Beniamino Andreatta e José Casiraghi: differenze tra le pagine

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{{F|canottaggio|luglio 2019|commento= }}
{{Carica pubblica
{{Sportivo
|nome = Beniamino Andreatta
|Nome = José Casiraghi
|immagine = Beniamino Andreatta 970307-D-2987S-022.jpg
|Immagine =
|carica = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
|Didascalia =
|mandatoinizio = 17 maggio [[1996]]
|Sesso = M
|mandatofine = 21 ottobre [[1998]]
|CodiceNazione = {{ITA}}
|presidente = [[Romano Prodi]]
|Altezza = 178<!-- controllare se il valore corrispondente su Wikidata esiste già -->
|predecessore = [[Domenico Corcione]]
|Peso = 68<!-- controllare se il valore corrispondente su Wikidata esiste già -->
|successore = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
|Disciplina = Canottaggio
|carica2 = [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|Ministro degli affari esteri]]
|Specialità =
|mandatoinizio2 = 28 aprile [[1993]]
|Categoria = [[Pesi leggeri (canottaggio)|Pesi leggeri]]
|mandatofine2 = 19 aprile [[1994]]
|Ruolo =
|presidente2 = [[Carlo Azeglio Ciampi]]
|Record =
|predecessore2 = [[Emilio Colombo]]
|Ranking =
|successore2 = [[Leopoldo Elia]]
|BestRanking =
|carica3 = [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro]]
|Società = G.S. [[Marina militare]]
|mandatoinizio3 = 18 ottobre [[1980]]
|Squadra =
|mandatofine3 = 1º dicembre [[1982]]
|TermineCarriera =
|presidente3 = [[Arnaldo Forlani]]<br />[[Giovanni Spadolini]]
|SquadreGiovanili =
|predecessore3 = [[Filippo Maria Pandolfi]]
|Squadre =
|successore3 = [[Giovanni Goria]]
|SquadreNazionali =
|partito = [[Democrazia Cristiana]]<br /><small>(fino al 1994)</small><br />[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]<br /><small>(1994-1999)</small><!-- [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], già [[Democrazia Cristiana]] !--><!-- [[Democrazia Cristiana]] !-->
|Allenatore =
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[giurisprudenza]]
|Incontri =
|professione = Docente universitario
|RigaVuota =
|carica4= [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|Palmares =
|mandatoinizio4=
|Vittorie = {{MedaglieCompetizione|Mondiali}}
|mandatofine4=
{{MedaglieOro|Račice 2009 U-23|[[Quattro di coppia|4 di coppia]]}}
|legislatura4= [[Deputati della IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[Deputati della XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]]
{{MedaglieArgento|Brandeburgo 2008 U-23|4 di coppia}}
|gruppo parlamentare4= Democrazia Cristiana (IX)<br />Pop. Dem. – L'Ulivo (XIII)
|coalizione4Aggiornato =
|circoscrizione4= [[Circoscrizione Friuli-Venezia Giulia (Camera dei deputati)|Friuli-Venezia Giulia]] (XII)<br />[[Emilia-Romagna]] (XIII)
|collegio4= [[Bologna]] (IX)<br />[[Santarcangelo di Romagna|Santarcangelo]] (XIII)
|tipo nomina4=
|incarichi4= *Componente della III commissione (Esteri) dal 9 agosto 1983 al 1º agosto 1986 e dal 27 gennaio 1984 al 1º luglio 1987
*Componente della V commissione (Bilancio e partecipazioni statali) dal 12 luglio 1983 al 27 gennaio 1984
*Componente della commissione parlamentare per le riforme istituzionali dal 24 novembre 1983 al 29 gennaio 1985
*Componente della delegazione parlamentare italiana all'assemblea dell'Atlantico del nord dal 15 marzo 1984 al 1º luglio 1987
*Componente della XIII commissione (Agricoltura) dall'11 ottobre 2000 al 29 maggio 2001
|sito4= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d22620
|carica5= [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio5=
|mandatofine5=
|legislatura5= [[Senatori della VII legislatura della Repubblica Italiana|VII]], [[Senatori dell'VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII]], [[Senatori della X legislatura della Repubblica Italiana|X]]
|gruppo parlamentare5= DC
|coalizione5=
|circoscrizione5= [[Emilia-Romagna]]
|collegio5= Castelnovo ne' Monti – Sassuolo
|tipo nomina5=
|incarichi5=
|sito5= http://www.senato.it/leg/07/BGT/Schede/Attsen/00000068.htm
}}
[[File:Beniamino Andreatta.jpg|thumb|right|Andreatta nel 1994.]]
{{Bio
|Nome = BeniaminoJosè Miguel Maria
|Cognome = AndreattaCasiraghi
|PostCognomeVirgola = detto '''Nino'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = TrentoMilano
|GiornoMeseNascita = 1129 agostogennaio
|AnnoNascita = 19281987
|LuogoMorte = Bologna
|GiornoMeseMorte = 26 marzo
|AnnoMorte = 2007
|Attività = canottiere
|Epoca = 1900
|Attività = economista
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
}} Ha iniziato la sua attività nel 1996 per la [[Società Canottieri Milano]]. Dal 2011 ha vestito i colori del Gruppo Sportivo [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]].
}}
 
Atleta azzurro dal 2004 al 2016, {{chiarire|oltre a diversi piazzamenti e podi internazionali e più volte campione italiano|evasivo}}, nel 2008 conquista la medaglia d'argento mondiale nel quattro di coppia pesi leggeri ai mondiali under 23 di [[Brandeburgo]], mentre nel 2009 si laurea campione del mondo nella medesima specialità, con il tempo di 5'49"69 che sarà il il record del mondo per i successivi 7 anni.
== Biografia ==
=== Gli studi e gli inizi della carriera ===
Al [[liceo classico Giovanni Prati]] di Trento fu compagno di scuola di [[Giorgio Grigolli]], poi [[Presidenti della Provincia autonoma di Trento|presidente della provincia autonoma di Trento]]<ref>''Dellai: «È stato un padre del nostro Trentino»'', ''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]'', 27 marzo 2007, pag. 11.</ref>. Dopo essersi [[laurea]]to in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Padova]] nel [[1950]], ricevendo il premio come "miglior laureato dell'anno", compì studi di [[economia]] presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di [[Milano]] e, come ''visiting'', presso [[Università di Cambridge|quella di Cambridge]].
 
Nel [[1961]], dopo il matrimonio con la moglie Giana M. Petronio<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/beniamino-andreatta_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREATTA, Beniamino in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=15 maggio 2017}}</ref>, andò in [[India]] per conto del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], come consulente presso la Planning Commission del governo di [[Jawaharlal Nehru]]. L'anno successivo divenne professore ordinario. Nel corso della sua attività accademica fu dapprima assistente volontario presso l'Università Cattolica di Milano, quindi insegnò nelle [[università di Urbino]], [[Università di Trento|Trento]] (nel [[1968]], durante la [[Sessantotto#Il movimento in Italia|contestazione studentesca]]) e [[Università di Bologna|Bologna]]. Proprio a Bologna fondò l'[[Istituto di scienze economiche (Università di Bologna)|Istituto di scienze economiche]] e la [[Facoltà di scienze politiche (Università di Bologna)|Facoltà di scienze politiche]]. Ebbe tra i suoi allievi e collaboratori molti economisti, fra cui [[Romano Prodi]], che dal [[1963]] divenne suo assistente.
 
Intrattenne un lungo sodalizio con [[Bruno Kessler]], presidente della [[provincia autonoma di Trento]] dal [[1960]] al [[1974]], incentrato sui temi dell'[[Regione italiana a statuto speciale|autonomia regionale]]<ref>''Quel sodalizio con Kessler nel nome dell'autonomia'', ''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]'', 27 marzo 2007, pag. 10.</ref>. Nel [[1972]] fu tra i fondatori, con [[Paolo Sylos Labini]], dell'[[Università della Calabria]] a [[Rende]] (in [[provincia di Cosenza]]), un campus d'impostazione anglosassone per stimolare la crescita del Mezzogiorno (il 15 gennaio 2009, alla presenza del presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], l'[[Università della Calabria]] lo ha ricordato in questo suo ruolo, intitolandogli l'aula magna dell'università e facendo scolpire, dal maestro orafo [[Gerardo Sacco]], un altorilievo a lui dedicato). Nel [[1974]] Andreatta fondò a Bologna [[Prometeia|Prometeia Associazione]], un'associazione di studi in campo economico, seguita nel [[1976]] dall'[[Agenzia di ricerche e legislazione]] di Roma (Arel), un gruppo trasversale di intellettuali, politici, e imprenditori, dedito al dibattito sui temi economici.
[[File:Agnelli Aletti Andreatta Pierantoni.png|thumb|I senatori [[Urbano Aletti]], [[Umberto Agnelli]], Beniamino Andreatta e il prof. [[Ferrante Pierantoni]] ad uno dei primi convegni Arel, 1977]]
 
=== L'ingresso in politica e l'esperienza nella DC ===
Grazie ai risultati conseguiti in ambito accademico ed economico, negli anni sessanta divenne consigliere economico di [[Aldo Moro]], entrando in contatto con il gruppo di economisti e giuristi, tra cui [[Giuliano Amato]], [[Francesco Forte]], [[Siro Lombardini]], [[Giorgio Ruffolo]], [[Franco Momigliano]] e [[Alessandro Pizzorno]], che all'epoca gravitavano attorno al deputato [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Antonio Giolitti]]. Fu vicino a Moro in particolare nel periodo in cui lo statista fu presidente del consiglio dei ministri (1963-68).
 
La vicinanza con Moro favorì la sua ascesa politica all'interno della [[Democrazia Cristiana]], e dal [[1976]] al [[1992]] fu ininterrottamente parlamentare della DC. Ricoprì numerosi incarichi ministeriali di rilievo: nel [[1979]] fu [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio e della programmazione economica]] nel primo [[governo Cossiga I|governo]] di [[Francesco Cossiga]] e senza portafoglio "con incarichi speciali" nel [[governo Cossiga II|secondo governo Cossiga]] (agosto [[1979]] - ottobre [[1980]]).
 
Fu [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro]] dall'ottobre [[1980]] al dicembre [[1982]] nel [[Governo Forlani|governo]] di [[Arnaldo Forlani]] e nel governi di [[Giovanni Spadolini]] [[Governo Spadolini I|I]] e [[Governo Spadolini II|II]]. Nel luglio del [[1982]] provocò la cosiddetta "[[lite delle comari]]" con il ministro delle Finanze socialista [[Rino Formica]], che fece cadere il governo Spadolini II. Non partecipò ai successivi governi di [[Bettino Craxi]] e di [[Giulio Andreotti]], soprattutto perché scettico nei confronti dell'indirizzo economico adottato da quest'ultimo.
 
La sua permanenza al Tesoro coincise con alcuni degli anni più critici della storia dell'Italia contemporanea. Andreatta sancì la '''separazione della [[Banca d'Italia]] dal Ministero del Tesoro'''.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30|titolo=l divorzio tra Tesoro e Bankitalia e la lite delle comari: uno scritto per il Sole del 26 luglio 1991}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://keynesblog.com/2012/08/31/le-vere-cause-del-debito-pubblico-italiano/|titolo=Debito pubblico italiano.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-debito-pubblico-italiano-la-truffa-e-servita/|titolo=Un divorzio all’italiana}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://keynesblog.com/2013/07/31/litalia-antikeynesiana-1981-2013/|titolo=L’Italia antikeynesiana (1981-2013)}}</ref>
 
{{vedi anche|Lite delle comari|Governo Spadolini II|Rino Formica}}
 
Quando nel [[1981]] emerse lo scandalo della [[P2]], rimosse i funzionari e i dirigenti che comparivano nella [[lista degli appartenenti alla P2|lista sequestrata]] a [[Licio Gelli]]. Con il manifestarsi dello scandalo dello [[Istituto per le Opere di Religione|IOR]] di [[Roberto Calvi]] e [[Paul Marcinkus]], Andreatta impose lo scioglimento del [[Banco Ambrosiano]] e la sua liquidazione, ignorando le pressioni politiche e mediatiche che ne volevano il salvataggio con fondi pubblici. Andreatta stesso tenne uno storico discorso in Parlamento, riferendo pubblicamente delle responsabilità della banca vaticana e dei suoi dirigenti.
 
[[File:Andreatta.jpeg|thumb|Nino Andreatta]]
 
Negli anni ottanta fu anche presidente della commissione Bilancio del Senato. Fu vicepresidente del [[Partito Popolare Europeo]] dal [[1984]] al [[1987]], grazie al sostegno dell'alleato [[Helmut Kohl]] e della sua [[Unione Cristiano Democratica (Germania)|Unione Cristiano-Democratica]]. La sua attività di ricerca culturale si concretizzò nella presidenza della [[Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII]] dal 1985 al 2007.
 
=== La Seconda Repubblica e il Partito Popolare Italiano ===
Tornò al governo nel [[1992]], sull'onda dello scandalo di [[Tangentopoli]] che aveva allontanato molti volti noti, come [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministro del bilancio e della programmazione economica]] con l'interim della [[Cassa per il Mezzogiorno]] nel [[governo Amato I|primo governo]] di [[Giuliano Amato]], in sostituzione di [[Franco Reviglio]] dimissionario perché nominato ministro delle finanze. In seguito fu ministro degli Esteri nel [[governo Ciampi|governo]] di [[Carlo Azeglio Ciampi]] dall'aprile [[1993]] al marzo [[1994]], e in questo ruolo avanzò una proposta di riforma dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]].
 
Sono ormai gli anni del tramonto della Democrazia Cristiana, provata dalle indagini di [[Mani pulite]] e dal processo per mafia a [[Giulio Andreotti]] e della transizione alla cosiddetta "[[Seconda Repubblica (Italia)|Seconda Repubblica]]", nella quale Andreatta divenne capogruppo alla Camera dei deputati per il neocostituito [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare]], ponendosi a capo dell'ala ex-democristiana schierata con i [[Progressisti]] contro il [[governo Berlusconi I]] e il suo [[Polo delle Libertà]]; fu eletto deputato nel [[1994]] e nel [[1996]], e fu uno dei principali ispiratori e sostenitori della nascita del nuovo raggruppamento di centro-sinistra [[l'Ulivo]].
 
Nel [[1994]] [[Rocco Buttiglione]] fu eletto segretario del partito nonostante la ferma opposizione di Andreatta e di altri esponenti di spicco del partito. L'anno successivo, in seguito all'improvvisa svolta a destra di Buttiglione, che cercò di portare il partito nell'area del centro-destra, Andreatta fu tra i promotori della crisi di partito che portò alla sfiducia del segretario e alla sua sostituzione con [[Gerardo Bianco]].
 
[[File:Andreatta1.jpeg|thumb|Nino Andreatta]]
 
=== Andreatta, ideatore dell'Ulivo, ministro della difesa ===
Andreatta, lungo tutta la sua carriera, fu il promotore di un sistema economico misto. Tra gli allievi principali della sua scuola di pensiero, [[Romano Prodi]] fu il più importante, da lui poi proposto come guida per la coalizione di centro-sinistra dopo la caduta del primo governo Berlusconi nel [[1995]].
 
Prodi lo volle poi come ministro della Difesa nel suo [[governo Prodi I|primo governo]] (maggio [[1996]] - ottobre [[1998]]), un ruolo dove Andreatta si distinse per la forza delle sue proposte: in breve tempo operò la riforma degli [[Stato Maggiore|Stati Maggiori]], ottenne dal [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] il ruolo di guida per l'Italia durante la [[Missione Alba]] (un'operazione di [[peacekeeping]] e d'aiuto umanitario all'[[Albania]] interamente gestita da forze europee), propose l'idea di costruire e organizzare una vera forza di difesa internazionale europea; stabilì l'abolizione della leva obbligatoria, modificò il [[servizio civile]], si schierò con forza contro lo scioglimento della [[Brigata paracadutisti "Folgore"]]. Era Ministro della Difesa in carica quando il 28 marzo [[1997]] la motovedetta albanese [[Naufragio della Kater I Rades|Kater I Rades]], carica di circa 120 profughi in fuga dall'[[anarchia albanese del 1997|Albania in rivolta]], affondò dopo una collisione con una corvetta della Marina Militare italiana.
 
In questo periodo, Andreatta fu attivo promotore del graduale processo di privatizzazione del gruppo pubblico [[IRI]]: a tal proposito, firmò l'accordo Andreatta-Van Miert alla fine del 1993<ref>[http://europa.eu/rapid/press-release_IP-96-1197_it.htm europa.eu, Press release 1197]</ref>.
 
Dopo la caduta del governo Prodi, nel 1998, fonda "''Carta 14 giugno''", un'associazione ulivista che si proponeva di allargare le basi democratiche del consenso e favorire la riduzione del potere dei partiti: un'idea, questa, che Andreatta coltivava fin dagli anni della Democrazia Cristiana e delle Partecipazioni Statali. Fu fortemente osteggiato dal PPI durante la campagna elettorale per le europee del 1999, quando auspicò l'incontro tra [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] e [[I Democratici]], che si sarebbe poi realizzato nel [[2001]] con la costituzione de [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]].
 
=== L'infarto e il coma ===
Il 15 dicembre del [[1999]], nel corso di una seduta parlamentare per il voto della legge finanziaria, ebbe un grave malore e finì in [[coma]] profondo in seguito a un [[infarto]] e alle conseguenze di un'[[ischemia cerebrale]]. Venne trasferito d'urgenza all'[[Ospedale di San Giacomo degli Incurabili|Ospedale San Giacomo]] di Roma, dopo aver ricevuto i primi soccorsi in aula da parte del medico della Camera e dei deputati [[Pino Petrella]] e [[Pierluigi Petrini]], rispettivamente medico e anestesista. Nonostante i pronti soccorsi, prima di essere rianimato Andreatta rimase in stato di sofferenza cerebrale da [[ipossia]] per venti minuti, riportandone danni permanenti.
 
I bollettini medici dichiararono fin dall'inizio che l'ex ministro si trovava in "condizione critica", e venne dichiarato il coma profondo. Il 1º gennaio [[2000]] fu trasferito a bordo di un mezzo di trasporto militare dal San Giacomo al [[Policlinico Sant'Orsola-Malpighi]] di [[Bologna]]. Durante il coma, mentre era degente al [[Policlinico Sant'Orsola-Malpighi]] di [[Bologna]], fece parte della XIII Commissione (agricoltura) dall'11 ottobre 2000 al 29 maggio 2001.<ref>Lo afferma l'[http://storia.camera.it/organi/xiii-commissione-agricoltura-13#nav elenco relativo alla XIII Legislatura] del sito istituzionale della Camera.</ref>
 
Andreatta rimase fino alla morte in uno stato vegetativo, senza mai riprendere conoscenza, spegnendosi dopo più di sette anni di stato comatoso il 26 marzo [[2007]] nel reparto di rianimazione del Policlinico Sant'Orsola di [[Bologna]]<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.governo.it/notizie/not_notizia.asp?idno=3053|titolo=Beniamino Andreatta: si è spento oggi a Bologna|accesso=21 dicembre 2007|editore=Governo Italiano|data=26 marzo 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071007173432/http://www.governo.it/notizie/not_notizia.asp?idno=3053|dataarchivio=7 ottobre 2007}}</ref><ref>{{cita web|autore=|url=http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/morto-andreatta/morto-andreatta/morto-andreatta.html|titolo=È morto Beniamino Andreatta dopo oltre sette anni di coma|accesso=21 dicembre 2007|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=26 marzo 2007}}</ref><ref>{{cita web|autore=|url=http://www.nuovacosenza.com/cs/07/marzo/andreatta.html|titolo=Scompare Nino Andreatta|accesso=21 dicembre 2007|editore=Nuova Cosenza Quotidiano Digitale|data=26 marzo 2007}}</ref>.
 
Il [[26 marzo]] [[2018]], nell'undicesimo anniversario della morte, la città di Bologna ha dedicato a Beniamino Andreatta una strada nel cuore della locale zona universitaria<ref>{{cita web|autore=ANSA|url=http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2018/03/26/a-bologna-una-via-a-beniamino-andreatta_34ca872c-806b-4c85-ac9e-7514a764ed4b.html|titolo=A Bologna una via a Beniamino Andreatta|accesso=12 aprile 2018|data=26 marzo 2018}}</ref>.
 
== Famiglia ==
Il figlio [[Filippo Andreatta]], docente presso l'[[Università di Bologna]], scrive su diversi quotidiani italiani (tra cui il ''[[Corriere della Sera]]'' ed ''[[Europa (quotidiano)|Europa]]'') ed è esponente del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. La figlia [[Eleonora Andreatta|Eleonora]] detta ''Tinni'', invece, è un'alta dirigente della [[Rai]] e, a partire dal [[2012]], è diventata direttore di [[Rai Fiction]].
La moglie [[Giana Marina Petronio]] è psicoanalista.
 
== Opere ==
* ''Per un'Italia moderna. Questioni di politica e di economia'', Il Mulino, Bologna, 2002.
 
== Opere su Nino Andreatta ==
* Mario Tesini, ''Nino Andreatta. Appunti per una biografia intellettuale'', in N. Andreatta, ''Per un'Italia moderna. Questioni di politica e di economia'', Il Mulino, Bologna, 2002, pp.&nbsp;7–69.
* Giana M. Petronio Andreatta, ''È stata tutta luce'', Bompiani, Milano, 2017.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza=Cancelliere e Tesoriere dell'Ordine militare d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine militare d'Italia
|motivazione=
|luogo=Dal 17 maggio [[1996]] al 21 ottobre [[1998]]
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=ESP Isabella Catholic Order GC.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione=
|luogo=24 giugno [[1996]]<ref>{{cita web|url=http://www.boe.es/boe/dias/1996/06/27/pdfs/A20789-20789.pdf|titolo=Bollettino Ufficiale di Stato}}</ref>
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{DBI|nomeurl=|autore=Fernando Salsano|nome=ANDREATTA, Beniamino|volume=|anno=2014|accesso = 30 agosto 2017}}
 
== Voci correlate ==
* [[Governo Forlani]]
* [[Governo Spadolini I]]
* [[Governo Spadolini II]]
* [[Governo Ciampi]]
* [[Governo Prodi I]]
* [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Beniamino Andreatta}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.worldrowing.com/athletes/athlete/23686/casiraghi-jose|titolo=José Casiraghi|lingua=en}}
* {{cita web|autore=|url=http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d22620|titolo=Date personali e incarichi nella IX Legislatura|accesso=4 novembre 2009|editore=Camera dei Deputati}}
* {{cita web|autore=|url=http://legislature.camera.it/chioschetto.asp?content=/deputati/composizione/leg13/Composizione/schede_/d00019.asp|titolo=Dati personali - XIII Legislatura|accesso=4 novembre 2009|editore=Camera dei Deputati}}
* {{cita web|autore=|url=http://www.lovatti.eu/st/Andreatta.htm|titolo=Discorsi parlamentari del 2 luglio e 8 ottobre 1982|accesso=23 agosto 2012|}}
* {{cita web|http://www.arel.it/|AREL - Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta}}
 
{{Box successione
|carica = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 17 maggio [[1996]] – 21 ottobre [[1998]]
|precedente = [[Domenico Corcione]]
|successivo = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|Ministro degli affari esteri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 28 aprile [[1993]] – 19 aprile [[1994]]
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|successivo = [[Antonio Martino]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro della Repubblica Italiana]]
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|periodo = 18 ottobre [[1980]] – 1º dicembre [[1982]]
|precedente = [[Filippo Maria Pandolfi]]
|successivo = [[Giovanni Goria]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|economia|politica}}
 
{{Portale|biografie|canottaggio}}
[[Categoria:Deputati della IX legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XIII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della VII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori dell'VIII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Senatori della X legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri della Difesa della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri del Bilancio e della Programmazione Economica della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri del Tesoro della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della Democrazia Cristiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Popolare Italiano (1994)]]
[[Categoria:Professori all'Università di Bologna]]
[[Categoria:Persone legate all'Università di Urbino]]
[[Categoria:Studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore]]
[[Categoria:Governo Cossiga I]]
[[Categoria:Governo Forlani]]
[[Categoria:Governo Spadolini I]]
[[Categoria:Governo Spadolini II]]
[[Categoria:Governo Amato I]]
[[Categoria:Governo Ciampi]]
[[Categoria:Governo Prodi I]]