Muḥammad ibn Aḥmad b. Abī Bakr al-Riqūṭī al-Mursī e Castel Campo: differenze tra le pagine

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{{Infobox struttura militare
{{Bio
|Nome = MuḥammadCastel Campo
|Nome originale =
|Cognome = ibn Aḥmad b. Abī Bakr al-Riqūṭī al-Mursī
|Parte di =
|PreData = {{Arabo|محمد بن أحمد بن أبي بكر الرقوطي المرسي}}
|Posizione geografica =
|Sesso = M
|Struttura = Castello
|LuogoNascita = Ricote
|Immagine = Castel Campo (Fiavé).jpg
|GiornoMeseNascita =
|Didascalia =
|AnnoNascita = XIII secolo
|Nomemappa = Trentino-Alto Adige
|LuogoMorte = Granada
|Stato =
|GiornoMeseMorte =
|Stato attuale = ITA
|AnnoMorte = XIII secolo
|Suddivisione = {{IT-TAA}}
|Attività = teologo
|Città = {{simbolo|Fiavè-Stemma.png}} [[Fiavé]]
|Attività2 = matematico
|Tipologia = Castello
|Epoca = XIII
|Utilizzatore =
|Nazionalità = arabo
|Primo proprietario =
|PostNazionalità = musulmano, attivo nel [[XIII secolo]]
|Stile =
|Funzione strategica =
|Termine funzione strategica =
|Inizio costruzione = [[XII secolo]]
|Termine costruzione =
|Costruttore =
|Materiale =
|Armamento =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = Privato
|Proprietario attuale = Famiglia Rasini
|Visitabile = Sì
|Presidio =
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web =
|Ref =
}}
 
'''Castel Campo''' è un maniero medievale risalente al [[XII secolo]] ubicato nel comune di [[Fiavé]], in [[Provincia autonoma di Trento|provincia di Trento]].
== Primi anni e gioventù ==
Al-Riqūṭī nacque a [[Ricote]], nella [[Taifa]] di [[Murcia]]. Nei suoi primi anni di vita subì l'influenza degli [[ulema|ʿulamāʾ]] e dei [[mistici]] [[musulmani]] insediatisi nelle vicinanze di Ricote nel [[IX secolo]], che intrattenevano cordiali rapporti umani con i suoi abitanti.
 
== Cenni storici ==
Al-Riqūṭī trascorse la maggior parte della sua vita tra Ricote e Murcia. Quel dominio era nel [[XIII secolo]] un [[protettorato]] [[castiglia]]no e quel periodo era caratterizzato da una rara e felice convivenza tra le tre religioni semitiche: [[ebraismo]], [[cristianesimo]] e [[islam]]. Quell'epoca pacifica e inusuale fratellanza sociale era favorita dal fatto che l'[[infante]] [[Alfonso X di Castiglia]] (futuro re Alfonso X "il Savio") era un appassionato di [[scienze]] e di cultura in generale: fatti che agevolarono la produttiva attività di studioso di al-Riqūṭī.
[[File:Castel Campo.jpg|thumb|left|Castel Campo immerso nel panorama trentino.]]
Il castello è citato per la prima volta nel 1163 quando era già feudo della famiglia dei Campo che ottennero poi anche l'investitura di [[castel Toblino]] e [[castel Merlino]].
 
Nel 1439 a causa delle lotte tra feudatari il castello fu quasi completamente distrutto. Fu ricostruito da Graziadeo da Campo tra il 1444 e il 1457 che chiamò anche i [[Maestri comacini]] per creare la decorazione interna ricca di affreschi con scene di caccia. Alla morte di Graziadeo il maniero invece che essere trasmesso al cugino Mattia Galasso come da lui richiesto, fu trattenuto dal vescovo Hack per motivi politici. Nel 1468 i [[Trapp]] furono investiti del feudo di castel Campo che rimase tra i loro possedimenti fino al 1891 quando venne venduto al tedesco Teodor Rautenstrauch. Egli ristrutturò il castello e vi fondò una fiorente azienda agricola.
== Poliedricità di al-Riqūṭī ==
Al-Riqūṭī fu uo degli scienziati più versatili e di spicco della sua epoca, sia per quanto riguarda il contesto musulmano, sia per ciò che attiene quello cristiano. Facevano parte delle competenze di al-Riqūṭī la [[geometria]], l'[[aritmetica]], la [[medicina]] il [[diritto]], la [[teologia]], la [[logica]], la [[retorica]], la [[dialettica]] e la [[musica]]. Nel momento in cui non si era ancora trasferito nella capitale (Murcia), aveva insegnato a persone appartenenti ad altre e diverse religioni le nozioni sulle numerose scienze che coltivava, usando una delle lingue dei suoi discepoli. Dominava ovviamente la [[lingua araba]], ma anche la [[lingua ebraica]], il [[Lingua latina|latino]] e le [[lingue romanze]] che si impiegavano nei luoghi in cui teneva il suo insegnamento, in cui egli era noto come "Ricote".
 
Dopo la fine della [[prima guerra mondiale]] e il passaggio del Trentino all'Italia, Teodor Rautenstrauch fu costretto a lasciare il castello, che nel 1920 fu poi rilevato dalla famiglia Rasini di Milano che da allora ne è la proprietaria. Cesare Rasini incaricò l'architetto Livio Provasoli di avviarne il restauro, chiamando inoltre il pittore [[Verona|veronese]] [[Carlo Donati]] per affrescarne gli interni nello stile a lui più caro, l'[[Art Nouveau]]<ref>{{Cita|italiadiscovery.it|Castel Campo}}.</ref>.
== Le sue relazioni con Alfonso X il Savio ==
Tutto ciò non passò inosservato all'infante Alfonso. Nel suo attraversamento di Murcia, approssimativamente nell'anno [[1243]], al-Riqūṭī si recò nella omonima capitale del regno. Lì mantenne tutti i suoi privilegi legali e il suo status sociale e fondò per lui una ''[[Madrasa]]'' o Centro di studi. Ad Alfonso tuttavia non era sufficiente avere a sua disposizione uno dei pensatori principali della sua epoca: desiderava che egli abbracciasse il cristianesimo e si dice che gli avesse offerto grandi ricompense se avesse fatto atto di fede cristiana. Secondo Gaspar e Remiro,<ref>Mariano Gaspar y Remiro, ''Storia della Murcia musulmana", Saragozza, Tipografia de Andrés Uriarte, 1905.</ref> la risposta del musulmano a queste offerte fu:
 
Il castello, pur essendo di proprietà privata, è sede di vari eventi pubblici ed è visitabile su appuntamento.
{{quote|''"Per tutta la vita ho servito un solo Dio e non ho potuto realizzare tutto quello che Gli dovevo. Cosa sarebbe per me se dovessi servirne tre<ref>Si riferisce al mistero della Trinità, spesso equivocato dalla cultura islamica come un surrettizio esempio di politeismo.</ref> come mi chiede il re?"''.}}
 
== Note ==
== La Reconquista del regno di Murcia e l'ambiente culturale della sua capitale ==
<references />
Nel [[1266]] il regno di Murcia cadde definitivamente nelle mani della Castiglia. Dal [[1252]] Alfonso X era suo re, e aveva intenzione di pacificare il Levante iberico. A Murcia s'insediò l'[[Ordine dei Predicatori]] domenicano che fondò, sotto gli auspici del re, uno ''Studio di Lingue Orientali''.
 
== Bibliografia ==
Nonostante l'ambiente intellettuale tollerante, in questo centro sembra che si siano verificate anche polemiche e lotte teologiche contro i "non cristiani". Ciò indusse molti saggi cristiani a trasferirsi a Murcia, punto di riferimento [[Penisola iberica|peninsulare]] di grande fama culturale e intellettuale. Alfonso X, amico personale di al-Riqūṭī, premeva in modo sempre più accentuato sul pensatore musulmano perché si convertisse al cristianesimo e perché condividesse la sua saggezza con i grandi pensatori cristiani. Al-Riqūṭī pensava che non fosse necessario cambiare religione perché si producesse un interscambio culturale e di pensiero tra loro. Difatti collaborava con lo ''Studio'' dei domenicani come con la ''Madrasa''.
* {{cita libro|autore=Gorfer A.|titolo=Guida dei castelli del Trentino|città=Trento|anno=1972}}
* {{cita libro|autore1=Tabarelli G.M.|autore2=Conti F.|titolo=Castelli del Trentino|città=Novara|anno=1981}}
 
== Altri progetti ==
== Gli ultimi anni: trasferimento nel Sultanato [[Nasridi|nasride]] di [[Granada]] ==
{{Interprogetto}}
Al-Riqūṭī non patì alcuna discriminazione intellettuala per la pressione dei sapienti cristiani, ma non era più a suo agio a Murcia. La verità è che per trent'anni mantenne la sua cattedra a Murcia, ma la crescente pressione da parte del re perché diventasse cristiano e il deterioramento delle condizioni dei [[Mudejar]] nel regno di Murcia dopo le rivolte del 1264 e l'invito ricevuto da [[Muhammad II al-Faqih|Muhammad II]] di [[Sultanato di Granada|Granada]], secondo sovrano della dinastia [[nasride]], perché si trasferisse nella sua capitale multietnica e multiculturale, fecero decidere al-Riqūṭī, poco dopo il 1272, a intraprendere il suo cammino di volontario esilio alla volta di Granada, per poter vivere in terra islamica.
 
== Collegamenti esterni ==
Il Sultano granadino si fece suo discepolo, gli concesse un'alta dignità nel palazzo reale e creò per lui un Centro studi simile alla Madrasa di Murcia. Al-Riqūṭī rimase a Granada fino alla sua morte, circondato dalla stima generale. Lì avrebbe finito gli ultimi giorni della sua vita dedicati all'insegnamento e alla difesa dell'Islam in alcune controversie, delle quali si disse che sarebbe sempre uscito "vittorioso".
* {{Cita web|url=http://www.italiadiscovery.it/arte/castel-campo.html|titolo=Castel Campo|sito=italiadiscovery.it|accesso=1º gennaio 2019|cid=italiadiscovery.it}}
 
Per quanto riguarda il centro degli studi di Murcia, esso scomparve assieme al suo insegnante, e fu trasferito a Siviglia, dove, a quanto pare, produsse buoni risultati.
 
== Note ==
<references/>
 
{{CastelliTN}}
== Voci correlate ==
{{Portale|architettura|medioevo}}
* [[Scienza]]
* [[Storia della scienza]]
* [[Scuola di traduttori di Toledo]]
* [[Scienziati e studiosi del mondo arabo-islamico]]
 
[[Categoria:Castelli della provincia di Trento|Campo]]
=== Collegamenti esterni ===
* [http://www.regmurcia.com/servlet/s.Sl?sit=c,373,m,1207&r=ReP-5481-DETALLE_REPORTAJESPADRE Ricotí. Regione di Murcia (digitale)] {{es}}.
* [https://web.archive.org/web/20080321174655/http://members.fortunecity.es/mursiya/alricoti.htm fortunecity.es Al-Ricotí] {{es}}.
* [http://resad.org/?p=89 Al-Ricotí, el Valle de Ricote y Alfonso X] {{es}}.
* [http://www.um.es/universidad/historia-umu/precedentes.php Universidad de Murcia. Precedentes Medievales. ''Alfonso X: Primer promotor de la Universidad de Murcia''] {{es}}.
[[Categoria:Personalità dell'islam]]