<noinclude>
{{Parco
{{Bar7/barradisc|2019_07_25}}
|nome = Giardino Bellini
[[Categoria:Bar di Wikipedia]]
|immagine = Catania Park1.jpg
[[Categoria:Wikipedia_Bar_-_25_luglio_2019]]
|didascalia = Ingresso monumentale del giardino Bellini da via Etnea
[[Categoria:Wikipedia_Bar - Archivio_2019-30]]
|tipo = giardino pubblico
[[Categoria:Wikipedia_Bar - luglio 2019]]
|paese = ITA
</noinclude>
|città = [[Catania]]
|indirizzo =
|dimensioni = 71.000 m²
|inaugurazione = 6 gennaio [[1883]]
|entegestore = Comune di Catania
|apertura =
|ingressi = [[via Etnea]], tra il 215 e il 217; via Domenico Cimarosa, dopo il 26
|architetto = Ignazio Landolina (1822-1879)
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario = Comune di Catania
|sitoweb =
|note =
}}
Il '''giardino Bellini''' (o '''Villa Bellini''') è uno dei due [[giardino|giardini]] più antichi e uno dei quattro [[parco cittadino|parchi]] principali di [[Catania]]. Localmente è spesso indicato semplicemente come "<nowiki>'</nowiki>a Villa".
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NON CANCELLARE NESSUNA PARTE DELLA PAGINA, GRAZIE
== Storia ==
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=== Le origini ===
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[[File:Principe di Biscari.jpg|thumb|left|[[Ignazio Paternò Castello]] principe di [[Biscari]], proprietario del giardino antico. (Incisione d'epoca)]]
Visti numerosi casi in cui l'applicazione dei criteri generali di enciclopedicità delle voci riguardanti alcuni personaggi del web come gestori di blog e di canali YouTube è risultata poco efficace, credo che sia necessario fare chiarezza creando una pagina di aiuto che raccolga dei criteri di enciclopedicità specifici per i personaggi del web. Rispondete scrivendo se siete d'accordo o meno e avanzate eventuali proposte :-) --'''''[[Utente:Tsu.name|Tsu]].<small>[[Discussioni utente:Tsu.name|name]]</small>''''' 20:40, 25 lug 2019 (CEST)
Il nucleo più antico del giardino risale al [[Settecento]] ed apparteneva al [[principe]] [[Ignazio Paternò Castello]] di [[Biscari]]<ref name="unict">{{Cita web |url = http://www.dipbot.unict.it/ctnatura/flora/bellini/BELL_STO.html |editore = Università di Catania, Dipartimento di Botanica |titolo = Cenni storici}}</ref>, che lo aveva voluto secondo le tipologie di allora con [[siepe|siepi]] strutturate a formare labirinti, decorazione di [[statua|statue]] nei vialetti e numerose [[fontana|fontane]] di varia foggia a zampillo d'[[acqua]] o a cascatelle. Tale concezione architettonica gli aveva valso proprio il nome di [[Labirinto]]<ref>Il nome "Labirinto" gli era stato attribuito, secondo il Recupero in virtù della sua conformazione: {{citazione|Nella Villa del Sig. Principe di Biscari posta in questa Città, chiamata volgarmente il Laberinto, perché un quarto del giardino è piantato tutto di cipressi disposti in viottoli, che fanno tante giravolte, che difficile riesce il restituirsi nel dritto sentiero, ed uscire da quel intricato camino…}}</ref>. Il giardino era affidato ad abili giardinieri tra i quali il primo fu Pietro Paolo Arcidiacono e in seguito Giuseppe Squillaci. Dopo la morte del principe [[mecenatismo|mecenate]], avvenuta il 1º dicembre [[1786]], il giardino decadde progressivamente a causa dell'abbandono da parte degli eredi. Venne proposto in vendita a partire dal 1820 ma solo dopo un lungo periodo di trattative, il 29 settembre [[1854]] il ''Labirinto'' venne acquistato dal comune di Catania dalla proprietaria [[Anna Moncada Paternò Castello]], discendente dagli eredi del principe<ref name="unict" />.
:{{Fav}}, anche se sarà difficilissimo stabilire ''quali'' saranno i criteri.--<span style=";font-size:100%;font-family:segoe ui;">[[Utente:Jtorquy|<span style="color:#AE262B;">'''tor'''</span>]][[Discussioni utente:Jtorquy|<span style="color:#FFD700;">'''qua'''</span>]]</span> 20:46, 25 lug 2019 (CEST)
::{{fav}} Dei criteri minimi (anche molto stringenti) sono necessari, non è possibile che, come succede in gran parte ora, una personalità legata al web debba necessariamente partecipare a progetti ''al di fuori'' di esso per essere ritenuto enciclopedico.--[[Utente:Janik98|Janik98]] ([[Discussioni utente:Janik98|msg]]) 21:10, 25 lug 2019 (CEST)
=== Progetti di trasformazione e ampliamento ===
::: A parte il criterio un po' strano (il web ormai è parte preponderante della nostra vita, uno scrittore ha meno seguito di un personaggio del web), i criteri sono SUFFICIENTI, ma MAI NECESSARI. --[[Utente:Emanuele676|Emanuele676]] ([[Discussioni utente:Emanuele676|msg]]) 23:09, 25 lug 2019 (CEST)
[[File:Statua marmorea di Mazzini.jpg|thumb|Statua marmorea di [[Giuseppe Mazzini]], ingresso ovest]]
::::Sì, ma quali criteri? <small>lol</small>--<span style=";font-size:100%;font-family:segoe ui;">[[Utente:Jtorquy|<span style="color:#AE262B;">'''tor'''</span>]][[Discussioni utente:Jtorquy|<span style="color:#FFD700;">'''qua'''</span>]]</span> 00:11, 26 lug 2019 (CEST)
La trasformazione del giardino per adattarlo all'uso pubblico incontrò numerose difficoltà non ultime quelle economiche dato che per renderlo atto allo scopo previsto si dovevano risolvere i problemi connessi quali l'acquisto di alcuni [[orto (agricoltura)|orti]] privati adiacenti. Nel [[1858]] il marchese Antonio Paternò del Toscano, capo dell'amministrazione cittadina scriveva a corredo della sua relazione circa il "Progetto di un pubblico passeggio": {{citazione|Non una città che fosse pur di terz’ordine manca nel continente di una pubblica villa, ove i cittadini trovano l’opportunità di respirare l’aria ossigenata delle piante e il convegno sicuro di tutta quella gente che vuol divertirsi<ref name="dipbot">{{cita web|url=http://www.dipbot.unict.it/cnr/files/bellini/bellini.htm|titolo=Unict-CNR, Dipartimento di botanica, Villa Bellini|accesso=16 gennaio 2016}}</ref>}}
{{contrario}}: abbiamo già voci su pornostar e giocatori di poker di dubbia enciclopedicità; se poi volete i lemmi per Andrea Diprè e Giuseppe Simone, la strada è quella giusta--[[Utente:Agapito Malteni|Agapito Malteni]]<sup>[[Discussioni_utente:Agapito Malteni| (lettere in viaggio)]]</sup> 17:26, 28 lug 2019 (CEST)
Il governo borbonico autorizzò il finanziamento dei lavori ma sorsero rivalità tra gli esperti incaricati bloccandone l'esecuzione finché, nel mese di aprile [[1863]] fu dato incarico di dirigerne l'esecuzione all'architetto Ignazio Landolina (1822-1879). Venne iniziata quindi la trasformazione del giardino privato in giardino pubblico i cui lavori si protrassero fino al [[1875]]<ref name="unict" />.
:Dimenticavo, {{favorevole}} --[[Utente:Emanuele676|Emanuele676]] ([[Discussioni utente:Emanuele676|msg]]) 17:44, 28 lug 2019 (CEST)
Nel [[1866]] ai piedi della collina sud, lato via Etnea, venne posto il busto di Vincenzo Bellini a cui è dedicato il giardino<ref name="dipbot"/>.
Nel [[1875]] il comune di Catania acquistò dai Padri domenicani i terreni adiacenti a sud-ovest dell'antico Labirinto, nel [[1877]] la parte a nord che apparteneva al principe Paternò dei Manganelli e l'orto di San Salvatore dai padri Cappuccini<ref name="unict" />.
Il 4 ottobre [[1877]], sotto la nuova direzione dell'ingegnere [[Filadelfo Fichera]] ([[Catania]], 1850-1909), iniziarono i lavori di unificazione dei nuovi fondi acquisiti<ref name="unict" />.
Questi si curò di rendere più funzionale ed agevole la fruizione dell'area attraverso la risoluzione dei delicati aspetti tecnici dovuti alla morfologia del terreno, mettendo in comunicazione il giardino-labirinto del Biscari con i terreni di San Salvatore. Il Fichera - tra i maggiori esperti in materia di ingegneria sanitaria dell'epoca - riuscì ad ovviare alle dette difficoltà attraverso un elegante ed erudito impiego di scalinate, ponticelli e viali, conferendo al Giardino Bellini l'impostazione attuale.
Sul lato prospiciente via Etnea si demolirono, la casa Chiarenza e le stalle della casa Majorana<ref name="dipbot"/>.
[[File:FontanaVillaBellini.jpg|thumb|left|Vasca dei cigni; vista dalla parte superiore]]
[[File:Vasca dei cigni.jpg|thumb|left|Uno dei quattro gruppi scultorei di M. M. Lazzaro (lato nord-ovest)]]
Nel complesso venne realizzato un boschetto piuttosto fitto attraversato lungo il perimetro da un passeggiata con sentieri pedonali collegati e un viale ad anello per le carrozze; sulla collina nord fu realizzato un piazzale con al centro da un elegante chiosco in legno<ref name="dipbot"/>.
Il "viale degli Uomini illustri" ad ovest venne completato nel [[1880]] con i busti posti su colonne dei personaggi più famosi della storia italiana e catanese, ma già nel [[1875]] all'inizio del viale era stata posta la statua in bronzo di [[Giuseppe Mazzini]] opera dello scultore [[Francesco Licata]]<ref name="dipbot"/>.
=== Inaugurazione nella seconda metà del [[XIX secolo]] ===
La "villa" venne inaugurata il 6 gennaio [[1883]]<ref name="unict" /> e divenne presto abituale meta delle famiglie catanesi che vi portavano i bambini a giocare mentre passeggiavano conversando con gli amici.
=== Riordino e addobbi dagli anni trenta fino ai settanta del [[XX secolo]] ===
L'ingresso monumentale di [[via Etnea]] venne realizzato ed aperto nel [[1932]] nell'ambito del riordino della zona e della costruzione del cavalcavia sulla [[via Sant'Euplio]] in base al progetto degli architetti Antore, Samonà e Gessigrande<ref name="dipbot"/>.
L'anno dopo, alla sommità dello scalone, nel piazzale soprastante il tunnel di via Sant'Euplio al cui centro spicca la grande vasca con fontana e cigni vennero collocati i quattro gruppi di statue monumentali che rappresentano le [[Arte|Arti]], opera dello scultore [[Mimì Maria Lazzaro|Domenico Maria Lazzaro]] e le [[Ore|Stagioni]], opera dello scultore Perrotta<ref name="dipbot"/>.
==== La stagione estiva d'opera ====
Nel luglio [[1935]] vengono rappresentate ''[[Norma (opera)|Norma]]'' con [[Gina Cigna]], [[Ebe Stignani]] e [[Tito Schipa]], ''[[La sonnambula]]'' con [[Iva Pacetti]] e Schipa ed ''[[Il pirata]]'' con la Pacetti, nell'agosto [[1942]] ''[[Turandot]]'' diretta da [[Ottavio Ziino]] con un giovane [[Mario Del Monaco]] e [[Giovanni Inghilleri]] e ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' con [[Maria Pedrini]], Del Monaco ed Inghilleri, nell'agosto [[1951]] ''[[Aida]]'' con [[Mario Filippeschi]], ''[[La traviata]]'' diretta da [[Pino Donati]] con [[Gianni Raimondi]] ed [[Afro Poli]], ''[[La forza del destino]]'' con [[Ugo Savarese]], ''[[Stabat Mater (Rossini)|Stabat Mater]]'' diretto da Donati con [[Antonietta Stella]] e ''[[Manon (Massenet)|Manon]]'' con [[Clara Petrella]], la Stella e [[Giuseppe Di Stefano]] e nel settembre [[1952]] con [[Gigliola Frazzoni]] ''[[Rigoletto]]'', ''[[Madama Butterfly]]'' ed ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]''.
Alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] venne riordinata la zona del tunnel di via Sant'Euplio e quelle adiacenti. In quegli anni venne curato ampiamente l'aspetto [[fiore|floreale]] ed esperti giardinieri creavano veri e propri disegni ed iscrizioni nelle aiuole delle collinette gemelle. Poco tempo dopo venne incrementato il numero di [[voliera|voliere]] e di volatili esotici, quindi acquisiti ed allevati anche volatili acquatici come [[anatra|anatre]] e [[Cygnus (zoologia)|cigni]], il cui habitat era stato attrezzato nelle grandi vasche e fontane di cui il giardino era dotato. Verso il [[1960]] il giardino divenne anche un piccolo zoo con volatili stanziali in libertà ed animali, come varie specie di [[scimmia|scimmie]], ed infine anche elefanti.
=== Progressiva decadenza dalla metà degli anni settanta in poi ===
[[File:Resti del padiglione cinese.jpg|thumb|left|Resti del padiglione cinese distrutto da incendio doloso]]
[[File:Giardino Bellini1.jpg|thumb|Piazzale centrale e collinetta del Salvatore in cattive condizioni nel novembre del [[2007]].]]
A partire dalla metà degli [[Anni 1970|anni settanta]] iniziò un progressivo ridimensionamento dei fondi comunali stanziati per la manutenzione ordinaria e la decadenza non tardò a manifestarsi. Le [[pioggia|piogge]] rovinarono ampiamente le aiuole in pendenza della parte sud del giardino e le [[piante]] mal curate inselvatichirono. Quelle stagionali scomparvero addirittura. Non miglior sorte toccò agli animali che lentamente si ridussero. L'elefante [[india]]no donato alla città dal [[Circo (spettacolo)|circo]] Orfei, ultimo sopravvissuto del piccolo ma ricco zoo del Bellini, morì alla metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]].
Dagli ultimi [[anni 1990|anni novanta]] è stato usato per manifestazioni culturali e religiose, per concerti canori, perfino per fiere tradizionali. Ha perso tuttavia l'antica frequentazione di famiglie con i propri bambini.
Dopo anni di incertezza e abbandono nel [[2001]] un incendio di origine non chiara distrusse totalmente il padiglione cinese posto alla sommità della collinetta nord, assieme al suo contenuto in libri e documenti. Per alcuni anni la fruibilità fu prima ridotta a causa di transenne e ponteggi che permettevano solamente il transito nel senso della lunghezza nel viale alberato adiacente la via Sant'Euplio e poi del tutto negata.
Nel [[2007]] venne approntato un progetto di recupero funzionale<ref>{{cita web|url=http://www.comune.catania.it/il_comune/organizzazione/uffici_comunali/direzioni/lavori_pubblici/progetto_villa_bellini/Sintesi_della_relazione_al__progetto_esecutivo.aspx|editore=Comune di Catania|titolo=Sintesi della relazione al progetto esecutivo|accesso=29 settembre 2010}}</ref> molto contestato perché se fosse stato realizzato avrebbe stravolto l'aspetto globale architettonico e botanico del giardino<ref>[http://www.girodivite.it/Recupero-e-valorizzazione-del.html le ragioni della contestazione]</ref>.
Il 23 settembre [[2010]], anniversario della morte di [[Vincenzo Bellini]], con una pomposa cerimonia inaugurale e un concerto della banda dei [[carabinieri]] tenuto nel chiosco della musica da lungo tempo inattivo, dopo un sommario riattamento, il giardino fu riaperto al pubblico. Tuttavia non venne restaurata quasi nessuna delle originali strutture e neanche curato il patrimonio naturalistico d'insieme lasciando il tutto in condizioni di generale trascuratezza<ref>{{cita news|autore=|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/cronaca/15_aprile_16/giardino-bellini-versa-degrado-0ac41f26-e40d-11e4-8e91-005682cf2ca0.shtml |titolo= Il Giardino Bellini versa nel degrado |pubblicazione=Corriere del Mezzogiorno |data=16 aprile 2015 |accesso=21 ottobre 2015 }}</ref>. Il giardino Bellini è ormai classificabile quale [[giardino|parco]] alberato.
== Il giardino ==
=== Struttura ===
[[File:Fontana e ingresso ovest.jpg|thumb|Fontana e ingresso ovest]]
[[File:Fontana e statua di ninfa.jpg|thumb|left|Fontana e laghetto con ninfa (in secca)]]
[[File:Grotticella con statua; un tempo fontana decorativa oggi asciutta.jpg|thumb|left|Grotticella con gruppo scultoreo e fontana alla base della scalinata a tenaglia]]
[[File:Villa Bellini ingresso nord.jpg|thumb|Villa Bellini, ingresso nord da piazza Roma]]
[[File:Villa Bellini, vegetazione lato nord.jpg|thumb|left|La vegetazione rigogliosa sul lato nord]]
Dopo le aggiunte fatte all'antica villa settecentesca di proprietà privata del nobile [[Ignazio Paternò Castello]], il giardino venne aperto al pubblico nel gennaio del [[1883]] con la forma quadrangolare, rimasta pressoché inalterata. In posizione periferica all'inizio con la crescita del perimetro urbano è finito con l'essere situato nel centro storico della città, con l'ingresso principale sulla [[via Etnea]] e due ingressi ulteriori, uno ad est dove via Santa Maddalena diventa via Salvatore Tomaselli e uno a nord su piazza Roma; il giardino si estende su di una superficie di circa 71.000 m²<ref name="dipbot"/>.
L'ingresso da via Etnea avviene attraverso uno scalone, fiancheggiato da aiuole fiorite, che conduce ad un piazzale con al centro una grande vasca nella quale fino agli anni ottanta nuotavano dei cigni. Sulla collinetta che fa da sfondo alla vasca venne posto nella seconda metà del [[XX secolo]] un grande orologio, il cui quadrante è costituito da piantine sempreverdi. Sopra di esso trova posto la data "scritta" con piantine, che i giardinieri modificano giornalmente, che indica giorno mese ed anno.
La struttura del giardino nel suo complesso è costituita al suo interno da due colline simmetriche e da un grande viale che circonda, ad anello allungato, la collinetta nord. Concentrico ad esso vi è un altro viale pedonale collegato mediante vialetti contornati da siepi a labirinto alle varie piazzole ed aree nelle quali insistono grotticelle con giochi d'acqua e luoghi appartati con panchine.
Alla sommità della collinetta sud è posto un [[chiosco]] in [[ferro battuto]], di stile moresco, con un palco per la [[musica]] nel quale la banda municipale teneva i propri concerti fino al [[1958]] anno in cui venne sciolta<ref name="dipbot"/>. In seguito, per un altro decennio, i concerti venivano tenuti meno regolarmente, nel periodo estivo.
Alla sommità dell'altra vi era un caratteristico padiglione cinese in [[legno]] pregiato di ciliegio di forma circolare, costruito nel [[1869]] in quanto dono dell'imperatore della [[Cina]], in cui era ubicata al suo interno una [[biblioteca]]. Venne ricostruito in quanto deperitosi nel tempo ma venne distrutto completamente nel [[2001]] da un incendio (molto probabilmente doloso) e mai più ricostruito.
Un ampio piazzale dal terreno sabbioso al centro del giardino divide le due collinette: un tempo questo era il luogo nel quale sostavano le carrozze dei visitatori. Sul lato ovest una scalinata a tenaglia raggiunge la quota ove si stende il viale degli uomini illustri; alla sommità di essa è posto un [[Gnomone|orologio solare]] dodecaedrico che faceva parte dell'antico "Labirinto" del Principe di Biscari, opera dello studioso tedesco [[Wolfgang Sartorius von Waltershausen|Wolfang Sartorius]]<ref name="dipbot"/>.
Lungo i viali secondari sono poste statue, fontane, vasche, voliere e chioschi. Sul lato ovest, parallelo alla via Salvatore Tomaselli, si stende il viale degli "Uomini illustri" che è fiancheggiato dai busti, posti su colonne, dei maggiori personaggi rappresentanti le glorie della città<ref name="dipbot"/>.
Una caratteristica, oggi perduta, erano le numerose grotte in pietra lavica al cui interno erano ricavate delle fontane con giochi d'acqua, spesso con pesci rossi nella vasca.
=== Flora ===
[[File:Catania Park22.jpg|thumb|Vasca dei cigni, orologio floreale e calendario; in alto, sullo sfondo, il padiglione della musica]]
La [[flora]] del giardino è molto varia, costituita in maggior parte da specie di provenienza [[subtropicale]] che si sono acclimatate molto bene.
In quantità minore sono le specie mediterranee: ''[[Pinus halepensis]]'', ''[[Pinus pinea]]'', ''[[Cupressus sempervirens]]'', ''[[Ulmus canescens]]'', ''[[Quercus ilex]]'' e ''[[Viburnum tinus]]''.<br />
Dominante è la copertura arborea e arbustiva della forma fanerofitica che (all'atto del censimento) comprendeva 107 specie, appartenenti a 85 generi e 54 famiglie.<br />
Numerosa la presenza delle palme delle specie ''[[Chamaerops humilis]], [[Phoenix dactylifera]], [[Phoenix canariensis]], [[Phoenix reclinata]], [[Livistona chinensis]], [[Livistona australis]], [[Washingtonia filifera]], [[Washingtonia robusta]], [[Erythea armata]], [[Trachycarpus fortunei]], [[Howea|Howea forsteriana]], [[Howea|Howea belmoreana)]]''<ref name="dipbot"/>.
Consistente è la presenza di ''[[Araucaria heterophylla]], [[Araucaria bidwillii]], [[Araucaria columnaris]], [[Araucaria cunninghamii]]'' e di ''[[Ficus magnolioides]], [[Ficus microcarpa]], [[Ficus elastica]]''; numerosi sono gli esemplari di ''[[Sophora japonica]], [[Cupressus sempervirens]], [[Pinus pinea]]'' e i filari, lungo i viali, di ''[[Platanus hybrida]]'' e ''[[Schinus molle]]'' che costituiscono il decoro arboreo degli stessi<ref name="dipbot"/>.
Molte delle siepi sono realizzate con ''[[Ligustrum vulgare]], [[Pittosporum tobira]], [[Viburnum tinus]]'' e ''[[Cestrum parquii]]''; le bordure decorative, i disegni e le rappresentazioni con ''[[Portulacaria afra]], [[Buxus sempervirens]], [[Leonotis leonurus]], [[Bougainvillaea glabra]]''<ref name="dipbot"/>.
Presenti anche esemplari di ''[[Ailanthus altissima]], [[Rhamnus alaternus]], [[Pistacia lentiscus]]'' e ''[[Ulmus canescens]]''.
Specie erbacee a fioritura vistosa ''[[Anthirrhinum majus]], [[Matthiola incana]], [[Salvia splendens]], [[Viola wittrockiana]], [[Tulipa]]'' riempiono le aiuole o decorano le strutture in maniera discontinua o casuale<ref name="dipbot"/>.
Residui della vegetazione iniziale del giardino sono due esemplari di ''[[Araucaria columnaris]]'' all'ingresso principale, numerosi esemplari di ''[[Washingtonia filifera]]'', le ''[[Phoenix dactylifera]]'' alla base della collina nord, gli ''[[Schinus molle]]'' del Viale degli uomini illustri e i ''[[Platanus hybrida]]'' ai lati dei viali lato piazza Roma<ref name="dipbot"/>.
=== Il giardino zoologico ===
Un primo piccolo [[giardino zoologico]] fu realizzato sin dai primi tempi con voliere e volatili in libertà<ref name="dipbot"/>.
Intorno agli [[anni 1960|anni sessanta]] e per circa un decennio, il piccolo [[giardino zoologico|zoo]] venne arricchito di molte varietà di uccelli, [[anatra|anatre]], [[oca|oche]] e cigni nelle varie vasche del giardino e [[pavone|pavoni]] in libertà; inoltre [[rettile|rettili]] e [[serpente|serpenti]] in apposite gabbie e varietà di [[scimmia|scimmie]] ed altri piccoli animali, in un apposito recinto; trovarono posto anche alcuni elefantini e un [[elefante]] indiano donato da un circo di passaggio, come simbolo della città di Catania.
Le difficoltà economiche e una certa dose di insensibilità tuttavia depauperarono lentamente il prezioso patrimonio zoologico che piano piano si ridusse a zero e ridussero quello botanico.
=== Anni duemila: più parco che giardino ===
Lo splendore dell'antico giardino è offuscato dalla totale mancanza delle decorazioni floreali che ne costituivano l'attrazione e dall'assenza dei [[cigni]] di un tempo della grande vasca di ingresso, dalla mancanza dell'acqua nelle molte vasche e fontane decorative oltre ché delle anatre e dei pesci rossi che vi nuotavano; i cigni della grande vasca sono stati sostituiti da due sagome di [[gruidae|gru]] mancanti di alcuna attinenza col passato<ref>{{cita web|url=http://www.lasiciliaweb.it/index.php?mod=video&id=46062|titolo=Riapertura polemica Catania: inaugurata la nuova Villa Bellini, non mancano le proteste|accesso=29 settembre 2010|editore=LaSiciliaWeb.it}}</ref>, alcune siepi decorative e divisorie con steli di tondino di ferro ad imitazione di piante.
Una generale trascuratezza rende il vecchio giardino più simile ad un comune parco.
== Decorazioni monumentali e commemorative ==
=== Viale degli "Uomini illustri" ===
[[File:Brogi, Carlo (1850-1925) - n. 16815 - Catania - Villa Bellini.jpg|thumb|right|Il viale degli uomini illustri negli [[anni 1920|anni venti]]]]
Il viale degli "Uomini illustri", posto ad ovest del giardino, fu inaugurato nel 1880 con i busti dei personaggi più famosi della storia italiana e catanese posti su colonne; già nel 1875 all'inizio del viale era stata posta la statua in bronzo di [[Giuseppe Mazzini]]. I lavori si conclusero nel 1883. Nel corso degli ultimi decenni, a causa dell'incuria e della scarsa vigilanza, alcuni busti sono stati oggetto di vandalismi ed asportazioni furtive.
Dopo la riapertura del 23 settembre 2010 sono presenti:
<gallery>
File:Capuana L.jpg|<div align="center">[[Luigi Capuana]]</div>
File:Scultura a Frontini.jpg|<div align="center">Busto di Francesco Paolo Frontini, opera di [[Mimì Maria Lazzaro]], del [[1957]], trafugato negli anni ottanta.</div>
File:Rapisardi M.jpg|<div align="center">[[Mario Rapisardi]]</div>
File:Calì E.jpg|<div align="center">[[Gaetano Emanuel Calì]]</div>
File:De Roberto F.jpg|<div align="center">[[Federico De Roberto]]</div>
File:Martoglio N.jpg|<div align="center">[[Nino Martoglio]]</div>
File:Verga.jpg|<div align="center">[[Giovanni Verga]]</div>
File:Grasso G.jpg|<div align="center">[[Giovanni Grasso (1873-1930)|Giovanni Grasso]]</div>
File:Musco A.jpg|<div align="center">[[Angelo Musco]]</div>
File:Pastura F.jpg|<div align="center">[[Francesco Pastura]]</div>
File:Stesichorus.jpg|<div align="center">[[Stesicoro]]</div>
File:Busto di De Branca.jpg|<div align="center">[[Antonio De Branca]]</div>
File:Busto di Michele Rapisardi.jpg|<div align="center">[[Michele Rapisardi]]</div>
</gallery>
=== Localizzazioni sparse di busti e statue di personalità illustri ===
Lungo i viali e negli spiazzi sono presenti molti altri monumenti e busti di personalità di spicco della società catanese e della storia d'Italia.
<gallery>
File:Busto Angelo Majorana.jpg|Busto di [[Angelo Majorana Calatabiano]]; piazzale di ingresso principale, inizio viale lato nord.
File:Busto Antonino di Sangiuliano.jpg|[[Antonino Paternò Castello, marchese di San Giuliano|Antonino di Sangiuliano]]; piazzale di ingresso principale, lato via Sant'Euplio.
</gallery>
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita web|url=http://www.dipbot.unict.it/cnr/files/bellini/bellini.htm|titolo=Università degli studi di Catania, Dipartimento di botanica, CNR, Villa Bellini|accesso=16 gennaio 2016}}
* {{Cita libro |autore = Maria Teresa Di Blasi |autore2 = Concetta Greco Lanza |titolo = Il Cicerone. Storia, itinerari, leggende di Catania |ed = 2 |città = Catania |editore = Edizioni Greco |anno = 2007 |isbn = 978-88-7512-060-3 }}
* {{Cita libro |autore = Marina Galeazzi |titolo = Il Giardino Bellini di Catania. Tra storia e progetto |ed = 2 |città = Acireale-Roma |editore = [[Bonanno Editore]] |anno = 2010 |isbn = 978-88-7796-758-9 }}
*{{cita pubblicazione |cognome=Giglitto |nome=Danilo |anno=2013 |mese=dicembre |titolo=Il giardino Vincenzo Bellini di Catania. Una prospettiva antropologica |url=http://ojs.unica.it/index.php/anuac/article/view/1722|accesso=16 gennaio 2016}}
== Voci correlate ==
* [[Giardino Pacini]]
* [[Orto botanico di Catania]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.dipbot.unict.it/cnr/files/bellini/giardino.htm|titolo=Pagina ufficiale|editore=sul sito del Dipartimento di Botanica dell'Università degli Studi di Catania|accesso=16 gennaio 2016}}
{{Portale|architettura|botanica|Sicilia|storia}}
[[Categoria:Giardini di Catania|Bellini, Giardino]]
[[Categoria:Vincenzo Bellini]]
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