Scienza e Discussioni utente:ElsaM.30: differenze tra le pagine

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[[File:Sanzio 01 Euclid.jpg|thumb|Gruppo di matematici e astronomi nella ''[[Scuola di Atene]]'' di [[Raffaello]]]]
Per '''scienza''' si intende un sistema di [[conoscenza|conoscenze]] ottenute attraverso un'attività di [[ricerca scientifica|ricerca]] prevalentemente organizzata e con procedimenti metodici e rigorosi (il [[metodo scientifico]]), avente lo scopo di giungere, attraverso delle [[Test|prove]], a una descrizione, verosimile, oggettiva e con carattere predittivo, della [[realtà]] e delle [[legge|leggi]] che regolano l'occorrenza dei [[fenomeno|fenomeni]].
 
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
La [[scienza moderna]] si sviluppa in modo particolare a partire dalla [[rivoluzione scientifica]] del [[XVI secolo]] con l'accumulo di conoscenze nei più svariati ambiti del sapere. La [[storia della scienza]] descrive il loro sviluppo nel tempo.
| style="background:#e0f0ff; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topleft:12px; -webkit-border-top-left-radius:12px; border-top-left-radius:12px; width:20%; height:30px" | &nbsp;&nbsp; [[File:Help-browser.svg|18px|link=Aiuto:Benvenuto]] [[Aiuto:Benvenuto|Benvenuto]]
| style="background:#6495ed; color:white; padding:0.5em 0.5em 0.5em 1em; font-size:140%; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topright:12px; -webkit-border-top-right-radius:12px; border-top-right-radius:12px; width:80%" | '''Benvenuto/a su Wikipedia, <span style="color:white"><nowiki></nowiki>ElsaM.30</span>!'''
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| style="background:#e0e6ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps ksig-vector.svg|18px|link=Aiuto:Guida essenziale]] [[Aiuto:Guida essenziale|Guida essenziale]]
| rowspan="8" style="background:#fffff0; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomright:12px; -webkit-border-bottom-right-radius:12px; border-bottom-right-radius:12px; padding:0.5em 1em;" |<div style="font-size:105%">Con le tue conoscenze puoi migliorare l'enciclopedia [[Wikipedia:LIBERA|libera]]. Scrivi nuove voci o modifica quelle esistenti, ma non inserire [[Aiuto:Cosa non mettere su Wikipedia|contenuti inadatti]]. '''Il tuo contributo è prezioso'''!<br />
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Se '''contribuisci a Wikipedia su commissione''' si applicano '''[[Wikipedia:Avvertenze sulla contribuzione su commissione#Le nostre condizioni d'uso|condizioni d'uso particolari]]'''.
L'insegnamento della scienza e la [[ricerca scientifica]] vengono praticati nelle [[università]], in istituti, [[ente di ricerca|enti di ricerca]] e [[impresa|imprese]]. Vi sono solide vocazioni [[accademia|accademiche]], ma anche persone e organizzazioni non inserite nel mondo accademico che si dedicano all'osservazione scientifica{{Senza fonte}}.
 
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
== Origine e significato del termine ==
La parola «scienza» deriva dal [[lingua latina|latino]] ''scientia'', che significa [[conoscenza]]. Questa parola (e la sua origine [[lingua latina|latina]]) aveva il significato di qualsiasi sistematica o esatta formulazione della conoscenza. Di conseguenza la scienza, a quel tempo, aveva lo stesso tipo di significato dato alla [[filosofia]], nel senso più ampio del termine,<ref name=seifert>Josef Seifert, AA.VV., in ''L' uomo alla ricerca della verità: filosofia, scienza, teologia'', pag. 33, Vita e Pensiero, 2005.</ref> sebbene la filosofia, non essendo possesso integrale della verità, non era ritenuta una scienza "totale".<ref>Cfr. ''Rivista di filosofia neo-scolastica'', volume 96, pag. 366, Università cattolica del Sacro Cuore, 2004.</ref>
La scienza non si limitava alle ''scienze naturali'', ma comprendeva anche, ad esempio, le ''scienze morali''; questi due indirizzi si riflettevano nella distinzione tra ''[[Filosofia della natura|filosofia naturale]]'' e ''filosofia morale''.
 
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
Nell'[[antica Grecia]] il termine corrispondente a quello odierno di «scienza» era ''[[episteme]]'',<ref name=severino>[[Emanuele Severino]], ''Legge e caso'', pag. 13, Adelphi, Milano 1979.</ref> che indicava un sapere stabilito su fondamenta certe, al di sopra di ogni possibilità di dubbio,<ref name=severino /> al quale era conferito un valore [[sacro]], che consentiva di acquisire la [[saggezza]] e la [[sapienza (teologia)|sapienza]].<ref name=seifert />
 
<div style="margin:0; padding:0; font-size:105%">
A partire dall'[[illuminismo]] e dal [[positivismo]], la scienza ha perso il suo carattere sacro,<ref>[[Julien Ries]], ''La scienza delle religioni: storia, storiografia, problemi e metodi'', pag. 411, Jaca Book, 2008.</ref> passando a indicare, nel senso stretto del termine, tutte quelle discipline che chiamiamo ''[[scienze naturali]]'' e che dovrebbero portare ad acquisizioni concettuali che risultano essere determinabili e direttamente verificabili per mezzo di appositi esperimenti empirici.<ref>Ciò non toglie che anche discipline di diversa specie, come quelle umane e sociali, possano essere considerate parimenti delle scienze, avendo elaborato propri metodi da applicare anche in questo caso alla realtà empirica per poter confermare o meno determinate ipotesi sul funzionamento del mondo circostante, con lo scopo dunque di portare ad un accrescimento oggettivo dello scibile umano.</ref> Nel Novecento, con la cosiddetta «crisi dei fondamenti»<ref name=zacchini>Simone Zacchini, ''La collana di armonia: Kant, Poincaré, Feyerabend e la crisi dell'episteme'', pag. 130, FrancoAngeli, 2010.</ref> e l'introduzione del paradigma [[falsificazionismo|falsificazionista]] di [[Karl Popper]], la scienza ha rinunciato infine anche ad affermare l'assoluta verità delle proprie affermazioni, approdando alla congetturalità del (non) sapere.<ref name=zacchini />
{{Cassetto inizio
 
|titolo = Altre informazioni
== Storia ==
}}
{{vedi anche|Storia della scienza}}
[[File:Firma e data.png|thumb|Apponi la firma nei tuoi interventi]]
L'interesse dell'uomo verso la comprensione dei [[fenomeno|fenomeni]] [[natura]]li nel mondo fisico va di pari passo con la storia stessa dell'uomo essendo infatti esistito sin dai tempi remoti preistorici con le scoperte primitive e sviluppatosi via via nel corso dei secoli a partire dalle civiltà del mondo antico ([[Antica Grecia|Greca]], [[civiltà romana|Romana]], [[civiltà egizia|Egizia]], [[civiltà mesopotamica|Mesopotamica]] ecc...) con la cosiddetta [[filosofia naturale]]. Riflessioni sulla storia, sul senso, sulla validità e sulla portata delle conoscenze scientifiche sono espresse all'interno della [[filosofia della scienza]].
*[[Portale:Progetti|Visualizza l'elenco]] dei '''[[Wikipedia:Progetto|progetti collaborativi]]''' riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
 
*Identificati nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]]: '''[[Aiuto:Firma|firma]] i tuoi interventi''' con il tasto che vedi nell'immagine.
[[Platone]] sostenne che la scienza fosse più valida delle rette [[opinione|opinioni]] perché legava queste ultime con ragionamenti [[Causalità naturale|causali]], cioè governati dal [[principio di causalità|principio di causa-effetto]]. [[Aristotele]] elaborò una teoria più articolata secondo la quale la scienza è conoscenza dimostrativa, in quanto va alla ricerca delle quattro [[causa (filosofia)|cause]] di un oggetto, le quali fanno in modo che un oggetto non possa essere diverso da come è. Secondo gli [[Stoici]], la scienza era la comprensione sicura, certa, immutabile, basata sulla [[ragione]].
*Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il '''[[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]'''.
 
*Hai già un altro account oppure qualcun altro contribuisce dal tuo stesso computer? Leggi [[Wikipedia:Utenze multiple]].
Riflessioni filosofiche sul metodo più consono da utilizzare e in generale sulla conoscenza empirica si hanno in tutto il [[Medioevo]], sia in Occidente che in Oriente, trovando sbocco nel [[Rinascimento]] prima e poi definitivamente nel [[XVII secolo|Seicento]] con la [[Rivoluzione scientifica]] e la formulazione ufficiale del [[metodo scientifico]], da parte di [[Galileo Galilei]] che pose le "''dimostrazioni necessarie''" sullo stesso piano delle "''sensate esperienze''".<ref>Alan Cromer, ''Physics for the Life Sciences'', pag. 3, McGraw-Hill, 1977.</ref> L'ideale geometrico della scienza dominò poi il pensiero di [[Cartesio]] e [[Isaac Newton]] stabilì il concetto descrittivo della scienza contrapponendo il "''metodo dell'analisi''" al "''metodo della sintesi''". L'[[empirismo]] esalterà poi il valore assoluto delle conoscenze empiriche aprendo la strada verso la [[scienza moderna]] attraverso gli effetti socio-economici delle [[rivoluzione industriale|rivoluzioni industriali]] e il pensiero [[positivista]].
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{{citazione necessaria|[[Claude Bernard]]}} enunciò che la semplice constatazione dei fatti non poteva mai costituire da sola una scienza; per istruirsi bisognava ragionare sulle osservazioni, paragonare i fatti e giudicarli con altri fatti aventi la funzione di controllo. Uno degli ultimi paradigmi è quello dello stabilimento di leggi scientifiche, comprendendo la natura delle leggi e il modo di stabilirle<ref>Per un primo orientamento sul concetto di scienza nella sua storia, si veda Storia del pensiero filosofico e scientifico a cura di [[Ludovico Geymonat]], Garzanti Libri, 1997 11 voll., 6450 p.</ref>.
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|titolo = Serve aiuto?
== Descrizione ==
}}
{{vedi anche|Metodo scientifico}}
Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello informazioni]] (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto ''continuativo'', puoi [[Progetto:Coordinamento/Accoglienza/Nuovi_arrivati|richiedere di farti affidare un "tutor"]].
Le regole che governano il procedimento di acquisizione di conoscenze scientifiche sono generalmente conosciute come [[metodo scientifico]]. Gli elementi chiave del metodo scientifico sono l'[[esperimento|osservazione sperimentale]] di un evento naturale, la formulazione di un'[[ipotesi]] generale sotto cui questo evento si verifichi e la possibilità di controllo dell'ipotesi mediante osservazioni successive, dirette in [[natura]] o attraverso la [[riproducibilità]] tramite [[esperimento|esperimenti]] in [[laboratorio]].
<inputbox>
 
type=commenttitle
Secondo l'approccio [[induzione|induttivista]], uno degli elementi essenziali affinché un complesso di conoscenze possa essere ritenuto ''scientifico'', come noto nell'ambito dell'[[epistemologia]] e della [[filosofia della scienza]], è la sua possibilità di essere ''[[verificazionismo|verificabile]]'' sulla base di determinati casi empirici che ne comprovino la validità.<ref>Andrea Pinazzi, Federica Buongiorno, ''Liberalismo e democrazia'', "Lo Sguardo", n. 7, pag. 101, ottobre 2011.</ref> A questo tipo di approccio si è venuto nettamente a contrapporre quello ''[[deduzione|deduttivo]]''-''[[Falsificabilità|falsificazionista]]'', formulato da [[Karl Popper]],<ref>Marco Paolini, ''Contro il monismo epistemologico'', pp. 77-82, Milano, EDUCatt, 2014.</ref> per il quale invece nessuna verifica empirica, per quanto ripetuta più volte, potrà mai comprovare la validità di una teoria conoscitiva: questa potrà essere al massimo «corroborata» dall'esperienza,<ref>Antonella Corradini, ''Epistemologia delle scienze umane'', pagg. 69, 70, 115, Milano, EDUCatt, 2005.</ref> ma mai verificata, neppure nel senso di una maggiore o minore "probabilità".<ref>«Non esiste alcun ''metodo scientifico'' in nessuno di questi tre sensi: [...] non c'è alcun metodo per scoprire una realtà scientifica; non c'è alcun metodo per accertare la verità di un'ipotesi scientifica, cioè nessun metodo di verificazione; non c'è alcun metodo per accertare se un'ipotesi è ''probabilmente vera''» (Karl R. Popper, prefazione a ''La non esistenza del metodo scientifico'' [1956], poscritto alla ''Logica della scoperta scientifica. Il realismo e lo scopo della scienza'', pag. 44, trad. it. di M. Benzi e S. Mancini, Il Saggiatore, 2009).</ref>
bgcolor=white
{{citazione|La scienza non è un insieme di asserzioni certe, o stabilite una volta per tutte, e non è neppure un sistema che avanzi costantemente verso uno stato definitivo. La nostra scienza non è conoscenza: non può mai pretendere di aver raggiunto la [[verità]], e neppure un sostituto della verità come la probabilità.|[[Karl Popper]], ''[[Logica della scoperta scientifica]]'', 1959}}
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editintro=
La scienza inoltre si propone spesso di pervenire a una conoscenza sia ''qualitativa'' che ''quantitativa'' dei fenomeni osservati, sebbene la ricerca delle «[[qualità]]» o delle «[[essenza (filosofia)|essenze]]» della realtà, che era un tratto tipico della scienza platonico-aristotelica, sia stata soppiantata nel Seicento dalla visione galileiana<ref>«Il tentar l'essenza, l'ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle prossime sustanze elementari, che nelle remotissime e celesti» (Galileo Galilei, ''Terza lettera del sig. Galileo Galilei al sig. Marco Velseri delle macchie del sole'', Villa delle Selve, 1º dicembre 1612).</ref> esclusivamente quantitativa e [[matematica]] della scienza,<ref>Gabriele Mangiarotti, ''Galileo Galilei: mito e realtà. Itinerario antologico'', pag. 123, CE.SE.D., 1997.</ref> il cui unico obiettivo diventa quello di estrapolare [[teoria|teorie]] interpretative dei fenomeni con capacità ''predittive''.<ref>Gli aspetti predittivi della scienza sono analizzati con cura da [[Hans Reichenbach]] nel saggio ''La nascita della filosofia scientifica''.</ref>
hidden=yes
 
page=Aiuto:Sportello_informazioni
Questo processo consentirebbe il raggiungimento di un corpo di conoscenze in grado di prevedere conseguenze oggettive dalle proprie teorie,<ref>[[Einstein]], ad esempio, sfidava gli scienziati sul terreno delle previsioni, sostenendo che «se non esistesse lo spostamento delle righe spettrali verso il rosso a opera del campo gravitazionale, allora la [[teoria della relatività generale]] risulterebbe insostenibile» ([[Albert Einstein]], Relatività: esposizione divulgativa, p. 140, trad. it., Boringhieri, Torino 1967).</ref> sottoponibili a controlli in modo indipendente da parte di persone diverse.
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===Scienze umane===
buttonlabel=Domanda allo Sportello informazioni
In senso più largo si è tentato di applicare il metodo scientifico anche alle cosiddette ''[[scienze umane]]'' (ad esempio [[psicologia]], [[sociologia]], [[storia]], [[economia]], [[diritto]] e [[scienze politiche]]) incontrando però difficoltà nella sua applicazione, fra cui la riproducibilità del fenomeno osservato. Ciò nonostante anch'esse possono essere definite a buon diritto scienze intese come sistema di conoscenze. È invalsa però al riguardo la distinzione o [[dicotomia]] tra [[scienza dura|scienze dure]], ritenute spesso [[scienze esatte]], come ad esempio le [[scienze sperimentali]] e quelle [[scienze applicate|applicate]], e [[scienza molle|scienze molli]].
</inputbox>
 
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===Scienza e tecnica===
</div>
La scienza è strettamente legata alla [[tecnica]] e alla [[tecnologia]] dal momento che alcune conoscenze scientifiche sono prese a prestito dalle [[scienze applicate]] per la [[progettazione]] e [[implementazione|realizzazione]] di oggetti, strumenti, opere e infrastrutture; viceversa la tecnica offre alla scienza strumenti di indagine sempre più avanzati, come la misurazione e l'osservazione selettiva. Se dunque la tecnica rappresenta da un lato un fattore di [[progresso tecnico]] e [[progresso scientifico|scientifico]], d'altro lato vi è chi, come [[Karl Popper|Popper]], considera «un grande pericolo» la passività tecnica tipica dell'addestramento scientifico, temendo «l'eventualità che ciò divenga una cosa normale, proprio come vedo un grande pericolo nell'aumento della specializzazione, che è anch'esso un fatto storico innegabile: un pericolo per la scienza e, in verità, anche per la nostra [[civiltà]]».<ref>K. Popper, ''La scienza normale e i suoi pericoli'', in AA.VV., ''Critica e crescita della conoscenza'' (1970), pp. 123-124, trad. di G. Gioriello, Milano, Feltrinelli, 1984.</ref>
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=== Obiettivi ===
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Lo scopo ultimo della scienza è la comprensione e la modellizzazione della natura al fine di potere prevedere lo sviluppo di uno o più fenomeni. Ogni teoria scientifica sviluppa un [[modello fisico|modello]] che permette la rappresentazione matematica o, più in generale, razionale del fenomeno, al fine di potere fare delle previsioni. Esistono inoltre casi in cui lo sviluppo di un modello in un certo ramo della scienza può facilitare lo sviluppo di altri modelli in altri rami della scienza senza che questi siano necessariamente legati.
| style="background:#e5e0ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ktip.svg|18px|link=Aiuto:Tour guidato]] [[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]
 
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Nonostante le aspettative che da sempre gli uomini ripongono nella scienza, compresi gli atteggiamenti più degenerati dovuti allo [[scientismo]], il suo obiettivo non sarebbe più, come un tempo, dare una risposta a qualsiasi domanda dell'uomo, né una soluzione a qualsiasi suo problema, ma solo a quelli pertinenti alle leggi che regolano le manifestazioni della [[realtà]] fisica, divenendo per certuni persino estranea a qualsiasi problematica di tipo [[metafisica|metafisico]], mentre altri, come [[Imre Lakatos]], proprio su questo punto abbiano sostenuto l'importanza dell'indagine metafisica nella scienza, che a loro dire è costituita da veri e propri ''programmi di ricerca'' non falsificabili di per sè, e perciò metafisici.<ref name=lakatos>Imre Lakatos, ''La metodologia dei programmi di ricerca scientifici'', Il Saggiatore, 2001.</ref> Per lo stesso [[Karl Popper|Popper]], inoltre, la metafisica è perfettamente dotata di senso, significato, e funge da stimolo al progresso scientifico, fornendo quegli «ideali regolativi» che lo guidano [[kant]]ianamente.<ref>Francesco Bellino, ''Ragione e morale in Karl Popper: nichilismo, relativismo e fallibilismo etico'', pag. 236, Levante, 1982.</ref> La scienza infatti non è mai neutra ma sempre intrisa di teorie metafisiche, che dirigono la scelta di quali siano gli interrogativi ai quali la scienza debba rispondere.<ref>«Non penso più come un tempo che ci sia una differenza fra scienza e metafisica, e ritengo che una teoria scientifica sia simile a una metafisica; [...] nella misura in cui una teoria metafisica può essere razionalmente criticata sarei disposto a prendere sul serio la sua rivendicazione ad essere considerata vera» (Karl Popper, ''Congetture e confutazioni'', Il Mulino, Bologna 1972).</ref>
| style="background:#ffe0f1; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Accessories-text-editor.svg|18px|link=Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida]] [[Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida|Raccomandazioni e linee guida]]
 
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Da questo punto di vista, la scienza non è in grado di dimostrare, né produrre, [[verità]] assolute, ma semmai di indicare gli errori e di scartare le falsità, tramite il controllo costante e coerente delle ipotesi sui diversi aspetti del mondo fisico. Questo è il criterio per distinguere lo spirito critico dallo scientismo dogmatico.
| style="background:#ffe5e0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Copyright-problem.svg|18px|link=Wikipedia:Copyright]] [[Wikipedia:Copyright|Copyright]]
{{citazione|Se lo [[scientismo]] è qualcosa, esso è la [[fede]] cieca e [[dogma]]tica nella scienza. Ma questa fede cieca nella scienza è estranea allo scienziato autentico. [...] Non si può designare nessuno dei grandi scienziati come ''scientista''. Tutti i grandi scienziati furono critici nei confronti della scienza. Furono ben consapevoli di quanto poco noi conosciamo.|Karl Popper, ''Simposio'', cit. da ''Il futuro è aperto: il colloquio di Altenberg insieme con i testi del simposio viennese su Popper'', pp. 72-73, Rusconi Editore, Milano 1989}}
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| style="background:#ffefe0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ksirtet.svg|18px|link=Portale:Progetti]] [[Portale:Progetti|Progetti tematici]]
Quando una teoria, inoltre, tende a rivedere le proprie asserzioni alla luce di nuovi dati e osservazioni, vuol dire che ha perso potere predittivo ed è divenuta regressiva, perché invece di anticipare l'esperienza la segue passivamente. Per questo Imre Lakatos ha sostenuto che un programma di ricerca scientifico viene abbandonato non quando è contraddetto da un evento, ma quando viene sostituito da una nuova teoria in grado di spiegarlo meglio.<ref name=lakatos />
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| style="background:#fff8dc; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomleft:12px; -webkit-border-bottom-left-radius:12px; border-bottom-left-radius:12px; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps bookcase.svg|18px|link=Aiuto:Glossario]] [[Aiuto:Glossario|Glossario]]
Ultimamente, il carattere predittivo della scienza è stato contestato da chi, osservando per esempio lo sviluppo della [[meccanica quantistica]] agli inizi del [[XX secolo]], ha rilevato che l'osservazione non è indipendente dagli eventi, e la scoperta della [[dualismo onda-particella]] ha modificato l'idea tradizionale sulla natura della [[luce]] e della [[materia (fisica)|materia]].
|}Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi. <span style="font-family:cursive;font-size:14px">[[Utente:Yiyi|<span style="color:blue">'''Yi'''</span>]][[Discussioni utente:Yiyi|<span style="color:red">'''yi'''</span>]]</span> 16:01, 29 lug 2019 (CEST)
 
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=== Modelli scientifici, teorie e leggi ===
Nel linguaggio tecnico-scientifico contemporaneo termini come ''[[ipotesi]]'', ''[[modello (scienza)|modello]]'', ''[[teoria|teoria scientifica]]'' e ''[[legge fisica|legge]]'' hanno un preciso significato:
 
* un<nowiki>'</nowiki>'''ipotesi''' è un assunto non ancora supportato da verifiche sperimentali
* un '''modello''' è un'astrazione utile a fare delle previsioni sull'occorrenza di un fenomeno, che possono essere verificate mediante [[Esperimento|esperimenti]] e osservazioni
* una '''teoria''', diversamente dall'accezione comune di "ipotesi non verificata", è la spiegazione di un fenomeno che ha basi sperimentali così solide da poter essere assimilata a un ''fatto''<ref>Il significato è quindi opposto a quello che il termine ha nel linguaggio comune, in cui di solito indica un assunto non sufficientemente supportato da prove empiriche</ref>, come ad esempio la [[teoria atomica]] e la [[Evoluzione|teoria dell'evoluzione]] (sebbene oggi in ambito professionale si tenda a chiamarla [[Evoluzione|Nuova Sintesi]]). Ciononostante vi sono eccezioni: nel caso della [[teoria delle stringhe]], che corrisponde a un modello fisico estremamente utile, ci si trova di fronte a una teoria non ancora sostenuta da tali evidenze da poter essere ritenuta superiore ad analoghi modelli in competizione.
* una '''legge''' è una generalizzazione che ha valore assoluto nel suo ambito di applicazione.
 
Le teorie che nel tempo superano diverse verifiche sono considerate "dimostrate" in senso scientifico, ossia sono considerate modelli verosimili della realtà. Tali teorie possono comunque essere smentite (''falsificate'' in gergo scientifico) in qualsiasi momento da un'osservazione in contrasto con esse, comprese quelle fino ad allora universalmente accettate e sostenute da molte osservazioni e dati sperimentali.
 
Le teorie scientifiche sono sempre aperte a revisioni, nel caso che nuove evidenze contraddicano le loro previsioni. La scienza non dovrebbe pretendere di avere la conoscenza assoluta e definitiva di tutti i fenomeni, dato che i fondamenti di una teoria possono essere inficiati, se dati e osservazioni nuovi contraddicono quelli precedenti ([[falsificabilità]] di [[Karl Raimund Popper|Popper]]).
 
La legge di [[gravitazione]] di [[Isaac Newton|Newton]] è un buon esempio di come la scienza evolva tramite quella che Popper definisce la ''falsificazione'' di una teoria. In condizioni di alta velocità e in presenza di forti campi gravitazionali la teoria newtoniana non riesce a descrivere correttamente i fenomeni osservati, nonostante che al di fuori di tali condizioni riesca a fornire previsioni valide. È quindi stato necessario introdurre il concetto di [[relatività]] e sviluppare una teoria ''rivoluzionaria'' al fine di comprendere tali fenomeni. Siccome la legge della [[relatività generale]] descrive anche i fenomeni compresi nella legge di Newton, essa è considerata una teoria migliore rispetto a quella newtoniana per descrivere la legge di gravitazione.
 
Lo sviluppo di nuove leggi e teorie è principalmente basato sull'acquisizione di dati più precisi. Come detto sopra, la legge della gravitazione di Newton è ''valida'' entro certi limiti e la si può quindi pensare come un'approssimazione di una legge più complessa. Tutte le nuove leggi o teorie sono sviluppate per comprendere i fenomeni non descritti dalle leggi o teorie precedenti, ma devono continuare a spiegare anche i fenomeni descritti dalle teorie precedenti. Per esempio la [[relatività generale]] deve ritrovare gli stessi valori della legge di gravitazione per condizioni di velocità basse e campi gravitazionali deboli. Il progresso della scienza è quindi tendenzialmente cumulativo: anche se nuove teorie dovessero rivoluzionarne le basi, le conoscenze ''acquisite'' fino ad allora potrebbero restare valide nel loro dominio.
 
A coloro che sostengono la scienza sarebbe tendenzialmente cumulativa, ovvero che ogni scoperta si aggiungerebbe solitamente alle precedenti senza rigettarle completamente, fornendo teorie di validità più generale che ricomprenderebbero le precedenti come caso particolare, [[Thomas Kuhn]] ha tuttavia obiettato che la scienza seguirebbe dinamiche assolutamente non-cumulative, contestuali soltanto al periodo storico in cui vengono di volta in volta formulate le nuove teorie scientifiche in sostituzione delle precedenti.<ref>Enzo Campelli, ''T.S. Kuhn: come mutano le idee sulla scienza'', pag. 149, FrancoAngeli, 1999.</ref>
 
=== Classificazione delle discipline scientifiche ===
[[File:Cerebrum lobes.svg|thumb|left|Le [[vie somatosensoriali]] sono presenti in tutto il corpo umano, ma vengono integrate nel [[cervello]]]]
Le discipline scientifiche sono comunemente suddivise in due gruppi principali: [[scienze naturali]], che studiano i fenomeni naturali (compresa la [[Biologia|vita umana]]) e le [[scienze sociali]], che studiano il [[Etologia umana|comportamento umano]] e la [[Società (sociologia)|società]]. Questi raggruppamenti descrivono le [[Induzione|scienze empiriche]], cioè l'insieme delle scienze che basano le proprie conoscenze su [[fenomeno|fenomeni]] che devono essere osservabili e in grado di essere sottoposti a prove di validità da altri ricercatori che operino nelle stesse condizioni.<ref>{{Cita|Popper 2002|p.20}}</ref> Vi sono anche discipline correlate e che vengono catalogate come scienze interdisciplinari e [[Scienza applicata|scienze applicate]], su cui si basano ulteriori discipline come l'[[ingegneria]] e la [[medicina]]. Nell'ambito di queste discipline correlate, esistono campi scientifici specialistici che possono includere parti di altre discipline scientifiche, ma spesso possiedono una propria [[nomenclatura]] e competenze.<ref>{{cita web| autore=Editorial Staff | data=7 marzo 2008 | url=http://www.seedmagazine.com/news/2007/03/scientific_method_relationship.php | titolo=Scientific Method: Relationships among Scientific Paradigms | editore=Seed magazine | accesso=12 settembre 2007}}</ref>
 
La [[matematica]], che è classificata insieme alle scienze che impiegano un [[sistema formale]],<ref>{{cita libro|url=http://www.cambridge.org/gb/knowledge/isbn/item1173067/?site_locale=en_GB |autore= Tomalin, Marcus |anno=2006| titolo=Linguistics and the Formal Sciences |doi=10.2277/0521854814 |editore=Cambridge.org |accesso=5 febbraio 2012}}</ref><ref>Benedikt Löwe (2002) [http://www.jstor.org/pss/20117289 "The Formal Sciences: Their Scope, Their Foundations, and Their Unity"]</ref> ha punti di contatto e nello stesso tempo differenze con le scienze empiriche (le scienze naturali e sociali). È simile alle scienze empiriche in quanto prevede uno studio obiettivo, attento e sistematico di un'area del sapere; differisce perché adotta un metodo di verifica delle proprie conoscenze, utilizzando una logica ''[[A priori - a posteriori|a priori]]'' piuttosto che metodi empirici.<ref>{{Cita|Popper 2002|pp.10–11}}</ref> Le scienze che impiegano un sistema formale, tra cui la [[statistica]] e la [[logica]], sono vitali per le scienze empiriche. Grandi progressi nelle scienze che adottano un sistema formale, hanno spesso portato a grandi progressi nelle scienze empiriche. Le scienze con un sistema formale sono essenziali nella formazione di [[ipotesi]], [[teoria]], e [[Legge fisica|leggi]],<ref>{{Cita|Popper 2002|pp.79–82}}</ref> impiegate nella scoperta e descrizione di come avvengono i fenomeni (scienze naturali) e di come le persone pensano e agiscono (scienze sociali).
 
== Scienza e matematica ==
{{citazione|Nissuna umana investigazione si può dimandare vera scienza, s'essa non passa per le matematiche dimostrazioni.|[[Leonardo da Vinci]], cit. da ''[[Trattato della pittura]]'', pag. 3, Newton Compton, 1996}}
[[File:Pitágoras-RP-05.jpg|thumb|La ''[[tetraktys]]'' di [[Pitagora]] affiancata dalla [[somma teosofica]] del [[7 (numero)|7]]]]
[[Pitagora]] fu tra i primi di cui si abbia notizia a introdurre la [[matematica]] come strumento di studio non solo quantitativo, ma anche [[qualità|qualitativo]] della [[natura]], poiché a ogni [[numero]] era anticamente attribuito un valore o un'[[essenza (filosofia)|essenza]] con cui si riteneva intessuta tutta la realtà.
[[File:Da Vinci Vitruve Luc Viatour colouradjusted crop240.png|left|thumb|L'[[Uomo vitruviano]] di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]], che riconosceva l'esistenza di un'[[armonia]] matematica tra la mente umana e la geometria del cosmo.<ref>«Con la rimessa in luce [[rinascimentale]] dell'interpretazione matematica [[filosofia greca|greca]] di [[Dio]] e del [[mondo]], rafforzata inoltre dalla certezza [[cristianesimo|cristiana]] che l'uomo, immagine di Dio, racchiuda le armonie dell'universo, la figura vitruviana inscritta in un [[quadrato]] e in un [[cerchio]] divenne simbolo della corrispondenza matematica tra [[microcosmo]] e [[macrocosmo]]» (Rudolf Wittkower, ''Principi architettonici nell'età dell`Umanesimo'', Torino, Einaudi, 1964).</ref>]]
Diversi scienziati e filosofi, tra cui [[Platone]], [[Aristotele]], [[Tommaso d'Aquino|Tommaso]], [[Leonardo]], [[Giordano Bruno|Bruno]], [[Spinoza]], [[Georg Cantor|Cantor]], [[Gottlob Frege|Frege]], [[Paul Erdös|Erdös]], [[Kurt Gödel|Gödel]], accomunabili nel cosiddetto [[platonismo#Il platonismo matematico|realismo platonico]], vedevano nel fatto che l'[[universo]] risultasse governato da un ordine [[geometria|geometrico]] e matematico, anziché dal puro caso, la possibilità stessa di approdare scientificamente alle verità ultime su di esso.
[[Aristotele]], ad esempio, giudicava erroneo il detto del sofista [[Protagora]] secondo cui «l'uomo è misura di tutte le cose», proprio perché privava la [[verità]] di coerenza logica e di qualunque criterio oggettivo.<ref>Aristotele, ''Metafisica'', 1062 b 14.</ref>
 
Celebre è poi l'affermazione di [[Galileo Galilei]] secondo cui «questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo)» è «[...] scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola».<ref>Galileo Galilei, ''[[Il Saggiatore (trattato)|Il Saggiatore]]'', cap. VI, 232.</ref>
Ancora oggi la capacità previsionale della matematica, rispetto a certi fenomeni, continua a porre la questione, studiata dalla [[filosofia della matematica]], se la natura stessa sia governata dalla matematica e l'uomo, in quanto parte della natura, non faccia altro che esteriorizzare tale conoscenza intrinseca.
 
Esercitando il [[metodo scientifico]] fatto di tentativi ed errori, si analizzano infatti le osservazioni e si applicano a queste le formule matematiche che ne permettano la migliore descrizione: lo sviluppo di teorie scientifiche è basato sulla nostra capacità di interpretare [[logica]]mente i dati, e a tal fine si sono sviluppate tecniche statistiche ([[gaussiana|funzioni di distribuzione]]) che permettono di ridurre l'incertezza delle previsioni e affinare le teorie a esse connesse.
 
Mentre anticamente, tuttavia, fondamento della scienza non era l'astratta speculazione matematica bensì la [[percezione]] a diretto contatto con la [[realtà]],<ref name=koyré>[[Alexandre Koyré]], ''Philosophie et théories scientifiques'', in ''Etudes d'histoire de la pensée philosophique'', pp. 259-260, Parigi, Gallimard, 1971.</ref> oggi la matematica è considerata una scienza autonoma, che non viene vista neppure come un mero strumento a servizio di altre discipline. Come la [[ricerca scientifica|ricerca pura]] non viene subordinata alla ricerca applicata, così la matematica non lo è più nei confronti della scienza, essendosi resa indipendente. Lo sviluppo delle [[geometrie non euclidee]] ha per esempio preparato lo studio della [[curvatura]] nella [[relatività generale]].
 
== Scienza e filosofia ==
{{vedi anche|Filosofia della scienza}}
La [[filosofia della scienza]] è una branca della [[filosofia]] che studia i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza, cercando di spiegare la natura dei [[Concetto|concetti]] e dei suoi discorsi, i modi in cui questi vengono prodotti, interrogandosi sulla validità delle sue affermazioni.<ref>Luigi Cuccurullo, Ezio Mariani, ''Contesti e validità del discorso scientifico'', pag. 310, Armando Editore, 2005.</ref> La sociologia della scienza è invece una disciplina della [[sociologia]] che accompagna a sua volta la filosofia della scienza.
 
A partire dalla formulazione della fisica newtoniana è sorto il dibattito sul livello di astrazione raggiunto dalla [[scienza moderna]], se il modello da questa proposto riesca ancora a esprimere l'[[essenza (filosofia)|essenza]] e la struttura profonda del [[realtà|reale]] come era nella concezione [[aristotelismo|aristotelica]].<ref name=koyré /> Le riflessioni sorte nell'ambito romantico e [[idealismo tedesco|idealista tedesco]], e in seguito dell'[[idealismo italiano]] del Novecento, hanno a lungo discusso la validità della scienza newtoniana e dei suoi concetti, come quello di [[inerzia]] e il presunto [[meccanicismo]] della materia.<ref>[[Hegel]] sosteneva in proposito che il meccanicismo si basa soltanto sulla «morta materia», ovvero sulla «morte che chiamano forza di inerzia» (Marco De Paoli, ''Theoria motus: principio di relatività e orbite dei pianeti'', pag. 235, FrancoAngeli, 1988).</ref>
 
[[Hegel]] ad esempio, commentando la [[teoria dei colori]] newtoniana, sosteneva che «per tutto ciò che riguarda questa dottrina non ci si deve lasciar sedurre dal nome di [[Isaac Newton|Newton]], nella scienza non vale alcun nome, non c'è alcuna [[principio di autorità|autorità]]. Particolarmente ridicolo è poi se si dice che egli l'avrebbe dimostrato in modo matematico. Ciò che è fisico non può essere dimostrato matematicamente. Newton ha misurato, ma misurare non significa ancora che sia matematica. [...] Il misurare è sempre una maniera cattiva della prova [...]».<ref>[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], ''Filosofia della natura. Lezioni del 1823-1824'', trad. it. a cura di Marcello Del Vecchio, pag. 102, FrancoAngeli, 2009.</ref> Anche secondo [[Benedetto Croce]], la scienza moderna non rappresenta una vera forma di conoscenza, essendo adatta solo agli «ingegni minuti» degli scienziati e dei tecnici, ai quali lui contrapponeva le «menti universali» dei filosofi [[idealismo|idealisti]]. I concetti scientifici sono piuttosto degli ''pseudoconcetti'', o falsi concetti, degli strumenti pratici ma fittizi, brandelli di notizie incapaci di cogliere il compiuto organismo dello [[spirito (filosofia)|Spirito]] storico-filosofico.<ref>«La realtà è storia, e solo storicamente la si conosce: le scienze la misurano bensì e la classificano come è pur necessario, ma non propriamente la conoscono, né loro ufficio è di conoscerla nell'intrinseco» ([[Benedetto Croce]], ''La storia come pensiero e come azione'', pag. 314, Baari, Laterza, 1938).</ref>
 
In sintesi, le questioni filosofiche più generali correlate con la scienza sono di natura:
* '''[[ontologia|ontologica]]''': se e in che senso si possa attribuire una realtà alle descrizioni scientifiche dei fenomeni, e quale tipo di [[cosmologia (filosofia)|cosmologia]], [[cosmogonia]] e [[metafisica]] sia in accordo con tali descrizioni
* '''[[gnoseologia|gnoseologica]]''' ed '''[[epistemologia|epistemologica]]''': come la scienza può fornire delle conoscenze e a quali condizioni esse sono valide
* '''[[etica]]''': le implicazioni morali della conoscenza scientifica e dell'uso delle tecnologie.
 
==Scienza e politica==
L'impegno nel costruire scienza e incrementare il progresso scientifico è stato oggetto di riflessione anche riguardo ai rapporti con la [[politica]]. [[Karl Popper]] sosteneva che la scienza non potesse evolversi nei regimi [[tirannia|tirannici]] o in quelli che non supportassero in qualche modo la [[libertà di pensiero]] e di [[libertà di espressione|espressione]], perché in essi vien meno la possibilità del confronto [[criticismo|critico]] che è lo stimolo fondamentale della scienza.<ref>Karl Popper, ''Tutta la vita è risolvere problemi'', pag. 153, Milano, Rusconi, 1996.</ref>
{{citazione|Senza il libero scambio di pensieri non può esserci vera libertà di pensiero. Abbiamo bisogno degli altri per mettere alla prova su di loro i nostri pensieri: per scoprire se sono validi. La discussione critica è il fondamento del libero pensiero del singolo individuo. Ma ciò significa che senza la libertà politica, la libertà di pensiero è impossibile. E significa, inoltre, che la libertà politica è una condizione preliminare del libero uso della ragione di ogni individuo.|[[Karl Popper]], ''Tutta la vita è risolvere problemi'', pag. 153, Milano, Rusconi, 1996}}
 
Insieme a Popper, anche [[Friedrich von Hayek]] intravedeva in particolare nello [[scientismo]], cioè nell'atteggiamento dogmatico di fiducia cieca nella scienza, il presupposto del [[totalitarismo]],<ref>[[Friedrich von Hayek]], ''L'abuso della ragione'', pag. 26, 2<sup>a</sup> Roma, Seam, 1997.</ref> in grado di danneggiare non solo la società ma l'evoluzione stessa della scienza.<ref>Lo scientismo infatti, secondo Hayek, ha la presunzione di comprendere realtà complesse come le istituzioni sociali sulla base delle proprie limitate conoscenze scientifiche che rimangono del tutto fallibili e congetturali, ignorando che le società e i rapporti in essa vigenti sono sempre il risultato non voluto e non intenzionale delle azioni dei singoli individui, e non possono essere disegnate e ricostruite a piacimento (Carl Menger, ''Epistemologia dell'economia'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005).</ref>
 
Essendo l'atteggiamento [[tolleranza|tollerante]] la «necessaria conseguenza della convinzione di essere uomini fallibili»,<ref>Karl Popper, ''Alla ricerca di un mondo migliore'', pag. 193, Roma, Armando, 1989.</ref> il [[metodo scientifico]] è stato indicato anche come modello per una condotta politica lungimirante e responsabile delle proprie azioni,<ref>«Il metodo scientifico nella politica significa che alla grande arte con cui ci autopersuadiamo di non avere fatto sbagli – o facciamo finta di non vederli, o li nascondiamo, o ne diamo la colpa ad altri – sostituiamo l'altra assai più grande di accettare la responsabilità dei nostri sbagli, di cercare di trarne una lezione e di mettere in atto le conoscenze così acquisite in modo da evitare gli stessi sbagli in avvenire» (Karl Popper, ''Miseria dello storicismo'', pp. 85-86, Milano, Feltrinelli, 1975).</ref> tratto caratteristico delle società [[liberalismo|libere]] e [[democrazia|democratiche]], a differenza di quelle totalitarie:
{{citazione|Il grande merito dei governi liberi in confronto a quelli tirannici sta appunto nel fatto che, nei regimi di libertà, discussione e azione procedono attraverso il metodo dei tentativi e degli errori. ''Trial and error'' è l'emblema della superiorità dei metodi di libertà su quelli di tirannia. Il tiranno non ha dubbi e procede diritto per la sua via; ma la via conduce il paese al disastro.|[[Luigi Einaudi]], cit. da Paolo Silvestri, ''Il liberalismo di Luigi Einaudi o del buongoverno'', pag. 60, Rubbettino Editore, 2008}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* <!-- Popper 2002 -->{{Cita libro | autore=Popper, Karl R. <!--| anno=2002--> | titolo=[[Logica della scoperta scientifica]] | anno=1959 | editore=Routledge Classics | città=New York, NY | isbn=0-415-27844-9 | oclc=59377149 <!--|cid=harv--> |cid=Popper 2002}}
* ''Storia del pensiero filosofico e scientifico'', a cura di Ludovico Geymonat, Garzanti Libri, 1997 11 voll., 6450 p.
 
== Voci correlate ==
* [[Esperimento]]
* [[Metodo scientifico]]
* [[Filosofia della scienza]]
* [[Epistemologia]]
* [[National Science Foundation]]
* [[Protoscienza]]
* [[Pseudoscienza]]
* [[Problema della demarcazione]]
* [[Revisione paritaria]]
* [[Rivoluzione scientifica]]
* [[Storia della scienza]]
* [[Divulgazione scientifica]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Science|wikt=scienza|s=Categoria:Testi scientifici|s_preposizione=che trattano di|n=Categoria:Scienza e tecnologia|b=Ripiano:Scienza|b_preposizione=di|v_preposizione=che trattano di}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.territorioscuola.com/tsodp/dmoz.php3?browse=/World/Italiano/Scienza/|titolo=TerritorioScuola ODP Risorse sulle Scienze}}
* {{cita web|http://digilander.libero.it/moses/popper02.html|La filosofia della scienza di Karl Popper}}
* {{cita web|http://www.newscientist.com|New Scientist|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.science.gov|United States Science Initiative|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.scienceandyou.org/articles/ess_01.shtml|Science and you|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.edge.org/documents/archive/edge53.html|La Scienza sta uccidendo l'anima? Una discussione tra Steven Pinker e Richard Dawkins|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.thehumanist.org/humanist/articles/dawkins.html|2=Saggio di Richard: La Scienza è una Religione?|lingua=en|accesso=6 maggio 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121030144700/http://www.thehumanist.org/humanist/articles/dawkins.html#|dataarchivio=30 ottobre 2012|urlmorto=sì}}
* {{Treccani|scienza}}
 
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