Schwedt/Oder e Palazzo dei Diamanti: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|un palazzo ispirato probabilmente a questo che si trova a [[Verona]]|Palazzo dei Diamanti (Verona) }}
{{Divisione amministrativa
{{Edificio civile
|Nome=Schwedt/Oder
|nome edificio = Palazzo dei Diamanti
|Nome ufficiale=
|immagine = 01 Palazzo dei Diamanti - Ferrara.jpg
|Panorama=Schwedt.jpg
|didascalia = Palazzo dei Diamanti nel [[Quadrivio degli Angeli]], angolo corso Biagio Rossetti e [[Corso Ercole I d'Este]]
|Didascalia=
|paese = ITA
|Bandiera=
|divamm1 = [[Emilia-Romagna]]
|Voce bandiera=
|città = Ferrara
|Stemma=Wappen_Schwedt.png
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|Voce stemma=
|indirizzo = Corso Ercole I d'Este 21
|Stato=DEU
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|Grado amministrativo=4
|periodo costruzione = 1493 - 1503
|Tipo=[[Città della Germania|città]]
|inaugurazione =
|Divisione amm grado 1=Brandeburgo
|demolito =
|Divisione amm grado 2=no
|distrutto =
|Divisione amm grado 3=Uckermark
|ricostruito =
|Amministratore locale=
|stile = [[Rinascimento ferrarese|rinascimentale]]
|Partito=
|uso = pinacoteca, mostre
|Data elezione=
|altezza =
|Data istituzione=
|altezza antenna/guglia =
|Latitudine gradi=53
|altezza tetto =
|Latitudine minuti=4
|altezza ultimo piano =
|Latitudine secondi=
|piani =
|Latitudine NS=N
|area calpestabile =
|Longitudine gradi=14
|ascensori =
|Longitudine minuti=7
|costo =
|Longitudine secondi=
|ingegnere =
|Longitudine EW=E
|appaltatore =
|Altitudine=
|costruttore =
|Superficie=200.11
|proprietario = Comune di Ferrara
|Note superficie=
|committente = Estensi
|Abitanti = {{Dati popolazione DE-BB|12073532|}}
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = {{Dati popolazione DE-BB||STAND}}
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=
|Prefisso=(+49) 03332
|Targa=UM
|Mappa=Schwedt-Oder in UM.png
|Didascalia mappa=Localizzazione della città di Schwedt/Oder nel circondario dell'Uckermark
|Sito=http://www.schwedt.de/
}}
[[File:Ferrara, palazzo dei diamanti 04.JPG|thumb|verticale=0.8|Portale di accesso del palazzo]]
{{Citazione|Lampeggia, palazzo spirtal de'dïamanti,<br />e tu, fatta ad accôrre sol poeti e duchesse,<br />o porta de' Sacrati, sorridi nel florido arco!|[[Giosuè Carducci]], ''[[:s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]''}}
Il '''Palazzo dei Diamanti''' è uno dei monumenti più celebri di [[Ferrara]] e del [[Rinascimento italiano]], situato in Corso Ercole I d'Este 21, nel [[Quadrivio degli Angeli]], proprio al centro dell'[[Addizione Erculea]].
 
== Storia ==
'''Schwedt/Oder''' è una [[Città della Germania|città]] del [[Brandeburgo]], in [[Germania]].<br />
Il [[palazzo]] fu progettato da [[Biagio Rossetti]] per conto di [[Sigismondo d'Este]], fratello del duca [[Ercole I d'Este]], nel [[1492]]. Agli inizi degli [[Anni 1990|anni 90]] intervenne in una discussione tra studiosi in merito alla paternità dell'opera, portando i risultati delle sue ricerche, anche il maestro [[Adriano Franceschini]].<ref>{{Cita|Franceschini|p.XIII}}.</ref>
È il centro maggiore, ma non il [[capoluogo]], del [[circondari della Germania|circondario]] (''Landkreis'') dell'[[Circondario dell'Uckermark|Uckermark]] ([[targhe automobilistiche tedesche|targa]] UM).
Rimangono dubbi sui modelli che potrebbero aver ispirato il Rossetti e la questione è ancor oggi aperta. Tra questi [[Bruno Zevi]] cita [[Palazzo Sanuti Bevilacqua Degli Ariosti|Palazzo Sanuti ora Bevilacqua]], a [[Bologna]], Palazzo Raimondi, a [[Cremona]], parte della [[Chiesa del Gesù Nuovo]], a [[Napoli]] ed altri edifici che probabilmente furono sconosciuti all'architetto degli Estensi<ref>{{Cita|B.Zevi|p.131}}.</ref>. La costruzione vera e propria avvenne tra il [[1493]] e il [[1503]]. L'edificio fu modificato fra il [[1567]] e il [[1570]] da [[Galasso Alghisi]] (talvolta indicato come Galeazzo Alghisi o Galeazzo da Carpi), tali interventi potrebbero secondo alcuni studiosi aver riguardato il fascione in laterizio che corona il palazzo, l'inserimento del balconcino d'angolo, la forma e la disposizione delle finestre in facciata<ref>Marcello Toffanello, ''Ferrara. La città rinascimentale e il delta del Po'', 2005, pp. 89-90.</ref>.
[[File:Anonimo, ritratto di Francesco IV Villa, 1660 circa.jpg|thumb|verticale=0.8|Ritratto di Francesco IV [[Villa (famiglia)|Villa]].]]
Il palazzo fu abitato in maniera discontinua da componenti la casa d'Este fino alla devoluzione di Ferrara alla Santa Sede avvenuta nel [[1598]]. In particolare dal [[1586]] fu la residenza di [[Cesare d'Este]], cugino del duca [[Alfonso II d'Este]] e di sua moglie [[Virginia de' Medici]] figlia di [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]] e [[Camilla Martelli]]. In questo periodo furono decorati i tre ambienti che si affacciano su corso Biagio Rossetti (l'antica via di san Benedetto o dei Prioni) e che costituivano l'appartamento di Virginia de' Medici. I soffitti a cassettoni e i fregi della «stanza matrimoniale» (1589 - 1590) e della «stanza del parto» (1591) furono realizzati prevalentemente da [[Giulio Belloni]] e aiuti e sono ancora in parte visibili in loco. Altri dipinti su tela realizzati dai [[Carracci]] e da [[Gaspare Venturini]] per la «stanza del poggiolo» (1592) sono ora conservati presso la [[galleria Estense]] di [[Modena]]. Sempre alla galleria Estense di Modena si trova una serie di quattro tele rettangolari attribuite a Gaspare Venturini, altre parti del ciclo appartengono ora a collezioni private, raffiguranti allegorie provenienti dal «camerino» dei libri di Cesare. Il camerino è stato ipotizzato si trovasse nell'ala sud del palazzo a piano terra e le decorazioni furono realizzate tra il 1592-1593.<ref>S. Cavicchioli, ''Nei secoli della magnificenza'', 2008, pp. 105-125.</ref>.
 
Nel [[1641]] il palazzo fu ceduto, da [[Francesco I d'Este]], nipote e successore di Cesare d'Este al marchese Guido I Villa. I nuovi proprietari modificheranno il portale d'ingresso facendo eseguire le [[Modanatura|modanature]] e le due [[Candelabra|candelabre]] laterali<ref>J. Bentini, ''La pinacoteca Nazionale di Ferrara'', 1992, p. XII.</ref>. Diversi ritratti dei componenti la famiglia Villa sono ancora visibili nella sala d'ingresso della pinacoteca.
== Geografia fisica ==
Schwedt si trova presso il fiume [[Oder]], che segna il confine con la [[Polonia]] ([[Voivodato della Pomerania Occidentale ]]). Presso la località di Criewen vi è a sede del [[parco nazionale della bassa valle dell'Oder]] che si estende per 165&nbsp;km².
 
Nel [[1832]] il palazzo fu acquistato dal Comune di [[Ferrara]] al fine di ospitarvi la [[#La Pinacoteca nazionale|Pinacoteca]] e l'[[Università degli Studi di Ferrara|Ateneo Civico]].
== Storia ==
La fondazione della città è da ascriversi attorno al [[VI secolo|VI]]/[[VII secolo]], e la prima documentazione che ne porta testimonianza risale al 22 agosto [[1265]].<br />
Fino al [[1993]] era una [[città extracircondariale]], poi confluita nel [[circondario dell'Uckermark]].
 
Durante i bombardamenti del [[1944]] che colpirono la città l'edificio fu danneggiato e andarono perdute parte delle opere conservate nei depositi.
Nel [[2003]] venne aggregata alla città di Schwedt/Oder la soppressa città di [[Vierraden]]<ref>{{de}} [http://bravors.brandenburg.de/de/gesetze-211751 Fünftes Gesetz zur landesweiten Gemeindegebietsreform betreffend die Landkreise Barnim, Märkisch-Oderland, Oberhavel, Ostprignitz-Ruppin, Prignitz, Uckermark, Kapitel 1, Abschnitt 6, § 31]</ref>.
 
Dopo il [[Terremoto dell'Emilia del 2012|terremoto del 2012]], il palazzo è in corso di restauro, pur rimanendo accessibile sia la pinacoteca che gli ambienti utilizzati per le mostre temporanee.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
<gallery widths="200" heights="150">
File:Bevölkerungsentwicklung Schwedt.pdf|Sviluppo della popolazione dal 1875 all'interno degli attuali confini (Linea Blu: Popolazione; Linea punteggiata: Confronto dello sviluppo della popolazione dello stato del Brandenburgo; Sfondo grigio: Ai tempi del governo nazista; Sfondo rosso: Al tempo del governo comunista)
File:Bevölkerungsprognosen Schwedt.pdf|Sviluppo recente della popolazione (Linea blu) e previsioni
</gallery>
{|
|+style="background:#bfcfcf; border: 1pt grey solid;" |'''Schwedt/Oder:<br />Sviluppo della popolazione dal 1875 all'interno degli attuali confini'''<ref>Confini al 2013</ref>
| valign="top" |
{| class="wikitable" style="border: 1pt grey solid"
! style="background:#bfcfcf;" | Anno
! style="background:#bfcfcf;" | Abitanti
|-
|style="background:#bfcfcf" |1875 || align=right | 15 127
|-
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|-
|style="background:#bfcfcf" |1910 || align=right | 14 125
|-
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|-
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|-
|style="background:#bfcfcf" |1939 || align=right | 13 512
|-
|style="background:#bfcfcf" |1946 || align=right | 11 332
|-
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|-
|style="background:#bfcfcf" |1964 || align=right | 23 441
|-
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|-
|}
| valign="top" |
{| class="wikitable" style="border: 1pt grey solid"
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
|}
| valign="top" |
{| class="wikitable" style="border: 1pt grey solid"
! style="background:#bfcfcf;" | Anno
! style="background:#bfcfcf;" | Abitanti
|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
|}
| valign="top" |
{| class="wikitable" style="border: 1pt grey solid"
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
|style="background:#bfcfcf" |2012 || align=right | 31 042
|-
|}
|}
Fonti dei dati sono nel dettaglio nelle Wikimedia Commons.<ref>[http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Population_projection_Brandenburg Population Projection Brandenburg at Wikimedia Commons]</ref>.
 
== EconomiaArchitettura ==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Ferrara, 1969) - BEIC 6330792.jpg|thumb|left|Particolare della facciata visto da [[Paolo Monti]], 1969.]]
Schwedt è un centro industriale al margine della bassa valle dell'[[Oder]], che costituisce un [[parco nazionale]] nella regione polacca. La [[città]] possiede una delle maggiori [[raffineria di petrolio|raffinerie]] (''PCK Raffinerie GmbH'') della Germania ed ha una grande [[industria]] della [[carta]].
 
La sua caratteristica principale è il [[bugnato]] esterno a forma di punte di [[diamante]], che danno il nome al palazzo. I circa 8.500 blocchi di [[marmo]] bianco venato di rosa creano pregevoli effetti prospettici grazie alla diversa conformazione delle punte, orientate diversamente a seconda della collocazione in modo da catturare al meglio la luce (ora verso terra, ora centralmente e verso l'alto nel risalire dalla parte inferiore del monumento).
== Cultura ==
Celebri anche le candelabre e le decorazioni fitomorfe d'angolo tradizionalmente attribuite a [[Gabriele Frisoni]] un tagliapietre originario di [[Mantova]].
* ''Uckermärkische Bühnen Schwedt'' ([[Teatro]])
* [[Museo]] cittadino di Schwedt
* ''Galerie am Kietz''
* ''Berlischky-Pavillon''
* Torre dell'acqua
* Chiesa cittadina di S.Caterina
* Cimitero Ebraico
* ''Tabakscheune in Vierraden''
* ''Kreuzkirche zu Vierraden''
 
All'interno presenta un tipico [[corte (architettura)|cortile]] rinascimentale con [[chiostro]] e un [[pozzo]] di marmo; quest'ultima è caratteristica peculiare dei giardini ferraresi.
== Suddivisione amministrativa ==
Schwedt è divisa in 11 zone (''Ortsteil''), corrispondenti all'area urbana e a 10 frazioni:
{|
|-----
| width="34%" valign="top" |
* Schwedt (area urbana)
* Blumenhagen
* Criewen
* Gatow
* Heinersdorf
* Hohenfelde
| width="33%" valign="top" |
<ol start=>
* Kummerow
* Kunow
* Stendell
* Vierraden
* Zützen
</ol>
|}
 
Architetti italiani si ispirarono alla decorazione a bugnato di questo palazzo per costruire il [[Palazzo delle Faccette]] nel [[Cremlino di Mosca]].
L'area urbana è a sua volta suddivisa in 5 [[quartiere|quartieri]] (''Stadtteil''):
* Am Waldrand
* Kastanienallee
* Neue Zeit
* Talsand
* Zentrum
 
== AmministrazioneLo spazio espositivo ==
Al piano inferiore si trova lo spazio espositivo che ospita tradizionalmente mostre temporanee di alto livello, tra le quali:
=== Gemellaggi ===
* ''I TAL YA'. Isola della rugiada divina. Duemila anni di arte e vita ebraica in Italia'', dal 18 marzo al 17 giugno [[1990]],<ref>{{Cita web|url =http://www.museoferrara.it/view/s/237f255608524656823731dcd35f513c |titolo =I TAL YA’. Isola della rugiada divina. Duemila anni di arte e vita ebraica in Italia|sito =museoferrara.it |editore =Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara|cid = |citazione = |accesso =26 maggio 2016}}</ref>
Schwedt è gemellata con:<ref>[http://www.schwedt.eu/sixcms/detail.php/land_bb_boa_01.c.71891.de?_lang=de&_nid= Stadt Schwedt/Oder - Partnerschaften] (sito ufficiale, in tedesco) consultato il 30 maggio 2014</ref>
* ''[[Claude Monet]] e i suoi amici. La collezione Monet da [[Giverny]] al [[Musée Marmottan Monet|Marmottan]]'', dal 15 febbraio al 15 maggio [[1992]],
* {{Gemellaggio|Polonia|Gryfino}}
* ''[[Marc Chagall]] 1908-1985'', dal 20 settembre 1992 al 3 gennaio [[1993]],
* {{Gemellaggio|Polonia|Koszalin}}
* ''Pittura e realtà'', dal 28 febbraio al 30 maggio 1993,
* {{Gemellaggio|Germania|Leverkusen}}
* ''[[Paul Gauguin]] e l'[[Avanguardie artistiche in Unione Sovietica|avanguardia russa]]'', dal 1º aprile al 2 luglio [[1995]],
* {{Gemellaggio|Polonia|Chojna}}
* ''[[Max Klinger]]'', dal 17 marzo al 16 giugno [[1996]],
* ''[[Pompei antica|Pompei]]. Abitare sotto il [[Vesuvio]]'', dal 26 settembre 1996 al 19 gennaio [[1997]],
* ''[[Camille Pissarro]]'', dal 15 febbraio al 10 maggio [[1998]],
* ''[[Dosso Dossi]]. Pittore a Ferrara nel [[Rinascimento]]'', dal 26 settembre al 14 dicembre 1998,
* ''[[Pieter Paul Rubens|Rubens]] e il suo secolo'', dal 28 marzo al 27 giugno [[1999]],
* ''[[Pablo Picasso|Picasso]]. Scolpire e dipingere la ceramica'', dal 20 febbraio al 21 maggio [[2000]],
* ''Da [[Canaletto]] a [[John Constable|Constable]]. Vedute di città e di campagna dallo Yale Center for British Art'', dal 25 febbraio al 20 maggio [[2001]],
* ''[[Alfred Sisley]]. Poeta dell'Impressionismo'', dal 17 febbraio al 19 maggio [[2002]],
* ''[[Edgar Degas|Degas]] e gli italiani a Parigi'', dal 14 settembre al 16 novembre [[2003]],
* ''Il [[Cubismo]]. Rivoluzione e tradizione'', dal 3 ottobre [[2004]] al 1º maggio [[2005]],
* ''[[Jean-Baptiste Camille Corot|Corot]]. Natura, emozione, ricordo'', dal 9 ottobre 2005 all'8 gennaio [[2006]],
* ''Il [[simbolismo]]. Da [[Gustave Moreau|Moreau]] a [[Paul Gauguin|Gauguin]] a [[Gustav Klimt|Klimt]]'', dal 18 febbraio al 20 maggio [[2007]],
* ''[[Cosmè Tura]] e [[Francesco del Cossa]]. L'arte a Ferrara nell'età di [[Borso d'Este]]'', dal 23 settembre 2007 al 6 gennaio [[2008]],
* ''[[Joan Miró|Miró]]: la terra'', dal 17 febbraio al 25 maggio 2008,
* ''[[William Turner|Turner]] e l'Italia'', dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio [[2009]],
* ''[[Giovanni Boldini|Boldini]] nella [[Parigi]] degli [[Impressionismo|Impressionisti]]'', dal 20 settembre 2009 al 10 gennaio [[2010]],
* ''Da [[Georges Braque|Braque]] a [[Vasilij Vasil'evič Kandinskij|Kandinsky]] a [[Marc Chagall|Chagall]]. Aimé Maeght e i suoi artisti'', dal 28 febbraio al 2 giugno 2010,
* ''[[Jean-Baptiste-Siméon Chardin|Chardin]]. Il pittore del silenzio'', dal 17 ottobre 2010 al 30 gennaio [[2011]],
* ''Gli anni folli. La [[Parigi]] di [[Amedeo Modigliani|Modigliani]], [[Pablo Picasso|Picasso]], [[Salvador Dalí|Dalí]] 1918-1933'', dall'11 settembre 2011 all'8 gennaio [[2012]],
* ''[[Francisco de Zurbarán|Zurbarán]] (1598 –1664)'', dal 14 settembre [[2013]] al 6 gennaio [[2014]],
* ''[[Henri Matisse|Matisse]], la figura. La forza della linea, l'emozione del colore'', dal 22 febbraio al 15 giugno 2014,
* ''La rosa di fuoco. La [[Barcellona]] di [[Pablo Picasso|Picasso]] e [[Antoni Gaudí|Gaudí]]'', dal 19 aprile al 19 luglio [[2015]],
* ''[[Giorgio de Chirico|De Chirico]] a Ferrara. [[Pittura metafisica|Metafisica]] e [[Avanguardia|avanguardie]]'', dal 14 novembre 2015 al 28 febbraio [[2016]],
* ''[[Orlando furioso]] 500 anni. Cosa vedeva [[Ludovico Ariosto|Ariosto]] quando chiudeva gli occhi'', dal 24 settembre 2016 al 29 gennaio [[2017]].
* ''[[Gustave Courbet|Courbet]] e la natura'', dal 22 settembre [[2018]] al 6 gennaio [[2019]].
* ''[[Giovanni Boldini|Boldini]] e la moda'', dal 16 febbraio al 2 giugno 2019.
 
== La pinacoteca nazionale ==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Ferrara, 1980) - BEIC 6330837.jpg|thumb|La pinacoteca nazionale nel 1980 in un servizio di [[Paolo Monti]].]]
La [[Pinacoteca nazionale (Ferrara)|pinacoteca]] con sede a Ferrara raccoglie opere di artisti ferraresi e non solo principalmente del [[XV secolo|Quattrocento]] e del [[XVI secolo|Cinquecento]].
Tra di loro: [[Carlo Bononi]], [[Serafino de' Serafini]], [[Cosmè Tura]], [[Ercole de' Roberti]], [[Michele Pannonio]], [[Andrea Mantegna]], [[Benvenuto Tisi da Garofalo]], [[Dosso Dossi]], [[Bastianino]], [[Scarsellino]], [[Biagio di Antonio Tucci]] e diversi altri.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |curatore = Jadranka Bentini |titolo = La Pinacoteca Nazionale di Ferrara. Catalogo generale |città = Bologna |editore = Nuova Alfa editoriale |anno = 1992 |isbn = 88-7779-292-2}}
*{{Cita libro|titolo = Palazzo dei Diamanti: una visita guidata|autore = Lucia Bonazzi|editore = Nuovecarte|città = Ferrara |anno = 2017|ISBN = 978-88-87527-62-9}}
* {{Cita libro |autore = Sonia Cavicchioli|titolo =Nei secoli della magnificenza.Committenti e decorazione d'interni in Emilia nel Cinque e Seicento |città = Argelato (BO)|editore =Minerva |anno =2008 |pagine = 105-125 |isbn = 978-88-7381-212-8}}
* {{Cita libro|curatore = Carla Di Francesco |titolo = Palazzo dei Diamanti. Contributi per il restauro |città = Padova |editore =Spazio Libri Editori|anno = 1991 |isbn = 88-85240-19-4}}
* {{cita libro|titolo =Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al 1492|autore =[[Adriano Franceschini]]|curatore=[[Paolo Ravenna]]|editore=Carife |città=Ferrara|anno=2007|cid=Franceschini|isbn=978-88-222-5741-3}}
* {{Cita libro |autore = Marcello Toffanello |titolo = Ferrara. La città rinascimentale e il delta del Po |città = Roma |editore = [[Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato]] |anno = 2005|pp= 87-90|isbn = 88-240-1113-6}}
* {{cita libro|titolo= Saper vedere la città: Ferrara di Biagio Rossetti, la prima città moderna europea|autore=[[Bruno Zevi]]|editore=Biblioteca Einaudi |città=Torino|anno=2006|cid=B.Zevi|isbn=88-06-18259-5}}
* {{cita libro|titolo=Ferrara: brevemente illustrata nei suoi principali monumenti |autore=Gualtiero Medri|editore= Lunghini e Bianchini |città=Ferrara|anno=1933|cid=Gualtiero Medri|url=http://asa.archiviostudiadriatici.it/islandora/object/libria:101541/datastream/PDF/content/libria_101541.pdf|sbn=IT\ICCU\FER\0161267}}
 
== Voci correlate ==
== Persone legate a Schwedt/Oder ==
* [[Casa dos Bicos]]
* [[Karl Wilhelm Ferdinand Solger]] (Schwedt, 28 novembre [[1780]] – [[Berlino]], 20 ottobre [[1819]]), filosofo
* [[Rinascimento ferrarese]]
* [[Friedrich August von Holstein|Fritz von Holstein]] (Schwedt, 24 aprile [[1837]] - Berlino, 8 maggio [[1909]]), diplomatico
* [[Architettura rinascimentale]]
* [[Jörg Hoffmann]] (Schwedt, 29 gennaio [[1970]]), nuotatore
* [[Urbanistica di Ferrara]]
* [[Britta Steffen]] (Schwedt, 16 novembre [[1983]]), nuotatrice
* [[Corso Ercole I d'Este]]
* [[Ghiron Francesco Villa]]
* [[Villa (famiglia)]]
* [[Este]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sul}}
{{interprogetto|commons=Category:Schwedt/Oder}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.schwedt.de/|Sito ufficiale|lingua=de}}
* {{cita web | 1 = http://pinacotecaferrara.beniculturali.it/index.jsp | 2 = Pinacoteca Nazionale di Ferrara Sito ufficiale | accesso = 29 febbraio 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160628011509/http://www.pinacotecaferrara.beniculturali.it/index.jsp | dataarchivio = 28 giugno 2016 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.unteres-odertal.de/|Sito del Parco Nazionale "Unteres Odertal"|lingua=de}}
* {{EI|biagio-rossetti|Biagio Rossetti}}
* {{cita web|http://www.pck.de|Sito della raffineria "PCK"|lingua=de}}
* {{Cita web|url =https://www.italianostra.org/soddisfatti-per-il-no-del-ministro-bonisoli-allampliamento-di-palazzo-dei-diamanti-a-ferrara/ |titolo =Soddisfatti per il no del Ministro Bonisoli all’ampliamento di Palazzo dei Diamanti a Ferrara |sito =italianostra.org |editore = [[Italia Nostra]]|cid =Italia Nostra |accesso =28 gennaio 2019}}
 
{{Este}}
{{Circondario dell'Uckermark}}
{{Portale|Germania}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|emilia|Musei}}
 
[[Categoria:Schwedt/Oder|Palazzi *di Ferrara]]
[[Categoria:Pinacoteca Nazionale di Ferrara]]
[[Categoria:Architetture rinascimentali di Ferrara]]
[[Categoria:Residenze degli Este]]
[[Categoria:Architetture di Biagio Rossetti]]
[[Categoria:Rinascimento ferrarese]]