Italia (dirigibile) e Ducati: differenze tra le pagine

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Ho precisato la posizione di Balbo relativamente al rifiuto degli aerei nella fase di preparazione. Ho integrato la composizione dell'equipaggio e degli altri membri della spedizione, il ruolo della Reale Società Geografica Italiana e della stampa di Milano. Sono elementi di contesto necessari per comprendere ciò che accadde nello sviluppo della spedizione e in particolare nella fase dei soccorsi.
 
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{{Nd}}
{{F|aviazione|dicembre 2014}}
{{Azienda
{{Infobox aeromobile
|nome=Ducati Motor Holding S.p.A.
|Aeromobile = dirigibile
|logo=Logo della Ducati.svg
|Nome = ''Italia''
|forma societaria=Società per azioni
|Immagine = Bundesarchiv Bild 102-05736, Stolp, Landung des Nordpol-Luftschiffes "Italia".jpg
|data fondazione= 1926
|Didascalia = Il dirigibile ''Italia'' durante l'attracco a [[Słupsk|Stolp]], in [[Pomerania]], una delle tappe intermedie nel viaggio verso il Polo Nord.
|forza cat anno=
<!-- Descrizione -->
|luogo fondazione= [[Bologna]]
|Tipo = Trasporto passeggeri
|fondatori=
|Equipaggio = 13
|data chiusura=
|Progettista = [[Umberto Nobile]]
|causa chiusura=
|Costruttore =
|nazione= ITA
|Cantieri =
|sede= [[Bologna]]
|Data_ordine =
|gruppo= [[Lamborghini|Lamborghini Automobili S.p.A.]]
|Data_impostazione =
|filiali=
|Data_varo =
|persone chiave= * Abraham Schot, Presidente
|Data_accettazione =
* Claudio Domenicali, [[Amministratore Delegato|AD]]
|Data_primo_volo = 15 aprile [[1928]]
|settore= [[Casa motociclistica]]
|Matricola =
|prodotti= [[Motocicletta|motociclette]]
|Data_entrata_in_servizio =
|fatturato= [[Euro|€]] 731 milioni<ref>{{Cita web |http://www.ducati.it/news/ducati_ancora_in_crescita_per_fatturato_e_vendite/2017/03/15/4487/index.do|titolo=Ducati ancora in crescita per fatturato e vendite|data=15 marzo 2017 |accesso=12 luglio 2017}}</ref>
|Data_ritiro_dal_servizio =
|anno fatturato=2016
|Voli = 3
|utile netto=
|Destino_finale = distrutto per un incidente il 25 maggio [[1928]]
|anno utile netto=
|Utilizzatore_principale =
|dipendenti=1.594<ref>{{Cita web |url=http://www.dueruote.it/notizie/attualita/ducati-oltre-55000-moto-vendute-nel-2016#image-4 |titolo=Ducati: oltre 55.000 moto vendute nel 2016 |data=16 gennaio 2017|accesso=16 gennaio 2017}}</ref>
|Proprietario =
|anno dipendenti=2016
|Altri_utilizzatori =
|note= {{premio|compasso d'oro|2014}}
|Esemplari =
|Costo_unitario =
|Sviluppato_dal =
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|Struttura = dirigibile semirigido
|Lunghezza = {{M|105,4||m}}
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|Gas = [[idrogeno]]
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|Capacità_combustibile =
<!-- Propulsione -->
|Motore = 3 motori [[Maybach-Motorenbau|Maybach]] da 250&nbsp;[[Cavallo vapore|CV]] {{M|(184|k|W}}) ciascuno
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|Spinta =
<!-- Prestazioni -->
|Velocità_max = {{M|115||kmh}}
}}
L<nowiki>'</nowiki>'''''Italia''''' fu un [[dirigibile]] semirigido [[italia]]no progettato dall'ufficiale della [[Regia Aeronautica]] [[Umberto Nobile]], varato nell'aprile 1928 e comandato dallo stesso Nobile in una serie di voli [[Artide|artici]] successivi a quello compiuto sempre dal Nobile con il dirigibile ''[[Norge (dirigibile)|Norge]]''.
 
La '''Ducati Motor Holding S.p.A.''' è una [[casa motociclistica]] [[italia]]na. Ha la sua sede a [[Bologna]], nel quartiere di [[Borgo Panigale]].
Il 25 maggio dello stesso anno, dopo aver raggiunto il [[Polo nord]] in una spedizione scientifica, l'''Italia'' precipitò sul [[pack]], perdendo sui ghiacci polari la navicella di comando con a bordo i 10 uomini dell'equipaggio, mentre altri 6 rimasero intrappolati all'interno dell'involucro che andò disperso con il suo carico umano. Dei sei uomini e del dirigibile non si seppe più nulla.
 
== Storia ==
===Origini===
=== Il dirigibile ''Italia'' e la spedizione ===
[[File:Radio Ducati RR3404, 1950.JPG|thumb|Radio Ducati anni '50]]
La spedizione del dirigibile "Italia" rappresentò, nelle intenzioni del suo ideatore e promotore il Generale del genio aeronautico Umberto Nobile, il seguito naturale della trasvolata del ''[[Norge (dirigibile)|Norge]]''. Questa [[trasvolata]] aveva dimostrato l'efficacia del dirigibile come mezzo di esplorazione, ma dal punto di vista scientifico e cartografico non aveva portato molti risultati: restavano infatti 4 milioni {{M|di|k|m2}} inesplorati nelle regioni artiche. Umberto Nobile iniziò a pensare ad una nuova spedizione non appena il ''Norge'' terminò la sua trasvolata in [[Alaska]], ben prima che emergessero le rivalità tra il dirigibilista italiano e l'esploratore norvegese [[Roald Amundsen]] sui rispettivi meriti per la trasvolata del ''Norge''.
L'[[azienda]] nacque nel [[1926]] per volontà dell'ingegnere [[Antonio Cavalieri Ducati]] ([[Comacchio]] 2 aprile [[1853]] - 27 giugno [[1927]]) con il nome di ''Società Scientifica Radio Brevetti Ducati'', specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie per le comunicazioni [[radio (elettronica)|radio]]. Lo scopo era di sfruttare industrialmente i brevetti del figlio Adriano, pioniere delle trasmissioni radiofoniche. Questi, benché giovanissimo, aveva realizzato il primo collegamento stabile Italia-Stati Uniti e il primo collegamento simultaneo tra i cinque continenti. Ben presto, grazie ai figli di Antonio Ducati (morto solo un anno dopo la fondazione), l'azienda cominciò ad affermarsi, per poi spaziare in svariati campi industriali. I figli Adriano, Bruno e Marcello Cavalieri Ducati iniziarono la loro attività con la produzione di un condensatore denominato "Manens", nello scantinato di un edificio situato nel centro di Bologna, in Via Collegio di Spagna. Tra il [[1930]] e il [[1934]] la produzione venne ampliata e spostata presso la villa di proprietà della famiglia Ducati, in Via Guidotti.
 
Nel [[1935]] venne realizzato lo stabilimento dove hanno attualmente sede la Ducati Motor Holding Spa e la Ducati Energia Spa. La produzione venne ampliata con la realizzazione delle prime apparecchiature radiofoniche, antenne radio, i primi sistemi di comunicazione interfonica (denominati "Dufono"), proiettori cinematografici, addizionatrici (Duconta) e rasoi elettrici (Raselet)<ref>La Duconta e il Raselet furono, rispettivamente, la prima macchina da calcolo e il primo rasoio elettrico prodotti in Italia.</ref>. Allo stabilimento di Borgo Panigale, verso la fine degli [[anni 1930|anni trenta]], vennero affiancati due ulteriori stabilimenti situati nella periferia di Bologna, a [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]] e a [[Crespellano]].
Nobile pensava di utilizzare un nuovo [[dirigibile semirigido]], l<nowiki>'</nowiki>''N-5,'' con capacità di gas tre volte superiore rispetto a quella del ''Norge'', ma non riuscì a ottenere i fondi per il suo completamento: il governo italiano, e in particolare il [[Segretario di Stato]] per la [[Regia Aeronautica]] [[Italo Balbo]], erano infatti contrari a nuovi investimenti nel settore dei dirigibili militari dal quale Umberto Nobile dipendeva in qualità di generale del genio aeronautico, preferendo dedicarli al settore delle [[Aerodina|aerodine]].
 
Nel [[1939]] fu creata la sezione ottica con l'importante collaborazione dell'Istituto Ottico di Firenze, diretto in quegli anni dal professore Vasco Ronchi, potendo contare su ottimi tecnici provenienti dalla Salmoiraghi e dalla San Giorgio come l'ingegnere Bruscaglioni.<ref name="Sezione Ottica e fotocamere">{{Cita web |url=http://www.mistermondo.com/styled-44/page72/ |titolo=S.S.R. DUCATI - BOLOGNA |accesso=17 gennaio 2017}}</ref>
Dopo le insistenze di Nobile, si raggiunse un compromesso: la spedizione sarebbe stata realizzata sotto l'egida e la gestione amministrativa della Reale Società Geografica Italiana con il concorso della Regia Aeronautica che avrebbe messo a disposizione il dirigibile N-4, l'utilizzo dello Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma, il comandante e capo della spedizione Umberto Nobile e parte dell'equipaggio tecnico per il funzionamento dell'aeronave.
 
Durante il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], la Ducati fu obbligata, come tante altre aziende italiane, a convertire la sofisticata produzione da uso civile a uso militare. In seguito all'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]], la fabbrica fu occupata dalle truppe tedesche; successivamente venne bombardata e distrutta il 12 ottobre [[1944]].
Per le spese correnti, il Generale riuscì ad ottenere fondi offerti da alcuni industriali, in particolare della stampa, e da privati della città di [[Milano|Milano riuniti in un Comitato finanziatore]]: infatti il pubblico italiano aveva accolto con favore la spedizione e appoggi arrivavano anche dal Vaticano, tanto che l'equipaggio fu accolto in udienza da Papa Pio XI prima della partenza della spedizione. Nobile ottenne anche il sostegno della Regia Marina Militare che mise a disposizione parte dell'equipaggio per la navigazione del dirigibile (ufficiali di rotta e radiotelegrafisti), l'intero sistema di comunicazioni radiotelegrafiche e la [[nave ausiliaria|nave appoggio]] con l'intero equipaggio della ''Città di Milano'', una vecchia nave posacavi<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Giorgerini|autore2=Augusto Nani|titolo=Almanacco storico delle navi militari italiane|anno=1996|editore=Ufficio Storico della Marina Miltare|città=Roma}}</ref> il cui comando venne affidato al Capitano di Fregata [[Giuseppe Romagna Manoja]]. Il Generale aveva anche richiesto che due [[idrovolante|idrovolanti]] stazionassero presso la [[Baia del Re]] per le emergenze, ma [[Italo Balbo]] rifiutò questa concessione poiché riteneva inadatti gli idrovolanti italiani ai voli polari; egli suggerì a Nobile di rivolgersi ai Paesi artici per organizzare gli eventuali soccorsi, ma ciò non fu fatto. Venne comunque assegnato un piccolo distaccamento di [[alpini]].
[[File:Spediz-nobile 1928.jpg|thumb|left|upright=1.5|Quattro componenti della spedizione di Umberto Nobile (da sin.): il navigatore Adalberto Mariano, il cap. Nobile, il comandante della nave appoggio ''Città di Milano'', Giuseppe Romagna e l'altro navigatore Filippo Zappi. Foto del maggio 1928 a bordo della nave ''Città di Milano'']]
Pur mantenendo la stessa struttura del precedente dirigibile (telaio a traliccio da poppa a prua a formare una sorta di chiglia per l'involucro, gondola di comando solidale con la travatura reticolare del telaio e 3 motori a eliche spingenti, 2 montati a coppia a metà lunghezza e uno verso la coda), l'''N-4'' presentava una capacità di sollevamento superiore e altre migliorie introdotte dall'esperienza del ''Norge''. Nobile, nonostante le difficoltà per il reperimento dei fondi, poté infatti contare su materiali più adatti ordinati appositamente per la nuova aeronave, mentre per il ''Norge'' aveva dovuto fare affidamento sui materiali già disponibili presso lo [[Stabilimento di Costruzioni Aeronautiche]] di Roma.
 
===Dopoguerra===
L'''N-4'' presentava inoltre una copertura in stoffa gommata rinforzata rispetto al ''Norge,'' e il telaio a traliccio presentava un doppio rivestimento per proteggere il metallo dai "proiettili di ghiaccio''"'' che avevano afflitto la precedente aeronave durante il volo artico. I proiettili di ghiaccio altro non erano che piccoli agglomerati di neve e ghiaccio che si formavano sulla copertura del dirigibile e, quando se ne distaccavano, venivano accelerati dal flusso delle eliche. Inoltre era stata prevista una cupola d'osservazione ed una speciale catena di palle di bronzo del peso di circa {{M|400|k|g}} che poteva essere utilizzata come ancora. Nobile infatti sperava di poter fermare il dirigibile in posizione sopra il polo e far scendere due esploratori tramite un verricello.
[[File:Ducati Werk.JPG|thumb|left|La fabbrica Ducati]]
A guerra finita, nacque la necessità di realizzare una nuova produzione da affiancare alle precedenti realizzazioni; fu così che su richiesta dell'[[IRI]] nel [[1946]] nacque il reparto motociclistico, come branca dell'azienda, allo scopo di produrre su licenza il ''[[SIATA Cucciolo|Cucciolo]]'', un motore monocilindrico di 48 cc con cambio a due velocità da applicare come propulsore ausiliario ad una normale bicicletta, progettato dall'avv. Aldo Farinelli e industrializzato dalla [[SIATA]] di [[Torino]], che non aveva però le capacità industriali per far fronte all'insperato successo di questo prodotto<ref>{{Cita|Valerio Boni|pag.10|VB}}.</ref>. Successivamente evoluto dall'iniziale ''Cucciolo T1'' nelle versioni ''T2'', ''T0'' - un ''T2'' monomarcia - e ''T3'' (più prestazionali, affidabili e facili da produrre<ref>{{Cita|Valerio Boni|pagg.11-13|VB}}.</ref>) , questo venne nel frattempo applicato ad un telaio progettato dalla [[Caproni]], ottenendo un [[bicimotore]] venduto in tutto il mondo in oltre 250.000 unità.
 
La sezione ottica nel 1946 realizzò la [[Ducati Sogno|Sogno]] prima di una serie di microcamere, variando durante gli anni in diverse versioni e modelli che tuttavia si dimostrarono un insuccesso a causa della scarsa reperibilità dei [[Pellicola fotografica|rullini]] e l'elevato prezzo di vendita, per questo nel [[1952]] la produzione fu cessata e nel [[1953]] la sezione ottica venne chiusa durante una [[ristrutturazione aziendale]]<ref name="Sezione Ottica e fotocamere"/>.
'''Il corpo della spedizione'''
 
Nel [[1948]] i fratelli Ducati cedettero la proprietà dell'azienda alle partecipazioni statali. Adriano emigrò negli Stati Uniti dove entrò nella ''Plamadyne'' e diede importanti contributi allo sviluppo di [[motore al plasma|motori al plasma]] per la [[NASA]]<ref>[https://www.alta-space.com/uploads/file/publications/mpd/SPACEPROP-10-Giannini_Ducati.pdf ''Giannini, Ducati and the Down of MPD propulsion'' contiene anche riferimenti alla storia della SSR Ducati] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131103080613/https://www.alta-space.com/uploads/file/publications/mpd/SPACEPROP-10-Giannini_Ducati.pdf |data=3 novembre 2013 }}</ref>. Nel [[1954]] avvenne la scissione dell'azienda in ''Ducati Meccanica'' e ''Ducati Elettrotecnica'': la Ducati Meccanica seguì la realizzazione di motoveicoli, mentre la Ducati Elettrotecnica continuò la strada inizialmente percorsa dalla famiglia Ducati. Sempre nel 1954 venne assunto in Ducati Meccanica [[Fabio Taglioni]], il geniale progettista [[romagna|romagnolo]] che sviluppò per Ducati, tra il 1954 e il 1984, oltre mille progetti di moto e motori, ma soprattutto le tecnologie a tutt'oggi utilizzate, e rispettivamente il sistema [[distribuzione desmodromica|desmodromico]], il motore bicilindrico e il [[telaio (meccanica)|telaio]] a traliccio.
Umberto Nobile formò il gruppo degli uomini che avrebbe svolto diverse funzioni nella spedizione da lui diretta. Essi furono messi sotto contratto dalla Reale Società Geografica secondo diverse funzioni.
 
Durante questo periodo la casa produsse 2 [[scooter (veicolo)|scooter]], il [[Ducati Cruiser|Cruiser]] e il [[Ducati Brio|Brio]], rispettivamente nel 1952 e 1963.<ref>[http://antipatico.motocorse.com/blog/34565_Perche_mai_Ducati_non_dovrebbe_produrre_uno_scooter.php Perché mai Ducati non dovrebbe produrre uno scooter?] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131219120815/http://antipatico.motocorse.com/blog/34565_Perche_mai_Ducati_non_dovrebbe_produrre_uno_scooter.php |date=19 dicembre 2013 }}</ref>
Oltre a Nobile come capo della spedizione e comandante dell'aeronave, furono assunti 12 membri dell'equipaggio per la navigazione e per il funzionamento del dirigibile:
 
===Il controllo statale===
* i Capitani di corvetta Adalberto Mariano e Filippo Zappi;
A partire dal 1975 la Ducati passò sotto il controllo dello Stato italiano tramite l'[[EFIM]], che cedette l'azienda nel 1978 alla [[VM Motori]] (anch'essa sotto controllo statale, facendo all'epoca parte della galassia [[Finmeccanica]]), che si occupava soprattutto di motori diesel industriali e automobilistici: questo, unito alle difficoltà sul mercato patite dalla Casa per mano delle Case giapponesi (specialmente quello statunitense), videro l'azienda concentrarsi sulla produzione di motori diesel per conto della controllante e a toglier le moto dalla lista delle priorità<ref name="Smith2012">{{cita web|url=http://www.motorcycleclassics.com/classic-italian-motorcycles/mhr-mike-hailwood-replica-zm0z12ndzbea.aspx|titolo=Mike Hailwood Replica: 1985 Ducati MHR Mille|autore=Robert Smith|lingua=en|editore=www.motorcycleclassics.com|data=novembre/dicembre 2012|accesso=24 ottobre 2012}}</ref>.
* il Tenente di vascello Alfredo Viglieri;
* i tecnici dello Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma, l'ing. Felice Trojani, il capotecnico Natale Cecioni, il capo operaio Vincenzo Pomella, l'attrezzatore Renato Alessandrini, i motoristi Ettore Arduino, Calisto Ciocca, Attilio Caratti;
* I radiotelegrafisti sottufficiali della Regia Marina Militare Giuseppe Biagi ed Ettore Pedretti.
 
Risultati di questi fattori furono il tracollo delle vendite, passate da 7000 moto vendute nel 1981 a meno di 2000 nel 1984, e il mancato rinnovo della gamma, che vide le "Desmo a coppie coniche" uscire di produzione nel 1982, la [[Ducati Pantah|Pantah]] necessitare di un rinnovo e le "Bicilindriche Desmo Parallele" 350cc e 500cc non far breccia sul mercato<ref name="Smith2012" />: fu questo il periodo della bocciatura del progetto [[Ducati Bipantah]].
All'equipaggio si aggiunsero 3 membri per le osservazioni scientifiche e 2 giornalisti.
 
Nel [[1979]] [[Finmeccanica]] aveva dato vita al raggruppamento diesel che affiancava la Ducati alla [[VM Motori|VM]] di [[Cento (Italia)|Cento]] e di [[Trieste]], la [[Isotta Fraschini Motori|Isotta Fraschini]] di [[Bari]] e di [[Saronno]] e il Centro esperienze studi impiego diesel (Cesid), con una produzione motoristica diversificata.
Nobile aveva ottenuto la collaborazione di istituti scientifici italiani e stranieri, che avevano fornito la strumentazione necessaria: il materiale, benché appositamente alleggerito, arrivò a pesare 300&nbsp;kg.
 
Altro effetto negativo della gestione statale fu lo stop all'impegno agonistico, ritenuto un "lusso" che non ci si poteva permettere, tanto che il ruolo di "squadra corse" della Ducati fu svolto dalla scuderia bolognese NCR (''Nepoti Caracchi Rizzi'', poi ''Nepoti Caracchi Racing''<ref name="Ducati">{{cita libro|autore=Marco Masetti|titolo=Ducati: una moto, un mito, un museo|url=http://www.ncrfactory.com/ita/source/press/14_web.pdf|accesso=24 ottobre 2012|annooriginale=1999|editore=Le Lettere|pagine=287 pagg.|coautori=Eugenio Martera, Marco Montemaggi, Patrizia Pietrogrande}} ISBN 8871664299, 9788871664293</ref>), col supporto dell'ing. Fabio Taglioni (Direttore tecnico Ducati) e di Franco Farné (Capo meccanico della squadra ufficiale)<ref name="Smith2009">{{cita web|url=http://www.motorcycleclassics.com/motorcycle-reviews/1982-ducati-mike-hailwood-replica.aspx?page=2|titolo=1982 Ducati MHR|autore=Robert Smith|lingua=en |editore=www.motorcycleclassics.com |data=settembre/ottobre 2009|accesso=24 ottobre 2012}}</ref>: questo mise a repentaglio il futuro dell'azienda, che promuoveva la sua immagine grazie ai successi sportivi<ref name="Smith2012" />.
Il programma di ricerche copriva [[geografia]], [[geofisica]], [[gravimetria]], [[meteorologia]], [[oceanografia]], studio del magnetismo terrestre e della propagazione delle onde elettromagnetiche. Inoltre vennero condotti studi sulle [[Bacillariophyceae|Diatomee]] della [[baia del Re]]. La morte di Malmgren e Pontremoli, la perdita degli strumenti e di parte della documentazione non consentì di valorizzare i risultati ottenuti. Vennero comunque verificati il principio secondo cui la ionizzazione dell'atmosfera decresce al crescere dell'aria e la sterilità dell'aria nelle regioni polari. La permanenza presso la [[Tenda Rossa]] offrì la possibilità di studiare la deriva dei ghiacci.
 
Nel frattempo, nei primi anni ottanta, la varesina [[Cagiva]] aveva stretto con la casa bolognese un accordo di fornitura dei motori [[Ducati Pantah|Pantah]] per poter creare le proprie moto di grossa cilindrata: col tempo i rapporti si strinsero e nel 1985 i fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni acquistarono la Ducati dalla VM Motori, con l'idea di spostare la produzione delle moto a Varese, per lasciare a Borgo Panigale l'assemblaggio dei motori "Pantah"<ref name="Smith2012" />.
Partecipavano così alla spedizione gli scienziati:
 
===Gli anni Cagiva===
*[[Frantisek Behounek]], fisico, direttore dell'Istituto Radio di [[Praga]];
L'azienda varesina mantenne il controllo fino al [[1996]], anno in cui il [[Texas Pacific Group]] acquistò il 51% delle azioni, e questo decennio fu caratterizzato da forti investimenti nelle competizioni, coi successi nelle gare [[Superbike]] a trainare le vendite dell'azienda.
*[[Finn Malmgren]], meteorologo, [[geofisica|geofisico]] e docente presso l'[[Università di Uppsala]].
*[[Aldo Pontremoli]], fondatore del Dipartimento di fisica dell'Università di Milano.
 
===Anni recenti===
Prima della partenza, il Comitato finanziatore di Milano aveva ottenuto da Nobile e, quindi, dalla Reale Società Geografica di organizzare un piano di comunicazione che, attraverso l'utilizzo dello speciale sistema di radiotelegrafia della spedizione, avrebbe consentito di sfruttare a fini giornalistici le notizie della spedizione; a tale scopo erano stati stipulati diversi contratti di esclusiva con le principali Agenzie di stampa mondiali.
Il [[Texas Pacific Group]] acquistò il rimanente 49% della Ducati nel [[1998]]; l'anno successivo l'azienda mutò denominazione in '''Ducati Motor Holding SpA''' e il fondo [[texas|texano]] collocò sul mercato oltre il 65% delle azioni possedute. Nello stesso anno fu organizzata la prima edizione del World Ducati Week (WDW): la settimana dedicata ai tifosi Ducatisti. In quell'occasione fu inaugurato il nuovo Museo Ducati, che raccoglie i veicoli da competizione dal Cucciolo fino alle moderne Desmosedici<ref>{{cita web|url=http://www.ducati.it/museo/virtual_tour/flash_IT/home.html|titolo=Cronistoria della Ducati e Museo Virtuale}}</ref>
 
Nel [[2006]] il [[marchio]] Ducati è ritornato in mani italiane con l'acquisto da parte di [[Investindustrial|Investindustrial Holdings]], la finanziaria di [[Andrea Giuseppe Campanini Bonomi|Andrea Bonomi]], di una quota consistente del [[capitale sociale (mezzi propri)|capitale sociale]].<br />
In questo piano rientrava la presenza dei giornalisti:
Nel 2007 c'è stato un ritorno all'utile, chiudendo con un giro d'affari di quasi 398 milioni di euro, in aumento del 30,5% rispetto ai 305 milioni dell'anno precedente. I principali azionisti dell'anno sono: Invest International Holdings Ltd., tramite World Motor S.A; Hospitals of Ontario Pension Plan, tramite World Motors White Sca; BS Investimenti SGR S.p.A, tramite World Motor Red Sca; Columbia Wanger Asset Management LP; Reach Capital Management LLC; Giorgio Seragnoli, tramite King S.p.A. [[2008]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/02/ducati-opa-bonomi.shtml?uuid=90343a0a-debc-11dc-8c9f-00000e251029|titolo=Articolo del sole 24 ore}}</ref>
 
[[File:Fisicainmoto sala3.JPG|thumb|Moto Ducati da gara in esposizione nella sala 3 de "Il MotoGP della Fisica", all'interno del Laboratorio "Fisica in Moto"]]
* Cesco Tomaselli del ''Corriere della Sera''
Nel 2008 Ducati ha concesso il proprio marchio all'azienda italiana [[Onda Communication]] per la produzione di una linea di periferiche per la connessione internet tramite rete cellulare.
* Ugo Lago del ''Popolo d'Italia.''
 
In seguito, per ragioni riorganizzative della catena di controllo dell'azienda, la finanziaria stessa e i suoi soci istituzionali hanno provveduto a un'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sulla totalità delle azioni ordinarie di Ducati non detenute. Al termine delle varie operazioni finanziarie, comprendenti operazioni di fusione per incorporazione, l'azienda ha cambiato i suoi dati fiscali senza peraltro cambiare la denominazione con cui è conosciuta e il titolo Ducati è stato ritirato dalla quotazione in [[borsa di Milano|Borsa]] alla fine del [[2008]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/02/Ducati-Opa-Investindustrial.shtml?uuid=fa2bd126-defc-11dc-b636-00000e251029&type=Libero|titolo=Articolo del Sole 24 Ore}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200807311236001734&chkAgenzie=PMFNW&sez=news&testo=deliberer%C3%A0&titolo=Ducati%20M.H.:%20ok%20Cda%20a%20incorporazione%20in%20Performance%20Motorcycles|titolo=Articolo di Milano Finanza|urlmorto=sì|accesso=6 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111117071529/http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200807311236001734&chkAgenzie=PMFNW&sez=news&testo=deliberer%C3%A0&titolo=Ducati%20M.H.:%20ok%20Cda%20a%20incorporazione%20in%20Performance%20Motorcycles|dataarchivio=17 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://it.biz.yahoo.com/19122008/92/ducati-mh-performance-motorcycle-acquista-azioni-residue-1-719-euro.html|titolo=Articolo di Yahoo Finanza|urlmorto=sì|accesso=6 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090114125758/http://it.biz.yahoo.com/19122008/92/ducati-mh-performance-motorcycle-acquista-azioni-residue-1-719-euro.html|dataarchivio=14 gennaio 2009}}</ref>.
Diversi membri della spedizione del ''Norge'' si ritrovarono per la spedizione dell'''Italia'': Ettore Arduino, Attilo Caratti, Natale Cecioni, Vincenzo Pomella, Renato Alessandrini e il meteorologo svedese Finn Malmgren avevano partecipato alla trasvolata del Norge. Anche [[Felice Trojani]], pur non avendo fatto parte di quell'equipaggio, aveva dato il suo contributo alla precedente spedizione: l'[[hangar]] a cielo aperto era infatti un suo progetto. Veterana del precedente volo era anche la [[fox terrier]] Titina, inseparabile mascotte di Nobile.
 
Il 18 aprile [[2012]] viene annunciata l'acquisizione di Ducati Motor Holding SpA da parte della [[Lamborghini|Lamborghini Automobili S.p.A.]]: il gruppo Investindustrial emette un comunicato stampa che informa di aver raggiunto un accordo per la vendita della propria quota. Inoltre viene anche comunicato che gli investitori [[Hospitals of Ontario Pension Plan]] e [[BS Investimenti]], hanno venduto anch'essi le loro partecipazioni in Ducati. In attesa di procedimenti burocratici e via libera definitivo, l'operazione ha ricevuto l'autorizzazione a procedere da parte dell'antitrust dell'Unione Europea nel giugno 2012<ref>{{cita web|url=http://www.modena2000.it/2012/06/28/dallunione-europea-via-libera-a-passaggio-ducati-ad-audi/|titolo=via libera dall'antitrust UE sull'acquisizione di Ducati|accesso=13 agosto 2012}}</ref>. A operazioni ultimate la Ducati entrò quindi a far parte del gruppo automobilistico [[Volkswagen AG]]. A seguito della stessa operazione, la casa di elaborazione [[Mercedes-AMG|AMG]] (del gruppo [[Mercedes Benz]]), con cui Ducati aveva sviluppato una collaborazione da cui erano nati un modello esclusivo, la [[Ducati Diavel]] AMG, e una serie di altri prodotti commerciali, scioglie formalmente l'alleanza per "''acquisto della compagnia da parte di un produttore rivale''". Tutti i prodotti con il logo Ducati-AMG escono quindi di produzione.<ref>[http://www.automoto.it/news/mercedes-amg-stacca-la-spina-da-ducati.html Mercedes: AMG stacca la spina da Ducati - News - Automoto.it]</ref>
=== Voli artici ===
[[File:Bundesarchiv Bild 102-05738, Stolp, Landung des Nordpol-Luftschiffes "Italia".jpg|thumb|L<nowiki>'</nowiki>''Italia'' atterrato a Stolp]]
L'Italia partì da [[Baggio (Milano)|Baggio]] ([[Milano]]) il 15 aprile [[1928]] all'1:55. A bordo vi erano 13 membri dell'equipaggio, 2 giornalisti e 3 scienziati. Il dirigibile giunse alla baia del Re il 6 maggio, dopo due tappe a [[Słupsk|Stolp]] in [[Pomerania]] e a [[Vadsø]] in [[Norvegia]]. La fermata di dieci giorni a Stolp fu necessaria per effettuare delle riparazioni per danni da grandine alle superfici di controllo.
 
== Storia della produzione ==
Il progetto di Nobile era effettuare 5 voli esplorativi, con partenza e rientro dalla base presso la baia del Re ([[Ny-Ålesund]]) nelle [[Isole Svalbard]], in modo da riuscire a coprire diverse aree dell'Artico.
Nel [[1954]] viene assunto l'ingegnere [[Fabio Taglioni]] ([[1920]]-[[2001]]), che caratterizzerà le motociclette Ducati per tutta la seconda metà del secolo.
 
Nel [[1956]] applica per la prima volta la distribuzione desmodromica ad un motore motociclistico: la Desmo 125 GP, che manca di poco la conquista dell'oro mondiale. Nel [[1963]] si cimenta con un [[prototipo]] destinato appositamente al mercato [[Stati Uniti d'America|statunitense]] di sempre maggiore importanza per la casa; nasce così la [[Ducati Apollo 1260]], che però resterà un esemplare unico.<br />
==== Il primo volo – 11 maggio 1928 ====
Negli [[anni 1970|anni settanta]] sviluppa il [[motore a scoppio|motore]] bicilindrico per la [[Ducati 750 GT|750 GT]] che diventa uno dei fiori all'occhiello della produzione della Casa di Borgo Panigale. Sempre negli stessi anni uno dei modelli di maggior successo della casa fu lo ''[[Ducati Scrambler|Scrambler]]'' dotato di motori monocilindrici da 125, 250, 350 e 450&nbsp;cm³.
Il primo volo si concluse dopo sole 8 ore, a causa dei problemi per la formazione del ghiaccio sui timoni e delle avverse condizioni meteorologiche.
 
Tra le realizzazioni della casa bolognese è possibile menzionare la [[Ducati 750 SS|750 SS]], introdotta nel [[1974]], la prima Ducati con motore a L di 90°, equipaggiata dal sistema desmodromico. Nel 1975 esce la 900SS, nel 1977 la Darmah, nel 1980 la Mike Hailwood Replica e nel 1982 la 900 S2. Il ciclo delle "desmo coppie coniche" si chiude nel 1986 con le 1000 (MHR e S2), prodotte in un numero limitato di esemplari, con la MHR che risulta il modello più venduto di questa famiglia, con 7000 esemplari tra il 1979 e il 1986<ref name="Smith2012" />. La [[Ducati Pantah|Pantah 500]] venne introdotta nel [[1979]], disegnata sempre da Fabio Taglioni è la prima Ducati del nuovo corso con il motore dotato di comando della distribuzione a cinghia, ma ancora a 2 valvole e raffreddamento ad aria. Da questo nuovo motore derivano tutti gli altri modelli giunti fino ai nostri giorni, vincitori su tutte le piste del mondo. Arriveranno presto la [[Ducati 750 F1|750 F1]] del 1985 (di cui verrà allestita una versione "Laguna Seca" per celebrare la vittoria sulla pista californiana di Marco Lucchinelli che rimane l'ultima vittoria a pari cilindrata di un bicilindrico contro le quattro cilindri giapponesi nel mondiale per derivate di serie che diverrà la attuale Superbike) e la [[Ducati Paso|Paso]] del 1986, prima moto da strada totalmente carenata, disegnata da [[Massimo Tamburini]], uno dei due fondatori della [[Bimota]]. Di questi anni sono pure le poco fortunate custom della serie "Indiana" e le Cagiva Elefant con motore Ducati. La [[Ducati 851|851]] progettata dall'ing. Massimo Bordi, presentata nel 1987, fu la capostipite delle moderne 4 valvole [[raffreddamento a liquido|raffreddate a liquido]], la prima ad adottare il [[Ducati Desmoquattro|motore Desmoquattro, basato sulla tesi di laurea dello stesso ing. Bordi]]; il [[Ducati Monster|Monster]] venne invece introdotto nel [[1993]], disegnato da [[Miguel Galluzzi]] e la [[Ducati 916|916]] nel [[1994]], disegnata da [[Massimo Tamburini]]. Quest'ultima venne sviluppata negli anni seguenti con i nomi (derivati dall'aumento della cilindrata) di [[Ducati 996]] e [[Ducati 998]].
==== Il secondo volo – 15 maggio 1928 ====
Il secondo volo durò circa 3 giorni e furono percorsi {{M|4000|k|m}}. L'esplorazione si mosse verso Nord-Est sorvolando le isole settentrionali della [[Terra di Francesco Giuseppe]] arrivando fino a lambire la Terra del Nord (o Severnaja Zemlja, allora chiamata ''Terra di Nicola II''). In totale vennero esplorati {{M|48000|k|m2}} di regioni sconosciute. Vennero compiuti rilievi cartografici su queste regioni, dimostrata l'inesistenza della Terra di Gillis ed effettuate rilevazioni sulla Terra del Nord–Est in cui venne evidenziata l'assenza di ghiacciai. Inoltre venne provato lo [[scandaglio]] acustico di tipo Behm per misurare le profondità marine. Fu anche rettificata la posizione dell'Isola Grossa.
 
[[File:Ducati ST4.jpg|thumb|left|Ducati ST4]]
==== Il terzo volo e l'incidente – 23/25 maggio 1928 ====
Nel [[1997]], ancora con il contributo di Miguel Galluzzi, la Ducati ha presentato la serie [[Ducati ST|ST]] (sport-turismo) che si è proposta come una serie di motociclette sportive dall'utilizzo più fruibile, più protettive e comode anche per il passeggero ed in grado di poter essere facilmente equipaggiabili con [[motovaligia|borse e bauletti]] per i bagagli necessari per affrontare lunghi viaggi. La serie ST comprende la ST2 (motore a 2 valvole di 944&nbsp;cm³ raffreddato a liquido), la ST4 (916&nbsp;cm³, quattro valvole), la ST4S/ST4S ABS (996&nbsp;cm³, prima moto italiana ad essere equipaggiata con dispositivo [[Antilock Braking System|ABS]]) e la ST3; la produzione di questa serie viene cessata nel 2007.
L'obiettivo del terzo volo era di raggiungere il [[Polo nord|Polo Nord]], dove sarebbero dovuti sbarcare alcuni esploratori per effettuare misurazioni sulla banchisa muniti di una tenda e di razioni. Il volo iniziò alle 4:28 del 23 maggio; a bordo erano presenti 16 persone più Titina.
 
[[File:Ducati749.jpg|thumb|[[Ducati 749]]]]
Cronologia degli eventi:
Un'altra particolarità della casa emiliana è quella di essere stata la prima a mettere in vendita una motocicletta solamente via [[internet]], nel [[2000]] con la [[Ducati MH900e]]. Grazie al successo dell'iniziativa nasce una società apposita destinata al commercio elettronico, la ''Ducati Com''.
* 0:24 (24 maggio): L'''Italia'' raggiunge il polo. Il volo, durato 19 ore e 52 minuti fu tranquillo ed agevolato in questa fase da possenti venti di coda. A causa del tempo in peggioramento non fu però possibile lasciare una squadra sul posto. Il raggiungimento del polo rappresentò anche un momento di festeggiamenti. Tra gli [[alalà]] al generale Nobile furono lanciati sul polo una bandiera italiana, il gonfalone della città di Milano, una croce lignea donata da [[papa Pio XI]], il medaglione della [[Madonna del Fuoco]] di [[Forlì]] e inoltrati i messaggi radio al Papa, al Re e al Duce, mentre in sottofondo un [[giradischi|grammofono]] suonava ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]'' e ''Le Campane di San Giusto''. La croce donata dal Papa era in realtà destinata a essere piantata sul pack, ma nell'impossibilità di fermarsi l'equipaggio la lanciò sui ghiacci insieme alla bandiera e al gonfalone.
* 2:20: Inizia la fase di rientro. I venti di coda, che avevano agevolato l'andata, ora creavano gravi problemi. Nobile calcolò una possibile durata del rientro, stimandola in quaranta ore; l'idea del comandante prevedeva di seguire una rotta attraverso il Polo e di raggiungere la baia di Mackenzie. Il meteorologo della spedizione [[Finn Malmgren]], prevedendo incessanti venti a prua, sconsigliò questa rotta e consigliò di ritornare indietro verso la Baia dei Re. Malmgren era certo di trovare lungo la strada una zona di venti più calmi, ma le sue previsioni erano errate: dopo 24 ore di burrasca a prua e nebbia impenetrabile, l'''Italia'' era ancora a metà del percorso. Strati di ghiaccio iniziarono a formarsi sulle eliche, che sparavano le durissime schegge contro l'involucro. Pur forzando i motori e raddoppiando il consumo di combustibile la velocità rimaneva bassa. Nobile era ormai certo di essere a un passo dalla catastrofe.
* 7:30 (25 maggio): Il [[marconista]] Biagi invia un messaggio: ''"Se non rispondo è perché ho problemi seri".'' Nobile stimò la posizione dell'aeromobile a 250 miglia nord-est dall'isola di Moffin. La sua stima era totalmente sbagliata: l'''Italia'' si trovava a quasi 600 miglia da là.
* 9:25 (25 maggio): Il timone di quota, appesantito dal ghiaccio, si bloccò in posizione di discesa. L'''Italia'' era fortemente appruato e a soli 300&nbsp;m dal suolo. A questo punto Nobile diede ordine di fermare i motori; l'aeronave poté così risalire oltre i 950 metri di quota, sopra la perturbazione nuvolosa, esponendo l'involucro alla luce diretta del sole per 30 minuti. Questo causò l'espansione del gas, che venne compensata dalle valvole automatiche.
* 9:55: Dopo che Cecioni ebbe esaminato il meccanismo dei timoni, giungendo alla conclusione che il blocco era dovuto alla formazione di ghiaccio, vennero riavviati due dei tre motori. L'aeronave venne riportata alla quota di 300 metri, apparentemente senza danni. Dalle misurazioni apparve che il vento era diminuito, cosicché non era necessario mettere in marcia il terzo motore. L'Italia riuscì a raggiungere una velocità di 45&nbsp;km/h.
* 10:30: La coda della nave si abbassò improvvisamente di 8 [[Grado d'arco|gradi]]. Nobile ordinò l'avanti tutta, con gli alettoni alla massima elevazione, ma la perdita di quota appariva inarrestabile. L'urto era inevitabile. Al fine di ridurne le conseguenze Nobile diede ordine di fermare i motori (per evitare un incendio nell'urto) e di mollare la catena-zavorra di 400&nbsp;kg a prua. Cecioni non riuscì però a sciogliere o tagliare la cima che tratteneva la catena.
* 10:33: Prima la poppa del dirigibile e poi la gondola di comando del dirigibile urtarono la superficie ghiacciata. La gondola si sfasciò nell'impatto, mentre l'involucro del dirigibile resistette. Nello schianto furono sbalzati a terra dieci uomini: tra questi Vincenzo Pomella, che decedette poco dopo per emorragia interna (al momento dell'impatto i nove superstiti si trovavano nella gondola di comando, mentre Pomella nella gondola del motore di coda). I restanti sei membri dell'equipaggio rimasero intrappolati nell'involucro del dirigibile, il quale, alleggerito, lentamente riprese quota e scomparve alla vista. Tra gli uomini ancora a bordo, Ettore Arduino, dalla passerella del motore sinistro, con notevole presenza di spirito, provò a lanciare agli uomini a terra quanto possibile mentre il dirigibile si allontanava. Nell'impatto della gondola di comando si erano sparse sul [[pack]] provviste, parte del materiale (tra cui la tenda) e i rifornimenti che erano stati preparati per gli esploratori che si sarebbero dovuti fermare al polo: tutto ciò consentì agli uomini a terra di sopravvivere fino all'arrivo dei soccorsi.
 
Nel [[2002]] nasce la [[Ducati 999]] (disegnata dal [[sudafrica]]no [[Pierre Terblanche]]) che sancisce la fine della gloriosa serie 916, 996, 998 (l'ultima versione della 998 fu la Final Edition). La 999 non ottiene gli stessi entusiastici consensi delle sue progenitrici ma certo non sfigura nel [[campionato mondiale Superbike|mondiale superbike]] vincendo il titolo al suo primo anno di corse con l'[[Inghilterra|inglese]] [[Neil Hodgson]] nel [[campionato mondiale Superbike 2003|2003]] e successivamente con un altro inglese, [[James Toseland]]. Il dominio Ducati si interrompe nel [[campionato mondiale Superbike 2005|2005]], con la vittoria di [[Suzuki]] con l'[[australia]]no [[Troy Corser]], per poi continuare nel [[campionato mondiale Superbike 2006|2006]] con l'australiano [[Troy Bayliss]] già vincitore del titolo nel [[campionato mondiale Superbike 2001|2001]] su Ducati 996.
L'involucro del dirigibile con i 6 uomini ancora a bordo non fu mai ritrovato. La posizione dell'impatto era prossima ad 81° 14' latitudine nord, 28° 14' longitudine est, a circa 100&nbsp;km dalle [[Isole Svalbard|Svalbard]]. I ghiacci alla deriva portarono i nove sopravvissuti verso le isole Foyn e Broch. Sulla sorte dell<nowiki>'</nowiki>''Italia'' e dei sei uomini rimasti a bordo vi sono due ipotesi: in genere si ritiene che si inabissò nel [[Mare di Barents]]; Biagi, Trojani e gli altri superstiti riferirono però, circa mezz'ora dopo l'incidente, di una colonna di fumo all'orizzonte, segno che il dirigibile poteva essere precipitato e aver preso fuoco (o forse il fumo era un'ultima segnalazione degli altri membri dell'equipaggio). Comunque Umberto Nobile riteneva che questa colonna di fumo, per dimensioni e distanza a cui pareva trovarsi, fosse più probabilmente dovuta a uno dei serbatoi di carburante del dirigibile, distaccatosi ed incendiatosi.
 
Nel 2003 viene presentata la [[Ducati Multistrada]] è una moto di categoria "on/off-road". Al momento della presentazione l'unica cilindrata offerta era di 1&nbsp;000&nbsp;cm³, è stata affiancata nel 2005 dalla versione minore di 620&nbsp;cm³, prodotte entrambe fino al 2006. Nel catalogo del 2007 sono presenti due versioni della Multistrada: la 1100 e la 1100 S che verranno prodotte fino al 2009.<br />
==== Possibili cause ====
Entrambe montano un motore bicilindrico a L di 1078&nbsp;cm³ da 95 CV. Lo stesso motore equipaggia la Ducati Hypermotard, con la differenza che nel motore di quest'ultima la frizione è a secco. La versione base è disponibile in una sola colorazione, rossa, mentre per la versione S esistono anche le colorazioni nera e bianco perla.<br />
Le cause dell'incidente restano tutt'oggi dibattute. I motivi principali furono ovviamente il clima artico e la decisione di tornare alla base, andando così verso la tempesta in peggioramento. È significativo il fatto che questa scelta spinse il meteorologo della spedizione Finn Malmgren quasi sull'orlo del suicidio. Un altro aspetto da considerare tra le possibili cause dell'incidente è la decisione di lasciare risalire il dirigibile sopra lo strato delle nubi, cosa che provocò il riscaldamento dell'involucro, l'espansione dell'[[idrogeno]] e il conseguente aumento della pressione, che fece scattare le valvole automatiche liberarando il gas. Rientrando in mezzo alle nubi, dopo la riaccensione dei motori, e trovandosi nuovamente ad una temperatura più bassa, l'aeronave iniziò a perdere quota, forse per aver perso troppo gas, oppure perché le valvole automatiche si bloccarono nella posizione aperta per il ghiaccio.
Nel 2010 è stata presentata la seconda serie, con un design completamente rivisto e nella nuova cilindrata da 1200&nbsp;cm³, questa nuova serie viene sempre presentata nelle due versioni "base" e "S". Per quanto riguarda un particolare il Multistrada torna al passato, utilizzando 1 candela per cilindro anziché il sistema dual spark; inoltre guadagna il basamento Vacural che le fa perdere qualche kg, più altre parti che limano ancora il peso, inoltre la strumentazione è come quella della Ducati Streetfighter
 
Nel [[2005]] viene presentata la nuova serie [[Ducati SportClassic|SportClassic]] che inizialmente consta di due modelli: la [[Ducati PaulSmart 1000LE|PaulSmart 1000LE]] e la [[Ducati Sport1000|Sport1000]], entrambe prodotte nella serie versione monoposto. A partire dal [[2006]] la gamma SportClassic viene ulteriormente ampliata con i modelli Sport1000 Biposto e [[Ducati GT1000|GT1000]], mentre nel [[2007]] viene presentata la Sport1000S. La gamma SportClassic, disegnata sempre da [[Pierre Terblanche]], si colloca nel segmento delle moto "modern classic", cioè moto che seppur mantenendo contenuti tecnici moderni, riprendono per forme e grafica le moto Ducati prodotte negli anni '70, quali la [[Ducati 750 SS|750 SS]] o la [[Ducati 750 GT|750 GT]]. Tutte le moto della gamma sono dotate del propulsore a L a due valvole con comando [[desmodromico]] da 992cc.
Al suo rientro in Italia, Umberto Nobile fu accusato di imperizia e additato come l'unica causa della sciagura. Interessante, a questo proposito, fu la critica mossagli da [[Hugo Eckener]]: secondo il capitano di [[Zeppelin]] tedesco, Nobile non avrebbe mai dovuto far risalire l'''Italia'' sopra le nuvole. Tuttavia, sia Nobile che Trojani e i sopravvissuti al disastro, durante la permanenza sul pack e successivamente, cercarono una spiegazione tecnica logica. Ne trovarono oltre 11, ma nessuna di esse sembrava plausibile e poté essere mai dimostrata.<ref>si veda: {{Cita libro|titolo=La coda di Minosse|ISBN=978-88-425-3104-3}}</ref> Molto probabile, più della dilatazione dell'idrogeno, che data la grande massa era difficile da riscaldare nel breve tempo di permanenza sopra le nubi, poteva risultare il cedimento strutturale dell'involucro, che prima della partenza, all'interno dell'hangar, era stato sottoposto alla rimozione della neve caduta, con attrezzi poco adatti e scarponi chiodati.
 
Sempre nel [[2006]], in linea con quanto dichiarato dal presidente [[Federico Minoli|Minoli]] al World Ducati Week [[2004]], è stata presentata la versione stradale della [[Ducati Desmosedici|Desmosedici]], la moto che corre nel [[motomondiale]] classe [[MotoGP]]: si chiama [[Ducati Desmosedici RR|Desmosedici RR]], prima moto stradale sul mercato strettamente derivata da un prototipo da corsa.
==== Equipaggio e membri della spedizione ====
* [[Umberto Nobile]] – Capitano della spedizione/ingegnere progettista. Sopravvissuto.
* [[Finn Malmgren]] – Meteorologo e fisico [[Svezia|svedese]]. Morto durante il tentativo di raggiungere i soccorsi a piedi.
* [[Frantisek Behounek]] – Fisico [[Repubblica Ceca|ceco]]. Sopravvissuto.
* [[Aldo Pontremoli]] – Fisico italiano. Disperso con l'involucro dell'''Italia''.
* [[Ugo Lago]] – Giornalista de [[Il Secolo XIX]] <ref>{{Cita news|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/italia_e_mondo/2008/07/11/ALTsxuvB-inviato_scomparso.shtml|titolo=1928 tragedia al polo - L’inviato scomparso|accesso=26 febbraio 2018}}</ref>. Disperso con l'involucro dell'''Italia.''
* [[Adalberto Mariano]] – Navigatore. Sopravvissuto.
* [[Filippo Zappi]] – Navigatore. Sopravvissuto.
* [[Alfredo Viglieri]] – Navigatore/idrografo. Sopravvissuto.
* [[Natale Cecioni]] – Capo tecnico. Sopravvissuto.
* [[Giuseppe Biagi (esploratore)|Giuseppe Biagi]] – Operatore radio. Sopravvissuto.
* [[Felice Trojani]] – Timoniere di quota/ingegnere progettista. Sopravvissuto.
* [[Calisto Ciocca]] – Motorista. Disperso con l'involucro dell'''Italia''.
* [[Attilio Caratti]] – Motorista. Disperso con l'involucro dell'''Italia''.
* [[Vincenzo Pomella]] – Motorista. Morto nell'impatto.
* [[Ettore Arduino]] – Capo motorista. Disperso con l'involucro dell'''Italia''.
* [[Renato Alessandrini]] – Attrezzatore. Disperso con l'involucro dell'''Italia''.
 
Il [[2007]] invece vede due novità nella gamma della casa di Borgo Panigale. La prima è l'erede della 999: si chiama [[Ducati 1098|1098]], declinata nelle versioni 1098, 1098s e 1098s Tricolore, è dotata di un motore bicilindrico stradale che eroga 160cv; la seconda è la [[Ducati Hypermotard|Hypermotard]], con cui Ducati scende nel campo delle [[supermotard]].
La mascotte della spedizione, Titina, [[fox terrier]] del generale Nobile, sopravvisse all'incidente e venne portata in salvo con lo stesso Nobile sul Fokker di Lundborg il 23 giugno.
 
[[File:Paris - Salon de la moto 2011 - Ducati - 1199 Panigale S - 005.jpg|thumb|right|La nuova [[Ducati 1199|Ducati 1199 Panigale S]] entrata in commercio nel [[2012]].]]
=== La Tenda Rossa e le operazioni di soccorso ===
Alla fine del 2007 viene messa in produzione anche la versione R della 1098. La 1098R, con una cilindrata di 1198.4cc eroga una potenza di 180&nbsp;[[Cavallo vapore|CV]] (132.4&nbsp;KW) a 9750&nbsp;giri/min per 165&nbsp;kg di peso complessivo.
I sopravvissuti sul [[pack]] furono, nel dramma, fortunati. Sulla tenda, progettata per 4 persone e destinata alla eventuale discesa e breve permanenza sul pack, realizzata sulla base dell'esperienza delle precedenti esplorazioni polari, venne tracciato un reticolo di colore rosso con l'[[anilina]] destinata alle rilevazioni altimetriche. Infatti per misurare la quota del dirigibile, l'equipaggio utilizzava il tempo di caduta di fiale di [[fucsina]], una anilina dall'intenso colore rosso: si lanciava la fiala e se ne cronometrava il tempo di caduta, il momento dell'impatto era ben visibile sul ghiaccio, proprio grazie al vivace colore; la luce continua dell'estate artica fece però svanire il colore in pochi giorni, ma l'appellativo di [[Tenda Rossa]] era ormai cristallizzato nelle memorie. Tra i materiali recuperati vi era anche la radio ''Ondina 33'' che venne subito approntata da Biagi, anche se ci vollero giorni prima che l'[[SOS]] venisse intercettato. Tra i superstiti, gli unici feriti furono Nobile, che subì fratture a una gamba e a un braccio, Cecioni, che ebbe una gamba fratturata, e Malmgren, che riportò una ferita a una spalla.
 
Nel [[2008]], dopo 15 anni di onorato servizio, il Monster viene rimpiazzato da un nuovo modello denominato [[Ducati Monster|Monster 696]] che sostituisce il vecchio [[Ducati Monster|Monster 695]] completamente ridisegnato con una nuova impronta stilistica e soluzioni tecnica d'avanguardia come le pinze dei freni radiali [[Brembo (azienda)|Brembo]], i tubi dei freni di tipo aeronautico, il [[cruscotto]] completamente digitale e la [[frizione (meccanica)|frizione]] ATPC antisaltellamento.
Per il salvataggio dei sopravvissuti si mobilitarono piloti ed esploratori provenienti da [[Francia]], [[Finlandia]], [[Norvegia]], [[Svezia]] e [[Unione Sovietica|URSS]], ma gli sforzi internazionali, poco coordinati tra loro, furono rallentati (se non ostacolati) dall'inerzia della nave appoggio della spedizione ''Città di Milano'' e dalla scarsa premura del governo italiano nel ritrovare i possibili superstiti. A causa del mancato coordinamento ci vollero 49 giorni prima che tutti i superstiti dell<nowiki>'</nowiki>''Italia'' e alcuni dei soccorritori che non erano riusciti a far ritorno alle loro basi venissero salvati. Nove soccorritori perirono nelle loro ricerche, e tra questi anche il famoso [[Roald Amundsen]], disperso con il suo [[idrovolante]] [[Latham 47|Latham]] nel corso delle operazioni.
 
A maggio 2008 l'autorevole rivista di settore "Motociclismo", attraverso la partecipazione popolare dei propri lettori, incorona la Ducati come il costruttore di moto sportive per antonomasia riempiendo il podio nella sezione sportive con i modelli 1098, Desmosedici RR e 848. Altri riconoscimenti si hanno nelle sezioni supermotard (primo con la Hypermotard) e naked (seconda con la Monster 696)<ref>[http://www.repubblica.it/2008/05/motori/motori-maggio-2008/motori-ducati-moto-anno/motori-ducati-moto-anno.html Articolo di "Repubblica"]</ref>.
==== Soccorritori ====
* Finlandia:
** Aereo monomotore ''Turku'' (messo a disposizione nella prima metà di giugno).
* Francia:
** Idrovolante [[Latham 47]]. Dell'equipaggio di 5 persone faceva parte [[Roald Amundsen]]. Pilota René Guilbaud.
* Italia:
** Nave appoggio ''Città di Milano''. Gli [[Alpini]] al comando di [[Gennaro Sora]] e i membri del SUCAI (associazione universitaria legata al [[Club Alpino Italiano|CAI]]) perlustrarono le coste settentrionali delle Svalbard.
** [[Idrovolante]] [[Savoia-Marchetti S.55]], pilotato da [[Umberto Maddalena]]. L'idrovolante raggiunse la Baia del Re il 18 giugno. Pur essendo stata autorizzato dal governo italiano, la spedizione di Maddalena venne finanziata da privati raccolti intorno all'Autoclub di Milano. Fu Maddalena il primo ad individuare i superstiti sul pack.
** Idrovolante [[Dornier Do J|Dornier Wal]] ''Marina II'' pilotato da [[Pier Luigi Penzo]]. L'idrovolante raggiunse la Baia del Re intorno al 20 giugno.
* Norvegia:
** Le [[baleniera|baleniere]] norvegesi ''Hobby'' e ''Braganza'' (Quest'ultima noleggiata dall'Italia) perlustrarono la zona a nord delle Svalbard. Dalla ''Braganza'' si mossero i membri del SUCAI Matteoda e Albertini, accompagnati da Tandberg e Nois per perlustrare la zona settentrionale della Svalbard. ''Secondo un'altra fonte la Hobby, nave per la caccia alle foche, partecipò solo alle operazioni ricerca di Amundsen''
* Svezia:
** Nave ''Tanja'', con due [[idrovolante|idrovolanti]] [[Hansa-Brandenburg]] ed il [[Fokker C.V]]<ref>{{Cita pubblicazione |data=26 luglio 1928 |titolo=The "Jupiter" and Nobile's Rescuers |p=632 |url=http://www.flightglobal.com/pdfarchive/view/1928/1928%20-%200688.html |rivista=Flight|lingua=inglese |accesso=22 luglio 2012 |cid=Flight }}</ref> di Lundborg che soccorrerà Nobile.
** Un biplano [[de Havilland Moth]]
** Baleniera ''Quest'', comandata da Tornberg.
** Aereo trimotore ''Uppland'' (messo a disposizione nella prima metà di giugno).
* URSS:
** [[Rompighiaccio]] ''Malyghin'' e ''[[Krassin (rompighiaccio)|Krassin]]''. A bordo di quest'ultimo un trimotore [[Junkers G 24]].
 
Nel gennaio [[2012]], dopo la presentazione all'[[EICMA]] di [[Milano]], entra in catena di produzione il nuovo modello stradale di punta, la [[Ducati 1199|Ducati 1199 Panigale]].
==== Cronologia delle operazioni di soccorso ====
* 25 maggio 1928: il dirigibile urta la banchisa. Essendo Biagi seduto sulla radio al momento dell'impatto, essa viene sbalzata insieme a lui, venendo salvata. Biagi quindi costruisce un'antenna ed inizia a lanciare messaggi di [[SOS]]. I superstiti non riescono subito a stabilire un contatto radio, un po' per le cattive condizioni meteo, ma soprattutto per la negligenza della nave appoggio ''Città di Milano'', che non mantiene la sorveglianza radio continuando invece a trasmettere traffico di routine e i servizi giornalistici sull'accaduto.
* 29 maggio: il secondo radiotelegrafista della spedizione, Ettore Pedretti, a bordo della ''Città di Milano'' intercetta un frammento di messaggio, che ritiene possa essere di Biagi. Non viene creduto, e a bordo della nave il Capitano Romagna ritiene che dell'''Italia'' non vi siano superstiti.
:Finn Malmgrem abbatte un [[Ursus maritimus|orso polare]] che si era avvicinato all'accampamento.
* 30 maggio: la deriva del pack porta i naufraghi in visibilità di un'isola. Il comandante Mariano e Zappi sono convinti di poterla raggiungere a piedi e Nobile non riesce a dissuaderli. Malmgren si unisce a loro, e perirà nell'impresa.
* 3 giugno: un [[radioamatore]] sovietico, Nikolaj Schmidt della [[Oblast' di Arcangelo|provincia di Arcangelo]], raccoglie l'[[SOS]] lanciato dai superstiti del dirigibile e ritrasmette l'appello in [[Italia]], che viene raccolto dalla stazione radio della [[Regia Marina]] [[Radio San Paolo|San Paolo]] di [[Roma]].
* 5 giugno: un pilota norvegese effettua il primo volo in cerca del dirigibile. Nelle settimane a seguire piloti norvegesi, svedesi, finlandesi, sovietici e italiani effettueranno voli di ricerca, soccorso e rifornimento.
* 8 giugno: viene stabilito il contatto radio tra i superstiti sul ghiaccio e la ''Città di Milano''. Le operazioni di ricerca continuano.
* 12 giugno: partenza del rompighiaccio [[Unione Sovietica|sovietico]] ''Malyghin'' da Arcangelo.
* 15-16 giugno: Malmgren collassa per assideramento, e dice agli altri di lasciarlo indietro. Il suo corpo non verrà mai ritrovato.
* 16 giugno: partenza del rompighiaccio sovietico ''Krassin'' da [[San Pietroburgo|Leningrado]]. Comandante Karl Eggi. A bordo, a capo della squadra di soccorso, c'è il professor [[Rudol'f Lazarevič Samojlovič]].
* 18 giugno: arrivo del [[Savoia-Marchetti S.55]] di Maddalena alla Baia del Re.
:Partenza da [[Trömso]] del Latham 47 con a bordo Amundsen e Dietrichson. Il tentativo si tramuta in un disastro: scompaiono in mare Amundsen, Dietrichson e gli altri 4 uomini dell'equipaggio.
:Il Capitano degli [[Alpini]] Gennaro Sora (forse in disaccordo con il capitano Romagna della ''Città di Milano'') e gli esploratori Varming e Van Dogen organizzano una spedizione con slitte per cercare di ritrovare Malmgren, Mariano e Zappi. Varming è costretto a fermarsi in un rifugio a causa di una oftalmia. Sora e Van Dogen verranno recuperati stremati il 14 luglio dagli idrovolanti svedesi.
* 19 giugno: primo volo di Maddalena in cerca dei superstiti.
* 20 giugno: il pilota italiano Maddalena, sul suo idrovolante localizza i superstiti. Più precisamente i sopravvissuti scorgono l'aereo e lanciano il segnale radio convenuto per essere localizzati. Maddalena sgancia anche rifornimenti. La maggior parte di essi saranno però inutilizzabili, sfasciandosi al suolo.
* 22 giugno: i due idrovolanti italiani ed i due svedesi lanciano ulteriori rifornimenti, stavolta con successo.
* 23 giugno: il pilota svedese Lundborg riesce ad atterrare e recupera Nobile. In seguito vi furono molte polemiche per il fatto che il comandante, che avrebbe dovuto salvarsi per ultimo, fu messo in salvo per primo. Tale decisione venne presa da Nobile perché l'altro ferito, Cecioni, era molto più pesante e il suo imbarco avrebbe richiesto che sbarcasse il copilota di Lundborg (Schyberg) ma è pur vero che le ferite riportate da Nobile non lo ponevano in pericolo di vita. Appena sbarcato Nobile alla baia del Re, Lundborg ripartì da solo per andare a recuperare Cecioni. Al secondo viaggio l'aereo ha un incidente nell'[[atterraggio]] e il pilota è intrappolato sulla banchisa assieme ai superstiti dell'''Italia''. Le operazioni sono sospese in attesa dell'arrivo di un aereo più leggero in grado di atterrare sul ghiaccio.
:I superstiti utilizzarono il biplano cappottato come riparo per la tenda, che venne quindi spostata.
* 3 luglio: il rompighiaccio ''Krassin'' subisce un danno alle eliche a nord delle Svalbard. Umberto nobile telegrafa a Samoilovich pregandolo di non abbandonare le ricerche.
* 6 luglio: il de Havilland Moth di Schyberg recupera Lundborg, ma non si arrischia ad effettuare altri atterraggi per recuperare gli altri superstiti. Il ghiaccio si stava infatti indebolendo.
* 10 luglio: il trimotore Junkers del ''Krassin'', pilotato da Boris Chuckhnovsky, avvista il gruppo Mariano, ma è costretto dalla nebbia ad atterrare presso le Sette Isole. Il velivolo resta ivi bloccato.
* 12 luglio: il [[rompighiaccio]] sovietico ''Krassin'' raccoglie all'alba Mariano e Zappi. Alle 20:00 delle stesso giorno avvista la Tenda Rossa e poco dopo inizia il recupero dei superstiti. Nel frattempo gli svedesi, sollecitati da Nobile, avevano approntato un altro aereo, un Klemm-Daimler, per atterrare sul pack. Pilota Eickmann.
* 14 luglio: i soccorritori Sora e Van Dongen, ormai stremati, sono recuperati dall'isola di Foyn dagli idrovolanti svedesi.
:Nei giorni successivi sempre dal ''Krassin'' viene recuperato l'equipaggio dello Junkers, che nel frattempo era stato raggiunto dalla spedizione della baleniera ''Braganza''.
* 31 agosto: la nave ''Brodd'' recupera nel Mare di Barents uno dei galleggianti dell'aereo di Amundsen: compreso l'equipaggio del Latham, saranno 9 i soccorritori periti nella ricerca dell'Italia e del suo equipaggio.
 
A novembre [[2014]], viene presentato all'EICMA la nuova ''1299 Panigale'', che sostituisce la vecchia [[Ducati Panigale|1199 Panigale]] (che viene tuttavia rinnovata nella versione Panigale R per poter essere utilizzata nel mondiale superbike).
Umberto Nobile non riuscirà a far proseguire le ricerche del dirigibile Italia, poiché [[Italo Balbo]] aveva ordinato il cessare delle operazioni facendo rientrare gli idrovolanti italiani. Il ''Braganza'' e il ''Krassin'' effettuarono delle ricerche tra agosto e settembre. Le ultime operazioni del 1929 terminarono il 22 settembre quando Samoilovich ricevette da [[Mosca (Russia)|Mosca]] l'ordine di rientrare.
 
In occasione dell'Intermot 2016, dopo aver ampliato la gamma Scrambler, Ducati presenta la SuperSport, una sportiva "quotidiana" da 937cc e capace di erogare ben 113 cv. Dotata di una buona autonomia, in virtù del serbatoio da 16 litri, la "piccoletta" di Borgo Panigale monta l'ultima versione del traliccio Ducati, capace quest'ultimo e di aumentarne la maneggevolezza e di ridurne considerevolmente il peso (210 kg).
=== Le operazioni di ricerca italiane del 1929: la "spedizione Albertini" ===
{{S sezione|aviazione}}
Abbandonate le operazioni di ricerca ufficiali del 1928, un anno dopo la sciagura una nuova spedizione fu attrezzata per cercare traccia dei dispersi dell<nowiki>'</nowiki>''Italia''.
 
== Attività sportive: Superbike e MotoGP ==
La nuova spedizione comandata dall'ingegner [[Gianni Albertini]] partì da Milano il 30 aprile del 1929<ref>{{Cita news
{{vedi anche|Ducati Corse}}
|autore =
|url = http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1155_01_1929_0104_0003_24384142/anews,true/
|titolo = La spedizione Albertini è partita
|pubblicazione = La Stampa
|data = 1º maggio 1929
|p = 3
|accesso = 14 dicembre 2014
}}</ref> con il finanziamento privato dei senatori [[Silvio Crespi]], [[Senatore Borletti]], [[Giuseppe Bevione]] e del commendator [[Francesco Luigi Merli]]; ebbe inoltre l'approvazione del Duce e finanziamenti del Partito Fascista, oltre che un contributo economico privato di papa [[Papa Pio XI|Pio XI]].
 
== MemorabiliaLa gamma 2018 ==
* [[Ducati Scrambler (2015)|Scrambler]]: Sixty2, Desert Sled, Cafe racer, Full Throttle, Classic, Street Classic, Mach 2.0, Icon, 1100, 1100 Special, 1100 Sport
Dal Dirigibile Italia e alla spedizione di Nobile del 1928 prende il nome la [[Base artica Dirigibile Italia]], stazione di ricerca italiana situata a [[Ny-Ålesund]].
* [[Ducati Diavel|Diavel]]: Diavel, Diavel Carbon, Diavel Diesel, XDiavel, XDiavel S;
* [[Ducati Hypermotard|Hypermotard]]: Hypermotard 939, Hypermotard 939 SP;
* [[Ducati Monster|Monster]]: 797, 797+, 821, 1200, 1200 S, 1200 R
* [[Ducati Multistrada|Multistrada]]: 950, 1260, 1260 S, 1260 Pikes Peak, 1200 Enduro, 1200 Enduro Pro
* [[Ducati Panigale|Panigale]]: 959 Panigale Corse, 1299 Panigale Final Edition, Panigale V4, Panigale V4 S, Panigale V4 Speciale
* Supersport: Supersport, Supersport S
 
=== CimeliL'azienda edDucati opere ===
La società è controllata da ''Automobili Lamborghini S.p.A.'' dal 7 agosto [[2012]]<ref>[http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/07/news/ducati_comprata_da_lamborghini_per_747_milioni_di_euro-40547254/ Ducati: Lamborghini è la nuova proprietaria.]</ref>.
In alcuni musei in Italia e in Europa sono conservati diversi cimeli e opere a ricordo della spedizione:
* Presso il [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo nazionale della scienza e della tecnologia]] di [[Milano]] è conservata la [[Tenda Rossa]].
* Presso il [[Museo tecnico navale]] della [[La Spezia|Spezia]] è conservata la radio Ondina 33.
* Presso il [[Museo dell'Artico e dell'Antartico]] di [[San Pietroburgo]] sono conservati numerosi resti del dirigibile.
* Presso il [[Museo dell'aeronautica Gianni Caproni]] di [[Trento]] è conservata la pelliccia dell'orso polare ucciso da Finn Malmgrem.
* Presso il [[Museo delle esplorazioni polari Fram]] di [[Oslo]] è presente un'ampia esposizione permanente con 76 foto relative all'ultimo volo dell'Italia a cura del [[Norwegian Polar Institute]].
* Presso il [[Santuario della Madonna del Divino Amore]] a [[Roma]] è conservato il quadro ex voto per grazia ricevuta con la cuffia della radio usata nel Polo Nord del marconista Biagi, la cui iscrizione situata sotto il quadro recita: «Cuffia prodigiosa del radiotelegrafista Biagi che per grazia della Madonna del Divino Amore salvò da terribile morte i naufraghi caduti sui ghiacci del polo dal dirigibile della disgraziata spedizione Nobile».
* Presso lo [[Spitsbergen Airship Museum]] di Longyearbyen alle Svalbard, è conservata documentazione e materiale d'epoca relativo alle 3 spedizioni polari intraprese in dirigibile, quella del dirigibile [[America (dirigibile)|America]] (Wellman Chicago Record Herald Polar Expedition) nel 1907-1909, del dirigibile [[Norge (dirigibile)|Norge]] (Amundsen-Ellsworth-Nobile Transpolar Flight) nel 1926 e del dirigibile Italia nel 1928, nonché relativa alle spedizioni di soccorso nella Terra di Nord-Est, nelle Isole Svalbard. Memorabilia importanti per comprendere perché venne salvato per primo Umberto Nobile sono: il documento che elenca i costi della spedizione (quasi tutti pagati da privati: 1,4 milioni di lire per i materiali, 1,9 milioni per il personale e 500&nbsp;000 lire per l'assicurazione); la lettera del 19 marzo, Anno VI, a Sua Eminenza il Cavalier Benito Mussolini, nella quale si chiede rispettosamente di intervenire sul Consorzio Assicurazioni Aeronautico per abbassare il costo della polizza, giudicato esorbitante; e il telegramma inviato da Nobile il 25 giugno, un giorno dopo essere stato salvato, nel quale chiede che le sue due assicurazioni vengano estese anche alle operazioni di salvataggio dei compagni - che non compirà mai - e presenta denuncia dei suoi infortuni, alla quale seguirà «rapporto medico» (solo nell'ultima riga annuncia che invierà «appena possibile» un rapporto sull'incidente).<ref>[http://www.lastampa.it/2014/05/25/cultura/salvate-nobile-lo-ordina-lassicurazione-gRZGtNwr1p8AEQbR15I0zO/pagina.html Fonte: La Stampa, 25.05.2014, "Salvate Nobile: lo ordina l'assicurazione"].</ref>
* Presso il [[Museo storico dell'Aeronautica Militare|Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle]] è presente una ricostruzione 1:1 della navicella di comando del dirigibile Italia<ref>http://www.aeronautica.difesa.it/museoVdV/PublishingImages/16%20Velo%20Schneider%2000b.jpg.</ref>. Sono inoltre presenti numerosi cimeli e riproduzioni in scala affidati al museo dai superstiti, oltre alla cagnetta Titina impagliata. Annesso al museo, il Centro di Documentazione "Umberto Nobile" conserva altri cimeli delle spedizioni polari, la biblioteca personale e gli archivi di Nobile.
* Presso il museo dedicato a Umberto Nobile nel suo paese natale a [[Lauro (Italia)|Lauro]] sono conservati gli indumenti dei sopravvissuti e alcuni oggetti della spedizione.
* Presso le [[Isole Svalbard]] è presente un monumento dedicato alla spedizione costruito nel [[1963]] in [[Italia]] a cura dall'associazione aeronautica di Adro (BS) e trasportato successivamente a [[Ny-Ålesund]] (luogo da dove ebbe inizio la terza spedizione verso il [[Polo nord]]). Il 31 maggio [[2009]] fu inaugurato ad [[Adro]] l'unico monumento presente in Italia, voluto dalla stessa associazione.
* In una delle sale adiacenti i camminamenti di ronda della [[Basilica della Santa Casa]] di [[Loreto]] è contenuta l'effige della Vergine che Umberto Nobile avrebbe stretto a sé nel momento della caduta: il cimelio fu donato alla cattedrale marchigiana dallo stesso Nobile in onore della Madonna lauretana, protettrice degli aviatori.
 
=== CitazioniDati cinematografichelegali ===
Denominazione: Ducati Motor Holding S.p.A.
* Nel [[1969]] uscì il film ''[[La tenda rossa]]'' di [[Michail Konstantinovič Kalatozov]], che ricostruisce le vicende dell'incidente e dei successivi soccorsi in modo abbastanza fedele, salvo qualche licenza narrativa.
 
* Nel film ''[[L'uomo dei cinque palloni]]'' di [[Marco Ferreri]], il protagonista gonfia un pallone a forma di dirigibile, con il nome Italia ben visibile, fino a farlo scoppiare.
[[Sede legale]]: Via Cavalieri Ducati 3 - 40132 - [[Bologna]]
* Nel film ''[[Fantozzi (film)|Fantozzi]]'' di [[Luciano Salce]] vengono citati Umberto Nobile e la cagnetta Titina in una scena comica in cui il protagonista si perde tra i ghiacci in una pista da sci. La citazione contiene tuttavia un errore, perché Fantozzi si rivolge al "marconista Zappi", mentre Zappi era il navigatore. Il marconista era Giuseppe Biagi.
 
[[Codice Fiscale]]: 05113870967
 
[[Partita IVA]]: 05113870967
 
=== Consiglio d'amministrazione ===
 
* Presidente: [[Rupert Stadler]]
* [[Amministratore delegato]]: [[Claudio Domenicali]]
* Consigliere: [[Horst Glaser]]
* Consigliere: [[Axel Strotbek]]
 
[[Consiglio d'amministrazione]] in carica al 18 marzo [[2013]].
 
=== Schema Societario ===
 
* Ducati Deutschland Gmbh - [[Colonia (Germania)|Colonia]] ([[Germania]])
* Ducati West Europe s.a.s. - [[Parigi]] ([[Francia]])
* Ducati Japan K.K. - [[Tokyo]] ([[Giappone]])
* Ducati U.K. Limited - [[Milton Keynes]] ([[Gran Bretagna]])
* Ducati North America Inc. - [[Cupertino]] ([[Stati Uniti d'America|USA]])
* [[Ducati Energia]] - Bologna
* Fondazione Ducati - Bologna
* Ducati Thailand - Bangkok (Thailandia)
* Ducati Asia Pacific - Shanghai (Cina)
* Ducati (Schweiz) AG - Wollerau (Switzerland)
 
=== Dati economici e finanziari ===
<ref>[http://www.ducati.com/company/fd_ita_982_0_bilancioducatimotorholding31122006.pdf Bilancio ufficiale] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111114160237/http://www.ducati.com/company/fd_ita_982_0_bilancioducatimotorholding31122006.pdf |data=14 novembre 2011 }} di esercizio al 31 dicembre 2006 (file pdf 610 kb)</ref><ref>[http://www.ducati.com/company/fd_ita_983_0_bilancioconsolidato31122006.pdf Bilancio ufficiale] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111114154256/http://www.ducati.com/company/fd_ita_983_0_bilancioconsolidato31122006.pdf |data=14 novembre 2011 }} consolidato al 31 dicembre 2006 (file pdf 680 kb)</ref><ref>Comunicazioni [[Consob]] sugli azionisti rilevanti e sugli organi amministrativi delle società quotate, reperibili sul [http://www.consob.it sito Consob]</ref>
 
Dal bilancio al 31 dicembre 2006, il gruppo Ducati ha un capitale investito consolidato di circa 473,8 milioni di Euro, con un [[patrimonio netto]] di circa 190,4 milioni di Euro, un fatturato consolidato di circa 304,8 milioni di Euro ed una perdita netta consolidata di circa 8,5 milioni di Euro.
 
Per quanto riguarda la sola capogruppo, il capitale investito ammonta a circa 447,6 milioni di Euro, con un patrimonio netto di circa 195,5 milioni di Euro, un fatturato di circa 257,6 milioni di Euro ed una perdita netta di circa 20 milioni di Euro.
 
Al 31 dicembre 2011 il gruppo Ducati occupava 1135 dipendenti, di cui 960 in organico alla capogruppo.
 
Le vendite di motocicli Ducati sono diffuse a livello mondiale e vengono effettuate soprattutto attraverso le società controllate. I principali mercati nel 2006 sono stati:
* Italia - 76,9 milioni di Euro
* USA - 73,2 milioni di Euro
* Francia - 28,1 milioni di Euro
* Giappone - 24 milioni di Euro
Italia e Stati Uniti rappresentano quindi quasi il 50% del totale del fatturato.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|titolo = Ducati - Tutti i modelli dal 1946 a oggi|autore = Valerio Boni|editore = Mondadori|città = Milano|anno = |annooriginale = 2007|edizione = 1<sup>a</sup> ed.|ISBN = 978-88-370-5500-4|cid = VB}}
* Umberto Nobile, ''La tenda rossa. Memorie di neve e di fuoco'', ISBN 88-04-51093-5
* Umberto Nobile, ''Ali sul Polo. Storia della conquista aerea dell'Artide'', ISBN 88-425-2811-0
* Wilbur Cross, ''Disastro al Polo. La tragica spedizione di Nobile al Polo Nord con il dirigibile Italia'', ISBN 88-502-0403-5, ISBN 88-7972-445-2
* Fred Goldberg, ''Drama on the Arctic - S.O.S. Italia. The Search for Nobile and Amundsen, A Diary of Postal History''
* Davide Giudici, ''Col "Krassin" alla Tenda Rossa'', Milano, Moneta, 1928.
* Felice Trojani, ''La coda di Minosse'', ISBN 978-88-425-3104-3
* Felice Trojani, ''L'ultimo volo'', ISBN 978-88-425-4095-3
* Alfredo Viglieri, 48 giorni sul "pack", A.Mondadori Milano, 1929
 
== Voci correlate ==
* [[RomaMuseo (dirigibile)Ducati]]
* [[N-1Borgo NorgePanigale]]
* [[URSS W6 OSOAVIAKHIM]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Italia (airship)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.narramondo.it/tendarossa.html La tenda rossa o "della Nobile impresa"] – Spettacolo teatrale
* [http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n12/n12p03.html Umberto Nobile a San Dotato Val di Comino] – Sito che propone un confronto sulle diverse versioni che si possono trovare sul disastro dell'Italia
* {{en}} [http://history1900s.about.com/library/prm/bltopoftheworld1.htm Disaster at the top of the world] – Articolo di Eric Niderost, originariamente pubblicato su ''Aviation History Magazine''
* {{en}} [http://members.tripod.com/90north/nobilenorthpole.htm UMBERTO NOBILE ~ The North Pole Flights] – Sito con discreta documentazione fotografica
* {{en}} [http://www.south-pole.com/aspp015.htm The search for Italia] – Sito con ricca documentazione filatelico/postale
* [https://web.archive.org/web/20071122065425/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=380 Umberto Nobile - Il generale dei ghiacci] La Storia siamo Noi - Rai Educational
* [http://www.trojani.it/Historia/Felice/FeT_minos_estratto.html L'arrivo dell'Italia al Polo Nord] estratto da La Coda di Minosse di Felice Trojani
 
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[[Categoria:Borgo Panigale]]