Utente:92bari/Bitonto e José Casiraghi: differenze tra le pagine

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{{F|canottaggio|luglio 2019|commento= }}
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{Sportivo
{{immagine grande|Panbitonto.png|700px|<center>Panoramica di piazza Cattedrale, nel centro storico di Bitonto.</center>}}
|Nome = José Casiraghi
===Architetture religiose===
|Immagine =
====Chiese====
|Didascalia =
[[File:Bitonto Cattedrale4.jpg|200px|thumb|right|La [[cattedrale di Bitonto|concattedrale]].]]
|Sesso = M
[[File:Sflsbitonto.jpg|thumb|200px|La chiesa di San Francesco la Scarpa nel centro storico]]
|CodiceNazione = {{ITA}}
[[File:Sangaetanobitonto.JPG|200px|thumb|right|La facciata della chiesa di San Gaetano]]
|Altezza = 178<!-- controllare se il valore corrispondente su Wikidata esiste già -->
[[File:Chiesapurgatorio.JPG|right|thumb|200px|Le decorazioni del portale della chiesa del Purgatorio]]
|Peso = 68<!-- controllare se il valore corrispondente su Wikidata esiste già -->
[[File:Sandomenicobit.JPG|right|thumb|200px|Particolare della ''cappella dei Misteri'', nella chiesa di San Domenico]]
|Disciplina = Canottaggio
[[File:Pontetiflis.JPG|200px|thumb|La chiesa di Santa Teresa ripresa da porta Pendile]]
|Specialità =
[[File:Santimedici2.JPG|thumb|200px|Facciata della basilica durante l'uscita dei Santi Medici.]]
|Categoria = [[Pesi leggeri (canottaggio)|Pesi leggeri]]
|Ruolo =
|Record =
|Ranking =
|BestRanking =
|Società = G.S. [[Marina militare]]
|Squadra =
|TermineCarriera =
|SquadreGiovanili =
|Squadre =
|SquadreNazionali =
|Allenatore =
|Incontri =
|RigaVuota =
|Palmares =
|Vittorie = {{MedaglieCompetizione|Mondiali}}
{{MedaglieOro|Račice 2009 U-23|[[Quattro di coppia|4 di coppia]]}}
{{MedaglieArgento|Brandeburgo 2008 U-23|4 di coppia}}
|Aggiornato =
}}
{{Bio
|Nome = Josè Miguel Maria
|Cognome = Casiraghi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 29 gennaio
|AnnoNascita = 1987
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = canottiere
|Nazionalità = italiano
}} Ha iniziato la sua attività nel 1996 per la [[Società Canottieri Milano]]. Dal 2011 ha vestito i colori del Gruppo Sportivo [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]].
 
Atleta azzurro dal 2004 al 2016, {{chiarire|oltre a diversi piazzamenti e podi internazionali e più volte campione italiano|evasivo}}, nel 2008 conquista la medaglia d'argento mondiale nel quattro di coppia pesi leggeri ai mondiali under 23 di [[Brandeburgo]], mentre nel 2009 si laurea campione del mondo nella medesima specialità, con il tempo di 5'49"69 che sarà il il record del mondo per i successivi 7 anni.
;[[concattedrale di Bitonto|Duomo]]
:Dedicato a [[San Valentino]], è stato innalzato tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]]<ref name="mondimedievali.net">{{cita web|url=http://www.mondimedievali.net/Artemedievale/pavimenti/bitonto.htm|titolo=Mondi medievali - Cattedrale di Bitonto|accesso=14-11-2008}}</ref> in stile [[romanico pugliese]]. La [[facciata]] è tripartita da [[Lesena|lesene]] per tutta l'altezza ed è dotata di tre [[Portale (architettura)|portali]]. La ricca decorazione scultorea del portale centrale, delle quattro [[Bifora|bifore]] del registro superiore e del [[rosone]] a sedici raggi riprende scene del [[Nuovo Testamento]] e motivi zoomorfi. Lungo il fianco destro, caratterizzato da un [[esafora]]to e profondi arconi, si apre la Porta della Scomunica, così detta perché nel [[1227]] [[papa Gregorio IX]] vi scomunicò [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]].<ref>{{cita web|url=http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/bitonto.htm|titolo=Bitonto e le masserie di lama Balice|accesso=31-01-2008}}</ref> L'interno, con pianta a [[croce latina]], è diviso in tre [[Navata|navate]] absidate. Notevoli il soffitto a capriate lignee con decorazione policroma e l'[[ambone]] federiciano, decorato con paste vitree secondo [[arte islamica|modelli islamici]] e recante i bassorilievi degli [[Hohenstaufen|imperatori svevi]]. La cripta conserva i resti di una chiesa precedente (databili a partire dal [[V secolo]])<ref>{{cita|Minenna|p. 197|Minenna, 2000}}.</ref>, tra i quali un brandello di [[mosaico]] raffigurante un [[Grifone (mitologia)|grifone]], risalente all'[[XI secolo]]. Nella cattedrale sono conservati i simulacri di [[Madonna Addolorata|Maria Santissima Addolorata]] e di [[Immacolata concezione|Maria Santissima Immacolata]] patrona della città.
 
== Collegamenti esterni ==
;[[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Bitonto)|Chiesa di San Francesco d'Assisi]]
* {{Cita web|url=http://www.worldrowing.com/athletes/athlete/23686/casiraghi-jose|titolo=José Casiraghi|lingua=en}}
:La chiesa di San Francesco d'Assisi, detta della Scarpa, fu costruita nel punto più alto di Bitonto sulle rovine del tempio romano di [[Minerva]], nel [[1283]]. Secondo la tradizione fu costruita a testimonianza della visita, nel [[1222]], di [[san Francesco d'Assisi]] con il suo confratello Luca da Bitonto.<ref>{{cita web|url=http://www.ripostiglio.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=47|titolo= Chiesa di San Francesco d'Assisi|accesso=14-11-2008}}</ref>Sino al [[XIX secolo]] l'edificio fu affidato ai frati francescani, che nei pressi vi costruirono un convento e un seminario. La chiesa venne chiusa al culto nel 1970. La facciata, in stile tardo romanico, si caratterizza per un portale con [[arco a sesto acuto]] e sormontato da un [[archivolto]] con decorazioni floreali e di buoi, in omaggio alla famiglia Bove che promosse l'edificazione della chiesa, e per un'ampia trifora sorretta da colonnine, pure racchiusa in un arco a sesto acuto. Sono affiancati alla facciata il cappellone [[XVI secolo|cinquecentesco]] munito di cupola e un campanile [[XVII secolo|seicentesco]], suddiviso in tre registri da cornici marcapiano e sormontato da una cupola a bulbo.
 
{{Portale|biografie|canottaggio}}
;[[Chiesa di San Gaetano (Bitonto)|Chiesa di San Gaetano]]
:Commissionata dai [[Teatini]] nel [[1609]] e realizzata secondo il progetto di Dionisio Volpone di [[Parabita]], fu eretta in piazza Cavour in stile [[barocco]] sull'antico palazzo dell'''Universitas''. La struttura venne consacrata nel [[1730]].<ref>{{cita web|url=http://www.bitontolive.it/citta/scheda.aspx?v=1|titolo= Chiesa di San Gaetano- Bitontolive|accesso=23-05-2009}}</ref> La facciata è composta da due registri. Il primo è scandito da sei lesene, il secondo da quattro. Eentrambi i registri sono delimitati dalle lesene laterali. Alternati alle lesene, per entrambi i registri, vi sono delle nicchie che al centro lasciano il posto al portale, nel primo registro, e ad un finestrone nel secondo. La facciata si chiude con un timpano recante lo stemma dei Teatini. L'interno si compone di un'unica [[navata]], terminante in tre [[absidi]] e delineata da quattro [[arcata|arcate]] per lato corrispondenti ad altrettante [[cappella|cappelle]]. Notevole l'altare in pietra del [[1696]] nella prima cappella a destra, patronato della famiglia Sylos-Sersale.<ref>{{cita web|url=http://www.culturaservizi.it/vrd/files/ZG1974_artefice_altari_leccesi.pdf|titolo=Un artefice di altari leccesi in Terra di Bari|accesso=23-05-2009}}</ref> Le pareti della navata e il soffitto ligneo si presentano affrescati per opera del pittore bitontino [[Carlo Rosa (pittore)|Carlo Rosa]]. Nella chiesa sono conservati i simulacri di [[San Giuseppe]], della Madonna della Salute, San Gaetano da Thiene e [[Sant'Andrea Avellino]], questi ultimi due compatroni della città.
 
;[[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Bitonto)|Chiesa del Crocifisso]]
:Edificata dal [[1664]], in luogo di una cappella rurale, su progetto di Carlo Rosa, che ne curò anche la decorazione interna, la chiesa presenta un'originale [[Pianta (architettura)|pianta]] a [[croce greca]] con [[cupola|cupole]] in asse ricoperte di chianchette. Il registro inferiore della facciata riecheggia i modelli classici, con [[lesene]] doriche e cornice a [[metopa|metope]] e [[triglifi]]; quello superiore, caratterizzato da una cornice spezzata su cui si innestano colonne ioniche che reggono un timpano curvilineo, presenta uno stile più vicino all'[[architettura barocca]]. L'interno, interamente affrescato, è opera di Carlo Rosa e degli allievi [[Nicola Gliri]], Giuseppe Luce e Vitantonio de Filippis, che dopo la sua morte ne completarono il progetto.<ref>{{cita web|url=http://www.bitontolive.it/citta/scheda.aspx?v=5|titolo= Chiesa del Crocifisso - Bitontolive|accesso=19-08-2010}}</ref>
 
;Chiesa del Purgatorio
:Nelle vicinanze del [[palazzo Sylos-Calò]]. La costruzione ebbe inizio nel [[1670]] su disegno di Michelangelo Costantino, architetto anche del mausoleo Carafa in [[Cattedrale di Bitonto|Cattedrale]], e fu consacrata nel [[1688]] dal vescovo Massarenghi.<ref>{{cita|Gesuita|Gesuita, 2000}}</ref> Il [[portale]] presenta linee architettoniche che si adattano alla facciata. Le lesene e il [[timpano (architettura)|timpano]] del portale sono ornate da figure scheletriche e anime penitenti, come voluto dalle regole della [[Controriforma]]. L'interno della chiesa è ad un'unica [[navata]] delimitata da [[arcata|arcate]]. L'edificio conserva un [[reliquiario]] risalente al [[XVII secolo]] alcune tele e una effigie della Madonna. La chiesa è sede dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio ecustodisce i simulacri della Madonna Addolorata, del Cristo morto, esposti durante la [[Settimana Santa]], e di [[Anna (madre di Maria)|Sant'Anna]].
 
;Chiesa di San Domenico
:La chiesa di [[San Domenico]] fu costruita, insieme al convento, per volere dei domenicani nel [[1258]]. Ai frati fu concesso un piccolo chiostro e una chiesa dedicata a [[San Nicola]] su cui ve la costruirono. La chiesa venne consacrata nel [[1302]] edè formata da tre campate che sorreggono altrettante cupole emisferiche. La terza campata fu allargata nel corso del [[XVIII secolo]] trasformando la pianta della chiesa a croce latina. Così si sono realizzate due cappelle: una chiamata ''cappella dei Misteri'', dove sono collocate le statue, realizzate nel [[XVII secolo]], che sfilano durante la processione del venerdì Santo, l'altra dedicata a San Domenico. Nel [[1809]] la chiesa fu requisita e divenne sede comunale fino al [[1934]]. Il valore artistico delle due cappelle, decorate e scolpite dalle maestranze locali secondo il gusto [[barocco]], fanno della chiesa uno degli esempi più importanti del [[barocco]] pugliese, al di fuori del contesto [[Salento|salentino]]. Nella chiesa sono conservati i simulacri di San Domenico, [[Vincenzo Ferreri|San Vincenzo]], della [[Madonna del Rosario]], di [[Sant'Antonio da Padova]], di [[San Rocco]] e le statue dei Misteri, nell'omonima cappella.
 
;[[Chiesa di Santa Maria del Popolo (Bitonto)|Chiesa di Santa Maria del Popolo (Santa Teresa)]]
:La [[Chiesa di Santa Maria del Popolo (Bitonto)|chiesa di Santa Maria del Popolo]], detta pure di [[Santa Teresa]] perché nel [[1702]] fu concessa ai teresiani, venne costruita nel [[1601]]. Alla severa facciata, che riprende i modelli del romanico pugliese, fa da contraltare l'interno fastosamente decorato con [[stucco|stucchi]], [[marmi]], [[cornice|cornici]] e [[Festone (arte)|festoni]]. Dell'adiacente [[monastero]] settecentesco è notevole il ricco portale. Il monastero è sede del Liceo Classico e Linguistico "Carmine Sylos".
 
;Abbazia di San Leone
:I primi documenti che affermano l'esistenza della fondazione [[Ordine benedettino|benedettina]] risale al [[1148]].<ref>Datato al 1148 è un documento con il quale re [[Manfredi]] dona alcune terre al monastero.</ref> Mentre al [[1197]] risale il primo documento che attesta la presenza di una fiera annuale: la fiera di San Leone che, nel corso del tempo, ha acquisito una certa fama, tanto da essere citata nel [[Decameron]] di Boccaccio. Con il passare del tempo l'abbazia acquisì sempre maggiore importanza e [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]] nel [[1494]] la sopraelevò a Badia Regale, donandogli, tra l'altro il feudo di torre quadra, sulle murge bitontine. Passò successivamente ai [[Ordine cistercense|cistercensi]] e agli [[olivetani]]. Il chiostro di cui è dotato è del [[1524]] e risalta lo stile rinascimentale, con colonne di gusto Veneto-dalmata. Nel [[1809]] fu soppressa e nel [[1810]] fu danneggiata a seguito della costruzione di una arteria stradale. Restaurata nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]], conserva anche un [[Coro (architettura)|coro]] affrescato.
 
;[[Basilica Pontificia dei Santi Medici (Bitonto)|Basilica dei Santi Medici]]
:La basilica fu edificata a partire dal [[1960]] secondo il progetto dell’architetto bitontino Antonio Scivittaro, professore di Architettura all'[[Università di Napoli]]. Fu consacrata dal [[arcidiocesi di Bari-Bitonto|vescovo di Bitonto]] Aurelio Marena nel [[1973]], e il [[4 aprile]] [[1975]] venne elevata a [[basilica minore]] da [[papa Paolo VI]]. Vi sono contenute le statue e le [[reliquie]] dei [[Santi Medici|santi Medici Cosma e Damiano]], attestate a Bitonto sin dal [[XVI secolo]] e in precedenza ospitate presso la chiesa di San Giorgio, divenuta insufficiente ad accogliere i numerosi pellegrini. Nella basilica sono conservati i simulacri dell'[[Angelo custode]] e di [[San Lorenzo]]. La facciata presenta tre portali di cui il centrale, più grande, in bronzo, e conserva un organo monumentale con 5000 canne. Sul cortile retrostante si erge il campanile, alto 50 m.
 
====Altre architetture religiose====
*Cappella di Santa Maria degli Angeli
*Cappella di [[Odigitria|Santa Maria di Costantinopoli]]
*Cappella di [[San Matteo evangelista]]
*Cappella di [[San Michele Arcangelo]]
*Cappella di [[San Gennaro]]
*Cappella di [[San Rocco]]
*Chiesa dei [[Martiri di Abitina|Santi Martiri di Abitene]]
*Chiesa di [[Sant'Andrea Apostolo]]
*Chiesa di [[Santa Caterina d'Alessandria]]
*Chiesa di [[San Francesco da Paola]]
*Chiesa di [[Sant'Egidio Abate]]
*Chiesa di [[Giacomo il maggiore|San Giacomo]]
*Chiesa di [[San Giorgio Martire]]
*Chiesa di [[San Giovanni Evangelista]]
*Chiesa di [[San Leucio d'Alessandria|San Leucio]]
*Chiesa di San Leucio Vecchia
*Chiesa di [[San Luca evangelista]]
*Chiesa di [[Annunciazione di Maria|Santa Maria Annunziata]]
*Chiesa di [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Santa Maria del Carmine]]
*Chiesa di Santa Maria della Chinisa (Cristo Re)
*Chiesa di [[Beata Vergine delle Grazie|Santa Maria delle Grazie]] (chiesa di campagna)
*Chiesa di Santa Maria delle Marteri (San Michele Arcangelo)
*Chiesa di [[San Paolo apostolo]]
*Chiesa di Santa Maria delle Vergini
*Chiesa di [[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]]
*Chiesa di [[San Pietro]] in Vincoli
*Chiesa di San Pietro Nuovo
*Chiesa di Santa Maria alla Porta (Santa Rita da Cascia)
*Chiesa di [[San Silvestro Papa]]
*Chiesa dello [[Spirito Santo]]
*Chiesa di San Valentino
*Chiesa del [[Sacro Cuore di Gesù]]
*Chiesa del [[Santissimo Sacramento]]
*Chiesa dell'Addolorata (nella frazione di [[Mariotto]])
*Chiesa dell'Immacolata (nella frazione di [[Palombaio]])
*Sedile di Sant'Anna
*Convento dei Cappuccini
*Convento di Santa Maria della Chinisa
*Convento dei Paolotti
*Convento di Santa Maria del Carmelo
*Convento del Sacro Cuore di Gesù
*Convento [[Ordine dei Frati Minori|francescano]] di San Leone Magno
*Monastero [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] di Santa Maria delle Vergini
 
===Architetture civili===
====Palazzi====
[[File:Palazzovulpano.JPG|thumb|right|200px|Cortile del Palazzo Sylos-Vulpano]]
[[File:Palazzocalò.JPG|thumb|right|200px|Loggiato del palazzo Sylos Calò.]]
[[File:Delerma.JPG|thumb|200px|Facciata del palazzo De Lerma]]
 
;[[Palazzo Sylos-Vulpano]]
:Oggi [[monumento nazionale]]<ref name="rilievo.stereofot.it">{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/html/schede_restauro/Vulpano/pagina5.html|titolo=Palazzi: palazzo Vulpano|accesso=31-01-2008}}</ref>, il palazzo fu costruito nella seconda metà del [[XV secolo|Quattrocento]] per volere di Giovanni Vulpano, riutilizzando forse una torre medievale del [[XII secolo]]. Oltre il portale con elementi [[Architettura gotica|tardo-gotici]] [[aragonesi]], si apre un cortile che riprende lo [[Rinascimento|stile rinascimentale]] napoletano dove, nel fregio, diversi personaggi del casato sono raffigurati insieme a condottieri ed imperatori romani.<ref>{{cita|Custode|Custode, 1999|pp. 303-09 }}</ref> Allo stemma della famiglia Vulpano si aggiunse quello della famiglia Sylos, quando con l'estinzione della prima questa divenne proprietaria del palazzo.<ref name="rilievo.stereofot.it"/>
 
;[[Palazzo Sylos-Calò]]
:Edificata tra il [[1529]] e il [[1583]] da Giovanni Alfonso Sylos<ref>{{cita|Gelao|p. 201.|Gelao, 2004}}</ref>, in stile tardo-[[Architettura rinascimentale|rinascimentale]], la residenza nobiliare ha una facciata irregolare sulla quale si apre un portale inquadrato da lesene e con due effigi imperiali sotto il cornicione. Il loggiato, realizzato su due livelli, è stato considerato l'espressione più ricca del Rinascimento pugliese.<ref>{{cita web|url=http://www.viaggiareinpuglia.it/at/4/luogocultura/622/it|titolo=Viaggiareinpuglia.it|accesso=31-01-2008}}</ref> Il porticato si erge su otto colonne; l'androne è coperto da volte ribassate con lunette e presenta colonne lisce con capitelli corinzi, ripresi dal [[rinascimento fiorentino]]. Dal [[2009]] l'edificio ospita la [[Galleria nazionale della Puglia]], che custodisce una ricca collezione di dipinti di arte moderna donata allo Stato da Girolamo e Rosaria De Vanna.
 
;Palazzo De Ferraris-Regna
:Il nucleo originario risale al [[XIV secolo]] e fu realizzato dai De Ferraris, nobile famiglia [[Genova|genovese]] che si stanziò nel [[XIV secolo]] a Bitonto.<ref name="http">{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/html/schede_restauro/De_Ferraris_Regna/pagina5.html|titolo=Palazzi: palazzo De Ferraris Regna|accesso=07-02-2008}}</ref> Anticamente il palazzo si estendeva fino all'Arco Pinto. Tra il [[1586]] e il [[1639]] fu ricostruito per volere della famiglia Regna (giunta a Bitonto nel [[XIII secolo]] con Paolo Regna, preso in ostaggio a Milano da Federico II).<ref name="http"/> Il palazzo presenta un portale con colonne di ordine dorico poggianti su un semplice basamento. I loggiati interni sono realizzati in epoche diverse: il primo piano e il cortile risalgono al [[XIV secolo]], mentre il piano superiore è più recente. Le finestre sono state trasformate in seguito in balconi. Il portale è in stile tardorinascimentale, con la data ([[1586]]) incisa sul portale stesso.<ref name="http"/>
 
;Palazzo De Lerma
:Fu fatto costruire accanto alla concattedrale, in un'area precedentemente inclusa nelle proprietà del vescovo nel [[XVI secolo]], da Girolamo De Lerma, duca di [[Castelmezzano]] e appartenente ad una famiglia giunta in Italia dalla Spagna verso il [[1500]]. Sulla sua destra preesisteva la chiesetta della Santa Maria della Misericordia,<ref name="ReferenceA">{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Mastronicola/PalazzoDeLerma/Storia/palazzo.html|titolo=Palazzi: palazzo De Lerma|accesso=07-02-2008}}</ref> della quale si conserva il portale principale (risalente al 1586<ref name="ReferenceA"/>) con, sulla parte superiore, il bassorilievo di una [[Pietà (arte)|pietà]]. Il palazzo è coronato da un ricco cornicione ed è in stile [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] anche se successivamente vi furono delle trasformazioni e delle aggiunte in stile [[Architettura barocca|barocco]], cui seguì l'aggiunta dei balconi nel [[XVIII secolo]]. La facciata del palazzo è prospiciente con il sagrato della concattedrale e tra di essi vi è una loggia [[XVI secolo|cinquecentesca]] chiamata ''loggia delle benedizioni''. Essa è realizzata in stile rinascimentale ed è posizionata ad angolo.
 
;Villa Sylos
:La villa Sylos, detta comunemente "La Contessa", si sviluppa ad L su più livelli. L'ingresso della villa è preceduto da un portale il cui interno è voltato a botte ribassata. Un selciato attraversa il portale fino all'ingresso della villa, formato da due stipiti e architrave con cornice su cui vi è lo stemma della famiglia Sylos-Labini. A destra, in serie, si aprono tre finestre. La facciata laterale sinistra è formata da una finestra e un accesso simili quelli della facciata d'ingresso. La facciata retrostante è identica a quella anteriore. La porta, sulla sinistra, è, però, dotata di un portico a cinque campate chiuso alla parte esterna. La facciata destra è dotata di sei finestre: quattro piccole e due più grandi. Nell'area recintata della villa si trova una torre, risalente al XV secolo,<ref>{{cita web|url=http://www.pugliaindifesa.org/villa_sylos_-_la_contessa_bitonto.html|titolo=Torre di Cesare - Villa Sylos (detta La Contessa)|accesso=22-07-2011}}</ref> a cui è addossato un portico ad una campata con volta a crociera. Infine, un viale porta alla chiesetta di San Tommaso realizzata in pianta quadrata e coperta da volta a crociera.
 
;Altri palazzi
:In città sono presenti altre notevoli strutture architettoniche, di epoche e stili diversi; i [[XVI secolo|seicenteschi]] palazzi ''Sylos Sersale'', ''Spinelli-Regna'', ''Bove'', ''Termite'', e la casa Grottola, ancora di gusto rinascimentale, i [[XVII secolo|settecenteschi]] palazzi ''Sisto'', ''Rogadeo'' e ''Alitti'' sono situati nel centro storico. I palazzi [[XIX secolo|ottocenteschi]], anch'essi di grande valore architettonico, come il palazzo ''Gentile'', oggi sede del municipio, e il palazzo ''Luise-Pannone'' sono invece edificati fuori le mura della città.
 
;[[Teatro Traetta]]
[[File:Ttraetta.JPG|thumb|200px|La facciata del teatro.]]
:Il teatro è situato ai margini del centro storico cittadino proprio a ridosso delle mura urbiche. La facciata è divisa sostanzialmente in due parti. La parte inferiore è in pietra, mentre la superiore è in intonaco. Nonostante le ridotte dimensioni ripropone la [[teatro all'italiana|forma all'italiana]] e contiene tre ordini di palchi, un loggione, la galleria, una platea e un ampio palcoscenico. Una prima proposta di costruzione di un teatro che fosse aperto al pubblico, e quindi comunale, fu lanciata nel 1820, ma fallì. Tuttavia a partire dal [[1835]], un teatro nuovo per la città, fu costruito per volere di ventuno famiglie nobili di Bitonto, che desideravano un «teatro comodo e ben disposto pel sollazzo del pubblico», fu inaugurato nel [[1838]] con la messa in scena dell'opera ''[[Parisina d'Este|Parisina]]'' di [[Gaetano Donizetti]]. Si trattava del primo teatro stabile della provincia di Bari.<ref>{{cita|Moretti, Robles|p. 294|Moretti, Robles, 2003}}.</ref> Acquisito al patrimonio comunale nel [[1989]] e riaperto nel [[2005]] dopo un cinquantennio di chiusura, è stato intitolato nell'occasione al musicista bitontino [[Tommaso Traetta]].
 
===Architetture militari===
====Mura e porte====
Le mura della città oggi costeggiano gran parte del centro storico e in origine erano dotate di cinque porte<ref>{{cita|Moretti, Robles|p. 265, 298|Moretti, Robles, 2003}}.</ref> e ventotto torri fra cilindriche, quadrate, maggiori e minori. La fortificazione della città risale al periodo normanno. In questo periodo infatti, si ha la costruzione di gran parte del tratto murario che costeggia il centro storico, nonché delle torri a base quadrata e delle cinque [[Porta (architettura)|porte]].
 
Durante il periodo angioino la difesa della città non fu trascurata; furono, infatti, innalzate le torri cilindriche, tra cui il torrione, la torre più imponente e la più resistente, e restaurate porta Pendile e porta Robustina. Tra il XVI e XVII secolo, furono attuati dei restauri e reintegrazioni, interventi si ebbero nel tratto tra Porta La Maja, piazza Castello e Vico Goldoni, portando quest’ultimo tratto di mura in avanzamento rispetto al vecchio allineamento normanno.
 
Fu realizzato il ''Trione'', cioè un torrione, posto sull’estremo orientale della città antica, laddove probabilmente sorgeva una torre più vecchia.<ref>{{cita web|url=http://www.ba.itc.cnr.it/BTN/BTN0029.html|titolo=Itc - Bitonto|accesso=31-07-2008}}</ref> Oggi delle mura, rimangono lunghi tratti che delimitano la parte meridionale del centro storico mentre della parte settentrionale rimane ben poco. Delle cinque porte originarie ne rimangono solo due: porta la Maja è comunemente chiamata porta del Carmine per il basso rilievo raffigurante la [[Madonna del Carmine]] presente nella parte alta della porta. A porta Baresana sono state aggiunte una statua dell'[[Immacolata Concezione]] e due orologi. Infine sono ancora presenti diverse torri, tra cui il torrione angionino.
 
;[[Torrione angioino]]
[[File:Bitonto6.JPG|150px|thumb|right|Torrione angioino.]]
:Il torrione angioino è una [[torre]] cilindrica del [[XIV secolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ba.itc.cnr.it/BTN/BTN0052.html|titolo=Itc - Bitonto|accesso=31-07-2008}}</ref>. Fu utilizzata come torre di avvistamento e di difesa, e i suoi sotterranei vennero adibiti a luogo di detenzione. Ha un'altezza che supera i 24&nbsp;m, e un diametro di circa 16,<ref name="ReferenceB">{{cita|Touring club italiano|p. 158|Touring club italiano, 1978}}.</ref> Si divide in tre livelli e faceva parte di una piazzaforte con ventotto torri e cortine.<ref>{{cita|Riccardi|p. 118|Riccardi}}.</ref> Il basamento è composto da pietra calcarea per oltre 4&nbsp;m, mentre la parte restante è realizzata in bugnato. In cima è visibile la merlatura, sempre in bugnato. È dotata di mura spesse quasi 5 m<ref name="ReferenceB"/> che rende la torre molto resistente, tanto che nel [[1503]] il [[Filippo di Savoia-Nemours|duca di Nemours]] definiva il torrione più forte della torre di [[Bruges]] e Montemar lo citò tra i luoghi più forti del [[Regno di Napoli]].<ref>Il duca di Nemours lo definì "Non men forte della torre di Bruges", {{cita web|url=http://www.bytedabit.com/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=43|titolo=documento sul sito bytedabit|accesso=31-07-2008}}</ref> L'interno è composto da tre ambienti poveri. Quella del piano terra è di [[pianta (architettura)|pianta]] circolare e ci si entra da una apertura di appena 80&nbsp;cm. La copertura è a volta semisferica. Il primo piano conserva una pianta ottagonale e la copertura è formata da una [[volta a crociera]]. Il secondo piano è, infine, nuovamente di pianta circolare. Recentemente è stato riportato alla luce l'originario [[fossato (architettura)|fossato]] e ne hanno permesso l'utilizzo come sede museale. Attualmente sono in corso dei lavori di restauro e riqualificazione del fossato, parte integrante di un progetto che rivaluterà piazza Cavour, su cui è affacciato il torrione.
 
;Porta Baresana
:In origine la porta era detta "della marina", perché sita in direzione di Santo Spirito. Successivamente ha mutato il nome. Fu costruita presumibilmente nel [[XVI secolo]]<ref name="itc">{{cita web|url=http://www.ba.itc.cnr.it/BTN/BTN0051.html|titolo=Itc - Bitonto|accesso=31-07-2008}}</ref>. Tuttavia un secolo più tardi fu ricostruita in seguito ad un danneggiamento.<ref name="ReferenceB"/> La facciata anteriore conserva uno stile rinascimentale con l'accesso costituito da un [[arco a tutto sesto]] e affiancato da [[paraste]] terminanti in un [[architrave]]. Su questo è stata aggiunta la copia di una [[predella]] policroma, un dipinto rappresentante i santi protettori della città. Più in alto la facciata reca uno stemma dei [[Savoia (famiglia)|Savoia]] che sostituisce lo stemma della città aggiunto nel 1551 in occasione del riscatto della città dal feudatario. La parte superiore della facciata anteriore è costituita dal vano dell'[[orologio]], aggiunto nel [[Novecento]]. Sul vano dell'orologio si erge una statua dell'Immacolata, che nasconde la campana dell'orologio. La facciata retrostante presenta un [[fornice]] a [[ghiera]] affiancato da paraste in bugnato, similmente alla facciata esterna ma con degli zoccoli di basamento più alti. Sull'architrave, che presenta lo stemma della città si erge il [[Timpano (architettura)|timpano]] in cui è situato, nel mezzo, il secondo quadrante dell'orologio.
 
;Porta La Maja o del Carmine
:La porta deve il suo nome in virtù della sua posizione prossima alla lama. È detta, però, anche "del [[Carmine]]" (la stessa porta reca l'iscrizione <small>IANUA CARMELI</small>). Fino alla prima metà del [[Seicento]], la porta la Maja, anche detta del Carmine, era costituita da un semplice un ambiente chiuso da una [[volta a botte]] acuta, esattamente come appare dalla facciata interna. Dal [[1677]] la facciata esterna viene inglobata in un ricco [[paramento]] così come appare oggi. Si tratta di una coppia di colonne binate a fasce orizzontali, poggianti su [[piedritti]] e terminanti con [[capitelli dorici]], che sorreggono due [[trabeazione|trabeazioni]] da cui si innalzano i rispettivi [[timpano (architettura)|timpani]]. Con il nuovo paramento, l'arco diventa semicircolare e le sue decorazioni si sovrappongono all'architrave. Nell'ambiente superiore è uno stemma dei Savoia e una statua della [[Madonna del Carmine]]. Una cornice unifica l'ambiente sovrastante al resto della struttura. Fiancheggiano la porta una torre normanna, sulla destra, di forma rettangolare, e una torre angioina, sulla sinistra, cilindrica.
 
===Altro===
====Aree naturali====
;[[Parco nazionale dell'Alta Murgia]]
:Il comune di Bitonto fa parte del [[Parco nazionale dell'Alta Murgia]]. Le parti più interne del territorio comunale, per un totale di 1959 ettari, sono comprese entro i confini del Parco,<ref>{{cita web|url=http://www.parcoaltamurgia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27&Itemid=85|titolo=Parco Nazionale dell'alta murgia|accesso=31-07-2008}}</ref> che si estende per 68 077 ettari complessivi. La presenza animale in questo spazio di quasi 2000 ettari è caratterizzata da istrici, volpi e tassi. Ma ci sono anche rettili come lucertole sicule, vipere e bisce. Il parco ospita inoltre la più numerosa popolazione italiana della specie prioritaria [[falco naumanni]], comunemente noto come grillaio ed è una delle più numerose dell'Unione Europea.
 
;[[Parco naturale regionale Lama Balice|Parco regionale Lama Balice]]
:L'[[area protetta]], identificata come parco naturale attrezzato nel [[1980]] e come parco naturale regionale dal [[2007]], si estende per 504 ettari tra i comuni di [[Bari]] e Bitonto lungo il percorso dell'omonima [[lama (corso d'acqua)|lama]], una delle più lunghe della provincia.<ref>{{cita web|url=http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/bitonto.htm|titolo=Bitonto e le masserie di lama Balice|accesso=31-07-2008}}</ref> Il torrente che vi scorre, chiamato un tempo ''Tiflis'', è solitamente in secca, ma in occasione di abbondanti precipitazioni si gonfia per l'apporto di acqua piovana. Da punto di vista naturalistico la lama è area di sosta per l'avifauna e mantiene in ampi tratti l'originaria [[macchia mediterranea]]. I numerosi casali, chiese e masserie, oltre che i resti di epoca protostorica restituiti dalle numerose cavità naturali, attestano la continua frequentazione umana del sito, che per secoli è stato via naturale di accesso alla città di Bari.<ref>In {{citazione necessaria|un documento del Libro Rosso di Bitonto}} si legge "baligium qua igitur Barium" ossia "valle attraverso la quale si giunge a Bari". Dal latino medievale ''baligium'' è probabilmente derivato il toponimo Balice.</ref>