Museo delle navi antiche di Pisa e Pagazzano: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Museo
|Nome=Pagazzano
|Nome= Museo delle Navi Antiche di Pisa
|Panorama=pagazzanotemplate.png
|Immagine= Arsenali Medicei - Pisa.jpg
|Didascalia=Centro, Glimunicipio [[arsenalie medicei]] sede del museochiesa parrocchiale
|Bandiera=Pagazzano-Gonfalone.png
| Stato =Italia
|Voce bandiera=
|Località = [[Pisa]]
|Stemma=Pagazzano-Stemma.png
|Indirizzo = Arsenali Medicei, Lungarno Ranieri Simonelli
|Voce stemma=
|Tipologia= [[Archeologia]]
|Stato=ITA
|Fondatori= <!-- Fondatori del museo -->
|Grado amministrativo=3
|Data di apertura= <!-- Data di apertura del museo -->
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 2=Bergamo
|Amministratore locale=Raffaele Giuseppe Moriggi
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=14/06/2004
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=5.24
|Note superficie=[http://www.comune.pagazzano.bg.it/index.php?pagina=pagine&id=86 informazioni ufficiali sul sito del comune]
|Abitanti=2083
| Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
| Aggiornamento abitanti=31-12-2017
|Sottodivisioni=''nessuna''<ref>
[https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/pagazzano.pdf Comune di Pagazzano - Statuto]</ref>
|Divisioni confinanti=[[Brignano Gera d'Adda]], [[Bariano]], [[Morengo]], [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]]
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=2383
|Diffusività=
|Nome abitanti=pagazzanesi
|Patrono=[[santi Nazario e Celso]]
|Festivo=27 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Pagazzano (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Pagazzano nella provincia di Bergamo
}}
'''Pagazzano''' (''Pagasà'' in [[dialetto bergamasco]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia, Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |isbn=88-87353-12-3 }}</ref><ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 467}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di circa 2.083<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> abitanti della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]], distante circa 15 chilometri a sud dal [[Bergamo|capoluogo orobico]] e 35 chilometri da [[Milano]].
 
== Origini del nome ==
Il '''museo delle navi antiche di Pisa''' è un museo archeologico di [[Pisa]], destinato a contenere le circa 30 navi antiche scoperte nel [[1998]]. Il Museo, "inaugurato" nel [[2013]], al [[2017]] era ancora in corso di allestimento.
Non vi è certezza sull'[[etimologia]] del [[Nome (diritto)|nome]], da alcuni voluto come derivazione di ''[[pagus]]'' e ''anus'' ossia ''villaggio antico'' da altri derivato dal nome di un proprietario romano ''Pacatius''.
L'editto per il compartimento dello Stato di Milano del 10 giugno 1757, nel menzionare i comuni della Pieve di Gera d'Adda, cita anche quello di Pagazzano.
 
== Storia e descrizione del ritrovamento ==
=== Le origini ===
Nel dicembre del [[1998]] durante i lavori per la costruzione di un edificio che avrebbe dovuto ospitare la sede del nuovo [[Sistema di Comando e Controllo]] (SSC) presso la [[stazione di Pisa San Rossore]] iniziarono a emergere dagli scavi sotterranei tracce di materiale archeologico.
Situata in quella che in [[Storia di Roma|epoca romana]] era chiamata ''[[Insula Fulcheria]]'' Pagazzano ha sempre avuto il carattere prevalente di piccolo insediamento [[agricoltura|agricolo]] che peraltro mantiene tuttora.
 
Ha partecipato come i [[comune|comuni]] limitrofi alla [[centuriazione]] che i [[Civiltà romana|Romani]] effettuarono nell'area, e di essa rimangono tracce nell'attuale [[topografia]].
La scoperta si rivelò presto ben più importante del previsto, trattandosi di un sito di grande importanza. Inizialmente si riteneva si trattasse di uno scalo portuale, ma ben presto si è identificata la vera natura del deposito: si tratta del punto di incrocio di un canale della centuriazione pisana con il corso del fiume [[Serchio]] (l'antico "Auser"), dove, a seguito di una serie di disastrose alluvioni (ne sono state identificate almeno nove, dal [[II secolo a.C.]] al [[VII secolo d.C.]]), sono affondate almeno trenta imbarcazioni.
 
Caratterizzata da una limitata [[densità demografica]], Pagazzano ha sempre subito i vari processi [[storia|storici]] che l'hanno interessata piuttosto che parteciparvi da [[protagonista]].
Le imbarcazioni, tra navi da trasporto e barche fluviali, sono risultate essere perfettamente conservate, grazie alla particolare situazione di completa mancanza di [[ossigeno]] e la presenza di falde sotterranee. Ci sono così potuti pervenire una grande quantità di materiali solitamente deperibili, quali legno, cordami, cesterie, attrezzi da pesca e utensili. Inoltre si è recuperato buona parte del carico di queste navi contenuto in anfore e vasi. Dagli studi approfonditi si è potuti risalire anche a valide ipotesi sull'area di provenienza delle navi, che sarebbero giunte da varie parti del [[Mediterraneo]]: [[Gallia]], [[Campania]], [[Adriatico]], ecc.
 
=== Il medioevo ===
La scoperta eccezionale ha fatto parlare di una ''[[Pompei]]'' in versione marittima. Il cantiere, data la grande complessità della situazione stratigrafica, è stato reso stabile e trasformato in un cantiere scuola, dove gli scavi proseguono alacremente. Le imbarcazioni sono in corso di restauro presso il ''Centro di Restauro del Legno Bagnato'', realizzato presso il Cantiere.
Pagazzano mantenne anche nel medioevo le sue caratteristiche di piccolo [[borgo (geografia)|borgo]] agricolo con limitato appeal [[strategia|strategico-militare]] nonostante la sua posizione centrale lungo l'asse [[Crema (Italia)|Crema]]-[[Bergamo]].
 
Vi fu costruita una [[fortificazione]], secondo alcuni nel [[VI secolo]], secondo altri nel [[X secolo|X]] per difendersi dalle [[razzia|razzie]] degli [[Magiari|Ungari]].
Il cantiere delle Navi Antiche e il centro di restauro del Legno Bagnato, oltre ad ospitare studenti e tirocinanti in Archeologia e Restauro da tutto il mondo, sono [http://www.navidipisa.it/ visitabili] in un percorso attrezzato, che permette di osservare le attività di scavo, restauro e studio in corso.
 
Pagazzano già nell'[[XI secolo]] gravitava nell'[[orbita]] [[politica|politico-militare]] [[Storia di Milano|milanese]] per ritrovarsi nel [[1300]] nel [[possesso]] dei [[Visconti]] che vi costruirono tra il [[1450]] al [[1475]] il [[castello]] che è rimasto, in buono stato di conservazione nella sua struttura [[architettura|architettonica]], il suo [[monumento]] più importante e dal notevole fascino [[medioevo|medievale]].
== La sequenza dello scavo ==
Il sito, in realtà, presenta una stratigrafia ancora più complessa, testimoniando la storia di un’ansa fluviale del [[Serchio]] per oltre 1200 anni di storia. Sono state al momento identificate 13 fasi:
 
Il castello, costruito sulla preesistente fortificazione, ha un aspetto spiccatamente militare privo di quegli abbellimenti e arricchimenti architettonici che hanno trasformato analoghi edifici in [[palazzo|dimore]] [[principe]]sche.
'''FASE I''' (VI-V secolo a.C.)
 
La struttura in [[mattone|mattoni]] [[cottura|cotti]] è tipica dell'architettura militare viscontea, ha forma [[Quadrato (geometria)|quadrata]] circondata da un largo [[fossato]] che ne aumentava la funzione difensiva.
I ritrovamenti più antichi consistono nei resti di alcune capanne etrusche, localizzate in una radura del fitto bosco che caratterizzava la piana pisana nei pressi del fiume. La riva fluviale era rinforzata da una palizzata e da una lunga massicciata, mentre un corso d’acqua minore era regolato da una saracinesca in legno.
 
In tempi successivi fu aggiunta una [[loggia]], piuttosto rustica, sul [[Nord|lato a sera]], per aumentarne la capacità [[casa|abitativa]] ma senza migliorane l'aspetto estetico, anche se, complessivamente, rimane un gradevole esempio dell'architettura militare.
'''FASE II''' (200-175 a.C.)
 
=== Età moderna ===
Con il II secolo a.C., assistiamo alla prima alluvione e al primo naufragio. Una imbarcazone di grandi dimensioni (la cosiddetta “nave ellenistica” o nave “R”), proveniente verosimilmente dalla Spagna, si schianta contro la riva disperdendo i suoi elementi e il suo carico in una vasta area. La nave trasportava derrate alimentari (tra cui un carico di prosciutti di spalla probabilmente in salamoia) contenuti in anfore.
Pagazzano e ancor più il suo [[castello]] fu oggetto di interesse nell'annosa [[guerra|contrapposizione]] tra i [[Visconti]]-[[Sforza]] e la [[Serenissima]], passando ripetutamente da un soggetto all'altro, senza che tuttavia migliorassero le condizioni socioeconomiche degli abitanti del borgo. La controversa questione legata al confine tra le due potenze venne definita con la costruzione del [[fosso bergamasco]], canale che lambiva anche il territorio di Pagazzano, delimitandolo ad est e relegandolo definitivamente sotto l'influenza milanese.
 
Con la caduta della [[dinastia]] degli Sforza ad opera dei [[Regno di Francia|Francesi]] Pagazzano entrò, assieme a Milano, nella sfera d'influenza di questi ultimi per passare dopo il [[trattato di Cateau-Cambrésis]], [[1559]], sotto gli [[Spagna|Spagnoli]].
'''FASE III''' (100-50 a.C.)
[[File:GiorcesPagazzanoBG6.JPG|left|upright=1.5|thumb|Il castello]]
 
Il periodo spagnolo fu il più duro per la comunità di Pagazzano, che dovette subire oltre il malgoverno dei nuovi dominatori, soprusi e ruberie che ne bloccarono lo sviluppo economico e [[demografia|demografico]] contribuendo al suo regresso.
Nel corso del I secolo a.C. scompaiono i pollini di alberi di alto fusto che hanno caratterizzato tutta la fase etrusca, e compaiono pollini di [[graminacee]] (campi coltivati) e di erbe palustri (campi incolti a lato del fiume). Il nuovo paesaggio [[Centuriazione|centuriato]] della colonia romana parte da un intensivo disboscamento ([[Strabone]] V.2.5 parla del commercio del legname come di una delle principali fonti di reddito della Pisa romana) e pone le basi per il considerevole dissesto idrogeologico che porterà alle grandi alluvioni di età romana. Il paesaggio si organizza, come di consueto nelle colonie romane, con una divisione agraria regolare del territorio, in ''centurie'' di 710 metri di lato, alcune delle quali delimitate da canali di drenaggio. Proprio uno di questi canali attraversa l’area di scavo e interseca il corso del fiume Serchio, creando la situazione di rallentamento delle acque che genererà il deposito archeologico rinvenuto. Il rinvenimento di alcuni ''dolia'' (grandi orci per derrate alimentari), trasportati dalla corrente fluviale, testimoniano la presenza di un relitto esterno all’area di scavo, e di una alluvione non documentata stratigraficamente.
 
Con il passaggio sotto la dominazione [[Impero austriaco|austriaca]], 1700, dominazione dura ma efficiente, vi fu un notevole miglioramento nelle condizioni di [[vita]] della [[comunità]]. Si sviluppò un incremento demografico e un miglioramento generale nelle condizioni di vita verificabile anche da un certo sviluppo edile e dall'utilizzo di materiale più pregiato nelle costruzioni.
'''FASE IV''' (0-15 d.C.)
 
Passato il periodo [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]], che a Pagazzano produsse i consueti aspetti negativi determinati dalla presenza di una truppa turbolenta e per necessità saccheggiatrice, il villaggio ritornò, dopo il [[Congresso di Vienna]], [[1818]], sotto la dominazione austriaca.
La prima grande alluvione, una delle più disastrose, coinvolse numerose imbarcazioni, tra le meglio conservate:
 
Il miglioramento delle condizioni socioeconomiche della comunità nel periodo austriaco consentì quello sviluppo demografico che si era arrestato oltre a un incremento della produzione agricola.
- La ''nave “C”'' o “''Alkedo''” è uno dei relitti meglio conservati dell’antichità classica. Nave da diporto foggiata a forma di nave da guerra, era spinta da dodici rematori. La nave è stata rinvenuta sostanzialmente intatta, ad eccezione di parte della poppa e dell’arco di prua. Il nome “Alkedo” (gabbiano in latino) era tracciato in lettere greche su di una panca.
 
La ricerca di nuove aree da dedicare all'[[agricoltura]] determinò a una deforestazione selvaggia che eliminò la ricca zona [[bosco|boschiva]] presente sul territorio.
- La ''nave “B”'' era una nave da carico di medie dimensioni. Trasportava derrate alimentari e sabbia dalla Campania in anfore riutilizzate. Al di sotto del carico, rovesciatosi su di un lato in seguito al naufragio, è stato rinvenuto il corpo di un marinaio, ancora abbracciato al suo cane.
 
Lo sviluppo di Pagazzano si incrementò dopo il [[1861]] con l'[[Unità d'Italia]] rimanendo tuttavia dominante un'[[economia]] a carattere prevalentemente agricolo.
- La ''nave G'' e la ''nave E'' sono resti di due barconi fluviali, probabilmente utilizzati per il trasbordo e il trasporto locale delle merci.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
'''FASE V''' (I-II secolo d.C.)
Tra i principali siti d'interesse emergono per importanza:
*[[Castello di Pagazzano]]
*Chiesa dei Santi [[Nazario e Celso]] MM.
*Chiesa di San [[Francesco d'Assisi|Francesco]]
 
== Centro storico ==
Una alluvione minore coinvolge la ''nave “P”'', un barcone fluviale a fondo piatto. Viene realizzato un molo-contrafforte alla confluenza del canale probabilmente per contrastare l’[[erosione]] fluviale. Nei pressi dello scavo si insedia una fornace che produce [[ceramica invetriata]].
Il centro storico di Pagazzano riveste una grande importanza nel panorama urbanistico del paese, avendo mantenuto la struttura che il borgo possedeva in età medievale, anche se l'evoluzione edilizia ha esteso nel tempo il comune verso nord. Attualmente il centro storico presenta un impianto urbanistico relativamente moderno, anche se è prevista una riqualificazione, in parte già completata, delle aree circostanti il castello e la Corte Berghemina.
 
== Geografia fisica ==
'''FASE VI''' (imperatore [[Adriano]])
=== Territorio ===
{{...}}
 
===Posizione geografica===
Assistiamo a un ulteriore spostamento verso nord del corso del fiume; una alluvione coinvolge due imbarcazioni fluviali, la ''“H”'', barchino a fondo piatto del tutto simile a quelli ancora in uso nelle acque interne del centro Italia, e la ''barca “F”'', a volte erroneamente indicata come “piroga”. Si tratta di una lunga ''lintres'', imbarcazione fluviale dalla forma affusolata e dalla sagoma deformata, per consentire la remata da un solo lato, proprio come le moderne gondole. Un relitto esterno all’ area è testimoniato da materiali [[Fluitazione|fluitati]]. Alla fine dell’età adrianea sulla riva del fiume si imposta un probabile cantiere navale: un vascone rivestito da ceramica di scarto per sagomare sott’ acqua i tronchi delle chiglie, attrezzi per la lavorazione del legno e forcelle per il sostegno delle imbarcazioni fanno propendere per questa interpretazione.
Il comune è situato all'estremità meridionale della [[Bassa Bergamasca|pianura bergamasca]], e costituito interamente da una morfologia pianeggiante e ha un'estensione areale di 5,10&nbsp;km². Confina a nord-ovest con il comune di [[Brignano Gera d'Adda|Brignano]] a sud con [[Caravaggio]] e a nord con [[Morengo]]. Il territorio è interessato da numerosi fontanili, seppur in gran parte estinti.
Il suolo è prevalentemente seminativo, di profondità moderata e con un buon drenaggio, la cui permeabilità all'acqua è elevata, risultando per questo fortemente adatto all'agricoltura.
 
=== Confini ===
'''FASE VII''' (250-280 d.C.)
Ad est il perimetro del comune è segnato dal [[Fosso bergamasco]], antico confine civile e politico variamente conteso tra il [[Ducato di Milano]] e la [[Repubblica di Venezia]], in vigore fino al 1797, che separava la [[Gera d'Adda]] dal Quadra di Mezzo e dal Quadra di Calcinate.
A sud, a delimitare il confine con il comune di Caravaggio è la [[Riserva naturale Fontanile Brancaleone]].
 
=== Idrografia ===
Una serie di alluvioni e mutamenti dello stato fluviale spostano ulteriormente a nord il corso del fiume. Sulla riva settentrionale del fiume naufraga la nave A, grande imbarcazione da trasporto, con un carico di anfore galliche ed italiche a fondo piatto reimpiegate.
L'area di Pagazzano è localizzata nel settore appartenente al bacino del [[Serio|Fiume Serio]], anche se geograficamente non si può escludere che in fasi geologiche particolari, vi sia stata una rilevante influenza esercitata anche dal [[Adda|Fiume Adda]] nella conformazione del territorio.
L'elemento idrografico più importante per estensione lineare e portata è senza dubbio la Roggia Brembilla, detta anche Viscontina, il cui ramo est attraversa il centro del comune e si immette - seppur parzialmente - nella fontana Brancaleone. Da questa si diramano numerosi fossi e rogge secondarie che forniscono l'irrigazione ai campi coltivati.
Il valore del [[Fosso bergamasco]] che costituiva il bacino idrografico più rilevante fino al secolo scorso, è andato progressivamente riducendosi al punto di risultare, attualmente, quasi interamente interrotto.
 
=== Viabilità ===
'''FASE VIII''' (280-400 d.C.)
Le principali arterie di comunicazione del comune sono rappresentate dalla strada Provinciale n. 129 che attraversa il centro urbano nella direzione ovest - est e collega Pagazzano con i comuni di [[Treviglio]] e [[Morengo]] e la s.p.&nbsp;127 che in direzione nord-ovest collega il comune con [[Brignano Gera d'Adda]].
 
Distanza dagli ingressi autostradali [[Autostrada A35 (Italia)|BreBeMi]] (A35):
In questa fase viene rinforzata la riva fluviale con la creazione di una [[alzaia]] rinforzata da palizzate: vengono infissi pali da ormeggio e viene realizzato un pontile e un capanno presso la riva del fiume, verosimilmente in relazione con un traghetto fluviale.
 
- Casello di Bariano: 2,5&nbsp;km
'''Fase IX''' (ca. 400 d.C.)
 
- Casello di Caravaggio: 4,9&nbsp;km
Una alluvione coinvolge un'imbarcazione minore (Q), una imbarcazione esterna all’ area di scavo ma testimoniata da materiali trasportati dalla corrente (L) e soprattutto un ben conservato traghetto fluviale (''nave “I”''), interamente realizzato in legno di quercia, e rivestito da fasce di ferro all’ esterno per rinforzare la struttura. La chiatta era spostata tra le due rive con un sistema di canapi, mossi da un argano di legno, che è stato rinvenuto in connessione con la barca.
 
- Casello di Treviglio: 9,5&nbsp;km
'''FASE X''' (inizi del V sec. d.C.)
 
== Società ==
In un periodo di relativa calma del fiume viene realizzata una struttura sulla riva del fiume, di cui sono state rinvenute le fondazioni.
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Pagazzano}}
 
Dati precedenti sulla popolazione residente:
'''FASE XI''' (V sec. d.C.)
*450 nel [[1751]]
*552 nel [[1805]]
*''annessione a [[Caravaggio]] nel [[1810]]''
*651 nel [[1816]]
*932 nel [[1853]]
Dall'analisi dei dati dell'ultimo censimento [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]], emergono dati interessanti sulla cittadinanza:
 
'''Età della cittadinanza''':
Una alluvione coinvolge una imbarcazione da carico, che affonda fuori dal perimetro del cantiere. Il carico della nave, costituito da anfore di piccole dimensioni (''spatihia'') viene trascinato dalla corrente per tutta l’area.
 
- La fascia d'età 36-53 anni costituisce la parte più consistente della popolazione comunale, contando per il 28.5% del totale,
'''FASE XII''' (VI sec. d.C.)
 
- La fascia d'età 18-35 anni, conta il 25.1% dei residenti. Il restante 46% è ripartito piuttosto equamente tra le fasce <18 e >53.
Una grande alluvione, l’ultima attestata, coinvolge la ''nave “D”'', grande barcone fluviale adibito al trasporto della rena, e lo capovolge. Il barcone, del quale si conserva in ottimo stato il ponte, era spinto da una vela (sono stati rinvenuti albero e pennone) e trainato dall'alzaia da cavalli. Si sono rinvenuti, infatti, in connessione con l’imbarcazione, lo scheletro di un cavallo e il basto a cui era aggiogato. La nave D è la più antica attestazione della tecnica costruttiva navale “a scheletro”. In relazione probabilmente a questa alluvione il Serchio si separa dall'Arno e assume un suo proprio corso. Il ramo fluviale che attraversa lo scavo diventa un ramo morto.
 
;Condizione professionale
'''FASE XIII''' (VII sec. d.C.)
 
La forza lavoro sul totale popolazione è del 55%.
L’ultima fase stratigraficamente riconosciuta è una fase di calma fluviale, relativa al progressivo interro dell’ormai abbandonato braccio del fiume.
 
Coloro che non costituiscono tecnicamente "forza lavoro", sono in prevalenza pensionati (47%), casalinghe (32%), studenti (13%).
==Percorso espositivo==
Il Museo delle Navi Antiche di Pisa è attualmente in corso di allestimento. Si articola in 8 aree tematiche, all’interno delle quali si snodano, in una sequenza logica, le sezioni del museo. Dal 3 dicembre 2016 è possibile visitare, solo su prenotazione, due delle sale del museo.
 
Il tasso di disoccupazione è al 6.7%, sotto la media nazionale ma in linea con i dati dei paesi limitrofi.
La sede sono gli [[Arsenali medicei]], sul lungarno pisano, una serie di capannoni adibiti ad arsenali per la costruzione e la manutenzione delle [[Galea|galee]] dei [[cavalieri di Santo Stefano]], corpo cavalleresco adibito alla difesa navale contro la minaccia saracena. Sulla facciata degli arsenali, infatti, una serie di iscrizioni commemorano le principali vittorie dei cavalieri contro i [[Saraceni]]. Gli arsenali andarono ben presto in disuso e vennero occupati da strutture militari e poi da stalle. Fino al primo dopoguerra ospitarono il centro di riproduzione ippica dell’Esercito Italiano; parte degli stazzi e delle strutture adibite al ricovero dei cavalli sono state mantenute nell’allestimento, per conservare memoria di questa importante fase storica.
 
;Istruzione
L’ingresso al percorso museale avverrà dal cortile e l’esposizione si articolerà in otto sezioni:
[[File:Nave I Museo delle Navi Antiche di Pisa.jpg|thumb|Il traghetto ''I'' durante l'allestimento del Museo.]]
;I - La città tra i due fiumi
 
A Pagazzano sono presenti la scuola materna, le scuole elementari e le scuole medie.
L’area tematica sarà una introduzione alle scoperte archeologiche di Pisa, e la storia di questo centro dalle origini all’[[Alto Medioevo|altomedioevo]]. Particolarmente rilevanti le tombe [[Civiltà villanoviana|villanoviane]] a incinerazione dalla necropoli di Via Marche, le palizzate lignee delle capanne etrusche dallo scavo delle navi, il cippo etrusco della Figuretta, i materiali dal tumulo del principe etrusco di via San Jacopo, i materiali dalle sepolture longobarde da Piazza Duomo.
 
Tuttavia, l'11% del totale della popolazione, risulta non aver terminato il primo ciclo di istruzione. Ciò si giustifica con il fatto che, nei decenni scorsi, la popolazione più anziana - stanti le scarse risorse economiche - abbandonava gli studi per dedicarsi al lavoro. Ciò porta l'indice globale di non completamento delle scuole primarie all'11% (con sostanziale parità tra maschi e femmine), ma va sottolineato che nelle fasce giovani l'indice di non-completamento è pari a zero.
;II - Terra e acque
 
Globalmente, tra la popolazione con età >19 anni, risulta che 3 pagazzanesi su 10 hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori). Anche in questo caso, il dato globale va letto in considerazione del basso indice di scolarità della popolazione più anziana. Il dato cambia sensibilmente infatti per coloro che hanno completato il ciclo di istruzione secondaria di secondo grado tra i 19 e 34 anni, che rappresentano il 60% del totale della cittadinanza.
L’area tematica illustrerà i vari aspetti dell’economia pisana nell’antichità, a partire dallo stretto legame con le acque sia interne che esterne. In evidenza: il tesoretto di denari repubblicani di Fornacette, materiali e reperti botanici e faunistici, cesti e nasse, attrezzatura da pesca, tronchi semilavorati dal Cantiere delle Navi; la “passerella” della nave “ellenistica”
 
;Indici meno rilevanti
;III - Le alluvioni
 
Gli indici meno rilevanti riguardano:
La sezione illustrerà l’effetto delle alluvioni sul territorio e spiegherà le modalità di formazione dell’eccezionale deposito archeologico delle navi. Le ultime sezioni introdurranno alle tecniche della ricerca archeologica. In evidenza: lo scheletro del marinaio e del suo cane morti nel naufragio della nave “B”, le enormi quantità di materiali rinvenuti nello scavi delle navi, materiali da sequestri e scavi subacquei
 
- Numero di addetti nelle imprese situate nel comune: 475
;IV - Navalia
 
- Pendolarismo: sono 1109 i Pagazzanesi che si spostano quotidianamente al di fuori del paese: il 70% per lavoro, il 30% per motivi di studio.
Sezione “metodologica”. Tratta dell’intervento sulle navi dello scavo pisano, delle tecniche antiche di costruzione navale, delle moderne tecniche di restauro. In evidenza: la nave “A” e i suoi materiali; la barca “R”, strumenti per la costruzione navale (mazzuoli, scalpello, chiodi, rivetti, mortase e tenoni etc.); ricostruzione del “cantiere navale” della fase adrianea, con legni, letto di anfore e forcelle di sostegno delle navi; la barca “G”
 
- Numero di coppie: quelle con figli costituiscono il 67.8% dei nuclei familiari, mentre le coppie non coniugate il 6.87%.
;V - Le navi
 
- Famiglie: in totale le famiglie sono circa 790. Il 26% dei nuclei familiari è composto da una coppia, il 24.2% da tre persone, il 18.7% da quattro persone.
La sezione si articola su due distinte campate. La prima ospita le imbarcazioni da mare aperrto; la visita dell’''Alkedo'' introdurrà anche ai temi delle navi da guerra, mentre sul lato opposto si tratteranno le navi commerciali; la seconda campata ospiterà le imbarcazioni da acque interne. In evidenza: L’Alkedo, il rostro di ''liburna'' da un sequestro, la “nave ellenistica” e il suo carico, i materiali dalla nave “B”, la nave “D” e il giogo da traino, le imbarcazioni fluviali minori (G, Q, P), la ''lintres'' “F”, il traghetto “I” con il suo argano.
 
;Relazione tra sviluppo demografico ed immigrazione
;VI - I commerci
 
Lo sviluppo industriale degli ultimi anni e l'intensa attività edilizia, hanno portato ad un aumento degli abitanti residenti: confrontando l'incremento dei residenti con il decremento della natalità emerge che l'aumento della popolazione è dovuto al saldo migratorio positivo, conseguente al trasferimento a Pagazzano di cittadini residenti in comuni limitrofi o da immigrazione di cittadini stranieri.
Le oltre 13.000 anfore da trasporto rinvenute nello scavo delle navi e i materiali rinvenuti consentiranno di illustrare le dinamiche di commercio e scambio dell’antichità. In evidenza: la tipologia delle anfore dallo scavo, iscrizioni sulle anfore, la cd. “anfora da spumante” con capsula, terra sigillata di produzione pisana, tipologia di marmi importati.
 
I dati statistici<ref>Rapporto statistico sulla popolazione straniera, 2007</ref> relativi all'immigrazione nel comune hanno evidenziato una presenza preponderante di immigrati di origine africana rispetto a quelli provenienti dai paesi asiatici e da cittadini comunitari: in totale costituiscono circa il 5% della popolazione.
;VII - La navigazione
 
=== Festività ===
Materiali, oggetti, ricostruzioni e apparati multimediali per illustrare le tecniche di mavigazine antica. In evidenza: La gigantesca ancora lignea della nave A; un remo dallo scavo delle navi; il timone della nave “A”, frammenti di vele e sartie, elementi di pompa di sentina.
 
La seconda settimana di settembre si festeggia la "Sagra della Madonna del Rosario"<ref>Festività della Madonna del Rosario [http://www.lqqpost.it/5548/pagazzano-22esima-sagra-della-madonna-del-rosario-come-dove-quando LQQ Post] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121108101235/http://www.lqqpost.it/5548/pagazzano-22esima-sagra-della-madonna-del-rosario-come-dove-quando |data=8 novembre 2012 }}</ref>, che attira ogni anno migliaia di visitatori. Oltre la celebrazione religiosa di rito e la tradizionale processione per le vie del piccolo borgo, sono attivati servizi di ristorazione presso l'Oratorio San Giovanni Bosco che offre i piatti tipici della tradizione bergamasca, tra cui casoncelli e il rinomato stinco di maiale al forno con polenta. Il sabato antecedente la festa, Pagazzano si anima grazie ai mercatini di solidarietà che da sempre si svolgono in via Crivelli e fino al castello visconteo.
;VIII - La vita di bordo
 
== Amministrazione ==
L’altra faccia della navigazione è data dalla vita quotidiana a bordo, che sarà illustrata sia dal punto di vista dei passeggeri che dei marinai.
Il sindaco di Pagazzano, Raffaele Giuseppe Moriggi, è attualmente al terzo mandato consecutivo dal 2004.
 
== BibliografiaNote ==
<references/>
* {{en}} {{cita libro|nome=Andrea|cognome=Camilli|nome2=Elisabetta|cognome2=Setari|titolo=Ancient Shipwrecks of Pisa. A Guide|editore=Electa|città=Milano|data=2005|ISBN=88-370-4185-3}}
* A. Camilli, [https://www.academia.edu/8259195/Il_Cantiere_delle_Navi_Antiche_di_Pisa_Note_sullambiente_e_sulla_periodizzazione_del_deposito_2004_ Il Cantiere delle Navi Antiche di Pisa Note sull'ambiente e sulla periodizzazione del deposito], in Archeologia Maritima Mediterranea 2004, ISBN 978-88-430-6585-1
* A. Camilli, [https://www.academia.edu/10158593/Il_Cimitero_delle_navi._Perch%C3%A8_tante_navi_in_quel_posto_in_Pisa._Un_viaggio_nel_mare_dellantichita_Milano_2006_ Il Cimitero delle navi. Perché tante navi in quel posto?, in Pisa. Un viaggio nel mare dell'antichità], Milano 2006, ISBN 978883704397
* A. Camilli, E. Setari, [https://www.academia.edu/8333274/Le_Navi_antiche_di_Pisa._Guida_Archeologica_con_E._Setari_2005_parte_1 Le Navi antiche di Pisa. Guida Archeologica], Milano 2005.
* A. Camilli, [https://www.academia.edu/13372316/Ambiente_rinvenimenti_e_sequenza._Un_breve_riassunto_aggiornato_sullo_scavo_delle_navi_2012_ Ambiente rinvenimenti e sequenza. Un breve riassunto aggiornato sullo scavo delle navi], in E. Remotti, Il Bagaglio di un Marinaio, Roma 2012, ISBN 978-88-548-4885-6
* A. Camilli, [https://www.academia.edu/13372347/intorno_ad_un_naufragio_tre_secoli_di_microstoria_di_unansa_fluviale_2012_ Intorno ad un naufragio: tre secoli di microstoria di un'ansa fluviale], in E. Remotti, Il Bagaglio di un Marinaio, Roma 2012, ISBN 978-88-548-4885-6
* A. Camilli, E. Setari, [https://www.academia.edu/8279025/Il_Museo_delle_Navi_Antiche_di_Pisa_con_E._Setari_2012_ Il Museo delle Navi Antiche di Pisa], in M. Burresi, A. Zampieri, Pisa allo Specchio, I musei e le collezioni pisane, Pisa 2012, ISBN 978-88-467-3413-6
* A. Camilli, E. Remotti, P. Puma, [https://www.academia.edu/8259546/Dismounting_conserving_displaying_ships_con_P._Puma_E._Remotti_2009_ Dismounting, conserving, displaying ships], in S. Bertocci, S. Parrinello, Wooden Architecture in Karelia II, Firenze 2009, ISBN 978-88-7970-439-7
* A. Camilli, F. Fiesoli, F. Gennai, [https://www.academia.edu/8279024/Il_Centro_di_restauro_del_legno_Bagnato_di_Pisa_con_F._Fiesoli_F._Gennai_2013_ Il Centro di restauro del legno Bagnato di Pisa], in GRADUS 8.1 2013,
 
==Voci correlateAltri progetti ==
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*[[Museo delle navi romane di Nemi]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.navidipisa.it|navidipisa.it sito web ufficiale}}
 
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