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{{F|partiti politici italiani|luglio 2017}}
== Società ==
{{Partito politico
|colore =
|nome = Associazione Nazionale Italiana
|logo =
|leader = [[Giuseppe Mazzini]]
|segretario =
|presidente =
|vicesegretario =
|vicepresidente =
|coordinatore =
|portavoce =
|stato =
|fondazione = 5 maggio 1848
|dissoluzione = marzo 1853
|confluito in = [[Partito d'Azione (1853-1867)]]
|sede =
|ideologia = [[Repubblicanesimo]]<br>[[Mazzinianesimo]]
|collocazione = [[Sinistra (politica)|Sinistra]]
|coalizione = [[Giovine Europa]]
|assemblea1 =
|seggi1 =
|assemblea2 =
|seggi2 =
|assemblea3 =
|seggi3 =
|assemblea4 =
|seggi4 =
|testata =
|inno =
|giovanile =
|iscritti =
|anno iscritti =
|colori =
}}
{{Organizzazione
|Nome = Associazione Nazionale Italiana
|Nome ufficiale = Associazione Nazionale Italiana
|Logo =
|Abbreviazione =
|Tipo = Movimento politico
|Fondazione = 5 maggio 1848
|Fondatore = [[Giuseppe Mazzini]]
|Scioglimento = marzo 1853
|Scopo = trasformare l'[[Italia]] in una [[repubblica]] [[democrazia|democratica]] [[Unità d'Italia|unitaria]]
|Sede =
|Naz sede =
|Area =
|Presidente = [[Giuseppe Mazzini]]
|Carica =
|Naz presidente =
|Lingua =
|Volontari =
|Anno volontari =
|Motto =
|Bilancio =
|Anno bilancio =
|Impiegati =
|Anno impiegati =
}}
La '''Associazione Nazionale Italiana''' fu un'[[associazione (diritto)|associazione]] [[politica]] [[insurrezione|insurrezionale]] fondata nel maggio del 1848 da [[Giuseppe Mazzini]].
 
Dopo l'esperienza del movimento politico [[Giovine Italia]] e sensibile alle [[Moti del 1848|manifestazioni e proteste in tutta Europa in quegli anni]], Mazzini crea questo nuovo movimento con l'obiettivo di trasformare l'[[Italia]] in una [[repubblica]] [[democrazia|democratica]] [[Unità d'Italia|unitaria]], secondo i principi di [[libertà]], [[indipendenza]] e unità, destituendo i governi dei precedenti stati preunitari. La Giovine Italia costituì uno dei momenti fondamentali nell'ambito del [[Risorgimento italiano]].
=== Evoluzione demografica ===
{{Galleria
|larghezza = 300
|titolo = Galleria di immagini
|align = right|File:Italy-demography2006est.png|Crescita demografica dal 1815 al 1857 nel<br>
{{legend|#5B9BD5|Regno Lombardo-Veneto}}|File:Italian resident population.png|Crescita demografica dal 1815 al 1857:<br>
{{legend|#009200|Lombardia}}
{{legend|#C00000|Veneto}}
}}Con {{formatnum:60497174}} abitanti<ref name="BilMens">{{cita web|http://www.demo.istat.it/bilmens2017gen|Bilancio demografico mensile|1-5-2018}}</ref> (al 30 novembre 2017), l'Italia è il quarto paese dell'Unione europea per popolazione (dopo [[Germania]], [[Francia]] e [[Regno Unito]]); la sua [[densità demografica]] è di 200,76 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media dell'Unione.<ref>{{cita|AA.VV. (Noi Italia)|p. 38|cidIstat}}.</ref>
 
L'esperienza durerà solo pochi anni, prima di sciogliere il movimento e confluire nel [[Partito d'Azione (1853-1867)]].
La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,<ref>{{cita|Ortolani||Orto92}}.</ref> è caratterizzata nel 2016 da un alto numero di anziani (l'[[indice di vecchiaia]] è pari a 161,4), da un basso tasso di fecondità, pari a 1,34 e da una [[speranza di vita]] di 80,6 anni per gli uomini e di 85,1 per le donne.<ref name="RapISTAT17">{{cita web|http://www.istat.it/it/files/2017/05/RA2017_cap3.pdf|ISTAT, rapporto annuale 2017 - Aspetti demografici e condizioni di vita|data=17 maggio 2017|pp=96, 99|26-11-2017}}</ref> Alla fine del XIX secolo l'Italia è un paese di [[emigrazione]] di massa,<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=5&percorso=2|titolo=Museo Nazionale Emigrazione Italiana|accesso=29 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150907155823/http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=5&percorso=2|dataarchivio=7 settembre 2015}}</ref> fenomeno che si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le [[Americhe]] ([[Stati Uniti]], [[Brasile]], [[Argentina]], [[Uruguay]]) e l'[[Europa Centrale|Europa centro]]-[[Europa settentrionale|settentrionale]] (in modo particolare la Germania). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.<ref>{{Cita web|http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/e/e034.htm|Emigrazione europea|5-7-2010}}</ref> Il numero di [[italiani residenti all'estero]] che conservano la [[cittadinanza italiana]] è stimato in circa {{formatnum:4200000}}.<ref>{{cita web|http://www.famigliacristiana.it/articolo/l-italia-ricomincia-ad-emigrare.aspx|titolo=Migrantes: gli italiani se ne vanno|accesso=3 luglio 2013}}</ref>
 
{{portale|politica|storia d'Italia|Risorgimento}}
Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, invece, il numero di immigrati o residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli anni novanta e, secondo i dati [[ISTAT]], al 1º gennaio 2016 contava {{formatnum:5026153}} unità, l'8,3% della popolazione;<ref>{{cita web|http://demo.istat.it/strasa2016/index.html|Popolazione straniera residente al 1 gennaio 2016 per età e sesso
Italia|26-11-2017}}</ref> le comunità più numerose erano quella [[rumena]], il 22,9%, quella [[Albanesi|albanese]], il 9,3% e quella [[Marocchini|marocchina]], l'8,7%<ref name="RapISTAT17" /> A questi dati vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 404&nbsp;000 secondo un rapporto del 2015 sull'immigrazione della [[Fondazione Ismu]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2015/12/02/news/rapporto_ismu-128656311|titolo=Immigrati, c'è un popolo di invisibili in Italia e sono più di 400 mila|editore=la Repubblica|accesso=23 giugno 2016}}</ref>
 
[[Categoria:Partiti politici italiani del passato]]
[[File:Minoranze_linguistiche_it.svg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Minoranze_linguistiche_it.svg|miniatura|Le comunità linguistiche di minoranza riconosciute ufficialmente in Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.minoranze-linguistiche-scuola.it/carta-generale/|titolo=Lingue di minoranza e scuola, Carta Generale. Ministero della Pubblica Istruzione|accesso=16 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171010152621/http://www.minoranze-linguistiche-scuola.it/carta-generale/|dataarchivio=10 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>]]
[[Categoria:Repubblicanesimo]]
 
[[Categoria:Mazzinianesimo]]
=== Religione ===
{{Vedi anche|Religioni in Italia}}In Italia vige il principio della [[laicità]] dello Stato e pertanto non vi è una [[religione ufficiale]].
 
I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: nel 2006 l'87,8% si dichiarava cattolico e il 30,6% praticante,<ref>Rapporto Eurispes 2006, p. 1099.</ref> percentuale scesa, per effetto di un crescente processo di [[secolarizzazione]], al 24,4% secondo il ''rapporto Eurispes 2010'',<ref name="RE2010">Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 132.</ref> a fronte del 18,5% della popolazione di agnostici o non credenti.
 
La [[Chiesa cattolica in Italia]] è organizzata in 225 [[diocesi]] più un [[Ordinariato militare in Italia|ordinariato militare]];<ref>{{cita web|http://www.gcatholic.org/dioceses/country/IT.htm|Elenco delle diocesi italiane|lingua=en|7-7-2013}} Nella fonte è compresa anche la [[prelatura personale]] dell'[[Opus Dei]], che estende la sua giurisdizione a tutto il mondo e, pur avendo sede in Italia, non fa parte della [[Conferenza Episcopale Italiana]].</ref> il [[vescovo di Roma]] ne è primate e assume il titolo di [[Papa]]. La Chiesa esercita un ruolo influente nella società italiana, prendendo posizione su temi religiosi, sociali e politici, come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] negli anni settanta o, in anni più recenti, il [[testamento biologico]] e la [[fecondazione assistita]], la [[rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane]] (rimozione alla quale si dichiarano contrari oltre il 60% degli italiani, con solo il 17% favorevoli)<ref name="RE2010" /> o le politiche sull'immigrazione.
 
Il [[rapporto Stato-Chiesa]] è previsto dalla Costituzione, che lo demanda ai [[Patti Lateranensi]], rivisti nel 1984 col [[nuovo concordato]] (i rapporti con altre [[confessioni religiose]] sono regolati da specifiche [[intese]]),<ref>Costituzione della Repubblica italiana, artt. 7-8.</ref> nel quale il sostegno statale alla Chiesa è stabilito attraverso una quota proporzionale dell'[[otto per mille]] del [[gettito]] [[IRPEF]],<ref>Nel 2004 i fondi così raccolti ammontano a 937 milioni di euro, in "L'obolo dei fedeli: l'otto per mille", Sintesi Rapporto Eurispes 2009.</ref> che si aggiunge ad altri [[finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia]].
 
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare [[Cristianesimo ortodosso in Italia|ortodossi]] e [[Protestantesimo in Italia|protestanti]], questi ultimi in massima parte [[pentecostali]]), [[Ebraismo in Italia|ebrei]], [[mormoni]] e [[testimoni di Geova]]. L'[[Immigrazione in Italia|immigrazione]] contribuisce ad alimentare alcune tra le minoranze religiose presenti nel Paese,<ref>{{Cita web|http://www.cesnur.org/2008/enciclopedia_08_08.htm|Le religioni in Italia|6-6-2011}}</ref> le più numerose delle quali sono i cristiani-ortodossi, i [[Islam in Italia|musulmani]], i [[Buddhismo in Italia|buddhisti]] e gli [[Induismo in Italia|induisti]].<ref>{{Cita web|http://www.cesnur.org/religioni_italia/introduzione_01.htm|Le religioni in Italia|10-7-2011}}</ref>
 
=== Criminalità ===
{{vedi anche|Criminalità in Italia}}
[[File:Tommaso_Buscetta.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Tommaso_Buscetta.jpg|miniatura|[[Tommaso Buscetta]] durante un processo nel 1983]]
Nel corso del XIX secolo si origina in Sicilia<ref name="Mafia">{{Treccani|mafia|Mafia|accesso=18 settembre 2011}}</ref> un fenomeno criminale organizzato sul territorio e connotato da stretti legami con la politica e il potere economico, la [[mafia]], termine che diviene sinonimo di "crimine organizzato"; in Italia sono di stampo mafioso organizzazioni come [[cosa nostra]] in Sicilia, la [[camorra]] in Campania, la [['ndrangheta]] in Calabria e la [[sacra corona unita]] in Puglia. Il fenomeno mafioso, che in Italia, secondo un rapporto del [[Censis]] del 2009, riguarda direttamente il 22% degli italiani e il 14,6% del PIL,<ref>{{Cita news|autore=Maria Loi|url=http://archivio.antimafiaduemila.com/rassegna-stampa/30-news/20052-rapporto-censis-13-milioni-di-italiani-convivono-con-la-mafia.html|titolo=Rapporto Censis: 13 milioni di italiani convivono con la mafia|pubblicazione=antimafiaduemila.com|data=1º ottobre 2009|accesso=27 maggio 2012}}</ref> è poi proliferato a livello mondiale, con diffusione e caratteristiche autonome.
 
L'Italia si distingue per una forte e continua [[Direzione Investigativa Antimafia|lotta contro la mafia]], costata la vita a [[magistrati]], uomini delle [[forze dell'ordine]] e delle istituzioni,<ref>{{Cita web|http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf|Rapporto sulla criminalità in Italia|3-12-2017}}</ref> ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.
 
Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2006, l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa, assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo la [[Norvegia]].<ref>{{Cita web|http://www.eures.it/upload/1224667650.pdf|Criminalità: Rapporto EURES 2008|3-10-2010}}</ref> Secondo una ricerca de ''[[Il Sole 24 ORE]]'', basata su dati del [[Ministero dell'Interno]] e riferita al primo semestre del 2010, in Italia i reati perpetrati, soprattutto nelle grandi aree urbane e nelle zone ad alta densità infrastrutturale, sono circa {{formatnum:1292000}}. [[Milano]], [[Torino]] e [[Bologna]], con circa 30 reati ogni mille abitanti, risultano le città più a rischio, [[Matera]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e [[Belluno]] quelle più sicure. Per quanto riguarda i reati che impattano sull'economia ([[usura]], [[riciclaggio di denaro]] e truffe) le città più penalizzate sono Napoli, Bologna, Trieste, La Spezia e Genova.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-04/milano-record-reati-081809.shtml|titolo=A Milano il record dei reati. Napoli al primo posto per i delitti che impattano sull'economia - La mappa|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=17 settembre 2011}}</ref>
 
Elevata è la [[corruzione]] all'interno della pubblica amministrazione (in modo particolare nel settore sanitario): secondo il ''Rapporto Eurispes 2010'' l'Italia è al 63º posto (su 180 paesi) nella classifica globale.<ref name="Eur2010">Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 110.</ref> Le regioni più colpite da questo fenomeno sono Calabria, Sicilia e Puglia. Secondo il SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza), la corruzione "scoperta" è solo la punta di un iceberg rispetto a un'ingente corruzione "coperta" che affligge un'ampia parte della società italiana.<ref name="Eur2010" />
 
=== Media e libertà d'informazione ===
{{Vedi anche|Televisione in Italia|Censura in Italia|Quotidiani in Italia}}In campo radiotelevisivo<ref>L'avvio ufficiale delle trasmissioni avvenne il 3 gennaio 1954, l'avvento del [[Televisione a colori|colore]] il 1º febbraio 1977 ({{cita|Emanuelli|pp. 36, 314|cidEma}}), mentre il 4 luglio 2012 è stato ultimato il [[Transizione alla televisione digitale|passaggio]] al [[Televisione digitale terrestre in Italia|digitale terrestre]].</ref> il panorama italiano è caratterizzato dal duopolio [[RAI]] - [[Gruppo Mediaset]] (negli anni duemila, è diventato rilevante anche il ruolo della [[pay tv]] di [[Sky Italia|Sky]]), i cui ascolti complessivi, stabili da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.<ref name="AGCOM">{{cita web|url=https://www.agcom.it/documents/10179/1260308/Documento+generico+14-04-2014+1397487293048/1592bc76-ba0c-43b4-9418-08ec0f7f9fff?version=1.3|titolo=Relazione annuale 2011|editore=AGCOM|pp=120-122|accesso=26 novembre 2017}}</ref> A rafforzare la predetta concentrazione è il ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al 90%;<ref name="AGCOM" /> la possibile influenza dell'allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] Berlusconi, già proprietario di Mediaset, sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione [[Freedom House]] a classificare nel suo rapporto l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera",<ref>L'indice valuta il grado di libertà complessiva della stampa e dei canali internet e radiotelevisivo, in {{cita web|https://freedomhouse.org/report-types/freedom-press|Freedom of the press|lingua=en|28-11-2017}}</ref> mentre il rapporto 2017 di [[Reporter senza frontiere]]<ref>{{cita web|https://rsf.org/en/ranking/2017|2017 World Press Freedom Index|lingua=en|27-11-2017}}</ref> colloca l'Italia al 52º posto (su 180) nel mondo per la [[libertà di stampa]].
 
Nel ''rapporto 2011 sulla libertà della rete'', l'Italia è "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla libertà d'espressione e d'informazione sul web;<ref>{{cita web|https://freedomhouse.org/sites/default/files/inline_images/Italy_FOTN2011.pdf|Freedom on the net|lingua=en|28-11-2017}}</ref> alla fine del 2011 la penetrazione internet è al 58,7%.<ref>{{cita web|http://www.internetworldstats.com/europa.htm|Penetrazione Internet in Europa|lingua=en|2-9-2012}}</ref>
 
Per quanto riguarda la stampa, il ''[[Corriere della Sera]]'' detiene il primato per numero di copie giornaliere vendute, seguito da ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', ''[[La Stampa]]'' e dal quotidiano economico ''[[Il Sole 24 ORE]]''.<ref>{{Cita web|http://www.primaonline.it/2012/04/19/105116/quotidiani-gennaio-2012|Quotidiani: Gennaio 2012|28-4-2012}}</ref>
 
Tra i giornalisti dell'Ottocento vanno citati [[Ferdinando Petruccelli della Gattina]], tra i primi corrispondenti di guerra e l'unico giornalista italiano dell'epoca a lavorare anche in Europa,<ref>Luigi Russo, Giuliano Manacorda, ''I narratori'', G. Principato, 1958, p. 66</ref> [[Guglielmo Stefani]] fondatore della prima [[agenzia di stampa]] italiana, ed [[Edoardo Scarfoglio]], fondatore de ''[[Il Mattino]]'' e attento osservatore della [[questione meridionale]]. Guidato da [[Luigi Albertini]] dal 1900 al 1925 il ''Corriere della Sera'' diviene il primo quotidiano italiano, con firme autorevoli come [[Luigi Barzini senior|Luigi Barzini]] e [[Ugo Ojetti]]; altre "penne" prestigiose del Novecento sono [[Curzio Malaparte]], [[Indro Montanelli]], conservatore e anticomunista, fondatore de ''[[Il Giornale]]'' e autore di una monumentale ''[[Storia d'Italia (Montanelli)|Storia d'Italia]]'', [[Oriana Fallaci]], prima [[inviata speciale]] al fronte, [[Enzo Biagi]] e [[Giorgio Bocca]].
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
monete usare nel 1859 in italia<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=1L53m5lea9QC&pg=PA108&dq=ferdinando+I+lira+di+parma&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqvOuBlLfjAhWFDOwKHS5WDw8Q6AEIKDAA#v=onepage&q=lira%20di%20parma&f=false|titolo=}}</ref>
 
cambi<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=2_1nsoVnanQC&pg=PA159&dq=Genova+Parigi+lire+franchi&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjf8d3t3rbjAhUPcZoKHT3FAj8Q6AEIKDAA#v=onepage&q=Genova%20Parigi%20lire%20franchi&f=false|titolo=}}</ref>
 
Banconote pontificie<ref>{{Cita web|url=https://www.astebolaffi.it/it/lot/331/1568/detail|titolo=}}</ref><br />unità di misura
{| class="wikitable"
|+
!Unità
!libbra
!oncia
!ottava
!denaro
!grano
|-
|libbre
|1
|
|
|
|
|-
|once
|12
|1
|
|
|
|-
|ottave
|96
|8
|1
|
|
|-
|denari
|288
|24
|3
|1
|
|-
|grani
|6912
|576
|72
|24
|1
|}
10 giulii = 1 ducato
 
dal 1544 11 giulii = 1 scudo d'oro e 12 giulii = 1 ducato
{| class="wikitable" style="font-size:90%"
|+
 
|-
!Moneta
!Mistura
!Fino
!Composizione
!Composizione*
!Peso
! colspan="2" |Anni
!Note
|-
| rowspan="4" |Giulio
| rowspan="6" |1 lib
| rowspan="6" |(11⁄12 + 1⁄288) lib
| rowspan="10" |Ag
| rowspan="6" |Ag 920‰
|?
|1504
|
| rowspan="6" |pag 184
|-
|3,87 g
|1508
|
|-
|3,82 g
|1529
|
|-
|3,65 g
|1535
|
|-
| rowspan="3" |Paolo
|3,85 g
|1540
|
|-
|3,65 g
|1542
|
|-
|67 grani
|(62 + 10⁄205) grani
|Ag 926‰
|3,31 g
|1545
|
|
|-
| rowspan="3" |Scudo
|
|
|Ag 910‰
|
|1700
|1721
|
|-
|
|
|Ag 917‰
|
|1730
|1758
|
|-
|
|
|Ag 910‰
|
|1775
|1799
|
|-
|Scudo d'oro
|(68 + 44⁄101) grani
|(62 + 74⁄101) grani
|Au
|Au 917‰
|
|1596
|1719
|pag 465
|}
 
Monete<ref name=":1" />
{| class="wikitable" style="font-size:90%"
|+
1503-1513
|-
! rowspan="2" |Moneta
! rowspan="2" |Valore
! colspan="2" |Descrizione
|-
!Peso
!Composizione
|-
|4 Ducati
|4 ducati
|13,74 g
| rowspan="4" |Au
|-
|3 Ducati
|3 ducati
|10,35 g
|-
|Doppio ducato di camera
|2 ducati
|6,75 g
|-
|Ducato di camera
|11 giulii
|3,35 g
|-
|Testone
|3 giulii (?)
|9,69 g
| rowspan="6" |Ag
|-
|Doppio giulio
|2 giulii
|7,85 g
|-
|Giulio
|1 giulio
|3,85 g
|-
|Mezzo giulio
|½ giulio
|1,75 g
|-
|Terzo di giulio
|⅓ giulio
|1,26 g
|-
|Sesto di giulio
|1⁄6 giulio
|0,70 g
|-
|Quattrino
|
|
|
|-
|Picciolo
|Variabile
|
|Cu o lega di Ag
|-
|Grosso papale
|1/10 fiorino d'oro
|
|
|-
|Carlino vecchio prima di Giulio II
|7 1/2 baiocchi
30 quattrini
|
|
|-
|Carlino nuovo dopo Giulio II
|9 1/4 baiocchi
37 quattrini
|
|
|-
|Quattrino
|1/4 baiocco
|
|
|}
 
1504 riforma monetaria, i carlini cambiano nome in giuli
{| class="wikitable" style="font-size:90%"
|+
|-
! rowspan="2" |Moneta
! rowspan="2" |Valore
!Descrizione
! colspan="2" |Anni di conio
|-
!Composizione
!inizo
!fine
|-
|Paolino d'oro
|1 Scudo d'oro
|917‰ Au
|1532
|1537
|-
|Scudo d'oro
|11 Giuli
11 Paoli
 
<sup>100</sup>/<sub>109</sub> ducati
|
|1545
|
|-
| rowspan="2" |Ducato di camera
|12 Giulii
|
|1544
|
|-
|10 Paoli
|
|1545
|
|-
|Fiorino d'oro di camera
|12 Paoli
|
|1545
|
|-
|Testoni
|3 Giuli
|
|1551
|
|-
|1/3 grosso papale
|10 quattrini
|argento
|1474
|
|-
|Grosso papale
|1/10 fiorino d'oro
|
|
|1348
|-
|Carlino vecchio prima di Giulio II
|7 1/2 baiocchi
30 quattrini
|
|1509
|
|-
|Carlino nuovo dopo Giulio II
|9 1/4 baiocchi
37 quattrini
|
|1509
|
|-
|Quattrino
|1/4 baiocco
|
|1509
|
|-
|Quatrino d'oro
|5 paoli
50 baiocchi
|Au 22 carati
|1730
|1758
|-
|Doppio scudo d'oro o pistola papale
|20 paoli
|
|1730
|
|-
|Zecchino papale
|205 baiocchi
|
|1730
|
|}
<noinclude>[[Categoria:Template di navigazione - città d'Italia]]</noinclude>
San Marino usa scudo pontificio<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=XgkrDwAAQBAJ&pg=PA89&dq=san+marino+scudo+pontificio&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiDloOi8K_jAhUKIMUKHSQyDkgQ6AEIKDAA#v=onepage&q=san%20marino%20scudo%20pontificio&f=false|titolo=}}</ref>
 
== Monete<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.socnumit.org/doc/MELaMonetaVocGen.pdf|titolo=}}</ref>==
{| class="wikitable" style="font-size:90%"
|+
|-
! rowspan="2" |Moneta
! rowspan="2" |Valore
! colspan="4" |Descrizione
! colspan="2" |Anni di conio
! rowspan="2" |Cambio lire
italiane 1861
|-
!Peso
!Diametro
!Composizione
!Bordo
!inizo
!fine
|-
|Quattrino
|0,2 ''baiocchi''
|
|
| rowspan="5" |[[Rame|Cu]] 950‰
|
|1835
|1854
|—
|-
|½ Baiocco
|0,5 ''baiocchi''
|
|
|
|1835
|1852
|—
|-
|Baiocco
|1 ''baiocco''
|
|
|
|1835
|1853
|—
|-
|2 Baiocchi
|2 ''baiocchi''
|
|
|
|1848
|1854
|—
|-
|5 Baiocchi
|5 ''baiocchi''
|
|
|
|1849
|1854
|—
|-
|Grosso
|5 ''baiocchi''
|
|
| rowspan="6" |[[Argento|Ag]] 900‰
|
|1835
|1866
|0,27 L.
|-
|Paolo
|10 ''baiocchi''
|
|
|
|1836
|1863
|0,53 L.
|-
|Papetto
|20 ''baiocchi''
|
|
|
|1835
|1866
|1,06 L.
|-
|Testone
|30 ''baiocchi''
|
|
|
|1836
|1846
|1,60 L.
|-
|½ Scudo
|50 ''baiocchi''
|
|
|
|1835
|1857
|2,66 L.
|-
|Scudo
|100 ''baiocchi''
|
|
|
|1835
|1856
|5,32 L.
|-
|Scudo d'oro
|100 ''baiocchi''
|
|
| rowspan="4" |[[Oro|Au]] 900‰
|
|1853
|1865
|5,32 L.
|-
|2,5 Scudi
|2,5 ''scudi''
|4,33 g
|19 mm
|rigato
|1835
|1863
|13,30 L.
|-
|5 Scudi
|5 ''scudi''
|8,67 g
|22 mm
|rigato
|1835
|1854
|26,60 L.
|-
|10 scudi
|10 ''scudi''
|17,33 g
|28 mm
|rigato
|1835
|1856
|53,20 L.
|}
== Regno d'Italia ==
{| class="wikitable floatright"
|+'''Cambio monete preunitarie, lira italiana al 1861'''<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/do/atto/vediPdf?cdimg=061U012300100010110001&dgu=1861-08-03&art.dataPubblicazioneGazzetta=1861-08-03&art.codiceRedazionale=061U0123|titolo=Tariffa Regio Decreto 17 1861}}</ref>
!Stato preunitario
!Moneta
!Cambio
|-
| rowspan="5" |[[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1738).svg|20px|border]] [[Regno delle Due Sicilie]]
|[[Ducato delle Due Sicilie|Ducato]]
|4,23 L.
|-
|[[Piastra (moneta)|Piastra]]
|5,10 L.
|-
|½ Piastra
|2,53 L.
|-
|20 [[Grano (moneta)|Grana]]
|0,83 L.
|-
|[[Carlino (moneta)|Carlino]]
|0,42 L.
|-
| rowspan="8" |[[File:Flag of the Papal States (1825-1870).svg|20px|border]] [[Legazione delle Romagne]]<br>[[File:Flag of the Papal States (1825-1870).svg|20px|border]] [[Legazione dell'Umbria]]<br>[[File:Flag of the Papal States (1825-1870).svg|20px|border]] [[Legazione delle Marche]]
|5 Scudi
|26,60 L.
|-
|Doppia
|17,07 L.
|-
|[[Scudo pontificio|Scudo]]
|5,32 L.
|-
|½ Scudo
|2,66 L.
|-
|[[Testone]]
|1,60 L.
|-
|Papetto
|1,06 L.
|-
|[[Paolo (moneta)|Paolo]]
|0,53 L.
|-
|½ Paolo
|0,27 L.
|-
| rowspan="3" |[[File:Flag of the Grand Duchy of Tuscany (1840).svg|20px|border]] [[Granducato di Toscana]]
|[[Francescone]]
|5,60 L.
|-
|Franceschino
|2,80 L.
|-
|[[Fiorino toscano|Fiorino]]
|1,40 L.
|-
| rowspan="5" |[[File:Bandiera del ducato di Modena e Reggio.gif|20px|border]] [[Ducato di Modena e Reggio]]
|Scudo
|5,60 L.
|-
|Ducato
|2,80 L.
|-
|
|
|-
|
|
|-
|
|
|-
| rowspan="5" |[[File:Flag of the Duchy of Parma (1851-1859).svg|20px|border]] [[Ducato di Parma e Piacenza]]
|Doppia
|21,92 L.
|-
|Ducato
|5,15 L.
|-
|6 lire
|1,36 L.
|-
|20 soldi
|0,20 L.
|-
|10 soldi
|0,10 L.
|-
|[[File:Flag of the Kingdom of Lombardy–Venetia.svg|20px|border]] [[Regno Lombardo-Veneto|Regno Lombardo Veneto]]
|
|
|-
|[[File:Bandera nacionalista sarda.svg|20px|border]] [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Sardegna]]
|
|
|}<br />