Aturia e Ventiquattro preludi (Šostakovič): differenze tra le pagine

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{{Composizione musicale
{{Tassobox
|titolo= Ventiquattro preludi
|nome=''Aturia''
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|immagine=[[Immagine: Aturia eocene puglia.jpg|230px]]
|compositore= Dmitri Shostakovich
|didascalia=''Aturia'' sp. Dall’Eocene della Puglia.
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|dominio= [[Eukaryota]]
|opus= 34
|regno=[[Animalia]]
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|primaesecuzione= 1933
<!-- PER LE PIANTE: -->
|pubblicazione= Muzgiz, Mosca 1935
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<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
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[[File:Circle of fifths deluxe 4 it.svg|thumb|Il circolo delle quinte]]
'''''Aturia''''' è un [[mollusco]] [[cefalopode]] estinto appartenente ai [[nautiloidi]]. Visse tra il [[Paleocene]] e il [[Miocene]] superiore (64-7 milioni di anni fa); i suoi fossili sono stati rinvenuti in tutto il mondo.
 
I '''''Ventiquattro preludi, op. 34''''' sono un ciclo di brevi brani per pianoforte composti ed eseguiti per la prima volta da [[Dmitri Shostakovich]] nel 1933. La loro disposizione segue il [[circolo delle quinte]], un preludio per ciascuna [[tonalità (musica)|tonalità]] maggiore e minore.
==Descrizione==
Questo parente dell'attuale ''[[Nautilus (mollusco)|Nautilus]]'' era caratterizzato da una [[conchiglia]] suddivisa internamente in camere da setti, di forma discoidale, fortemente involuta (con totale ricoprimento dei giri interni da parte dell'ultimo giro) e compressa (con altezza del giro decisamente superiore alla larghezza massima), con profilo del giro sub-triangolare e ventre arrotondato. I fianchi sono appiattiti e convergenti verso il ventre con un angolo di circa 20°. L'ombelico è puntiforme e si trova all'incirca nel centro della conchiglia. La camera di abitazione è relativamente corta (circa 156° a partire dal peristoma: meno di metà dell'ultimo giro). Non vi è ornamentazione, e quindi la superficie esterna della conchiglia si presenta completamente liscia. Gli esemplari fossili, quando conservati allo stato di [[fossilizzazione|modello interno]], mostrano delle caratteristiche linee radiali con andamento a "''zigzag''", che costituiscono la linea di sutura (o linea lobale). Queste linee rappresentano la traccia dell'inserzione dei setti sulla parete esterna della conchiglia, e sono caratterizzate dall'alternanza di ''lobi'' (elementi con la convessità rivolta in direzione opposta all'apertura) e selle (elementi con la convessità rivolta verso l'apertura). In ''Aturia'', la linea di sutura è contraddistinta da lobi stretti e molto acuti e da ampie selle.
Questo tipo di sutura (definita talora come sutura ''aturioide''), decisamente più complessa di quella solitamente dritta o leggermente ricurva della maggior parte dei nautiloidi, ricorda molto quella di alcuni [[Ammonoidea|ammonoidi]] del [[Paleozoico]], noti come [[Goniatitida|goniatiti]], anche se non vi è alcuna relazione filetica diretta tra i due gruppi.
 
== Composizione ==
I setti sono strettamente ravvicinati e fortemente sinuosi, in numero di circa tredici nell'ultimo giro del ''fragmocono''. [[Immagine:Aturia.png|thumb|left|upright=2|Caratteri principali del genere ''Aturia''. '''a)''' vedura laterale di un esemplare (modello interno) con ''fragmocono'' e camera di abitazione; '''b)''' veduta ventrale di un modello interno di fragmocono (visibile il sifone '''s''' in posizione sub-dorsale sull'ultimo setto); '''c)''' particolare e sviluppo della linea di sutura: '''U'''-zona ombelicale '''S'''-sella laterale della sutura '''L'''-lobo laterale. È evidenziata in rosso la parte della sutura visibile di solito sul fianco del modello interno. Le frecce indicano la direzione dell'apertura. È evidente la configurazione a "vortice" delle suture nella regione peri-ombelicale determinata dalle selle laterali ed estremamente cararatteristica di questo genere]]La linea di sutura è caratterizzata da una sella ventrale squadrata, talora con un piccolo lobo interno (lobo ventrale) più o meno accentuato (la cui presenza e forma è diagnostica a livello specifico); a questa segue un lobo laterale molto pronunciato, stretto e angoloso, che tende a toccare il lobo corrispondente della sutura precedente; questo è seguito da un'ampia sella laterale caratteristica, semicircolare e fortemente ricurva verso l'apertura della conchiglia, e da un lobo ombelicale (non visibile normalmente per la forte involuzione della conchiglia) leggermente ondulato, bifido. La parte dorsale della sutura è caratterizzata da un'ampia sella articolata in un lobo dorsale stretto e allungato, con terminazione ad anello (lobo anulare).
Shostakovich iniziò a comporli nel dicembre 1932, poco dopo aver finito di scrivere la sua opera ''[[Lady Macbeth del Distretto di Mcensk]]''. Completò il ciclo nel marzo 1933, e li eseguì per la prima volta a Mosca nel maggio dello stesso anno<ref name="Cita|Hulme 2010">{{Cita|Hulme 2010}}.</ref>. Uno dei motivi principali della composizione fu il desiderio di Shostakovich di tornare ad esibirsi in pubblico come pianista<ref>{{Cita|Moshevich 2014}}.</ref>; egli, infatti, aveva smesso di dare concerti nel 1930, quando non era riuscito a qualificarsi al [[Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin]]<ref>{{Cita|Fay 2000}}.</ref>. I preludi furono pubblicati dall'editore Muzgiz nel 1935, due anni dopo la loro prima esecuzione<ref name="Cita|Hulme 2010"/>.
 
== Note ==
Il [[sifone]] era posizionato in posizione sub-dorsale, ovvero nella parte più interna del giro.
<references/>
Alcuni fossili di ''Aturia'' hanno conservato il colore originale presente sulla conchiglia con tracce di colore bruno distribuito in strisce simili a quelle del nautilo attuale (dotato di una conchiglia con striature radiali bruno-rossastre su sfondo bianco).
 
==Storia EvolutivaBibliografia ==
* {{Cita libro|titolo = Shostakovich: A Life|autore = Laurel Fay|editore = Oxford University Press|città = New York|anno = 2000|lingua = en|pp = 37, 73
Gli ''Aturiidae'' si evolvono probabilmente nel tardo Cretaceo, da forme di nautiloidi dotate di suture fortemente sinuose (famiglia ''Hercoglossidae''), e hanno una diffusione molto rapida nel Paleocene. Costituiscono in effetti la famiglia di nautiloidi più diffusa e diversificata del Cenozoico. Il genere ''Aturia'' persiste fino a tutto il Miocene, mentre non vi sono segnalazioni sicure dal Pliocene in poi, quando verosimilmente il progressivo raffreddamento del clima portò all'estinzione di queste forme di acque calde.
|ISBN = 0-19-518251-0|cid = Fay 2000}}
* {{Cita libro|titolo = Dmitri Shostakovich Catalogue: The First Hundred Years and Beyond|autore = Derek Hulme|editore = Scarecrow Press|città = Lanham, Md.|anno = 2010|lingua = en|pp = 114, 116
|ISBN = 0-8108-7264-1|cid = Hulme 2010}}
* {{Cita libro|titolo = Dmitri Shostakovich, Pianist|autore = Sofia Moshevich|editore = McGill-Queen's University Press|città = Montréal|anno = 2014|lingua = en|pp = 70-71
|ISBN = 0-7735-7125-6|cid = Moshevich 2014}}
 
== Collegamenti esterni ==
È notevole il fatto che questa forma tende a sviluppare (ancor più rispetto agli ''Hercoglossidae''), la sinuosità della sutura, fino a raggiungere una complessità paragonabile a forme di ammonoidi del tardo Paleozoico ([[Goniatitida]] e [[Clymeniida]], questi ultimi con sifone dorsale). Si tratta di un interessante fenomeno di [[convergenza evolutiva]], dovuto presumibilmente (Lukeneder e Harzauser, 2002, con bibliografia) all'evoluzione della conchiglia verso una morfologia compressa con fianchi appiattiti, più efficiente dal punto di vista idrodinamico. Questo tipo di morfologia è però meno resistente alla pressione dell'acqua (a parità di spessore della parete esterna), rispetto a conchiglie globose con profilo curvilineo a [[guscio (struttura)|guscio]]. Il problema è stato risolto da entrambi i gruppi enfatizzando il ruolo di “rinforzo” dei setti interni, aumentandone la sinuosità piuttosto che lo spessore.
[[Immagine:Aturia aturi.JPG|thumb|left|upright=2|Esemplare di ''Aturia aturi'' <small>(Basterot)</small> dal Miocene della Puglia. L'associazione, comprendente coralli e gasteropodi, è tipica di una facies di [[reef]] esterno. L'esemplare è un modello interno, in cui oltre alla forma discoidale della conchiglia e all'ombelico stretto e profondo è chiaramente visibile il decorso della sutura.]]
La specie più nota è '''''Aturia aturi''''' <small>(Basterot)</small>, dal Miocene del [[Mediterraneo]], diffusa anche nell'Europa occidentale e orientale, la cui conchiglia aveva mediamente un diametro di circa 6 centimetri.
 
* {{cita web|lingua=en|autore=Robert Cummings|url=https://www.allmusic.com/composition/preludes-24-for-piano-op-34-mc0002362606|titolo=Preludes (24) for piano, Op. 34 |sito=allmusic.com|data=|accesso= 1º agosto 2018|cid =}}
==Areale e Habitat==
''Aturia'' era una forma cosmopolita: esemplari [[fossili]] di questo genere sono stati rinvenuti in depositi marini di tutti i continenti, dalle Americhe all'Eurasia e Africa settentrionale, fino al [[Giappone]], rinvenuta anche in luoghi remoti come la [[Nuova Zelanda]] (Beu, 1973) e (in depositi [[Paleogene|paleogenici]] anteriori alla formazione della calotta glaciale) la parte occidentale dell'[[Antartide]] (Teichert e Matsumoto, 1987). Tra le specie più diffuse, oltre alla citata ''A. aturi'' <small>(Basterot)</small>, si possono citare ''A. cubaensis'' <small>(Lea)</small>, diffusa tanto nella provincia [[Oceano Atlantico|atlantica]] quanto in quella indo-pacifica, ''A. ziczac'' <small>(Sowerby)</small>, diffusa nella provincia europea occidentale e ''A. coxi'' <small>Miller</small>, presente nell'area [[Oceano Indiano|indo]]-[[Oceano Pacifico|pacifica]].
 
{{Controllo di autorità}}
Molti fossili di aturia sono stati ritrovati anche in [[Italia]], in sedimenti prevalentemente [[pelite|pelitici]] con associazioni faunistiche fossili di mare profondo e microfossili [[plancton]]ici. ''A. aturi'' <small>(Basterot)</small> e ''A. complanata'' <small>Sturani</small> compaiono nell'Aquitaniano (Miocene Inferiore) e non sono segnalate in livelli più recenti del Serravalliano (Miocene Superiore ''pro parte''). Si rinviene nel bacino terziario ligure-piemontese (Formazione di Baldissero). Nautiloidi del genere Aturia si rinvengono sporadicamente, nei sedimenti marini profondi miocenici del margine sud-alpino ([[Gonfolite]]), nell'area appenninica ([[Formazione Marnoso Arenacea]]) e in sedimenti marini miocenici presenti con discontinuità lungo tutta la penisola, fino alla Sicilia.
{{portale|musica classica}}
 
[[Categoria:Composizioni di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič]]
È probabile che ''Aturia'' fosse un organismo pelagico e un abitatore di acque piuttosto profonde (anche se, come nelle specie attuali, la mobilità verticale poteva essere elevata); inoltre la morfologia della conchiglia, particolarmente [[idrodinamica]], è indicativa di un nuoto piuttosto veloce. Come il nautilo attuale e la maggior parte delle specie fossili di nautiloidi, si trattava verosimilmente di un predatore.
[[Categoria:Preludi]]
 
[[Categoria:Musica per pianoforte solo]]
==Bibliografia==
* Allasinaz, A. (1982) e successive edizioni. ''Dispense di paleontologia sistematica. Invertebrati''. CLU.
* Beu A.G. (1973). ''Nautiloids of the Genus Aturia from the Uppermost Miocene of Australia and New Zealand''. Tohoku Univ., Sci. Rep., 2nd ser. (Geol.), Spec. Vol. no. 6 (Hatai Mem. Vol.), 297-308.
* Lukeneder A. e Harzhauser M. (2002). ''Shell Accumulations of the Nautilidae Aturia (Aturia) aturi (BAST.) in the Lower Miocene Paratethys (Lower Austria)''. Abh. Geol. B.-A., 57, 459-466.
* Teichert, C. & Matsumoto, T., 1987: The Ancestry of the genus Nautilus. – In: W.B. Saunders & N.H. Landman, (eds.): Nautilus: The Biology and Paleobiology of a Living Fossil, ch. 2, New York, p.&nbsp;25–32.
 
{{Portale|molluschi|scienze della Terra}}
 
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[[Categoria:Molluschi estinti]]