Storia di Pescara e Quarto Reich: differenze tra le pagine

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[[File:Uncle Sam wants you DEAD.png|thumb|Manifesto [[antiamericanismo|antiamericano]], opera del vignettista [[Carlos Latuff]], che presenta lo [[zio Sam]] con le fattezze di [[Adolf Hitler]], [[Führer]] del [[Terzo Reich]] [[nazista]]]]
{{F|storia d'Italia|febbraio 2017}}
[[File:Real Piazza di Pescara.png|alt=|sinistra|miniatura|457x457px|Real Piazza di Pescara]]
La '''storia di [[Pescara]]''' è poco conosciuta ed alcuni momenti del passato sono ancora avvolti nell'oscurità. Non di meno, le origini della città sono antiche e legate alla posizione geograficamente favorevole come raccordo delle vie di comunicazione tra l'antica [[Impero romano|Roma]] e l'area dell'[[Mare Adriatico|Adriatico]]. Infatti esisteva già un villaggio marino lungo la foce del fiume Aterno, nel II secolo a.C, chiamato ''[[Aternum|Ostia Aterni]]''.
Nei secoli successivi, l'importanza della posizione strategica di Pescara ha sempre connotato lo sviluppo della sua vita economica e sociale, prima limitata alla funzione di baluardo di difesa militare e poi, dalla seconda metà del [[XIX secolo]], caratterizzata da una fiorente attitudine al [[commercio]] e di località di [[turismo|villeggiatura]]. Il borgo storico di Pescara (oggi [[Geografia di Pescara#Portanuova (Pescara Vecchia)|Pescara Vecchia]]) sorge sui resti dell'antica Aterno, e fino all'unità d'Italia si trovava all'interno della fortezza borbonica voluta da [[Carlo V]] nel [[XVI secolo]] a protezione dei confini settentrionali del [[Regno delle Due Sicilie|Regno]], mentre presso la foce dal [[XVIII secolo]] si andava formando il borgo di pescatori di Borgata Marina. Agli inizi del XIX secolo, durante la breve parentesi napoleonica del [[Regno di Napoli (1805-1815)|Regno di Napoli]], Pescara fu divisa in due comuni distinti ed inscritti in diverse province; l'artificiosa creazione del nuovo comune di [[Castellammare Adriatico]], a nord della foce, generò rivalità fra le due località già minacciate dal colera e da altre malattie per le aree malariche paludose circostanti e per la mancanza di infrastrutture essenziali come fognature ed acquedotti.
 
'''Quarto Reich''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Viertes Reich'') è un termine che si riferisce alla possibilità di un'ascesa e ritorno al potere in [[Germania]], in [[Europa]] e/o nel [[Terra|mondo]] del [[regime (politica)|regime]] [[Nazionalsocialismo|nazionalsocialista]] o di un equivalente sogno di [[dominio del mondo]] in chiave [[totalitarismo|totalitaria]] e [[militarismo|militarista]].<ref name=reich>[http://vipmulher.com/lenciclopedia/quarto-reich.html Il Quarto Reich-voce tradotta dall'inglese]</ref>
Grazie all'interessamento di [[Gabriele D'Annunzio]], [[Giacomo Acerbo]] e [[Benito Mussolini]], nel 1927 fu ricostituito il comune di Pescara con la riunificazione dei due centri, diventando inoltre capoluogo dell'omonima provincia. Dopo i [[Bombardamento di Pescara|bombardamenti del 1943]], che distrussero gran parte del centro abitato con una stima di 3000 caduti, Pescara seppe rialzarsi dalla catastrofe, ponendosi come nuovo centro moderno della regione godendo di un notevole sviluppo economico, industriale e turistico per la felice posizione geografica di cerniera fra nord e sud e diventando in pochi anni il baricentro non solo della regione abruzzese, ma di tutta l'area del [[Medio Adriatico|medio adriatico]].
 
== IlOrigine primodel insediamentotermine ==
Il 7 maggio [[1945]] viene firmata la resa delle 3 Sezioni della [[Wehrmacht]] dal colonnello generale [[Alfred Jodl|Jodl]] e dal generale ammiraglio [[Hans-Georg von Friedeburg|von Friedeburg]] a nome del Grande Ammiraglio [[Karl Dönitz]], presso il comando alleato del fronte occidentale a [[Reims]], davanti ai rappresentanti militari delle potenze vincitrici. Dönitz fu scelto da [[Adolf Hitler]] come suo successore a Presidente del Reich e in tale veste divenne l'ultimo capo della Germania nazista nel cosiddetto “[[Governo di Flensburg]]”. La resa fu firmata a nome di Dönitz che era capo militare, ma al contempo anche politico del Reich. Formalmente però fu una resa militare dell'esercito, non politica del 3º Reich. Hitler, nel testamento che lasciò prima del suicidio, incaricò Dönitz di continuare la sua opera e le future generazioni di tedeschi di contribuire a una nuova Germania nazionalsocialista.<ref>[http://books.google.it/books?id=kXhMAAAAQBAJ&pg=PT109&lpg=PT109&dq=quarto+reich+donitz&source=bl&ots=K6gejBdv6v&sig=Do5cvzBQDoloxXcsbOt2jqP9wCA&hl=it&sa=X&ei=VfcAU_i1FMGWyAOHpoHYDQ&ved=0CEIQ6AEwAg#v=onepage&q=quarto%20reich%20donitz&f=false Marco Dolcetta, ''Spettri del Quarto Reich'']</ref>
Probabilmente il primo insediamento avvenne nella zona [[collina|collinare]]: dai recenti scavi sul ''Colle del Telegrafo'' nell'area nord della città, sono stati riportati alla luce reperti risalenti a circa seimila anni fa. Risalgono invece a circa cinquemila anni fa i resti di un villaggio di agricoltori ritrovati in Fontanelle Alta, a sud del fiume [[Aterno-Pescara|Pescara]].
== Pescara in epoca romana ==
[[File:Ricostruzione Ostia Aterni.jpg|miniatura|Ricostruzione artistica di Restituto Ciglia di Ostia Aterni|459x459px]]
Secondo alcuni studiosi i primi abitanti di Pescara, attribuiti al popolo dei [[Vestini]], fondarono un villaggio sulle rive del fiume che in epoca romana fu chiamato ''Vicus Aterni'' e, successivamente, prese il nome dell'omonimo fiume, [[Aternum]]; nell'epoca imperiale, si usava indicare Pescara anche con il nome di ''Ostia Aterni'' (così riportata sulla [[Tabula Peutingeriana]]), proprio per via del ruolo di centro nevralgico delle vie di comunicazione. Infatti, con il nome ''Ostia Aterni'' si indicava la foce di un fiume e, nella fattispecie, "foce del fiume Aterno". Essa era importante per lo sbocco della [[Strade romane|strada Consolare]] n.5, [[Via Tiburtina|Tiburtina Valeria]], che collegava Aternum a [[Roma]], oltre che per il porto interno che era importante per i collegamenti con [[Salona]]. Altri ritengono che il nome di ''Ostia Aterni'' si riferisse, invece, ad un piccolo insediamento situato su un'isoletta alla foce del fiume, che si presume fosse a delta. La teoria, però, non trova consensi in quanto se è vero che nel letto del fiume esisteva una piccola isola (chiamata ''isola dei Cannizzi''), è anche vero che l'isola, date le sue piccole dimensioni, sparì con la forza delle acque del fiume.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], per la sua politica conservatrice, nel 1954 ''[[l'Unità]]'' definì il cancelliere della [[Germania Ovest]] [[Konrad Adenauer]] «capo del quarto Reich»<ref>{{cita news|Giovanni Sarno|http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t{{=}}ebook&file{{=}}/archivio/uni_1954_03/19540326_0003.pdf|Chi è Adenauer|l'Unità|26 marzo 1954}}</ref> L'espressione fu poi utilizzata nel [[1966]], quando il politico [[Kurt Georg Kiesinger]] fu nominato [[cancelliere]] della [[Germania Ovest]].<ref name=reich/> Le critiche mosse nei confronti di Kiesinger, sostenevano che avesse avuto rapporti col [[Terzo Reich|regime hitleriano]], e che la sua fosse la prima pietra posata per la nascita del ''Quarto Reich''.<ref name=reich/> Negli [[USA]], venne citata dal [[procuratore distrettuale]] di [[New Orleans]] [[Jim Garrison]] - che si occupava delle indagini sull'[[assassinio di Kennedy]] - in un rapporto per la [[CIA]], chiamato "The rise of the Fourth Reich".
In epoca [[Augusto|augustea]] ''Ostia Aterni'' faceva parte della [[regio IV Samnium]] che era una delle regioni italiane [[regioni augustee|dell'epoca]].
 
== Il dibattito ==
Nella città furono costruiti alcuni importanti edifici pubblici e privati. Si sa che nel centro abitato erano stati edificati diversi [[tempio|templi]] tra cui quello dedicato a [[Giove (divinità)|Giove]] Aternio. Alcune testimonianze, ci informano poi dell'esistenza, in Aternum, del culto della dea [[Iside]]. Nel libro di Giuseppe Quieti "Pescara antica città", si dà conto della esistenza di un [[ponte]] monumentale costruito per volontà dell'[[imperatore]] [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] che volle anche rimodernare l'importante [[porto]], per gli scambi commerciali con l'oriente e, probabilmente, per scopi militari. Nonostante la discreta rilevanza dell'insediamento, Aternum non raggiunse mai lo status di [[Municipio (storia romana)|municipium]], difatti non sono stati rinvenuti resti archeologici tipici dei centri romani maggiori come anfiteatri, terme e teatri.
Alcuni sostenitori delle [[teorie del complotto]] vedono scenari possibili al ritorno del nazismo come potenza mondiale, esistono vari scritti al riguardo che hanno studiato le azioni e le politiche che potrebbero un giorno far avverare questa [[distopia]].<ref>''ibidem''</ref>
 
Nei circoli [[socialismo|socialisti]] si accusano di nazismo gli avversari politici per screditarli e incutere paura nella popolazione.
== Dalla caduta dell'Impero romano all'anno 1000 ==
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], anche la storia di ''Aternum'' diventa oscura.
Fu duramente provata dalle [[Invasioni barbariche del V secolo|Invasioni barbariche]], dalla sanguinosa [[Guerra gotica (535-553)|Guerra gotica]] ed infine dall'[[Migrazione longobarda|invasione longobarda]]; il dominio dei barbari fu molto duro, animato da spirito di conquista e saccheggio, come narra la ''Passio'' (cioè la leggenda del martirio) di [[Cetteo di Amiterno|San Cetteo]]: la città fu affidata al governo di due soldati longobardi, Alais (o Alagiso) e Umblo (o Umblone), che la vessarono con soprusi ed omicidi; a loro, infatti, è addebitato l'assassinio di Cetteo, attuale patrono di Pescara e [[vescovo]] della città: accusato dai Longobardi, di fede [[Arianesimo|ariana]], di essere complice di un complotto dei [[Impero bizantino|Bizantini]] [[Simbolo niceno-costantinopolitano|niceni]] volto alla riconquista di Aterno, egli fu fatto precipitare dal ponte marmoreo con una pietra legata al collo (13 giugno [[597]]).<ref>{{Cita libro|autore=A.L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi, Vol. IV|anno=1972|editore=Forni|città=Bologna|p=sub anno 595|pp=|ISBN=}}</ref>. Si hanno scarsissime notizie dei secoli successivi.
 
Spesso si ritiene che il risorgente antisemitismo possa essere il primo passo verso il ritorno del nazismo al potere. Il totalitarismo mondiale venne paventato anche in caso di espansione del regime [[stalinista]] sovietico, che pure aveva combattuto il nazismo, ma che finì per prenderne il posto nell'immaginario collettivo occidentale. Anche la predominanza della Germania nell'Unione Europea è stata definita dagli euroscettici come mirante al Quarto Reich.<ref name=sallusti>[http://www.ilgiornale.it/news/quarto-reich-827668.html Alessandro Sallusti, ''Quarto Reich'']</ref>
== 1001-1100: origini del nome ==
Intorno all'anno [[1000]] il fiume ''Aternum'' viene chiamato ''Piscarius'' e il borgo cambia il suo nome e diviene ''Piscaria'' e risulta tra le pertinenze dell'[[Abbazia di Montecassino]]. L'insediamento, pur distrutto e ricostruito più volte, riveste sempre grande rilievo per la sua posizione strategica e per le sue robuste difese militari. Nel [[1059]] la Pieve dei Santi Legonziano e Domiziano insieme con una porzione della città di Aterno con il suo porto risultano possedimenti della [[Arcidiocesi di Chieti-Vasto|Diocesi di Chieti]], come si legge in una Bolla di conferma dei privilegi vescovili inviata da [[Papa Niccolò II]] al nuovo Vescovo Teatino Attone<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|p=sub anno 1059|volume=VI}}</ref>, succeduto ad Arnolfo al quale in questo stesso anno il Papa aveva già confermato una porzione dei proventi del porto, che era stata donata alla Diocesi Teatina nel [[1045]] dal Conte di Chieti [[Roberto I di Loritello|Roberto]]. Nel [[1090]] vi risiede (e vi muore il 18 di Agosto) il conte normanno Drogone (detto Tasso, Tassio, Tassone o Tascione), fratello del conte [[Roberto I di Loritello]] con il quale dopo il [[1060]] aveva avviato la [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]] dell'Abruzzo adriatico<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1090 sub voce "Carpineto"|volume=VI}}</ref>: ciò farebbe pensare che la città fosse sede della contea insieme con [[Loreto Aprutino]]. Nel [[1095]] il Conte dei Conti normanni, cioè Roberto I di Loritello che risiedeva a Lanciano, concede al vescovo teatino Rainolfo una serie di possedimenti che lui stesso gli aveva sottratto e nel Documento ''Piscaria'' appare ricca di chiese<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1095 sub voce "Chieti"|volume=VI}}</ref>: San Salvatore, la Pieve dei Santi Legonziano e Domiziano (ubicata ai piedi della città e presso la porta che si affaccia sul mare, nell'odierna piazza Unione), [[Tommaso apostolo|San Tommaso Apostolo]] (da cui la pieve precedente dipendeva), [[San Nicola]] e Santa Gerusalemme, i cui basamenti sono stati recentemente riportati alla luce di fronte all'attuale [[Cattedrale di San Cetteo|cattedrale di San Cetteo]].
 
== Ipotesi politiche ==
Secondo un'altra teoria, la città avrebbe preso il nome dal fiume Pescara, il quale, sgorgando dal cuore della montagna in corrispondenza delle Gole di [[Popoli (Italia)|Popoli]], trarrebbe la sua denominazione dall'antico termine osco-umbro "pesco", il cui significato è quello di "roccia".
=== Unione europea ===
[[File:Pescara -Centro Storico- 2007 by-RaBoe 005.jpg|alt=|miniatura|Centro storico|sinistra]]
Tra i paesi o federazioni accusate di voler ricreare l'ordine nazista v'è l'[[Unione europea]]. Chi accusa l'UE di complotti mondiali o contrariamente di debolezza e fragilità interna si trova nei movimenti [[euroscetticismo|euroscettici]], che designano non un odio contro l'entità ma uno scetticismo nei suoi confronti riguardo alle politiche economiche interne, immigrazione e relazioni interculturali, ritenuta strumento di controllo.<ref name=sallusti/>
 
=== USA e mondo "occidentale" ===
== 1101-1400 ==
[[Piergiorgio Odifreddi]] dichiara che la politica degli [[Stati Uniti]], interna ed esterna, sia caratterizzata da [[autoritarismo]], [[razzismo]] e [[bellicismo]] non inferiori a quelle del Reich nazista.<ref>[[Piergiorgio Odifreddi]], ''[[Il matematico impertinente]]'', capitolo "Intervista ad Adolf Hitler"</ref>
Nell'anno [[1140]] Pescara fu conquistata, insieme al resto della regione al tempo divisa fra i due [[Ducati longobardi|ducati longobardi]] di [[Ducato di Spoleto|Spoleto]] e [[Ducato di Benevento|Benevento]], da [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] re [[Normanni|normanno]] di [[Napoli]], che fece eseguire diverse opere in città, tra le quali il restauro del porto. Gli anni successivi furono caratterizzati da molteplici devastazioni della città, colpita sia da eventi naturali come terremoti e frequenti inondazioni del fiume che da attacchi da parte di eserciti dei signorotti locali o delle grandi potenze del tempo, come accadde nel [[1290|1209]] durante la campagna in Italia dell'imperatore [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]]. Si tratta di un periodo molto difficile nel quale le sorti della cittadina furono legate al continuo succedersi di nuovi padroni del territorio. Nel frattempo nel [[1273]] il [[Regno di Sicilia|Re di Sicilia]] [[Carlo I d'Angiò]] decise di dividere il [[Giustizierato d'Abruzzo]], ritenuto troppo esteso per essere ben governato, nelle due province di ''[[Abruzzo Citra|Aprutium citra (flumen Piscariae)]]'' e ''[[Abruzzo Ultra|Aprutium ultra (flumen Piscariae)]]'', con Piscaria ricadente nella prima; molte delle città [[Hohenstaufen|sveve]], come l'antica capitale del giustizierato [[Sulmona]], persero il loro ruolo centrale nel regno in favore di città minori o antichi capoluoghi decaduti come [[Chieti]] e [[L'Aquila]], che restarono in quel periodo gli unici centri abitati dotati di peso politico o attività finanziarie, economiche e culturali. Il Quieti riferisce di diversi signori di Pescara, tra cui Rainaldo Orsini, Luigi di Savoia e quel [[Cecco del Borgo|Francesco del Borgo]], detto Cecco del Cozzo, vicario di [[Ladislao I di Napoli]], che nel [[1409]] fece ricostruire la cittadella e la [[torre]] della piazzaforte e che fu ricordato come uomo saggio e virtuoso.
 
L'ultima teoria è stata in origine la base per un libro di [[Francis Parker Yockey]], ''Imperium: The Philosophy of History and Politics'' (1947); grazie al quale si è poi estesa nei circoli neonazisti.<ref>Nicholas Goodrick-Clarke nel libro ''Black Sun: Aryan Cults, Esoteric Nazism, and The Politics of Identity'' (pubblicato nel [[2002]] a [[New York|NY]]) nei capitoli 3 e 11 parla dell'Impero Occidentale</ref>
== 1401-1500: marchesato di Pescara ==
[[File:Blason fam es-it Àvalos d'Aquino.svg|miniatura|Stemma della casata D'Avalos-D'Aquino|alt=]]
Il [[XV secolo]] è caratterizzato dal dominio del territorio dei [[D'Avalos]]-[[D'Aquino (famiglia)|D'Aquino]] che terranno quello che poi divenne il [[marchesato]] di Pescara per diversi decenni, pur se con diverse interruzioni.
 
== Nella cultura di massa ==
Nel [[1435]] e nel [[1439]] la città, schieratasi in orbita aragonese, fu conquistata dal capitano di ventura napoletano [[Giacomo Caldora]] durante la guerra di successione fra [[Alfonso V d'Aragona]] e [[Renato d'Angiò]] scoppiata in seguito alla morte senza eredi della Regina [[Giovanna II di Napoli]]. Subì poi gli attacchi e le razzie dei [[Repubblica di Venezia|veneziani]] una prima volta nel [[1447]] e successivamente nel [[1482]] durante gli eventi della [[Guerra di Ferrara (1482-1484)|Guerra di Ferrara]].
{{C|[[WP:CULTURA]]|storia|aprile 2015}}
Nel 1453, dopo essere stata per molti anni feudo esclusivo dei d'Aquino (quello di Pescara è il più antico Marchesato del [[Regno di Napoli]]), fu infeudata ad [[Innico I d'Avalos]], in virtù del matrimonio con [[Antonella d'Aquino]]. Non disponendo il territorio pescarese delle allodialità per la battitura della moneta, i due coniugi coniarono monete in oro, argento e rame a [[Rocca San Giovanni]], col titolo di marchesi di Pescara.
La crescente importanza del porto di Pescara a dispetto di quello di [[San Vito Chietino|San Vito chietino]], celebre viatico della fiera di [[Lanciano]], dirottò gli interessi della Corte a Pescara, consentendo ai Lercaro e agli Spinola di estrarre olio dal porto pescarese<ref>{{cita libro|titolo=Politica feudale e monetaria di Alfonso d'Aragona.
Il Marchesato di Pescara in potere degli Avalos-Aquino e la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni|autore=Simonluca Perfetto|autore2=Achille Giuliani|editore=Libreria Classica Editrice Diana|città=Cassino|anno=2013}}</ref>.
 
===Cinema===
Nel [[1509]], [[Vittoria Colonna]] acquisisce il titolo di [[Marchese|marchesa]] di Pescara, sposando [[Fernando Francesco d'Avalos]]. Nel [[1528]], nel contesto della [[Guerra della Lega di Cognac]], Pescara fu espugnata da [[Odet de Foix]], visconte di [[Lautrec]] e maresciallo di [[Francia]] durante la sua avanzata verso [[Napoli]]. Ma la reazione del re di [[Spagna]] ed imperatore del [[Sacro Romano Impero|Sacro romano impero]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] non tardò ad arrivare e con la seguente [[Pace di Cambrai]] i D'Avalos si riappropriarono infine del marchesato di Pescara, mentre nel contesto italiano la Spagna ribadiva definitivamente il suo dominio sull'Italia, delle cui sorti Carlo V diviene unico e incontrastato arbitro.
* ''The 4th Reich''
== 1501-1700: la nascita della fortezza ==
[[File:Piazzaforte pescara.jpg|miniatura|Fortezza di Pescara|alt=|sinistra|283x283px]]Con la stabilizzazione del [[potere]] politico nel [[Regno di Napoli]], comincia un nuovo e fiorente periodo della storia della città, soprattutto per la sua posizione strategica. Il duca d'Alba [[Fernando Álvarez de Toledo]], viceré di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] di [[Napoli]], decise di accrescere le difese marittime e terrestri della cittadina attraverso la realizzazione della grande [[Fortino del Pescara|fortezza]], di una torre e di un [[castello]].
Per volere di [[Carlo V d'Asburgo]] tra il 1510 e 1557 fu eretta a cavallo tra le due sponde del fiume Pescara una fortezza su progetto di Erardo Barleduc, a forma di pentagono irregolare con 7 bastioni ai vertici<ref>{{cita web|url=http://www.ilpescara.it/cronaca/storia-fortezza-borbonica.html|titolo=Storia di Pescara: ecco cosa rimane della Fortezza Borbonica. - IlPescara.it|data=aprile 2016}}</ref>. Oggi, di questa imponente struttura, resta in piedi solamente la caserma [[borbone di Napoli|borbonica]] col Bagno Penale-attualmente sede del [[Museo delle genti d'Abruzzo]] dedicato alle testimonianze storiche della presenza dell'uomo nella regione a partire dal [[Paleolitico]], nonché il registro contabile del portulanoto di Pescara, tal Bonfiglio, che contabilizzava le merci nell'ambito della [[Fortino del Pescara|fortezza]]. L'inedita fonte non ha precedenti nella storia pescarese <ref>{{cita web|titolo= Simonluca Perfetto, Il commercio dell'olio attraverso la via portuale della Pescara spagnola (1554-1557), Museo delle Genti d'Abruzzo|data=2014}}</ref>. Nel [[1566]], la fortezza fu oggetto di un terribile assalto portato dalle 105 [[galea|galee]] dell'[[ammiraglio]] [[Impero Ottomano|ottomano]] [[Piyale Pascià]], che aveva già saccheggiato Napoli stessa tre anni prima. Ma la fortezza non fu presa, anche per il decisivo contributo del valoroso condottiero, Giovan Girolamo Acquaviva duca di [[Atri]], il quale organizzò la resistenza del bastione e respinse gli attacchi costringendo gli aggressori alla fuga. Questi si accanirono, allora, contro [[Francavilla al Mare|Francavilla]], [[Ripa Teatina]], [[Ortona]], [[San Vito Chietino]], [[Vasto]], [[Casalbordino]] e [[Termoli]], che subirono distruzioni e saccheggi<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2005/01/05/CR1PO_CR101.html|titolo=Quando i turchi terrorizzavano gli abruzzesi. Il Centro|data=febbraio 2017}}</ref>.
 
== 1701-1797 =Televisione===
*''[[Lois & Clark - Le nuove avventure di Superman]]'' - 3x09 - ''[[Episodi di Lois & Clark - Le nuove avventure di Superman (terza stagione)#Superman e il Quarto Reich|Superman e il Quarto Reich]]''
Agli inizi del [[Secolo XVIII|Settecento]] Pescara contava circa tremila abitanti. Era stata istituita la [[Universitas]] di Pescara che comprendeva anche "Villa del Fuoco", Fontanelle, [[Castellammare Adriatico|Villa Castellamare]] (che al tempo consisteva solo di pochi e piccolissimi agglomerati sparsi fra i colli cittadini) e altre zone che corrispondevano all'attuale territorio comunale. L'Università era governata da un [[Camerlengo]]: tale assetto amministrativo durò per tutto il Settecento.
[[File:Scorcio Basilica dei sette dolori pescara.jpg|thumb|[[Basilica della Madonna dei sette dolori]] costruita nel 1757]]
La fortezza fu ancora oggetto di tentativi di conquista: in seguito alla morte senza eredi del Re [[Carlo II di Spagna]] nell'anno [[1700]], scoppiò una nuova guerra di successione alla corona di Napoli fra [[Filippo V di Spagna]] e [[Leopoldo I d'Asburgo]], e la città fu attaccata ed occupata dagli [[austria]]ci del conte Wallis nel [[1707]]; a difenderla c'era un altro [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] [[duca]] di [[Atri]], [[Giovan Girolamo Acquaviva|Giovanni Girolamo II]], che resistette eroicamente per due mesi prima di capitolare. Il [[Regno di Napoli]] e la cittadina di Pescara passarono quindi agli austriaci, ma già nel [[1734]], la fortezza viene nuovamente assediata dagli spagnoli di [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]] e, dopo una cruenta battaglia, cede alle truppe comandate dal duca di [[Castropignano]].
 
=== Musica ===
== 1798-1807: le guerre napoleoniche ==
* Nella canzone di [[Fabrizio De André]] ''[[La domenica delle salme]]'', dall'album ''[[Le nuvole (album)|Le nuvole]]'' (1990), nomina un ipotetico Quarto Reich: ''la scimmia del quarto Reich / ballava la polka sopra il muro / e mentre si arrampicava / le abbiamo visto tutti il culo''. De André, in questi versi, scritti poco dopo la caduta del [[muro di Berlino]], volle esprimere la sua preoccupazione per un nuovo [[totalitarismo]] strisciante, oltre che per la recente profanazione di cimiteri ebraici tedeschi ad opera di neonazisti.<ref>[http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1309&lang=it Canzoni contro la guerra: La domenica delle salme]</ref>
Con l'avvento della [[Prima Repubblica francese]] e la seguente [[Prima coalizione|Guerra della Prima coalizione]] la fortezza di Pescara è conquistata nel dicembre del [[1798]] alla fine della [[Campagna d'Italia (1796-1797)]] di [[Napoleone Bonaparte]] senza spargimento di sangue dal Generale [[Guillaume Philibert Duhesme|Duhesme]], ed inizia così la breve stagione della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] (1799). Al suo arrivo a Pescara, il generale Duhesme aveva organizzato la sua legione nominandone a capo il cittadino [[Ettore Carafa]] conte di Ruvo, protagonista della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] assieme al pescarese [[Gabriele Manthoné]], il quale organizzò la resistenza alla reazione borbonica del [[1799]]. L'ennesimo [[assedio]] alla fortezza fu vittoriosamente portato a termine da Giuseppe Pronio detto il ''Fra Diavolo abruzzese'', agli ordini del [[cardinale]] [[Fabrizio Ruffo]] fedele ai [[Borbone]]. Nei primi anni del 1800, durante la [[Seconda coalizione|Guerra della Seconda coalizione]] Pescara venne occupata nuovamente dai [[Francia|francesi]] nella seconda [[Campagna d'Italia (1800)]] e costituì un importante bastione militare del regno di [[Giuseppe Bonaparte]].
* Il musicista [[Luca Abort]], della band [[Nerorgasmo]], affermò che il nazismo aveva vinto, ed il mondo era già un nuovo Terzo Reich.<ref>«Volevo ricordare alla gente che si scandalizza ancora per queste cose che la nostra società ha assorbito tutto quello che c'era da assorbire dal nazismo, tanto è vero che i viaggi in Volkswagen, le vacanze e la vita come la facciamo noi adesso è quella che era stata programmata allora! E i nostri lager sono il terzo mondo lontani dagli occhi e lontano dal cuore... quindi la gente che si scandalizza di fronte ad una croce uncinata messa al collo per provocazione dovrebbe fare un pochino più attenzione a quello che gli gira intorno e alla vita che fa... perché se vogliamo guardare la nostra società è tutta nazista!»</ref>
* ''4th Reich'' è il titolo di una canzone del gruppo finlandese [[Stratovarius]] incisa nell'album ''[[Dreamspace]]''.
 
===Letteratura===
== 1807: la divisione del borgo ==
* Nel romanzo [[Metro 2033 (romanzo)|Metro 2033]] di [[Dmitry Glukhovsky]], il Quarto Reich è uno degli stati della [[Metropolitana di Mosca]]. Il suo simbolo è una [[svastica]] a tre punte.
[[File:Pescara Porto 2002 by-RaBoe 01.jpg|Il porto fluviale sul Pescara|thumb|alt=|sinistra|412x412px]]
Intanto nel [[1807]] [[Castellammare Adriatico|Castellammare]], sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1500 abitanti), diventa comune autonomo aggregato al [[Distretto di Penne|Circondario di Città Sant'Angelo]].
La scelta della separazione fu conseguenza di una discordia storica tra le due sponde del fiume e rispondeva alla riforma amministrativa del Regno voluta da [[Giuseppe Bonaparte]], che dopo la [[legge]] 132 dell'8 agosto [[1806]] "sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno", con la successiva legge 211 del 18 ottobre 1806 ordinava la formazione dei [[Decurionato|decurionati]] e consigli provinciali e distrettuali e la sostituzione della figura del [[Camerlengo]] con quella del [[Sindaco]].
La divisione fu problematica, soprattutto perché il nuovo comune di Castellammare (sponda settentrionale del fiume) non intendeva farsi carico di nessuno dei debiti della vecchia amministrazione dell'Universitas di Pescara; inoltre, si creò un problema di immagine per il comune di Pescara (sponda meridionale del fiume), che ospitava una intera guarnigione dell'esercito e che, allo stesso tempo, si vedeva comprimere il proprio ruolo a livello locale: per questi motivi il comune di Pescara spingeva per la riunificazione dei due comuni. Una comunicazione del Ministero dell'Interno del Regno del 17 gennaio [[1810]], negò tale possibilità e ciò costrinse i due comuni a trovare un accordo sulla ripartizione dei debiti ([[1811]]). Ma la rivalità rimase molto accesa, tanto che ci sono testimonianze di interventi della guarnigione militare per evitare la degenerazione delle scaramucce in vere e proprie battaglie.
== 1811-1899: il Risorgimento ==
[[File:Via d'annunzio.jpg|miniatura|L'attuale Via D'annunzio a fine 800. In primo piano il campanile della vecchia chiesa di San Cetteo, abbattuta negli anni 30 per far posto all'odierna [[Cattedrale di San Cetteo]]|313x313px]]Nel [[1814]] Pescara fu tra le città protagoniste dei [[moti carbonari]] contro [[Gioacchino Murat]], re di Napoli. La scelta di dare luogo all'insurrezione proprio a Pescara era dovuta all'intenzione dei rivoltosi sia di conquistare la fortezza, che aveva una grande importanza strategica, sia di conquistare il ''bagno penale'' per poter liberare i tanti patrioti ivi rinchiusi. Il Quieti, nel suo "Pescara antica città", afferma che fu a Pescara e non a [[Rimini]] che Murat firmò, il 12 maggio del [[1815]], la prima delle [[Costituzione|costituzioni]] italiane del [[Risorgimento]].
 
A seguito della caduta di Murat, alla rivolta dei carbonari seguì la durissima repressione borbonica: infatti, l'esercito borbonico intervenne con un imponente schieramento di forze contro cui i carbonari abruzzesi nulla poterono. Da allora, la repressione fu simboleggiata dal bagno penale di Pescara. Si trattava di un [[carcere]] tristemente famoso per le condizioni disumane con cui venivano trattati i detenuti, in buona parte patrioti abruzzesi: drammatica fu l'[[alluvione]] dell'ottobre del [[1853]] che investì il carcere causando la morte per annegamento degli internati del bagno penale. Tra coloro che furono rinchiusi in quello che veniva chiamato il "sepolcro dei vivi" fu anche e [[Clemente De Caesaris]], una figura centrale del [[risorgimento]] meridionale, che, liberato per ordine di [[Giuseppe Garibaldi]], prese possesso, nel [[1860]], della città e della fortezza.
Nello stesso anno, [[Vittorio Emanuele II]], in viaggio per l'incontro di [[Teano]] con Giuseppe Garibaldi, giunse a Castellamare e fu ospitato nel villino Coppa. Il giorno dopo entrò a cavallo a Pescara per osservare la Piazza, circondato dalla popolazione festante. Vide gli armamenti, salì e si fermò sul Bastione "Bandiera" che era il più esposto (oggi Piazza Unione), da cui si dominava il territorio dell'attuale città, e rivoltosi all'abate De Marinis che gli stava a fianco disse queste precise parole: "Oh che bel sito per una grande città...", come testimoniato dal Marchese Francesco Farina il 26 dicembre 1906<ref>{{cita libro|titolo=Ricordi di Pescara nell'anno 1860: nella ricorrenza del cinquantenario|autore=Francesco Farina|editore=|F.lli la Galla|anno=1910}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Re Vittorio Emanuele II profetizzò: Pescara grande città commerciale. Il Centro|url=http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2010/10/24/news/re-vittorio-emanuele-ii-profetizzo-pescara-grande-citta-commerciale-1.4688808|data=febbraio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222195837/http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2010/10/24/news/re-vittorio-emanuele-ii-profetizzo-pescara-grande-citta-commerciale-1.4688808|dataarchivio=22 febbraio 2017}}</ref>.[[File:Pescara via delle caserme0002.JPG|Visuale della struttura dell'ex carcere borbonico|thumb|alt=|sinistra]]
 
Castellammare Adriatico e Pescara appartenevano, rispettivamente, alla [[provincia di Teramo]] e a quella di [[Chieti]].
[[File:Pescara 10.jpg|thumb|Palazzo della Provincia]]
La fine del secolo fu fortemente caratterizzata dalla presenza politica e culturale di [[Leopoldo Muzii]], personaggio controverso ma di grande carisma e peso decisionale, il quale, da sindaco della città di [[Castellammare Adriatico]], fece approvare nel [[1882]] il primo [[piano regolatore]]. Fu un momento molto importante per l'evoluzione urbanistica e culturale di Castellammare, in quanto fu il primo forte tentativo di attenuare il disordine urbanistico e, soprattutto, di limitare le ambizioni dei privati rispetto agli interessi pubblici. Il risultato concreto della politica di Muzii fu la costruzione di un nuovo [[acquedotto]], di nuove [[strada|strade]] alberate, la creazione delle prime linee di [[illuminazione]] pubblica e la sistemazione, spesso in strutture precarie ed inadeguate, dei primi edifici scolastici.
 
A Pescara nel frattempo si muovevano i primi passi per l'abbattimento delle mura della fortezza e per l'espansione della città verso la [[Riserva naturale di interesse provinciale Pineta Dannunziana|pineta]] ed i suoi lidi, area progettata come "città giardino" secondo una classica impostazione urbanistica ottocentesca a cardi e decumani, che però troverà solo parziale realizzazione.
 
Nello stesso periodo,con grande sforzo di concertazione fra i due centri, fu completato e potenziato il [[porto di Pescara|porto canale]]. In questa fase le cittadine crebbero vivendo di [[commercio]] e di [[turismo]], facilitati dalla presenza della stazione ferroviaria di Castellammare e dal ridente e scanzonato aspetto e tenore di vita delle due cittadine, divenute nel frattempo famose colonie balneari. Al di la di queste attività, erano poche le iniziative economiche di altro genere.
 
== I primi anni del '900 ==
[[File:Gabriele D'Anunnzio.png|thumb|[[Gabriele D'Annunzio]] (nato nel 1863)|alt=|sinistra]]
Agli albori del [[XX secolo]], la popolazione dei due comuni che componevano l'attuale Pescara (ovvero il territorio precedente la divisione del 1807) ammontava a circa 8.923 abitanti ([[censimento]] del [[1903]]). La propensione al turismo balneare si consolidò e nel [[1905]] gli alberghi di Castellammare Adriatico ospitavano circa 4.000 turisti.
Nella città iniziavano a trovare spazio diverse aree per [[mercato|mercati]] di [[Tessuto|tessuti]] e di generi [[alimento|alimentari]]. Inoltre il comune della sponda destra del fiume viveva un momento di grande trasformazione urbanistica, soprattutto in seguito al lento ma continuo recupero ad uso civile delle aree dell'ex fortezza, i cui materiali di risulta vennero utilizzati per la costruzione di nuovi edifici pubblici o venduti.
 
Inoltre, la rivalità tra le due sponde del fiume scemò, mentre aumentavano la concordia e la comunione di intenti per promuovere iniziative di sviluppo: soprattutto il potenziamento del porto canale fu motivo di collaborazione delle due amministrazioni. Quando l'On. Carlo Mezzanotte, [[Camera dei deputati|deputato]] di [[Chieti]], nell'estate del [[1908]] presentò alla camera una [[progetto di legge|proposta di legge]] per la fusione dei due comuni di Pescara e Castellamare Adriatico, si levarono forti proteste: tali proteste, però, non furono sollevate per la contrarietà all'idea di fusione quanto perché la proposta prevedeva l'annessione di Castellammare Adriatico nella [[Provincia di Chieti]].
 
Nel [[1917]], durante la [[prima guerra mondiale]], Castellammare Adriatico fu bombardata da aerei [[Impero austro-ungarico|austriaci]] che tentavano di colpire la linea ferroviaria. Le vittime di tale tragico evento sono ricordate ancora oggi da una piccola lapide, apposta in Corso Vittorio Emanuele II 253, a Pescara.
Per prevenire altri attacchi il Ministero della Guerra fece allora approntare un campo di aviazione lungo la Via Tiburtina provvisto di due aerei da combattimento. Nacque così quello che poi diventerà l'[[aeroporto di Pescara]].
[[File:Pescara Cortile retro Casa natale D'Annunzio.JPG|Cortile retro Casa natale D'Annunzio|thumb]]
 
== 1918-1926: il primo dopoguerra ==
Subito dopo il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] si verificò un evento molto importante in favore della unificazione dei due comuni: il 30 novembre del 1918 i due [[Consiglio comunale|consigli comunali]] si riunirono nello stesso momento e votarono lo stesso ordine del giorno e si impegnarono ad adoperarsi per chiedere al [[Governo]] di decretare la fusione dei comuni e di adoperarsi affinché la nuova città fosse chiamata "Aterno".
Negli anni seguenti le due amministrazioni collaborarono per perorare la causa della fusione: ma decisivo fu l'impegno di [[Gabriele d'Annunzio]] che il 16 maggio del [[1924]] scrisse a [[Benito Mussolini|Mussolini]] una lettera nella quale chiedeva la fusione delle due città e l'elevazione a capoluogo di provincia. Con lo stesso intento operava l'allora ministro abruzzese [[Giacomo Acerbo]].
 
Dal punto di vista economico la città presentava delle nuove linee di sviluppo. Infatti, il turismo continuava a fiorire e i bagni di Castellammare Adriatico erano una meta turistica nota in tutta [[Italia]]. A rafforzare questo ruolo di centro del turismo nazionale, nel [[1924]], sotto la spinta politica del ministro Giacomo Acerbo, a Castellammare Adriatico venne organizzata la [[Coppa Acerbo]], che divenne subito una delle gare automobilistiche più importanti del tempo ed un evento capace di portare in città decine di migliaia di visitatori. Sempre in quel periodo iniziarono a vedersi i primi [[opificio|opifici]] e le prime attività di tipo [[industria]]le in città, come il noto pastificio Puritas di [[Angelo Delfino]]. Inoltre, il porto stava incominciando ad acquisire maggiore importanza ed i volumi di traffico commerciale si facevano sempre più ingenti, complice la navigabilità del fiume, al tempo mezzo ampiamente utilizzato anche per i trasporti di materiali da e verso l'entroterra cittadino. Nel [[1923]] venne completato l'acquedotto per portare l'acqua potabile in tutte le aree dell'attuale città.
 
 
== 1927: Pescara capoluogo di provincia ==
[[File:Pescara - Duomo di San Cetteo 2.JPG|thumb|[[Cattedrale di San Cetteo]], ricostruita nel 1938 su una precedente chiesa in condizioni fatiscenti per volere di Mussolini e d'Annunzio|alt=]]
Dopo 120 anni di divisione, il 2 gennaio del [[1927]], venne finalmente firmato il decreto di istituzione della [[provincia di Pescara]] e seguiva l'elenco dei Comuni da amministrare, tra i quali quello di Castellammare<ref>[[s:R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 - Riordinamento delle circoscrizioni provinciali|R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1]]</ref>. Al successivo articolo 4 il Decreto stesso stabiliva: "Il Comune di Castellamare Adriatico è unito a quello di Pescara"<ref>[[s:R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 - Riordinamento delle circoscrizioni provinciali|R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 4]]</ref>.
A favore del provvedimento, inserito in una più ampia azione di riorganizzazione del territorio operata dal regime, sono state decisive la forte spinta popolare e, soprattutto, l'autorità politica del ministro abruzzese [[Giacomo Acerbo]] e il prestigio di [[Gabriele D'Annunzio]].
 
== 1928-1940: il periodo fascista ==
[[File:Pescara - Municipio 01.JPG|miniatura|Il Palazzo di città, completato nel 1935 su progetto dell'architetto [[Vincenzo Pilotti]] |alt=|sinistra|280x280px]]
Dopo l'unificazione e l'elevazione a capoluogo di Provincia, la città è protagonista di un forte sviluppo edilizio con la costruzione delle nuove sedi di tutte le pubbliche amministrazioni, di scuole e mercati. A tutt'oggi, diversi sono i palazzi ad uso pubblico costruiti in quel periodo, tra i quali il Palazzo di Città, il Palazzo della Provincia, l'allora Palazzo della Prefettura (distrutto durante i [[Bombardamento di Pescara|bombardamenti di Pescara]] della seconda guerra mondiale, si trovava all'incrocio fra Viale D'Annunzio e Viale Vittoria Colonna) e diverse scuole della città come il liceo classico Gabriele D'Annunzio.
[[File:Pescara handelskammer 01.jpg|miniatura|Camera di Commercio di Pescara, costruita negli anni 30 in stile fascista|255x255px]]
L'allora [[aeroporto]] della città, il "Campo di Fortuna di Pescara", cambiò nome con [[decreto ministeriale]] 25 giugno 1928 e venne denominato, per volontà del [[Gabriele D'Annunzio|d'Annunzio]], «Pasquale Liberi», un aviatore abruzzese premiato con la medaglia di bronzo caduto durante la prima guerra mondiale a 25 anni. Sulla sua tomba, nel cimitero di San Silvestro di Pescara, l'epigrafe scritta dallo stesso D'Annunzio recita “… era un piccolo eroe ridente e franco, un gioioso amico del pericolo, un giovane amante della morte che sembrava portare sempre all’orecchio il garofano rosso dell’amata…” .
 
== 1940-1945: la Seconda guerra mondiale ==
{{Vedi anche|Bombardamento di Pescara}}
[[File:Lit.png|miniatura|Inaugurazione del ponte Littorio nel 1933. Il ponte verrà minato e distrutto dai tedeschi in ritirata nel 1943 durante la seconda guerra mondiale]]
Il 31 agosto ed il 14, 17 e 20 settembre del [[1943]] nel pieno della [[seconda guerra mondiale]], Pescara è stata oggetto di pesanti bombardamenti da parte delle forze alleate che hanno causato la morte di almeno 3000 persone (varie fonti indicano anche un numero di 6000 caduti) e tutta la parte della città a [[nord]] del [[Aterno|fiume]] fu rasa al suolo quasi totalmente. Inoltre, Pescara dovette subire le razzie e la distruzione delle strutture portuali, fabbricati, strade, ponti e uffici pubblici da parte dell'esercito tedesco in ritirata. Per questi motivi l'8 febbraio del [[2001]], il [[Presidente della repubblica]], [[Carlo Azeglio Ciampi]] ha conferito alla città la medaglia d'oro al merito civile.
 
Durante la guerra, diversi gruppi di antifascisti operarono nella città. Nel 1940, rientrato dall'esilio francese vi si stabilì l'ex deputato comunista [[Ettore Croce]]. Questi, malgrado la sorveglianza della polizia fascista riuscì a raggruppare attorno a sé un piccolo gruppo di discepoli, tra cui il tregliese [[Mario Bellisario]], che costituirono a loro volta piccoli nuclei antifascisti nei loro paesi d'origine e nella stessa Pescara.
 
Il 10 giugno [[1944]], gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] e le forze del [[Corpo Italiano di Liberazione|CIL]] liberarono [[Pescara]], coadiuvate dalla divisione Nembo del Battaglione S. Marco e da truppe indiane.
 
== 1946-2000 ==
[[File:Pescara_centrale.jpg|alt=|miniatura|930x930px|Stazione Centrale di Pescara, completata nel 1988|centro]]
Nel dopoguerra, Pescara ha conosciuto un notevole sviluppo. Già nel [[1951]] la città, ritrovatasi al centro di un poderoso fenomeno di immigrazione interna abruzzese che non si è ancora del tutto arrestato, divenne il centro maggiore della regione raggiungendo il numero di 65 mila abitanti dilatando l'area urbanizzata ed occupando massicciamente lo spazio tra la [[ferrovia]] e la linea del mare. La vocazione automobilistica di Pescara, già nobilitata dalla Coppa Acerbo, ebbe modo di concretizzarsi ulteriormente quando si decise che la "1000 miglia" dovesse includere nel suo percorso la città adriatica.
. In meno di vent'anni, dal '51 al '71, Pescara raddoppiò il numero degli abitanti raggiungendo i 122 mila residenti, consolidando il ruolo di città universitaria e conoscendo un boom edilizio di grandi proporzioni.
 
Importante evento per lo sviluppo della città è stata la realizzazione della nuova [[Stazione di Pescara]], inaugurata nel [[1988]]. L'apertura della nuova stazione ha significato molto dal punto di vista urbanistico poiché l'intera linea ferroviaria è stata trasferita su una sede sopraelevata più arretrata verso le colline e priva di intersezioni con le strade della città, così liberandola dai [[passaggio a livello|passaggi a livello]].
 
Dal punto di vista politico, dopo una prima fase di efficienti amministrazioni di [[Sinistra (politica)|sinistra]], guidate da Italo Giovannucci e [[Vincenzo Chiola]] (espressioni di maggioranze [[Partito Comunista Italiano|PCI]]-[[Partito Socialista Italiano|PSI]]), a partire dal [[1956]] la città è stata governata ininterrottamente dalla [[Democrazia Cristiana]] e dai suoi alleati fino al [[1992]]. Ma queste amministrazioni non suscitarono molto gradimento soprattutto a causa di dissennate azioni urbanistiche, fra le quali la demolizione del glorioso Teatro Pomponi sul lungomare, sacrificato per non affrontare costosi interventi di recupero e sostituito da un parcheggio. In tempi più recenti una coalizione di [[Alleanza dei Progressisti|Progressisti]], guidata dall'indipendente di sinistra Mario Collevecchio, batté una lista civica di ispirazione Dc-Psi. Ma dopo una esperienza di governo di appena otto mesi, le elezioni furono annullate e nella tornata elettorale successiva vinse la coalizione di [[centro-destra]], capeggiata dal sindaco [[Carlo Pace]] che governò la città per due mandati, fino al [[2003]]. In questo periodo la Città' iniziò' un periodo di trasformazione urbanistica-culturale, approvando il nuovo PRG e realizzando nuovi spazi museali ed un parco culturale in Pineta D'Annunziana.
== Dal 2001 in poi ==
[[File:Pescara - Via Firenze.jpg|miniatura|Via Firenze, cardo del centro città, dopo la riqualificazione del 2011|alt=|sinistra]]
[[File:Pescara -Ponte Flaiano- 2017 by-RaBoe 003.jpg|miniatura|Ponte Flaiano, costruito nel 2017|alt=|388x388px]]
L'amministrazione di [[centro-sinistra]] eletta nelle [[elezioni]] del 2003, ha avviato l'opera di rilancio dell'impianto urbanistico della città, ripristinando l'uso di zone ed edifici storici abbandonati come l'ex caserma Cocco, oggi parco pubblico e l'[[Aurum - La fabbrica delle idee|ex fabbrica dell'Aurum]], realizzando molti progetti come la pedonalizzazione delle aree centrali e la creazione di una rete di piste ciclabili, e dotando la città di grandi opere come il [[ponte del mare]] ed il [[Ponte Flaiano]], che hanno inciso sull'aspetto della città e sulla sua qualità della vita.
 
=== Area metropolitana ===
Già a partire dagli anni 80, Pescara insieme a [[Chieti]] è al centro di una vasta area metropolitana sempre più integrata ed interdipendente. Le amministrazioni degli ultimi anni hanno cercato di assecondare questo ruolo sia dal punto di vista urbanistico, cercando di costruire le infrastrutture di mobilità opportune, sia dal punto di vista della pianificazione dei servizi che vengono offerti a ridosso dei confini del comune ma al centro della conurbazione, come [[Centro commerciale|centri commerciali]], zone industriali, e, soprattutto, il trasporto pubblico locale.
 
La suddetta [[Area urbana|area]] vista dall'alto offre l'immagine di una ''T''; dalla vallata che parte ai piedi di Chieti, punta sul mare e si allarga con le ali sulla riviera, a nord verso [[Montesilvano]] ed a sud verso [[Francavilla al Mare]]. Essa comprende anche i Comuni di [[Montesilvano]], [[Francavilla al Mare]], [[Silvi]], [[Città Sant'Angelo]], [[Spoltore]], [[Cappelle sul Tavo]] e [[San Giovanni Teatino]] e conta circa 350.000 abitanti.[[File:Pescara Ponte del Mare 2013-12 by-RaBoe 24.jpg|miniatura|Ponte del Mare, inaugurato nel 2009|alt=|487x487px]]
 
==== Nuova Pescara ====
In data 25 maggio [[2014]] i residenti dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore si sono espressi in un referendum a favore dell'istituzione di un unico comune. Partecipò al voto il 69,46% degli aventi diritto e di questi il 64% si espresse a favore della fusione (A Montesilvano ha risposto Sì il 52,23% dei votanti. Ha prevalso il Sì anche a Pescara con il 70,32% e a Spoltore con il 51,15%.). La relativa legge regionale è stata approvata in data 8 agosto [[2018]], fissando il 1º gennaio 2022 come data di nascita del nuovo comune<ref>{{Cita news|autore=Vito de Luca|url=http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2016/02/06/news/c-e-una-prima-data-nuova-pescara-dal-2019-1.12912708|titolo=C’è una prima data: Nuova Pescara dal 2019|pubblicazione=[[Il Centro]]|data=6 febbraio 2016}}</ref>.
{| class="wikitable"
!Comuni interessati
!Residenti al
censim. 2011
 
(pop. legale)
!Residenti al
31/12/2015
!Superficie
<small><abbr>km²</abbr></small>
!Densità al
31/12/2015
 
<small>ab./<abbr>km²</abbr></small>
|-
|Montesilvano
|50.413
|53.738
|23,5746
|2.279
|-
|Pescara
|117.166
|121.014
|34,3630
|3.522
|-
|Spoltore
|18.566
|19.366
|37,0144
|523
|-
|'''Nuova Pescara'''
|''186.145''
|''194.118''
|''94,9520''
|2.044
|}
 
== Evoluzione demografica ==
{{Demografia/Pescara}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Edwin Hartrich|titolo=The Fourth and richest Reich|anno=1980}}
* {{cita libro | nome= Luigi| cognome= Battaglini| titolo= La provincia dannunziana, la provincia, il comune e la città di Pescara, i comuni minori| anno= 1936| editore= Arti grafiche Alfieri & Lacroix| città= Milano}}
* [[Marco Dolcetta]], ''Gli spettri del Quarto Reich. Le trame occulte del nazismo dal 1945 a oggi'', BUR, 2007
* {{cita libro | nome= Paolo| cognome= Avarello|nome2=Aldo|cognome2=Cuzzer|nome3=Francesco|cognome3=Strobbe|titolo= Pescara, contributo per un'analisi urbana| anno= 1976| editore= Bulzoni| città= Roma}}
* [[Piergiorgio Odifreddi]], ''[[Il matematico impertinente]]''
* {{cita libro | nome= Raffaele| cognome= Colapietra| titolo= Pescara, 1860-1927| anno= 1980| editore= Costantini| città= Pescara}}
* {{cita libro |curatore=A. Carnemolla|curatore2=C. Pozzi| titolo= La città, le idee : Pescara nelle interviste a cinque architetti| anno= 1981| editore= Marcello Ferri| città= L'Aquila}}
* {{cita libro | nome= Luigi| cognome= Lopez| titolo= Pescara: dalla Vestina Aterno al 1815| anno= 1985| editore= Deputazione Abruzzese di Storia Patria| città= L'Aquila}}
* {{cita libro | nome= Luigi| cognome= Lopez| titolo= Pescara, dalla restaurazione al 1860| anno= 1990| editore= Deputazione Abruzzese di Storia Patria| città= L'Aquila}}
* {{cita libro| titolo= Era Pescara, immagini di storia della città| anno= 1993| editore= Soprintendenza archivistica per l'Abruzzo| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Orlando| cognome= Serra| titolo= Storia di Pescara e cultura universale, dal 1500 a.C. al 1995 d.C.| anno= 1995| editore= Landoor Harres| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Cristina| cognome= Bianchetti| titolo= Le città nella storia d'Italia. Pescara| anno= 1997| editore= Laterza| città= Bari}}
* {{cita libro |titolo= Pescara: città, provincia, documenti e curiosità d'archivio sulle origini di una nuova istituzione, 1901-1927| anno=1997| editore= Soprintendenza archivistica per l'Abruzzo e il Molise| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Federico| cognome= Valeriani| titolo= Racconti della memoria di una Pescara dannunziana| anno= 1997| editore= | città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Licio| cognome= Di Biase| titolo= Castellamare nel tempo| anno= 1998| editore= Scep/Tracce| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Licio| cognome= Di Biase| titolo= I giorni della Pescara - Come nacquero il nuovo comune e la nuova provincia| anno= 2006| editore= Scep| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Licio| cognome= Di Biase| titolo= Prima Kursall, poi distilleria...oggi è l'Aurum| anno= 2007| editore= Tracce/Scep| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Licio| cognome= Di Biase| titolo=La Madonna dei Sette Dolori tra storia e leggenda| anno= 2008| editore= Tracce/Scep| città= Pescara}}
* {{cita libro | nome= Licio| cognome= Di Biase| titolo= La Madonna dei Sette Dolori tra storia e leggenda| anno= 2008| editore= Tracce| città= Pescara}}
*Simonluca Perfetto'', Il commercio dell'olio attraverso la via portuale della Pescara spagnola (1554-1557),'' Pescara, Museo delle Genti d'Abruzzo, 2014.
 
== Voci correlate ==
* [[PescaraMisticismo nazista]]
* [[Teoria del complotto del Nuovo ordine mondiale]]
* [[Aternum]]
* [[CastellammareImperialismo Adriaticoamericano]]
* [[SanImpero Silvestro Colleeuropeo]]
* [[Storia dell'Abruzzo]]
* [[Bombardamento di Pescara]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.webalice.it/giord1302/dialetto/sm/frentani/aterno.htm|Aterno Oppidum - Tratto dalla ''Storia dei Frentani'' dell'abate Domenico Romanelli}}
* {{cita web|http://h1.ath.cx/muvi/pescara1799/storia.html|Sito dedicato alla Repubblica di Pescara del 1799}}
 
{{PescaraCospirazionismo}}
{{Portaleportale|Abruzzopolitica|storia|nazismo}}
 
[[Categoria:StoriaTeorie di Pescara|del complotto]]
[[Categoria:StoriaTerminologia dell'Abruzzo|Pescaradella politica]]