Rivoluzione industriale e Lorenzo Fazzini: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Vedi anche|Rivoluzione industriale in Inghilterra}}
|Nome = Lorenzo
{{F|storia moderna|Ottobre 2010}}
|Cognome = Fazzini
[[File:Crystal Palace interior.jpg|upright=1.4|thumb|Il ''[[Crystal Palace (palazzo)|Crystal Palace]]'' di [[Londra]] dove nel [[1851]] si tenne la [[Esposizione universale di Londra|Grande Esposizione]]]]
|Sesso = M
La '''rivoluzione industriale''' fu un processo di evoluzione [[economia|economica]] e [[industrializzazione]] della [[Società (sociologia)|società]] che da sistema [[agricoltura|agricolo]]-[[artigianato|artigianale]]-[[commercio|commerciale]] divenne un sistema [[industria]]le moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di [[macchina|macchine]] azionate da [[energia meccanica]] e dall'utilizzo di nuove [[Fonti di energia|fonti energetiche]] inanimate (come ad esempio i [[combustibili fossili]]), il tutto favorito da una forte componente di [[Innovazione tecnologica (economia)|innovazione tecnologica]] e accompagnato da fenomeni di [[crescita economica|crescita]], [[sviluppo economico]] e profonde modificazioni socio-culturali e anche politiche.
|LuogoNascita = Vieste
|GiornoMeseNascita = 19 gennaio
|AnnoNascita = 1787
|NoteNascita = <ref>I biografi di Lorenzo Fazzini hanno tradizionalmente riportato come sua data di nascita il 17 gennaio. La data corretta è stata ricavata da Raffaele Santoro in base a informazioni contenute nel registro dei Battezzati della Cattedrale di Vieste, vol. 12, p. 236 ({{Cita|Santoro}}, p. 1). Dalla stessa fonte risulta, inoltre, che Fazzini venne battezzato col nome completo di ''Laurentius Maria Antonius'' ({{Cita|Santoro}}, p. 1).</ref>
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 4 maggio
|AnnoMorte = 1837
|Attività = matematico
|Attività2 = fisico
|Attività3 = filosofo
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , un divulgatore di materie scientifiche e filosofiche e il fondatore dell'omonima scuola privata, una delle più celebri nel [[Regno delle Due Sicilie]]
|Immagine = Lorenzo Fazzini.jpg
}}
 
== Biografia ==
Secondo il [[materialismo dialettico]], è attraverso la rivoluzione industriale che è avvenuta l'affermazione del capitalismo negli aspetti economici, a discapito della struttura sociale preesistente e, attraverso le rivoluzioni francese ed americana, politicamente con l'affermazione della [[borghesia]] come classe dominante a discapito del predominio di quella nobiliare.
[[File:Via dedicata a Lorenzo Fazzini a Vieste.jpg|miniatura|Via dedicata a Lorenzo Fazzini a Vieste]]
Lorenzo Fazzini nacque a Vieste, in provincia di [[Foggia]], da Tommaso e Porzia Medina. La sua era all'epoca una delle famiglie agiate della città.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 1.</ref>. Ebbe tre fratelli minori, Gaetano,<ref>{{Cita|LaTosa}}.</ref> Antonio e Matteo, che collaborarono alla scuola da lui fondata a Napoli.
 
=== Formazione ===
Spesso si distingue fra ''[[Rivoluzione industriale in Inghilterra|prima]]'' e ''[[seconda rivoluzione industriale]]''. La prima interessò prevalentemente il settore [[industria tessile|tessile]]-[[metallurgia|metallurgico]] con l'introduzione della [[spoletta volante]] e della [[macchina a vapore]] nella seconda metà del '700.
La seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal [[1870]] con l'introduzione dell'[[elettricità]], dei [[Chimica|prodotti chimici]] e del [[petrolio]].
Talvolta ci si riferisce agli effetti dell'introduzione massiccia dell'[[elettronica]], delle [[telecomunicazioni]] e dell'[[informatica]] nell'industria come alla ''[[terza rivoluzione industriale]]'', che viene fatta partire dal [[1970]]<ref>Stefano Battilossi, ''Le rivoluzioni industriali'', Carocci, Roma, 2002, ISBN 88-430-2158-3</ref>.
 
Lorenzo Fazzini trascorse la sua infanzia a Vieste. Il suo talento per la matematica fu però notato fin dai primi anni e i genitori decisero di fargli proseguire gli studi in ambienti che potessero garantirgli una formazione adeguata. Fazzini si trasferì così a Foggia, poi a [[Benevento]] e in ultimo nel seminario di [[Nusco]], in provincia di [[Avellino]]. Qui trascorse l'adolescenza approfondendo lo studio delle lettere latine e dei classici, materie basilari a quell'epoca per la formazione degli studenti. Terminato a diciotto anni il suo percorso in seminario, tornò a Vieste.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 3.</ref>
La rivoluzione industriale comportò una profonda ed irreversibile trasformazione che parte dal [[produzione|sistema produttivo]] fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero [[sistema sociale]]. L'apparizione della [[fabbrica]] e della macchina modifica i rapporti fra i settori produttivi. Nacque così la [[classe operaia]] che ricevette, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un [[salario]]. Sorse anche il [[capitalismo|capitalista industriale]], [[imprenditore]] proprietario della fabbrica e dei [[mezzi di produzione]], che mira a incrementare il [[profitto]] della propria attività.
 
Il rientro nella città natale fu di breve durata: desiderando continuare i suoi studi, Fazzini si trasferì infatti a Napoli.<ref>Taddei, p. 54.</ref> Lì nel 1809 venne ordinato sacerdote<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 4.</ref> e nello stesso anno ebbe come insegnante di matematica il napoletano [[Nicola Fergola]].<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 8-9.</ref> La scuola di quest'ultimo era un rinomato centro per la formazione di matematici e un punto di incontro per studiosi e ricercatori del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]; Fazzini ne fu uno degli allievi più illustri.
== Origine dell'espressione ==
La locuzione "rivoluzione industriale", usata molto probabilmente per la prima volta già negli [[anni 1820|anni venti del XIX secolo]], modellata in analogia con il termine [[Rivoluzione francese]] (tesi sostenuta da [[Raymond Williams]]), è stata sicuramente citata, secondo lo storico [[Fernand Braudel]], nel [[1837]] dall'economista francese [[Adolphe Blanqui]],<ref>Adolphe Blanqui, ''Cours d'économie industrielle'', 1838</ref> fratello del celebre rivoluzionario [[Auguste Blanqui]]. Fu però definitivamente consacrata solo nel [[1884]] da [[Arnold Toynbee]] con la pubblicazione delle sue ''Conferenze sulla rivoluzione industriale in Inghilterra''.
 
Fazzini proseguì anche gli studi in teologia, diritto canonico, storia della Chiesa, filosofia, scienze fisico-matematiche. Nel frattempo, tuttavia, si era avvicinato alla [[Sensismo|filosofia sensista]]. Nel 1817 ottenne dalla Chiesa il permesso di acquisire testi proibiti su questa corrente filosofica, a patto che non ne divulgasse i contenuti.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 10.</ref> Questo aspetto della formazione filosofica di Fazzini influirà sulla sua docenza e sulla sua personalità, determinando una contraddizione che, secondo le testimonianze di allievi e amici, lo accompagnò per tutta la vita.<ref>{{Cita|De Sanctis}}, pp. 31-38.</ref>
Fu tra l'altro utilizzata in precedenza da:
* [[Karl Marx]] ne ''[[Il Capitale]]'' ([[1867]]);
* [[John Stuart Mill]] nei suoi ''Principi'' ([[1848]]);
* [[Friedrich Engels]] ne ''La situazione della classe operaia in Inghilterra'' ([[1845]]).
Il termine "rivoluzione" sta a rappresentare un totale cambiamento nella società o in alcuni suoi aspetti, come ad esempio in [[rivoluzione scientifica]].
Il termine "[[industria]]" è antichissimo ma è solo alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] che acquista l'accezione di "settore [[manifattura|manifatturiero]]", sebbene già al [[1713]] si può far risalire l'inizio della decadenza della [[protoindustria]] quando [[John Lombe]] fondò uno stabilimento dotato di una macchina per lavorare la [[seta]], impiegandovi ben 300 operai.
 
=== Attività come insegnante ===
== Delimitazione temporale e diffusione ==
Il termine "rivoluzione", inizialmente indicante un moto circolare che torna su sé stesso, ha in seguito definito una rottura, un capovolgimento. Con il termine "rivoluzione industriale" si fa implicitamente riferimento a questo secondo senso. Il sistema produttivo che risulta dalla rivoluzione industriale è radicalmente differente rispetto al sistema precedente di tipo agricolo-manifatturiero.
 
Nel 1810, Fazzini aprì una scuola privata in cui venivano insegnate filosofia, matematica e fisica. La scuola aveva sede nella Strada nuova dei Pellegrini, nel quartiere di [[Montecalvario]], e divenne uno dei centri di studio più rinomati di Napoli. Nel periodo di maggior successo la scuola arrivò a contare tra i 300 e i 400 allievi. In una data non precisabile, Fazzini dovette quindi spostare la scuola in una sede più grande, in via Magnacavallo, nello stesso quartiere.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 12.</ref>
Alcuni storici minimizzano l'importanza degli avvenimenti identificati alla rivoluzione industriale sostenendo che le trasformazioni strutturali delle economie europee ebbero inizio già nel secolo precedente. Più che di una rottura si tratterebbe quindi solo di un'accelerazione di un processo già in corso. In [[Inghilterra]], primo paese nel quale si assiste alla rivoluzione industriale, questo processo ha avuto luogo nella sua prima fase e secondo la delimitazione di [[Thomas S. Ashton]], fra il [[1760]] – anno d'inizio del regno di [[Giorgio III di Gran Bretagna|Giorgio III]] – e il [[1830]] – anno d'inizio del regno di [[Guglielmo IV del Regno Unito|Guglielmo IV]]. Questa prima [[rivoluzione industriale in Inghilterra|rivoluzione industriale]] prende avvio nel [[settore tessile]] ([[cotone (fibra)|cotone]]), [[metallurgia|metallurgico]] ([[ferro]]) ed estrattivo ([[carbon fossile]]). Il [[periodo vittoriano]] ([[1831]]-[[1901]]), nel quale avviene la seconda rivoluzione industriale (1870 circa), sarà per l'Inghilterra quello dello sviluppo e dell'apogeo della propria economia, archetipo del sistema capitalista-industrializzato.
 
Anche dopo aver aperto la propria scuola, comunque, Fazzini insegnò presso altre scuole private. Secondo diverse testimonianze del tempo, dedicava quindi all'insegnamento sei o sette ore al giorno.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 12-13.</ref> Uno dei suoi allievi fu [[Francesco De Sanctis]], che nella sua autobiografia ''[[La giovinezza (De Sanctis)|La giovinezza]]'' ha lasciato una descrizione molto vivace di Fazzini e del suo insegnamento, particolarmente coinvolgente per quanto riguardava la fisica.<ref>{{Cita|De Sanctis}}, pp. 31-38.</ref>
La rivoluzione industriale si è poi estesa ad altri Stati, in particolare: [[Francia]], [[Germania]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Giappone]] fino a coinvolgere l'intero [[Occidente (civiltà)|Occidente]] e, nel [[XX secolo]], parte di altre regioni del mondo, prime fra tutte l'[[Asia]]. Ogni paese ha seguito un suo percorso verso la propria rivoluzione industriale e la stessa si è realizzata in modo differenziato. Così se in Inghilterra il processo prese avvio nel settore tessile, in altri paesi la rivoluzione industriale fu letteralmente trainata dall'introduzione della [[locomotiva a vapore]] ([[Edward Thompson (ingegnere)|Thompson]]). Anche il ruolo dello Stato varia da paese a paese: se in Inghilterra la rivoluzione industriale è sorta spontaneamente ed è stata alimentata dall'iniziativa privata (pur sostenuta e favorita da atti legislativi emanati dal [[Parlamento]], come quelli relativi alle recinzioni e alle strade), in altri paesi lo Stato ha dato contributi maggiori e spesso determinanti.
 
Sembra comunque che la maggior parte del tempo di insegnamento di Fazzini fosse dedicata alla matematica.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 34.</ref> Al servizio di questa attività Fazzini pubblicò tre volumi, riediti più volte e dedicati rispettivamente all'aritmetica, alla geometria piana e alla geometria solida. Questi lavori non avevano tuttavia solo finalità didattiche: in particolare, secondo Raffaele Santoro, nei due volumi dedicati alla geometria piana e alla geometria solida, traduzione degli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'' di [[Euclide]], Fazzini tenne conto di diverse traduzioni precedenti, esaminandole in modo critico anche alla luce degli sviluppi recenti della geometria.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 35.</ref>
Altri storici, come [[Jean Gimpel]] sostengono persino l'esistenza di rivoluzioni industriali precedenti a quella sorta in Inghilterra alla fine del [[XVIII secolo]]. Nell'epoca [[feudalesimo|feudale]] si sarebbero così realizzate rivoluzioni sostanziali delle tecniche agricole e industriali, basti pensare al ruolo dei [[mulino|mulini]]. [[John Nef]] sostiene l'esistenza di una rivoluzione industriale in Inghilterra già a partire dalla fine del [[XVI secolo]] e l'inizio del [[XVII secolo]]. La rivoluzione industriale si pone così fra rottura e/o continuità.
 
=== Laboratorio ===
L'evoluzione industriale e tecnologica tuttavia non si arresta tra una rivoluzione industriale e l'altra, ma continua pur a ritmi inferiori portando comunque altre importanti innovazioni tecnologiche come fu nel caso dell'[[invenzione]] del [[motore a combustione interna]] nel [[1853]], fra la prima e la seconda rivoluzione industriale, o nel caso dell'invenzione dell'[[aereo]] nel [[1903]], dell'industria pesante e bellica e della [[radio (elettronica)|radio]] tra la seconda e la terza rivoluzione industriale ovvero in concomitanza con le [[guerre mondiali]] nella prima metà del [[Novecento]], sia pur interrotta dalla [[Grande depressione (1873-1895)|grande depressione di fine Ottocento]] e dalla [[Grande depressione|grande depressione del 1929]].
Oltre all'insegnamento della filosofia e delle materie scientifiche, Fazzini si dedicava alla ricerca e alla divulgazione . Al servizio di queste tre attività allestì anche un laboratorio scientifico, considerato all'epoca uno dei migliori di Napoli. Dopo la morte di Fazzini, le attrezzature del laboratorio vennero acquistate dall'Università di Napoli.<ref>De Sanctis, p. 529.</ref>
 
=== Morte ===
A livello [[filosofia|filosofico]] alcuni considerano le rivoluzioni industriali come effetto di un cambiamento culturale innescato a partire dalla [[rivoluzione scientifica]] e dalla fiducia ottimistica nella [[scienza]] con ricadute sulla [[tecnica]] già con l'[[empirismo]] prima e col [[positivismo]] poi.
Il 4 maggio del 1837 Fazzini morì di colera, durante la [[Storia del colera#Il contagio in Italia|prima grande epidemia]] del morbo in [[Italia]].
 
La salma fu provvisoriamente depositata nella chiesa di [[Complesso di San Tommaso d'Aquino|S. D’Aquino]] e successivamente, al termine dell’epidemia, venne trasferita in quella di [[Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori|Nostra Signora De’ Sette Dolori]]. Qui furono celebrate le solenni esequie con eccezionale partecipazione dei giovani allievi e amici che manifestarono la loro venerazione e gratitudine per il maestro; per la cerimonia venne composta una musica da [[Gaetano Donizetti]] e venne recitato un [[elogio]] del defunto dall'amico [[Basilio Puoti]]. Nei mesi successivi, numerose commemorazioni a stampa esaltarono le qualità di Fazzini come persona e come scienziato.
== Storia e origini ==
[[File:Steam machine (aka).jpg|thumb|Macchina a vapore (1864)]]
Come accade in molti processi storici, per la rivoluzione industriale non esiste una data di inizio certa, anche se l'invenzione cardine è quella del [[motore a vapore]]. Ogni mutamento profondo dell'[[economia]] è però influenzato dalle trasformazioni precedenti e così la Rivoluzione industriale viene considerata da alcuni studiosi come l'ultimo momento di una serie di cambiamenti che hanno trasformato l'Europa da terra povera, sottosviluppata e poco popolata all'inizio del [[Medioevo]], nella zona più ricca e sviluppata del mondo nel corso dell'Ottocento. L'accumulo di capitale incamerato in seguito ai commerci e la disponibilità di ingenti quantità di acciaio e carbone nei paesi del Nord, facilmente trasportabili attraverso una fitta rete di canali navigabili, resero possibili gli investimenti necessari alla creazione delle prime fabbriche.
 
Dopo la sua morte, l'attività della sua scuola venne proseguita per un certo periodo dai fratelli Lorenzo e Gaetano.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 52.</ref>
Da un punto di vista economico, l'elemento che caratterizza la Rivoluzione industriale è il salto di qualità nella capacità di produrre beni, cui si assiste in Gran Bretagna, a partire dalla seconda metà del Settecento. Più precisamente la crescita dell'economia inglese nel periodo 1760-1830 è la più alta registrata fino a quel momento. In altri paesi il processo di industrializzazione è analogamente origine, in epoche successive, di elevati tassi di crescita dell'economia.
 
== Ricerche scientifiche ==
Sostanzialmente, la Rivoluzione industriale ha costituito l'approdo a cui ha portato l'aumento di conoscenze scientifiche sul mondo naturale, e sulle sue caratteristiche, derivante dalla [[Rivoluzione scientifica]]. Fu infatti il nuovo [[Metodo scientifico]] iniziato dall'italiano [[Galileo Galilei]] a portare ad un sensibile (e senza precedenti) aumento delle conoscenze che gli Europei avevano sulla natura, ed in particolar modo sui materiali e le loro proprietà. Condizioni particolarmente favorevoli nell'[[Inghilterra]] dell'epoca consentirono poi a tali conoscenze scientifiche di tramutarsi in conoscenze tecniche e tecnologiche, finché esse cominciarono ad essere applicate nelle prime fabbriche tessili e nell'industria siderurgica per una produzione di ferro ed acciaio che non ebbe paragoni nella precedente storia dell'umanità.
Fazzini si occupò a lungo di ricerche scientifiche in vari campi della fisica. In particolare, studiò l'induzione elettromagnetica, il magnetismo e la relazione tra luce e magnetismo. Non pubblicò però nulla a proposito di queste ricerche, che sono note solo attraverso le testimonianze di Emanuele Tellini e di Gaetano Fazzini.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 57.</ref>
 
Fazzini era convinto che diverse delle forze naturali allora note, e in particolare il calorico, la luce, l’elettricismo, il galvanismo e il magnetismo, fossero in realtà diverse manifestazioni di un'unica forza.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 63.</ref> In linea con questa idea di base, studiò quindi il [[magnetismo]], e in particolare due fenomeni che erano stati appena scoperti:
Dal punto di vista tecnologico la Rivoluzione industriale si caratterizza, come già detto, per l'introduzione della macchina a vapore. Nella storia dell'umanità il maggior vincolo alla crescita della produzione di beni è infatti quello energetico. Per molti secoli l'umanità si trova a disporre soltanto dell'energia meccanica muscolare offerta dal lavoro di uomini e animali, e questo oltre a tutti i problemi che ne derivavano non dava la possibilità di incrementare la produzione essendo legati al lavoro manuale. La progressiva introduzione, a partire dal Medioevo, del mulino ad acqua e del mulino a vento rappresenta la prima innovazione di rilievo.
 
* il '''magnetismo di rotazione''', scoperto nel [[1825]] da [[François Arago|Arago]]: un ago magnetico posto sopra un disco di rame in rotazione inizia a sua volta a ruotare
L'energia abbondantemente offerta dalla macchina a vapore viene applicata alle lavorazioni tessili, rendendo possibile una più efficiente organizzazione della produzione grazie alla divisione del lavoro e allo spostamento delle lavorazioni all'interno di fabbriche appositamente costruite, nonché alle estrazioni minerarie e ai trasporti. Le attività minerarie beneficiano della forza della macchina a vapore nella fase di estrazione dell'acqua dalle miniere, permettendo di scavare a maggiore profondità, come anche nel trasporto del minerale estratto. I primi vagoni su rotaia servono a portar fuori dalle miniere il minerale, poi a portarlo a destinazione. Solo in un secondo tempo il trasporto su rotaia si converte nel trasporto di passeggeri. La rivoluzione industriale ha prodotto effetti non solo in campo economico e tecnologico, ma anche un aumento dei consumi e della quota del reddito, dei rapporti di classe, della cultura, della politica, delle condizioni generali di vita, con effetti espansivi sul livello demografico.
* l''''induzione tellurica''', scoperta nel [[1831]] da [[Faraday]]: la generazione di una corrente elettrica indotta in un circuito che si muove attraverso il [[campo geomagnetico]]
 
Per quanto riguarda il magnetismo di rotazione, Fazzini ripeté e approfondì le esperienze di Arago notando che la rotazione dell'ago magnetico si verificava anche in presenza di meteriale isolante al di sopra del disco di rame mentre non si verificava se al disco di rame veniva sostituito un disco di materiale isolante.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 68-69.</ref>
=== Perché in Inghilterra ===
{{Vedi anche|Rivoluzione industriale in Inghilterra}}
Importante per la Rivoluzione industriale in Inghilterra fu l'agricoltura; infatti l'Inghilterra fu la prima ad avere un'agricoltura di mercato (non per auto-consumo ma per profitto) che, unita all'innovazione tecnologica, eliminò molta manodopera dalle campagne, facendola rifluire verso la città, dove trovò occupazione nella nascente industria.
 
Per quanto riguarda l'induzione tellurica, Fazzini ne identificò con maggiore chiarezza le modalità e cercò di combinare la ricerca con quella sul magnetismo di rotazione. Descrisse inoltre una delle sue esperienze in una lettera scritta, in francese, a Faraday e datata 3 aprile 1832; pubblicata postuma,<ref>L. Pearce Williams (a cura di), ''The Selected correspondence of Michael Faraday'', Cambridge University Press, 1971. vol.1 - 1812-1848, p. 219.</ref> questa lettera è l'unica descrizione lasciata da Fazzini riguardo ai propri esperimenti.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 69-81.</ref>
Ma il fenomeno delle ''enclosures'', per cui molta terra demaniale lasciata al libero pascolo venne privatizzata e recintata, privò i contadini più poveri del libero diritto di pastorizia e li spinse a trovare nuovo impiego nelle fabbriche. La disponibilità ingente di manodopera a basso costo, unita alla grande disponibilità di carbone per alimentare le macchine a vapore, contribuì in maniera fondamentale al decollo industriale del paese. Inoltre l'Inghilterra si venne a trovare in una posizione geografica favorevole ai commerci nell'Oceano Atlantico, mentre la sua insularità le consentì una facile difesa dei propri confini, evitando le periodiche devastazioni che, al contrario, dovette subire il resto dell'Europa per le svariate guerre sette-ottocentesche.
 
Fazzini eseguì inoltre esperimenti sul rapporto tra luce e magnetismo, ma le testimonianze rimaste, tutte indirette, non permettono di ricostruire chiaramente le sue intenzioni e i risultati da lui ottenuti.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 82-94.</ref>
Altro importante fattore è la rivoluzione agricola sviluppatasi nel corso del Settecento, che con sistemi di avanguardia come la rotazione quadriennale programmata delle colture agevolò lo sviluppo industriale e demografico. L'Inghilterra era l'unico paese in cui poteva svolgersi e il perché risale all'epoca elisabettiana: avendo lei trasformato il paese da povero a padrone dei mari, gli aveva fornito il denaro necessario perché questo fenomeno avesse potuto avere luogo e così diventasse il paese più ricco d'Europa per un lungo periodo, superando anche la Francia che, nonostante le grandi potenzialità, in quel periodo soffriva socio-economicamente della politica assolutista.
 
=== DinamicaOpere economica ===
* ''I primi sei libri degli elementi di Euclide tradotti in Italiano dall'abate Fazzini'' (''Geometria piana''), Napoli, dalla stamperia francese, 1825 (ripubblicato nel 1828 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
Per spiegare come si sia passati da un sistema manifatturiero di tipo artigianale a uno di tipo industriale occorre considerare che la domanda di beni è aumentata in Inghilterra nel periodo che precede la rivoluzione industriale. Questo si deve sia alla crescita demografica sia al livello del reddito pro capite e dei salari, più elevato di molti paesi europei, sia alla domanda di beni inglesi proveniente dagli immensi territori coloniali: da cui proveniva, per esempio, il cotone grezzo della [[Virginia]], che lavorato veniva rivenduto ovunque, compresi i territori coloniali. Il monopolio del commercio del tè consentì alla corona di incamerare cifre ragguardevoli.
* ''I libri undecimo, e duodecimo degli elementi di Euclide tradotti in italiano dall'abate Fazzini ed i teoremi scelti di Archimede sulla sfera e sul cilindro, e la misura del cerchio aggiunti dal medesimo'' (''Geometria solida''), Napoli, dalla stamperia di C. Cataneo, 1825 (ripubblicato nel 1829 presso la stamperia francese e nel 1843 presso la stamperia di Gennaro Agrelli).
* [https://books.google.it/books?id=Id9yIQA0aUIC&pg=PP5&lpg=PP5&dq=abate+lorenzo+fazzini&source=bl&ots=2i92A5zb9b&sig=ACfU3U1ERQ0cfJzradGPrIMRlQUyfNnF3g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwje-62PxpviAhWO2KQKHQFcClYQ6AEwD3oECBAQAQ#v=onepage&q=abate%20lorenzo%20fazzini&f=false ''Elementi di aritmetica''], Napoli, dalla stamperia francese, 1827 (ripubblicato nel 1829 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
 
== Bibliografia ==
Si trattava, in pratica, di una domanda di beni di largo consumo, destinati a soddisfare bisogni elementari di crescenti masse di persone in patria e all'estero. La crescita della domanda favorì gli investimenti in impianti industriali e in macchinari, i quali, per essere convenienti, richiedono che la domanda di beni sia sostenuta.
Tuttavia, in settori come il tessile il passaggio graduale delle lavorazioni, inizialmente di tipo artigianale, in un sistema di fabbrica ha permesso di compiere investimenti in maniera graduale, via via che erano accumulati i capitali necessari. È il caso dei canali navigabili e delle ferrovie,<ref>''Leading Issues in Economic Development'', Oxford University Press US. ISBN 0-19-511589-9 [http://books.google.com/books?ie=UTF-8&vid=ISBN0195115899&id=CX9kBaVx4JkC&pg=PA98&lpg=PA98&sig=V0eO27c7koD8rrIV2EKv6-guB5s Read it]</ref> la cui costruzione si deve in buona parte all'iniziativa dei privati, indotti a investire in settori nuovi per soddisfare la domanda crescente dei corrispondenti servizi sociali.
 
* {{Cita libro
== I fattori che determinano uno stato industrializzato ==
|titolo = La giovinezza. Ricordi
Per dichiarare che un paese sta compiendo un processo di industrializzazione deve esserci una crescita del [[PIL]] più rapido dell'[[incremento demografico]] (deve essere positivo, ma non eccessivo). Nel caso inglese, la crescita del [[PIL]] va dal +2% al +4% all'anno, mentre l'aumento demografico annuale è del +1% circa.
|autore = Francesco De Sanctis
La crescita della popolazione industriale deve essere maggiore rispetto a quella degli altri settori (agricoltura e servizi). E il rapporto tra la quantità di prodotto e il numero di [[lavoratore|lavoratori]] deve essere in crescita (aumento della [[produttività]]).
|wkautore =
Per recuperare i fondi per l'apertura di nuove industrie è indispensabile lo sviluppo del commercio con lo scopo di accumulare capitali.
|curatore = Gennaro Savarese
Un altro fattore indispensabile è la Rivoluzione “Agricola”, ovvero la trasformazione della proprietà agraria consentendo l'espulsione della forza-lavoro dalla campagna con trasferimento in città (a lavorare nelle industrie). L'incremento demografico è un altro fattore utile per l'aumento della manodopera industriale (mantenuto sempre sotto la soglia del [[PIL]]). Questi ultimi due fattori, aumentando la forza-lavoro permettono un abbassamento dei [[prezzo|prezzi]], favorendo [[offerta|l'offerta]].
|traduttore =
 
|illustratore =
=== I tre settori di Colin Clark ===
|altri =
L'economista [[Colin Clark]] ha elaborato la legge dei tre settori (o di Colin Clark), che mette in relazione lo sviluppo di un'economia con la trasformazione della stessa: in un primo momento, corrispondente alla Rivoluzione industriale, si assiste alla diminuzione del peso nell'economia del settore agricolo e all'aumento del ruolo svolto dal settore industriale, che diventa il più importante per quota di prodotto e occupati; in una seconda fase si assiste al sorpasso del settore industriale da parte del [[Settore terziario|terziario]] (detto così perché non rientra né nel primo settore, quello agricolo, né nel secondo, quello industriale). Il terziario è attualmente considerato il settore più importante dell'economia, e raggruppa nel suo insieme il [[commercio]], il [[turismo]], l'[[pubblica amministrazione|apparato amministrativo]], le [[consulenza|consulenze]] (in tutti i campi a partire da quello [[banca]]rio, i [[mass-media]]...).
|url = https://books.google.it/books?id=nk6I4zcyaVoC&pg=PA32&lpg=PA32&dq=abate+lorenzo+fazzini&source=bl&ots=GjhMD-dPUN&sig=ACfU3U2wJ6bFSPY3MscS-eHCiYX2Gg-qZA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjMkKjfmKPiAhXK0KQKHd8nCnEQ6AEwEXoECA0QAQ#v=onepage&q=abate%20lorenzo%20fazzini&f=false
 
|via =
== Innovazioni tecnologiche ==
|editore = Guida editori
Le innovazioni tecnologiche coinvolsero le macchine utensili e le macchine motrici, le industrie tessili e l'industria pesante (metallurgica e meccanica). Quest'ultima divenne determinante nella metà del [[XIX secolo]], in concomitanza con lo sviluppo delle ferrovie. La produzione domestica di [[tessuto|tessuti]] era particolarmente lenta nella fase della [[filatura]], poiché occorrevano cinque filatori per alimentare un solo [[telaio (tessitura)|telaio]] a mano. Lo squilibrio si accentuò intorno alla metà del [[XVIII secolo]], quando i tempi della [[tessitura]] furono ulteriormente ridotti dalla diffusione della [[spoletta volante]] (brevettata nel [[1733]] da [[John Kay]]). Nella seconda metà del secolo, due importanti invenzioni modificarono ancor di più il panorama della tecnologia tessile: [[James Hargreaves]] inventò, nel [[1765]], la [[giannetta]] (o ''Spinning Jenny''), mentre [[Richard Arkwright]], nel [[1767]], il [[filatoio idraulico]] (o ''Water frame''): la prima accelerava la filatura da 6 a 24 volte, il secondo addirittura di alcune centinaia di volte. Tutto ciò rese evidentemente obsoleti i telai a mano.
|città = Napoli
 
|anno = 1983
Nel [[1787]] [[Edmund Cartwright]] inventò il '''telaio meccanico,''' che fu perfezionato e adottato nei decenni successivi: intorno al [[1825]], un solo operaio, sorvegliando due telai meccanici, poteva sbrigare un lavoro che con i telai a mano avrebbe richiesto l'opera di una quindicina di persone. Mentre in [[India]] per tessere a mano 100 libbre di cotone occorrevano oltre 100.000 ore di lavoro, in Gran Bretagna con le nuove macchine erano sufficienti circa 135 ore, il che aumentava anche la competitività. L'aumento della produzione di tessuti stimolò lo sviluppo dell'industria chimica, per rendere competitive le fasi di candeggiatura, [[tintura]] e stampa. Ben presto l'industria chimica divenne fondamentale per tutti i rami della produzione, sia industriale, sia agricola.
|lingua = italiano
 
|annooriginale = 1889
Lo sviluppo industriale richiese quantità sempre maggiori di energia, molto superiori a quelle fornite dalla mano dell'uomo. La ricerca mirò quindi alla realizzazione di motori adeguati. Lo scozzese [[James Watt]] ([[1736]]-[[1819]]) modificò la [[macchina a vapore]], ottenendo un rendimento ben quattro volte superiore a quello delle precedenti vaporiere ([[1787]]). Nell'arco del [[XIX secolo]], la macchina a vapore finì per affermarsi definitivamente anche in altri rami della filiera produttiva (ad esempio, nei trasporti terrestri e marittimi). Essa sostituì le tradizionali fonti di energia che presentavano il gravissimo inconveniente di non essere disponibili nelle quantità e nei tempi e luoghi richiesti (mulini ad acqua e a vento), o di non essere instancabili e adeguate alle nuove macchine utensili (energia muscolare dell'uomo e degli animali). Altro fattore decisivo fu l'abbondantissima ricchezza di giacimenti di carbone in Inghilterra: la macchina a vapore consentiva di produrre energia di una intensità e di una concentrazione senza precedenti. Con l'adozione del vapore la richiesta di ferro e di leghe adeguate subì un rapido incremento.
|volume =
 
|opera =
All'inizio del [[XVIII secolo]], un progresso decisivo nel campo della [[siderurgia]], ancora nella sua fase preindustriale, era stato conseguito da [[Abraham Darby]], che per la lavorazione dei minerali ferrosi aveva iniziato ad usare, anziché il carbone di legna, il [[Coke (carbone)|coke]], ossia l'[[antracite]] distillata a secco per eliminarne le sostanze che avrebbero inquinato i processi di fusione. Senza tale innovazione, la siderurgia avrebbe presto incontrato «i limiti dello sviluppo», perché l'uso tradizionale del carbone di legna avrebbe in breve tempo comportato la distruzione delle foreste. Poiché la combustione del coke negli altiforni doveva essere ravvivata da correnti d'aria assai più intense di quelle ottenibili dai vecchi mantici azionati dai mulini, fu necessario utilizzare a questo scopo proprio la macchina a vapore, che quindi trovò la sua prima applicazione in una [[fonderia]].
|edizione =
 
|capitolo =
Tra il [[1783]] e il [[1784]] [[Henry Cort]] introdusse nella siderurgia la laminazione e il [[puddellaggio]]. Quest'ultimo consisteva nella purificazione dei minerali ferrosi mediante rimescolamento ad altissime temperature in presenza di sostanze ossidanti. La laminazione purificava ulteriormente il ferro e lo sagomava secondo le forme richieste, facendolo passare a forza attraverso i rulli di un laminatoio, che sostituiva il vecchio metodo di percussione sotto maglio e accorciava i tempi di ben quindici volte. Per ottenere barre, rotaie o travi bastava modificare la forma dei rulli.
|url_capitolo =
 
|p =
Processi analoghi a quelli svoltisi in Inghilterra fra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]] si riprodussero in tutti i paesi nei quali la rivoluzione industriale si affermò. Però, mentre in Inghilterra la rivoluzione industriale era stata il risultato di iniziative private non inquadrate in alcun piano o programma, altrove l'intervento statale ebbe una parte più o meno grande.
|pp =
 
|posizione =
=== La rivoluzione dei trasporti ===
|ISBN = 88-7042-129-5
Altro fattore scatenante della rivoluzione industriale fu quello della rivoluzione dei trasporti.
|LCCN =
 
|DOI =
Il sistema stradale in Francia fu ampliato a partire dal [[1738]] e nel [[1780]] contava già oltre 25.000 chilometri di strade costruite.
|OCLC =
Questo dimezzò i tempi di percorrenza, e facilitò quindi anche i trasporti, importanti per l'approvvigionamento dei minerali e del carbon-fossile. Una soluzione analoga fu trovata anche per l'Inghilterra che però, al posto di costruire strade, costruì canali per la navigazione. Il primo canale inglese fu finito nel 1761 e, quarant'anni dopo, la rete dei canali era pari a 1000 chilometri. Le strade delle città furono dotate di una fitta rete di binari percorsi da [[tram]] a cavalli.
|id =
 
|cid = DeSanctis
[[George Stephenson]], riuscì a costruire la [[locomotiva]] a partire dalla [[macchina a vapore]] da cui nascerà in seguito la [[ferrovia]].
|citazione =
 
|accesso = 24 luglio 2019
== Impatti sociali dell'industrializzazione ==
|urlarchivio =
=== Esplosione demografica ===
|dataarchivio =
La rivoluzione industriale innescò diverse dinamiche socio-economiche che, combinatesi fra loro, provocarono nelle aree coinvolte un rapido e considerevole accrescimento della [[popolazione]] a livello [[demografia|demografico]].
|urlmorto =
 
}}
L'innalzamento delle rese agricole, che consentirono un notevole incremento nella disponibilità delle [[risorse naturali]], i progressi nel campo igienico e sanitario, che abbatterono i [[tasso di mortalità|tassi di mortalità]] e innalzarono l'età media della popolazione, l'estinzione o comunque la riduzione delle ricorrenti calamità che da secoli colpivano le aree più popolate, come [[peste]], [[colera]], [[carestia|carestie]] di varia natura, sono tutti fattori che congiuntamente condussero nel giro di alcuni decenni ad un incremento esponenziale della popolazione.
*{{Cita libro
 
|titolo = Elogi
Complessivamente, negli ultimi due secoli, a partire quindi dall'inizio della rivoluzione industriale, la popolazione europea è cresciuta di quasi quattro volte, la aspettativa di vita è passata da valori compresi tra i 25 e i 35 anni a valori che superano i 75 anni, il numero di figli per donna scesi da 5 a meno di 2 e [[natalità]] e mortalità scesi da valori compresi tra il 30 e il 40 per mille a valori prossimi al 10.<ref>M. Livi Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Torino, Loescher, 1989.</ref>
|autore = [[Basilio Puoti]]
 
|wkautore =
L'esplosione delle dinamiche demografiche a sua volta costituirà, specie nell'epoca della [[seconda rivoluzione industriale]] un fattore di sviluppo della economia, spingendo sempre più verso varie forme di [[consumismo]], ma provocando anche nuovi problemi sociali e politici, legati all'inurbamento disordinato dei grandi centri, alla distribuzione delle risorse, ai grandi fenomeni migratori.
|curatore =
 
|traduttore =
=== Altri impatti ===
|illustratore =
La rivoluzione industriale comportò un generale stravolgimento delle strutture sociali dell'epoca, attraverso una impressionante accelerazione di mutamenti che portò nel giro di pochi decenni alla trasformazione radicale delle abitudini di vita, dei rapporti fra le classi sociali, e anche dell'aspetto delle città, soprattutto le più grandi.
|altri =
 
|url = https://play.google.com/store/books/details?id=XLqkC-bsj28C&rdid=book-XLqkC-bsj28C&rdot=1
Fu infatti prevalentemente nei centri urbani, specie se industriali, che si avvertirono maggiormente i mutamenti sociali, con la repentina crescita di grandi sobborghi a ridosso delle città, nei quali si ammassava il sottoproletariato che dalle campagne cercava lavoro nelle fabbriche cittadine. Si trattava per lo più di quartieri malsani e malfamati, in cui le condizioni di vita per decenni rimasero spesso al limite della vivibilità.
|via =
 
|editore = Giunti Editore
In Inghilterra sorsero interi quartieri di "case popolari" o "slums" che ospitavano più di una famiglia in condizioni igienico-sanitarie generalmente pessime, basti pensare che una persona su due moriva per intossicazione da materiali di costruzione.
|città = Firenze
 
|anno = 1846
Una simile situazione, sia pure con diverse varianti e aspetti peculiari a seconda dell'epoca e dei Paesi industriali, si è protratta fino a tempi più recenti, e ha dato spunto per una vasta letteratura, politica, sociologica, ma anche narrativa. In [[Francia]], ad esempio, fu [[Émile Zola]] a denunciare attraverso i suoi romanzi le miserevoli condizioni delle classi più umili nella Parigi dell'epoca, o ad esempio dei minatori, nel romanzo "[[Germinal (romanzo)|Germinal]]". Prima ancora, in [[Gran Bretagna]], [[Charles Dickens]] aveva più volte ritratto nei suoi romanzi una umanità disperata e incattivita dagli spietati meccanismi produttivi imposti dalla rivoluzione industriale.
|lingua = italiano
 
|annooriginale =
Nel [[verismo]] italiano è assente la realtà industriale, in quanto il [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]] si poggiava essenzialmente su un sistema agricolo, sostituita dalla presenza di tanti personaggi di contadini oppressi e affamati dal monopolio della nobiltà rurale: [[Nedda (novella)|Nedda]], la ragazza protagonista della breve novella considerata uno dei massimi capolavori di [[Giovanni Verga]], è un personaggio simbolo del disagio del Sud.
|volume =
 
|opera =
In campo politico-filosofico è indubbio che siano state le condizioni umane e sociali delle masse operaie dell'epoca ad aver stimolato le opere di [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]], che avranno nel secolo successivo una fondamentale importanza nel panorama politico mondiale.
|edizione =
 
|capitolo = L'elogio di Lorenzo Fazzini
Nonostante gli effetti spesso negativi sul proletariato urbano, dovuti alle iniziali condizioni di sfruttamento economico e di urbanizzazione incontrollata, la rivoluzione industriale a lungo andare ha permesso comunque di elevare le condizioni di benessere di una sempre più vasta percentuale della popolazione, conducendo già dalla fine del XIX secolo ad un generale miglioramento delle condizioni sanitarie (non è casuale che dalla rivoluzione industriale in poi l'Europa non abbia più conosciuto l'incubo della [[peste]] e delle carestie di tipo agricolo), un sensibile prolungamento della vita media degli individui, un estendersi della alfabetizzazione, la disponibilità per un maggior numero di persone di beni e servizi che in altre epoche erano totalmente preclusi alle classi più povere.
|url_capitolo = https://play.google.com/books/reader?id=XLqkC-bsj28C&hl=it&pg=GBS.PA78
 
|p =
Le numerose e importantissime novità tecnologiche hanno avuto un ruolo decisivo in tal senso. L'avvento, concentrato in pochi decenni, di grandi scoperte in campo scientifico e medico, e di invenzioni come la macchina industriale a vapore, la [[ferrovia]], l'[[energia elettrica]], l'[[illuminazione a gas]] e quella elettrica, il [[telegrafo]], la [[dinamite]], e nella seconda fase della rivoluzione, il [[telefono]] e l'[[automobile]], ha rapidamente trasformato la vita della popolazione e coinvolto l'intero quadro sociale dei paesi industrializzati, modificando alla radice secolari abitudini di vita e contribuendo ad un rapidissimo cambio di mentalità e di aspettative degli individui.
|pp = 77-91
 
|posizione =
La rivoluzione industriale darà l'avvio anche a un lento processo di emancipazione femminile, generato in prima battuta dall'ingresso nel mondo del lavoro delle donne, che in gran numero cominciano ad essere impegnate inizialmente come operaie nelle fabbriche e, a partire dall'epoca della seconda rivoluzione industriale, anche in ruoli impiegatizi e di concetto.
|ISBN =
 
|LCCN =
Anche i rapporti fra le classi sociali furono profondamente modificati: l'[[aristocrazia]], già messa in crisi dalla [[Rivoluzione francese]], perse definitivamente, con la Rivoluzione industriale, il suo primato, a favore della [[borghesia]] produttiva. Parallelamente si formò per la prima volta una vasta classe, che sarà definita da [[Karl Marx]] "[[classe operaia]]" che solo a distanza di decenni, lentamente e faticosamente, riuscirà a conquistare un suo peso sociale e politico nella vita dei paesi industrializzati.
|DOI =
 
|OCLC =
Da parte di alcune classi di lavoratori le innovazioni vennero viste come un concorrente alle loro specializzazioni, al quale si opposero con la nascita del [[luddismo]] verso il [[1811]], proponendosi di distruggere le macchine con la violenza.
|id =
 
|cid =
== Mutamento delle città ==
|citazione =
Nel [[1815]] l'unica città con più di un milione di abitanti era [[Londra]] che aveva già vissuto la prima rivoluzione industriale; seguivano tre città con circa 500.000 abitanti: [[Parigi]], [[Napoli]] e [[Istanbul]].
|accesso =
 
|urlarchivio =
Con l'industrializzazione l'aspetto della città cambia notevolmente: vengono abbattute le mura per far spazio alla nuova borghesia industriale ma soprattutto alle fabbriche e a tutte quelle persone che si trasferiscono dalla campagna alla città come lavoratori nelle stesse; poi con l'invenzione della locomotiva a vapore, la ferrovia diventa un'infrastruttura fondamentale.
|dataarchivio =
 
|urlmorto =
Gli elementi che favorivano l'industrializzazione erano la presenza di rotte commerciali, di materie prime e di legislazioni favorevoli. Per questo motivo non erano sempre le grandi città di un tempo che poi si trasformavano in città industriali, ma a volte si valorizzavano dei paesi rurali che anche se non grandi favorivano lo sviluppo. In [[Inghilterra]] gli esempi sono [[Manchester]], [[Birmingham]] e [[Leeds]], che sono passati da piccole cittadine a grandi agglomerati urbani<ref>{{Cita web |url=http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/c/c174.htmLa |titolo=Città Industriale |accesso=24 giugno 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180223050513/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/c/c174.htmLa |dataarchivio=23 febbraio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
}}
 
*{{Cita pubblicazione
=== Struttura delle città industriali ===
|titolo = Necrologia di Lorenzo Fazzini
La città industriale ha più o meno una struttura corrente formata da:
|autore = Emanuele Taddei
* centro: composto da centro storico, la parte più antica della città e che un tempo stava dentro le mura ora demolite, e case borghesi, create con l'arrivo della borghesia capitalista, ovvero i quartieri residenziali, uffici e negozi;
|curatore =
* periferia, assai più ampia del centro, composta da fabbriche e case popolari nei quartieri operai;
|wkautore =
C'erano molte differenze tra centro e periferia; se nei quartieri residenziali comincia a nascere un'architettura, l'urbanistica, che cerca di dare una pianta precisa alla città e un aspetto esteticamente bello, nella periferia le case sorgono tutte ammassate, di solito case a schiera, piccole e troppo vicino alle fabbriche: il principio di costruzione non era la funzionalità, ma piuttosto l'economia degli spazi e del denaro, e non ci si occupava di dare dei servizi obbligatori come le fognature e l'acqua corrente<ref>[http://scuolaworld.provincia.padova.it/pendola/ipertxt/p5.htm I.P.S.I.A. La vita in città] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100518091046/http://scuolaworld.provincia.padova.it/pendola/ipertxt/p5.htm |data=18 maggio 2010 }}</ref>.
|rivista = Annali Civili del Regno delle Due Sicilie
 
|volume = XIX
=== La nascita dell'Urbanistica ===
|numero =
Con la nascita dell'Urbanistica, specie nel periodo della [[seconda rivoluzione industriale]] si iniziano anche delle operazioni di riammodernamento dei centri urbani.
|editore =
Negli ultimi decenni del XIX secolo le amministrazioni delle grandi città iniziarono infatti a pianificare interventi di ristrutturazione urbanistica su larga scala, come ad esempio la [[Trasformazione di Parigi sotto il Secondo Impero|grande trasformazione]] operata a Parigi durante il [[Secondo Impero francese|Secondo Impero]], che prevedevano talvolta anche l'abbattimento di interi quartieri fra i più vecchi e fatiscenti, per far posto a zone ricostruite secondo schemi urbanistici più razionali, rispondenti a canoni più moderni e funzionali. Fu proprio per la necessità di mettere ordine e poter controllare queste enormi caotiche aree urbane che si iniziò in tutti i paesi industrializzati ad introdurre sistematicamente i numeri civici nelle abitazioni e a regolamentare in modo più rigoroso lo sviluppo delle reti stradali, fognarie e dei servizi pubblici in generale.
|città =
 
|data =
== Note ==
|anno = 1837
<references/>bh
|mese =
 
|p =
== Bibliografia ==
|pp = XVIII-XIX
* T.S. Ashton, ''La rivoluzione industriale. 1760-1830'' - Laterza, Bari, 1970
|lingua = italiano
* F.D. Klingender, ''Arte e rivoluzione industriale.'' - Einaudi, Torino, 1972
|ISSN =
* Pat Hudson, ''La rivoluzione industriale.'' - Il Mulino, Bologna, 1995
|doi =
* Claude Fohlen, [[Che cos'è la rivoluzione industriale]] - Feltrinelli, Roma, 1976
|PMID =
|id =
|cid =
|url =
|formato =
|accesso =
|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
* {{Cita pubblicazione
|titolo = Necrologia di Lorenzo Fazzini
|autore = Carlo Tortora Brayda
|curatore =
|wkautore =
|rivista = [[Il progresso delle scienze, delle lettere e delle arti]]
|volume = XVI
|numero = 32
|editore =
|città =
|data = marzo-aprile
|anno = 1837
|mese =
|p =
|pp = 298-302
|lingua = italiano
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|doi =
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|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
* {{Cita pubblicazione
|titolo = Necrologia di Lorenzo Fazzini
|autore = Cesare Malpica
|curatore =
|wkautore =
|rivista = [[Poliorama pittoresco]]
|volume = II
|numero = 41
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|data =
|anno = 1837
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|pp = 317-391
|lingua = italiano
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|url = http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ATO00191174_190916&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU&fulltext=1&viewType=onepage&mediaType=image&objectIndex=0
|formato =
|accesso = 28 luglio 2019
|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
* Guido Oldrini, ''La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento'', Bari, Laterza, 1973. Domenico Simeone Oliva, ''Sonetto alla memoria dell'egregio professore D. Lorenzo Fazzini'' in [[Poliorama Pittoresco]], II (1837), p.343.
* Luigi Valpolicella, in De Tipaldo Emilio (a cura di): ''Biografie degli Italiani illustri nelle Scienze, Lettere ed Arti, del secolo XVIII, e de' contemporanei - Compilata da Letterati Italiani di ogni provincia'', Venezia, dalla Tipografia di Alvisopoli, 1841, Vol. 8.
* [[Alfredo Zazo]], ''L'istruzione pubblica e privata nel napoletano'' (1767-1860), Il Solco, Città di Castello, 1923, p.182. - ''Le scuole private unviersitarie a Napoli dal 1799 al 1860'', Napoli, ITEA, 1926.
* Gaetano Fazzini, ''Bibliografia degli elementi di fisica sperimentale...del sig. Puoillet voltati in italiano e annotati dal professore Gaetano Fazzini'', in ''Il lucifero'', anno II, pp. 22-23.
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/lorenzo-fazzini_(Dizionario-Biografico) Dizionario biografico italiano Treccani].
* {{Cita libro
|titolo = Lorenzo Fazzini
|autore = Raffaele Santoro
|wkautore =
|curatore =
|traduttore =
|illustratore =
|altri =
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|via =
|editore = Vecchiarelli Editore
|città = Bologna
|anno = 2017
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|ISBN = 978-1521338636
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|cid = Santoro
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}}
* {{DBI|nome = |volume = |anno = |autore= Raffaele Santoro}}
* {{DBI
|nome = Fazzini, Gaetano Emanuele
|nomeurl = gaetano-emanuele-fazzini
|autore = Giuseppe La Tosa
|anno = 1995
|pagine =
|volume = 45
|accesso = 23 luglio 2019
|citazione =
|cid = LaTosa
}}
 
== Voci correlate ==
* [[Michael Faraday]]
* [[Protoindustrializzazione]]
* [[RivoluzioneFrancesco agricolaDe Sanctis]]
*[[Interazione elettromagnetica]]
* [[Rivoluzione scientifica]]
* [[Rivoluzione industriale in Inghilterra]]
* [[Seconda rivoluzione industriale]]
* [[Terza rivoluzione industriale]]
* [[Industria 4.0]]
* [[Positivismo]]
 
==Note==
== Altri progetti ==
<references />
{{interprogetto|commons=Category:Industrial revolution}}
{{VoceLibro| La fine dei capitalismi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://web.tiscali.it/itcvieste/viestani/fazzini.htm|Pagina dedicata a Lorenzo Fazzini}}
* {{cita web|http://www.retegargano.it/index.php/notizie/cultura/item/25889|Vieste - LORENZO FAZZINI, IL PIU' FAMOSO DEI VIESTANI ILLUSTRI}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|economiabiografie|storiafilosofia|fisica|matematica}}
 
[[Categoria:Sociologia economica]]
[[Categoria:Sociologia politica]]
[[Categoria:Storia moderna]]
[[Categoria:Storia dell'industria]]
[[Categoria:Storia del movimento operaio]]
[[Categoria:Storia della tecnologia]]