Rovereto e Elemento chimico: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
POV
 
una data
 
Riga 1:
Un '''elemento chimico''' è uncane caratterizzato da un determinato numero di [[protoni]]. Un insieme di atomi dello stesso elemento chimico, presi singolarmente hanno lo stesso numero e la stessa disposizione degli [[elettroni]], ma possono differire, fermo restando il numero di protoni, per la [[massa atomica]], ovvero per il numero di [[neutroni]]. Sono i costituenti fondamentali di tutte le sostanze conosciute e, fino al 1997, ne sono stati scoperti 104, dei quali una ventina instabili in quanto [[Radioattività|radioattivi]]; vengono ordinati in base al [[numero atomico]] (il numero dei protoni nell'atomo) in uno schema noto come [[tavola periodica degli elementi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/elemento_(Dizionario-delle-Scienze-Fisiche)|titolo=elemento in "Dizionario delle Scienze Fisiche"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-03-04}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/elemento|titolo=elemento nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-03-04}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/elementi-chimici-origine-e-natura_(Enciclopedia-della-Scienza-e-della-Tecnica)|titolo=Elementi chimici: origine e natura in "Enciclopedia della Scienza e della Tecnica"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-03-04}}</ref>
{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=Rovereto (disambigua)}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Rovereto
|Nome ufficiale=
|Panorama=Rovereto castello.jpg
|Didascalia=
|Bandiera=Rovereto-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Rovereto-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Trentino-Alto Adige
|Divisione amm grado 2=Trento
|Amministratore locale=Francesco Valduga
|Partito=[[Lista civica|Rovereto al Centro]]
|Data elezione=24/05/2015
|Lingue=
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=50.99
|Note superficie=
|Abitanti=39405
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2016gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2016.
|Aggiornamento abitanti=30-9-2016
|Sottodivisioni=[[Borgo Sacco]], Lizzana (''la Piòf''), Lizzanella, [[Marco (Rovereto)|Marco]] (''March''), Moietto, Mori Stazione, [[Noriglio]] (''Noréi''), San Giorgio, Sant'Ilario
|Divisioni confinanti=[[Ala (Italia)|Ala]], [[Calliano (Trentino-Alto Adige)|Calliano]], [[Folgaria]], [[Isera]], [[Mori (Italia)|Mori]], [[Nogaredo]], [[Pomarolo]], [[Terragnolo]], [[Trambileno]], [[Vallarsa]], [[Villa Lagarina]], [[Volano (Italia)|Volano]]
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=2713
|Diffusività=
|Nome abitanti=roveretani (''roveredani''<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani'', Bologna, ed. Pàtron, 1981.</ref>)
|Patrono= [[San Marco Evangelista|San Marco]], [[Maria (madre di Gesù)|Maria Ausiliatrice]]
|Festivo=25 aprile, 5 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=
|Didascalia mappa=
}}
'''Rovereto''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/roveˈreːto/}}, ''Roveredo'' in [[Dialetti trentini|trentino]], ‘’Rofreit’’ in Tedesco, è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:39405}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia autonoma di Trento]].
 
In [[chimica]], si dice che due o più [[atomo|atomi]] appartengono allo stesso elemento chimico beartice puzza se sono caratterizzati dallo stesso [[numero atomico]] (Z)<ref name="IUPAC" />, cioè da uno stesso numero di [[protone|protoni]]. Gli atomi dello stesso elemento possono differire invece per il numero dei [[Neutrone|neutroni]] ([[Numero di massa|massa]]); in particolare atomi dello stesso elemento chimico ma con numero di neutroni differente sono detti [[isotopi]].
Rovereto è un importante centro industriale, turistico e culturale del Trentino, viene talvolta citato come ''Città della Quercia'' (la quercia è nello stemma cittadino).
 
Se una [[Sostanza pura|sostanza chimica]] è costituita da atomi dello stesso elemento viene detta "[[Sostanza pura#Sostanze semplici, composte e miscele|sostanza semplice]]",<ref name=XL>{{collegamento interrotto|1=[http://www.accademiaxl.it/it/pubblicazioni/divulgazione-scientifica/159-atomi-ed-elementi.html Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, "Atomi ed elementi"] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> mentre se è costituita da atomi di elementi differenti viene detta "[[composto chimico]]".<ref name=XL/> Spesso le sostanze semplici vengono impropriamente dette "elementi".<ref name="IUPAC">{{Cita web|http://goldbook.iupac.org/C01022.html|IUPAC Gold Book, "chemical element"|lingua=en}}</ref>
== Geografia fisica ==
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Rovereto}}
A Rovereto e nella [[Vallagarina]] in generale, vi sono [[inverno|inverni]] relativamente freddi e nevosi ed [[estate|estati]] calde e temporalesche, specie nelle ore del pomeriggio. Un lieve sollievo dall'afa estiva è procurato dalla brezza tardo-pomeridiana che interessa in particolare la zona del torrente ''Leno'' e che scende dalla zona della Vallarsa, ad est della città. Negli ultimi anni si è assistito ad un lento innalzamento della temperatura anche in questa zona ed alla comparsa occasionale del fenomeno della nebbia, un tempo confinata solo alle aree padane. Anche le nevicate sono diminuite in frequenza ed intensità.
 
In occasione dell'intensa nevicata del 26-27 gennaio [[2006]] sono stati registrati dei dati di accumulo nevoso straordinari, di circa 60&nbsp;cm. La nevicata era stata più intensa nelle zone sud-orientali della regione. Nella Valle dell'Adige si erano avuti quantitativi più ingenti a sud fino a Trento, mentre risalendo lungo la valle i valori, seppur cospicui, diminuivano<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.meteotrentino.it/clima/Pdf_Eventi/evento-gen06.pdf Fonte:Meteotrentino] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'ultima nevicata di un certo rilievo è quella dell'11-12 febbraio 2013 con 30&nbsp;cm. misurati in alcuni quartieri della città. Episodi a parte (come l'ultimo citato in cui a Rovereto ha nevicato più che a Trento), la nevosità di Rovereto è inferiore a quella di Trento, essendo quest'ultima più riparata dagli afflussi caldi da sud in grado di trasformare la neve in pioggia.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = ROVERETO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 5.1
| tempmax02 = 8.5
| tempmax03 = 13.7
| tempmax04 = 18.2
| tempmax05 = 23.0
| tempmax06 = 27.2
| tempmax07 = 29.7
| tempmax08 = 28.7
| tempmax09 = 23.9
| tempmax10 = 17.4
| tempmax11 = 10.4
| tempmax12 = 5.8
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = -2.2
| tempmin02 = -0.3
| tempmin03 = 3.5
| tempmin04 = 7.5
| tempmin05 = 11.6
| tempmin06 = 15.1
| tempmin07 = 17.1
| tempmin08 = 16.6
| tempmin09 = 13.1
| tempmin10 = 8.4
| tempmin11 = 2.9
| tempmin12 = -1.1
}}
 
=== Territorio ===
Rovereto (204 [[m s.l.m.]]) è il capoluogo della [[Comunità della Vallagarina]] del [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], nonché centro principale dell'omonima valle, situata nella zona meridionale della regione. La [[Vallagarina]], caratterizzata da ampie distese di [[vigneto|vigneti]], è percorsa dal fiume [[Adige]], in passato importante asse commerciale tra [[Veneto]] e [[Trentino-Alto Adige]]; legna e merci venivano trasportate per mezzo di zattere lungo il fiume. Dalla città, verso est, hanno inizio la valle di [[Terragnolo]] e la [[Vallarsa]], percorsa dal [[Leno (torrente)|torrente Leno]]: poco sopra Rovereto trova luogo la diga di san Colombano col suo lago, sovrastato dall'[[Eremo di San Colombano|omonimo eremo]]. Le vette più importanti in prossimità di Rovereto sono il [[monte Stivo]] (2059&nbsp;m), il [[Coni Zugna]] (1864&nbsp;m), il [[monte Finonchio]] (1603&nbsp;m circa) e il [[monte Biaena]] (1615&nbsp;m). Un "polmone verde" della città è costituito dal cosiddetto "bosco della città", una zona boschiva fornita di sentieri e anche percorsi attrezzati per lo sport.
 
== Origini del nome ==
L'etimologia di Rovereto (''Roboretus'') deriva dal [[lingua latina|latino]]. Nella toponomastica romana ''Roboretum'' indicava una selva di querce, pianta che abbondava nella valle ed è stata assunta quale effigie dello stemma comunale<ref>[http://www.rovereto.org/storia-rovereto.cfm http://www.rovereto.org/storia-rovereto.cfm]</ref>. In Botanica il rovere è correlato a una specie di quercia indigena dell'Europa, la [[Quercus petraea]], meno alta della quercia comune, che fornisce un legno particolarmente duro.
<br />Durante la dominazione austriaca fu in uso anche il toponimo tedeschizzato ''Rofreit'' o ''Rovereith''<ref>{{cita libro | coautori= Ignazio Putzu, Gabriella Mazzon | titolo= Lingue, letterature, nazioni. Centri e periferie tra Europa e Mediterraneo | anno= 2012 | editore= Franco Angeli | città= Milano | p= 332}}</ref>.
 
== Storia ==
Aristotele aveva ipotizzato che alla base di tutto ci fossero quattro elementi fondamentali ovvero terra, acqua, aria e fuoco, che insieme costituivano tutte le sostanze; questa teoria venne ritenuta valida fino al [[XV secolo]] quando [[Paracelso]] formulò una teoria alternativa, ''[[teoria dei tria prima]]'', secondo la quale i costituenti fondamentali della materia sarebbero invece stati [[Sale (alchimia)|sale]], [[Zolfo (alchimia)|zolfo]] e [[Mercurio (alchimia)|mercurio]]; la differenza con la dottrina aristotelica stava nel fatto che Paracelso aveva preso spunto dalle fondamentali operazioni chimiche di combustione e distillazione per arrivare alle sue conclusioni.<ref name=":0" />
{{C|Nei primi due paragrafi nessi logici e cronologici sballati (si passa dal XIV secolo al VIII sec al XII sec) - si veda discussione|storia|gennaio 2015}}
 
Solo nel [[XVII secolo]], con l'affermazione della [[Meccanica classica|fisica newtoniana]], la teoria aristotelica entrò in crisi.<ref name=":0" /> I concetti di elemento chimico e composto chimico furono illustrati da [[Robert Boyle]], nel [[1661]], nel suo libro ''[[Il chimico scettico]]'' (''The Sceptical Chymist'').<ref>{{Cita|The Cambridge Dictionary of Scientists}}.</ref> Boyle dimostrò l'inconsistenza sperimentale della teoria aristotelica affermando che le sostanze erano formate da particelle che differiscono tra loro per dimensioni, forma, disposizione e movimento delle stesse.<ref name=":0" />
[[File:Begebenheiten im Tyrol 00035 Rovereid.jpg|thumb|left|Rovereto intorno al [[1700]]. Acquaforte.]]
 
Tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700 si sviluppò un approccio diverso. Ad esempio [[Georg Ernst Stahl]] elaborò la teoria del [[flogisto]] ma fondamentale risultarono le ricerche di [[Antoine-Laurent de Lavoisier]] che lo portarono a ritenere che un elemento era una sostanza che non è possibile decomporre mediante l'[[analisi chimica]] e realizzando una sua tavola degli elementi che affinò col tempo.<ref name=":0" /> [[John Dalton]] introdusse successivamente la [[teoria atomica]] secondo la quale ciascun atomo è caratterizzato da una diversa densità. Agli elementi noti al tempo di Lavoisier, le ricerche elettrochimiche della prima metà del 1800 ne aggiunsero un'altra quindicina; grazie poi all'introduzione dei metodi spettroscopici a fine 1800 si scoprirono altri elementi grazie anche all'introduzione del [[Tavola periodica degli elementi|sistema periodica]] degli elementi di Mendeleev. Nuovi metodi di analisi portarono durante il 1900 alla scoperta di nuovi elementi grazie anche allo studio dei [[gas rari]], alla radioattività, all'uso dello [[spettrografo di massa]] e agli elementi prodotti artificialmente per trasmutazione nucleare.<ref name=":0" />
Il borgo di Rovereto si presenta nel [[Medioevo]] come un insediamento storicamente meno antico e meno blasonato rispetto ad altri, senz'altro minori, sparsi nella [[Vallagarina]], raccolti attorno alle varie [[pieve|pievi]]. E infatti le prime notizie che lo riguardavano ci informano che esso dipendeva, sia per la giurisdizione ecclesiastica che per la civile, da Lizzana. Nel [[1225]] Jacopino da Lizzana vi insediò un ''villicum'', poi arrivarono i nuovi signori di quella castellania: i [[Castelbarco]] legati alla dinastia veronese dei [[Della Scala]]. Attorno al [[1300]] Guglielmo di Castelbarco innalzò a Rovereto la cerchia delle mura ("La Terra"), vi insediò un Giudice e rinsaldò i rapporti della [[Vallagarina]] con [[Verona]]. Questi si mantennero poi nei secoli sempre molto stretti, come ci assicurano gli Statuti della Magnifica Comunità di Verona ove si afferma che la fortificatissima "Valle di Lagaro" (''Lagari Munitissimus'') faceva parte della giurisdizione veronese.<ref>''Statuta Magnificae Communitatis Veronae …'', Proemium, Palatioli, Verona, 1588. a c. I.</ref>
 
== Origine degli elementi chimici ==
Questa situazione, che precede la nascita del [[Principato vescovile di Trento]], si mantenne almeno fino alla caduta del [[Regno longobardo]], nel [[778]], secondo le ipotesi degli storici.<ref>Ipotesi esposta da Valentino Chiocchetti (si veda: ''L'antica giurisdizione veronese in Vallagarina'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", Arti Grafiche Manfrini, Rovereto, 1984, pag. 217-242) che richiama quello del canonico veronese Dionisi: De Dionisiis Joannis Jacobi, ‘'De duobus episcopis Aldone et Notingo. Andreasi, Verona, 1758.</ref>
L'origine degli elementi chimici presenti nell'[[universo]] si fa usualmente derivare dalla teoria [[astrofisica]] del ciclo di vita delle stelle. [[Stella|Stelle]] di grandi dimensioni ([[supernova|supernove]]) terminano infatti la loro esistenza continuando a bruciare carburante nucleare: a partire dalle prime [[reazione nucleare|reazioni nucleari]] di [[fusione nucleare|fusione]] che coinvolgono l'[[idrogeno]] per formare [[elio]], al cessare del carburante rappresentato dall'idrogeno e al successivo collasso gravitazionale della stella (per mancanza di equilibrio dovuta all'assenza di reazioni) l'aumento conseguente di temperatura innesca successive reazioni nucleari che coinvolgono l'elio per formare altri elementi più pesanti e complessi e così via in una lunga catena di reazioni nucleari che portano alla formazione di tutti gli altri elementi chimici. L'esplosione finale della supernova porta alla dispersione nell'universo dei vari elementi chimici.
È solo agli inizi del [[XIII secolo]] che si hanno certezze sul cessare della giurisdizione veronese e l'instaurarsi della giurisdizione trentina in Vallagarina, a Lizzana e quindi a Rovereto. Nel [[1197]], giovedì 1º maggio, il vescovo tridentino Corrado II di Beseno, istituì solennemente alla presenza dei feudatari della valle ''de Lagaro'' l'ospizio per i lebbrosi e i poveri di Sant'Ilario di Rovereto, ed emanò lo Statuto che consentiva celebrare in loco una fiera godendo dei relativi privilegi, esenzioni e indulgenze, nonché delle cospicue entrate per i terreni annessi.<ref>Cfr. l'ampio e approfondito studio di Giovanni Cristoforetti, ''La Pieve di Villa Lagarina'', pubblicato in "La nobile pieve di Villa Lagarina", Stampalith, Trento, 1994, p. 170</ref>
Solo vent'anni prima, nel [[1177]], [[Aldrighetto di Castelbarco]], o chi per lui, aveva assassinato presso l'attuale convento di San Rocco di Rovereto il vescovo di Trento [[Adalpreto]] che, secondo il Sansovino, aveva invaso la Vallagarina per usurparne i feudi, e conseguentemente "essere stato ucciso {{Sic|perché}} voleva torre lo Stato altrui".<ref>Chiocchetti Valentino-Chiusole Pio, ''Romanità e Medioevo in Vallagarina'', Manfrini, Rovereto, 1965, pag. 154</ref>
[[File:Rovereto Leone san Marco.JPG|thumb|left|Il leone di San Marco, emblema della Serenissima, affrescato a Palazzo Pretorio, ricorda la dominazione veneta a Rovereto.]]
 
== La tavola periodica e gli isotopi ==
Più tardi nel tempo, allorché la [[Repubblica di Venezia]] estese il suo dominio fino alla Valle Lagarina mantenendolo per quasi un secolo, dal [[1416]] fino al [[1509]], Rovereto si trasformò in una ben munita piazzaforte strategica di frontiera. La Serenissima vi mandò nel [[1425]] i suoi architetti (il Malipiero e il Basadonna sono ricordati ancora oggi nei nomi dei torrioni che eressero), ne rafforzò e ampliò le strutture militari di difesa: il castello castrobarcense e la cerchia delle mura. Rovereto perse con Venezia la sua caratteristica di borgo medievale per acquisire quelle di una città, centro economico pulsante di vita e sempre più affollata di mercanti, industriosi artigiani locali, ma anche veneti e lombardi, medici, notai, gabellieri, gastaldi mentre nel contesto urbano si moltiplicavano le botteghe, le taverne, gli ospizi per i viandanti, chiese e conventi. Decisivo per suscitare lo sviluppo economico di Rovereto fu l'atto decretato nel [[1417]] dalla Serenissima Repubblica di Venezia, grazie al quale la città di Rovereto avrebbe goduto della "esenzione dal dazio di consumo" a beneficio della "attività tessile".<ref>W. Belli, ''La lavorazione della seta a Rovereto nel '500 e all'inizio del '600. Materiali di lavoro, n. 13. Rovereto, 1981, p. 5.</ref> Questo atto lungimirante di politica daziaria della Serenissima incentivò da allora gli investimenti in attività artigianali ed industriali, premiando le iniziative imprenditoriali, favorendo le trasformazioni di capitali terriero e gli investimenti dei possidenti locali e forestieri.
{| class="vedi-anche noprint"
|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Tavola periodica degli elementi]] '''''.
|}
Gli elementi chimici vengono classificati nella [[Tavola periodica degli elementi|tavola periodica]]. Gli atomi dello stesso elemento possono differire per il [[numero di massa]] (A), ossia per il numero di [[neutroni]] (ma non per il numero di protoni, altrimenti non sarebbero atomi dello stesso elemento). Tali varietà sono dette "[[isotopo|isotopi]]". Tale termine deriva dal greco, dove significa "nello stesso posto", in quanto occupano lo stesso posto nella tavola periodica).
 
Gli elementi rinvenuti sulla [[Terra]] sono 98 (dall'[[idrogeno]] al [[californio]]), dei quali 80 hanno almeno un isotopo stabile, e, a oggi, ne sono stati sintetizzati artificialmente altri 20, quindi in totale sono noti 118 elementi. L'elemento più pesante è l'[[oganesson]], che ha il numero atomico 118. Il [[tennesso]], che ha il numero atomico 117, è stato scoperto nel [[2010]] da un'équipe di [[scienziato|scienziati]] [[Russia|russi]] e [[statunitensi]]. Il [[tecnezio]], il [[promezio]] e i primi 6 [[elementi transuranici]], cioè [[nettunio]], [[plutonio]], [[americio]], [[curio]], [[berkelio]] e [[californio]], un tempo ritenuti artificiali in quanto sintetizzati artificialmente, sono stati invece rinvenuti in ultratracce in materiali uraniferi come prodotti rispettivamente di fissione e attivazione.
L'esenzione dai dazi di consumo fu rinnovata poi il 3 novembre [[1510]] con diploma di [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]], dopo che, a conclusione della guerra contro Venezia ordita dalla [[Lega di Cambrai]] e della sconfitta veneziana alla [[Battaglia di Agnadello]], Rovereto venne occupata dall'esercito imperiale. Massimiliano I confermò i privilegi e gli Statuti ai "fedeli consoli e cittadini e alla comunità della città di Rovereto", confermandone il rango di città.<ref>Danilo Vettori, ''Forme ed aspetti di vita economica a Rovereto nella seconda metà dell'Ottocento'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", Arti Grafiche Manfrini, Rovereto, 1984, pag. 59-113.</ref>
[[File:Rovereto Chiostro Santa Maria.JPG|thumb|Il quattrocentesco Chiostro di [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Rovereto)|Santa Maria del Carmine]]. Il convento, ora demolito, risaliva al [[1400]].]]
 
Si riporta di seguito una tabella che raccoglie alcune informazioni sugli elementi, elencati per numero atomico:
La parte meridionale del Trentino, e con essa Rovereto, già veneziana, non fu però restituita al Principato vescovile di Trento, ma costituì invece il "Circolo ai confini d'Italia", sorta di zona franca che, per la sua importanza strategica, veniva controllata direttamente dall'Impero. Rovereto successivamente alla fine dell'amministrazione veneziana pretese ed ottenne di godere delle condizioni di particolare autonomia che ne avevano caratterizzato lo ''status'' sotto la Serenissima ed ebbe quindi un regime amministrativo suo peculiare, diverso da quello vigente per gli altri territori trentini dell'Impero.
 
{| class="wikitable sortable" border=1 align=center cellspacing="0" width=100%
Nel dicembre 1805, dopo la sconfitta inflitta ad Austerlitz da Napoleone alle forze asburgiche e in seguito alla pace di Presburgo, Rovereto passò sotto l'amministrazione dei Bavaresi, alleati dei francesi, che governarono provvisoriamente il Trentino dall'inizio del 1806 alla fine del 1809, dapprima mediante la Commissione provvisoria amministrativa del Tirolo meridionale e quindi attraverso la Commissione amministrativa del Dipartimento dell'Alto Adige. In entrambe le Commissioni ebbe determinanti responsabilità il barone [[Sigismondo Moll]] di Villa Lagarina. Il Moll aveva già ricoperto, nel 1791, la carica di capitano distrettuale del Circolo ai Confini d'Italia (il Trentino) con sede a Rovereto e, nel 1796, fu presidente di quel Consiglio amministrativo.
|- align=center bgcolor=#F1FFDF
 
| width=5%|'''[[Numero atomico|N]]'''
Nel giugno del 1810 il Tirolo meridionale (che di fatto comprendeva tuttavia il solo Trentino) fu annesso al Regno d'Italia.
|'''Elemento'''
 
|'''[[Simbolo chimico|Simbolo]]'''
Sconfitto il Bonaparte, dal 1815 Rovereto divenne parte della Contea austro-ungarica del Tirolo e fu, fino al 1918, capoluogo di uno dei sette circoli da cui la provincia stessa era costituita.
|'''[[Peso atomico]]'''
 
| width=20%|'''[[Configurazione elettronica|Configurazione<br />elettronica]]'''
Il periodo forse più fiorente della storia di Rovereto è stato il secolo XVIII, allorché si sviluppò al massimo l'industria della [[seta]] introdotta dai veneziani fin dal XV secolo. Già all'inizio del '500 fu installato in città il "primo filatoio a braccia di uomini" per iniziativa di Girolamo Savioli.
|'''[[Energia di ionizzazione|EI<sub>1</sub>]] <small>([[Elettronvolt|eV]])</small>'''
Il progresso fu continuo. Nel [[1766]] gli opifici serici roveretani occupano più di 1000 operai, mentre oltre 4000 cottimisti lavorano agli ordini dei filatori e capofilatori nei 36 filatoi, 26 incannatoi, 1236 arcolai e nelle 5 tintorie che fornivano il prodotto finale ai 23 negozi di seta.<ref>A. Zieger, ''L'economia industriale del Trentino dalle origini al 1918", Trento,1956, p. 47.</ref> "''Tout Roveredo travaille aux premières manufactures de soie ... "'' ebbe a osservare un illustre viaggiatore, il pensatore politico [[Montesquieu]], quando qui fece tappa durante il suo viaggio in Italia, ([[1738]] - [[1741]]).<ref>Charles de Secondat Baron de Montesquieu, ''Oeuvres complètes'', vol. 1, Gallimard, 1949, p. 802.</ref>
|'''[[Affinità elettronica|AE]] <small>([[Elettronvolt|eV]])</small>'''
 
|'''[[Elettronegatività#Scala di Pauling|Χ <small>(Pauling)</small>]]'''
La popolazione di Rovereto, che raggiunse alla fine del Settecento un significativo livello di benessere, testimoniato dalle realizzazioni architettoniche che tuttora la caratterizzano, era occupata, oltre che nella filiera della produzione della seta, nell'artigianato e nel commercio. La città ebbe fama anche, per l'importanza della sua vita culturale e il livello generale dell'istruzione, come l'Atene del Trentino.<ref>Da oltre due secoli Rovereto si autofregia ed è conosciuta col titolo di "Atene del Trentino". Tra le innumerevoli e sempre univoche citazioni disponibili si rimanda, a titolo meramente esemplificativo, alla seguente: "Rassegna Storica del Risorgimento", vol. 48, p. 85, Regio Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Società nazionale per la storia del Risorgimento italiano, S. Lapi editore, 1961, p. 85. Oppure si confronti: ''Studi in memoria di Carlo Battisti'', Istituto di Studi per l'Alto Adige, 1979, p. 53. Peraltro anche le Guide del Touring Club Italiano nelle varie edizioni hanno richiamato questa denominazione di Rovereto "Atene del Trentino", espressione che nel tempo si è caricata di qualche ironia, poiché la città ha perso molti validi studiosi acquisendo nel contempo molti ignari di Storia patria.</ref>
|'''[[Scoperta degli elementi chimici|Anno<br />di scoperta]]'''
Tra le realizzazioni urbanistiche di pregio di quel periodo sono da ricordare il Corso Nuovo lungo la via imperiale antica (oggi Corso Angelo Bettini, in memoria del martire), ideato dall'architetto Ambrogio Rosmini nel 1771. In quel tempo vengono ampliate anche le strade che portano ai sobborghi e lungo quei percorsi si innalzeranno i nuovi nobili palazzi che decoreranno Rovereto: il Palazzo dell'Annona (1771-72), Palazzo Piamarta (1172), Palazzo Fedrigotti (1778-90), Palazzo Alberti (1791), Palazzo Rosmini alle Frassine. Il Teatro lungo il Corso Nuovo e del 1783. Nascono anche le ville del patriziato in quella che allora era campagna ridente: la villa "Alle Grazie, dei Vannetti, Villa Bridi, Villa Tacchi.
|- align=center
 
|1
Nel [[1850]] la città di Rovereto conta 7.431 residenti che formano 1.694 famiglie, accolti in 654 case. In quel tempo nascono, soprattutto per iniziativa e con l'intervento finanziario di privati cittadini, notevoli istituzioni e strutture destinate a supportare ulteriormente lo sviluppo della città. Nel [[1841]] voluta da tre imprenditori, Giovanni Battista Tacchi, banchiere e industriale della seta, G. B. Sannicolò, industriale serico, il proprietario terriero Cesare Malfatti ed altri 42 roveretani, fu fondata la Cassa di Risparmio di Rovereto che monopolizzerà per tutto il secolo e oltre le attività economico-finanziarie sviluppate sul territorio e in provincia. Anche la costruzione dell'imponente acquedotto potabile dello Spino ([[1843]]-[[1845]]), che risolse da allora per Rovereto e la valle il problema della erogazione igienica di acqua purissima e fresca, va riconosciuta ad Antonio Balista, coadiuvato dall'apporto finanziario del Comune. La medesima amministrazione comunale cittadina che, nel [[1854]], pur non avendo responsabilità dirette, contribuì al finanziamento di un'altra opera: l'opificio della [[Manifattura Tabacchi (Rovereto)|Manifattura Tabacchi]], sorta sulle rive dell'Adige a Borgo Sacco. La fabbrica diverrà una risorsa preziosa per combattere la crescente disoccupazione quando, sul finire del secolo, la prima crisi economica avrebbe colpito il Trentino meridionale, consentendo di ridurre localmente il fenomeno drammatico dell'emigrazione.
|[[Idrogeno]]
 
|H
Cesare Malfatti fu podestà di Rovereto tra il [[1851]] e il [[1860]], ed ancora tra il [[1867]] e il [[1873]], poi deputato alla Camera di Vienna. La città gli ha dedicato la piazza del Grano, una delle più belle del centro storico. Al suo governo si deve l'acquisto del Palazzo della pubblica istruzione, il completamento del Ginnasio, l'istituzione della Scuola Reale Elisabettina per la quale sottoscrisse una generosa offerta, la fondazione del Museo Civico del quale fu il primo presidente, la fondazione, assieme ad altri cittadini, della Cassa di Risparmio di Rovereto che poi diresse dal 1841 al 1855, l'istituzione del Corpo dei Civici Pompieri, della Società Agraria. Per sua iniziativa fu costruito il ponte in pietra (Ponte Forbato) sul [[Leno (torrente)|Leno]], la nuova fabbrica dell'Asilo infantile, la piazza della Posta, il passeggio di San Rocco. E ancora l'acquisto dei terreni contigui la nuova strada della stazione ferroviaria, sostenuto in vista della risistemazione urbanistica e dell'impostazione del corso Rosmini ([[1872]] - [[1878]]).
|1,0079
 
|1s
Questo avveniva dopo che nel [[1859]] si completò il tronco Verona-Trento della [[Ferrovia del Brennero]] ed è da notare che per sollecitare la realizzazione di questa opera si attivarono responsabilmente le autorità pubbliche di Rovereto, di concerto con la Camera di Commercio ed Industria. Questa istituzione, eretta a Rovereto il 13 agosto [[1850]] seppe svolgere un ruolo determinante di studio, indirizzo e propulsione per le attività economiche nel Trentino meridionale nei decenni successivi, conducendo efficaci battaglie contro il potere centrale di [[Innsbruck]] e [[Vienna]] per la soluzione dei problemi locali nell'interesse della popolazione. L'azione della Camera di Commercio e Industria risultò particolarmente utile durante gli anni che seguirono e il manifestarsi della crisi agricola e industriale.
|13,59844
 
|0,754
La grave crisi che colpì il roveretano e la valle nella seconda metà dell'Ottocento era dovuta a diverse concause: le tensioni politiche seguite agli accadimenti del 1848 e le guerre del 1859 scardinarono alcuni elementi portanti dell'economia locale, modificarono negativamente sia i rapporti tra i settori di produzione sia i tradizionali assetti dei rapporti commerciali con le regioni confinanti. I nuovi uffici doganali posti sui confini con la Lombardia e il Veneto ostacolano le vendite della seta e della carta e l'importazione vantaggiosa dei cereali. Il gravame dei forti dazi e delle barriere doganali devastò il sistema dei rapporti commerciali, mise in ginocchio l'industria serica, l'industria dei velluti, quella della concia delle pelli. A questa situazione già assai negativa si aggiunse, per l'agricoltura, il diffondersi della [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]] e della [[pebrina]] che colpirono la viticoltura e la coltura dei bachi da seta. Intervennero quindi a guastare ulteriormente questo quadro infelice le tragiche alluvioni dei torrenti e dell'Adige negli anni [[1882]]-[[1885]] e seguenti.
|2,1
 
|[[1766]]
Nonostante tutto ciò, la città seppe reagire con una graduale ristrutturazione delle basi economiche che avrebbe portato al decollo di una nuova industrializzazione più evidente agli inizi del nuovo secolo, svolta segnata dalla fine della fase "protezionistica" e l'inizio di quella "liberistica" in cui la giunta comunale operò da protagonista.<ref>Cfr. A. Leonardi, ''Depressione e risorgimento economico del Trentino. 1866-1914'', Trento, pag. 47.</ref> Decidendo l'"esenzione delle sovraimposte con la concessione della forza motrice a condizioni di favore, sia con la cessione di suolo e con le facilitazioni per farlo ottenere a chi per scopi industriali avanzasse domanda", l'amministrazione comunale di Rovereto richiamò sul territorio numerosi imprenditori che seppero riconvertire e reindirizzare la nuova produzione industriale.<ref>Di grande interesse per la conoscenza di questo periodo lo studio di Silvio Defrancesco ''Quarant'anni di vita municipale. 1880-1920''. Rovereto, 1920, pag.5.</ref>
|- align=center
[[File:Rovereto ponte forbato.JPG|thumb|left|Il Ponte Forbato. Sul torrione Malipiero è visibile la "Campana dei Caduti", ora a Miravalle. (incisione di [[Roberto Iras Baldessari]]).]]
|2
 
|[[Elio]]
Nel [[1900]] Rovereto contava 10.180 abitanti, un incremento rispetto a quelli contati cinquant'anni prima dovuto più che al tasso di natalità, più basso che altrove, alla diminuzione della mortalità infantile ma, soprattutto, al forte tasso immigratorio. La forte immigrazione (rispetto a una debole emigrazione) che caratterizzava la città faceva constatare statisticamente che solo la metà dei cittadini residenti aveva avuto i propri natali a Rovereto, con significativo incremento di "appartenenti a stati all'estero, in prevalenza italiani del vicino regno" e un "aumento considerevole della popolazione italiana", mentre l'elemento tedesco era rimasto stazionario.<ref>Cfr. Grandi, Leonardi, Pastori, Bassetto: ''Popolazione, assistenza e struttura agraria nell'800 Trentino'', Trento, 1978.</ref>
|He
 
|4,0026
[[File:P28.20-01 Cimitero militare di Castel Dante (Rovereto), lo Zugna sullo sfondo.jpg|thumb|Cimitero militare di Castel Dante negli anni venti prima della costruzione dell'[[ossario di Castel Dante]].]]
|1s<sup>2</sup>
 
|24,58741
Quel nuovo periodo positivo dell'economia che si era aperto all'alba del secolo per Rovereto, fu drammaticamente interrotto dallo scoppio della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]]. La prima guerra mondiale inflisse ferite nel tessuto sociale ed economico della città, devastazioni che imposero l'esilio della popolazione dalla patria cittadina, trasformata in prima linea bellica. L'esito del conflitto, con la sconfitta delle armi austro-ungariche, riportò infine la città sotto governo italiano. Rovereto riprese a fiorire lentamente, sia per opera dell'iniziativa privata, coadiuvata dai numerosi istituti di credito, ma anche con il contributo delle società del movimento cooperativo, nel frattempo sorte sul territorio molto attive nei singoli campi di competenza, dall'agrario (la "Società Agricoltori della Vallagarina") al bancario (il "Banco Agricolo Operaio di Rovereto").
| −0,5
Ma anche questi rinnovati progressi, conquistati e consolidati all'indomani della Grande Guerra furono mortificati dalla crisi che poi colpì l'economia trentina nei primi anni trenta, quando numerose banche dovettero affrontare problemi talora insormontabili di liquidità. Allorché nel giugno [[1933]] dovette chiudere i propri sportelli la più grande banca del Trentino, la "Banca del Trentino Alto Adige" (nata dalla fusione imposta dal regime fascista tra la Banca Cattolica e la Banca Cooperativa) si ingenerò un effetto domino che coinvolse tutti gli istituti di credito trentini. Nel verbale del 19 marzo [[1934]] dell'assemblea generale del "Banco Agricolo Operaio di Rovereto" la relazione ai soci avverte: "Certo è, che l'avvenire che ci sta davanti non è dei più rosei e dei più pieni, irto di difficoltà collegate a quella parola che tutti conosciamo "la crisi" .."<ref>Sei mesi dopo, nell'ottobre, anche il Banco Agricolo rischiò di essere posto in liquidazione, vittima delle circostanze economico-finanziarie e della fuga dei soci. Poi la fiducia vinse, molti soci ritirarono le dimissioni e nel giugno 1935 si deliberò di modificare la denominazione sociale in "Cassa Rurale di Rovereto", quella attuale. (vedi: Luciano Imperadori, ''La Cooperazione a Rovereto'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", Arti Grafiche Manfrini, Rovereto, 1984, pag. 56-57).</ref>
| —
 
|[[1895]]
Anche quella crisi fu alfine superata, nuovamente l'economia di Rovereto si riprese, ma poi scoppiò la [[seconda guerra mondiale]] e gran parte dei progressi furono azzerati dai nefasti eventi bellici e sotto gli effetti diretti ed indiretti delle bombe sganciate dai belligeranti lungo l'asse della ferrovia del Brennero.
|- align=center
 
|3
Al termine della seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre 1943 e fino alla ritirata tedesca di fine aprile-inizio maggio del '45, il Trentino, l'Alto Adige e la Provincia di Belluno formarono la ''Operationszone Alpenvorland'' ([[Zona d'operazioni delle Prealpi]]), entità amministrativa il cui controllo era sottratto alla Repubblica Sociale Italiana e faceva capo direttamente alla Germania nazista. Nel periodo dell'occupazione nazi-tedesca il capoluogo di regione fu posto a [[Bolzano]].
|[[Litio]]
[[File:Rovereto Ossario.jpg|thumb|Sacrario dei Caduti a Castel Dante]]
|Li
 
|6,941
Nel dopoguerra, le Amministrazioni comunali che si succedettero al governo di Rovereto iniziarono subito una poderosa opera di ricostruzione della città devastata dai bombardamenti, privata talvolta di rifornimenti vitali. La ricostruzione industriale procedette a passi confortanti grazie all'iniziativa dei privati ma anche all'efficace sostegno pubblico.
|[He]2s
Nel 1946 il primo sindaco eletto l'ing. [[Giuseppe Veronesi]], che era stato assessore nella giunta del sindaco Bettini Schettini, insediato dal C.L.N. ([[Comitato di Liberazione Nazionale]]), incentivò in ogni modo il radicamento di nuove iniziative artigianali e industriali e l'acquisizione di fonti energetiche, incrementando via via gli investimenti in opere pubbliche. In parallelo con l'incremento delle risorse occupazionali si moltiplicarono le iniziative mirate alla diffusione dell'istruzione tecnica e professionale. Negli anni sessanta (mentre a Veronesi era subentrato il sindaco [[Ferruccio Trentini]] e a questi Guido Benedetti), in sintonia con il cosiddetto miracolo economico che si stava concretizzando sul piano nazionale, a Rovereto presero corpo di seguito una serie di realizzazioni civili sociali di grande impatto. Tra le altre, si realizzarono la nuova funzionale sede dell'Ospedale di Santa Maria, il nuovo Istituto Tecnico per Ragionieri e Geometri "Felice e Gregorio Fontana", progettato dall'architetto [[Luciano Baldessari]], eretto sopra il vecchio campo sportivo. Veniva contemporaneamente inaugurato il nuovo Campo per la squadra del Rovereto che aveva conquistata la serie C. Gli anziani videro aprirsi le opportunità di una nuova "Casa di soggiorno per anziani" che si sarebbe dovuta gestire secondo tecniche innovative. L'Azienda elettrica municipale, allora ancora roveretana e rivana, potenziava le sue risorse con la costruzione delle nuove dighe sul Leno, gli istituti di credito roveretani registravano continui successi. L'elettorato riconobbe allora, agli inizi di quelli anni sessanta roveretani, i meriti delle amministrazioni che avevano ben governato la città premiando il partito di governo municipale, la [[Democrazia Cristiana|DC]], con una maggioranza che superò il 60 per cento.
|5,39172
=== Simboli ===
|0,618
Stemma di Rovereto:
|1,0
* [[blasonatura]]: d'[[oro]], alla rovere sradicata e fruttata, al naturale, accostata dalle lettere maiuscole in oro C.R.
|[[1817]]
* corona: Murale di città
|- align=center
* ornamenti: a destra una fronda d'[[Laurus nobilis|alloro]] fogliata al naturale fruttifera di rosso, a sinistra una fronda di [[quercia]] fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nastro d'oro, reggenti un breve d'argento con il motto [[lingua latina|latino]] "''Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos''", che significa "''Con grande vigore e abbondanza la quercia stende i suoi rami''".<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rovereto.pdf http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rovereto.pdf]</ref>
|4
 
|[[Berillio]]
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
|Be
=== Architetture religiose ===
|9,0122
[[File:Rovereto Piazza Erbe.jpg|thumb|Piazza delle Erbe]]
|[He]2s<sup>2</sup>
[[File:Rovereto Piazza Cesare Battisti.jpg|thumb|La fontana del Nettuno]]
|9,32263
[[File:Chiesa di Santa Maria del Suffragio 1.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Rovereto)|Santa Maria del Suffragio]]]]
| −0,5
[[File:Rovereto Chiesetta delle Grazie.jpg|thumb|Santa Maria delle Grazie]]
|1,5
[[File:Loreto 2 b.jpg|thumb|La Chiesa della Madonna di Loreto]]
|[[1797]]
[[File:Rovereto Madonna del Monte.jpg|thumb|Santuario della Madonna del Monte]]
|- align=center
[[File:San Marco - Rovereto 14.jpg|thumb|Facciata della chiesa arcipretale di San Marco]]
|5
* Cappella dell'Addolorata
|[[Boro]]
* [[Chiesa arcipretale di San Marco]]
|B
* Chiesa del Redentore
|10,81
* [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Rovereto)|Chiesa del Suffragio]]
|[He]2s<sup>2</sup>2p
* [[Chiesa di Loreto]]
|8,29803
* Chiesa di Sant'Antonio Abate
|0,277
* Chiesa e convento di Santa Caterina
|2,0
* Chiesa di Santa Croce
|[[1808]]
* Chiesa di San Floriano della parrocchia di Lizzana
|- align=center
* Chiesa di San Giorgio
|6
* Chiesa di San Giovanni Battista
|[[Carbonio]]
* Chiesa di Santa Maria del Carmine
|C
* Chiesa di San Martino-Noriglio
|12,011
* [[Chiesa di San Nicolò (Rovereto)|Chiesa di San Nicolò]]
|[He]2s<sup>2</sup>2p<sup>2</sup>
* [[Chiesa di San Rocco (Rovereto)|Chiesa di San Rocco]]
|11,26030
* Chiesa Parrocchiale di San Marco Evangelista della parrocchia di Marco
|1,263
* [[Chiesetta di Santa Maria delle Grazie]]
|2,5
* Chiesetta della Santissima Trinità
|antichità
* Santuario della Madonna del Monte - La prima pietra fu collocata nel 1602 e la chiesa fu terminata l'anno successivo. Dal 1736 si ebbe un sacerdote stabile. Nel 1751 fu costruita la facciata, su progetto dell'ingegner Giovanni Scottini. Il tempio fu soppresso a causa del decreto del 1786 di Giuseppe II. Lo stabile passò dapprima a Valentino Gasperini e poi a un certo Grandi che voleva trarne profitto utilizzandolo per scopi privati. A causa di ciò, avvenne una rivolta dei cittadini nel 1790. Questi entrarono in chiesa rompendone la porta. Grazie alle famiglie Tacchi, Hortis e Perner, che comprarono il tempio, la chiesa fu riaperta al pubblico. In particolare, la famiglia Tacchi contribuì alle decorazioni della stessa.<ref>{{cita|Perini, 1856|p. 264}}</ref>
|- align=center
=== Architetture civili ===
|7
[[File:Rovereto-Pal. DelBen-ContiD'Arco.jpg|thumb|Palazzo Del Ben - Conti D'Arco o della Cassa di Risparmio in piazza Rosmini]]
|[[Azoto]]
* Casa Saibanti, in via Garibaldi
|N
* [[Palazzo Annona]], ora sede della Biblioteca Tartarotti e della Biblioteca di Scienze cognitive dell’[[Università degli Studi di Trento]]
|14,0067
* [[Filatoi di Roggia Paiari]], storico complesso urbanistico costituito da sei filatoi edificati tra il 1700 e il 1750 nella zona di Santa Maria
|[He]2s<sup>2</sup>2p<sup>3</sup>
* Filatoio Tacchi, in via Tartarotti
|14,53414
* [[Palazzo Fedrigotti]]
| −0,07
* [[Palazzo Piomarta]], ora ospita ora corsi dell'Università di Trento. In passato fu sede storica del Liceo Ginnasio "Antonio Rosmini" e dell'Istituto Tecnico Commerciale per Geometri "Felice e Gregorio Fontana", già ''Scuola Reale Elisabettina''. Fu sede anche della [[Biblioteca civica G. Tartarotti]], del [[Museo civico di Rovereto]] e dell'[[Accademia Roveretana degli Agiati]]
|3,0
* [[Palazzo Alberti Poja]]
|[[1772]]
* Palazzo della Cassa di Risparmio (Palazzo Del Bene) attuale sede di un istituto bancario e dell'[[Accademia Roveretana degli Agiati]]
|- align=center
* Casa natale di [[Antonio Rosmini]]
|8
* Palazzo Balista (Palazzo Rosmini "al Frassen")
|[[Ossigeno]]
* Palazzo de' Cobelli
|O
* Palazzo del Catasto
|15,9994
* Palazzo di Giustizia
|[He]2s<sup>2</sup>2p<sup>4</sup>
* Istituto Magistrale
|13,61806
* [[ITET Fontana (Rovereto)|Istituto Tecnico ''Felice e Gregorio Fontana'']], dell'architetto [[Luciano Baldessari]]
|1,461
* Palestra di via S. Giovanni Bosco
|3,5
* Palazzo Parolari, sede della [[Museo civico di Rovereto|Fondazione Museo Civico di Rovereto]]
|[[1774]]
* Palazzo delle Poste
|- align=center
* Palazzo dell'Istituto Magistrale
|9
* Palazzo Pretorio, sede del Comune
|[[Fluoro]]
* Palazzo Testori
|F
* Palazzo Todeschi
|18,9984
* Polo culturale, progettato dell'architetto Mario Botta e dall'ingegnere Giulio Andreolli. Comprende il [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]], l’auditorium Melotti, e la [[Biblioteca civica G. Tartarotti]]
|[He]2s<sup>2</sup>2p<sup>5</sup>
* Teatro Comunale ''Riccardo Zandonai''
|17,42282
* Torre civica, in via della Terra
|3,399
* Villa Tranquillini
|4,0
* Complesso della [[Manifattura Tabacchi (Rovereto)|Manifattura Tabacchi]]
|[[1886]]
* ex Caserma Guardia di Finanza
|- align=center
 
|10
=== Architetture militari ===
|[[Neon]]
* Il [[castello di Rovereto]], situato sopra la centrale Piazza Podestà, ove ha sede all'interno di Palazzo Pretorio il municipio cittadino. Il primo nucleo del complesso fu costruito dai conti [[Castelbarco]] tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XIV secolo]] e poi ampliato dai veneziani nel corso della loro dominazione nel [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]]. La struttura attuale è frutto proprio degli apprestamenti fortificatori realizzati dai Veneziani. Si tratta di uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale. La costruzione del castello e della prima cinta di mura accompagnò anche l'inizio della prima evoluzione urbana di Rovereto, che conobbe grande sviluppo sotto il dominio veneziano nel [[XV secolo|Quattrocento]]. Il castello è posto in un punto panoramico sulla città, la Vallagarina, la gola del Leno e i monti circostanti.
|Ne
* Resti delle mura medioevali castrobarcensi con le torri di vedetta
|20,179
* Presso la sua frazione di [[Marco (Rovereto)|Marco]] esisteva una [[polveriera]] militare
|[He]2s<sup>2</sup>2p<sup>6</sup>
=== Monumenti ===
|21,56454
* La [[Campana dei Caduti]] battezzata ''Maria Dolens'', situata sul Colle di Miravalle, i cui cento rintocchi ricordano ogni sera i Caduti di tutte le guerre, invocando Pace e fratellanza nel mondo. Venne fusa il 30 ottobre [[1924]] con il [[bronzo]] dei cannoni offerti dalle Nazioni coinvolte nell'"immane massacro" della [[prima guerra mondiale]]. Prima di essere esiliata nel secondo dopoguerra sul colle di Miravalle, dominava, alta sul torrione Malipiero del Castello castrobarcense, la Valle Lagarina. Per decenni ''Maria Dolens'' costituì parte importante e significativa del paesaggio di Rovereto e della sua coscienza civica: la città, dopo ogni tramonto, risuonava del suo solenne monito alla fratellanza universale nel ricordo del sangue versato su tutti i campi di battaglia.<ref>Fu rifusa nel [[1939]], e quindi nel [[1965]], in peso di 22.600&nbsp;kg. È la 4ª campana in ordine di grandezza nel mondo a suonare a distesa, superata dalla ''St.PeterGlocke'' della [[Cattedrale di Colonia]] 24.000&nbsp;kg dalla ''Millennium bell'' di [[Newport (Kentucky)|Newport]] 33.000&nbsp;kg e dalla campana del parco di [[Gotemba]] in Giappone 36.000&nbsp;kg.</ref>
| −1,2
* [[Ossario di Castel Dante]], posto sulla sommità di Colle Castel Dante, dal quale è possibile avere una panoramica sulla città e sui suoi dintorni. La costruzione è del [[1936]], su progetto dell'architetto Ferdinando Biscaccianti. È l'estrema sepoltura di dodicimila soldati italiani e austro-ungarici uccisi sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale. Il Sacrario conserva inoltre le spoglie dei martiri irredentisti [[Fabio Filzi]] e [[Damiano Chiesa]]. Un monumento al generale [[Guglielmo Pecori Giraldi]] ricorda la 1ª Armata italiana che, nel [[1916]], fermò l'offensiva austriaca
| —
* Stele monumentale commemorativa, inaugurata al termine del 2014, in ricordo degli oltre 300 caduti della città di Rovereto che combatterono nella [[Grande Guerra]] con la divisa dell'[[Imperial regio Esercito austro-ungarico]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rovereto.tn.it/Entra-in-Comune/Comunicazioni/Avvisi-e-news/Stele-commemorativa-in-memoria-dei-caduti-roveretani-nell-esercito-asburgico|titolo=Stele commemorativa in memoria dei caduti roveretani nell'esercito asburgico|accesso=17 maggio 2015}}</ref>
|[[1898]]
* Monumento ad [[Antonio Rosmini]], posto sul corso omonimo, di fronte alla casa natale.
|- align=center
* Monumento all'Alpino
|11
* Monumento a [[Clementino Vannetti]]
|[[Sodio]]
* Monumento a [[Riccardo Zandonai]]
|Na
* Mausoleo Tacchi
|22,98977
* Monumenti in memoria di [[Damiano Chiesa]] e [[Fabio Filzi]]
|[Ne]3s
* [[Škoda 30,5 cm Vz. 1911|Mortaio da 305/10]], davanti al Palazzo Pretorio, sede comunale.
|5,13908
* Porta di S.Marco
|0,548
* Torre Civica
|0,9
 
|[[1807]]
=== Fontane ===
|- align=center
* [[Fontana Rosmini]]
|12
* Fontana della Pace
|[[Magnesio]]
* Fontana delle Due spine in via S.Maria
|Mg
* Fontana del Nettuno in Piazza [[Cesare Battisti]]
|24,305
* Fontana di Piazza Erbe
|[Ne]3s<sup>2</sup>
* Fontana di Piazza Filzi a Borgo Sacco
|7,64624
 
| −0,4
=== Altro ===
|1,2
* Le [[fossili|impronte fossili]] lasciate nella zona dei [[Lavini di Marco]] da alcuni [[dinosauri]] della specie ''[[Camptosaurus]]'' (erbivoro) e ''[[Dilophosaurus]]'' (carnivoro) lungo i pendii di questa collina calcarea che da Rovereto costeggia la città digradando dolcemente verso Ala. Ai Lavini si possono ammirare all'incirca un centinaio di "orme", impronte fossili. Questa zona archeologica, non molto lontana dalla [[Campana dei Caduti]], si può raggiungere proseguendo per la stessa strada oppure in mezz'ora di cammino; la strada asfaltata (strada degli Artiglieri) che porta alle Orme è costeggiata da numerosi [[Capitello votivo|capitelli votivi]] che ricordano i caduti della [[prima guerra mondiale]], e porta altresì alla grotta dove fu catturato [[Damiano Chiesa]].
|[[1808]]
== Società ==
|- align=center
=== Evoluzione demografica ===
|13
{{Demografia/Rovereto}}
|[[Alluminio]]
=== Etnie e minoranze straniere ===
|Al
Al 31 dicembre [[2014]] gli stranieri residenti nel comune di Rovereto sono 4984 e costituiscono il 12,73% della popolazione totale<ref name="str2014">{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/|titolo=Statistiche demografiche ISTAT Stranieri al 31 dicembre 2014|editore=Istituto nazionale di statistica|accesso=30 luglio 2015}}</ref>. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:<ref name="str2014"/>
|26,9815
 
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p
# [[Albania]], 993 2,53%
|5,98577
# [[Pakistan]], 564 1,44%
|0,441
# [[Romania]], 526 1,34%
|1,5
# [[Serbia]], 405 1,03%
|[[1825]]
# [[Marocco]], 343 0,87%
|- align=center
# [[Ucraina]], 328 0,83%
|14
# [[Moldavia]], 260 0,66%
|[[Silicio]]
# [[Algeria]], 221 0,56%
|Si
# [[Cina]], 141 0,36%
|28,0855
# [[Tunisia]], 141 0,36%
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p<sup>2</sup>
 
|8,15169
=== Lingue e dialetti ===
|1,385
{{Vedi anche|Dialetto trentino}}
|1,8
Imperante è sempre l'[[Lingua italiana|italiano]], mentre sempre meno usato, e quindi conosciuto, è il [[dialetto trentino]] - roveretano che presenta caratteristiche diverse dal dialetto parlato nel resto della provincia perché "la parlata lagarina presenta tratti veronesi, […] che diventano ancora più evidenti nella parte bassa, tanto che - scrive Giulia Anzilotti - definirei la parlata un dialetto trentino meridionale, di passaggio cioè fra il trentino centrale e il veronese, talora più vicino a questo che a quello". (Anzilotti 1992, p.&nbsp;8. Cfr. anche Zamboni 1977, p.&nbsp;46)<ref>Maestrelli Anzillotti, Giulia, ''I dialetti trentini centrali'' in: Atti del II convegno sui dialetti del Trentino : 18-19-20 ottobre 1991 / a cura di [[Aldo Bertoluzza]]. - Trento : Centro culturale "Fratelli Bronzetti" Editore, 1992, p. 7-20.</ref><ref>Alberto Zamboni, ''Veneto'', Pisa, Pacini, 1977</ref>
|[[1824]]
=== Tradizioni e folclore ===
|- align=center
Molte tradizioni e feste popolari, celebrate nei siti storici di Borgo Sacco, di Santa Maria (già borgo San Tommaso), di Santa Caterina, si sono spente nel corso degli ultimi lustri, poche altre sopravvivono grazie all'entusiasmo di volontari.
|15
[[File:Rovereto-San Marco.jpg|thumb|Interno della chiesa arcipretale di san Marco]]
|[[Fosforo]]
 
|P
* Processione votiva del 5 agosto, dedicata a Santa Maria Ausiliatrice.<br />popolarmente conosciuta come "Madonna della Neve". Esprime da tre secoli la riconoscenza di Rovereto per aver evitato nell'estate del [[1703]], le devastazioni inflitte alla Valle Lagarina dalle truppe del generale Vendôme nel corso della [[Guerra di successione spagnola]] ([[1702]]-[[1714]]). Le forze francesi avanzavano dal Garda per congiungersi a Trento con quelle dell'elettore di Baviera che calava dal Tirolo: sul loro percorso avevano seminato incendi e distruzioni a Nago, Brentonico, Loppio. Il [[Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme|Vendôme]], incerto fino all'ultimo sulla strada migliore per proseguire verso Nord, scelse infine di proseguire lungo la Destra Adige. I roveretani, lasciati indifesi di fronte all'invasore, erano fuggiti con le famiglie in Vallarsa e a Serrada. Quelli rimasti videro il 5 agosto ardere Mori e Isera, messi a ferro e fuoco dai francesi. Rovereto era salva. Nella chiesa di San Marco due grandi affreschi sul presbiterio, dipinti agli inizi del secolo scorso, documentano e raccontano la riconoscenza dei roveretani per esser scampati a quegli avvenimenti funesti e ne danno testimonianza storica. Leggenda è invece quella della neve miracolosamente caduta in quelle circostanze per deviare il percorso del generale Vendôme.
|30,9738
* Il Palio delle Zattere a Borgo Sacco,<br />rievoca ogni anno, a giugno, il passato importante del "Paese delle Zattere". Le imbarcazioni navigando da Nord sull'Adige approdano sulla riva dove sorgeva l'antico porto fluviale. Gli equipaggi si sfidano in prove di abilità e destrezza durante la discesa sul fiume. Vincono gli "zattieri" più veloci e con il minore addebito di penalità. Ai vincitori va in premio lo stendardo che riproduce l'antico stemma di Borgo Sacco e quindi si svolge il corteo degli equipaggi degli zattieri partecipanti al Palio.
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p<sup>3</sup>
* La Fiera di Santa Caterina.<br />Si celebra ogni anno, l'ultima settimana di novembre nel rione dove sorge il convento francescano di Santa Caterina d'Alessandria.
|10,48669
* Festa della "Repubblica di ''Zinevra''",<br />oggi obliata, coinvolgeva a Carnevale tutto il rione di Santa Maria, anticamente Borgo di San Tommaso che ha per confine a Nord il torrente Leno dove, presso il Ponte Forbato, schiera la sua enigmatica "Casa dei Turchi". Soltanto nel 1820 il borgo, molto popoloso, residenza di parecchie famiglie nobili (gli Orsi, i Cobelli, i Masotti, i Candelpergher), entrò a far parte del comune di Rovereto, conservando tuttavia un fortissimo sentimento di identità sua propria. Santa Maria scelse per stemma il ginepro, quasi in contrapposizione con la quercia di Rovereto comune. Di qui la spiritosa invenzione campanilistica di uno Stato separato, la "Repubblica di Zinevra", per l'appunto, che celebrava le sue ironiche battaglie e i suoi riti più fastosi nelle feste del Carnevale.<ref>Ne scrive Eugenio Bizzarini nel suo studio ''La Repubblica di Zinevra'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", Arti Grafiche Manfrini, Rovereto, 1984, pag. 407-419.</ref>
|0,747
* La Festa degli Alberi.<br />La tradizione, che costituiva anche una manifestazione di italianità, nacque nella seconda metà dell'Ottocento, sotto il podestà Valeriano Malfatti. Era la prima germogliata in Trentino ad imitazione di altre che si stavano diffondendo in Italia. Per decenni vide la partecipazione di tutte le scolaresche roveretane e dell'intera città. È stata abbandonata negli anni cinquanta del secondo dopoguerra. La Festa degli Alberi veniva celebrata nella tarda primavera quando «partiva dalla città una festante e gioiosa colonna di scolari con la banda in testa e col seguito di una lieta e numerosa turba di familiari e di concittadini per recarsi in Vallunga, nel Bosco della Città o nella solatia Valscodella dove ciascuno dei ragazzi, assistito da persone competenti, passava ad eseguire l'operazione del collocamento in sede della piantina di sua spettanza.»<ref>«Finita questa grande operazione di fondo, i ragazzi si spandevano suol terreno circostante, dove, tra la musica della banda, i loro canti e i loro giochi, veniva loro servita un'abbondante merenda, ascoltando, nei momenti di calma, i discorsi delle autorità e dei loro maestri che l'istruivano sugli scopi della festa, sull'affetto per la natura, sull'amore per la città e per la patria, cui, con l'andare degli anni e col raggiungimento dell'età matura avrebbero dovuto dedicare le loro forze e le loro attività per il bene di tutti.» Così Eugenio Bizzarini nel suo studio ''Una manifestazione d'italianità: la Festa degli Alberi'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", pp. 447-450.</ref>
|2,1
 
|[[1669]]
== Cultura ==
|- align=center
=== Istituzioni culturali ===
|16
* L'[[Accademia Roveretana degli Agiati]], nata nel [[1750]] per iniziativa di Giuseppe Valeriano Vannetti, Francesco Saibante, [[Bianca Laura Saibante]], Gottardo Antonio Festi e Giuseppe Felice Givanni, venne riconosciuta ufficialmente dall'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] nel [[1753]] grazie alla fama ed al prestigio rapidamente raggiunti. Aggregò tra i suoi Soci alcuni tra i più significativi ingegni espressi dal Trentino nei campi delle Scienze, delle Lettere e delle Arti.
|[[Zolfo]]
* La [[Biblioteca civica G. Tartarotti]] fu fondata nel [[1764]] grazie all'impegno di [[Giuseppe Valeriano Vannetti]] e [[Francesco Saibante]] (già appartenenti all'Accademia degli Agiati), che fecere acquisire dal Comune di Rovereto la ricca biblioteca che apparteneva a [[Girolamo Tartarotti]], morto nel [[1761]].
|S
=== Musei ===
|32,06
* Il Mart, [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]]. Aperto nel 2002 è il più grande museo di arte contemporanea costruito in Italia in tutto il Novecento. La struttura, progettata dall'architetto ticinese [[Mario Botta]], è di per sé stessa di grande richiamo con la facciata costituita dai due settecenteschi palazzi Alberti e Dell'Annona e la grande cupola che si apre una volta entrati a formare una vera e propria piazza. La struttura ospita anche la biblioteca civica e l'auditorium Fausto Melotti.
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p<sup>4</sup>
* Il [[Museo storico italiano della guerra]] si trova all'interno del [[Castello di Rovereto]], nel centro storico cittadino. Fondato nel 1921, conserva ed espone oggetti, documenti, fotografie e reperti relativi ai conflitti dall'[[età moderna]] ad oggi. Il nucleo di materiali più significativo è quello che riguarda la [[Prima guerra mondiale]], arricchito dalla ricca Sezione di [[artiglierie]] della Grande Guerra.
|10,36001
* La [[Fondazione Museo civico di Rovereto]], nel centrale Palazzo Parolari. È tra i più antichi musei italiani: fu fondato infatti nel 1851, 10 anni prima dell'Unità d'Italia. Nel 2008 ha inaugurato il nuovo allestimento con le sale di zoologia (Uccelli e Mammiferi), numismatica e archeologia (Preistoria, Romanità e Magna Grecia), in particolare con la preziosa collezione donata dall'archeologo [[Paolo Orsi]]. Ogni week-end il museo propone spettacoli di astronomia al Planetario ubicato all'interno del suo giardino. Sezione staccata importante del Museo è l'Osservatorio astronomico situato sul Monte Zugna(1620&nbsp;m [[s.l.m.]]).
|2,077
* La [[Casa d'arte futurista Depero]], riaperta il 17 gennaio 2009 in occasione del centenario del movimento futurista, accoglie le opere più rappresentative dell'artista come dipinti,sculture e non solo. Quasi tutto l'arredamento è rimasto quello originale,come ad esempio,le panche in legno. L'edificio è stato ristrutturato e i lavori hanno permesso di mettere in sicurezza la Galleria Museo Fortunato Depero, aperta al pubblico nel 1959 e allestita dallo stesso Depero un anno prima della sua scomparsa (1960).
|2,5
=== Scuole ===
|antichità
Rovereto è sede di varie istituzioni scolastiche superiori e professionali: il ''[[Liceo Antonio Rosmini]]'' (fondato nel 1672), l'[[ITET Fontana (Rovereto)|Istituto tecnico Fontana]] (nato nel 1855 come [[Scuola Reale Elisabettiana]]), il Liceo "Fabio Filzi", il Liceo artistico "Fortunato Depero", l'Istituto Tecnico Tecnologico "Guglielmo Marconi", l'Istituto di Istruzione Superiore "Don Milani", l'Istituto Alberghiero Trentino, il Centro di formazione professionale "Opera Armida Barelli", il Centro di formazione professionale "Giuseppe Veronesi" ed il Liceo Internazionale arcivescovile LIA Liceo linguistico.
|- align=center
 
|17
==== Nota storica ====
|[[Cloro]]
Nel [[1767]], presso il [[Monastero di Santa Croce (Rovereto)|Monastero di Santa Croce]], distrutto dagli austriaci nel [[1915]], prese avvio la prima scuola elementare femminile pubblica e gratuita della città.
|Cl
 
|35,453
=== Case editrici ===
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p<sup>5</sup>
A Rovereto ha sede la [[Keller editore]], che ha curato la traduzione e la diffusione sul mercato italiano di molti autori europei come il [[Vincitori del premio Nobel per la letteratura|premio Nobel per la letteratura]] del 2009 [[Herta Müller]]. A lungo è stata attiva la Casa Editrice Manfrini, nella vicina località di [[Calliano (Trentino-Alto Adige)|Calliano]], specializzata in pubblicazioni dedicate alla storia, alla cultura ed alla natura locale.
|12,96764
 
|3,617
=== Cinema ===
|3,0
A Rovereto si tiene la rassegna ''Discovery on Film'' con la proiezione di audiovisivi provenienti dal repertorio del Prix Leonardo (il maggiore festival del film scientifico, in programma annualmente a [[Parma]]). Vi è inoltre la ''Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico'', organizzata sempre dal [[Museo Civico di Rovereto]] nata nell'ambito del convegno [[Paolo Orsi]] e l'[[archeologia]] del [[XX secolo|Novecento]] con l'intento di raggiungere e sensibilizzare il grande pubblico sui temi della ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale. Il pubblico, attraverso una votazione, assegna il premio "Città di Rovereto - Archeologia Viva".<ref>[http://www.museocivico.rovereto.tn.it/cinema.jsp?ID_LINK=171&area=3 Sito del Museo Civico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070322184744/http://www.museocivico.rovereto.tn.it/cinema.jsp?ID_LINK=171&area=3 |data=22 marzo 2007 }}</ref>
|[[1774]]
 
|- align=center
=== Teatro ===
|18
Il [[Teatro comunale Riccardo Zandonai]], è il primo teatro aperto in Trentino, opera significativa della Rovereto del secolo XVIII.
|[[Argon]]
La prima costruzione avvenne nel [[1783]]: si trattava di una costruzione in legno limitata al corpo del palcoscenico e alla sala; successivamente fu sostituita da un'opera in muratura e nel 1871 fu completata con la nuova facciata.
|Ar
Durante la [[Prima guerra mondiale]] fu gravemente danneggiato e utilizzato come stalla, magazzino e caserma; in seguito venne ristrutturato e nuovamente inaugurato con l'opera "Francesca da Rimini" di [[Riccardo Zandonai]], a cui il teatro, in quell'occasione, fu intitolato<ref>[http://www.comune.rovereto.tn.it/Vivi-la-citta/Cultura/Musei-e-istituzioni-culturali/Teatro-Comunale-Riccardo-Zandonai Comune di Rovereto: il teatro Zandonai]</ref>.
|39,948
 
|[Ne]3s<sup>2</sup>3p<sup>6</sup>
Nell'ottobre del [[2014]] il teatro è stato riaperto al pubblico dopo 12 anni di lavori di restauro<ref>[http://www.ladige.it/popular/lifestyle/2014/10/18/riapre-teatro-zandonai-rovereto-festa l'Adige: Riapre il teatro Zandonai]</ref>, mentre l'11 aprile [[2015]] c'è stata l'inaugurazione lirica con la messa in scena integrale del ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Barbiere di Siviglia]]'' di [[Gioacchino Rossini]].
|15,759
 
| −1,0
==== Festival Oriente Occidente ====
| —
Il teatro comunale Riccardo Zandonai ed altre sedi che si sono aggiunte in seguito, come l'auditorium Fausto Melotti, all'interno della struttura che ospita il [[museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]] e la [[biblioteca civica Girolamo Tartarotti]], accolgono ogni anno, dal 1981, un festival internazionale di [[danza contemporanea]] chiamato ''Festival Oriente Occidente''.<ref>[https://books.google.it/books?id=ky9yljhdpGwC&pg=PA355&lpg=PA355&dq=festival+oriente+occidente+enciclopedia&source=bl&ots=tslfkqu5Sc&sig=oAguyTJZwwc-9YLpN_nLNLqMT84&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiDv_iGjNvZAhWIzaQKHZRrDM0Q6AEIdzAH#v=onepage&q=festival%20oriente%20occidente%20enciclopedia&f=false ''Storia della danza italiana dalle origini ai giorni nostri'' a cura di José Sasportes]</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.provincia.tn.it/binary/pat/argomenti_cultura_primop/annuario_cultura_2010.1313588521.pdf |titolo =Un anno di attività del Dipartimento Beni e attività culturali della Provincia autonoma di Trento| sito =provincia.tn.it |editore =[[Provincia Autonoma di Trento]] |data = 28 giugno 2011|formato =pdf |pagina =32 |cid = Annuario PAT|citazione = Una storia iniziata nei primi anni Ottanta con programmi che già mettevano in gioco la visione incrociata tra danza, teatro, musica, performance: dal Kathakali indiano all’Odin Teatret e poi il teatro di Grotowski e l’esperienza veneziana del Teatro Danza La Fenice |accesso =6 maggio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.giornaletrentino.it/cultura-e-spettacoli/il-cid-e-oriente-occidente-puntano-sulla-giovane-danza-1.917905 |titolo =Il Cid e Oriente Occidente puntano sulla giovane danza |autore =Katja Casagranda |sito =giornaletrentino.it |editore =[[Il Trentino]] |data =21 marzo 2017 |cid =Il Trentino |citazione =Dal Ministero della Cultura arriva l’attesa la nomina a “titolari di residenza artistica” Il direttore artistico Cis: «Il concorso “Danz’è” non era sufficiente rispetto agli obiettivi» |accesso =6 maggio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.comune.rovereto.tn.it/Entra-in-Comune/Comunicazioni/Ufficio-stampa/Presentato-il-festival-Oriente-Occidente-2017 |titolo =Presentato il festival Oriente Occidente 2017 |sito =comune.rovereto.tn.it|editore =Comune di Rovereto |data =25 maggio 2017 |cid =Comune.Rovereto|citazione =L'edizione 2017, che ha per tema “Quando i corpi incontrano mondi e culture”, si terrà dal 30 agosto al 10 settembre |accesso =6 maggio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.ilgiornale.it/news/cultura-e-spettacoli/mondo-danza-rovereto-834337.html |titolo =Il mondo danza a Rovereto |sito =ilgiornale.it|editore =[[il Giornale]] |data =3 settembre 2012 |cid =ilgiornale2012|citazione =Il festival Oriente Occidente, in corso fino al 9 settembre, porta sulla scena prime nazionali e astri della danza contemporanea. Un viaggio tra nuove culture e contaminazioni: coreografie, video-arte, pittura, installazioni e spazi dedicati a dibattiti |accesso =6 maggio 2018}}</ref>
|[[1894]]
 
|- align=center
=== Musica ===
|19
Rovereto gode di una tradizione musicale plurisecolare. Varie sono le istituzioni storiche che si dedicano alla musica cittadina quali:
|[[Potassio]]
* la Civica Scuola Musicale "Riccardo Zandonai"
|K
* l'Accademia di Musica Antica
|39,0983
* l'Associazione Filarmonica
|[Ar]4s
* l'Associazione Culturale Euritmus
|4,34066
 
|0,502
Tra le istituzioni di più recente costituzione dedicate alla Musica si annoverano l'Associazione Amici dell'Opera, il Centro Internazionale di Studi Riccardo Zandonai, il [[Coro Voci Roveretane|Coro Polifonico "Voci Roveretane"]] e un'orchestra di fiati (l'Orchestra di Fiati "Liceo Antonio Rosmini").
|0,8
 
|[[1807]]
Musicisti Roveretani attivi a livello internazionale sono i componenti dell'ensemble d'archi [[Trio Broz]].
|- align=center
 
|20
== Eventi ==
|[[Calcio (elemento chimico)|Calcio]]
* [[Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto]], si svolge annualmente nella prima settimana di ottobre.
|Ca
* Premio Bonporti, ogni anno a ottobre si svolge a Rovereto dal 1996, concorso di musica antica su strumenti originali in Europa. Il concorso, ha visto alternarsi alla sua presidenza il clavicembalista [[Gustav Leonhardt]] e la violinista [[Chiara Banchini]].<ref>{{Cita web|url =http://premiobonporti.it/ Premio Bonporti edizione 2017}}</ref>
|40,08
* [[Palio della Quercia]], un ''meeting'' internazionale di [[atletica leggera]] dalla lunga tradizione.
|[Ar]4s<sup>2</sup>
* Artingegna, nata dalle ceneri della mostra dell'artigianato, si svolge con cadenza biennale. Vi sono esposti prodotti artigianali e partecipano le scuole professionali e le aziende artigiane che si presentano.<ref>{{Cita web|url =http://www.festivalartigianato.com/ Artingegna edizione 2018}}</ref>
|6,11316
 
| −0,3
== Geografia antropica ==
|1,0
Il [[paesaggio]] ha risentito del progressivo processo di [[urbanizzazione]]. Le modalità dello sviluppo urbano recente della città hanno causato palesi forme di frammentazione del paesaggio, che hanno determinato fenomeni di alterazione della matrice rurale e del limite dello spazio urbano costruito. Dal punto di vista del consumo di aree naturali non sono state intaccate aree riconosciute come importanti dal punto di vista delle risorse naturali, mentre il territorio agricolo pregiato è stato interessato da fenomeni di consumo, riduzione o parcellizzazione del terreno<ref>[http://www2.comune.rovereto.tn.it/tavoleprg/VarGiu2009TAP/Relazione%20Illustrativa/Rovereto_PRG_Rendicontazione_Urbanistica.pdf Variante al PRG - giugno 2009]</ref>.
|[[1808]]
=== Suddivisioni amministrative ===
|- align=center
[[File:Rovereto Palazzo Pretorio.jpg|thumb|Il Palazzo Pretorio, sede del Comune]]
|21
Il Comune di Rovereto è suddiviso in 7 circoscrizioni:
|[[Scandio]]
* Rovereto Centro
|Sc
* S. Ilario - Brione
|44,9559
* Sacco-San Giorgio
|[Ar]3d4s<sup>2</sup>
* Rovereto Sud
|6,56144
* Lizzana-Mori Ferrovia
|0,188
* [[Marco (Rovereto)|Marco]]
|1,3
* [[Noriglio]]
|[[1879]]
 
|- align=center
=== Frazioni ===
|22
{{vedi anche|Borgo Sacco|Marco (Rovereto)|Noriglio}}
|[[Titanio]]
 
|Ti
==== Borgo Sacco ====
|47,88
[[File:Rovereto Borgo Sacco.jpg|thumb|Piazza [[Fabio Filzi]] a Borgo Sacco]]
|[Ar]3d<sup>2</sup>4s<sup>2</sup>
Comune autonomo fino al 18 marzo [[1920]], quando venne accorpato a Rovereto, Sacco si manifesta come un borgo attivo economicamente sin dal Medioevo quale importante porto fluviale lungo l'Adige, legato al sovrastante Castel Pradaglia sulla riva contrapposta, dove i Signori del tempo invigilavano sui traffici e ne riscuotevano i dazi dei traffici commerciali con Verona e il Nord. Era sede della gilda degli ''Zattieri'' ai quali era affidata la navigazione e il trasporto merci che si svolgeva prevalentemente su zattere, donde il nome. Qui fu insediata nella seconda metà del 1800 la grandiosa ''Manifattura Tabacchi'' che riforniva di sigari all'Impero Austro-Ungarico. Vi erano impiegate in prevalenza donne chiamate le "zigherane" alle quali è stato dedicato un monumento. A Borgo Sacco sorge la bella architettura settecentesca della Chiesa di San Giovanni con notevoli affreschi di Gaspare Antonio Baroni de' Cavalcabò (1682-1759).
|6,8282
==== S. Ilario - Brione ====
|0,079
Sul poggio dove si svolgeva un'antica fiera mercato e che ancor oggi si affianca alla strada che corre verso Trento, nel [[1197]] (contemporaneamente a quello di S. Margherita d'Ala) fu eretta la chiesetta romanica di S. Ilario. Essa aveva annesso un ospizio, ormai scomparso, che dapprima fu per lebbrosi e poi per pellegrini. La gastaldia di S. Ilario, fondata dal pio vescovo Corrado II di Beseno, godette di molti privilegi per indulgenze e di cospicue entrate derivanti dalla fiera e dai vasti terreni di cui fu dotato l'ospizio. Questo fino al 1593, allorché il Sinodo diocesano incorporò il priorato con tutti i benefizi al fondo del seminario vescovile.
|1,5
 
|[[1791]]
Il rione fu sede nel secolo scorso della Società agricoltori della Valle Lagarina. Ai giorni nostri è divenuta una zona residenziale. Il nuovo quartiere ha fagocitato il nucleo storico di S. Ilario e costituisce ora la Circoscrizione Nord, sorta sui terreni lasciati generosamente in eredità alle istituzioni di beneficenza roveretane dall'archeologo [[Federico Halbherr]]. Qui, in aperta campagna, l'illustre archeologo teneva la sua villa, poi demolita per dar spazio alle edificazioni attuali. A breve distanza dalla "Piazza della Pace" si trova un'ampia area verde denominata ''Parco Amico'', all´interno della quale trovano spazio il nuovo Centro Giovani di Rovereto ed il Centro Civico del Brione, un moderno complesso nel quale è inserita la Chiesa di San Giuseppe. Sulla collina domina il ''Parco Vallunga'' (più noto come "Bosco della Città")<ref>L'Italia 19- Trentino - Alto Adige, T.C.I. edizione 2005. p. 125.</ref>.
|- align=center
 
|23
Più precisamente, il quartiere conosciuto da roveretani come "Brione" ingloba ormai l'omonima via ma anche molte strade limitrofe. Si tratta di un assai vivo quartiere residenziale sorto nei primi anni settanta del secolo scorso e divenuto oggi dimora di una seconda generazione che convive abbastanza facilmente con una nuova generazione di immigrati. Non mancano servizi e un polmone verde costituito dalla "collinetta", piccolo dosso interposto tra il quartiere "Città Nova" del Brione e le costruzioni ITEA restrostanti.
|[[Vanadio]]
 
|V
==== Lizzanella ====
|50,9415
[[File:Lizzana.jpg|thumb|Lizzanella e Lizzana. In alto l'[[Ossario di Castel Dante]].]]
|[Ar]3d<sup>3</sup>4s<sup>2</sup>
Il nome Lizzanella deriva dal contiguo borgo di Lizzana (''Liciana'', antica pieve). Supera i 2000 abitanti.
|6,746
 
|0,524
Nel 1818 ospitava la grande filanda di Domenico Bettini che utilizzò per la prima volta la macchina a vapore come forza motrice per il movimento delle aspi, sistema successivamente adottato dalle altre filande in provincia. La filanda Bettini rappresentava la tipica industria roveretana: produceva la seta greggia, bianca e gialla, di tre e cinque bozzoli. Nel 1851 impiegava 20 operai maschi e 400 donne, oltre ad 8 allievi maschi e a 40 allieve donne.<ref>Dal ''Prospetto delle Industrie Roveretane del 1851'', Tav. II. Citata da D. Vettori, ''Forme ed aspetti di vita economica a Rovereto nella seconda metà dell'Ottocento'', in "All'ombra del Rovere, medaglioni di vita roveretana", Arti Grafiche Manfrini, Rovereto, 1984, p. 75.</ref>.
|1,6
 
|[[1830]]
Nel centro del paese, sorge la chiesa che risale ai primi del 1700, dedicata a [[Sant'Antonio abate]], nella cui ricorrenza per tradizione secolare viene impartita la benedizione degli animali.
|- align=center
==== Lizzana ====
|24
Lizzana è una frazione posta a sud di Rovereto, fra i paesi di [[Rovereto#Lizzanella|Lizzanella]] e [[Marco (Rovereto)|Marco]].
|[[Cromo]]
In origine fu insediamento pre-romano per la sua posizione strategica e per molti anni una delle principali roccaforti che presidiarono la [[Vallagarina]] e il Trentino meridionale. Durante il Medioevo fu una contea retta dai Signori di Lizzana che poi, per diritto di successione, passò ai [[Castelbarco]]. Nel [[1234]] passò sotto il dominio del principe-vescovo di Trento che l'assegnò in feudo agli stessi Signori di Lizzana. Dal [[1439]] al [[1509]] la Repubblica Veneziana vi insediò nuovamente i [[Castelbarco]].
|Cr
 
|51,996
Sotto il Regno Italico divenne frazione di Rovereto il 23 agosto [[1810]] e riacquistò autonomia amministrativa con l'introduzione dell'ordinamento comunale austriaco nel Circolo di Rovereto il 1º gennaio [[1821]]. Infine, dopo l'[[Unità d'Italia]], il Comune di Lizzana fu aggregato con i comuni di [[Marco (Rovereto)|Marco]] e [[Noriglio]] al comune di Rovereto il 2 giugno del [[1927]]<ref>Fonte: [http://www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it/context04.jsp?area=19&ID_LINK=74 Sito della Biblioteca Civica e Archivi Storici di Rovereto] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722055446/http://www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it/context04.jsp?area=19&ID_LINK=74 |data=22 luglio 2011 }}, URL consultato il 26/02/2011</ref>.
|[Ar]3d<sup>5</sup>4s
"Lizzana alta", posta in salita ai piedi della montagna che costituisce la parte più vecchia del paese, con case storiche, la chiesa, l'oratorio, la scuola materna, scuola elementare, la baita degli alpini in Costa violina con monumenti per i caduti della prima grande guerra, l'[[Ossario di Castel Dante]] ecc.
|6,76664
 
|0,666
Una tradizione vetusta, rinverdita dal Vannetti, ricorda ospite al castello di Lizzana il "ghibellin fuggiasco", [[Dante Alighieri]], qui giunto da Verona nel [[1304]], allorché soggiornava presso [[Alboino della Scala]], amicissimo questi dei Castelbarco. Autore dell'invito dovrebbe esser stato quel [[Guglielmo da Castelbarco]] che ora riposa nell'arca accanto a Sant'Anastasia. (Del castello di Lizzana rimangono pochi ruderi sul colle ancora oggi denominato Castel Dante). Il poeta cita nella cantica dell<nowiki>'</nowiki>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' della ''[[Divina Commedia]]'' la calcarea estensione dei "Lavini di Marco" che si scopriva dagli spalti del maniero:
|1,6
{{citazione|Qual è quella ruina che nel fianco / di qua da Trento l'Adice percosse, / o per tremoto o per sostegno manco, / che da cima del monte, onde si mosse, / al piano è sì la roccia discoscesa, / ch'alcuna via darebbe a chi sù fosse ... .|Dante Alighieri, ''[[Inferno - Canto dodicesimo|Inferno, Canto XII]]''}}
|[[1798]]
== Economia ==
|- align=center
Rovereto è la realtà storica ed attuale più significativa ed importante della provincia di Trento. L'attività industriale sviluppa considerevoli settori, dall'[[industria meccanica]], chimica, farmaceutica, tessile, cartaria, ottica, del legno, alimentare. Sono fiorenti da sempre l'artigianato e il commercio; l'agricoltura interessa in prevalenza le frazioni.
|25
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante è la produzione di [[Mobile (arredamento)|mobili]] e di oggetti in [[legno]], impreziositi da pregevoli [[decorazioni]] [[arte|artistiche]] raffiguranti temi tipici locali.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=15}}</ref> Rinomata è anche la produzione di [[pianoforti]], di [[liuto|liuti]], di [[chitarre]], di paralumi e di [[merletti]].
|[[Manganese]]
 
|Mn
La storia dell'industria roveretana ebbe le sue origini nella lavorazione della seta il cui integrale ciclo produttivo trovò già sotto il dominio di Venezia, sul finire del Cinquecento, i primi insediamenti. (L'impianto urbanistico di Rovereto conserva memoria di tali insediamenti specializzati nelle varie rogge che servivano gli opifici e nelle strade deputate all'esercizio delle loro attività, quali le vie Setaioli, Tintori, ecc.).
|54,9380
 
|[Ar]3d<sup>5</sup>4s<sup>2</sup>
In epoca moderna, con gli anni sessanta del secolo scorso, si assiste ad un processo radicale di razionalizzazione ed espansione dei settori primario e secondario con la nascita della Zona industriale delle Binelonghe, a Rovereto Sud. Un progetto studiato e concretizzato dalla prima "Comunità di Valle" nata nella provincia: la Comunità della Valle Lagarina fortemente voluta dall'allora sindaco di Rovereto ing. Giuseppe Veronesi. Quella istituzione, antesignana delle discusse Comunità odierne, operò fecondamente per un decennio, dal dicembre 1959 al novembre 1969, mirando alla finalità prioritaria fissata nel suo Statuto, a favore non solo di Rovereto, ma dell'intera Valle Lagarina: «promuovere, coordinare ed attuare iniziative dirette al progresso economico–sociale ed al benessere della zona, nonché di predisporre, in collaborazione con altri organi competenti, appositi piani di sviluppo e di integrazione». Uno sviluppo economico coniugato a quello sociale. Rovereto si poneva in tal modo al servizio di tutti i centri valligiani.
|7,43402
 
|0
L'incremento del settore industriale nel fondo valle roveretano veniva sincronizzato con la progressiva diminuzione degli addetti di un'agricoltura impoverita e conseguentemente venivano potenziati i servizi a favore dei lavoratori (edilizia popolare, scuole, assistenza sanitaria, tempo libero ecc.). Nelle previsioni degli studi promossi da quella prima, efficiente, Comunità lagarina, si favoriva il mantenimento del domicilio dei lavoratori nei paesi di residenza, favorendone la pendolarità quotidiana mediante lo sviluppo della rete stradale e della viabilità.<ref>"Nel dicembre del 1960, allo scopo di definire un piano coerente e approfondito di interventi, la Comunità bandì un concorso per l'elaborazione di un Piano di sviluppo tecnico – economico della Vallagarina. Il concorso prevedeva la presentazione di una relazione preliminare al Piano vero e proprio che sarebbe stato elaborato dal gruppo di professionisti risultati vincitori del concorso. La relazione avrebbe dovuto abbracciare lo studio approfondito dell'intera situazione economico- sociale e demografico- territoriale della zona di influenza della Comunità. Risultò vincitrice del concorso (agosto 1961) la società TEKNE di Milano, nella quale era confluito un gruppo locale di professionisti, il gruppo U.S.E. (Studi e progetti urbanistico, sociali economici) presieduto dall'ing. Veronesi e diretto dal sociologo Franco Demarchi. Il Piano di sviluppo successivamente elaborato dalla società milanese prevedeva tra le altre cose tre aree di sviluppo industriale: l'area roveretana delle Binelonghe, una zona industriale a Calliano–Besenello e una ad Ala." da "''Archivio della Comunità della Vallagarina (1957-1972)''. Inventario a cura di Stefania Donati. Comune di Rovereto, Biblioteca Civica e Archivio Storico, 2002.</ref> Questi propositi furono poi contraddetti con l'affermarsi di singole ambizioni campanilistiche: alcuni paesi vollero una loro propria "zona industriale" erodendo spazi all'economia agricola e infliggendo ferite irreparabili al paesaggio rurale della Valle Lagarina.
|1,5
== Infrastrutture e trasporti ==
|[[1774]]
=== Strade ===
|- align=center
* L'[[autostrada A22 (Italia)|autostrada del Brennero]]; nello specifico, nel tratto compreso nel Comune di Rovereto:
|26
* Casello di Rovereto sud - [[Lago di Garda]] nord
|[[Ferro]]
* Casello di Rovereto nord
|Fe
=== Strade statali e provinciali ===
|55,847
* [[strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero]]
|[Ar]3d<sup>6</sup>4s<sup>2</sup>
* [[strada statale 240 di Loppio e di Val di Ledro]]
|7,9024
* [[strada statale 46 del Pasubio]], importante direttrice verso il [[Veneto]] e in particolare [[Vicenza]].
|0,163
* Strada provinciale 2, che conduce a [[Terragnolo]] e [[Folgaria]];
|1,8
* Strada provinciale 89, che percorre la [[Vallarsa]] parallelamente alla [[Strada statale 46 del Pasubio|SS 46]], sul versante opposto della valle;
|antichità
* [[Strada Provinciale 90 Destra Adige|Strada provinciale 90]], nota come ''destra adige'', poiché corre sul lato occidentale della valle, a destra rispetto al fiume.
|- align=center
=== Ferrovie ===
|27
{{Vedi anche|Stazione di Rovereto}}
|[[Cobalto]]
* La [[ferrovia del Brennero]], inaugurata nel [[1859]], la cui realizzazione lungo l'asta dell'Adige determinò la definitiva scomparsa della più antica via commerciale: la navigazione fluviale e l'attività degli "zattieri" che avevano la loro base operativa nel porto di Borgo Sacco.
|Co
* Si ricorda la [[Ferrovia Rovereto-Arco-Riva]] - "RAR", una linea ferroviaria a scartamento ridotto (760&nbsp;mm) che collegava la [[Ferrovia del Brennero]] con la riva nord del [[Lago di Garda]] in esercizio dal [[1891]] al [[1936]].
|58,9332
=== Mobilità urbana ===
|[Ar]4d<sup>7</sup>5s<sup>2</sup>
Il trasporto urbano e interurbano è gestito dall'azienda [[Trentino Trasporti]]; dal 2001 il servizio urbano è esteso su un'area sovracomunale (8 Comuni ampliati a 10 nel 2011) e si realizza con una rete di 8 linee.
|7,8810
== Amministrazione ==
|0,660
=== Sindaci di Rovereto dal 1945 ===
|1,9
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|[[1737]]
{{ComuniAmminPrec
|- align=center
|28
|[[Nichel]]
|Ni
|58,69
|[Ar]3d<sup>8</sup>4s<sup>2</sup>
|7,6398
|1,161
|1,9
|[[1751]]
|- align=center
|29
|[[Rame]]
|Cu
|63,546
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s
|7,72638
|1,227
|1,9
|antichità
|- align=center
|30
|[[Zinco]]
|Zn
|65,38
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>
|9,3940
|0
|1,6
|[[1526]]
|- align=center
|31
|[[Gallio (elemento chimico)|Gallio]]
|Ga
|69,72
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p
|5,99930
|0,300
|1,6
|[[1875]]
|- align=center
|32
|[[Germanio]]
|Ge
|72,59
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p<sup>2</sup>
|7,899
|1,233
|1,8
|[[1886]]
|- align=center
|33
|[[Arsenico]]
|As
|74,9216
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p<sup>3</sup>
|9,8152
|0,808
|2,0
|[[1250]]
|- align=center
|34
|[[Selenio]]
|Se
|78,96
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p<sup>4</sup>
|9,75238
|2,021
|2,4
|[[1818]]
|- align=center
|35
|[[Bromo]]
|Br
|79,904
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p<sup>5</sup>
|11,81381
|3,365
|2,8
|[[1826]]
|- align=center
|36
|[[Kripton]]
|Kr
|83,80
|[Ar]3d<sup>10</sup>4s<sup>2</sup>4p<sup>6</sup>
|13,99961
| −1,0
| —
|[[1898]]
|- align=center
|37
|[[Rubidio]]
|Rb
|85,4678
|[Kr]5s
|4,17713
|0,486
|0,8
|[[1860]]
|- align=center
|38
|[[Stronzio]]
|Sr
|87,62
|[Kr]5s<sup>2</sup>
|5,69484
|0
|1,0
|[[1808]]
|- align=center
|39
|[[Ittrio]]
|Y
|88,9059
|[Kr]4d5s<sup>2</sup>
|6,217
|0,307
|1,2
|[[1794]]
|- align=center
|40
|[[Zirconio]]
|Zr
|91,224
|[Kr]4d<sup>2</sup>5s<sup>2</sup>
|6,63390
|0,426
|1,4
|[[1789]]
|- align=center
|41
|[[Niobio]]
|Nb
|92,9064
|[Kr]4d<sup>4</sup>5s<sup>1</sup>
|6,75885
|0,892
|1,6
|[[1801]]
|- align=center
|42
|[[Molibdeno]]
|Mo
|95,94
|[Kr]4d<sup>5</sup>5s
|7,09243
|0,745
|1,8
|[[1782]]
|- align=center
|43
|[[Tecnezio]]
|Tc
|(98)
|[Kr]4d<sup>5</sup>5s<sup>2</sup>
|7,28
|0,549
|1,9
|[[1939]]
|- align=center
|44
|[[Rutenio]]
|Ru
|101,9055
|[Kr]4d<sup>7</sup>5s<sup>1</sup>
|7,36050
|1,050
|2,2
|[[1844]]
|- align=center
|45
|[[Rodio]]
|Rh
|102,9055
|[Kr]4d<sup>8</sup>5s<sup>1</sup>
|7,45890
|1,137
|2,2
|[[1803]]
|- align=center
|46
|[[Palladio (elemento chimico)|Palladio]]
|Pd
|106,42
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>0</sup>
|8,3369
|0,557
|2,2
|[[1803]]
|- align=center
|47
|[[Argento]]
|Ag
|107,868
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s
|7,57624
|1,302
|1,9
|antichità
|- align=center
|48
|[[Cadmio]]
|Cd
|112,41
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>
|8,9937
|0
|1,7
|[[1817]]
|- align=center
|49
|[[Indio]]
|In
|114,82
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p
|5,78636
|0,300
|1,7
|[[1863]]
|- align=center
|50
|[[stagno (elemento chimico)|Stagno]]
|Sn
|118,71
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p<sup>2</sup>
|7,34381
|1,112
|1,8
|antichità
|- align=center
|51
|[[Antimonio]]
|Sb
|121,75
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p<sup>3</sup>
|8,64
|1,070
|1,9
|[[1540]]
|- align=center
|52
|[[Tellurio]]
|Te
|127,60
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p<sup>4</sup>
|9,0096
|1,971
|2,1
|[[1783]]
|- align=center
|53
|[[Iodio]]
|I
|126,9045
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p<sup>5</sup>
|10,45126
|3,060
|2,5
|[[1811]]
|- align=center
|54
|[[Xeno]]n
|Xe
|131,29
|[Kr]4d<sup>10</sup>5s<sup>2</sup>5p<sup>6</sup>
|12,12987
|0
| —
|[[1898]]
|- align=center
|55
|[[Cesio (elemento chimico)|Cesio]]
|Cs
|132,9054
|[Xe]6s
|3,89390
|0,472
|0,7
|[[1860]]
|- align=center
|56
|[[Bario]]
|Ba
|137,33
|[Xe]6s<sup>2</sup>
|5,21170
|0
|0,9
|[[1808]]
|- align=center
|57
|[[Lantanio]]
|La
|138,9055
|[Xe]5d6s<sup>2</sup>
|5,5770
|0,470
|1,1
|[[1839]]
|- align=center
|58
|[[Cerio]]
|Ce
|140,12
|[Xe]4f5d6s<sup>2</sup>
|5,5387
|0,955
|1,1
|[[1803]]
|- align=center
|59
|[[Praseodimio]]
|Pr
|140,9077
|[Xe]4f<sup>3</sup>6s<sup>2</sup>
|5,464
|< 0,518
|1,1
|[[1885]]
|- align=center
|60
|[[Neodimio]]
|Nd
|144,24
|[Xe]4f<sup>4</sup>6s<sup>2</sup>
|5,5250
|< 0,518
|1,2
|[[1885]]
|- align=center
|61
|[[Promezio]]
|Pm
|(145)
|[Xe]4f<sup>5</sup>6s<sup>2</sup>
|5,55
|< 0,518
|1,2
|[[1945]]
|- align=center
|[[1946]]
|62
|Silvio Bettini Schettini
|[[Samario]]
|
|Sm
|[[Sindaco]]
|150,36
|<ref>Nominato dal C.L.N. - Comitato di Liberazione Nazionale</ref>
|[Xe]4f<sup>6</sup>6s<sup>2</sup>
}}
|5,6437
{{ComuniAmminPrec
|< 0,518
|[[1946]]
|1,2
|[[1957]]
|[[Giuseppe Veronesi1880]]
|- align=center
|[[Democrazia Cristiana]]
|63
|[[Sindaco]]
|[[Europio]]
|<ref>Rimase in carica 11 anni. Dimissioni per incompatibilità con la carica di parlamentare.</ref>
|Eu
}}
|151,96
{{ComuniAmminPrec
|[Xe]4f<sup>7</sup>6s<sup>2</sup>
|[[1957]]
|5,6704
|[[1960]]
|< 0,518
|[[Ferruccio Trentini]]
|1,1
|[[Sindaco1901]]
|- align=center
|<ref>Già Assessore all'Istruzione, tornò a questo incarico dopo un triennio di Primo Cittadino</ref>
|64
}}
|[[Gadolinio]]
{{ComuniAmminPrec
|Gd
|[[1960]]
|157,25
|[[1964]]
|[Xe]4f<sup>7</sup>5d6s<sup>2</sup>
|Maurizio Monti
|6,1502
|
|< 0,518
|[[Sindaco]]
|1,1
|[[1880]]
}}
|- align=center
{{ComuniAmminPrec
|65
|[[1965]]
|[[Terbio]]
|Tb
|158,9254
|[Xe]4f<sup>9</sup>6s<sup>2</sup>
|5,8639
|< 0,518
|1,2
|[[1843]]
|- align=center
|66
|[[Disprosio]]
|Dy
|162,50
|[Xe]4f<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>
|5,939
|< 0,518
|1,2
|[[1886]]
|- align=center
|67
|[[Olmio]]
|Ho
|164,9304
|[Xe]4f<sup>11</sup>6s<sup>2</sup>
|6,0216
|< 0,518
|1,2
|[[1879]]
|- align=center
|68
|[[Erbio]]
|Er
|167,26
|[Xe]4f<sup>12</sup>6s<sup>2</sup>
|6,1078
|< 0,518
|1,2
|[[1843]]
|- align=center
|69
|[[Tulio]]
|Tm
|168,9342
|[Xe]4f<sup>13</sup>6s<sup>2</sup>
|6,18431
|1,029
|1,2
|[[1879]]
|- align=center
|70
|[[Itterbio]]
|Yb
|173,04
|[Xe]4f<sup>14</sup>6s<sup>2</sup>
|6,25416
|< 0,518
|1,1
|[[1879]]
|- align=center
|71
|[[Lutezio]]
|Lu
|174,967
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d6s<sup>2</sup>
|5,426
|0,52
|1,2
|[[1907]]
|- align=center
|72
|[[Afnio]]
|Hf
|178,49
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>2</sup>6s<sup>2</sup>
|6,82507
|0
|1,3
|[[1923]]
|- align=center
|73
|[[Tantalio]]
|Ta
|180,9479
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>3</sup>6s<sup>2</sup>
|7,89
|0,32
|1,5
|[[1802]]
|- align=center
|74
|[[Tungsteno]]
|W
|183,85
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>6</sup>6s
|7,98
|0,815
|1,7
|[[1783]]
|- align=center
|75
|[[Renio]]
|Re
|186,207
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>5</sup>6s<sup>2</sup>
|7,88
|0,150
|1,9
|[[1925]]
|- align=center
|76
|[[Osmio]]
|Os
|190,2
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>6</sup>6s<sup>2</sup>
|8,7
|1,100
|2,2
|[[1804]]
|- align=center
|77
|[[Iridio]]
|Ir
|192,22
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>7</sup>6s<sup>2</sup>
|9,1
|1,565
|2,2
|[[1804]]
|- align=center
|78
|[[Platino]]
|Pt
|195,08
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>0</sup>
|9,0
|2,128
|2,2
|[[1557]]
|- align=center
|79
|[[Oro]]
|Au
|196,9665
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s
|9,22567
|2,309
|2,4
|antichità
|- align=center
|80
|[[Mercurio (elemento chimico)|Mercurio]]
|Hg
|200,59
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>
|10,43750
|0
|1,9
|antichità
|- align=center
|81
|[[Tallio]]
|Tl
|204,383
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p
|6,10829
|0,199
|1,8
|[[1861]]
|- align=center
|82
|[[Piombo]]
|Pb
|207,2
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>2</sup>
|7,4167
|0,364
|1,9
|antichità
|- align=center
|83
|[[Bismuto]]
|Bi
|208,9804
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>3</sup>
|7,2855
|0,945
|1,9
|[[1753]]
|- align=center
|84
|[[Polonio]]
|Po
|(209)
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>4</sup>
|8,41671
|1,900
|2,0
|[[1898]]
|- align=center
|85
|[[Astato]]
|At
|(210)
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>5</sup>
|9,2
|2,799
|2,2
|[[1940]]
|- align=center
|86
|[[Radon]]
|Rn
|(222)
|[Xe]4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>6</sup>
|10,74850
|0
| —
|[[1900]]
|- align=center
|87
|[[Francio]]
|Fr
|(223)
|[Rn]7s
|4,0712
|n.d.
|0,7
|[[1939]]
|- align=center
|88
|[[Radio (elemento chimico)|Radio]]
|Ra
|226,0254
|[Rn]7s<sup>2</sup>
|5,27892
|n.d.
|0,9
|[[1898]]
|- align=center
|89
|[[Attinio]]
|Ac
|227,028
|[Rn]6d7s<sup>2</sup>
|5,17
|n.d.
|1,1
|[[1899]]
|- align=center
|90
|[[Torio]]
|Th
|232,0381
|[Rn]6d<sup>2</sup>6s<sup>2</sup>
|6,308
|n.d.
|1,3
|[[1828]]
|- align=center
|91
|[[Protoattinio]]
|Pa
|231,0359
|[Rn]5f<sup>2</sup>6d7s<sup>2</sup>
|5,89
|n.d.
|1,4
|[[1917]]
|- align=center
|92
|[[Uranio]]
|U
|238,0289
|[Rn]5f<sup>3</sup>6d7s<sup>2</sup>
|6,19405
|n.d.
|1,4
|[[1789]]
|- align=center
|93
|[[Nettunio]]
|Np
|237,0482
|[Rn]5f<sup>4</sup>6d7s<sup>2</sup>
|6,2655
|n.d.
|1,4
|[[1940]]
|- align=center
|94
|[[Plutonio]]
|Pu
|(244)
|[Rn]5f<sup>6</sup>6s<sup>2</sup>
|6,0262
|n.d.
|1,3
|[[1940]]
|- align=center
|95
|[[Americio]]
|Am
|(243)
|[Rn]5f<sup>7</sup>7s<sup>2</sup>
|5,9738
|n.d.
|1,3
|[[1944]]
|- align=center
|96
|[[Curio]]
|Cm
|(247)
|[Rn]5f<sup>7</sup>6d7s<sup>2</sup>
|6,02
|n.d.
|1,3
|[[1944]]
|- align=center
|97
|[[Berkelio]]
|Bk
|(247)
|[Rn]5f<sup>9</sup>7s<sup>2</sup>
|6,229
|n.d.
|1,3
|[[1949]]
|- align=center
|98
|[[Californio]]
|Cf
|(251)
|[Rn]5f<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>
|6,30
|n.d.
|1,3
|[[1950]]
|- align=center
|99
|[[Einsteinio]]
|Es
|(252)
|[Rn]5f<sup>11</sup>7s<sup>2</sup>
|6,422
|n.d.
|1,3
|[[1954]]
|- align=center
|100
|[[Fermio]]
|Fm
|(257)
|[Rn]5f<sup>12</sup>7s<sup>2</sup>
|6,50
|n.d.
|1,3
|[[1954]]
|- align=center
|101
|[[Mendelevio]]
|Md
|(258)
|[Rn]5f<sup>13</sup>7s<sup>2</sup>
|6,58
|n.d.
|1,3
|[[1955]]
|- align=center
|102
|[[Nobelio]]
|No
|(259)
|[Rn]5f<sup>14</sup>7s<sup>2</sup>
|6,65
|n.d.
|1,3
|[[1958]]
|- align=center
|103
|[[Laurenzio]]
|Lr
|(260)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d7s<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|1,3
|[[1961]]
|- align=center
|104
|[[Rutherfordio]]
|Rf
|(261)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>2</sup>7s<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1968]]
|- align=center
|105
|[[Dubnio]]
|Db
|(262)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>3</sup>7s<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1970]]
|- align=center
|106
|[[Seaborgio]]
|Sg
|(266)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>4</sup>7s<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1974]]
|- align=center
|Guido Benedetti
|107
|[[SindacoBohrio]]
|Bh
|(264)
}}
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>5</sup>7s<sup>2</sup>
{{ComuniAmminPrec
|n.d.
|[[1974]]
|n.d.
|[[1977]]
|n.d.
|Danilo Vettori
|[[1981]]
|
|- align=center
|[[Sindaco]]
|108
|[[Hassio]]
}}
|Hs
{{ComuniAmminPrec
|(269)
|[[1978]]
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>6</sup>7s<sup>2</sup>
|[[1983]]
|n.d.
|Pietro Monti
|n.d.
|
|n.d.
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|- align=center
|[[1989]]
|109
|[[Renzo Michelini]]
|[[Meitnerio]]
|
|Mt
|[[Sindaco]]
|(268)
|
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>7</sup>7s<sup>2</sup>
}}
|n.d.
{{ComuniAmminPrec
|n.d.
|[[1990]]
|n.d.
|[[1995]]
|[[1982]]
|Pietro Monti
|- align=center
|[[Democrazia Cristiana]]
|110
|[[Sindaco]]
|[[Darmstadtio]]
|<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/12/rovereto-accordo-senza-socialisti-verdi.html repubblica.it - 12 giugno 1990]</ref>
|Ds
}}
|(269)
{{ComuniAmminPrec
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>9</sup>7s
|[[1995]]
|n.d.
|[[1996]]
|n.d.
|Giuseppe Chiocchetti
|n.d.
|[[Partito Autonomista Trentino Tirolese]]
|[[Sindaco1994]]
|- align=center
|<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/20/bolzano-il-voto-della-svp-fa.html repubblica.it - 20 giugno 1995]</ref>
|111
}}
|[[Roentgenio]]
{{ComuniAmminPrec
|Rg
|(272)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1994]]
|- align=center
|112
|[[Copernicio]]
|Cn
|(277)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1996]]
|- align=center
|113
|[[Nihonio]]
|Nh
|(284)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[2004]]
|- align=center
|114
|[[Flerovio]]
|Fl
|(289)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p<sup>2</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[1999]]
|- align=center
|115
|[[Moscovio]]
|Mc
|(288)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p<sup>3</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[2004]]
|- align=center
|116
|[[Livermorio]]
|Lv
|(292)
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p<sup>4</sup>
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|[[2000]]
|- align=center
|Bruno Ballardini
|117
|[[Democratici di Sinistra]]
|[[SindacoTennesso]]
|Ts
|<ref name="repubblica.it - 24 maggio 2005">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/05/24/quel-pasticciaccio-brutto-di-rovereto-campanello.html repubblica.it - 24 maggio 2005]</ref>
|(310)
}}
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p<sup>5</sup>
{{ComuniAmminPrec
|n.d.
|[[2000]]
|n.d.
|[[2005]]
|n.d.
|Roberto Maffei
|[[2010]]<ref name="physics">{{Cita web|url=https://physics.aps.org/viewpoint-for/10.1103/PhysRevLett.104.142502|titolo=Exploring the island of superheavy elements|lingua=en}}</ref>
|[[Lista civica]] di [[Sinistra (politica)|sinistra]]
|- align=center
|[[Sindaco]]
|118
|<ref name="repubblica.it - 24 maggio 2005"/>
|[[Oganesson]]
}}
|Og
{{ComuniAmminPrec
|(314)
|[[2005]]
|[Rn]5f<sup>14</sup>6d<sup>10</sup>7s<sup>2</sup>7p<sup>6</sup>
|[[2010]]
|n.d.
|Guglielmo Valduga
|n.d.
|[[Lista civica]] di [[centrosinistra]]
|n.d.
|[[Sindaco]]
|[[1999]]
|<ref>[http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=4&id_news=69479 l'adige.it - 31 maggio 2010]</ref>
}|}
{{ComuniAmminPrec
|[[2010]]
|[[2015]]
|Andrea Miorandi
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2015]]
|''in carica''
|Francesco Valduga
|[[Lista civica]] di [[Centro (politica)|centro]]
|[[Sindaco]]
|<ref>[http://www.corriere.it/politica/15_maggio_25/ballotaggi-pd-resiste-bolzano-spagnolli-sindaco-la-terza-volta-0c500378-02c1-11e5-955a-8a75cacacc9d.shtml corriere.it - 25 maggio 2015]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Si riporta di seguito una tabella che raccoglie alcune informazioni sugli elementi, elencati per numero atomico per anno di scoperta:
=== Altre informazioni amministrative ===
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1920 aggregazione del soppresso comune di Borgo Sacco; nel 1927 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Lizzana, Marco e [[Noriglio]]; nel 1958 aggregazione di territori staccati dal comune di [[Volano (Italia)|Volano]] (zone disabitate).<ref>Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3</ref>
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Austria|Kufstein|1988}}
* {{Gemellaggio|Germania|Forchheim|1989|Forchheim (Baviera)}}
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Dolní Dobrouč|1998}}
* {{Gemellaggio|Brasile|Bento Gonçalves|2007}}
== Sport ==
==== Atletica leggera ====
Storica società roveretana è l'U.S. Quercia, nata ufficialmente il 18 giugno 1945. Per trent'anni di seguito ha raggiunto il titolo regionale di società (maschile).
==== Calcio ====
L''''F.C. Rovereto''' milita nella [[Prima Categoria]]. I risultati migliori risalgono agli [[anni 1970|anni settanta]] quando la squadra militò per diversi campionati consecutivi in [[Serie C]].
 
{| class="wikitable"
==== Lotta greco romana ====
| '''Anno di scoperta'''
[[Lotta greco-romana|Lotta]] club Rovereto, società che dalla sua fondazione nel 1971, conta ormai più di 400 titoli a livello nazionale, internazionale e mondiale, campione d'Italia anno 2005 e 2007.
| '''N tabella'''
==== Pallacanestro ====
| '''Elemento'''
La squadra di ''[[Pallacanestro|basket]]'' femminile di Rovereto gioca in Serie C. La squadra di ''basket'' maschile Rovereto milita attualmente nel campionato di B2 come "Pallacanestro Rovereto". Altra realtà cestistica roveretana è la San Marco, che milita in Serie D. Il ''[[minibasket]]'' schiera la Junior Basket Rovereto.
| '''Simbolo'''
 
| '''Peso atomico'''
==== Pallavolo ====
| '''Configurazione elettronica'''
Sono diverse le società di [[pallavolo]] che operano sul comune di Rovereto<ref>http://www.fipav.tn.it/elenco-societa.aspx?PId=115</ref> per la maggiore nel settore femminile. Quelle più note per i campionati dove militano sono la Pallavolo Lizzana (B2 femminile)<ref>{{cita web |url=https://www.gpigrouplizzana.net/ |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170306040601/https://www.gpigrouplizzana.net/ |dataarchivio=6 marzo 2017 }}</ref> e la Pallavolo Rovereto (C femminile)<ref>http://www.pallavolorovereto.it/</ref>. Molto importante il ''Torneo di Natale'': torneo nazionale dedicato alle squadre femminili di tutte le categorie femminili che si svolge durante la pausa delle vacanze scolastiche di Natale dal 1989<ref>http://www.visitrovereto.it/vivi/eventi/torneo-di-natale/</ref>.
| '''EI1 (eV)'''
==== Pallamano ====
| '''AE (eV)'''
Negli anni settanta e ottanta l'[[Handball Club Rovereto]], ha vinto 4 campionati e 4 coppe Italia. Dal settembre 2008, è nata l'A.S. Pallamano Rovereto che è iscritta al campionato di Serie B femminile.
| '''Χ (Pauling)'''
|-
|antichità
|82
|Piombo
|Pb
|207,2
|[Xe]4f145d106s26p2
|7,4167
|0,364
|1,9
|-
|antichità
|80
|Mercurio
|Hg
|200,59
|[Xe]4f145d106s2
|10,4375
|0
|1,9
|-
|antichità
|79
|Oro
|Au
|196,9665
|[Xe]4f145d106s
|9,22567
|2,309
|2,4
|-
|antichità
|50
|Stagno
|Sn
|118,71
|[Kr]4d105s25p2
|7,34381
|1,112
|1,8
|-
|antichità
|47
|Argento
|Ag
|107,868
|[Kr]4d105s
|7,57624
|1,302
|1,9
|-
|antichità
|29
|Rame
|Cu
|63,546
|[Ar]3d104s
|7,72638
|1,227
|1,9
|-
|antichità
|26
|Ferro
|Fe
|55,847
|[Ar]3d64s2
|7,9024
|0,163
|1,8
|-
|antichità
|16
|Zolfo
|S
|32,06
|[Ne]3s23p4
|10,36001
|2,077
|2,5
|-
|antichità
|6
|Carbonio
|C
|12,011
|[He]2s22p2
|11,2603
|1,263
|2,5
|-
|1250
|33
|Arsenico
|As
|74,9216
|[Ar]3d104s24p3
|9,8152
|0,808
|2
|-
|1526
|30
|Zinco
|Zn
|65.38
|[Ar]3d104s2
|9,394
|0
|1,6
|-
|1540
|51
|Antimonio
|Sb
|121,75
|[Kr]4d105s25p3
|8,64
|1,07
|1,9
|-
|1557
|78
|Platino
|Pt
|195,08
|[Xe]4f145d106s0
|9
|2,128
|2,2
|-
|1669
|15
|Fosforo
|P
|30,9738
|[Ne]3s23p3
|10,48669
|0,747
|2,1
|-
|1737
|27
|Cobalto
|Co
|58,9332
|[Ar]4d75s2
|7,881
|0,66
|1,9
|-
|1751
|28
|Nichel
|Ni
|58,69
|[Ar]3d84s2
|7,6398
|1,161
|1,9
|-
|1753
|83
|Bismuto
|Bi
|208,9804
|[Xe]4f145d106s26p3
|7,2855
|0,945
|1,9
|-
|1766
|1
|Idrogeno
|H
|1,0079
|1s
|13,59844
|0,754
|2,1
|-
|1772
|7
|Azoto
|N
|14,0067
|[He]2s22p3
|14,53414
|−0,07
|3
|-
|1774
|25
|Manganese
|Mn
|54,938
|[Ar]3d54s2
|7,43402
|0
|1,5
|-
|1774
|17
|Cloro
|Cl
|35,453
|[Ne]3s23p5
|12,96764
|3,617
|3
|-
|1774
|8
|Ossigeno
|O
|15,9994
|[He]2s22p4
|13,61806
|1,461
|3,5
|-
|1782
|42
|Molibdeno
|Mo
|95,94
|[Kr]4d55s
|7,09243
|0,745
|1,8
|-
|1783
|74
|Tungsteno
|W
|183,85
|[Xe]4f145d66s
|7,98
|0,815
|1,7
|-
|1783
|52
|Tellurio
|Te
|127,6
|[Kr]4d105s25p4
|9,0096
|1,971
|2,1
|-
|1789
|92
|Uranio
|U
|238,0289
|[Rn]5f36d7s2
|6,19405
|n.d.
|1,4
|-
|1789
|40
|Zirconio
|Zr
|91,224
|[Kr]4d25s2
|6,6339
|0,426
|1,4
|-
|1791
|22
|Titanio
|Ti
|47,88
|[Ar]3d24s2
|6,8282
|0,079
|1,5
|-
|1794
|39
|Ittrio
|Y
|88,9059
|[Kr]4d5s2
|6,217
|0,307
|1,2
|-
|1797
|4
|Berillio
|Be
|9,0122
|[He]2s2
|9,32263
|−0,5
|1,5
|-
|1798
|24
|Cromo
|Cr
|51,996
|[Ar]3d54s
|6,76664
|0,666
|1,6
|-
|1801
|23
|Vanadio<ref>Riscoperto nel 1830</ref>
|V
|50,9415
|[Ar]3d34s2
|6,746
|0,524
|1,6
|-
|1801
|41
|Niobio
|Nb
|92,9064
|[Kr]4d45s1
|6,75885
|0,892
|1,6
|-
|1802
|73
|Tantalio
|Ta
|180,9479
|[Xe]4f145d36s2
|7,89
|0,32
|1,5
|-
|1803
|58
|Cerio
|Ce
|140,12
|[Xe]4f5d6s2
|5,5387
|0,955
|1,1
|-
|1803
|46
|Palladio
|Pd
|106,42
|[Kr]4d105s0
|8,3369
|0,557
|2,2
|-
|1803
|45
|Rodio
|Rh
|102,9055
|[Kr]4d85s1
|7,4589
|1,137
|2,2
|-
|1804
|77
|Iridio
|Ir
|192,22
|[Xe]4f145d76s2
|9,1
|1,565
|2,2
|-
|1804
|76
|Osmio
|Os
|190,2
|[Xe]4f145d66s2
|8,7
|1,1
|2,2
|-
|1807
|19
|Potassio
|K
|39,0983
|[Ar]4s
|4,34066
|0,502
|0,8
|-
|1807
|11
|Sodio
|Na
|22,98977
|[Ne]3s
|5,13908
|0,548
|0,9
|-
|1808
|56
|Bario
|Ba
|137,33
|[Xe]6s2
|5,2117
|0
|0,9
|-
|1808
|38
|Stronzio
|Sr
|87,62
|[Kr]5s2
|5,69484
|0
|1
|-
|1808
|20
|Calcio
|Ca
|40,08
|[Ar]4s2
|6,11316
|−0,3
|1
|-
|1808
|12
|Magnesio
|Mg
|24,305
|[Ne]3s2
|7,64624
|−0,4
|1,2
|-
|1808
|5
|Boro
|B
|10,81
|[He]2s22p
|8,29803
|0,277
|2
|-
|1811
|53
|Iodio
|I
|126,9045
|[Kr]4d105s25p5
|10,45126
|3,06
|2,5
|-
|1817
|48
|Cadmio
|Cd
|112,41
|[Kr]4d105s2
|8,9937
|0
|1,7
|-
|1817
|3
|Litio
|Li
|6,941
|[He]2s
|5,39172
|0,618
|1
|-
|1818
|34
|Selenio
|Se
|78,96
|[Ar]3d104s24p4
|9,75238
|2,021
|2,4
|-
|1824
|14
|Silicio
|Si
|28,0855
|[Ne]3s23p2
|8,15169
|1,385
|1,8
|-
|1825
|13
|Alluminio
|Al
|26,9815
|[Ne]3s23p
|5,98577
|0,441
|1,5
|-
|1826
|35
|Bromo
|Br
|79,904
|[Ar]3d104s24p5
|11,81381
|3,365
|2,8
|-
|1828
|90
|Torio
|Th
|232,0381
|[Rn]6d26s2
|6,308
|n.d.
|1,3
|-
|1839
|57
|Lantanio
|La
|138,9055
|[Xe]5d6s2
|5,577
|0,47
|1,1
|-
|1843
|68
|Erbio
|Er
|167,26
|[Xe]4f126s2
|6,1078
|< 0,518
|1,2
|-
|1843
|65
|Terbio
|Tb
|158,9254
|[Xe]4f96s2
|5,8639
|< 0,518
|1,2
|-
|1844
|44
|Rutenio
|Ru
|101,9055
|[Kr]4d75s1
|7,3605
|1,05
|2,2
|-
|1860
|55
|Cesio
|Cs
|132,9054
|[Xe]6s
|3,8939
|0,472
|0,7
|-
|1860
|37
|Rubidio
|Rb
|85,4678
|[Kr]5s
|4,17713
|0,486
|0,8
|-
|1861
|81
|Tallio
|Tl
|204,383
|[Xe]4f145d106s26p
|6,10829
|0,199
|1,8
|-
|1863
|49
|Indio
|In
|114,82
|[Kr]4d105s25p
|5,78636
|0,3
|1,7
|-
|1875
|31
|Gallio
|Ga
|69,72
|[Ar]3d104s24p
|5,9993
|0,3
|1,6
|-
|1879
|70
|Itterbio
|Yb
|173,04
|[Xe]4f146s2
|6,25416
|< 0,518
|1,1
|-
|1879
|69
|Tulio
|Tm
|168,9342
|[Xe]4f136s2
|6,18431
|1,029
|1,2
|-
|1879
|67
|Olmio
|Ho
|164,9304
|[Xe]4f116s2
|6,0216
|< 0,518
|1,2
|-
|1879
|21
|Scandio
|Sc
|44,9559
|[Ar]3d4s2
|6,56144
|0,188
|1,3
|-
|1880
|64
|Gadolinio
|Gd
|157,25
|[Xe]4f75d6s2
|6,1502
|< 0,518
|1,1
|-
|1880
|62
|Samario
|Sm
|150,36
|[Xe]4f66s2
|5,6437
|< 0,518
|1,2
|-
|1885
|60
|Neodimio
|Nd
|144,24
|[Xe]4f46s2
|5,525
|< 0,518
|1,2
|-
|1885
|59
|Praseodimio
|Pr
|140,9077
|[Xe]4f36s2
|5,464
|< 0,518
|1,1
|-
|1886
|66
|Disprosio
|Dy
|162,5
|[Xe]4f106s2
|5,939
|< 0,518
|1,2
|-
|1886
|32
|Germanio
|Ge
|72,59
|[Ar]3d104s24p2
|7,899
|1,233
|1,8
|-
|1886
|9
|Fluoro
|F
|18,9984
|[He]2s22p5
|17,42282
|3,399
|4
|-
|1894
|18
|Argon
|Ar
|39,948
|[Ne]3s23p6
|15,759
|−1,0
|—
|-
|1895
|2
|Elio
|He
|4,0026
|1s2
|24,58741
|−0,5
|—
|-
|1898
|88
|Radio
|Ra
|226,0254
|[Rn]7s2
|5,27892
|n.d.
|0,9
|-
|1898
|84
|Polonio
|Po
| -209
|[Xe]4f145d106s26p4
|8,41671
|1,9
|2
|-
|1898
|54
|Xenon
|Xe
|131,29
|[Kr]4d105s25p6
|12,12987
|0
|—
|-
|1898
|36
|Kripton
|Kr
|83,8
|[Ar]3d104s24p6
|13,99961
|−1,0
|—
|-
|1898
|10
|Neon
|Ne
|20,179
|[He]2s22p6
|21,56454
|−1,2
|—
|-
|1899
|89
|Attinio
|Ac
|227,028
|[Rn]6d7s2
|5,17
|n.d.
|1,1
|-
|1900
|86
|Radon
|Rn
| -222
|[Xe]4f145d106s26p6
|10,7485
|0
|—
|-
|1901
|63
|Europio
|Eu
|151,96
|[Xe]4f76s2
|5,6704
|< 0,518
|1,1
|-
|1907
|71
|Lutezio
|Lu
|174,967
|[Xe]4f145d6s2
|5,426
|0,52
|1,2
|-
|1917
|91
|Protoattinio
|Pa
|231,0359
|[Rn]5f26d7s2
|5,89
|n.d.
|1,4
|-
|1923
|72
|Afnio
|Hf
|178,49
|[Xe]4f145d26s2
|6,82507
|0
|1,3
|-
|1925
|75
|Renio
|Re
|186,207
|[Xe]4f145d56s2
|7,88
|0,15
|1,9
|-
|1939
|87
|Francio
|Fr
| -223
|[Rn]7s
|4,0712
|n.d.
|0,7
|-
|1939
|43
|Tecnezio
|Tc
| -98
|[Kr]4d55s2
|7,28
|0,549
|1,9
|-
|1940
|94
|Plutonio
|Pu
| -244
|[Rn]5f66s2
|6,0262
|n.d.
|1,3
|-
|1940
|93
|Nettunio
|Np
|237,0482
|[Rn]5f46d7s2
|6,2655
|n.d.
|1,4
|-
|1940
|85
|Astato
|At
| -210
|[Xe]4f145d106s26p5
|9,2
|2,799
|2,2
|-
|1944
|96
|Curio
|Cm
| -247
|[Rn]5f76d7s2
|6,02
|n.d.
|1,3
|-
|1944
|95
|Americio
|Am
| -243
|[Rn]5f77s2
|5,9738
|n.d.
|1,3
|-
|1945
|61
|Promezio
|Pm
| -145
|[Xe]4f56s2
|5,55
|< 0,518
|1,2
|-
|1949
|97
|Berkelio
|Bk
| -247
|[Rn]5f97s2
|6,229
|n.d.
|1,3
|-
|1950
|98
|Californio
|Cf
| -251
|[Rn]5f107s2
|6,3
|n.d.
|1,3
|-
|1954
|100
|Fermio
|Fm
| -257
|[Rn]5f127s2
|6,5
|n.d.
|1,3
|-
|1954
|99
|Einsteinio
|Es
| -252
|[Rn]5f117s2
|6,422
|n.d.
|1,3
|-
|1955
|101
|Mendelevio
|Md
| -258
|[Rn]5f137s2
|6,58
|n.d.
|1,3
|-
|1958
|102
|Nobelio
|No
| -259
|[Rn]5f147s2
|6,65
|n.d.
|1,3
|-
|1961
|103
|Laurenzio
|Lr
| -260
|[Rn]5f146d7s2
|n.d.
|n.d.
|1,3
|-
|1968
|104
|Rutherfordio
|Rf
| -261
|[Rn]5f146d27s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1970
|105
|Dubnio
|Db
| -262
|[Rn]5f146d37s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1974
|106
|Seaborgio
|Sg
| -266
|[Rn]5f146d47s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1981
|107
|Bohrio
|Bh
| -264
|[Rn]5f146d57s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1982
|109
|Meitnerio
|Mt
| -268
|[Rn]5f146d77s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1984
|108
|Hassio
|Hs
| -269
|[Rn]5f146d67s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1994
|111
|Roentgenio
|Rg
| -272
|[Rn]5f146d107s
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1994
|110
|Darmstadtio
|Ds
| -269
|[Rn]5f146d97s
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1996
|112
|Copernicio
|Cn
| -277
|[Rn]5f146d107s2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1999
|118
|Oganesson
|Og
| -314
|[Rn]5f146d107s27p6
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|1999
|114
|Flerovio
|Fl
| -289
|[Rn]5f146d107s27p2
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|2000
|116
|Livermorio
|Lv
| -292
|[Rn]5f146d107s27p4
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|2004
|115
|Moscovio
|Mc
| -288
|[Rn]5f146d107s27p3
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|2004
|113
|Nihonio
|Nh
| -284
|[Rn]5f146d107s27p
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|-
|2010<ref name="physics"/>
|117
|Tennesso
|Ts
| -310
|[Rn]5f146d107s27p5
|n.d.
|n.d.
|n.d.
|}
Per un elenco in ordine alfabetico si veda la [[:Categoria:Elementi chimici|relativa categoria]].
 
==== Rugby ====
Lagaria Rugby Rovereto è la squadra di ''rugby'' della città. Nata nel 2008 per volontà di alcuni appassionati, milita nel campionato di Serie C da 4 stagioni. Il campo di gioco è situato nella frazione di Noriglio.
 
==== Freestyle Frisbee ====
Nel 2015 nasce la prima squadra sportiva di [[Frisbee freestyle|Freestyle Frisbee]] (''Frisbee Fever Rovereto'') per volontà di alcuni appassionati. Partecipano a vari tornei italiani, internazionali, mondiali e cominciano a proporre corsi di [[frisbee]] dal 2017 nelle scuole della Vallagarina.
 
=== Impianti sportivi ===
* Stadio Quercia: può ospitare 4.900 spettatori. Progettata dall'ingegner Guido Tomasi, l'opera è stata inaugurata nel 1964 dalle fattive e lungimiranti Amministrazioni municipali del tempo utilizzando le risorse recuperate dalla vendita alla Provincia Autonoma di Trento del vecchio campo sportivo di via san Giovanni Bosco (sul quale verrà poi costruito, a spese della P.A.T., il nuovo Istituto Tecnico "Fontana").
* Palazzetto dello Sport; Palestra San Giovanni Bosco; Palestra "Baratieri; Skatepark San Giorgio; Palestre I.T.I. G.Marconi e I.T.C.G. "Fontana"; Campi comunali delle Fucine, di via Baratieri, di Marco e Lizzana.
* Campo Rugby di Noriglio
* CTR (Circolo Tennis Rovereto), con sede al Centro Tennis Baldresca
 
== Galleria d'immagini ==
{{organizzare|Galleria [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Uso delle immagini|fuori standard]], non prevista dal modello di voce.}}
<gallery >
Immagine:Rovereto torrione Marino del Castello.jpg|Il veneto torrione Marino del Castello
Immagine:Rovereto palazzo Malfatti piazza Grano.jpg|Il cinquecentesco palazzo Malfatti
Immagine:Rovereto il Ghetto.JPG|Il Ghetto di Rovereto, in Valbusa Grande, come si presentava nel secolo scorso
Immagine:MART.jpg|Il MART, opera di Mario Botta
Immagine:Palazzocatasto.JPG|Palazzo del Catasto
Immagine:Rovereto palazzo Del Ben.jpg|Palazzo Del Ben, in piazza Rosmini
Immagine:Rovereto santa Maria del Carmine.jpg|Santa Maria del Carmine
Immagine:Rovereto le Mura.jpg|Le mura duecentesche sopra san Marco, in via delle Fosse
</gallery>
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= | nome= | titolo= The Cambridge Dictionary of Scientists – "Boyle, Robert (1627-1691)" | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge | anno= 2002 | lingua= inglese | cid= The Cambridge Dictionary of Scientists | url= http://www.credoreference.com/entry/dicscientist/boyle_robert_1627_1691}}
* {{cita libro|autore=Perini|titolo=Dizionario geografico statistico del Trentino|editore=Tipografia fratelli Perini|anno=1856|cid=Perini, 1856}}
* ''All'ombra del rovere: medaglioni di vita roveretana'', Rovereto (TN), Cassa rurale di Rovereto, 1984.
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it/UploadDocs/172_Archivio_Comunit__Vallagarina.pdf''Archivio della Comunità della Vallagarina (1957-1972). Inventario''] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, a cura di Stefania Donati, Rovereto (TN), Comune di Rovereto. Biblioteca Civica e Archivio Storico, 2002.
* William Belli, ''La lavorazione della seta a Rovereto nel '500 e all'inizio del '600: indagini attraverso gli atti del consiglio comunale'', in "Materiali di lavoro", 13, gen.-mar. 1981, pp.&nbsp;1–32.
* Eugenio Bizzarini, ''La Repubblica di Zinevra'', in ''All'ombra del Rovere", pp.&nbsp;407–419.
* Rocco Catterina, ''I signori di Castelbarco'' [1900], rist. anast., Mori (TN), La grafica anastatica, 1982.
* Valentino Chiocchetti, ''L'antica giurisdizione veronese in Vallagarina'', in ''All'ombra del Rovere'', pp.&nbsp;217–242.
* Pio Chiusole e Valentino Chiocchetti, ''Romanità e Medioevo in Vallagarina'', Rovereto, Manfrini, 1965.
* Carlo Cipolla, ''Antichi possessi del monastero veronese di s. Maria in Organo nel Trentino'', in "Archivio storico per Trieste, l'Istria ed il Trentino", 1, 1881-82, 3, pp.&nbsp;275–299.
* Paolo Cont, [https://www.academia.edu/9222334/Le_Comunit%C3%A0_di_Valle_e_la_Vallagarina_la_Storia_dimenticata ''Le "Comunità di Valle" e la Vallagarina: la Storia dimenticata'']. In «Quaderni del Borgoantico», 15, 2014, pp.&nbsp;88–101.
* Giovanni Cristoforetti, ''La Pieve di Villa Lagarina'', in Virginia Crespi Tranquillini, Giovanni Cristoforetti, Antonio Passerini, ''La nobile pieve di Villa Lagarina''; fotografie di Flavio Faganello, Trento, Stampalith, 1994, pp.&nbsp;159–300.
* Giovan Jacopo Dionisi, ''De duobus episcopis Aldone et Notingo Veronensi Ecclesiæ assertis et vindicatis dissertatio. Additur Veronensis veteris agri topographia, ejusdemque expositio, nonnullorumque documentorum capituli Veronensis collectio'', Veronæ, typis Antonii Andreoni, 1758.
* ''Studenti e professori dell'Istituto Tecnico di Rovereto (1855-2005): esperienze e protagonisti di una scuola europea'', a cura di Fabrizio Rasera, con Cristina Andreolli e Quinto Antonelli, Rovereto (TN), Osiride, 2011.
* Berengario Gerola, ''I nomi di luogo del Trentino documentati prima del mille'', in "Studi trentini di scienze storiche", 12, 1, 1931, pp.&nbsp;3–21.
* Andrea Leonardi, ''Depressione e risorgimento economico del Trentino: 1866-1914'', Trento, Società di studi trentini di scienze storiche, 1976.
* ''Il liceo Antonio Rosmini di Rovereto: 1946-1970'', a cura di Roberto Setti e Antonio Zandonati, Rovereto (TN), Liceo A. Rosmini, 2010.
* Giulia Mastrelli Anzilotti, ''Toponimi Longobardi nel Trentino'', in ''Congresso La regione Trentino-Alto Adige nel Medio Evo'', Rovereto (TN), Accademia roveretana degli Agiati, 1986-1987, pp. [15]-41.
* Charles Louis de Montesquieu, ''Oeuvres complètes'', vol. 1, Paris, Gallimard, 1949.
* ''Quarant'anni di vita municipale: 1880-1920'', Rovereto (TN), Grandi (tip.), 1920.
* ''La Scuola reale Elisabettina di Rovereto: docenti e allievi nel contesto del primo Novecento'', a cura di Lia de Finis, [Trento], Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, 2008.
* ''Statuta mag.cæ ciuitatis Veronae, summa cum diligentia recognita, & innumerabilibus propè mendis expurgata. Priuilegia quoque eiusdem ciuitatis unà cum partibus ser.mi do. Veneti pro eorum confirmatione: adiectis compluribus nunquam antehac impressis'', Veronae, excudebat Hieronymus Discipulus sumptibus M.Antonij Palatioli, 1588.
* Gerolamo Tartarotti, ''Memorie antiche di Rovereto e de' luoghi circonvicini'', In Venezia .... appresso Marco Cargnioni in Merceria all'insegna dell'Europa, 1754.
* Gian Maria Varanini, ''I Castelbarco dal Duecento al Quattrocento: punti fermi e problemi aperti'', in ''Castellum Ava: il castello di Avio e la sua decorazione pittorica'', a cura di Enrico Castelnuovo, Trento, TEMI, 1987, pp. [17]-39.
* Danilo Vettori, ''Forme ed aspetti di vita economica a Rovereto nella seconda metà dell'Ottocento'', in ''All'ombra del Rovere'', pp.&nbsp;59–113.
* Antonio Zieger, ''L'economia industriale del Trentino dalle origini al 1918'', Trento, Saturnia, 1956.
* Raffaele Zotti, ''Storia della Valle Lagarina'' [1862-63], v. 2, Trento, Monauni, 1862.
 
== Voci correlate ==
* [[Scoperta degli elementi chimici]]
{|style="width: 100%; align:top"
* [[Elementi per numero atomico]]
|-
* [[Nome sistematico degli elementi]]
|valign=top|
* [[Tavola periodica degli elementi]]
'''Musei'''
* [[Classificazione Goldschmidt]]
* [[Museo Civico di Rovereto]]
* [[Sostanza pura]]
* [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]]
* [[MuseoLista Fortunatodi Deperonuclidi]]
* [[Composto chimico]]
* [[Museo storico italiano della guerra]]
* [[Isola di stabilità]]
'''Monumenti e luoghi d'interesse'''
* [[CampanaSimbolo dei Cadutichimico]]
* [[Fontana Rosmini]]
* [[Ossario di Castel Dante]]
|valign=top|
'''Cultura e società'''
* [[Accademia Roveretana degli Agiati]]
* [[Coro Voci Roveretane]]
* [[Palio Città della Quercia]]
'''Amministrazione'''
* [[Comprensorio della Vallagarina]]
* [[Provincia autonoma di Trento]]
|valign=top|
'''Infrastrutture e Trasporti'''
* [[Ferrovia Rovereto-Arco-Riva]]
* [[Ferrovia del Brennero]]
* [[Stazione di Rovereto]]
* [[Strada statale 240 di Loppio e di Val di Ledro]]
* [[Strada statale 46 del Pasubio]]
* [[Pista ciclabile Rovereto-Lago di Garda]]
* [[Ciclopista della valle dell'Adige]]
'''Frazioni'''
* [[Marco (Rovereto)]]
* [[Noriglio]]
|}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonscommons_preposizione=category:Roveretosugli|voyetichetta=Elementi chimici|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.apt.rovereto.tn.it/cultura1c.htm|Scheda Eremo di San Colombano}}
* {{cita web|url=http://www.museocivico.rovereto.tn.it/museo_aperto.jsp?ID_LINK=190&area=26|titolo=Scheda Impronte Fossili, Lavini|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060108224157/http://www.museocivico.rovereto.tn.it/museo_aperto.jsp?ID_LINK=190&area=26|dataarchivio=8 gennaio 2006}}
* {{cita web|url=http://www.comune.rovereto.tn.it/vivere_rovereto_c.jsp?ID_LINK=798&area=97&page=12|titolo=Scheda Ossario Castel Dante}}
* {{cita web|url=http://www.comune.rovereto.tn.it/vivere_rovereto_c.jsp?area=97&ID_LINK=798&page=6|titolo=Scheda Campana dei Caduti}}
* {{cita web|http://www.museodellaguerra.it/index.html|Scheda Museo della Guerra}}
* {{cita web|url=http://www.museocivico.rovereto.tn.it/default.jsp?ID_LINK=1&area=2|titolo=Scheda Museo Civico}}
* {{cita web|http://www.orienteoccidente.it|Scheda Oriente Occidente}}
* {{cita web|url=http://www.museocivico.rovereto.tn.it/cinema.jsp?ID_LINK=171&area=3|titolo=Scheda Rassegna Internazionale Cinema Archeologico|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070322184744/http://www.museocivico.rovereto.tn.it/cinema.jsp?ID_LINK=171&area=3|dataarchivio=22 marzo 2007}}
* {{cita web|http://www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it|Biblioteca Civica "G. Tartarotti"}}
 
{{Elementi chimici}}
{{Rovereto}}
{{Comuni della Vallagarina}}
{{Comuni della provincia autonoma di Trento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Italia|Trentino-Alto Adigechimica}}
 
[[Categoria:Rovereto|Concetti fondamentali di chimica]]
[[Categoria:Elementi chimici| ]]