[1883]] a [[Berlino]] da [[Emil Rathenau]], che aveva acquisito alcuni brevetti da [[Thomas Alva Edison|Thomas Edison]], ed iniziò l'attività con la produzione di [[energia elettrica]], successivamente ampliata con la realizzazione di [[linee ferroviarie]] nel territorio tedesco.
 
L'attività della società ben presto si estese a tutti i settori di [[ingegneria energetica]], in particolare l'[[illuminazione pubblica]], l'[[elettrochimica]], la costruzione di [[turbina a vapore|turbine a vapore]] e [[cavo elettrico|cavi elettrici]]. Nei primi decenni, l'azienda divenne una delle più importanti a livello nazionale, aveva molte fabbriche a Berlino e dintorni, e ne furono create altre a [[Norimberga]], [[Stoccarda]] e [[Mülheim an der Ruhr]].
 
Nel [[1903]] insieme alla [[Siemens & Halske]] creò [[Telefunken]], per lo sviluppo delle comunicazioni senza fili ([[telegrafo]]).
 
AEG produsse una serie di [[aereo|aerei]] dal [[1910]] al [[1918]].
 
A partire dal [[1929]], gli ingegneri AEG giocarono un ruolo significativo nello sviluppo dei [[registratore a filo|registratori]] audio magnetici a nastro in bobine prodotte dalla [[BASF]], e il primo venne realizzato nel [[1934]], con l'importante collaborazione della Telefunken.
 
Alla vigilia della [[seconda guerra mondiale]], l'azienda si dedicò alla produzione bellica, per rifornire le [[Wehrmacht|forze armate tedesche]].
 
Dopo il [[1945]] riprese l'attività produttiva, e la sede della società fu spostata inizialmente da Berlino ad [[Amburgo]], e nel [[1950]] a [[Francoforte sul Meno|Francoforte]]. Furono mantenuti gli stabilimenti della Germania Ovest, e ne furono aperti altri due, a [[Kassel]] e [[Oldenburg (Oldenburg)|Oldenburg]], nei quali venne avviata la produzione di piccoli [[motore|motori]] ed [[elettrodomestici]]. Nel [[1962]], la società arrivò a contare circa 127.000 dipendenti.
 
Nel [[1967]], si fuse con la controllata Telefunken, e costituì la '''AEG-Telefunken AG'''. In seguito a questa fusione divenne una delle più grosse aziende su scala mondiale del settore elettronico, e nel [[1970]] contava 178.000 dipendenti. Nel corso degli [[Anni 1970|anni settanta]] la società realizzò diversi [[Centrale elettronucleare|impianti nucleari]] e costruì un sistema di gestione automatica dei bagagli all'[[Aeroporto di Francoforte sul Meno]].
 
Ma nonostante i suoi successi tecnologici, la AEG-Telefunken conobbe proprio in quel periodo l'inizio di una crisi, che negli [[Anni 1980|anni ottanta]] rischiò di causarne la [[bancarotta]].
 
Dopo lo scorporo da Telefunken, nel [[1985]] AEG fu rilevata da [[Daimler-Benz]], e proseguì nei propri settori.
 
Nel [[1996]], il settore degli elettrodomestici fu venduto ad [[Electrolux]] che ha continuato la produzione mantenendo lo storico marchio tedesco.
 
Il settore trasporti fu riorganizzato in [[Adtranz]] che fu poi ceduto a [[Bombardier]], e la società fu sciolta.
 
==AEG in Italia==
La AEG è presente in Italia dal [[1904]], quando insieme alla francese [[Thomson (azienda)|Thomson-Houston]], costituì a [[Milano]] la società ''AEG Thomson-Houston Società italiana di Elettricità S.A.'', per la produzione e la distribuzione di [[elettricità]] e di vari dispositivi elettronici.
 
Dopo lo scioglimento di quella società, la AEG, sempre a Milano, creò la filiale ''AEG Italiana S.p.a.'' negli [[Anni 1920|anni venti]].
 
AEG creò nel territorio italiano anche degli stabilimenti produttivi, e rafforzò la propria presenza con l'ingresso nel [[1973]], nel [[capitale (economia)|capitale]] della [[Zanussi]].
 
Alla fine del [[2005]], Electrolux ha delocalizzato la produzione degli elettrodomestici AEG in Italia, negli stabilimenti di [[Porcia]] ([[provincia di Pordenone|PN]]) e [[Solaro (Italia)|Solaro]] ([[provincia di Milano|MI]]), ridimensionando quelli di [[Susegana]] ([[provincia di Treviso|TV]]),<ref>[http://www.finanzaworld.it/blog/aeg-made-in-italy "AEG Made in Italy", dal sito finanzaworld.com].</ref> ma chiudendo quelli di [[Parabiago]] (MI) e [[Scandicci]] ([[provincia di Firenze|FI]]).<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/dicembre/13/Electrolux_chiude_Aeg_Produzione_trasferita_co_9_051213084.shtml "Electrolux chiude Aeg Produzione trasferita in Polonia e in Italia", articolo del Corriere della Sera del 13 dicembre 2005].</ref>
 
== Modelli di aerei ==
[[File:1914.12.AEG.B.I.Dohrn.scheffer.kh44.jpg|thumb|Un aviatore tedesco in posa davanti al suo [[AEG B.I]], dicembre [[1914]].]]
* [[AEG B.I]]
* [[AEG B.II]]
* [[AEG B.III]]
* [[AEG C.I]]
* [[AEG C.II]]
* [[AEG C.III]]
* [[AEG C.IV]]
* [[AEG C.V]]
* [[AEG C.VIII]]
* [[AEG D.I]]
* [[AEG DJ.I]]
* [[AEG Dr.I]]
* [[AEG F.1]]
* [[AEG G.I]]
* [[AEG G.IV]]
* [[AEG J.I]]
* [[AEG J.II]]
* [[AEG R.I]]
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=AEG}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.aeg-electrolux.it|Sito ufficiale}}
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=cLjD0B6QoaM&feature=related|titolo=Magnetophon AEG 1939}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|aviazione|aziende|Germania}}
 
[[Categoria:AEG| ]]