Papa Gregorio X e Lorenzo Fazzini: differenze tra le pagine

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{{WIP|ALESSANDROMARCOA}}
{{Papa della chiesa cattolica|
|titolo=Beato
|nome=Beato Gregorio X
|immagine=Image:B Gregor X.jpg
|larghezza=230px
|alsecolo=Tedaldo Visconti (o Tebaldo)
|nato=[[Piacenza]], [[1210]]
|inizio=[[1 settembre]] [[1271]]
|consacrazione=[[27 marzo]] [[1272]]
|fine=[[10 gennaio]] [[1276]]
|predecessore=[[papa Clemente IV]]
|successore=[[papa Innocenzo V]]
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{{Santo
|nome= Beato Gregorio X Papa
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|venerato da= Chiesa cattolica
|beatificazione=[[1713]]
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{{Bio
|Nome = Lorenzo
|Cognome = Gregorio XFazzini
|ForzaOrdinamento = Gregorio 10
|PostCognomeVirgola = nato '''Tedaldo Visconti''' (o '''Tebaldo''' o '''Teobaldo''')
|Sesso = M
|LuogoNascita = PiacenzaVieste
|GiornoMeseNascita = 19 gennaio
|AnnoNascita = ca. [[1210]]1787
|NoteNascita = <ref>I biografi di Lorenzo Fazzini hanno tradizionalmente riportato come sua data di nascita il 17 gennaio. La data corretta è stata ricavata da Raffaele Santoro in base a informazioni contenute nel registro dei Battezzati della Cattedrale di Vieste, vol. 12, p. 236 ({{Cita|Santoro}}, p. 1). Dalla stessa fonte risulta, inoltre, che Fazzini venne battezzato col nome completo di ''Laurentius Maria Antonius'' ({{Cita|Santoro}}, p. 1).</ref>
|LuogoMorte = Arezzo
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = 10 gennaio
|GiornoMeseMorte = 4 maggio
|AnnoMorte = 1276
|CategorieAnnoMorte = no1837
|Attività = matematico
|FineIncipit = fu il 184° [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1° settembre]] [[1271]] alla morte ([[10 gennaio]] [[1276]]). A lui si debbono, tra l'altro, il [[Concilio di Lione II|Secondo Concilio di Lione]] e la ''costituzione apostolica'' [[Ubi Periculum]], che regola tuttora, con poche modifiche, l'elezione dei papi. E' stato [[beatificazione|beatificato]] da [[Clemente XI]] nel [[1713]]
|Attività2 = fisico
|Attività3 = filosofo
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , un divulgatore di materie scientifiche e filosofiche e il fondatore dell'omonima scuola privata, una delle più celebri nel [[Regno delle Due Sicilie]]
|Immagine = Lorenzo Fazzini.jpg
}}
 
== Biografia ==
[[File:Via dedicata a Lorenzo Fazzini a Vieste.jpg|miniatura|Via dedicata a Lorenzo Fazzini a Vieste]]
===La giovinezza e la prima missione in Francia===
Lorenzo Fazzini nacque a Vieste, in provincia di [[Foggia]], da Tommaso e Porzia Medina. La sua era all'epoca una delle famiglie agiate della città.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 1.</ref>. Ebbe tre fratelli minori, Gaetano,<ref>{{Cita|LaTosa}}.</ref> Antonio e Matteo, che collaborarono alla scuola da lui fondata a Napoli.
Tedaldo Visconti<ref>v.Cesare Pinzi:''Storia della Città di Viterbo'', vol.II, Tip.Camera dei Deputati, Roma, 1889, pagg.299 e segg.- L'opera del Pinzi è di rilevante importanza per tutta la vita di Gregorio X, considerato anche che cita, spesso integralmente, fonti manoscritte in latino; a proposito del '''nome di battesimo''' del Visconti, Pinzi riporta il testo latino del decreto cardinalizio indicante l'elezione del nuovo papa e delle lettere indirizzate dai cardinali al neo-eletto con il termine '''Tehaldus''', che l'autore traduce in '''Tedaldo'''; l'accezione ''Tedaldo'' è quella del resto indicata dalla maggior parte degli storici, da Gatto a Brezzi, da Kamp a Gregorovius.</ref> nacque a [[Piacenza]] intorno al [[1210]] da famiglia della nobiltà cittadina che peraltro non aveva alcun legame con l'omonima famiglia dei Signori di [[Milano]]; suo padre era, con ogni probabilità, il podestà Oberto, ed egli compì forse studi ecclesiastici come ''chierico'' e ''diacono'' nella città natale, nella cui Cattedrale è anche possibile che abbia seguito i corsi religiosi del ''trivio'' e del ''quadrivio'', ma -in definitiva- le notizie sulla sua infanzia e giovinezza sono scarse e frammentarie. Le prime notizie certe ci conducono al [[1236]] quando conobbe il cardinale piacentino [[Jacopo da Pecorara]], che lo notò e lo prese al suo servizio un paio d'anni più tardi<ref>v.Ludovico Gatto: ''Gregorio X'', in ''Enciclopedia dei Papi'', 2000, Treccani.it http://w.w.w.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile= .</ref>. Nel [[1239]] Tedaldo accompagnò Pecorara in Francia, ove il porporato era stato inviato come ''Legato Pontificio'', durante un viaggio che ebbe risvolti avventurosi poiché i due dovettero anche travestirsi da pellegrini per sfuggire agli uomini di [[Federico II]], che proprio in quei giorni era stato scomunicato da [[Gregorio IX]]. Il viaggio in Francia fu comunque proficuo per il Visconti che, grazie all'interessamento del cardinale, ottenne prima un ''canonicato'' a [[Lione]] e quindi un ''arcidiaconato'' nella diocesi di [[Liegi]]<ref>v.L.Gatto, op. cit.</ref>.
===Lione, Parigi, Liegi===
Dopo la morte del Pecorara ([[1244]]) Tedaldo decise di recarsi a Lione, dove era appunto ''canonico'', per assistere il nuovo Vescovo cittadino, [[Tommaso I di Savoia|Filippo di Savoia]], nell'organizzazione del [[Concilio Ecumenico]] convocato in quella città da [[Innocenzo IV]]<ref>v.Ferdinand Gregorovius: ''Storia della Città di Roma nel Medioevo'', vol.II, Einaudi Torino, 1973, pag.1258.</ref>; nell'espletamento di tale incarico si fece ben conoscere e stimare dal papa, dai cardinali e dai numerosi ecclesiastici che presenziavano al [[Concilio di Lione I|Concilio]]. Conclusi i lavori conciliari nell'estate del [[1245]], il Visconti raggiunse la sua sede arcidiaconale di [[Liegi]], città ove risiederà per una ventina d'anni salvo alcune parentesi, tra le quali è di grande rilievo il soggiorno parigino di quattro anni presso la locale celebre Università -dal [[1248]] al [[1252]]- dove stringerà amicizia con personaggi quali [[Bonaventura da Bagnoregio]], [[Tommaso d'Aquino]]<ref>v.Paolo Brezzi: ''La civiltà del medioevo europeo'', Eurodes, Roma, 1978, pag.105.</ref>, [[Clemente IV|Guy Foucois]] (futuro [[papa Clemente IV]]), [[Innocenzo V|Pietro di Tarantasia]] (futuro [[papa Innocenzo V]]) e [[Matteo Rubeo Orsini]] (futuro cardinale protodiacono); in quegli anni conobbe anche [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] e suo figlio Filippo, futuro [[Filippo III di Francia|Filippo III]]<ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>. Tornato successivamente a [[Liegi]], fu tra i protagonisti, in quella città, di un grave episodio accaduto nel [[1266]]: la [[diocesi di Liegi]] era allora retta dal principe-vescovo Enrico di [[Gheldria (contea)|Gheldria]], nobile dissoluto e libertino, che, in un giorno di quel [[1266]] fu aggredito da un uomo armato cui il prelato aveva violentato la figlia; Tedaldo, che era presente, fece scudo al vescovo con il suo corpo salvandogli la vita, ma -subito dopo- si rivolse al prelato rimproverandolo aspramente per la sua condotta immorale. Il presule, furibondo, colpì duramente il Visconti, procurandogli una grave ernia inguinale che gli creerà poi continui fastidi<ref>v. C. Pinzi, op. cit., lib.VII, pag.300</ref><ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>. Va detto, per inciso, che questo vescovo malvagio verrà deposto ''per indegnità'' durante il [[Concilio di Lione II|secondo Concilio di Lione]] ([[1274]]) e sarà anche scomunicato; l'uomo, quasi a dimostrare per intero la sua indole, si metterà allora alla testa di una banda di malfattori con i quali compirà ogni genere di nefandezze per alcuni anni, finché non sarà ucciso nel [[1282]] durante un'azione di brigantaggio<ref>v.Joseph Daris: ''Histoire du diocèse et de la principauté de Liège'', Demarteau, Liegi, 1890, pagg.381 e segg. </ref>.
 
=== Formazione ===
===L'Inghilterra e la Crociata===
Lasciata [[Liegi]] Tedaldo prese nel [[1267]] la ''croce di crociato'' a [[Parigi]]<ref>v.L.Gatto, op. cit.</ref> e fu quindi inviato da [[papa Clemente IV]] in Inghilterra per assistere il cardinale [[Adriano V|Ottobono Fieschi]], futuro papa [[Adriano V]], in una delicata e difficile missione di cui faceva parte anche [[Bonifacio VIII|Benedetto Caetani]], il futuro [[Bonifacio VIII]], missione che si concluse nell'autunno del [[1268]]. Quindi, in quel fatale [[1268]] in cui la morte di [[Corradino di Svevia|Corradino]] aveva concluso le vicende della [[Hohenstaufen|Casa imperiale di Svevia]], Tedaldo Visconti, pur avendo solo gli [[ordini minori]], era buon amico del papa, di vari cardinali e futuri pontefici, di teologi del calibro di [[Bonaventura da Bagnoregio|san Bonaventura]] e [[Tommaso d'Aquino|san Tommaso]], ed era stimato in tutta la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] come uomo saggio, retto ed onestissimo; proprio allora, il [[29 novembre]] [[1268]], morì improvvisamente [[Clemente IV]] e si riunirono a [[Viterbo]] i cardinali per dare inizio alla più lunga e difficile [[elezione papale del 1268-1271|elezione papale]] della [[storia della Chiesa]]<ref>v. C. Pinzi, op. cit.,lib.VII,pagg.265 e segg.</ref>. Intanto Tedaldo, all'inizio del [[1270]] aveva raggiunto [[Edoardo I d'Inghilterra]] per predicare la [[nona crociata]] a [[San Giovanni d'Acri]]; fu qui che, all'inizio dell'autunno del [[1271]], lo raggiunsero i messi del [[Sacro Collegio]] per informarlo che i cardinali, dopo una [[Sede vacante]] di ben 33 mesi, lo avevano eletto ''Sommo Pontefice'' della [[chiesa cattolica|Chiesa di Roma]]<ref>v. F.Gregorovius, op. cit.,pagg.1363 e segg.</ref>.
 
Lorenzo Fazzini trascorse la sua infanzia a Vieste. Il suo talento per la matematica fu però notato fin dai primi anni e i genitori decisero di fargli proseguire gli studi in ambienti che potessero garantirgli una formazione adeguata. Fazzini si trasferì così a Foggia, poi a [[Benevento]] e in ultimo nel seminario di [[Nusco]], in provincia di [[Avellino]]. Qui trascorse l'adolescenza approfondendo lo studio delle lettere latine e dei classici, materie basilari a quell'epoca per la formazione degli studenti. Terminato a diciotto anni il suo percorso in seminario, tornò a Vieste.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 3.</ref>
===Gli inizi del Pontificato===
[[File:NoccoloAndMaffeoPoloWithGregoryX.JPG|thumb|left|280px|Niccolò e Matteo Polo ricevuti da Papa Gregorio X]]
La notizia della sua elezione lasciò stupefatto Tedaldo<ref>v. F. Gregorovius, op. cit., pag.1364.</ref>, che si recò a [[Gerusalemme]] per pregare nei ''Luoghi Santi''; in quei giorni incontò anche [[Marco Polo]] con il padre Niccolò e lo zio Matteo, con i quali si era a lungo intrattenuto mesi prima quando era un semplice arcidiacono. I Polo, in quell'occasione, gli avevano espresso il loro rammarico per la lunga mancanza di un papa, poiché nel loro precedente viaggio in Cina avevano ricevuto da [[Kubilai Khan]] una lettera per il Pontefice, ed erano così dovuti ripartire per la Cina delusi; avuta però notizia in viaggio dell'avvenuta elezione, e saputo anche che l'Eletto era proprio il loro dotto interlocutore di alcuni mesi prima, i tre si affrettarono a ritornare in Terrasanta, dove il nuovo Papa affidò loro lettere per il ''Gran Khan'', invitandolo a mandare suoi emissari a [[Roma]]. Per dare maggior peso a questa missione, mandò con i Polo, come suoi legati, due padri domenicani<ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>. Quindi, il [[18 novembre]] [[1271]], con una scorta ed una piccola flotta messe a sua disposizione da [[Edoardo I d'Inghilterra]], partì per l'Italia, giungendo a [[Brindisi]] il [[1° gennaio]] [[1272]]; a [[Benevento]] fu accolto con grandi onori da [[Carlo d'Angiò]] che ostentò con lui una protettiva e deferente amicizia, a Ceprano incontrò una rappresentanza del [[Sacro Collegio]] e, finalmente, il [[10 febbraio]] [[1272]] giunse a [[Viterbo]], accolto trionfalmente e dove tenne subito, nel [[Duomo di Viterbo|Duomo]], un discorso pieno di passione sulla necessità di liberare la [[Terra Santa]]. Sempre in [[Viterbo]], alcuni giorni più tardi, venne ordinato sacerdote, poi consacrato vescovo, e scelse, per il suo pontificato, il nome di [[Gregorio X]]. Infine, l'[[11 marzo]] entrò in Roma, salutato con grande entusiasmo da un popolo che da tanti anni non vedeva più il ''suo'' Papa e, il [[27 marzo]] [[1272]] fu incoronato in [[Basilica di San Pietro|San Pietro]]. Appena quattro giorni più tardi, il [[1° aprile]], annunciò la convocazione di un [[Concilio Ecumenico]] da tenere a [[Lione]] nel [[maggio]] [[1274]] con il triplice intento di risolvere i problemi della [[Terra Santa]], riunire la Chiesa di Roma a quella di Bisanzio, rimuovere le molte difficoltà interne della [[Chiesa cattolica|Chiesa]]<ref>v. C. Pinzi, op. cit., lib.VII,pagg.301 e segg.</ref>.
 
Il rientro nella città natale fu di breve durata: desiderando continuare i suoi studi, Fazzini si trasferì infatti a Napoli.<ref>{{Cita|Taddei}}, p. 54.</ref> Lì nel 1809 venne ordinato sacerdote<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 4.</ref> e nello stesso anno ebbe come insegnante di matematica il napoletano [[Nicola Fergola]].<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 8-9.</ref> La scuola di quest'ultimo era un rinomato centro per la formazione di matematici e un punto di incontro per studiosi e ricercatori del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]; Fazzini ne fu uno degli allievi più illustri.
===Ritorno a Lione: il Concilio===
Partito da [[Roma]] nell'estate [[1272]], [[Gregorio X|Gregorio]] si trattenne parecchi mesi ad [[Orvieto]], per essere poi a [[Firenze]] il [[18 giugno]] [[1273]] -accompagnato da [[Carlo d'Angiò]]- nell'inutile tentativo di pacificare [[guelfi]] e [[ghibellini]] di quella città, tentativo che si risolse in gravi tafferugli (fomentati probabilmente proprio dall'[[Carlo d'Angiò|Angiò]] che era contrario a quella pacificazione), che costrinsero il Papa a scagliare l'interdetto sulla città stessa<ref>v. C: Pinzi, op. cit., lib.VII, pag.322.</ref><ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>. Intanto, nel settembre di quell'anno, gli elettori tedeschi, con il favore dei vescovi renani, e quindi, con ogni probabilità, dello stesso Papa<ref>v. P. Brezzi, op. cit., pagg.106 e segg.</ref>, elessero a [[Francoforte]] ''Re dei Romani'', cioé [[Imperatore del Sacro Romano Impero]], il conte [[Rodolfo I del Sacro Romano Impero|Rodolfo d'Asburgo]], ed anche questa fu una scelta assai poco gradita a [[Carlo d'Angiò|Carlo]]<ref>v. F. Gregorovius, op. cit., pagg.1365-66.</ref>. Nel [[novembre]] di quel [[1273]] il Papa giunse a [[Lione]], ove il [[Concilio di Lione II|Concilio]] ebbe inizio il [[7 maggio]] [[1274]]. Il [[Concilio di Lione II|Secondo Concilio di Lione]], anche per l'ottima posizione geografica della città lionese, fu tra i più importanti e partecipati dell'intera [[storia della Chiesa]]: vi presero parte moltissimi cardinali, circa cinquecento tra arcivescovi e vescovi, sessanta abati e più di mille prelati ed uomini di chiesa, nonché i maggiori teologi del tempo<ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>, con in testa il francescano [[Bonaventura da Bagnoregio]], il servita [[Filippo Benizi]] ed i domenicani [[Alberto Magno]] e [[Innocenzo V|Pietro di Tarentasia]]; [[Tommaso d'Aquino]] morì nell'[[Abbazia di Fossanova]], forse avvelenato, mentre si stava recando a [[Lione]] su esplicita richiesta di [[Gregorio X]]. Al Concilio intervennero anche, con presenze più o meno lunghe, diversi sovrani e principi. I lavori conciliari ebbero termine il [[17 luglio]] [[1274]].
 
Fazzini proseguì anche gli studi in teologia, diritto canonico, storia della Chiesa, filosofia, scienze fisico-matematiche. Nel frattempo, tuttavia, si era avvicinato alla [[Sensismo|filosofia sensista]]. Nel 1817 ottenne dalla Chiesa il permesso di acquisire testi proibiti su questa corrente filosofica, a patto che non ne divulgasse i contenuti.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 10.</ref> Questo aspetto della formazione filosofica di Fazzini influirà sulla sua docenza e sulla sua personalità, determinando una contraddizione che, secondo le testimonianze di allievi e amici, lo accompagnò per tutta la vita.<ref>{{Cita|De Sanctis}}, pp. 31-38.</ref>
===Morte ad Arezzo sulla strada di Roma===
[[File:Duomo di arezzo, interno, sepolcro di gregorio X, inizi XIV secolo.JPG|thumb|right|250px|Tomba di Gregorio X nel Duomo di Arezzo]]
[[Gregorio X]] lasciò [[Lione]] solo a fine [[aprile]] [[1275]]; il [[14 maggio]] incontrò a [[Beaucaire]] [[Alfonso X di Castiglia]] ed il [[20 ottobre]] vide a [[Losanna]] [[Rodolfo I del Sacro Romano Impero|Rodolfo I d'Asburgo]]<ref>v. F. Gregorovius, op. cit., pag.1370.</ref>, quindi riprese la strada di [[Roma]]. Lo stato di salute del Papa era peggiorato in quei mesi, forse per colpa della vecchia ernia inguinale che certo si faceva viva sempre più spesso; il Pontefice comunque non poteva affaticarsi e, durante i viaggi, era costretto a periodiche soste. Così, a metà [[dicembre]] si fermò un paio di giorni a ''Santa Croce al Mugello'', ospite nel castello degli ''Ubaldini''<ref>v. L. Gatto, op. cit.</ref>; Tra il 19 ed il 20 [[dicembre]] [[1275]] giunse ad [[Arezzo]], dove purtroppo le sue condizioni peggiorarono progressivamente con sensibile innalzamento della temperatura. Morì nel ''Palazzo Vescovile'' di [[Arezzo]] il [[10 gennaio]] [[1276]]<ref>v. C.Pinzi, op. cit., lib.VII, pag.329.</ref>. Le sue spoglie mortali riposano in una pregevole arca sepolcrale nel [[Duomo di Arezzo]].
E' stato beatificato da [[Clemente XI]] nel [[1713]], per conferma del culto ''ab immemorabili''; nel ''Martyrologium Romanum'' la sua festa cade il [[10 febbraio]].
Al suo nome è intitolato l'''Istituto Aretino di Scienze Religiose''.
 
=== Attività come insegnante ===
==Il Concilio di Lione: un ''capolavoro'' incompiuto==
Quando [[Gregorio X]] convocò il [[Concilio di Lione II|Secondo Concilio di Lione]], a soli quattro giorni dalla sua incoronazione, indicò con precisione i tre obiettivi che l'assise conciliare si prefiggeva, cioè la '''soluzione dei gravi problemi della [[Terra Santa]]''' (cosa che stava particolarmente a cuore al papa), l''''unità religiosa con la Chiesa d'Oriente''', la '''riforma dei costumi della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] e del clero'''. In sede organizzativa, dopo la sessione inaugurale tenuta dal papa il [[7 maggio]] [[1274]], venne poi dedicata una sessione del [[Concilio di Lione II|Concilio]] ad ognuno dei tre temi conciliari: così, nella ''II Sessione'' ([[18 maggio]]) si parlò della [[Terra Santa]], nella ''III Sessione'' ([[4 giugno]]) fu trattata la riforma della [[Chiesa cattolica|Chiesa]], mentre durante la ''IV Sessione'' ([[6 luglio]]) si discusse dell'unità con la [[Chiesa d'Oriente]], con la partecipazione di una prestigiosa delegazione della [[Chiesa greca]]; nella ''V Sessione'' ([[16 luglio]]) furono approvati alcuni decreti sul clero, venne presentata la ''costituzione apostolica'' [[Ubi Periculum]] e fu anche battezzato solennemente uno dei [[Tartari]] inviati in delegazione dal ''Gran Khan''. Il Concilio si chiuse il [[17 luglio]] [[1274]]. Oltre al grande successo partecipativo suaccennato, sembrò che al [[Concilio di Lione II|Secondo Concilio di Lione]] dovesse anche ascriversi la piena realizzazione di tutti i tre obiettivi prefissi: in merito alla [[Terra Santa]] vi fu un accordo di massima tra i sovrani per una nuova [[Crociata]] di cui furono anche decise le ''decime'' (le somme, cioè, che dovevano essere versate da ogni stato) e stabilite nuove regole organizzative; l'unione con la [[Chiesa greca]] era stata già preparata da accordi tra [[Clemente IV]] e [[Michele VIII di Bisanzio|Michele VIII Paleologo]]: l'imperatore bizantino, in questa occasione, impose di fatto l'unione ai suoi sudditi, accettando tutte le condizioni del Papa; furono infine fissate, con la [[Ubi Periculum]], nuove regole per l'[[Conclave|elezione papale]] ed approvati vari decreti di riforma dei costumi del clero e dei laici. In realtà si trattava di decisioni che non avevano, nei primi due casi, solide basi: così, morto [[Gregorio X]] e piombata nuovamente la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] in un periodo di grave instabilità (in 16 mesi si succedettero ben 4 Pontefici!) non si parlò più di [[Crociate]]. L'unità con la [[Chiesa d'Oriente]], di fatto ''imposta'' ai sudditi orientali dall'imperatore, morì con lui: alla scomparsa di [[Michele VIII di Bisanzio|Michele VIII]] fu infatti subito annullata dal figlio [[Andronico II di Bisanzio|Andronico II]] ed, anzi, il solco tra le due Chiese si approfondì sempre più. Così, dopo qualche anno, del grande [[Concilio di Lione II|Concilio]] di [[Gregorio X]] rimase solo la [[Ubi Periculum]], che, per di più, era una costituzione ''apostolica'' (cioè promulgata ''direttamente dal papa'') e non ''conciliare''.
 
Nel 1810, Fazzini aprì una scuola privata in cui venivano insegnate filosofia, matematica e fisica. La scuola aveva sede nella Strada nuova dei Pellegrini, nel quartiere di [[Montecalvario]], e divenne uno dei centri di studio più rinomati di Napoli. Nel periodo di maggior successo la scuola arrivò a contare tra i 300 e i 400 allievi. In una data non precisabile, Fazzini dovette quindi spostare la scuola in una sede più grande, in via Magnacavallo, nello stesso quartiere.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 12.</ref>
==La furia dei viterbesi e la '''Ubi Periculum'''==
[[File:PalPapiViterbo.JPG|thumb|left|300px|il ''Palazzo dei Papi'' di Viterbo ed il ''Duomo'' visti dalla Valle di FAUL]]
L'elezione di [[Gregorio X]] era avvenuta dopo ben 1006 giorni di [[Sede vacante]], al termine della più lunga e difficile [[elezione papale del 1268-1271|elezione papale]] della storia. Era accaduto che, alla morte di [[Clemente IV]] nel [[1268]], i 19 cardinali riuniti a [[Viterbo]] per eleggerne il successore, si erano trovati in grande disaccordo tra loro a causa di profonde divisioni politiche e nazionalistiche. Poiché, dopo un anno e mezzo, le votazioni continuavano a susseguirsi senza alcun esito positivo, esplosero improvvisi lo sdegno e l'insofferenza dei viterbesi che, guidati dal ''Capitano del popolo'' Raniero Gatti, segregarono a forza i cardinali nella grande sala del [[Palazzo dei Papi (Viterbo)|Palazzo Papale]] senza contatti con l'esterno ('''clausi cum clave'''), quindi ridussero loro il vitto, ed infine addirittura '''scoperchiarono''' il tetto della sala, pur di farli arrivare ad un accordo. La segregazione venne successivamente un po' ridotta ma, nonostante tutto, i porporati impiegarono altri 15 mesi per accordarsi sul nome di Tedaldo Visconti ([[1° settembre]] [[1271]]). [[Gregorio X]], memore di quanto accaduto a [[Viterbo]], durante il [[Concilio di Lione II|Concilio]] promulgò una sua ''costituzione apostolica'' (non ''conciliare'' quindi, ma proclamata direttamente dal Papa) contenente norme precise che regolavano l'elezione papale: era la [[Ubi Periculum]] ([[16 luglio]] [[1274]]). La ''costituzione'' prevede che, entro dieci giorni dalla morte del papa, i cardinali elettori si riuniscano -ciascuno con un solo accompagnatore- in una sala del palazzo ove risiedeva il defunto pontefice e vengano lì segregati senza alcun contatto con l'esterno; trascorsi tre giorni senza che sia avvenuta l'elezione ai porporati sarà ridotto il vitto ad una sola pietanza per pasto; dopo altri cinque giorni il cibo sarà limitato a pane, vino ed acqua; inoltre, durante l'elezione, tutti i redditi ecclesiastici dei cardinali saranno trattenuti dal ''Camerlengo'', che li metterà poi a disposizione del nuovo papa. Appare evidente come la [[Ubi Periculum]] fosse in realtà molto limitante per i cardinali ed impedisse loro quei contatti con l'esterno che avevano caratterizzato molte precedenti elezioni; si dice che dietro questa ''costituzione'' vi sia stata l'ispirazione di [[Bonaventura da Bagnoregio]], che era grande amico di [[Gregorio X]] e voleva forse ripristinare l'autonomia del [[Sacro Collegio]]. Sta di fatto che diversi cardinali ''mal digerirono'' la [[Ubi Periculum]] e si adoperarono successivamente per farla prima sospendere da [[Adriano V]] nel luglio [[1276]], poi addirittura revocare da [[Giovanni XXI]] nel settembre dello stesso anno. Fu [[Celestino V]] a reintrodurla nel [[1294]], mentre [[Bonifacio VIII]], nel [[1298]], la inserì integralmente nel [[Codice di Diritto Canonico]]; va notato come questi due ultimi papi avessero entrambi ben conosciuto e stimato [[Gregorio X]]. Salvo piccole modifiche, dovute al mutare dei tempi, la [[Ubi Periculum]] regola tuttora lo svolgimento del [[Conclave]], che è stato istituito con questa ''costituzione'', di cui i viterbesi furono i precursori.
 
Anche dopo aver aperto la propria scuola, comunque, Fazzini insegnò presso altre scuole private. Secondo diverse testimonianze del tempo, dedicava quindi all'insegnamento sei o sette ore al giorno.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 12-13.</ref> Uno dei suoi allievi fu [[Francesco De Sanctis]], che nella sua autobiografia ''[[La giovinezza (De Sanctis)|La giovinezza]]'' ha lasciato una descrizione molto vivace di Fazzini e del suo insegnamento, particolarmente coinvolgente per quanto riguardava la fisica.<ref>{{Cita|De Sanctis}}, pp. 31-38.</ref>
==Una vita tra Santi e Beati==
[[File: Francisco de Zurbarán 007.jpg|thumb|right|290px|''Gregorio X'' rende omaggio al corpo di ''S.Bonaventura'' (F.de Zurbarán-1629)]]
Nel corso della sua vita [[Gregorio X]] ebbe modo di frequentare tutti i più importanti personaggi della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] di quegli anni; vi furono tra questi personalità straordinarie, successivamente elevate alla gloria degli altari, alcune delle quali tra le massime nell'intera [[Storia della Chiesa]]; la dimestichezza con questi santi uomini contribuì certamente a forgiare sia la tempra che lo spirito di un uomo attento e dotto come [[Gregorio X|Gregorio]]. Va anzitutto ricordato lo straordinario rapporto di amicizia con [[Bonaventura da Bagnoregio|san Bonaventura]], che si consolidò certo negli anni in cui Tedaldo frequentò l'Università di Parigi, ma che era quasi certamente iniziato molto tempo prima in Italia; grazie a questo rapporto fu proprio [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]] a spingere Tedaldo verso il Pontificato con i suoi numerosi interventi a [[Viterbo]] tra il [[1269]] ed il [[1271]] durante il celebre [[elezione papale del 1268-1271|Conclave]]; poi, una volta eletto, fu [[Gregorio X|Gregorio]] a creare [[cardinale]] Bonaventura con uno dei suoi primi atti, e fu ancora il Papa a volere sempre accanto a sé il cardinale [[Bonaventura da Bagnoregio]] durante il [[Concilio di Lione II|secondo Concilio di Lione]]. Proprio a [[Lione]], verso la fine del Concilio, Bonaventura improvvisamente morì in modo piuttosto misterioso. Un'amicizia non meno importante fu quella con [[Tommaso d'Aquino|san Tommaso]]: anche il grande teologo domenicano ebbe un rapporto rilevante con [[Gregorio X]] molto prima che questi diventasse papa, e [[Gregorio X|Gregorio]] chiamò Tommaso a Lione nel [[1274]] per tenere importanti interventi durante il [[Concilio di Lione II|Concilio]]. Sulla strada che lo portava a [[Lione]] [[Tommaso d'Aquino]] morì nell'[[abbazia di Fossanova]]; fu da più parti sollevato il dubbio che il religioso fosse stato avvelenato: [[Dante Alighieri|Dante]] addirittura indica [[Carlo d'Angiò]] come responsabile del delitto (v.[[Purgatorio - Canto ventesimo]],v.69). [[Gregorio X]] conobbe altresì bene [[Luigi IX di Francia|san Luigi]] a [[Parigi]], [[Filippo Benizi|san Filippo Benizi]], generale dei serviti, che prese la parola al [[Concilio di Lione II|Concilio di Lione]], come pure l'insigne teologo domenicano tedesco [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]], ed anche [[Celestino V|san Celestino V]] quando era il povero monaco eremita ''Pietro Angeleri da Morrone'' e fu abbracciato da [[Gregorio X|Gregorio]] sempre durante il ''Concilio'' ed invitato a celebrare la Messa davanti ai ''Padri Conciliari'', dicendogli che ''nessuno ne era più degno''. Fu infine ottimo amico del grande teologo domenicano [[Innocenzo V|Pietro di Tarentasia]] che lui stesso creò cardinale, che gli succederà come papa col nome di [[Innocenzo V]] e che sarà poi beatificato nel [[1898]].Grande merito di Gregorio fu quello di armonizzare la fede razionale ed intellettuale del domenicano [[Tommaso d'Aquino|Tommaso]] con la dolce ed umile spiritualità del francescano [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]], finendo col realizzare un papato vissuto tra ragione e bontà d'animo; non stupisce quindi che un simile papa, rigoroso, onesto, dotto e buono, abbia anch'egli conquistato la gloria degli altari nel [[1713]].
 
Sembra comunque che la maggior parte del tempo di insegnamento di Fazzini fosse dedicata alla matematica.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 34.</ref> Al servizio di questa attività Fazzini pubblicò tre volumi, riediti più volte e dedicati rispettivamente all'aritmetica, alla geometria piana e alla geometria solida. Questi lavori non avevano tuttavia solo finalità didattiche: in particolare, secondo Raffaele Santoro, nei due volumi dedicati alla geometria piana e alla geometria solida, traduzione degli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'' di [[Euclide]], Fazzini tenne conto di diverse traduzioni precedenti, esaminandole in modo critico anche alla luce degli sviluppi recenti della geometria.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 35.</ref>
==Un grande Papa in un momento oscuro==
[[File:GregoriusX.jpeg|thumb|left|250px|Moneta del pontificato di ''Gregorio X'']]
A dispetto di quelli che, anche tra i suoi elettori, vedevano in lui un uomo ''insignificante'', ''innocuo'', destinato insomma ad essere un ''papa di transizione'', [[Gregorio X]] si rivelò invece un grande Pontefice, che, nei quattro anni del suo pontificato, diede molte direttive assolutamente innovative e svolse un'intensa e disinteressata attività in tutti i campi, teso soprattutto ad affermare l'assoluta indipendenza della [[Santa Sede]], che veniva riconfermata come l'unica depositaria di taluni fondamentali valori: nasce così la volontà (che dominerà sempre il pensiero di [[Gregorio X|Gregorio]]) di unire l'Europa cristiana per una Grande Crociata che liberasse [[Gerusalemme]]; intimamente legato e subordinato a questa volontà è il desiderio di ricongiungere la [[Chiesa di Roma]] a quella d'[[Chiesa ortodossa|Oriente]], che verrà parzialmente realizzato durante il [[Concilio di Lione II|Concilio di Lione]]. In Italia fu sua incessante cura tentare la pacificazione tra [[guelfi]] e [[ghibellini]], ma non riuscì a realizzarla, anche per l'opposizione, più o meno velata ma tenacissima, di [[Carlo d'Angiò]]. Del resto al sovrano angioino non mancarono motivi di frizione con questo papa che lo trattava con affetto e dolcezza, ma che forse vedeva in lui solo un ''molesto protettore'' di cui la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non aveva più bisogno. Anche per questo [[Gregorio X|Gregorio]] appoggiò apertamente l'elezione di [[Rodolfo I del Sacro Romano Impero|Rodolfo I d'Asburgo]] ad [[Imperatore del Sacro Romano Impero]], contro la volontà di [[Carlo d'Angiò|Carlo]] che voleva su quel trono il fratello [[Filippo III di Francia|Filippo III]]; dopo l'elezione Rodolfo scrisse al papa una lettera piena di devozione e di affetto filiale, con toni molto lontani da quelli svevi, a dimostrazione del cambiamento in atto. Quindi, dopo i tanti momenti oscuri e difficili degli anni passati, la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] aveva di nuovo trovato un grande Papa, secondo molti storici addirittura uno fra i migliori di tutti i tempi. La morte improvvisa e la difficile successione ruppero purtroppo i complessi equilibri che [[Gregorio X]] aveva saputo costruire.
 
=== Laboratorio ===
==I Cardinali di Gregorio e la sua successione==
Oltre all'insegnamento della filosofia e delle materie scientifiche, Fazzini si dedicava alla ricerca e alla divulgazione . Al servizio di queste tre attività allestì anche un laboratorio scientifico, considerato all'epoca uno dei migliori di Napoli. Dopo la morte di Fazzini, le attrezzature del laboratorio vennero acquistate dall'Università di Napoli.<ref>De Sanctis, p. 529.</ref>
[[File: PopeGregoryX.JPG|thumb|right|230px|Cameo di ''Gregorio X'' in ''Notre-Dame'',Parigi]]
Durante il suo pontificato [[Gregorio X]] tenne con certezza un [[concistoro]] nel [[1273]], creando cinque cardinali; vi sono molti dubbi in merito ad altri due cardinali che sarebbero stati creati nel [[1275]]. I cinque cardinali creati il [[3 giugno]] [[1273]], tutte figure di grande rilievo, furono:
* [[Giovanni XXI|Pietro di Giuliano]], portoghese, medico e teologo, arciv.di Braga, ''Cardinale vescovo con titolo di Frascati'' (diventerà [[papa Giovanni XXI]],
* [[Vicedomino de Vicedomini]], forse nipote del papa, arciv.di Aix, ''Cardinale vescovo con titolo di Palestrina'' (fu forse eletto papa ma morì poco dopo,v.sotto),
* [[Bonaventura da Bagnoregio]], teologo e generale dell'Ord.Francescano, ''Cardinale vescovo con titolo di Albano'' (fu [[canonizzazione|canonizzato]] nel [[1482]], ''Doctor Seraphicus''),
* [[Innocenzo V|Pietro di Tarentasia]], francese, teologo domenicano, arciv.di Lione, ''Cardinale vescovo con titolo di Ostia e Velletri'' (futuro [[Innocenzo V]],fu [[beatificazione|beatificato]] nel [[1898]], ''doctor famosissimus''),
* [[Bertrand de Saint-Martin]], francese, teologo benedettino, arciv.di Arles, ''Cardinale vescovo con titolo di Sabina''.
 
=== Morte ===
Gli storici sono pressoché concordi nel ritenere non veritiera la notizia di un secondo [[concistoro]], che si sarebbe tenuto nel [[1275]] e nel corso del quale Gregorio X avrebbe creato altri due cardinali, ''Giovanni Visconti'' e ''Teobaldo da Ceccano''; in realtà non vi sono notizie di due cardinali con questi nomi che, soprattutto, non risultano poi aver presenziato a nessun [[conclave]] in quegli anni.
Il 4 maggio del 1837 Fazzini morì di colera, durante la [[Storia del colera#Il contagio in Italia|prima grande epidemia]] del morbo in [[Italia]].
 
La salma fu provvisoriamente depositata nella chiesa di [[Complesso di San Tommaso d'Aquino|S. D’Aquino]] e successivamente, al termine dell’epidemia, venne trasferita in quella di [[Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori|Nostra Signora De’ Sette Dolori]]. Qui furono celebrate le solenni esequie con eccezionale partecipazione dei giovani allievi e amici che manifestarono la loro venerazione e gratitudine per il maestro; per la cerimonia venne composta una musica da [[Gaetano Donizetti]] e venne recitato un [[elogio]] del defunto dall'amico [[Basilio Puoti]]. Nei mesi successivi, numerose commemorazioni a stampa esaltarono le qualità di Fazzini come persona e come scienziato.
L'elenco dei cinque cardinali creati da Gregorio X nel [[1273]] è importante ai fini della sua successione perché due (o forse addirittura tre) di quei cardinali furono tra i suoi diretti successori. Infatti, alla morte di Gregorio X, fu eletto [[papa Innocenzo V]] cioè ''Pietro di Tarentasia'', che regnò dal [[22 gennaio]] al [[22 giugno]] del [[1276]]; gli succedette ''Ottobono Fieschi'', vecchio amico di Gregorio X, che scelse il nome di [[Adriano V]] e regnò dall'[[11 luglio]] al [[18 agosto]] del [[1276]]. Alla sua morte sarebbe stato eletto il [[5 settembre]] [[1276]], secondo alcune fonti, ''Vicedomino de Vicedomini'' che avrebbe anche scelto il nome di Gregorio XI, ma che sarebbe poi improvvisamente morto il giorno seguente, [[6 settembre]],prima ancora che la sua elezione venisse ufficialmente proclamata; va peraltro osservato che non vi è alcuna notizia di un simile evento nei documenti ufficiali. Comunque, il [[15 settembre]] [[1276]] fu eletto [[papa Giovanni XXI]], cioè ''Pietro di Giuliano'', destinato a regnare fino al [[20 maggio]] [[1277]]; il successore di quest'ultimo sarà infine, dopo una [[sede vacante]] di ben sei mesi, [[Niccolò III]], ovvero il potente cardinale ''Giangaetano Orsini''.
 
Dopo la sua morte, l'attività della sua scuola venne proseguita per un certo periodo dai fratelli Lorenzo e Gaetano.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 52.</ref>
==Note==
<references/>
 
== Ricerche scientifiche ==
==Bibliografia==
Fazzini si occupò a lungo di ricerche scientifiche in vari campi della fisica. In particolare, studiò l'induzione elettromagnetica, il magnetismo e la relazione tra luce e magnetismo. Non pubblicò però nulla a proposito di queste ricerche, che sono note solo attraverso le testimonianze di Emanuele Tellini e di Gaetano Fazzini.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 57.</ref>
* {{Cita libro|Cesare|Pinzi|''Storia della Città di Viterbo''|1887|Tip.Camera dei Deputati|Roma}}
* {{Cita libro|Ferdinand|Gregorovius|''Storia della Città di Roma nel Medioevo''|1973|Einaudi|Torino}}
* {{Cita libro|Ludovico|Gatto|''Gregorio X'' in ''Enciclopedia dei Papi''|2000|Treccani.it ''on line''}}
* {{Cita libro|Paolo|Brezzi|''La civiltà del medioevo europeo''|1978|Eurodes|Roma}}
 
Fazzini era convinto che diverse delle forze naturali allora note, e in particolare il calorico, la luce, l’elettricismo, il galvanismo e il magnetismo, fossero in realtà diverse manifestazioni di un'unica forza.<ref>{{Cita|Santoro}}, p. 63.</ref> In linea con questa idea di base, studiò quindi il [[magnetismo]], e in particolare due fenomeni che erano stati appena scoperti:
==Voci correlate==
* [[Elezione papale del 1268-1271]]
* [[Concilio di Lione II]]
* [[Ubi Periculum]]
* [[Conclave]]
 
* il '''magnetismo di rotazione''', scoperto nel [[1825]] da [[François Arago|Arago]]: un ago magnetico posto sopra un disco di rame in rotazione inizia a sua volta a ruotare
== Collegamenti esterni ==
* l''''induzione tellurica''', scoperta nel [[1831]] da [[Faraday]]: la generazione di una corrente elettrica indotta in un circuito che si muove attraverso il [[campo geomagnetico]]
{{santiebeati|36775}}
 
Per quanto riguarda il magnetismo di rotazione, Fazzini ripeté e approfondì le esperienze di Arago notando che la rotazione dell'ago magnetico si verificava anche in presenza di meteriale isolante al di sopra del disco di rame mentre non si verificava se al disco di rame veniva sostituito un disco di materiale isolante.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 68-69.</ref>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Gregorius X}}
 
Per quanto riguarda l'induzione tellurica, Fazzini ne identificò con maggiore chiarezza le modalità e cercò di combinare la ricerca con quella sul magnetismo di rotazione. Descrisse inoltre una delle sue esperienze in una lettera scritta, in francese, a Faraday e datata 3 aprile 1832; pubblicata postuma,<ref>L. Pearce Williams (a cura di), ''The Selected correspondence of Michael Faraday'', Cambridge University Press, 1971. vol.1 - 1812-1848, p. 219.</ref> questa lettera è l'unica descrizione lasciata da Fazzini riguardo ai propri esperimenti.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 69-81.</ref>
{{Papi|precedente=[[Papa Clemente IV]]|successivo=[[Papa Innocenzo V]]}}
{{Portale|biografie|Cattolicesimo}}
 
Fazzini eseguì inoltre esperimenti sul rapporto tra luce e magnetismo, ma le testimonianze rimaste, tutte indirette, non permettono di ricostruire chiaramente le sue intenzioni e i risultati da lui ottenuti.<ref>{{Cita|Santoro}}, pp. 82-94.</ref>
[[Categoria:Beati italiani]]
 
[[Categoria:Personalità legate ad Arezzo]]
== Opere ==
[[Categoria:Personalità legate a Piacenza]]
* ''I primi sei libri degli elementi di Euclide tradotti in Italiano dall'abate Fazzini'' (''Geometria piana''), Napoli, dalla stamperia francese, 1825 (ripubblicato nel 1828 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
[[Categoria:Papi]]
* ''I libri undecimo, e duodecimo degli elementi di Euclide tradotti in italiano dall'abate Fazzini ed i teoremi scelti di Archimede sulla sfera e sul cilindro, e la misura del cerchio aggiunti dal medesimo'' (''Geometria solida''), Napoli, dalla stamperia di C. Cataneo, 1825 (ripubblicato nel 1829 presso la stamperia francese e nel 1843 presso la stamperia di Gennaro Agrelli).
* [https://books.google.it/books?id=Id9yIQA0aUIC&pg=PP5&lpg=PP5&dq=abate+lorenzo+fazzini&source=bl&ots=2i92A5zb9b&sig=ACfU3U1ERQ0cfJzradGPrIMRlQUyfNnF3g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwje-62PxpviAhWO2KQKHQFcClYQ6AEwD3oECBAQAQ#v=onepage&q=abate%20lorenzo%20fazzini&f=false ''Elementi di aritmetica''], Napoli, dalla stamperia francese, 1827 (ripubblicato nel 1829 presso la stessa stamperia e nel 1834 presso la stamperia del Fibreno).
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro
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*{{Cita pubblicazione
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* {{Cita pubblicazione
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* {{Cita pubblicazione
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* {{Cita libro
|titolo = La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento
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}}
* Luigi Valpolicella, in De Tipaldo Emilio (a cura di): ''Biografie degli Italiani illustri nelle Scienze, Lettere ed Arti, del secolo XVIII, e de' contemporanei - Compilata da Letterati Italiani di ogni provincia'', Venezia, dalla Tipografia di Alvisopoli, 1841, Vol. 8.
* [[Alfredo Zazo]], ''L'istruzione pubblica e privata nel napoletano'' (1767-1860), Il Solco, Città di Castello, 1923, p.182. - ''Le scuole private unviersitarie a Napoli dal 1799 al 1860'', Napoli, ITEA, 1926.
* Gaetano Fazzini, ''Bibliografia degli elementi di fisica sperimentale...del sig. Puoillet voltati in italiano e annotati dal professore Gaetano Fazzini'', in ''Il lucifero'', anno II, pp. 22-23.
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/lorenzo-fazzini_(Dizionario-Biografico) Dizionario biografico italiano Treccani].
* {{Cita libro
|titolo = Lorenzo Fazzini
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* {{DBI|nome = |volume = |anno = |autore= Raffaele Santoro}}
* {{DBI
|nome = Fazzini, Gaetano Emanuele
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|autore = Giuseppe La Tosa
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}}
 
== Voci correlate ==
* [[Michael Faraday]]
* [[Francesco De Sanctis]]
*[[Interazione elettromagnetica]]
 
==Note==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://web.tiscali.it/itcvieste/viestani/fazzini.htm|Pagina dedicata a Lorenzo Fazzini}}
* {{cita web|http://www.retegargano.it/index.php/notizie/cultura/item/25889|Vieste - LORENZO FAZZINI, IL PIU' FAMOSO DEI VIESTANI ILLUSTRI}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[af:Pous Gregorius X]]
{{Portale|biografie|filosofia|fisica|matematica}}
[[ca:Gregori X]]
[[cs:Řehoř X.]]
[[de:Gregor X.]]
[[en:Pope Gregory X]]
[[eo:Gregorio la 10-a]]
[[es:Gregorio X]]
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[[fi:Autuas Gregorius X]]
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[[gl:Gregorio X, papa]]
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[[yo:Pope Gregory X]]
[[zh:額我略十世]]