Immigrazione in Italia e Ventiquattro preludi (Šostakovič): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v2.01 - Disambigua corretto un collegamento - Tonalità
 
Riga 1:
{{Composizione musicale
L''''immigrazione in Italia ''' è un fenomeno relativamente recente dalla data dell'unità del [[1861]], che ha cominciato a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli [[Anni 1970|anni settanta]], per poi diventare un fenomeno caratterizzante della [[demografia d'Italia]] nei primi anni del terzo millennio<ref name=Caritas>{{cita web|url=http://www.caritasroma.it/Portals/3/Dossier2006.pdf|titolo=Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes 2006|urlmorto=sì}}</ref>.
|titolo= Ventiquattro preludi
|immagine=
|didascalia=
|compositore= Dmitri Shostakovich
|tonalità=
|forma=
|opus= 34
|epocacomposizione= 1933
|primaesecuzione= 1933
|pubblicazione= Muzgiz, Mosca 1935
|autografo=
|dedica=
|duratamedia=
|organico=
|movimenti=
}}
 
[[File:Circle of fifths deluxe 4 it.svg|thumb|Il circolo delle quinte]]
Secondo le definizioni fornite dall'[[ISTAT]], la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con [[cittadinanza]] straniera, anche se hanno successivamente [[naturalizzazione|acquisito la cittadinanza]] italiana; mentre la popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia<ref name="Bilancio2015"/>.
 
I '''''Ventiquattro preludi, op. 34''''' sono un ciclo di brevi brani per pianoforte composti ed eseguiti per la prima volta da [[Dmitri Shostakovich]] nel 1933. La loro disposizione segue il [[circolo delle quinte]], un preludio per ciascuna [[tonalità (musica)|tonalità]] maggiore e minore.
Secondo [[Eurostat]], al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop3ctb Population on 1 January by age group, sex and country of birth - Eurostat]</ref>. Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop1ctz Population on 1 January by age group, sex and citizenship - Eurostat]</ref>. Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).
[[File:Mappa stranieri in Italia per paese d'origine.png|upright=2.3|thumb|Cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia al 1º gennaio 2018 per Paese di cittadinanza]]
 
== StoriaComposizione ==
Shostakovich iniziò a comporli nel dicembre 1932, poco dopo aver finito di scrivere la sua opera ''[[Lady Macbeth del Distretto di Mcensk]]''. Completò il ciclo nel marzo 1933, e li eseguì per la prima volta a Mosca nel maggio dello stesso anno<ref name="Cita|Hulme 2010">{{Cita|Hulme 2010}}.</ref>. Uno dei motivi principali della composizione fu il desiderio di Shostakovich di tornare ad esibirsi in pubblico come pianista<ref>{{Cita|Moshevich 2014}}.</ref>; egli, infatti, aveva smesso di dare concerti nel 1930, quando non era riuscito a qualificarsi al [[Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin]]<ref>{{Cita|Fay 2000}}.</ref>. I preludi furono pubblicati dall'editore Muzgiz nel 1935, due anni dopo la loro prima esecuzione<ref name="Cita|Hulme 2010"/>.
{{C|verificare correttezza ed aggiornamento di quanto indicato come "cosiddetto Codice del'immigrazione"|diritto|luglio 2019}}
L'Italia, per gran parte della sua storia dall'unità in poi, è stata un paese di [[emigrazione]] e si stima che tra il [[1876]] e il [[1976]] partirono oltre 24 milioni di persone<ref>[http://www.emigrati.it/Emigrazione/Esodo.asp Fonte: Rielaborazione dati Istat in Gianfausto Rosoli, Un secolo di emigrazione italiana 1876-1976, Roma, Cser, 1978]</ref> (con una punta massima nel [[1913]] di oltre 870.000 partenze), al punto che oggi si parla di ''grande emigrazione'' o ''[[emigrazione italiana|diaspora italiana]]''<ref>{{cita web |url=http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/italianial%20ster05.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=19 maggio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120210203244/http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/italianial%20ster05.pdf |dataarchivio=10 febbraio 2012 }}</ref>.
 
Per tutto questo periodo, il fenomeno dell'[[immigrazione]] era stato invece pressoché inesistente, dove si eccettuino le migrazioni dovute alle conseguenze della seconda guerra mondiale, come l'[[esodo istriano]] o il rientro degli italiani dalle ex-colonie d'Africa. Tali fenomeni tuttavia avevano un carattere episodico e non presentavano sostanziali problemi d'integrazione dal punto di vista sociale o culturale. L'Italia rimase tendenzialmente un paese dal [[saldo migratorio]] negativo; il fenomeno dell'emigrazione cominciò ad affievolirsi decisamente solo a partire dagli [[Anni 1960|anni sessanta]], dopo gli anni del [[miracolo economico]]<ref name = Baldi >Stefano Baldi, op cit.</ref>.
 
In particolare, nel [[1973]], l'Italia ebbe per la prima volta un leggerissimo saldo migratorio positivo (101 ingressi ogni 100 espatri), caratteristica che sarebbe diventata costante, amplificandosi negli anni a venire. È da notare tuttavia che in tale periodo gli ingressi erano ancora in gran parte costituiti da emigranti italiani che rientravano nel Paese, piuttosto che da stranieri<ref name = Baldi />. Il flusso di stranieri cominciò a prendere consistenza solo verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], sia per la "''politica delle porte aperte''" praticata dall'Italia, sia per politiche più restrittive adottate da altri paesi<ref name = Baldi />. Nel [[1981]], il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente "temporanei". Un anno dopo, nel [[1982]] veniva proposto un primo programma di regolarizzazione degli immigrati privi di documenti, mentre nel [[1986]] fu varata la prima legge in materia (legge 30 dicembre 1986, n. 943) con cui ci si poneva l'obiettivo di garantire ai lavoratori [[extracomunitario|extracomunitari]] gli stessi diritti dei lavoratori italiani<ref name = Baldi />. Nel [[1991]] il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 unità.
 
Negli [[Anni 1990|anni novanta]] il saldo migratorio ha continuato a crescere e, dal [[1993]] (anno in cui per la prima volta il [[saldo naturale]] è diventato negativo), è diventato il solo responsabile della crescita della popolazione italiana.
 
Nel [[1990]] veniva emanata la cosiddetta [[legge Martelli]], che cercava per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d'ingresso, oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal [[Nordafrica]]<ref name = Baldi />.
 
Nel [[1991]] l'Italia dovette anche confrontarsi con la prima "immigrazione di massa", dall'[[Albania]] (originata dal crollo del [[blocco comunista]]), risolta con accordi bilaterali. Negli anni seguenti ulteriori accordi bilaterali verranno stipulati con altri Paesi, principalmente dell'area mediterranea. Secondo dati stimati dalla [[Caritas Italiana|Caritas]], nel [[1996]] erano presenti in Italia 924.500 stranieri<ref name = Baldi />.
 
È del [[1998]] la [[legge Turco-Napolitano]], che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l'[[immigrazione clandestina]] e istituendo, per la prima volta in Italia, i [[Centro di permanenza temporanea|centri di permanenza temporanea]] per quegli stranieri "''sottoposti a provvedimenti di espulsione''". La materia sarà tuttavia regolamentata nuovamente nel 2002, con la cosiddetta [[legge Bossi-Fini]], che prevede, tra l'altro, anche la possibilità dell'espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica.
 
Alla data del censimento della popolazione del 2001 risultavano presenti in Italia 1.334.889 stranieri, mentre le comunità maggiormente rappresentate erano quella [[Marocco|marocchina]] (180.103 persone) e [[Albania|albanese]] (173.064)<ref>[http://dawinci.istat.it/MD/download/com_stranieri_res.pdf Rapporto Istat - 14º Censimento della popolazione: dati definitivi. Cittadini stranieri residenti (dati 2001).]</ref>; tale valore, nel 2005 era giunto a 1.990.159, mentre le comunità albanese e marocchina contavano, rispettivamente 316.000 e 294.000 persone<ref name= Istat2005 >[http://www.demo.istat.it/str2004/index.html Rapporto ISTAT - Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2004 per sesso e cittadinanza].</ref>.
 
Il cosiddetto Codice del'immigrazione, dell'[[diritto di asilo|asilo]] e della [[cittadinanza italiana|cittadinanza]] è formato da un insieme di Direttive dell'Unione Europea, leggi e decreti di recepimento, a partire dal Decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, dal D. Lgs. 28 gennaio 2008, n. 25<ref>Emanati rispettivamente in attuazione della direttiva europea 2004/83/CE e della 2005/85/CE, seguiti dal d.lgs. 16 luglio 2012, n. 109. In tema di diritto d'asilo le principali innovazioni derivano dalle Direttive 13 dicembre 2011 - n. 2011/95/UE (recepita in Italia con il d.lgs. 21 febbraio 2014, n. 18), e dalla Direttiva 26 luglio 2013 - n. 2013/32/UE. Cfr. {{cita libro | autore = Calogero Commandatore | autore2 = Alberto Di Gaetano | url = https://books.google.it/books?id=dTXEoQEACAAJ | titolo = Codice dell'immigrazione, dell'asilo e della cittadinanza. Annotato con dottrina e giurisprudenza | editore = Neldiritto | anno = 2014 | pagine = 1198 | serie = I codici del professionista | lingua = it | isbn = 9788866574323 | oclc = 893418786 | città = Roma | urlarchivio = https://archive.today/20190715230059/http://bve.opac.almavivaitalia.it/opac2/BVE/CR?searchField=ocn&search=(ocolc)799912633 | dataarchivio = 15 luglio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 luglio 2019 }}</ref>, e anche dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 in merito al reato di [[favoreggiamento dell'immigrazione clandestina]], la quale amplia la [[fattispecie]] alla promozione, direzione, organizzazione, finanziamento e trasporto, ma senza risolvere il "problema del quando", vale a dire della determinazione dell'inizio dell'attività penalmente perseguibile.<ref>{{cita libro | autore = Vincenzo Militello | autore2 = Alessandro Spena | url = https://books.google.it/books?id=Hvj0CwAAQBAJ&pg=PA110&dq=%22Codice+dell%27immigrazione,+dell%27asilo+e+della+cittadinanza%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjltL_XgrjjAhWHJlAKHQJiAaQQ6AEIODAC#v=onepage&q=%22Codice%20dell'immigrazione%2C%20dell'asilo%20e%20della%20cittadinanza%22&f=false | titolo = Il traffico di migranti: Diritti, tutele, criminalizzazione | pagina = 110 | editore = G Giappichelli | data = 30 novembre 2015 | isbn = 9788892101388 | oclc = 944522591 | città = Torino | urlarchivio = https://archive.today/20190715230742/https://www.worldcat.org/title/traffico-di-migranti-diritti-tutele-criminalizzazione/oclc/944522591#v=onepage&q=%22Codice%20dell'immigrazione%2C%20dell'asilo%20e%20della%20cittadinanza%22&f=false | dataarchivio = 15 luglio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 luglio 2019 }}</ref>
 
== Caratteristiche ==
 
=== Numero ===
{| class="wikitable sortable floatright" width="32%"
! Anno || Stranieri residenti al 1º gennaio<ref>I dati per il periodo 2002-2011 sono stati corretti al ribasso in seguito al censimento generale ISTAT del 9 ottobre 2011 della popolazione italiana. I dati dal 2012 sono calcolati sommando alla popolazione straniera censita nel 2011 come residente nei comuni, il movimento anagrafico registrato in ciascun comune nel corso dell'anno.</ref> || Naturalizzazioni
|-
| 2002 || 1.341.209<ref name="ricostruzione">{{cita web|url= http://www.istat.it/it/archivio/99464|titolo= Ricostruzione della popolazione residente per età, sesso e cittadinanza nei comuni|pubblicazione=ISTAT|data=26 settembre 2013}}</ref>
|12.258
|-
| 2003|| 1.464.663<ref name="ricostruzione" />
|17.183
|-
| 2004|| 1.854.748<ref name="ricostruzione" />
|19.123
|-
| 2005|| 2.210.478<ref name="ricostruzione" />
|28.643
|-
| 2006|| 2.419.483<ref name="ricostruzione" />
|34.260
|-
| 2007|| 2.592.950<ref name="ricostruzione" />
|45.459
|-
| 2008|| 3.023.317<ref name="ricostruzione" />
|53.679
|-
| 2009|| 3.402.435<ref name="ricostruzione" />
|59.362
|-
| 2010|| 3.648.128<ref name="ricostruzione" />
|65.932
|-
| 2011|| 3.879.224<ref name="ricostruzione" />
|56.147
|-
| 2012 || 4.052.081<ref>[http://demo.istat.it/str20111009/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente al 31 dicembre 2011]</ref>
|65.183
|-
| 2013 || 4.387.721<ref name="ISTAT2013">[http://demo.istat.it/str2012/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2012]</ref>
|100.712
|-
| 2014 || 4.922.085<ref name="ISTAT2014">[http://demo.istat.it/str2013/index.html Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2013]</ref>
|129.887
|-
| 2015 || 5.014.437<ref name="ISTAT2015" />
|178.035
|-
| 2016 || 5.026.153<ref>[http://demo.istat.it/strasa2016/index.html Statistiche demografiche ISTAT]</ref>
|201.591
|-
| 2017 || 5.047.028<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/strasa2017/query.php?lingua=ita&Rip=S0&submit=Tavola|titolo=Stranieri-Istat 2017|accesso=3 gennaio 2018}}</ref>
|146.605
|-
| 2018 || 5.144.440<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2017/index.htmllingua=ita&Rip=S0&submit=Tavola|titolo=Stranieri-Istat 2017|accesso=15 giugno 2018}}</ref>
|
|-
| 2019 || 5.255.503<ref name="Statistiche demografiche ISTAT">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/index.html}}</ref>
|
|}
Secondo i dati Istat relativi al bilancio demografico nazionale, alla data del 31 dicembre 2017, risultavano regolarmente residenti in Italia 5.144.440 cittadini stranieri, pari all'8,5% della popolazione residente totale (60.483.973 individui)<ref name="Bilancio2016">[https://www.istat.it/it/files/2017/06/bilanciodemografico-2016_13giugno2017.pdf?title=Bilancio+demografico+nazionale+-+13%2Fgiu%2F2017+-+Testo+integrale.pdf Bilancio demografico nazionale al 31 dicembre 2016]</ref>, praticamente invariati rispetto all'anno precedente (+0,42%, pari a 20.875 individui)<ref name="Bilancio2015">{{cita web|url=https://www.istat.it/it/files/2017/06/bilanciodemografico-2016_13giugno2017.pdf?title=Bilancio+demografico+nazionale+-+13%2Fgiu%2F2017+-+Testo+integrale.pdf|titolo=Bilancio demografico nazionale |pubblicazione=ISTAT|data=13 giugno 2017}}</ref><ref name="ISTAT2015">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2015 |pubblicazione=ISTAT|data=23 settembre 2016}}</ref>. L'incremento nel corso degli anni della popolazione straniera residente è dovuto sia a un saldo migratorio positivo tra immigrati ed emigrati, sia a un saldo naturale positivo tra nati e morti: per quanto riguarda il primo, i nuovi arrivi di immigrati stranieri dall'estero sono in calo da alcuni anni (da 530.456 nel corso del 2007<ref name="ricostruzione"/> a 250.026 nel corso del 2015), ma continuano a superare gli stranieri emigrati (44.696 nel 2015); per quanto riguarda il saldo naturale, nel corso del 2015 ci sono stati 72.096 nati stranieri (il 14,8% dei nati, anch'essi in diminuzione rispetto ai due anni precedenti) contro 6.497 morti<ref name="Bilancio2016"/>.
 
È da notare che il dato complessivo dei cittadini stranieri presenti nel territorio nazionale è stato corretto al ribasso in seguito al [[censimento generale della popolazione e delle abitazioni|censimento generale ISTAT]] del 2011 della popolazione italiana, secondo il quale risultavano presenti 4.029.145 stranieri (6,8% della popolazione) alla data del 9 ottobre 2011, valore triplicato rispetto a quello del precedente censimento dell'ottobre del 2001, quando i cittadini stranieri risultavano essere 1.334.889 (2,3%)<ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/volume_popolazione-legale_XV_censimento_popolazione.pdf ISTAT - 15º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Struttura demografica della popolazione]</ref><ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/scheda_stranieri.pdf ISTAT - 15º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Il censimento della popolazione straniera]</ref>. La differenza rispetto al dato proveniente dalle anagrafi, già riscontrata per tutti i dati demografici anche nei precedenti censimenti, dipende generalmente da errori o mancanze nell'aggiornamento delle anagrafi comunali nei dieci anni che intercorrono tra un censimento e l'altro<ref>[http://www.istat.it/it/files/2012/12/popolazione_legale.pdf OSTAT - L'Istat diffonde la popolazione legale dei comuni italiani]</ref>.
 
I dati sui cittadini stranieri residenti non includono gli stranieri naturalizzati italiani e i cittadini stranieri irregolari. Secondo il censimento della popolazione del 2011, gli stranieri [[naturalizzazione|naturalizzati]] italiani erano 607.394<ref>{{cita web|url=http://immigrazione.aduc.it/notizia/piu+600+000+italiani+che+hanno+acquisito_129928.php|titolo=ITALIA - Più di 600.000 gli italiani che hanno acquisito cittadinanza. Istat|pubblicazione=ADUC|data=30 luglio 2014}}</ref>. Le acquisizioni di cittadinanza sono in costante aumento, da 4.158 nel 1991, a 10.401 nel 2001<ref>{{cita web|url=http://www3.istat.it/dati/pubbsci/contributi/Contributi/contr_2005/2005_15.pdf|titolo=I cittadini italiani naturalizzati: l'analisi dei dati censuari del 2001, con un confronto tra immigrati di prima e seconda generazione|pubblicazione=ISTAT|accesso=13 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110125062714/http://www.istat.it/dati/pubbsci/contributi/Contributi/contr_2005/2005_15.pdf|dataarchivio=25 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref>, a 65.383 nel 2012<ref name="ISTAT2013"/>, fino a 178.035 nel 2015<ref name="Bilancio2016"/> (+37% rispetto al 2014). A titolo di paragone, si consideri che nel 2014 le acquisizioni di cittadinanza in Italia (129.000) sono state, in numeri assoluti, meno che in [[Spagna]] (206.000) ma più o meno in linea con quelle registrate in Germania (111.000), Francia (106.000) e Regno Unito (126.000)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/refreshTableAction.do?tab=table&plugin=1&pcode=tps00024&language=en Eurostat - Tables, Graphs and Maps Interface (TGM) table]</ref>. Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2015, il 20% era precedentemente cittadino albanese e il 18% marocchino, ovvero apparteneva a due comunità straniere di più antico insediamento in Italia<ref name="Bilancio2016"/>.
 
=== Provenienza ===
{|border="1" cellpadding="2" cellspacing="0" class="wikitable sortable" align="right" width="40%"
|-
!colspan="6" align="center" | stranieri residenti al 1º gennaio
|-
! Stati con più 50.000 residenti al 2017 !! 2005<ref name= Istat2005/>!! 2010<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/str2009/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2009}}</ref>!! 2015<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2014}}</ref>!! Variazione<br />2015-2017<br />(%) !! 2019<ref name="Statistiche demografiche ISTAT" />
|-
| [[Romania]] || {{formatnum:248849}} || {{formatnum:887763}} || {{formatnum:1131839}} || 3 || {{formatnum:1206938}}
|-
| [[Albania]] || {{formatnum:316659}} || {{formatnum:466684}} || {{formatnum:490483}} || -9 || {{formatnum:441027}}
|-
| [[Marocco]] || {{formatnum:294945}} || {{formatnum:431529}} || {{formatnum:449058}} || -6 || {{formatnum:422980}}
|-
| [[Cina]] || {{formatnum:111712}} || {{formatnum:188352}} || {{formatnum:265820}} || 6 || {{formatnum:299823}}
|-
| [[Ucraina]] || {{formatnum:93441}} || {{formatnum:174129}} || {{formatnum:226060}} || 4 || {{formatnum:239424}}
|-
| [[Filippine]] || {{formatnum:82625}} || {{formatnum:123584}} || {{formatnum:168238}} || -1 || {{formatnum:168292}}
|-
| [[India]] || {{formatnum:37971}} || {{formatnum:105863}} || {{formatnum:147815}} || 2 || {{formatnum:157965}}
|-
| [[Bangladesh]] || {{formatnum:35785}} || {{formatnum:73965}} || {{formatnum:115301}} || 6 || {{formatnum:139953}}
|-
| [[Moldavia]] || {{formatnum:54288}} || {{formatnum:105600}} || {{formatnum:147388}} || -8 || {{formatnum:128979}}
|-
| [[Egitto]] || {{formatnum:52865}} || {{formatnum:82064}} || {{formatnum:103713}} || 9 || {{formatnum:126733}}
|-
| [[Pakistan]] || {{formatnum:35509}} || {{formatnum:64859}} || {{formatnum:96207}} || 12 || {{formatnum:122308}}
|-
| [[Nigeria]] || {{formatnum:31647}} || {{formatnum:48674}} || {{formatnum:71158}} || 24 || {{formatnum:117358}}
|-
| [[Sri Lanka]] || {{formatnum:45572}} || {{formatnum:75343}} || {{formatnum:100558}} || 4 || {{formatnum:111056}}
|-
| [[Senegal]] || {{formatnum:53941}} || {{formatnum:72618}} || {{formatnum:94030}} || 8 || {{formatnum:110242}}
|-
| [[Perù]] || {{formatnum:53378}} || {{formatnum:87747}} || {{formatnum:109668}} || -10 || {{formatnum:97128}}
|-
| [[Tunisia]] || {{formatnum:78230}} || {{formatnum:103678}} || {{formatnum:96012}} || -2 || {{formatnum:95071}}
|-
| [[Polonia]] || {{formatnum:50794}} || {{formatnum:105608}} || {{formatnum:98694}} || -2 || {{formatnum:94200}}
|-
| [[Ecuador]] || {{formatnum:53220}} || {{formatnum:85940}} || {{formatnum:91259}} || -9 || {{formatnum:79249}}
|-
| [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]] || {{formatnum:58460}} || {{formatnum:92847}} || {{formatnum:77703}} || -13 || {{formatnum:63561}}
|-
| [[Bulgaria]] || {{formatnum:15374}} || {{formatnum:46026}} || {{formatnum:56576}} || 4 || {{formatnum:60129}}
|}
 
Analizzando i Paesi di provenienza dei cittadini stranieri regolarmente residenti, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dall'[[Europa orientale]], che hanno superato quelli relativi ai paesi del [[Nordafrica]], molto forti fino agli [[Anni 1990|anni novanta]]. Ciò è dovuto soprattutto al rapido incremento della [[Immigrazione romena in Italia|comunità rumena in Italia]], che, in particolare nel 2007, è all'incirca raddoppiata, passando da 342.000 a 625.000 persone e rappresentando quindi la principale comunità straniera in Italia. Ciò è dipeso, verosimilmente, dall'ingresso della Romania nell'Unione europea, che ha facilitato i flussi, e dall'affinità linguistica.
 
Secondo i dati Istat, al 1º gennaio 2016 risiedevano in Italia quasi 1,2 milioni di cittadini rumeni<ref name="Bilancio2016"/>, che costituiscono il 23% della popolazione straniera in Italia<ref name="Bilancio2016"/> e circa l'1,97% sul totale della popolazione residente in Italia; ciò fa sì che in Italia risieda quasi il 45% dei circa 2,5 milioni di cittadini della Romania espatriati, residenti nell'Unione europea.<ref>{{cita web|1=http://www.dossierimmigrazione.it/docnews/file/2013_Romania_Scheda%20socio-statistica.pdf|titolo=1L’integrazione dei romeniin Italiatra famiglia e lavoro|editore=Centro Studi e Ricerche IDOS|data=22 marzo 2013|accesso=18 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130929062433/http://www.dossierimmigrazione.it/docnews/file/2013_Romania_Scheda%20socio-statistica.pdf|dataarchivio=29 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>. Accanto ai rumeni le principali comunità straniere presenti in Italia sono quella albanese (9,3% della popolazione straniera), [[Marocco|marocchina]] (8,7%), cinese (5,4%) e [[ucraina]] (4,65%). Al 1º gennaio 2016, poco più del 30% dei residenti stranieri sono cittadini di un Paese dell'U.E., e oltre il 50% sono cittadini di un Paese europeo. I cittadini di Stati africani sono circa il 20% del totale, così come i cittadini di Stati asiatici<ref name="Bilancio2016"/>.
 
La tabella a destra riporta il numero di cittadini stranieri residenti in Italia suddivisi per cittadinanza per gli anni 2005, 2010, 2015 e 2017. Come si può notare, le comunità che hanno registrato un aumento maggiore provengono dall'Est Europa (Romania, [[Bulgaria]], [[Moldavia]], [[Ucraina]] e [[Polonia]]) e dall'Asia meridionale (rispettivamente, [[India]], [[Bangladesh]], [[Pakistan]] e [[Sri Lanka]]). Più contenuto, invece, è stato l'aumento della popolazione straniera di origine albanese e marocchina, comunità che hanno visto il picco degli ingressi in anni precedenti, ma anche per effetto delle naturalizzazioni.
 
Un discorso a parte merita la comunità [[Popoli romaní|Romaní]] sul territorio italiano, ripartita tra [[Rom (popolo)|Rom]] (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura [[Sinti]] (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al [[Popoli nomadi|nomadismo]]). Stime approssimative riportano 120.000 unità, di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana.<ref>{{cita web | 1 = http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3633 | 2 = UNICEF: Rom in Italia | 3 = 10-1-2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090531121444/http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3633 | dataarchivio = 31 maggio 2009 | urlmorto = sì }}</ref>
 
=== Distribuzione ===
La distribuzione dei cittadini stranieri sul territorio italiano è fortemente disomogenea: nel Nord-ovest risiede il 34,1% degli stranieri, nel Nord-est il 24,5%, nel Centro il 25,4% e nel Mezzogiorno e isole il 15,9%<ref name="Bilancio2016"/>. Nel 2015, tuttavia, come già negli anni precedenti, l'incremento della popolazione straniera è stato più consistente nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord.
 
All'interno di tale distribuzione si nota inoltre una forte disparità tra i capoluoghi di provincia (con maggiori presenze) e le zone rurali.
 
[[File:Italiani e immigrati in italia.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
[[File:Stranieri_in_Italia.png|thumb|Percentuale di stranieri sul totale della popolazione regionale nel 2015]]
Province italiane con maggiore popolazione di stranieri residenti, al 1º gennaio 2018:
*[[Città metropolitana di Roma]] (556.794)
*[[Città metropolitana di Milano]] (459.109)
*[[Città metropolitana di Torino]] (220.403)
*[[Provincia di Brescia]] (156.068)
*[[Città metropolitana di Napoli]] (131.757)
*[[Città metropolitana di Firenze]] (131.322)
*[[Provincia di Bergamo]] (120.263)
*[[Città metropolitana di Bologna]] (118.792)
*[[Provincia di Verona]] (105.460)
 
I comuni italiani con maggiore stranieri residenti, al 1º gennaio 2018 (e differenza rispetto al 2017):
* [[Roma]] (385.559, +8.342 unità)
* [[Milano]] (262.521, +9.039)
* [[Torino]] (133.546, +24 unità)
* [[Firenze]] (59.992, +348 unità)
* [[Bologna]] (59.698, +52 unità)
* [[Napoli]] (58.203, +2.551 unità)
* [[Genova]] (55.947, +1.269 unità)
* [[Prato]] (38.199, +1.799 unità)
* [[Brescia]] (36.354, +475 unità)
* [[Venezia]] (36.051, +1.579 unità)
* [[Verona]] (35.639, +394 unità)
* [[Padova]] (33.555, +571 unità)
* [[Parma]] (32.306, +788 unità)
 
I capoluoghi di provincia italiani con la più alta percentuale (superiore al 15%) di stranieri residenti sul totale della popolazione, al 1º gennaio 2018:
* [[Prato]] (19,8%)
* [[Milano]] (19,2%)
* [[Piacenza]] (18,6%)
* [[Brescia]] (18,5%)
* [[Bergamo]] (16,5%)
* [[Parma]] (16,5%)
* [[Reggio nell'Emilia]] (16,4%)
* [[Padova]] (15,9%)
* [[Firenze]] (15,7%)
* [[Bologna]] (15,3%)
* [[Modena]] (15,2%)
* [[Cremona]] (15,1%)
* [[Torino]] (15,1%)
* [[Novara]] (15,0%)
* [[Vicenza]] (15,0%)
 
Tabella con la classifica per regioni della popolazione straniera residente in Italia
{| class="wikitable sortable" style="font-size: 100%"
|- bgcolor=lightgrey
!Ordine||Regione||Cittadini <br />stranieri||% su popolazione <br />totale||Variazione % <br />anno precedente
|-
||1||[[Lombardia]]||1&nbsp;153&nbsp;835||11,50||{{formatnum:+1.3}}
|-
||2||[[Lazio]]||679&nbsp;474||11,52||{{formatnum:+2.5}}
|-
||3||[[Emilia Romagna]]||535&nbsp;974||12,04||{{formatnum:+1.3}}
|-
||4||[[Veneto]]||487&nbsp;864||9,95||{{formatnum:+0.5}}
|-
||5||[[Piemonte]]||423&nbsp;506||9,68||{{formatnum:+1.1}}
|-
||6||[[Toscana]]||408&nbsp;463||10,93||{{formatnum:+2.0}}
|-
||7||[[Campania]]||258&nbsp;524||4,44||{{formatnum:+6.1}}
|-
||8||[[Sicilia]]||193&nbsp;014||3,84||{{formatnum:+2.0}}
|-
||9||[[Liguria]]||141&nbsp;720||9,10||{{formatnum:+2.5}}
|-
||10||[[Marche]]||136&nbsp;045||8,88||{{formatnum:-0.1}}
|-
||11||[[Puglia]]||134&nbsp;351||3,32||{{formatnum:+5.0}}
|-
||12||[[Calabria]]||108&nbsp;494||5,54||{{formatnum:+5.5}}
|-
||13||[[Friuli Venezia Giulia]]||106&nbsp;681||8,77||{{formatnum:+2.3}}
|-
||14||[[Umbria]]||95&nbsp;710||10,82||{{formatnum:-0.2}}
|-
||15||[[Trentino-Alto Adige]]||94&nbsp;947||8,89||{{formatnum:+1.8}}
|-
||16||[[Abruzzo]]||87&nbsp;054||6,62||{{formatnum:+0.6}}
|-
||17||[[Sardegna]]||54&nbsp;224||3,29||{{formatnum:+7.7}}
|-
||18||[[Basilicata]]||22&nbsp;500||3,97||{{formatnum:+8.3}}
|-
||19||[[Molise]]||13&nbsp;943||4,52||{{formatnum:+7.4}}
|-
||20||[[Valle d'Aosta]]||8&nbsp;117||6,43||{{formatnum:-1.7}}
|- bgcolor=lightgrey
|| || ITALIA || 5&nbsp;144&nbsp;440 || 8,50 || {{formatnum:+1.9}}
|}
 
{| class="wikitable"
|+ Italiani e immigrati in Italia nel 2018
! !! Immigrati !! Italiani !! Totale
|-
!Lombardia
|1.153.835
|8.882.423
|10.036.258
|-
!Lazio
|679.474
|5.217.219
|5.896.693
|-
!Campania
|258.524
|5.568.336
|5.826.860
|-
!Sicilia
|193.014
|4.833.975
|5.026.989
|-
!Veneto
|487.893
|4.417.144
|4.905.037
|-
!Emilia-Romagna
|535.974
|3.916.655
|4.452.629
|-
!Piemonte
|423.506
|3.952.359
|4.375.865
|-
!Toscana
|408.463
|3.328.505
|3.736.968
|-
!Calabria
|108.494
|1.848.193
|1.956.687
|-
!Sardegna
|54.224
|1.593.952
|1.648.176
|-
!Liguria
|141.720
|1.415.261
|1.556.981
|-
!Marche
|136.045
|1.395.708
|1.531.753
|-
!Abruzzo
|87.054
|1.228.142
|1.315.196
|-
!Friuli-Venezia Giulia
|106.652
|1.108.886
|1.215.538
|-
!Umbria
|95.710
|788.930
|884.640
|-
!Basilicata
|22.500
|544.618
|567.118
|-
!Provincia Autonoma Trento
|46.929
|492.969
|539.898
|-
!Reggio nell'Emilia
|64.834
|467.741
|532.575
|-
!Provincia Autonoma Bolzano / Bozen
|48.018
|479.732
|527.750
|-
!Molise
|13.943
|294.550
|308.493
|-
!Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste
|16.234
|236.170
|252.404
|}
 
=== Appartenenza religiosa ===
[[File:Moschea Ravenna.jpg|thumb|La Moschea di Ravenna ]]
Secondo l'ultima indagine [[ISTAT]], condotta tra il 2011 e il 2012, oltre la metà dei cittadini stranieri residenti in Italia con più di 6 anni di età si dichiara cristiano (56,4%). La seconda comunità religiosa tra gli stranieri è invece costituita dai musulmani (26,3%), mentre i buddisti sono circa il 3% e il 7,1% si dichiara ateo. I 4.570.317 immigrati censiti in Italia a quella data risultavano infatti così suddivisi<ref>[http://www.istat.it/it/files/2015/10/Religione-tra-gli-stranieri.pdf?title=Religione+tra+i+cittadini+stranieri+-+02%2Fott%2F2015+-+Testo+integrale.pdf]</ref>:
* Cristiani: 2.052.000, di cui:
** Ortodossi: 983.000, in prevalenza romeni (62%)
** Cattolici: 913.000, in prevalenza romeni e sudamericani
** Protestanti: 98.000, in prevalenza romeni (17%)
* Musulmani: 957.000, in prevalenza marocchini (35%) e albanesi (15%)
* Atei / Non religiosi: 258.000, in prevalenza cinesi (25%) e albanesi (24%)
* Buddisti: 102.000, in prevalenza cinesi (64%)
* Altri: 142.000
* Non risponde: 124.000
 
Se si considera, invece, la religione alla quale i genitori educano i propri figli (0-5 anni), il 41% dei bambini segue la fede musulmana contro il 37% di cristiani (in prevalenza cattolici e in misura minore ortodossi). Il 6% dei bambini non riceve invece nessuna educazione religiosa.
 
=== Età ===
{| class="wikitable" style="width:40%;float:right;text-align:center;"
! ! align="center" colspan="2"|Alunni con cittadinanza <br />non italiana nel<br /> sistema scolastico <br /> italiano<br />Dati Ministero dell'Istruzione<ref>[https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/FOCUS+16-17_Studenti+non+italiani/be4e2dc4-d81d-4621-9e5a-848f1f8609b3?version=1.0 Ministero dell'istruzione]</ref>
|-
| 2016-2017 || 826&nbsp;091
|-
| 2015-2016 || 814&nbsp;851
|-
| 2014-2015 || 814&nbsp;208
|-
| 2013-2014 || 803&nbsp;053
|-
| 2012-2013 || 786&nbsp;630
|-
| 2011-2012 || 755&nbsp;939
|-
| 2010-2011 || 710&nbsp;263
|-
| 2009-2010 || 673&nbsp;800
|-
| 2008-2009 || 629&nbsp;360
|-
| 2007-2008 || 574&nbsp;133
|-
| 2006-2007 || 501&nbsp;420
|-
| 2005-2006 || 431&nbsp;211
|-
| 2004-2005 || 370&nbsp;803
|-
| 2003-2004 || 307&nbsp;141
|-
| 2002-2003 || 239&nbsp;808
|-
| 2001-2002 || 196&nbsp;414
|}
 
Nel 2010, gli stranieri residenti in Italia risultavano significativamente più giovani dei cittadini italiani, con un'età [[mediana (statistica)|mediana]] di 32,5 anni contro 44,3. Si tratta della quarta comunità straniera più giovane tra i Paesi della U.E. contro la seconda popolazione nazionale più vecchia (dopo la Germania).<ref name=FocusEurostat>[http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-SF-11-034/EN/KS-SF-11-034-EN.PDF Population and social conditions]</ref>
Nel 2009 i minorenni erano 932.675 (il 22% del totale) mentre gli stranieri nati in Italia (le cosiddette [[seconde generazioni]]) erano ormai 573.000<ref name= Istat2010>[http://www.istat.it/it/files/2011/01/testointegrale20101012.pdf?title=Popolazione+straniera+residente.+1%C2%B0+gennaio+2010+-+12%2Fott%2F2010+-+testointegrale20101012.pdf Rapporto Istat - La popolazione straniera residente in Italia al 1º gennaio 2010]</ref>, cioè il 13,5% del totale degli stranieri. In particolare, gli stranieri nati in Italia nel 2010 hanno rappresentato il 14% del totale delle nascite, un'incidenza circa doppia rispetto a quella degli stranieri sul totale della popolazione residente<ref name=Istat2011>[http://www.istat.it/it/archivio/39726 ISTAT - La popolazione straniera residente in Italia (dati 1º gennaio 2011)]</ref>.
 
La presenza di allievi privi di cittadinanza italiana è in costante aumento nel sistema scolastico italiano, rappresentando oggi il 9%, con punte prossime al 10% nella scuola dell'obbligo. La loro presenza però è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali e in particolare in alcune aree urbane, cosicché in talune scuole la percentuale risulta significativamente più elevata<ref name=Repubblica>[http://www.repubblica.it/scuola/2013/11/16/news/quasi_800_mila_gli_alunni_stranieri_in_italia_ma_tanti_nascono_nel_nostro_paese-71098516/?ref=HREC1-11 Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia - Repubblica.it] La Repubblica 6 novembre 2013]</ref>.
 
Questi alunni rappresentano tutti gli stati del mondo, sebbene il 45% di loro provenga da soli 3 stati (Romania, Marocco e Albania). Circa l'81% di loro proviene da 19 stati (Romania, Albania, Marocco, Cina, Moldavia, Filippine, India, Ucraina, Ecuador, Peru, Tunisia, Pakistan, Macedonia, Egitto, Bangladesh, Senegal, Nigeria, Polonia, Ghana). Quasi la metà di questi alunni, oltre 371.000, sono nati e cresciuti in Italia, parlano l'[[Lingua italiana|italiano]] come prima lingua e/o sono [[bilinguismo|bilingui]]; essi hanno lo status di "straniero" in base a una legislazione basata principalmente sullo [[ius sanguinis]] e non sullo [[ius soli]], vigente e condizionato in pochi paesi europei (per esempio Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia), ma che invece caratterizza quasi tutti gli stati del continente americano.<ref>[http://www.repubblica.it/scuola/2013/11/16/news/quasi_800_mila_gli_alunni_stranieri_in_italia_ma_tanti_nascono_nel_nostro_paese-71098516/?ref=HREC1-11 Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia - Repubblica.it] La Repubblica, 6 novembre 2013]</ref>
 
=== Titolo di studio ===
La popolazione straniera residente in Italia ha un livello di istruzione simile a quello della popolazione italiana. Fonti Istat e Banca d'Italia riportano come il 39,4% della popolazione italiana abbia un diploma di scuola media superiore a fronte del 38,9% della popolazione straniera. Gli italiani in possesso di laurea invece si attestano intorno al 12,5% contro il 10,2% degli stranieri<ref name="www.quattrogatti.info">[http://www.quattrogatti.info/index.php?option=com_content&view=article&id=108 L'Immigrazione in Italia: Minaccia o Risorsa? - www.quattrogatti.info]</ref>.
 
=== Condizione economica ===
[[File:Immigrati occupati disoccupati inattivi.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
Un rapporto dell'Istat relativo agli anni 2008/2009 sugli stranieri nati all'estero e residenti in Italia<ref>[http://www.istat.it/it/files/2011/12/redditfamiglieconstranieri.pdf?title=Redditi+delle+famiglie+con+stranieri+-+22%2Fdic%2F2011+-+Testo+integrale.pdf I redditi delle famiglie con stranieri]</ref> rileva che due terzi sono immigrati per motivi di lavoro.
 
Le condizioni economiche delle famiglie straniere sono in generale peggiori di quelle delle famiglie italiane. Infatti, le prime dispongono di un reddito netto mediano di 14.469,00 € contro i 24.631 € dei secondi. Le famiglie con un reddito netto più vicino a quello delle famiglie italiane sono, tra le comunità più numerose, quelle albanesi (70,1% del reddito medio delle famiglie italiane), filippine (68,3%) e cinesi (67,1%). Al contrario, quelle più lontane dal tenore di vita degli italiani sono le famiglie ucraine (40,8%), moldave (48,6%) e romene (47,6%).
 
{| class="wikitable"
|+ Immigrati in Italia di 15 anni e più occupati, disoccupati o inattivi nel 2018
! !! Occupati !! Disoccupati !! Inattivi !! Totale
|-
!Italia
|2.455.003
|399.746
|2.173.803
|5.028.552
|-
!Nord-ovest
|831.518
|124.054
|742.004
|1.697.576
|-
!Nord-est
|590.848
|91.435
|521.326
|1.203.609
|-
!Mezzogiorno
|386.356
|109.652
|530.923
|1.026.931
|-
!Centro
|455.729
|74.605
|379.551
|909.885
|----
|}
 
Nel complesso, quasi la metà (49,1%) delle famiglie composte da soli stranieri è a rischio povertà (tale percentuale è il 17,4% per le famiglie di soli italiani). Come nel caso degli italiani, tuttavia, il rischio povertà è considerevolmente più elevato al [[Italia meridionale|Sud]] che al [[Italia centrale|Centro]] o al [[Italia settentrionale|Nord]].
 
Tuttavia, le condizioni economiche degli stranieri migliorano con l'allungarsi della permanenza in [[Italia]]. Infatti, il reddito di una famiglia di soli stranieri residente nel Paese da più di 12 anni è in media superiore del 40% rispetto a quello di una famiglia arrivata da soli due anni. Inoltre, le entrate delle famiglie straniere dipendono per oltre il 90% da redditi da lavoro, mentre per le famiglie italiane tale quota si attesta solo al 63,8%. I redditi da capitale incidono appena per l'1,1% (contro il 5,5%) e le pensioni contano solo per l'1,9% (contro quasi il 30% delle famiglie italiane). Da osservare anche che il possesso di una [[laurea]] si traduce, in media, in un reddito solo dell'8% più elevato rispetto a quello di chi possiede la licenza elementare. Gli italiani laureati, al contrario, guadagnano in media il 75% in più di quelli con una licenza elementare.
 
[[File:Reati immigrati.png|thumb|upright=2.2|[https://www.kaggle.com/gianlab/gli-immigrati-in-italia-dati-istat?scriptVersionId=16735428 Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2018 con dati Istat]]]
I principali reati compiuti dagli immigrati detenuti riguardano lo spaccio di droga, la rapina e i delitti legati al furto. Il seguente grafico riguarda i reati compiuti da detenuti immigrati che si trovano nelle carceri italiane.
 
=== Stranieri irregolari ===
I dati delle statistiche ufficiali basate sulla [[residenza (diritto)|residenza]], come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La [[Fondazione ISMU|Fondazione Ismu-Iniziative e studi sulla multietnicità]] stima la presenza di stranieri irregolari presenti sul territorio italiano al 1º gennaio 2014 in 300.000 unità (pari al 6% in proporzione alla popolazione straniera regolare), la stessa fondazione stimava gli irregolari in 500.000 unità nel 2003 e in 326.000 nel 2012<ref>{{cita web|url=http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2014/02/STIME-ISMU-IRREGOLARI_magg-2013_el.pdf |titolo=Stima delle presenze irregolari. Vari anni |pubblicazione=ISMU|data=}}</ref>.
 
In Italia l'immigrazione irregolare è alimentata soprattutto dagli ''overstayers'', tutti quegli stranieri che, entrati nel Paese regolarmente, restano dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno: un fenomeno che ha raggiunto - secondo dati ufficiali del [[Ministero dell'Interno]]<ref>[http://www.stranieriinitalia.it/news/viminale14ago2006.htm Viminale, 14 agosto] 2006</ref> - il 60% del totale degli immigrati irregolari nel 2005 (il 63% nel primo semestre del 2006). Un altro 25% circa degli immigrati irregolari giunge illegalmente da altri [[Accordi di Schengen|Paesi Schengen]], approfittando dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne (il 24% nei primi sei mesi del 2006). Soltanto il 15% dell'immigrazione irregolare arriva dalle rotte del [[Mediterraneo]].
 
=== Sbarchi ===
{{Vedi anche|Rotte di migranti nel Mediterraneo}}
A sbarcare sulle coste italiane attraversando irregolarmente i confini marittimi sono sia [[rifugiati]] in fuga da conflitti armati o persecuzioni e aventi [[diritto di asilo]], sia migranti economici in cerca di migliori condizioni di lavoro<ref>{{cita web|url=https://www.unhcr.it/news/il-punto-di-vista-dellunhcr-rifugiato-o-migrante-qual-e-corretto.html|titolo=IL PUNTO DI VISTA DELL'UNHCR: “RIFUGIATO” o “MIGRANTE”, QUAL È CORRETTO?|pubblicazione=UNHCR|data=28 agosto 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2015/554202/EPRS_BRI%282015%29554202_EN.pdf|titolo=Irregular immigration in the EU: Facts and Figures|pubblicazione=European Parliament|data=Aprile 2015}}</ref>. Negli ultimi anni, i principali Paesi d'imbarco dei migranti sono quelli del Nordafrica - soprattutto [[Libia]], [[Tunisia]] ed Egitto, ma anche Turchia e [[Grecia]].<ref name="ISMUsbarchi2011-14">{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi. Serie storica anni 2011-2014|pubblicazione=Fondazione Ismu}}</ref>
 
[[File:Migranti sbarcati in Italia 1997-2016.png|thumb|upright=2|Numero di migranti sbarcati in Italia, 1997-2016<ref>{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi e richieste di asilo 1997-2014|pubblicazione=Fondazione Ismu}}</ref><ref name="sbarchi2016"/>]]
Il numero degli arrivi dalla fine degli anni novanta è altalenante. Due picchi sono stati raggiunti nel 1999 (49.999 arrivi) e nel 2008 (36.951 arrivi). Nel 2009-2010, anche a seguito degli accordi stipulati dal [[Governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]] con il governo di [[Gheddafi]] in Libia, gli arrivi si sono ridotti a un minimo di 9.573 nel 2009 e 4.406 nel 2010. I respingimenti dei migranti intercettati in mare dall'Italia e riportati in Libia in base agli accordi con Gheddafi hanno procurato all'Italia una condanna della [[Corte europea dei diritti umani]] nel 2012, per violazione del divieto di espulsioni collettive e per aver esposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti in Libia e al rischio di essere rimpatriati dalla Libia in Paesi d'origine non sicuri.<ref>{{cita web|url=http://www.penalecontemporaneo.it/d/1305-la-corte-europea-dei-diritti-dell-uomo-ha-dichiarato-i-respingimenti-collettivi-verso-la-libia-oper|titolo=La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato i respingimenti collettivi verso la Libia operati nel maggio 2009 contrari agli artt. 3, 4 prot. 4 e 13 CEDU}}</ref> Nel 2011, con l'inizio delle [[primavera araba|primavere arabe]] in Tunisia, Libia ed Egitto, si è avuto un nuovo picco di 62.692 arrivi, per quasi la metà provenienti dalla Tunisia.<ref name="ISMUsbarchi2011-14"/>
 
Dal 2014, con lo scoppio della [[seconda guerra civile in Libia]] e la crisi dei rifugiati siriani, si è verificato un nuovo marcato incremento degli sbarchi. Nel 2014 sono sbarcati sulle coste italiane 170.100 rifugiati e migranti<ref name="ISMUsbarchi2014">{{cita web|url=http://www.ismu.org/irregolari-e-sbarchi-presenze/|titolo=Sbarchi anno 2014|pubblicazione=ISMU|data=}}</ref> (su un totale di 220.194 che sono giunti nella U.E. attraversando irregolarmente il Mediterraneo nel 2014)<ref name="FrontexARA2015">{{cita web|url=http://frontex.europa.eu/assets/Publications/Risk_Analysis/Annual_Risk_Analysis_2015.pdf#page=59|titolo=Annual Risk Analysis 2015|pagina=59|pubblicazione=[[Frontex]]|data=27 aprile 2015}}</ref>, in crescita rispetto al 2013 (42.925 sbarcati)<ref name="ISMUsbarchi2011-14"/>. 141.484 degli sbarcati in Italia nel 2014 erano partiti dalle coste della Libia, 15.283 dalle coste dell'Egitto e 10.340 dalle coste della Turchia. I principali Paesi di cittadinanza degli sbarcati erano [[Siria]] (42.323), [[Eritrea]] (34.329), [[Mali]] (9.908), [[Nigeria]] (9.000), [[Gambia]] (8.691), [[Somalia]] (5.756) ed [[Egitto]] (4.095)<ref name="ISMUsbarchi2014"/>. L'incremento negli sbarchi si doveva sia al maggior numero di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria a causa della [[guerra civile siriana]], sia alla maggiore facilità e urgenza di partire dalle coste libiche a causa della situazione di anarchia creata dalla [[seconda guerra civile in Libia|guerra civile in Libia]], essa stessa storicamente un Paese non solo di transito, ma anche di destinazione per i migranti economici africani<ref>{{cita web|url= https://www.bbc.com/news/world-middle-east-32386370|titolo=Why Libya is springboard for migrant exodus
|pubblicazione=BBC News|data=20 aprile 2015}}</ref>. Molti degli sbarcati erano in cerca di [[diritto di asilo|asilo]], in particolare siriani ed eritrei, le cui domande di asilo in Europa esaminate nel 2014 sono state accolte positivamente per il 95% e per l'89% dei casi, rispettivamente<ref>{{cita web|url=http://unhcr.it/risorse/statistiche/sea-arrivals-to-italy|titolo=Sea Arrivals to Italy|pubblicazione=UNHCR|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150426051032/http://unhcr.it/risorse/statistiche/sea-arrivals-to-italy|dataarchivio=26 aprile 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-data-in-focus/-/KS-QA-15-003#13|titolo=Asylum applicants and first instance decisions on asylum applications: 2014|pubblicazione=Eurostat|data=marzo 2015}}</ref>. Tuttavia, solo pochissimi siriani ed eritrei hanno presentato domanda di asilo in Italia (500 e 480, rispettivamente)<ref>{{cita web|url=http://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5513dc820b80eea0980046d1/Info2.pdf|titolo=Forse non sapevi che...|pubblicazione=UNHCR|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150525020138/http://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5513dc820b80eea0980046d1/Info2.pdf|dataarchivio=25 maggio 2015}}</ref>, mentre la maggior parte ha proseguito verso il Nord Europa (Germania e Svezia in particolare), nonostante il [[Regolamento Dublino II|regolamento di Dublino]] preveda che i richiedenti asilo debbano presentare domanda di asilo nel primo Paese d'arrivo<ref>{{cita web|url=https://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5594f5c90b80eefd95005817/La_via_del_mare_verso_l_Europa.pdf|titolo=La via del mare verso l’Europa: Il passaggio del Mediterraneo nell’era dei rifugiati|pubblicazione=UNHCR|data=1º luglio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304091627/https://www.unhcr.it/sites/53a161110b80eeaac7000002/assets/5594f5c90b80eefd95005817/La_via_del_mare_verso_l_Europa.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://pagellapolitica.it/blog/show/66/dove-vanno-a-finire-gli-immigrati-che-sbarcano-in-italia-fatti-fonti-e-luoghi-comuni|titolo=Dove vanno a finire gli immigrati che sbarcano in Italia? Fatti, fonti e luoghi comuni|data=28 maggio 2015|pubblicazione=Pagella politica}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/11/30/world/middleeast/out-of-syria-into-a-european-maze.html?pagewanted=all&_r=0|titolo=Out of Syria, Into a European Maze|pubblicazione=New York Times|data=20 novembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/05/13/leuropa-ha-accolto-185mila-rifugiati-nel-2014-i-numeri-della-crisi-dei-migranti/|titolo=L’Europa ha accolto 185mila rifugiati nel 2014. I numeri della crisi dei migranti|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=13 maggio 2015}}</ref>. Nel 2015, i rifugiati e migranti sbarcati in Italia sono stati 153.842, il 9% in meno rispetto al 2014. Salvo una drastica riduzione del numero di rifugiati siriani, spostatisi sulla rotta dalla Turchia alle coste della [[Grecia]] (dove nel 2015 sono sbarcati 856.723 rifugiati e migranti<ref name=":0">{{Cita web|url= http://data.unhcr.org/mediterranean/regional.html|titolo= Refugees and migrants crossing the Mediterranean to Europe|accesso= 1º gennaio 2016|editore= United Nations High Commissioner for Refugees}}</ref> nel contesto della [[crisi europea dei rifugiati]]), le principali nazionalità dichiarate al momento dello sbarco sono rimaste Eritrea (38.612), Nigeria (21.886), Somalia (12.176), Sudan (8.909), Gambia (8.123), Siria (7.444) e Mali (5.752)<ref name="sbarchi-asilo 2015">{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/site/it/documentazione/statistiche/servizi_civili/2016/1_2016_Statistiche_2015_sbarchix_esiti_domande_di_asilo_e_posti_in_strutture_accoglienza.html|titolo=Statistiche immigrazione|3=|pubblicazione=Ministero dell'Interno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20160131235539/http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/site/it/documentazione/statistiche/servizi_civili/2016/1_2016_Statistiche_2015_sbarchix_esiti_domande_di_asilo_e_posti_in_strutture_accoglienza.html|dataarchivio=31 gennaio 2016}}</ref>. Nel 2016 sono sbarcate 181.436 persone: i migranti di nazionalità nigeriana (37.551) hanno superato quelli di nazionalità eritrea (20.718), con un generale aumento dei migranti originari dell'Africa occidentale (13.342 dalla Guinea, 12.396 dalla Costa d'Avorio, 11.929 dal Gambia, 10.327 dal Senegal, 10.010 dal Mali), seguiti da Sudan (9.327), Bangladesh (8.131) e Somalia (7.281).<ref name="sbarchi2016">{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/cruscotto_statistico_giornaliero_31_dicembre.pdf|titolo=Cruscotto statistico al 31 dicembre 2016|pubblicazione=Ministero dell'Interno}}</ref> Da luglio 2017 gli sbarchi sono iniziati a calare sensibilmente, in seguito a diversi accordi bilaterali con i governi di Libia e Niger, le tribù libiche del Fezzan e alcune milizie operanti nella zona di Sabratha.<ref>{{Cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/cruscotto_giornaliero_16-10-2017.pdf|titolo=Cruscotto Statistico giornaliero sui migranti sbarcati in Italia}}</ref>
 
=== Richiedenti asilo e rifugiati ===
{{Vedi anche|Diritto di asilo#Italia}}
Da non confondersi con la maggioranza degli stranieri, immigrati in Italia quasi sempre per motivi economici, i richiedenti [[diritto di asilo|asilo]] sono stranieri che hanno presentato all'Italia richiesta di protezione e ospitalità in base alle convenzioni internazionali, perché perseguitati nel loro paese di origine per le loro opinioni politiche, appartenenza a un gruppo religioso, appartenenza a una determinata classe sociale, appartenenza etnica, o provenienti da zone di guerra totalmente insicure, o oggetto di discriminazioni o persecuzioni. Dal momento che la richiesta di asilo va presentata nel territorio dello Stato a cui si richiede asilo e che le leggi italiane ed europee non prevedono vie di ingresso regolari per coloro che intendono presentare richiesta di asilo, i richiedenti asilo arrivano per lo più in maniera irregolare, attraverso gli sbarchi sulle coste italiane. In base alla [[Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati|convenzione di Ginevra sui rifugiati]] (1951), i richiedenti asilo non possono essere respinti ai confini se sono a rischio di persecuzione o di altri gravi danni<ref>{{cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2015/551333/EPRS_BRI%282015%29551333_EN.pdf|titolo=EU legal framework on asylum and irregular immigration 'on arrival'|pubblicazione=European Parliament|data=Marzo 2015}}</ref>. Coloro la cui richiesta è stata accolta positivamente ricevono lo status di [[rifugiato]] o altra forma di protezione internazionale (protezione sussidiaria o umanitaria), mentre i restanti possono essere rimpatriati<ref>{{cita web|url=http://www.unhcr.org/pages/49c3646c137.html|titolo=Asylum-Seekers|pubblicazione=UNHCR}}</ref>. Se nella categoria dei rifugiati rientravano nel secolo scorso prima persone rimpatriate da ex colonie italiane (accusati di collaborazionismo con i colonizzatori italiani) e poi persone perseguitate nell'Est Europa per l'opposizione ai regimi comunisti ivi allora imperanti, nel nuovo secolo la provenienza è prevalentemente da stati in guerra o autoritari, soprattutto Eritrea, Somalia e Afghanistan, non senza la presenza di perseguitati per motivi politici o religiosi.
 
[[File:Richieste di asilo Italia 1990-2014.png|thumb|upright=2|Richieste di asilo in Italia,1990-2015. In arancione, le richieste di asilo ricevute; in blu, le decisioni prese sulle richieste di asilo presentate; in verde, le decisioni che hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/quaderno_statistico_per_gli_anni_1990-2015_.pdf|titolo=Richieste di asilo|pubblicazione=Ministero dell'Interno}}</ref>]]
Tra il 1990 e il 2015, l'Italia ha ricevuto 517.720 richieste d'asilo, riconoscendo lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale a 178.788 richiedenti asilo<ref>{{cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/quaderno_statistico_1990_-_2014_asilo.pdf#54 |titolo=Esiti delle richieste di asilo|pubblicazione=Ministero dell'Interno|data=12 maggio 2015}}</ref><ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>.
Secondo l'[[UNHCR]], il numero totale di rifugiati residenti in Italia alla fine del 2015 era di 118.047 unità, meno che in Germania (316.113), Francia (273.126), Svezia (169.520) e Regno Unito (123.067)<ref>{{cita web|url= http://www.unhcr.org/statistics/unhcrstats/576408cd7/unhcr-global-trends-2015.html|titolo=UNHCR - Global Trends –Forced Displacement in 2015|pubblicazione=UNHCR|data=18 giugno 2016}}</ref>. I primi cinque Paesi di cittadinanza dei rifugiati in Italia erano [[Somalia]] (13.068), [[Afghanistan]] (12.203), [[Eritrea]] (11.962), [[Nigeria]] (9.931) e [[Pakistan]] (9.202)<ref>{{cita web|url=http://popstats.unhcr.org/en/persons_of_concern|titolo=UNHCR Population Statistics|pubblicazione=UNHCR}}</ref>.
 
Il 2014 è stato, sia in Italia, sia nel resto d'Europa, un anno record per il numero di nuove richieste di asilo. In Italia sono state presentate 64.625 richieste di asilo (rispetto alle 26.620 del 2013), su un totale di 625.920 richieste di asilo in tutta l'U.E. (rispetto alle 431.090 del 2013); hanno avuto più richieste di asilo dell'Italia la Germania (202.645) e la Svezia (81.180). Le prime cinque nazionalità dei richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono state Nigeria (10.135), [[Mali]] (9.790), [[Gambia]] (8.575), Pakistan (7.150) e [[Senegal]] (4.675)<ref name="EurostatAsylum">{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics|titolo=Asylum statistics|pubblicazione=EUROSTAT|data=7 maggio 2015}}</ref>. Alla fine del 2014, nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo in Italia erano ospitate 66.066 persone<ref>{{cita web|url=http://www.interno.gov.it/sites/default/files/presenze_dei_migranti_nelle_strutture_di_accoglienza_in_italia.pdf|titolo=Presenze dei migranti nelle strutture di
accoglienza in Italia|pubblicazione=Ministero dell'Interno|data=3 marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402094851/http://www.interno.gov.it/sites/default/files/presenze_dei_migranti_nelle_strutture_di_accoglienza_in_italia.pdf|dataarchivio=2 aprile 2015}}</ref>. Nel 2015, le richieste di asilo sono state 83.970; al 31 dicembre 2015 i richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza erano 103.792.<ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>
 
Nel 2014 ci sono state in Italia 35.180 decisioni in prima istanza sulle richieste di asilo presentate (sia nello stesso anno, sia precedentemente): di queste, 20.580 (59%) hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione internazionale, mentre le restanti 14.600 sono state respinte<ref name="ISMU2015">{{cita web|url=http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2015/03/Report-1-G.-Papavero-16.02.pdf|titolo=Sbarchi, richiedenti asilo e presenze irregolari|data=Febbraio 2015|pubblicazione=ISMU}}</ref><ref name="EurostatAsylum"/>. Hanno accolto positivamente più richieste di asilo dell'Italia la Germania (47.555), la Svezia (33.025) e la Francia (20.640). Le prime tre nazionalità di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale in Italia nel 2014 sono state Pakistan (2.420), Afghanistan (2.400) e Nigeria (2.145)<ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6827382/3-12052015-AP-EN.pdf/6733f080-c072-4bf5-91fc-f591abf28176|titolo=EU Member States granted protection to more than 185 000 asylum seekers in 2014|pubblicazione=Eurostat|data=12 maggio 2105}}</ref>.
 
Nel 2015 sono state prese 71.110 decisioni sulle richieste di asilo presentate; di queste, 29.535 (41%) hanno avuto esito positivo, mentre il 53% sono state respinte.<ref name=" sbarchi-asilo 2015"/>
 
== L'immigrazione nel cinema ==
{{vedi anche|Filmografia sull'immigrazione in Italia}}
Negli ultimi anni, l'immigrazione è diventata un tema ricorrente nel [[cinema italiano]], fino quasi a rappresentarne un genere a parte<ref name="L'immigré, vedette américaine de la Mostra de Venise">[https://www.lemonde.fr/cinema/article/2011/09/10/l-immigre-vedette-americaine-de-la-mostra-de-venise_1570354_3476.html titolo= L'immigré vedette américaine de la Mostra de Venise (Le Monde)]</ref>. Uno dei primi film ad affrontare le problematiche relative all'immigrazione, in quel caso albanese, è stato ''[[Lamerica]]'' di [[Gianni Amelio]] (1994). Nell'ultimo decennio in particolare, tra i film incentranti su tematiche migratorie si trovano ''[[Quando sei nato non puoi più nasconderti]]'' di [[Marco Tullio Giordana]] (2005), ''[[Le ferie di Licu]]'' di [[Vittorio Moroni]] (2006), ''[[Cover-boy]]'' di [[Carmine Amoroso]] (2006), ''[[Bianco e nero (film)|Bianco e nero]]'' di [[Cristina Comencini]] (2008), ''[[Cose dell'altro mondo (film 2011)|Cose dell'altro mondo]]'' di [[Francesco Patierno]], ''[[Il villaggio di cartone]]'' di [[Ermanno Olmi]] (2011), ''[[Terraferma (film)|Terraferma]]'' (2011) di [[Emanuele Crialese]] e ''[[Con il sole negli occhi]]'' (2015) di [[Pupi Avati]]. Il regista veneziano [[Andrea Segre]] si è spesso concentrato sui temi relativi all'immigrazione nei suoi documentari (tra cui ''[[Come un uomo sulla terra]]'', diretto insieme a Riccardo Biadene e [[Dagmawi Yimer]] nel 2008), fino a dirigere e presentare alla [[68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]] il suo primo lungometraggio di fiction, ''[[Io sono Li]]'' (2011). È da notare che la maggior parte dei film sull'immigrazione sono realizzati da registi italiani, non essendoci ancora in Italia una generazione di cineasti di seconda generazione<ref name="Gli immigrati nel cinema italiano">{{Cita web |url=http://www.missioni-africane.org/263__Gli_immigrati_nel_cinema_italiano |titolo=Copia archiviata |accesso=30 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928075444/http://www.missioni-africane.org/263__Gli_immigrati_nel_cinema_italiano |dataarchivio=28 settembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Media etnici ==
[[File:babel.png|thumb|[[Babel TV]], primo canale televisivo dedicato agli stranieri in Italia]]
I media etnici rappresentano una delle fonti principali di informazione per gli immigrati in Italia: si contano più di 150 testate, di cui 65 a mezzo stampa, 59 radiofoniche, 24 format televisivi e siti web tematici dedicati agli stranieri in Italia. Questi i dati<ref>{{cita news|url=http://www.resetdoc.org/story/00000021123|autore=Alen Custovic | titolo= Il successo dei media etnici| sito=resetdoc.org | data=16 marzo 2010 }}</ref> elaborati dal Cospe, Cooperazione per i Paesi emergenti, che segnala i casi di ''[[Stranieri in Italia]]'', network etnico fondato nel 2000 da Francesco Costa e ISI Media, con 22 testate in lingua diffuse in tutta Europa, ''Speciale Mondinsieme. Per partecipaRe la città'' in allegato a La Gazzetta di Reggio Emilia e Metropoli, edito con ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]''. Le principali fonti di informazione online sono rappresentate dal network ''Ethnoland'', rivista bimestrale di informazione e di servizio a cura di Otto Bitjoka e da Edgar Meyer, Stringer.it e il network Stranieriinitalia.it, presente sul web con il portale e la rete di siti in lingua<ref>{{cita web| url= http://www.dialoghi.cnr.it/news/i-giornali-degli-stranieri-in-italia| titolo= I giornali degli stranieri in Italia| autore= CNR| data= 7 giugno 2010| accesso= 8 gennaio 2012| urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111224214919/http://www.dialoghi.cnr.it/news/i-giornali-degli-stranieri-in-italia| dataarchivio= 24 dicembre 2011| urlmorto= sì}}</ref>. Inoltre, Babel TV è il primo canale televisivo in Italia dedicato ai temi dell'immigrazione e trasmette dalla piattaforma digitale [[Sky Italia|Sky]] dall'8 novembre 2010.
 
== Note ==
Riga 510 ⟶ 28:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo = Shostakovich: A Life|autore = Laurel Fay|editore = Oxford University Press|città = New York|anno = 2000|lingua = en|pp = 37, 73
* {{cita libro| Stefano | Baldi | coautori=Raimondo Cagiano de Azevedo | La popolazione italiana verso il 2000. Storia demografica dal dopoguerra ad oggi | 1999 | Il Mulino |isbn=88-15-06246-7 }}
|ISBN = 0-19-518251-0|cid = Fay 2000}}
* {{cita libro| Fadi | Hassan | coautori= Luigi Minale - Immigrazione in Italia: risorsa o minaccia? | 2010 | www.quattrogatti.info}}
* {{Cita libro|titolo = Dmitri Shostakovich Catalogue: The First Hundred Years and Beyond|autore = Derek Hulme|editore = Scarecrow Press|città = Lanham, Md.|anno = 2010|lingua = en|pp = 114, 116
* {{cita libro| | | coautori= AA.VV - I costi dell'immigrazione - Quaderni Padani n. 98Luigi | 2011 | }}
|ISBN = 0-8108-7264-1|cid = Hulme 2010}}
* Carlo Maccheroni e Arnaldo Mauri (Eds), ''Le migrazioni dall'Africa mediterranea verso l'Italia'', Giuffrè, Milano, 1989, ISBN 88-14-02033-7.
* {{Cita libro|titolo = Dmitri Shostakovich, Pianist|autore = Sofia Moshevich|editore = McGill-Queen's University Press|città = Montréal|anno = 2014|lingua = en|pp = 70-71
* Marcello Borgese- L'obayifo di Rosarno-Città del sole, Edizioni, Reggio Cal. 2014
|ISBN = 0-7735-7125-6|cid = Moshevich 2014}}
* Arnaldo Mauri, "Squilibri demografici e immigrazione: il caso dell'Italia", ''Studi Economici e Sociali'', Vol. 24, n. 4, 1989. [https://ssrn.com/abstract=904301 Demographic Imbalance and Immigration: The Case of Italy by Arnaldo Mauri:: SSRN]
 
== VociCollegamenti correlateesterni ==
* [[Centro di permanenza temporanea]]
* [[Decreto flussi]]
* [[Diritto di asilo]]
* [[Emigrazione italiana]]
* [[Legge Bossi-Fini]]
* [[Legge Martelli]]
* [[Legge Turco-Napolitano]]
* [[Seconde generazioni]]
* [[Ufficio europeo di sostegno per l'asilo]] (EASO)
* [[Filmografia sull'immigrazione in Italia]]
* [[Immigrazione romena in Italia]]
* [[Immigrazione srilankese in Italia]]
* [[Immigrazione albanese in Italia]]
* [[oriundi]]
*[[naturalizzazione]]
 
* {{cita web|lingua=en|autore=Robert Cummings|url=https://www.allmusic.com/composition/preludes-24-for-piano-op-34-mc0002362606|titolo=Preludes (24) for piano, Op. 34 |sito=allmusic.com|data=|accesso= 1º agosto 2018|cid =}}
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.istat.it/it/immigrati|Istat - Statistiche sugli stranieri residenti in Italia}}
* {{cita web|http://www.ismu.org/2014/11/numeri-immigrazione/|I numeri dell'immigrazione, a cura della Fondazione ISMU}}
* {{cita web|http://www.stranieriinitalia.it|StranieriinItalia.it il portale dell'immigrazione}}
* {{cita web|http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/98286dl.htm|D.Lgs. del 25 luglio 1998 n.286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero}}
* {{cita web|http://www.italy.iom.int|Sito della Missione in Italia dell'OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni}}
* [http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/ Statistiche demografiche dei cittadini stranieri in Italia ] - Tuttitalia.it
 
{{ImmigrazioneControllo indi Italiaautorità}}
{{portale|musica classica}}
{{Portale|Italia|migranti}}
 
[[Categoria:ImmigrazioneComposizioni indi Italia|Dmitrij Dmitrievič Šostakovič]]
[[Categoria:Preludi]]
[[Categoria:Musica per pianoforte solo]]